SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2020
C&A Consulenti Associati S.p.A in liquidazione
Holding di partecipazione a capo del gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati”
INFORMATIVA AL PUBBLICO
Terzo pilastro di Basilea 3
SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2020
(documento redatto in ottemperanza al Regolamento Europeo 575/2013)
INDICE:
INTRODUZIONE 3
1.AMBITO DI APPLICAZIONE E PROFILO DELL’ENTE 4
2. DISPOSITIVI DI GOVERNO SOCIETARIO 6
3.OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO 7
4. FONDI PROPRI 20
5. REQUISITI DI CAPITALE 23
6. RISCHIO DI CREDITO 27
7. USO DELLE ECAI 29
8. ATTIVITA’ VINCOLATE E NON VINCOLATE 31
9. RISCHIO OPERATIVO 32
10.POLITICHE DI REMUNERAZIONE 33
11. DICHIARAZIONE DEI CO- LIQUIDATORI 38
INTRODUZIONE
La regolamentazione interna ionale in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari
pone l’attenzione su
specifici
obblighi attinenti la
trasparenza informativa nei confronti del
pubblico.
Dal 1° gennaio 2014
sono state trasposte
nell’ordinamento dell’Unione
Europea le
riforme degli accordi del Comitato di Basilea note come “Basilea 3”.
Gli accordi di Basilea 3, pur introducendo importanti novità al fine di rafforzare i requisiti di patrimonializzazione degli intermediari, hanno mantenuto costante la struttura complessiva basata su tre pilastri:
• il Primo Pilastro disciplina il calcolo dei requisiti patrimoniali necessari per fronteggiare i rischi tipici dell’attività dell’intermediario;
• il
Secondo Pilastro consta del processo di
autovalutazione interna dell’adeguatezza
patrimoniale (ICAAP) e del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (ILAAP) alla cui definizione sono invitati gli intermediari al fine di porre in essere uno specifico processo di controllo in termini di adeguatezza sia con riferimento all’esercizio considerato sia prospettica;
• il Terzo Pilastro tratta gli obblighi di informativa al pubblico, per il cui adempimento gli
intermediari devono fornire e rendere fruibili al pubblico informazioni qualitative e
quantitative con riferimento alla propria adeguatezza patrimoniale, a l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla identificazione, misurazione e gestione degli stessi.
In ambito comunitario i contenuti di “Basilea 3” sono stati recepiti con l’emanazione:
– del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (“CRR”), che disciplina i requisiti
prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento pubblico;
e le regole sull’informativa al
– della
Direttiva (UE) 2013/36 del 26
giugno 2013 (“CRD IV”), che riguarda, fra l'altro, le
condizioni per l'accesso all'attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di
servizi, il processo di controllo prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.
Alla suddetta normativa si
aggiungono
le disposizioni emesse dalla
Banca d’Italia con la
Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, che raccoglie le disposizioni di
vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari italiani, riviste e aggiornate per adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale.
La presente “Informativa
al pubblico” si inserisce
all’interno
del Terzo pilastro
rappresentandone lo strumento principale di applicazione. Essa riporta i principali risultati ottenuti nell’ambito dei processi ICAAP e ILAAP, con l’obiettivo di fornire un’informazione trasparente al pubblico riguardante i rischi a cui è esposto il Gruppo di SIM, le strategie di gestione degli stess i
ed i requisiti patrimoniali che ne derivano. I processi CAAP e ILAAP sono effettuati in coerenza
con il principio di proporzionali à che consente agli intermediari di dimensioni minori l’utilizzo di metodologie standardizzate e semplificate. La struttura del documento ed i relativi contenuti sono
coerenti con quanto
disposto dal regolamento UE 575/2013 (cd CRR –
Capital Requirements
Regulation) ed, in particolare,
con la parte 8 e con
la parte
10, Titolo
I Capo 3
riguardanti
specificatamente l’informativa al pubblico.
Si evidenzia che ai sensi dell’art 432 della CRR sono state omesse tutte le tipologie di rischio e tutte le informazioni non rilevan i per il Gruppo.
Il presente documento illustra le informazioni concernenti l’adeguatezza patrimoniale del
Gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati” con riferimento al 31 dicembre 2020.
1.AMBITO DI APPLICAZIONE E PROFILO DELL’ENTE
Gli obblighi di informativa contenuti nel presente
documento, secondo
quanto previsto dal
Regolamento 575/UE art. 436 si applicano al Gruppo di Sim denominato “C&A Consulenti Associati S.p.A”.
C&A Consulenti Associati S.p.A. in liquidazione (di seguito “C&A” o “Capogruppo”) è costituita come Holding di partecipazione a capo del gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati”, iscritta all’Albo dei gruppi di SIM con provvedimento della Banca d’Italia N.0433944/10 del 3 giugno 2010 al numero 20041.0.
Il gruppo di Sim risulta essere così composto:
- CAPOGRUPPO:
“C&A Consulenti Associati S.p.A. in liquidazione”, società finanziaria con sede in Genova;
- SOCIETA’ CONTROLLATA:
“Unicasim SIM S.p.A.”, società di intermediazione mobiliare con sede in Genova.
C&A Consulenti Associati S.p.A. è una Holding di partecipazione “pura” e pertanto non svolge alcuna attività operativa. Con effetto dal 4 giugno 2018 l’assemblea dei soci della stessa ne ha deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione volontaria ex nr. 6) comma 1 art. 2484 c.c..
Unicasim S.p.A. (di seguito, " UNICASIM" o la "SIM" o anche la "Società") è iscritta all’Albo di
cui all’art. 20 del decreto legislativo 24 febbraio 19 8, n. 58 (di seguito, il "Testo Unico della
Finanza" o il "TUF") ed autorizzata allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio
(delibera
CONSOB
n. 12703
del 8 agosto 2000),
esecuzione
di ordini
per conto
dei clienti
(delibera
CONSOB
n. 12703 del 8 agosto 2000), ricezione e
trasmissione di ordini (delibera
CONSOB n. 12703 del 8 agosto 2000), collocamento senza impegno irrevocabile nei confronti
dell’emittente (delibera CONSOB n. 15457 del 13
giugno 2006) e consulenza in
materia di
investimenti (delibera CONSOB 13 novembre 2007, n.16216 in attuazione del D.Lgs.n.164 del 17 settembre 2007).
La SIM è
sottoposta
all’attività di Direzione e Coordinamento
esercitata
da C&A
Consulenti
Associati S.p.A.
Le entità rientranti nel gruppo di SIM sono consolidate integralmente.
Non vi sono controllate non incluse nel consolidamento ai fini di vigilanza.
Con riferimento all’obbligo di informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale,
così come
disciplinata dal Regolamento
“CRR” la
SIM in qualità di soggetto appartenente a
“Gruppo di SIM” non pubblica un’autonoma “informativa al pubblico”.
Con riferimento al sistema di valutazione aziendale dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e del sistema di gestione del rischio di liquidità C&A ha approvato il 25 maggio 2021 il resoconto
ICAAP e
ILAAP di
Gruppo aggiornato. Il calcolo dei requisiti
patrimoniali consolidati è stato
effettuato
applicando
la normativa vigente e tenendo conto dei propri dati previsionali al 31
dicembre 2020.
Il Gruppo C&A
Consulenti
Associati
con la redazione del presente documento intende
adempiere agli obblighi di pubblicazione di informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale,
l'esposizione ai rischi e le caratteristiche misurazione ed alla gestione di tali rischi.
generali dei sistemi
preposti all'identificazione, alla
Le informazioni di carattere qualitativo inserite nel presente documento sono riferite
prevalentemente alla
controllata
Unicasim
SIM S.p.A, la quale
è unica società del
gruppo che
presta servizi di investimento, mentre le informazioni quantitative si riferiscono al Gruppo di SIM. Al fine di adempiere agli obblighi derivanti dal III Pilastro, il Gruppo mette a disposizione del pubblico il presente documento tramite il sito internet (xxx.xxxxxxxx.xx).
2. DISPOSITIVI DI GOVERNO SOCIETARIO
Il modello di governance adottato dalle Società del Gruppo è quello tradizionale basato sulla presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale.
L’assunzione della carica di
Amministratore così
come quella di Sindaco, è subordinata al
possesso
dei requisiti di onorabilità, professionalità
e indipendenza richiesti dalle leggi e dai
regolamenti vigenti all’atto della nomina inerenti le so ietà di intermediazione mobiliare. I requisiti
sono verificati in base alle disposizioni di cui al Decreto n° 468 del 11 novembre 1998, esaminando la posizione di ciascuno degli interessati secondo le modalità operative previste dall’art 13 del TUF.
