COMUNE DI CESENA (FC)
COMUNE DI CESENA (FC)
NUOVA SEDE COMMISSARIATO P.S. DI CESENA
FO 9/31 – M.U. INT_PROVV 15675/2016 + INT_PROVV 49681/2018
Lavori di ristrutturazione edilizia, previa demolizione e ricostruzione, delle palazzine H e H1 all’interno del CAPS di Cesena, da adibire a sede del Commissariato della Polizia di Stato di Cesena – Lotto 1
CUP: D16G16063020001 | CIG: 7268082301 |
Committente / Locatario | Gruppo di Progettazione |
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia - Xxxxxx Xxxxxxx - Sede coordinata di Bologna Responsabile Unico del Procedimento - Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx Dirigente - Ing. X. Xxxxxxxxx Xxxxxx C.F./P.iva 80075190373 | Coordinamento Generale Geologia Ing. Stefano La Motta Geol. Xxxxx Xxxxxxx Progettazione Architettonica Archeologia Arch. Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxx.ssa Xxxxx Xxxxxxx Giovane Professionista Arch. Xxxxxx Xxxxx |
Progettazione Strutturale | |
Xxx. Xxxxx Xxxxxx | |
Progettazione Impianti Elettrici e Speciali | |
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx | |
Progettazione Impianti Termo Fluidici | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx | |
Prevenzione Incendi | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxx | |
Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Progettazione | |
Arch. Xxxxxxxx Xx Xxxxx |
PROGETTO ESECUTIVO
0 GENERALE
Relazioni
Capitolato informativo
19/06/2020
Scala : ---
Sub.
00 | 13/07/2020 | Emissione iniziale PE | PE-G-00-0024 00 Codice Elaborato Rev. |
18/01/2021 | Aggiornamento | ||
CC: 18-0082 Nome File: 18-0082_Commissariato_Cesena_SERVER.rvt
–
CAPITOLATO INFORMATIVO
Redatto da: Dott. Xxx. Xxxxxx Xxxxx
1° emissione del 13/07/2020 – aggiornamento del 18/01/2021
Sommario
A. PREMESSE 4
A1. Identificazione del progetto e della fase del processo informativo 4
A2. Introduzione 5
A3. Acronimi e glossario 7
B. RIFERIMENTI NORMATIVI 10
C. SEZIONE TECNICA 12
C1. Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura HW e SW 12
C1.1. Infrastruttura hardware 12
C1.2. Infrastruttura software 12
C2. ACDat della Stazione Appaltante messo a disposizione 14
C3. Formati di fornitura dati messi a disposizione inizialmente dalla Stazione Appaltante 14
C4. Fornitura e scambio dati 15
C4.1. Formati da utilizzare 15
C4.2. Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità 16
C5. Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento 16
C6. Specifica per l’inserimento di oggetti 17
C7. Sistema di classificazione e denominazione degli oggetti 17
C8. Competenze di gestione informativa dell’affidatario 17
D. SEZIONE GESTIONALE 18
D1. Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati 18
D1.1. Obiettivi del modello in relazione alle fasi del processo 18
D1.2. Usi del modello in relazione agli obiettivi definiti 20
D1.3. Definizione di elaborati informativi grafici e documentali 20
D1.4. Elaborati c.d. tradizionali 22
D2. Livelli di sviluppo degli oggetti e delle schede informative 22
D3. Xxxxx, responsabilità e autorità ai fini informativi 23
D3.1. Definizione della struttura informativa interna della Stazione Appaltante 23
D3.2. Definizione della struttura informativa dell’affidatario e della sua filiera 24
D4. Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione dalla Stazione Appaltante 25
D5. Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale 25
D5.1. Strutturazione dei modelli disciplinari 25
D5.2. Programmazione temporale della modellazione e del processo informativo 27
D5.3. Coordinamento modelli 27
D5.4. Dimensione massima dei file di modellazione 28
D5.5. Sicurezza in cantiere 28
D6. Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo 28
D6.1. Riferimenti normativi 28
D6.2. Richieste aggiuntive in materia di sicurezza 29
D7. Proprietà del modello 29
D8. Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi 29
D8.1. Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione 29
D8.2. Denominazione dei file 32
D9. Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari 32
D10. Procedure di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati 32
D10.1. Definizione delle procedure di validazione 32
D10.2. Definizione dell’articolazione delle operazioni di verifica 32
D11. Processo di analisi e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze informative 34
D11.1. Interferenze geometriche (Clash detection) 34
D11.2. Incoerenze normative (Code checking) 35
D11.3. Definizione delle modalità di risoluzione di interferenze e incoerenze 36
D12. Modalità di gestione della programmazione (4D) 36
D13. Modalità di gestione informativa economica (5D – computi, estimi e valutazioni) 36
D14. Modalità di gestione informativa (6D – uso, gestione, manutenzione e dismissione) 37
D15. Modalità di gestione delle esternalità (7D – sostenibilità sociale, economica e ambientale) 37
D16. Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi 37
E. Allegati 38
1. Matrice e schede di definizione dei LOD per ogni classe di oggetti 38
2. Sommario tipo per Report sulla modellazione informativa 38
3. Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità 38
4. Master Information Delivery Plan tipo 38
A.PREMESSE
L’Affidamento dei Lavori, oggetto del presente capitolato, richiede a tutti i portatori di interesse di lavorare nel rispetto dei principi del Building Information Modelling, applicando la Gestione Informativa come descritta nella UNI 11337 (tutta la serie) “Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni”.
Come descritto nel Codice dei Contratti Pubblici (D.LGS. 50/2016) la costruzione di opere civili pubbliche, nonché il recupero, riqualificazione e varianti di opere esistenti, si sviluppano secondo la razionalizzazione delle attività di progettazione, di esecuzione e delle connesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture (art. 23 c. 1 l. h).
A prescindere dagli obblighi imposti dalla normativa, lo scopo di questo documento è quello di definire, in modo chiaro e inequivocabile, quantità, qualità ed entità dei contenuti informativi necessari al corretto svolgimento di tutte le attività utili all’espletamento e alla conduzione dell’oggetto dell’Appalto, ma anche definire le figure professionali coinvolte nel processo, le modalità attraverso le quali devono essere condotte le comunicazioni, le tempistiche di consegna, le procedure attraverso le quali le parti in gioco possono finalizzare le attività a fronte dei vari obiettivi da raggiungere.
Il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Xxxxxx-Romagna richiede l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici avendo adempiuto agli obblighi di cui all’art. 3 (Adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti) del D.M. 560/2017.
L’ottemperanza da parte dell’Affidatario alle richieste espresse in questo Capitolato Informativo è da intendersi obbligatoria; si sottolinea il valore contrattuale del presente documento.
A1. Identificazione del progetto e della fase del processo informativo
[descrizione sintetica dell’oggetto dell’incarico e della fase del processo informativo in cui si colloca il presente capitolato]
Nome e/o denominazione della Stazione Appaltante | Provveditorato Interregionale OOPP Lombardia Xxxxxx Xxxxxxx – sede di Bologna |
Denominazione del progetto | Lavori di ristrutturazione edilizia, previa demolizione e ricostruzione, delle palazzine H e H1 all’interno del CAPS di Cesena, da adibire a sede del Commissariato della Polizia di Stato – lotto 1 |
Tipo di intervento | Ristrutturazione edilizia |
Classifica | FO 9-31 |
Identificazione della fase di incarico (come da punto 7.1 della UNI 11337-1:2017) | Stadio di Produzione, Fase Esecutiva |
Identificazione della fase di incarico (come da | Affidamento lavori |
Codidice dei Contratti Pubblici) |
A2. Introduzione
Il presente documento fornisce le specifiche informative finalizzate alla gestione digitale del progetto. Costituisce atto propedeutico alla redazione dell’Offerta per la Gestione Informativa, oGI, di seguito specificata. L’Affidatario risponde al presente Capitolato Informativo attraverso la propria Offerta per la Gestione Informativa, che, nel caso di affidatario vincente, verrà discussa e validata assieme alla Stazione Appaltante per la redazione del conclusivo Piano di Gestione Informativa. Il Piano di Gestione Informativa, che viene redatto dopo la stipula del contratto, deve essere in ogni caso accettato dalla Stazione Appaltante prima della consegna dei lavori.
