ACCORDO SU MERCATO DEL LAVORO,PENSIONI E STATO SOCIALE
ACCORDO SU MERCATO DEL LAVORO,PENSIONI E STATO SOCIALE
La vertenza sul sistema delle pensioni e del welfare si è conclusa il 23 luglio con un accordo che la CGIL ha deciso di sottoscrivere e di sottoporre, assieme a CISL e UIL, alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. La CGIL invita tutti a votare SÌ, all’ipotesi d’accordo per i risultati positivi già conseguiti e per sostenere il proseguio del confronto sui lavori usuranti, sui coefficienti di calcolo per le pensioni nel sistema contributivo, sul Mercato del Lavoro, sulla non autosufficienza e sugli ammortizzatori sociali.
I RISULTATI SULLA PREVIDENZA
LAVORATRICI/LAVORATORI
Restano i 40 anni di contributi a qualunque età
Vengono ripristinate le 4 finestre d’uscita (con la Maroni erano diventate 2) e quindi si potrà andare prima in pensione
Confermate la pensione di vecchiaia per le donne ai 60 anni di età Viene superato lo scalone
Lavori usuranti
Da tempo, tra gli obiettivi di Cgil, Cisl e Uil, vi era quello di definire una nuova disciplina dei lavori faticosi, pesanti e gravosi.
Con l’accordo si è stabilito un principio molto importante: i lavori non sono tutti uguali, l’aspettativa di vita non è uguale per tutti.
Nello stesso tempo sono state individuate le risorse disponibili che ammontano a 2,52 miliardi di euro nel decennio 2008-2017, circa 252 milioni di euro annui, per una platea di almeno 5.000 lavoratori all’anno. La nuova norma sarà definita da un’apposita Commissione costituita da Governo e parti sociali, che dovrà concludere i suoi lavori entro settembre 2007, prevedendo:
1. i lavoratori impegnati nelle attività previste dal decreto Salvi del 1999
2. i lavoratori considerati notturni secondo i criteri definiti dal decreto legislativo 66/2003
3. i lavoratori addetti alle catene e produzione di serie, vincolati all’osservazione di un ritmo imposto che ripetono costantemente lo stesso ciclo produttivo vincolato.
4. conducenti di mezzi pubblici pesanti.
I lavoratori che risultano nelle condizioni suddette possono conseguire il diritto a pensione con requisito anagrafico ridotto di tre anni rispetto a quello previsto (con il requisito minimo di 57 anni) purché abbiano svolto tale attività a regime per almeno la metà del periodo di lavoro complessivo o, nel periodo transitorio, per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa.
Interventi previdenziali per lavoratori immigrati extracomunitari
Il Governo è impegnato a verificare la possibilità di intervenire sul regime pensionistico-previdenziale dei lavoratori extracomunitari, al fine di determinare l’ampliamento del ricorso a specifici regimi convenzionali con i Paesi di provenienza o in subordine a rivedere l’assetto dell’attuale normativa.
Coefficienti
COEFFICIENTI
I RISULTATI SULLA PREVIDENZA
Sui coefficienti abbiamo ottenuto un importante risultato:
• rinvio al 2010 dell’applicazione dei coefficienti previsti dalla Dini
• nuovi criteri da determinare con una commissione che dovrà proporre le modifiche entro la fine del 2008
Questi i criteri per i nuovi coefficienti:
1. la variazione dell’equilibrio tra occupazione, crescita economica, sviluppo demografico e flussi migratori
2. l’incidenza dei percorsi lavorativi discontinui per verificare l’adeguatezza delle pensioni future (così come ci chiede l’Europa) e per proporre meccanismi di solidarietà e di garanzia (almeno il 60% netto dell’ultima retribuzione)
3. il rapporto intercorrente tra l’età media di attesa di vita e quella dei singoli settori di attività (sappiamo tutti che la speranza di vita è diversa per ogni individuo, in quanto dipende da tantissimi fattori che sono strettamente correlati tra loro)
Dal 2010 i coefficienti saranno aggiornati ogni tre anni.
Tra dieci anni si farà un’altra verifica per valutare sia la sostenibilità finanziaria del sistema sia la sua sostenibilità sociale.
Contributi
INTERVENTI SUL SISTEMA
Ammortizzatori: nella riforma sugli ammortizzatori sarà prevista la copertura figurativa di tutto il periodo in cui si ha diritto agli ammortizzatori, prendendo a riferimento la retribuzione percepita dal lavoratore prima del periodo di trattamento (come già previsto in questo accordo per i periodi di indennità di disoccupazione ordinaria).
Razionalizzazione degli enti previdenziali
Il Governo presenterà entro il 31 dicembre del 2007 un piano industriale per razionalizzare il sistema degli enti previdenziali ed assicurativi e conseguire, nell’arco di un decennio, risparmi per 3,5 miliardi di euro. Il Ministro del Tesoro ha preteso “esclusivamente come elemento di garanzia” in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio individuati, un aumento, a decorrere dal 1° gennaio del 2011, dello 0,09% dell’aliquota contributiva per tutti i lavoratori.
