SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
IL FONDO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE
Deliberazione 11 dicembre 2020, n. 15/2020/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
IL FONDO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE
Relatore Leonardo Venturini
Hanno collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati: Fulvia Delavigne, Claudio Ricciardi
SOMMARIO
Pag.
Deliberazione ...................................................................................................................... 7
* * *
Relazione 11
Sintesi 13
CAPITOLO I – Ambito dell’indagine 15
1. Premessa 15
1.1. La nozione di bene culturale 16
2. Quadro normativo degli interventi pubblici 17
3. Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale 18
3.1. I soggetti istituzionali coinvolti nella procedura di programmazione 19
3.1.1. Il Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici 20
CAPITOLO II – La Programmazione delle risorse finanziarie 25
1. La dotazione finanziaria 25
1.1. Le risorse aggiuntive derivanti dalle contabilità speciali 27
1.2. L’Art bonus 28
2. Lo strumento della programmazione 30
2.1. Il triennio 2016-2018 31
2.1.1. Le priorità 32
2.1.2. Istruzioni, procedura e tempistica 32
3. Lo schema di decreto ministeriale triennio 2016-2018 42
3.1. La tipologia degli interventi approvati per il triennio 2016-2018 44
3.1.1. Le rimodulazioni della programmazione 2016-2018 46
3.1.1.1. Rimodulazione per interventi sulla Sicurezza 46
3.1.2. Nuove disposizioni operative ai fini dell’Art bonus 47
3.1.3. Altre rimodulazioni 49
4. Le annualità 2019 e 2020 53
CAPITOLO III – Gestione e rendicontazione degli interventi 59
1. La gestione delle risorse previste sul cap. 8099 del Mibact 59
2. Gli interventi eseguiti nel triennio 2016-2018 62
3. Gli interventi eseguiti nelle annualità 2019 e 2020 66
4. L’attività di monitoraggio e controllo sull’esecuzione degli interventi.
I sistemi informativi 68
5. Il resoconto delle spese delegate 79
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
3
CAPITOLO IV
Osservazioni conclusive e proposte 85
* * *
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1: Dotazione finanziaria Fondo per la tutela del patrimonio culturale 26
Tabella 1 bis: Dotazione finanziaria. Biennio 2019-2020 27
Tabella 2: Stanziamenti per settore. Triennio 2016-2018 43
Tabella 3: Distribuzione degli stanziamenti per tipologia di intervento 45
Tabella 4: Distribuzione territoriale degli interventi 45
Tabella 5: Ripartizione delle somme relative ad interventi sulla Sicurezza 46
Tabella 6: Stanziamenti per settore. Annualità 2019 e 2020 55
Tabella 7: Distribuzione degli stanziamenti per tipologia di interventi 56
Tabella 8: Distribuzione territoriale degli interventi. Annualità 2019 e 2020 57
Tabella 9: Gestione capitolo 8099. Periodo 2016-2019 61
Tabella 10: Ordini di accreditamento 2019 81
Tabella 11: Cap. 8099. Ordini di accreditamento e disponibilità residue 2019 81
Tabella 12: Ordini di accreditamento e disponibilità residue successivi al 1.11.2019 82
Tabella 13: Cap. 8099. Ordini di accreditamento e disponibilità residue
successivi al 1.11.2019 82
Tabella 14: Fabbisogni di cassa 83
Tabella 15: Risorse dichiarate dai funzionari delegati alla chiusura delle
contabilità speciali 83
INDICE FIGURE
Figura 1 - Soggetti coinvolti nella predisposizione dello schema di programmazione 20
Figura 2 - Iter della programmazione 31
Figura 3 – Modello X 35
Figura 4 – Priorità 36
Figura 5 – Finalizzazione della programmazione 43
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
4
INDICE DEI GRAFICI | |
Grafico 1: Andamento degli stanziamenti per settore. Triennio 2016-2018 | 44 |
Grafico 2: Andamento degli stanziamenti per settore Annualità 2019 e 2020 | 56 |
Grafico 3: Ripartizione delle risorse per area geografica. Triennio 2016-2018 | 62 |
Grafico 4: Stato di attuazione degli interventi | 64 |
Grafico 5: Ripartizione delle risorse per area geografica. Anno 2019 | 67 |
Grafico 6: Ripartizione delle risorse per area geografica. Anno 2020 | 68 |
INDICE PROSPETTI | |
Prospetto n. 1: Finanziamento/Cofinanziamento Art bonus | 48 |
Prospetto n. 2: Cofinanziamento Art bonus | 49 |
Prospetto n. 3: Interventi da eliminare/diminuire/inserire/aumentare | 50 |
Prospetto n. 4 Interventi da eliminare/diminuire/inserire/aumentare | 50 |
Prospetto n. 5: Interventi da eliminare/diminuire/inserire/aumentare | 51 |
Prospetto n. 6: Interventi da eliminare/diminuire/inserire/aumentare | 51 |
Prospetto n. 7: Interventi da eliminare/diminuire/inserire/aumentare | 52 |
Prospetto n. 8 Stato di avanzamento interventi | 62 |
Prospetto n. 9: Stato progettuale | 63 |
ALLEGATI: | |
1- Riepilogo interventi. Programmazione 2016-2018 | 91 |
2- Riepilogo interventi programmazione 2016-2018. Sicurezza | 149 |
3- Riepilogo interventi programmazione 2016-2018. Art bonus | 157 |
4- Elenco delle proposte degli interventi ammissibili al finanziamento. Annualità 2019 | 204 |
5- Elenco delle proposte degli interventi ammissibili al finanziamento. Annualità 2020 | 257 |
6- Rimodulazione Art bonus | 305 |
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
5
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
6
DELIBERAZIONE
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
7
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
8
Deliberazione n. 15/2020/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
Collegio II
Camera di consiglio del 28 ottobre 2020 Presieduta dal Presidente Carlo Chiappinelli
Composta dai magistrati:
Presidente della Sezione: Carlo CHIAPPINELLI
Presidente aggiunto della Sezione: Paolo Luigi REBECCHI
Consiglieri: Massimo DI STEFANO, Leonardo VENTURINI, Paola COSA, Giancarlo Antonio DI LECCE, Natale Maria Alfonso D’AMICO, Giuseppe TETI, Mario GUARANY
***
Visto l’art. 100, comma 2, Cost.;
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e, in particolare, l’art. 3, c. 4, ai sensi del quale la Corte dei conti svolge il controllo sulla gestione delle amministrazioni pubbliche, verificando la corrispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge e valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa;
vista la deliberazione della Sezione in data 24 gennaio 2018, n. 1/2018/G, con la quale è stato approvato il programma di controllo sulla gestione per l’esercizio 2018;
viste le deliberazioni della Sezione in data 29 marzo 2019, n. 4/2019/G, e in data 15 maggio 2020, n. 4/2020/G, con le quali sono stati approvati i programmi di controllo sulla gestione rispettivamente per l’esercizio 2019 ed il triennio 2019-2021 e per l’esercizio 2020 e nel contesto triennale, in cui è stato previsto, tra le modalità di referto, il rapporto semplificato, preceduto da un confronto-contraddittorio, mediante memorie scritte;
visto il rapporto semplificato, presentato dal cons. Leonardo Venturini, che illustra gli esiti dell’analisi condotta in merito a “Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale”;
visto l’art. 85, del d.l. n. 18/2020, in particolare comma 8-bis, (convertito dalla legge n.
27/2020), come modificato dall’art. 26-ter del d.l. 104/2020 (convertito dalla legge n. 126/2020); viste le “Indicazioni operative per lo svolgimento di adunanze, camere di consiglio e
riunioni – ottobre 2020” - prot. 2597/2020;
visto il decreto del Presidente della Corte dei conti del 27 ottobre 2020 n. 287 “Regole tecniche e operative in materia di svolgimento in videoconferenza delle udienze del giudice nei giudici innanzi alla Corte dei conti, delle Camere di consiglio e delle adunanze, nonché delle audizioni mediante collegamento da remoto del pubblico ministero”;
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
9
vista l’ordinanza n. 21 del 21 ottobre 2020, con la quale il presidente della Sezione ha convocato il Collegio II per la camera di consiglio del 28 ottobre 2020, da svolgersi mediante collegamento da remoto, al fine della pronuncia sulla gestione in argomento;
vista la nota n. 2722 del 14 ottobre 2020, con la quale la Segreteria della Sezione ha trasmesso la bozza del rapporto semplificato ai seguenti uffici:
- Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo:
Direzione generale bilancio;
Organismo indipendente di valutazione della performance;
- Ministero dell’economia e delle finanze:
Ufficio centrale di bilancio presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo; vista la memoria del 27 ottobre 2020 del Ministero per i beni e le attività culturali, presa in
carico al protocollo della Sezione al n. 2846 del 28 ottobre 2020;
udito, tramite collegamento telematico, come espressamente consentito dalle disposizioni sopra citate, il relatore, cons. Leonardo Venturini;
DELIBERA
di approvare, con le modifiche apportate dal Collegio nella camera di consiglio, svoltasi mediante collegamento telematico come espressamente previsto dalle disposizioni citate in premessa, il rapporto semplificato concernente “Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale”.
La presente deliberazione e l’unito rapporto saranno inviati, a cura della Segreteria della Sezione, agli Organi parlamentari e alle Amministrazioni interessate (ai sensi dell’art. 3, c. 6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, come modificato dall’art. 1, c. 172, l. 23 dicembre 2005, n. 266 - legge
finanziaria 2006 e dell’art. 3, c. 64, l. 24 dicembre 2007, n. 244).
Il presente rapporto semplificato è inviato, altresì, alle Sezioni riunite in sede di controllo.
La presente deliberazione è soggetta a obbligo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 31 d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (concernente il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”).
Il consigliere relatore Il presidente
Leonardo Venturini Carlo Chiappinelli
f.to digitalmente f.to digitalmente
Depositata in segreteria l’11 dicembre 2020
Il dirigente Giuseppe Volpe f.to digitalmente
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
10
RELAZIONE
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
11
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
12
Sintesi
L'art. 1, commi 9 e 10, della l. n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. La citata fonte normativa ha previsto che le risorse siano destinate per la realizzazione degli interventi inclusi inizialmente in un programma triennale che il Ministro trasmette, previo parere delle Commissioni parlamentari, al CIPE. Il programma ha il compito di individuare gli interventi prioritari da realizzare, le risorse da destinare a ciascuno di essi, il relativo cronoprogramma e le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati.
Detto programma deve essere attuato in coerenza con i decreti legislativi nn. 228/2011e 229/2011 che – emanati in attuazione della delega di cui all'art. 30, commi 8-10, della l. n. 196/2009 (legge di contabilità e finanza pubblica) – contengono, rispettivamente, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle stesse. Va specificato che l'art. 4 del d.lgs. n. 229/2011, come modificato dall'art. 1, c. 805, della l. n. 208/2015 (legge di stabilità 2016), ha affidato ad un D.p.c.m. – di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere del CIPE – l'individuazione dei criteri per la strutturazione di un sistema di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti per la realizzazione di interventi e programmi pubblici e delle procedure e delle modalità di definanziamento degli stessi, considerando anche parametri temporali di riferimento distinti per livello progettuale, tipologia di aggiudicazione, classificazione di opere, costo complessivo, procedura di spesa. Sotto questo profilo, come si porrà in più dettagliata attenzione nelle conclusioni, l’attività amministrativa si è mostrata carente.
In generale, preme già ora, in esordio di relazione, porre in evidenza come l’operare dell’Amministrazione sia spesso guidata dalla logica dell’emergenzialità degli interventi e del loro carattere esclusivamente manutentivo dei beni culturali; profilo critico, peraltro, non imputabile a scarsa diligenza e professionalità di coloro che hanno in cura i Beni artistici, ma, piuttosto, a scarse risorse finanziarie, esigue a fronte dell’entità del patrimonio culturale presente nel nostro Paese.
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
13
Il CIPE deve ricevere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, il programma aggiornato, corredato dell'indicazione dello stato di attuazione degli interventi.
La presente relazione include la programmazione e la distribuzione delle risorse finanziarie per le annualità 2019 e 2020.
Gli interventi finanziati con tale fondo sono da considerarsi parte di più ampi investimenti nel settore culturale nel quadro delle politiche di sviluppo del Paese e di quelle europee, a valere su un'articolata gamma di interventi: dalle belle arti all’archeologia, dagli archivi ai musei; il fondo, appositamente istituito nello stato di previsione del bilancio del Ministero dei beni e delle attività culturali, è allocato sul capitolo di bilancio 8099, piano gestionale 1.
L’indagine ricostruisce, pertanto, il panorama normativo dedicato alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico e mette in luce la presenza di un’entità di risorse finanziarie a carico del bilancio statale, del Mibact e dei fondi Sie1.
Pur considerando la natura, la tipologia e la complessità della tutela e conservazione del bene pubblico, la gestione degli interventi è apparsa per lo più contrassegnata da una logica dell’emergenza non legata a quel circuito virtuoso di una “programmazione pluriennale” che aveva originato l’istituzione del Fondo stesso.
Da ultimo, sulla base di una visione strategica complessiva a livello centrale, andrebbe maggiormente perseguita una pianificazione pluriennale non dimenticando di abbinare strumenti adeguati in termini di risorse sia economiche che umane che ne consentano l’effettiva attuazione.
1I fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) comprendono il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ed il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 15/2020/G
14
CAPITOLO I
AMBITO DELL’INDAGINE
Sommario: 1. Premessa. – 1.1. La nozione di bene culturale - 2. Quadro normativo degli interventi pubblici. -
3. Il Fondo di tutela del patrimonio culturale – 3.1. I soggetti istituzionali coinvolti nella procedura di programmazione. – 3.1.1. Il Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici.
Le competenze in materia di beni culturali si declinano in termini di riparto tra Stato e Regioni ed enti strumentali comprensivi delle società partecipate dai ministeri stessi ( v. art. 10, Codice beni culturali che menziona le Università le Istituzioni culturali, le Camere di Commercio oltre che specifiche iniziative di enti territoriali).
Il nuovo assetto delineato con l’ausilio interpretativo della Corte Costituzionale dall’art. 117 della Costituzione e come peraltro affermato anche da detta Corte2 “rinunciando ad una chiara distinzione tra tutela intesa in senso stretto riservata allo Stato e tutto il resto trasferito al livello regionale e locale, prevede una competenza esclusiva per le sole funzioni e compiti di tutela dei beni culturali (in una accezione più vasta comprensiva anche dell’attività di restauro), mentre le funzioni di promozione, valorizzazione e conservazione risultano accomunate tra loro dovendo il loro esercizio essere svolto nella leale collaborazione tra Stato, Regioni ed enti locali”.
La riconduzione nell’alveo della competenza statale dell’attività di gestione offre giustificazione in rapporto sia della capillare articolazione del ministero che della tendenza ad avvalersi di una pluralità di organismi di diversa configurazione ed autonomia sottoposti alla vigilanza dello stesso e operanti nell’ambito della cura del patrimonio culturale italiano (Società, Fondazioni, Enti e Istituti) anche in una logica di progressiva riduzione del ruolo dello Stato nelle politiche di settore, ottenendo così strumenti di gestione più flessibili in grado di mobilitare anche altre risorse finanziarie (es: Art bonus ovvero contributi dei privati).
Dunque, resta nell’ambito di operatività del Ministero e delle sue strutture periferiche, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni, l’attività concernente la tutela, la conservazione, la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale comprensiva anche del settore dello spettacolo e delle attività cinematografiche e dei beni paesaggistici.
1.1. La nozione di bene culturale
Pur se non di stretta inerenza al tema di questa relazione, la Sezione ritiene sia di utilità, ai fini di circoscrivere l’ambito di azione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, soffermarsi sulla nozione del “bene culturale” stesso.
Essa è, oggi, desumibile dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (artt. 2, 3 e 4 D.lgs. 42/2004).
Nell’uso del linguaggio corrente, la definizione di beni culturali – come prodotto materiale della cultura dell’essere umano - inizialmente contrapposto al bene naturale offerto dalla natura - è il punto di approdo di un lungo e laborioso percorso.
Per beni culturali si è soliti indicare l'insieme delle cose materiali di particolare rilievo storico, culturale ed estetico e, di interesse pubblico (destinate all’intera collettività e accessibili) che connotano una comunità umana, un’istituzione presente in un territorio o comunque un luogo.
D’altra parte, nel moderno concetto di bene culturale (“valore” storico o artistico e non solo “valore monetario”) si fa riferimento a un “manufatto” o, in generale, a una produzione di cultura o a un documento della memoria di un gruppo sociale, che si vuole dedicare e conservare per la collettività: al valore estetico si aggiunge quello storico-documentario.
Nel recepire la Convenzione europea del paesaggio3 e nella tutela del patrimonio culturale, rientrano le bellezze naturali e paesaggistiche: l’art. 2 del codice, infatti, introduce il c.d. concetto di bello in natura.
2. Quadro normativo degli interventi pubblici
Per il settore culturale, si riferisce in merito ai due principali macro-ambiti di intervento pubblico4 cui attengono distinte finalità e modalità attuative; gli stessi sono, a loro volta, articolati in specifici piani e/o progetti, così distinti:
1. la valorizzazione anche a fini turistici5, viene, programmaticamente, attuata attraverso una programmazione strategica nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione che include:
- il Piano Strategico "Grandi Progetti Beni Culturali" finanziato per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai sensi dell'art. 7, c. 1, d.l. del 31 maggio 2014, n. 83, Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, e successive modificazioni6;
- il Programma di Azione e Coesione, per il periodo 2014-2020, finanziato dal Fondo di Rotazione di cui all’art. 5 della l. n. 183/1987 (come da previsione di cui alla deliberazione del CIPE del 28 gennaio 2015, cofinanziamento Fondi Sie7). In particolare, il Programma Operativo Nazionale (PON) Cultura e Sviluppo per il periodo 20142020, cofinanziato dai fondi europei (FESR)8; il Piano Operativo Cultura e Turismo (c.d. Piano Stralcio, per il periodo 2014-2020, finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, ai sensi dell'art. 1, c. 703, l. 23 dicembre 2014, n. 1909;
- i Programmi complementari finanziati da risorse nazionali di cofinanziamento (di cui all’art. 5 della l. n. 183 citata).
4 Come peraltro specificato dalla circolare ministeriale del Mibact n. 42 del 2015.
5 Piano stralcio “Cultura e Turismo”, delibera Cipe del 1° maggio 2016. (art. 1, c. 703 lettera d) l. n. 190/2014).
6 Il Piano è adottato annualmente "ai fini della crescita della capacità attrattiva del Paese" e allo scopo "individua beni siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale per i quali sia necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici". Vedere ultime delibere Cipe nn. 49/2017, 17/2018 e 71/2019.
7 Come già sopra esplicato nella precedente nota 1 si fa nuovamente presente che i fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) comprendono il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ed il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). 8 Il Programma è indirizzato in via esclusiva a cinque regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia. Prevede interventi finalizzati al miglioramento della fruizione di attrattori del patrimonio culturale a titolarità MiBAC, sia dal punto di vista della loro tutela e valorizzazione, sia per quanto concerne la realizzazione di attività e servizi.
9 La strategia del Piano è incentrata sul rafforzamento delle integrazioni e sinergie tra cultura e turismo. A questo fine il Piano, che interessa l'intero territorio nazionale, interviene attraverso la valorizzazione di circuiti ed itinerari per assicurare la piena accessibilità dell'offerta turistico-culturale e in generale incrementare l'attrattività territoriale.
2. La tutela e conservazione del patrimonio culturale, che comprende anche una programmazione di interventi per la manutenzione, protezione e restauro dei beni pubblici, che risulta sostenuta da:
- il finanziamento con risorse ordinarie nell’ambito dei lavori pubblici, a valere sulla Programmazione triennale, anni 2014-201610 e seguente;
- il finanziamento con risorse stabili del Ministero dei beni e delle attività culturali che, ai sensi dell’art. 1, commi 9 e 10, l. n. 190/2014 ha previsto, per il periodo 2016-2020, l’istituzione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale richiamando i principi espressi dall’art. 9 della Costituzione;
- il co-finanziamento previsto ai sensi dell’art. 1 del D.l. n. 83/2014, Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, c.d. Art Bonus, cioè le erogazioni liberali in denaro.
E’ importante rilevare come le sinergie fra risorse pubbliche e private ( attratte, come già verificatosi, da potenzialità di evidenziazione di immagine imprenditoriale o rilevanti agevolazioni fiscali) possa essere una leva fondamentale per instaurare un complesso di interventi a tutela del Patrimonio culturale secondo procedimenti virtuosi e non di emergenza.
3. Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale
Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, come accennato, risulta istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (c. 9)11. A partire dal 2016 trova allocazione nel cap. 8099, piano gestionale 0112 all’interno della missione 21 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e paesaggistici nel programma 15 Tutela del patrimonio culturale”13. Ha una dotazione iniziale di 100 milioni di euro. Le risorse sono utilizzate nell'ambito di una programmazione triennale (c. 10) che
10 Tale tipologia di interventi è espressamente richiamata anche nel decreto del 24 luglio 2014 di programmazione degli interventi relativi al Fondo, oggetto della presente indagine .
11 In nota integrativa al bilancio di previsione: Dls n. 2679/2014, art. 3, sub art. 2, c. 1.
12 Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 28 dicembre 2015: Ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2017 (tabella 13), Mibact confermato da ultimo con Decreto del 31 dicembre 2018 per il triennio 2019-2021.
13 Nota Mibact del 9 gennaio 2019, prot. Cdc n. 82 del 9 gennaio 2019.
riguarda una pluralità di interventi a tutela, altrimenti non finanziabili con la programmazione triennale dei lavori pubblici.
Successivamente è intervenuto il D.l. n. 109/2018 in tema di “Sistema di monitoraggio dinamico per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali in condizioni di criticità e piano straordinario di monitoraggio dei beni culturali immobili” che, con decorrenza 20 novembre 2018, all’art. 14, ha previsto, al c. 4 che: “Nell'ambito delle attività di conservazione di cui agli articoli 29 e seguenti del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, il Ministero per i beni e le attività culturali adotta un piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili, definisce i criteri per l'individuazione dei beni da sottoporre a monitoraggio e ai conseguenti interventi conservativi, nonché i necessari ordini di priorità dei controlli, anche sulla base di specifici indici di pericolosità territoriale e di vulnerabilità individuale degli immobili, e i sistemi di controllo strumentale da utilizzare nonché le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela…” . A tal fine gli oneri derivanti da tale attività sono pari a euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e sono a carico del Fondo di cui sopra per la medesima entità.
3.1. I soggetti istituzionali coinvolti nella procedura di programmazione
Lo strumento che regola l’utilizzo delle risorse annualmente iscritte nel bilancio del Mibact per far fronte a interventi di tutela del patrimonio culturale (di manutenzione, recupero, conservazione, restauro, sicurezza e sostenibilità) prevede un particolare iter che coinvolge diversi attori pubblici per la definizione di un programma triennale, a partire dal 2016-2018.
Il c. 10 della legge istitutiva – già citato - stabilisce che il Ministro trasmette uno schema di decreto ministeriale contenente l’elenco degli interventi da realizzare e considerati prioritari (c.d. “allegato”), previo parere delle competenti Commissioni parlamentari (VII Commissione cultura), al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge14.
14 Inizialmente, nel disegno di legge di stabilità 2015, era stata inserita la “presa atto” da parte del Cipe poi successivamente soppressa nell’atto del Senato A.S. 1698.
La figura sottostante mostra una breve sintesi dei singoli passaggi e i relativi legami.
Figura 1
Ministro dei beni e delle attività culturali
Acquisizione pareri Istituti periferici
Soggetti coinvolti nella predisposizione della programmazione
Schema di decreto ministeriale
Cipe
Commissioni parlamentari
Consiglio Superiore beni culturali e paesaggistici
Fonte: Elaborazione Cdc.
3.1.1. Il Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici
Nella predisposizione della programmazione - che prende la forma di decreto ministeriale - il diagramma indica tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti, anche il Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici. L’organismo – in carica per tre anni - risulta composto dai presidenti dei 7 comitati tecnico-scientifici, da 8 eminenti personalità del mondo della cultura, tre dei quali su designazione della Conferenza unificata di cui all'art. 8 del D.lgs. del 28 agosto 1997, n. 281.
Ai sensi dell’art. 27 del D.p.c.m. n. 169 del 2019, è organo consultivo ed ha una serie di attribuzioni nella materia di cui trattasi. Il c. 2 specifica, infatti, che il Consiglio superiore esprime pareri, su richiesta del Capo di Gabinetto o, tramite l'Ufficio di Gabinetto, del Segretario generale o del direttore generale centrale competente nei seguenti casi:
a) obbligatoriamente, sui programmi nazionali per i beni culturali e paesaggistici e sui relativi piani di spesa annuali e pluriennali, predisposti dall'amministrazione;
b) obbligatoriamente, sugli schemi di accordi internazionali in materia di beni culturali;
c) sui piani strategici di sviluppo culturale e sui programmi di valorizzazione dei beni culturali, nonché sul Piano strategico «Grandi Progetti Beni culturali» e sul Piano
nazionale per l'Educazione al patrimonio culturale predisposto dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali;
d) sui piani paesaggistici elaborati congiuntamente con le Regioni;
e) sugli schemi di atti normativi e amministrativi generali afferenti la materia dei beni culturali e paesaggistici e l'organizzazione del Ministero;
f) su questioni di carattere generale di particolare rilievo concernenti la materia dei beni culturali e paesaggistici;
g) su questioni in materia di beni culturali e paesaggistici formulate da altre amministrazioni statali regionali, locali, nonché da Stati esteri.
Quanto sopra rileva, in quanto l’amministrazione, per effetto delle misure adottate in materia di razionalizzazione della finanza pubblica (art. 29, c. 2bis del D.l. n. 223/2006 e s.m.i.), con riferimento alla riduzione delle spese per organismi, ha prorogato per un biennio il Consiglio (D.p.c.m. del 26 giugno 2012), disponendo che l’incarico dei suoi membri fosse a titolo onorifico; nessuna proroga è stata, invece, concessa ai Comitati tecnici e scientifici collegiali.
Con l’emanazione del D.l. n. 95/2012, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica (…)15, l’articolo 12, al c. 20, disponendo la soppressione degli organismi collegiali, ha indicato il trasferimento delle funzioni/attività “ai competenti uffici delle amministrazioni nell'ambito delle quali operano (…)”.
In vero, si richiama l’attenzione su quanto disposto nel successivo art. 13 del decreto citato, che al c. 1, disapplica le norme di cui all’art. 68 del d.l. n. 112/2008 (Riduzione organismi collegiali) e all’art. 12, c. 20 (Soppressione enti e società – trasferimento competenze
15 Comma 20. “A decorrere dalla data di scadenza degli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni, in regime di proroga ai sensi dell'articolo 68, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le attività svolte dagli organismi stessi sono definitivamente trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni nell'ambito delle quali operano. Restano fermi, senza oneri per la finanza pubblica, gli osservatori nazionali di cui all'articolo 11 della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e all'articolo 12 della legge 11 agosto 1991, n. 266, l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103, la Consulta nazionale per il servizio civile, istituita dall'articolo 10, comma 2, della legge 8 luglio 1998, n. 230, l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, di cui all'articolo 17, comma 1-bis, della legge 3 agosto 1998, n. 269 nonché il Comitato nazionale di parità e la Rete nazionale delle consigliere e dei consiglieri di parità di cui, rispettivamente, all'articolo 8 ed all'articolo 19 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198. Restano altresì ferme, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le commissioni tecniche provinciali di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo di cui all'articolo 80 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e agli articoli 141 e 142 del regolamento per l'esecuzione del predetto testo unico di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni. Ai componenti delle commissioni tecniche non spettano compensi, gettoni di presenza o rimborsi di spese. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ai componenti dei suddetti organismi collegiali non spetta alcun emolumento o indennità”.
uffici amministrazione), proprio (…per quegli ) “organismi operanti nei settori della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e delle attività culturali, nonché nei confronti dei nuclei di valutazione degli investimenti pubblici “allo scopo di assicurare il regolare, efficace e tempestivo svolgimento delle attività di valutazione tecnica previste…”.
In ogni modo, il Ministero inoltrava richiesta di parere al Consiglio di Stato per l’interpretazione delle disposizioni in merito alla composizione e alle funzioni dei suoi organismi.
Nel 2013, il Consiglio di Stato, con parere n. 2666, si esprimeva nel senso che “è certamente preferibile considerate trasferite le attività dei Comitati tecnici tecnico- scientifici, organismi consultivi (…) collegiali e ad alta specializzazione tecnica, ad altro organo che presenti i medesimi caratteri, quale il consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici (…) anziché ad uffici dirigenziali, in capo ai quali si assommerebbe l’esercizio della discrezionalità tecnica con quello della discrezionalità amministrativa”.
Quanto sopra ricostruito in uno scenario di sintesi ma a fini chiarificatori, 16 induce un ulteriore precisazione: nell’emanazione dei decreti ministeriali relativi alla programmazione triennale 2016-2018 e alle annualità 2019 e 2020, il Ministero ha ritenuto, comunque, di procedere solo attraverso la consultazione delle sue Direzioni generali, pur in presenza del rinnovo sia del Consiglio (d.m. 144/2019) che dei rappresentanti dei Comitati (dd.mm. 455, 456, 457, 572 del 2018 e dd.mm. 19 e 20 del 2019); e ciò, peraltro, in presenza del nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero (D.p.c.m. n. 169/2019) che ribadisce la funzione consultiva del primo (art. 27).
A tal proposito, l’Amministrazione ha tenuto a precisare che “…l’acquisizione del parere delle competenti Direzioni generali, in luogo di quello previsto del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, per il solo biennio di programmazione 2019- 2020, (è) stata una scelta obbligata tenuto conto della mancata ricostituzione di quest’ultimo organo, avvenuta soltanto in data 18 giugno 2019, ed è risultata necessaria al fine di assicurare comunque la correntezza amministrativa e lo svolgimento dei propri compiti istituzionali di tutela. Pertanto, questa Amministrazione…si propone di attivarsi
16 Tale ricostruzione è confermativa di quanto già emerso in sede parlamentare nell’ambito della discussione sugli atti di governo; è presente, altresì, nella documentazione prodotta dal Servizio studi della Camera, XVIII legislatura.
al fine di dare concreto seguito alle raccomandazioni di codesta spettabile Corte. Per quanto riguarda, invece, i Comitati, lo stesso D.p.c.m. ha stabilito che il parere sia fornito solo su richiesta dei vertici dell’amministrazione (Segretario generale, Direttori generali centrali, Segretari regionali, art. 28, c. 2)”17.
17 Memoria n. 1, prot. Cdc SCCGA n. 284 del 28 ottobre 2020.
CAPITOLO II
LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
Sommario: 1. La dotazione finanziaria. – 1.1. Le risorse aggiuntive derivanti dalle contabilità speciali. – 1.2. L’Art Bonus. - 2. Lo strumento della programmazione. – 2.1. Il triennio 2016-2018. – 2.1.1. Le priorità. – 2.1.2. Istruzioni, procedura e tempistica. - 3. Lo schema di decreto ministeriale. – 3.1. La tipologia degli interventi approvati per il triennio 2016-2018. – 3.1.1. Le rimodulazioni della programmazione. – 3.1.2. Rimodulazioni dell’Art bonus. – 3.1.3. – Altre rimodulazioni. - 4. Le annualità 2019 e 2020. – 5. Altre risorse finanziarie.
La dotazione finanziaria del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, dal 2016 al 2020, come, peraltro, disposto dalla norma istitutiva, è esposta nella tabella seguente.
La decurtazione di 10 milioni di euro è intervenuta con d.l. n. 109/2018 recante Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze, per effetto dell’art. 14, c. 10, che dispone:
“Nell'ambito delle attività di conservazione di cui agli articoli 29 e seguenti del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il Ministero per i beni e le attività culturali adotta un piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili, che definisce i criteri per l'individuazione dei beni da sottoporre a monitoraggio e ai conseguenti interventi conservativi, nonché i necessari ordini di priorità dei controlli, anche sulla base di specifici indici di pericolosità territoriale e di vulnerabilità individuale degli immobili, e i sistemi di controllo strumentale da utilizzare nonché le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela”. L’ultimo capoverso precisa che “Agli oneri derivanti dalle attività di cui al presente comma, pari a euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2019 e 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo”, di cui all’art. 1, c. 9 e 10 della l. n. 190 del 2014.
Tabella 1: Dotazione finanziaria Fondo per la tutela del patrimonio culturale
(migliaia di euro)
Dotazione finanziaria | |||||
2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Art. 1, c. 9, l. n. 190/2014 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 |
Art. 14, c. 10, d.l. 109/2018 | - 10.000.000 | - 10.000.000 | |||
Totale | 90.000.000 | 90.000.000 |
Fonte: Elaborazione Cdc
In base al d.m. del 31 dicembre 2018 di ripartizione dei capitoli di bilancio nello stato di previsione del Mibact per il 2019 e il 2020, sono state stanziate risorse aggiuntive rispetto a quelle di cui alla l. n. 190/2014; in particolare, si tratta di euro 190 mln per il 2019 e di euro 163,3 mln, per il 2020.
Si tratta di somme derivanti dall’attuazione dell’art. 40, lett. p18, della l. n. 196/2009 “Legge di contabilità e finanza pubblica” che, nel termine di 24 mesi, ha previsto la progressiva eliminazione – con qualche eccezione – delle contabilità speciali o conti correnti.
Il successivo art. 44 ter, al c. 1, ordina, infatti, che a partire dal 24 ottobre 2018, con D.p.c.m., si deve effettuare l’individuazione di tali gestioni e la loro contestuale chiusura; di conseguenza le somme giacenti debbono riconfluire nel bilancio dello Stato.
Ciò rileva, in quanto la gestione delle risorse finanziarie previste dal Fondo per la tutela del patrimonio culturale è in primis 19 in capo alla Direzione generale di bilancio del Mibact e da questa accreditata ai Funzionari delegati (Segretariati regionali).
Nel paragrafo seguente si fa riferimento a quanto comunicato dall’amministrazione.
18 Art. 40, lett. p): “progressiva eliminazione, entro il termine di ventiquattro mesi, delle gestioni contabili operanti a valere su contabilità speciali o conti correnti di tesoreria, i cui fondi siano stati comunque costituiti mediante il versamento di somme originariamente iscritte in stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato, ad eccezione della gestione relativa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché delle gestioni fuori bilancio istituite ai sensi della legge 25 novembre 1971, n. 1041, delle gestioni fuori bilancio autorizzate per legge, dei programmi comuni tra più amministrazioni, enti, organismi pubblici e privati, nonché dei casi di urgenza e necessità…”.
19 Tale ricostruzione è confermativa di quanto già emerso in sede parlamentare nell’ambito della discussione sugli atti di governo; è presente, altresì, nella documentazione prodotta dal Servizio studi della Camera, XVIII legislatura.
1.1. Le risorse aggiuntive derivanti dalle contabilità speciali
In data 8 febbraio 2017, è stato emanato il D.p.c.m. attuativo dell’art. 44 ter citato; la Direzione Generale del bilancio del Mibact, in data 11 giugno 2020, ha fatto pervenire una nota20, ricca di elementi aggiuntivi in argomento e di cui si rende debita sintesi nel successivo capitolo III, par. 5.
Attualmente, le somme derivanti dalle contabilità speciali sono allocate sul cap. 8099 e, in maggior misura, confluiscono nel piano di gestione 01 (p.g.), alimentando così le risorse del fondo per la tutela del patrimonio culturale; in forma residuale sono presenti anche sul
p.g. 02, istituito per consentire il pagamento di obbligazioni giuridicamente perfezionale a fronte di risorse pignorate.
In particolare, per le annualità 2019 e 2020, la dotazione finanziaria complessiva del Fondo dovrebbe contenere i seguenti importi.
Tabella 1 bis: Dotazione finanziaria. Biennio 2019-2020
(migliaia di euro)
Dotazione finanziaria 2019-2020 | ||
2019 | 2020 | |
Art. 1, c. 9, l. n. 190/2014 | 100.000.000 | 100.000.000 |
Art. 14, c. 4, l. 109/2018 | - 10.000.000 | - 10.000.000 |
Risorse aggiuntive pg.1 | 100.000.000 | 73.300.000 |
Risorse aggiuntive pg.2 | 3.000.000 | |
Totale generale | 193.000.000 | 163.300.000 |
Fonte: Elaborazione Cdc
Si fa presente, tuttavia, che il decreto di approvazione della programmazione finanziaria per il 2019 e il 2020 del 4 giugno 201921, relativo gli interventi selezionati, assegna risorse complessive pari a 180 mln di euro (90 mln per ciascun anno) che si riferiscono al solo stanziamento previsto dalla legge istitutiva del Fondo.
20 Nota Mibact n. 8333 del 11 giugno, prot. Cdc n. 1741 del 12 giugno 2020.
21 Registrato alla Corte dei conti in data 7 giugno 2019.
Recentemente, l’Amministrazione ha precisato che22 “…la riconduzione …al regime di contabilità ordinaria delle risorse sopra citate, a seguito dell’eliminazione delle contabilità speciali disposta dall’articolo 40 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante «Legge di contabilità e finanza pubblica», …ha di fatto reso ancora più gravosa la…gestione” delle risorse finanziarie previste dal Fondo.
L’Art bonus è una misura agevolativa sotto forma di credito di imposta, introdotta dal
d.l. n. 83/2014, art. 1, Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo (convertito in l. n. 106/2014), per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo. Introdotta inizialmente come misura a carattere temporaneo è stata, poi, resa permanente con l’art. 1, c. 318, della legge di stabilità 2016, n. 208 del 2015.
In particolare, il donatore (persona fisica o giuridica)23 di una erogazione liberale elargita per interventi a favore della cultura e dello spettacolo, può godere di un regime fiscale agevolato già a partire nel 2014 e nel 2015, nella misura di un credito di imposta pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate, e, a seguire, nella misura del 50 per cento nel 2016.
La disposizione legislativa – come precisato nella relazione illustrativa al citato decreto
n. 83 - legge introduce meccanismi più semplici ed efficaci volti a garantire la piena realizzazione di interventi laddove l’erogazione di risorse finanziarie statali non siano sufficienti, intervenendo sotto forma di co-finanziamento.
Le erogazioni liberali possono essere esclusivamente in favore del patrimonio di proprietà pubblica. Sono quindi esclusi dall'Art bonus e dal credito di imposta agevolato le erogazioni liberali effettuate in favore di un bene culturale, se questo è di proprietà privata anche senza fini di lucro, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. In tali ipotesi restano applicabili le disposizioni già previste dal Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR).
22 Memoria n. 1, prot. Cdc SCCGA n. 284 del 28 ottobre 2020.
23 Ai sensi del c. 2, alle persone fisiche e agli enti commerciali nella misura del 15 per cento del reddito imponibile mentre ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui. Esso è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
L’art. l, del decreto-legge, ai commi 1 e 2, precisa che il credito di imposta spetta per le erogazioni liberali effettuate in denaro e per i seguenti scopi:
- interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (come definiti dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.lgs n. 42/2004), delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
- interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici qualora vi siano soggetti concessionari o affidatari del bene.
Va precisato quanto di seguito.
a) Se l’oggetto dell’erogazione liberale è un Bene Culturale pubblico, l’Art bonus si applica esclusivamente per erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di restauro, protezione e manutenzione.
b) Se l’erogazione liberale è destinata ad Istituti e Luoghi della cultura di appartenenza pubblica, alle Fondazioni lirico-sinfoniche, Teatri di tradizione, Istituzioni concertistico- orchestrali, Teatri nazionali, Teatri di rilevante interesse culturale, Festival, Imprese, Centri di produzione teatrale e di danza, nonché ai circuiti di distribuzione, l’Art bonus si applica solo per erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di sostegno.
c) Se l’erogazione liberale è destinata ad Enti o Istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo, l’Art bonus si applica solo se l’erogazione liberale è effettuata per la realizzazione di nuove strutture, il restauro ed il potenziamento di quelle esistenti.
d) Se l’erogazione liberale è destinata ai soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici, l’Art bonus si applica solo se l’erogazione liberale è effettuata per interventi di manutenzione, protezione e restauro di un bene pubblico.
Si richiama, infine, l’attenzione sulla disposizione contenuta al c. 7 del D.l. n. 83/2014, che autorizza le opportune coperture finanziarie in vista di “maggiori oneri derivanti dalla concessione del credito d'imposta …valutati in 2,7 milioni di euro per l'anno 2015, in 11,9 milioni di euro per l'anno 2016, in 18,2 milioni di euro per l'anno 2017, in 14,6 milioni di euro per l'anno 2018 e in 5,2 milioni di euro per l'anno 2019”.
Si è già avuto modo, supra, di sottolineare l’importanza del beneficio fiscale per attrarre rilevanti ed importantissime risorse private nell’azione di tutela del patrimonio culturale.