L’assunzione della carica di Amministratore è subordinata alla verifica della insussistenza di
fattispecie di cumulo di cariche che ricadano nel c.d. “divieto di interlocking” ai sensi dell’art. 36 del Decreto Legge 6 dicembre 2011 n° 201 convertito con modificazione dalla Legge 22 dicembre 2011 n° 214.
I poteri decisionali ad oggi all'Amministratore Delegato.
sono in prevalenza
delegati dal Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione della SIM del Gruppo è composto da cinque membri di cui uno riveste la carica di Amministratore Delegato.
I membri
del Consiglio di Amministrazione hanno
competenze in diversi settori
economico-
finanziari e legali al fine di potere applicare la loro esperienza nei diversi ambiti della gestione aziendale.
Con delibera del 22 maggio 2018 iscritta al Registro Imprese il successivo 4 giugno, l’assemblea dei soci di C&A, convocata in sede straordinaria, ha deliberato di procedere con lo scioglimento e la
messa in liquidazione di C&A ai sensi dell’art. 2484 c mma 1 n. 6 del Codice Civile. Con la stessa
xxxxxxxx è stato altresì nominato un organo composto da due liquidatori cui sono stati conferiti in via disgiunta i poteri di rappresentanza processuale e sostanziale della Società.
Considerata la dimensione e la complessità operativa del Gruppo non è stato istituito un Comitato di gestione del rischio.
Il Presidente di Unicasim ricopre anche la carica di co-liquidatore di C&A.
3.OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO
La gestione dei
rischi del
Gruppo coinvolge con diversi
ruoli la
direzione,
gli organi
amministrativi e di controllo, tutte le strutture e il personale.
In tema di governance, la responsabilità primaria del processo è collocata in capo agli Organi
societari
(Consiglio
di Amministrazione, Alta
Direzione,
Collegio
Sindacale,) i quali
predispongono idonei dispositivi di governo societario e adeguati meccanismi di controllo, al fine di fronteggiare i rischi a cui il Gruppo può essere esposto.
gestione e
In particolare, con riferimento alla SIM del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione, in
qualità di
organo con funzione di supervisione strategica, definisce le
strategie aziendali in
relazione agli scenari competitivi e regolamentari e le politiche di gestione del rischio, definisce e approva le linee generali dei processi ICAAP e ILAAP, assicurandone l'adeguamento tempestivo, approva la struttura dei presidi organizzativi e delle relative deleghe e delibera l’adozione degli opportuni strumenti di controllo.
Il Collegio Sindacale vigila sull’adeguatezza e sulla rispondenza dei processi ICAAP e ILAAP ai requisiti stabiliti dalla normativa.
Il sistema di gestione del rischio di Unicasim è articolato su tre livelli:
- Il primo livello di controllo in capo ai responsabili delle singole funzioni alla quali ogni specifico indicatore di rischiosità è attribuibile;
- Il secondo livello di controllo, in capo alle funzioni di Gestione del Rischio (che presiede al funzionamento del sistema di gestione del rischio e ne verifica il rispetto), di Compliance (che effettua controlli di conformità rispetto alle normative vigenti) e di Antiriciclaggio;
- Il
terzo livello di controllo, svolto dalla Funzione di
Revision
Interna,
che valuta
l’adeguatezza controllo.
e l’efficacia dei sistemi, dei processi, delle procedure e dei meccanismi di
Tra le attività cui è deputata la Funzione di Gestione del Rischio rientrano:
- la collaborazione alla definizione del sistema di gestione del rischio della SIM;
- il presidio del funzionamento del sistema di gestione del rischio della SIM a la verifica del suo rispetto da parte della SIM stessa e dei soggetti rilevanti;
- la
verifica dell’adeguatezza e dell’efficacia delle misure
prese per rimediare alle carenze
riscontrate nel sistema di gestione del rischio;
- la salvaguardia dell’integrità patrimoniale della SIM.
La Funzione, che risponde direttamente al Consiglio
di Amministrazione, presenta
agli organi
aziendali relazioni sull’attività svolta con periodicità mensile, oltre ad una relazione annuale in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio da parte del Consiglio di Amministrazione. La Funzione di Conformità che ha il compito di identificare nel continuo le norme applicabili alla
SIM e di
verificare
che le procedure aziendali siano coerenti
con l'obiettivo di prevenire la
violazione
di norme esterne, Leggi
e Regolamenti, oltre che di codici
interni di
condotta/comportamento applicabili alla SIM.
La Funzione Antiriciclaggio ha il compito, in particolare, di presidiare il rispetto delle norme di specifica competenza nonché di verificare l’idoneità delle procedure e del sistema dei controlli interni in ambito antiriciclaggio.
La Funzione di Revisione Interna vigila,
tra l’altro, sull'adeguatezza e
sulla rispondenza del
sistema di gestione e controllo dei rischi e dei processi ICAAP ed ILAAP e conduce una revisione sia sui "Processi" nella sua configurazione globale sia sulle sue singole parti.
La SIM
ha, inoltre adottato, un proprio
modello di Organizzazione, Gestione e controllo nel
rispetto del Decreto
Legislativo
231/01 in
tema di
responsabilità amministrativa delle persone
giuridiche
(“Il Modello”), aggiornato nel
mese di dicembre 2018, che ha lo scopo
di ridurre
sensibilmente il rischio di commissione di reati da parte dei soggetti ad essa a vario titolo legati.
La SIM ha istituito un Organismo di Vigilanza 231 che vigila sul rispetto del Modello ed effettua relazioni periodiche sull’attività svolta indirizzate al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale.
Di seguito viene illustrata la posizione del Gruppo rispetto ai rischi principali di primo e secondo
xxxxxxxx, sulla base dell’elenco della circolare 285.
contenuto
nell’Allegato A. Parte
Prima-Titolo Terzo
Capitolo 1
X. Xxxxxx del Primo Pilastro
A.1. Rischio di credito
Il rischio di credito è il rischio di perdite per inadempimento dei debitori relativo alle attività di rischio, in bilancio e fuori bilancio, escluse quelle che attengono al portafoglio non immobilizzato
nonché le attività dedotte dal cal olo dei requisiti dei fondi propri.
Tra le attività di rischio soggette alla copertura patrimoniale del rischio di credito rientrano:
- le posizioni in strumenti finanziari che fanno parte del portafoglio immobilizzato;
- le esposizioni derivanti da diritti, commissioni, interessi, dividendi e depositi di garanzia inerenti
contratti futures o immobilizzato;
a premio
trattati su
mercati ufficiali connesse con
voci del
portafoglio
- le esposizioni derivanti dalle operazioni di pronti contro termine attive e di prestito titoli concluse al di fuori dell’attività di negoziazione per conto proprio;
- ogni altra attività non dedotta dai fondi propri (i.e. valori in cassa, finanziamenti erogati, diritti non riscossi, commissioni da ricevere, ratei attivi, etc.);
- altre voci diverse da quelle comprese nel portafoglio immobilizzato.
Per far fronte a tale categoria di rischio che si estrinseca sostanzialmente in giacenze di liquidità di proprietà e terzi presso istituti Bancari, la SIM ha elaborato ed approvato idonee misure atte ad arginare l'esposizione al rischio di credito, predisponendo infatti un sistema di selezione e valutazione dei prodotti, delle controparti e del relativo grado di affidamento.
Le procedure interne sono atte a garantire un appropriato livello di monitoraggio del rischio di credito.
La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia standardizzata.
A.2. Rischio di controparte
Il rischio di controparte è definito come il rischio di incorrere in perdite a causa dell’insolvenza
della controparte e
dell’incapacità della stessa di onorare gli
impegni prima del regolamento
definitivo degli stessi.
Per valutare il rischio di pre–settlement Unicasim considera:
a) esposizione attuale: determinata dal rischio nominale (insolvenza della
controparte
rispetto al
valore
nominale del contratto) e dal rischio di sostituzione
(dettato dalla necessità di dover
sostituire l’operazione originaria con una analoga effettuata alle condizioni di mercato);
b) esposizione futura: da calcolare con riferimento a
posizioni
su strumenti derivati,
data dalla
possibilità che in futuro il valore della posizione aumenti o diventi positivo.
