Mensile della FIALS ANNO XXVII, numero 7 – Anno 2017
Mensile della FIALS ANNO XXVII, numero 7 – Anno 2017
Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità
Indice
L’ Editoriale
1
Bonus 80 euro
2
Le proposte della FIALS per il
rinnovo del CCNL 3
DDL Lorenzin
7
Legge Gelli
7
Stabilizzazione del personale
precario 8
Assistenza SASN
9
Lo sapevi che…
10
Sentenze
10
Dalle Regioni
11
Dalle Sedi Regionali e
Provinciali FIALS
12
Estero
16
RINNOVO DEL CONTRATTO,
ANCORA POCHE LE RISORSE… IN ATTESA DI NUOVE ELEZIONI
RINNOVO CCNL. IL DOCUMENTO DELLA FIALS CONSEGNATO ALL’ARAN: “RIVENDICHIAMO PER TUTTI I DIPENDENTI GLI AUMENTI GARANTITI”
“Respingiamo la proposta di chi vorrebbe limitare gli aumenti contrattuali alle sole fasce più basse di reddito. Riteniamo, anche che le Regioni, nel rispetto e sod- disfatti i vincoli di finanza pubblica fissati per i rispettivi Servizi Sanitari, devono destinare, al personale coinvolto nei pro- cessi di ristrutturazione, miglioramento organizzativo e razionalizzazione, parte delle economie aggiuntive conseguite con risparmi avvenuti sui costi per le risorse umane”.
Ci troviamo con due atti di indirizzo, quel- lo del Governo – Ministro Xxxxx – e quel- lo del Comitato di Settore Regioni Sanità che si integrano ma che lasciano anche di- verse perplessità e vuoti normativi (come il tema della mobilità interaziendale).
Certo non possiamo condividere che si demandi alla contrattazione le questioni di competenza di legge (la problematica della sterilizzazione del bonus 80 euro). Risorse che devono essere mantenute con la legge di bilancio 2018 e riteniamo che tutti gli aumenti contrattuali non devono produrre l’effetto di una perdita del bonus fiscale.
Le Risorse Economiche
Per il rinnovo del contratto non si può che partire dalle risorse economiche che il Go- verno deve mettere in campo anche con la prossima legge di bilancio 2018.
Rivendichiamo per tutti i dipendenti au- menti garantiti sui tabellari e respingia- mo la proposta di chi vorrebbe limitare gli aumenti contrattuali alle sole fasce più basse di reddito.
Riteniamo, anche, per la particolarità del S.S.N., e per quanto espresso nella pre- messa dell’Atto di indirizzo del Comitato di Settore, che le Regioni, nel rispetto e
soddisfatti i vincoli di finanza pubblica fis- sati per i rispettivi Servizi Sanitari, devono destinare, al personale coinvolto nei pro- cessi di ristrutturazione, miglioramento organizzativo e razionalizzazione, parte delle economie aggiuntive conseguite con risparmi avvenuti sui costi per le ri- sorse umane.
Come del resto riteniamo che venga re- cuperata nei fondi contrattuali, per l’au- mento dell’accessorio, parte delle risorse economiche sottratte, oltre il 30% tra il 2010 ed il 2016, che hanno impedito in questi anni lo sviluppo professionale e i passaggi alle fasce superiori.
In sintesi, riteniamo che debbano perma- nere nel rinnovo contrattuale le RAR (ri- sorse aggiuntive regionali).
Uno dei primi nodi da affrontare nel rin- novo contrattuale sarà su quale categoria e fascia verrà calcolato l’aumento medio di 85 euro mensile a regime sulla retribu- zione stipendiale oltre alla determinazio- ne di ulteriori risorse economiche per la parte della retribuzione accessoria.
L’EDITORIALE
Nell’incontro tenutosi sono stati proposti i primi 3 tavoli tematici, così articolati:
- il primo dedicato all’organizzazione del lavoro (ordinamento, classificazione del personale e nuove aree proposte);
- il secondo specifico sulle regole di costi- tuzione e utilizzo dei fondi;
- il terzo dedicato in modo specifico all’o- rario di lavoro che, a nostro avviso, resta subordinato alla discussione anche su fab- bisogno e organici”.
Riportiamo da pagina 3 a pagine 7 il docu- mento consegnato ed illustrato dalla dele- gazione FIALS presente all’ARAN durante l’incontro di avvio della contrattazione per il rinnovo del nostro Contratto Collettivo Nazionale di lavoro che si è tenuto lo scor- so 12 settembre.
La Segreteria Nazionale FIALS
Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità
ANNO XXVII, numero 7 – Anno 2017 Aut. Trib. di Brindisi n. 11/91 del 24/6/91
DIRETTORE
Xxxxxxxx Xxxxxxx
DIRETTORE RESPONSABILE
Xxxxxxx Xxxxxxxx
REDAZIONE
Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx D’Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx
EDITO DALLA FIALS
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REDAZIONE SINDACALE
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INTERNET
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PROGETTO GRAFICO
Xxxxx Xxxxx
Chiuso in redazione il 24.10.2017
BONUS 80 EURO
RINNOVO CONTRATTO, SALVO IL BONUS DA 80 EURO…?
La buona notizia l’ha data il sottosegreta- rio all’istruzione Xxxx De Xxxxxxx. Interve- nendo ad un convegno sindacale sul rinno- vo del contratto degli statali, ha spiegato che dagli ultimi contatti con il ministero del Tesoro sarebbero arrivati segnali posi- tivi sulle risorse necessarie a garantire non solo l’aumento da 85 euro lordi mensili promesso dal governo, ma anche la steri- lizzazione completa del cosiddetto “bonus Xxxxx” da 80 euro.
Un’inversione di rotta rispetto alle prime riunioni dell’Aran, l’agenzia che siede al tavolo delle trattative per il governo. L’A- ran aveva spiegato che i soldi per inden- nizzare coloro che perderanno il bonus a causa dell’aumento, sarebbero stati tro- vati riducendo lo scatto da 85 euro lordi concordato il 30 novembre dello scorso anno. Invece nella manovra che il governo presenterà entro il prossimo 15 dicembre, la cifra che sarà destinata al rinnovo del contratto degli statali dovrebbe essere di 1,65 miliardi di euro, che si aggiungono agli 1,2 miliardi già stanziati.
I CALCOLI
Una somma che, secondo i calcoli, per- metterebbe di pagare gli 85 euro lordi medi mensili e contemporaneamente di compensare, per coloro che a causa dell’aumento superano i 26 mila euro di reddito, la perdita degli 80 euro del bonus Xxxxx. In realtà sul tavolo del governo c’è ancora un’altra opzione per disinnescare la mina del bonus. A Palazzo Chigi sta- rebbero ragionando sul rischio di creare un precedente garantendo agli statali la sterilizzazione degli 80 euro dall’effetto degli aumenti. Il timore è che i sindacati che stanno rinnovando i contratti nei set- tori privati, possano chiedere una parità di trattamento con gli statali, chiedendo anche loro la sterilizzazione. Si aprirebbe, alla vigilia della manovra, un vaso di Pan- dora che rischierebbe di far emergere ten- sioni difficili da gestire.
Anno 2017
L’alternativa che sarebbe allo studio, allo- ra, sarebbe quella di trasformare per tutti il bonus da 80 euro in una detrazione ul- teriore per il lavoro dipendente, con una curva che dovrebbe mantenere il bene- ficio pieno fino agli attuali 24 mila euro. In questo modo si otterrebbero altri due risultati: la riduzione della pressione fisca- le (oggi Eurostat qualifica il bonus come spesa) e l’effetto collaterale che ogni anno costringe un certo numero di contribuenti che hanno superato le soglie di reddito a dover restituire gli 80 euro.
Intanto, sempre sul rinnovo del contrat- to, si è aperto ufficialmente il fronte della scuola, il comparto più numeroso del pub- blico impiego.
Per il sindacato «non è accettabile la ven- tilata proposta degli 85 euro» di aumen- to, «soprattutto in considerazione della lunga vacanza contrattuale».
I NODI DA SCIOGLIERE
Al convegno sindacale era presente anche il presidente dell’Aran, Xxxxxx Xxxxxxxxxx, che ha ammesso di vedere, per quanto riguarda il rinnovo, il bicchiere «mezzo vuoto». Secondo Xxxxxxxxxx ci sono tre evidenti «disallineamenti» tra sindacati e governo.
Il primo riguarda la richiesta delle sigle di destinare l’aumento degli 85 euro in- teramente alla retribuzione fissa, quella tabellare. Il governo, invece, ha dato l’in- dicazione di destinare una quota anche alla produttività. Il secondo è la vicenda degli 80 euro, sulla quale però, per bocca del sottosegretario De Xxxxxxx sono arri- vare le rassicurazioni del governo. Il terzo è il riparto delle competenze tra la legge e il contratto, un problema risolto solo in parte.
Anno 2017
LE PROPOSTE DELLA FIALS PER IL RINNOVO DEL CCNL
Trattativa ARAN Roma 12 Settembre 2017
Documento presentato dalla FIALS al tavolo negoziale con l’ARAN
Ringraziamo l’Aran per l’apertura odierna del tavolo per il rinnovo del contratto per il personale del comparto sanità. Ci troviamo con due atti di indirizzo, quello del Governo – Ministro Xxxxx – e quello del Comitato di Settore Regioni Sanità che si integrano ma che lasciano anche diverse perplessità e vuoti normativi (come il tema della mobilità interazienda- le). Certo non possiamo condividere che si demandi alla contrattazione le questioni di competenza di legge (la problematica della sterilizzazione del bonus 80 euro). Risorse che devono essere mantenute con la legge di bilancio 2018 e riteniamo che tutti gli aumenti contrattuali non devono produrre l’effetto di una perdita del bonus fiscale.
Le Risorse Economiche
Per il rinnovo del contratto non si può che partire dalle risorse econo- miche che il Governo deve mettere in campo anche con la prossima legge di bilancio 2018. Rivendichiamo per tutti i dipendenti aumenti garantiti sui tabellari e respingiamo la proposta di chi vorrebbe limitare gli aumenti contrattuali alle sole fasce più basse di reddito. Riteniamo, anche, per la particolarità del S.S.N., e per quanto espresso nella pre- messa dell’Atto di indirizzo del Comitato di Settore, che le Regioni, nel rispetto e soddisfatti i vincoli di finanza pubblica fissati per i rispettivi Servizi Sanitari, devono destinare, al personale coinvolto nei processi di ristrutturazione, miglioramento organizzativo e razionalizzazione, parte delle economie aggiuntive conseguite con risparmi avvenuti sui costi per le risorse umane. Come del resto riteniamo che venga recuperata nei fondi contrattuali, per l’aumento dell’accessorio, parte delle risorse eco- nomiche sottratte, oltre il 30% tra il 2010 ed il 2016, che hanno impedito in questi anni lo sviluppo professionale e i passaggi alle fasce superiori. In sintesi, riteniamo che debbano permanere nel rinnovo contrattuale le RAR ( risorse aggiuntive regionali). Uno dei primi nodi da affrontare nel rinnovo contrattuale sarà su quale categoria e fascia verrà calcolato l’au- mento medio di 85 euro mensile a regime sulla retribuzione stipendiale oltre alla determinazione di ulteriori risorse economiche per la parte della retribuzione accessoria.
Specificità dell’Atto di Indirizzo del Comitato di Settore Regioni Sanità Il contratto collettivo che viene prefigurato nell’Atto di indirizzo del Co- mitato di Settore Regioni – Sanità, risente ovviamente dei sette anni di blocco della contrattazione e della assoluta mancanza di risorse finanzia- re adeguate. Rimane evidente come la direttiva del Comitato di Settore cerca vie alternative ai tradizionali rinnovi quasi a voler mascherare la pochezza degli aumenti retributivi. Tutte le previsioni sulle aree profes- sionali, gli incarichi e le nuove figure sono senz’altro positive ma, poiché tutto dovrà agire all’interno dei fondi storici, in esse vi è nascosto un rischio: che il futuro contratto sarà su misura per le pochissime realtà aziendalmente più avanzate e “ricche”. Il rischio allora è quello di avere un contratto a due velocità: una per le aziende che se lo potranno per- mettere e attueranno lo sviluppo professione e le innovazioni proposte
e un’altra per le aziende che, per la criticità dei fondi e altre situazioni congiunturali, riusciranno a malapena ad erogare i pochissimi euro men- sili di aumento.
Sistema delle relazioni sindacali – Titolo II -
Apprezzabile rimane il capitolo sull’innovazione delle relazioni sindaca- li. Come FIALS, con questo rinnovo contrattuale, vogliamo ripristinare l’obbligo della contrattazione perché riteniamo che i processi possono determinare dei veri cambiamenti, come è riportato nell’Atto di Indi- xxxxx, solo se si governano insieme ed il sindacato deve essere coinvolto nell’ambito dell’organizzazione del lavoro. Auspichiamo, dunque, che nel contratto si pongano sistemi tesi a recuperare spazi di contrattazione sull’organizzazione del lavoro per il miglioramento delle condizioni di la- voro e, di conseguenza, della qualità dei servizi resi ai cittadini. La nostra richiesta è di ripristinare una contrattazione vera, che superi il divieto di trattare le ricadute che le modifiche all’organizzazione del lavoro deter- minano sulle singole professionalità in termini di condizioni e carichi di lavoro, trattamento economico e definizione degli obiettivi di migliora- mento, inquadramento professionale e sviluppo delle carriere. Voglia- mo essere informati e discutere di appalti e affidamenti all’esterno, di politiche occupazionali e di bilanci, essere protagonisti della definizione dei piani per la trasparenza e anticorruzione verificandone un possibile aggancio ai piani delle performance. Se vogliamo pensare al futuro del Paese, dobbiamo ridisegnare servizi, processi, competenze e soluzioni in grado di sostenere le comunità, generare sviluppo e abbattere lo spreco. Siamo convinti che i rinnovi contrattuali vanno considerati come stru- mento funzionale agli obiettivi definiti, nel caso del S.S.N., all’attuazione del Patto per la Salute e della conseguente valorizzazione del lavoro. Necessita anche assegnare una giusta rilevanza ai contenuti della con- trattazione aziendale di 2° livello, all’interno di un puntuale e rinnovato quadro di regole e certezze sui tempi di definizione dei Contratti Inte- grativi Aziendali, sull’applicazione dei diversi istituti contrattali definiti e sulle verifiche di applicabilità. Occorre rispondere positivamente ad una delle criticità più rilevanti che si sono osservate nel vigente modello con- trattuale e cioè “la certezza attuativa”, che rappresenta una esigenza og- gettiva di tutte le parti firmatarie del CCNL. Riteniamo la necessità di una chiarezza e semplificazione di tutte le norme da riportare nel Contratto Nazionale per evitare interpretazioni unilaterali delle Amministrazioni ed orientamenti applicativi dell’Aran. Necessita, principalmente, chiarire su questo tavolo negoziale quali relazioni sindacali sono possibili a livello regionale e con la parte datoriale e quali materie debbano trovare spazio nel contratto, dobbiamo capire come organizzare il lavoro, specie negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Non è possibile e non è accettabile la sola informazione preventiva.
Disponibilità delle risorse – Titolo III
Siamo del tutto contrari agli artt. 23 e 24 del recente decreto legisla- tivo 75/2017 che riprende il concetto del blocco dei fondi contrattuali già contenuto nell’art. 9 co. 2 bis della L. 122/2010 e che esplicita- mente prevedono i fondi definitivi anno 2016 come punto di partenza e l’invarianza degli stessi negli anni a venire. Gli effetti sicuramente nega- tivi dei predetti articoli, impediranno, di sicuro, lo sviluppo professionale prefigurato nell’Atto di Indirizzo specie nell’Area delle professioni socio– sanitarie come del resto nelle altre Aree.