2. Lo strumento della programmazione
Lo strumento del programma per gli interventi a tutela del patrimonio culturale, secondo le disposizioni normative citate, prevede che l’attuazione degli stessi sia compiuta “in coerenza con i decreti legislativi 29 dicembre 2011, n. 228 e n. 229” 24, in ragione della delega di cui all’art. 30, commi da 8 a 10, della legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/2009. Vale a dire che deve essere seguita una particolare procedura in materia di valutazione degli investimenti sulle opere pubbliche nonchè di monitoraggio sullo stato di attuazione delle stesse. Dunque, la D.G. Bilancio del Mibact, individua gli interventi prioritari con il relativo cronoprogramma, da realizzarsi – inizialmente - nell’ambito di una triennalità.
Il c. 10 della legge istitutiva del fondo ha previsto che entro il 31 gennaio di ciascun anno deve essere trasmesso al CIPE il programma aggiornato, corredato della puntuale indicazione dello stato di attuazione degli interventi, in termini di avanzamento fisico e finanziario (c.d. SAL).
La figura sottostante ne schematizza l’iter.
24 1. Le amministrazioni pubbliche concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica sulla base dei principi fondamentali dell'armonizzazione dei bilanci pubblici e del coordinamento della finanza pubblica, e ne condividono le conseguenti responsabilità. 2. Ai fini della presente legge, per amministrazioni pubbliche si intendono gli enti e gli altri soggetti che costituiscono il settore istituzionale delle amministrazioni pubbliche individuati dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) sulla base delle definizioni di cui agli specifici regolamenti comunitari. 3. La ricognizione delle amministrazioni pubbliche di cui al c. 2 è operata annualmente dall'ISTAT con proprio provvedimento e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale entro il 31 luglio. 4. Le disposizioni recate dalla presente legge e dai relativi decreti legislativi costituiscono principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica ai sensi dell'art. 117 della Costituzione e sono finalizzate alla tutela dell'unità economica della Repubblica italiana, ai sensi dell'art. 120, c. 2, della Costituzione.
Figura 2
Istituti: Proposte progettuali e indicazione delle priorità
DGB:
emanazione circolari per ricognizione interventi
Direzioni generali di settore: valutazioni
DGB: Schema di programmazione
Iter della programmazione
Schema di decreto ministeriale
(atto di governo nn. 253/2015, 85/2019)
Fonte: elaborazione Cdc
A partire, dunque, dall’emanazione della legge istitutiva del Fondo, la Direzione del bilancio del ministero ha diramato una serie di circolari rivolgendosi a tutte le direzioni generali, i Segretariati regionali, i Poli museali, gli istituti ad autonomia speciale, centrali e periferici con riferimento a:
- l’art. 128 del d.lgs. n. 163/2006 e s.m.i. Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/Cee e 2004/18/Cee avente ad oggetto la Programmazione triennale dei lavori pubblici per il periodo 2014-2019;
- l’art. 1, c. 9, l. n. 190/2014 avente ad oggetto il Programma triennale 2016-2018 di cui all’istituito Fondo.
In particolare, con la circolare n. 42 del 6 maggio 2015, è stata inoltrata la richiesta su tutto il territorio delle proposte di intervento; in evidenza, la natura del bene sia esso statale che non statale, mobile o immobile. L’ufficio II della Direzione del bilancio ha, inoltre, predisposto specifici allegati per una corretta ed omogenea compilazione delle informazioni da parte dei soggetti istituzionali interessati; ha precisato che nell'ambito di tale programmazione “potranno essere proposti interventi di largo respiro, non finanziabili, vista la disponibilità di risorse, nell'ambito della programmazione triennale dei lavori pubblici, non soltanto sulla proprietà statale ma sull'intero patrimonio culturale pubblico del Paese”.
L’identificazione delle priorità degli interventi ha tenuto in considerazione le disposizioni contenute nell’art. 128, c. 3, del codice dei contratti pubblici e, in particolare:
- lavori di manutenzione;
- recupero del patrimonio esistente;
- completamento dei lavori già iniziati;
- progetti esecutivi già approvati;
- interventi per i quali ricorre la possibilità di finanziamento con capitale privato e maggioritario;
- potenziamento e messa in sicurezza, conservazione e restauro dei beni culturali anche con riferimento alle calamità naturali;
- sicurezza dei monumenti e aree archeologiche;
- incentivazione tutela paesaggistica e recupero di aree degradate;
- archeologia preventiva;
- prevenzione, vigilanza e ispezione beni culturali.
2.1.2. Istruzioni, procedure e tempistica
L’allegato 1 della circolare n. 42/2015, citata, delinea la procedura di pianificazione della programmazione individuando 4 differenti fasi temporali.
I documenti trasmessi dall’amministrazione25 e condivisi, per il triennio 2016-2018, con l’organo Consiglio Superiore dei beni culturali e paesaggistici (estratto verbale n. 9/2015), possono tradursi nel seguente percorso.
1a fase, da concludersi entro il 20 maggio.
In detto termine temporale si deve procedere alla compilazione delle schede e dei modelli ed invio telematico e cartaceo alla struttura gerarchicamente superiore. In particolare:
- tutte le Soprintendenze Archeologia, le Soprintendenze Belle arti e paesaggio e le biblioteche al Segretario regionale territorialmente competente;
- tutti gli istituti e luoghi della cultura assegnati ai Poli museali regionali al Polo museale regionale territorialmente competente;
- gli istituti di cui all’art. 30 c. 1 del D.p.c.m. 29 agosto 2014, n. 171, ed in particolare l'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, l'Opificio delle pietre dure, l'Istituto centrale per la demoetnoantropologia, l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, Istituto centrale per gli archivi, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e l'Istituto centrale per la grafica, ciascuno alla Direzione generale competente, nonché alla scrivente Direzione generale;
- le soprintendenze archivistiche e gli archivi di Stato alla Direzione generale Archivi;
- gli istituti di cui all’art. 30 c. 2 del D.p.c.m. 29 agosto 2014, n. 171, ed in particolare, la Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'area archeologica di Roma, la Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, l'Archivio Centrale dello Stato e il Centro per il libro e la lettura alla scrivente Direzione generale;
- gli istituti di cui all’art. 30 c. 3 del D.p.c.m. 29 agosto 2014, n. 171, ed in particolare, la Galleria Borghese, la Galleria degli Uffizi, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, le Gallerie dell'Accademia di Venezia, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, la Reggia di Caserta, la Galleria dell'Accademia di Firenze; la Galleria Estense di Modena, la Galleria Nazionale d'arte antica di Roma, il
25 All. n. 2 alla nota del Mibac – Direzione Generale del bilancio del 9 gennaio 2019, Cdc prot. n. 82 del 9 gennaio 2019.
Museo Nazionale del Bargello, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Paestum, il Palazzo Ducale di Mantova, il Palazzo Reale di Genova, il Polo Reale di Torino alla scrivente Direzione generale, contestualmente anche ai Direttori generali, ognuno esclusivamente per il settore di propria competenza, e alla Commissione regionale per il patrimonio culturale ai fini dell’acquisizione del relativo parere;
2 a fase, da completarsi entro il 29 maggio.
Avvio istruttoria ed inoltro del prospetto relativo alla dichiarazione sullo stato progettuale degli interventi proposti, in particolare:
- i Segretari Regionali e i Direttori dei Poli museali regionali alla Direzione generale Bilancio;
- i Segretari Regionali e i direttori dei Poli museali regionali ai Direttori generali, ognuno esclusivamente per il settore di propria competenza, e alla Commissione regionale per il patrimonio culturale ai fini dell’acquisizione del relativo parere;
- la Direzione generale Archivi, previa attività istruttoria alla Direzione generale Bilancio.
3 a fase, da completarsi entro l’8 giugno.
Validazione e trasmissione del parere, in particolare:
- i Direttori generali, e le Commissioni regionali per il patrimonio culturale alla Direzione generale Bilancio, in formato cartaceo per il settore e la regione di competenza, relativamente alla proposta degli interventi.
4 a fase.
Predisposizione del Programma triennale.
La Direzione Generale Bilancio, acquisite le proposte e i pareri, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili, effettua l’istruttoria e l’elaborazione del programma triennale degli interventi per il parere del Consiglio superiore beni culturali e paesaggistici.
Come osservato - anche in sede parlamentare (discussione in Camera e Senato dell’A.G.
n. 253) – l’amministrazione non ha acquisito il cronoprogramma dei singoli interventi.
In effetti, nella circolare inviata al territorio dal Mibact, tra gli allegati, risultava anche un modello X riguardante lo “stato progettuale” degli interventi, da compilarsi a cura dei responsabili del procedimento. La scheda può considerarsi alla stregua di uno stato avanzamento lavori, c.d. Sal, in quanto prevede la raccolta delle seguenti informazioni:
Figura 3
Modello X
Codice | Stato della progettazione approvata |
SF | Studio di fattibilità |
PP | Progetto preliminare |
PD | Progetto definitivo |
PE | Progetto esecutivo |
SC | Stima dei costi |
Fonte: Ministero dei beni e delle attività culturali
L’amministrazione ha affermato che, in questa prima fase, sono state escluse dalla compilazione del modello, le periferie26. Tale opzione non risulta invero condivisibile ove rifletta le modalità di monitoraggio e controllo dell’esecuzione degli interventi posta in capo al ministero stesso.
Successivamente, con la circolare del 22 giugno 2016, n. 59, diretta agli uffici centrali e periferici, il Mibact, ha effettuato una ricognizione su tutto il territorio nazionale delle priorità di intervento da inserire:
- nella programmazione triennale dei lavori pubblici, periodo 2016-2018, con particolare riferimento all’anno 2016;
- nella programmazione finanziata ai sensi degli artt. 9 e 10 della l. n. 190/2014, per l’anno 2019.
26 V. lettera Direzione bilancio del 29 luglio 2019, prot. Cdc n. 2159 del 7/08/2019
Per l’esercizio finanziario 2016, viene introdotta un’apposita scheda denominata proposta progettuale, da compilare per ciascun intervento e contenente: l’anagrafica e il relativo CUP, la descrizione, il piano finanziario con relativo quadro economico, il livello di progettazione e il cronoprogramma.
La Direzione generale di bilancio ha, poi, stabilito che le proposte di intervento dovessero seguire criteri di priorità, così come rappresentate dalla figura 4 sottostante.
Priorità
Ope Legis (art. 216, c. 3 d.lgs. n. 50/2016
Ulteriori priorità
Figura 4: Priorità
Fonte: elaborazione Cdc
Nella priorità degli interventi Ope legis, distinti per tipologia, è stata indicata anche una percentuale, c.d. peso, regolato differentemente a seconda si tratti di:
- lavori opere non completate e già avviate sulla base della programmazione triennale precedente (peso del 20 per cento);
- lavori riguardanti opere con progetti esecutivi già approvati (peso del 15 per cento);
- lavori di manutenzione e recupero del patrimonio esistente (peso del 15 per cento);
- interventi suscettibili di essere realizzati attraverso contratti di concessione o di partenariato pubblico privato (peso del 10 per cento).
Per quanto attiene le Ulteriori priorità, invece, la circolare si riferisce a:
- conservazione e restauro dei beni culturali: in particolare con riguardo a quelli colpiti da calamità naturali; incentivazione delle azioni a tutela del paesaggio con particolare riguardo agli interventi di recupero delle aree paesaggistiche degradate, interventi di archeologia preventiva (peso del 10 per cento);
- rischi sistemici e ambientali: potenziamento della messa in sicurezza, prevenzione del rischio sismico e rischio incendi (peso del 15 per cento);
- sostenibilità: interventi rivolti alla fruizione, anche on line, nonché da parte del pubblico con disabilità, e valorizzazione, anche attraverso il miglioramento della qualità dell’offerta e dei servizi, dei musei, delle aree archeologiche, dei luoghi di cultura su tutto il territorio nazionali e compresi quelli ancora poco conosciuti dal grande pubblico, inclusione sociale e partecipazione nonché interventi finalizzati al risparmio energetico ed alla riduzione dei costi di gestione (peso del 15 per cento).
Con riferimento ai beni ecclesiastici, si rinvia alle disposizioni contenute nell’art. 9 del Codice dei beni culturali e del D.p.r. n. 78/2005, art. 1, commi 4, 5 e 6, nonché l’intesa tra Ministero e la Conferenza episcopale del 26 gennaio 2005.
Nel corpo della stessa circolare, l’amministrazione ha inoltre precisato alcuni aspetti fondamentali per la gestione degli interventi (pianificazione, progettazione ed esecuzione), riferendosi sia alla Programmazione lavori già avviata 2015-2017 che a quella relativa al Fondo in questione 2016-2018, condivisibili da questa Sezione.
Ha richiamato l’attenzione degli interlocutori (amministrazione centrale e periferia, istituti e poli museali etc), in particolare su:
- la possibilità di utilizzare tra gli strumenti di programmazione gli Accordi di programma quadro o Intesa Istituzionale di Programma (IIP), attraverso cui ogni Regione, o Provincia autonoma, concorda con il governo centrale le scelte strategiche, le linee programmatiche, i settori, tra i quali quello relativo alle risorse culturali e, per il turismo, ai sistemi locali di sviluppo, e gli interventi prioritari per lo sviluppo del territorio regionale27 (ai sensi della l. 23 dicembre 1996, n. 662, c. 203 dell'art. 2).
27 Per ciascun settore d'intervento l'Intesa Istituzionale di Programma prevede la stipula di un Accordo di Programma Quadro (APQ)2, strumento attuativo attraverso il quale i sottoscrittori (Ministero dell'Economia e delle Finanze, Amministrazioni centrali competenti per settore e Regioni) definiscono il quadro delle attività e degli interventi da realizzare, individuano la necessaria copertura finanziaria distinguendo tra le diverse fonti di finanziamento e fissano le procedure del monitoraggio degli interventi e della verifica dei risultati). Pertanto, l’Amministrazione ha dato istruzioni affinchè le proposte di programma pluriennale ed annuale dei lavori pubblici debbano essere elaborate anche tenendo conto delle linee programmatiche e degli interventi individuati negli APQ ed eventuali successivi atti integrativi già stipulati, nonché coerentemente con le iniziative attuate nel territorio regionale dallo Stato, dalla Regione, dagli Enti locali e da altri possibili soggetti pubblici e privati. Per «Intesa istituzionale di programma», si intende l'accordo tra amministrazione centrale, regionale o delle province autonome con cui tali soggetti si impegnano a collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti, per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi d'interesse comune o funzionalmente collegati.
Per «Accordo di programma quadro», si intende l'accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati promosso in attuazione di una intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati. L'accordo di programma quadro è vincolante per tutti i soggetti che vi partecipano. Nell'ambito dello svolgimento delle attività di tutela e valorizzazione, sono state impartite direttive, quindi, per una corretta attuazione delle norme contenute nel Titolo V della Costituzione, privilegiando al massimo le forme di
- Il rispetto dei principi contenuti nell'art. 97 della Costituzione e precisati dalle norme approvate con D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 in materia di contratti ed appalti: l'attività amministrativa in materia di opere e lavori pubblici deve garantirne la qualità e uniformarsi a principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza secondo procedure di affidamento improntate a rispettare i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità nonché quello della pubblicità, come previsto dall’ art. 30 c. 1 del suddetto decreto legislativo28.
- Riguardo l'attività di realizzazione di lavori pubblici di singolo importo pari o superiore a 100.000,00 e fino ad 1.000.000.00 euro, ai sensi dell'art. 21, c. 3, la verifica viene svolta, dall’Amministrazione, sulla base di un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono e approvano, nel rispetto dei documenti programmatori già previsti dalla normativa vigente e della normativa urbanistica, previa attribuzione del CUP (Codice Unico di Progetto) di cui all'art. 11 della l. 16 gennaio 2003, n. 3, unitamente all'elenco dei lavori da realizzare nell'anno stesso.
Per i lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro, l'inserimento nell'elenco annuale e triennale è subordinato all'approvazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica come previsto dall'art. 21, c. 3, del d.lgs. n. 50/2016.
- Con riferimento all'art. 33 ter del d.l. 18 ottobre 201229, viene conferita agli istituti periferici funzioni di stazione appaltante e confermato il rinnovo dell'iscrizione al sistema dell'Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA) attivato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) presso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici istituita dall'art. 62 bis del D.lgs n. 82/2005 (Codice dell'Amministrazione digitale) ed indispensabile per lo svolgimento delle procedure di appalto, indipendentemente dalle soglie di importo dei lavori.
In base alle disponibilità delle risorse finanziarie per l’esercizio 2016, la Direzione generale bilancio ha ritenuto opportuno indirizzare l'attenzione soprattutto su interventi
cooperazione con Regioni ed Enti locali, armonizzando e coordinando, nel territorio regionale, le attività già. in corso o quelle da individuare per la stipula di successivi Accordi.
28 Specifica che l'art. 21 c. 8 del D.lgs. 50/2016 disciplina le modalità di attuazione della programmazione, con riferimento alle esigenze di trasparenza, efficienza e funzionalità dell'azione amministrativa; disciplina inoltre, le modalità di individuazione delle opere pubbliche che possono essere effettivamente e completamente realizzate, in base alle disponibilità finanziarie e secondo un ordine di priorità che si fonda sulla valutazione dei costi e dei benefici.
29 conv. in l. n. 221/2012 sulla scorta della norma transitoria di cui all'art. 216 c. 10 del D.lgs. 50/2016, relativa alla qualificazione delle stazioni appaltanti prevista dall'art. 38.
di medio-piccolo importo con particolare riferimento alle manutenzioni, alle urgenze ed al completamento di lavori già iniziati e che non necessitano di somme elevate per la loro conclusione.
In tale ultimo caso la Sezione concorda con la raccomandazione di utilizzare la stessa descrizione dell'intervento e lo stesso oggetto dell'anno precedente motivando adeguatamente qualsiasi difformità rispetto alla programmazione triennale 2015-201730.
- In materia di sponsorizzazioni, l’amministrazione ha richiamato l’attenzione sulle disposizioni contenute nell’art. 19 del D.lgs n. 50/2016, in particolare: l'affidamento di contratti di sponsorizzazione di lavori, servizi o forniture per importi superiori a 42 mila euro, mediante dazione di danaro o carico del debito, o altre modalità di assunzione del pagamento dei corrispettivi dovuti, è soggetto esclusivamente alla previa pubblicazione sul sito internet della stazione appaltante, per almeno trenta giorni, con apposito avviso, con il quale si rende nota la ricerca di sponsor per specifici interventi, ovvero si comunica l'avvenuto ricevimento di una proposta di sponsorizzazione, indicando sinteticamente il contenuto del contratto proposto. Trascorso il periodo di pubblicazione dell'avviso, il contratto può essere liberamente negoziato, purché nel rispetto dei principi di imparzialità e di parità di trattamento fra gli operatori che abbiano manifestato interesse, fermo restando il rispetto dell'art. 80 (intestato a Motivi di esclusione).
Nel caso in cui lo sponsor intenda realizzare i lavori, prestare i servizi o le forniture direttamente a sua cura e spese, la Sezione ricorda che ai sensi del c. 2 dell’art. 19 citato: “la stazione appaltante deve impartire le opportune prescrizioni in ordine alla progettazione, all'esecuzione delle opere o forniture e alla direzione dei lavori e collaudo degli stessi".
- Per gli Interventi urgenti ed imprevisti e l’utilizzo economie e ribassi di asta, si rinvia all’art. 9 della l. 1° marzo 1975, n. 44, Misure intese alla protezione del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale, e s.m.i.31. Per i soprintendenti è fatto obbligo trasmettere al
30 Peraltro, il criterio della capacità di spesa può sempre costituire un elemento di riferimento per l'Amministrazione ai fini dell'assegnazione di risorse nell'ambito della programmazione
31 Art. 9: “Nei limiti delle aperture di credito loro concesse e per una spesa non superiore a 15 milioni per ciascuna delle opere di cui all'articolo 7 della presente legge e al primo comma dell'art. 1, R.D. 22 aprile 1886, n. 3859, i soprintendenti e i capi degli istituti autonomi del Ministero per i beni culturali e ambientali possono, nella rispettiva competenza, provvedere in economia, senza bisogno dell'approvazione dei relativi progetti da parte dello stesso Ministero per i beni culturali e ambientali. Quando sia necessario provvedere senza alcun indugio, i soprintendenti e i capi degli istituti autonomi, previa redazione di apposito verbale, provvedono all'esecuzione in economia dei lavori di pronto intervento entro il limite di spesa di cui al comma precedente avvalendosi dei fondi in precedenza accreditati e, qualora questi ultimi non siano sufficienti, sono tenuti a chiedere la preventiva autorizzazione al Ministero per i beni culturali e
competente Segretariato regionale, il verbale di somma urgenza e d'inizio lavori, nonché copia dell'atto con il quale vengono affidati i lavori stessi sotto la propria responsabilità evidenziando se trattasi di bene statale o non statale, al fine di una corretta imputazione della spesa. I Segretari regionali e i Direttori dei Poli museali possono autorizzare l'utilizzo delle economie e dei ribassi d'asta per far fronte alla copertura delle esigenze finanziarie relative ad interventi urgenti, (dandone comunicazione alla Direzione generale Bilancio nonché a quella competente per settore) realizzati ai sensi della legge n. 44/1975, entro l'importo di euro 25.823,00, limitando, in tal modo, per quanto possibile, l'utilizzo dei fondi di riserva.