Il grado di esposizione a tale tipologia di rischio in relazione all’attività di esecuzione ordini per conto terzi e negoziazione in conto proprio su azionario è minimale. La SIM, infatti, opera quasi esclusivamente su strumenti finanziari negoziati in mercati regolamentati domestici che prevedono la presenza di un sistema di indennizzo e/o un sistema di controparte centrale.
Quanto all’operatività di negoziazione in conto proprio su obbligazioni trattate fuori dai mercati regolamentati la SIM, al fine di mitigare tale rischio, procede a valutare il grado di affidamento
della controparte mediante l’apertura di un’apposita
istruttoria
nella quale, in particolare, si fa
riferimento alla possibilità di operare solo con clienti classificabili come “controparti qualificate”. Il
Consiglio
di Amministrazione,
stabilisce specifici limiti operativi per l’operatività con ciascuna
controparte oggetto di istruttoria.
La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare.
B. Rischi di mercato
Il rischio di mercato è riferito alle variazioni di valore di uno strumento o di un portafoglio di strumenti finanziari correlate a movimenti inattesi dei mercati finanziari.
L’attività
di negoziazione in
conto proprio, svolta
dalla SIM, si articola essenzialmente in
un’attività di trading su titoli alimentata mediante l’utilizzo del cd. “portafoglio di negoziazione di vigilanza”, che comprende strumenti finanziari non destinati a stabile investimento aziendale.
L’attività di negoziazione in
conto proprio non
alimenta il
portafoglio di negoziazione di
correlazione, ovvero
il sotto portafoglio
del portafoglio di negoziazione
ai fini di vigilanza
composto da posizioni verso cartolarizzazioni ed i derivati nth-to-default.
Nello svolgimento di tale operatività la SIM si è dotata di un sistema di controlli articolato su più livelli.
Estendendo le valutazioni a
livello di Gruppo,
la Capogruppo limita la propria attività
all’investimento di parte della liquidità in
Fondi comuni e Sicav per il tramite della
Unicasim,
alimentando a livello consolidato il portafoglio di negoziazione.
Nell'ambito dell'identificazione del rischio di mercato, sono prese
in considerazione tre
sottocategorie: il rischio di posizione, il rischio di regolamento, il rischio di cambio.
I requisiti sono calcolati secondo la metodologia regolamentare.
B.1.Rischio di posizione su titoli di debito e di capitale
Il rischio di posizione può derivare:
• dall’attività di investimento
delle risorse disponibili in strumenti finanziari che permangono
nell’attivo della SIM per effetto dell’attività di tesoreria e che possono subire variazioni avverse
(rischio
generico
e rischio
specifico,
quest’ultimo suddiviso in rischio idiosincratico, di
migrazione e di default);
• dall’attività di investimento delle risorse disponibili in strumenti finanziari che permangono in
posizione per effetto dello svolgimento del servizio di negoziazione per conto proprio e che
possono subire variazioni avverse (rischio generico e rischio specifico) ;
• l'attività di negoziazione in conto proprio prevede un'attività di investimento che alimenta il cd
"portafoglio di negoziazione" ovvero strumenti finanziari non destinati a stabile investimento
aziendale. L’esposizione al rischio di posizione è articola in attività intraday.
di fatto limitata, in
quanto l’operatività si
La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare.
B.2.Rischio di regolamento (delivery)
Il rischio di regolamento, per tutte le operazioni ed indipendentemente dal portafoglio di
appartenenza, si determina quando alla scadenza la controparte non adempie alle obbligazioni di consegna degli importi di denaro dovuti, degli strumenti finanziari, di pagamento degli interessi o di rimborso del capitale prestato.
Il grado di esposizione a tale tipologia di rischio in relazione all’attività di esecuzione ordini
conto terzi è minimale; la SIM infatti opera quasi esclusivamente su strume ti finanziari negoziati
in mercati regolamentati domestici che prevedono la presenza di un sistema di indennizzo e/o un sistema di controparte centrale.
Quanto all’operatività di negoziazione per conto proprio di titoli obbligazionari al di fuori dei mercati regolamentati, la SIM procede a valutare il grado di affidamento della controparte mediante l’apertura di un’apposita istruttoria; nel corso del tempo viene monitorato anche il rispetto dei tempi di regolamento delle operazioni da parte delle controparti medesime. Per quanto riguarda invece l’attività su mercati regolamentati il rischio è mitigato dalla presenza di un sistema di indennizzo e/o un sistema di controparte centrale.
La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare.
B.3.Rischio di cambio
Si definisce rischio di cambio la perdita o profitto sul valore di posizioni espresse in valuta derivante da variazioni dei cross rates tra valute.
Gli impatti derivanti dal rischio di cambio sono limitati. La principale fonte di rischio di cambio è la negoziazione in strumenti finanziari obbligazionari quotati e non quotati su mercati domestici e MTF.
C. Rischi operativi
Per rischio operativo si intende la possibilità di incorrere in perdite derivanti da inadeguatezza o da disfunzioni di:
✓ risorse umane: si tratta di fattori riferibili a eventuali errori, frodi, violazione di regole e
procedure interne e, in personale della SIM;
generale, a
problemi
di incompetenza o negligenza da parte del
✓ sistemi e tecnologia:
si tratta di eventi comprendenti problemi relativi
ai sistemi
informativi, ad errori di programmazione degli applicativi, ad interruzioni informatica o di telecomunicazione;
della rete
✓ processi: si tratta di eventi connessi a violazioni della sicurezza informatica causate da un
carente sistema di controlli interni, a errori
di regolamento delle
operazioni, errori di
contabilizzazione e documentazione delle transazioni, errori nei sistemi di misurazione dei
rischi causati
da modelli e metodologie non
adeguati,
errori nella
valorizzazione degli
strumenti finanziari;
✓ fattori esterni: in tale categoria di eventi si ricomprendono tutti quegli eventi che sfuggono
al controllo
della SIM; esempi
possono essere i cambiamenti
nel contesto fiscale,
regolamentare, legislativo o politico che possono influire
negativamente sulla
redditività,
oppure atti criminali o di vandalismo commessi da soggetti esterni alla SIM, o infine eventi naturali dannosi;
✓ rischio legale o di compliance: ossia il rischio di incorrere in perdite dovute alla violazione di leggi, regole, norme, accordi, pratiche o standard etici.
La Sim per il calcolo dei rischi operativi utilizza il “metodo base”, pertanto il requisito in materia di fondi propri per il rischio operativo è determinato pari al 15% della media triennale dell’indicatore rilevante stabilito all’art 136 del CRR pari al margine di intermediazione più gli altri proventi di gestione.
La SIM si è dotata
di un’apposita procedura aziendale per
l’individuazione, la gestione, la
mitigazione ed il monitoraggio dei rischi operativi a cui è soggetta.
Il “metodo base” sopra descritto è utilizzato anche ai fini del calcolo del requisito consolidato.
D. Rischi di secondo pilastro
Ai fini dell’autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale la SIM, in applicazione del principio di proporzionalità, scompone i rischi di secondo pilastro nelle sottoclassi so to riportate allocando, ove necessario, “capitale interno”.
D.1. Concentrazione dei rischi
Si tratta del rischio
di perdite
derivanti da esposizioni troppo
elevate nei confronti
di singole
controparti, gruppi di controparti tra loro connesse (per settore economico, tipologia di attività, area
geografica) oppure gruppi di cli nti connessi. E' un rischio tipicamente riferito alla concentrazione
del portafoglio crediti oppure controparte o regolamento.
all'esposizione verso
clienti che
rappresentano grandi rischi di
D.1.1. Rischio di concentrazione - Grandi Esposizioni
E’ definito come il rischio di instabilità connesso all’inadempimento di un cliente singolo o di un
gruppo di
clienti connessi, verso cui una
SIM è esposta in misura rilevante rispetto al Capitale
ammissibile.
I rischi di concentrazione sono stabiliti sia con riferimento all’entità dei rischi nei confronti della singola controparte sia all’ammontare complessivo delle esposizioni verso soggetti che presentino eventuali connessioni di controllo o economiche. La normativa stabilisce che le SIM si dotino di
solide procedure amministrative e contabili e adeguati meccanismi di
controllo
interno per
l’individuazione, la gestione, la supervisione, la segnalazione di tutte le grandi esposizioni.