L’Assetto Professionale – Titolo IV -
Come FIALS riteniamo necessario, in quest’ambito, la revisione dell’attuale assetto contrattuale sugli aspetti del riconoscimento delle professionalità (carriere) – rapporto tra professioni (standard di person- ale) e quantificazione di risorse economiche certe per lo sviluppo pro
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fessionale che certamente non possono essere ricercate nella esiguità dei fondi contrattuali attuali. Le aspettative, in modo particolare, per il personale del comparto ormai si concentrano sulla parte normativa, quella riferita alla nuova classificazione del personale e alla declaratoria di tutti i profili compresi quelli riferiti alle posizioni di “professionista specialista” e “profession- ista esperto”. Nel nuovo assetto professionale resta importante la definizione dell’istituzione dell’area delle professioni socio- sanitarie per sviluppare un processo di carriera riconoscendo alle professioni sanitarie le competenze avanzate e specialistiche con le posizioni di “professionista specialista” e “professionista esperto”, come dare contenuti di sviluppo professionale certo anche al personale che sarà inserito nell’area dell’integrazione socio sanitaria, come gli Operatori Socio Sanitari e gli assisten- ti sociali. Del tutto insufficiente il breve paragrafo sul personale amministrativo che è quello che negli ultimi anni ha pagato di più in termini di mancato turn-over. Sembra ipotizzarsi una fi- gura di amministrativo specialista della line in tutti i casi in cui le regioni abbiano portato le attività di supporto tecnico-ammini- strativo a livello sovraziendale. Sarà per noi uno sforzo maggiore favorire l’area amministrativa e tecnica che non può e non deve certamente essere residuale al sistema di sviluppo delle profes- sioni dell’area sanitaria ma necessita anche per questi profili ricercare modalità e sistemi di incarichi di funzione oltre a quel- lo gestionale. Una chiave di volta della trattativa sarà dunque la fissazione dei criteri per i passaggi in queste nuove posizioni. Come sarà necessario dare visibilità e certezza al profilo di Auti- sta Soccorritore per validare maggiormente gli orientamenti ap- plicativi ARAN su questo problema (SAN106) nel quale si afferma che ai sensi dell’art. 23, comma 7, del CCNL 19 aprile 2004 che ha integrato la declaratoria dell’allegato 1 del CCNL Integrativo del 20 settembre 2001 il profilo professionale di operatore tec- nico autista di ambulanza è comprensivo anche della funzione di soccorritore.
Istituti del rapporto di lavoro – Titolo V –
Nel condividere le linee generali dell’atto di Indirizzo relativo alla determinazione degli incarichi e loro graduazioni, riteniamo ne- cessario che tale previsione debba essere estesa anche ai profili del personale amministrativo e tecnico – nuova area di ammi- nistrazione dei fattori produttivi e all’Area della Ricerca. Siamo convinti della necessità di prevedere nel nuovo contratto ulte- riori norme di passaggio di carriera/categoria come un’espan- sione del numero delle fasce (passaggio economici orizzontali). Le progressioni di carriera, in particolare per le selezioni interne, specie del personale amministrativo e tecnico, devono avvenire rendendo più flessibile il sistema dopo il varo delle norme re- strittive della Brunetta.
La questione è quindi ricercare sistemi e metodi di progressione di carriera, in assenza di un incarico prevalentemente gestionale. Riteniamo che vi siano possibilità di proporre meccanismi che consentano di valutare le competenze individuali degli operato- ri, le loro capacità e farli così progredire progressivamente anche dal punto di vista economico. Finalmente nell’Atto di Xxxxxxxxx, si prende atto della possibilità di passaggi all’interno delle catego- rie (per intenderci da B a Bs e da D a Ds), operazione che fin dal 2010 era del tutto fattibile con un po’ di coraggio e, ovviamente, a certe condizioni. Anche dalla revisione dell’esclusività e delle sue ricadute economiche ci si aspetta qualcosa di positivo. Come positivo consideriamo essere l’attenzione al personale collocato nella categoria A.
Particolare importanza va data alla revisione profonda delle ti- pologie e dei sistemi di graduazione degli incarichi e delle fun- zioni, valorizzando l’esercizio effettivo del carattere di responsa- bilità, che va maggiormente posto in risalto creando un giusto ed equilibrato assetto che motivi il personale ed incentivi la cre- scita umana e professionale con una rivisitazione delle norme sulle funzioni di coordinamento e posizioni organizzative o di una nuova denominazione da individuare nell’ambito del rinno- vo contrattuale. Per quanto attiene i costi, le diverse funzioni o incarichi gestionali, essendo sostanzialmente funzionali all’orga- nizzazione aziendale per la carenza dei dirigenti, riteniamo che debbano essere posti a carico dei bilanci aziendali e non dei fon- di contrattuali. Proprio
per la specificità del personale del S.S.N., come previsto dall’At to di Indirizzo del Comitato di Settore, il CCNL dovrà individua- re modalità di valorizzazione, di riconoscimento e di tutela de- glioperatori con età avanzata. E’ necessario pertanto definire la sperimentazione di modelli organizzativi innovativi come anche l’individuazione di criteri accettabili per la distribuzione di parti- colari turni di lavoro, come ad esempio guardie e pronte dispo- nibilità notturne in modo più equo e per fasce di età anagrafica. Riposi e turni si riflettono non solo sulla salute degli operatori ma hanno ricadute importanti su chi è sottoposto alle cure da un operatore stressato da turni di lavoro inaccettabili Il proble- ma connesso all’innalzamento dell’età pensionabile ed al conse- guente innalzamento dell’età media dei lavoratori della sanità, aggravata dal pluriennale blocco del turnover, ha determinato, infatti, l’incremento delle patologie nel personale del comparto sanità, con i conseguenti costi sociali facilmente immaginabili e difficilmente quantificabili, ma che comunque gravano sul bilan- cio dello stato. Si rende necessario, pertanto, agevolare nell’arti- colazione dell’organizzazione del lavoro e quindi nella turnistica gli operatori che abbiano raggiunto l’età anagrafica di 55 anni, a cui và data la facoltà di chiedere quindi l’assegnazione in servizi e strutture operanti h. 12 o in alternativa vada concesso l’esonero dal lavoro notturno. Le aziende dovranno favorire la ricolloca- zione di detto personale come anche di tutti coloro che parimen- ti hanno ottenuto prescrizioni da parte del medico competente.
Fondi contrattuali – Titolo VI
Molte perplessità induce la previsione di un Fondo economico unico, soprattutto per le modalità di gestione. La revisione del sistema dei fondi contrattuali finalizzata alla creazione di un fon- do unico potrebbe avere delle ricadute pesanti sugli incentivi di produttività destinati agli operatori e sui passaggi di percor- so economico (finanziamento delle progressioni orizzontali), in considerazione della notevole spesa collegata alle condizioni di lavoro e al disagio (varie indennità previste dal CCNL) che po- trebbero avere una quantificazione notevole data la persistente e cronica carenza di risorse umane ed il blocco del turn-over. Necessita, eventualmente, stabilire modalità condivise di ricon- versione delle risorse tendendo ad una semplificazione sia nella costruzione e sia nella loro utilizzazione con una riconsidera- zione di quelle destinate alle condizioni di disagio alla luce, nel S.S.N., delle modifiche intervenute nel sistema con la direttiva della Comunità Europea sull’orario di lavoro ma che tenga fer- mo la quantificazione annuale delle risorse per la retribuzione di produttività. Appare necessaria un’armonizzazione sul territorio nazionale delle modalità di finanziamento degli istituti contrat- tuali legati alla gestione dei fondi. Resta anche da rimodulare il trattamento accessorio legato al servizio notturno e festivo, ordinario e straordinario, prestato nei turni di guardia e di pron- ta disponibilità, come anche riconoscere a tutto il personale l’indennità di esclusività nell’ottica più ampia di un riconosci- mento di valore a tale condizione, senza dimenticare l’irrisolto problema della copertura assicurativa della responsabilità civile da parte delle Aziende specie per le professioni sanitarie. Ne- cessita, anche, dare certezza dell’aumento del fondo in rapporto all’aumento del numero dei dipendenti rispetto all’anno prece- dente, come anche della assoluta permanenza, nell’eventuale fondo unico, della RIA del personale cessato come anche delle ex indennità infermieristiche – ex art. 40 -; Analogamente è tut- ta da vedere l’ipotesi della produttività collettiva “partendo da base zero”. Se con questa affermazione si vuole dire che vengo- no completamente cancellati gli importi storici ormai consolidati si può ritenere che questo sarà il primo vero nodo politico della trattativa. Per ciò che concerne le modalità di finanziamento de- gli istituti contrattuali e la necessità di una loro armonizzazione su scala nazionale (penultimo capoverso del titolo VI, paragrafo 1 sui fondi contrattuali), andava detto in modo esplicito che si tratta dell’annosa questione della vecchia indennità infermieri- stica e della sopravvivenza dell’art. 40 del contratto del 1999. A prescindere dai comportamenti del passato, una cosa è certa e cioè che metà delle aziende hanno continuato a valorizzare nel fondo l’indennità infermieristica mentre le altre hanno cessato, con diverse decorrenze, tale valorizzazione. Il contratto nazio- nale, a nostro parere, dovrà prendere atto di queste situazioni e trovare una forma di equilibrio. Nello specifico, riteniamo, an
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che, che anche nel contratto del personale del comparto, debba essere superato l’istituto della pronta disponibilità, con la co- pertura del turno, quanto meno nelle UU.OO. ove vi sia la ne- cessità di rispondere in media a più di 20 chiamate mensili di pronta disponibilità. Va definito un numero massimo di pronta disponibilità per dipendente con una rivalutazione economica. Come necessita una rivalutazione economica di tutte le inden- nità attuali e una rivisitazione delle stesse in armonia alla nuova classificazione del personale e alle diverse aree professiona- li. La compartecipazione del personale nella lotta agli sprechi. Come FIALS, siamo convinti della necessita di liberare risorse economiche anche con l’applicazione in sanità dell’ex art. 16 del
D.L. 98/2011- art. 6 della Legge n.111/2011 – Piani Triennali di Processi di Ristrutturazione, Riorganizzazione ed Innovazione
- come dell’utilizzo degli stessi fondi europei e anche di quelli rivenienti dall’attuazione dell’art. 43 della legge 449/97 (spon- sorizzazioni ed altro). Riteniamo che sia necessario individuare le migliori pratiche che contribuiscano al coinvolgimento, alla responsabilizzazione delle XX.XX. come condizione per favorire e concretizzare istituti partecipativi, aumentando così la produt- tività attraverso il coinvolgimento degli operatori nei risultati economici aziendali con la conseguente erogazione economica del controvalore del maggior impegno profuso, che si quantifichi come dividendo aziendale da ripartire, in una logica aziendali- stica concertativa tra azienda e risorse umane e professionali. Peraltro questo percorso è già praticabile da più di cinque anni ma è maledettamente difficile da attuale.
A parte che in tema di risparmi le aziende sembrano aver già dato tutto, resta il fatto che i singoli dipendenti hanno plausi- bilmente molta diffidenza sui temi del “risparmio”, sia per gli stravolgimenti organizzativi dei quali gli stessi dipendenti sono da anni vittime, sia perché tutti hanno ben presente l’enorme importo di danni da corruzione che esiste in Sanità. Magari sul- la questione sarebbe opportuno chiedersi, ad esempio, perché si è rivelata completamente fallimentare la figura di colui che lavorando all’interno di un’organizzazione, si trova ad essere testimone di un comportamento irregolare, illegale, potenzial- mente dannoso per la stessa Amministrazione e decide di se- gnalarlo all’interno dell’azienda stessa o all’autorità giudiziaria o all’attenzione dei media, per porre fine a quel comportamento. Sappiamo con certezza, dai diversi casi accaduti, che la scelta di denunciare irregolarità e comportamenti illegali riscontrati sul luogo di lavoro comporta spesso (se non sempre), e a tutte le latitudini, ritorsioni e conseguenze negative per chi denuncia con relativi provvedimenti disciplinari irregolari ed illegittimi. In questo quadro è evidente che implementando la partecipazio- ne e la responsabilizzazione dei professionisti e degli operatori all’organizzazione e all’andamento delle amministrazioni, non- ché alla lotta agli sprechi ed alla razionalizzazione della spesa, si potrà permettere il recupero di ingenti risorse, oggi disperse, e giungere ad una più razionale programmazione finanziaria da finalizzare sia ai contratti integrativi, per incrementare la pro- duttività collettiva da erogare agli operatori, che ad investimenti in aggiornamenti tecnologici, il tutto nell’ottica di offrire servizi sempre più efficienti per i cittadini, con una specifica previsio- ne per la quale una quota dei risparmi derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione possa essere utilizzata annualmente e destinata, secondo criteri definiti dalla contrattazione integrativa, al personale direttamente coinvolto attraverso la contrattazione integrativa aziendale, nell’importo massimo del 50 per cento, per la contrattazione integrativa, di cui il 50 per cento destinato alla erogazione dei premi previsti dall’articolo 19 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Ne consegue la necessità di costruire un sistema ed un percorso che veda la obbligatorietà di definire tale materia negli istitu- ti contrattuali da definire a livello di contrattazione integrativa aziendale, che consideri le modifiche dell’organizzazione del la- voro e l’evoluzione delle professionalità come patrimonio di va- lorizzazione del lavoro di tutti i dipendenti, ciascuno con la sua professionalità, ruolo e responsabilità, con un connotato merito- cratico che sia supportato da un modello di valutazione oggetti- va, trasparente e permanente. che potrebbe prevedere, anche, forme di un determinato coinvolgimento degli utenti.
Disposizioni particolari e riserve – Titolo VII
Siamo convinti della necessità di una revisione di alcuni istituti contrattuali delineati nell’Atto di indirizzo quali:
* la formazione e l’aggiornamento professionale: per la specifi- cità del settore, la formazione deve assumere un valore strate- gico, un investimento strutturale, non più parziale ed episodico, a supporto della qualificazione dell’offerta. Rimane dunque indi- spensabile perseguire obiettivi di formazione annuale e polien- nale permanente per tutte le figure professionali, oltre a quelli specifici per i professionisti sanitari con l’Educazione Continua in Medicina. Rimane necessario su questo aspetto definire nella contrattazione l’obbligatorietà ai corsi ECM, anche per il perso- nale dell’Area dell’integrazione socio-sanitaria ed il loro ricono- scimento anche nell’attribuzione degli incarichi professionali sia a livello orizzontale che di altra professionalità a livello gestionale verticale. L’attività di tutoraggio svolta dal personale dipendente del S.S.N. dovrà, nel rispetto della previsione con- trattuale, trovare adeguate modalità di sviluppo organizzativo collegato alle necessità aziendali e di conseguenza la remune- razione dell’attività resa nei confronti degli studenti delle istitu- zioni universitarie e comunque di tutti i soggetti non dipendenti dell’amministrazione presso cui si presta l’attività lavorativa.
Parimenti non dovranno essere in nessun caso previste attività di formazione e tutoraggio a titolo gratuito da parte delle Azien- de Sanitarie nei confronti di soggetti diversi o esterni all’Ente o Azienda Sanitaria;
* a disciplina dei permessi: riteniamo doveroso che vengano af- frontati nel rinnovo contrattuale i temi delle assenze per gravi patologie e della riconduzione dei permessi su base oraria, come di particolare importanza la previsione di introdurre un termi- ne di preavviso e una pianificazione di alcuni permessi quali, ad esempio, quelli della legge 104/1992. L’intervento, riteniamo che sia indispensabile in quanto le situazioni di tali permessi sono ricorrenti e ricadono, prevalentemente, sulla turnistica e in carenza di interventi da parte del legislatore almeno il contratto collettivo potrà consentire qualche azione preventiva. Infine do- vrà essere attuato il dettato della legge di stabilità 2013 in tema di congedi parentali ad ore.
* l’orario di lavoro in rapporto alle disposizioni del d.l.vo 66/2003: in particolare, nel S.S.N., necessita ricercare strategie per conci- liare l’obbligo di rispettare la direttiva su riposi e pause di lavoro con le dotazioni organiche e contrastare, nel contempo, il sem- pre più frequente fenomeno del demansionamento, specie delle professioni sanitarie. E’ necessario infatti pervenire ad un inve- stimento reale nel lavoro pubblico, come anche nel S.S.N., per consentire in tempi brevi un turn-over generazionale vero che porterebbe una ventata di competenze, professionalità e fiducia nei servizi da parte dei cittadini e maggiore occupazione viste le necessità determinatesi dopo il blocco del turnover di questi ultimi anni. Non è possibile l’obbligo di turni di 12 ore specie nel- le unità operative di emergenza – urgenza, come non riteniamo che si giunga a definire una disciplina di deroga alla stessa norma legislativa. Rivendichiamo come FIALS che all’interno del rinno- vo contrattuale si ridefinisca l’istituto della mobilità sul quale né la Funzione pubblica né il Comitato di Settore indicano alcunché. Prioritario rimane anche riportare a livello contrattuale il siste- ma della mobilità del personale tra Aziende Sanitarie, struttu- rando nel contratto quanto previsto in deroga su questo aspetto dal d.l.vo 75/2017, con l’abolizione dell’attuale riferimento sulla obbligatorietà del nulla osta da parte dell’Azienda cedente così come previsto dall’ex art. 4 della legge 114/2014 – modifica art. 30 d.l.vo 165/2001 - che continua a creare forti sperequazioni e problematiche agli operatori.
