ACCORDO TERRITORIALE PER L’ APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA OPERATIVE PER IL RIAVVIO DELLE ATTIVITA’ DEI SERVIZI SEMIRESIDENZIALI E DIURNI PER DISABILI
ACCORDO TERRITORIALE PER L’ APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA OPERATIVE PER IL RIAVVIO DELLE ATTIVITA’ DEI SERVIZI SEMIRESIDENZIALI E DIURNI PER DISABILI
Approvato in Cabina di Regia in data 9 giugno 2020
PREMESSO CHE:
1. Per effetto di quanto previsto dal DL 18/2020, convertito in L. n. 27/2020, dal 17 marzo 2020 l’attività dei
c.d. “centri semiresidenziali” è stata sospesa uniformerete su tutto il territorio nazionale;
2. L’art. 8 del DPCM 26 aprile 2020 ha stabilito che le attività dei centri diurni vengono riattivate secondo Piani Territoriali stabiliti dalle Regioni;
3. Regione Lombardia con propria D.G.R. n.3183 in data 26.5.2020 ha approvato il Piano Territoriale Regionale, di cui al richiamato art. 8, che contiene le Linee Guida per la riattivazione delle strutture semiresidenziali per persone con disabilità;
4. Conseguentemente al citato provvedimento l’ATS della Val Padana, insieme agli Ambiti Territoriali dei Piani di Zona delle province di Mantova e di Cremona ed alle rappresentanze degli Enti Gestori, intendono attivare Linee operative territoriali finalizzate a governare la riattivazione dei centri diurni per la disabilità;
Occorre rilevare preliminarmente che sul territorio della ATS della Val Padana:
- è attiva una diffusa rete territoriale di servizi semiresidenziali ed una consolidata collaborazione con gli Enti gestori stessi, utile per attivare intese finalizzate a governare la riattivazione dei centri diurni per la disabilità, in attuazione alla citata D.G.R. n.3183/2020, applicativa dell’art. 8 del DCPM 26 aprile 2020;
- a partire dalla chiusura dei centri determinata dall’emergenza Covid, le attività di sostegno alle persone con disabilità frequentanti i centri sono comunque continuate attraverso altre e diverse modalità, su proposta degli Enti Gestori previa informativa alle competenti istituzioni.
Queste esperienze rappresentano un riferimento utile per la riprogettazione e la riapertura dei servizi, tenuto conto:
- dell’evoluzione ed attenuazione di intensità del fenomeno epidemico, pur permanendo le condizioni legate all’ emergenza da affrontare in una logica di sicurezza;
- del rispetto del quadro complessivo delle norme nel frattempo intervenute.
Le presenti indicazioni operative consentono a tutti gli Enti Gestori di ri-attivare gradualmente l’accoglienza e la presa in carico di tutti gli utenti afferenti ai servizi diurni CDD, CSS, SFA, nonché ad altre forme sperimentali di servizi semi-residenziali attualmente operanti, fino a riprendere l’ordinaria modalità di intervento integrata da idonee procedure, ed anche adottando le necessarie trasformazioni e riprogettazioni dei servizi atte a garantire il benessere personale degli utenti e le condizioni di efficacia e sostenibilità economica degli interventi in un quadro complessivo di sicurezza.
TUTTO CIO’ PREMESSO SI STABILISCE QUANTO SEGUE
FINALITA’ ED OBIETTIVI
Il presente documento è finalizzato alla definizione concertata delle linee operative (Allegato n.1), che l’ATS della Val Padana, in collaborazione con gli Ambiti territoriali e gli Enti Gestori, anche attraverso la Cabina di Regia, approva, al fine di fornire indicazioni per la graduale ripresa delle attività dei servizi semiresidenziali a favore delle persone con disabilità nel corso della seconda fase emergenziale, orientandone le modalità riorganizzative più idonee a garantire la risposta ai bisogni in sicurezza e protezione dal rischio di contagio da Covid-19, in applicazione di quanto previsto dal Piano Territoriale regionale approvato con D.G.R. n.3183/2020.
Le allegate linee operative fanno riferimento ai seguenti principi guida, che devono trovare piena attuazione integrata nei progetti di riavvio richiesti ai singoli servizi:
• i criteri generali trasversali di riorganizzazione dei servizi all’insegna della sicurezza e della tutela;
• le peculiarità delle diverse realtà locali, sia in termini di numero e di tipologia di utenti, che di dimensioni o di localizzazione delle strutture, che necessariamente richiedono formule riorganizzative diversificate.
