CONTRATTO DI FIUME ALTO PO
Enti promotori:
Rapporto
ambientale
ai sensi della L.R. 40/98 e della D.G.R. 12-8931 del 9 giugno 2008
CONTRATTO DI FIUME ALTO PO
19/12/2012
Piano di comunicazione e informazione CdF ALTO PO – allegato al Dossier Preliminare 1
A cura dell’Assistenza Tecnica: S&T xxx.xxxx., Achab srl, Corintea xxx.xxxx., Endaco srl
1. Introduzione 3
1.1 Il Contratto di Fiume nella Normativa comunitaria, nazionale, regionale 4
1.2 La Valutazione Ambientale Strategica nella Normativa comunitaria, nazionale, regionale 6
1.3 Contratti di Fiume e Valutazione Ambientale Strategica 7
2. Il percorso del Xxxxxxxxx xx Xxxxx Xxxx Xx 0
2.1 I promotori del Contratto di Fiume 9
2.2 Lo scenario strategico di riferimento del Contratto di Fiume 10
2.3 La visione progettuale di tutela e sviluppo sostenibile per l’ecosistema fluviale Alto Po 11
2.4 Obiettivi del Xxxxxxxxx xx Xxxxx Xxxx Xx 00
2.3.1 Obiettivi generali 12
2.3.2 Sistema degli obiettivi generali e specifici 12
2.3.3 Obiettivi specifici di processo 13
2.5 I Tavoli Tematici 14
2.6 Il Piano d’Azione 14
3. Il Contesto territoriale di riferimento 15
3.1 Inquadramento del territorio afferente il Piano d’Azione 15
3.2 Il Bacino Alto Po: idrologia e geomorfologia 19
3.2.1 La rete idrografica 19
3.2.2 Opere idrauliche 25
3.2.3 Caratteri geomorfologici ed idrogeologici 27
3.2.4 Caratteri idrologici e climatici 29
3.3 Lo stato dell’ambiente secondo lo schema logico DPSIR 30
3.4 L’analisi territoriale 31
3.4.1 Demografia 32
3.4.2 Sistema produttivo agricolo 37
3.4.3 Industria 52
3.4.4 Turismo 52
3.4.5 Rifiuti 58
3.4.6 Acqua: prelievi e depurazione 60
3.4.7 Acqua: stato qualitativo 73
3.4.8 Uso del suolo e paesaggio 77
3.4.9 Flora, fauna e biodiversità 88
4. L’analisi di Coerenza Esterna 101
5. L’analisi di Coerenza Interna 106
6. La valutazione degli effetti sulle componenti ambientali 108
7. La valutazione delle Alternative 112
8. Il Piano di Monitoraggio Ambientale 114
8.1 Sistema di monitoraggio ed indicatori 114
8.2 Report di monitoraggio ambientale: schema logico ed indice dei Documenti 115
9. Allegati 117
1. Introduzione
Da alcuni anni, a fronte di una sensibilità sempre maggiore rispetto alle problematiche relative al degrado delle risorse idriche e dell’ecosistema ad esse connesso, la Regione Piemonte e le Province sono impegnate nella sperimentazione di metodologie di lavoro finalizzate ad una gestione equa e sostenibile di tali risorse.
In Piemonte alcune istituzioni locali hanno individuato forme di collaborazione che superino l’approccio individuale delle proprie attività e che sviluppino veri e propri processi in cui è essenziale il coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse pubblici e privati. Obiettivo di queste procedure è la programmazione comune e condivisa delle azioni utili e necessarie per lo sviluppo del proprio territorio mettendo al centro del proprio operato il bacino fluviale.
Punto di arrivo di tali processi è la sottoscrizione dei Contratti di Fiume o Contratti di Lago, i quali si configurano come accordi volontari tra amministrazioni locali ed altri soggetti pubblici e privati volti a definire obiettivi, strategie d’azione ed interventi da realizzare.
Le prime esperienze di Contratto attivate in Piemonte (Sangone, Belbo, Orba e Agogna) sono partite proprio in quei territori dove un approccio innovativo alla gestione delle problematiche ambientali locali stava già portando allo sviluppo di un metodo di lavoro fattibile ed operativo per armonizzare le politiche di un intero territorio ed agire in modo partecipato e condiviso.
Dalle indicazioni e dalle problematiche emerse da queste prime esperienze-pilota, la Regione, in collaborazione con il Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, ha predisposto le Linee Guida Regionali per l’Attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago come strumento di supporto per le esperienze future.
Il Contratto di Fiume Alto Po è il primo processo attivato successivamente alle “Linee Guida Regionali”, e può quindi fornire importanti indicazioni sulla loro efficacia.
Il presente documento costituisce il Rapporto Ambientale (RA) della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Contratto di Fiume del Bacino Alto Po. Obiettivi del RA sono quelli di individuare e descrivere gli impatti che le azioni previste dal Contratto possono avere sull’ambiente e considerare le possibili alternative. E’ presente in allegato la Sintesi non Tecnica (SNT) che illustra i contenuti del RA in linguaggio non specialistico per facilitare l’informazione al pubblico.
1.1 Il Contratto di Fiume nella Normativa comunitaria, nazionale, regionale
Nel 2000 L’Unione Europea ha adottato la Direttiva 2000/60/CE, c.d. Direttiva Quadro sulle Acque, la quale prevede “la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione dei Piani di Gestione dei bacini idrografici”. Si può notare come il “bacino idrografico” sia individuato corretta unità di riferimento per gli obiettivi di qualità e di salute dei corsi d’acqua.
Nello stesso anno di adozione della Direttiva, il II Forum Mondiale dell’Acqua ha identificato i Contratti di Fiume quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.
Il D.Lgs 152/2006 recepisce la Direttiva 2000/60/CE e ribadisce il perseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento. A questo scopo, suddivide il territorio nazionale in distretti idrografici e prevede un Piano di Gestione per ogni distretto, attribuendone la competenza alle Autorità di Distretto idrografico.
La Legge n. 662/1996 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), all’art. 2 – comma 203 lett. a) definisce l’Accordo di programmazione negoziata come“la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza”.
Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte, approvato con DCR n° 000-00 000 del 13 marzo 2007, fa esplicito riferimento al Contratto di fiume per il raggiungimento degli obiettivi di tutela previsti dal PTA stesso. Le Norme del Piano infatti, all’art. 10 comma 2, prevedono esplicitamente la promozione di: “[…] modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguono la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli strumenti di programmazione sono denominati Contratto di Fiume o Contratto di Lago”.
Il Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Piemonte, quale strumento di pianificazione territoriale previsto dalla Legge regionale Legge n. 56 del 1977 e adottato con D.G.R. del 16 dicembre 2008, n. 16-10273, riconosce il ruolo del Contratto quale strumento che permette lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale, al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche.
Ulteriore legittimazione è avvenuta recentemente da parte dell’Autorità di Bacino del Fiume Po che nel proprio Piano di Gestione del Distretto Idrografico (PdG Po) ha riconosciuto il Contratto quale strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale entro il 2015 e il 2021, previsti dalla direttiva quadro sulle acque.
Anche nel Programma di Sviluppo Rurale, nell’ambito del PSR 2007-2013 sono state previste, per alcune misure, specifiche priorità di finanziamento a favore dei soggetti, ricadenti dell’ambito territoriale dei Contratti, che intendessero attuare interventi di miglioramento ambientale ad adesione volontaria e da realizzarsi in aggiunta a quanto previsto dalle norme di legge (la cosiddetta condizionalità).
Le Misure a cui si può fare riferimento sono le seguenti:
- Misura 123: Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali.
- Misura 214.7: Pagamenti agroambientali per elementi dell’ecosistema a prevalente funzione ambientale e paesaggistica.
- Misura 216: Sostegno agli investimenti non produttivi.
La Regione Piemonte vede perciò nei Contratti lo strumento in grado di dare un indirizzo strategico alle politiche ordinarie di ciascuno degli attori interessati. In tale accezione rappresenta anche il mezzo attraverso cui integrare e orientare le risorse e le programmazioni economiche.
Attualmente, i Contratti attivati, oltre all’Alto Po, riguardano:
• Il Torrente Agogna;
• Il Torrente Belbo;
• Il Torrente Orba;
• Il Torrente Sangone;
• Il Lago di Viverone;
• I Laghi di Avigliana.
1.2 La Valutazione Ambientale Strategica nella Normativa comunitaria, nazionale, regionale
La procedura di Valutazione Ambientale Strategica è stata introdotta con Direttiva Comunitaria 2001/42/CE. L'obiettivo della procedura di VAS è quello di “garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che vengano valutate le scelte di piano che possono avere effetti significativi sull'ambiente” (Art. 1).
La Direttiva Comunitaria è stata recepita a livello nazionale nel D. Lgs. 152/2006 – Norme in materia ambientale – recante nella Parte Seconda le “Procedure per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e per L’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPCC)”. Tale Decreto è stato modificato ed integrato dal D. Lgs. 4/2008 – Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs. 152/2006.
In Piemonte è tuttora valida la Legge regionale n. 40 del 14.12.1998 e s.m.i. “Disposizioni concernenti la compatibilità e le procedure di valutazione”; tale Legge è infatti coerente con la Direttiva 2001/42/CE. Al fine di garantire la compatibilità di tale norma con l’atto statale di recepimento, la Regione ha successivamente emanato la DGR 9 giugno 2008, n. 12-8931 – D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. “Norme in materia ambientale”. Primi indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in materia di Valutazione ambientale strategica di piani e programmi”. L’Allegato I, intitolato “Primi indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in materia di valutazione ambientale strategica”, è il riferimento per tutte le tipologie di piani e programmi per cui è prevista la procedura VAS, tra cui il Contratto di Fiume.
Dal complesso delle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali è possibile individuare le fasi o attività principali della procedura VAS:
- verifica preventiva, ove necessario, della necessità di sovrapporre a valutazione ambientale il piano o programma;
- redazione di un rapporto ambientale (il presente documento);
- consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico interessato e del pubblico genericamente inteso;
- eventuale consultazione di Stati o Regioni confinanti;
- valutazione della compatibilità ambientale del piano o programma (valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni);
- integrazione degli esiti delle consultazioni nel piano o programma;
- informazione sul processo decisionale e sui suoi risultati;
- monitoraggio degli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione dei piani e dei programmi.
1.3 Contratti di Fiume e Valutazione Ambientale Strategica
Il Contratto di Fiume è un processo di programmazione negoziata, uno strumento di governance dei processi di sviluppo dell’area di un determinato bacino idrografico che consente di coordinare interventi di vasta portata per quanto riguarda il contrasto del rischio idrogeologico, la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione del territorio e delle sue risorse idriche, unendo le forze e ottimizzando le risorse.
Il processo di costruzione del Contratto di Fiume si basa sul confronto e la negoziazione tra tutti gli attori e i cittadini coinvolti, con l’obiettivo di attivare progetti di riqualificazione ambientale e territoriale integrati nei contenuti e condivisi nelle modalità di decisione. Si tratta di un approccio interattivo, atto a garantire il consenso e l’attuabilità delle azioni, e si configura come un accordo volontario fra Regione, Enti locali e altri soggetti pubblici e privati volto a definire obiettivi, strategie d’intervento, azioni da attivare, competenze. Il coinvolgimento di tutti i possibili utenti del sistema acque (gestori dei servizi; mondo della produzione; associazioni di categoria; associazioni di cittadini) consentirà di condividere obiettivi di qualità insediativa e sicurezza, stimolando e favorendo comportamenti virtuosi e impegnando i contraenti alle azioni che vengono approvate congiuntamente.
Il processo di formazione di un Contratto di Fiume comprende quindi un’ampia attività di ascolto di soggetti differenti e di definizione di strategie. In Piemonte sono state recentemente approntate le “Linee Guida Regionali per l’Attivazione dei Contratti di Fiume e di Lago”, che tracciano una metodologia da seguire suddivisa in quattro fasi distinte: la Fase di preparazione, la Fase di attivazione, la Fase di attuazione e la Fase di consolidamento (Fig. 1).
Figura 1: Fasi del Contratto di Fiume o di Lago (da Regione Piemonte, Linee Guida per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago).
La procedura VAS si inserisce all’interno dei processi che portano alla sottoscrizione dei Contratti di Fiume quando questi sono ancora in fase embrionale: in pratica, la procedura inizia con l’avvio della cosiddetta Fase di attivazione, cioè successivamente alla presentazione del Dossier Preliminare (documento che costituisce un quadro conoscitivo preliminare del territorio) e alla firma del Protocollo d’Intesa. Il Documento Tecnico preliminare dà il via alla procedure VAS.
La figura 2 mostra le principali tappe dei processi contestuali di elaborazione del Contratto di Fiume e della procedura VAS.
Processo di Contratto di Fiume
Processo di VAS
Processo di Contratto di Fiume
Processo di VAS
Processo di Contratto di Fiume
Processo di VAS
Dossier preliminare Firma Protocollo d’Intesa
Fase di PREPARAZIONE
Documento Tecnico Preliminare
(Documento di Scoping)
Consultazioni: tavoli tecnici (60 gg)
Fase di ATTIVAZIONE
(circa 18 mesi)
Elaborazione del Rapporto Ambientale + Sintesi Non Tecnica Contratto di Fiume
Deposito e pubblicazione: raccolta di pareri e osservazioni dal pubblico
(30 gg)
Rapporto Ambientale + Relazione che descrive come il processo di valutazione abbia influito sulla formazione del piano
Esame dell’Organo Tecnico Regionale (90 gg)
Approvazione definitiva del
Giudizio di Compatibilità Ambientale
Fase di ATTUAZIONE
(circa 36 mesi)
Contratto di Fiume Dichiarazione di Sintesi
sul processo di VAS
Figura 2: La procedura VAS all’interno delle fasi del Contratto di Fiume
2. Il percorso del Contratto di Fiume Alto Po
2.1 I promotori del Contratto di Fiume
Il Contratto di Fiume formalizza una sua struttura di gestione e concertazione e dettaglia le responsabilità e gli impegni in capo agli aderenti.
I soggetti istituzionali che hanno dato avvio al processo del Contratto di Fiume per l’Alto Po sono:
• Ente di gestione del Parco del Po cuneese;
• Regione Piemonte;
• Autorità di bacino del fiume Po.
Come previsto dalle Linee guida regionali e dal Protocollo d’intesa, la struttura organizzativa del Contratto di Fiume è composta dalle seguenti componenti:
• Cabina di Regia che ha funzioni politico–decisionali e di coordinamento;
• Segreteria Tecnica che è un organo tecnico con funzioni operative a supporto della Cabina di Regia;
• Assemblea di Bacino che rappresenta il Tavolo di concertazione del Contratto attraverso cui si attua la partecipazione degli interessi locali presenti nel bacino idrografico;
• Tavolo tecnico regionale.
2.2 Lo scenario strategico di riferimento del Contratto di Fiume
La Visione strategica di sviluppo e tutela per l’area idrografica Alto Po è una visione di tipo composito che da un lato dialoga con il Quadro strategico di riferimento sui bacini fluviali per il bacino fluviale del fiume Po tracciato dalla DQA e dalla Direttiva Alluvioni a livello europeo ed in seguito recepito e declinato a livello locale dal PdG Po e dal PTA Regione Piemonte, nonché in forme più integrate e operative dal Progetto Strategico Speciale Valle del Fiume Po1. In particolare il PTA articola a livello di Area Idrografica una specifica Visione strategica locale di tutela e riqualificazione fluviale dell’Alto Po. La definizione di questa cornice strategica multilivello procede nella sua elaborazione in una direzione che va prevalentemente dall’alto verso il basso (top–down). Non di meno nelle indicazioni e suggerimenti che sono proposti per la sua attuazione a livello locale viene più volte, ed a diverse scale di intervento, sollecitato l’utilizzo di un approccio partecipativo.
Il processo di elaborazione del Contratto di Fiume si svolge all’interno di questa Cornice strategica che, a diverse scale, ne indica i vincoli e definisce i requisiti. Secondo le indicazioni dell’UE, della Regione Piemonte e dell’Autorità di Xxxxxx, e seguendo una direzione che procede dal basso verso l’alto (bottom–up) il processo di progettazione del Contratto propone un’analisi documentaria e del processo decisionale e la valorizzazione di una rete di attori istituzionali e di portatori d’interesse, indica un quadro problematico, un sistema di obiettivi e le linee di intervento locali e condivise che integrano e sostanziano la visione strategica locale di tutela e riqualificazione fluviale con un proprio progetto di tutela e sviluppo sostenibile dell’Ecosistema fluviale. In termini generali si segnala che il contributo peculiare del contesto locale riguarda le
1 Il progetto strategico, come già segnalato, non ha ancora raggiunto una fase operativa e attuativa ma contiene un repertorio di approcci metodologici e tecnici a livello di bacino fluviale. Alla stessa scala fa rifermento ad una rete di attori istituzionali che possono costituire l’ossatura di un sistema di governance integrata di riqualificazione fluviale. A titolo esemplificativo si indicano le linee di intervento individuate: (1) il riassetto idraulico, l’aumento della capacità di laminazione nelle fasce fluviali e la ricostruzione morfologica dell'alveo di piena; (2) la conservazione dell'integrità ecologica della fascia fluviale e della risorsa idrica del fiume Po; (3) Il sistema della fruizione e dell'offerta culturale e turistica; (4) il sistema della governance e delle reti immateriali per la conoscenza, formazione e partecipazione.
azioni di sviluppo locale sostenibile. Questo carattere dei Contratti di Fiume è confermato, come si vedrà, anche nel caso dell’Alto Po.
2.3 La visione progettuale di tutela e sviluppo sostenibile per l’ecosistema fluviale Alto Po
Il sistema degli obiettivi e delle linee di azione che di seguito sono proposte costituisce una proposta di visione progettuale per la riqualificazione fluviale dell’ecosistema dell’Alto Po.
Questa è tracciata nell’ambito dello scenario strategico di riferimento e alla luce dell’analisi documentaria sull’ecosistema, dell’individuazione degli attori coinvolgibili, dell’analisi del processo decisionale condotta nella fase di preparazione del Contratto.
Il sistema degli obiettivi, così come in larga parte le linee di azione individuate, è da intendersi come un sistema di obiettivi di progetto di riqualificazione dell'intero ecosistema fluviale nell’Area Idrografica Alto Po. Questi obiettivi devono intendersi come costante riferimento nelle scelte che il Contratto di Fiume può effettivamente operare nell'ambito del suo carattere di strumento volontario e concertato di coordinamento di interventi, azioni e politiche che hanno come oggetto l'ecosistema fluviale. Queste ultime saranno programmate e attuate nella cornice definita dagli strumenti di pianificazione e programmazione settoriale formalmente autonome rispetto al Contratto di Fiume. Il Contratto deve quindi intendersi fondamentalmente e in primo luogo come strumento di promozione, coordinamento accompagnamento e supporto alle attività di progettazione e all'attuazione di tali interventi e azioni. In secondo luogo il Contratto può sviluppare — e cioè progettare e realizzare — autonomamente azioni e interventi coerenti con gli obiettivi e le linee d’intervento proposte nella misura in cui saranno disponibili le risorse necessarie. Si tratterà quindi, presumibilmente, di piccole azioni a carattere strategico per l'attuazione del Piano di Azione e per sostenere il processo o di tipo sperimentale e pilota.
Nell'analisi delle problematiche, per una miglior comprensione del carattere eco sistemico delle criticità che riguardano l'Area Idrografica, è stato adoperato un approccio analitico che riguardavano le singole componenti dell’eco–sistema ed i servizi eco–sistemici. Il carattere integrato che connota la costruzione della strategia per l'ecosistema fluviale porta, per contro, a non classificare gli obiettivi generali e specifici secondo il tipo di problematioca affrontata ma a considerarli come un sistema interdipendente di finalità. Quest’approccio può essere chiarito con un esempio: la riqualificazione idromorfologica mirata dell'ecosistema può consentire di aumentare le capacità autodepurativa del corso d'acqua, il rimboschimento può aumentare le capacità autodepurativa e del territorio, ecc. La visione strategica è articolata nel sistema di obiettivi generali e specifici decritti nei paragrafi che seguono.
2.4 Obiettivi del Contratto di Fiume Alto Po
2.3.1 Obiettivi generali
Qui di seguito sono richiamati per una più efficace visione di insieme gli obiettivi generali della strategia. Essi sono:
1) Mitigare il rischio idraulico ed idrogeologico intervenendo sulle criticità locali del regime idraulico e contribuendo alla stabilizzazione dell’assetto morfologico dell’alveo.
2) Perseguire un modello di gestione e utilizzo sostenibile della risorsa idrica.
3) Migliorare/preservare la qualità delle acque; favorire raggiungimento dello stato "buono" entro il 2015, in altre parole un buono stato ecologico e un buono stato chimico per il corpo idrico superficiale.
4) Valorizzare le emergenze ambientali, naturali e paesaggistiche con particolare attenzione alla fascia ripariale.
5) Sviluppare e valorizzare la fruizione sostenibile del fiume.
2.3.2 Sistema degli obiettivi generali e specifici
Nella Tabella di seguito è articolato il sistema degli obiettivi generali e specifici.
Obiettivi generali | Obiettivi specifici | ||
1 | Mitigare il rischio idraulico ed idrogeologico intervenendo sulle criticità locali del regime idraulico e contribuendo alla stabilizzazione dell’assetto morfologico dell’alveo | a | migliorare le strategie di convivenza con il rischio |
b | migliorare l’assetto morfologico generale del corso d’acqua | ||
c | mitigare le condizioni di regime idraulico localmente critiche soprattutto in prossimità di centri abitati e ponti con luce ridotta | ||
2 | Perseguire un modello di gestione e utilizzo sostenibile della risorsa idrica | a | favorire l'utilizzo razionale della risorsa da parte del settore agricolo |
b | favorire una gestione dei prelievi ad uso idroelettrico rapportata alla disponibilità idrica | ||
c | promuovere politiche di risparmio idrico |
3 | Migliorare/preservare la qualità delle acque. [1] | a | aumentare gli scarichi industriali recapitanti in pubblica fognatura e depurati |
b | completare il collettamento degli scarichi civili alla pubblica fognatura e il successivo trattamento in impianti di depurazione | ||
c | migliorare il sistema di collettamento | ||
d | incoraggiare gli investimenti tecnologici e/o gestionali per migliorare l'efficienza di abbattimento di fosforo e azoto degli impianti di fitodepurazione >2000 a.e. | ||
f | promuovere e favorire la depurazione decentralizzata | ||
g | favorire la riduzione dell'impatto ambientale delle tecniche agricole e di allevamento | ||
h | creare habitat adeguati per fitoplancton, macrobenthos, macrofite fitobenthos, ittiofauna per migliorare la qualità biologica | ||
4 | Valorizzare le emergenze ambientali, naturali e paesaggistiche con particolare attenzione alla fascia ripariale | a | valorizzare le emergenze ambientali, naturali e paesaggistiche |
b | migliorare struttura, naturalità, copertura e biodiversità delle fasce riparie | ||
c | aumentare la continuità dei tratti naturaliformi | ||
d | recuperare gli elementi del paesaggio testimonianti l'antico rapporto tra fiume ed attività antropica | ||
5 | Sviluppare e valorizzare la fruizione sostenibile del fiume | a | consentire la fruizione favorendo l’accessibilità al fiume |
b | costruire un sistema turistico integrato attraverso una programmazione che non si fermi ai confini amministrativi ma che consideri il territorio in modo più complessivo | ||
c | collegare le attività di fruizione del fiume ai circuiti pedonali e ciclabili di fruizione turistico-ambientale e sportiva che già esistono nel territorio | ||
d | promuovere iniziative di sensibilizzazione culturale, di valorizzazione del fiume e d’invito alla fruizione del fiume |
[1] Favorire raggiungimento dello stato "buono" entro il 2015, in altre parole un buono stato ecologico e un buono stato chimico per il corpo idrico superficiale
2.3.3 Obiettivi specifici di processo
Il processo concernente l’elaborazione e attivazione del Contratto di può essere organizzato intorno ai seguenti obiettivi operativi:
a) costruire un sistema di governance appropriato e sostenibile nel contesto operativo dato e replicabile in altri tratti dell’asta del Po;
b) favorire un approccio multisettoriale integrato alla riqualificazione e gestione dell'ecosistema fluviale;
c) integrare in un quadro organico e comunicabile le pratiche amministrative e autorizzative, le analisi, le ricerche e le raccolte dati assumendo per la descrizione del sotto–bacino il punto di vista del fiume come ecosistema da tutelare e valorizzare;
d) garantire adeguati canali d’informazione e comunicazione nei confronti delle comunità coinvolte;
e) applicare in forma riflessiva le linee guida regionali per favorire la loro ottimizzazione ed efficacia;
f) costruire sedi di confronto e scambio periodico con gli altri processi relativi ai Contratti di Fiume e Lago regionali e transfrontalieri.