Il documento è redatto in accordo alla norma UNI 11337 (tutta la serie) cui si può far riferimento per ulteriori approfondimenti in merito al flusso informativo. Nel seguito si rappresenta il flusso informativo previsto per la presente commessa.
Il presente Capitolato Informativo, in accordo alla norma UNI 11337:2017-6 ed al D.M. 560/2017, è articolato in una sezione tecnica ed in una sezione gestionale contenenti:
I requisiti informativi strategici generali e specifici, compresi i livelli di definizione dei contenuti informativi, tenuto conto della natura dell’opera, della fase di processo e del tipo di appalto;
Tutti gli elementi utili alla individuazione dei requisiti di produzione, di gestione e di trasmissione ed archiviazione dei contenuti informativi, in stretta connessione con gli obiettivi decisionali e con quelli gestionali.
Committente
Requisiti informativi
Capitolato Informativo
Richiesta offerta
Offerente 1 Offerente 2 Offerente n
oGI 1 oGI 2 oGI n
Scelta offerta
Affidatario vincente
oGI vincente
Contratto
No
pGI
Verifica pGI Sì
Esecuzione
Cfr. report sulla modellazione informativa e par.D1.3 Definizione di elaborati informativi grafici e documentali.
Relazione specialistica
Tabella 1 Flusso informativo per la presente commessa.
6 di 38
Fine
A3. | Acronimi e glossario | ||||
AIM | Asset Information | Model, | ovvero | Modello | informativo |
dell’opera che virtualizza lo stato di fatto. | |||||
Affidatario | Xxxxxxxx aggiudicatario dell’Appalto | ||||
Ambiente di Dati (ACDat) | Condivisione | Ambiente di raccolta organizzata e condivisione dei dati relativi a modelli ed elaborati digitali, riferiti ad una singola opera o ad | |||
un singolo complesso di opere. (cfr UNI 11337-1:2017) | |||||
Ambiente digitale di raccolta organizzata e condivisione di dati | |||||
relativi ad un’opera e strutturati in informazioni relative a | |||||
modelli ed elaborati digitali prevalentemente riconducibili ad | |||||
essi, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è | |||||
regolata da precisi sistemi di sicurezza per l’accesso, di | |||||
tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai | |||||
contenuti informativi, di conservazione nel tempo e relativa | |||||
accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione | |||||
delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e | |||||
di tutela della proprietà intellettuale. (cfr DM 560/2017) | |||||
As-built | Virtualizzazione dell’opera realizzata, così “come costruita”, | ||||
tramite modello informativo dell’opera. | |||||
Attività | Aggregazione di una o più risorse in termini di lavori, forniture e | ||||
servizi |
Capitolato Informativo (CI) Documento attraverso il quale la Stazione Appaltante esprime le
sue esigenze e i requisiti minimi informativi richiesti all’Affidatario
Computazionale Leggibile dalla macchina. Con l’avvento delle tecnologie
digitali, della possibilità di mobilitare, trasmettere e condividere contenuti digitali, diventa imprescindibile trovare un modo per massimizzarne l’utilizzo, anche richiedendo/producendo contenuti informativi computazionali (leggibili da un computer) e rielaborabili.
Dato
Elemento conoscitivo tangibile, elementare, interpretabile
all’interno di un processo di comunicazione attraverso regole e
sintassi preventivamente condivise.
Disciplina Specializzazione verso una conoscenza di natura umanistica,
scientifica o pratica.
Elaborato informativo
Formato Aperto Formato file basato su specifiche sintassi di dominio pubblico il
cui utilizzo è aperto e accessibile senza necessità di disporre di particolari applicazioni software tecnologiche specifiche.
Formato Proprietario
Formato file basato su specifiche sintassi di dominio non pubblico il cui utilizzo è limitato a specifiche condizioni d’uso
stabilite dal proprietario del formato.
Gara d’Appalto Strumento attraverso il quale una Pubblica Amministrazione
acquista servizi o lavori pubblici per la realizzazione di un’opera pubblica.
Incoerenze
Incongruenze dei dati associati agli oggetti in merito a specifici
regolamenti e prescrizioni.
Informazione Insieme di dati organizzati secondo un determinato scopo ai fini
della comunicazione di una conoscenza all’interno di un processo.
Interferenze
Collisione geometrica tra oggetti presenti nei modelli sia della
stessa disciplina sia in modelli di discipline differenti.
Lavoro Attività avente per oggetto l’organizzazione/aggregazione di
risorse ai fini della costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, e manutenzione di un’opera nel suo insieme o di sue parti. Come definito anche nel Codice dei Contratti D.Lgs. 50/2016 art. 3 c. 1 l. nn)
LOD
Livello di sviluppo degli Oggetti Digitali. Definiscono il livello di approfondimento delle informazioni degli oggetti all’interno
dei modelli, in funzione dell’uso dei modelli stessi
MEP Mechanical, Electrical and Plumbing: disciplina di impiantistica
MIDP
Master Information Delivery Plan. Piano generale di consegna delle informazioni. Documento programmatico che illustra da chi, quando e come (usando quali protocolli e procedure) le informazioni progettuali vanno preparate. Incorpora i Task
Information delivery plans.
Milestone
Modello As Built
Modello dell’opera corrispondente alla virtualizzazione
dell’opera finita. Può essere considerato come l’evoluzione finale
del modello costruttivo.
Modello Costruttivo Virtualizzazione dell’opera durante l’evoluzione del cantiere. Il
modello costruttivo viene aggiornato man mano che procedono le lavorazioni in accordo al Progetto Esecutivo, ed eventuali varianti.
Modello informativo
Virtualizzazione dell’opera e dei suoi componenti. Veicolo informativo di virtualizzazione di prodotti e processi del settore costruzioni. La virtualizzazione grafica del modello informativo prende anche il nome di modello grafico. (cfr UNI 11337-
1:2017)
Modello layout di cantiere Virtualizzazione dell’opera e del cantiere nel tempo. Il modello
layout di cantiere, oltre ad avere le informazioni riguardanti le lavorazioni associate agli oggetti del modello, virtualizza anche macchinari, stoccaggio materiali, mezzi di cantiere, baracche di cantiere, viabilità ed ogni altra informazione utile alla redazione del POS. Può essere restituito in forma dinamica, da preferire, o statica.
Oggetto
Virtualizzazione di geometria e caratteristiche non geometriche
di entità finite, fisiche o spaziali, relativi ad un’opera, o ad un complesso di opere, ed ai loro processi.
Opera Prodotto risultante del settore delle costruzioni inteso come
edificio od infrastruttura o, comunque, il risultato di un insieme di lavori, che di per sé esplichi una funzione economica o tecnica. Le opere comprendono sia quelle che sono il compimento di un insieme di lavori edilizi o di ingegneria civile o militare, sia quelle di presidio e difesa ambientale e di ingegneria naturalistica. Prodotto risultante della produzione edilizia e dell’ingegneria civile, militare, ambientale.
Piano per la Gestione Documento redatto dall’Affidatario a seguito dell’aggiudicazione
Informativa (pGI) dell’Appalto, in cui si specifica con maggior dettaglio quanto
dichiarato nella precedente Offerta per la Gestione Informativa.
PIM Project Information Model.
Stazione Appaltante
Pubblica Amministrazione che affida Appalti Pubblici di lavori,
servizi o forniture.
TIDP Task Information delivery plan. Piano di consegne del singolo portatore di interesse.
B.RIFERIMENTI NORMATIVI
Nel seguito i riferimenti legislativi e normativi di carattere informativo che l’Affidatario rispetta nello svolgimento della prestazione richiesta.