Nel caso, invece, che i lavori urgenti richiedano finanziamenti superiori all'importo di euro 25.823,00, attuabili ai sensi della già menzionata legge n. 44/1975, e nel limite di 200.000,00 o comunque di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità32.
Per la copertura finanziaria di tali interventi, il Segretariato regionale e/o Polo museale regionale competente deve provvedere:
1) in presenza di economie o ribassi d'asta disponibili e utilizzabili ad avviare la procedura di rimodulazione, attraverso la richiesta del parere del competente comitato tecnico scientifico per il loro utilizzo, su proposta dell'Ufficio che ha assunto le relative obbligazioni giuridiche;
2) in assenza di economie o ribassi d'asta, ad avviare la rimodulazione del piano di spesa già approvato, sempre nell'ambito del budget attribuito all'Ufficio che ha assunto le relative obbligazioni giuridiche, oppure a richiedere la copertura finanziaria alla Direzione generale Bilancio (qualora vi sia disponibilità), o, in alternativa, ad inserire, nell'ambito della definizione dell'elenco degli interventi dell'anno successivo, le richieste a completa copertura delle esigenze finanziarie, che avranno priorità su tutti gli altri interventi.
ambientali per la prosecuzione dei lavori, indicando l'ulteriore fabbisogno di fondi. In caso di mancanza di fondi i soprintendenti ed i capi degli istituti autonomi possono dare inizio ai lavori in economia fino al limite di 5 milioni, informandone contestualmente il Ministero per i beni culturali e ambientali. Il Ministero per i beni culturali e ambientali concede l'autorizzazione a proseguire i lavori nei limiti della disponibilità del relativo capitolo di bilancio e accredita i fondi necessari. Nei casi di cui al secondo comma, qualora l'importo complessivo dei lavori venga a superare il limite di 15 milioni, è necessaria l'approvazione del progetto con le modalità indicate nell'articolo 1, secondo comma, del regio decreto 22 aprile 1886, n. 3859”.
32 artt. 148, c. 7, Affidamento contratti per esecuzioni lavori e 163, c. 1, Procedura per somme d’urgenza del d.lgs. n. 50/2016.
Viene, inoltre, effettuato un richiamo alla delibera dell’ANAC, n. 286 del 9 marzo 2016, con la quale è stato precisato che, nei casi di affidamento di lavori con procedura di somma urgenza, “(…) è illegittimo il ricorso a tale procedura nel caso in cui l'urgenza sia sopravvenuta per comportamento colpevole dell'amministrazione, la quale, pur potendo prevedere l'evento, non ne abbia tuttavia tenuto conto al fine di valutare i tempi tecnici necessari alla realizzazione del proprio intervento". Tale principio si ricollega alla frequente circostanza che i lavori per i quali è stata dichiarata la somma urgenza, e che questi vengano realizzati con tempi molto posticipati rispetto alla dichiarazione, tali da far ritenere inesistente la situazione di pregiudizio per la pubblica incolumità e quindi ingiustificato il ricorso alla suddetta procedura. Va ribadito, ut supra, che molto spesso la somma urgenza è presente mentre è la provvista finanziaria che latita; con ciò, va sottolineato il ruolo degli Organi apicali del Mibact, ai quali è richiesta una maggiore diligenza.
In materia di interventi non urgenti e, all'utilizzo di economie e ribassi d'asta, va ricordato l’utilizzo di economie e ribassi d'asta sullo stesso oggetto e per la stessa tipologia di lavori, entro l'importo di euro 25.823,00, quello di economie e ribassi d'asta sullo stesso oggetto e per la stessa tipologia di lavori, oltre l'importo di euro 25.823,00. In questo caso i Segretari regionali/Direttori dei Poli museali devono inoltrare la richiesta, corredata dalla relativa documentazione, alla Direzione generale competente per settore; il Direttore generale competente per settore può autorizzare pertanto l'utilizzo delle economie e dei ribassi, informando contestualmente la Direzione generale;
Ancora, non può essere obliterato il ricorso ad economie e ribassi d'asta su altro oggetto o sullo stesso, ma per differente tipologia di lavori e/o importo superiore a quello originariamente previsto. In questa ipotesi si deve avviare la procedura di rimodulazione. con l’obbligo, per i Segretari regionali o i Direttori dei Poli museali di inoltrare la richiesta, corredata dalla relativa documentazione, ai Comitati tecnico —scientifici, per il tramite delle competenti Direzioni Generali, ed alla Direzione generale Bilancio.
Si deve aggiungere che, per le varie tipologie dei lavori l’Amministrazione deve seguire la prospettazione indicata nella Tab. 1 — Tipologie, allegata al d.m. 24 ottobre 2014, Procedura e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale, dei suoi aggiornamenti annuali e dell'elenco annuale dei lavori pubblici.
3. Lo schema di decreto ministeriale triennio 2016-2018
Sulla base delle proposte elaborate che hanno assunto il carattere definitivo nonchè delle risorse disponibili derivanti dalla dotazione finanziaria del fondo, pari a 300 milioni di euro per il triennio 2016-2018, la Direzione Generale Bilancio ha licenziato il relativo programma sotto forma di schema di decreto ministeriale (Atto del governo n. 253). Lo stesso è pervenuto in data 14/12/2015 al Consiglio Superiore Beni culturali e, in data 27 gennaio 2016, alle Commissioni permanenti Cultura, Scienza e Istruzione di Camera e Senato per il prescritto parere.
Pur in presenza di parere positivo di entrambe le Commissioni, in sede di discussione sono state rilevate le seguenti criticità:
- assenza di un cronoprogramma degli interventi;
- richiesta di una maggiore celerità e tempestività nella trasmissione della documentazione agli organismi consultivi (del Ministero e del Parlamento).
All’interno del programma sono presenti investimenti di maggior rilievo, per:
- il Progetto speciale per la sicurezza dei musei e dei luoghi di cultura, per 50 milioni di euro;
- la Domus Aurea (Roma), per 13 mln di euro;
- l’ex Convento dell’Annunziata (Bologna), per 6 mln di euro;
- il Museo Nazionale di Palazzo Venezia (Roma), per 5.4 milioni di euro;
- la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, per a 3.5 mln di euro;
- la Biblioteca nazionale centrale di Roma per 3.2 mln di euro.
Inoltre, nel caso in cui l’erogazione non completi il fabbisogno finanziario e per garantire la totale realizzazione degli interventi programmati, è stata prevista nel decreto l’utilizzazione dell’Art bonus. Si tratta, come già riferito nel par. 1.2., di agevolazioni fiscali rese strutturali dall’art. 1, c. 318, l. n. 208/2015. E’ stata stabilita anche una finalizzazione per il progetto speciale di sicurezza per i musei e i luoghi di cultura.
Pertanto, la programmazione delle risorse finanziarie a valere sul Fondo del patrimonio culturale può essere rappresentata dal grafico sottostante che ne sintetizza le finalità.
Figura 5
Finalizzazione della programmazione
Art bonus
Programma triennale
Interventi
Progetto Sicurezza
Fonte: Elaborazione Cdc.
Con d.m. 28 gennaio 201633, sono state programmate 300 singole “opere” (244 se si considerano gli accorpamenti riguardanti il medesimo sito culturale), ripartite tra le seguenti aree: Interventi, Sicurezza e contributi privati, per una somma complessiva pari a 300.000.000 di euro per il triennio, così distribuita:
Tabella 2: Stanziamenti per settore . Triennio 2016-2018
In euro
Area | 2016 | 2017 | 2018 | Totale | % |
Interventi | 70.000.000 | 75.000.000 | 60.000.000 | 205.000.000 | 68,33 |
Progetto speciale sicurezza | 20.000.000 | 15.000.000 | 15.000.000 | 50.000.000 | 16,67 |
Cofinanziamento Art bonus | 10.000.000 | 10.000.000 | 25.000.000 | 45.000.000 | 15,00 |
Totale | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 300.000.000 | 100,00 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
33 Registrato alla Corte dei conti in data 16 febbraio 2016.
Il grafico seguente ne mostra l’andamento nel triennio.
Grafico 1: Andamento degli stanziamenti per settore. Triennio 2016-2018
Fonte: Elaborazione Cdc
3.1. La tipologia degli interventi approvati per il triennio 2016-2018
La distribuzione delle risorse finanziarie per macrosettore evidenzia la destinazione di una percentuale più importante per interventi indirizzati nel settore dell’Arte (pari al 36,31 per cento).
Tabella 3: Distribuzione degli stanziamenti per tipologia di intervento. Triennio 2016-2018
In euro
SETTORE | 2016 | 2017 | 2018 | Totale | % |
Archeologia | 15.075.000 | 19.045.000 | 14.210.000 | 48.330.000 | 16,11 |
Arti | 41.409.0000 | 38.889.000 | 28.630.000 | 108.928.000 | 36,31 |
Biblioteche | 7.027.000 | 7.497.000 | 8.451.000 | 22.975.000 | 7,66 |
Archivi | 6.489.000 | 9.569.000 | 8.709.000 | 24.767.000 | 8,26 |
Vari (art bonus e sicurezza) | 30.000.000 | 25.000.000 | 40.000.000 | 95.000.000 | 31,67 |
Totale | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100,00 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
La tabella seguente mostra la ripartizione territoriale tra le 19 regioni - compreso il Trentino - del complessivo delle risorse pari al 68,33 per cento del totale dello stanziamento programmato per il triennio 2016-2018.
Tabella 4: Distribuzione territoriale degli interventi. Triennio 2016-2018
In euro
2016 | 2017 | 2018 | Totale | % | |
Abruzzo | 1.350.000,00 | 1.766.000,00 | 1.380.000,00 | 4.496.000,00 | 1,50 |
Basilicata | 1.062.000,00 | 300.000,00 | 100.000,00 | 1.462.000,00 | 0,49 |
Calabria | 2.000.000,00 | 1.150.000,00 | 470.000,00 | 3.620.000,00 | 1,21 |
Campania | 1.471.000,00 | 4.315.000,00 | 2.845.000,00 | 8.631.000,00 | 2,88 |
Emilia Romagna | 5.230.000,00 | 5.430.000,00 | 3.760.000,00 | 14.420.000,00 | 4,81 |
Friuli | 1.365.000,00 | 2.685.000,00 | 1.530.000,00 | 5.580.000,00 | 1,86 |
Lazio | 21.279.000,00 | 24.255.000,00 | 22.879.000,00 | 68.413.000,00 | 22,80 |
Liguria | 2.595.000,00 | 2.550.000,00 | 1.800.000,00 | 6.945.000,00 | 2,32 |
Lombardia | 3.075.000,00 | 4.395.000,00 | 4.460.000,00 | 11.930.000,00 | 3,98 |
Marche | 1.771.000,00 | 1.200.000,00 | 1.170.000,00 | 4.141.000,00 | 1,38 |
Molise | 907.000,00 | 705.000,00 | 105.000,00 | 1.717.000,00 | 0,57 |
Piemonte | 4.415.000,00 | 4.430.000,00 | 2.600.000,00 | 11.445.000,00 | 3,82 |
Puglia | 3.000.000,00 | 3.600.000,00 | 2.500.000,00 | 9.100.000,00 | 3,03 |
Sardegna | 5.190.000,00 | 4.750.000,00 | 3.300.000,00 | 13.240.000,00 | 4,41 |
Sicilia | 180.000,00 | 780.000,00 | 680.000,00 | 1.640.000,00 | 0,55 |
Toscana | 6.481.000,00 | 7.104.000,00 | 6.935.000,00 | 20.520.000,00 | 6,84 |
Trentino | 20.000,00 | 20.000,00 | 20.000,00 | 60.000,00 | 0,02 |
Umbria | 1.680.000,00 | 1.680.000,00 | 1.200.000,00 | 4.560.000,00 | 1,52 |
Veneto | 6.909.000,00 | 3.906.000,00 | 2.265.000,00 | 13.080.000,00 | 4,36 |
Totali | 69.980.000,00 | 75.021.000,00 | 59.999.000,00 | 205.000.000,00 | 68,33 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
Nell’allegato n. 1, si riporta, nel dettaglio e per singola regione, la descrizione della programmazione degli interventi oggetto di finanziamento.
3.1.1. Le rimodulazioni della programmazione 2016-2018
Nel corso del triennio, sono intervenute diverse rimodulazioni nella formulazione dell’originaria programmazione effettuate a cura della D.G. senza il previsto passaggio parlamentare34.
Hanno riguardato, in primis, l’introduzione di specifiche finalità e, dunque, la destinazione di risorse per:
1. la sicurezza nei musei e nei luoghi della cultura;
2. altri interventi attraverso il co-finanziamento dell’Art bonus.
3.1.1.1. Rimodulazione per interventi sulla Sicurezza
Il d.m. del 28 gennaio 2016, concernente l’approvazione del programma triennale 2016-2018, ha previsto una destinazione complessiva di 50 milioni così distribuiti.
Tabella 5: Ripartizione delle somme relative ad interventi sulla Sicurezza. Triennio 2016-2018
In euro
Progetto speciale sicurezza | |||
2016 | 2017 | 2018 | totale |
20.000.000 | 15.000.000 | 15.000.000 | 50.000.000 |
Fonte: nota Mibact 11 giugno 2020
In base alla proposta presentata dal Segretariato generale (n. 10417 del 30 giugno 2016) è stata fatta richiesta per la “Progettazione, installazione e integrazione dei sistemi di sicurezza con particolare riferimento agli impianti TVCC ed ai sistemi di controllo degli accessi mediante Metal Detector”; è stata allestita un’apposita istruttoria dal gruppo di lavoro costituito presso il Segretariato stesso e coordinato dal Prefetto dell’unità di crisi del coordinamento del Mibact (c.d. Unità tecnica).
34 In Documentazione Servizio Studi Camera, XVIII Legislatura, 23 luglio 2020.
L’esito ha portato all’emanazione del d.m. del 25 luglio 2016 con definitiva ripartizione di una somma pari a 20 milioni di euro per il 2016. Con la medesima procedura, i dd.mm. 27/1/2017 e 15/3/2018 hanno assegnato risorse finanziarie per un importo complessivo di 30 milioni di euro annui per ciascuno degli anni successivi (2017 e 2018).
Nell’allegato 2, il dettaglio degli interventi in materia.
3.1.2. Nuove disposizioni operative ai fini dell’Art bonus
Sempre per il triennio 2016-2018, il decreto ministeriale del 28 gennaio 2016 aveva stanziato la somma di 45 milioni di euro e, la Direzione generale Bilancio del Mibact, aveva diramato a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, la circolare n. 89 del 22 settembre 2016 contenente le modalità operative. L’amministrazione ha, inoltre, provveduto ai sensi dell’art. 1 della legge di conversione del D.l. n. 83/2014, n. 106/2014, c. 535, alla realizzazione di un portale istituzionale appositamente dedicato (www.artbonus.gov.it)36.
Hanno diritto al credito, le erogazioni liberali effettuate per interventi di:
- manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e luoghi di cultura pubblici;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle già esistenti, di enti e istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
35 I soggetti beneficiari delle erogazioni liberali di cui al comma 1, ivi inclusi i soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici destinatari di erogazioni liberali in denaro effettuate per la realizzazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni stessi, comunicano mensilmente al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento; provvedono altresì a dare pubblica comunicazione di tale ammontare, nonché della destinazione e dell’utilizzo delle erogazioni stesse, tramite il proprio sito web istituzionale, nell’ambito di una pagina dedicata e facilmente individuabile, e in un apposito portale, gestito dal medesimo Ministero, in cui ai soggetti destinatari delle erogazioni liberali sono associati tutte le informazioni relative allo stato di conservazione del bene, gli interventi di ristrutturazione o riqualificazione eventualmente in atto, i fondi pubblici assegnati per l’anno in corso, l’ente responsabile del bene, nonché le informazioni relative alla fruizione. Sono fatte salve le disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo provvede all’attuazione del presente comma nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
36 Per l’applicazione dell’Art bonus si fa rinvio alla seguente documentazione:
Risoluzione N. 136/E Roma, 07 novembre 2017 - OGGETTO: Interpello – Art. 1 del D.L. n. 83 del 2014. Credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura. "Art-Bonus " – Quesito: Sostegno ai luoghi della cultura di appartenenza pubblica.
Risoluzione N. 87/E Roma, 15 ottobre 2015 OGGETTO: Art. 1, D.L. 31 maggio 2014, n. 83 – Credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura, c.d. “Art bonus” – Quesito: Fondazioni bancarie.
Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 24/E del 31/07/2014 - OGGETTO: Articolo 1 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 - Credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura - "Art Bonus"- Ambito oggettivo e soggettivo, misura, utilizzo e rilevanza del credito, adempimenti.
I soggetti beneficiari del credito di imposta possono essere tutti coloro che effettuano erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo previste dalla norma in dipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica.
L’Agenzia delle entrate ha specificato con nota n. 24/E del 31 luglio 2014 elementi di chiarimento, adempimenti e modalità operative. A tal fine, le erogazioni liberali devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti pagamenti tracciabili:
- banca;
- ufficio postale;
- sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del d.lgs. n. 241/1997 (carte di debito, credito, prepagate etc).
A seguire, si riportano i prospetti riguardanti le sole rimodulazioni effettuate dalla D.G.. Per l’elenco degli interventi si rinvia all’allegato n. 3.
Con d.m. del 27 settembre 2017, è stata effettuata la seguente ripartizione.
prospetto n. 1 (in euro)
finanziamento Art bonus | ||||
d.m. 28/01/2016 | 2016 | 2017 | 2018 | totale |
10.000.000 | 10.000.000 | 25.000.000 | 45.000.000 | |
- | - | - | - | |
Co-finanziamento Art bonus | ||||
Somme confermate | 2016 | 2017 | 2018 | totale |
320.580 | 5.000.000 | 5.000.000 | 10.320.580 | |
= | = | = | = | |
finanziamento Art bonus | ||||
Somme destinate ad interventi urgenti improcrastinabili | 2016 | 2017 | 2018 | totale |
9.679.420 | 5.000.000 | 20.000.000 | 34.679.420 |
Fonte: decreto ministeriale
Con d.m. del 19 febbraio 2019, è stata effettuata la seguente rimodulazione:
prospetto n. 2 (in euro)
Co-finanziamento Art bonus | |||||
d.m. 25/09/2017 | 2017 | 2018 | totale | ||
5.000.000 | 5.000.000 | 10.000.000 | |||
- | - | - | |||
Co-finanziamento Art bonus | |||||
Somme utilizzate | 2017 | 2018 | totale | ||
1.437.679,06 | 1.497.714,61 | 2.935.393,67 | |||
= | = | = | |||
Co-finanziamento Art bonus | |||||
Somme destinate ad altri interventi improcrastinabili | 2017 | 2018 | totale | ||
3.562.320,94 | 3.502.285,39 | 7.064.606,33 |
Al decreto ministeriale del 28 gennaio 2016, sono state apportate modifiche sugli interventi programmati con riferimento al triennio: la relazione ne dà atto nei seguenti prospetti allegati.
Si evidenzia, tuttavia, che l’iter procedurale eseguito per le diverse rimodulazioni non è stato oggetto di consultazione né presso il Consiglio – anche se all’epoca non ancora costituito - né presso le rispettive Commissioni parlamentari di Camera e Senato.
A tal proposito, l’amministrazione ha ritenuto “…opportuno evidenziare come l’inevitabile revisione degli interventi inseriti nelle programmazioni originarie, è stata finora effettuata, con successive rimodulazioni, solo a seguito di documentate e motivate richieste provenienti dalle strutture periferiche ministeriali promotrici degli interventi stessi e nell’iter seguito, seppur parzialmente semplificato al fine di non aggravare ulteriormente la tempistica procedurale, sono sempre stati coinvolti diversi soggetti istituzionali, quali Soprintendenze, Segretariati regionali, competenti Direzioni generali, Comitati tecnico-scientifici e, infine, Organi di controllo”37.