In tal senso è opportuno tener conto nella riorganizzazione prevista anche delle specificità territoriali rispetto all’incidenza del contagio da Covid-19, che ha colpito in modo differenziato i diversi territori, nonché del quadro dinamico già delineatosi in ogni territorio a seguito dell’applicazione degli artt. 47 e 48 del DL Cura Italia.
AMBITO DI APPLICAZIONE
L’ambito di applicazione delle linee operative riguarda i servizi semiresidenziali e diurni per disabili, che sul territorio dell’ATS della Val Padana sono rappresentati dalle seguenti unità d’offerta:
1. n° 23 CDD, di cui n° 2 pubblici e n°21 privati, per un totale di n° 550 posti;
2. n° 24 CSE privati per un totale di n° 498 posti;
3. n° 15 SFA privati per un totale di n° 286 posti;
4. n° 2 attività sperimentali semiresidenziali per disabili ai sensi della D.G.R. n. 3239/2012 per un totale di n° 23 posti.
RUOLI E FUNZIONI
ATS della Val Padana
• Definizione concertata delle linee operative locali (Allegato n. 1) per il riavvio delle attività e di relativa check list di autocontrollo per gli Enti Gestori (Allegato n. 2);
• Approvazione dell’Accordo locale con Ambiti territoriali ed Enti Gestori;
• Recepimento dei progetti di riavvio delle UDO sociosanitarie e delle attività sperimentali;
• Controlli di vigilanza a campione
Ambiti territoriali
• Condivisione dell’Accordo locale e delle correlate linee operative;
• Diffusione delle linee operative alle UdO sociali;
• Recepimento dei progetti di riavvio delle UdO sociali
Enti Gestori
• Condivisione dell’Accordo locale e delle correlate linee operative;
• Stesura dei progetti di riavvio, garantendo l’adozione di tutte le misure di prevenzione dal rischio Covid- 19;
• Presentazione dei progetti di riavvio e della relativa documentazione all’ATS e agli Ambiti territoriali
DEFINIZIONE DELLA PROCEDURA DI RIAVVIO DEL SERVIZIO
Per l’avvio del servizio ciascun Ente Gestore, anche attraverso il coinvolgimento del Responsabile della Prevenzione e della sicurezza, oltre che del Medico Competente e con l’équipe degli operatori, dovrà definire un progetto di riavvio, che deve essere rispondente alle presenti linee operative territoriali e coerente con il Piano territoriale regionale D.G.R. n.3183/2020.
L’Ente Gestore predispone il progetto di riavvio del servizio tenuto conto:
✓ dei principi generali stabiliti nelle Linee guida regionali – sicurezza, gradualità e modularità;
✓ dei bisogni e delle aspettative delle persone con disabilità e/o dei loro familiari, compresi gli eventuali processi di rimodulazione già effettuati nel corso della prima fase dell’emergenza;
✓ dell’aggiornamento del Progetto Individuale;
✓ della necessaria riorganizzazione del servizio;
✓ dell’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e di predisposizione di apposito e specifico protocollo di sicurezza.
I progetti di riavvio da elaborare vanno necessariamente correlati alle diverse caratteristiche relative ai centri e dei rispettivi ospiti, anche in ordine all’orario di apertura, alla destinazione d’uso degli ambienti e al numero di persone da assistere in condizioni di sicurezza; da attenzionare i Centri diurni collegati a CSS/RSD e ad altre forme di residenzialità, che richiedono un’analisi riorganizzativa peculiare.
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE
Il “progetto di riavvio” viene inviato dall’Ente Gestore all’ ATS della Val Padana per le UDO sociosanitarie (e per conoscenza all’Ambito/Comune) ed agli/i Ambiti/Comuni per le UdO sociali (e per conoscenza all’ ATS), esplicitando una sintesi schematica delle attività proposte e dei luoghi ove si svolgono e la previsione di utilizzo del personale. Deve contenere anche quale parte essenziale una sintesi schematica dei progetti individuali di intervento concordati con le famiglie degli utenti e condivisi con i servizi sociali di riferimento.
Il progetto va accompagnato da un’attestazione di responsabilità che è stato redatto in linea con le presenti indicazioni e con quelle regionali della D.G.R. n.3183/2020; quindi non necessita di validazione preliminare, ma può essere reso operativo senza una specifica validazione. A seguire l’ATS svolgerà dei controlli a campione sui progetti di xxxxxxx presentati, in merito alla realizzazione operativa della riorganizzazione dichiarata ed all’adozione di tutte le misure ed i procedure dichiarate.