2.5 I Tavoli Tematici
Nell’ambito delle attività di concertazione partecipata, sono stati condotti numerosi tavoli di lavoro in occasione dei quali ci sono stati scambi di informazioni e pareri e sono emerse le indicazioni operative per la strategia complessiva del Contratto di Fiume Alto Po.
1. “Fruizione e sviluppo locale” il 19 aprile e il 6 novembre 2012 a Saluzzo
2. “Quantità e qualità delle acque” il 28 maggio e il 25 ottobre 2012 a Saluzzo
3. “Coordinamento istituzionale intorno ai temi della prevenzione, manutenzione dell’alveo, delle sponde e dei versanti” il 27 giugno 2012 a Faule e il 18 ottobre 2012 a Saluzzo
2.6 Il Piano d’Azione
Il risultato finale del processo di confronto e dialogo con il territorio ha portato alla definizione del Piano di Azione. Il Piano d’Xxxxxx si compone di tutte quelle azioni che concorrono alla realizzazione degli obiettivi del CdF/L, con particolare attenzione agli interventi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale fissati dalla Direttiva 2000/60/CE e recepiti dal PTA regionale e dal Piano di gestione del Distretto idrografico del Po.
L’elaborazione del Piano d’Azione è prevista nel corso della Fase di Attivazione e comprende:
1. L’Analisi territoriale definitiva, che costituisce il fondamento conoscitivo del territorio del bacino idrografico elaborata a partire dai contenuti del Dossier Preliminare.
2. L’Abaco delle Azioni con l’elencazione e la descrizione delle misure che si intendono attuare per concretizzare gli obiettivi del Contratto.
3. Il Piano di comunicazione e partecipazione che esplicita le modalità e le tempistiche attraverso cui garantire il corretto coinvolgimento di tutti i soggetti e la più chiara ed ampia comunicazione, per rendere pubblica e trasparente l’azione del Contratto.
4. Il Programma di monitoraggio che deve essere strutturato in modo da valutare sia l’evoluzione del processo che il grado di attuazione del Piano d’Azione.
Lo scopo del procedimento di VAS è la valutazione della sostenibilità ambientale delle misure previste all’interno dell’Abaco delle Azioni, e la verifica di coerenza con i piani ed i programmi presenti sul territorio.
L’Abaco delle Azioni del Contratto di Fiume Alto Po è così articolato:
▪ 1. Misura
▪ 1.1 Linea d’Intervento
▪ 1.1.1 Azione
▪ 1.1.1.a Attività
In totale, si hanno quindi:
▪ 4 Misure.
▪ 7 Linee d’intervento.
▪ 23 Azioni.
▪ 65 Attività.
3. Il Contesto territoriale di riferimento
3.1 Inquadramento del territorio afferente il Piano d’Azione
Il Contratto di Fiume Alto Po interessa il territorio di 33 comuni delle Provincie di Cuneo (28) e Torino (5). All’interno del sottobacino idrografico dell’Alto Po sono presenti 31 Comuni, di cui 27 in Provincia di Cuneo e 4 in Provincia di Torino (Tavola 1 – inquadramento territoriale).
Non tutte le superfici comunali ricadono interamente nel sottobacino idrografico dell’Alto Po.
La tabella seguente riporta, oltre alla popolazione residente, il rapporto % fra la superficie comunale ricadente nell’area idrografica e la superficie comunale totale. Per facilitare l’analisi delle componenti ambientali di riferimento, il territorio è stato suddiviso in quattro sub-ambiti.
Sub- Ambito | Comune | Provincia | Sup. comunale (km2) ricadente nel sottobacino idrografico Alto Po | Sup. comunale (km2) totale | Rapporto % (A/B) | Abitanti 2011 |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 47,9 | 48,9 | 98 | 174 |
Oncino | Cuneo | 47,3 | 47,9 | 98,7 | 81 | |
Ostana | Cuneo | 17,1 | 17,2 | 99,4 | 73 | |
Paesana | Cuneo | 58 | 58,2 | 99,7 | 2937 | |
Sanfront | Cuneo | 39,4 | 39,8 | 99 | 2598 | |
Bagnolo Piemonte | Cuneo | 41,9 | 62,5 | 67 | 6066 | |
Barge | Cuneo | 82,9 | 82,9 | 100 | 7891 | |
Xxxxxxx | Torino | 15,5 | 19,1 | 81,2 | 3399 | |
2. Sbocco in pianura - | ||||||
Envie | Cuneo | 24,8 | 24,8 | 100 | 2074 | |
Monte Bracco | ||||||
Gambasca | Cuneo | 5,7 | 5,7 | 100 | 403 | |
Martiniana Po | Cuneo | 12,5 | 12,8 | 97,7 | 767 | |
Revello | Cuneo | 52,5 | 52,5 | 100 | 4226 | |
Rifreddo | Cuneo | 7,1 | 7,1 | 100 | 1077 | |
Brondello | Cuneo | 8,3 | 9,8 | 84,7 | 000 | |
Xxxxxxxxx | Xxxxx | 3,4 | 3,4 | 000 | 000 | |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | Xxxxx | 0,3 | 15,1 | 2 | 3349 | |
Manta | Cuneo | 8,8 | 8,8 | 100 | 3716 | |
3. Colline | Pagno | Cuneo | 8,6 | 8,6 | 100 | 584 |
Saluzzesi- Valle | ||||||
Piasco | Cuneo | 4,9 | 10,6 | 46,2 | 0000 | |
Xxxxxx | ||||||
Saluzzo | Cuneo | 74,3 | 76,5 | 97,1 | 00000 | |
Xxxxxxxxxx | Xxxxx | 17,5 | 30,4 | 57,6 | 0000 | |
Xxxxx Xxx Xxxxxxx | Xxxxx | 5,1 | 5,1 | 100 | 721 | |
Verzuolo | Cuneo | 18,3 | 25,7 | 71,2 | 0000 | |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | Xxxxx | 3,2 | 15,1 | 21,2 | 783 | |
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | 3,7 | 10,9 | 33,9 | 1385 |
Xxxxx | Xxxxx | 00,0 | 00,0 | 000 | 0000 |
Xxxxxxxxxxx | Xxxxx | 0 | 17,7 | 0 | 1449 | |
Cavour | Torino | 31,2 | 48,7 | 64,1 | 5642 | |
Faule | Cuneo | 6,7 | 6,7 | 100 | 484 | |
Moretta | Cuneo | 22,1 | 23,7 | 93,2 | 4274 | |
Pancalieri | Torino | 0 | 15,6 | 0 | 2019 | |
Polonghera | Cuneo | 1,2 | 10,6 | 11,3 | 0000 | |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | Torino | 26,9 | 50,7 | 53,1 | 4845 | |
TOTALE | 716,5 | 892,5 | 80,3 | 92449 |
Inquadramento territoriale
18
Complessivamente il territorio oggetto di interventi (si veda Allegato 1 – Tavola 1) occupa una superficie pari a 716,5 Kmq, mentre l’asta del fiume Po dell’area ha una lunghezza di circa 59,5 km ed è compresa nel Parco Regionale del Po, tratto cuneese. La popolazione residente, al 01/01/2011, è di 92.449 abitanti.
3.2 Il Bacino Alto Po: idrologia e geomorfologia
3.2.1 La rete idrografica
Nell’area idrografica “Alto Po” l’asta del Po, di lunghezza complessiva circa 59,5 km, è suddivisibile in due tratti distinti per caratteristiche morfologiche, morfometriche e per comportamento idraulico: il tratto montano, fino a Martiniana Po, e il tratto di pianura, fino alla confluenza del Torrente Pellice. Da Martiniana Po la tipologia dell’alveo è a canali intrecciati fino a Staffarda, monocursale sinuoso, con tratti a tendenza meandriforme, fino alla confluenza del Torrente Pellice.
Nel tratto dalla sorgente a Martiniana Po (lunghezza circa 27 km) l’alveo scorre fino a Paesana inciso in un fondovalle stretto in buone condizioni di stabilità dei versanti, a meno di alcune porzioni di pareti rocciose interessate da crolli; poi, la valle si amplia notevolmente, con un forte sviluppo di terrazzi alluvionali.
Nel tratto Martiniana Po – Staffarda (lunghezza circa 13,1 km) la morfologia dell'alveo, tipica dello sbocco in pianura, è caratterizzata da un letto largo, a canali intrecciati, con una sezione incisa non sempre definita, molto instabile; nell'area golenale si hanno canali secondari abbandonati sia in destra sia in sinistra. Le caratteristiche prevalenti sono quelle di un alveo torrentizio con accentuati fenomeni di trasporto solido e presenza rilevante di depositi, anche connessi alla formazione di banchi e/o isole; verso la parte finale del tratto, dalla confluenza del rio Torto fino a Staffarda, il corso d'acqua assume caratteri di transizione tra alveo torrentizio e alveo fluviale. La sezione ha geometria molto variabile, con larghezza mediamente compresa tra 20 e 100 m e profondità modesta (1,5–2,0 m); diventa maggiormente incassata, restringendosi, man mano che si procede verso il ponte della SS 589, in prossimità dell'Abbazia di Staffarda.
Nel tratto Staffarda – confluenza Torrente Pellice (lunghezza circa 19,4 km) l’alveo è monocursale sinuoso, con tratti a tendenza meandriforme; l’alveo è stabile fino in prossimità dell'immissione del Torrente Pellice, dove vi sono diversi meandri molto irregolari e una maggiore instabilità. La golena è interessata da numerosi paleoalvei, sia in sinistra sia in destra. La geometria è piuttosto regolare, salvo situazioni localizzate dovute principalmente all'immissione di tributari (torrenti Ghiandole e Pellice), con larghezza media di 30–40 m e profondità di 4–5 m. Fino alla confluenza del torrente Pellice, i fenomeni erosivi sono limitati e non coinvolgono abitati o infrastrutture.
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche fisiche dell’asta principale del Po in corrispondenza delle diverse sezioni di chiusura individuate nel Piano di Tutela delle Acque:
Corpo idrico | Lunghezza asta (km) | Pendenza media asta (%) | Densità drenaggio (km/km2) |
Po a Crissolo | 8 | 19,5 | 1,34 |
Po a Sanfront | 26 | 10,8 | 1,97 |
Po a Revello | 40 | 5,5 | 1,93 |
Po a Cardè | 47 | 4,8 | 1,94 |
Po a Villafranca | 52 | 4,3 | 1,89 |
Per quanto concerne gli altri elementi che costituiscono la rete idrografica superficiale, si segnala la presenza, nella parte montana del bacino, di numerosi laghetti di origine glaciale (cfr. tabella successiva) e di un invaso a uso irriguo denominato “Rossana” (volume massimo invasato 0,5 Mmc.), ubicato presso il Comune di Bagnolo Piemonte, alimentato dal Rio Balangero e gestito dal consorzio irriguo San Xxxxxxxx.
Denominazione | Corpo idrico significativo | Origine | Quota media (m s.l.m.) | Lunghezza max (km) | Larghezza max (km) | Area (km2) | Volume (Mm3) | Profondità massima (m) | Classe profondità | Perimetro (km) | Indice di sinuosità | Area sottobacino idrografico |
Costa Grande | - | Circo glaciale | 2584 | 0,15 | 0,1 | 0,01565 | n.d. | 4 | II | 0,58475 | n.d. | n.d. |
Grande di Viso | - | Circo glaciale | 2596 | 0,52 | 0,3 | 0,09336 | n.d. | 12 | III | 1,27311 | 1,27 | 1,02 |
Chiaretto | - | Circo glaciale | 2254 | 0,16 | 0,09 | 0,01944 | n.d. | 4 | II | 0,70566 | n.d. | n.d. |
Xxxxxxxx | - | Valletta glaciale sospesa | 2112 | 0,36 | 0,15 | 0,03099 | n.d. | 15 | III | 0,8415 | n.d. | n.d. |
Superiore | - | Circo glaciale | 2312 | 0,35 | 0,08 | 0,02923 | n.d. | 10 | II | 1,24463 | n.d. | n.d. |
Sono inoltre numerosi i canali idrografici che costituiscono la rete irrigua della porzione pianeggiante del bacino. Si citano i principali:
Denominazione | Monitoraggio | Codice ARPA | Corpo idrico naturale alimentatore | Corpo idrico naturale recettore | Tipo utenza | Gestore | Portata media di concessione (m3/s) | Tipologia di rivestimento | Rinaturalizzazione (%) |
Bealera di Cavour | - | - | Pellice | n.d. | irr-idr- igien | Consorzio Canale di Cavour | 1,95 | n.d. | n.d. |
Bedale dei Molini | - | - | Po | n.d. | irr | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. |
Bedale del Corso | x | 445010 | Varaita | Po | irr | Comune di Saluzzo | 3,4 | n.d. | n.d. |
Bedale di Revello | - | - | Po | n.d. | irr | Consorzio irriguo Revello | 3,5 | n.d. | n.d. |
Bedale di Rifreddo | - | - | Po | n.d. | irr | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. |
Canale di Bibiana | - | - | Pellice | n.d. | irr-idr | Canale consorziale di Xxxxxxx | 2,45 | n.d. | n.d. |
Canale Marchisa Inferiore | - | - | Varaita | n.d. | irr | Comune di Saluzzo | 3,4 | n.d. | n.d. |
Canale Marchisa Superiore | - | - | Varaita | n.d. | irr | Comune di Saluzzo | 3,4 | n.d. | n.d. |
Rio Torto | x | 445010 | Varaita | Po | irr | Comune di Saluzzo | 4 | n.d. | n.d. |
Nell’ambito del Programma ALCOTRA Interreg IIIA 2000-2006 “Aqua”, è stato effettuato un censimento e mappatura delle risorgive presenti lungo la fascia fluviale del Po.
La tabella seguente riporta i nomi e alcune informazioni sui fontanili censiti nel territorio di riferimento.
ID Censimento | Foglio IGM 1:25000 | CTR | Comune | Nome Località | Nome fontanile | m slm | Condizioni | Note |
4 | 68IIISO | 191110 | Scarnafigi | Cascina Solei | S. Xxxx | 296 | Scomparso | Completamente spianato |
12 | 67IIISE | 191060 | Revello | Staffarda | Fontanazze | 269 | Attivo/Stagnante | Acqua molto stagnante, zona di testa con molta vegetazione, zona di asta acqua scorre molto lentamente e il canale scompare, forse per interramento artificiale. |
13 | 67IIISE | 191050 | Barge | X.xx Ludovica | 272 | Scomparso | E' stata costruita una nuova abitazione |
14 | 67IIISE | 191050 | Barge | X.xx Prevostura\ Chiappetti grossi | 279 | Secco | Zona con tante teste che si congiungono in un unico canale, secco | |
15 | 67IIISE | 191050 | Envie | X.xx Braidotta | 272 | Acqua non molto scorrevole, molta vegetazione acquatica. | Situata nei pressi della cascina Malpensata accanto ad uno stabile diroccato. | |
16 | 67IIISE | 191050 | Envie | X.xx Malpensata | 273 | Scomparso | I proprietari confermano che il fontanile è stato interrato molti anni fa. | |
17 | 67IIISE | 191060 | Revello | X.xx Xxxxxxx | 271 | Attivo tutto l'anno fino al 2004 | Attualmente secco. Il proprietario racconta di non averlo mai visto in secca. È stato ripulito in profondità e sulle sponde. | |
20 | 68IIISW | 191060 | Saluzzo | Cascina Galateri | 269 | Scomparso | Fino a 15 anni fa era presente un bosco con numerose zone di affioramento dell'acqua ed erano presenti anche numerosi tubi, ora non c'è più niente. | |
21 | 68IIISW | 191110 | Scarnafigi | Cascina Sacco | 298 | Scomparso | ||
22 | 68IIISW | 191110 | Scarnafigi | Pizzeria Fantasy | Fontana dei Brogli | 304 | Attivo | Il fontanile è ancora presente anche se in condizioni non buone. Nella zona di testa ci sono circa 35 cm di acqua e il fondale è ciottoloso, mentre nell'asta la profondità dell'acqua si riduca a 20-25 cm. Le sponde non sono curate e ci sono accumuli di rifiuti. Non è una sorgente perenne. All'interno del ristorante contiguo alla sorgente è stata costruita una seconda testa con asta a scopo ornamentale. |
23 | 68IIISW | 191110 | Xxxxxxxxxx | Xxxxxxx X. Xxxxxxxx | 000 | Scomparso |
24 | 68IIISW | 191110 | Saluzzo | X. Xxx | Xxxxxxx Xxxxxxxx | 301 | Presente, ma non attivo | Il fontanile, come struttura, è ancora presente, ma non c'è acqua. Il substrato è ciottoloso e le sponde presentano vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea. Molto vicino alla zona di testa del fontanile è stato costruito un impianto per l'estrazione meccanica dell'acqua. |
26 | 68IIISW | 191110 | Scarnafigi | Dopo il ponte nuovo sul Varaita | Presente, ma non attivo | La struttura del fontanile è ancora presente, ma non c'è acqua. | ||
27 | 80IVNW | 191110 | Scarnafigi | Vasca Seyssel | 314 | Attivo | ||
28 | 68IIISW | 191070 | Xxxxxxxxx Xxxxxx | X.xx Xxxxxxxx | 000 | Scomparso | ||
29 | 68IIISW | 191070 | Xxxxxxxxx Xxxxxx | X.xx Xxxxxxx | Xxx Xxxxxxxx | 000 | Scomparso | |
30 | 68IIISW | 191070 | Xxxxxxxxxx | X.xx Xxxxxx | 000 | Xxxxxxxx | ||
00 | 67IIINE | 191020 | Cavour | Xxxxxxxx (Xxxxx) | Xxxxxx | 000 | Xxxxxx | Xxxx artificiale adiacente al mulino. |
32 | 67IIINE | 000000 | Xxxxxx | Xxxxxxxx (Xxxxx) | 266 | Attivo | Più canali vanno ad alimentare il Rio Cantogno. Circa 30 anni fa tutta la zona era inondata d'acqua ed erano presenti carici e piante di zone umide; poi con la costruzione dei vari canali tutta l'area è stata drenata. Ancora presente il mulino che veniva azionato grazie all'acqua del Cantogno | |
33 | 67IIINE | 191020 | Cavour | Pavarino | 265 | Acqua abbondante | Sorgente del Cantogno, substrato sabbioso-ghiaioso. Sulle sponde vegetazione arbustiva ed arborea curata. |
34 | 67IISE | 191060 | Cardè | Xxxxxx | 260 | Poca acqua, scarsa corrente | L'acqua non è molto abbondante e il fondo ha substrato limoso- argilloso ed è abbondante l'accumulo di sostanza organica. Vegetazione sulle sponde di tipo erbaceo. | |
35 | 68IIINW | 000000 | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | Cappella di Missione | 259 | Acqua abbondante | A monte della cappella sono presenti diverse zone di affioramento d'acqua e i canali che si vengono a formare si immettono nel canale che diventerà a livello della Cappella di Missione la Bealera Grande. L'acqua è corrente e limpida, il substrato è ghiaioso- ciottoloso ed è presente una discreta copertura delle sponde sia di specie erbacee, che di specie arbustive ed arboree. | |
36 | 68IIINW | 000000 | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | S. Xxxxxxxx | 262 | Acqua abbondante | Zona di tensta con molta acqua, sono presenti delle chiuse e dei tubi per l'irrigazione. Poco a valle è presente una peschiera. L'acqua ha una discreta corrente, il fondo è ciottoloso- sabbioso; le sponde sono discretamente ricoperte di vegetazione erbacea ed arbustiva, manutenzione periodica delle sponde. | |
37 | 68IIISW | 191070 | Scarnafigi | Tetti Bussino | 270 | Umido | La zona in cui dovrebbero essrci numerose teste è stata modificata, l'asta invece, è ancora presente. I canali della zona vanno ad alimentare la Bealera Cantignana. |
47 | 68IIISW | 191070 | Scarnafigi | Bealera Cantignana | Le Susal | 270 | Attivo | Più canali che vanno a formare la Bealera Cantignana. Substrato ciottoloso-limoso con scarsa vegetazione in acqua. Sulle sponde vegetazione mantenuta non in modo continuo lungo l'asta. |
48 | 68IIISW | 191070 | Torre S. Giorgio | Vicinanze del cimitero. | 260 | Attivo | Sono stati ripristinati i tubi, per evitare il prosciugamento nella stagione secca. Molto piccolo, acqua in modeste quantità e sponde solo con vegetazione erbacea. |
3.2.2 Opere idrauliche
La Regione Piemonte ha compiuto un censimento delle opere idrauliche e di versante presenti sul territorio regionale. Nell’ambito d’interesse, il Catasto delle opere di difesa (SICOD) segnala la presenza di numerose opere idrauliche lungo l’asta del Po e i suoi principali affluenti, riconducibili alle seguenti principali tipologie:
• opere longitudinali (arginature, difese spondali, canalizzazioni, etc.);
• opere trasversali (briglie, soglie, traverse, salti di fondo, pennelli, etc.);
• ponti, guadi ed attraversamenti;
• opere di derivazione e restituzione.
In generale, a meno di modesti rilevati a carattere discontinuo, il tratto non è protetto da argini.
Nel tratto dalla sorgente a Martiniana Po le opere idrauliche presenti, limitate a difese di sponda con funzioni locali, sono piuttosto diffuse e in soddisfacente stato di conservazione.
Nel tratto Martiniana Po – Staffarda le opere di difesa spondale sono presenti solo nel tratto terminale con finalità di controllo della stabilità trasversale dell’alveo, tra i ponti di Revello e di Staffarda.
Nel tratto Staffarda – confluenza Pellice le opere di difesa spondale sono limitate alla protezione di alcune infrastrutture viarie e delle curve più pronunciate.
L’opera trasversale di dimensioni maggiori è costituita dalla briglia di trattenuta situata lungo l’asta del Po a Crissolo. Il manufatto di lunghezza 55,0 m e altezza 4,0 m, realizzato in massi e calcestruzzo, sbarra quasi completamente il deflusso del fiume, limitando la continuità ecologica del corso d’acqua.
Si segnalano anche, perché di dimensioni non trascurabili, le seguenti opere trasversali poste lungo i corsi d’acqua minori nel comune di Barge:
• una traversa di lunghezza 19,0 m ed altezza 2,0 m in massi intasati realizzata nel Rio Infernotto;
• una soglia di lunghezza 27,0 m ed altezza 2,0 m in massi realizzata nel Rio Ghiandone.
Sia sull’asta principale che lungo gli affluenti sono presenti numerose altre opere trasversali caratterizzate, tuttavia, da altezze modeste (<=1,0 m), pertanto poco influenti sulla continuità ecologica del corso d’acqua.
Lungo tutta l’asta in oggetto è evidente l’importanza del prelievo da acque superficiali principalmente per uso idroelettrico, come meglio descritto nel paragrafo riguardante i prelievi.
La produzione di energia idroelettrica è da sempre un tema di rilevante interesse in Provincia di Cuneo; nell'ultimo decennio la richiesta di concessioni è notevolmente aumentata, da un lato per l'intervenuta esigenza di promuovere l'utilizzo delle fonti rinnovabili e dall'altro per l'introduzione di nuovi meccanismi d’incentivazione.
La conduzione di numerose istruttorie, soprattutto in sede di valutazione d’impatto ambientale, ha portato il Settore provinciale delle Risorse idriche prendere in considerazione le problematiche riguardanti la situazione descritta dal Piano Energetico Regionale, che vi sia, cioè, un «progressivo esaurimento della risorsa e dei siti disponibili, [...], nonché una diffusa e crescente consapevolezza degli impatti non trascurabili sull'ambiente idrico prodotto dalle centrali idroelettriche».
La completa rivisitazione della situazione esistente e delle prospettive attese è avvenuta attraverso uno studio di dettaglio, che ha permesso di giungere a definire l'indice di sfruttamento dei corsi d'acqua cuneesi: esso consiste nel semplice rapporto, espresso in percentuale, tra la somma dei tratti sottesi esistenti e la lunghezza complessiva del corso d'acqua alla sezione considerata, e permette di visualizzare con immediatezza lo stato del corso d'acqua.
In conformità a questo studio è stato elaborato uno strumento in grado di porre un freno a un fenomeno che, se esasperato, potrebbe portare a una situazione particolarmente critica: la formazione di un xxxxx x'xxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxx a un alveo privato delle sue caratteristiche naturali.
Le linee guida devono essere interpretate come uno strumento che, applicando il principio della sostenibilità ambientale intesa come metodo di sviluppo economico che permetta alle generazioni presenti di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro, permetta agli operatori del comparto di individuare dove sia ancora possibile operare e dove non sia più incrementabile un impatto ambientale già troppo elevato.
