PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
0 | 11/11/2019 | PRIMA EMISSIONE | CSP | |
REV | DATA | DESCRIZIONE REVISIONE | REDAZIONE | Firma |
GLOSSARIO
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante l’esecuzione dei lavori
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione
CSE CSP
Responsabile dei Lavori RL
Medico Competente MC
Datore di Lavoro DDL
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP Servizio di Prevenzione e Protezione SPP
Dispositivi di protezione individuale DPI
Dispositivi di protezione collettiva DPC
Piano di Sicurezza e di Coordinamento PSC
Piano Operativo di Sicurezza POS
Non conformità NC
Azione correttiva AC
Attrezzature munite di videoterminali VDT
Comitato Elettrotecnico Italiano CEI
Decreto Legislativo D.LGS.
Decreto Ministeriale D.M.
Decreto del Presidente della Repubblica DPR Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ISPESL National Institute for Occupational Safety and Health NIOSH Threshold Limit Value – Time Weighted Average TLV/TWA
Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI
National Fire Protection Association NFPA
American Conference of Governmental Industrial Hygienists ACGIH
Biossido di carbonio
Squadra per la gestione dell’emergenza
CO2 SGM
INDICE
1. PREMESSA 4
1.1 GENERALITA’ 4
1.2 OBBLIGHI DI TRASMISSIONE 5
1.3 AUTORIZZAZIONI E ADEMPIMENTI TECNICO AMMINISTRATIVI 5
1.4 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA ALLE IMPRESE CONTRATTISTE 5
2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA E DELL’ATTIVITA’ DI CANTIERE 10
2.1 UBICAZIONE DEL CANTIERE e DATI IDENTIFICATIVI 10
2.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATO IL CANTIERE 10
2.3 DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 11
2.3.1 Scelte progettuali: non attinente 12
2.3.2 Scelte architettoniche: non attinente 12
2.3.3 Scelte strutturali: non attinente 12
2.3.4 Scelte tecnologiche 12
3. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA 14
3.1 SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA 14
3.1.1 ORGANIGRAMMA 14
3.1.2 IDENTIFICAZIONE SOGGETTI 14
3.1.3 IDENTIFICAZIONE IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI: da aggiornare a cura del CSE 15
3.1.4 ORGANIZZAZIONE E RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI COINVOLTI AL FINE DELLA COOPERAZIONE E COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI CANTIERE 17
4. RELAZIONE CONCERNENTE L’INDIVIDUAZIONE, L’ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCRETI CON RIFERIMENTO ALL’AREA ED ALL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE, ALLE LAVORAZIONI ED ALLE LORO INTERFERENZE E RELATIVE SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE, LE MISURE PREVENTIVE, PROTETTIVE E DI COORDINAMENTO 24
4.1 VALUTAZIONE DEI RISCHI 24
4.1.1 METODO DI IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI 24
4.2 AREA DI CANTIERE 26
4.2.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE E SORGENTI DI RISCHIO DOVUTE A FATTORI ESTERNI VERSO IL CANTIERE E RELATIVI RISCHI INDOTTI E SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E MISURE DI COORDINAMENTO CON RIFERIMENTO AI RISCHI DOVUTI ALL’AREA DI CANTIERE, QUELLI PROVENIENTI DALL’ESTERNO. 26
4.3 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE 30
4.3.1 RECINZIONE DI CANTIERE, CON ACCESSI E SEGNALAZIONI 30
4.3.2 SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI 37
4.3.3 VIABILITA’ PRINCIPALE DI CANTIERE 38
4.3.4 IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITA’, ACQUA E GAS 39
4.3.5 IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 40
4.3.6 OPERE PROVVISIONALI COMUNI, PARAPETTI PROTEZIONI DELLE ZONE CON PERICOLO DI CADUTA 41
4.3.7 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO PER LA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA DATORI DI LAVORO COMPRESI I LAVORATORI AUTONOMI 41
4.3.8 EVENTUALI MODALITA’ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA MATERIALI 42
4.3.9 DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE 42
4.3.10 DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO 42
4.3.11 ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO DI MATERIALI E RIFIUTI 42
4.3.12 TUTELA DEI TERZI ESPOSTI ALL’ATTIVITA’ DI CANTIERE 43
4.3.13 ASPETTI COMPORTAMENTALI 43
4.4 LAVORAZIONI 45
4.4.1 SORGENTI DI RISCHIO DOVUTI ALLE LAVORAZIONI DI CANTIERE E RELATIVI RISCHI 45
4.5 RISCHI SPECIFICI E TRASVERSALI ALLE LAVORAZIONI 46
4.6 ELENCO DEI MEZZI, DELLE MACCHINE, DELLE ATTREZZATURE E DEGLI UTENSILI IMPIEGATI DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI 46
4.7 MATERIALI E SOSTANZE PERICOLOSE IMPIEGATE DURANTE I LAVORI 47
4.8 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E MISURE DI COORDINAMENTO CON RIFERIMENTO AI RISCHI DOVUTI ALLE LAVORAZIONI 50
4.9 LAVORAZIONI E LORO INTERFERENZE 58
4.9.1 ANALISI DELLE FASI CRITICHE E PRESCRIZIONI OPERATIVE PER LO SFASAMENTO DELLE LAVORAZIONI INTERFERENTI 58
4.9.2 CONTEMPORANEITA’ E COORDINAMENTO DI ATTIVITA’ E FASI LAVORATIVE POTENZIALMENTE INTERFERENTI 60
4.9.3 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 62
4.9.4 AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E DEL CRONOPROGRAMMA 64
4.10 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E MEZZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA 64
4.10.1 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI 64
4.10.2 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI CANTIERE 65
4.10.3 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI INFRASTRUTTURE 66
4.10.4 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA 66
4.11 MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E IL COORDINAMENTO E RECIPROCA INFORMAZIONE 67
4.11.1 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO 67
4.11.2 MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE 68
4.11.3 CONSULTAZIONE RLS 69
4.12 SERVIZIO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE 69
4.12.1 SERVIZIO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE: Pronto soccorso, antincendio evacuazione 69
4.13 CRONOPROGRAMMA 79
4.14 stima dei costi della sicurezza 79
5. PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC 79
6. tavole esplicative di progetto relative agli aspetti della sicurezza 80
7. ALLEGATI 80
1. PREMESSA
1.1 GENERALITA’
Nel presente piano sono state definite le misure di tutela e di prevenzione in ottemperanza alle norme di Legge e di buona tecnica, le misure individuate sono modificate e sviluppate (con l’apporto dei P.O.S. e qualora si modifichino le condizioni progettuali) in fase di esecuzione, per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro e per prevenire ed eliminare nuove condizioni di rischio.
Le misure di sicurezza e prevenzione individuate nel presente piano sono riferite a rischi interferenziali o aggiuntivi.
Per rischi interferenziali si intendono quelli dovuti alle interferenze tra le lavorazioni, quelli aggiuntivi sono quelli derivanti da operazioni che, oltre al rischio specifico, risentono di altri fattori aggiuntivi (es. per le attività di posa tubi o altro all’interno di uno scavo, il rischio aggiuntivo è determinato da lavorare, posare tubi, all’interno di uno scavo, che deve essere protetto ad es. con armature, per garantire la sicurezza dei lavoratori che vi andranno ad operare).
Rimangono invece a carico dell’impresa esecutrice, la valutazione del rischio e le relative misure di prevenzione e protezione inerenti ai rischi specifici, propri delle attività svolte. L’impresa esecutrice dovrà pertanto valutare la procedura di attuazione di ogni singola attività specifica, le relative macchine utilizzate e il modo di utilizzo, nonché i DPI necessari durante la specifica attività.
Nella redazione del Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) l’impresa esecutrice dovrà rispettare quanto indicato nel presente piano e potrà proporre cambiamenti ed osservazioni che saranno valutati dal Coordinatore in fase di esecuzione.
Il P.O.S. dovrà quindi essere articolato in due parti ben distinte e separate:
La prima relativa alle indicazioni determinate dal presente documento di sicurezza e coordinamento, nella quale sarà possibile fare osservazioni o proporre cambiamenti e miglioramenti, in merito alla tecnologia che l’impresa intende adottare, alle procedure di lavoro e alle macchine utilizzate.
La seconda è invece riferita all’attività specifica e quindi l’impresa dovrà indicare le modalità di esecuzione dei lavori, i rischi specifici, e le relative misure di prevenzione e protezione che intende adottare.
L’impresa appaltatrice compresi i subappaltatori e i lavoratori autonomi devono tenere conto delle indicazioni e degli elementi esplicitati nel presente piano che assumono un carattere di obbligatorietà anche per elaborazione del loro piano operativo di sicurezza.
Le misure tecnico-organizzative previste costituiscono ovviamente un riferimento non esaustivo per il raggiungimento degli obiettivi di igiene e sicurezza e dovranno essere integrate durante l’esecuzione dei lavori dalle disposizioni impartite dal CSE e dai dirigenti e preposti responsabili dei lavori di ogni singola impresa ed accompagnate dal rispetto, da parte di tutto il personale operativo, delle norme di “buona pratica” e dei disposti delle norme tecniche e legislative vigenti.
Durante l’esecuzione dei lavori il CSE verifica e coordina l’applicazione delle misure di sicurezza da parte delle imprese contrattiste e dei lavoratori autonomi.
I datori di lavoro delle imprese esecutrici e i lavoratori autonomi sono tenuti ad attuare quanto previsto nel presente piano e nel piano operativo di sicurezza.
In caso di riscontro di gravi o ripetute inosservanze il CSE, previa notifica per iscritto ai soggetti interessati, ha l’obbligo di segnalare al Committente (o RL) le non conformità riscontrate, proponendo anche la sospensione dei lavori o l’allontanamento delle imprese e/o dei lavoratori autonomi o la risoluzione del contratto.