Le Amministrazioni Pubbliche che prima avrebbero concesso normalmente il nulla osta considerato che la normativa contrat- tuale prevede quale termine massimo per il trattenimento in servizio 90 giorni, con l’entrata in vigore della legge 114/2014, di fatto lo hanno ritirato prima che il dipendente prendesse servi- zio presso la nuova amministrazione . Le Amministrazioni quindi non concedono più il nulla osta rendendo così vano ogni avviso di mobilità. Rimane necessario, quindi, che la materia della mo- bilità rientri nell’alveo
Anno 2017
contrattuale, secondo la vigente prescrizione e venga eliminata la paro- la “previo assenso dell’amministrazione di appartenenza”. Come resta importante includere nel comparto sanità l’istituto contrattuale della possibilità di mobilità per ricongiungimento familiare.
Appare opportuno segnalare i punti necessari a superare il caos oggi esi- stente nelle aziende sanitarie che bandiscono avvisi di mobilità:
- la sopravvivenza della mobilità di compensazione;
- se sia legittimo espletare mobilità riservata solo all’interno della re- gione;
- il rilascio dell’assenso deve essere preventivo, definitivo e incondizio- nato;
- quali sono le condizioni oggettive che consentono di negare l’assenso in uscita;
- entro quanti giorni l’interessato deve avere comunque una formale
risposta.
Poiché sette anni di blocco della contrattazione sono stati lunghi e si è formata parecchia giurisprudenza non del tutto conforme, sarebbe poi necessario puntualizzare la volontà delle parti negoziali in merito ad al- cune problematiche fonte di continue polemiche e vertenze:
- la monetizzazione delle ferie dopo il divieto legislativo;
- le modalità di accesso alla mensa ed il relativo diritto. Va richiamata la necessità che nel contratto venga rivisto l’istituto del diritto alla mensa rendendolo armonico agli altri 3 comparti del pubblico impiego;
- il cosiddetto “tempo tuta” – vestizione/vestizione;
- i rimborsi per le trasferte dopo l’abrogazione dell’indennità chilome- trica;
- il riconoscimento delle fasce economiche anche nel passaggio di azien- da per vincita di concorso come il passaggio per mobilità;
Parimenti si rende necessario apposito investimento di adeguate risorse aziendali, senza escludere cofinanziamenti regionali, per il diritto delle madri agli asili nido aziendali. Così come dovrà essere previsto uno speci- fico investimento per favorire forme di sanità integrativa in ambito regio- nale. Precariato, tempo determinato, rapporti atipici, esternalizzazioni: la stagione del precariato in sanità va definitivamente chiusa. Dobbia- mo dare risposte certe al precariato e porre un limite ai contratti atipici. Nel contratto dobbiamo specificare anche che nei settori di assistenza diretta alle persone il rapporto di lavoro dei dipendenti debba essere a tempo indeterminato, e se non possibile, che possa essere previsto solo il tempo determinato, vietando rapporti atipici ed esternalizzazioni. Molto sostanziale la parte dedicata ai rapporti a tempo determinato. Il rinnovo contrattuale dovrà restringere la forbice delle differenze norma- tive dando piena attuazione al principio della non discriminazione. In primo luogo, rivendichiamo la concessione dei permessi e delle aspetta- tive oggi negati ai dipendenti a tempo determinato. Infine, per eliminare il precariato in sanità è del tutto inutile ricorrere ad aggettivi roboanti quanto inutili come “eccezionale” e “temporaneo” mentre si dovrebbe prevedere il contratto flessibile solo per sostituire dipendenti assenti con diritto alla conservazione del posto.
Un ulteriore aspetto, non sollevato nelle due direttive, rimane il richia- mo all’art. 6-ter (Linee di indirizzo per la pianificazione dei fabbisogni di personale). La definizione dei fabbisogni del personale, come richia- mato, anche, nel documento elaborato dalla Conferenza delle Regioni nell’incontro del recente 22 giugno con il Ministro della Xxxxxx Xxxxxxxx, dovrebbe naturalmente essere strettamente connessa e coerente ai fab- bisogni organizzativi del SSN: le Regioni stanno attualmente collaboran- do con il Ministero della Salute e MEF alla definizione di una metodolo- gia per la definizione del fabbisogno organizzativo dei servizi sanitari in ambito ospedaliero - lavoro che dovrebbe concludersi nei prossimi mesi
– mentre resta ancora molto lavoro da fare per le attività di assistenza territoriale e prevenzione. Questa attività è propedeutica ed essenziale per giungere alla definizione degli standard del personale ospedaliero e territoriale dei SSR, così come convenuto nell’art. 22 del Patto per la Salute 2014-6. Pertanto, l’applicazione di valori di riferimento per il per- sonale del SSN dovrebbe permettere di superare il rispetto del vincolo di spesa di cui all’art.2, c.71 della L. 191/2009 (costo 2004-1,4%). Tale vincolo andrebbe riconsiderato anche alla luce dei nuovi servizi e delle nuove prestazioni del DPCM sui LEA. Il complesso degli aspetti citati ren- de opportuno riprendere il confronto Ministero della Salute – XX.XX., sulle possibili modalità di sviluppo ed applicazione dei contenuti dell’art. 22 del Patto della
Salute. Rimangono alcuni aspetti che riteniamo meritano una particolare attenzione anche nell’ambito del rinnovo con trattuale quali:
- prevenire il fenomeno della violenza negli ambienti di lavoro: riteniamo necessario l’istituzione di un Osservatorio a livello di singola Azienda ed anche Regionale che indichi strumenti per controlli rigorosi e continui con interventi immediati e decisi a tutela degli operatori e che stimoli attività di informazione, formazione e promozione in materia di sicurez- za dell’attività di cura e tutela della salute mettendo in campo le attività necessarie alla valutazione del rischio, anche attraverso la collaborazio- ne tra istituzioni pubbliche diverse, monitori i dati relativi a strutture e presìdi sanitari considerati a rischio;
- norme chiare ed univoche per quanto riguarda l’attuazione della legge sulla responsabilità professionale – legge Gelli - ;
- le agevolazioni per i professionisti: alla pari di altri operatori della Pub- blica Amministrazione che svolgono attività esclusiva per conto delle stesse Amministrazioni, il costo dell’iscrizione obbligatoria all’Albo e/o Collegio, del singolo dipendente deve
ritenersi a carico del datore di lavoro;
- parità di genere: vanno previste norme contrattuali che favoriscano la parità di genere nell’attribuzione degli incarichi e nella composizione delle diverse commissioni aziendali. Vanno superate le diseguaglianze di genere, eliminando gli ostacoli, a partire
dall’organizzazione del lavoro, per una maggiore conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Peraltro il vincolo del costo zero – o, in ogni caso, in detrazione agli oneri contrattuali - fa presumere che le due ma- terie troveranno poco spazio nel rinnovo contrattuale.
Come rimane necessario, per noi, che si pervenga a modifiche specifiche di disposizioni legislative per gli operatori della sanità, quali:
- lavoro usurante: chiedere per determinate professioni sanitarie il rico- noscimento reale della loro attività;
- defiscalizzazione della retribuzione accessoria: rimane doveroso che vi sia un adeguamento alla norma già prevista per il settore privato.
In chiusura non si può che rilevare che il riferimento che l’Atto di Indirizzo fa al tema della valutazione non tiene in alcun conto dei contenuti del decreto 74/2017 che, non a caso, è stato aggiunto in extremis nel qua- dro normativo di riferimento. Nel citato decreto ci sono previsioni che dovranno necessariamente essere approfondite e disciplinate nel corso della trattativa; basti pensare alla partecipazione dei cittadini/utenti al processo di valutazione. Manca peraltro, nell’Atto di Indirizzo del Co- mitato di Settore, una determinazione essenziale per la trattativa, cioè elementi riguardo alla disapplicazione delle clausole pregresse incom- patibili: si devono già considerare già decadute o è il contratto a doverle individuare ? Sul rapporto tra clausole contrattuali pregresse e loro deca- denza esistono tre ipotesi. Se la eterointegrazione viene lasciata alle sin- gole aziende – come avvenuto finora – si continuerà a generare un caos applicativo affidando la materia all’applicazione soggettiva della singola azienda, circostanza che potrebbe generare inaccettabili comportamenti asimmetrici e tramutare la discrezionalità in arbitrio. Ricordiamo il caso delle procedure di passaggio da B a Bs o da D a Ds. Se per dette proce- dure vigeva il contratto nazionale – il 100% dei posti al personale interno
– o la legge Xxxxxxxx con il 50% a concorso ed il restante 50% agli interni ma con i requisiti previsti dal DPR sulla normativa concorsuale. Altra ma- teria delegata da una legge (l’art. 24 del d.lgs. 151/2015) è quella del- la cessione di ferie e riposi rispetto alla quale la contrattazione dovrà stabilire misure, condizioni e modalità. Un articolato di sicura e difficile attuazione a nostro parere.
A chiusura della direttiva di parte generale troviamo le disposizioni sul procedimento disciplinare, anche esse tese ad armonizzare i contratti con le modifiche introdotte dal decreto delegato appena citato. Un tema questo che merita una forte attenzione anche nella disciplina contrat- tuale. Siamo pronti alla discussione ed ancora più decisi a chiudere su- bito il negoziato sulla certezza, in particolare, delle risorse economiche ulteriori da parte del governo con la prossima legge di bilancio. Condivi- diamo la proposta odierna del Presidente dell’Aran di iniziare subito con Tavoli tematici il primo entro dieci giorni quello relativo all’ordinamento, organizzazione e classificazione del personale inclusi gli incarichi ed an- che le Aree Funzionali. A seguire sul Tavolo tematico relativo alla veri- fica, composizione e costituzione ed utilizzo dei fondi contrattuali ed il terzo relativo all’orario di lavoro. Segnaliamo la necessità di un ulteriore quarto tavolo relativo al rapporto di lavoro che includerebbe i temi del tempo determinato precariato pronte disponibilità mobilità interazien- dale, ecc…
Anno 2017
DDL LORENZIN
LA FIALS PROMUOVE IL TESTO IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA: “SÌ APPROVI QUANTO PRIMA”
“IL TESTO È QUANTO MAI ADERENTE ALLE NECESSITÀ ED ALLE ATTESE DEI CITTADINI CHE USUFRUISCONO DELLE PRESTAZIONI DEL SSN E DEI PROFESSIONISTI SANITARI E SOCIOSANITARI IN VIRTÙ DELLE SIGNIFICATIVE NOVITÀ INTRODOTTE”, HA DETTO IL SEGRETARIO DEL SINDACATO XXXXXXXX XXXXXXX.
“Il nuovo testo del ddl Lorenzin- DELEGA AL GOVERNO IN MA- TERIA DI SPERIMENTAZIONE CLINICA DI MEDICINALI, NONCHÉ DISPOSIZIONI PER IL RIORDINO DELLE PROFESSIONI SANITARIE E PER LA DIRIGENZA SANITARIA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
NELLA VERSIONE - approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ed è ora all’esame dell’Aula del me- desimo ramo del Parlamento, è a nostro giudizio quanto mai più aderente alle necessità ed alle attese dei cittadini che usufruisco- no delle prestazioni del SSN e dei professionisti sanitari e sociosa- nitari in virtù delle significative novità introdotte”.
Così la FIALS, con il suo Segretario Generale Xxxxxxxx Xxxxxxx, in una nota diffusa oggi ed inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati ed al Ministro della Salute.
“Il nostro augurio, continua Carbone, è che il testo possa essere in terza lettura esaminato ed approvato definitamente dal Senato della Repubblica ed essere realtà legislativa dopo tanti decenni di rinvio”.
“Riteniamo, in particolare, evidenziare l’implementazione delle norme introdotte nella regolazione della vita ordinistica delle professioni sanitarie che le avvicinano sempre più a quelle già consolidate degli ordini delle altre professioni liberali. Sono signi- ficativamente apprezzabili e condivisibili, prosegue Carbone, le norme introdotte sulla parità di genere, sul rinnovamento gene- razionale, sull’allargamento della possibilità di votazione anche negli ospedali (con seggi aperti a tutti anche ai dipendenti del territorio ed a quelli convenzionati o liberi professionisti) o con il voto elettronico, due mandati per le cariche esecutive, però non per tutti i consiglieri come negli ordini non sanitari, la terzietà del Collegio dei Revisori”.
“Sono norme di ammodernamento legislativo di un ente pubbli- co associativo e non certamente invasione di campo della politica nelle sue regole di funzionamento che contribuiranno migliorarlo ed un avvicinamento progressivo e positivo alla sua attività da parte degli iscritti agli albi professionali. E’, quindi, quanto mai opportuno, sollecita Xxxxxxx, che Camera e Senato approvino tali positive scelte innovative approvate dalla Commissione Affa- ri Sociali che sono attese e condivise da larghi e maggioritari strati dei professionisti interessati e della stessa popolazione”.
Inoltre, scrive la FIALS, si apprezzano le norme, che sono patri- monio di decenni di richieste delle rappresentanze professiona- li e sindacali, introdotte di elevazione degli attuali collegi delle professioni infermieristiche di ostetrica e di TSRM in ordini pro- fessionali e dell’istituzione degli albi professionali per le altre 17 professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della preven- zione e la loro collocazione nel previsto nuovo ordine”.
Conclude Carbone, “è quanto mai necessaria, moderna, attuale e funzionale all’attuazione del Patto per la Salute e per l’avvio della contrattazione collettiva nel SSN la norma che contestualizza l’i- stituzione dell’area delle professioni e degli operatori sociosani- tari, già prevista nel dlgs 502/92 e colpevolmente mai attuata dai vari Governi che si sono succeduti”.
LEGGE GELLI
MANGIACAVALLI AVVIA IL CONFRONTO COL MINISTERO PER PERMETTERE ALLE SOCIETÀ SCIENTIFICHE INFERMIERISTICHE DI PRODURRE LINEE GUIDA
Come ricorderete La ministra Xxxxxxxx lo ha firmato lo scorso 2 agosto il decreto attua uno dei punti più significativi della legge sulla responsabilità professionale e stabilisce i requisiti che le società scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie devono possedere ai fini dell’iscri- zione nell’elenco. Gli interessati potranno presentare l’istanza di iscrizione entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
La presidente Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx, in una circolare 56/2017 allerta tutti i presidenti dei Xxxxxxx Xxxxxx sul DM del 2 agosto scorso.
LA PRESIDENTE XXXXXXX XXXXXXXXXXXXX, IN UNA CIRCOLARE 56/2017 ALLERTA TUTTI I PRESIDENTI DEI COLLEGI IPASVI SUL DM DEL 2 AGOSTO SCORSO.
A seguito dell’emanazione del Decreto 2 agosto 2017 del Mini- stro della Salute denominato “Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sani- tarie”, il Comitato centrale ha potuto riscontrare con grande disappunto la criticità relativa ai requisiti necessari all’iscrizione nell’apposito elenco creato dal Ministero per le società scien- tifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sa- nitarie.
In particolare, il requisito della rappresentatività – così come formulato all’art. 2, comma 1, lett. b del Decreto stesso – di fatto comporterebbe l’impossibilità di iscrizione nell’elenco per tuttele associazioni tecnico-scientifiche di natura infermieristi- ca, precludendo così alle nostre realtà associative di carattere scientifico la possibilità di produrre linee guida validate dall’Isti- tuto superiore della sanità.
In virtù di ciò, sin dal mese di agosto, il Comitato ha avviato un intenso periodo di confronto con il Ministero della salute sia dal punto di vista politico che da quello tecnicogiuridico, riscon- trando disponibilità e attenzione da parte del Ministro Onore- vole Xxxxxxxx, del Capo di Gabinetto Dottor Xxxxxxxx Xxxxx oltre che dagli uffici tecnici preposti.
In questo senso è in corso di preparazione una memoria scritta
che il Comitato centrale
presenterà al Ministero al fine di richiedere un intervento volto alla modifica ovvero ad un’interpretazione autentica del Decre- to che garantisca alla professione infermieristica la doverosa partecipazione al sistema di produzione delle linee guida.
Parallelamente, in data 9 settembre, il Comitato ha convocato la Consulta delle associazioni infermieristiche per acquisire ul- teriori elementi da un punto di vista prettamente tecnico.
Trattandosi di questione con ricadute di grande rilievo per la
professione, il Comitatocentra- le è in costante contatto con le istituzioni per monitorarne lo stato di avanzamento e così poter avviare tutte le iniziative del caso, delle quali vi terrà de- bitamente informati.
Il Segretario Generale FIALS
Xxxxxxxx Xxxxxxx
Fonte: sito istituzionale IPASVI nazionale
STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO
DECRETO MADIA: LE REGOLE PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI DELLA PA
Il 22 giugno è entrato in vigore il decreto di riforma del lavoro pubblico, dlgs 25 maggio 2017, n. 75 (GU 130 del 7/6/2017), che nel quadro della più ampia delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (L n. 124/2015) punta all’obiettivo dichiarato di ridurre il pre- cariato nella Pa.