3.2.3 Caratteri geomorfologici ed idrogeologici
Il settore montano dell’area idrografica “Alto Po” si estende su una superficie di 342 km2, con una quota media di 1.200 m s.l.m., e si connota per una successione di solchi vallivi di modellamento glaciale, fortemente ripresi dall’erosione fluviale, con formazione di numerose valli laterali sospese; le forme di circo sono numerose nei settori di testata. Il bacino montano termina poco a valle di Sanfront, dove il corso d’acqua alimenta l’acquifero, formato da materiale alluvionale grossolano, che in prossimità di Staffarda genera numerosi fontanili.
Dal punto di vista geologico, il bacino dell’Alto Po può essere suddiviso in due aree: quella di monte, dove i litotipi maggiormente rappresentati sono i termini litoidi metamorfici fratturati, seguiti da formazioni litoidi massicce, formazioni sedimentarie fratturate, depositi glaciali e depositi alluvionali e lacustri; l’area di valle, ove sono presenti depositi clastici alterati e depositi alluvionali fluviali e lacustri.
Nel bacino idrografico insistono tre aree idrogeologiche di riferimento, cioè la Pianura Pinerolese e la Pianura Cuneese per quanto riguarda il sistema acquifero superficiale e la Pianura Cuneese– Torinese meridionale, Astigiano occidentale per quanto riguarda il sistema acquifero profondo. Il Piano di Tutela delle Acque ne individua le caratteristiche principali, riepilogate nella tabella successiva:
Denominazione | Macroaree idrogeologiche superficiali MS07 - Pianura Pinerolese e MS08 - Pianura Cuneese. Macroarea idrogeologica profonda MP3 -Pianura Cuneese - Torinese Meridionale, Astigiano occidentale. Parte del territorio del Bacino dell'Alto Po comprende aree esterne alla perimetrazione delle macroaree idrogeologiche omogenee |
Estensione (km2) | 362,74 |
Provincia | La macroarea idrogeologica omogenea pertinente al bacino ricade nelle provincie di Cuneo (prevalentemente) e di Torino (subordinatamente) |
Sottobacino idrografico principale | Alto Po |
Tipologia di acquiferi | Acquifero superficiale nei depositi fluviali medio-recenti della pianura cuneese e nei terrazzi pedemonteni, sostanzialmente indifferenziabile in senso verticale nella zona a nord di Saluzzo; acquiferi profondi nei depositi Villafranchiani e Pliocenici, presenti sino a profondità variabili da 380 a oltre 950 m (in base al riscontro di sondaggi per ricerca di idrocarburi) |
Modalità alimentazione | Acquiferi superficiali alimentati per ricarica meteorica, dispersione dai corsi d'acqua ed irrigazione. Acquiferi profondi alimentati dal flusso attraverso livelli semipermeabili alla base dell'acquifero superficiale. |
Flussi di scambio con macroaree idrogeologiche adiacenti | Ipotizzabile a livello profondo verso il bacino torinese meridionale-cuneese settentrionale |
Flussi di scambio con il reticolo idrografico superficiale | Generalizzato effetto drenante del f. Po; presenza di fontanili e risorgive nella zona a valle di Villafranca P.te-Cardè-Scarnafigi |
Caratteristiche chimico- fisiche dei complessi | Generale presenza di facies idrochimiche carbonato-calciche |
idrogeologici | |
Grado di sfruttamento | concentrazione di prelievi irrigui da media a molto elevata nella zona di pianura; bassa concentrazione di prelievi idropotabili e industriali |
Spessore dell'acquifero superficiale | Generalmente compreso tra 50 e 75 m nel settore pedemontano e centrale del bacino; valori inferiori (25- 50 m) nel settore settentrionale del bacino |
Assetto piezometrico e soggiacenza | Panneggio piezometrico dell'acquifero superficiale controllato dal vistoso drenaggio del f. Po; campo di moto localmente radiale divergente nella zona pedemontana saluzzese e tra Barge e Bagnolo; elevata riduzione del gradiente piezometrico tra la zona pedemontana e la regione fluviale del Po. Soggiacenza massima (oltre 20 m) nella xxxx xx xxxxxx xxxxxxx xxx x. Xx, xxxxx xxxx xxxxxxxxxxx xxxxxx Xxxxxx; valori generalmente inferiori a 5-10 m, con diffuse condizioni di falda subaffiorante, nella restante zona di pianura e pedemontana |
Il quadro dei dissesti sui versanti e sulla rete idrografica minore è riepilogato nel Piano per l’Assetto Idrogeologico, che ha censito le superfici, riferite al settore montano, interessate da varie tipologie di dissesto:
Sottobacino | Superficie Km2 | Superficie settore montano Km2 | Conoide Km2 | Esondazione Km2 | Erosione Sovralluvion. aste Km | Franosità osservata Km2 | Franosità potenziale Km2 | Valanghe Numero |
Alto Po | 786 | 361 | 3 | 1 | 87 | 27 | 15 | 69 |
Per quanto concerne i dissesti a livello di versante, è diffusa la presenza di movimenti gravitativi, alcuni dei quali di grandi dimensioni. I fenomeni franosi maggiormente rappresentati sono frane con meccanismo evolutivo complesso e frane per saturazione e fluidificazione di terreni sciolti superficiali (complessivamente circa i due terzi dei casi), seguiti da colate in roccia (circa il 20% dei casi). Crolli a livello diffuso interferiscono con brevi tratti della viabilità (tra Calcinere e Vallone di Oncino e a Pagno).
E’ diffusa la presenza di tributari minori soggetti a fenomeni di violenta attività torrentizia, con riattivazione di alcuni settori di conoide riscontrabile nel settore occidentale. In generale i corsi d’acqua secondari hanno limitato problemi riferibili a fenomeni di trasporto solido, spesso alimentato dal dissesto di versante e da insufficiente capacità di deflusso dell’alveo da ricondurre a mancanze di manutenzione (i corsi d’acqua più interessati sono torrenti Croesio e Bronda ed il rio Agliasco).
Le esondazioni interessano invece vaste aree del settore di piana alluvionale; valori molto elevati di pericolosità da esondazione sono riscontrabili lungo l’asta del Po su tutti i Comuni a valle di Martiniana Po, come documentato dalla notevole ampiezza delle fasce di esondazione tracciate dall’Autorità di Bacino del fiume Po; si segnala, a tale proposito, che non sono state delimitate fasce B di progetto nel tratto di interesse per il Contratto di Fiume.
In generale, nel tratto di pianura possono essere identificati i seguenti principali squilibri:
• assetto morfologico tendenzialmente instabile dell’alveo in ragione di fenomeni di erosione di fondo e di sponda e della tendenza alla modificazione del tracciato planimetrico, da porre in connessione al bilancio del trasporto solido che interessa il tratto stesso; i fenomeni di instabilità hanno incidenza soprattutto sulle infrastrutture presenti;
• condizioni di regime idraulico localmente critiche, da collegare prevalentemente ai vincoli esterni, principalmente costituiti da infrastrutture, che condizionano il tracciato dell’alveo inciso e di quello di piena;
• condizioni di degrado della porzione golenale dell’alveo di piena, per gli aspetti naturalistici ed ambientali;
• problemi di esondazione che coinvolgono tuttavia in misura limitata abitati o infrastrutture.
3.2.4 Caratteri idrologici e climatici
Sotto il profilo idrologico, il bacino dell’xxxx xxxxx del Po rientra tra i bacini alpini pedemontani; la piovosità intensa è piuttosto consistente, determinando portate specifiche abbastanza elevate. Le piene avvengono generalmente in autunno e in misura minore a fine primavera o a fine estate.
Le zone montane e prossime allo spartiacque italo-francese presentano caratteristiche intermedie tra bacini pedemontani e bacini interni: le piogge arrivano già mitigate ed i rilievi elevati fanno sì che per buona parte dell’anno si abbiano precipitazioni nevose.
Il bacino è caratterizzato da un afflusso medio annuo di 981 mm e da una temperatura media di 10°C ( l’evapotraspirazione media annua è di 580 mm ):
Sottobacino | Afflusso medio annuo mm | Temperatura media annua °C | Evapotraspirazione potenziale media annua mm | |
Sottobacino principale | Po a Villafranca | 981 | 10 | 580 |
Sottobacini minori | Po a Crissolo | 901 | 1 | |
Po a Sanfront | 943 | 6 | 358 | |
Po a Revello | 974 | 8 | 488 | |
Po a Cardè | 986 | 9 | 546 |
Nelle tabelle successive sono riepilogate e principali caratteristiche idrologiche del Po in corrispondenza delle varie sezioni di chiusura individuate nel PTA:
Corpo idrico | DMV m3/s | Portata media m3/s | Deflusso medio annuo m3/s | Q10 m3/s | Q91 m3/s | Q182 m3/s | Q274 m3/s | Q355 m3/s |
Po a Villafranca | 0,07 | 0,6 | 821 | 2,4 | 0,8 | 0,4 | 0,2 | 0,1 |
Po a Crissolo | 0,83 | 4,7 | 654 | 15,7 | 6 | 3,1 | 1,8 | 1,1 |
Po a Sanfront | 1,28 | 7,1 | 576 | 23,1 | 9,1 | 4,9 | 2,8 | 1,6 |
Po a Revello | 1,66 | 9,1 | 535 | 29 | 11,7 | 6,4 | 3,6 | 2 |
Po a Cardè | 1,94 | 10,5 | 498 | 33,3 | 13,6 | 7,5 | 4,2 | 2,4 |
Corpo idrico | Regime idrologico (K = Qmens/Qmedia) | |||||||||||
Kgen | Kfeb | Kmar | Kapr | Kmag | Kgiu | Klug | Kago | Kset | Xxxx | Knov | Kdic | |
Po a Villafranca | 0,42 | 0,39 | 0,42 | 0,72 | 1,79 | 2,43 | 1,47 | 0,94 | 0,98 | 1,02 | 0,90 | 0,51 |
Po a Crissolo | 0,58 | 0,57 | 0,75 | 1,02 | 1,74 | 2,01 | 1,38 | 0,88 | 0,76 | 0,77 | 0,88 | 0,68 |
Po a Sanfront | 0,76 | 0,78 | 1,04 | 1,25 | 1,58 | 1,43 | 0,96 | 0,86 | 0,64 | 0,80 | 1,19 | 0,92 |
Po a Revello | 0,86 | 0,90 | 1,21 | 1,38 | 1,48 | 1,09 | 0,71 | 0,53 | 0,57 | 0,81 | 1,37 | 1,07 |
Po a Cardè | 0,94 | 1,00 | 1,35 | 1,48 | 1,41 | 0,84 | 0,54 | 0,42 | 0,51 | 0,81 | 1,49 | 1,18 |
3.3 Lo stato dell’ambiente secondo lo schema logico DPSIR
L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha identificato lo schema logico DPSIR (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses) quale modello a cui fare riferimento per l’analisi e la presentazione delle informazioni sullo stato dell’ambiente nell’ambito dei processi di Valutazione Ambientale Strategica. Tale schema (Fig. 3) prevede l’identificazione delle determinanti e delle pressioni, la valutazione degli impatti e delle misure previste, nonché l’esplicitazione dei meccanismi di interazione e delle relazioni causali che intercorrono tra tutti i fattori di stato ed intervento.
Figura 3: Lo schema logico DPSIR
3.4 L’analisi territoriale
Nelle precedenti fasi del Contratto di Fiume (fase preliminare e fase di scoping) è stata svolta un’ampia analisi conoscitiva nella quale è stato raccolto un gran numero di dati ambientali del territorio di riferimento, che ha portato ad avere un gran numero di dati sociali, economici ed ambientali organizzati per componenti (o temi) sociali, economiche, ambientali nella logica causa- effetto del modello DPSIR.
Tali dati sono indicativi del contesto ex-ante, ed in fase di monitoraggio molti di questi saranno utilizzati come termine di paragone per valutare l’efficacia delle azioni.
Gli indicatori sono perciò suddivisi, secondo il modello proposto nel Manuale ENPLAN linee guida
– valutazione Ambientale di piani e programmi, in indicatori “descrittivi” ed indicatori “prestazionali” o “di monitoraggio”.
Gli indicatori descrittivi sono espressi come grandezze assolute o relative e sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale. Tra gli indicatori descrittivi rientrano anche gli indicatori di tendenza.
Gli indicatori prestazionali permettono la definizione operativa degli obiettivi specifici e il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi e della attuazione delle azioni del Piano d’Azione.
L’Allegato 1 riporta l’elenco completo degli indicatori utilizzati per l’analisi dello stato dell’ambiente. L’Allegato 2 riporta una cartografia tematica di analisi territoriali.
3.4.1 Demografia
L’analisi dell’andamento demografico nel territorio oggetto del Contratto di Fiume è stata condotta utilizzando i dati Istat.
In breve, dal punto di vista della localizzazione geografica il territorio presenta le seguenti caratteristiche:
• superficie territoriale di 892,20 km2 ;
• densità abitativa di 119,37 abitanti/km2.
INDICATORE 1.1: POPOLAZIONE RESIDENTE
La popolazione residente nei Comuni oggetto del Contratto di Fiume è, al 1 gennaio 2010, di 91947 abitanti.
100000
86544 89591 91947
80000
60000
40000
35507 36876 37881
23653
24796 25780
21319 21872 22405
20000
6065 6047 5881
0
Sub totale Sorgenti Sub totale Sbocco in
pianura - Monte Bracco
Sub totale Colline -
Valle Bronda
Sub totale Pianura
Totale Comuni
Popolazione Anno 2002 Popolazione Anno 2006 Popolazione Anno 2010
Abitanti
L’andamento demografico a partire dal 2002 registra un significativo aumento della popolazione (+7,15%), particolarmente evidente nel sub-ambito “Sbocco in pianura – Monte Bracco” (+8,25%), evidente nei sub ambiti “Colline Saluzzesi – Valle Bronda” e “Pianura” (rispettivamente 6,27 e 4,85%), mentre il sub-ambito “Sorgenti” registra una diminuzione del 3,13%.
Ambito territoriale | Sup. comunale (km2) totale | Popolazione 2002 | Popolazione 2006 | Popolazione 2010 | Variazione % 2002- 2010 |
Sorgenti | 212,03 | 6065 | 6047 | 5881 | -3,13 |
Sbocco in pianura - Monte Bracco | 267,15 | 23653 | 24796 | 25780 | 8,25 |
Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 209,01 | 35507 | 36876 | 37881 | 6,27 |
Pianura | 204,01 | 21319 | 21872 | 22405 | 4,85 |
Totale | 892,2 | 110,836 | 115,3174 | 119,3716 | 7,15 |
INDICATORE 1.2: DENSITA’ ABITATIVA
La densità abitativa (si veda Allegato 2 - Tavola 2), espressa in abitanti/km2 evidenzia valori eterogenei fra i diversi sub-ambiti. In particolare si evidenzia una sostanziale corrispondenza dei valori medi regionali (il valore medio regionale nel 2010 è di 175 abitante/ km2) con l’ambito territoriale “Colline saluzzesi – Valle Bronda”. Gli ambiti “Sbocco In Pianura” e “Pianura” sono invece più simili al contesto provinciale cuneese (il valore medio provinciale nel 2010 è di 85 abitante/ km2), mentre l’ambito “Sorgenti“ risulta avere una densità di popolazione ancor più bassa rispetto al contesto montano regionale (52 abitanti/km2, fonte Banca Dati Decisionale sulla Montagna) ed in linea con il dato montano provinciale (32 abitanti/km2, fonte Banca Dati Decisionale sulla Montagna).
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
155,08
160,62 164,95
92,42 96,96
101,60
101,56 104,92 108,11 110,84 115,32 119,37
25,83 25,77 25,20
Media Sorgenti
Media Sbocco in pianura - Monte
Bracco
Media Colline - Valle Media Pianura
Bronda
Media Comuni
Densità Media Anno 2002 Densità Media Anno 2006 Densità Media Anno 2010
Ambito territoriale | Sup. comunale (km2) totale | Densità 2002 | Densità 2006 | Densità 2010 | Variazione % 2002- 2010 |
Sorgenti | 212,03 | 25,83 | 25,77 | 25,20 | -2,43 |
Sbocco in pianura - Monte Bracco | 267,15 | 92,42 | 96,96 | 101,60 | 9,93 |
Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 209,01 | 155,08 | 160,62 | 164,95 | 6,37 |
Pianura | 204,01 | 101,56 | 104,92 | 108,11 | 6,45 |
Totale | 892,2 | 110,84 | 115,32 | 119,37 | 7,70 |
Densità media Provincia Cuneo | 6902,68 | 80,61 | 82,84 | 85,41 | 5,96 |
Densità media Provincia Torino | 6830,25 | 317,02 | 328,36 | 336,39 | 6,11 |
Densità media Regione Piemonte | 25402,46 | 165,86 | 170,92 | 175,03 | 5,53 |
Le seguenti tabelle riportano gli andamenti di popolazione e densità suddivisi per ognuno dei Comuni facenti parte del Contratto di Fiume.
Sub-Ambito | Comune | Provincia | Abitanti 2002 | Abitanti 2006 | Abitanti 2010 | Variazione 2002-2010 (%) |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 206 | 207 | 181 | -13,81 |
Oncino | Cuneo | 101 | 100 | 84 | -20,24 | |
Ostana | Cuneo | 77 | 68 | 79 | 2,53 | |
Paesana | Cuneo | 3071 | 3014 | 2916 | -5,32 | |
Sanfront | Cuneo | 2610 | 2658 | 2621 | 0,42 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 5428 | 5722 | 6047 | 10,24 |
Barge | Cuneo | 7226 | 7624 | 7826 | 7,67 | |
Xxxxxxx | Torino | 2857 | 3084 | 3383 | 15,55 | |
Envie | Cuneo | 1893 | 1997 | 2066 | 8,37 | |
Gambasca | Cuneo | 347 | 368 | 398 | 12,81 | |
Martiniana Po | Cuneo | 670 | 712 | 766 | 12,53 | |
Revello | Cuneo | 4193 | 4228 | 4221 | 0,66 | |
Xxxxxxxx | Xxxxx | 1039 | 1061 | 1073 | 3,17 | |
3. Colline Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 345 | 339 | 320 | -7,81 |
Castellar | Cuneo | 246 | 261 | 270 | 8,89 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 0000 | 0000 | 0000 | 5,60 | |
Manta | Cuneo | 3355 | 3450 | 3666 | 8,48 | |
Pagno | Cuneo | 552 | 573 | 581 | 4,99 | |
Piasco | Cuneo | 2707 | 2844 | 2847 | 4,92 | |
Xxxxxxx | Xxxxx | 00000 | 16386 | 16877 | 7,36 | |
Scarnafigi | Cuneo | 1903 | 1949 | 2066 | 7,89 | |
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 670 | 692 | 710 | 5,63 |
Verzuolo | Cuneo | 0000 | 0000 | 0000 | 3,98 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 774 | 781 | 782 | 1,02 | |
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | 1285 | 1345 | 1392 | 7,69 |
Cardè | Cuneo | 1067 | 1094 | 1126 | 5,24 | |
Casalgrasso | Cuneo | 1365 | 1341 | 1435 | 4,88 | |
Cavour | Torino | 5289 | 5472 | 5598 | 5,52 | |
Faule | Cuneo | 402 | 436 | 486 | 17,28 | |
Moretta | Cuneo | 4107 | 4242 | 4307 | 4,64 | |
Pancalieri | Torino | 1879 | 1968 | 1986 | 5,39 | |
Polonghera | Cuneo | 1137 | 1184 | 1204 | 5,56 | |
Villafranca Piemonte | Torino | 0000 | 0000 | 0000 | 1,70 | |
Sub totale Sorgenti | 6065 | 6047 | 5881 | -3,13 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 23653 | 24796 | 25780 | 8,25 | ||
Sub totale Xxxxxxx Xxxxxxxxx - Xxxxx Xxxxxx | 00000 | 36876 | 37881 | 6,27 | ||
Sub totale Pianura | 21319 | 21872 | 22405 | 4,85 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 70446 | 72932 | 74717 | 5,72 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 00000 | 00000 | 00000 | 6,57 | ||
Totale Comuni | 86544 | 89591 | 91947 | 5,88 | ||
Totale Provincia Cuneo | 556399 | 571827 | 589586 | 5,63 | ||
Totale Provincia Torino | 2165299 | 2242775 | 2297598 | 5,76 | ||
Totale Xxxxxxx Xxxxxxxx | 0000000 | 4341733 | 4446230 | 5,24 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 12,66 | 12,75 | 12,67 | 0,09 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 0,74 | 0,74 | 0,75 | 0,86 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 2,05 | 2,06 | 2,07 | 0,67 |
Sub-Ambito | Comune | Provincia | Densità 2002 | Densità 2006 | Densità 2010 | Variazione 2002-2010 (%) |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 4,21 | 4,23 | 3,70 | -13,81 |
Oncino | Cuneo | 2,11 | 2,09 | 1,75 | -20,24 | |
Ostana | Cuneo | 4,48 | 3,95 | 4,59 | 2,53 | |
Paesana | Cuneo | 52,77 | 51,79 | 50,10 | -5,32 | |
Sanfront | Cuneo | 65,58 | 66,78 | 65,85 | 0,42 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 86,85 | 91,55 | 96,75 | 10,24 |
Barge | Cuneo | 87,17 | 91,97 | 94,40 | 7,67 | |
Xxxxxxx | Torino | 149,58 | 161,47 | 177,12 | 15,55 | |
Envie | Cuneo | 76,33 | 80,52 | 83,31 | 8,37 | |
Gambasca | Cuneo | 60,88 | 64,56 | 69,82 | 12,81 | |
Martiniana Po | Cuneo | 52,34 | 55,63 | 59,84 | 12,53 | |
Revello | Cuneo | 79,87 | 80,53 | 80,40 | 0,66 | |
Rifreddo | Cuneo | 146,34 | 149,44 | 151,13 | 3,17 | |
3. Colline Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 35,20 | 34,59 | 32,65 | -7,81 |
Castellar | Cuneo | 72,35 | 76,76 | 79,41 | 8,89 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 206,62 | 216,29 | 218,87 | 5,60 | |
Manta | Cuneo | 381,25 | 392,05 | 416,59 | 8,48 | |
Pagno | Cuneo | 64,19 | 66,63 | 67,56 | 4,99 | |
Piasco | Cuneo | 255,38 | 268,30 | 268,58 | 4,92 | |
Saluzzo | Cuneo | 204,38 | 214,20 | 220,61 | 7,36 | |
Scarnafigi | Cuneo | 62,60 | 64,11 | 67,96 | 7,89 | |
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 131,37 | 135,69 | 139,22 | 5,63 | |
Verzuolo | Cuneo | 241,25 | 246,50 | 251,25 | 3,98 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 51,26 | 51,72 | 51,79 | 1,02 | |
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | 117,89 | 123,39 | 127,71 | 7,69 |
Cardè | Cuneo | 55,00 | 56,39 | 58,04 | 5,24 | |
Casalgrasso | Cuneo | 77,12 | 75,76 | 81,07 | 4,88 | |
Cavour | Torino | 108,60 | 112,36 | 114,95 | 5,52 | |
Faule | Cuneo | 60,00 | 65,07 | 72,54 | 17,28 | |
Moretta | Cuneo | 173,29 | 178,99 | 181,73 | 4,64 | |
Pancalieri | Torino | 120,45 | 126,15 | 127,31 | 5,39 |
Polonghera | Cuneo | 107,26 | 111,70 | 113,58 | 5,56 | |
Villafranca Piemonte | Torino | 94,44 | 94,48 | 96,07 | 1,70 | |
Media Sorgenti | 25,83 | 25,77 | 25,20 | -2,49 | ||
Media Sbocco in pianura - Monte Bracco | 92,42 | 96,96 | 101,60 | 9,03 | ||
Media Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 155,08 | 160,62 | 164,95 | 5,99 | ||
Media Pianura | 101,56 | 104,92 | 108,11 | 6,06 | ||
Media Comuni Prov. Cuneo | 103,48 | 107,06 | 110,11 | 6,02 | ||
Media Comuni Prov. Torino | 118,19 | 123,57 | 128,63 | 8,12 | ||
Media Comuni | 110,84 | 115,32 | 119,37 | 7,15 | ||
Densità media Provincia Cuneo | 80,61 | 82,84 | 85,41 | 5,63 | ||
Densità media Provincia Torino | 317,02 | 328,36 | 336,39 | 5,76 | ||
Densità media Regione Piemonte | 165,86 | 170,92 | 175,03 | 5,24 |
3.4.2 Sistema produttivo agricolo
L’attività agricola rappresenta un elemento centrale nella valutazione della sostenibilità dell’impatto delle attività umane, configurandosi come cerniera tra il territorio adibito alle altre attività antropiche ed il territorio destinato ad aree naturali o naturaliformi.