I progetti di riavvio vanno presentati con le modalità sopra descritte entro il 15 luglio p.v., fatte salve situazioni peculiari, che vanno specificatamente rappresentate e formalizzate.
Dalla data di attivazione del “progetto di riavvio”, si concludono gli interventi attivati ai sensi dell’art. 48 del D.L. n. 18 del 17/03/2020.
INDICAZIONI ORGANIZZATIVE GENERALI
Le azioni avviate nei servizi vengono svolte nel rispetto delle indicazioni per la prevenzione ed il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 nell’ambito delle strutture sociali e sociosanitarie, con riferimento in particolare ai documenti emessi dall’Istituto Superiore di Sanità (vedi Allegato n.3 Documenti di riferimento).
A tal fine è necessario che, nell’ambito del progetto di riavvio, l’Ente Gestore provveda obbligatoriamente ai seguenti adempimenti:
▪ Nomina di un Referente COVID preferibilmente con esperienza in ambito igienico sanitario, anche in condivisione tra più Enti;
▪ Revisione del Documento di Valutazione dei Rischi (D.Lgs. 81/08 art. 15) sottoscritta dall’RSPP, dal Medico Competente, dal coordinatore responsabile del servizio;
▪ Adozione di tutte le adeguate misure di prevenzione dal rischio Covid e loro corretta applicazione compreso il corretto utilizzo di Dispositivi di Protezione individuale, che vanno appositamente formalizzate in apposito e specifico protocollo di sicurezza;
▪ Approvvigionamento dei DPI in quantità adeguate rispetto agli interventi erogati nei diversi setting, mantenendo progressivamente un livello di scorte congruo e necessario a coprire il primo periodo della ripresa delle attività;
▪ Protocolli specifici per l’uso dei DPI che definiscano procedure inerenti in particolare alle misure di prevenzione generale ed all’uso corretto dei DPI, rivolti agli operatori e, in forma più semplificata, alle famiglie ed anche agli utenti;
▪ Attività di informazione e formazione mediante una programmazione prestabilita di interventi informativi e formativi con partecipazione obbligatoria di tutti gli operatori a una formazione a distanza (es. corsi EDUISS presenti sul sito dell’ISS) sulla prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid-19).
PRINCIPALI ELEMENTI DEL PROGETTO DI RIAVVIO
Ogni progetto di riavvio deve obbligatoriamente prevedere e sviluppare al suo interno le seguenti aree, qui sintetizzate e più ampliamente trattate nelle allegate linee operative.
1) Revisione dei progetti individuali in base ad interventi modulari
Il progetto di riavvio del servizio va costruito in un’ottica di graduale progressione, tenendo conto di quanto già sperimentato nel periodo di attuazione degli artt. 47 e 48 del D.L. n.18 del 17 marzo, riprogrammando gli interventi dei progetti individualizzati degli utenti secondo quattro tipologie:
▪ Interventi di sostegno a distanza;
▪ Interventi di sostegno al domicilio;
▪ Interventi rimodulati con accoglienza presso gli spazi del centro diurno;
▪ Interventi rimodulati con accoglienza in spazi alternativi, anche all’aperto.
Una sintesi schematica dei progetti individuali di intervento concordati con le famiglie degli utenti e condivisi con i servizi sociali di riferimento costituisce parte essenziale del “progetto di riavvio” predisposto dall’Ente Gestore ed inviato ad ATS e Ambito/Comune.
Gli interventi possono essere attivati esclusivamente in presenza di sottoscrizione di consenso informato rischio- beneficio da parte del familiare e/o Amministratore di Sostegno dell’utente e previa acquisizione di informativa sulle procedure di sicurezza attivate dall’Ente Gestore, come indicato dal patto di corresponsabilità.
2) Modalità di riorganizzazione delle attività
L’attività in sede va organizzata per piccoli gruppi omogenei e stabili nel rispetto della distanza di sicurezza, prevedendo almeno per le prime 4 settimane dalla data di riavvio una presenza contemporanea di ospiti che consenta un distanziamento sociale di almeno 2 mt. Nel caso il rispetto di tali misure di sicurezza non sia possibile a fronte dell’elevata complessità assistenziale dell’utenza, va adottato un rapporto individualizzato fra operatore ed utente.
Per evitare assembramenti rischiosi l’organizzazione delle attività può avvenire con turnazione flessibile, giornaliera e/o settimanale, in base alla disponibilità degli spazi ed alle caratteristiche dell’utenza.