Secondo le stime del Governo il «piano straordinario di stabilizzazione» interesserà, nel triennio 2018-2020, circa 50 mila precari contribuendo a ridurre, nel breve periodo, i rischi di una nuova condanna in sede euro- pea a fronte di un eccessivo ricorso a forme di lavoro flessibile.
A tal fine il legislatore delegato ha tracciato due percorsi principali: sta- bilizzazione di dipendenti in possesso di almeno tre anni di anzianità di servizio, anche non continuativi negli ultimi otto, e procedure concor- suali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, ai precari della PA.
In particolare, l’art. 20, co. 1, del decreto legislativo, rubricato “Supe- ramento del precariato nelle pubbliche amministrazioni”, consente alla pubbliche amministrazioni di assumere a tempo indeterminato persona- le non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:
a) risulti in servizio successivamente alla data di entrata in vigore della legge delega n. 124 del 2015 – ovvero al 28.08.2015 - con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzio- ne;
b) sia stato reclutato a tempo determinato, in relazione alle medesime attività svolte, con procedure concorsuali anche espletate presso ammi- nistrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione;
c) al 31 dicembre 2017 abbia maturato alle dipendenze dell’amministra- zione che procede all’assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.
Questa prima procedura non prevede alcun tipo di selezione eppure le Amministrazioni potrebbero esser costrette ad adottarle qualora le ri- sorse finanziare non siano capienti per l’assunzione di tutti i precari in possesso dei requisiti di legge.
In tale evenienza, dovranno esser individuati criteri suppletivi rispetto alla mera anzianità di servizio, i quali tengano conto dell’esigenza espres- sa dal legislatore di “valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato”.
Su di un altro fronte si muove il secondo comma della norma citata, ai sensi del quale le amministrazioni potranno bandire procedure concor- suali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, al personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:
a) risulti titolare, successivamente alla successivamente al 28.08.2015, di un contratto di lavoro flessibile presso l’amministrazione che bandisce il concorso;
b) abbia maturato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni di contratto, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, presso l’ammi- nistrazione che bandisce il concorso.
La formulazione della norma, richiamando i contratti di lavoro flessibi- le, è abbastanza ampia da includere tanto i dipendenti con contratto a termine quanto i lavoratori somministrati e i collaboratori coordinati e continuativi.
Anno 2017
Le misure sperimentali introdotte dal decreto legislativo non sanciscono un diritto alla stabilizzazione, posto che l’effettiva immissione nei ruoli dell’Amministrazione potrà esser disposta, nel triennio 2018-2020, sem- pre in conformità al piano triennale dei fabbisogni ed entro i vincoli di finanza pubblica.
Proprio in tema di risorse soccorre il terzo comma del citato art. 20, con- sentendo di finanziare il piano di stabilizzazione utilizzando i fondi de- stinati al lavoro flessibile, pari al 50% della spesa sostenuta a tale titolo nel 2009 ex art 9, co. 28, dl 78/2010, a condizione di prevedere definiti- vamente in bilancio la decurtazione del tetto di spesa di cui al predetto articolo 9, previa certificazione della sussistenza delle risorse da parte dell’organo di controllo interno.
Nelle more del completamento delle procedure di stabilizzazione, le Amministrazione potranno prorogare i contratti di lavoro dei soggetti interessati alle procedure medesime, dando così continuità alle attività per le quali sono stati assunti, nei limiti delle risorse utilizzabili per le assunzioni a tempo indeterminato. Allo stesso tempo, non potranno in- staurare nuovi rapporti di lavoro flessibile.
Nella prospettiva di lungo periodo, al fine di impedire il riformarsi di fe- nomeni più o meno estesi di precariato, l’intervento legislativo prescrive che le assunzioni a regime vadano misurate sui «fabbisogni di persona- le» che i diversi enti pubblici dovranno individuare seguendo scrupolosa- mente le “linee di indirizzo” della Funzione pubblica. Andranno dunque in pensione le piante organiche che per anni hanno governato la pro- grammazione delle assunzioni e che oggi vengono additate come troppo rigide e inadeguate a fotografare i fabbisogni delle PA.
Seppure la riforma sarà consentirà il superamento del precariato di con- tro lascerà in eredità un Pubblica Amministrazione non ringiovanita, con un sistema di reclutamento che non conosce e riconosce la figura del selezionatore professionista ed è poco incline a cogliere le potenzialità del candidato, sottovalutando che gli unici attori dell’ammodernamento richiesto dall’attuale contesto socio-economico sono le persone, non le regole.
Anno 2017
ASSISTENZA SASN
PERSONALE AMBULATORI XXXX, L CAPO GABINETTO DEL MINISTRO DELLA SALUTE CONVOCA LA FIALS E LE ALTRE XX.XX. RAPPRESENTATIVE.
Non si è fatta attendere la risposta del Capo di Gabinetto Cons. Xxxxxxxx Xxxxx del Ministro della Salute alla richiesta del Segre- tario Generale della FIALS, Xxxxxxxx Xxxxxxx, di aprire un con- fronto serrato politico, direttamente con il Ministro Xxxxxxxx, per fermare la chiusura degli ambulatori assistenziali SASN (servizi per l’assistenza sanitaria e medico-legale al personale navigan- te, marittimo e dell’aviazione civile), di Roma – Villa Xxxxxxx -, di Trapani e Savona.
Con una propria nota odierna il Capo di Gabinetto del Ministero ha convocato la FIALS e le altre XX.XX. rappresentative, come anche quelle mediche e del personale ministeriale, per il prossi- mo 3 ottobre per l’organizzazione delle reti ambulatoriali SASN.
Si profila, ha dichiarato il Segretario Generale della FIALS Car- bone, una trattativa complessa nella quale la FIALS sosterrà fino in fondo che gli ambulatori SASN, specie quello della città me- tropolitana di Roma, non devono essere chiusi ma potenziati i servizi con nuovo personale e che per abbattere i costi passivi di fitto dei locali, gli ambulatori di Roma, attualmente allocati presso Villa Xxxxxxx, possono essere trasferiti nella struttura mi- nisteriale di Via Ribotta che presenta caratteristiche funzionali e di logistica oltre alla possibilità di convenzione di assistenza medica ed infermieristica tra personale ministeriale che svolge nella struttura la propria attività e i servizi ambulatori gestiti di- rettamente dallo stesso Ministero della Salute.
La Segreteria Nazionale FIALS
SANITÀ MARITTIMA E AVIAZIONE CIVILE. LA FIALS AL TAVOLO NEGOZIALE AL MINISTERO DELLA SALUTE. POTENZIAMENTO DEI SERVIZI AMBULATORIALI E CONTRATTO DI LAVORO PER I DIPENDENTI.
Sul tavolo negoziale, nel quale è intervenuto il Ministro della Sa- lute Xxxxxxxx Xxxxxxxx riaffermando l’importanza della gestione diretta, da parte dello stesso Ministero, dei servizi ambulatoriali SASN riservati al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile, il Capo di Gabinetto Xxxxxxxx Xxxxx, ha dato ampia di- sponibilità, a tutte le XX.XX. presenti e rappresentative del per- sonale medico, infermieristico e tecnico sanitario, a rivedere la precedente ipotesi avanzata di chiusura dei servizi ambulatoriali di Roma, Trapani e Savona.
Così ha riferito il Segretario Generale della FIALS, Xxxxxxxx Xxx- bone, al termine della trattativa, nella quale la FIALS, ancora una volta, non si è resa disponibile alla prospettata chiusura dei
servizi ambulatoriali di Roma – Villa Xxxxxxx – di Trapani e Savo- na, come alla stessa esternalizzazione dei servizi e all’eventuale licenziamento dei dipendenti, prospettando, invece, il loro po- tenziamento.
La FIALS, ha continuato Carbone, ha ulteriormente avanzato la proposta di una ottimizzazione dei servizi ambulatoriali per il personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile, come anche un abbattimento dei costi passivi di fitto delle locazioni, sia con una revisione dell’organizzazione del lavoro che con il trasferimento degli ambulatori di Roma – Villa Xxxxxxx – presso la struttura del Ministero della Salute in Via Ribotta che ha in essere le potenzialità logistiche di contenere gli ambulatori di Villa Xxxxxxx, con la possibilità, anche, di una sperimentazione gestionale di welfare contrattuale di assistenza medica ed infer- mieristica tra il personale ministeriale di Via Ribotta ed i servizi ambulatoriali SASN.
La revisione dell’organizzazione del lavoro si potrebbe ottenere, ha rimarcato Carbone, con il trasferimento dei servizi ambula- toriali allocati ad Ostia e a Fiumicino presso la stessa struttura ministeriale di Xxx Xxxxxxx, xxxxx restando un presidio xxxxxx- xxxxxxx xxxxxx x’xxxxxxxxx xx Xxxxxxxxx.
Una proposta, che secondo la FIALS, ha posto avanti Xxxxxxx, oltre ad abbattere i costi passivi di locazione degli ambulatori, renderebbe una sanità di qualità agli oltre 7 mila utenti del per- sonale navigante, marittimo e dell’aviazione civile della città me- tropolitana di Roma.
Alternativa a tale proposta, secondo la FIALS, ha aggiunto Carbo- ne, è stata quella prospettata al tavolo ministeriale, di rivedere, in forte ribasso, il costo contrattuale di locazione degli ambula- tori siti in Villa Xxxxxxx a Roma, vista la disponibilità della proprie- taria, trasferendo nella stessa struttura gli ambulatori in essere a Fiumicino città e ad Ostia.
Per quanto attiene, invece, gli ambulatori SASN di Trapani e Sa- vona, ha dichiarato Carbone, la FIALS ha avanzato la proposta, per contenere i costi di locazione ed una ottimizzazione dei ser- vizi ambulatoriali, di trasferire i servizi presso gli Uffici di sanità marittima , aerea e di frontiera – USMAF -, direttamente dipen- denti dallo stesso Ministero della Salute, che esercitano attività di vigilanza transfrontaliera.
In conclusione del proprio intervento al tavolo ministeriale, la FIALS, ha concluso Xxxxxxx, ha chiesto l’immediata apertura del tavolo negoziale per l’avvio del nuovo accordo nazionale di lavo- ro per il personale infermieristico e tecnico sanitario dei servizi SASN gestiti direttamente dal Ministero della Salute.
Il Capo di Gabinetto Xxxxx, dopo gli interventi delle altre XX.XX., a conclusione dei lavori, riferisce Xxxxxxx, ha dichiarato che le osservazioni e le proposte avanzate sono state interessanti per- ché vanno incontro alle diverse esigenze del Ministero quali: garantire i servizi ambulatoriali SASN, mantenendoli struttural- mente e potenziandoli; la razionalizzazione dei costi di affitto e l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro.
Rimangono positive, ha proseguito Chiné, le proposte di tra- sferimento degli ambulatori di Roma – Villa Xxxxxxx – presso la struttura del Ministero della Salute di Via Ribotta come degli stessi ambulatori di Ostia e Fiumicino, come anche l’accorpa- mento dei servizi ambulatoriali SASN di Trapani e Savona presso le strutture USMAF dello stesso Ministero nelle medesime città.
Il Capo di Gabinetto Chiné, ha concluso i lavori, dichiarando che il Ministero, a breve, formulerà una propria proposta di riorga- nizzazione dei servizi ambulatoriali SASN di Roma, Trapani e Sa- vona, che sottoporrà alla concertazione di tutte le XX.XX., come anche la disponibilità ad avviare il tavolo contrattuale, già dalla prossima settimana, per il negoziato del rinnovo contrattuale per il personale infermieristico e tecnico sanitario dei servizi SASN.
La Segreteria Nazionale FIALS
LO SAPEVI CHE…
SENTENZE
Anno 2017
NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF 2017: LA SPESA SANITARIA PREVISTA IN PERCENTUALE SUL PIL SCENDE AL 6,3% NEL 2020
La già allarmante previsione del DEF 2017 (spesa sanitaria nel 2020 al 6,4% del PIL) viene ulteriormente aggravata (6,3%), au- menta il gap con gli altri Paesi UE.
Tabella 1: Spesa sanitaria prevista nella Nota di Aggiornamento del DEF 2017
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro. Ordinanza n. 17100 del 11/7/2017
Pubblico impiego contrattualizzato - abuso del ricorso al con- tratto a tempo determinato – risarcimento del danno ex art. 36 d.lgs. n. 165/2001 – esonero dall’onere probatorio per il di- pendente
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Con questa ordinanza la Corte ribadisce il seguente principio di diritto cui dovrà adeguarsi il giudice del rinvio:
“Nel regime del lavoro pubblico contrattualizzato in caso di abuso del ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte di una pubblica amministrazione il dipendente, che abbia subito la illegittima precarizzazione del rapporto di impiego, ha diritto, fermo restando il divieto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato posto dall’art. 36, comma 5, d.lgs. 30 marzo 2001 n. 165, al risarcimen- to del danno previsto dalla medesima disposizione con esonero dall’onere probatorio nella misura e nei limiti di cui all’art. 32, comma 5, legge 4 novembre 2010, n. 183, e quindi nella misura pari ad un’indennità onnicomprensiva tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell’art. 8 legge 15 luglio 1966, n. 604”.
Corte dei Conti, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale di Ap- pello sentenza n. 175/2017
Contratti decentrati illegittimi – Esclusione responsabilità sin- dacale
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Sezione si pronuncia rispetto alla responsabilità derivante dal- la stipula di contratti decentrati contenenti disposizioni in con- trasto con norme imperative di legge o con norme contrattuali di portata collettiva nazionale, o che comunque comportino oneri non previsti dagli strumenti di programmazione annuale e plu- riennale di ciascuna amministrazione.
L’orientamento espresso dai magistrati contabili conferma la sentenza n. 2/2015 della Sezione giurisdizionale per la Regione Sardegna con la quale venivano condannati per danno erariale i firmatari degli accordi in qualità di rappresentanti dell’ Ammini- strazione, mentre relativamente al concorso dei rappresentanti sindacali, esclude qualunque responsabilità in quanto “non sono in rapporto di servizio con l’Amministrazione quando esercitano la funzione sindacale e la delegazione di parte pubblica deve di- rigere la contrattazione nei binari corretti delle normative, non potendo certamente sottostare a proposte avulse dal contesto normativo in materia o cedere a pressioni rivendicative di ca- tegoria”.
Anno 2017
DALLE REGIONI
FINANZIATI 15 INTERVENTI PER L’EDILIZIA SANITARIA E LA RICERCA
Stanziati 287 milioni di euro per 15 interventi sull’edilizia sanitaria e la ricerca. Xx annuncia il ministro della Salute, Xxxxxxxx Xxxxxxxx. Le risorse provengono dal Fon- do per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese e sono previste dalla legge di Xxxxxxxx. Così gli investimenti in edilizia sanitaria e i progetti di ricerca saranno finanziati attraverso il “Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese”. Nel 2017 sono stati assegnati 1.900 milioni di euro, per l’anno successivo 3.150 milioni di euro e 3.500 milioni di euro nel 2019. E per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032 sono stanziati 3.000 milioni di euro.
Il Ministero della Salute trasmette e propone al Ministero dell’Economia quindici interventi:
- cinque interventi per il settore dell’edilizia sanitaria, concernenti ampliamento, riqualificazione, adeguamento e messa a norma di quattro ospedali collocati nella Regione Lazio e dell’IRCCS “Bonino Pulejo” di Messina;
- dieci progetti di ricerca in differenti ambiti sanitari.
“Il Ministero dell’Economia e finanze ha positivamente valutato – spiega il Ministe- ro della Salute - tutte le proposte presentate e ha bollinato il DPCM” che ripartisce la quota del Fondo previsto dalla predetta legge di bilancio, assegnando al Mini- stero della Salute un finanziamento così suddiviso: edilizia sanitaria: 264.166.816 euro; ricerca sanitaria: 23.130.200 euro.