L’agricoltura è elemento d’impatto ambientale, soprattutto d’inquinamento diffuso (nutrienti, fitofarmaci), ma è a sua volta oggetto d’impatto, si pensi all’inquinamento dei suoli derivante da apporti atmosferici (emissioni industriali, veicolari ecc.), da abbandono o smaltimento non controllato di rifiuti e reflui e al progressivo “consumo” di suolo agricolo, per destinarlo a edificazione d’insediamenti civili ed industriali e per infrastrutture. Più in dettaglio i fattori di pressione utili all’analisi possono essere individuati in:
• rilascio di nutrienti (azoto e fosforo), derivanti dalle concimazioni e dallo smaltimento dei reflui zootecnici, nelle acque superficiali e/o profonde, eventualmente associati a fenomeni erosivi, con rischi legati al processo di eutrofizzazione ed all’inquinamento da nitrati di acque destinabili all’uso potabile;
• accelerazione dei fenomeni erosivi, per effetto delle pratiche agricole adottate, con perdita di suolo e, dove sussiste, anche rischi di instabilità dei versanti in pendio;
• rilascio di principi attivi di fitofarmaci nelle acque superficiali e/o profonde, con peggioramento della quelle destinabili all’uso potabile;
• consumo di acqua in quantità a volte notevole, con rischio di impoverimento delle falde;
• impoverimento del paesaggio, in quelle realtà in cui vengono adottati schemi colturali e sistemazioni di scarso valore.
Un altro effetto potenziale d’impatto dell’attività agricola è quello della sottrazione di territorio destinato ad ambienti naturali.
In sintesi l’agricoltura, accanto a forti criticità ambientali, sulle quali nel recente passato è stata compiuta un’ampia riflessione e verso le quali si vanno sempre più applicando strategie operative di minimizzazione (le cosiddette “buone pratiche agricole”) è sede di grandi risorse e potenzialità finalizzate al miglioramento della sostenibilità ambientale delle attività antropiche:
• funzione depuratrice del suolo: il suolo è la sede centrale dei cicli degli elementi geochimici e quindi attraverso di esso si possono reimpiegare sostanze di scarto (rifiuti organici trasformati in ammendante, con un loro ruolo come carbon sink ai fini della riduzione dell’effetto serra), così come da sempre effettuato con il riutilizzo delle deiezioni zootecniche, si possono degradare (più o meno velocemente) molecole organiche di sintesi, si possono neutralizzare, almeno parzialmente, inquinanti inorganici;
• funzione di manutenzione del territorio: orientando opportunamente le pratiche agricole, facendo svolgere agli operatori del settore una serie di lavori opportunamente individuati, si prevengono fenomeni di dissesto e danni futuri per frane, esondazioni, incendi;
• funzione paesaggistica: il paesaggio rurale, risultante dall’azione dell’uomo, deve e può ritrovare quei caratteri di tipicità e individuabilità che un tempo erano presenti e che oggi qualificano i territori e li rendono appetibili ai circuiti turistici.
Gli indicatori individuati (fonte: Anagrafe Agricola Unica Regione Piemonte e censimento ISTAT Agricoltura 2010) permettono di analizzare il comparto agricolo e zootecnico del territorio e di evidenziarne le caratteristiche principali.
INDICATORE 2.1: N. AZIENDE AGRICOLE
Le aziende agricole presenti sul territorio (Allegato 2 - tavola 3), nel 2011, sono 5.475; è interessante evidenziare un trend positivo legato alla presenza di un numero maggiore di aziende agricole rispetto al 2006 (+ 13% rispetto al 2006, con un incremento relativo maggiore nelle aree montane).
Comune | Aziende iscritte all'anagrafe agricola - Anno 2006 | Aziende iscritte all'anagrafe agricola - Anno 2011 | Variazione % 06-11 |
Bagnolo Piemonte | 304 | 364 | 20 |
Barge | 546 | 618 | 13 |
Bibiana | 137 | 162 | 18 |
Brondello | 37 | 47 | 27 |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxx | 00 | 105 | 8 |
Carde' | 83 | 90 | 8 |
Casalgrasso | 74 | 80 | 8 |
Castellar | 36 | 39 | 8 |
Cavour | 371 | 387 | 4 |
Costigliole Saluzzo | 132 | 165 | 25 |
Crissolo | 15 | 19 | 27 |
Envie | 236 | 258 | 9 |
Faule | 30 | 31 | 3 |
Gambasca | 22 | 27 | 23 |
Manta | 82 | 99 | 21 |
Martiniana Po | 76 | 85 | 12 |
Moretta | 142 | 162 | 14 |
Oncino | 14 | 14 | 0 |
Ostana | 3 | 11 | 267 |
Paesana | 160 | 201 | 26 |
Pagno | 62 | 69 | 11 |
Pancalieri | 69 | 75 | 9 |
Piasco | 108 | 118 | 9 |
Polonghera | 61 | 63 | 3 |
Revello | 388 | 427 | 10 |
Rifreddo | 70 | 81 | 16 |
Saluzzo | 490 | 575 | 17 |
Sanfront | 206 | 237 | 15 |
Scarnafigi | 146 | 171 | 17 |
Torre San Giorgio | 38 | 45 | 18 |
Verzuolo | 267 | 299 | 12 |
Villafranca Piemonte | 239 | 257 | 8 |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 00 | 94 | 12 |
Sub Totale Sorgenti | 398 | 482 | 21 |
Sub Totale Sbocco in Pianura Monte Bracco | 1.779 | 2.022 | 14 |
Sub Totale Colline Valle Bronda | 1.482 | 1.721 | 16 |
Sub Totale Pianura | 1.166 | 1.250 | 7 |
TOTALE | 4.825 | 5.475 | 13 |
INDICATORE 2.2: N. OPERATORI BIOLOGICI
Sul territorio sono presenti 125 aziende produttrici e produttrici/preparatrici che operano in conformità al Regolamento CE 1991/2006 che definisce la produzione agricola biologica (Allegato 2 – Tavola 4). Le aziende agricole biologiche costituiscono quindi circa il 2,3% delle aziende agricole presenti sul territorio.
La pratica agricola biologica è una risposta concreta per ovviare agli effetti dannosi dell’agricoltura chimica sull’ambiente e sul territorio e sulla qualità nutrizionale dei prodotti.
Comune | Categoria attività | Aziende biologiche Anno 2011 |
Bagnolo Piemonte | Produttore e Produttore /preparatore | 6 |
Barge | Produttore e Produttore /preparatore | 10 |
Bibiana | Produttore e Produttore /preparatore | 10 |
Brondello | Produttore e Produttore /preparatore | 3 |
Campiglione Fenile | Produttore e Produttore /preparatore | 3 |
Carde' | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Casalgrasso | Produttore e Produttore /preparatore | 1 |
Castellar | Produttore e Produttore /preparatore | 5 |
Cavour | Produttore e Produttore /preparatore | 10 |
Costigliole Saluzzo | Produttore e Produttore /preparatore | 5 |
Crissolo | Produttore e Produttore /preparatore | 1 |
Envie | Produttore e Produttore /preparatore | 2 |
Faule | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Gambasca | Produttore e Produttore /preparatore | 2 |
Manta | Produttore e Produttore /preparatore | 2 |
Martiniana Po | Produttore e Produttore /preparatore | 5 |
Moretta | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Oncino | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Ostana | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Paesana | Produttore e Produttore /preparatore | 7 |
Pagno | Produttore e Produttore /preparatore | 2 |
Pancalieri | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Piasco | Produttore e Produttore /preparatore | 2 |
Polonghera | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Revello | Produttore e Produttore /preparatore | 13 |
Rifreddo | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Saluzzo | Produttore e Produttore /preparatore | 5 |
Sanfront | Produttore e Produttore /preparatore | 10 |
Scarnafigi | Produttore e Produttore /preparatore | 5 |
Torre San Giorgio | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Verzuolo | Produttore e Produttore /preparatore | 15 |
Villafranca Piemonte | Produttore e Produttore /preparatore | 0 |
Villanova Solaro | Produttore e Produttore /preparatore | 1 |
Sub Totale Sorgenti | 18 | |
Sub Totale Sbocco in Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx | 00 | |
Sub Totale Colline Valle Bronda | 45 | |
Sub Totale Pianura | 14 | |
TOTALE | 125 |
INDICATORE 2.3: UTILIZZAZIONE DEI TERRENI AGRICOLI
La tabella sottostante riporta, a livello di superficie, le varie tipologie di utilizzazione dei terreni agricoli. I dati derivano dal VI Censimento Generale dell’Agricoltura, effettuato dall’Istat nel 2010. Si rimanda anche all’Allegato 2 – Tavola 5.
Sub-Ambito | Comune | Provincia | Seminativi (ha) | Vite (ha) | Coltivazioni Legnose Agrarie, Escluso Vite (ha) | Orti Familiari (ha) | Prati Permanenti E Pascoli (ha) | Sau (ha) | Arboricoltura Da Legno (ha) | Boschi (ha) | Superficie Non Utilizzata E Altra Superficie (ha) | Superficie Agricola Totale (ha) |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 0,2 | - | 0,2 | 0,1 | 3.446,3 | 3.446,7 | 0,0 | 550,7 | 920,2 | 4.917,7 |
Oncino | Cuneo | 11,4 | - | 1,0 | 0,1 | 4.991,6 | 5.004,0 | - | 680,5 | 1.273,2 | 6.957,7 | |
Ostana | Cuneo | 0,7 | - | 0,8 | 0,1 | 1.300,3 | 1.301,8 | - | 104,1 | 305,0 | 1.710,8 | |
Paesana | Cuneo | 7,6 | - | 121,2 | 3,4 | 3.576,5 | 3.708,6 | 0,4 | 1.979,7 | 883,9 | 6.572,6 | |
Sanfront | Cuneo | 45,7 | 0,1 | 112,0 | 2,3 | 1.033,4 | 1.193,4 | 1,5 | 648,8 | 48,9 | 1.892,7 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 250,8 | 37,7 | 305,7 | 6,6 | 3.008,9 | 3.586,9 | 4,0 | 656,8 | 1.220,6 | 5.468,3 |
Barge | Cuneo | 2.139,4 | 83,0 | 764,9 | 8,9 | 1.325,0 | 4.265,7 | 43,3 | 1.034,3 | 166,9 | 5.510,2 | |
Xxxxxxx | Torino | 110,2 | 20,1 | 288,9 | 1,1 | 266,0 | 681,2 | 1,5 | 82,6 | 23,8 | 789,1 | |
Envie | Cuneo | 624,2 | 13,5 | 378,9 | 12,7 | 384,8 | 1.403,5 | 19,0 | 263,2 | 58,9 | 1.744,6 | |
Gambasca | Cuneo | 18,5 | 0,2 | 31,7 | 0,4 | 49,2 | 100,0 | 1,0 | 184,5 | 30,0 | 315,5 | |
Martiniana Po | Cuneo | 8,8 | 3,4 | 88,1 | 1,3 | 124,3 | 223,3 | 0,6 | 116,0 | 12,3 | 352,2 | |
Revello | Cuneo | 1.553,5 | 4,9 | 1.551,0 | 2,5 | 755,9 | 3.865,4 | 1,0 | 219,9 | 164,7 | 4.251,0 | |
Rifreddo | Cuneo | 6,0 | 0,3 | 15,9 | 0,6 | 149,8 | 172,3 | 1,0 | 61,9 | 10,2 | 245,4 | |
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 7,3 | 6,1 | 61,1 | 0,1 | 32,7 | 104,5 | 1,5 | 236,6 | 9,9 | 352,5 |
Castellar | Cuneo | 80,4 | 8,9 | 135,4 | 0,3 | 37,6 | 260,8 | 5,3 | 49,3 | 7,2 | 322,6 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 227,2 | 21,4 | 485,0 | 1,9 | 64,7 | 793,4 | 1,4 | 66,6 | 31,7 | 893,1 | |
Manta | Cuneo | 42,4 | 17,3 | 643,1 | 0,8 | 60,8 | 761,1 | - | 70,1 | 38,0 | 869,1 | |
Pagno | Cuneo | 2,4 | 4,8 | 82,5 | 0,3 | 10,9 | 99,9 | 0,2 | 210,6 | 10,7 | 321,3 | |
Piasco | Cuneo | 51,4 | 0,8 | 223,3 | 1,3 | 39,5 | 315,8 | 3,4 | 139,0 | 24,5 | 482,7 |
Saluzzo | Cuneo | 3.027,0 | 30,7 | 1.537,8 | 5,2 | 1.926,1 | 6.506,9 | 29,5 | 457,5 | 504,2 | 7.498,1 | |
Scarnafigi | Cuneo | 1.604,5 | - | 387,8 | 0,5 | 661,8 | 2.654,6 | 2,7 | 5,9 | 71,5 | 2.734,7 | |
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 317,9 | - | - | 0,6 | 99,3 | 417,8 | 17,0 | 2,9 | 15,0 | 452,6 | |
Verzuolo | Cuneo | 96,8 | 11,4 | 1.348,6 | 2,2 | 81,0 | 1.532,7 | 0,6 | 200,7 | 22,6 | 1.756,6 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 1.145,0 | - | 4,4 | 0,4 | 135,4 | 1.285,1 | 16,1 | - | 37,8 | 1.339,0 | |
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | 266,3 | 35,1 | 381,1 | 2,9 | 153,0 | 825,5 | - | 6,8 | 28,7 | 861,0 |
Cardè | Cuneo | 1.358,8 | - | - | 0,9 | 246,3 | 1.606,0 | 40,5 | - | 30,6 | 1.677,1 | |
Casalgrasso | Cuneo | 1.284,3 | 0,1 | 15,0 | 1,3 | 68,5 | 1.369,1 | 12,3 | 2,6 | 24,1 | 1.408,1 | |
Cavour | Torino | 2.372,3 | 8,1 | 444,8 | 6,8 | 971,4 | 3.800,9 | 38,0 | 35,8 | 119,7 | 3.994,4 | |
Faule | Cuneo | 493,0 | - | 0,2 | 0,0 | 12,1 | 505,3 | 1,6 | 1,4 | 15,2 | 523,4 | |
Moretta | Cuneo | 1.682,9 | - | 4,9 | 0,5 | 267,0 | 1.955,3 | 64,9 | 0,9 | 57,5 | 2.078,6 | |
Pancalieri | Torino | 1.139,2 | - | 41,0 | 2,3 | 33,4 | 1.215,9 | 37,1 | 9,3 | 25,3 | 1.287,6 | |
Polonghera | Cuneo | 778,4 | - | 0,2 | 0,3 | 49,3 | 828,3 | 9,8 | 0,5 | 32,9 | 871,5 | |
Villafranca Piemonte | Torino | 2.968,6 | - | 5,6 | 4,9 | 760,7 | 3.739,8 | 83,7 | 26,5 | 120,5 | 3.970,5 | |
Sub totale Sorgenti | 65,5 | 0,1 | 235,0 | 5,9 | 14.348,0 | 14.654,6 | 1,9 | 3.963,8 | 3.431,3 | 22.051,5 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 4.711,3 | 163,1 | 3.425,1 | 34,2 | 6.063,9 | 14.298,4 | 71,3 | 2.619,3 | 1.687,5 | 18.676,4 | ||
Sub totale Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 6.602,3 | 101,4 | 4.908,9 | 13,5 | 3.149,8 | 14.732,5 | 77,5 | 1.439,1 | 773,2 | 17.022,2 | ||
Sub totale Pianura | 12.343,8 | 43,2 | 892,8 | 20,1 | 2.561,6 | 15.846,2 | 287,6 | 83,8 | 454,4 | 16.672,0 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 16.866,3 | 244,6 | 8.300,4 | 55,6 | 23.938,9 | 49.268,2 | 278,1 | 7.944,9 | 6.028,4 | 63.519,6 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 6.856,6 | 63,3 | 1.161,4 | 18,0 | 2.184,5 | 10.263,4 | 160,2 | 161,0 | 318,0 | 10.902,5 | ||
Totale Comuni CdF | 23.722,9 | 307,8 | 9.461,8 | 73,6 | 26.123,4 | 59.531,6 | 438,3 | 8.105,9 | 6.346,3 | 74.422,1 | ||
Totale Provincia Cuneo | 120.034,2 | 15.907,4 | 39.485,3 | 582,1 | 137.881,7 | 308.211,6 | 2.590,0 | 50.497,2 | 50.425,0 | 411.723,8 |
Totale Provincia Torino | 108.292,8 | 1.342,5 | 4.135,2 | 284,1 | 119.272,4 | 232.805,5 | 3.498,2 | 18.971,2 | 14.278,6 | 269.553,4 |
Totale Regione Piemonte | 544.985,1 | 46.616,3 | 65.975,3 | 1.579,7 | 367.290,8 | 1.008.172,7 | 14.737,8 | 170.627,6 | 100.485,9 | 1.294.023,9 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 14,1 | 1,5 | 21,0 | 9,5 | 17,4 | 16,0 | 10,7 | 15,7 | 12,0 | 15,4 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 6,3 | 4,7 | 28,1 | 6,3 | 1,8 | 4,4 | 4,6 | 0,8 | 2,2 | 4,0 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 4,4 | 0,7 | 14,3 | 4,7 | 7,1 | 5,9 | 3,0 | 4,8 | 6,3 | 5,8 |
INDICATORI 2.4: N. ALLEVAMENTI E 2.5: N. UBA
Sul territorio la presenza maggiormente rilevante di allevamenti è legata ai bovini e bufalini, ai suini e agli avicunicoli 8 si veda Allegato 2 – Tavole 10, 11, 12).
Le tabelle riportano il numero di allevamenti presenti su base comunale, la consistenza zootecnica degli allevamenti espressa in UBA ovvero Unità Bovino Adulta.
E’ interessante evidenziare una generalizzata decrescita del numero di allevamenti bovini e bufalini correlato però ad un incremento delle UBA nel periodo 2006-2011; tali indicazioni permettono di affermare che si sta assistendo ad una maggiore concentrazione e crescita dimensionale di questa tipologia di allevamenti.
Comune | N°Allevamenti bovini e bufalini - 2011 | UBA bovini e bufalini - 2011 | Variazione % '06-'11 allevamenti bovini e bufalini (n.) | Variazione %'06-'11 UBA bovini e bufalini |
Bagnolo Piemonte | 86 | 2.544 | -9% | 40% |
Barge | 172 | 9.828 | -8% | 10% |
Bibiana | 31 | 679 | 11% | 15% |
Brondello | 3 | 15 | 50% | 46% |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxx | 00 | 927 | 0% | 0% |
Carde' | 34 | 5.399 | -17% | 12% |
Casalgrasso | 15 | 1.138 | -6% | 11% |
Castellar | 2 | 20 | 0% | -74% |
Cavour | 122 | 5.937 | -15% | -22% |
Costigliole Saluzzo | 15 | 778 | -25% | 17% |
Crissolo | 15 | 1.525 | 25% | 39% |
Envie | 55 | 2.622 | 12% | 44% |
Faule | 2 | 14 | 0% | 411% |
Gambasca | 2 | 57 | -50% | -5% |
Manta | 3 | 15 | -25% | -57% |
Martiniana Po | 18 | 583 | -14% | 59% |
Moretta | 47 | 3.363 | -2% | -12% |
Oncino | 10 | 976 | -9% | 27% |
Ostana | 3 | 366 | 0% | 36% |
Paesana | 65 | 2.385 | -27% | 43% |
Pagno | 1 | 36 | 0% | 14% |
Pancalieri | 9 | 414 | 0% | -9% |
Piasco | 19 | 1.094 | 0% | 30% |
Polonghera | 9 | 683 | 0% | 32% |
Revello | 118 | 7.233 | -5% | 5% |
Rifreddo | 30 | 980 | -19% | -2% |
Saluzzo | 140 | 10.454 | 4% | 19% |
Sanfront | 73 | 2.290 | 6% | 24% |
Scarnafigi | 55 | 5.609 | -5% | 17% |
Torre San Giorgio | 13 | 441 | 44% | 15% |
Verzuolo | 9 | 1.112 | 13% | 417% |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | 00 | 7.074 | -11% | 13% |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 00 | 2.080 | 0% | 23% |
Sub Totale Sorgenti | 166 | 7.541 | -10% | 34% |
Sub Totale Sbocco in Pianura Monte Bracco | 179 | 11.018 | -11% | 28% |
Sub Totale Colline SaluzzesiValle Bronda | 90 | 3.290 | -18% | 29% |
Sub Totale Pianura | 40 | 2.712 | -2% | 69% |
TOTALE | 127 | 9.280 | -9% | 14% |
Comune | N°Allevamenti suini - 2011 | UBA suini- 2011 | Variazione % '06-'11 allevamenti suini | Variazione %'06-'11 UBA suini |
Bagnolo Piemonte | 7 | 99,74 | 75% | -47% |
Barge | 9 | 2.032,59 | 80% | 276% |
Bibiana | 5 | 6 | 67% | -23% |
Brondello | 0 | 0 | ||
Xxxxxxxxxxx Xxxxxx | 0 | 174,3 | ||
Carde' | 3 | 346,2 | 0% | -34% |
Casalgrasso | 0 | 0 | ||
Castellar | 0 | 0 | ||
Cavour | 4 | 318,56 | 33% | -1% |
Costigliole Saluzzo | 10 | 3.068,24 | 100% | 80% |
Crissolo | 0 | 0 | ||
Envie | 20 | 2.635,21 | 33% | 73% |
Faule | 2 | 1.283,40 | 100% | 58% |
Gambasca | 1 | 0 | ||
Manta | 0 | 0 | ||
Martiniana Po | 1 | 62,1 | ||
Moretta | 17 | 2.896,95 | 55% | -16% |
Oncino | 0 | 0 | ||
Ostana | 0 | 0 | ||
Paesana | 9 | 635,4 | 29% | -24% |
Pagno | 1 | 15,72 | 0% | -71% |
Pancalieri | 1 | 345 | 0% | 11% |
Piasco | 4 | 430,15 | 100% | -5% |
Polonghera | 1 | 782,4 | 0% | 39% |
Revello | 14 | 2.464,55 | 250% | 170% |
Rifreddo | 3 | 431,1 | 200% | 656% |
Saluzzo | 17 | 4.459,32 | 55% | -30% |
Sanfront | 11 | 2.518,80 | 120% | 11% |
Scarnafigi | 9 | 3.344,70 | 0% | -15% |
Torre San Giorgio | 1 | 330 | ||
Verzuolo | 2 | 120,9 | ||
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | 00 | 8.304,88 | 50% | 4% |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 0 | 1.203,15 | 40% | -2% |
Sub Totale Sorgenti | 20 | 3.154,20 | 67% | 2% |
Sub Totale Sbocco in Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx | 00 | 6631,03 | 22% | 5% |
Sub Totale Colline | 14 | 2609,52 | 40% | 30% |
Saluzzesi-Valle Bronda | ||||
Sub Totale Pianura | 9 | 911,77 | 125% | 11% |
TOTALE | 30 | 9862,43 | 50% | 6% |
Comune | N° Allevamenti avicunicoli - 2011 | UBA avicunicoli (n.) - 2011 | Variazione % '06-'11 allevamenti avicunicoli | Variazione %'06-'11 UBA avicunicoli |
Bagnolo Piemonte | 2 | 90,0 | 100% | 7% |
Barge | 13 | 544,7 | 44% | 1% |
Xxxxxxx | 3 | 12,6 | ||
Brondello | ||||
Campiglione Xxxxxx | ||||
Xxxxx' | ||||
Xxxxxxxxxxx | ||||
Xxxxxxxxx | ||||
Xxxxxx | 0 | 14,0 | ||
Costigliole Saluzzo | 1 | 126,0 | -70% | |
Crissolo | ||||
Envie | 1 | 6,0 | 0% | 0% |
Faule | 1 | 10,0 | 0% | -29% |
Gambasca | 1 | 0,1 | ||
Manta | 1 | -50% | -100% | |
Martiniana Po | ||||
Moretta | 9 | 677,9 | ||
Oncino | ||||
Ostana | ||||
Paesana | 3 | 29,0 | 50% | -12% |
Pagno | ||||
Pancalieri | ||||
Piasco | 8 | 578,5 | 300% | 1426% |
Polonghera |
Revello | 6 | 1.700,0 | 20% | 140% |
Rifreddo | -100% | -100% | ||
Saluzzo | 6 | 27,2 | -33% | -87% |
Sanfront | 5 | 2.737,0 | 150% | 265% |
Xxxxxxxxxx | 0 | 0,0 | ||
Xxxxx Xxx Xxxxxxx | 0 | 163,9 | 200% | -41% |
Verzuolo | 2 | 30,6 | 100% | 91% |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | 0 | 0,1 | ||
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 0 | 231,7 | 100% | 2217% |
Sub Totale Sorgenti | 8 | 2766 | 100% | 253% |
Sub Totale Sbocco in Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx | 00 | 2353,37 | 53% | 63% |
Sub Totale Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 24 | 1162,28 | 41% | -56% |
Sub Totale Pianura | 13 | 701,96 | 550% | 4914% |
TOTALE | 71 | 6983,61 | 78% | 43% |
INDICATORE 2.6: CARICO TEORICO DI AZOTO E FOSFORO SUL SUOLO
La tabella sottostante riporta le tonnellate totali di peso vivo (numero di capi moltiplicato per il coefficiente di peso vivo) l’azoto al campo (al netto delle perdite di rimozione e stoccaggio) e il fosforo escreto entrambi calcolati sul totale dei capi allevati in ogni Comune (il calcolo viene effettuato moltiplicando il peso vivo di ciascuna categoria di animale allevato per il relativo coefficiente di escrezione). Si può osservare come siano le zone di pianura quelle più sottoposte a pressioni di tipo zootecnico (si veda Allegato 2 – Tavole 6,7,8,9). Sono state segnalate, agli uffici Arpa Piemonte – Cuneo, numerose situazioni di criticità a carico dei corpi idrici superficiali, in particolare nei Comuni di Polonghera e Casalgrasso.