ISO 19650-1: “Organization and digitization of information about buildings and civil engineering works, including building information modelling (BIM) -- Information management using building information modelling Concepts and principle”;
ISO 19650-2: “Organization and digitization of information about buildings and civil engineering works, including building information modelling (BIM) -- Information management using building information modelling Delivery phase of the assets”;
UNI EN ISO 16739: “Industry Foundation Classes (IFC) per la condivisione dei dati nell'industria delle costruzioni e del facility management”;
UNI 11337-1 “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 1: Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi”;
UNI 11337-4: “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 4: Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti”;
UNI 11337-5: “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 5: Flussi informativi nei processi digitalizzati”;
UNI 11337-6: “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 6: Linea guida per la redazione del capitolato informativo”;
UNI 11337-7: “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 7: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa”;
D.LGS. 18 aprile 2016, n. 50: “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture – Codice dei contratti pubblici”;
D.M. 1 dicembre 2017, n. 560 (Decreto BIM);
D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 (per le parti ancora in vigore) “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
C.SEZIONE TECNICA
C1. Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura HW e SW
C1.1. Infrastruttura hardware
Nella presente sezione la Stazione Appaltante chiede all’Affidatario che venga dichiarata nella propria oGI l’infrastruttura hardware attualmente in suo possesso e che intende mettere a disposizione per l’esecuzione della prestazione richiesta all’oggetto della Gara d’Appalto.
La Stazione Appaltante si aspetta che la dotazione in uso per la realizzazione della prestazione richiesta sia correttamente e adeguatamente dimensionata in termini qualitativi e quantitativi. L’Affidatario specificherà la dotazione tipo nel piano di Gestione Informativa.
Al fine di una più efficiente ed efficace lettura e comparazione delle informazioni la Stazione Appaltante fornisce nel seguito una tabella esemplificativa dei dati di suo interesse; tale tabella può essere integrata a cura dell’Affidatario.
HARDWARE POSTAZIONE TIPO – DISCIPLINA (ARCH – STRU – MEP, …)
PROCESSORE: | |
MEMORIA DI ARCHIVIAZIONE: | |
SCHEDA DI RETE: | |
SCHEDA VIDEO: | |
MEMORIA DI ARCHIVIAZIONE: | |
LETTORE (O MASTERIZZATORE) CD E DVD: | |
DISPOSITIVI: | |
MONITOR: | |
N.B. | … |
Tabella 2 Infrastruttura hardware: tabella da compilare e integrare a cura dell'Affidatario
C1.2. Infrastruttura software
Nella presente sezione la Stazione Appaltante chiede all’Affidatario che venga dichiarata nella propria oGI la tipologia software attualmente in suo possesso e che intende mettere a disposizione per l’esecuzione della prestazione richiesta all’oggetto della Gara d’Appalto.
Al fine di una più efficiente ed efficace lettura e comparazione delle informazioni la Stazione Appaltante fornisce nel seguito una tabella esemplificativa e non esaustiva dei dati di suo interesse; tale tabella può essere integrata e rielaborata dall’Affidatario.
AMBITO DISCIPLINA SOFTWARE VERSIONE COMPATIBILITÀ
FORMATI APERTI
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA | Modellazione BIM |
PROGETTAZIONE STRUTTURALE | Modellazione BIM |
Calcolo strutturale | |
PROGETTAZIONE IMPIANTISTICA | Modellazione BIM |
Calcolo | |
PROGETTAZIONE IN GENERE | Modellazione BIM |
Schemi funzionali e altimetrici | |
Calcoli energetici e Legge 10/91 | |
Analisi energetiche | |
Analisi acustiche | |
Piani di manutenzione | |
Calcolo e verifica antincendio | |
Sicurezza nei cantieri | |
PROGETTAZIONE INTERDISCIPLINARE | Valutazione dei Tempi (4D) |
Valutazione dei costi (5D) | |
Elaborati documentali | |
COORDINAMENTO E VERIFICA | Gestione delle Issues di progetto |
Clash detection | |
Model e Code Checking |
C2. ACDat della Stazione Appaltante messo a disposizione
La Stazione Appaltante mette a disposizione, per la gestione dell’intervento un Ambiente di Condivisione Dati, al fine di fornire a tutti gli attori una singola fonte di informazioni, centrale ed accessibile, in merito al progetto oggetto dell’Appalto. L’ACDat riduce ripetizioni di scambi informativi e migliora la consistenza delle informazioni e la comprensione tra Stazione Appaltante e Affidatario.
La Stazione Appaltante, dopo la stipula del contratto, comunicherà all’Affidatario le modalità specifiche e l’area dell’ACDat all’interno della quale dovrà avvenire la consegna finale per l’archiviazione di modelli, oggetti ed elaborati e secondo quale workflow specifico.
L’Affidatario archivia e mantiene una copia di tutte le informazioni progettuali in una location sicura e stabile all’interno della sua Organizzazione ed inoltre rende disponibili alla Stazione Appaltante queste informazioni tramite l’ACDat scelto.
Le specifiche in merito alla strutturazione ed al funzionamento di detto ACDat si trovano al par. D8.1 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione.
Anche la piattaforma di gestione lavori (comprensiva della procedura di gestione del giornale dei lavori) viene messa a disposizione dalla Stazione Appaltante. Anche in questo caso la tecnologia specifica viene resa nota all’Affidatario a seguito dell’aggiudicazione della gara.
C3. Formati di fornitura dati messi a disposizione inizialmente dalla Stazione Appaltante
I modelli, gli elaborati grafici e la documentazione messa a disposizione dalla Stazione Appaltante avranno i seguenti formati. L’elenco di modelli/elaborati messi effettivamente a disposizione si trova al paragrafo D4 Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione dalla Stazione Appaltante.
AMBITO | FORMATO APERTO | VERSIONE | FORMATO PROPRIETARIO | NOTE |
Modelli informativi grafici | IFC (UNI EN ISO 16739:2016) | / | ||
Elaborati informativi grafici | pdf/A | / | ||
Elaborati informativi documentali | pdf/A | / | ||
Altri | XML | / |
Tabella 3 Formati dati di scambio (da Stazione Appaltante ad Affidatario).
C4. Fornitura e scambio dati
C4.1.Formati da utilizzare
La Stazione Appaltante richiede che i flussi informativi avvengano, per quanto consentito ad oggi dallo stato dell’arte delle tecnologie informatiche, attraverso la condivisione di file in formato aperto UNI EN ISO 16739:2016 (IFC).
L’Affidatario fornisce in parallelo anche i file nei formati nativi di modelli ed elaborati. A tal proposito la Stazione Appaltante fornisce nel seguito una tabella esemplificativa, da modificare/integrare a cura dell’Affidatario in sede di oGI. L’Affidatario è tenuto a comunicare alla Stazione Appaltante eventuali variazioni di versione dei file forniti durante l’esecuzione dei lavori dell’opera oggetto del seguente capitolato.
AMBITO FORMATO APERTO
VERSIONE FORMATO
PROPRIETARIO
VERSIONE NOTE
MODELLAZIONE ARCHITETTONICA | IFC (UNI EN ISO 16739:2016) |
MODELLAZIONE IMPIANTISTICA | IFC (UNI EN ISO 16739:2016) |
MODELLAZIONE STRUTTURALE | IFC (UNI EN ISO 16739:2016) |
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA 2D | |
REVISIONE MODELLI E ANALISI INTERFERENZE | |
ATTIVITÀ DI COMPUTAZIONE | |
ALTRI DOCUMENTI DIGITALI | |
DOCUMENTI DI TESTO | |
PROGRAMMAZIONE | |
ALTRI |
Tabella 4 Formati dati di scambio (da Affidatario a Stazione Appaltante).
C4.2.Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità
L’Affidatario garantisce una struttura di attributi informativi degli oggetti presenti nei modelli tale da consentire il corretto uso dei modelli secondo quanto specificato nel par. D1.2 Usi del modello in relazione agli obiettivi definiti.
In ogni caso, l’Affidatario applica i requisiti minimi riportati nell’Allegato 3 Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità.