Ciascuna posizione di rischio di concentrazione è contenuta entro il limite individuale del 25% del Capitale ammissibile (per Unicasim il capitale ammissibile coincide con i Fondi propri). In caso di esposizione nei confronti di una banca, di un’impresa di investimento o di un gruppo di clienti
connessi di cui sia
parte una banca o un’impresa di investimento, la posizione di
rischio può
superare il limite del 25%, a condizione che l’ammontare dell’esposizione non sia superiore a € 150 milioni, la somma delle posizioni di rischio nei confronti di eventuali clienti connessi alla banca o all’impresa di investimento (e che non rientrino in alcuna di queste due categorie) non sia superiore
al 25% del Capitale
ammissibile e che l’assunzione
del rischio sia coerente con la
dotazione
patrimoniale della SIM e non superi il 100% dello stesso. Per questa ultima fattispecie di limiti alle grandi esposizioni è compito del Consiglio di Amministrazione determinare il limite entro il quale contenere le esposizioni per ciascuna controparte che sia un Ente.
La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare
Al 31 dicembre 2020 le posizioni di rischio che costituiscono una “grande esposizione” in capo ad Unicasim secondo la vigente disciplina di vigilanza sono le seguenti:
Grandi Esposizioni | Importo in migliaia di Euro |
Ammontare non ponderato | 27.461 |
Ammontare ponderato | - |
N° Posizioni | 12 |
Al 31 dicembre 2020 le posizioni di rischio che costituiscono una “grande esposizione” a livello Consolidato secondo la vigente disciplina di vigilanza sono le seguenti:
Grandi Esposizioni | Importo in migliaia di Euro |
Ammontare non ponderato | 27.468 |
Ammontare ponderato | - |
N° Posizioni | 12 |
Nel complesso trattasi principalmente di esposizioni relative a deposito di liquidità propria e di liquidità di terzi (questa ultima per quanto concerne la liquidità della clientela di Unicasim S.p.A. che è autorizzata ai servizi di investimento) presso primari istituti di credito nazionali.
D.1.2. Rischio di concentrazione di controparti
Si tratta del rischio
di perdite
derivanti da esposizioni troppo
concentrate
rispetto al totale nei
confronti delle singole controparti di mercato con le q ali si effettuano operazioni di negoziazione,
sia sui mercati regolamentati
che fuori
da essi,
nell'ambito
dell'attività di intermediazione
finanziaria
in conto
proprio
e per conto terzi. Tale tipologia di rischio è da
intendersi
complementare ai rischi di controparte ed è principalmente gestita attraverso specifiche linee operative autorizzate dal Consiglio di Amministrazione.
D.2. Rischio Paese
Il rischio paese consiste nel rischio che la Sim possa incorrere in perdite causate da eventi che si verifichino in un paese diverso dall’Italia. Il concetto paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche. In virtù dell'operatività tipica della Sim e del criterio di proporzionalità applicabile essendo la Sim in classe 3, ad oggi non sono messe in atto tecniche di attenuazione del rischio paese, dunque per tale categoria di rischio non sono elaborati strumenti di misurazione, monitoraggio e mitigazione.
D.3. Rischio di trasferimento e rischio base
Il rischio di trasferimento è un rischio tipico dell’attività bancaria e si sostanzia nel rischio che una banca esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l’esposizione. Tale rischio non è
applicabile
all’operatività della
Sim e pertanto non
sono elaborati strumenti di misurazione,
monitoraggio e mitigazione.
Il rischio
base nell’ambito dei
rischi di
mercato rappresenta
il rischio
di perdite
causate da
variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto simili ma non identiche. In virtù
dell'operatività tipica
della Sim
che non opera in strumenti finanziari derivati e del
criterio di
proporzionalità applicabile essendo la Sim in classe 3, ad oggi non sono messe in atto tecniche di attenuazione del rischio paese, dunque per tale categoria di rischio non sono elaborati strumenti di misurazione, monitoraggio e mitigazione.
D.4. Rischio di tasso di interesse
Si tratta di un rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse e che si manifesta sulle attività diverse dalla negoziazione. E' una tipologia di rischio tipicamente associata al portafoglio bancario, esulante dallo spettro di attività della Sim
D.5. Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità consiste nel rischio che la Sim non sia in grado di adempiere alle proprie
obbligazioni alla loro
scadenza a causa di
un disequilibrio dei
flussi di cassa attesi. Esso viene
comunemente riferito alla necessità (tipicamente bancaria dei maturity mismatch) di liquidare parte dei propri investimenti per affrontare esigenze di pagamento a breve termine o a vista.
Tale rischio viene normalmente distinto in:
✓ funding liquidity risk: rischio di perdite derivanti dalla
difficoltà nell'attingere
a fonti di
finanziamento scadenza;
a costi ragionevoli
al fine di
far fronte
alle uscite,
tipicamente di breve
✓ market liquidity risk: rischio di perdite legato
alle difficoltà di smobilizzare
gli asset al
valore corrente, sempre al fine di far fronte alle obbligazioni.
Con riferimento al funding liquidity risk, occorre considerare che:
✓ l'operatività tipica della Sim non prevede attività di trasformazione delle scadenze;
✓ nel corso degli ultimi mesi dell’anno 2015 è stato sviluppato un sistema di monitoraggio delle disponibilità liquide e di quelle investite che permette di monitorare il livello di concentrazione della liquidità depositata in rapporti di conto corrente aperti presso istituti di credito,
✓ trimestralmente l’ufficio vigilanza rileva in apposito schema le attività e passività finanziarie per vita residua. Lo schema è riportato alla Funzione di Gestione.
Per quanto riguarda il market liquidity risk, in considerazione delle caratteristiche operative della Sim, il rischio di liquidabilità insito nella negoziazione di strumenti finanziari è parte dei rischi di
mercato. L'operatività tipica della Sim riguarda strumenti quotati in mercati r golamentati o in MTF
e l’operatività in conto proprio è caratterizzata dalla chiusura delle posizioni a fine giornata.
In considerazione delle attività svolte, si può affermare che le eventuali criticità per la Sim sono associabili al regolamento delle operazioni effettuate sui mercati finanziari.
D.6. Rischio residuo
Si tratta del rischio che le tecni he riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate
risultino meno efficaci del previsto. In virtù dell'operatività tipica della Sim, ad oggi non vengono messe in atto tecniche di attenuazione del rischio di credito, dunque per tale categoria di rischi non sono elaborati strumenti di misurazione, monitoraggio e mitigazione.
D.7. Rischio derivante da cartolarizzazioni
Rappresenta il rischio che la sostanza economica dell’operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nella valutazione e gestione del rischio.
Le operazioni di cartolarizzazione esulano dallo spettro di attività svolte dalla SIM, dunque per tale categoria di rischi non sono elaborati strumenti di misurazione, monitoraggio e mitigazione.
D.8. Rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di leva finanziaria eccessiva è rappresentato dalla possibilità che il livello d’indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la SIM vulnerabile rendendo necessaria l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale.
La SIM
calcola la
leva finanziaria secondo il
metodo richiesto dalla normativa vigente
(Regolamento UE n. 575/2013 art 429-430) inteso come misura del capitale dell’ente divisa per la misura dell’esposizione complessiva dell’ente ed è espresso in percentuale. Il coefficiente di leva
finanziaria
viene calcolato come dato di
fine trimestre ed al
31 dicembre 2020 evidenzia un
rapporto pari al 14,492 % mentre a livello consolidato il coefficiente è pari al 12,811%.
Considerati i valori di tale coefficiente, ad oggi non vengono messe in atto tecniche di attenuazione del rischio leva, dunque per tale categoria di rischio non sono elaborati strumenti di mitigazione.
D.9. Rischio Strategico
È il rischio di flessione degli utili o del capitale, derivante da cambiamenti del contesto operativo o
da decisioni aziendali errate, da una inadeguata attuazione delle variazioni del contesto operativo.
Questa tipologia di rischio può essere suddivisa in due categorie:
decisioni, da scarsa
reattività a
✓ rischio strategico "puro", legato a principali scelte strategiche adottate;
fenomeni
di forte discontinuità
aziendale
legata alle
✓ rischio di business, legato a variazioni di utili/margini rispetto ai dati previsionali non legata ad altri fattori di rischio, in un contesto operativo a strategie invariate.
Si tratta di una tipologia di rischio in prevalenza attinente ai settori di business aziendale della SIM rappresentati dalle attività di negoziazione in conto proprio, per conto terzi e consulenza.
L’Organo di Vigilanza, con riferimento agli intermediari di classe 3 non bancari, pone l'attenzione sulla necessità di attribuire importanza alla pianificazione strategica e quindi sulla necessità di predisporre documenti di pianificazione strategica e budget annuali.