Comune | PESO VIVO (t) | AZOTO al campo (kg/anno) | FOSFORO escreto (kg/anno) |
Bagnolo Piemonte | 1.250 | 100.132 | 122.853 |
Barge | 3.475 | 286.042 | 316.888 |
Bibiana | 626 | 46.367 | 57.598 |
Xxxxxxxxx | 00 | 1.456 | 1.461 |
Campiglione-Fenile | 572 | 44.650 | 56.738 |
Carde' | 2.520 | 218.963 | 217.418 |
Casalgrasso | 603 | 48.831 | 49.690 |
Castellar | 53 | 4.386 | 4.563 |
Cavour | 3.577 | 271.340 | 320.524 |
Costigliole Saluzzo | 950 | 91.841 | 102.564 |
Crissolo | 53 | 4.386 | 4.111 |
Envie | 2.606 | 236.882 | 258.416 |
Faule | 439 | 42.680 | 45.882 |
Gambasca | 338 | 36.028 | 40.520 |
Manta | 123 | 9.444 | 11.412 |
Martiniana Po | 281 | 22.773 | 25.343 |
Moretta | 3.559 | 330.784 | 360.006 |
Oncino | 424 | 27.949 | 38.105 |
Ostana | 47 | 3.309 | 4.095 |
Paesana | 1.565 | 134.254 | 152.756 |
Pagno | 26 | 2.548 | 3.007 |
Pancalieri | 484 | 42.539 | 45.922 |
Piasco | 487 | 45.463 | 54.321 |
Polonghera | 677 | 58.583 | 67.617 |
Revello | 4.717 | 398.206 | 433.849 |
Rifreddo | 754 | 65.758 | 74.142 |
Saluzzo | 7.462 | 671.292 | 709.585 |
Sanfront | 1.752 | 167.823 | 200.079 |
Scarnafigi | 3.829 | 340.927 | 366.636 |
Torre San Giorgio | 509 | 40.853 | 41.964 |
Verzuolo | 238 | 20.809 | 23.507 |
Villafranca Piemonte | 6.008 | 544.966 | 597.169 |
Villanova Solaro | 1.257 | 113.783 | 113.818 |
Sub Totale Sorgenti | 3.841 | 337.721 | 399.146 |
Sub Totale Sbocco in Pianura Monte Bracco | 14.047 | 1.192.188 | 1.329.609 |
Sub Totale Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 14.951 | 1.342.802 | 1.432.838 |
Sub Totale Pianura | 18.439 | 1.603.336 | 1.760.966 |
TOTALE | 51.278 | 4.476.047 | 4.922.559 |
3.4.3 Industria
Il settore secondario si caratterizza per la presenza dei distretti industriali di Revello e Sanfront, specializzati nel settore tessile e dell’abbigliamento e di parte del distretto di Verzuolo, concentrato sulla lavorazione del legno. Vi è inoltre una notevole presenza delle industrie legate al settore alimentare (ricorrenti segnalazioni di inquinamento dei corpi idrici superficiali sono pervenute ad Arpa Piemonte – Cuneo, legate a scarichi produttivi alimentari, in particolare nel Comune di Moretta), unitamente a stabilimenti specializzati nella produzione della carta e del metallo.
L’aspetto rilevante dal punto di vista ambientale è costituito dagli scarichi e dai prelievi, trattati nel Paragrafo 3.4.6.
3.4.4 Turismo
L’attività turistica nell’area dell’Alto Po è fortemente eterogenea e fa registrare un andamento costante rispetto agi anni passati. Le principali mete sono l’area del Monviso ed i centri storici caratteristici di Cavour, Saluzzo, Verzuolo e Manta. In questi comuni o nelle immediate vicinanze i tempi medi di permanenza (dati dal rapporto tra presenze ed arrivi) nella maggior parte dei casi sono allineati alle medie provinciali, e non risultano essere per il territorio una pressione particolarmente significativa, ad eccezione del Comune di Crissolo.
La fruizione turistica diminuisce fortemente, fino a diventare pressoché inesistente, allontanandosi da queste aree, quindi verso la pianura. Non sono pochi i comuni (anche con un discreto numero di abitanti, come Villafranca Piemonte) all’interno dei quali le strutture ricettive sono del tutto assenti.
I dati utilizzati per i seguenti indicatori provengono dall’Osservatorio sul Turismo della Regione Piemonte. Non vengono forniti, per motivi di privacy, dati relativi a posti letto, arrivi e presenze per i Comuni nei quali sono presenti meno di tre esercizi.
INDICATORE 3.1: N. DI STRUTTURE E POSTI LETTO
Complessivamente, nel territorio sono presenti 121 strutture ricettive con 2.116 posti letto (dati 2011, Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio sul Turismo).
Sub- Ambito | Comune | Provincia | Esercizi | Posti letto |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 11 | 480 |
Oncino | Cuneo | 3 | 37 | |
Xxxxxx | Xxxxx | 0 | 00 | |
Xxxxxxx | Xxxxx | 10 | 214 | |
Sanfront | Cuneo | 4 | 68 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 8 | 115 |
Barge | Cuneo | 7 | 90 | |
Xxxxxxx | Torino | 7 | 64 | |
Envie | Cuneo | 0 | ||
Gambasca | Cuneo | 1 | 6 | |
Martiniana Po | Cuneo | 1 | 12 | |
Revello | Cuneo | 6 | 60 | |
Rifreddo | Cuneo | 1 | 4 | |
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 0 | |
Castellar | Cuneo | 4 | 26 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 5 | 71 | |
Manta | Cuneo | 6 | 94 | |
Pagno | Cuneo | 3 | 20 | |
Piasco | Cuneo | 1 | 6 | |
Saluzzo | Cuneo | 13 | 379 | |
Xxxxxxxxxx | Xxxxx | 0 | 00 | |
Xxxxx Xxx Xxxxxxx | Xxxxx | 0 | ||
Verzuolo | Cuneo | 8 | 119 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 0 | ||
4. Pianura | Campiglione Xxxxxx | Xxxxxx | 0 | 22 |
Xxxxx | Xxxxx | 0 | ||
Xxxxxxxxxxx | Xxxxx | 1 | 16 | |
Xxxxxx | Xxxxxx | 0 | 89 | |
Faule | Cuneo | 0 | ||
Moretta | Cuneo | 2 | 27 | |
Pancalieri | Torino | 0 | ||
Polonghera | Cuneo | 2 | 24 | |
Villafranca Piemonte | Torino | 0 | ||
Sub totale Sorgenti | 35 | 856 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 31 | 351 | ||
Sub totale Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 42 | 731 | ||
Sub totale Pianura | 13 | 178 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 106 | 1941 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 15 | 175 | ||
Totale Comuni | 121 | 2116 | ||
Totale Provincia Cuneo | 1380 | 36050 | ||
Totale Provincia Torino | 1626 | 67002 | ||
Totale Regione Piemonte | 5292 | 185754 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 7,68 | 5,38 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 0,92 | 0,26 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 2,29 | 1,14 |
La seguente tabella riporta i dati relativi agli arrivi, alle presenze ed ai tempi medi di permanenza nel territorio considerato (dati 2011, Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio sul Turismo). Il Tempo Medio di Permanenza è calcolato come rapporto tra Presenza ed Arrivo.
Sub- Ambito | Comune | Provincia | Arrivi | Presenze | TMP |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 1388 | 3538 | 2,55 |
Oncino | Cuneo |
Ostana | Cuneo | 102 | 174 | 1,71 | |
Paesana | Cuneo | 1339 | 3449 | 2,58 | |
Sanfront | Cuneo | 460 | 1921 | 4,18 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 1471 | 4586 | 3,12 |
Barge | Cuneo | 3445 | 5707 | 1,66 | |
Xxxxxxx | Torino | 28 | 240 | 8,57 | |
Envie | Cuneo | ||||
Gambasca | Cuneo | ||||
Martiniana Po | Cuneo | ||||
Revello | Cuneo | 1618 | 2942 | 1,818294 | |
Rifreddo | Cuneo | ||||
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | |||
Castellar | Cuneo | 9 | 39 | 4,33 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 3536 | 6334 | 1,79 | |
Manta | Cuneo | 5657 | 16574 | 2,93 | |
Pagno | Cuneo | ||||
Piasco | Cuneo | ||||
Saluzzo | Cuneo | 14767 | 33205 | 2,25 | |
Scarnafigi | Cuneo | ||||
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | ||||
Verzuolo | Cuneo | 916 | 2975 | 3,25 | |
Villanova Solaro | Cuneo | ||||
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | |||
Cardè | Cuneo | ||||
Casalgrasso | Cuneo | ||||
Cavour | Torino | 1084 | 2867 | 2,64 | |
Xxxxx | Xxxxx | ||||
Xxxxxxx | Xxxxx | ||||
Xxxxxxxxxx | Xxxxxx | ||||
Xxxxxxxxxx | Xxxxx |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxx | ||||
Sub totale Sorgenti | 3289 | 9082 | |||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 6562 | 13475 | |||
Sub totale Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 24885 | 59127 | |||
Sub totale Pianura | 1084 | 2867 | |||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 34708 | 81444 | |||
Totale Comuni Prov. Torino | 1112 | 3107 | |||
Totale Comuni | 35820 | 84551 | |||
Totale Provincia Cuneo | 000000 | 0000000 | |||
Totale Provincia Torino | 2000666 | 5956675 | |||
Totale Regione Piemonte | 4247695 | 12845074 | |||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 6,30 | 5,02 | |||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 0,06 | 0,05 | |||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 0,84 | 0,66 |
INDICATORE 3.2: PRESSIONE TURISTICA (RAPPORTO PRESENZE/RESIDENTI)
La seguente tabella riporta i dati sulla pressione turistica nei comuni del territorio (si veda Allegato
2 – tavola 13) , ottenuta dal rapporto fra le presenze (dati 2011-2010-2009, Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio sul Turismo) ed i residenti (dati 2011-2010-2009, Fonte: Istat). Come si può vedere, non si registrano variazioni di rilievo della pressione turistica nel periodo considerato.
Sub-Ambito | Comune | Provincia | 2011 | 2010 | 2009 | Differenza 2011-2009 |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 20,33 | 35,25 | 24,00 | -3,67% |
Oncino | Cuneo | |||||
Ostana | Cuneo | 2,38 | 1,29 | 1,77 | 0,62% | |
Paesana | Cuneo | 1,17 | 1,51 | 1,17 | 0,00% | |
Sanfront | Cuneo | 0,74 | 0,74 | 0,49 | 0,25% |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 0,76 | 0,19 | 0,13 | 0,62% |
Barge | Cuneo | 0,72 | 1,08 | 0,53 | 0,19% | |
Xxxxxxx | Torino | 0,07 | 0,04 | 0,38 | -0,31% | |
Envie | Cuneo | |||||
Gambasca | Cuneo | |||||
Martiniana Po | Cuneo | |||||
Revello | Cuneo | 0,70 | 0,84 | 0,54 | 0,16% | |
Rifreddo | Cuneo | |||||
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | ||||
Castellar | Cuneo | 0,14 | 0,30 | 0,25 | -0,10% | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 1,89 | 1,64 | 1,53 | ||
Manta | Cuneo | 4,46 | 0,12 | 0,70 | 3,76% | |
Pagno | Cuneo | |||||
Piasco | Cuneo | |||||
Saluzzo | Cuneo | 1,95 | 1,71 | 2,10 | -0,15% | |
Scarnafigi | Cuneo | |||||
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | |||||
Verzuolo | Cuneo | 0,46 | 0,23 | 0,24 | 0,21% | |
Villanova Solaro | Cuneo | |||||
4. Pianura | Campiglione Fenile | Torino | ||||
Cardè | Cuneo | |||||
Casalgrasso | Cuneo | |||||
Cavour | Torino | 0,51 | 0,50 | 0,41 | 0,10% | |
Faule | Cuneo | |||||
Moretta | Cuneo | |||||
Pancalieri | Torino | |||||
Polonghera | Cuneo | |||||
Villafranca Piemonte | Torino |
3.4.5 Rifiuti
INDICATORI 4.1: PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI E 4.2: PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
La seguente Tabella riporta i dati sulla produzione di rifiuti e sulla raccolta differenziata nei Comuni dell’area. I dati sono tratti dall’Indagine sui rifiuti urbani prodotti nel 2010 dell’Osservatorio regionale sui rifiuti.
Sub- Ambito | Comune | Provincia | Residenti 2010 | Rifiuti totali (t/a) | Rifiuti/Residenti (t/ab.) | Raccolta differenziata (t/a) | % di RD |
1. Xxxxxxxx | Xxxxxxxx | Cuneo | 174 | 164,141 | 0,943 | 31,371 | 19,1 |
Oncino | Cuneo | 81 | 46,004 | 0,568 | 9,200 | 20,0 | |
Ostana | Cuneo | 73 | 41,612 | 0,570 | 8,105 | 19,5 | |
Paesana | Cuneo | 2937 | 1319,965 | 0,449 | 418,048 | 31,7 | |
Sanfront | Cuneo | 2598 | 925,187 | 0,356 | 214,562 | 23,2 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 6066 | 2587,074 | 0,426 | 852,642 | 33,0 |
Barge | Cuneo | 7891 | 3222,466 | 0,408 | 1187,351 | 36,8 | |
Xxxxxxx | Torino | 3999 | 1346,122 | 0,337 | 639,347 | 47,5 | |
Envie | Cuneo | 2074 | 675,897 | 0,326 | 172,197 | 25,5 | |
Gambasca | Cuneo | 403 | 135,477 | 0,336 | 35,054 | 25,9 | |
Martiniana Po | Cuneo | 767 | 243,777 | 0,318 | 46,719 | 19,2 | |
Revello | Cuneo | 4226 | 1634,015 | 0,387 | 923,648 | 56,5 | |
Xxxxxxxx | Xxxxx | 1077 | 312,668 | 0,290 | 69,780 | 22,3 | |
3. Colline Saluzzesi- Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 319 | 94,381 | 0,296 | 17,044 | 18,1 |
Castellar | Cuneo | 272 | 90,000 | 0,331 | 30,307 | 33,7 | |
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 3349 | 1197,668 | 0,358 | 859,957 | 71,8 | |
Manta | Cuneo | 3716 | 1835,915 | 0,494 | 904,017 | 49,2 | |
Pagno | Cuneo | 584 | 194,660 | 0,333 | 50,256 | 25,8 | |
Piasco | Cuneo | 2855 | 1288,118 | 0,451 | 669,743 | 52,0 | |
Xxxxxxx | Xxxxx | 00000 | 9767,759 | 0,572 | 4953,118 | 50,7 | |
Scarnafigi | Cuneo | 2092 | 809,797 | 0,387 | 243,858 | 30,1 |
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 721 | 354,379 | 0,492 | 173,259 | 48,9 | |
Verzuolo | Cuneo | 6507 | 2750,507 | 0,423 | 1208,566 | 43,9 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 783 | 298,654 | 0,381 | 75,328 | 25,2 | |
4. Pianura | Campiglione Xxxxxx | Xxxxxx | 0000 | 534,878 | 0,386 | 276,550 | 51,7 |
Cardè | Cuneo | 1124 | 355,421 | 0,316 | 129,445 | 36,4 | |
Casalgrasso | Cuneo | 1449 | 639,714 | 0,441 | 265,428 | 41,5 | |
Xxxxxx | Xxxxxx | 0000 | 2622,089 | 0,465 | 1257,297 | 48,0 | |
Faule | Cuneo | 484 | 216,651 | 0,448 | 68,688 | 31,7 | |
Moretta | Cuneo | 4274 | 2227,717 | 0,521 | 1196,682 | 53,7 | |
Pancalieri | Torino | 2019 | 697,440 | 0,345 | 450,203 | 64,6 | |
Polonghera | Cuneo | 1196 | 426,840 | 0,357 | 125,720 | 29,5 | |
Villafranca Piemonte | Torino | 4845 | 2211,856 | 0,457 | 1082,366 | 48,9 | |
Sub totale Sorgenti | 5863 | 2496,909 | 0,426 | 681,286 | 27,3 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 26503 | 10157,496 | 0,383 | 3926,738 | 38,7 | ||
Sub totale Colline Saluzzesi - Valle Bronda | 38265 | 18681,838 | 0,488 | 9185,453 | 49,2 | ||
Sub totale Pianura | 22418 | 9932,606 | 0,443 | 4852,379 | 48,9 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 75159 | 33856,464 | 0,450 | 14940,093 | 44,1 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 17890 | 7412,385 | 0,414 | 3705,763 | 50,0 | ||
Totale Comuni | 93049 | 41268,849 | 0,444 | 18645,856 | 45,2 | ||
Totale Provincia Cuneo | 592303 | 314985,000 | 0,532 | 151083,000 | 48,0 | ||
Totale Provincia Torino | 2302353 | 1127422,000 | 0,490 | 560305,000 | 49,7 | ||
Totale Regione Piemonte | 4457335 | 2237248,000 | 0,502 | 1126877,000 | 50,4 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 10,75 | 9,89 | |||||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 0,66 | 0,66 | |||||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 1,84 | 1,65 |
3.4.6 Acqua: prelievi e depurazione
INDICATORE 5.1: PRELIEVO IDRICO ANNUO
La tabella sotto riportata (ripresa, come anche le successive, dal PTA) indica la stima della pressione antropica esercitata dal prelievo per i diversi usi. E’ evidente l’importanza del prelievo da acque superficiali, soprattutto per uso idroelettrico (circa il 74% del totale): infatti, il bacino dell'Alto Po presenta sulla sua porzione montana un importante utilizzo a scopo idroelettrico legato alla presenza dell'impianto Calcinere Burgo che preleva, per 6.5 m3/s massimi totali, dal Po e dai suoi affluenti principali nei Comuni di Oncino, Crissolo, Paesana e Ostana.
Idropotabile | Irriguo | Idroelettrico | Produzione di beni e servizi | Altro | |
Mm3/anno | Mm3/anno | Mm3/anno | Mm3/anno | Mm3/anno | |
Acque superficiali | 0 | 102,8 | 452,32 | 5,62 | 0 |
Invasi | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Pozzi | 1,84 | 37,39 | 0 | 9,44 | 0 |
Sorgenti | 1,73 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Totale | 3,57 | 140,19 | 452,32 | 15,06 | 0 |
Il fabbisogno idropotabile lordo per la popolazione è calcolato, al 2008, in 9,97 Mm3 ovvero circa 110 m3/abitante.
Ben altre dimensioni hanno i fabbisogni idrici per altri impieghi, in particolar modo per il settore energetico (Allegato 2 – Tavola 15) ed agricolo.
Fabbisogni annui al 2008 Mm3/anno | Fabbisogni annui previsti nel 2016 Mm3/anno | |
Riso | - | - |
Mais | 51,3 | 51,3 |
Foraggere | 28,2 | 27,4 |
Frutteti | 44,2 | 42,9 |
Prato | 27,4 | 26,6 |
Altre colture | 14,0 | 13,6 |
Totale fabbisogno irriguo | 165,2 | 161,7 |
Allevamenti animali | 5,5 | 4,9 |
Totale fabbisogno allevamento | 5,5 | 4,9 |
Industria | 7,1 | 6,3 |
Totale fabbisogno industria | 7,1 | 6,3 |
Produzione energia | 518,0 | 563,0 |
Totale fabbisogno produzione energia | 518,0 | 563,0 |
TOTALE FABBISOGNI IDRICI | 695,8 | 725,9 |
INDICATORI 5.2a: INDICE DI SFRUTTAMENTO DELL’ASTA E 5.2b: INDICE DI SFRUTTAMENTO DELL’ASTA DI PERTINENZA COMUNALE
Come già accennato, il prelievo di acqua per l’uso idroelettrico riveste grande importanza in Valle Po. Nel 2009 è stato pubblicato, dalla Provincia di Cuneo – Ufficio Acque, il documento “Utilizzazione energetica della Risorsa idroelettrica”, approvato come allegato del Bilancio energetico provinciale (D.G.P. 29 aprile 2009, n. 149).
Per definire lo stato di utilizzazione dei corsi d’acqua, si introduce l’indice di sfruttamento dell’asta, che rappresenta il rapporto percentuale tra la somma delle lunghezze dei tratti sottesi e la lunghezza dell’asta fluviale all’interno dell’ambito montano.
Per valutare come lo sfruttamento sia ripartito all’interno del territorio della medesima asta si fa riferimento all’indice di sfruttamento dell’asta di pertinenza comunale, che rappresenta il medesimo rapporto percentuale precedente, ma considerando la lunghezza dell’asta ricadente nel territorio di ciascun Comune.
In Valle Po sono presenti tre distinti impianti posti in cascata (Calcinere, Sanfront 1 e 2); tali impianti derivano il Po e gli affluenti Tossiet, Cornaschi, Croesio e Lenta (compresi 8 sottobacini). Particolarmente delicata risulta essere la porzione mediana (Oncino, Paesana) dove si rileva il mancato rimpinguamento ad opera degli affluenti.
a) Asta principale
Stato di utilizzazione
Lunghezza complessiva dell'asta (m) | Lunghezza complessiva tratti sottesi dalle derivazioni (m) | Indice di sfruttamento dell'asta |
22818 | 19925 | 87% |
Comune | Lunghezza asta comunale (m) | Lunghezza tratti sottesi nel territorio comunale (m) | Indice di sfruttamento dell'asta di pertinenza comunale |
Crissolo | 8067 | 5174 | 64% |
Oncino | 3274 | 3274 | 100% |
Ostana | 3043 | 3043 | 100% |
Paesana | 8226 | 8226 | 100% |
Sanfront | 3979 | 3979 | 100% |
Affluenti derivati che non rimpinguano il xxxxx x'xxxxx xx xxxxxxxxxx
Sponda orografica | Nome affluente |
sinistra | Torrente Tossiet |
destra | Torrente Lenta, Rio Cornaschi, Rio Croesio |
b) Corsi d’acqua secondari Organizzazione del reticolo fluviale Tributari di ordine 1
Sponda orografica | Comune | Nome | Bacino derivato | Area (Km2) | Bacini tributari contenuti | Sotto bacini derivati |
sinistra | Ostana-Crissolo | Tossiet | derivato | 19,4 | 1 | 1 |
Paesana-Ostana | Merdarello | libero | 15,8 | 1 | ||
Bagnolo Piemonte, Barge | Ghiandone | libero | 63,9 | 3 | ||
Bagnolo Piemonte | Riosecco | libero | 18,6 | 0 | ||
destra | Crissolo | Rio dei Quarti | istruttoria | 5,4 | 0 | |
Crissolo | Comba Sbarrina | istruttoria | 10,2 | 0 | ||
Oncino-Paesana- Crissolo | Lenta | derivato | 53,4 | 3 | 3 | |
Paesana | Cornaschi | derivato | 9,5 | 0 | ||
Paesana-Sanfront | Croesio | derivato | 16,2 | 0 |
Tributari di ordine 2
Sponda orografica | Nome bacino recettore | Comune | Nome tributario | Bacino derivato | Bacini contenuti | Area (Km2) |
sinistra | Xxxxxxxxxx | Xxxxxxx | Xxxxxxxx | libero | 0 | 10,0 |
Ghiandone Bagnolo Piemonte, Grana di Bagnolo libero 0 22,1
Barge | ||||||
Ghiandone | Bagnolo Piemonte, Barge | Infernotto | libero | 2 | 25,1 | |
Xxxxxxxxx | Xxxxx | Xxxxxxx | libero | 0 | 14,6 | |
destra | Xxxxx | Xxxxxx | Xxxxxxx | derivato | 0 | 7,7 |
Lenta | Oncino, Crissolo | Bulé | derivato | 0 | 17,1 | |
Xxxxx | Xxxxxx, Paesana | Frassaia | derivato | 0 | 10,0 |
Tributari di ordine 3
Nome bacino recettore | Comune | Nome tributario | Bacino derivato | Bacini contenuti | Area (Km2) |
Infernotto | Barge | Rio Stretta | libero | 0 | 7,4 |
Infernotto | Bagnolo Piemonte, Barge | Rocca nera | libero | 0 | 6,8 |
Stato dello sfruttamento
Riassunto dei bacini tributari di ordine 1 derivati
Valle | Sponda orografica | n. bacini tributari dei corsi d'acqua di fondovalle | Stato sfruttamento bacini | Percentuale bacini derivati | |||
derivati | istruttoria | liberi | attuale | in caso di attuazione dei progetti in istruttoria | |||
N | D | I | L | D/L | (D+I)/L | ||
Po | sinistra | 4 | 1 | 0 | 3 | 25% | 25% |
destra | 5 | 3 | 2 | 0 | 60% | 100% |
Indice di sfruttamento dell'asta
Sponda | Corso d'acqua | Tributario | < 5 km2 | Lunghezza asta totale (m) | Lunghezza tratti sottesi (m) | Indice di sfruttamento dell'asta | |
sinistra | Tossiet | 5101 | 1216 | 24% | |||
destra | Lenta | 7746 | 5712 | 74% | |||
Bulé | Lenta | 6199 | 1091 | 18% |
Frassaia | Lenta | 6749 | 2583 | 38% | |||
Xxxxxxx | Xxxxx | 4518 | 1106 | 24% | |||
Combe | Lenta | 2931 | 774 | 26% | |||
S.N. 68398 | Lenta | sì | 1873 | 462 | 25% | ||
S.N. 5799 | Lenta | sì | 2479 | 883 | 36% | ||
S.N. 68429 | Lenta | sì | 831 | 712 | 86% | ||
Daina | Lenta | sì | 2452 | 1008 | 41% | ||
Cornaschi | 5928 | 1050 | 18% | ||||
Croesio | 7516 | 1585 | 21% |
INDICATORE 5.3: FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DELL’ACQUA IRRIGUA
La seguente tabella riporta il numero di aziende agricole che utilizzano le diverse fonti di approvvigionamento di acqua irrigua. I dati provengono dal Censimento dell’Agricoltura svolto dall’Istat nel 2010.