Con riferimento all’edilizia sanitaria, la quota assegnata al Ministero della salute, pari a 264 milioni di euro è destinata al finanziamento di interventi di ampliamen- to, riqualificazione, adeguamento e messa a norma di cinque ospedali, finalizzati a perseguire l’efficienza, l’efficacia e l’economicità gestionale delle prestazioni sani- tarie offerte e della sicurezza e agibilità dei luoghi di esercizio dell’attività sanitaria. In particolare, gli interventi finanziati interessano i seguenti ospedali:
- Ospedale G.B. Grassi di Ostia: interventi di ammodernamento tecnologico, ma- nutenzione straordinaria edile impiantistica, adeguamento sismico e messa a nor- ma antincendio, nonché interventi per il risparmio energetico. L’importo destinato è 55 milioni di euro;
- Ospedale dei Castelli di Roma: interventi per il completamento delle urbanizza- zioni (ad esempio realizzazione della viabilità carrabile e pedonale dei parcheggi, infrastruttura ed impianti elisuperficie) nonché dell’attrezzaggio tecnologico, per un importo complessivo di 24, 5 milioni di euro;
- Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti, interventi di adeguamento sismico (zona sismica 2), messa a norma antincendio, nonché efficientamento energetico per un totale complessivo di 76,5 milioni di euro;
- Ospedale SS. Trinità di Sora, interventi di adeguamento strutturale e di abbat- timento delle barriere architettoniche, di adeguamento sismico (zona sismica 1) nonché di messa a norma degli impianti, per un totale complessivo di 17 milioni di euro;
- Centro Neurolesi Bonino Pulejo, interventi presso l’IRCCS medesimo nonché le strutture ad esso afferenti quali: il Plesso ospedaliero Piemonte e l’Istituto Marino tra cui l’adeguamento sismico delle diverse strutture, la realizzazione di ambula- tori e l’ampliamento di pronto soccorso, la realizzazione del tecnopolo di ricerca (risonanza 7 Tesla), la realizzazione del reparto e pronto soccorso psichiatrico, am- pliamento Centro neurolesi con realizzazione di edifici nuovi, per un totale di euro 91 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli interventi finanziati della ricerca sanitaria, la quota asse- gnata al Ministero della Salute, pari a 23 milioni di euro, è destinata al finanzia- mento dei seguenti progetti:
- Disturbo di spettro Autistico: ricerca di biomarcatori per personalizzare le terapie esistenti e sviluppo nuove terapie farmacologiche e riabilitative: progetto dell’U- niversità degli Studi di Messina, avente, tra l’altro, l’obiettivo di identificare nuove terapie farmacologiche e nutraceutiche e sperimentare forme innovative di riabi- litazione personalizzate sulla base dei deficit presenti nel singolo individuo, per un totale di 3 milioni di euro;
- “Rete Nazionale di ricerca per la gestione clinica in modalità integrata delle Pa- tologie Infettive in Italia”: progetto coordinato dall’IRCCS Spallanzani, avente, tra l’altro, la finalità di produrre e validare percorsi diagnostico-terapeutici nel campo delle malattie infettive, trasferibili alle strutture del servizio sanitario, per un totale di 2 milioni di euro;
- “Strategie integrate per lo studio dei determinanti delle malattie cardiovasco- lari e per l’identificazione di biomarcatori delle stesse”, progetto presentato dalla Rete Cardiologica, a cui partecipano 17 IRCCS impegnati in ambito cardiovascolare e articolato in tre linee di ricerca che affrontano la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, per un totale di 3 milioni;
- “Studio di fattibilità per la diagnosi genomica congiunta di rischio genetico e di sensibilità ai nuovi farmaci nelle neoplasie del seno, ovaio e colon”: progetto di Alleanza contro il cancro, la rete oncologica degli IRCCS, avente come obiettivo lo studio della fattibilità di un percorso diagnostico congiunto, al momento della dia- gnosi di tumore, per l’identificazione contemporanea delle mutazioni somatiche e delle varianti ereditarie, con particolare riferimento ai tumori dell’ovaio, ad alcuni sottotipi di tumore della mammella (triplo-negativi) e tumori del colon/retto, per i quali la definizione di percorsi congiunti per la diagnosi di malattia e del rischio risulta più urgente, per un totale di 6,4 milioni di euro;
- “Valutazione dell’utilità della gestione integrata di sequenze rm nella pra- tica clinica”: progetto avente come obiettivo lo sviluppo di linee guida e me- todi per l’acquisizione, elaborazione e condivisione di protocolli di imaging di risonanza magnetica (MRI) multi-parametrici specifici per le malattie neuro- degenerative, con declino cognitivo e comportamentale, al fine di aumentare il potere diagnostico e prognostico degli attuali protocolli, per un totale di 2 milioni di euro;
- “Studio per la valutazione dell’utilità e dell’efficacia della piattaforma genomica e proteomica nelle malattie neurodegenerative”: progetto fina- lizzato ad identificare e validare una matrice diagnostica che permetta di riconoscere la fase preclinica delle malattie neurodegenerative con declino cognitivo e comportamentale, combinando le informazioni cliniche e omiche (genomiche e proteomiche), e avente l’obiettivo finale di istituire un Centro di Eccellenza (CE) per lo studio ed il trattamento delle malattie neurodege- nerative con declino cognitivo e comportamentale, per un totale di 2 milioni di euro;
- “Studio finalizzato alla messa a punto e al collaudo del network italiano di neuroteleriabilitazione”: progetto che si propone di implementare un net- work italiano finalizzato a fornire servizi di neuroteleriabilitazione motoria, cognitiva e logopedica per la continuità assistenziale in pazienti colpiti da di- verse patologie neurodegenerative dimessi dagli Istituti partecipanti alla rete neurologica degli IRCCS, per un totale di 1 milione di euro;
- “Analisi genomiche per l’inquadramento dei pazienti pediatrici orfani di diagnosi”: progetto che interessa la Rete Pediatrica degli IRCCS avente l’obiet- tivo di implementare nella pratica clinica un nuovo modello di diagnosi e pre- sa in carico dei pazienti pediatrici “orfani” di diagnosi, finalizzato a migliorare sensibilmente il tasso di successo diagnostico e a ridurre i tempi e i costi della presa in carico dei pazienti, per un totale di 985.000 euro;
- “Developmental brain abnormalityimaging – DeBrAIn. An integrated net- work for studyingdevelopmental brain disorders” progetto che interessa la Rete Pediatrica degli IRCCS, finalizzato ad adottare un approccio multidisci- plinare con tecnologia avanzata per lo studio della patologia cerebrale in età evolutiva finalizzato ad investigare le alterazioni morfo-funzionali e di connet- tività cerebrale nei DBDs associati a MCDs focali o diffuse e confrontarli con quelli causati da lesioni cerebrali acquisite in epoca pre-peri- o post-natale precoce, per un totale di 1 milione di euro;
- “An integratedspecialist web network for early screening and care of neu- rodevelopmentaldisorders”, progetto che interessa la Rete Pediatrica degli IRCCS finalizzato, tra l’altro, allo sviluppo di una rete curante che sappia in- tercettare i segnali di ritardo o di allarme nei processi fisiologici di neuro- sviluppo, per un totale di 1,5 milioni di euro.
FRIULI VENEZIA GIULIA: 130MLN DI INVESTIMENTI
Investimenti per 548 milioni di euro (che racchiudono oltre 386 milioni per tre nuo- vi ospedali) nel triennio 2014-2017 a cui si aggiungeranno 133 milioni nel triennio 2017-2019 che quasi certamente aumenteranno con la prossima legge di stabilita’. Il quadro degli investimenti nel mondo della sanita’ arriva dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx, dall’assessore alla Salute, Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxx, e dal direttore Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, che sono entrati nel dettaglio dello stanziamento stabilito dalla delibera odierna della giunta.
Poco piu’ di 58 milioni saranno impegnati per gli adeguamenti delle strutture sa- nitarie, 19 milioni per il rinnovo delle tecnologie del sistema sanitario (come ad esempio le Tac), 17 per l’evoluzione dei sistemi informativi, otto milioni per le tec- nologie per medicina di gruppo e sedi territoriali come i Cap (Centri assistenza primaria) e infine 30 milioni per l’acquisizione della terapia protonica. Quest’ultimo strumento e’ all’avanguardia nella cura dei tumori e in tutta Italia ve ne sono due, la meta’ dei 30 milioni deriva anche dal 5 per mille che i cittadini hanno donato al Cro di Aviano che avra’ poi la disponibilita’ dello strumento.
Serracchiani sottolinea che lo stanziamento “e’ una derivazione della riforma sani- taria grazie alla quale siamo riusciti a mettere ordine sul modo di gestire le finanze”. Semplificando gli investimenti non vengono fatti su criteri territoriali, ma su criteri di effettiva necessita’. Xxxxxxx ricorda l’importante impegno sia per quanto riguarda i Cap, che per le strutture dei medici di base che sono una sortadi Cap minore. Marcologno, che dal primo ottobre lascera’ la direzione centrale salute e diventera’ direttore della AsuiTs, rimarca che la scelta degli investimenti e’ legata alla volonta’ di migliorare i sistemi informatici, implementare gli strumenti al servizio dell’onco- logia e alla diagnostica attraverso anche mezzi innovativi.
Xxxxxxxxxxxx, no da ultimo, ricorda che i 133 milioni sono immediatamente disponi- bili e aggiunge che per quanto riguarda l’edilizia sono state sbloccate opere per 386 milioni (159 per il nuovo ospedale di Pordenone, 146 per Cattinara e nuovo Burlo a Trieste, 81 milioni per il terzo e quarto lotto del nuovo
ospedale di Udine), ma non mancheranno anche in questa trance degli interventi tra cui quattro milioni di euro per la sicurezza sismica del nosocomio di Gemona.
Fonte: Agenzia DIRE
DALLE SEDI REGIONALI E PROVINCIALI FIALS
FIALS ALESSADRIA: AGGRESSIONI IN PRONTO SOCCORSO IN AUMENTO: FIALS CHIEDE PIU’ SICUREZZA
Sono in aumento i casi di aggressione nei reparti di emergenza degli ospedali della Provincia. Il sindacato Fials chiede l’adozione di misure urgenti. L’Asl studia azioni come corsi di autodifesa per
infermieri e un sostegno psicologico alle vittime di aggressione. L’ultimo episodio è avvenuto al pronto soccorso di Casale Monferrato, qualche settimana fa. Un pa- ziente, sotto l’effetto di alcol, ha sferrato un pugno al volto dell’infermiere, rom- pendogli in setto nasale. Episodi simili si sono registrati anche a Novi, dove un’in- fermiera è stata insultata ed aggredita, sempre al pronto soccorso, e a Tortona, nel reparto di lungodegenza. “Purtroppo il fenomeno è in aumento e si è intensificato negli ultimi due anni”. Neppure Alessandria ne è esente, anche se l’ospedale civile del capoluogo è l’unico in provincia in cui è presente un posto di polizia ancora attivo. A sostenerlo e a lanciare l’allarme sicurezza è ilsindacato Fials, per voce del segretario provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx. Il sindacato chiede da tempo all’Asl misure di prevenzione ma le risposte, per ora, tardano ad arrivare. “L’azienda – dice Ac- cordi – come datore di lavoro è tenuta a tutelare la sicurezza dei propri lavoratori”. Come? “Ad esempio attraverso una sorveglianza da parte di guardie specializzate. Tra le altre proposte avanzate alla direzione dell’Asl c’è anche quella dell’utilizzo di telecamere a circuito chiuso”. Partiamo dalle cause dell’aumento delle aggressioni registrate negli ultimi anni. Tra queste il sindacato mette l’aumento degli accessi nei pronto soccorso. Dopo il varo della riforma regionale di razionalizzazione, sono solo due, quelli di Novi e Casale, i Dea classificati di primo livello. “Si è registrato di conseguenza un maggior numero di accessi, ma il personale è rimasto invariato nel numero”. Xxxx, è diminuito a causa del blocco del turn over per molti anni. “Si inizia ora ad assumere nuovi infermieri, ma per anni non è stato fatto. Il personale andato in pensione non è stato pertanto sostituito”.
Per paradosso, sono in aumento anche gli accessi nei pronto soccorso di Tortona,
nonostante il declassamento. Qui le motivazioni sono da ricercarsi nella comples- sità del sistema sanitario e di assistenza da parte dei medici di base. “Ci rendiamo conto che le lunghe attese che si creano negli ospedali creano nel paziente uno stato di disagio”. La reazione, in alcuni casi, è di aggressione (più spesso verbale) nei confronti dell’operatore addetto all’accoglienza. “L’utente percepisce un ser- vizio sempre più scadente, è evidente”. Le proposte che il sindacato ha avanzato sono quelle di istituire un servizio di sorveglianza e l’apertura di un tavolo tecnico per affrontare nel complesso la situazione, compresa la mancanza di personale infermieristico e Oss, operatori socio sanitari. L’azienda, da parte sua, non mini- mizza. “Stiamo individuando una serie di misure, tra cui la nomina di responsabili per corsi di formazione al personale, soprattutto per chi lavora nei pronto soccorso e nei reparti di salute mentale. La formazione – dicono dalla direzione Asl – non sarà solo di tipo teorico, ma anche pratico, con ore di formazione in palestra, per apprendere tecniche di autodifesa”. Una seconda azione che è allo studio è l’ap- posizione di cartelli nei luoghi di accesso all’utenza il cui scopo è quello di “creare un senso di rispetto della legalità”. Si punta anche all’assistenza psicologica degli operatori che sono stati vittime di aggressione, per superare quei traumi “che in- dubbiamente ci sono stati”, dicono dall’azienda. ’installazione di telecamere inter- ne parrebbe invece uno strumento più complesso, a causa della normativa sulla privacy. “Quel che siamo cercando di fare è la revisione dei dispositivi di allarme già esistenti, che permettono di mettersi in contatto diretto con le forze dell’ordine”.
La Segreteria Provinciale FIALS Alessandria
FIALS ANCONA: CONVEGNO FIALS SULLE PROFESSIONALITA’ DELLA CATEGORIA OSS
Convegno ‘Conoscere ed approcciare la persona con xxxxxxx’ svoltosi all’Inrca di Ancona e organizzato dalla segretaria provin- ciale FialsInrca – Marche Nord Mettere in luce le competenze e professionalità di una categoria, quella degli Oss, Operatori Socio Sanitari, spesso sottovalutata nel ruolo di assistenza, è stato l’o- biettivo del convegno ‘CONOSCERE ED APPROCCIARE LA PERSO-
NA CON XXXXXXX’ svoltosi all’Inrca di Ancona e organizzato dalla segretaria pro- vinciale FialsInrca – Marche Nord. «Una prima occasione – ha spiegato il Segretario provinciale Fials Xxxxxxx Xxxxxx - per soffermarsi su una figura professionale che segue tutta la parte programmatoria dell’assistenza e fondamentale nel rapporto col paziente, soprattutto nei casi di malati con fragilità cognitiva. È necessario che la Regione preveda maggiori risorse per questo tipo di malati». Notevole il con- tributo dei relatori nell’affrontare xxxxxx e competenze di una figura così delicata anche nel coinvolgimento della famiglia nelle attività di cura. Sono intervenuti il direttore generale dell’Inrca Xxxxxx Xxxxx, la direttrice scientifica Xxxxxxxx Xxxxxx- zio, Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, re
Anno 2017
sponsabile Unità operativa di Neurologia Inrca, Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, psicologa del Centro diurno Alzheimer dell’Inrca, Xxxxxxx Xxxxxxxx, direttore sanitario Rsa Mon- tefeltro-Urbino, Xxxxxx Xxxxxxx, fisioterapista azienda Marche nord oltre a Xxxxxx Xxxxxxxx, segretario regionale Fials.
La Segreteria Provinciale FIALS Ancona
FIALS BARI: TRE NUOVI REPARTI ALL’ONCOLOGICO. XXXXX CHIEDE CHIAREZZA ANCHE PER LE ALTRE UNITA’ OPERATIVE
“Chiarezza per le altre unità operative”. All’indomani del rafforzamento della rete oncologica con il trasferimento di tre nuovi reparti al Gio-
xxxxx Xxxxx XX, il sindacato Fials pretende precisazione in merito ad altre unità operative presenti nell’oncologico di Bari. “Abbiamo chiesto all’amministrazione di chiarire il futuro di altre 3 unità operative, ovvero senologia, ginecologia e xxxxxxx xxxxxxxxxxxx – sottolinea Xxxxxxxx Xxxxxxx, segretario Fials dell’Oncologico di Bari
– Quest’ultimo soprattutto si è visto ridurre spazi e sedute operatorie”. Risposte necessarie, quindi, in particolare per i tanti lavoratori in servizio in quei reparti: “Il personale vuole giustamente sapere quale sarà il loro futuro – conclude Xxxxxxx – esigono chiarezza dall’Amministrazione”.