In caso di pericolo grave ed imminente, il CSE ha l’obbligo di far sospendere immediatamente i lavori fino alla verifica dell’avvenuto adempimento alle disposizioni impartite.
Qualora il Committente (o RL) non adotti alcun provvedimento a seguito della segnalazione ricevuta da parte del CSE senza fornire adeguata motivazione, il CSE ha l’obbligo di segnalare tali inadempienze all’Azienda USL ed alla Direzione Provinciale del Lavoro competente.
1.2 OBBLIGHI DI TRASMISSIONE
Il PSC viene distribuito a cura del Committente o del RL a tutte le Imprese e lavoratori autonomi invitati a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori.
I datori di lavoro delle imprese esecutrici e i lavoratori autonomi mettono a disposizione dei RLS copia del presente documento e del POS almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori.
A seguito della trasmissione verrà compilato il documento di avvenuta consegna e accettazione e successivamente consegnato al Committente o RL e al CSE.
Le Imprese aggiudicatarie d’appalto, in caso di successivo subappalto (autorizzato ai sensi dell’art. 1656 del Codice Civile), hanno l’obbligo di trasmettere il PSC a tutte le Imprese o lavoratori autonomi restituendo il documento di avvenuta consegna ed accettazione del contenuto al Committente o RL e al CSE almeno dieci giorni prima dell’inizio dei lavori.
Il foglio di trasmissione deve essere timbrato e firmato dal Legale Rappresentante di ciascuna impresa subappaltatrice.
Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio Piano Operativo di sicurezza all’impresa affidataria che provvederà a verificarne la congruenza rispetto al proprio e a trasmetterlo al Coordinatore per l’esecuzione.
I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.
Le Imprese ed i lavoratori autonomi operanti in cantiere hanno l’obbligo di attenersi alle disposizioni contenute nel PSC e POS informando tutto il proprio personale coinvolto nelle attività lavorative.
Copia del presente documento e dei successivi aggiornamenti deve essere conservata in cantiere a disposizione di tutti i contrattisti e delle Autorità di vigilanza.
Il presente PSC costituisce parte integrante del contratto d’appalto ai sensi dell’art. 100 del D. Lgs. 81/08.
I verbali di sopralluogo e di coordinamento costituiscono aggiornamento e integrazione al piano di sicurezza e coordinamento ed in quanto tali devono essere trasmessi a cura dell’affidataria a tutte le imprese esecutrici e lavoratori autonomi in subappalto/subaffidamento. La ricevuta di trasmissione deve essere inoltrata al CSE per opportuna conoscenza.
1.3 AUTORIZZAZIONI E ADEMPIMENTI TECNICO AMMINISTRATIVI
Contestualmente all’apertura del cantiere dovranno essere presenti e, se necessario, inoltrati agli Organismi competenti i seguenti adempimenti tecnico-amministrativi relativi agli apprestamenti di cantiere:
• Dichiarazione di conformità al D.M. 37/2008 rilasciata per l’impianto elettrico di cantiere e relativi allegati; compito del CSE è verificare la presenza della suindicata documentazione senza tuttavia entrare nel merito dei contenuti, che non sono di sua competenza;
• Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici di cantiere alla norma di prodotto EN 60439-4 (CEI 17-13/4) m);
• Verifica dell’avvenuta denuncia all’INAIL ed all’ASL/ARPA dell’impianto di messa a terra e dell’eventuale impianto di protezione dalla scariche atmosferiche ai sensi del D.P.R. 462/2001;
• Presentazione al Comando dei VVF dell’Esame progetto per le attività di cantiere soggette a prevenzione incendi.
• Notifica preliminare inoltrata all’Azienda AUSL ed alla Direzione Provinciale del Lavoro e al Comune; Nomina Coordinatori; Fascicolo tecnico; Piano di sicurezza e coordinamento e Piani operativi di sicurezza
• Denuncia all’INAIL dell’inizio lavori
1.4 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA ALLE IMPRESE CONTRATTISTE
La seguente documentazione, riportata ai punti A e C, dovrà essere prodotta da tutte le Imprese contrattiste (in cui sussista un rapporto di lavoro subordinato tra un DDL ed almeno un dipendente) operanti in cantiere, mentre i lavoratori autonomi dovranno fornire la documentazione indicata al punto B.
Tutta la documentazione richiesta per la verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese contrattiste, dovrà pervenire al Committente o al RL almeno 10 gg. prima dell’inizio dei lavori ad opera
dell’impresa affidataria, unitamente alla dichiarazione della suddetta quale riscontro di verifica della documentazione di cui al punto A e B e all’indicazione dei nominativi di imprese e lavoratori autonomi incaricati.
La data di inizio dei lavori da parte delle singole Imprese contrattiste ed il relativo elenco del personale operativo ed i nominativi dei Lavoratori autonomi, dovranno essere comunicati al Committente/RL e al CSE prima dell’inizio dei lavori; durante l’esecuzione dei lavori dovrà altresì essere comunicata, con anticipo e per iscritto, qualsiasi variante in merito all’organico presente in cantiere.
Il subappalto sarà regolamentato contrattualmente ai sensi dell’art. 1656 del Codice Civile; ogni subcontrattista, ai fini del coordinamento della sicurezza, risulta comunque essere un’entità indipendente e svincolata dall’organizzazione dell’appaltante.
Il POS dovrà pertanto essere presentato da ciascuna impresa in quanto tale documento costituisce l’estensione del documento di valutazione del rischio, ed in quanto tale deve essere munito di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento da parte del datore di lavoro, del RLS/RLST per avvenuta consultazione, nonché, ai soli fini della prova della data certa, dalla sottoscrizione del RSPP e MC ove nominato.
Il POS dell’impresa affidatarie e delle imprese esecutrici dovrà essere trasmesso al CSE almeno 15 gg prima dell’inizio dei lavori a cura dell’affidataria, unitamente alla dichiarazione di ricevuta e di accettazione da parte di ciascuna impresa del piano di sicurezza e coordinamento e alla verifica da parte dell’impresa affidataria della congruenza dei piani operativi di sicurezza delle imprese esecutrici rispetto al proprio.
Il POS deve essere redatto anche dai datori di lavoro delle imprese a conduzione familiare e deve riportare tutti i punti previsti dall’Allegato, ad esclusione degli obblighi che non si applicano alle imprese familiari (esempio: le imprese familiari non devono indicare la figura del responsabile del servizio di prevenzione e protezione né i nominativi degli addetti al primo soccorso). (Interpello 3/2015 Ministero del Lavoro).
Non è in alcun caso ammesso, da parte delle Imprese subcontrattiste, sottoscrivere il POS dell’impresa appaltante.
Prima dell’inizio dei lavori dovrà pervenire al CSE copia del documento che attesta l’avvenuta trasmissione del PSC dall’impresa contrattista ai propri subcontrattisti e dai DDL agli RLS di ogni singola impresa.
L’idoneità del POS, necessaria per lo svolgimento dei lavori da parte dell’impresa verrà verificata dal CSE prima dell’ingresso in cantiere e comunicata al Committente/RL e alle imprese.
Imprese e lavoratori autonomi dovranno rendere disponibile presso il cantiere prima dell’inizio dei lavori i documenti riportati al punto D per quanto di pertinenza.
Si riporta di seguito la documentazione che dovrà essere presentata al fine di poter procedere alla verifica dell’idoneità dell’impresa.
A. Documentazione da esibire relativa alla verifica dell’idoneità tecnico professionale dell’impresa
a. Posizioni INPS/INAIL e Cassa Edile, iscrizione CCIAA con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto
b. Il documento di valutazione dei rischi munito di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento da parte del datore di lavoro, del RSPP, del RLS e del medico competente.
c. Documento unico di regolarità contributiva (DURC)
d. Dichiarazione relativa al contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti
e. Dichiarazione dell’organico medio annuo distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili
f. Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del D.Lgs. 81/08
g. Nel caso di impresa specializzata per l’espletamento delle attività relative alla bonifica sistematica dovrà trasmettere la documentazione che attesti il possesso di adeguata capacità tecnico-economica, con riferimento in particolare all’idoneità delle attrezzature e ai brevetti
in possesso del personale impiegato e che risulta iscritta in un apposito albo istituito presso il Ministero della difesa.
h. Specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/08 di macchine, attrezzature e opere provvisionali
i. Elenco dei dispositivi di protezione individuali forniti ai lavoratori
j. Polizza dell’assicurazione integrativa (RCT/RCO) e rischi coperti dalla medesima
k. Documenti relativi la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e gestione dell’emergenza, del medico competente quando necessario
l. Nominativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
m. Attestati inerenti la formazione delle suddette figure e dei lavoratori prevista dal D.Lgs. 81/08
n. Elenco dei lavoratori risultanti dal libro matricola e relativa idoneità sanitaria prevista dal D.Lgs. 81/08
o. Relazione sugli andamenti degli infortuni e delle malattie professionali dell’ultimo quinquennio o Registro infortuni relativo almeno agli ultimi cinque anni (non obbligatorio)
p. Libro matricola (LUL) dei dipendenti in copia aggiornata o elenco dipendenti riportante il numero di matricola sottoscritto dal Legale Rappresentate
B. Documentazione da esibire relativa alla verifica dell’idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi
a. Iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto
b. Specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/08 di macchine, attrezzature e opere provvisionali
c. Elenco dei dispositivi di protezione individuali in dotazione
d. Attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria previsti dal D.Lgs. 81/08
e. Documento unico di regolarità contributiva (DURC) di cui al D.M. 24 ottobre 2007
f. un’autodichiarazione in cui si specifica che si tratta di lavoratore autonomo e non di impresa individuale con dipendenti
C. Si riporta di seguito un elenco relativo ai contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza (POS), che dovrà essere fornito da ogni singola impresa contrattista. Le voci non applicabili non dovranno essere considerate.
a. I dati identificativi dell’impresa esecutrice, che comprendono:
• il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere;
• la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari;
• i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze di cantiere, del RLS aziendale o territoriale;
• il nominativo del medico competente;
• il nominativo del RSPP e copia del diploma di istruzione secondaria superiore (o aver svolto la funzione professionalmente o alle dipendenze di un datore di lavoro, almeno da 6i mesi alla data del 13 agosto 2003), dell’attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti, attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato, di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali, attestati relativi a corsi di aggiornamento)
• i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;
• il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa.
b. le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresa esecutrice.
c. La descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro.
d. L’elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere e relativi libretti di uso e manutenzione.
e. L’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza.
f. L’esito del rapporto di valutazione del rumore.
g. L’individuazione della misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; in particolare alle attività di predisposizione del cantiere (accantieramento, logistica, installazione macchine, installazione attrezzature, relativi smontaggi, ecc.) ed all’esecuzione dei lavori.
h. Le procedure complementari e di dettaglio richieste dal PSC.
i. L’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere.
j. La documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere.