Sub-Ambito | Comune | Provincia | Acque sotterranee all'interno o nelle vicinanze dell'azienda | Acque superficiali all'interno dell'azienda (bacini naturali ed artificiali) | Acque superficiali al di fuori dell'azienda (laghi, fiumi o corsi d'acqua) | Acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o altro ente irriguo con consegna a turno | Acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o altro ente irriguo con consegna a domanda | Altra fonte | Totale |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 1 | 1 | |||||
Oncino | Cuneo | ||||||||
Ostana | Cuneo | ||||||||
Paesana | Cuneo | 7 | 1 | 9 | 69 | 19 | 1 | 106 | |
Sanfront | Cuneo | 11 | 4 | 41 | 32 | 34 | 2 | 124 | |
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 27 | 12 | 29 | 115 | 4 | 6 | 193 |
Barge | Cuneo | 155 | 31 | 112 | 150 | 6 | 6 | 460 | |
Xxxxxxx | Torino | 10 | 5 | 8 | 111 | 134 | |||
Envie | Cuneo | 124 | 8 | 26 | 59 | 4 | 1 | 222 |
Gambasca | Cuneo | 1 | 8 | 5 | 14 | ||||
Martiniana Po | Cuneo | 2 | 2 | 14 | 40 | 1 | 59 | ||
Revello | Cuneo | 121 | 35 | 34 | 165 | 10 | 365 | ||
Rifreddo | Cuneo | 3 | 2 | 6 | 6 | 41 | 58 | ||
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 4 | 7 | 11 | 7 | 29 | ||
Castellar | Cuneo | 4 | 3 | 12 | 7 | 26 | |||
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 25 | 4 | 9 | 71 | 29 | 138 | ||
Manta | Cuneo | 25 | 5 | 26 | 19 | 1 | 3 | 79 | |
Pagno | Cuneo | 4 | 1 | 32 | 14 | 1 | 52 | ||
Piasco | Cuneo | 4 | 4 | 7 | 12 | 69 | 1 | 97 | |
Saluzzo | Cuneo | 81 | 25 | 40 | 252 | 6 | 15 | 419 | |
Scarnafigi | Cuneo | 116 | 1 | 3 | 9 | 1 | 130 | ||
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 2 | 1 | 9 | 15 | 27 | |||
Verzuolo | Cuneo | 158 | 5 | 22 | 71 | 3 | 4 | 263 | |
Villanova Solaro | Cuneo | 37 | 11 | 16 | 64 | ||||
4. Xxxxxxx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxx | Xxxxxx | 0 | 3 | 3 | 77 | 91 | ||
Xxxxx | Xxxxx | 0 | 22 | 43 | 69 | ||||
Casalgrasso | Cuneo | 15 | 10 | 25 | |||||
Xxxxxx | Xxxxxx | 00 | 12 | 271 | 2 | 5 | 317 | ||
Faule | Cuneo | 6 | 1 | 7 | |||||
Moretta | Cuneo | 62 | 4 | 14 | 31 | 1 | 112 | ||
Pancalieri | Torino | 7 | 1 | 51 | 1 | 1 | 61 | ||
Polonghera | Cuneo | 14 | 2 | 2 | 18 | ||||
Villafranca Piemonte | Torino | 93 | 8 | 9 | 78 | 1 | 1 | 190 | |
Sub totale Sorgenti | 18 | 5 | 50 | 101 | 53 | 4 | 231 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 443 | 95 | 237 | 651 | 55 | 24 | 1505 | ||
Sub totale Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 460 | 55 | 163 | 482 | 140 | 24 | 1324 | ||
Sub totale Pianura | 236 | 15 | 40 | 542 | 48 | 9 | 890 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 1012 | 154 | 457 | 1188 | 292 | 54 | 3157 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 145 | 16 | 33 | 588 | 4 | 7 | 793 | ||
Totale Comuni | 1157 | 170 | 490 | 1776 | 296 | 61 | 3950 | ||
Totale Provincia Cuneo | 2411 | 391 | 1753 | 7389 | 494 | 305 | 12743 | ||
Totale Provincia Torino | 2380 | 354 | 1188 | 3228 | 308 | 228 | 7686 |
Totale Regione Piemonte | 6554 | 1056 | 3599 | 12285 | 2389 | 838 | 26721 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 41,97 | 39,39 | 26,07 | 16,08 | 59,11 | 17,70 | 24,77 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 6,09 | 4,52 | 2,78 | 18,22 | 1,30 | 3,07 | 10,32 |
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 17,65 | 16,10 | 13,61 | 14,46 | 12,39 | 7,28 | 14,78 |
INDICATORE 5.4: SISTEMI DI IRRIGAZIONE
La seguente tabella riporta il numero di aziende che utilizzano i diversi sistemi di irrigazione. I dati provengono dal Censimento dell’Agricoltura svolto dall’Istat nel 2010.
Sub-Ambito | Comune | Provincia | Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale | Sommersione | Aspersione (a pioggia) | Microirrigazione | Altro sistema | Totale aziende con superficie irrigata* |
1. Sorgenti | Crissolo | Cuneo | 1 | 1 | ||||
Oncino | Cuneo | |||||||
Ostana | Cuneo | |||||||
Paesana | Cuneo | 33 | 67 | 22 | 106 | |||
Sanfront | Cuneo | 81 | 20 | 36 | 3 | 124 | ||
2. Sbocco in pianura - Monte Bracco | Bagnolo Piemonte | Cuneo | 96 | 1 | 65 | 63 | 3 | 193 |
Barge | Cuneo | 326 | 6 | 153 | 62 | 2 | 460 | |
Xxxxxxx | Torino | 110 | 1 | 9 | 42 | 134 | ||
Envie | Cuneo | 162 | 19 | 95 | 222 | |||
Gambasca | Cuneo | 9 | 2 | 3 | 14 | |||
Martiniana Po | Cuneo | 45 | 11 | 3 | 59 | |||
Revello | Cuneo | 298 | 42 | 48 | 5 | 365 | ||
Rifreddo | Cuneo | 53 | 6 | 3 | 58 | |||
3. Colline Saluzzesi - Valle Bronda | Brondello | Cuneo | 6 | .. | 24 | 29 | ||
Castellar | Cuneo | 5 | 11 | 11 | 26 | |||
Costigliole Saluzzo | Cuneo | 84 | 10 | 58 | 1 | 138 | ||
Manta | Cuneo | 39 | 1 | .. | 41 | 2 | 79 | |
Pagno | Cuneo | 10 | 8 | 36 | 52 |
Piasco | Cuneo | 52 | 2 | 68 | 2 | 97 | ||
Saluzzo | Cuneo | 331 | 1 | 12 | 76 | 27 | 419 | |
Scarnafigi | Cuneo | 126 | 5 | 4 | 130 | |||
Torre San Xxxxxxx | Xxxxx | 27 | 27 | |||||
Verzuolo | Cuneo | 67 | 28 | 172 | 7 | 263 | ||
Xxxxxxxxx Xxxxxx | Xxxxx | 00 | 1 | 64 | ||||
4. Pianura | Campiglione Xxxxxx | Xxxxxx | 00 | 3 | 21 | 91 | ||
Xxxxx | Xxxxx | 00 | 0 | 00 | ||||
Xxxxxxxxxxx | Xxxxx | 23 | 2 | 1 | 25 | |||
Cavour | Torino | 297 | 1 | 28 | 18 | 2 | 317 | |
Faule | Cuneo | 6 | 1 | 7 | ||||
Moretta | Cuneo | 110 | 4 | 3 | 1 | 112 | ||
Pancalieri | Torino | 60 | 2 | 1 | 61 | |||
Xxxxxxxxxx | Xxxxx | 00 | 0 | 0 | 00 | |||
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | Torino | 188 | 12 | 3 | 190 | |||
Sub totale Sorgenti | 115 | 0 | 87 | 58 | 3 | 231 | ||
Sub totale Sbocco in pianura - Monte Bracco | 1099 | 8 | 307 | 319 | 10 | 1505 | ||
Sub totale Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 810 | 2 | 77 | 490 | 39 | 1324 | ||
Sub totale Pianura | 843 | 2 | 55 | 47 | 4 | 890 | ||
Totale Comuni Prov. Cuneo | 2137 | 10 | 472 | 000 | 00 | 0000 | ||
Totale Comuni Prov. Torino | 730 | 2 | 54 | 85 | 2 | 793 | ||
Totale Comuni | 2867 | 12 | 526 | 000 | 00 | 0000 | ||
Totale Provincia Cuneo | 10844 | 42 | 1188 | 1271 | 164 | 12743 | ||
Totale Provincia Torino | 6387 | 80 | 1054 | 516 | 161 | 7686 | ||
Totale Xxxxxxx Xxxxxxxx | 00000 | 2003 | 3796 | 2296 | 508 | 26721 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Cuneo % | 19,71 | 23,81 | 39,73 | 65,22 | 32,93 | 24,77 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Provincia di Torino % | 11,43 | 2,50 | 5,12 | 16,47 | 1,24 | 10,32 | ||
Incidenza dei Comuni CdF sulla Regione Piemonte % | 13,97 | 0,60 | 13,86 | 39,81 | 11,02 | 14,78 |
* Poiché sono presenti aziende che utilizzano più sistemi di irrigazione, i dati riportati in questa colonna non corrispondono alla somma dei valori dei singoli sistemi di irrigazione
La seguente tabella riporta le percentuali di utilizzo delle diverse tecniche di irrigazione nei diversi ambiti territoriali:
Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale | Sommersione | Aspersione (a pioggia) | Microirrigazione | Altro sistema | |
Ambito Sorgenti | 43,7% | 0,0% | 33,1% | 22,1% | 1,1% |
Ambito Sbocco in pianura - Monte Bracco | 63,1% | 0,5% | 17,6% | 18,3% | 0,6% |
Ambito Colline Saluzzesi- Valle Bronda | 57,1% | 0,1% | 5,4% | 34,6% | 2,8% |
Ambito Pianura | 88,6% | 0,2% | 5,8% | 4,9% | 0,4% |
INDICATORI 5.5: PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE COLLETTATA DALLA PUBBLICA FOGNATURA E 5.6: PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE SERVITA DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE
La popolazione residente nel territorio considerato è di 91.947 abitanti di cui circa il 94% è collettata mediante pubblica fognatura ed il 90% è trattata da impianti di depurazione.
Popolazione residente (ISTAT 2010) | Popolazione totale collettata | Popolazione totale trattata | % Popolazione non collettata (case sparse) | |||
Popolazione totale collettata (ab.) | % popolazione collettata su totale popolazione afferente | Numero impianti | Popolazione totale trattata (ab.) | % popolazione trattata su totale popolazione afferente | ||
91947 | 86430 | 94% | 44 | 82752 | 90% | 5% |
Tale situazione determina una stima del carico in uscita da tutti gli impianti di depurazione, espressa in t/anno, di circa 205 t di COD, 79 t di BOD5, 21 t di Fosforo e 61 t di Azoto . L’area interessata è quasi completamente allacciata al servizio di fognatura (fatta eccezione per le case sparse) e risulta essere depurata, per circa il 90%, da impianti caratterizzati da un sistema di trattamento appropriato.
Gli impianti di depurazione superiori ai 2.000 abitanti equivalenti ubicati nel territorio sono dieci e rappresentano una capacità organica di progetto complessiva di 84.150 a.e.
ATO | Denominazione impianto | Società operativa (SOT) | TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO | CAPACITA' ORGANICA DI PROGETTO (AE) - Anno 2009 |
3 | Villafranca Piemonte | ACEA | Secondario | 5.000 |
3 | Cavour | ACEA | Secondario | 3.750 |
4 | Manta | AIGO SRL | Secondario | 4.000 |
4 | Piasco | AIGO SRL | Secondario | 3.400 |
4 | Revello - Via San Firmino | AIGO SRL | Secondario | 2.500 |
4 | Saluzzo | AETA-ALPI ACQUE | Terziario | 38.000 |
4 | Verzuolo - Via Sottana | AETA-ALPI ACQUE | Terziario | 6.500 |
4 | Moretta | AETA-ALPI ACQUE | Terziario | 4.000 |
4 | Barge - loc. San Xxxxxxx Baita Bruciata | INFERNOTTO ACQUE SRL | Terziario | 15.000 |
4 | Envie | ACSI - ACDA | Secondario | 2.000 |
TOTALE | 84.150 |
Per quanto riguarda gli scarichi industriali, sul territorio ne sono presenti 233. Di questi 34 sono scarichi diretti da insediamenti produttivi non recapitanti in pubblica fognatura. Solo il 77% di questi ultimi sono scarichi depurati.
Tale situazione determina una stima del carico effettivo, espressa in t/anno, di circa 3.600 t di COD, 1.430 di BOD5 0.8 t di Fosforo e 22 t di Azoto. A tali carichi devono aggiungersi quelli dalle sorgenti diffuse d’inquinamento, in particolare l’attività agricola e zootecnica, oltre che l’apporto meteorico. Complessivamente queste incidono sulle acque superficiali per circa 10.000 t di Azoto e 130 di Fosforo COD, e, sulle acque sotterranee, per circa 2.370 t di Azoto.
INDICATORE 5.7: PERCENTUALE DI ABBATTIMENTO DEI PRINCIPALI INQUINANTI
Per valutare l’efficienza di depurazione degli impianti superiori a 2.000 a.e. vengono utilizzati gli indicatori descritti di seguito. I dati necessari al calcolo sono stati forniti dalla Regione Piemonte, Direzione Ambiente.
5.7 a) Percentuale di abbattimento di BOD5 dei depuratori (anno 2009)
Denominazione impianto | SOT | CAPACITA' ORGANICA DI PROGETTO (AE) - Anno 2009 | BOD IN (t/y) | BOD OUT (t/y) | % di riduzione BOD | % di riduzione ex X.Xxx.000/00 |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | ACEA | 5.000 | 44,93 | 5,42 | 88% | 70-90% |
Cavour | ACEA | 3.750 | 58,79 | 3,53 | 94% | 70-90% |
Manta | AIGO SRL | 4.000 | 28,91 | 3,94 | 86% | 70-90% |
Piasco | AIGO SRL | 3.400 | 39,75 | 4,66 | 88% | 70-90% |
Revello - Via San Firmino | AIGO SRL | 2.500 | 22,43 | 1,99 | 91% | 70-90% |
Saluzzo | AETA-ALPI ACQUE | 38.000 | 469,03 | 47,45 | 90% | 80% |
Verzuolo - Via Sottana | AETA-ALPI ACQUE | 6.500 | 95,10 | 6,00 | 94% | 70-90% |
Moretta | AETA-ALPI ACQUE | 4.000 | 146,43 | 4,83 | 97% | 70-90% |
Barge - loc. San Xxxxxxx Baita Bruciata | INFERNOTTO ACQUE SRL | 15.000 | 1,16 | 0,04 | 97% | 80% |
Envie | ACSI - ACDA | 2.000 | 8,49 | 0,62 | 93% | 70-90% |
5.7 b) Percentuale di abbattimento di COD dei depuratori (anno 2009)
Denominazione impianto | SOT | CAPACITA' ORGANICA DI PROGETTO (AE) - Anno 2009 | COD IN (t/y) | COD OUT (t/y) | % di riduzione COD | % di riduzione ex X.Xxx.000/00 |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | ACEA | 5.000 | 119,42 | 20,93 | 82% | 75% |
Cavour | ACEA | 3.750 | 98,87 | 12,48 | 87% | 75% |
Manta | AIGO SRL | 4.000 | 43,80 | 7,67 | 83% | 75% |
Piasco | AIGO SRL | 3.400 | 116,44 | 8,89 | 92% | 75% |
Revello - Via San Firmino | AIGO SRL | 2.500 | 84,32 | 4,91 | 94% | 75% |
Saluzzo | AETA-ALPI ACQUE | 38.000 | 822,16 | 120,45 | 85% | 75% |
Verzuolo - Via Sottana | AETA-ALPI ACQUE | 6.500 | 174,75 | 12,00 | 93% | 75% |
Moretta | AETA-ALPI ACQUE | 4.000 | 72,45 | 12,24 | 83% | 75% |
Barge - loc. San Xxxxxxx Baita Bruciata | INFERNOTTO ACQUE SRL | 15.000 | 1,84 | 0,18 | 90% | 75% |
Envie | ACSI - ACDA | 2.000 | 11,74 | 1,99 | 83% | 75% |
5.7 c) Percentuale di abbattimento di Fosforo (P) dei depuratori (anno 2009)
Denominazione impianto | SOT | CAPACITA' ORGANICA DI PROGETTO (AE) - Anno 2009 | P IN (t/y) | P OUT (t/y) | % di riduzione P |
Villafranca Piemonte | ACEA | 5.000 | 0,39 | 0,14 | 64% |
Cavour | ACEA | 3.750 | 0,98 | 1,08 | 0% |
Manta | AIGO SRL | 4.000 | 1,75 | 0,35 | 50% |
Piasco | AIGO SRL | 3.400 | 1,69 | 0,34 | 50% |
Revello - Via San Firmino | AIGO SRL | 2.500 | 1,23 | 0,25 | 50% |
Saluzzo | AETA-ALPI ACQUE | 38.000 | 31,72 | 17,52 | 45% |
Verzuolo - Via Sottana | AETA-ALPI ACQUE | 6.500 | 1,03 | 0,64 | 37% |
Moretta | AETA-ALPI ACQUE | 4.000 | 0,51 | 0,36 | 29% |
Barge - loc. San Xxxxxxx Baita Bruciata | INFERNOTTO ACQUE SRL | 15.000 | 0,04 | 0,00 | 96% |
Envie | ACSI - ACDA | 2.000 | 0,10 | 0,07 | 35% |
5.7d) Percentuale di abbattimento di Azoto (N) dei depuratori (anno 2009)
Denominazione impianto | SOT | CAPACITA' ORGANICA DI PROGETTO (AE) - Anno 2009 | N IN (t/y) | N OUT (t/y) | % di riduzione N |
Villafranca Piemonte | ACEA | 5.000 | 7,26 | 4,54 | 38% |
Cavour | ACEA | 3.750 | 8,14 | 7,32 | 10% |
Manta | AIGO SRL | 4.000 | 12,05 | 2,41 | 50% |
Piasco | AIGO SRL | 3.400 | 11,64 | 2,33 | 50% |
Revello - Via San | AIGO SRL | 2.500 | 8,43 | 1,69 | 50% |
Xxxxxxx | |||||
Xxxxxxx | AETA-ALPI ACQUE | 38.000 | 158,63 | 21,68 | 86% |
Verzuolo - Via Sottana | AETA-ALPI ACQUE | 6.500 | 23,42 | 4,91 | 79% |
Moretta | AETA-ALPI ACQUE | 4.000 | 13,27 | 4,10 | 69% |
Barge - loc. San Xxxxxxx Baita Bruciata | INFERNOTTO ACQUE SRL | 15.000 | 37,10 | 7,42 | 50% |
Envie | ACSI - ACDA | 2.000 | 1,13 | 0,85 | 25% |
3.4.7 Acqua: stato qualitativo
La Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro Sulle Acque), approvata il 23 ottobre 2000, è stata accolta in Italia con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).
In precedenza, in Italia la politica sulle acque era fondata sul quadro legislativo determinato dal D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, fortemente ispirato alla proposta di DQA a quell’epoca già in avanzata fase di elaborazione.
Il D.Lgs. 152/2006, che tratta nella Parte III (e nei relativi allegati) della disciplina delle acque, ha chiuso la vita operativa del D.Lgs. 152/1999 riaggiornando, secondo criteri comunitari, gli strumenti di tutela delle acque.
Nel 2007 e 2008 è stata attuata la transizione verso il sistema di giudizio dello stato ambientale previsto dalla norma europea, identificando e rendendo operativa la nuova rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua.
Il 2009 ha segnato un importante cambiamento per la valutazione dello stato di qualità dei corsi d’acqua. La Regione Piemonte ha infatti avviato, in via sperimentale, il primo monitoraggio basato sulle modalità previste dalla direttiva 2000/60/CE.
La Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, all’art. 2, definisce lo “stato delle acque superficiali” come l’espressione complessiva dello stato di un corpo idrico superficiale, determinato dal valore più basso del suo stato ecologico e chimico. e dipende dai valori degli elementi qualitativi, cioè d’indicatori biologici, idromorfologici e fisico–chimici (macroinvertebrati, macrofite, diatomee, fauna ittica,fitoplancton, mentre D.Lgs. 152/1999 limita l’analisi biologica ai macrobenthos) , oltre che dalla presenza d’inquinanti specifici.
Di questi indicatori è fornito un elenco completo, dando la massima importanza agli elementi biologici, mentre gli indicatori idromorfologici e fisico–chimici sono definiti “a sostegno“ di quelli biologici.
I limiti tra le classi di qualità ecologica sono espressi tramite il “rapporto di qualità ecologica” (RQE), definito tra i valori osservati degli elementi di qualità biologica del corpo idrico e i valori degli stessi elementi nelle condizioni di riferimento, cioè nelle condizioni di qualità elevata, applicabili a quel corpo idrico.
Lo stato chimico del corpo idrico superficiale si riferisce soltanto a quelle sostanze per cui è stato definito a livello europeo lo “standard di qualità ambientale” (EQS – Environmental Quality Standard).
La Direttiva Quadro sulle Acque stabilisce come obiettivo il raggiungimento dello stato di qualità ambientale “buono” dei corsi d’acqua entro il 2015, consentendo però deroghe che devono essere motivate nei Piani di Gestione. In particolare, nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po sono state individuate alcune deroghe temporali, anche per corsi d’acqua piemontesi. Si precisa, tuttavia, che per quanto riguarda l’Alto Po è stato confermato per tutti i corsi d’acqua l’obiettivo di raggiungere lo stato di qualità ambientale “buono” entro il 2015.
La disponibilità dei dati relativi al monitoraggio dei corsi d’acqua in Piemonte è al momento parziale: sono disponibili i dati ARPA relativi agli anni 2009-2010, ma non per tutti gli indici.
Si può affermare che per gli indici su cui sono state effettuate le analisi i risultati sono nel complesso positivi.
Tuttavia, a fronte di una qualità dell’acqua mediamente buona, sono presenti delle criticità a livello di deflusso minimo vitale, abbondanza e biodiversità della fauna ittica, morfologia dell’alveo. Tali criticità, pur non essendo state (al momento attuale) oggetto di rilievo con indici ufficiali (ISECI relativo alle comunità ittiche, IARI relativo all’alterazione del regime idrologico, IQM relativo alla qualità morfologica) sono emerse sia durante la fase conoscitiva, sia dall’analisi di censimenti sulla presenza della trota marmorata e del gambero di fiume effettuati tra il 2010 e il 2011 dalla Provincia di Cuneo (cfr. paragrafo 5.6.3).