37 Memoria n. 1, prot. Cdc SCCGA n. 284 del 28 ottobre 2020.
Annualità 2016:
prospetto n. 3 (in euro)
Interventi da eliminare/diminuire | |||||
d.m. 23 ottobre 2017 reg. Cdc 26/10/2017 | Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (a) | Riduzione (b) | Importo rimodulato (a-b) |
PM-PUG | 8099/01 | Museo nazionale archeologico (impianto fotovoltaico) | 200.000 | 100.000 | 100.000 |
PM-PUG | 8099/01 | Museo archeologico Jatta (riorganizzazione e impianti)) | 600.000 | 400.000 | 200.000 |
Totale | 800.000 | 500.000 | 300.000 | ||
Interventi da inserire/aumentare | |||||
Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (d) | Riduzione (e) | Importo rimodulato (d+e)) | |
PM-PUG | 8099/01 | Museo archeologico Gioia del Colle (impianto fotovoltaico) | 100.000 | 300.000 | 400.000 |
PM-PUG | 8099/01 | Museo archeologico Castello aragonese | 0 | 200.000 | 200.000 |
Totale | 100.000 | 500.000 | 600.000 |
prospetto n. 4 (in euro)
Interventi da eliminare/diminuire | |||||
d.m. 3 settembre 2018 reg.Cdc 06/09/2018 | Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (a) | Riduzione (b) | Importo rimodulato (a-b) |
Mantova | 8099/01 | Chiesa San Maurizio | 220.000 | 220.000 | 0 |
Totale | 220.000 | 220.000 | 0 | ||
Interventi da inserire/aumentare | |||||
Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (d) | Riduzione (e) | Importo rimodulato (d+e)) | |
Mantova | 8099/01 | Chiesa San Maurizio | 0 | 220.000 | 220.000 |
Totale | 0 | 220.000 | 220.000 |
Annualità 2017:
prospetto n. 5 (in euro)
Interventi da eliminare/diminuire | |||||
d.m. 5 ottobre 2017 reg.Cdc 9/10/2017 | Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (a) | Riduzione (b) | Importo rimodulato (a-b) |
BUN-GEN | 8099/01 | Biblioteca universitaria di Genova (nuova sede) | 100.000 | 68.163,68 | 31.836,32 |
Totale | 100.000 | 68.163,68 | 31.836,32 | ||
Interventi da inserire/aumentare | |||||
Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (d) | Riduzione (e) | Importo rimodulato (d+e)) | |
BUN-GEN | 8099/01 | Biblioteca universitaria di Genova | 0 | 68.163,68 | 68.163,68 |
Totale | 0 | 68.163,68 | 68.163,68 |
Annualità 2017-2018
prospetto n. 6 (in euro)
Interventi da eliminare/diminuire | |||||
d.m. 16 novembre 2017 reg.Cdc 20/11/2017 | Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (a) | Riduzione (b) | Importo rimodulato (a-b) |
Teglio (SO) | 8099/01 | Palazzo Basta (manutenzione ordinaria restauro Sala romana) | 300.000 | 200.000 | 100.000 |
Totale | 300.000 | 200.000 | 100.000 | ||
Interventi da inserire/aumentare | |||||
Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (d) | Riduzione (e) | Importo rimodulato (d+e)) | |
Teglio (SO) | 8099/01 | Palazzo Basta (manutenzione straordinaria e restauro)) | 200.000 | 200.000 | |
Totale | 0 | 200.000 | 200.000 |
Varie annualità 2016-2018:
prospetto n. 7 (in euro)
Interventi da eliminare/diminuire | |||||
d.m. 16 novembre 2017 reg.Cdc 20/11/2017 | Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (a) | Riduzione (b) | Importo rimodulato (a-b) |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano adeguamento museale (2016) | 110.000 | 110.000 | 0 |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano adeguamento museale (2017) | 80.000 | 80.000 | 0 |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano adeguamento museale (2018) | 80.000 | 80.000 | 0 |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano recupero e ripristino limonia del Poccianti (2016) | 80.000 | 80.000 | 0 |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano recupero e ripristino limonia del Poccianti (2017) | 80.000 | 80.000 | 0 |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano del Poccianti (2018) | 80.000 | 80.000 | 0 |
Totale | 510.000 | 510.000 | 0 | ||
Interventi da inserire/aumentare | |||||
Cap. | Oggetto intervento | Importo originario (d) | Riduzione (e) | Importo rimodulato (d+e)) | |
PM-TOSC | 8099/01 | Villa medicea di Poggio Caiano (2017) interventi di consolidamento e restauro muri della villa medicea | 0 | 190.000 | 190.000 |
Totale | 0 | 190.000 | 190.000 |
Per quanto attiene la programmazione per il biennio 2019-2020 si fa presente che, con circolare n. 109 del 15 novembre 2018, emanata dalla Direzione generale bilancio del Mibact, sono state fornite indicazioni ai competenti uffici ministeriali circa le modalità e la tempistica per la presentazione delle proposte di intervento da finanziare, da parte degli uffici periferici, fornendo anche i criteri per la selezione degli interventi.
Come già espresso - paragrafo 1.1. del presente Capitolo - la circolare si riferisce solo alla Programmazione finanziata ai sensi dell’art. 1 commi 9 e 10, della l. n. 190/2014 che considera i 180 milioni complessivi previsti dalla legge istitutiva del fondo38.
Le priorità, peraltro non dissimili da quelle indicate nel precedente triennio, consistono in:
- lavori per opere non completate avviate sulla base di programmazioni precedenti (peso del 20 per cento);
- lavori relativi ad opere con progetti esecutivi già approvati (peso del 15 per cento);
- lavori di manutenzione e recupero del patrimonio esistente (peso del 15 per cento);
- interventi suscettibili di essere realizzati attraverso contratti di concessione o di partenariato pubblico-privato (peso del 10 per cento)
Ulteriori priorità indicate, non in ordine di importanza, sono:
- conservazione e restauro dei beni culturali, con particolare riguardo a quelli colpiti da calamità naturali, aree degradate, interventi di archeologia preventiva (peso del 10 per cento);
- prevenzione del rischio sismico e del rischio incendi e potenziamento della messa in sicurezza (peso del 20 per cento);
- valorizzazione, anche attraverso il miglioramento dei servizi e della qualità dell'offerta, dei luoghi della cultura, con riferimento alla disabilità, alla fruizione anche on line del patrimonio culturale, all’inclusione sociale e al risparmio energetico, compresi anche in questo caso le proposte di intervento sono state valutate, anzitutto, dai Segretariati regionali e dai Poli museali regionali, anche in
38 L’iniziale schema di decreto (A.G. n. 85, corredato da una relazione illustrativa, 4 articoli ed un allegato) assegna le risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, per un totale complessivo di euro 180 mln, di cui euro 90 mln per ciascun anno, come ridotte dal d.l. n. 109/2018.
sede di Commissioni regionali per il patrimonio culturale, individuando un ordine di priorità a livello regionale.
Sulla base di quanto pervenuto e delle risorse disponibili, la D.G. Bilancio ha elaborato un programma sul quale, con nota prot. 5349 dell'8 aprile 2019, il Segretario generale ha richiesto alle Direzioni generali competenti, "l'invio del parere previsto dall'art. 12, c. 20, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95".
Le Direzioni generali hanno espresso parere favorevole tra il 9 e il 15 aprile 2019.
Anche in questo caso, il parere è stato chiesto come surroga a quello previsto per legge del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, ai sensi dell’art. 12, c. 20, del d.l. n. 95/2012.
A tal proposito, si segnala, nuovamente che:
- l’organismo è stato ricostituito in data 18 giugno 2019;
- è attualmente vigente il nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero (D.p.c.m. n. 169 citato) e, dunque, si richiama l’attenzione su quanto disposto dall’art. 27.
La relazione illustrativa all’atto del governo evidenzia tra i principali interventi:
- il restauro e messa in sicurezza di Castel S. Elmo a Napoli per euro 3.000.000;
- la realizzazione di un percorso di visita unitario presso il monumento a V. Emanuele II a Roma per euro 3.900.000;
- la messa in sicurezza, recupero e restauro della Crypta Balbi a Roma per euro 3.500.000;
- la messa in sicurezza del tratto urbano dell’acquedotto mediceo di S. Giuliano di Pisa per euro 3.200.000;
- il consolidamento, restauro, adeguamento funzionale e sismico per la realizzazione di uffici Mibact dell’ex convento dell’Annunziata di Bologna per euro 2.100.000;
- la manutenzione e recupero facciata Museo archeologico Nazionale di Napoli per euro 3.000.000.
Negli allegati 4 e 5 alla presente relazione, si riporta il dettaglio degli interventi distribuiti a livello regionale.
L’Atto di governo citato si è, pertanto, concretizzato nel decreto ministeriale del Mibact del 4 giugno 201939.
L’amministrazione ha reso noto che “A seguito dell’approvazione con decreto ministeriale 4 giugno 2019 della programmazione relativa alle annualità 2019 e 2020 a valere sulle risorse stanziate dall’art. 1, c. 9 della l. n. 190/2014, con circolare n. 58 del 10 luglio 2019 della Direzione generale bilancio, è stato richiesto ai Segretariati regionali del Mibact di trasmettere, dopo aver acquisito i necessari elementi da parte degli Uffici periferici presenti nel proprio territorio regionale, il cronoprogramma delle esigenze finanziarie per gli anni 2019 e 2020, al fine di assumere l’impegno contabile delle somme ed effettuare i relativi accreditamenti nei confronti dei beneficiari, ai sensi delle novità introdotte dalla recente normativa di contabilità (fatta eccezione per) gli Istituti dotati di autonomia speciale, provvisti di bilanci autonomi, ai quali sono state accreditate interamente le somme stanziate da programma.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati gli importi in euro degli stanziamenti distinti per settore di attività e ripartiti nelle aree geografiche.
Tabella 6: Stanziamenti per settore. Annualità 2019-2020
In euro
SETTORE | 2019 | 2020 | Totale | % |
Interventi | 83.272.503,31 | 82.168.601,07 | 165.441.104,35 | 91,91 |
Varie | 5.227.496,69 | 6.331.398,93 | 11.558.895,62 | 6,42 |
Art bonus | 1.500.000,00 | 1.500.000,00 | 3.000.000,00 | 1,67 |
Totale | 90.000.000,00 | 90.000.000,00 | 180.000.000,00 | 100 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
39 D.m. 4 giugno 2019, registrato alla Corte dei conti in data del 10 giugno 2019, prot. n. 25092.
Grafico 2: Andamento degli stanziamenti per settore. Annualità 2019 e 2020
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
Tabella 7: Distribuzione degli stanziamenti per tipologia di interventi. Annualità 2019 e 2020
In euro
SETTORE | 2019 | 2020 | Totale | % |
Archeologia | 12.139.800,00 | 13.212.857,00 | 25.352.657,00 | 14,08 |
Arti | 22.564.089,36 | 25.437.506,88 | 48.001.596,21 | 26,67 |
Archivi | 7.500.000,00 | 7.500.000,00 | 15.000.000,00 | 8,33 |
Biblioteche | 6.426.818,30 | 6.366.200,75 | 12.793.019,05 | 7,11 |
Educazione e ricerca | 2.341.284,60 | 1.998.468,00 | 4.339.752,60 | 2,41 |
Musei autonomi | 13.226.717,00 | 12.490.200,24 | 25.716.917,24 | 14,29 |
Poli museali | 19.073.794,05 | 15.163.368,20 | 34.237.162,25 | 19,02 |
Varie | 5.227.496,69 | 6.331.398,93 | 11.558.895,62 | 6,42 |
Art bonus | 1.500.000,00 | 1.500.000,00 | 3.000.000,00 | 1,67 |
Totale | 90.000.000,00 | 90.000.000,00 | 180.000.000,00 | 100 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati presenti nel decreto ministeriale
Tabella 8: Distribuzione territoriale degli interventi. Annualità 2019 e 2020
In euro
Regioni | 2019 | 2020 | TOTALE 2019-2020 | % |
Abruzzo | 2.169.346,49 | 3.173.784,20 | 5.343.130,69 | 2,97% |
Basilicata | 2.130.000,00 | 1.610.081,90 | 3.740.081,90 | 2,08% |
Calabria | 2.433.245,80 | 1.855.984,00 | 4.289.229,80 | 2,38% |
Campania | 11.304.033,20 | 9.684.338,04 | 20.988.371,24 | 11,66% |
Emilia Romagna | 5.053.358,89 | 5.236.360,00 | 10.289.718,89 | 5,72% |
Friuli | 2.362.499,20 | 739.200,00 | 3.101.699,20 | 1,72% |
Lazio | 20.749.974,04 | 18.186.176,02 | 38.936.150,06 | 21,63% |
Liguria | 2.244.859,00 | 3.136.600,00 | 5.381.459,00 | 2,99% |
Lombardia | 4.378.059,00 | 5.228.344,00 | 9.606.403,00 | 5,34% |
Marche | 1.323.030,00 | 1.612.310,00 | 2.935.340,00 | 1,63% |
Molise | 1.862.328,00 | 1.361.324,98 | 3.223.652,98 | 1,79% |
Piemonte | 7.271.640,00 | 6.135.000,00 | 13.406.640,00 | 7,45% |
Puglia | 2.850.000,00 | 2.609.800,00 | 5.459.800,00 | 3,03% |
Sardegna | 1.942.358,00 | 1.615.000,00 | 3.557.358,00 | 1,98% |
Sicilia | 454.311,51 | 827.532,47 | 1.281.843,98 | 0,71% |
Toscana | 8.508.660,72 | 10.774.516,00 | 19.283.176,72 | 10,71% |
Trentino | 0 | 0 | 0 | 0,00% |
Umbria | 1.458.330,00 | 2.031.420,00 | 3.489.750,00 | 1,94% |
Veneto | 3.150.750,60 | 4.925.638,69 | 8.076.389,29 | 4,49% |
VARIE | 8.353.215,55 | 9.256.589,70 | 17.609.805,25 | 9,78% |
TOTALE | 90.000.000,00 | 90.000.000,00 | 180.000.000,00 | 100,00% |
Fonte: Allegato decreto ministeriale
CAPITOLO III
GESTIONE E RENDICONTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Sommario: 1. La gestione delle risorse previste sul cap. 8099 del Mibact. – 2. Gli interventi eseguiti nel 2016- 2018. – 3. Gli interventi eseguiti nelle annualità 2019 e 2020. - 4. L’attività di monitoraggio e controllo sull’esecuzione degli interventi. I sistemi informativi. – 5. Il monitoraggio delle spese delegate. – 6. La ricostruzione della spesa complessiva per interventi/progetti a tutela del patrimonio culturale.
1. La gestione delle risorse previste sul cap. 8099 del Mibact
Come anticipato, le risorse finanziarie dedicate alla tutela del patrimonio culturale sono all’interno del nuovo capitolo di bilancio di previsione del Mibact appositamente istituito40; tuttavia, il Ministero dispone per la realizzazione di interventi e/o progetti - che possono essere ricondotti alla funzione del Fondo stesso - della gestione ordinaria di altri capitoli di bilancio 41compresi all’interno della missione 21 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e paesaggistici42, missione che raggiunge un valore pari al 95,6 per cento della spesa complessiva del Mibact43.
40 Ved. Cap. I, paragrafo 2 della presente relazione.
41 Ci si riferisce ai capitoli: 7224, in materia di restauro, conservazione e manutenzione musei; 7433, conservazione, potenziamento realizzazione progetti patrimonio architettonico; 7435, conservazione, potenziamento progetti patrimonio artistico; 7460, conservazione, potenziamento, valorizzazione patrimonio bibliografico; 7673, conservazione, manutenzione, restauro beni culturali. In alcuni casi, la descrizione riguarda i “Contributi a istituzioni sociali nonché per la promozione culturale” del capitolo 2065, il cui piano gestionale 1 (p.g. unico) in particolare recita “Contributi, interventi, sovvenzioni e sussidi per la manutenzione, conservazione e restauro dei beni archeologici, architettonici, artistici e storici, per le ricerche anche sottomarine, per gli scavi archeologici, per accertamenti, rilievi, documentazione storica e tecnica dei lavori, per attività museali e di promozione culturale, per mostre ed esposizioni nazionali ed internazionali.”
42 Mibac, nota del 9 gennaio 2019, prot. Cdc n. 82 del 9/01/2019.
43 Come precedentemente accennato, nel bilancio di previsione del ministero sono presenti diversi capitoli che rientrano tra gli interventi di conservazione, potenziamento, manutenzione del patrimonio culturale. In una sede diversa, è risultata la gestione del cap. 2065 presso il Centro di responsabilità 15 - Direzione generale Bilancio. Il Mibact ha riferito che il capitolo - con piano gestionale unico - pur intestato a “Contributi a istituzioni sociali nonché per la promozione culturale”, ha una dizione più ampia. “Contributi, interventi, sovvenzioni e sussidi per la manutenzione, conservazione e restauro dei beni archeologici, architettonici, artistici e storici, per le ricerche anche sottomarine, per gli scavi archeologici, per accertamenti, rilievi, documentazione storica e tecnica dei lavori, per attività museali e di promozione culturale, per mostre ed esposizioni nazionali ed internazionali.”. Nell’ambito dei lavori pubblici, è stato ricostruito il seguente quadro di sintesi che riporta il valore degli interventi complessivi finanziati con specifiche risorse di bilancio del Mibac, a valere sulla Programmazione triennale 2014-2018, per il capitolo in questione. In particolare, dal 2014 al 2018, i fondi del capitolo 2065, p.g. 1, sono stati utilizzati per la copertura di interventi di tutela presenti nei decreti Ministeriali inerenti le programmazioni ordinarie dei Lavori pubblici per un importo complessivo di euro 9.437.717,00. Per l’esercizio finanziario 2019, l’importo destinato sul capitolo 2065 è stato pari a euro 1.576.037,75, per n. 7 interventi così distribuiti: Musei reali di Torino (36.000,00), Museo Real Bosco di Capodimonte (400.000,00 + 324.120,00), Galleria nazionale di arte moderna (300.000,00), Palazzo ducale di Mantova (84.000,00), Parco archeologico di Paestum (200.000,00), Villa Adriana e Villa d’Este (231.917,75).
Il programma di Tutela è affidato alla gestione della Direzione generale Bilancio (centro di responsabilità) che – da ultimo - trasferisce alle stazioni appaltanti (Segretariati regionali44) “le somme relative agli interventi programmati mediante ordini di accreditamento o di pagamento”.
Per il triennio 2016-2018, relativamente allo stanziamento definitivo dei complessivi 300 milioni di euro e dei relativi impegni del fondo, si evidenzia un progressivo aumento del volume dei residui.
Ciò delinea la farraginosità temporale nel flusso procedurale dell’erogazione delle risorse a presidio del patrimonio culturale.
44 Ai sensi dell’art. 40, c. 2, lettera o del D.p.c.m. n. 169 del 2009.
Tabella 9: Gestione del cap. 8099. Periodo 2016-2019
Es. | pg | Stanziamento iniziale di competenza (Cdc) | Variazioni stanz competenza (Cdc) | Stanziamento definitivo di competenza (Cdc) | Residui definitivi iniziali (RGS) | Impegni di competenza (RGS) | Impegni in conto residui (RGS) | Impegni Totali (RGS) | Pagato competenza (RGS) | Pagato conto residui (RGS) | Pagato totale (RGS) | Residui finali (RGS) | Residui Finali Totali (RGS) |
2016 | 01 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 81.934.000,00 | 0,00 | 81.934.000,00 | 18.066.000,00 | 18.066.000,00 |
2017 | 01 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 18.066.000,00 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 92.000.000,00 | 13.095.419,20 | 105.095.419,20 | 12.970.580,80 | 11.978.000,00 |
2018 | 01 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 12.970.580,80 | 100.000.000,00 | 0,00 | 100.000.000,00 | 82.986.044,71 | 1.824.162,81 | 84.810.207,52 | 28.160.373,28 | 28.135.253,28 |
2019 | 01 | 190.000.000,00 | -15.000.000,00 | 175.000.000,00 | 28.160.373,28 | 57.273.781,98 | 0,00 | 57.273.781,98 | 53.490.346,37 | 4.271.471,59 | 57.761.817,96 | 23.888.901,69 | 23.888.901,69 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati da Sistema informativo Rgs-Corte dei conti
2. Gli interventi eseguiti nel triennio 2016-2018
Il grafico seguente mostra le percentuali distinte per area geografica relative alle somme assegnate per gli interventi; tra le Varie, sono ricomprese quelle relative al progetto Sicurezza e al co-finanziamento Art bonus.