- Formazione per i Dirigenti di durata pari a 16 ore con aggiornamento quinquennale di durata pari a 6 ore;
- Formazione generale per tutti i lavoratori di durata pari a 4 ore e sui rischi specifici per tutti i lavoratori di durata pari a 12 ore (rischio alto), con aggiornamento quinquennale di durata pari a 6 ore;
- Specifica abilitazione del personale che utilizza le seguenti attrezzature:
• Gru a torre
• Gru mobile
• Gru per autocarro (Autogru) 14 ore
• Piattaforme di lavoro elevabili (Cestello) 10 ore
• Macchine movimento terra (escavatori , pale caricatrici frontali...) 12 ore
▪ Escavatori idraulici
▪ Escavatori a fune
▪ Pale caricatrici frontali
▪ Terne
▪ Autoribaltabile a cingoli
• Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo 14 ore
▪ Carrelli semoventi a braccio telescopico
▪ Carrelli industriali semoventi
▪ Carrelli/Sollevatori/Elevatori semoventi telescopici rotativi
• Trattori 10 ore
• Pompa per calcestruzzo
- Formazione per i preposti pari a 8 ore e aggiornamento quinquennale di durata pari a 6 ore;
- Formazione per gli addetti alla prevenzione incendi pari a 4/8/16 ore, con aggiornamento triennale/quadriennale peri a 6 ore;
- Formazione per gli addetti al primo soccorso pari a 12 ore con aggiornamento triennale pari a 6 ore;
- Formazione per RLS di 32 ore, con aggiornamento annuale da 4 o 8 ore in base al numero di dipendenti
- Formazione RSPP e ASP secondo l’accordo stato regioni 07/07/2016
Vedi Allegato prospetto formazione: 03_Verifica_idoneità_CSE_Formazione
k. Elenco dei lavoratori dipendenti dell’impresa presenti in cantiere e degli eventuali subappaltatori.
l. Programma dei lavori dettagliato per fasi e sottofasi (cronoprogramma).
m. Indicazioni circa i servizi logistici, igienico-sanitari, la viabilità e gli impianti temporanei del cantiere (su lay-out).
n. Indicazioni sulla natura dei rischi di tipo professionale, ai quali sono esposti i lavoratori nelle specifiche lavorazioni di cantiere.
o. Indicazioni circa il programma di manutenzione delle macchine ed attrezzature utilizzate in cantiere ai sensi del D.Lgs. 359/99.
p. Indicazioni tecniche sulla movimentazione manuale dei carichi.
q. Indicazioni sulla segnaletica di sicurezza da prevedere in cantiere.
D. Dovranno essere resi disponibili in cantiere, prima dell’inizio dei lavori, i seguenti documenti:
a. Per lavori a distanza inferiore a alla minima prevista per legge da linee elettriche, copia della comunicazione all’Ente esercente e relativo nulla osta di autorizzazione per l’esecuzione dei lavori
b. Per gli apparecchi di sollevamento con portata maggiore di 200 kg
• Dichiarazione CE di Conformità della gru
• Documentazione di prima verifica effettuata dall’Inail o soggetto abilitato (successive ad Asl/Arpa o soggetti abilitati)
• Libretto di omologazione EMPI-ISPESL
• Manuale d’uso e manutenzione
• Registro di controllo con annotazione delle verifiche trimestrali delle funi e delle catene e certificazione CE funi
• Dichiarazione di corretto montaggio del montatore
• Dichiarazione d’idoneità del basamento a firma di tecnico abilitato
• Documentazione del radiocomando installato
• Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche ovvero dichiarazione di struttura autoprotetta ed evidenza dell’invio agli organi competenti
• Ultimo verbale di verifica periodica
c. Procedura di sicurezza predisposta in caso di apparecchi di sollevamento interferenti (se prevista)
d. Libretto di immatricolazione e verbali di verifiche periodiche annuali (AUSL) per ponti sospesi con argani, per ponti sviluppabili su carro e autocestello, scale aeree ad inclinazione variabile
e. Libretto di omologazione per gli apparecchi a pressione con serbatoio e capacità superiori a 25 l e verifiche periodiche annuali (se non esonerati)
f. Licenza di esercizio per il gruppo elettrogeno (se previsto)
g. verifiche mensili di argani di trazione, di attacco , dei dispositivi di sicurezza dei piani inclinati
h. Documentazione relativa ai ponteggi metallici:
• per ogni tipo di ponteggio metallico deve essere presente copia dell’autorizzazione ministeriale all’uso rilasciata al fabbricante completa di relazione tecnica contenente in particolare gli schemi tipo di montaggio e le istruzioni per il montaggio, l’impiego e lo smontaggio e prove di carico;
• disegno esecutivo nel caso di ponteggi conformi agli schemi tipo di cui all’Aut. Min. con l’indicazione del tipo ponteggio, generalità e firma resp. cantiere, sovraccarichi max per mq di impalcato, indicazioni di appoggi e ancoraggi;
• per ponteggi realizzati al di fuori degli schemi standard previsti dal costruttore e per tutti i ponteggi di altezza superiore a 20 m, oltre al disegno esecutivo deve essere presente un progetto di calcolo del ponteggio provvisto di firma e generalità del progettista che deve essere un ingegnere o un architetto abilitato.
• Piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi metallici (ex D.Lgs. 235/03)
i. Documenti di omologazione e/o certificati obbligatori relativi a macchine, attrezzature ed impianti
j. Libretti d’uso e manutenzione di tutte le macchine ed attrezzature presenti in cantiere
k. Certificazioni di conformità e libretti di istruzione e manutenzione per i dispositivi di protezione individuale
l. Documentazione sanitaria: vaccinazione antitetanica, idoneità al lavoro del Medico Competente (ove prevista), protocollo sanitario delle visite, valutazione rischio rumore, relazione del Medico Competente
m. Certificazione di conformità e denuncia dell’impianto di messa a terra all’ASL (entro 30 gg. dall’inizio lavori - ogni 2 anni).
Si allega alla presente un elenco degli adempimenti che le ditte e lavoratori autonomi dovranno attuare prima del loro accesso al cantiere.
Vedi ALLEGATO MODULISTICA E PROCEDURE:
• N.01_Verifica Idoneità Committente/RL
• N.02_Verifica Idoneità CSE
• N.03_Verifica_idoneità_CSE_Formazione
• N.04_Attrezzature
• N.05_Lavoratori
2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA E DELL’ATTIVITA’ DI CANTIERE
Contenuti del capitolo - Identificazione e la descrizione dell’opera, esplicitata con l’indirizzo del cantiere, la descrizione del contesto in cui é collocata l’area di cantiere e una descrizione sintetica dell’opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche.
2.1 UBICAZIONE DEL CANTIERE e DATI IDENTIFICATIVI
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) viene redatto in conformità al D.Lgs. 81 del 2008 per i lavori di realizzazione Sostituzione di 3 gruppi frigo presso la Scuola di Agraria e Medicina veterinaria dell’Università di Bologna sede di Ozzano dell’Xxxxxx, in via Tolara di sopra n°50.
Nel suddetto documento sono state definite le misure di tutela e di prevenzione in ottemperanza alle norme di Xxxxx e di buona tecnica.
Il presente piano sarà modificato e sviluppato per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro o per esaminare ed eliminare nuove condizioni di rischio, in fase esecutiva e si considererà completo quando sarà integrato anche con i Piani Operativi di Xxxxxxxxx (POS), quali piani complementari e di dettaglio esecutivo, redatti dagli appaltatori prima dell’inizio dei lavori.
Indirizzo del cantiere: xxx Xxxxxx xx xxxxx xx00 Xxxxxx xxxx’Xxxxxx
Data inizio lavori (presunta): Da definire
Durata lavori (presunta): 3 mesi
Nr. imprese contemporaneamente presenti: 3
Numero massimo di lavoratori contemporanei: 10 circa Numero Uomini Giorno: 278 circa
Importo complessivo dei lavori: 277’400,81 comprensivo degli oneri per la sicurezza
2.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATO IL CANTIERE
L’area oggetto dei lavori è collocata all’interno di un comparto in cui sono collocati gli edifici a scolastica dell’università di Bologna destinazione universitaria in adiacenza al dipartimento di Scienze mediche e veterinarie e dell’ospedale veterinario. Il lotto in cui sono collocati gli impianti da sostituire confina a nord con un’area a destinazione residenziale ad est oltre via Tolara con un’area artigianale e sugli altri lati con aree agricole. La zona è caratterizzata da una densità edificatoria molto bassa con distanze elevate dall’area oggetto dei lavori ai recettori più vicini esterni all’attività scolastica e di ricerca. Dato il contesto entro il quale il cantiere va ad inserirsi, non si prevede compromessa la viabilità del traffico urbano.