C5. Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento
Il sistema comune di riferimento viene definito dall’Affidatario in sede di oGI; per una maggiore facilità di confronto, si consiglia di raccogliere le informazioni secondo la tabella riportata, integrandola e modificandola.
SISTEMA DI RIFERIMENTO ASSOLUTO
Oggetto | Specifica |
Intersezione griglie XX e YY | |
Altimetria | |
Rotazione secondo il nord reale | |
… | |
ALTRI RIFERIMENTI | |
Origine del sistema degli assi | |
Offset e distanze tra gli assi | |
Altre unità di misura | |
Codifica degli assi o delle griglie | |
… |
Tabella 5 Specifiche di riferimento.
Le coordinate del sistema di riferimento dei Modelli informativi forniti dalla Stazione Appaltante vengono di seguito riportate:
SISTEMA DI RIFERIMENTO ASSOLUTO
Oggetto | Specifica |
Latitudine | 0 |
Longitudine | 0 |
Altezza slm | 0 |
SISTEMA DI RIFERIMENTO DI PROGETTO (distanze riferite al punto di riferimento assoluto) | |
Latitudine | 1,8989 |
Longitudine | 20,8450 |
Altezza slm | 1,50 |
Rotazione rispetto al nord reale | 95° |
…
TABELLA 6 SISTEMI DI RIFERIMENTO.
C6. Specifica per l’inserimento di oggetti
Le modalità di inserimento e/o i vincoli rispetto ai principali sistemi di riferimento spaziali definiti nei modelli sono riportati nelle tabelle presenti nella Relazione Specialistica sulla modellazione Informativa allegata al Progetto Esecutivo..
C7. Sistema di classificazione e denominazione degli oggetti
Il sistema di classificazione e denominazione degli oggetti dei modelli a base gara è esplicitato nella Relazione specialistica sulla modellazione informativa (elaborato posto a base gara); l’Affidatario mantiene la classificazione utilizzata dai progettisti integrandola all’occorrenza. Il Sistema di classificazione da adottare nel caso di eventuali integrazioni è quello declinato in UNI 8290-1:1981 + A122:1983 “Edilizia residenziale. Sistema tecnologico. Classificazione e terminologia” ed in ogni caso in accordo al progetto fornito. Tale standard può essere integrato da parte dell’Affidatario, che lo dichiara in sede di oGI.
C8. Competenze di gestione informativa dell’affidatario
L’Affidatario dichiara all’interno dell’Offerta di Gestione Informativa, le sue esperienze pregresse nell’ambito dell’uso di metodi per l’Information Management. Ai fini di una più facile valutazione si richiede all’Affidatario di organizzare le informazioni come da tabella seguente.
PROGETTO N.
DENOMINAZIONE PROGETTO | |
TIPO DI INTERVENTO | |
ATTIVITÀ PROFESSIONALE SVOLTA | |
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO | |
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DEL PROGETTO | |
COSTO OPERA/SERVIZIO | |
ONORARIO PRESTAZIONE | |
ALTRO |
Tabella 7 Esperienze pregresse dell'Affidatario.
D.SEZIONE GESTIONALE
D1. Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati
Gli obiettivi informativi strategici sono da intendersi quale strategia comune da perseguire da parte di tutti i portatori di interesse. Dagli Obiettivi discendono gli Usi del modello, cui è legata la definizione di LOD per ciascuna classe di oggetti.
D1.1. Obiettivi del modello in relazione alle fasi del processo
Il sistema di riferimento inerente all’evoluzione informativa dei modelli è riportato nello schema sottostante.
STADIO | PROGETTAZIONE | PRODUZIONE | ||
FASE | Tecnologica | Recepimento OEPV | Di esecuzione | Collaudo e Consegna |
Modelli Esecutivi
Modelli OEPV
Modelli Costruttivi
Modelli Collaudati
Tabella 8 Evoluzione informativa
Nello specifico la documentazione fornita a base di gara corrisponde ai Modelli Esecutivi.
Prima dell’inizio dei lavori, l’appaltatore dovrà aggiornare i modelli informativi con le modifiche introdotte dall’offerta migliorativa.
Sarà cura dell’Appaltatore produrre i modelli denominati Modelli Costruttivi ed aggiornare in corso d’opera le informazioni contenute nei modelli per generare i modelli allo stato finale, che rappresentano quanto messo in opera e consegnato al Collaudatore. A seguito della fase di collaudo, i modelli dovranno essere ulteriormente aggiornati per ottenere i Modelli Collaudati o definiti anche come As-built.
Si sottolinea che è richiesto all’Appaltatore di aggiornare i modelli durante la fase costruttiva dell’opera in funzione di quanto realizzato e con le eventuali varianti (ai sensi dell’art. 106 del D.lgs. 50/2016) apportate al Progetto Esecutivo (previa autorizzazione da parte della Stazione Appaltante): tale richiesta ha come scopo fornire alla Direzione Lavori un supporto per il controllo dell’esecuzione dei lavori e stabilire gli stati di avanzamento. L’aggiornamento dei modelli sarà a cura dell’Appaltatore fino alla definizione del Modelli Collaudati compresi.
La strategia comune da perseguire è declinata dalla Stazione Appaltante all'interno degli Obiettivi strategici relativi alla costruzione dell’opera oggetto del presente capitolato. In conseguenza agli obiettivi di fase e di modello, la Stazione Appaltante definisce i BIM uses. Sugli usi del modello si basa la definizione puntuale dei LOD di ciascuna classe di oggetti necessari ad espletare gli obiettivi informativi richiesti dal modello stesso:
Tabella 9 Obiettivi strategici fase di esecuzione
La Stazione Appaltante declina gli Obiettivi strategici della fase esecutiva. La logica alla base di questi obiettivi è contenuta nel Codice dei Contratti Pubblici (D.LGS. 50/2016) e nel Regolamento (D.P.R. 207/2010), arricchita dal focus sulla qualità del dato, che deve essere computazionale. Il quadro esigenziale tradizionale, esplicitato tramite un corpus documentale che si compone di una serie di elaborati informativi grafici e documentali (cfr. D.P.R. 207/2010), è integrato e completato con una logica che pone l’attenzione anche alla quantità ed entità dei contenuti informativi, alle loro modalità di trasmissione, alla qualità dei dati, all’utilizzo futuro e alla loro tracciabilità. Lo scopo è la massimizzazione dell’uso di contenuti digitali, soprattutto contenuti digitali computazionali, ovvero leggibili dalla macchina (dal computer) e rielaborabili.
L’Appaltatore dovrà produrre i modelli così come meglio esplicitato nel paragrafo D 5.1, sulla base dei modelli forniti dalla Stazione Appaltante, si richiede che venga esplicitato nell’ oGI e successivamente nel pGI, come si intendano perseguire gli obiettivi minimi sotto riportati:
Computo qualitativo; Computo quantitativo; Cantierizzazione;
Verifica del rispetto delle indicazioni e prescrizioni progettuali; Verifica della schedulazione dei lavori;
Verifica degli Stati di Avanzamento Lavori (SAL);
Verifica delle interferenze e delle incoerenze disciplinari e interdisciplinari (clash control); Controlli di rispondenza a codici e normative (code checking);
Possibilità di associare con modalità da definire in sede di (pGI), materiale documentale agli oggetti del modello, come ad esempio le schede prodotto o le schede materiale.
È facoltà dell’Affidatario integrare e migliorare in sede di oGI le richieste, da intendersi come minime, definite dalla Stazione Appaltante. Quest’ultimo si riserva di recepire o respingere tali integrazioni in funzione della bontà delle motivazioni addotte.
D1.2. Usi del modello in relazione agli obiettivi definiti
È richiesto all’Appaltatore di generare i modelli e di aggiornarli progressivamente con l’avanzamento dei lavori e di consentire la condivisione delle informazioni con la Stazione Appaltante e la Direzione Lavori.
A tal proposito si riporta una tabella, a solo titolo esemplificativo, contenente alcune delle informazioni richieste all’Appaltatore in merito alla gestione dei modelli, e rispettivi utilizzi, che costui intende seguire per conseguire gli obiettivi prefissati al paragrafo D 1.1. Si suggerisce di strutturare una tabella simile.