In considerazione del principio di proporzionalità previsto per le SIM appartenenti alla classe 3, allo stato attuale non è previsto un sistema di misurazione specifico a fronte dei rischi strategici; tuttavia
in considerazione della focalizzazione sul core business aziendale e dell’attenzione posta
dall’Organo di Supervisione
Strategica
verso tale
tipologia
di rischio, la SIM
conduce
periodicamente analisi di sensitività in merito al rischio strategico.
D.10. Rischio di reputazione
Il rischio di reputazione è il rischio di flessione degli utili o del capitale derivante da inefficienze o carenze operative che possano deteriorare l’immagine della SIM nei confronti di clienti, controparti
o Autorità
di vigilanza. In considerazione
del principio di proporzionalità previsto
per le Sim
appartenenti alla classe 3 e del fatto che si tratta di un rischio difficilmente quantificabile, allo stato attuale non è previsto un sistema di misurazione specifico per tale tipologia di rischi. L'analisi della capacità di gestione di tale tipologia di rischio è fondata sulla valutazione dei presidi organizzativi predisposti e non è, pertanto, previsto il calcolo di un requisito patrimoniale specifico. Tale rischio,
si origina,
generalmente, in conseguenza
del manifestarsi di altre tipologie di rischio. A titolo
esemplificativo, i rischi operativi possono essere considerati la tipologia di rischio dalla quale si
origina, in
via prevalente il rischio reputazionale. Pertanto, i presidi adottati dalla
SIM per la
mitigazione del rischio operativo costituiscono un primo presidio a mitigazione di tale tipologia di rischio.
L’attività di consulenza, negoziazione in conto terzi e negoziazione in conto proprio rappresentano
le aree più sensibili a tale tipologia di rischio in quanto un’immagine deteriorata della società
avrebbe ripercussioni nei confronti della percezione della clientela e delle controparti che operano con la SIM.
Le procedure aziendali, con chiare attribuzioni dei ruoli e delle responsabilità rappresentano efficaci
presidi per prevenire
quanto possibile il
manifestarsi di fattori
di rischio. Come indicato, nel
paragrafo
relativo ai
rischi operativi, la SIM ha adottato un proprio Modello di Organizzazione
gestione e controllo ex D.lgs. 231/01 ed un proprio codice etico.
Il sistema dei controlli interni della SIM, articolato, come descritto in precedenza, in tre livelli di controllo costituisce un ulteriore presidio a mitigazione del rischio reputazionale. Tramite l’attività ispettiva e di controllo, infatti, è possibile individuare in via preventiva possibili eventi generatori di rischio reputazionale.
La descrizione dettagliata dei rischi a cui è soggetto il Gruppo è riportata nel resoconto ICAAP.
4. FONDI PROPRI
INFORMATIVA QUALITATIVA
La gestione del
patrimonio
comprende l'insieme
delle politiche e delle scelte
necessarie
affinché,
attraverso
la combinazione
ottimale
tra i diversi strumenti alternativi di
capitalizzazione, venga definita la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che i ratios
rispettino i requisiti di vigilanza e siano coerenti con il profilo di rischio assunto.
I fondi propri rappresentano il primo presidio a fronte dei rischi connessi con l’attività svolta dal Gruppo e costituiscono il parametro di riferimento per le valutazioni in merito alla solidità dello stesso.
La normativa prevede che i fondi propri siano costituiti dalla somma dei seguenti livelli di capitale: 1.Capitale di classe 1 (“Tier 1 Capital” che deve essere almeno pari a 6% delle attività ponderate per il rischio) suddiviso in:
- Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 o CET 1 che deve essere almeno pari a 4,5% delle attività ponderate per il rischio)
- Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 o AT1)
2. Capitale di classe 2 (Tier 2 o T2)
I Fondi Propri devono essere in qualsiasi momento pari almeno pari all’8% delle attività ponderate per il rischio.
Con riferimento al
processo
periodico
di revisione prudenziale (SREP) Banca
d’Italia ha
determinato il capitale che il Gruppo deve detenere in aggiunta a quello minimo regolamentare
in rapporto alla
propria esposizione
complessiva ai rischi ai
sensi della vigente
regolamentazione. In particolare, il coefficiente di capitale totale (Total Capital Ratio) è stato
fissato in
misura all’11 per cento con una richiesta aggiuntiva, rispetto
alla misura minima
regolamentare, del tre per cento. Banca d’Italia ha, inoltre, individuato i livelli di capitale attesi
nel continuo da parte del Gruppo C&A
in caso di
deterioramento del contesto economico e
finanziario e il cui rispetto deve avvenire, in caso di coefficiente inferiori alla misura f issata, in un termine di riallineamento di due anni.
I principali elementi che compongono il capitale primario di classe 1 del Gruppo di SIM (CET 1) sono:
· Il capitale sociale
· Le riserve patrimoniali
· Interessi di minoranza computabili
· Utile di periodo computabile
· Tra gli elementi da dedurre
· La perdita di periodo computabile
· Le attività immateriali e l’avviamento
· Le imposte anticipate (c.d. DTA) che si basano sulla redditività futura
· Investimenti significativi e non significativi in strumenti di CET1 in altri soggetti del settore finanziario, che vengono dedotti qualora il loro importo ecceda i limiti previsti dal CRR.
I fondi propri del Gruppo C&A sono costituiti principalmente dal capitale versato e dalle riserve, dedotte le perdite di periodo e le attività immateriali e l’avviamento.
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
Non si rilevano elementi relativi al Capitale aggiuntivo di classe 1.
Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2)
Non si rilevano elementi relativi al capitale di Classe 2.
Di conseguenza il Tier 1 rappresenta anche il valore de l’aggregato Fondi Propri.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
p
o
s
p
a
n
a
p
m
p
d
e
u
I Fondi propri del Gruppo C&A al 31 dicembre 2020 ammontano ad Euro 3.947.236 e sono composti come illustrato nel prospetto seguente:
31/12/2020 | 31/12/2019 | |
A. Capitale rimario di classe 1 (Com on Equity Ti r 1 - CET 1) prima dell'applizazione dei filtri prudenziali | 5.610.803 | 5.897.557 |
di cui strumenti di CET 1 oggetto di dis osizioni transitorie | ||
B. Filtri prudenziali del CET 1(+/-) | ||
C. CET 1 al l rdo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime tran itorio (A+/-B) | ||
5.610.803 | 5.897.557 | |
D. Elementi da dedurre dal CET 1 | ||
1.663.567 | 1.766.899 | |
E. Regime transitorio - impatto su CET 1 (+/-) | ||
F. Totale ca itale primario di classe 1 (Common Eq ity Tier 1 - CET 1) ( C-D +/-E) | ||
3.947.236 | 4.130.658 | |
G. Capitale ggiuntivo di classe 1 ( Ad itional Tier 1 -AT1) al lordo degli eleme ti da deurre e degli effetti del regime transitorio | - | - |
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie | ||
H. Elementi da dedurre dall'AT1 | - | - |
I Regime transitorio - Im atto su AT1 (+/-) | - | - |
L. Totale ca itale aggiuntivo di classe ( Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/- I) | - | - |
M Capitale i classe e ( Tier 2-T2) al lo do degli ele enti da dedurre e d gli effetti del regime transitorio | - | - |
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie | ||
N. Elementi da dedurre dal T2 | - | - |
O. Regime transitorio - I patto su T2(+/-) | - | - |
P. Totale di Capitale di cl sse 2 ( Tier2 -T2) (M-N+/- O) | - | - |
Q. Totale fondi propri (F+L+P) | 3.947.236 | 4.130.658 |
p
d
e
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a
1
r
m
Con riferimento allo
schema
precedente
si forniscono di seguito i dettagli delle
voci che
compongono l’aggregato Fondi propri, riconciliati con le voci dello stato patrimoniale del 2020 sottoposto a revisione:
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)
Corrisponde alla somma delle seguenti voci dello stato patrimoniale secondo il pertinente segno: Capitale 110 (al netto delle azioni di classe B pari ad € 1,2 milioni); Riserve150; Patrimonio di terzi 190;
Elementi da dedurre dal CET 1:
s
1
Corrispondono alla somma della voce 90 dell’attivo dello stato patrimoniale Avviamento e attività immateriali, della voce 100 Attività fiscali anticipate, della voce 170 utile/perdita d’esercizio, delle rettifiche di valore di vigilanza calcolate secondo la normativa in vigore.