Tavole/Foto/Relazione di riferimento:
Gruppi frigo da sostituire
Ingresso all’area di Xxx Xxxxxx xx xxxxx xx 00
2.3 DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) si riferisce alle opere di sostituzione di n°3 gruppi frigoriferi al servizio dell’impianto di condizionamento della sede della Università degli Studi di Bologna Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria a Ozzano dell’Xxxxxx, in via Tolara di sopra n°50.
Gruppi frigo da sostituire
L’opera ha per oggetto la sostituzione di tre gruppi frigo e impianto di pompaggio, impiegati per il condizionamento dei locali della Facoltà di Agraria e medicina veterinaria dell’Università di Bologna siti in Xxxxxx Xxxxxx XX.
La forma, le dimensioni e gli elementi costruttivi degli ambienti risultano dai disegni architettonici di supporto. In particolare, l’Impresa dovrà provvedere:
• Realizzazione del quadro elettrico sottocentrale “QE1”;
• Ampliamento dell’impianto di forza motrice;
• Ampliamento della distribuzione principale e secondaria;
• Realizzazione ed ampliamento degli impianti elettrici al servizio di quelli meccanici;
• Manutenzione dell’impianto di terra.
Caratteristiche geologiche e idrogeologiche del sito: non oggetto di modifiche
2.3.1 Scelte progettuali: non attinente
2.3.2 Scelte architettoniche: non attinente
2.3.3 Scelte strutturali: non attinente
2.3.4 Scelte tecnologiche
Il progetto è esclusivamente a carattere impiantistico e consiste nella sostituzione dei gruppi frigoriferi attuali installati nell’anno 2005, ormai vetusti e con problemi di affidabilità con gruppi frigoriferi di nuova concezione e di maggiore efficienza energetica. Su espressa richiesta dell’Ufficio Tecnico dell’Università la scelta è ricaduta su macchine con scambiatore lato impianto del tipo a fascio tubiero, soluzione tesa a garantire un minore sporcamento dello scambiatore che potrebbe manifestarsi in caso di acqua di impianto con residui solidi. In ogni caso è previsto il mantenimento, a monte dello scambiatore stesso, dei filtri ad Y di protezione degli scambiatori e la verifica della corretta funzionalità e rimessa in servizio dei defangatori presenti in sottocentrale di pompaggio dell’acqua refrigerata. È inoltre prevista la verifica delle linee di alimentazione dei gruppi frigoriferi e, soprattutto, il rifacimento del quadro elettrico e dell’impianto elettrico a servizio della sottocentrale di pompaggio, con il duplice scopo di mettere a norma l’impianto e di consentire, in linea con il
più recente indirizzo dei servizi tecnici dell’Ateneo, un monitoraggio ed un controllo da remoto del sistema, sia per quanto riguarda i gruppi frigo che le altre apparecchiature di sottocentrale.
Tavole/Foto/Relazione di riferimento:
Ingresso all’area di lavoro e individuazione della posizione dei gruppi frigo rispetto l’accesso
3. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA
Contenuti del capitolo - Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l’indicazione dei nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l’esecuzione con l’indicazione, prima dell’inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi.
3.1 SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA
3.1.1 ORGANIGRAMMA
Impresa esecutrice subappaltatrice
Da definire a cura dell’affidataria
IMP Affidataria ed Esecutrice (incaricata gestione art. 97)
Da definire con l’affidamento
Committente Università di Bologna
Impresa esecutrice subappaltatrice
Da definire a cura dell’affidataria
Impresa esecutrice subappaltatrice
Da definire a cura dell’affidataria
CSE
Da nominare
RdL
Ing. Mara di Nardo
ALMA MATER STUDIORUM-UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Xxx Xxxxxxx, 00 - 00000 Xxxxxxx
Committente
3.1.2 IDENTIFICAZIONE SOGGETTI
Ragione sociale/Nominativo Sede legale
Ing. Mara di Nardo
Xxx Xxxx 00 Xxxxxxx XX 051 2099057
Responsabile dei lavori
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx
X. X. Xxxxxx, 00 - 00000 Xxxxxxx 051580363, 051335381, 051580351
Progettista e Direttore Xxxxxx
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
Xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
Via Xxxxxxx Xxxxxx, 56 – 00000 Xxxxxx XX 0544 936552 – 0547339550
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP)
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
Non nominato
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE)
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
Referente interno alla struttura durante i lavori Dal momento che all’atto dei lavori non saranno completamente sospese le attività didattiche e di ricerca all’interno del fabbricato è stata individuata Xxxxx Xxxxxx
- ASB - Settore Distretto Ozzano - Via Tolara di Sopra 50/58 Ozzano dell'Xxxxxx tel. 000 0000000 e- mail:xxxxxx.xxxxx@xxxxx.xx., normalmente presente all’interno della struttura, quale referente per le comunicazioni, informazioni e per coordinare le esigenze di cantiere con quelle di carattere didattico.
NON NOMINATO
Direttore tecnico di cantiere affidataria
3.1.3 IDENTIFICAZIONE IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI: da aggiornare a cura del CSE
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
NON NOMINATO
Capo Cantiere affidataria
Nominativo Sede legale
Recapito telefonico/Fax
NON NOMINATO
Responsabile gestione delle emergenze
Ragione sociale Sede legale
Recapito telefonico/Fax
NON NOMINATO
Impresa Affidataria
Ragione sociale
Attività svolta Sede legale
Nominativo: Mansione:
Recapito telefonico/Fax
Nominativo:
indirizzo:
cod. fisc.:
p. iva:
nominativo datore di lavoro: Soggetti incaricati per l’assolvimento dei compiti ex art. 19 in caso di subappalto
Ragione sociale
Attività svolta Sede legale
Recapito telefonico/Fax
Nominativo:
indirizzo:
cod. fisc.:
p. iva:
nominativo datore di lavoro: Soggetti incaricati per l’assolvimento dei compiti ex art. 19 in caso di subappalto
Nominativo: Mansione:
NON NOMINATO
Impresa Subappaltatrice
NON NOMINATO
LAVORATORE AUTONOMO
Ragione sociale
Attività svolta Sede legale
Recapito telefonico/Fax
L’affidataria dovrà dotarsi di un registro di cantiere in cui dovranno essere annotate le imprese e lavoratori autonomi autorizzati dal CSE all’accesso al cantiere e dovrà essere attuata la procedura per l’accesso di visitatori e tecnici al cantiere.
Vedi ALLEGATO:
• N.06_Gestione Cantiere
• N.07_RegistroCantiere
• N.08_ProgrammazioneSettimanale
• N.09_Gestione Accessi
• N.10_Autocontrollo
• N.11_Procedura Uso comune servizi e attrezzature.
3.1.4 ORGANIZZAZIONE E RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI COINVOLTI AL FINE DELLA COOPERAZIONE E COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI CANTIERE
Committente/ Responsabile Lavori
Soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15 del D.Lgs 81/2008, in particolare:
a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente;
b) all'atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro.
• Valuta i piani di sicurezza ed il fascicolo tecnico;
• Designa il coordinatore per la progettazione;
• Designa il coordinatore per l’esecuzione;
• Può svolgere direttamente le funzioni di coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori (1);
• Comunica alle imprese affidatarie, alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi i nomi dei coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dell’opera;
• Può sostituire i coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dell’opera (1);
• Verifica l’idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi con le modalità indicate all’allegato XVII del D.Lgs 81/08 e al capitolo 4 del presente documento;
• Trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori, copia della notifica preliminare, il DURC delle imprese e lavoratori autonomi, e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, esecutrici e dei lavoratori (di cui all’ALLEGATO XVII) dell’organico medio annuo distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;
• Trasmette copia del PSC alle imprese o lavoratori autonomi direttamente incaricati e ne informa il coordinatore e la ditta capocommessa
• Trasmette la notifica preliminare agli organi di vigilanza (AUSL e Direzione Territoriale e Comune).
(1) Solo se in possesso dei requisiti previsti dall’art. 98 del D.Lgs. 81/03.