Tabella 10 Usi dei modelli fase di esecuzione
È facoltà dell’Affidatario integrare e migliorare in sede di oGI le richieste, da intendersi come minime, definite dalla Stazione Appaltante. Quest’ultimo si riserva di recepire o respingere tali integrazioni in funzione della bontà delle motivazioni addotte.
D1.3. Definizione di elaborati informativi grafici e documentali
Vengono di seguito riportati gli elaborati minimi richiesti dalla Stazione Appaltante che l’Appaltatore è tenuto a produrre in funzione della fase di lavoro in cui si trova. L’elenco di tali elaborati non comprende gli elaborati necessari ad ottenere permessi, autorizzazioni od altri documenti obbligatori non di seguito riportati.
Recepimento OEPV | Fase di esecuzione | di collaudo e consegna | |
ELABORATO | Fase | ||
Elaborati grafici | x | x | x |
Modelli informativi | x | x | x |
Relazione illustrativa | x | ||
Relazioni specialistiche | x | ||
Relazione sulla sicurezza | x | x | |
Relazione di variante | x | ||
Capitolato prestazionale | x | ||
Capitolato informativo | x | x | x |
oGI | x | x | x |
pGI | x | x | x |
Programmazione | x | x | x |
Contabilità die lavori | x | ||
Liquidazione | x | x | |
Collaudo | x | x | |
Altri |
Tabella 11 Elaborati minimi di fase
In merito agli elaborati informativi grafici (tavole) ed agli elaborati informativi documentali (relazioni) richiesti dalla Stazione Appaltante si rimanda al Capitolato Speciale d’Appalto e alle normative tecniche di settore. A titolo esemplificativo e non esaustivo, alcuni degli elaborati da produrre da parte dell’Affidatario:
• As-built (progetto costruttivo);
• Documenti di conformità;
• Schede tecniche;
• POS (Piani Operativi di Sicurezza);
• Accettazione schede dei materiali;
• ...
Qualora l’Affidatario ritenesse utile e necessario produrre ulteriori elaborati, si richiede che tali elaborati vengano esplicitati con una nomenclatura in accordo a quella fornita dalla Stazione Appaltante. Si
richiede inoltre che gli elaborati vengano estrapolati unicamente dai Modelli Informativi prodotti; in caso ciò non sia possibile, si richiede all’Affidatario di esplicitarlo nell’oGI.
In aggiunta agli elaborati informativi sopra definiti, la Stazione Appaltante chiede all’Affidatario di produrre un Report sulla modellazione informativa. Si tratta di una relazione differente dal piano di Gestione Informativa in quanto attesta il rispetto e l’adempimento da parte dell’Affidatario di quanto dichiarato in pGI. Tale Relazione va consegnata alla Stazione Appaltante ad ogni step intermedio di consegna (a tal proposito si veda il par.D5.2 Programmazione temporale della modellazione e del processo informativo).
D1.4. Elaborati c.d. tradizionali
Il progetto esecutivo fornito dalla Stazione Appaltante è composto, oltre che dai modelli in formato UNI EN ISO 16739: 2016 (IFC) e della Relazione Specialistica sulla modellazione informativa anche dagli elaborati c.d. tradizionali come da elenco elaborati allegato al progetto.
In accordo a quanto previsto all’art. 7 c. 4 del DM 560/2017, nel periodo transitorio, la prevalenza contrattuale rimane agli elaborati c.d. tradizionali (elaborati previsti all’art. 33 del DPR 207/2010).
Pertanto, in caso di comprovata differenza tra le informazioni riportate all’interno dei modelli digitali e le informazioni riportate all’interno degli elaborati tradizionali, fanno fede le informazioni contenute in questi ultimi. Qualora l’Affidatario dovesse riscontrare differenza o incongruenza tra i dati contenuti nelle due basi informative, è tenuto a darne comunicazione immediata alla Stazione Appaltante e ad aggiornare i dati dei Modelli Informativi da lui prodotti risolvendo l’incongruenza o incoerenza informativa riscontrata. Questo vale in relazione al contenuto geometrico e informativo di ciascun elemento del modello.
D2. Livelli di sviluppo degli oggetti e delle schede informative
I livelli di sviluppo delle categorie di oggetti presenti nei modelli sono indicati nella Relazione Specialistica sulla modellazione informativa allegata al progetto.
Viene fatta richiesta all’Appaltatore di definire il grado di approfondimento degli oggetti di ciascun modello disciplinare presentato. Tale definizione deve essere effettuata per ciascun elemento di ciascuna disciplina di riferimento.
A solo titolo esemplificativo viene fornita qui sotto una tabella in cui vengono associati i diversi LOD alle diverse fasi del progetto: si sottolinea che all’interno dello stesso modello, nella stessa fase, possono essere presenti contemporaneamente oggetti con LOD differenti.
STADIO | PRODUZIONE | |
Fase | Di Esecuzione | Collaudo e Consegna |
MODELLO | ||
Architettonico GEN | E | F |
Architettonico Arredi | E | F |
Architettonico Finiture | E | F |
Architettonico Esterni | E | F |
Strutture | E | F |
Impianto elettrico | D/E | F |
Impianti meccanici | D/E | F |
Altri | D/E | F |
Tabella 12 LOD e fasi di progetto
Si rimanda anche all’allegato 1 Matrice e schede di definizione dei LOD per ogni classe di oggetti per la specifica in merito ai LOD richiesti dalla Stazione Appaltante. Si rimanda all’allegato Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. per la puntuale definizione di LOD. Tali schede sono da intendersi esemplificative e non esaustive: l’Affidatario inserisce integrazioni e aggiunge le schede necessarie al raggiungimento degli obiettivi e usi prefissati.
La Stazione Appaltante suggerisce l’uso del medesimo format grafico utilizzato per le schede messe a disposizione.
D3. Xxxxx, responsabilità e autorità ai fini informativi
Nella presente sezione la Stazione Appaltante identifica i riferimenti delle figure (ai fini dell’Information Management) presenti all’interno della propria struttura aziendale, cui l’affidatario può rivolgersi. La Stazione Appaltante chiede all’Affidatario di fare lo stesso in sede di oGI.
D3.1. Definizione della struttura informativa interna della Stazione Appaltante
[nella presente sezione la Stazione Appaltante descrive la propria struttura interna interessata dall’intervento specifico. Tale struttura può essere riassunta con organigrammi e schemi.]
Nell’ambito del presente Appalto la Stazione Appaltante mette a disposizione le seguenti funzioni:
RUP: Responsabile Unico del Procedimento. Supporto al RUP.
BIM Manager: gestore di processi digitalizzati. Agisce a livello di organizzazione;
CDE Manager: gestore dell’ambiente di condivisione dei dati. Agisce a livello di organizzazione; BIM Coordinator: coordinatore dei flussi informativi. Agisce sulla singola commessa.
CDE
manager
BIM
manager
RUP
Supporto
al RUP
(BIM
coordinator)
Figura 1 Struttura informativa interna del Committente.
Si riporta nel seguito una tabella di riepilogo con i riferimenti.
NOME E COGNOME FUNZIONE AZIENDA
XXX. XXXXXXXX XXXXXXXX | RUP | Provveditorato Interregionale Lombardia ed Xxxxxx Xxxxxxx | alle | OO. | PP. |
XXX. XXXXXX XXXXX | BIM coordinator | Provveditorato Interregionale Lombardia ed Xxxxxx Xxxxxxx | alle | OO. | PP. |
Tabella 13 Struttura informativa interna alla Stazione Appaltante: riferimenti.
D3.2. Definizione della struttura informativa dell’affidatario e della sua filiera
La Stazione Appaltante chiede che l’Affidatario dichiari nella sua oGI il flusso di ruoli e relazioni dei soggetti interessati dal presente Appalto. Tali relazioni possono essere schematizzate in organigrammi e schemi.