FIALS BENEVENTO: FIALS INSORSE SU NOMINE ALL’ASL ED AL RUMMO…
Scrive la segreteria provinciale della Fials: “Il 19 ottobre con nota prot.84/17 la FIALS, ha presentato ricorso alla delibera dell’ASL n°400/17 avente ad oggetto “Legge 190 - prevenzione della Cor- ruzione e trasparenza, presa d’atto delle dimissioni Avv. Mennitto e nomina del nuovo Responsabile”, di annullamento, oltre ai di- rettori generale, amministrativo e sanitario, al collegio sindacale,
all’ispettorato della funzione pubblica di Roma, al capo di gabinetto della Regione Campania, al direttore generale per la tutela della salute della regione Campania, al responsabile del servizio ispettivo dell’ASL, per più motivi. Il dipendente nominato non è un direttore di struttura complessa, ma è un dirigente che ha vinto un con- corso come ingegnere solo nell’anno 2017; non risponde del tutto al vero la dichia- razione riportata in delibera, di una difficoltà di individuazione di un responsabile di Struttura Complessa in quanto attualmente all’ASL di Benevento risultano n.61 dirigenti di struttura complessa. Il dirigente appena nominato e da qualche mese vincitore di concorso come ingegnere civile, è stato valutato da una commissione il cui Presidente era un dirigente amministrativo, laureato in giurisprudenza, con incarico di struttura complessa dell’ASL Napoli 2 Nord, nonché responsabile per la prevenzione della corruzione presso l’ASL sopra citata. Per tale figura bisognava nominare un dirigente di struttura complessa, ingegnere, ruolo professionale, che l’ASL di Benevento ha in dotazione.
Il dirigente appena nominato, è stato eletto Presidente dell’Ordine degli Ingegneri,
è un dirigente che svolge la propria attività presso l’UOC di Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro (TSAL). In tale contesto appare evidente l’incompatibilità tra il ruolo di vigilanza sui luoghi di lavoro svolto all’interno dell’UOC TSAL, l’incarico di Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Benevento dallo stesso ricoperto e la nomina a responsabile anticorruzione, che apre le porte ad eventua- li conflitti d’interesse proprio sui luoghi di lavoro assoggettati a verifica. Analogo discorso presso l’Azienda Ospedaliera “X. Xxxxx” di Benevento per quanto ri- guarda la nomina del responsabile della prevenzione e trasparenza, avvenuta con delibera n° 439 del 23/03/2016, egualmente da ritenersi illegittima. Questaorga- nizzazione sindacale ha contestato tale nomina con diverse note comunicandole anche agli Organi sopra citati, in quanto il medico nominato è uno dei maggiori sperimentatore di farmaci dell’azienda ospedaliera e l’ANAC con la delibera n. 831 del 3 agosto 2016, DETERMINAZIONE DI APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL PIANO
NAZIONALE ANTICORRUZIONE 2016, ha evidenziato che le sperimentazioni cli- niche “per le cointeressenze che possono esserci tra le ditte farmaceutiche e gli sperimentatori, si tratta di un’attività a rischio corruttivo”. Nel piano anticorruzione triennale addirittura non è stata prevista una data di scadenza per il responsabile della corruzione, ed anzi l’azienda si avvale di una consulenza esterna per la quale non è chiaro il percorso di individuazione e non sono chiari i costi e gli eventuali rinnovi alla stessa ditta.
Agli Organi preposti al controllo, per il tramite degli Organi di informazione, si chie- de un autorevole intervento, al fine di ripristinare la legalità e la trasparenza”.
La Segreteria Provinciale FIALS Benevento
FIALS CAGLIARI: FIALS SUGLI SCUDI: COME E’ STATO SCELTO IL REFERENTE DELL’UFFICIO DI GABINETTO DELL’ASSESSORE REGIONALE?
La Fials, attraverso il suo segretario provinciale Xxxxx Xxxxxxxx, spe- disce una lettera alla Regione, con una richiesta precisa: “Il nuovo
referente ha già troppi incarichi ed è stato nominato senza neanche un bando”
“Chiediamo alla Regione una spiegazione, è stato conferito un incarico senza ma- nifestazione di interesse o bando. Il nuovo xx è stato nominato, ma ha già diversi
Anno 2017
incarichi, è presidente del collegio provinciale dell’Ipasvi ed è anche coordinato- re regionale e consigliere del comitato centrale della federazione nazionale. Sono tantissimi incarichi”. Così Xxxxx Xxxxxxxx, segretario provinciale Fials, in merito alla nomina quale referente dell’Ufficio di Gabinetto dell’assessorato regionale dell’I- giene e Sanità “di Xxxxxxxxx Xxxxxx”. Xxxxxxxx, con tanto di lettera inviata lo scorso 10 maggio all’assessorato e al direttore generale dell’Ats Sardegna, si domanda “se siamo di fronte a un utilizzo del manuale Cencelli. Vorrei sapere se ci si trova dinan- zi ad una persona con capacità fuori dal comune, politicamente testate, o se tale nomina che parrebbe riportare a fasti, riservati a pochi, di antica memoria, non abbia permesso l’individuazione di eventuali altri professionisti o professionalità”.
La Segreteria Provinciale FIALS Cagliari
FIALS CAGLIARI: MENINGITE, VACCINO INTROVABILE. “ASL SPROVVISTE, MIGLIAIA DI GENITORI E OPERATORI XXXXX IN GINOCCHIO”
OBBLIGATORIO E GRATUITO PER I NEONATI, MA INTROVABILE. IL VACCINO ANTI MENINGOCOCCO B NON SAREBBE NELLE SCORTE “DI NESSUN PRESIDIO OSPE- DALIERO”. LA CONFERMA-DENUNCIA DELLA FIALS: “GENITORI FURIOSI E OPERA- TORI SANITARI IN DIFFICOLTÀ”
“Il vaccino anti meningococco di tipo B è obbligatorio e totalmente gratuito per i neonati. Ma le Asl ne sono ancora sprovviste, abbiamo ricevuto tantissime telefo- nate di genitori preoccupati e imbestialiti per questa mancanza”. Xxxxx Xxxxxxxx, segretario provinciale Fials – il sindacato di maggioranza in molti ospedali – con- ferma in pieno l’allarme. In tutte le strutture ospedaliere del Cagliaritano, di sicuro, non c’è un solo vaccino. “Solitamente, se un territorio ne è sprovvisto, chiede a un altro territorio. Ma sembra che manchi davvero in tutta la Regione e che siano coinvolti migliaia di cittadini sardi”. “La situazione è gravissima”, afferma Xxxxxxxx. “Gli operatori sono messi in ginocchio dai genitori che, giustamente, rivendicano il diritto di poter vaccinare i propri figli piccoli. Attendiamo con urgenza risposte autorevoli da parte del mondo della politica, serve dare un segnale positivo. Un tema simile deve smuovere tutte le coscienze”.
La Segreteria Provinciale FIALS Cagliari
FIALS CASERTA: CENTRI DI RIABILITAZIONE PROVINCIALI A RISCHIO INTERRUZIONE ATTIVITA’ TERAPEUTICHE. STATO DI AGITAZIONE DA PARTE DI CGIL CISL UIL FIALS CHE CHIEDONO ANCHE AUDIZIONE URGENTE ALLA V COMMISSIONE SANITA’
Si è tenuto questa mattina, in una sala gremitissima presso il Grand Hotel Vanvitel- li, un incontro straordinario dell’Aspat regionale, l’associazione della Sanità Privata Accreditata Territoriale, con i sindacati, Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Flp e Fials per discutere dell’emergenza centri di riabilitazione in provincia di Caserta. Presenti tra gli al- tri, il presidente regionale dell’Aspat, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, il presidente provinciale, Xxxxxxxx Xxxxxxxx, i segretari delle organizzazioni sindacali Xxxxxx Xxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxx. L’urgenza è quella di scongiurarare la sospensione delle attività dei centri ormai in crisi. Raggiunti i famigerati tetti di spesa questi si ritrovano con budget terminato ben prima della chiusura dell’an- no. La faccenda coinvolge la quasi totalità dei centri riabilitativi del territorio, a rischio l’assistenza agli utenti disabili che si troverebbero costretti a subire una discontinuità terapeutica con gravi ripercussioni sulla propria salute. Ovviamente parliamo di utenti che rientrano tra le fasce deboli e non possono costituzional- mente essere abbandonati a se stessi. “L’Asl ha verificato – spiega Xxxxxx Xxxxxxxxx
– che c’è una vera esplosione di richiesta di fabbisogno, da parte dei cittadini, di
prestazioni sia ambulatoriali sia domiciliari di riabilitazione, in particolare dell’età evolutiva a fronte invece di richiesta di prestazioni residenziali e semiresidenziali. Chiaramente l’Asl e la Regione Campania devono far fronte a questa richiesta da parte dell’utenza. Ciò premesso noi sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Fials abbiamo già ri- chiesto un incontro direttamente al Commissario ad Acta e Presidente della giunta regionale della Campania, Xx Xxxx e alla Direzione Generale della Tutela della Sa- lute Regionale, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, un incontro che dovrebbe tenersi nella misura emergenziale quanto prima”.
La priorità in assoluto adesso è scongiurare la chiusura e la sospensione dell’atti- vità di numerosi centri, uno su tutti Villa dei Cedri, che purtroppo già hanno co- municato l’interruzione delle attivuta terapeutiche e il raggiungimento del budget, e questo accade soprattutto in un’area come quella dell’agro-aversano che, come sappiamo, ha una enorme affluenza, impossibile da gestire in questi termini.
Le XX.XX hanno dunque deciso con l’Aspat regionale di dare il via alla mobilita- zione di tutti gli operatori del settore e, congiuntamente, si chiede un ulteriore audizione direttamente alla V commissione sanità in Regione. Inoltre chiediamo che De Xxxx convochi immediatamente il tavolo tecnico e faccia una disamina at- tentissima delle problematiche dei centri di riabilitazione della provincia di Caserta prestando particolare urgenza e priorità alla questione Villa dei Cedri.
La Segreteria Provinciale FIALS Caserta
FIALS ENNA:SINDACATI ALL’ATTACCO: PREMI ED INCARICHI ASSEGNATI A POCHI PRIVILEGIATI, “IGNORATI I DIRITTI AGLI AUMENTI DEGLI ALTRI 1.200”
Le segreterie provinciali e gli Rsu di Cisl Fp, Fials, Fsi, Nursind, Ugl si sono rivolti alle autorità competenti contestando una serie di pre- sunte violazioni. Asp di Enna, alcuni sindacati all’attacco: «Premi per pochi dipendenti invece di piccoli aumenti per tutti, chiediamo il ripristino delle regole». Parte un esposto e le segreterie provin-
ciali di Enna e gli Rsu di Cisl Fp, Fials, Fsi, Nursind, Ugl si sono rivolti alle autorità competenti su una serie di presunte violazioni all’azienda sanitaria provinciale. La decisione arriva dopo avere deciso di interrompere le relazioni sindacali con l’Asp per dei fatti ritenuti gravi avvenuti nelle sedute del 16 e del 22 agosto. Fatti che sono stato oggetto di due precisi esposti alle autorità competenti. Secondo i pro- motori della vertenza, un provvedimento dell’Asp favorirebbe una trentina di “elet- ti” a discapito di tutti i 1.200 dipendenti dell’azienda sanitaria. È quanto denunciano i sindacati Nursind, Cisl Fp, FialsConfsal, Ugl e Fsi in merito alla scelta dei vertici dell’Asp che hanno dato il via libera a tutta una serie di incarichi e progetti «affi- dati a pioggia senza alcun criterio, senza minimamente indicare come garantire le urgenze, specialmente nei reparti a rischio degli ospedali». Un’operazione da circa 80 mila euro che premierebbe solo una trentina di persone. Per questo le sigle han- no presentato un esposto tra l’altro per “comportamento antisindacale e perché si evince un interesse personale in atti pubblici”. A denunciarlo sono Xxxxx Xxxxxx del Nursind, Xxxxxx Xxxxxxx della Cisl Fp, Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx FialsConfsal, Xxxxxxx Xxxxxxxxx dell’Fsi e Xxxxxxxxx Xxxxxx dell’Xxx.Xx scelta dell’Asp è frutto di un accordo con una minoranza di sigle. Al contrario Nursind, Cisl Fp, FialsConfsal, Ugl, Fsi, avevano proposto di varare le progressioni orizzontali, ovvero una sorta di aumento intermedio della retribuzione di tutti i 1.200 dipendenti dell’Asp di- stribuendo 210 mila euro. E a dire il vero è questo il percorso su cui i sindacati hanno lavorato per mesi e mesi a partire dal 2016, per una nuova progressione a otto di distanza dall’ultima datata 2009. «L’iter è stato rallentato dai sindacati che puntavano all’altra misura, quella delle posizioni organizzative, incarichi che avreb- bero interessato pochi dipendenti. Tutto questo- spiegano i sindacati autori della protesta- senza tenere conto dell’espressione degli Rsu pienamente legittimate al tavolo. Abbiamo chiesto che fossero registrate e rese pubbliche tutte le riunioni di delegazione trattante, non possiamo continuare a vedere palesi falsità annuncia- te quali atti di utilità collettiva quando invece portano sempre benefici economici sempre ai soliti noti, che tra l’altro avendo incarichi sindacali o politici per legge sono palesemente incompatibili. Chiediamo il ripristino delle regole e il sostegno dei lavoratori. Non è una battaglia per fini personali e a prova di ciò invitiamo, per chi avesse ancora qualche dubbio, a leggere personalmente i verbali di delegazione trattante pubblicati sul sito intranet aziendale».
E nell’integrazione all’esposto le sigle ribadiscono che «i regolamenti sulle posizioni
organizzative e sui coordinamenti, sono ritenuti illegittimi non solo per le evidenti violazioni al dettame normativo e contrattuale, ma perché danno ulteriore forza, se non prova, al sospetto che tali atti siano stati confezionati su misura per qualcuno e non per gratificare chi legittimamente è in possesso dei requisiti previsti o è nelle condizioni di legge per poterne usufruire». Infine i sindacati aggiungono: «Da anni il pronto soccorso dell’ospedale di Enna è in grave sofferenza, basti vedere i tempi di attesa e i sacrifici ai cui sono chiamati gli operatori, invece senza la presenza di chi rappresenta la maggioranza dei lavoratori sono stati proposti regolamenti ritenuti difformi da quelli già in essere e che sono oggetto di segnalazione alle autorità per verificare se il sospetto di qualche interesse privato, specie in questo periodo elettorale abbia influenzato tale scelta». Ecco la replica della Direzione Aziendale dell’Asp, contattata da Insanitas: «L’ipotesi di accordo decentrato che riguarda le tematiche in questione risulta formalmente sottoscritta da tutte le OOSS e dal Pre- sidente delle RSU. La suddetta ipotesi è stata già inviata al Collegio Sindacale per le verifiche di rito».
FIALS FERRARA:FIALS PREOCCUPATA PER L’ASSISTENZA IN AREA MEDICA
L’aumento dei posti letti nell’Area Medica rischia di compromettere la qualità dell’assistenza, perché non affiancato da un organico adeguato di personale. L’allarme proviene dal sindacato autonomo...
L’aumento dei posti letti nell’Area Medica rischia di compromettere la qualità dell’assistenza, perché non affiancato da un organico adeguato di persona- le. L’allarme proviene dal sindacato autonomo Fials, all’indomani della riattivazione dei posti letto nei reparti di Medicina e Chirurgia polispecialistica dopo le chiusure estive e delle nuove scelte logistiche annunciate dall’azienda sanitaria Sant’Xxxx. In particolare, come osserva la segretaria provinciale Xxxxxxx Xxxxxxxxx, in Medicina Interna Ospedaliera2 (Mio2) e Gastroenterologia il numero dei posti letto potrebbe passare da 42 a 46, mentre per la Mio1 si ipotizza un incremento da 42 a 48. In tutti questi casi, sottolinea Xxxxxxxxx, questo comporterebbe un abbassamento dei minuti assistenziali per paziente al giorno al di sotto della soglia raccomandata dei 200 minuti. Da qui la richiesta di «innalzamento dei minuti assistenziali e del pa- rametro di valutazione dell’organico integrativo, nonché la garanzia dell’incremen- to di organico, contestuale all’incremento dei ricoveri». Un altro nodo coinvolge le Chirurgie polispecialistiche (anch’esse al di sotto della soglia del 200 minuti di assistenza quotidiana per ricoverato) e la Neurochirurgia: «la ventilata ipotesi di riduzione di posti letto delle cliniche private», potrebbe infatti comportare la con- versione di parte dei posti letto della chirurgia polispecialistica in letti di medicina. Un aumento dell’organico secondo Fials risulta indispensabile, anche in vista
Anno 2017
del trasferimento del San Giorgio a Cona. In ogni caso l’implemento di posti letto, attacca ancora il sindacato, «si conferma uno spot pubblicitario» mettendo a con- fronto la situazione attuale con quella di fine 2016: «da un totale di 721 si scende a 708 posti letto». Infine, conclude la Fials, «rimane forte la preoccupazione per l’allungamento delle liste di attesa per interventi chirurgici programmati nelle sue varie modalità di erogazione, ambulatoriali, di DaySurgery, in ricovero ordinario».