Coordinatore per la progettazione
Xxxxxxxx incaricato dal committente o dal responsabile dei lavori, prima della richiesta di presentazione delle offerte, dell'esecuzione dei seguenti compiti:
• redigere il piano di sicurezza e coordinamento di cui all'articolo 100 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. con i contenuti riportati sull'allegato XV dello stesso decreto;
• riportare sul piano di sicurezza e coordinamento la stima analitica dei costi della sicurezza;
• valutare, in collaborazione con il progettista, la congruità dell'importo di progetto in relazione all'ammontare dei costi per la sicurezza;
• eventualmente, sottoporre al committente o al responsabile dei lavori, previa comunicazione al progettista, integrazioni da apportare al progetto al fine di renderlo comprensivo dei costi della sicurezza;
• predisporre il Fascicolo con i contenuti definiti dall'allegato XVI allo stesso decreto;
Coordinatore per l’esecuzione
Xxxxxxxx incaricato dal committente o dal responsabile dei lavori dell’esecuzione dei seguenti compiti:
• verificare, tramite azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione del Piano di sicurezza e coordinamento e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro (Art. 92, comma 1, lettera a, X.Xxx. 81/08 e s.m.i.), garantendo la frequenza delle visite in cantiere sulla base della complessità dell'opera e del grado di affidabilità delle imprese ed assicurando la sua presenza in cantiere nelle fasi di maggiori criticità;
• verbalizzare ogni visita in cantiere, ogni disposizione impartita per il rispetto del Piano di sicurezza e coordinamento, ogni verifica degli avvenuti adeguamenti e, in generale, ogni comunicazione trasmessa alle imprese o da queste ricevute, dandone comunicazione scritta al committente o al responsabile dei lavori;
• verificare l'idoneità dei Piani operativi di sicurezza, presentati dalle imprese esecutrici, e la loro coerenza con quanto disposto nel Piano di sicurezza e coordinamento;
• adeguare il Piano di sicurezza e coordinamento e il Fascicolo;
• verificare che le imprese esecutrici adeguino i rispettivi Piani operativi di sicurezza;
• organizzare la cooperazione e il coordinamento tra le imprese e i lavoratori autonomi;
• verificare l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare coordinamento dei Rappresentanti per la sicurezza, finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
• segnalare al Committente o al Responsabile dei lavori le “gravi” inosservanze (violazioni agli art. 94, 95 e 96 e alle prescrizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento) da parte delle imprese e ai lavoratori autonomi, previa contestazione scritta, e proporre la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto;
• comunicare, nel caso in cui il Committente o il Responsabile dei lavori non addotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione di cui al punto precedente, senza fornire idonea giustificazione, le “gravi” inosservanze all'Azienda USL e alla Direzione provinciale del lavoro competenti per territorio;
• sospendere le singole lavorazioni in caso di pericolo grave imminente direttamente riscontrato, fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
Direttore dei lavori
Il Direttore dei lavori è il soggetto designato dal Committente per controllare la corretta esecuzione dei lavori. Il Direttore dei lavori provvede a:
• dirigere e controllare sotto l'aspetto tecnico, contabile ed amministrativo, per conto della committenza, la corretta esecuzione dei lavori, nel rispetto del contratto d'appalto e dei suoi allegati;
• curare che i lavori siano eseguiti a regola d'arte ed in conformità al progetto e al contratto;
• verificare periodicamente, nel caso di lavori pubblici, il possesso e la regolarità da parte dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi in materia di obblighi nei confronti dei dipendenti;
• dialogare con il coordinatore per l'esecuzione, in particolare riferisce tempestivamente nuove circostanze tecniche (per esempio, le varianti al progetto) che possono influire sulla sicurezza;
• non interferire nell'operato del coordinatore per l'esecuzione;
• sospendere i lavori su ordine del Committente e dietro segnalazione del coordinatore per l'esecuzione dei lavori;
• consentire la sospensione delle singole lavorazioni da parte del coordinatore per l'esecuzione, nel caso in cui quest'ultimo riscontri direttamente un pericolo grave ed immediato per i lavoratori e fino a quando il coordinatore medesimo non verifichi l'avvenuto adeguamenti da parte delle imprese interessate.
Datore di Lavoro dell’impresa affidataria
Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa ovvero dell’unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa
L’impresa affidataria o “impresa principale” risulta essere quella ditta che stipula un contratto d’appalto con il committente dei lavori ai fini della realizzazione dell’opera commissionata la cui incidenza sull’importo lavori risulta essere superiore rispetto a quella degli altri contratti.
Il datore di lavoro dell’impresa affidataria:
• verifica le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento;
• assolve gli obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione, per la verifica dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalità di cui all’ALLEGATO XVII.
• coordinare gli interventi relativi alle misure generali di tutela in particolare:
- il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;
- la scelta dell’ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie zone di spostamento o di circolazione;
- le condizioni di movimentazione dei vari materiali;
- la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli apprestamenti, delle attrezzature di lavoro degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
- la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;
- l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;
- la cooperazione e il coordinamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;
- le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.
• coordinare gli interventi relativi a carico dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti di cui all’art. 96 del D.Lgs. 81/08 (vie di circolazione, caduta di oggetti, demolizioni, porte, aerazione, illuminazione, pavimenti, pareti, finestre, etc.);
• verifica la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.
• corrisponde alle imprese senza alcun ribasso, gli oneri della sicurezza, relativi ai lavori affidati in subappalto
• per lo svolgimento delle suddette attività, comunica al Committente/RL il nominativo del soggetto, con le specifiche mansioni, incarico per l’assolvimento dei suddetti compiti (i dirigenti e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione).
• può presentare al coordinatore per l’esecuzione dei lavori proposte di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento
• fornisce a imprese e lavoratori autonomi dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate.
• trasmette copia del PSC alle imprese o lavoratori autonomi incaricati di svolgere lavorazioni in cantiere (DLgs 81/08 art. 101)
• nomina e garantisce la presenza costante per tutta la durata dei lavori della figura del Responsabile della gestione della sicurezza che ha il compito di sovrintendere all’esecuzione dei lavori, controllare il sistema degli accessi al cantiere, ammissione di nuove ditte, effettuare un coordinamento continuo in cantiere tra i lavoratori delle imprese coinvolte, salvo accordi preventivi e specifici con il coordinatore per la sicurezza.
Datore di lavoro delle imprese esecutrici
Il Datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva - intendendosi per tale lo stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi dotata di autonomia finanziaria e tecnico- funzionale - abbia la responsabilità dell'impresa o dello stabilimento, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. Il Datore di lavoro delle imprese esecutrici provvede in particolare a:
• prima dell'inizio dei rispettivi lavori redigere e trasmettere il proprio Piano operativo di sicurezza al Coordinatore per l'esecuzione;
• mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza copia dei piani di sicurezza 10 giorni prima dell'inizio dei lavori;
• prima dell'accettazione del Piano di sicurezza e coordinamento, consultare il rappresentante per la sicurezza;
• prima dell'accettazione delle modifiche significative al Piano di sicurezza e coordinamento, consultare il rappresentante per la sicurezza;
• designare gli addetti alla gestione dell'emergenza;
• partecipare direttamente o tramite delegato alle riunioni convocate dal coordinatore;
• prendere atto dei rilievi del coordinatore per l'esecuzione;
• osservare le misure generali di tutela di cui all'art. 15 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.;
• attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
• adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII;
• predisporre l'accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili;
• curare la disposizione o l'accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o il ribaltamento;
• curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute;
• curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi;
• curare che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvenga correttamente;
• sottoporre il cantiere a visita semestrale da parte del Medico competente e del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
• tenere la riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi.
Capocantiere e Preposti
Il Preposto è colui che sovrintende il lavoro degli altri, generalmente un operaio specializzato con funzioni di guida diretta e controllo immediato sull'esecuzione del lavoro (es. caposquadra o capo reparto).
Il Capocantiere è il preposto incaricato dall’impresa principale e sovrintende le varie lavorazioni che si susseguiranno in cantiere.
I Preposti provvedono, secondo le loro attribuzioni e competenze ad essi conferite dal datore di lavoro, a:
• sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, delle prescrizioni dei piani di sicurezza e dell'uso dei DPI messi a loro disposizione;
• adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII;
• predisporre l'accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili;
• curare la disposizione o l'accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o il ribaltamento;
• curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute;
• curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committente o il responsabile dei lavori;
• curare che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente;
• attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
• verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
• richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
• informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
• astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
• segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta.
• Il preposto al controllo dei ponteggi, nelle fasi di montaggio e smontaggio, deve necessariamente partecipare ai corsi di formazione o aggiornamento previsti all’Allegato XXI D.Lgs. 81/2008 e non solo, ma anche al corso previsto dall’art. 37 (da preposto) dello stesso decreto.
• Coordinare e collaborare con il DT/Capocantiere dell’affidataria e con il responsabile della gestione della sicurezza dell’affidataria, per tutte le operazioni necessarie per la gestione della sicurezza all’interno del cantiere.
• esigere, da parte delle proprie maestranze e dalle imprese subcontrattrici/lavoratori autonomi, il rispetto delle leggi, dei regolamenti e delle procedure aziendali nonché delle misure concordate ai fini della sicurezza e dell'igiene del lavoro;
• sollecitare alla propria direzione, e se ciò delegato, attuare direttamente la sospensione dei lavoratori delle Imprese subcontrattrici/lavoratori autonomi nei casi in cui siano riscontrate inosservanze di legge o dei piani di sicurezza.
• Il capocantiere dell’affidataria è responsabile dell’attuazione della procedura di gestione degli accessi al cantiere predisposta dal Responsabile di gestione della sicurezza.
Direttore tecnico dell’impresa affidataria
Figura incaricata dal datore di lavoro dell’impresa appaltatrice, sovrintende sull’esecuzione dei lavori, controlla l’operato dei lavoratori ed effettua un coordinamento continuo in cantiere tra i lavoratori delle imprese coinvolte. I compiti, relativamente alla sicurezza, comprendono:
• l’organizzazione dei lavori e la gestione specifica del cantiere;
• il coordinamento delle lavorazioni anche su indicazioni del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori
• il rispetto e la verifica delle norme di sicurezza previste e impartite direttamente in cantiere, da parte di tutti i lavoratori
• la trasmissione delle comunicazioni ricevute dal CSE ai singoli lavoratori/imprese coinvolti
• segnalazioni immediate al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori del mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste e indicate nel Piano di Sicurezza e/o nei verbali di sopralluogo effettuati in cantiere (le segnalazioni potranno essere anche verbali ma dovranno essere seguite anche da comunicazioni scritte)
• comunicare con preavviso il nominativo delle ditte che svolgeranno lavorazioni in cantiere al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, sia che queste vengano incaricate dal committente che da altre ditte coinvolte nelle lavorazioni.
• La registrazione delle ditte nel modello “Registro di cantiere” o analogo documento, solo dopo aver ricevuto comunicazione scritta da parte del Coordinatore per la sicurezza che tale impresa o lavoratore autonomo può essere ritenuto idoneo a svolgere le lavorazioni (anche attraverso l’aggiornamento della notifica preliminare). Dovrà essere indicato il nominativo della ditta, del suo responsabile in cantiere, della ditta appaltante i lavori, le lavorazioni svolte, i riferimenti telefonici e la data di ingresso in cantiere.
• Assicurare il rispetto delle prescrizioni di sicurezza contenute nel PSC e s.m.i.
• Pianificare e sovraintendere, nei dettagli operativi, l'opera dei soggetti esecutori, ferma restando l'autonomia organizzativa e gestionale delle singole imprese / lavoratori autonomi per le pertinenti lavorazioni
• programmazione delle attività (in funzione della pianificazione dei lavori comunicata dal committente).