Grafico 3: Ripartizione delle risorse per area geografica
Fonte: Elaborazione Cdc su dati del Mibact.
Inizialmente, l’amministrazione aveva trasmesso i seguenti prospetti riguardanti lo stato di avanzamento dei complessivi n. 298 interventi.
prospetto n. 8
Stato progettuale | Numero interventi |
Progetto definitivo (PD) | 46 |
Progetto esecutivo (PE) | 30 |
Progetto preliminare (PP) | 98 |
Stima dei costi (SC) | 29 |
Studio di fattibilità (SF) | 24 |
Non pervenuto | 71 |
Totale | 298 |
Fonte: Mibact, nota del 29 luglio 2019
Prospetto n. 9
REGIONE | STATO PROGETTUALE | ||||||
PD | PE | PP | SC | SF | non pervenuto | totale interventi | |
Abruzzo | 7 | 1 | 2 | 10 | |||
Basilicata | 1 | 6 | 11 | 8 | |||
Calabria | 5 | 10 | 1 | 1 | 17 | ||
Campania | 2 | 2 | 4 | 8 | |||
Emilia Romagna | 1 | 6 | 6 | 5 | 1 | 19 | |
Friuli | 1 | 1 | 8 | 10 | |||
Lazio | 22 | 3 | 18 | 9 | 4 | 30 | 86 |
Liguria | 1 | 2 | 2 | 1 | 2 | 8 | |
Lombardia | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 4 | 16 |
Marche | 6 | 3 | 1 | 10 | |||
Molise | 5 | 5 | |||||
Piemonte | 1 | 7 | 7 | 2 | 1 | 18 | |
Puglia | 1 | 3 | 3 | 1 | 1 | 9 | |
Sardegna | 3 | 4 | 7 | 1 | 1 | 16 | |
Sicilia | 1 | 4 | 5 | ||||
Toscana | 4 | 11 | 3 | 1 | 9 | 28 | |
Trentino | 1 | 1 | |||||
Umbria | 2 | 2 | 2 | 6 | |||
Veneto | 1 | 5 | 6 | 3 | 3 | 18 | |
Totali | 46 | 30 | 98 | 29 | 24 | 71 | 298 |
Percentuale | 15,44 | 10,07 | 32,98 | 9,73 | 8,05 | 23,83 | 100,00 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati del Mibact
Dai prospetti riportati, si poteva evincere che solo pochi interventi avevano raggiunto la fase esecutiva (pari al 10,07 per cento).
Inoltre, dall’esame della documentazione trasmessa, la Corte aveva rilevato che tra gli interventi non erano stati conteggiati quelli relativi alla Sicurezza, oggetto di successivi decreti direttoriali45 e che, in alcuni casi, non veniva riportato il codice identificativo, c.d. CUP (Codice unico).
La situazione poteva essere riassunta nel grafico sottostante.
45 Decreti direttoriali di destinazione degli importi di 20.000.000,00 per l’anno 2016, 15.000.000,00 per l’anno 2017 e 15.000.000,00 euro per l’anno 2018, trasmessi a codesta Corte dei Conti.
Grafico 4: Stato di attuazione degli interventi
Fonte: Elaborazione Cdc su dati del Mibact
La stessa amministrazione aveva, infatti, evidenziato che l’introduzione dei dati nel sistema di monitoraggio opere pubbliche (MOP) non riguardava tutti gli interventi approvati nella programmazione 2016-2018; in alcuni casi, l’inserimento poteva essere avvenuto soltanto nel sistema Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Riferiva, inoltre, che la compilazione del modello X relativa alle singole fasi progettuali, non era stata prevista per le periferie. A tal proposito, in sede istruttoria si era segnalato le possibili ricadute sull’esaustività dei dati stessi; in effetti, emergeva la presenza di un’asimmetria informativa in quanto i dati integrativi risultavano inseriti in due distinte banche dati. Si era, in particolare, richiamato l’attenzione su quanto espresso in proposito, sin dal “Rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica”, quando aveva opportunamente segnalato la necessità di far sì che le informazioni riguardanti il monitoraggio degli interventi fossero comunicate ai diversi sistemi una sola volta da parte dei soggetti attuatori (principio del “single-input” o unicità dell’invio) e di avviare lo sviluppo della cooperazione tra sistemi, per consentire la condivisione dei dati di interesse comune. Questo principio – per le opere pubbliche – è stato riaffermato dal nuovo Codice
dei contratti pubblici, che, all’art. 213, c. 8, prescrive che le amministrazioni interessate concordino le modalità di rilevazione e interscambio delle informazioni”.
Nello stesso documento, a fronte della sempre più ridotta disponibilità di risorse e delle accresciute esigenze di controllo degli investimenti pubblici, si richiamava, inoltre, la delibera Cipe n. 124/2012, con riferimento al punto 2.2 laddove: “il Dipe provvede all’istituzione di “un tavolo di lavoro fra le amministrazioni, sia centrali sia regionali, titolari di sistemi di monitoraggio, per la razionalizzazione del complesso di tali sistemi, da perseguire con l’individuazione e la condivisione di criteri di impostazione e di funzionamento, con gli obiettivi della semplificazione amministrativa, del contenimento dei costi di progettazione e di gestione dei sistemi e della facilitazione nel confronto delle varie elaborazioni per ridurre le possibilità di errore”.
In altra occasione, sempre la Corte (Corte dei conti, Sezione centrale controllo gestione, Del. n. 18/2017/G) nuovamente affermava che: “… in attuazione dell’art. 30, c. 8, della l. di contabilità 31 dicembre 2009, n. 196, il d.lgs. n. 229/2011, ha posto a carico delle amministrazioni pubbliche che realizzano opere pubbliche, l’obbligo non solo di detenere ed alimentare un sistema gestionale informatizzato contenente le informazioni anagrafiche, finanziarie, fisiche e procedurali relative all'affidamento e dallo stato di attuazione di tali opere ed interventi (art. 1, c.1, lett a e b), ma anche l’obbligo di prevedere specifici vincoli per assicurare la raccolta e la comunicazione dei dati finanziari e di realizzazione fisica e procedurale da parte delle stazioni appaltanti e degli enti aggiudicatori, ai fini dell'inoltro all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, subordinando l'erogazione dei finanziamenti pubblici all'effettivo adempimento degli obblighi di comunicazione di cui al presente articolo (art.1, c.1, lett.c).
Le banche dati principali per gli investimenti infrastrutturali sono il monitoraggio del programma delle infrastrutture strategiche (Pis), il monitoraggio degli investimenti pubblici (Mip) che è parte integrante della Banca dati unitaria (Bdu) del Mef-Ragioneria generale dello Stato e Pcm-Agenzia per la coesione territoriale ed il monitoraggio delle opere pubbliche (Mop), oltre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp), dell'Autorità nazionale anticorruzione e la banca dati dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e l’ambiente).
Le sunnominate banche dati rispondono ai diversi obiettivi delle Amministrazioni interessate e conseguentemente differiscono anche sensibilmente per architettura e tipologie di dati contenuti”.
In estrema sintesi, la coesistenza di più impianti informativi in capo ai diversi soggetti istituzionali competenti e, in settori e per finalità differenti ma tra loro non dialoganti, causa l’assenza di una raccolta esaustiva, nel settore che qui interessa, presupposto necessario per un compiuto monitoraggio e una idonea valutazione. In sintesi, ma sottolineando l’importante rilievo della fattispecie, ciò rappresenta un notevole fattore di criticità gestionale.
Sempre, in quella stessa sede, la Corte aveva ritenuto indispensabile il proseguimento del dialogo tra i diversi interlocutori avviato con il c.d. “Tavolo 124”, al fine di realizzare la massima integrazione dei sistemi, al fine di evitare sovrapposizioni e carenze informative e, laddove possibile, consentire l’alimentazione dei dati anche attraverso la messa a disposizione degli stessi in “formato aperto”.
Si era auspicata, altresì, una soluzione per via normativa o per espressa previsione per porre in essere specifici vincoli negli atti negoziali aventi ad oggetto opere pubbliche, indirizzati a tutti i soggetti realizzatori e a favore delle amministrazioni titolari del relativo monitoraggio e controllo, con il fine di assicurare la raccolta e la comunicazione dei dati finanziari e della loro realizzazione fisica.
Tali osservazioni sono state prese in considerazione dall’Amministrazione che, all’interno del documento trasmesso in vista dell’adunanza46, già richiamato, ha trasmesso ulteriori elementi conoscitivi con riferimento all’azione di monitoraggio che, in linea con le disposizioni di legge, oggi risulta effettuata sulle programmazioni per gli anni 2016-2018 e le annualità 2019 e 2020 attraverso “la predisposizione del ‘piano finanziario dei pagamenti’ (cronoprogramma) propedeutico all’emissione degli ordini di accreditamento nei confronti dei beneficiari e alla eventuale e opportuna riduzione degli stessi e dei correlati impegni di spesa, al fine di consentire il mantenimento in bilancio delle relative risorse alla luce delle facoltà introdotte dalle recenti disposizioni normative in materia di contabilità pubblica.
46 Memoria n. 1, prot. Cdc SCCGA n. 2846 del 28 ottobre 2020.
I risultati dell’attività di monitoraggio, recentemente pervenuti a questa Corte, troveranno collocazione all’interno dell’apposito paragrafo (4 ) della presente relazione.
3. Gli interventi eseguiti nelle annualità 2019 e 2020
Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale prevede la prosecuzione del programma anche per gli anni 2019 e 2020. L’investimento complessivo è di euro 180 milioni per nuovi interventi sul territorio nazionale riguardanti tutti i settori: dall'archeologia, alle biblioteche; dagli archivi ai musei; dalle eccellenze del restauro ai sistemi, alle misure di sicurezza dei musei italiani e dei luoghi della cultura nazionali.
Le misure programmate nel biennio sono pari a 298 per il 2019 e, a 298 per il 2020.
La ripartizione delle risorse finanziarie per area geografica è sintetizzata nei seguenti grafici differenziati in ragione dei circa 90 milioni di euro stanziati per ciascuna delle annualità 2019 e 2020.
Anche per l’annualità 2019, si registra un discreto volume di residui.
Grafico 5: Ripartizione delle risorse per area geografica. Anno 2019
Fonte: Elaborazione Cdc su dati decreto
Grafico 6: Ripartizione delle risorse per area geografica. Anno 2020
Fonte: Elaborazione Cdc su dati decreto
4. L’attività di monitoraggio e controllo dell’esecuzione degli interventi. I sistemi informativi
Sull’attività di monitoraggio e controllo dell’esecuzione degli interventi, la Sezione non può che sottolineare l’esigenza che sia eseguita costantemente l’attività di monitoraggio e controllo da parte dell’amministrazione e ciò alla luce del d.l. n. 109/2018 (conv. l. n. 130/2018: art. 14, c. 10) che – come esposto - ha ridotto l'autorizzazione di spesa originaria del Fondo di cui trattasi destinando tali risorse proprio al finanziamento di attività relative all'adozione di un piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili. Si richiama l’attenzione al dispositivo oggi contenuto nel decreto del 4 giugno citato, che prevede espressamente all’art. 3, il Monitoraggio e cronoprogramma ovvero il controllo continuo da esercitarsi a cura della competente Direzione generale Bilancio “di carattere anagrafico, finanziario, fisico e procedurale…mediante l’analisi dei dati forniti dalle stazioni appaltanti in forza dei cronoprogrammi degli interventi, con evidenza specifica di quelli che valorizzano i beni culturali nei territori più svantaggiati”.
Recentemente, per quanto concerne le attività di monitoraggio degli interventi inseriti nella programmazione 2016-2018 e finanziati nelle annualità 2019 e 2020, tenuto conto delle osservazioni formulate in sede istruttoria, la D.G. competente ha riferito che:
“…nel corso degli ultimi anni, (la stessa D.G.) sta …promuovendo diversi interventi mirati a migliorare la qualità della progettazione e l’esecuzione dei programmi, implementando una gestione efficiente ed efficace delle risorse di cui sopra. In tale ottica … spesso apportate modifiche all’impostazione e ai contenuti della “Circolare per la programmazione” al fine di adeguare gli stessi alle nuove normative in materia sia di regolamentazione degli appalti e contratti, sia di contabilità pubblica, sia di organizzazione ministeriale.
… Segnala, a tal riguardo, la previsione dei tempi di attuazione, nell’allegato al Decreto sia per il triennio 2016-2018 sia per il 2019 e il 2020, delle singole opere finanziate con il Fondo per ogni annualità e l’introduzione di un apposito sistema di controllo, di natura economica e finanziaria, volto a verificare costantemente lo stato di avanzamento dei diversi interventi programmati, mediante la predisposizione del “piano finanziario dei pagamenti” (cronoprogramma) propedeutico all’emissione degli ordini di accreditamento nei confronti dei beneficiari e alla eventuale e opportuna riduzione degli stessi e dei correlati impegni di spesa, al fine di consentire il mantenimento in bilancio delle relative risorse alla luce delle facoltà introdotte dalle recenti disposizioni normative in materia di contabilità pubblica”.
Nell’allegato alla documentazione trasmessa, la D.G. resoconta le modalità dell’attività di controllo e monitoraggio e le risultanze che qui di seguito si riportano.
“Il monitoraggio degli investimenti attuati a valere sulle Programmazioni del Fondo Tutela, finanziato ai sensi della L. 190/2014, riguarda l’avanzamento della programmazione 2016-2018 e lo stato di avanzamento degli interventi finanziati per le annualità 2019 e 2020, ed è avvenuto secondo quanto previsto dal D.lgs. 29 dicembre 2011 n. 229 in materia di monitoraggio (Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche - BDAP) e ai sensi dell’art. 26 c. 2 lettera p) del DPCM 169/2019, che prevede che questa Direzione generale attui anche il monitoraggio interno, gestito attraverso la piattaforma MOP 2.0 presente sulla RPV del Ministero, presentato periodicamente nei diversi Rapporti quadrimestrali. A partire dal III quadrimestre 2019 nel Rapporto di monitoraggio quadrimestrale sono contenuti i dati di entrambi i sistemi di rilevazione (sistema MOP 2.0 e BDAP)…
A partire da settembre 2019, si è infatti comunicato con apposita circolare a tutti gli istituti
che le opere ricadenti nelle tipologie di intervento indicate nella classificazione del sistema MIP – CUP di cui alla L. n. 3/2003 (ad eccezione della manutenzione ordinaria) andavano monitorate
esclusivamente nella Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche e si è richiesto di far transitare nella stessa Banca Dati i dati degli interventi inseriti fino a quel momento nel sistema interno MOP 2.0.
In questo modo si intende superare la precedente frammentazione in due distinte elaborazioni elettroniche.
Per quanto riguarda il sistema MOP 2.0 presente sulla RPV del Mibact, si evidenzia che è rimasto attivo per il monitoraggio dei soli interventi di manutenzione ordinaria, il cui monitoraggio non è previsto sulla BDAP, ma per i quali questa Amministrazione ha ritenuto di interesse la prosecuzione, anche in considerazione della specificità degli interventi di manutenzione che interessano i beni culturali, che non possono essere assimilati alle manutenzioni ordinarie di altri settori.
Si precisa che, è in corso con il MEF (IGAE - Affari Economici – Ufficio V Monitoraggio), stanti le criticità emerse nel coinvolgere e coordinare tutti gli uffici periferici dell’Amministrazione nel far confluire e aggiornare la Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche, un dialogo volto a ottimizzare ed efficientare le attività di monitoraggio attraverso tale Banca Dati”.
Relativamente agli interventi comunicati alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche alla data del 31 agosto 2020, la D.G. ha specificato che il monitoraggio si è svolto lungo tre sezioni tematiche e/o fasi:
- Sezione A) Statistica degli interventi programmati e monitorati e relativi importi;
- Sezione B) Monitoraggio dell’avanzamento procedurale degli investimenti;
- Sezione C) Monitoraggio dell’avanzamento finanziario degli investimenti.
Nella Sezione A, i dati di riepilogo generale del numero degli interventi e degli importi programmati mostrano il rapporto tra opere monitorate ed opere programmate.
L’insieme delle programmazioni monitorate presenta n. 134 interventi per un importo totale di 91,6 Meuro.
“Di tali interventi 112 sono relativi alla programmazione del triennio 2016-2018 e 22 sono riferiti agli interventi finanziati per le annualità 2019 e 2020, nello specifico 17 per l’annualità 2019 e 5 per l’annualità 2020.
Dell’importo totale di 91,6 Meuro, alla programmazione triennale 2016-2018 sono relativi
73,1 Meuro; 17,25 Meuro riguardano l’anno 2019 e per l’anno 2020 l’importo di 1,24 Meuro…
Sull’importo di 91,6 Meuro, risultano “impegnati 28,69 Meuro (pari al 31,3 per cento del finanziato) dei quali 27,59 per la programmazione 2016-2018 (pari al 37,7 per cento del finanziato) e 1,1 Meuro per l’annualità 2019 (pari al 6,4 per cento del finanziato).
Gli importi pagati sono complessivamente pari a 19,22 Meuro quasi completamente relativi alla programmazione 2016-2018, per una percentuale pari al 67 per cento degli importi impegnati”.
Nella Sezione B, in relazione allo stato di avanzamento procedurale, il monitoraggio ha evidenziato che “…la percentuale maggiore di aggiudicazioni avviene tramite affidamenti diretti (38 per cento). Per un numero di 92 CUP degli interventi monitorati sono stati indicati gli importi a base d’appalto che… sono per il 52,2 per cento compresi tra i 150.000,00 Euro ed 1 Meuro, mentre i contratti sotto la soglia dei 40.000,00 Euro ammontano al 16,3 per cento.
Dall’analisi delle percentuali dei ribassi d’asta praticati, è stata evidenziata la prevalenza di percentuali comprese tra il 20 e il 30 per cento per il 52,6 per cento delle procedure di appalto analizzate”.
Per quanto attiene lo stato di avanzamento fisico degli interventi, sono stati forniti i seguenti dati:
- il 44 per cento è in fase di esecuzione;
- il 25 per cento è nella fase di progettazione esecutiva;
- l’8 per cento è nella fase di progettazione definitiva;
- il 10 per cento è in fase di progettazione preliminare;
- il 5 per cento è ancora nella fase di studio di fattibilità.
La D.G. specifica che “Gli interventi per cui sono state trasmesse sospensioni sono in numero piuttosto esiguo; di queste il 50 per cento sono dovute ad avverse condizioni atmosferiche, il 20 per cento alla redazione di perizia di variante e le restanti ad altri motivi”.
E’ stato, altresì, precisato che si considerano conclusi quegli interventi che hanno effettivamente passato tutte le fasi sopra indicate, la cui risultante risulta essere del 9 per cento, nel complesso.
Nella Sezione C, confluiscono i dati relativi all’utilizzazione delle risorse stanziate, per le programmazioni e annualità di riferimento.
“L’ammontare complessivo di risorse finanziarie relativo a procedure di appalto monitorate è pari a 91,6 Meuro.
La capacità di impegno e la capacità di pagamento degli Istituti del Ministero è verificata dal rapporto tra somme pagate in rapporto alle somme impegnate e delle somme impegnate rispetto agli importi programmati…I dati hanno evidenziato come sul totale delle risorse finanziate pari a 91,6 Meuro, siano stati impegnati 28,69 Meuro (pari al 31,3 per cento del totale delle programmazioni) e a fronte di tali impegni siano stati pagati 19,22 Meuro pari al 67 per cento del totale”.
“Sulla piattaforma Monitoraggio Opere pubbliche (MOP), predisposta e gestita dalla D.G. Bilancio, servizio I con il supporto dell’area Web del Ministero e, relativa agli interventi di manutenzione ordinaria, sono stati verificati i dati relativi agli interventi - anche in questo caso - seguendo una ripartizione degli interventi per sezioni e/o fasi:
- Sezione A) Stato del monitoraggio;
- Sezione B) Monitoraggio dell’avanzamento fisico e procedurale degli investimenti;
- Sezione C) Monitoraggio dell’avanzamento finanziario degli investimenti.