Nel caso siano presenti sub-affidatari, anche questi devono essere identificati.
Si riporta nel seguito una tabella di riepilogo con i riferimenti, da compilare a cura dell’Affidatario.
NOME E COGNOME
FUNZIONE AZIENDA TELEFONO EMAIL
NOME, COGNOME
Tabella 14 Struttura informativa dell'Affidatario: riferimenti.
D4. Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione dalla Stazione Appaltante
I modelli/elaborati messi a disposizione dalla Stazione Appaltante sono riportati nell’elenco elaborati allegato al progetto esecutivo ed esplicitati nella relazione specialistica sulla modellazione informativa.
D5. Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale
Nella presente sezione la Stazione Appaltante chiede all’Affidatario di esplicitare l’organizzazione dei modelli in coerenza con quanto definito sopra.
D5.1. Strutturazione dei modelli disciplinari
I modelli prodotti dovranno essere identificati in base alle discipline di progetto e rispetto alla fase di processo cui fanno riferimento. Si richiede inoltre di mantenere una nomenclatura degli oggetti coerente con quanto definito al paragrafo C7 Sistema di classificazione e denominazione degli oggetti e di specificarne l’eventuale aggiornamento.
Si specifica che è richiesto all’Affidatario di aggiornare i modelli durante la fase costruttiva dell’opera in funzione di quanto realizzato (SIL) e con le eventuali varianti (art. 106 del D.LGS. 50/2016) apportate al Progetto Esecutivo previa autorizzazione del Direttore dei Lavori e le piccole modifiche ordinate dal DL (art. 8 del DM 49/2018), per generare i modelli allo stato attuale (As-built), che rappresentano quanto messo in opera ed infine consegnato al collaudatore, come evidenziato nel prospetto seguente:
Prospetto 1 - Evoluzione dei modelli informativi
Tale richiesta ha come scopo quello di:
• fornire alla D.L. un supporto che gli permetta il controllo dell’esecuzione dei lavori;
• la possibilità di monitorare la qualità e la provenienza del materiale in entrata in cantiere;
• stabilire gli stati di avanzamento lavori.
Si specifica che agli oggetti dei modelli costruttivi, al fine di agevolare e digitalizzare le successive fasi di collaudo, siano associati:
• le schede materiale e le schede prodotto così come accettate dalla Direzione Lavori;
• le bolle di consegna dei materiali;
• gli ordini scritti;
• il libretto delle misure;
• le fotografie;
• i certificati delle prove sui materiali;
• i certificati di cui i controlli in stabilimento;
• i verbali dei risultati delle prove di carico fatte eseguire dal Direttore dei Lavori;
• ogni documento utile al fine di cui sopra.
Viene richiesto all’Affidatario di specificare nell’oGI come intende associare tali attributi agli oggetti del modello. Verrà considerata come premiante ogni soluzione che permetta alla Stazione Appaltante di filtrare, interrogare e gestire le informazioni di cui sopra.
È richiesto all’Affidatario anche la redazione/aggiornamento del modello layout di cantiere che dovrà essere strutturato in modo tale da recepire le informazioni del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) ed essere di supporto alla redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS). Il modello layout di cantiere dovrà essere dinamico, con le informazioni riguardanti le lavorazioni associate alla variabile temporale. Xxxxxxx accettati anche modelli layout di cantiere statici, in riferimento a specifici step temporali a cui fanno riferimento lavorazioni peculiari e di rilevanza. In quest’ultimo caso, la valutazione degli step temporali da considerare viene lasciata all’Affidatario, ma la Stazione Appaltante si riserva di considerare delle varianti in fase di redazione del pGI.
La strutturazione dei modelli viene esplicitata dall’Affidatario nell’offerta di Gestione Informativa. Nel seguito una tabella esemplificativa di come possono essere strutturate le informazioni da fornire.
Modello | Descrizione | Denominazione |
Modello costruttivo architettonico generale | Comprende oggetti relativi agli elementi edilizi architettonici | … (in coerenza con quanto scritto sopra) |
Modello costruttivo strutturale | Comprende oggetti relativi a elementi edilizi strutturali | … (in coerenza con quanto scritto sopra) |
Modello costruttivo elettrico | … | … (in coerenza con quanto scritto sopra) |
Modello layout di cantiere | … | … (in coerenza con quanto scritto sopra) |
… | … | … (in coerenza con quanto scritto sopra) |
Tabella 15 Strutturazione dei modelli disciplinari forniti da Affidatario.
Si sottolinea infine che, prima dell’inizio dei lavori, l’Appaltatore dovrà aggiornare i modelli informativi con le modifiche introdotte nell’offerta migliorativa.
L’Amministrazione potrà controllare in qualsiasi momento l'aggiornamento della modellazione informativa della realizzazione dell’intervento.
D5.2. Programmazione temporale della modellazione e del processo informativo
Le consegne intermedie dei modelli informativi alla Stazione Appaltante dovranno essere ogni volta che si raggiungerà il 20% di avanzamento lavori.
L’Affidatario definisce in sede di oGI gli step di consegna dei modelli nella fase di costruzione in accordo a percentuali di avanzamento del SIL (Stato Interno Lavori), che verranno discusse e consolidate insieme alla Stazione Appaltante in sede di pGI. In ogni caso, dovranno essere consegnati i modelli informativi corrispondenti ad ogni SAL (Stato Avanzamento Lavori).
L’Affidatario, nell’oGI, descrive i tempi di modellazione per ogni disciplina, i kick-off meetings e le milestones di controllo all’interno di Task Information Delivery Plan (TIDP), uno per ogni disciplina, che vengono uniti e coordinati all’interno del Master Information Delivery Plan (MIDP), di cui si allega un template (cfr. Allegato 4 Master Information Delivery Plan tipo). Si consideri che la redazione/aggiornamento di TIDP e MIDP è a cura dell’Affidatario in sede di redazione dell’offerta di Gestione Informativa e viene poi consolidato in contraddittorio con la Stazione Appaltante in sede di piano di Gestione Informativa.
Il MIDP viene sempre tenuto aggiornato dall’Affidatario durante l’intero svolgimento delle attività di esecuzione. All’interno del MIDP devono essere previste anche le consegne di aggiornamento dello stesso MIDP.
D5.3. Coordinamento modelli
L’Affidatario propone in sede di oGI (anche all’interno del MIDP) le scadenze entro le quali provvede all’espletamento delle funzioni di coordinamento tra i modelli e tra questi e gli elaborati (per una definizione dei livelli di coordinamento si veda poi paragrafo D10 Procedure di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati). Tali scadenze vengono poi definite e ufficializzate, in accordo con la Stazione Appaltante, in sede di pGI.
Inoltre, si chiede che ai modelli/elaborati per il coordinamento venga affiancato un report riassuntivo (facente parte a tutti gli effetti del Report sulla modellazione informativa), anch’esso con scadenza prefissata (da concordare in sede di redazione di oGI/pGI), in cui l’Affidatario descriva analiticamente i tipi di controlli effettuati e le principali problematiche, risolte o da risolvere, relative al modello. Si sottolinea che, in ogni caso, il report riassuntivo deve essere consegnato da parte dell’Affidatario ad ogni SAL.
La Stazione Appaltante chiede all’Affidatario di dichiarare nell’oGI come intende garantire univocità e congruenza delle informazioni al fine della relazionabilità dei dati tra i diversi modelli ed elaborati disciplinari.
La Stazione Appaltante si riserva la possibilità di effettuare dei controlli a campione dei report di coordinamento e relativi modelli utilizzando una piattaforma per il model and code checking e i modelli
in formato aperto, strutturati in conformità a quanto richiesto e consegnati ad ogni milestone della Programmazione temporale definita sopra.
D5.4. Dimensione massima dei file di modellazione
La dimensione massima dei file di modello viene definita dall’Affidatario nell’oGI. In ogni caso non potrà superare i 300 MB.
D5.5. Sicurezza in cantiere
Si richiede all’Affidatario di specificare nell’oGI le modalità attraverso le quali fornisce indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro per la stesura dei piani di sicurezza e modalità di redazione del POS.