De crIzione elemento | valore al 3 | /12/2020 |
A. Capitale | 7.699.329 | |
B. Riserve | - | 2.619.631 |
C. Patrimonio di terzi | 531.105 | |
D. Risultato esercizio 2020 | - | 277.873 |
E. - Elementi da dedurre: Avviamento e attività immateriali | - | 1.351.142 |
F. - Elementi da dedurre: Altre detrazioni: Attività fiscali anticipate e rettifiche di valore di vigilanza | - | 34.552 |
G. CET1 ( A+B+C+D+E+F) | 3.947.236 |
5. REQUISITI DI CAPITALE
INFORMATIVA QUALITATIVA
Il Gruppo
nell’ambito del processo ICAAP adotta una misurazione
del capitale interno
complessivo richiesto a fronte di ciascun rischio di primo pilastro quantificandone i requisiti
secondo la metodologia stabilita dalla Banca d’Italia come previsto dal 575/2013.
Regolamento UE n.
La quantificazione del capitale interno avviene attraverso un approccio building block ovvero
sommando l’ammontare di capitale interno relativo a ciascuno dei fattori i rischio misurati.
Per i rischi descritti dall’art 92, comma 3 del Regolamento UE 575/2013 il Gruppo C&A ha rilevato i seguenti:
• Rischio di credito – metodologia standardizzata
• Rischio di mercato – metodologia regolamentare
• Rischio di regolamento – metodologia regolamentare
• Rischi operativi – metodologia base
INFORMATIVA QUANTITATIVA
Gli importi delle esposizioni ponderate per il rischio per ciascuna classe di esposizione sono le seguenti - art 438 lettera c):
Rischio di credito
s
Art 438 lettera e) Rischio di mercato:
e posizione | valore ponderato | requisito Patrimoniale |
OIC investiti in titoli debito | 475.022 | 38.002 |
OIC investiti in titoli di capitale o misti | 428.637 | 34.291 |
Totale esposizioni per rischio di posizione | 903.659 | 72.293 |
Al 31 dicembre 2020 la Capogruppo presentava un portafoglio composto da quote di fondi comuni di investimento,
Rischio di regolamento:
Per le operazioni relative al portafoglio
di negoziazione di vigilanza, tipicamente in titoli di
debito e di Stato non ancora liquidate alla scadenza contrattuale:
Tempo di inadempimento | Tipologia del valore | Importo |
Fino a 15 giorni | Differenziale | 2.423 |
Dal 16° al 30° giorno | Differenziale | 2.109 |
Dal 31° al 45° giorno | Differenziale | |
Oltre il 45° giorno | Differenziale | |
Fino a 15 giorni | Requisito patrimoniale | 194 |
Dal 16° al 30° giorno | Requisito patrimoniale | 1.054 |
Dal 31° al 45° giorno | Requisito patrimoniale | |
Oltre il 45° giorno | Requisito patrimoniale | |
Dal 5° al 15 ° giorno | Prezzo liquidazione convenuto | 429.370 |
Dal 16° al 30° giorno | Prezzo liquidazione convenuto | 1.689.630 |
Dal 31° al 45° giorno | Prezzo liquidazione convenuto | |
Oltre il 45° giorno | Prezzo liquidazione convenuto | |
Totale requisito | 1.248 | |
Totale ponderato | 15.602 |
Art 438 lettera f). Rischio operativo
Il requisito è calcolato in base a quanto previsto dall’art
92.parte
II titolo III, capo 2
con il metodo base. L’indicatore rilevante è costituito dai seguenti elementi: Art. 316, comma 1 tabella 1
• Interessi e proventi assimilati
• Interessi ed oneri assimilati
• Proventi su azioni, quote ed altri titoli a reddito variabile/fisso
• Proventi per commissioni e provvigioni
• Oneri per commissioni e provvigioni
• Profitto/perdita da operazioni finanziarie
1
7
8
• Altri proventi di gestione
2018 | 2019 | 2020 | |||
Margine di Intermediazione | 4.500.442 | 4.76 .024 | 4.893.164 | ||
Altri proventi | 176.286 | 16 .863 | 202.604 | ||
Indicatore rilevante | 4.676.728 | 4.92 .887 | 5.095.768 | ||
Media ultimi tre anni | 4.900.461 | ||||
Coefficiente | 15% | ||||
Requisito pat imoniale cons lidato | 735.069 | ||||
Esposizione ponderata al rischio | 9.188.364 |
r
t
t t
t t
a t
R
o
a
a
c
e
D
t
a
o
r
a
Altri requisiti patrim niali
equisiti patrimoniali compl ssivi richiesti dala normativ prudenziale
1.379.028
Di seguito si illustrano i requisiti di dell’articolo 92 del Crr:
capitale
complessivi in base
a quanto
disposto
REQUISITI PATRIMONIALI | 31/12/2020 | |
Requisito pa rimoniale per rischi di merc to | 72.293 | |
Requisito pa rimoniale per rischio di controparte e di credito | 570.418 | |
Requisito pa rimoniale per rischio di aggiustamento della valutazione del credito | ||
Requisito pa rimoniale per rischio di regolamento | 1.248 | |
Requisito pa rimoniale aggiuntivo per ris hio di concen razione | ||
Requisito p trimoniale: basato sulle spese fisse gener li | ||
Requisito pa rimoniale per rischio operativo | 735.069 |
ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI I VIGILANZA
1 Attività di rischio ponder te
2. Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponde ate(CET1 Capital ratio)
3. Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate ( Tier1 Capital ratio)
4. Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate(Total capital ratio)
17.237.845
22,899%
22,899%
22,899%
6. RISCHIO DI CREDITO
INFORMATIVA QUALITATIVA
Per quanto riguarda l’esposizione al rischio di credito il Gruppo utilizza quale definizione di crediti “scaduti” e “deteriorati” quella di vigilanza.
Il Gruppo non ha esposizioni in crediti “scaduti” e “deteriorati”.
Tecniche di attenuazione del rischio
Tra le attività di rischio soggette alla copertura patrimoniale del rischio di credito rientrano:
- le posizioni in strumenti finanziari che fanno parte del portafoglio immobilizzato;
- le esposizioni derivanti da diritti, commissioni, interessi, dividendi e depositi di garanzia
xxxxxxxx contratti futures o a premio trattati portafoglio immobilizzato;
su mercati
ufficiali connesse con voci del
- le esposizioni derivanti dalle operazioni di pronti contro termine attive e di prestito titoli concluse al di fuori dell’attività di negoziazione per conto proprio;
- ogni altra attività non dedotta dai fondi propri (i.e. valori in cassa, finanziamenti erogati, diritti non riscossi, commissioni da ricevere, ratei attivi, etc.);
- altre voci diverse da quelle comprese nel portafoglio immobilizzato.
Per far fronte a tale categoria di rischio che si estrinseca sostanzialmente in giacenze di liquidità di proprietà e terzi presso istituti Bancari, la SIM ha elaborato ed approvato idonee misure atte ad arginare l'esposizione al rischio di credito, predisponendo infatti un sistema di selezione e valutazione dei prodotti, delle controparti e del relativo grado di affidamento.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
Art 442
Ammontare delle esposizioni al netto di compensazioni contabili e senza tenere conto degli effetti delle tecniche di attenuazione del rischio di credito.
Classi di esposizione | Valore dell'esposizione | Imp rto ponderato | |
Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e Banche centrali | 1.348.516 | - | |
Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni regionali o Autorità locali | - | - | |
Esposizioni vero o garantite da organismi del Settore pubblico | - | - | |
Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati | 1.500.000 | 750.000 | |
Esposizioni verso o garantite da Imprese | 25.569 | 25.569 | |
Esosizioni a breve termine verso Imprese o Intermediari vigilati | 2.953.520 | 703.223 | |
Altre esposizioni | 818.394 | 818.394 | |
Garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi | 24.165.167 | 4.833.033 | |
Totale esposizioni ponderate | 30.811.165 | 7.130.219 |
e
m
o
Distribuzione geografica delle esposizioni
Distribuzione geografica | Classe di esposizione | Valore dell'esposizione |
Italia | Altre sposizioni | 818.393 |
Esposizioni verso am inistrazioni centrali e Banche centrali | 1.348.516 | |
Esposizioni verso o garantite da amministrazioni regionali o altre | - | |
Esposizioni verso o garantite da organismi del settore pubblico | - | |
esposizioni verso o garantite da imprese | 25.569 | |
Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 26.361.440 | |
Francia | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 211.677 |
Germania | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 1.119 |
Irlanda | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 32.418 |
Lussemburgo | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 153.856 |
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati | 1.500.000 | |
Regno Unito | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 63.025 |
Spagna | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 153.957 |
Svizzera | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 74.514 |
U.S.A. | Esposizioni a breve termine garantiti da imprese o intermediari vigilati | 66.681 |
Totale esposizioni | 30.811.165 |
Con riferimento all’Area geografica Italia le esposizioni a breve termine garantite da imprese o
Intermediari vigilati
si riferiscono a depositi e conti
correnti propri e di
terzi a vista, le altre
esposizioni ricomprendono crediti verso clientela retail, crediti verso Consulenti finanziari, beni
materiali ratei e risconti attivi; le esposizioni verso le imprese sono da ricondurre a cauzioni per forniture di servizi di affitto o a consumo e a e crediti per emissioni di cambiali finanziarie. Con riferimento all’Area geografica del Lussemburgo gli importi riguardano esposizioni per depositi a garanzia dell’attività di tesoreria di conto proprio e crediti per commissioni di collocamento.