Segreteria Provinciale FIALS Ferrara
FIALS LUCCA: XXXXXXX (MDC): FIALS HA RAGIONE, SOCIETA’ DELLA SALUTE E’ SOLO UN POLTRONIFICIO
Il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini condivide a pieno le posizioni assunte da Fials Versilia e dal suo segretario Xxxxxxx Xxxxx ed è a loro fianco nel sostegno di questa battaglia. “La Società della Salute - dice Xxxxxxx - è un “poltronificio” che ha fallito i propri compiti ed obiettivi e chi insiste nel sostenerne la continuità non è dalla parte dei cittadini ma sta con la burocrazia asfissiante che sta pregiudicando il livello dei servizi agli utenti e la qualità di vita dei cittadini. Chi parla di blocco dei servizi come conseguenza della chiusura della Società della Sa- lute fa terrorismo psicologico ed alimenta solo uno spettro per far sì di conservare lo status quo e gli incarichi di chi comanda nella solita sanità toscana”. “Fa bene la Fials, in questo senso - prosegue Xxxxxxx - a rendersi autonoma e ad insistere nell’avviare azioni tese a verificare i conti di questo carrozzone. Per quanto ci ri- guarda, anche in consiglio comunale a Viareggio, siamo a disposizione per dare ap- poggio questa battaglia e lo stesso faremo fornendo il nostro contributo ovunque. Xxxx, rilanciamo ancora una volta, la convocazione riunita di tutti i consigli comuna- li della Versilia per far sì che l’argomento non rimanga solo fra le notizie della carta stampata o del web ma veda un confronto istituzionale fra tutti gli enti territoriali locali, con documenti da votare affinche’ ognuno degli amministratori eletti dai cittadini si assuma le proprie responsabilità di fronte al proprio elettorato”.
FIALS MESSINA: PROVVEDIMENTI DI TRASFERIMENTO ILLEGITTIMI, ASP CONDANNATA DAL TRIBUNALE
La notizia arriva dal sindacato FIALS Messina, ancora una volta costretto a ricorrere presso il Tribunale di Messina per fare valere i diritti dei lavoratori e le prerogative sindacali. “Con recente sen-
tenza dell’Agosto 2017 del Tribunale di Messina, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina in persona del Direttore Generale – Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx – viene nuova- mente condannata ed a risarcire economicamente il sindacato alla refusione delle spese giudiziali per aver illegittimamente “con modalità autarchica e monolitica”, trasferito un proprio dipendente con “mobilità d’urgenza” da una struttura ad al- tra struttura”. Per il Segretario Generale Territoriale del sindacato FIALS di Messi- na Xxxxxxxx Xx Xxxxx “si tratta di un modus operandi ormai consolidato, dove i lavoratori subiscono costantemente, provvedimenti illegittimi. Ormai i rapporti sindacali con il Manager dell’A.S.P. di Messina sono improntati da ” atti di forza ” e non più secondo il modello che vorrebbe correte relazioni sindacali improntate sul rispetto del Contratti di Lavoro, sulla informazione preventiva, concertazione, condivisione ecc…”
La Segreteria Provinciale FialsMessina
FIALS NAPOLI:CARENZA DI RISORSE UMANE E PROMESSE MANCATE, SIT IN DI PROTESTA PER LE XX.XX. IL 25 SETTEMBRE
Le XX.XX CGIL/FP, CISL/FP, UIL/FP, FIALS, FSI/USAE e NURSING UP
intervengono sul mancato turnover ospedaliero e non solo. “Con la
nota prot n. 54780 del 29/08/2017 le Scriventi xx.xx. avevano evi- denziato un grave disagio per coloro che lavorano sull’ISOLA di ISCHIA (pendolari e Isolani) e avevano chiesto:
Un incontro urgente per definire soluzioni organizzative ed economiche al disagio dei pendolari e al disagio degli operatori ISCHITANI. Una soluzione trasparente, definitiva, organica e duratura al TURNOVER per coloro che a vario titolo hanno diritto a ritornare sulla terraferma. La sospensione della disposizione di servizio di un CSP Infermiere proveniente dalla mobilità extraregionale e che veniva assegna- ta sulla Terraferma con motivazioni del Direttore Generale che non Trovano alcun riscontro. Ad acuire lo stato di tensione di tutti i lavoratori del Presidio di Xxxxxx è aver preso atto che anche una seconda unità infermieristica proveniente dalla gra- duatoria della mobilità extraregionale è stata assegnata sulla Terraferma, soprat- tutto quando in più incontri, Direzione Strategica e sindacati avevamo determinato che il Presidio di Ischia era quello in maggior sofferenza in Termini di risorse uma- ne. Il Presidio Ospedaliero di Ischia è in carenza di risorse umane per tutti i profili professionali e tutti gli operatori (pendolari e isolani) per motivazioni ben note da anni vivono un DISAGIO notevole e cronicizzato che va assolutamente estirpato.
I dipendenti di Xxxxxx sono degli eroi ma non vengono presi in considerazione ed è
ben noto che di recente hanno vissuto un disagio nel disagio; il SISMA ha messo a dura prova tutta la popolazione ma loro hanno ricoperto un duplice ruolo e nella Tragedia hanno prestato assistenza in modo decoroso.
Per queste gravi motivazioni e l’indifferenza della Direzione Strategica che ha rite- nuto convocare le OO. SS. su altri argomenti prioritariamente a quelli più urgenti come carenza di personale sanitario presso tutti i Presidi Ospedalieri della nostra Azienda CGIL/FP- CISL/FP- UIL/FPL- FIALS- FSI/USAE- NURSING UP proclamano Io STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE e scendono insieme a tutti i gli ope- ratoridel Presidio di Ischia e del territorio per un SIT IN di PROTESTA per il giorno 25 settembre 2017 dalle ore 10/30 alle ore 13/30. Si invita tutta la popolazione e as- sociazioni ad unirsi alla nosta protesta. Successivamente saranno previsti SIT IN di protesta presso i Presidi Ospedalieri di POZZUOLI, GIUGLIANO e Frattamaggiore.”
FIALS PALERMO: I CONTRATTISTI EX LSU DELL’ASP TORNANO IN PIAZZA: STO AL PRECARIATO
Contrattisti ex Xxx dell’Asp venerdì 27 ottobre tornano in piazza
Il corteo partirà da via Pindemonte, proseguirà per Corso Calatafimi e raggiungerà la presidenza della Regione a piazza Indipendenza. Il segre-
tario provinciale Fials-ConfsalMunafò: “Stabilizzare i 653 precari”
PROTESTA DI EX LSU E CONTRATTISTI, IL SINDACATO ALLA REGIONE: “PRONTI ALLO SCIOPERO”
I contrattisti ex Xxx dell’Asp venerdì tornano in piazza contro il precariato. Il corteo partirà alle 8 da via Pindemonte, proseguirà per Corso Calatafimi e raggiungerà la presidenza della Regione a piazza Indipendenza. A darne notizia il segretario provinciale Fials-Confsal Xxxxxxxx Xxxxxx motivando la protesta: “Pur in presenza di una legge regionale e di una legge nazionale, nessuna delle istituzioni preposte promuove la stabilizzazione dei circa 653 precari. Ad oggi, inoltre, non è pervenuta nessuna convocazione dalla Prefettura per avviare il tentativo di raffreddamento del conflitto per cui torniamo a sollecitare un tavolo negoziale”.
La Segreteria Provinciale FialsPalermo
FIALS PAVIA: STRAORDINARI NO PAGATI, VIA ALL’ESPOSTO DA PARTE DELLA FIALS
Nel 2016 superata quota 144mila ore. Il sindacato: retribuito solo il 40% del lavoro fatto, l’ispettorato deve indagare
Sempre meno infermieri, sempre più straordinari. Ma nel 2016, quando è stato toccato il record delle 144mila ore di lavoro extra da parte del com- parto ospedaliero a Voghera e negli altri ospedali provinciali (contro le 119mila del 2015 e le 126mila del 2014), solo il 40 per cento è stato regolarmente retribuito, mentre del restante 60 non c’è ancora traccia in busta paga. Lo denuncia il sinda- cato autonomo Fials, che dopo aver aperto una vertenza ha presentato nelle scorse ore anche un esposto all’Ispettorato del lavoro di Pavia, invitandolo ad indagare su quella che viene considerata una situazione del tutto anomala. «Per far rientra- re il monte ore degli straordinari entro dimensioni fisiologiche – spiega Xxxxxxx Xxxxxxx, segretario Fials – servirebbero un centinaio di infermieri in più rispetto alla dotazione attuale. Ma l’Asst continua a preferire la soluzione del lavoro extra a una politica efficace di assunzioni, soprattutto a tempo indeterminato». A pre- occupare sono anche i cinque anni della prescrizione, trascorsi i quali i lavoratori perdono il diritto al pagamento degli straordinari. «Diciamo un chiaro e secco no al tentativo di raggiungere gli obiettivi di piano (i parametri in base ai quali vie- ne valutato il buono o insufficiente rendimento delle aziende ospedaliere) sulla pelle dei lavoratori», insiste il sindacalista. Ma nel mirino finisce pure la rsu, la rappresentanza sindacale interna della sanità locale (nella quale la Cisl è storica- mente maggioritaria): «Mai una sua parola o una presa di posizione forte – insiste Gentile – su questa grave emergenza». Un’occhiata ancora ai numeri. Il personale infermieristico e ostetrico ha effettuato, nel 2016, un totale di oltre 77mila ore straordinarie (pagate meno di 50mila); il personale tecnicopiù di 27mila (pagate 12mila); gli operatori socio-sanitari (oss) oltre 10mila (pagate tra le 6 e le 7 mila); quello amministrativo 18mila (meno di 10mila pagate) il personale tecnico addetto ai servizi socio-assistenziali circa 3mila (2mila pagate).
FIALS POTENZA: AIAS POTENZA, MANCATO ACCORDO. POSTI DI LAVORO A RISCHIO. NUOVA ASSEMBLEA INDETTA DALLA FIALS
La Fials, dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale Aias di Potenza, ha convocato lunedì 16 ottobre per un incontro in
Prefettura per un tentativo di conciliazione, a cui hanno preso parte il segretario re- gionale Fials Xxxxxxx Xxxxxxxx e il segretario provinciale Xxxxxxxx Xxxxxxxx. «Nessun accordo – dichiara la Bellitti – è stato raggiunto a salvaguardia dei posti di lavoro, messi a rischio dalla riduzione dei tetti di spesa negli anni pregressi e delle ore di terapia, comportando di conseguenza, secondo l’Aias, un sovrannumero dei dipen- denti». «La Fials – continua la sindacalista – sostiene la sacralità del posto di lavoro continuando la sua battaglia al fianco dei dipendenti Aias e chiedendo alla Regione Basilicata e al Presidente della Regione di mettere in atto tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dei posti di lavoro e del diritto di cura e salute dei disabili e delle loro famiglie». «E’ necessario che la Regione Basilicata avvii un percorso di confronto nel garantire le giuste risorse economiche,
Anno 2017
rilanciando ed anche rimodulando le sue funzioni, riconoscendo all’AIAS di Potenza la sua attività essenziale nel contesto della comunità lucana a garanzia del diritto e del miglioramento della salute fisica e psichica dei disabili. «Le risorse economiche investite per il miglioramento della salute fisica e psichica dei disabili– continua il segretario regionale Fials –non possono essere annullate dimettendo i pazienti, ma al contrario vanno mantenuti nel tempo gli interventi individualizzati per il mante- nimento di livelli accettabili di salute e integrazione sociale». «La Fials – conclude la Bellitti – continua la vertenza sindacale di tutela dei posti di lavoro e mercoledì 18 ottobre ha indetto un’assemblea generale di tutti i dipendenti dell’Aias di Potenza per condividere un percorso unitario per la salvaguardia dei livelli occupazionali ».
FIALS RAGUSA: COMUNICATO STAMPA DELLA SEGRETERIA PROVINCIALE
Si porta così a compimento quell’auspicato salto di qualità che la nor- mativa nazionale e regionale aveva sancito e che costituisce un fattore determinante per la valorizzazione, la crescita e lo sviluppo professio-
nale di tutte le figure sanitarie che lavorano nell’A.S.P. di Ragusa, così come è av- venuto nelle altre Regioni d’Italia e nei Paesi più avanzati della Comunità Europea.
Il Segretario Provinciale Fials Xxxxxx
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
FIALS REGGIO CALABRIA: FIALS INVIA UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER UN BANDO SOSPETTO DELL’ASP REGGIO CALABRIA
La Fials invia un esposto in merito all’avviso per la selezione del nuovo responsabile del settore Risorse economiche. Xxxxxxx: «Delibera illegittima, intervenga anche Scura» Un bando sospetto dell’Asp di Reggio Calabria fa infuriare il sindacato. E la questione arriva dritta dritta alla Corte dei conti affinché valuti un possibile danno erariale. La Fials ha infatti inviato un esposto ai giudici contabili in cui vengono elencate diverse presunte irregolarità in merito all’avviso pubblico, firmato dal dg dell’Azienda provinciale, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, per il conferimento dell’incarico di direttore del settore Risorse economiche a un esperto in contabilità economico- patrimoniale. Il bando prevede un contratto triennale, rinnovabile. Ma, a parere della Fials e del suo segretario provinciale, Xxxxx Xxxxxxx, quell’avviso – e la conte- stuale delibera, firmata lo scorso 5 ottobre – è illegittimo. Per più motivi. Il primo: l’Asp non potrebbe “assumere” un nuovo dirigente perché «non ha la dotazione organica né il piano triennale dei fabbisogni», entrambi previsti dal decreto legi- slativo 75 del 2017. Il secondo: il cosiddetto “Decreto Balduzzi” (legge 189 del 2012) «vieta il conferimento di incarico di struttura complessa a contratti a tempo determinato di cui all’articolo 15 septies (uno strumento che ammette deroghe rispetto alle norme generali per le assunzioni a tempo determinato con rapporto di esclusività, ndr)». Il terzo: lo stesso decreto fissa al 5% della dotazione organica i limiti per il ricorso ai “15 septies”: «Atteso che nell’Asp di Reggio esistono già tre contratti dirigenziali amministrativi e professionali “15 septies”, nel corso del tem- po prorogati, e non esistendo la dotazione organica», va da sé che «l’assunzione in oggetto non può essere effettuata» perché viola «in modo chiaro e inequivocabile le norme in materia». Xxxxxxx ricorda inoltre che il Piano nazionale anticorruzione 2016 «raccomanda in modo perentorio di non utilizzare contratti “15 septies” per le assunzioni di figure dirigenziali», che dovrebbero invece essere scelte in base a
«selezioni pubbliche a tempo determinato». La Fials, oltre all’annullamento della delibera di Xxxxxxxx, chiede al commissario regionale alla Sanità, Xxxxxxx Xxxxx,
«il controllo degli atti, attese le gravi e reiterate violazioni di norme e contratti». E, sullo sfondo, resta l’esposto alla Corte dei conti, che avrà il compito di verificare se sussistano o meno le motivazioni per «attivare le procedure per danno erariale».
La Segreteria Provinciale Fials Reggio Calabria
FIALS ROMA: BASTA PROPAGANDA SUL POLICLINICO XXXXXXX X DA PARTE DI XXXXXXXXXX. FIALS CHIEDE UN DIBATTITO PUBBLICO.