D6. Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo
D6.1. Riferimenti normativi
Si riportano alcune normative tecniche di carattere generale in materia di sicurezza, a cui l’Affidatario può fare riferimento al fine di garantire integrità e riservatezza del contenuto informativo digitale oggetto di questo Capitolato Informativo. L’elenco non è esaustivo e va inteso unicamente come guida.
Per i sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni:
ISO/IEC 27000:2016 Information Technology – Security Techniques – Information Security management systems – Overview and vocabulary
ISO/IEC 27001:2013 Information Technology – Security Techniques – Information Security management systems – Requirements
ISO/IEC 27002:2013 Information Technology – Security Techniques – Code of practice fo information security controls
ISO/IEC 27005:2011 Information Technology – Security Techniques – Information Security risk management
ISO/IEC 27007:2011 Information Technology – Security Techniques – Guidelines fo information security management systems auditing
ISO/IEC TR 27008:2011 Information technology - Security techniques - Guidelines for auditors on information security controls
Per la privacy:
ISO/IEC 29100:2011 Information technology - Security techniques - Privacy framework1
Per i profili professionali:
UNI 11506:2013 Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel settore ICT - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze
UNI 11621-2:2016 Attività professionali non regolamentate - Profili professionali per l’IC - Parte 2: Profili professionali di "seconda generazione"
UNI 11621-4:2016 Attività professionali non regolamentate - Profili professionali per l’IC - Parte 4: Profili professionali relativi alla sicurezza delle informazioni
Per le tecniche e tecnologie:
ISO/IEC 9798-1:2010 Information technology - Security techniques - Entity authentication - Part 1: General
ISO/IEC 18033:2015 Information technology - Security techniques - Encryption algorithms - Part 1: General
ISO/IEC 27039:2015 Information technology - Security techniques - Selection, deployment and operations of intrusion detection systems (IDPS)
ISO/IEC 27040:2015 Information technology - Security techniques - Storage security
ISO/IEC 29115:2013 Information technology - Security techniques - Entity authentication assurance framework.
D6.2. Richieste aggiuntive in materia di sicurezza
Si richiede all’Affidatario di applicare iniziative a favore della riservatezza e sicurezza dei dati soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di:
Salvataggio e backup; Disaster recovery;
Identità e responsabilità di tutte le figure coinvolte nel processo di digitalizzazione.
D7. Proprietà del modello
Si specifica che alla condivisione dei modelli in ACDat e loro consegna, la proprietà degli stessi di intende trasferita in via esclusiva allla Stazione Appaltante.
In particolare, quanto prodotto dall’Affidatario resta di piena e assoluta proprietà della Stazione Appaltante, il quale, pur nel rispetto del diritto d’autore, può utilizzarlo come crede, come pure integrarlo, nel modo e con i mezzi che ritiene opportuni con tutte quelle varianti e aggiunte che, a suo insindacabile giudizio, sono riconosciute necessarie, senza che dall’Affidatario possano essere sollevate eccezioni di sorta.
Con la sottoscrizione del presente Capitolato l’Affidatario autorizza la Stazione Appaltante all’utilizzo e alla pubblicazione dei dati e delle informazioni presenti nei modelli prodotti per finalità anche diverse da quelle previste nel presente incarico.
D8. Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi
D8.1. Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione
La Stazione Appaltante mette a disposizione, per la gestione dell’intervento un Ambiente di Condivisione Dati, le caratteristiche tecniche dell’infrastruttura saranno esplicitate all’Affidatario dopo la stipula del contratto.
Si riporta qui la definizione italiana di ACDat (UNI 11337-5): “L’ACDat è una infrastruttura informatica di raccolta e gestione organizzata di dati, comprensiva della propria procedura di utilizzo”.
Il sistema di collaborazione e condivisione documentale digitale sarà strutturato in accordo alle indicazioni delle parti 1, 4 e 5 delle UNI 11337:2017.
Gli stati di lavorazione implementanti all’interno della ACDat sono:
• L1: in fase di condivisione (Shared). Il contenuto informativo è ritenuto completo per una o più discipline, ma ancora suscettibile di interventi da parte di altre discipline o di altri operatori. Il contenuto è reso disponibile per soggetti oltre l’affidatario responsabile. Uno degli utilizzi è la condivisione con la Stazione Appaltante.
• L2: in fase di pubblicazione (Published). Il contenuto informativo è attivo, ma concluso, e nessun soggetto interessato oltre la Stazione Appaltante manifesta la necessità di apportare ulteriori interventi.
• L3: archiviato (Archive). Il contenuto informativo è relativo a una versione non attiva legata a un processo concluso.
Gli attori presente all’interno dell’ACDat sono:
• SA: Stazione Appaltante
• AFF: Affidatario
All’interno dell’ACDat avvengono i workflow di approvazione, come meglio descritti dalla figura esplicativa.
-
Sì
NO
Figura 2 Workflow all'interno dell'ACDat.
Si precisano alcune definizioni:
• Modelli esecutivi: modelli informativi ed elaborati informativi relativi al progetto.
• Modelli aggiornati OEPV: modelli informativi ed elaborati informativi prodotti dall’Affidatario del presente Appalto, in aggiornamento di modelli/elaborati informativi progettuali.
• Modelli costruttivi: modelli informativi come meglio descritti al par. D5.1 Strutturazione dei modelli disciplinari.
D8.2. Denominazione dei file
La denominazione dei file (modelli, elaborati grafici, elaborati informativi, ecc.) inseriti da parte dell’Affidatario e della Stazione Appaltante all’interno dell’ACDat dovrà essere coerente con la denominazione dei file del progetto esecutivo.
Ogni proposta di modifica e miglioramento dovrà essere presentata e concordata in sede di definizione dell’oGI insieme alla Stazione Appaltante, che si riserva il diritto di accettarla o rifiutarla.
D9. Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari
Eventuali sub-affidatari dovranno poter accedere all’Ambiente di Condivisione dei Dati, definita dalla Stazione Appaltante, per poter integrare le informazioni che competono loro. Sarà la Stazione Appaltante di concerto con l’Affidatario a definire con quale grado di autorizzazione tali sub-appaltatori potranno accedervi. Tale organizzazione verrà descritta all’interno del pGI.
D10. Procedure di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati
D10.1. Definizione delle procedure di validazione
L’Affidatario specifica nella propria oGI, e poi nel pGI, la procedura di validazione per i modelli, gli oggetti e gli elaborati che intende utilizzare.
Si richiede quindi di specificare:
Modalità con cui i modelli, oggetti, elaborati vengono sottoposti a processo di validazione, in merito alla loro emissione, controllo degli errori, nuove necessità di coordinamento; Definizione dei contenuti informativi oggetto di una periodica revisione e validazione durante il processo progettuale (ed esempio per i contenuti: controllo del corretto utilizzo degli oggetti del database, ecc.)
Definizione della frequenza con cui i contenuti informativi sono soggetti a validazione. Requisiti e procedure per il controllo della qualità dei modelli.
D10.2. Definizione dell’articolazione delle operazioni di verifica
L’Affidatario è responsabile dei livelli di verifica LV1 e LV2, come definiti da norma UNI 11337-5:2017. La Stazione Appaltante invece è responsabile del livello di verifica LV3, come definito da norma UNI 11337-5:2017.
Le procedure di verifica vengono gestite direttamente dall’Affidatario, dalla Stazione Appaltante e, se previsto, da enti terzi nominati dalla Stazione Appaltante. L’affidatario rimane comunque responsabile della qualità dei modelli, dei dati e degli elaborati consegnati alla Stazione Appaltante.