Sezione A: il monitoraggio illustra il rapporto tra opere monitorate ed opere programmate: “sono presenti 106 interventi programmati per un importo totale di 25,4 Meuro”. Il rapporto tra interventi trasmessi ed interventi programmati è il seguente: ...sui 106 interventi finanziati dalle programmazioni oggetto di monitoraggio, risultano trasmessi 48 interventi, pari 45,3 per cento del totale… “
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, il Lazio ha ricevuto il maggior numero degli stanziamenti, mentre la Toscana ha attuato il maggior numero di interventi dopo il Lazio.
“Il quadro complessivo degli importi e del numero totale degli interventi programmati è stato poi posto a confronto con il numero di interventi e di importi trasmessi per le programmazioni oggetto di monitoraggio. Per la programmazione relativa al triennio 2016-2018, sul totale degli interventi programmati, pari a 68, per un importo totale di Meuro 16,7, sono stati trasmessi 38 interventi (pari al 55,9 per cento dei programmati) per un importo di Meuro 10,5, pari al 62,8 per cento delle risorse totali programmate per il triennio”.
Sezione B): riguarda il monitoraggio dell’avanzamento procedurale degli interventi. “I dati sono ricavabili dalle schede CUP e CIG di ogni intervento, agli interventi monitorati nel sistema. Le stazioni appaltanti del MIBACT hanno la facoltà per appalti relativi ad interventi di importo superiore ad Euro 200.000,00 di ricorrere a centrali uniche di committenza (CUC). Dalla
rilevazione effettuata su 106 interventi monitorati, il ricorso alla CUC INVITALIA si è concentrato sulla programmazione finanziata con L. 190/2014 (Fondo tutela) per il 6,25 per cento del totale.
Il dato relativo all’avvio delle procedure di appalto relative alle programmazioni monitorate, su 354 schede CIG degli interventi, è pari al 80,5 per cento del totale”.
L’amministrazione evidenzia che i dati disaggregati per gli anni di programmazione (2016-2018; 2018-2020) non fanno registrare differenze di rilievo tra le singole percentuali. Inoltre, per quanto attiene la scelta del contraente, l’importo dei contratti e l’aggiudicazione si osserva che “Il dato complessivo relativo alle programmazioni monitorate evidenzia come la modalità più seguita dalle stazioni appaltanti (pari al 53,1 per cento del totale di 354 procedure) sia quella prevista dall’art. 36 comma 2 lett. a) del Codice dei Contratti (contratti sottosoglia inferiori a 40.000,00 Euro). Diffuso, anche se in misura minore, il ricorso al MEPA, corrispondente al 22,3 per cento dei casi. Si precisa che nella percentuale sono conteggiate anche le procedure di ricorso al Mepa di importo superiore ai 40.000 Euro.
Quanto ai contratti di cui alla lett. b) dell’art. 36 comma 2, per gli importi compresi tra 40.000 e
150.000 Euro, si registra un ricorso nel 2,3 per cento dei casi.
Le forme contrattuali più frequentemente adottate in relazione all’importo degli appalti sono state: i contratti sotto soglia pari rispettivamente all’85,5 per cento nella programmazione 2016-2018; il 94,4 per cento nel 2019 ed il 100 per cento nel 2020. Si rileva infine il numero totale di contratti non ancora stipulati pari al 3,4 per cento. Più esigui gli affidamenti per importi compresi tra
150.000 Euro e I Meuro.
Per quanto riguarda il criterio di aggiudicazione dell’appalto, prescelto dalle stazioni appaltanti, i dati rilevati indicano l’utilizzazione generalizzata del criterio del prezzo più basso come il più frequente, con una percentuale attestata sul 53,4 per cento del totale. Il ricorso all’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV) è pari al 26 per cento, applicato in 354 gare di appalto esaminate.”
Per quanto attiene la consegna dei lavori, la D.G. specifica che “il dato totale emerso per tutte le programmazioni è di 21 interventi consegnati sul totale dei 48 in corso, pari al 56,3 per cento dei lavori consegnati”.
Ricapitolando “per la programmazione 2016-2018 sono stati consegnati il 50 per cento degli interventi, mentre per l’annualità 2020 ne risultano il 25 per cento.
Soltanto 10 interventi dei 48 attivati su 106 programmati si trovano al 100 per cento dell’avanzamento fisico e cioè risultano conclusi e riguardano prevalentemente il triennio 2016- 2018.
I dati complessivi riguardanti le programmazioni monitorate, indicano che soltanto 10 interventi (pari al 20,8 per cento) sui 48, sono risultati conclusi sotto il profilo amministrativo”.
Nella sezione C: con riferimento al totale dei programmi monitorati, “si hanno 106 interventi per un importo totale di 25,4 Meuro. Più precisamente: i dati complessivi di tutte le programmazioni, su 25,4 Meuro programmati alla data del 31 agosto 2020 risultano impegnati 6,2 Meuro pari al 24,4 per cento del totale. L’importo di impegni (pari a 6,2 Meuro) corrisponde al 35,1 per cento delle risorse totali stanziate per il Fondo.
Con riferimento all’annualità 2019 la percentuale di somme impegnate rispetto alle programmate è pari al 74,6 per cento, mentre per l’annualità 2020 gli importi impegnati sono pari solo all’1,9 per cento delle risorse programmate.
I dati relativi agli importi pagati di tutte le programmazioni e misurati in percentuale sul totale delle risorse monitorate, hanno evidenziato come, sul totale degli impegni efficaci pari a 6,2 Meuro, sono stati pagati 5,21 Meuro. Accanto a tale dato, la percentuale di avanzamento delle attività contabili di pagamento, ci fornisce indicazioni sulla capacità di spesa delle stazioni appaltanti, per regioni e per settori. La capacità di impegno e la capacità di pagamento degli Istituti del Ministero è verificata dal rapporto tra somme pagate in rapporto alle somme impegnate e delle somme impegnate rispetto agli importi programmati”.
Conclusivamente, si osserva che - con un certo differimento - l’Amministrazione ha però intrapreso l’attività di controllo e monitoraggio secondo le disposizioni di legge ed è riuscita, pertanto, a fornire un quadro di sintesi sia per le risorse finanziarie impiegate che per gli interventi attuati nelle programmazioni, oggetto della presente indagine.
Ciò è stato possibile poiché l’Amministrazione, mentre sono ancora in corso soluzioni condivise sul sistema di monitoraggio delle banche dati con il Mef (in particolare la struttura dell’Igae, Affari economici, Ufficio V Monitoraggio), ha effettuato un incrocio dei dati presenti sulle due banche dati BDAP e MOP 2.0, inserendo anche gli interventi relativi alla sicurezza per il triennio 2016-2018.
I risultati riepilogati nei seguenti report sono a cura ella Direzione Generale Bilancio del Mibact.
- Programmazione 2016-2018
Report 1: avanzamento finanziario degli investimenti
Programmazione | 2016-2018 | |||
Conteggio interventi | Importo programmato | Impegnato | Pagato | |
Programmazione ex l. n. 190/2014 - Dm 28/1/2016 | 291 | 199.291.825,29 | 63.105.438,46 | 34.985.452,80 |
Rimodulazione l. n. 190/2014 - Dm 25/9/2017 | 187 | 33.451.200,73 | 8.927.819,17 | 4.860.693,91 |
Progetto Speciale sicurezza l. n. 190/2014 - Dm 15/3/2018 | 83 | 15.000.000,00 | 142.833,93 | 37.636,38 |
Progetto Speciale sicurezza l. n. 190/2014 - Dm. 27/1/2017 | 75 | 15.000.000,00 | 1.886.555,00 | 1.351.238,64 |
Progetto Speciale sicurezza l. n. 190/2014 - Dm 25/7/2016 | 35 | 20.000.000,00 | 3.080.764,43 | 2.153.540,33 |
Altre rimodulazioni L. 190/2014 | 47 | 17.256.973,98 | 515.576,20 | 176.584,95 |
Totale complessivo 2016/2018 | 718 | 300.000.000,00 | 77.658.987,19 | 43.565.147,01 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 2: avanzamento finanziario per Regioni
Regione | Programmato | Impegnato | Pagato | Percentaule Avanzamento Impegnato/Pagato |
Abruzzo | 6.325.107,00 | 580.422,00 | 339.848,00 | 9,2 |
Basilicata | 3.622.348,00 | 449.982,00 | 211.117,00 | 12,4 |
Calabria | 5.175.000,00 | 1.125.647,00 | 635.970,00 | 21,8 |
Campania | 21.101.000,00 | 784.742,00 | 506.962,00 | 3,7 |
Emilia Romagna | 17.817.343,00 | 1.604.436,00 | 989.312,00 | 9,0 |
Friuli | 8.011.000,00 | 705.455,00 | 349.292,00 | 8,8 |
Lazio | 97.207.383,00 | 32.504.958,00 | 15.074.917,00 | 33,4 |
Liguria | 11.413.560,00 | 2.013.382,00 | 1.048.193,00 | 17,6 |
Lombardia | 16.470.732,00 | 4.680.142,00 | 3.146.261,00 | 28,4 |
Marche | 6.121.400,00 | 2.515.052,00 | 1.623.265,00 | 41,1 |
Molise | 3.443.717,00 | 1.019.415,00 | 362.259,00 | 29,6 |
Piemonte | 14.929.000,00 | 10.016.125,00 | 8.007.770,00 | 67,1 |
Puglia | 12.496.436,00 | 2.307.289,00 | 1.208.011,00 | 18,5 |
Sardegna | 13.870.000,00 | 9.103.275,00 | 5.008.830,00 | 65,6 |
Sicilia | 2.295.000,00 | - | - | - |
Toscana | 33.035.000,00 | 4.388.133,00 | 2.815.553,00 | 13,3 |
Trentino | 102.000,00 | 41.297,00 | 41.297,00 | 40,5 |
Umbria | 6.001.000,00 | 1.272.707,00 | 1.071.029,00 | 21,2 |
Varie | 3.655.973,00 | - | - | |
Veneto | 16.907.000,00 | 2.546.530,00 | 1.125.260,00 | 15,1 |
Totale complessivo | 300.000.000,00 | 77.658.987,00 | 43.565.147,00 | 25,9 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 3: avanzamento finanziario degli investimenti per settore
Settore | Programmato | Impegnato | Pagato | Percentuale Avanzamento Impegnato/Pagato |
Archeologia | 26.140.000,00 | 18.369.305,00 | 5.495.388,00 | 70,3 |
Archivi | 25.843.309,00 | 6.924.545,00 | 4.876.276,00 | 26,8 |
Arti e paesaggio | 79.257.780,00 | 19.874.979,00 | 11.741.073,00 | 25,1 |
Biblioteche | 20.000.000,00 | 5.671.112,00 | 4.828.181,00 | 28,4 |
Istituti centrali | 6.138.000,00 | 1.218.691,00 | 1.095.343,00 | 19,3 |
Istituti e musei di interesse nazionale | 28.072.152,00 | 3.762.495,00 | 2.721.416,00 | 13,4 |
Istituti autonomia speciale | 38.735.500,00 | 8.985.095,00 | 4.703.808,00 | 23,2 |
Musei non autonomi | 1.000.000,00 | - | - | - |
Poli museali | 63.587.830,00 | 12.822.034,00 | 8.097.037,00 | 20,2 |
Dato non disponibile/rimodulazioni | 7.389.455,00 | 30.732,00 | 6.625,00 | 0,4 |
Art bonus | 3.655.973,00 | - | 0 | - |
Totale | 300.000.000,00 | 77.658.988,00 | 43.565.147,00 | 25,9 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 4: avanzamento procedurale degli interventi: scelta del contraente
Affidamento diretto | 1.253 |
Non disponibile | 545 |
Procedura aperta | 34 |
Procedura negoziata senza bando | 155 |
Procedura ristretta | 12 |
Totale complessivo | 1.999 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 5: interventi conclusi
NO | 379 |
Non disponibile | 269 |
SI | 70 |
Totale complessivo | 718 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 6: interventi conclusi per Regione
REGIONE | Concluso | Totale |
Abruzzo | SI | 1 |
Basilicata | SI | 3 |
Calabria | SI | 4 |
Campania | SI | 1 |
Emilia Romagna | SI | 3 |
Friuli | SI | 7 |
Lazio | SI | 21 |
Liguria | SI | 2 |
Lombardia | SI | 2 |
Marche | SI | 4 |
Molise | SI | 3 |
Piemonte | SI | 2 |
Puglia | SI | 4 |
Sardegna | SI | 1 |
Toscana | SI | 7 |
Umbria | SI | 2 |
Veneto | SI | 3 |
Totale complessivo | 70 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
- Programmazione 2019 e 2020.
Report 1: avanzamento finanziario degli investimenti
Programmazione | Programmazione importo programmato | Impegnato | Pagato |
P. ex l. n. 190/2014 Es. 2019 d.m. 4/06/2019 | 90.000.000,00 | 1.155.727,00 | 185.305,00 |
P. ex l. n. 190/2014 Es. 2020 d.m. 4/06/2019 | 90.000.000,00 | 631.180,00 | 77.128,00 |
Totale complessivo | 180.000.000,00 | 1.786.907,00 | 262.434,00 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 2: avanzamento finanziario per Regioni
REGIONE | 2019/2020 | |||
Programmato | Impegnato | Pagato | Percentuale Avanzamento Impegnato/Pagato | |
Abruzzo | 5.343.131,00 | - | - | - |
Basilicata | 3.740.082,00 | - | - | - |
Calabria | 4.289.230,00 | - | - | - |
Campania | 20.988.371,00 | - | - | - |
Emilia Romagna | 10.289.719,00 | - | - | - |
Friuli | 3.101.699,00 | 178.275,00 | 32.002,00 | 6 |
Lazio | 38.936.150,00 | 979.400,00 | - | 3 |
Liguria | 5.381.459,00 | - | - | - |
Lombardia | 9.606.403,00 | 97.226,00 | 28.136,00 | 1 |
Marche | 2.935.340,00 | - | - | - |
Molise | 3.223.653,00 | - | - | - |
Piemonte | 13.406.640,00 | 25.000,00 | 25.000,00 | - |
Puglia | 5.459.800,00 | - | - | - |
Sardegna | 3.557.358,00 | - | - | - |
Sicilia | 1.281.844,00 | - | - | - |
Toscana | 19.283.177,00 | 507.006,00 | 177.296,00 | 3 |
Umbria | 3.489.750,00 | - | - | - |
Varie | 17.609.805,00 | - | - | - |
Veneto | 8.076.389,00 | - | - | - |
Totale complessivo | 180.000.000,00 | 1.786.907,00 | 262.434,00 | 1 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 3: avanzamento finanziario degli investimenti per settore
Settore | Programmato | Impegnato | Pagato | Percentuale Avanzamento Impegnato/Pagato |
Archeologia | 165.812,00 | - | ||
Archivi | 25.352.657,00 | 111.126,00 | ||
Arti e paesaggio | 15.000.000,00 | 118.728,00 | 79.311,00 | 1 |
Biblioteche | 3.000.000,00 | - | - | |
Istituti centrali | 48.001.596,00 | - | - | |
Istituti e nusei interesse nazionale | 12.627.207,00 | 97.226,00 | 28.136,00 | 1 |
Istituti autonomia speciale | 4.339.753,00 | - | - | |
Musei non autonomi | 25.716.917,00 | 1.256.552,00 | 97.985,00 | 5 |
Poli museali | 34.237.162,00 | 203.275,00 | 57.002,00 | 1 |
Dato non disponibile/rimodulazioni | 11.558.896,00 | - | ||
Totale | 180.000.000,00 | 1.786.907,00 | 262.434,00 | 1 |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
Report 4: avanzamento procedurale interventi
Interventi conclusi 2019-2020 | |
NO | 35 |
Non disponibile | 533 |
SI | 1 (Puglia) |
Totale complessivo | 569 (di cui 36 avviati in affidamento diretto) |
Fonte Mibact Direzione Generale Bilancio
In conclusione, la D.G. evidenzia che “…da quanto comunicato ai sistemi di monitoraggio, l’avanzamento finanziario per il triennio 2016-2018 è di circa il 26% e per le annualità 2019 e 2020 dell’1%; tale lettura è condizionata dalla difficoltà di ottenere dati quanto più completi e aggiornati. Infatti, i dati trasmessi non possono ritenersi completi, sia per quanto attiene il numero complessivo degli interventi sia per la tipologia di informazioni disponibili, e non sono aggiornati, poiché molti istituti non si sono attivati per la trasmissione delle necessarie informazioni ai Segretariati regionali che, in qualità di utenti base per il monitoraggio BDAP, non hanno potuto inserire nelle schede CUP della piattaforma le informazioni richieste. Lo stesso dicasi per il sistema di rilevazione MOP 2.0, in quanto non tutti gli istituti menzionati hanno effettuato il monitoraggio dello stato di avanzamento delle opere di competenza.
Pertanto, la stessa Direzione continuerà ad attivarsi ai fini dell’ottimizzazione ed efficientamento delle attività di monitoraggio attraverso la Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche, rispetto alle criticità emerse nel coinvolgere e coordinare tutti gli uffici periferici dell’Amministrazione”.
5. Il resoconto delle spese delegate
Come precedentemente esposto, il programma che riguarda la Tutela del patrimonio culturale è affidato alla gestione della Direzione generale Bilancio (centro di responsabilità) che – da ultimo - trasferisce alle stazioni appaltanti (Segretariati regionali47) “le somme relative agli interventi programmati mediante ordini di accreditamento o di pagamento”48. In questo paragrafo, viene dato conto dell’esito, recentemente trasmesso dall’amministrazione49, in merito alla chiusura delle contabilità speciali al 31.12.2018
47 Ai sensi dell’art. 40, c. 2, lettera o del D.p.c.m. n. 169 del 2009.
48 Mibac, nota del 9 gennaio 2019, prot. Cdc n. 82 del 9/01/2019.
49 Mibact, nota dell’11 giugno 2020, già citata.
secondo le indicazioni operative dettate dal Ministero dell’economia e delle finanze, Ragioneria generale dello Stato per la gestione dei residui di spesa delegata ai sensi dell’art. 34, c. 3bis. L. n. 196 del 2009.
In linea con le disposizioni del Mef – Rgs di cui alle circolari n. 24/2019 e n. 32/2019 e alla nota prot. 25378 del 25 luglio 2019 dell’Ufficio centrale del bilancio del Ministero in materia di spesa delegata, l’amministrazione ha precisato quanto segue.
“Con circolari n. 87 del 30 ottobre 2019 e n. 96 del 28 novembre 2019, la Direzione generale bilancio ha effettuato, con riguardo a tutti i capitoli di propria competenza, tra cui anche il capitolo 8099 pg. 1 oggetto della presente indagine, il monitoraggio delle previsioni di spesa delle disponibilità residue presenti sugli ordini di accreditamento emessi nel 2019 a favore degli Istituti periferici. All’esito di tale ricognizione si è proceduto a effettuare le opportune riduzioni degli ordini di accreditamento e conseguentemente degli impegni di spesa, al fine di limitare l’insorgenza dei residui di spesa delegata….
Con circolare n. 6 del 20 gennaio 2020, la Direzione generale bilancio ha avviato la rilevazione dei fabbisogni di cassa per l’anno 2020 relativamente agli interventi approvati con il citato d.m. 4 giugno 2019, per entrambe le annualità programmate, 2019 e 2020, nonché con riguardo alle risorse dichiarate dai Funzionari delegati alla chiusura delle contabilità speciali, in relazione alla programmazione approvata con d.m. 28/01/2018 relativa alle annualità 2016-2018, all’esito della quale, sono state accreditate le risorse richieste dagli Istituti beneficiari”.
“A partire dalla ricognizione effettuata è stato possibile procedere, con riferimento all’annualità 2019, ai relativi accreditamenti ai Funzionari delegati, mentre, per quanto riguarda il 2020, è stato assunto per intero l’impegno pluriennale delle somme”.
Il quadro economico qui di seguito rappresentato è stato ricostruito sulla scorta degli allegati trasmessi dalla Direzione generale Bilancio, in fase di ricognizione degli O.A. e in vista della pianificazione delle risorse residue per la previsione di spesa del periodo 2019- 2022.
“Con circolare n. 87 del 30 ottobre 2019, la D.G., ha avviato il monitoraggio orientato a commisurare l’importo delle aperture di credito alle effettive necessità dei funzionari delegati al fine di evitare l’insorgenza dei residui di spesa delegata.
Successivamente è stata emanata la circolare n. 5850 del 10 luglio 2019 avente ad oggetto il d.m. 4 giugno 2019 e, diretta ai Segretariati regionali: questi, in funzione dell’attività di coordinamento di cui all’articolo 32, c. 1 del D.p.c.m. n. 171/2014, dovevano compilare il prospetto relativo al fabbisogno di cassa triennale per le annualità programmate (2019 e 2020) indicando la previsione delle disponibilità residue per il 2019-2022”.