Sospensione dell’indicizzazione sulle pensioni superiori a 8 volte il minimo La mancata indicizzazione delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo rientra a tutti gli effetti nei meccanismi della solidarietà e della redistribuzione del reddito.
Applicazione di un contributo di solidarietà per gli iscritti ed i pensionati dei Fondi Speciali. Le gestioni confluite nell’Inps, (ex fondi speciali e Fondo Dirigenti d’Azienda) e fondo Volo, saranno tenute al versamento di uno specifico contributo di solidarietà, sia a carico dei dipendenti in attività sia a carico dei pensionati.
Riscatto del periodo di laurea:
GIOVANI
I RISULTATI SULLA PREVIDENZA
sistema contributivo: riscatto possibile anche se l’interessato non ha ancora iniziato a lavorare.
• potrà essere pagato in 10 anni, senza interessi. (ora può essere pagato in 5 anni, con interessi)
• il riscatto sarà deducibile ai fini fiscali da chi effettui il pagamento (genitori o altri soggetti cui risulta fiscalmente a carico)
• se il giovane lavora il pagamento del riscatto servirà ad incrementare i contributi ma non l’anzianità contributiva
• se il giovane non lavora il pagamento servirà sia per i contributi sia per l’anzianità
sistema retributivo o sistema misto: si procederà all’armonizzazione delle diverse normative ancora esistenti e si darà la possibilità di pagare il riscatto in dieci anni, con 120 rate mensili, senza interessi, anziché le attuali 48 o 60 rate.
Contributi:
Lavoratori parasubordinati: è previsto l’aumento della contribuzione per questi lavoratori finalizzato non solo ad una maggiore copertura pensionistica, ma anche all’estensione nei loro confronti di ulteriori diritti e tutele. Aumento di 3 punti percentuali (1 all’anno per 3 anni a partire dal 2008) per i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS. Aumento (dal 16% al 17%) per gli iscritti alla gestione separata parasubordinati non esclusivi. Periodi di disoccupazione: viene garantita la copertura figurativa di tutto il periodo in cui si ha diritto all’indennità di disoccupazione, prendendo a riferimento l’ultima retribuzione percepita (ora per la contribuzione figurativa si prende a riferimento l’indennità di disoccupazione).
Totalizzazione:
La somma dei contributi versati dai lavoratori intermittenti e precari in casse differenti: è prevista una riforma della materia e sono previsti i seguenti interventi immediati:
• sistema contributivo: sarà possibile cumulare tutti i contributi versati anche se si raggiunge il diritto alla pensione in una singola cassa o fondo di previdenza pubblica.
• sistema retributivo o misto: per cumulare i vari periodi contributivi non saranno più necessari 6 anni in ogni singola gestione, ma solo 3.
Contributi
INTERVENTI SUL SISTEMA
Ammortizzatori: nella riforma sugli ammortizzatori sarà prevista la copertura figurativa di tutto il periodo in cui si ha diritto agli ammortizzatori, prendendo a riferimento la retribuzione percepita dal lavoratore prima del periodo di trattamento (come già previsto in questo accordo per i periodi di indennità di disoccupazione ordinaria).
In Toscana il provvedimento interessa oltre 100 mila lavoratori l’anno.
Razionalizzazione degli enti previdenziali
Il Governo presenterà entro il 31 dicembre del 2007 un piano industriale per razionalizzare il sistema degli enti previdenziali ed assicurativi e conseguire, nell’arco di un decennio, risparmi per 3,5 miliardi di euro. Il Ministro del Tesoro ha preteso “esclusivamente come elemento di garanzia” in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio individuati, un aumento, a decorrere dal 1° gennaio del 2011, dello 0,09% dell’aliquota contributiva per tutti i lavoratori.
Sospensione dell’indicizzazione sulle pensioni superiori a 8 volte il minimo La mancata indicizzazione delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo rientra a tutti gli effetti nei meccanismi della solidarietà e della redistribuzione del reddito.
Applicazione di un contributo di solidarietà per gli iscritti ed i pensionati dei Fondi Speciali. Le gestioni confluite nell’Inps, (ex fondi speciali e Fondo Dirigenti d’Azienda) e fondo Volo, saranno tenute al versamento di uno specifico contributo di solidarietà, sia a carico dei dipendenti in attività sia a carico dei pensionati.
I RISULTATI PER IL LAVORO
MERCATO DEL LAVORO
Continuano gli interventi contro il lavoro sommerso
• Appalti pubblici
si rafforzano le norme di controllo sulla regolarità degli appalti pubblici, prevedendo l’applicazione dei Contratti Nazionali di lavoro e delle norme sulla sicurezza
• Cooperative
iniziative di contrasto alle cooperative spurie e corretta applicazione contrattuale per i soci-lavoratori delle cooperative
• Edilizia
incentivazione del contratto a tempo pieno e a tempo indeterminato attraverso un provvedimento che renda strutturale l’agevolazione contributiva dell’11,50%
• Lavoro in collaborazione
rafforzamento della vigilanza per disincentivare l’uso delle collaborazioni affinché non sostituiscano il lavoro subordinato
• Lavoro a progetto
impegno ad una nuova normativa e ad un maggior controllo sui collaboratori, anche titolari di partita iva, che lavorano per un solo committente ed a orario predefinito.