• In fase di avvio della commessa:
a) esamina il contratto/capitolato d'appalto e i Piani di sicurezza in base alle informazioni ricevute.
b) accerta che i macchinari e le attrezzature da impiegare per l'esecuzione dei lavori siano rispondenti alle norme di sicurezza.
c) accerta le misure di prevenzione da adottare nelle singole fasi lavorative.
d) accerta che i luoghi di cantiere ed i posti di lavoro siano conformi alle prescrizioni minime di sicurezza ed igiene descritte dalle attuali normative vigenti.
e) predispone un piano d'informazione sui rischi specifici e sulle modalità operative appropriate da comunicare alle proprie maestranze in appositi incontri formativi.
f) valuta con il committente e/o i suoi delegati (con eventuale ispezione dei luoghi) la natura dei rischi ambientali ed individua e predispone le misure tecniche/organizzative necessarie.
• Durante la gestione:
g) applica le misure di sicurezza programmate;
h) assicura che tutto il personale da lui dipendente applichi concretamente le misure di sicurezza previste;
i) coordina le attività di lavoro evitando interferenze;
j) sviluppa la propria azione di magistero tecnico, con ordini di servizio, istruzioni, procedure, manuali operativi, riunioni periodiche ed occasionali;
k) dispone ed esige l'esecuzione di indagini approfondite su ogni incidente o disfunzione che ha connotati intrinseci di pericolosità ai fini della sicurezza, dell'igiene e del rispetto dell'ambiente;
l) tiene periodici incontri con gli altri imprenditori eventualmente presenti nell'area di lavoro nonché con i capi cantiere e gli assistenti dipendenti finalizzando i primi all'armonizzazione e al miglioramento del coordinamento operativo della sicurezza e i secondi alla verifica dell'attuazione dei Piani di sicurezza e delle altre attività inerenti la protezione ambientale;
m) attua ed esige che tutte le funzioni di cantiere sviluppino la loro attività in modo integrato con gli obiettivi di sicurezza
Il Responsabile della Gestione della sicurezza nominato dal Datore di lavoro dell’affidataria:
1) Verifica gli aspetti documentali:
a. Verifica la documentazione per l’accesso dell’impresa esecutrice/lavoratore autonomo la congruenza del POS della ditta rispetto al proprio, verifica l’idoneità tecnico professionale della ditta/lavoratore autonomo, se incompleta richiede integrazioni;
b. trasmette al RL la documentazione per la verifica dell’idoneità tecnico professionale e contributiva (Art. 90 co.9 lettere a), b) e allegato XVII del D.Lgs.81/08) unitamente all’attestazione di verifica effettuata dall’affidataria;
c. trasmette Al CSE il POS della ditta e l’attestazione di verifica della congruenza del POS rispetto a quello dell’affidataria;
d. riceve dal RL l’attestazione di verifica della documentazione e l’aggiornamento della notifica preliminare agli enti competenti (tale verifica viene contestualmente trasmessa all’ufficio della DL e al CSE);
e. riceve dal CSE l’attestazione di verifica del POS (tale verifica viene trasmessa all’ufficio della DL e al RL);
f. affigge la notifica preliminare nella bacheca di ingresso al cantiere
2) Gestisce la sicurezza in cantiere:
a. Aggiorna il registro delle imprese/lavoratori autonomi sulla base della notifica preliminare
b. Assicurarsi che i macchinari e le attrezzature in dotazione siano soggetti a regolare attività di manutenzione aggiornando il registro delle verifiche e dei controlli di tutte le attrezzature presenti in cantiere;
c. Impedisce che ditte, lavoratori autonomi, terzi in genere - che non hanno esplicita autorizzazione nel senso sopra specificato - operino in cantiere
d. Accertarsi che le verifiche e i controlli attuati nella fase di avvio su persone, macchine, attrezzature, impianti e procedure vengano aggiornate e diffuse alle ditte presenti in funzione dell’evoluzione dei lavori aggiornando di conseguenza anche il layout e il piano di gestione dell’emergenza;
e. Aggiornare con frequenza bisettimanale il cronoprogramma dei lavori con l’indicazione delle ditte presenti e con l’indicazione dell’area di lavoro in cui ogni impresa andrà ad operare
mettendo in evidenza le possibili interferenze (Allegato N.08_Programmazione_settimanale);
f. Aggiorna l’archivio di cantiere con tutta la documentazione delle imprese esecutrici e lavoratori autonomi e la mantiene aggiornata richiedendo alle imprese esecutrici di integrare la documentazione in scadenza;
g. Redige le procedure necessarie alla gestione del cantiere in sicurezza:
1. gestione degli accessi; gestione presenze di persone e mezzi; programmazione dei lavori e gestione delle interferenze fra le aree di lavoro; gestione della logistica in funzione dell’evoluzione dei lavori (Layout); gestione comune dell’emergenza; verifica dell'applicazione delle disposizioni e prescrizioni del PSC (Check di autocontrollo: Allegato N.10_Autocontrollo);
2. per l’uso comune apprestamenti, attrezzature, macchine, impianti e opere provvisionali;
h. Programma la riunione di primo ingresso dell’impresa esecutrice/lavoratore autonomo alla quale sarà presente anche il CSE in occasione della quale l’affidataria:
i. verifica la presenza di tutta la documentazione (ITP POS, Verifica ITP e congruenza affidataria, accettazione PSC, Verifica ITP RL, Verifica POS CSE, Piani di dettaglio, ecc);
ii. verifica che tutte le macchine e le attrezzature da impiegare siano rispondenti alle norme di sicurezza e dotate dei necessari documenti amministrativi;
iii. Verifica che tutte le sostanze che entrano in cantiere siano rispondenti a quanto dichiarato nel POS e dotate delle schede necessarie;
iv. Verifica che tutti i lavoratori che entrano in cantiere siano quelli indicati nel POS e che sia presente la seguente documentazione (idoneità alla mansione del medico competente; attestati di formazione generica e specifica e la formazione obbligatoria richiesta dalle norme in funzione del tipo di attrezzatura, mansione, DPI utilizzato; Dispositivi di protezione individuale; Formazione e formazione in merito ai rischi e alle procedure definite per lo specifico cantiere);
v. attua la cooperazione, coordinamento e reciproca informazione fra i datori di lavoro:
1. L’affidataria illustra le modalità di attuazione dei controlli dell’affidataria contenente indicazione in merito a gestione degli accessi; gestione presenze di persone e mezzi; programmazione dei lavori e gestione delle interferenze fra le aree di lavoro; gestione della logistica in funzione dell’evoluzione dei lavori (Layout); gestione comune dell’emergenza; verifica dell'applicazione delle disposizioni e prescrizioni del PSC (Check di autocontrollo: Allegato N.10_Autocontrollo);
2. L’impresa esecutrice illustra le Procedure operative specifiche
3. L’affidataria descrive le procedure da seguire per l’uso comune apprestamenti, attrezzature, macchine, impianti e opere provvisionali (Ponteggi, parapetti, impalcati e ponti a sbalzo; Impianto elettrico e di terra; Impianti di sollevamento e movimentazione materiale; Recinzione e delimitazione dell’area di lavoro; Viabilità e Aree di deposito materiali, sostanze, attrezzature e rifiuti di cantiere; Cassetta di pronto soccorso, Estintori, Segnaletica di sicurezza);
4. Sulla base della programmazione dei lavori settimanale dell’affidataria si valuta la possibile interferenza fra le lavorazioni e si definiscono le Prescrizioni operative per lo sfasamento (temporale, spaziale), le misure di coordinamento per le attività parzialmente interferenti (separazione e delimitazione delle aree, tettoie, segnaletica, avvisatori acustici e luminosi, movimentazione controllata, DPI, ecc.) in caso di interferenza fra le lavorazione.
i. Coordina operativamente le lavorazioni delle varie imprese e lavoratori autonomi secondo le indicazioni del Coordinatore per l'esecuzione dei lavori
j. Assicura il rispetto delle prescrizioni di sicurezza contenute nel PSC e s.m.i.
k. Segnala immediate al Coordinatore per l'esecuzione dei lavori del mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste e indicate nel Piano di Sicurezza e/o nei verbali di sopralluogo effettuati in cantiere
l. Pianifica e sovraintendere l'opera dei soggetti esecutori, ferma restando l'autonomia organizzativa e gestionale delle singole imprese / lavoratori autonomi per le pertinenti lavorazioni.
m. imposta il coordinamento dei piani di attività del cantiere e delle misure in esso operanti;
n. Realizza il piano di informazione e formazione delle maestranze e le iniziative di informazione specifiche del cantiere e trasmette riscontro al CSE;
o. Compila il rapporto infortunio ed eseguire accurata indagine su ogni incidente o disfunzione che ha connotati intrinseci di pericolosità;
p. Indice periodici incontri con i capi squadra, anche finalizzati alla verifica dell'attuazione dei Piani di sicurezza e delle attività inerenti alla sicurezza, l'igiene del lavoro e la protezione dell'ambient e verifica dell'applicazione delle disposizioni e prescrizioni del PSC (Check di autocontrollo: Allegato N.10_Autocontrollo).
Lavoratore
• contribuisce, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
• osserva le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
• utilizza correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
• utilizza in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a disposizione;
• segnala immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di protezione, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al RLS rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
• non rimuove o modifica senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
• non compie di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
• partecipa ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
• si sottopone ai controlli sanitari previsti dal presente D.Lgs. 81/2008 o disposti dal medico competente.
• espone la tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.
Lavoratore autonomo
Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione
Il lavoratore autonomo ha i seguenti obblighi:
• usare le attrezzature in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08;
• usare i DPI in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08;
• adeguarsi alle indicazione di sicurezza del coordinatore per l’esecuzione dei lavori;
• attuare quanto previsto nel piano di sicurezza e coordinamento.
• espone la tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore.