INDICATORE 6.1: MACROBENTHOS – INDICE STAR ICMi
La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice STAR ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index) nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxx | ELEVATO |
04SS1N379PI | 001015 | Po | Crissolo | BUONO | - | |
04SS2N380PI | 001018 | Po | Sanfront | ELEVATO | - | |
06SS3F381PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | SUFFICIENTE | - | |
06SS4D382PI | 001065 | Po | Carignano | BUONO | - |
INDICATORE 6.2: MACROFITE – IBMR
La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière) nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxx | |||
04SS2N380PI | 001018 | Po | Sanfront | |||
06SS3F381PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | ELEVATO | ||
06SS4D382PI | 001065 | Xx | Xxxxxxxxx | |||
00XX0X000XX | 000000 | Xx | Xxxxxx |
INDICATORE 6.3: DIATOMEE – ICMi
La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index) nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxx | ELEVATO | ||
04SS2N380PI | 001018 | Po | Sanfront | |||
06SS3F381PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | SUFFICIENTE | ||
06SS4D382PI | 001065 | Po | Carignano | ELEVATO | ||
06SS4D383PI | 001095 | Po | Torino |
INDICATORE 6.4: MACRODESCRITTORI PER LO STATO ECOLOGICO – LIMeco
La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice ICMi LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico) nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxx | ELEVATO | ELEVATO | ELEVATO |
04SS1N379PI | 001015 | Po | Crissolo | ELEVATO | ELEVATO | ELEVATO |
04SS2N380PI | 001018 | Po | Sanfront | ELEVATO | ELEVATO | ELEVATO |
06SS3F381PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | SUFFICIENTE | SUFFICIENTE | BUONO |
06SS4D382PI | 001065 | Po | Carignano | BUONO | BUONO | BUONO |
INDICATORE 6.5: INQUINANTI SPECIFICI – SQA
La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice SQA (inquinanti specifici) nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 000000 | Xx | Xxxxxxxx | BUONO | ||
04SS1N379PI | 001015 | Po | Crissolo | BUONO | ||
04SS2N380PI | 001018 | Xx | Xxxxxxxx | XXXXX | ||
00XX0X000XX | 000000 | Xx | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxx | BUONO | ||
06SS4D382PI | 001065 | Po | Carignano | BUONO | BUONO | BUONO |
INDICATORE 6.6: STATO CHIMICO
La seguente tabella riporta i valori relativi allo Stato chimico nei punti campionati.
Codice Corpo Idrico | Codice Punto | Fiume | Comune | 2009 | 2010 | 2011 |
04SS1N379PI | 001015 | Po | Crissolo | BUONO | BUONO | BUONO |
04SS2N380PI | 001018 | Po | Sanfront | BUONO | BUONO | BUONO |
06SS3F381PI | 001040 | Po | Villafranca Piemonte | BUONO | BUONO | BUONO |
06SS4D382PI | 001065 | Po | Carignano | BUONO | BUONO | BUONO |
3.4.8 Uso del suolo e paesaggio
Il territorio del Contratto di Fiume Alto Po è compreso all’interno dei seguenti Ambiti e Unità di Paesaggio indicati dal Xxxxx Xxxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx (Xxxxxxxx 0 – Tavole 18, 19, 20, 21):
Ambito di Paesaggio | Unità di Paesaggio | Tipologia Normativa | |||
46 | Piana tra Po e Stura di Demonte | 4602 | Confluenza Varaita in Po di Polonghera e Casalgrasso | VIII | Rurale/insediato non rilevante |
4603 | Piana tra Moretta e Cavallermaggiore | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
47 | Saluzzese | 4701 | Saluzzo | V | Urbano/rilevante alterato |
4702 | Valle Bronda | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
4703 | Fascia Val Varaita | VII | Naturale/rurale a media rilevanza e integrità | ||
4704 | Fascia di pianura Lagnasco-Scarnafigi- Cardè | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
4705 | Piana di Revello e Staffarda | VII | Naturale/rurale a media rilevanza e integrità | ||
48 | Piana tra Barge, Bagnolo e Cavour | 4802 | Il pedemontano di Bibiana | VII | Naturale/rurale a media rilevanza e integrità |
4803 | Versanti di Montoso | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
4804 | Rilievi tra Barge e Paesana | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
4805 | Barge e Bagnolo | VII | Naturale/rurale a media rilevanza e integrità | ||
4806 | La Rocca di Cavour con la pianura | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità | ||
4807 | Villafranca | VIII | Rurale/insediato non rilevante | ||
50 | Valle Po e Monte Bracco | 5001 | Monte Viso e versanti Nord | I | Naturale integro e rilevante |
5002 | Xxxx Xxxxx Po | II | Naturale/rurale integro |
5003 | Monte Bracco | VII | Naturale/rurale a media rilevanza e integrità | ||
51 | Val Varaita | 5104 | Fondo della Val Varaita | VI | Naturale/rurale a media rilevanza e buona integrità |
Il territorio dell’alto bacino del fiume Po è caratterizzato da una certa eterogeneità, con alternanza di alcuni elementi strutturali: la parte più elevata in quota dove domina il paesaggio alto-alpino del massiccio del Monviso lungo la cresta spartiacque alpina transfrontaliera, ricco di pareti rocciose, pietraie e segni passati e attuali del glacialismo; la parte centrale con elemento strutturale portante costituito dal rilievo alpino vallivo comprendente gli alti, i medi ed i bassi versanti; la porzione più nord-orientale dove vi sono rilievi a pendenze ridotte con presenza di residuali superfici ad uso agrario e la parte centro-orientale nella quale si riscontrano superfici pseudo-pianeggianti derivanti da alluvioni e conoidi recenti e medio-antichi.
Nella bassa valle gli abitati di Paesana, Sanfront, Rifreddo e Gambasca sono organizzati in borgate, disposte tra il fondovalle e le prime pendici dei versanti montani. Gli insediamenti si sono sviluppati in modo lineare lungo la direttrice di fondovalle, disposti in modo alternato sui due versanti. L’orografia della valle tende a stringersi a monte di Paesana, diventando ripida e chiusa nei comuni di Ostana, Oncino e Crissolo, fino ad arrivare al Pian del Re, ai piedi del Monviso, dove si trovano le sorgenti del fiume Po. Nell’xxxx xxxxx si conservano ancora diversi abitati sparsi, piccole frazioni di rilevante testimonianza storica, con caratteristiche costruttive montane.
I territori compresi tra Barge, Bagnolo e Cavour si collocano in prevalenza in pianura, con ampie zone di bassi e medi versanti “montani”, raccordati ai primi rilievi delle valli Po e Pellice.
Nelle aree montane del territorio di Barge e Bagnolo l’insediamento è caratterizzato da numerose borgate sparse, di modesta rilevanza demica, alle quali si contrappongono le aree di pianura, dove sli antichi agglomerati (solitamente di origine medioevale) risultano ormai inglobati in nuovi complessi abitativi di tipo residenziale poco densi, con giardino (villette).
Sotto il profilo del paesaggio agrario, le maggiori relazioni sono quelle che legano l’areale frutticolo di Barge a quello di ben più esteso di Saluzzo, mentre l’area settentrionale a partire da Cavour presenta significative analogie con il Pinerolese.
Le attività artigianali diffuse, legate alla lavorazione della pietra di Luserna, hanno determinato nuovi insediamenti con capannoni prefabbricati, in particolare addensati lungo le principali arterie stradali. Le cave storicamente più antiche sono quelle del Montebracco di Barge, mentre nel territorio di Bagnolo (Montoso) e di Xxxxxxx si estrae e si lavora la pietra di Luserna. L’impiego di questa pietra per le lose di copertura dei tetti e per le lastre dei balconi o per la pavimentazione dei centri urbani è storicamente radicato nel territorio fin dai primi insediamenti medioevali.
Il paesaggio del Saluzzese è caratterizzato dagli sfondi montani, dai castelli sui rilievi e dal centro storico di Saluzzo, disposto sul versante del vertice settentrionale del crinale che separa la valle Bronda dall’imbocco della valle Po, dominato dalla Xxxxxxxxx e nell’insieme riferimento visivo per un ampio tratto della pianura circostante.
Questo ruolo di polo geografico e paesistico coincide con una centralità storica: Saluzzo, sede della corte dell’antico marchesato, è la capitale di un sistema territoriale autonomo fino all’annessione sabauda, all’inizio del XVII sec. e conserva forti caratteri di centralità e rilevanza storico-culturale.
La piana fertile è storicamente nota per la sua capacità fruttifera e insediata con ricche cascine, segnata ai bordi da una corona di centri fortificati, verso la fascia pedemontana (Envie e Revello) e dai castelli di pianura di Lagnasco.
A nord di Revello sorge l’Abbazia di Staffarda, fondata tra il 1127 e il 1135 dai marchesi di Saluzzo e affidata ai monaci cistercensi, che ebbe grande importanza nella bonifica delle zone circostanti, paludose e incolte. Il complesso abbaziale, costruito tra il XII e il XIII sec, comprende gli spazi monastici intorno al chiostro, come la sala capitolare e la sala dei monaci, e all’interno del recinto la foresteria, l’ala del mercato ed alcune cascine.
La valle Bronda, breve e con rilievi modesti, è un antico possedimento (come la valle Po) dei marchesi di Saluzzo, connotata dagli insediamenti di Castellar (centro principale, con castello), Pagno (già sede abbaziale benedettina) e Brondello, che si dispongono tra l’asse viario di fondovalle e le prime pendici della collina, sul versante soleggiato, con un diffuso abitato sparso, legato ai tipi ad uso residenziale nella parte più prossima a Saluzzo, con interessanti strutture architettoniche, tra antiche cascine/ville produttive e residenze ottocentesche. L’attività produttiva principale della valle è legata alla produzione vitivinicola (vitigno Pelaverga e Xxxxxxxxx) e ortofrutticola, che segnano e caratterizzano il paesaggio.
Il versante della fascia collinare saluzzese aperto verso la pianura è strutturato sugli insediamenti storici legati alla presenza dei siti fortificati di Saluzzo, Manta, Verzuolo fino a Costigliole, connessi attraverso il crinale, all’asse incastellato Brondello-Castellar della valle Bronda.
La pianura compresa tra Saluzzo e Casalgrasso (comuni di Saluzzo, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Moretta, Villanova Solaro, Villafranca Piemonte, Faule, Polonghera, Pancalieri, Casalgrasso) è caratterizzata da un assetto idrologico segnato dalle fasce fluviali, che ha facilitato l’utilizzo produttivo del territorio, oggi intensamente sfruttato per le grandi colture di seminativi e di frutteti. Un antico e significativo sistema di centri e vie di comunicazione innerva il territorio prevalentemente rurale. Tra i principali elementi edilizi ancora riconoscibili si segnalano le grandi cascine a corte chiusa, ancora produttive, esito della razionalizzazione economica dell’età moderna, in parte trasformate per adattarsi al nuovo sistema di produzione o a nuovi settori di impiego. Molto diffuso nei grandi possedimenti di pianura è l’allevamento intensivo, che per la necessità di nuovi spazi ha invaso il paesaggio con capannoni di ogni genere e fuori scala. Il fitto reticolo di fiumi e torrenti che attraversano l’area, integrato da canali artificiali, ha fornito forza motrice per opifici e setifici, in particolare verso la piana cuneese: significative le tracce della protoindustria (edifici, macchinari e opere idrauliche).
INDICATORE 7.1: CLASSI DI USO DEL SUOLO
La Tabella seguente riporta le classi di uso del suolo nel Bacino dell’Alto Po. E’ tratta dal Piano di Tutela delle Acque.
L’uso del suolo è prevalentemente agricolo (>50%) e boscato; le zone urbanizzate ricoprono circa il 2% della superficie totale.
Classi di uso del suolo (fonte: Piano di Tutela delle Acque - rev. 03) | ||
Superficie | ||
km2 | % | |
Zone urbanizzate | 12,8 | 1,8 |
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione | 0,2 | 0,0 |
Zone estrattive, discariche e cantieri | 1,0 | 0,1 |
Seminativi (escluse le risaie) | 153,5 | 21,4 |
Colture permanenti | 22,7 | 3,2 |
Prati stabili | 27,8 | 3,9 |
Zone agricole eterogenee | 182,3 | 25,4 |
Zone boscate | 180,9 | 25,2 |
Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea | 96,8 | 13,5 |
Zone aperte a vegetazione rada o assente | 38,9 | 5,4 |
Totale | 717,0 | 100,0 |
Sul territorio sono presenti cinque siti contaminati (fonte ARPA Piemonte – Bilancio Ambientale Territoriale), non ricadenti però fra quelli di interesse nazionale: tre siti sono localizzati nel Comune di Barge, uno nel Comune di Revello ed uno nel Comune di Villafranca Piemonte.
Le aree soggette a vincoli, secondo quanto riportato dal PAI, sono le seguenti:
Aree individuate da PAI | km2 | % rispetto all'area idrografica |
Dissesti (frane e conoidi) | 28,4 | 4,0% |
Aree sondabili | 2,1 | 0,3% |
Aree in fascia A | 12,2 | 1,7% |
Aree in fascia B | 36,1 | 5,0% |
Aree in fascia C | 21,8 | 3,0% |
Aree naturali protette, SIC e ZPS | 88,3 | 12,3% |
INDICATORE 7.2: INCIDENZE ANTROPICHE (CAVE E DISCARICHE)
Le incidenze antropiche da segnalare (fonte PTA) sono le seguenti:
• N° cave attive: 13
• N° discariche: 4
• N° miniere: 0
INDICATORE 7.3: SUPERFICIE DELLE AREE PROTETTE
Il percorso del fiume Po è interamente tutelato dalle sorgenti al suo passaggio in Lombardia; il tratto compreso nella provincia di Cuneo, dalle sorgenti a Casalgrasso, è amministrato dall’ Ente di gestione delle aree protette del Po cuneese. Il Parco del Po Cuneese è stato istituito con Legge Regionale 17/04/1990 n. 28 e modificata dalla L.R. 19/2009, che ha portato ad un ridimensionamento della superficie protetta. Attualmente i territori ricadenti nel Sistema delle Aree Protette del Po, tratto Pian del Re – Casalgrasso, sono i seguenti:
Aree Protette | Superficie Riserva Naturale (ha) |
Pian del Re | 464,89 |
Paesana | 74,69 |
Confluenza Bronda | 136,04 |
Paracollo/Ponte Pesci Vivi | 18,82 |
Confluenza Pellice | 145,14 |
Cava Fontane | 58,19 |
Confluenza Varaita | 170,43 |
Totale | 1068,20 |
Sul territorio sono presenti le seguenti aree designate a SIC e ZPS:
Tipologia | Codice | Denominazione | (*) | Comuni interessati | Superficie (ha) | Lunghez za km | Longitudine | Latitudine |
SIC e ZPS | XX0000000 | Gruppo del Monviso e Bosco dell’Alevè | Sì | Casteldelfino, Crissolo, Oncino, Pontechianal e, Sampeyre | 7232 | E 7,50 | N 44,38 | |
SIC | IT1110015 | Confluenza Po-Pellice | Sì | Pancalieri, Villafranca P.te, Faule | 146 | E 7,35 | N 44,46 | |
SIC | XX0000000 | Confluenza Po-Bronda | Sì | Revello, Saluzzo | 136 | E 7,27 | N 44,40 | |
SIC | XX0000000 | Xxxxxx xx Xxx Xxxxxxx | Xx | Xxxxxxxx | 0,27 | 2 | E 7,80 | N 44,41 |
SIC | IT1160013 | Confluenza Po-Varaita | Sì | Casalgrasso, Faule, Pancalieri, Polonghera | 171 | E 7,36 | N 44,47 |
(*)Presenza nel Sic/ZPS di almeno un tipo di habitat naturale e/o specie prioritaria a norma dell'art.1 della Dir. 92/43/CE
INDICATORE 7.4: PATRIMONIO FORESTALE
L’indicatore “Patrimonio forestale” descrive la tipologia e la consistenza delle aree boscate presenti sul territorio di ciascun Ambito di Paesaggio. I dati di riferimento derivano dalla Carte forestale desunta dai Piani Forestali Territoriali (informazioni/elaborazioni prodotte nell’ambito degli studi per la pianificazione forestale territoriale realizzati dalla Regione Piemonte con IPLA S.p.A.). L’unità di riferimento presa in considerazione è la Categoria Forestale, unità fisionomica in genere definita in base alla dominanza di una o più specie.
Il campo di escursione del valore percentuale di copertura è stato diviso in 5 classi di copertura forestale: 0-10% Basso; 10,1-20% Medio-basso; 20,1-35% Medio; 35,1-60% Alto; 60,1-100% Molto alto.
AMBITI DI PAESAGGIO | |||
46 | 47 | 48 | 50 |
Piana tra Po e Stura di Demonte | Saluzzese | Piana tra Barge, Bagnolo e Cavour | Valle Po e Monte Bracco | |
CATEGORIE FORESTALI | ||||
Abetine | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Acero-tiglio-frassineti | 0,0 | 0,3 | 1,0 | 12,7 |
Alneti planiziali e montani | 0,0 | 0,2 | 0,1 | 0,0 |
Arbusteti collinari e montani | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Xxxxxxxxx pioniere e d'invasione | 0,2 | 0,6 | 1,4 | 3,4 |
Castagneti | 0,0 | 10,8 | 13,1 | 17,1 |
Cerrete | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Faggete | 0,0 | 0,4 | 1,4 | 4,6 |
Lariceti e cembrete | 0,0 | 0,0 | 0,7 | 1,2 |
Orno-ostrieti | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Arbusteti subalpini | 0,0 | 0,0 | 0,3 | 0,8 |
Peccete | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Pinete di pino marittimo | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Pinete di xxxx xxxxxxx | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Pinete di xxxx xxxxxxxxx | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Querco-carpineti | 0,8 | 0,3 | 0,3 | 0,0 |
Querceti di roverella | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 |
Querceti di rovere | 0,0 | 0,2 | 0,3 | 0,0 |
Robinieti | 0,9 | 0,7 | 2,0 | 0,6 |
Rimboschimenti | 0,0 | 0,2 | 0,7 | 1,6 |
Saliceti e pioppeti ripari | 0,7 | 0,3 | 0,5 | 0,0 |
Totale copertura forestale % | 2,6 | 14,0 | 21,8 | 42,0 |
Classe | Basso | Medio- basso | Medio | Alto |
INDICATORE 7.5: DIVERSITA’ PAESISTICA (EVENNESS)
La diversità paesistica (D) misura il grado di diversità del mosaico paesistico-ambientale, ossia la varietà di tipi di elementi paesistici che formano un eco tessuto e ne controllano l’evoluzione.
Tale indice concorre quindi alla valutazione della consistenza strutturale di un paesaggio e della sua vulnerabilità.
Ad una maggiore differenziazione degli elementi naturali di un territorio corrisponde, statisticamente, anche una maggiore varietà di specie che vivono tale territorio. In altre parole, ad un elevato numero di biotopi corrispondono caratteristiche ambientali diversificate, e quindi un elevato numero di specie che qui trovano le condizioni ideali per il loro sviluppo.
Inoltre strettamente connesso al discorso della diversità paesistica è quello del controllo degli eventuali disturbi che si possono verificare su un territorio. Un disturbo di una certa entità che si manifesta in un paesaggio con basso indice di diversità costituito da pochi elementi o al limite da uno solo, può generare alterazioni talmente elevate da portarlo al collasso. Lo stesso disturbo in un paesaggio con elevato indice di diversità può divenire irrilevante. Infatti non tutti i suoi elementi reagiscono allo stesso modo di fronte ad una medesima perturbazione, per cui si ha probabilità tendente a zero che si verifichi il collasso e nel contempo un’elevata probabilità di sopravvivenza del sistema ambientale nel suo complesso.
Salvaguardare e garantire un maggior grado di diversità paesistica significa quindi elevare la stabilità ambientale di un paesaggio.
In termini operativi la stima del valore di diversità paesistica è stata applicata a livello di Ambito di paesaggio, ed è stata condotta a partire dai dati relativi ai diversi usi del suolo in atto sul territorio piemontese (Land Cover IPLA – 2003).
L’indice è stato misurato mettendo a rapporto la diversità reale (H) di ciascun ambito, con quella massima teorica (Hmax), calcolate mediante l’applicazione della formula entropica di Xxxxxxx:
D = H/Hmax
Mentre la diversità reale (H) valuta l’importanza, o meglio il peso relativo, di ciascun biotopo componente il sistema ambientale in ogni Ambito di paesaggio, quella massima teorica (Hmax) rappresenta l’equitabilità intesa come possibilità che tutti i biotopi componenti si presentino nella stessa quantità ossia con la stessa importanza relativa nell’ecomosaico.
Il confronto tra H e Hmax permette di valutare quanto il valore reale di diversità paesistica si discosti da quello teorico che rappresenta, in termini di funzionalità ecologica, la situazione ottimale.
Il campo di escursione dell’indice è stato diviso in 5 classi: 0-0,30 Basso; 0,31-0,42 Medio-basso; 0,43-0,60 Medio; 0,61-0,75 Alto; 0,76-1,00 Molto alto.
Ambito di paesaggio | Valore indicatore | Classe | |
46 | Piana tra Po e Stura di Demonte | 0,4 | II Medio-basso |
47 | Saluzzese | 0,69 | IV Alto |
48 | Piana tra Barge, Bagnolo e Cavour | 0,69 | IV Alto |
50 | Valle Po e Monte Bracco | 0,74 | IV Alto |
INDICATORE 7.6: CONSUMO DI SUOLO
La Regione, nell’ultimo decennio, ha sviluppato un sistema di rilevazione in grado di rappresentare le caratteristiche fondamentali del fenomeno; a partire dal 2001 è stato avviato, in collaborazione con Csi Piemonte (Consorzio per il sistema informativo), il progetto sperimentale “Rapporto sullo stato del territorio” che, analizzando e interpretando gli usi del suolo, ha consentito di monitorarne il consumo in relazione ai processi di nuova urbanizzazione e infrastrutturazione.
I dati ed i relativi indicatori qui presentati sono pubblicati nel manuale “Il Monitoraggio del consumo di suolo in Piemonte” (edito nel 2012) e sono relativi all’anno 2008, anno delle ultime ortofoto disponibili, sulle quali sono effettuate tutte le elaborazioni necessarie. La frequenza di aggiornamento dei dati, ai fini del monitoraggio, dipenderà dalla futura disponibilità di ortofoto.
7.6 a) Consumo di suolo da superficie urbanizzata (CSU)
Consumo dovuto alla superficie urbanizzata dato dal rapporto tra la superficie urbanizzata e la superficie territoriale di riferimento, moltiplicato per 100.
CSU (%) = (Su / Str ) * 100
Su = Superficie urbanizzata (ha)
Str = Superficie territoriale di riferimento (ha)
7.6 b) Consumo di suolo da superficie infrastrutturata (CSI)
Consumo dovuto alla superficie infrastrutturata dato dal rapporto tra la superficie infrastrutturata e la superficie territoriale di riferimento, moltiplicato per 100.
CSI (%) = (Si / Str ) * 100
Si = Superficie infrastrutturata (ha)
Str = Superficie territoriale di riferimento (ha)
7.6 c) Consumo di suolo reversibile (CSR)
Consumo dovuto alla superficie consumata in modo reversibile (somma delle superfici di cave, parchi urbani, impianti sportivi e tecnici, ecc.) dato dal rapporto tra la superficie consumata in modo reversibile e la superficie territoriale di riferimento, moltiplicato per 100.
CSR (%) = (Scr / Str ) * 100 Scri = Superficie consumata in modo reversibile (ha)
Str = Superficie territoriale di riferimento (ha)
7.6 d) Consumo di suolo irreversibile (CSCI)
Consumo dato dalla somma del consumo di suolo da superficie infrastrutturata e del consumo di suolo da superficie urbanizzata.
CSCI (%) = CSI + CSU
CSI = Consumo di suolo da superficie infrastrutturata (%) CSU = Consumo di suolo da superficie urbanizzata (%)
7.6 e) Consumo di suolo complessivo (CSC)
Consumo dato dalla somma del consumo di suolo reversibile e del consumo di suolo irreversibile.
CSC (%) = CSR + CSCI
CSR = Consumo di suolo reversibile (%) CSCI = Consumo di suolo irreversibile (%)
3.4.9 Flora, fauna e biodiversità
All’interno del territorio del bacino del Po cuneese esistono numerosi ecosistemi d’acqua dolce che si differenziano per caratteristiche quali l’altitudine, il clima, la velocità delle acque. Oltre al corso del fiume Po, il quale attraversa ecosistemi inizialmente torrentizi e successivamente ambienti caratterizzati da vegetazione igrofila e ripariale, all’interno del bacino idrogeologico sono presenti laghi, torbiere e torrenti in montagna, stagni, risorgive e canali in pianura (Allegato 2 – Tavola 24).
La vegetazione del territorio compreso nel Contratto di Fiume, date le dimensioni di questo, è molto varia. Si passa infatti dagli ambiti subalpini, caratterizzati da assenza di copertura arborea, agli ambienti di pianura, in cui i boschi sono relegati alle aree prossime al fiume o comunque meno idonee per la pratica agricola.