Pur non avendo avuto, ancora, un riscontro sulla chiusura del monitoraggio da parte dell’amministrazione – i prospetti avrebbero dovuto essere re-inoltrati alla D.G. entro il 18 luglio 2019 – è apparso utile recuperare dagli stessi, alcune informazioni contabili suddivisi per settore di attività.
Tabella 10 – Ordini di accreditamento 2019
In euro
Settori di intervento | Importo originario | Disponibilità Residue |
Apab | 65.107.162,81 | 38.639.272,11 |
Archivi | 4.909.546,20 | 2.548.047,07 |
Biblioteche | 2.042.075,11 | 931.017,83 |
Musei | 90.910.253,34 | 78.796.706,82 |
Segretariati | 207.761.192,52 | 136.098.005,47 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi dal Mibact (all. 3b, 3c., 3d, 3e, 3f alla nota n. 8333 del 11 giugno 2020)
Dagli stessi allegati è stato, inoltre, possibile estrapolare quanto sul capitolo 8099, oggetto della presente indagine, sia stato accreditato nel 2019 e quanto risulta nelle disponibilità residue (tab. 11).
Tabella 11 – Cap. 8099. Ordini di accreditamento e disponibilità residue 2019
In euro
cap. 8099 | ||
Settore | Importo | Disponibilità Residue |
Apab | 23.800.494,69 | 9.241.834,17 |
Archivi | 2.818.753,45 | 1.302.420,72 |
Biblioteche | - | - |
Musei | 32.742.357,04 | 27.330.348,03 |
Segretariati | 34.503.790,48 | 26.124.429,93 |
totale | 93.865.395,66 | 63.999.032,85 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi dal Mibact (all. 3b, 3c, 3d, 3e, 3f alla nota n. 8333 del 11 giugno 2020)
50 A seguito alla circolare n. 57 del 9 luglio 2019 e dell’avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti del programma in oggetto.
Successivamente la D.G. ha – in data 28 novembre 2019, emanato una nuova circolare – “la n. 96 rivolta agli uffici periferici – chiedendo un monitoraggio sulla disponibilità residua degli ordini di accreditamento emessi in data successiva al 1 novembre 2019 - come richiesto dall’Ufficio centrale di bilancio con nota n.17211 del 12/11/2019 - al fine di assumere l’impegno contabile delle somme ed effettuare i relativi accreditamenti nei confronti delle stazioni appaltanti”.
Anche in questo caso, pur non avendo ancora un risconto sulle risultanze definitive del monitoraggio da parte dell’amministrazione – i prospetti avrebbero dovuto essere inoltrati nuovamente alla D.G. entro il 3 dicembre 2019 – si ritiene utile recuperare dagli stessi, alcune informazioni contabili per settore di attività.
Tabella 12 – Ordini di accreditamento e disponibilità residue successivi al 1.11.2019
In euro
Settori di intervento | Importo | Disponibilità Residue |
Apab | 2.368.394,14 | 2.368.394,14 |
Archivi | 1.583.327,36 | 1.518.911,63 |
Biblioteche | 133.276,43 | 127.645,93 |
Musei | 421.021,33 | 416.315,51 |
Segretariati | 7.673.842,75 | 7.021.028,80 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi Mibact, circ. n. 96, all.4b.
Per il capitolo 8099, si rappresentano i seguenti importi (tab. 13).
Tabella 13 – Cap. 8099. Ordini di accreditamento e disponibilità residue 2019 successivi al 1.11.2019
In euro
cap. 8099 | ||
Settori di intervento | Importo | Disponibilità Residue |
Apab | 23.000,00 | 23.000,00 |
Archivi | 1.408.063,12 | 1.353.387,39 |
Biblioteche | 0 | 0 |
Musei | 0 | 0 |
Segretariati | 40.000,00 | 40.000,00 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi dal Mibact, circ. n.96, all.4b.
Da ultimo, “con circolare n. 6/2020, la D.G. ha provveduto alla rilevazione dei fabbisogni di cassa per l’anno 2020 relativamente agli interventi previsti dalla programmazione ai sensi dell’articolo 1, commi 9 e 10, della legge 23 dicembre 2014, n. 190
(legge di stabilità 2015)”.
Gli allegati possono trovare la seguente sintesi.
Tabella 14 – Fabbisogni di cassa
In euro
Programmazione 2019 | |
Impegni programmati 2019 | 67.893.068,17 |
Ordini di accreditamento erogati nel 2019 | 4.363.203,89 |
Residui su OA | 599.046,63 |
Residui da accreditare | 63.529.864,21 |
Programmazione 2020 | |
Importi approvati 2020 | 65.878.598,39 |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi dal Mibact (all. 8b, 8c alla nota n. 8333 del 11 giugno 2020)
Inoltre, la D.G. ha predisposto un allegato riassuntivo delle risorse dichiarate dai Funzionari delegati alla chiusura delle contabilità speciali, così riassumibile:
Tabella 15 – Risorse dichiarate dai funzionari delegati alla chiusura delle contabilità speciali
In euro
Risorse dichiarate | 156.469.094,33 |
Erogati nel 2019 | 35.019.371,57 |
Residui su 2019 | 3.184.389,18 |
Residui erogabili | 123.449.722,76 |
Accreditamenti 2019 su impegni anni precedenti | 5.725.796,36 (di cui accreditabile 4.294.416,74) |
Fonte: Elaborazione Cdc su dati trasmessi dal Mibact (all. 8d e 8e alla nota n. 8333 del 11 giugno 2020)
Infine, con riferimento al d.m. 28/01/2016, che ha finalizzato la somma di euro 50 milioni al progetto speciale sicurezza per i musei e i luoghi della cultura e ai successivi Decreti direttoriali di destinazione degli importi di euro 20.000.000,00 per l’anno 2016; euro 15.000.000,00 per l’anno 2017; euro 15.000.000,00 per l’anno 2018. Acquisite le note dell’Unità per la sicurezza del patrimonio culturale certificanti il completamento delle attività per i singoli interventi, la D.G. ha proceduto all’erogazione dei relativi saldi.
In questo stesso ambito, con nota prot. 17636 del 18/11/2019, sono state richieste agli Istituti coinvolti le necessità di pagamento relative agli interventi di propria competenza per le annualità 2016 e 2017, al fine di procedere ai relativi accreditamenti; in riscontro alla suddetta nota, non sono state inoltrate richieste di accreditamento fondi da parte degli Istituti interessati.
L’Unità per la sicurezza del patrimonio culturale, nel corso del 2020, ha inoltrato alla
D.G. ulteriori istanze a seguito delle quali sono stati effettuati i relativi accreditamenti.
In ordine, poi, al co-finanziamento dei progetti Art bonus Nell’ambito del sopracitato
d.m. del 4 giugno 2019, è stata destinata la somma di euro 1.500.000,00 per ciascuna annualità 2019 e 2020.
Con DDG del 21 novembre 2019 è stata approvata la destinazione dell’importo di 1.500.000,00 euro per l’anno 2019, relativo al cofinanziamento dei progetti art bonus di cui al d.m. del 25 settembre 2017, i cui accreditamenti sono stati già interamente effettuati nel 2020.
CAPITOLO IV
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE
Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con l’istituzione del Fondo per interventi sul patrimonio culturale, intendeva realizzare:
1. l’uscita dalla logica dell’emergenzialità degli interventi e del loro carattere esclusivamente manutentivo;
2. una procedura ascendente (dal territorio al centro), complessa, rigorosa e diversa dalla programmazione ordinaria attraverso l’acquisizione del parere del Consiglio Superiore e delle rispettive Commissioni parlamentari, entro il 31 gennaio e la predisposizione di una relazione al CIPE sullo stato di avanzamento del programma;
3. un monitoraggio sull’attuazione del programma da parte degli uffici centrali del Ministero sulla base dei cronoprogrammi utili anche per l’eventuale riprogrammazione.
In relazione ai punti sopra citati, l’attività istruttoria ha evidenziato quanto segue.
1. Lo strumento del fondo si presenta ancora orientato nell’ottica di interventi di natura emergenziale così come evidenzia, in generale, la lettura dei progetti attivati sul territorio in cui prevalgono finalità per lo più manutentive (ordinarie e straordinarie), a carattere di urgenza e/o messa in sicurezza e recupero del patrimonio, in quasi tutti i settori (archivi, biblioteche, musei tec). Inoltre, si rilevano ritardi nello stanziamento di adeguate risorse, insieme alla considerazione che, data l’entità del patrimonio culturale, nel nostro Paese, l’investimento assume spesso natura di ordinaria prevedibilità.
2. L’articolazione del Mibact sul territorio impone un necessario e stretto coordinamento tra i diversi livelli di governo (Stato e Regioni) soprattutto nella fase della programmazione degli interventi: in tal senso le modalità operative introdotte per la rilevazione dei fabbisogni del territorio con il contributo da parte dei Segretariati regionali e degli uffici periferici sono nella direzione di effettuare una rilevazione degli specifici fabbisogni ma - subentra qui il medesimo elemento di
criticità - occorrono risorse finanziarie certe e orientate all’interno di un quadro strategico complessivo nonché implementare le competenze tecnico scientifiche del personale amministrativo evidenziando, peraltro, la grossa carenza di organico presente presso il Mibact.
3. In tema di monitoraggio, sul terreno procedurale, si osserva che i decreti ministeriali con i quali si è avviata la programmazione 2016-2018, 2019 e 2020, presentano in allegato l’elenco dei singoli interventi da effettuarsi nelle regioni (descrizione sintetica in ordine all’oggetto, classificazione del settore istituzionale, sicurezza etc. e relative richieste di finanziamento); tuttavia, risulta mancante l’informazione sui tempi di realizzazione degli stessi (il c.d. cronoprogramma), come peraltro ribadito dalle stesse Commissioni parlamentari.
Nell’arco del triennio 2016-2018, il programma originario è stato più volte rimodulato e, fatta eccezione per le finalità Sicurezza e Art bonus, non si ha contezza della motivazione che ha portato a rivedere, in termini di integrazione e/o aggiornamento e/o assunzione di nuovi interventi, la programmazione, oppure della causa del definanziamento (ad es. mancata individuazione del contraente e/o criticità nella realizzazione dell’opera oggetto di sovvenzione). Inoltre, le stesse rimodulazioni sembrerebbero aver avuto un iter semplificato. A tal proposito l’amministrazione, nella fase di pre-adunanza, ha fatto pervenire una memoria aggiuntiva precisando che “l’inevitabile revisione degli interventi inseriti nelle programmazioni originarie, è stata effettuata, con successive rimodulazioni, solo a seguito di documentate e motivate richieste provenienti dalle strutture periferiche ministeriali promotrici degli interventi stessi e nell’iter seguito, seppur parzialmente semplificato - al fine di non aggravare ulteriormente la tempistica procedurale - ha coinvolto, sempre, i diversi soggetti istituzionali, quali le Soprintendenze, i Segretariati regionali, le competenti Direzioni generali, i Comitati tecnico-scientifici, e, infine, gli Organi di controllo”.
4. Quanto al rispetto delle procedure e dei tempi previsti dall’art. 1, c. 10 della l. n. 190/2014, in particolare, si osserva e raccomanda :
a) Per il triennio 2016-2018 e il biennio 2019-2020, non risulta agli atti il parere del Consiglio superiore sulla programmazione. Anche le rimodulazioni non sono state poste al vaglio e alla verifica né dell’organismo né del Cipe;
b) Per il biennio 2019 e 2020, si segnala il mancato rispetto del termine previsto del 31 gennaio; per il prescritto parere sono state consultate le Commissioni di Camera e Senato e nuovamente le Direzioni generali.
Va premesso che la valutazione sul grado di conformità degli interventi rispetto alla programmazione, sullo stato della progettazione dei lavori, l’analisi dei costi stessi ed infine la vigilanza ed il monitoraggio sulle opere realizzate sono previsti a carico del Mibact. Ciò anche alla luce del secondo decreto ministeriale relativo alla programmazione 2019 e 2020 (d.m. 4 giugno 2019) dove, all’art. 3, viene inclusa la disposizione relativa al Monitoraggio e cronoprogramma ovvero al controllo continuo da esercitarsi a cura della “competente Direzione generale Bilancio” di carattere anagrafico, finanziario, fisico e procedurale “mediante l’analisi dei dati forniti dalle stazioni appaltanti in forza dei cronoprogrammi degli interventi, con evidenza specifica di quelli che valorizzano i beni culturali nei territori più svantaggiati”.
Di qui seguono le ulteriori raccomandazioni, relative all’esecuzione del monitoraggio e controllo degli interventi:
a) la documentazione recentemente inoltrata dall’amministrazione sull’attività di monitoraggio – seppur attivata con un certo differimento – appare in linea con le funzioni ivi richiamate; essa offre, così, un resoconto dettagliato dei singoli interventi sia per il triennio 2016-2018 che per le annualità 2019 e 2020;
b) l’Amministrazione pur avendo richiamato tutti i soggetti istituzionali coinvolti nelle attività di monitoraggio “… a far transitare nella Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche le informazioni relative agli interventi inseriti fino a quel momento e di proseguire solo attraverso tale sistema di rilevazione, al fine di superare la precedente frammentazione in due distinte elaborazioni elettroniche”, ha sottolineato la presenza di alcune criticità. Si tratta, ad esempio, del coinvolgimento e coordinamento di tutti gli uffici periferici dell’Amministrazione, peraltro, abilitati a produrre le informazioni e dello scarso livello di alimentazione della suddetta
banca dati da parte degli utenti-base (Segretariati regionali), a causa delle difficoltà di reperimento da parte degli stessi presso gli Istituti periferici presenti nella regione. Dunque, si raccomanda, a tal fine, una rapida definizione dei lavori di dialogo e coordinamento intrapresi con il MEF (IGAE - Affari Economici – Ufficio V Monitoraggio), al fine di presentare rapporti il più possibile completi e, dunque, utili per la valutazione dei risultati e per la pianificazione di nuovi interventi.
c) Il Monitoraggio evidenzia che esistono criticità nella fase di realizzazione degli interventi.
In conclusione, la Sezione ritiene di segnalare come imprescindibile – e sotto questo aspetto formulare un monito all’Amministrazione - il percorso di condivisione sul territorio con le autonomie locali, e a livello centrale, di tener conto della rilevazione dei fabbisogni non astraendola, però, da una visione strategica nazionale che sappia ri- consegnare al Paese e alla collettività un patrimonio culturale risanato anche attraverso una minore frammentazione delle risorse finanziarie dedicate e un efficace pianificazione e monitoraggio degli interventi necessari.
ALLEGATI
Allegato 1: Riepilogo degli interventi. Programmazione 2016-2018
ABRUZZO
importi in milioni
ABRUZZO | |||||||||
Numero interventi | COMUNE | Prov | OGGETTO | DESCRIZIONE | 2016 | 2017 | 2018 | TOTALE | SETTORE |
1 | TERAMO | TE | CASTELLO DELLA MONICA | COMPLETAMENTO DEGLI INTERNI E DEGLI APPARATI DECORATIVI | 200.000,00 | 200.000,00 | 200.000,00 | 600.000,00 | ARTI |
2 | ROCCASCALEGNA | CH | CHIESA DI S. PIETRO | MESSA IN SICUREZZA SPERONE | 400.000,00 | 300.000,00 | 300.000,00 | 1.000.000,00 | ARTI |
3 | SULMONA | AQ | SANTA MARIA DI RONCISVALLE | RISTRUTTURAZIONE RESTAURO RIPARAZIONE DANNI SISMA DEL 06/04/2009 | 120.000,00 | 120.000,00 | 120.000,00 | 360.000,00 | ARTI |
4 | RAIANO | AQ | CHIESA DI SANT'ANDREA | RIPARAZIONE DANNI CAUSATI DAL SISMA DEL 06/04/2009 | 200.000,00 | 150.000,00 | 150.000,00 | 500.000,00 | ARTI |
5 | L'AQUILA E COMUNI DEL CRATERE | AQ | CENTRO STORICO E SITI ARCHEOLOGICI | RECUPERO PATRIMONIO ARCHEOLOGICO | 90.000,00 | 90.000,00 | 90.000,00 | 270.000,00 | ARCHEOLOGIA |
6 | CHIETI | CH | VILLA FRIGERJ - SEDE DEL POLO MUSEALE DELL'ABRUZZO | ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO RETE LAN - SEDE CENTRALE E SEDE OPERATIVA PESCARA CON CREAZIONE SITO WEB | 35.000,00 | 15.000,00 | 15.000,00 | 65.000,00 | PM |
7 | CHIETI | CH | MUSEO ARCHEOLOGICO LA CIVITELLA | REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO | 250.000,00 | 550.000,00 | 100.000,00 | 900.000,00 | PM |
8 | RIFACIMENTO COPERTURE- AREE ESTERNE | 0,00 | 280.000,00 | 350.000,00 | 630.000,00 | PM | |||
9 | L'AQUILA | AQ | RESTAURO FONDI ARCHIVISTICI | RESTAURO PIANTE FONDI CATASTO URBANO FABBRICATI E USI CIVICI | 30.000,00 | 36.000,00 | 30.000,00 | 96.000,00 | ARCHIVI |
10 | TERAMO | TE | ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO - SEDE DI S. AGOSTINO | SPOLVERATURA, DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE DEL MATERIALE ARCHIVISTICO, NONCHE' ALLE SCAFFALATURE E AI LOCALI OSPITANTI | 25.000,00 | 25.000,00 | 25.000,00 | 75.000,00 | ARCHIVI |
10 | TOTALI REGIONE | 1.350.000,00 | 1.766.000,00 | 1.380.000,00 | 4.496.000,00 |
BASILICATA
importi in milioni
BASILICATA | |||||||||
Numero interventi | COMUNE | Prov | OGGETTO | DESCRIZIONE | 2016 | 2017 | 2018 | TOTALE | SETTORE |
1 | BERNALDA- METAPONTO- | MT | AREA ARCHEOLOGICA | REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI RILEVAZIONE ANTINTRUSIONE E VIDEO SORVEGLIANZA DEL MUSEO E DEL PARCO | 150.000,00 | 0,00 | 0,00 | 150.000,00 | ARCHEOLOGIA |
2 | POLICORO | MT | AREA ARCHEOLOGICA | PROGETTO PER LA MESSA IN SICUREZZA MEDIANTE AMPLIAMENTO DEI SISTEMI DI RILEVAZIONE ANTINTRUSIONE E VIDEO SORVEGLIANZA, DEL MUSEO E DEL PARCO ARCHEOLOGICO. | 150.000,00 | 0,00 | 0,00 | 150.000,00 | ARCHEOLOGIA |
3 | GRUMENTO | MT | AREA ARCHEOLOGICA | PROGETTO PER LA MESSA IN SICUREZZA MEDIANTE AMPLIAMENTO DEI SISTEMI DI RILEVAZIONE ANTINTRUSIONE E VIDEO SORVEGLIANZA, DEL MUSEO E DEL PARCO ARCHEOLOGICO. | 100.000,00 | 0,00 | 0,00 | 100.000,00 | ARCHEOLOGIA |
4 | MATERA | MT | CATTEDRALE -RECUPERO CRIPTE CON AFFRESCHI | RESTAURO | 500.000,00 | 200.000,00 | 0,00 | 700.000,00 | ARTI |
5 | POTENZA | PZ | BIBLIOTECA NAZIONALE DI POTENZA | CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO LIBRARIO. RILEGATURA | 0,00 | 100.000,00 | 100.000,00 | 200.000,00 | BIBLIOTECHE |
6 | VARI | PZ- MT | MUSEI DELLA BASILICATA | INTERVENTI DI RESTAURO SU BENI E MANUFATTI PRESENTI NEI MUSEI | 100.000,00 | 0,00 | 0,00 | 100.000,00 | PM |
7 | MATERA | MT | MUSEO “DOMENICO RIDOLA” E MUSEO D'ARTE MEDIEVALE E MODERNA DELLA BASILICATA DI PALAZZO LANFRANCHI | INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO DEI SISTEMI DI SICUREZZA, ANTINTRUSIONE E VIDEO SORVEGLIANZA | 50.000,00 | 0,00 | 0,00 | 50.000,00 | PM |
8 | POTENZA | PZ | ARCHIVIO DI STATO | INTERVENTO DI EMERGENZA SUI PROTOCOLLI NOTARILI DISTRETTO DI | 12.000,00 | 0,00 | 0,00 | 12.000,00 | ARCHIVI |
8 | TOTALI REGIONE | 1.062.000,00 | 300.000,00 | 100.000,00 | 1.462.000,00 |