Le esposizioni delle restanti aree geografiche a breve termine e verso intermediari vigilati sono riconducibili per la maggior parte a crediti per MF e FF dell’ultimo trimestre 2020 per attività di collocamento senza garanzia verso OICR e SICAV estere.
Nel complesso le esposizioni verso Enti vigilati costituiscono la componente preponderante delle stesse.
7. USO DELLE ECAI
INFORMAZIONE QUALITATIVA
Il Gruppo C&A ai fini della determinazione delle ponderazioni per il rischio nell’ambito del metodo standardizzato ha prescelto quale agenzia esterna Fitch (cd. “ECAI”)e per l’utilizzo si è adeguata alle modalità indicate agli art. da 135 a 140 del CRR.
Per le esposizioni per le quali non è disponibile una valutazione del merito creditizio dell’ECAI prescelta la ponderazione è stata fatta secondo quanto stabilito dal Regolamento per ciascuna classe di esposizione applicando le percentuali di ponderazioni previste verso l’amministrazione centrale del paese nel quale a sede l’ente o l’impresa.
INFORMAZIONE QUANTITATIVA
La tabella
che segue
riporta la
distribuzione, con riferimento
a Unicasim, entità operativa del
Gruppo C&A, delle esposizioni per classi di rating esterno:
o
A livello consolidato la distribuzione delle esposizioni è la seguente:
Esp sizioni | Classi di rating esterni | Senza Rating | Totale | |||||
Classe 1 | Classe 2 | Classse 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||||
- Primo stadio | 3.305.172 | 1.524.394 | 17.064 | 1.799.369 | 6.645.999 | |||
- Secondo stadio | ||||||||
- Terzo stadio | ||||||||
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | ||||||||
- Secondo stadio | ||||||||
- Terzo stadio | ||||||||
2. Attività finanziarie in xxxxx xx xxxxxxxxxxx | ||||||||
- Xxxxxxx xxxxxx | ||||||||
- Xxxxx stadio | ||||||||
Totale delle attività finanziarie | ||||||||
di cui: attività finanziarie impaired acquistate o originate | ||||||||
4. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | ||||||||
- Secondo stadio | ||||||||
- Terzo stadio | ||||||||
Totale impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | 24.165.167 | |||||||
Totale | 14.667.296 | 1.524.394 | 17.064 | - | - | - | 14.602.412 | 30.811.165 |
Distribuzione delle classi di esposizione, del fattore di ponderazione utilizzato, merito di credito applicato a ciascuna classe di esposizione:
Classe di esposizione | Valore della esposizione | Importo ponderato | % ponderaz ione | Valuta ione del merito creditizio con una ECAI prescelte | ||
Altre Esposizioni | 818. 94 | 818.394 | ||||
0% | 0% | |||||
818.394 | 818.394 | 100% | art.134 | |||
Esposizioni verso o garantite da Imprese | 25. 69 | 25.569 | ||||
- | - | 100% | Ecai | |||
25.569 | 25.569 | 100% | art,122 | |||
Esposizioni erso o garantite da organismi del settore pubblico | - | - | - | - | ||
Esposizioni erso o garantite da amministrazioni regionali o autorità locali | - | - | - | |||
Garanzie ril sciate ed impegni ad erogare fond | 24.165. 67 | 4.833.033 | - | |||
11.618.287 | 2.323.657 | 20% | art 121 | |||
12.546.880 | 2.509.376 | 20% | Ecai | |||
Esposizioni erso o garanti e da amministrazioni e banche Centrali | 1.348. 16 | 0,00 | 0,00% | art. 114 | ||
Esposizioni verso imprese o intermediari | ||||||
soggetti vigilati | 1.500. 00 | 750.000 | ||||
1.500.000 | 750.000 | 50% | Ecai | |||
Esposizioni breve termin verso impres o | ||||||
intermediari vigilati | 2.953. 20 | 703.223 | ||||
1.960.977 | 392.195 | 20% | Ecai | |||
24.394 | 12.197 | 50% | Ecai | |||
17.064 | 17.064 | 100% | Ecai | |||
836.648 | 167.330 | 20% | art 121 | |||
114.438 | 114.438 | 100% | art 121 | |||
Totale attività di rischio | 30.811. 65 | 7.130.219 |
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8. ATTIVITA’ VINCOLATE E NON VINCOLATE
Per quanto riguarda le attività vincolate (asset encumbrance) l’EBA ha pubblicato gli orientamenti volti a disciplinare i relativi obblighi di informativa al pubblico.
E’ considerata vincolata l’attività che è costituita in garanzia o altrimenti riservata per fornire forme
di copertura, garanzia o supporto al credito a una liberamente.
operazione
da cui non può essere ritirata
Sulla base delle disposizioni emanate con il Regolamento 575/UE il Gruppo C&A ha individuato le seguenti fattispecie di attività vincolate:
A) Un c/c vincolato a garanzia presso Caceis (Gruppo Calyon) per Euro 1,5 milioni.
9. RISCHIO OPERATIVO
I rischi operativi da mitigare e le relative strategie di gestione riguardano principalmente
l’operatività di Unicasim S.p.A. Il presidio dei rischi operativi è particolarmente utile per
individuare e intervenire sulle aree maggiormente esposte a perdite, e per valutare l’efficacia e
l’efficienza di processi e controlli. Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti da inadeguatezze, malfunzionamenti o carenze nei processi intern , nelle risorse umane, nei sistemi oppure dovute ad eventi esterni.
In relazione alle proprie caratteristiche dimensionali e complessità operativa, la SIM e il
Gruppo hanno adottato per la quantificazione dei rischio operativo il metodo Base (BIA – Basic
Indicator Approach),
di cui all’art 315 del Regolamento 575/UE, secondo il quale
il requisito
patrimoniale è calcolato applicando un coefficiente del 15% alla media triennale dell’indicatore
rilevante
stabilito all’articolo
316 dello
stesso regolamento.(determinato in base
ai principi
contabili IAS). La SIM si è dotata di un’apposita procedura aziendale per l’individuazione, la gestione, la mitigazione ed il monitoraggio dei rischi operativi a cui è soggetta.
Nella determinazione dell’indicatore elementi:
• Interessi e proventi assimilati
• Interessi ed oneri assimilati
rilevante il Gruppo
C&A tiene conto dei seguenti
• Proventi su azioni, quote ed altri titoli a reddito variabile/fisso
• Proventi per commissioni e provvigioni
• Oneri per commissioni e provvigioni
• Profitto/perdita da operazioni finanziarie
• Altri proventi di gestione
10.POLITICHE DI REMUNERAZIONE
La presente informativa è redatta ai sensi dell’articolo 450 del Regolamento UE n.575/2013 (CRR) nel rispetto del principio di proporzionalità.
L’Assemblea dei Soci del 26 febbraio 2020 ha approvato la Politica di Remunerazione del Gruppo
C&A Consulenti Associati per l’anno 2019 predisposta in conformità alla disciplina contenuta nelle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione, emanate da Banca d’Italia (in attuazione della direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013 (cd. “CRD IV”)), di cui all’aggiornamento del 23 ottobre 2018 alla Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013
(le "Disposizioni di
Banca d'Italia"), conformemente a quanto previsto
dall'art.
14-bis del
“Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi
di investimento o di gestione collettiva del risparmio” adottato da Banca d'Italia e Consob il 29
ottobre 2007 aggiornato con delibera Consob n.20307 del 15
febbraio
2018 (“Regolamento
Congiunto”), applicando il principio di proporzionalità in relazione alla macro-categoria SREP di appartenenza.