Le aree più elevate, presso le sorgenti sono coperte da arbusteti acidofili, formazioni tipiche degli ambienti con condizioni climatiche avverse e in cui l’esposizione determina differenti tipi di vegetazione: su versanti caldi e aridi si possono trovare formazioni a ginepro (Juniperus nana), il rododendro (Rhododendron ferrugineum) e mirtillo (Vaccinium myrtillus), mentre negli impluvi più ombrosi è presente l’ontano verde (Alnus viridis). Tali formazioni derivano dal progressivo abbandono delle pratiche pascolive in queste aree. I pascoli sono caratterizzati da formazioni a Festuca, Sesleria, Nardus.
Nella conca del Pian del Re, l’acqua di alcune sorgenti incontra il pianoro, rallenta e ristagna dando origine alla torbiera, area umida caratterizzata da numerose specie di Carex, Equisetum, Viola ed orchidee tra cui Gymnadenia conopsea e Dactylorhiza majalis.
Scendendo di quota (al di sotto di 2000 m s.l.m. circa) si inseriscono gradualmente le specie arboree: il piano subalpino e montano superiore sono caratterizzati da conifere come il larice (Larix decidua) e l’ abete rosso (Picea abies); tra i 1500 m e i 900-1000 m circa (piano montano) si hanno i faggeti (a faggio, Fagus sylvatica) e gli acero-frassineti (ad acero di monte, Acer pseudoplatanus, frassino, Fraxinus excelsior, tiglio, Tilia platyphyllos) mentre al di sotto di tale quota la formazione maggiormente diffusa è il castagneto, che si estende fino ad una quota di 300-400 m s.l.m.
Nelle aree pianeggianti la vegetazione potenziale è costituita principalmente dal querco-carpineto, formazione costituita da farnia (Quercus robur), carpino bianco (Carpinus betulus), frassino, acero campestre (Acer campestris), ciliegio (Prunus avium), nocciolo (Corylus avellana) che anticamente ricopriva vaste porzioni della pianura padana e che è stata progressivamente eliminata dall’uomo per la necessità sempre maggiore di superfici da coltivare.
Attualmente la maggior parte delle aree pianeggianti sono interessate da coltivazioni, perlopiù ad indirizzo cerealicolo-zootecnico, da frutteti e da impianti ad arboricoltura da legno. Il bosco planiziale è presente solo nelle aree più marginali ed è costituita principalmente da robinia (Robinia pseudoacacia) mentre, nelle aree prossime ai corsi d’acqua o presso i bracci morti dei fiumi, sono presenti formazioni igrofile costituite principalmente da pioppi (Popoulus nigra, Populus alba), salici (Salix alba, Salix triandra) e ontano nero (Alnus glutinosa).
Un ecosistema significativo della fascia planiziale è quello delle risorgive, caratterizzate da abbondanza di vegetazione, costituita da ranuncolo d’acqua (Ranunculus aquatilis) e crescione (Nastrurtium officinale).
La gran varietà degli ambienti del Parco del Po Cuneese non può che essere accompagnata da un alto numero di specie animali.
In alta montagna, dove le condizioni di vita sono più difficili, vivono gli animali più grandi del Parco, fra cui lo Stambecco, relitto dell’epoca glaciale quando occupava territori ben più ampi, ora confinato nelle aree più fredde e, a quote appena inferiori, l’Aquila reale, il più grande rappresentante dell’avifauna del Parco.
La Pernice bianca, scura in estate e candida in inverno, vive nascosta tra le rocce e nella neve, ben protetta dal suo "abito" variabile,non lontano dalla lepre variabile che per nascondersi utilizza lo stesso stratagemma. Sulle pareti rocciose nidificano il Gracchio, il più raro Gracchio corallino ed il "mitico" Picchio muraiolo. Nidificano qui anche il Fringuello alpino ed il Sordone. Le Arvicole ed i Toporagni regnano un po’ ovunque nelle praterie d’alta quota e la disponibilità alimentare costituita dagli insetti richiama gli uccelli migratori, dallo Stiaccino al Culbianco all’Averla piccola. Ai piedi delle pareti e nei cumuli detritici regna l’Ermellino. Non lontano nidificano il Fanello, il Codirosso spazzacamino, presente per altro anche a quote molto più basse e lo Spionciello. Dove c’è erba infine c’è la Marmotta e pascola di notte o nelle prime ore della giornata il Camoscio. Nei laghi alpini vivono, oltre a miriadi di insetti, soprattutto allo stato larvale, in queste gelide acque vivono Trote fario, specie regolarmente immessa, naturalizzata ma non autoctona e la più pregiata, dal punto di vista naturalistico, Sanguinerola. Le acque sono inoltre luogo di deposizione delle uova per le Rane temporarie.
La torbiera di Pian del Re è interessante dal punto di vista faunistico per la presenza endemica della Salamandra nera di Xxxxx.
Nella prima importante formazione arborea, il lariceto, al limite dei 1500 m., vivono i Caprioli e, di recente reintroduzione, i Cervi. E’ abbastanza frequente incontrare lo Scoiattolo rosso, meno facile scoprire il Xxxxx, date le sue abitudini notturne. Nella lariceta agli uccelli prima citati si sostituiscono le Cince, i Picchi, il Ciuffolotto, il Crociere ed i turdidi, verso gli spazi aperti il Merlo dal collare, migratore, più nel folto la Cesena e la Tordela. Lungo il Po ancora torrente è facile scorgere il Merlo acquaiolo e la Ballerina gialla. Nelle aree più calde ma comunque con presenza d’acqua, compaiono i primi rettili, tra cui la temuta Vipera. Alla lariceta si sostituisce lentamente la faggeta ed il bosco misto di latifoglie. Vive qui il Cinghiale, specie in larga parte non pura, "viziata" da immissioni a scopo venatorio; ancora presente il Capriolo, compare il Tasso. Alla Vipera si affiancano il Biacco, la Natrice dal collare, la Coronella austriaca e, quasi allo sbocco della Valle, nelle zone più secche, il Saettone. Nel folto del bosco vivono l’Allocco e l’ormai raro Astore; qui nidificano la Poiana, lo Sparviere ed il Falco pecchiaiolo. Sulle pareti rocciose che a tratti interrompono la copertura degli alberi, si possono scorgere il Gheppio, il Xxxxx xxxxxxxxxx ed il Corvo imperiale.
Quando la valle si allarga e le pendenze diventano minime, lungo i fiumi appaiono i ghiareti; apparentemente deserti, ospitano alcune specie particolari, dal Corriere piccolo al Xxxx xxxx piccolo.
Sulle pareti create dall’erosione nidificano i Topini, i Gruccioni ed il Xxxxxx xxxxxxxxx. Nei pressi di Saluzzo è da segnalare una ristretta area di diffusione della Lucertola campestre.
Molte delle specie avifaunistiche incontrate in precedenza sono presenti nelle formazioni forestali di pianura (robinieti, querco-carpineti e formazioni ripariali), pur se ridotte al lumicino dall’attività agricola intensiva. Rimarchevoli alcune specie migratorie quali il Rigogolo, la Tortora, l’Usignolo, l’Upupa. Da ricordare inoltre tra i rapaci notturni la Civetta, il Barbagianni ed il Gufo comune; quello reale in pianura è da ritenersi estinto. Quest’ambiente è altresì importante quale area di svernamento per molte specie nidificanti in quota e per altre che in inverno giungono da regioni settentrionali europee. Per quanto riguarda i mammiferi, oltre alla Volpe, alla Faina ed alla Donnola, si segnalano sporadicamente Cinghiali e Caprioli, giunti dalla montagna lungo le rive del fiume. Preoccupante la presenza dello Scoiattolo grigio, specie alloctona in espansione.
In corrispondenza del tratto pianeggiante del fiume, notevole importanza faunistica assumono i pesci, dalla Trota marmorata ai ciprinidi, Vaironi e Cavedani in particolare, al Barbo canino, più a valle sostituito da quello comune, mentre compaiono l’ormai raro Xxxxxx ed il Temolo. Nel limo del fondo, dei fossi e delle risorgive che affiancano il fiume vive la Lampreda, specie a rischio di cui ancora ben poco si conosce; è presente l’Anguilla. Tra gli anfibi da segnalare ristrette popolazioni di Rospo smeraldino, mentre accanto alle ultime Rane temporarie, al limite del loro areale, compaiono le rane verdi. La componente faunistica che maggiormente caratterizza questo ambiente è ancora quella degli uccelli. Accanto a quelli acquatici che nidificano nella vegetazione di ripa, Germani reali, Gallinelle d’acqua, Tuffetti e Folaghe, vanno ricordati gli aironi, da quello cinerino alla Garzetta, dalla sporadica Nitticora al raro Airone rosso e negli ultimi anni, quale svernante, l’Airone bianco. Il grande fiume ha notevole importanza come zona di sosta per i migratori, in particolare per i limicoli: Cavaliere d’Italia, Totano moro, Combattente, Pantana, Pettegola, Xxxx xxxx boschereccio, Gambecchio, Beccaccino e via elencando. Ai margini dell’asta fluviale da qualche anno è ricomparsa la Cicogna bianca, nidificante in un caso a breve distanza dall’area del Parco.
Negli anni 2010 e 2011 è stata condotta, da parte del Settore Tutela Flora e Fauna della Provincia di Cuneo, uno studio sullo stato delle principali popolazioni di trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) nei corsi d’acqua della provincia (Provincia di Cuneo – Settore Tutela Flora e Fauna, Indagine sullo stato delle principali popolazioni di trota marmorata in Provincia di Cuneo). Per quanto riguarda l’area del Po, sono stati eseguiti campionamenti in quattro stazioni all’interno della zona già classificata “a Marmorata”, tutte localizzate a valle del ponte sulla strada Saluzzo/Pinerolo.
Nella seguente tabella è riassunta la situazione riscontrata nell’area del Po:
Stazione | Comune | Località | Data | Marmorata tipica | Ibrido MF (più vicino alla Marmorata) | Ibrido FM (più vicino alla Fario) |
Po 1 | Saluzzo | Ponte Saluzzo/Pinerolo | 08/09/2010 | 0 | 0 | 0 |
Po 2 | Cardè | Ponte in ferro | 08/09/2010 | 0 | 0 | 4 |
Po 3 | Moretta | Ponte per Villafranca | 08/09/2010 | 0 | 0 | 4 |
Po 4 | Casalgrasso | Ponte per Lombriasco | 08/09/2010 | 1 | 0 | 0 |
Complessivamente lo stato della Marmorata è risultato pessimo ovunque, con una negatività palese soprattutto nel tratto fra Saluzzo e Cardè (più facilmente campionabile con l’elettrostorditore), dove fino ad alcuni anni fa la specie era presente in misura assai importante, con una popolazione molto consistente e ben strutturata.
Anche più a valle la Marmorata è indiscutibilmente in netto decremento, anche se le ingenti portate idriche sempre presenti nel fiume e la possibilità di facili spostamenti del pesce rendono più aleatori i campionamenti.
La rarefazione della Trota marmorata e la sostanziale scomparsa del Temolo sono fenomeni sicuramente complessi, dovuti a un concorso di motivi diversi, interagenti tra loro, tuttavia è logico ritenere che siano comunque riconducibili in gran parte a cause comuni.
Indiscutibilmente le principali di queste cause vanno ricercate nel progressivo degrado ecologico degli habitat fluviali. Anche la pesantissima predazione esercitata da Cormorani e Aironi – specie ornitiche che hanno visto un notevole incremento soprattutto negli anni novanta - è stata facilitata e amplificata da cause ambientali, in particolare dal depauperamento delle portate idriche e dall’artificializzazione e banalizzazione degli alvei.
In effetti gli ecosistemi fluviali sono andati progressivamente subendo una serie crescente d’impatti di origine antropica.
Sono identificabili come prioritarie le criticità seguenti:
1) Prelievi idrici in serie senza alcuno o con insufficiente DMV (Deflusso Minimo Vitale).
2) Interruzioni della continuità longitudinale dei corsi d’acqua per sbarramenti insormontabili.
3) Svasi dei bacini idroelettrici, con rilascio di sedimenti a fine granulometria.
4) Alterazioni morfologiche degli alvei.
5) Predazione da parte dell’ornitofauna ittiofaga.
6) Inquinamenti idrici.
7) Cattiva gestione dei ripopolamenti, che ha provocato fenomeni di ibridazione tra Trote Marmorate autoctone e Trote Fario alloctone, immesse massicciamente nei corsi d’acqua negli ultimi decenni.
Sempre nel biennio 2010-2011 è stata condotta, da parte del Settore Tutela Flora e Fauna della Provincia di Cuneo, un’ indagine sulla presenza del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) nei corsi d’acqua della provincia (Provincia di Cuneo – Settore Tutela Flora e Fauna, Monitoraggio dei siti di presenza del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) in Provincia di Cuneo e loro caratterizzazione). Il gambero di fiume è una specie inserita nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92/CEE (cd. Direttiva Habitat), pertanto protetta in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e oggetto di divieto assoluto di raccolta dell’ animale fin dal 1982 (L.r. 7 novembre 1982, n. 32 art. 29).
N. stazione | Corso d'acqua | Data censimento | Comune | Tipo corpo idrico | Tipo censimento | Altitudine (m s.l.m.) | Presenza A. pallipes |
1_20100608 | Albetta | 08/06/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 698 | X |
1_20101209 | Xxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | Canale seminat. | Manuale | 473 | X |
1_20100802 | Xxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxxxxx Po | Naturale | Manuale | 474 | |
2_20100802 | Xxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxxxxx Po | Naturale | Manuale | 538 | X |
3_20100802 | Croesio | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 614 | |
4_20100802 | Croesio | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 618 | |
5_20100802 | Xxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Fascina | 780 | |
5_20100802 | Xxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Nasca | 780 | |
6_20100802 | Xxxxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Fascina | 601 | |
6_20100802 | Xxxxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Nasca | 601 | |
7_20100802 | Xxxxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Fascina | 564 | |
7_20100802 | Xxxxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Nasca | 564 | |
8_20100802 | Xxxxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx | Naturale | Fascina | 598 | |
1_20100728 | Xxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | Canale seminat. | Manuale | 498 | X |
1_20101209 | Xxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | Canale seminat. | Manuale | 473 | X |
9_20100802 | Albetta | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 516 | X |
10_20100802 | Albetta | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 636 | X |
11_20100802 | Albetta | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 662 | X |
12_20100802 | Serro | 02/08/2010 | Sanfront | Naturale | Manuale | 538 | X |
6_20100726 | Xxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx Xxxxxxxx | Naturale | Nasca | 364 | |
7_20100726 | Xxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx Xxxxxxxx | Naturale | Fascina | 369 | |
8_20100726 | Xxxxx | 00/00/0000 | Xxxxxxx Xxxxxxxx | Naturale | Manuale | 375 | |
1_20100913 | Xxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxx X. Xxxxxxx | Xxxxxxxxx | Xxxxxxxx | NR | |
2_20100913 | Xxxxxxxx | 00/00/0000 | Xxxxx X. Xxxxxxx | Xxxxxxxxx | Xxxxxxxx | 263 | |
3_20100913 | Staffarda | 13/09/2010 | Revello | Fontanile | Notturno | 270 | |
3_20100913 | Staffarda | 13/09/2010 | Revello | Fontanile | Manuale | 270 |
Dall’analisi svolta, emerge come l’area dell’Alto Po sia un territorio a vocazione limitata per la specie: si registrano infatti elevata frammentarietà ed isolamento delle popolazioni con marcati rischi di estinzione.
All’interno delle aree facenti parte della Rete Natura 2000, sono state individuate gli habitat e le specie animali di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e della Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/XXX Xxxxxxx). Non si registrano specie vegetali incluse nella Direttiva Habitat.
La tabella seguente riporta le specie protette per ognuna della aree SIC e ZPS. I dati provengono dalle indagini svolte da Regione Piemonte – Settore Pianificazione Aree Protette, e sono aggiornati al 2012.
Per quanto riguarda i diversi Habitat, il WWF, nel “Libro Rosso degli Habitat d’Italia” del 2005, ha definito, per ogni habitat presente nelle aree Natura 2000 italiane, un grado di minaccia a cui è esposto, su una scala di quattro categorie (Minaccia Alta, Medio-Alta, Media, Bassa). Le categorie di minaccia sono calcolate a partire da due indici: l’Indice di sensibilità e l’Indice di conservazione.
L’Indice di sensibilità fornisce una misura del grado di vulnerabilità dell’habitat in funzione della sua frammentazione (a livello nazionale); all’aumentare dei siti o al diminuire della superficie complessiva, infatti, la sensibilità aumenta.
L’Indice di conservazione riassume in forma sintetica lo stato generale di conservazione di ciascun habitat sul territorio nazionale.
Per entrambi gli indici gli habitat sono suddivisi in quattro classi; le informazioni così ottenute sono state utilizzate per assegnare a ciascun habitat una categoria di minaccia secondo il seguente schema:
Categoria di minaccia | Indice di sensibilità | Indice di conservazione |
Alta | I,II | IV,III |
Medio-alta | I,II | II,I |
Media | III,IV | IV,III |
Bassa | III,IV | II,I |
Indice di sensibilità | conservazione | Categoria minaccia | ||||
XX0000000 | SIC e ZPS Gruppo del Monviso e Bosco dell'Alevè | |||||
Area del Pian del Re | ||||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 7230 | Torbiere basse alcaline | I | III | alta |
7240* | Formazioni pioniere alpine di Caricion bicolori atrofuscae | III | III | bassa | ||
RETTILI | All. IV | Coronella austriaca | ||||
ANFIBI | All. IV | Salamandra lanzai | ||||
INVERTEBRATI | All. II* | Callimorpha quadripunctata | ||||
All. IV | Parnassius apollo | |||||
Riferimenti alla Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/CEE) | UCCELLI nidificanti | All. I | Aquila chrysaetos | |||
All. I | Lagopus mutus helveticus | |||||
All. I | Tetrao tetrix tetrix | |||||
All. I | Alectoris graeca saxatilis | |||||
All. I | Pyrrhocarax pyrrhocorax | |||||
UCCELLI non nidificanti | All. I | Gypaetus barbatus | ||||
All. I | Lanius collurio | |||||
Gruppo del Monviso | ||||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 6170 | Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine | IV | II | bassa |
6230* | Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e |
Indice di
IV II bassa
delle zone submontane dell’Europa continentale) | ||||||
7150 | Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion | I | II | medio -alta | ||
8110 | Ghiaioni silicei dei piani dal montano fino a nivale (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani) | IV | I | bassa | ||
8120 | Ghiaioni calcarei e scisto- calcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii) | IV | I | bassa | ||
8210 | Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica | IV | I | bassa | ||
8220 | Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica | IV | I | bassa | ||
8230 | Rocce silicee con vegetazione pioniera dell’alleanza Sedo- Scleranthion (Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Sclerantion o del Sedo albi-Veronicion dillenii) | III | II | bassa | ||
8340 | Ghiacciai permanenti | IV | I | bassa | ||
9420 | Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra | IV | I | bassa | ||
RETTILI | All. IV | Coronella austriaca | ||||
All. IV | Podarcis muralis | |||||
ANFIBI | All. IV | Salamandra lanzai | ||||
Riferimenti alla Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/CEE) | UCCELLI nidificanti | All. I | Aquila chrysaetos | |||
All. I | Aegolius funereus | |||||
All. I | Tetrao tetrix tetrix | |||||
IT1110015 | SIC Confluenza Po-Pellice | |||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 3270 | Fiumi con margini melmosi con vegetazione del Chenopodium rubri p.p. e Bidention p.p. | II | II | medio -alta |
91E0* | Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) | II | III | alta | ||
RETTILI | All. IV | Lacerta (viridis) bilineata | ||||
ANFIBI | All. IV | Rana lessonae | ||||
PESCI | All. II | Lethenteron zanandreai | ||||
All. II | Salmo marmoratus | |||||
All. II | Barbus plebejus | |||||
All. II | Barbus meridionalis | |||||
All. II | Chondrostoma soetta | |||||
All. II | Chondrostoma genei | |||||
All. II | Leuciscus souffia | |||||
All. II | Cobitis taenia | |||||
All. II | Cottus gobio | |||||
Riferimenti alla Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/CEE) | UCCELLI nidificanti | All. I | Alcedo atthis | |||
UCCELLI non nidificanti | All. I | Egretta garzetta | ||||
All. I | Lanius collurio | |||||
All. I | Ardea purpurea | |||||
XX0000000 | SIC Confluenza Po-Bronda | |||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 91E0* | Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) | II | III | alta |
RETTILI | All. IV | Podarcis muralis | ||||
ANFIBI | All. II e IV | Triturus carniflex | ||||
All. II | Hyla (arborea) intermedia | |||||
All. II | Bufo viridis | |||||
All. IV | Rana dalmatina |
All. IV | Rana lessonae | |||||
PESCI | All. II | Salmo marmoratus | ||||
All. II | Barbus plebejus | |||||
All. II | Leuciscus souffia | |||||
All. II | Chondrostoma genei | |||||
Riferimenti alla Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/CEE) | UCCELLI non nidificanti | All. I | Egretta garzetta | |||
All. I | Lanius collurio | |||||
IT1160037 | SIC Grotta di Rio Xxxxxxx | |||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 8310 | Grotte non ancora sfruttate a livello turistico | III | II | bassa |
MAMMIFERI | All. II e IV | Barbastella barbastellus | ||||
ANFIBI | All. II e IV | Rhinolophus hipposideros | ||||
All. II e IV | Myotis Blythii | |||||
All. II e IV | Myotis myotis e/o blythii | |||||
All. II e IV | Myotis daubentoni | |||||
All. II e IV | Myotis emarginatus | |||||
All. IV | Eptesicus serotinus | |||||
INVERTEBRATI | All. II e IV | Xxxxxxx alpina | ||||
XX0000000 | SIC Confluenza Po-Bronda | |||||
Riferimenti alla Direttiva 92/43/CEE | HABITAT | 3260 | Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion | I | III | alta |
91E0* | Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) | II | III | alta | ||
RETTILI | All. IV | Lacerta (viridis) bilineata |
All. IV | Podarcis muralis | |||||
ANFIBI | All. IV | Hyla (arborea) intermedia | ||||
All. IV | Rana dalmatina | |||||
All. IV | Rana lessonae | |||||
PESCI | All. II | Lethenteron zanandreai | ||||
All. II | Salmo marmoratus | |||||
All. II | Barbus plebejus | |||||
All. II | Barbus meridionalis | |||||
All. II | Cobitis taenia | |||||
All. II | Leuciscus souffia | |||||
All. II | Cottus gobio | |||||
Riferimenti alla Direttiva 2009/147/CE (ex Dir. 79/409/CEE) | UCCELLI nidificanti | All. I | Alcedo atthis | |||
UCCELLI non nidificanti | All. I | Egretta garzetta | ||||
All. I | Ardea purpurea |
* Habitat o specie di interesse prioritario
INDICATORE 8.1: N. DI HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE
In totale, si hanno 16 tipologie di habitat di cui 2 di interesse prioritario.
INDICATORE 8.2: N. DI SPECIE ANIMALI DI INTERESSE COMUNITARIO AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE
Gruppo | n. specie | |
Rettili | 3 | |
Anfibi | 12 | |
Pesci | 9 | |
Invertebrati | 3 | di cui 1 di interesse prioritario |
TOTALE | 27 | di cui 1 di interesse prioritario |
INDICATORE 8.3: N. DI SPECIE DI UCCELLI DI INTERESSE COMUNITARIO AI SENSI DELLA DIRETTIVA 2009/147/CE (EX DIR. 79/409/CEE UCCELLI)
n. specie | |
Uccelli nidificanti | 7 |
Uccelli non nidificanti | 4 |
TOTALE | 11 |
INDICATORE 8.4 PRESENZA DI AREE AD ELEVATA CONNETTIVITA’ ECOLOGICA
L’indicatore individua i territori a diverso grado di connettività ecologica sulla base del modello ecologico “FRAGM – connettività ecologica del territorio” elaborato da ARPA Piemonte per ciascun Ambito di paesaggio (Allegato 2 – Tavola 23).
Il risultato del modello FRAGM è una cartografia che definisce il grado di frammentazione degli habitat e la “connettività ecologica” di un territorio, intesa come sua capacità ad ospitare specie animali e permetterne lo spostamento. Può essere utilizzato per individuare gli elementi costitutivi della rete ecologica ed in particolare i corridoi ecologici, di cui è possibile valutare la funzionalità.
Il modello ecologico “FRAGM – connettività ecologica del territorio” prevede, al livello regionale, una distribuzione in sei classi:
1) Classe I – Nullo: valori > 1.000.000;
2) Classe II – Basso: valori da 100.000 a 1.000.000;
3) Classe III – Medio-basso: valori da 30.000 a 100.000;