Livello di verifica | Responsabile | Descrizione |
LV1 | Affidatario | Verifica dei dati, delle informazioni e del contenuto informativo, intesa come la verifica della correttezza delle modalità di loro produzione, consegna e gestione così come richiesto da CI e pGI. |
LV2 | Affidatario | Verifica dei modelli disciplinari e specialistici intesa come verifica della leggibilità, tracciabilità e coerenza dei dati e delle informazioni effettuando: Verifica delle procedure di determinazione e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze; La verifica del rispetto degli standard informativi; La verifica di coerenza informativa rispetto all’estrazione dei dati; La verifica del raggiungimento dell’evoluzione informativa dei modelli, degli elaborati e livello di sviluppo degli oggetti e della loro rappresentazione grafica in conformità a quanto previsto da CI e pGI. |
LV3 | Stazione Appaltante/Ente terzo | Verifica della leggibilità, tracciabilità e coerenza di dati e informazioni contenute nei modelli, negli elaborati, nelle schede e negli oggetti, presente in ACDat e ACDoc effettuando: Verifica delle interferenze e delle incoerenze; Verifica del raggiungimento dei livelli di dettaglio; Verifica dell’applicazione delle norme specifiche e delle regole tecniche di riferimento; Verifica della corrispondenza della matrice delle responsabilità dell’organizzazione definita nel pGI Verifica della esaustitivià dei contenuti informativi prodotti in funzione dei requisiti espressi nel CI |
genera un report che riassume le risultanze dei controlli; tale report può essere estratto direttamente dal software utilizzato per il controllo del modello e deve essere in formato che garantisca la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. Il report fa parte a tutti gli effetti del Report sulla modellazione informativa.
Si sottolinea che qualsiasi problema identificato dalla Stazione Appaltante/Ente terzo (LV3) non viene corretto, ma viene riportato ai progettisti, che dovranno modificare i contenuti informativi verificati.
D11. Processo di analisi e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze informative
L’Affidatario descrive le modalità di individuazione e risoluzione di interferenze e incoerenze informative.
D11.1. Interferenze geometriche (Clash detection)
La Stazione Appaltante richiede all’Affidatario di indicare la metodologia con cui intende procedere al controllo delle interferenze (Hard Clash e Soft Clash). In particolare, si chiede di indicare:
La matrice delle interferenze redatta come da esempio seguente;
La procedura con cui gli issues (problemi) sono catalogati e comunicati ai team responsabili; Come si intende coinvolgere la Stazione Appaltante nella risoluzione dei principali issues; Come si intende integrare la risoluzione degli issues con l’ACDat messo a disposizione. (FACOLTATIVO)
MODELLO | Livello di coordinament | Modello costruttivo Architettonico | Modello costruttivo Strutturale | Modello costruttivo Impiantistico | … | |
Modello costruttivo Architettoni co | Oggetto/oggetto | LC1 | X | - | - | - |
Modello/Modell i | LC2 | - | X | X | X | |
Modello/elabora ti | LC3 | X | X | X | X | |
Modello costruttivo Strutturale | Oggetto/oggetto | LC1 | - | X | - | - |
Modello/Modell i | LC2 | X | - | X | X | |
Modello/elabora ti | LC3 | X | X | X | X | |
Modello costruttivo Impiantistic o | Oggetto/oggetto | LC1 | - | - | X | - |
Modello/Modell i | LC2 | X | X | - | X | |
Modello/elabora ti | LC3 | X | X | X | X | |
… |
Tabella 16 Esempio di matrice delle interferenze.
D11.2. Incoerenze normative (Code checking)
La Stazione Appaltante richiede all’Affidatario di indicare la metodologia con cui intende procedere al controllo delle incoerenze. In particolare, si chiede di indicare:
La matrice delle incoerenze redatta come da esempio seguente;
La procedura con cui gli issues (problemi) sono catalogati e comunicati ai team responsabili; Come si intende coinvolgere la Stazione Appaltante nella risoluzione dei principali issues; Come si intende integrare la risoluzione degli issues con l’ACDat messo a disposizione(FACOLTATIVO)
MODELLO | Livello di coordinament | Legislazione europea | Legislazione nazionale | Risparmio energetico | Vincoli contrattuali | … | |
Modello costruttivo Architettonico | Oggetto/oggetto | LC1 | |||||
Modello/Modelli | LC2 | ||||||
Modello/elaborati | LC3 | ||||||
Modello costruttivo Strutturale | Oggetto/oggetto | LC1 | |||||
Modello/Modelli | LC2 | ||||||
Modello/elaborati | LC3 | ||||||
Modello costruttivo Impiantistico | Oggetto/oggetto | LC1 | |||||
Modello/Modelli | LC2 | ||||||
Modello/elaborati | LC3 | ||||||
… |
Tabella 17 Esempio di matrice delle incoerenze.
D11.3. Definizione delle modalità di risoluzione di interferenze e incoerenze
L’Affidatario descrive le modalità con le quali intende affrontare la risoluzione di eventuali interferenze e incoerenze.
D12. Modalità di gestione della programmazione (4D)
L’Affidatario indica la metodologia che intende usare per la redazione e gestione dei dati di programmazione, schedulazione delle risorse e altro dell’intervento e loro collegamento ai modelli grafici.
Si richiede quindi di definire:
Le milestones relative allo specifico intervento, in funzione delle fasi in cui esso di articola, in accordo con la Stazione Appaltante e col MIDP;
Il collegamento degli oggetti 3D del modello alle relative attività della WBS, così da creare una opportuna corrispondenza tra il modello ed il cronoprogramma.
Si richiede all’Affidatario di integrare e migliorare in sede di oGI le richieste, da intendersi come minime, definite dallla Stazione Appaltante. Quest’ultimo si riserva di recepire o respingere tali integrazioni in funzione della bontà delle motivazioni addotte.
D13. Modalità di gestione informativa economica (5D – computi, estimi e valutazioni)
L’Affidatario indica la metodologia che intende usare per la redazione e gestione dei dati di costo dell’intervento ed il loro collegamento ai modelli grafici.
Si richiede quindi di definire:
Il sistema di collegamento tra codifica, relativa ai costi, e WBS;
Modalità di aggiornamento del modello informativo in caso di eventuali nuovi prezzi e loro collegamento a WBS e computo.
Si richiede all’Affidatario di integrare e migliorare in sede di oGI le richieste, da intendersi come minime, definite dalla Stazione Appaltante. Quest’ultimo si riserva di recepire o respingere tali integrazioni in funzione della bontà delle motivazioni addotte.
In ottemperanza al DM 49/2018 Regolamento recante: «Approvazione delle linee guida
la contabilità dei lavori sarà effettuata mediante utilizzo di strumenti elettronici specifici (artt. 15-17-26). Anche l’attività di direzione e controllo lavori sarà effettuata con piattaforme interoperabili. La piattaforma di gestione lavori viene messa a disposizione dalla Stazione Appaltante viene resa nota in fase di aggiudicazione della gara.
D14. Modalità di gestione informativa (6D – uso, gestione, manutenzione e dismissione)
L’Affidatario dichiara la metodologia che intende utilizzare per la redazione e gestione dei dati di uso, gestione e manutenzione del risultato finale dell’intervento ed il loro collegamento ai modelli grafici.
La Stazione Appaltante chiede di declinare nell’oGI la metodologia che l’Affidatario intende utilizzare per la predisposizione dei modelli informativi al Facility Management ed alla gestione del bene.
D15. Modalità di gestione delle esternalità (7D – sostenibilità sociale, economica e ambientale)
In merito alla sostenibilità energetica/ambientale, si chiede di indicare la tipologia di protocollo di certificazione utilizzato e come questo sia integrabile all’interno della gestione informativa digitalizzata, abilitata attraverso il metodo BIM.
D16. Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi
La Stazione Appaltante definisce ed indica l’area dell’ACDat all’interno della quale deve avvenire la consegna finale per l’archiviazione di modelli, oggetti ed elaborati e secondo quale workflow. Ulteriori specifiche al par. D8.1 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione.
E.Allegati
[Descrizione degli Allegati cui si fa riferimento lungo il documento.]
1. Matrice e schede di definizione dei LOD per ogni classe di oggetti
2. Sommario tipo per Report sulla modellazione informativa
3. Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità
4. Master Information Delivery Plan tipo