3) Gestione degli spazi e dei servizi in ottica di prevenzione rischio Covid-19
Vanno definite/regolamentate anche attraverso appositi protocolli ed effettuate tutte le attività relative a:
▪ riorganizzazione degli spazi (es. zona-filtro, entrata/uscita, ecc.)
▪ sanificazione e pulizia degli ambienti
▪ smaltimento dei rifiuti
▪ cartellonistica con indicazioni igienico-sanitarie
▪ sistemi di riscaldamento, condizionamento e ventilazione
▪ servizi connessi al centro diurno (trasporti, mensa, ecc.)
4) Monitoraggio delle condizioni di salute e gestione dei casi sintomatici
Nella fase del riavvio è necessario prevedere strumenti di monitoraggio della condizione di salute effettuando il test sierologico a tutti gli operatori e gli ospiti delle strutture semiresidenziali, secondo quanto previsto dalla
D.G.R. n.3131/2020 per i percorsi di screening dedicati a particolari collettività. Nel caso di utenti per cui non sia possibile effettuare il prelievo ematico, si può ricorrere all’esecuzione del solo tampone naso faringeo; in casi specifici per cui sia il test sierologico, che il tampone risultino di difficile attuazione, la persona disabile può essere comunque riammessa alle attività, previa individuazione di ulteriori misure per contenere il rischio di contagio, concordate con la famiglia, che vanno esplicitate nel progetto individuale.
L’Ente gestore deve inoltre predisporre apposite procedure per la gestione delle persone, operatori ed utenti, che manifestino insorgenza di febbre e di sintomi simil-influenzali nel corso delle attività. In caso di riammissione in struttura di persone con disabilità od operatori già risultati positivi all’infezione Covid-19, è necessario acquisire una certificazione medica da cui risulti l’avvenuta negativizzazione del tampone, secondo le modalità previste dalle autorità sanitarie competenti.
5) Disposizione per gli operatori
Al fine di assicurare che le indicazioni per la prevenzione ed il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 vengano applicate da tutto il personale e, laddove possibile, anche dagli utenti e dalle loro famiglie, l’Ente Gestore garantisce tutte le azioni previste al paragrafo “Indicazioni organizzative generali”, ed in particolare la nomina di un Referente COVID, che funge da riferimento informativo per gli operatori, familiari di persone con disabilità, soggetti esterni e garantisce l’adozione dei protocolli di sicurezza. Il Referente Covid cura anche l’approvvigionamento dei DPI in quantità adeguate e l’adozione di protocolli specifici per il loro corretto utilizzo da parte degli operatori. Si occupa inoltre di programmare interventi mirati di informazione e formazione, con partecipazione obbligatoria di tutti gli operatori a una formazione a distanza (es. corsi EDUISS presenti sul sito dell’ISS) sulla prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid-19.
RISORSE ECONOMICHE
Ai sensi dell’art. 48 del DL 18 marzo, come modificato dall’art. 109 del DL 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, per le attività di riavvio della fase due sono confermate le risorse regionali e comunali già disponibili, stanziate all’interno dei budget stabiliti per il funzionamento dei servizi. Pertanto, all’interno di tali budget, è possibile riconoscere le diverse attività previste, indipendentemente dal fatto che siano state rese nella sede del servizio o meno. Le attività effettivamente sostenute durante la fase due devono essere puntualmente rendicontate da parte dell’Ente Gestore mensilmente.
Il Piano Territoriale regionale, declinato dalla D.G.R. n. 3183 del 26 maggio 2020, rimanda ad apposito provvedimento e a quanto stabilito dall’art. 104 comma 3 del citato Decreto Legge n. 34 il riconoscimento dei costi aggiuntivi rispetto a quelli del funzionamento ordinario dei servizi.
MONITORAGGIO
Per monitorare l’attuazione dei progetti di riavvio e verificarne la sostenibilità, a livello locale si propone la costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dall’ ATS e composto da referenti degli Ambiti e da referenti degli Enti Gestori, prevedendo di massima due step operativi, il primo nella prima metà di luglio, a circa un mese dalla presentazione di riavvio, l’altro a medio termine - inizio autunno, anche in funzione dell’andamento pandemico. La proposta locale dovrà tener conto di eventuali successive indicazioni regionali, scaturenti dall’avvio dei lavori del gruppo di monitoraggio tecnico, composto da rappresentanti delle ATS, dei Comuni, delle persone con disabilità, delle Organizzazioni Sindacali e degli Enti Gestori, così come previsto dalla D.G.R. n.3183/2020.
Mantova, 9 giugno 2020
Responsabile del procedimento amm.vo: dott.ssa Xxxxx Xxxxxxxxxxx 0372/497569