Il Gruppo C&A Consulenti Associati, appartenendo alla quarta macro-categoria SREP, deve fare riferimento alle regole dettate da Banca d’Italia per gli intermediari definiti “minori”.
10.1. Processo decisionale seguito per definire la politica di remunerazione
La Policy di Gruppo è approvata dall’Assemblea della Capogruppo a cui deve essere sottoposta una
informativa chiara e
completa sulle politiche e prassi di remunerazione e
incentivazione che si
intende adottare nell’ambito del Gruppo.
La Politica di Remunerazione può essere modificata soltanto per iscritto, su proposta del Collegio dei liquidatori e l'approvazione dell'Assemblea ordinaria della Capogruppo.
La Capogruppo, riceve, con
periodicità
annuale,
informativa in merito alle politiche di
remunerazione adottate dalle Società del Gruppo e, ove rilevi che le politiche non siano coerenti con
gli indirizzi da essa
dettati o
siano non
conformi con la disciplina applicabile, sollecita, con
interventi formalizzati, gli opportuni adattamenti.
10.2. Modalità di collegamento tra remunerazione e performance
Fatte salve le più dettagliate previsioni inerenti il Personale Più Rilevante, la remunerazione del personale del Gruppo comprende, oltre ad una quota fissa – o nel caso di consulenti finanziari o
soggetti la
cui remunerazione sia interamente variabile, la componente ricorrente –
(la "Quota
Fissa") pari alla remunerazione
annua lorda (RAL)
di ciascuna
risorsa, stabilita sulla base dei
contratti collettivi nazionali applicabili ovvero dei contratti stipulati tra la risorsa e la società, una quota variabile – o nel caso di consulenti finanziari o soggetti la cui remunerazione sia interamente variabile, la componente non ricorrente – (la "Quota Variabile").
La Quota Xxxxx è sufficientemente elevata in modo da consentire, se del caso, sensibili contrazioni della Quota Variabile ed, eventualmente, anche il suo azzeramento.
Il rapporto tra la componente fi sa e quella variabile è opportunamente bilanciato e puntualmente determinato. La Quota Variabile è parametrizzata ad indicatori di performance misurati al netto dei rischi assunti e tenuto conto del livello delle risorse, patrimoniali e non, necessarie per svolgere le attività intraprese
10.3. Caratteristiche di maggior rilievo del sistema di remunerazione
L’incidenza massima della Quota Variabile sulla Quota Fissa della remunerazione del personale non può eccedere il 100%.
La Quota Variabile è riconosciuta ove siano raggiunti dei risultati quantitativi basati sui risultati di bilancio (ancorché sempre svincolati da logiche di prodotto o di retrocessione) e qualitativi basati su indicatori quali ‘iniziativa/proattività’, ‘determinazione/tensione ai risultati’; ‘integrazione interna’, ‘relazioni con i clienti esterni ed interni’, ‘efficienza ed utilizzo delle risorse’, ‘gestione e sviluppo collaboratori (quest’ultimo indicatore solo per i responsabili di ufficio).
Per il personale più rilevante della Capogruppo C&A Consulenti Associati non è previsto alcun tipo di remunerazione variabile.
Ai fini della definizione della Quota Variabile, la Società di appartenenza, annualmente redige le schede di valutazione caratteristiche di ciascun dipendente sulla base del processo di valutazione del
personale
interno adottato. Sulla base delle schede
di valutazione viene
determinata
la misura
dell’eventuale Quota Variabile.
Una porzione della Quota Variabile annuale è soggetta ad un periodo di differimento e condizionata a obiettivi di medio/lungo periodo.
Dall’anno 2018 sono stati inseriti tra i risk taker gli operatori del desk di negoziazione in conto proprio.
10.4. Indicatori di performance
L’erogazione della Quota Variabile per il personale del Gruppo è subordinata al verificarsi delle seguenti condizioni:
• La società di appartenenza registri nell’esercizio di riferimento un utile netto;
• Concorrenza del pareggio di bilancio (i.e. la remunerazione variabile non potrà essere causa determinante di una perdita netta di esercizio);
• Adeguatezza
patrimoniale: rispetto
da parte della Società di appartenenza delle soglie di
ratio patrimoniali richieste dalla normativa di vigilanza prudenziale con un margine ulteriore di incremento minimale (Direttiva 2013/36/UE e Regolamento UE 575/2013 e del 26 giugno 2013).
Come indicato al paragrafo 3, gli indicatori per ciascun soggetto sono dettagliati analiticamente in un’apposita scheda di valutazione adottata dalla Società di appartenenza. Tali indicatori possono essere suddivisi tra:
• Indicatori quantitativi di
performance, relativi
allo specifico contenuto dell'attività svolta
dalla risorsa interessata, misurati al netto dei rischi legati all'attività svolta.
• Indicatori qualitativi, che, in linea
generale, valorizzano
la disponibilità delle
risorse sul
lavoro, l'agire nel migliore interesse dei clienti e nel rispetto della disciplina normativa e regolamentare applicabile, delle procedure in essere nonché le capacità manageriali delle figure professionali considerate.
La definizione del massimo ammontare di bonus (espresso in termini percentuali) riferito alla RAL annuale del dipendente di ciascuna Società di appartenenza è funzione dei seguenti parametri:
• Livello di responsabilità aziendale
• Importanza strategica attività
• Importanza professionale della risorsa.
10.5. Ragioni sottostanti le scelte dei sistemi di remunerazione variabile
I meccanismi premianti costituiscono una forte spinta motivazionale per i soggetti dipendenti e gli stessi tendono a collegare i trattamenti economici accessori al raggiungimento degli obiettivi, ad effettivi incrementi di produttività, ad oggettivi miglioramenti nei livelli di qualità delle prestazioni nel rispetto delle strategie di medio/lungo periodo adottate dal Gruppo.
Le politiche retributive adottate per il personale hanno l’obiettivo di attrarre e mantenere nel
Gruppo soggetti altamente qualificati aventi professionalità e capacità adeguate alle strategie dell’azienda.
esigenze e
10. 6. Informazioni aggregate sulle remunerazioni del Gruppo C&A Consulenti Associati
Area/ Funzione | Totale Euro (*) | |
Personale Operativo | € | 267.864 |
Personale di Controllo e Organizzazione | € | 150.884 |
Personale operativo di Supporto - Amministrazione | € | 184.571 |
Personale Desk Conto Proprio | € | 1.918.236 |
Totale | € | 2.521.556 |
10.6.1. Informazioni aggregate sulle remunerazioni suddivise per linee di attività Retribuzioni 2020 ripartite per l nee di attività
*) i dati sono riferiti ai valori di RAL
10.6.2. Informazioni aggregate ulle remunerazioni del personale “più rilevante” del Gruppo
Retribuzioni 2020 ripartite tra le varie categorie di “personale più rilevante” suddivise in componente fissa, variabile (col egata a performance) e il numero di beneficiari
Area/Funzione | n° Beneficiari | Remunerazione Fissa (*) | Remunerazione Variabile |
Amministratori/Liquidatori | 7 | 452.760 | - |
Personale di Controllo e altro Personale Rilevante | 3 | 156.504 | - |
Personale Desk Conto Proprio | 4 | 1.918.236 | 56.230 |
Totale | 14 | 2.527.500 | 56.230 |
*) I dati esposti nella Tabella sono espressi senza accessori per omogeneità con i valori del personale dipendente
Si precisa che tutte le remunerazione sono state corrisposte in denaro.
10.6.3. Importi dei pagamenti 2020
del Trattamento di Fine Rapporto riconosciuti dal
Gruppo nel
Importo € | n° beneficiari | Imp rto più Elevato € |
1.092,31 | 2 | 1.085,75 |
Nota: non sono stati erogati anticipi relativi a Tfr
11. DICHIARAZIONE DEI CO- LIQUIDATORI
Ai sensi dell’art. 435 del Regolamento 575/2013 (CRR) i sottoscritti Xxxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxxx dichiarano, in qualità di liquidatori di C&A Consulenti Associati che, come descritto nel presente documento di “Informativa al pubblico al 31/12/2019”:
- i processi di gestione del rischio attuati dal Gruppo C&A Consulenti Associati sono adeguati e coerenti con l’attività e la strategia del Gruppo;
- la rischiosità complessiva dello stesso è approvato in data 25 maggio 2021.
descritta
nel resoconto ICAAP
e ILAAP
di Gruppo
Genova, 6 luglio 2021