Interventi a modifica della legge 30 Disabili
Riscrittura dell’articolo 12 della legge 68 e cancellazione art 14 della 276 (legge 30) per favorire
l’occupazione delle persone con disabilità, sveltire le procedure e le agevolazioni.
Staff Leasing
Si aprirà un tavolo sulla somministrazione.
Lavoro a chiamata
Intervento di cancellazione e previsione di un provvedimento di “part-time di breve durata”. Su questi due istituti la Cgil mantiene la richiesta di cancellazione.
Part-time
- si riconsegna alla contrattazione collettiva la facoltà di definire clausole di flessibilità ed elasticità (e relativa disciplina) al posto delle norme unilaterali precedenti
- si prevede l’obbligo dell’accordo individuale se il part time è motivato da compiti di cura
- diritto di precedenza nei casi di trasformazione dal part time a tempo pieno
- incentivi a favore di contratti a tempo parziale lungo
- aumenti contributivi per i contratti part time sotto le 12 ore, per promuovere la diffusione di contratti più lunghi
- diritto di reversibilità verso il part time per esigenze di cura e relative agevolazioni.
I RISULTATI PER IL LAVORO
Contratto a tempo determinato
- si ripristina il diritto di precedenza per i lavoratori a contratto a termine (almeno 6 mesi) verso assunzioni a tempo indeterminato, nella loro azienda, realizzate nei 12 mesi successivi.
- per gli stagionali entro 3 mesi successivi al termine della stagione.
È QUESTO UN RISULTATO MOLTO IMPORTANTE
- si escludono dai tetti massimi definiti contrattualmente le sostituzioni, le attività stagionali, l’avvio di nuovi impianti
- durata complessiva di 36 mesi (comprensivi di proroghe e xxxxxxx). Per proseguire col contratto a tempo determinato, l’azienda dovrà seguire una procedura che, se non rispettata, determinerà la trasformazione in tempo indeterminato.
La procedura prevede la stipula dei successivi contratti a termine presso la direzione provinciale del lavoro con l’assistenza di un rappresentante del sindacato.
Soluzione totalmente negativa che pone il lavoratore in una condizione di debolezza e contraddice l’affermazione di mettere una durata massima al tempo determinato.
Impegni di integrazione e modifica legge 30
- ridefinizione del contratto d’inserimento con attenzione alle figure deboli, tra cui gli ultracinquantenni
- investimenti sui servizi pubblici per l’impiego
- riordino delle norme per l’apprendistato di intesa con le Regioni.
Fondi di rotazione per giovani lavoratori
- credito per il sostegno dell’attività intermittente
- fondo per il sostegno delle attività innovative
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Impegno all’attuazione di una compiuta riforma. Il sistema dovrà essere universale, ovvero riguarderà i lavoratori di tutti i settori e di tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni e dalla tipologia dei contratti di lavoro, come da moltissimi anni rivendicato dalle organizzazioni sindacali. La riforma definirà due strumenti: uno destinato a governare le situazioni di difficoltà, unificando le attuali CIG, l’altro unificando mobilità e indennità di disoccupazione finalizzato a sostenere il reddito di chi è senza lavoro.
INTERVENTI IMMEDIATI
Indennità di disoccupazione:
per i disoccupati fino a 50 anni di età durata massima 8 mesi (erano 7) con oltre 50 anni di età durata massima 12 mesi (erano 10)
con copertura previdenziale piena, prendendo a riferimento la retribuzione percepita dal lavoratore prima del periodo di disoccupazione (ora per la contribuzione figurativa si prende a riferimento l’importo mensile della disoccupazione).
Importo dell’indennità:
primi 6 mesi 60% (era 50%)
7°e 8° mese 50% (era 40 fino al 9° mese)
mesi successivi al 40% (era il 30% per il decimo)
Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti:
per i primi 120 giorni copertura al 35% (era 30) al superamento del 120 giorno sale al 40%.
Le indennità saranno rivalutate annualmente al 100% dell’inflazione (ora all’80%)
I RISULTATI PER IL LAVORO
COMPETITIVITÀ
Contribuzione per i premi di risultato (contrattazione aziendale)
Abrogazione dell’attuale normativa sulla decontribuzione:
il tetto del premio di risultato ammesso allo sgravio passerà dal 3% al 5% della retribuzione annua, i premi di risultato saranno calcolati interamente ai fini dei contributi previdenziali, con la pensionabilità piena del PdR.
Straordinari
Il governo ha deciso l’abolizione della sovracontribuzione del lavoro straordinario, oggi presente nelle aziende con più di 15 dipendenti, misura che contrasta con un controllo pieno dell’orario di lavoro. Per questo la Cgil l’ha criticata.