“Riteniamo che il presidente del Lazio Xxxxxx Xxxxxxxxxx debba smet- terla di fare mera campagna elettorale inneggiando al cantiere del Policlinico Xxxxxxx X che si candiderebbe a essere il più importante cantiere del Sud Italia e forse anche del Paese, ma scelga di sedersi al tavolo del confronto pubblico con operatori e parti sociali. Qui l’unico che si sta candidando è proprio Xxxxxx Xxxxx- retti perché anche in seguito ai ripetuti esposti alle autorità competenti tra cui l’Anac, al policlinico non è partita nemmeno una gara. Tantomeno un avviso per manifestazione d’interesse”. E’ quanto riporta la nota della Segreteria provinciale Fials di Roma commentando le parole del governatore Xxxxxxxxxx e precisando che la Conferenza dei servizi per la ristrutturazione del Policlinico si è tenuta ormai il 18 dicembre del 2015, quasi due anni fa. “A oggi tutte le questioni critiche sollevate da Fials, considerando anche la nota prot. 31295 del 28 ottobre 2016 del ministero della Salute, ancora non hanno trovato risposta. Piuttosto nei vari atti di sindacato ispettivo promossi da Fials – prosegue la nota – si è evidenziato come dal progetto preliminare-studio di fattibilità non si rileva in maniera chiara né come saranno ristrutturati ai sensi della normativa antisismica gli edifici, né il quadro economico necessario per ciascun edificio per tale intervento. Ciò ha trovato conferma non solo nelle Deliberazioni assunte dalla stessa Azienda Ospedaliera Universitaria Po- liclinico Xxxxxxx X, ma nello stesso decreto del commissario ad acta (n. U00412 del 14 settembre 2017) dove sorprendentemente si legge ‘al punto 6 dell’allegato che gli interventi di adeguamento e/o miglioramento antisismico per l’intero patrimo- nio immobiliare in uso presso le aziende del servizio sanitario regionale al momen- to non sono finanziati e saranno oggetto di un successivo Accordo di programma”. “A questo punto è inderogabile che il presidente Xxxxxxxxxx ci spieghi come possano essere ristrutturati edifici ospedalieri senza contemporaneamente provvedere al
loro adeguamento e/o miglioramento antisismico. Si dovrà poi intervenire due vol te con spreco importante di risorse pubbliche? Già è stato conteggiato un decennio per la realizzazione dell’attuale progetto deliberato per il Policlinico, forse anche 15 anni e solo per la messa a norma di solo il 40 per cento della struttura(circa 80.000 mq su 200.000 mq). E’ spontaneo chiedersi come potranno rimanere aperti gli edifici non messi a norma. Siamo al paradosso: metà ospedale in sicurezza e l’altra metà a rischio. Motivo che ci porta a dire: basta soliloqui! E chiedere un confronto pubblico – conclude la nota Fials – esattamente come recita il nuovo Codice degli appalti che prevede all’art. 22 il dibattito pubblico con i vari soggetti portatori di interessi”.
La Segreteria Provinciale Fials Roma
FIALS SALERNO: PRENOTAZIONI DELLE VISITE INTRAMOENIA, CON LE NUOVE REGOLE, TRASPARENZA E CRESCITA.
Nuove regole per garantire trasparenza alle modalità di prenotazione delle visite INTRAMOENIAper i pazienti, nell’ottica della moralizzazio- ne e dell’efficienza. Questa la proposta di Xxxxx Xxxxxxxxxx, segretario della Fials medici del Ruggi. Non tutti, però, sembrano aver compreso
gli obiettivi di tale regolamentazione: non sono mancate, infatti, critiche per la ri- chiesta presentata dalla Fials alla Direzione. “Con rammarico, devo affermare che la parola REGOLAMENTAZIONE è stata interpretata in senso negativo ed addirittura vessatorio, ma non è così: l’obiettivo che ci proponiamo come sindacato, non è quello di ergerci a falsi moralisti o a moderni DON CHISCIOTTE o, addirittura, a persecutori dei nostri stessi colleghi e quindi di noi stessi, ma abbiamo la ferma intenzione di sostenere il processo di modernizzazione e di evoluzione ed in taluni casi, se necessario, di trasparenza e di moralizzazione, in linea con quanto fatto dal Direttore Generale e dall’onorevole Xx Xxxx, salernitano presidente della Regione Campania, in tema di Sanità Pubblica”, ha spiegato Xxxxxxxxxx.
GLI OBIETTIVI DELLA PROPOSTA
“Siamo coscienti e fiduciosi che anche i colleghi che sulle prime non vedono di buon occhio la nostra iniziativa, saranno contenti e soddisfatti che la negoziazione aperta e serena di nuove regole porterà ad un aumento della fiducia dell’utenza nei nostri confronti ed a maggiori soddisfazioni professionali ed anche economiche per gli operatori - continua Xxxxxxxxxx - rendendo compiuto, finalmente, almeno in que- sto settore, il processo di aziendalizzazione della nostra Sanità che tanto sta a cuore al nostro Governatore e che qualifica il nostro tessuto sociale ed umano. Siamo disponibili, senza preclusioni, al confronto sereno e siamo certi che lavorando tutti insieme nella stessa direzione, faremo cose buone per l’utenza per l’Azienda e per noi stessi”, ha aggiunto il segretario Xxxxx Xxxxxx. Scopo della revisione delle regole dell’attività INTRAMOENIA, secondo Xxxxxxxxxx, infatti, è quello di avvicinare l’uten- za al Ruggi, per potenziare l’attività istituzionale e per ottenere, quindi, una buona attività libero-professionale, lasciando che sia l’azienda a gestire le prenotazioni delle visite e offrendo all’utenza, così, la possibilità di scegliere tra l’attività istitu- zionale e quella privata, puntando su un sistema trasparente, sulla scia delle strut- ture ospedaliere centro-settentrionali tanto ricercate. Il conseguente incremento dell’utenza, infine, come sottolineato dal segretario della Fials, consentirebbe al Ruggi, alla lunga, anche di estendere la sua attività con nuovi ambulatori destinati
all’attività libero-professionale dei medici.
FIALS VICENZA: FIALS CONTESTA LA MANCATA CITAZIONE DELLA SUA AZIONE…
La Segreteria di Vicenza della FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) ci invia la nota che pubblichiamo di seguito a firma del Segretario Xxxxxxxx Xxxxxxxx e del Coordinatore RSU FIALS Xxxxxxx Xxxxxxxxx. In data odierna è apparso sul Giornale di Vicenza un arti-
colo (che pubblich9amo in fondo a questa nota) che menzionava le RSU dell’attuale ULS8 in modo del tutto inesatto e/o incompiuto. Che possa capitare ad un non addetto ai lavori ci può stare, “errare humanum est”, ma che a cimentarsi su una informazione non corretta sia un Segretario, la cosa diventa sospetta. Sarà forse perché proprio la FIALS è stata a dare l’avvio della trattativa per le progressioni orizzontali con la prima richiesta presentata la tavolo della contrattazione? O forse perché la FIALS si occupa di tutti i lavoratori senza distinzione (non esistono solo gli infermieri, ma anche gli operatori, gli OSS, gli addetti alla portineria, gli autisti di ambulanza, gli amministrativi, i dirigenti, ecc...).
Sempre dall’intervento apparso sul Giornale di Vicenza si apprende che la RSU re- golarmente riunitasi a giugno con voto unanime ha scelto la strada della contratta- zione. Bisognerebbe anche dire che è la strada prevista dal contratto. E comunque visto che non viene menzionata la FIALS delle due l’una: o la FIALS era assente oppure non ha votato per quella metodologia. In ogni caso il voto non può essere considerato unanime. Ma se unanime era perché non è stata menzionata la FIALS presente all’incontro?La FIALS è’ libera e si occupa solo ed esclusivamente dei la- voratori. La FIALS era presente, ha tentato di convincere circa l’opportunità della necessità di dare seguito alle progressioni e sostenere la corretta retribuzione e turnazione di chi lavora; forse questo atteggiamento propositivo non è piaciuto a qualcuno. Rallentare i tempi della contrattazione vuol dire che i lavoratori non ve- dono alcun beneficio mentre il loro denaro rimane a disposizione dell’Amministra- zione. A chi giova tutto ciò?Comunque sia, qualcuno vuole estromettere e zittire la FIALS, noi ci siamo eccome se ci siamo. *SANITA’. Gli straordinari non pagati all’Ulss
8. Nursind a Pavesi: «L’accordo proposto non è conveniente». Xxxxxxx: «Sembra non si voglia raggiungere una soluzione» Dopo le dichiarazioni del direttore ge- nerale dell’Ulss 8 Xxxxxxxx Xxxxxx sugli straordinari non pagati dal 2001 è la volta del Nursind a prendere posizione. «Il direttore generale dell’Ulss 8 Berica minaccia di interrompere i rapporti con i sindacati che in una logica di confronto dialettico e tecnico, invece, sono alla ricerca di una soluzione equilibrata e che riconosca il lavoro di chi ogni giorno è in corsia», si legge in una nota. «Pavesi ancora una volta prende posizione sulle vertenze sindacali senza essere informato. Confonde i piani ed i ruoli dei soggetti deputati alla contrattazione - spiega il segretario provinciale del Nursind, Xxxxxx Xxxxxxx -. La strada della contrattazione con l’azienda è stata scelta dalla Rsu regolarmente riunitasi a giugno, con voto unanime di tutti i gruppi
che la compongono (Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Usb). E con l’occasione, in merito alle fasce di attribuzione, è stato dato mandato vincolante al coordinatore di non ac- cettare la proposta dell’amministrazione sui 50 punti, ma al massimo 35 per la va- lutazione».
ESTERO
Anno 2017
«Le dichiarazioni sulle presunte responsabilità di alcuni soggetti piuttosto che altri
- sottolinea Xxxxxxx - sono solo strumentalizzazioni di un’amministrazione incapa- ce di arrivare al negoziato, cosa peraltro mai verificatasi con i precedenti direttori generali. Alla luce di questo non possiamo che consigliare al dg Pavesi di essere più accorto sulle proprie affermazioni pubbliche ed interne all’azienda, se ha veramen- te intenzione di negoziare».
Entrando nel merito Xxxxxxx sottolinea che «l’accordo proposto non è assoluta- mente conveniente per gli infermieri
La Segreteria Provinciale FIALS di Vicenza
FIALS VITERBO:VILLA IMMACOLATA. PER LA FIALS “POLITICHE OCCUPAZIONALI NON POSITIVE”
Abbiamo potuto constatare che a nostro parere l’Istituto Villa Im- macolata, ritenuto inopinabilmente un “fiore all’occhiello” della
riabilitazione e punto di riferimento per tutto l’alto Lazio e non solo, ha intrapreso da molti mesi una politica gestionale delle risorse umane, che sta facendo acqua da tutte le parti. In ripetuti incontri con codesta Direzione non ultimo quello del 10-02-2015, questa organizzazione sindacale, ebbe a richiedere a codesta Dire- zione, senza averne un reale riscontro, una adeguata ridistribuzione dei carichi di lavoro ed una verifica dei turni di tutti gli operatori, attraverso la esatta indicazione dell’orario(matrice) effettuato da ciascuno.
Da allora, non si è mai arrivati ad una definizione seria dell’articolazione dei turni di lavoro, capace di coniugare da una parte il dovere di garantire prestazioni qualitati- ve e quantitative adeguate alla assistenza dei pazienti e dall’altra, in modo traspa- rente, orari di lavoro accettabili per gli operatori, nell’ambito dei limiti contrattuali. Da troppo tempo ormai, i dipendenti in stato di malattia sia di breve che di lunga durata, in ferie o assenti giustificati a vario titolo, non vengono sostituiti, ne trova giustificazione, quanto più volte asserito da codesta direzione su presunti esuberi di personale, dal momento che, perlomeno infermieri ed operatori socio sanitari, sono totalmente insufficienti a garantire l’attuale copertura dei turni. In tale si- tuazione infatti, la direzione del personale si limita ad adottare lo “stratagemma”, di spostare ripetutamente personale da un reparto all’altro a mò di “tappa buchi, svestendo un altare per coprirne un altro”.
Tale modo di interpretare i doveri di garantire assistenza ai ricoverati da parte di codesta direzione, ci lascia molto perplessi ed estremamente preoccupati per il clima conflittuale che si è generato. Come è noto a codesta Direzione, una sot- trazione del tempo dedicato all’assistenza sotto i livelli previsti dalla normativa ed oserei dire sotto il comune buon senso, oltre a rappresentare un possibile indebito arricchimento da parte dell’istituto accreditato – trattandosi di denaro pubblico che la Regione Lazio impiega in modo strettamente finalizzato e regolamentato – può determinare anche un’ azione di rivalsa da parte di quei pazienti, che a causa delle carenze assistenziali richiamate, ne subiscano un possibile danno. Va con se che questa organizzazione sindacale, qualora non si verifichi un cambiamento so- stanziale a brevissimo termine, nella gestione dei turni e degli orari, operando le dovute integrazioni di personale, sarà costretta ad intraprendere ogni iniziativa a tutela dei pazienti e degli stessi operatori.
Pertanto, si confida nel tempestivo intervento della S.V., al fine di scongiurare ulte- riori azioni di lotta che saranno sicuramente più clamorose.
L’Assemblea dei lavoratori svoltasi in data 14 -07-2017, dove hanno partecipato numerosissimi terapisti, infermieri ed Operatori Socio Sanitari, ha confermato negli interventi dei partecipanti che quanto sostenuto da questa organizzazione sinda- cale nella nota del 10-07-2017 (che si allega), rappresenta la reale ed oggettiva situazione di grave carenza di personale addetto all’assistenza diretta dei ricoverati. Le affermazioni della Direzione dell’Istituto su tale argomento dei giorni scorsi, ten- denti a negare o minimizzare le difficoltà lavorative di tutti gli operatori ed il disagio nei confronti dei pazienti, sono state contestate nei fatti documentabili dai turni di servizio. Pertanto, la scrivente organizzazione sindacale, nel proclamare lo stato di agitazione dei propri iscritti, che potrà essere revocato solo all’indomani della verifica di un concreto adeguamento del numero degli operatori e di un sostan- ziale miglioramento delle condizioni di assistenza ai pazienti, comunica alle SS.LL. che provvederà a richiedere l’intervento delle autorità di controllo per l’accerta- mento dei requisiti di accreditamento, in relazione alle carenze richiamate relative all’assistenza ed alla riabilitazione di tutti i pazienti in trattamento presso codesto l’Istituto. Provvederà nel contempo ad informare le associazioni dei famigliari dei pazienti, sulle condizioni relative all’assistenza dei ricoverati.
La Segreteria Provinciale Fials Viterbo
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SPAGNA: ISTITUITA IN ANDALUSIA LA FIGURA DELL’INFERMIERE SCOLASTICO
Il via libera è arrivato dalla Commissione del Parlamento Andaluso. La figura professionale, introdotta nelle scuole andaluse nel prossimo anno scolastico 2017/18, sarà protagonista e responsabile dell’Educazione sanitaria che va dalle corrette abitudini alimentari ad una sana pratica sportiva, dal rifiuto di sostanze stupefacenti e alcol alla pratica del sesso non protetto
La figura dell’infermiere scolastico, master universitario conseguibile dopo la lau- rea quadriennale, sarà inserito a pieno titolo nell’organico scolastico in Andalusia. A dare il semaforo verde all’introduzione di questa figura professionale nelle scuo- le spagnole dell’Andalusia nel prossimo anno scolastico 2017/18 è stata la Com- missione del Parlamento Andaluso all’istituzione dell’Infermiere scolastico. “L’in- fermiere è essenziale, se vogliamo affrontare il mondo giovanile in maniera globale
– ha detto la deputata Xxxxx Xxxxxxx – con gli infermieri possiamo portare avanti un progetto globale di salute, dal monitoraggio dei bambini ad una campagna di prevenzione e sensibilizzazione alle sane abitudini”.
E l’infermiere non servirà a “mettere un cerotto” ha precisato Escrivà: “Se si pensa a come l’Andalusia sia la comunità con più gravidanze nell’età adolescenziale, che 1 bambino su 4 è obeso e che 7 bambini su 10 consumano alcool dopo i 14 anni, comprendiamo la funzione fondamentale dell’infermiere”. Il progetto vede l’infer- miere scolastico protagonista e responsabile dell’Educazione sanitaria che va dalle corrette abitudini alimentari ad una sana pratica sportiva, al rifiuto dell’abuso di sostanze stupefacenti, alcol ed alla pratica del sesso non protetto.
Ma non solo, questa figura sarà un punto di riferimento per la gestione delle ma- lattie croniche dei bambini riducendo anche l’assenteismo dovuto alla sommini- strazione delle terapie.
PORTOGALLO:INFERMIERI PORTOGHESI. PRENDE IL VIA UNA SETTIMANA DI PROTESTE: STIPENDI TROPPO BASSI
Gli infermieri portoghesi hanno dato il via, martedì 12 settembre, ad una settimana di proteste, richiamando tutti i professionisti ad unirsi e ad aderire ad uno sciopero massivo.(daRedaccion Medica) L’unione infermieri Portoghesi, fa sapere che l’a- derenza allo sciopero, ha raggiunto in tutto il Paese, l’85%; uno sciopero che non pochi problemi provocherà, come la cancellazione di molti interventi chirurgici. Intanto, molti gli infermieri si sono riversati davanti ai cancelli dei maggiori ospe- dali delle città di Lisbona, Porto e Coimbra. Infermieri, avvisati di precettazione, per uno sciopero considerato irregolare dal Segretario di Stato per l’occupazione.
Ma perché protestano i nostri colleghi?
La protesta nasce, dal rifiuto del Ministero della Sanità, di accettare la richiesta dell’Unione degli infermieri, di alzare gli stipendi, rimasti indietro rispetto all’attua- le costo della vita. Una problematica comune quella degli stipendi, lo sappiamo bene noi Italiani, che attendiamo da un decennio il rinnovo del contratto.
SPAZIO RISERVATO ALLE STRUTTURE PROVINCIALI
Arrivederci al prossimo numero di
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