RLS
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento da parte del datore di lavoro fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano al datore di lavoro. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.
Allegati di riferimento: Allegato N. 07_RegistroCantiere; Allegato N. 08_Programmazione_settimanale
4. RELAZIONE CONCERNENTE L’INDIVIDUAZIONE, L’ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCRETI CON RIFERIMENTO ALL’AREA ED ALL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE, ALLE LAVORAZIONI ED ALLE LORO INTERFERENZE E RELATIVE SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE, LE MISURE PREVENTIVE, PROTETTIVE E DI COORDINAMENTO
Contenuti del capitolo - Relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all’area ed alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze.
4.1 VALUTAZIONE DEI RISCHI
La ricerca prevenzionale in fase progettuale si basa sul principio universalmente condiviso della riduzione del rischio alla fonte per eliminazione del potenziale pericolo, per sostituzione di materiali, sostanze, macchine, attrezzature e modalità operative con altre a minore pericolosità e per riduzione dei tempi di esposizione da parte del personale operativo.
Viene inoltre affrontata, in questa fase, la problematica relativa alla progettazione degli equipaggiamenti in dotazione all’opera per la conduzione e manutenzione successiva.
L’iter progettuale prevenzionistico si è basato sui seguenti principi:
1. ottimizzazione delle aree di cantiere, di transito e di evoluzione di mezzi operativi;
2. scelta di prodotti e materiali atossici o comunque a bassa tossicità e non combustibili;
3. massimizzazione delle prefabbricazioni e dei preassemblaggi;
4. valutazione fase per fase dei rischi impliciti nella costruzione e realizzazione dell’opera;
5. previsione di attività che comportino bassa emissione acustica, di vibrazioni, di polveri e di gas;
6. minimizzazione di attività interferenti;
7. minimizzazione del numero di Imprese e lavoratori impiegati in cantiere.
4.1.1 METODO DI IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
Per valutazione dei rischi si intende quel processo che partendo dall'identificazione dei pericoli o fattori di rischio dai quali possa derivare un danno alla salute, cerca di determinare la probabilità di accadimento e l'entità dell'effetto.
Le definizioni di pericolo e di rischio presenti nelle linee guida CEE sono:
PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (sostanza, attrezzo, metodo) avente potenzialità di causare danni.
RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione nonché dimensioni possibili del danno stesso.
La stima del rischio si esplica in una valutazione rappresentata dalla identificazione del pericolo o fattore di rischio da mettere in relazione con i possibili effetti da esso derivanti.
Per quanto concerne la valutazione dei rischi è stata adottata la metodologia che prevede per ogni situazione di pericolo, l'applicazione dei seguenti indici:
INDICE DI PROBABILITÀ (P): quantificazione della probabilità che da una situazione di pericolo ne consegua un danno per i soggetti esposti.
INDICE DI GRAVITÀ (D o M): quantificazione della magnitudo ovvero della gravità delle conseguenze, per i soggetti esposti, legate alla degenerazione in danno delle situazioni di pericolo.
INDICE DI RISCHIO (R): definito come il prodotto dell'indice di probabilità (P) per l'indice di gravità
(M).
I criteri di quantificazione dei tre indici, definiti secondo una scala semi-qualitativa, sono i seguenti:
INDICE DI PROBABILITÀ (P)
VALORE | LIVELLO | DEFINIZIONE |
1 | Improbabile | Non sono noti episodi già verificatisi. La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti. |
2 | Poco probabile | Sono noti rarissimi episodi già verificatisi. La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. |
3 | Probabile | È noto qualche episodio in cui alla mancanza è di fatto seguito il danno. La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto. |
4 | Altamente probabile | Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Impresa o in Imprese simili o in situazioni operative simili. Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato ai lavoratori. |
INDICE DI GRAVITÀ (D o M)
VALORE | LIVELLO | DEFINIZIONE |
1 | Lieve | Effetti rapidamente reversibili dovuti ad esposizione cronica. Inabilità rapidamente reversibile dovuta ad infortunio o episodio di esposizione acuta. |
2 | Medio | Effetti reversibili dovuti ad esposizione cronica. Inabilità reversibile dovuta ad infortunio o episodio di esposizione acuta. |
3 | Grave | Effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti dovuti ad esposizione cronica. Effetti di invalidità parziale dovuti ad infortunio o episodio di esposizione acuta. |
4 | Gravissimo | Effetti letali o di invalidità totale dovuti ad esposizione cronica. Effetti letali o di invalidità totale dovuti ad infortunio o episodio di esposizione acuta. |
INDICE DI RISCHIO (R) R = P x M
La stima dell’indice di rischio (R) è stata effettuata utilizzando la seguente matrice:
P M | Improbabile | Poco probabile | Probabile | Altamente probabile |
Lieve | 1 | 2 | 3 | 4 |
Medio | 2 | 4 | 6 | 8 |
Grave | 3 | 6 | 9 | 12 |
Gravissimo | 4 | 8 | 12 | 16 |
Il valore del rischio viene così classificato:
(R) da 1 a 3 Trascurabile, pericoli potenziali sufficientemente sotto controllo;
(R) da 4 a 6 Lieve, verificare che i pericoli potenziali siano sotto controllo;
(R) da 7 a 8 Alto, effettuare miglioramenti su (P) o su (M);
(R) da 9 a 16 Molto alto, effettuare miglioramenti per ridurre (P) e (M).
La formulazione mostra che gli interventi per eliminare o ridurre il rischio possano riguardare sia P che M. Conseguentemente si possono effettuare:
1) Azioni di prevenzione: tendenti ad impedire o limitare la probabilità P che l'evento dannoso si verifichi;
2) Azioni di protezione: tendenti a ridurre i danni M derivanti dall'evento.
Ciascun Datore di Lavoro deve inserire nel Piano Operativo di Sicurezza l’analisi e la valutazione dei rischi cui sono esposti i propri lavoratori, secondo la metodologia sopra illustrata. Detta analisi e valutazione deve tenere conto anche dei rischi riportati nelle schede di valutazione rischi presenti nel presente PSC, delle possibili sovrapposizioni ed interferenze con altre attività, e dovrà rispecchiare l’organizzazione, le metodologie operative, i mezzi e le misure di prevenzione e di protezione che ogni Datore di Lavoro effettivamente metterà in atto durante l’esecuzione dei lavori.
Al fine di rendere comparabili ed omogenee le valutazioni dei diversi Datori di Lavoro e di poter meglio gestire i vari Piani Operativi di Sicurezza, è necessario che venga utilizzata da tutti un’unica metodologia che viene di seguito descritta.
Ogni Impresa esecutrice potrà presentare in cantiere, all’impresa affidataria e al Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori, aggiornamenti e/o integrazioni qualora dovessero modificarsi le condizioni precedentemente prese in esame e qualora dovesse ritenere di poter meglio garantire la sicurezza in cantiere sulla base della propria esperienza.
4.2 AREA DI CANTIERE
Contenuti del capitolo: Scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento all’area di cantiere (in funzione dei rischi dovuti alla presenza di eventuali falde; fossati; alvei fluviali; banchine portuali; alberi; manufatti interferenti o sui quali intervenire; infrastrutture quali strade, ferrovie, idrovie, aeroporti; edifici con particolare esigenze di tutela quali scuole, ospedali, case di riposo, abitazioni; linee aeree e condutture sotterranee di servizi; altri cantieri o insediamenti produttivi; viabilità; rumore; polveri; fibre; fumi; vapori; gas; odori o altri inquinanti aerodispersi; caduta di materiali dall’alto) relativi:
• alle caratteristiche dell’area di cantiere, con particolare attenzione alla presenza nell’area del cantiere di linee aeree e condutture sotterranee;
• all’eventuale presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, con particolare attenzione:
o a lavori stradali ed autostradali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante,
o al rischio di annegamento;
• agli eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostante. Esplicitando per ogni elemento le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro (tavole e disegni tecnici esplicativi) e le misure di coordinamento
Definizioni e termini:
a) scelte progettuali ed organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell'opera in collaborazione con il coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l'eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; si tratta di scelte che prevedono una progettazione della sicurezza e/o l’utilizzo di risorse materiali e manufatti (baraccamenti, attrezzature, apprestamenti o mezzi d’opera) le scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori;
b) procedure: le modalità e le sequenze stabilite per eseguire un determinato lavoro od operazione, che consentono di ottemperare alle scelte progettuali, organizzative e di coordinamento disposte dal PSC;
c) apprestamenti: le opere provvisionali necessarie ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere;
d) attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro;
e) misure preventive e protettive: gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e servizi di protezione collettiva, atti a prevenire il manifestarsi di situazioni di pericolo, a proteggere i lavoratori da rischio di infortunio ed a tutelare la loro salute. Le misure preventive sono le scelte strutturali e organizzative che hanno lo scopo di prevenire l’accadimento di uh evento infortunistico, quelle protettive rappresentano gli accorgimenti, le disposizioni, le attrezzature e le risorse materiali utilizzate per proteggere l’operatore dal danno potenziale in genere si parla di apprestamenti, DPC e DPI;
f) prescrizioni operative: le indicazioni particolari di carattere temporale, comportamentale, organizzativo, tecnico e procedurale, da rispettare durante le fasi critiche del processo di costruzione, in relazione alla complessità dell'opera da realizzare.
4.2.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE E SORGENTI DI RISCHIO DOVUTE A FATTORI ESTERNI VERSO IL CANTIERE E RELATIVI RISCHI INDOTTI E SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E MISURE DI
COORDINAMENTO CON RIFERIMENTO AI RISCHI DOVUTI ALL’AREA DI CANTIERE, QUELLI PROVENIENTI DALL’ESTERNO.
CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE: DALL’ESTERNO VERSO IL CANTIERE E VICEVERSA |
1. Rilievo planialtimetrico dell’area di cantiere: dal rilievo planialtimetrico si rileva che l’area di lavoro è collocata al piano terra rialzata rispetto la sistemazione dell’area esterna dello spessore della platea sulla quale sono collocate le macchine di climatizzazione. |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
2. Rinvenimento ordigni bellici: Non pertinente, non sono previsti scavi. |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
3. Situazione relativa allo stato di inquinamento del terreno: Non pertinente, non sono previsti scavi. |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
4. Situazione relativa ad eventuali vincoli archeologici, storici, ambientali, ecc..: non presenti |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
5. FALDE: non sono previsti scavi |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
6. FOSSATI: sono presenti ad una distanza tale che è possibile ipotizzare non interferenti con l’area di lavoro |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
7. ALBERI: non sono presenti se non in adiacenza con i locali destinati alla collocazione della cabina elettrica nel lato opposti rispetto la zona di carico e scarico dei mezzi |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
8. ALVEI FLUVIALI e RISCHIO DI ANNEGAMENTO: non presente |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi |
• Misure di Coordinamento |
9. BANCHINE PORTUALI: non presenti |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
10. MANUFATTI INTERFERENTI: gli altri edifici presenti all’interno del lotto sono collocati ad una distanza tale da non risultare interferenti con l’area oggetto dei lavori |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
11. INFRASTRUTTURE: L’area di cantiere è situata a Ovest di Via Tolara di sopra |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
12. RETI TECNOLOGICHE INTERNE ED ESTERNE ALL’AREA DI CANTIERE: - acquedotto e reti di distribuzione dell’acqua potabile - rete fognaria - rete elettrica - linea telefonica - rete distribuzione gas - altre reti tecnologiche - teleriscaldamento |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
13. VIABILITA’ Il cantiere è accessibile mediante la viabilità pubblica esistente: l’accesso al cantiere avviene dalle normali vie di circolazione da via Tolara di sopra in cui sono presenti due accessi uno al civico 50 e l’altro prossimo all’area di cantiere che è collocata nella sistemazione esterna lato sud del lotto. |
• Scelte progettuali e organizzative: Il civico 50 è generalmente riservato alla clinica mentre l’accesso prossimo al cantiere Gli utenti della scuola accedono normalmente dall’altro accesso che sarà comune a quello per l’accesso dei mezzi di cantiere. E’ presente un cancello su via Tolara che rimane aperto dalle 8.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì al quale si può accedere mantenendo una velocità non superiore a 10 km/h in quanto oltre al personale impiegato in cantiere sono presenti anche gli utenti e il personale universitario • Procedure: una volta arrivati in prossimità dell’area di lavoro delimitare la zona |
Ingresso all’area di lavoro da Via Tolara di sopra • Misure preventive e protettive: L'area oggetto dell’intervento al momento risulta recintata ma sarà necessario delimitare con recinzione avente le caratteristiche indicate nel capitolo dei costi anche la zona interessata dal carico e scarico materiale considerato che gli impianti da approvvigionare sono caratterizzati da elementi di dimensioni notevoli. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: Allegato n. 105: Layout • Misure di Coordinamento: Programmare gli approvvigionamenti dei materiali in orari non di punta per la viabilità ordinaria e comunque tutte le fasi di movimentazione carico e scarico del materiale, in particolare quello più ingombrante dovranno essere attuate delimitando l’area di carico e scarico e sotto la sorveglianza di un preposto con l’indicazione della sequenza delle operazioni, della suddivisione dei compiti e della gestione dell’interferenza con terzi e la viabilità all’interno dell’area (delimitazioni, segnaletica, ecc). |
14. INSEDIAMENTI PRODUTTIVI: sono presenti insediamenti produttivi nella zona frontistante l’area oggetto dell’intervento la Petrolmeccanica s.r.l. fornitore di attrezzature per il settore petrolifero e Bellauto che è una carrozzeria, ma considerata la distanza rispetto l’area di lavoro si possono considerare nulle le interferenze |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
15. EDIFICI CON ESIGENZE DI TUTELA; RUMORE; POLVERI Dipartimento di scienze mediche e veterinarie e ospedale veterinario universitario: all’interno della stessa area sono presenti edifici sensibili per tutto ciò che riguarda le attività rumorose e che comportano la produzione di polveri. Nela caso specifico essendo l’area interessata dai lavori esterna rispetto quella scolastica e decentrata non si ritiene interferente con quella didattica e di ricerca. Inoltre la natura delle lavorazioni perlopiù impiantistiche e a secco non dovrebbe comportare particolari interferenze. |
• Scelte progettuali e organizzative: Organizzare le attività più rumorose come quelle di demolizione e carico e scarico degli impianti desueti negli orari in cui sono sospese le attività didattiche. • Procedure • Misure preventive e protettive: Ridurre al minimo le demolizioni in sito piuttosto prevedere la rimozione degli impianti da dismettere che saranno smantellati in discarica • Tavole e disegni tecnici esplicativi: Allegato n. 105: Layout • Misure di Coordinamento: prevedere la separazione delle attività (di cantiere e della committenza) e la delimitazione dell’area di lavoro e carico e scarico |
16. ALTRI CANTIERI: non presenti |
• Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
4.3 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
I lavori inizieranno con l’approntamento del cantiere che consisterà nella delimitazione di quest’ultimo al fine di impedirne l’accesso volontario o accidentale da parte di persone esterne ai lavori, la successiva installazione degli impianti di approvvigionamento di energia elettrica. Nel layout sono riportate le caratteristiche dell’organizzazione generale del cantiere, nel caso in cui fosse necessario modificare l’organizzazione per condizioni non prevedibili all’atto della progettazione dovranno essere concordate e approvate dal Coordinatore dell’Esecuzione e dal Direttore dei Lavori.
L’impresa affidataria ha l’obbligo non solo dell’attuazione degli aspetti organizzativi, ma anche del coordinamento fra le varie imprese sub contrattiste in merito all’uso, alla manutenzione e mantenimento in condizioni di sicurezza, in funzione dell’evoluzione del cantiere, a tal proposito dovrà predisporre delle procedure per l’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, impianti e mezzi di protezione collettiva da condividere con tutte le imprese esecutrici e i lavoratori autonomi e sorvegliare sul rispetto delle disposizioni contenute.
4.3.1 RECINZIONE DI CANTIERE, CON ACCESSI E SEGNALAZIONI
4.3.1.1 RECINZIONE
La recinzione dovrà avere caratteristiche idonee ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni, in particolare è prevista la realizzazione di delimitazione del cantiere costituita da rete metallica costituita da elementi modulari a maglia quadra fissata a pali e a contrappesi alla base con le caratteristiche indicate negli oneri della sicurezza.
La recinzione deve impedire l’accesso agli estranei e segnalare in modo inequivocabile la zona dei lavori, deve avere, salvo diverso avviso del regolamento edilizio comunale, un'altezza non inferiore a metri 2,00. Deve essere costituita con delimitazioni robuste e durature corredate da richiami di divieto e pericolo. Tali misure devono anche essere supportate da cartelli indicatori.
In zona trafficata da pedoni e/o da veicoli la recinzione deve essere illuminata. L'illuminazione non dovrà costituire un pericolo elettrico, pertanto dovrà essere a bassissima tensione di alimentazione, fornita da sorgente autonoma o tramite trasformatore di sicurezza, o se posta ad un'altezza superiore a 200 centimetri da terra anche a bassa tensione (220 Volt) ma con idoneo grado d'isolamento e protezione.
Per la protezione dei pedoni, se non esiste un marciapiede o questo sarà occupato dal cantiere, si provvedere a delimitare un corridoio di transito pedonale, lungo il lato o i lati prospicienti il traffico veicolare, della larghezza di almeno 1,00 metro.
Viste le caratteristiche della struttura, in cui si inserisce il cantiere, che non consente la sospensione delle attività didattiche durante i lavori, sarà necessario creare diverse aree di lavoro ognuna con le sue delimitazioni separazioni e cartellonistica di sicurezza pertinente ai rischi specifici presenti all’interno dell’area, pertanto è stata individuata come recinzione quella con elementi modulari a pannelli per consentire una versatilità nella distribuzione logistica delle aree che venga incontro alle esigenze del cantiere pur mantenendo una separazione delle aree di lavoro.
La cartellonistica di sicurezza da posizionare in corrispondenza degli accessi alle varie zone di lavoro deve contenere i cartelli di divieto, pericolo e prescrizioni, in conformità al titolo IV del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i., mentre il cartello di identificazione di cantiere dovrà essere posizionato in corrispondenza dell’ingresso (accesso principale) ce dovrà essere conforme alla circolare del ministero dei lavori pubblici n. 1729/ul 01/06/1990.
In zona trafficata da pedoni e/o da veicoli la recinzione deve essere illuminata. L'illuminazione non dovrà costituire un pericolo elettrico, pertanto dovrà essere a bassissima tensione di alimentazione, fornita da sorgente autonoma o tramite trasformatore di sicurezza, o se posta ad un'altezza superiore a 200 centimetri da terra anche a bassa tensione (220 Volt) ma con idoneo grado d'isolamento e protezione.
Il personale privo dei DPI necessari allo svolgimento delle lavorazioni e del tesserino di riconoscimento non può accedere alle aree di lavoro, compito di vigilare spetta al Capocantiere dell’impresa affidataria.
4.3.1.2 ACCESSI
Il cantiere presenta gli accessi, come individuati nella planimetria:
- un accesso per veicoli e mezzi di cantiere (portone a due ante di larghezza di 3,5 m),
- accesso pedonale
L’accesso all’area avviene direttamente da via Tolara di sopra, con ampio portone con ingresso riservato per i mezzi di cantiere in corrispondenza dell’ingresso a sud, l’altro accesso (al civico 50 sarà fruibile dai dipendenti/utenti dell’università).
L’accesso degli addetti al cantiere ai rispettivi luoghi di lavoro deve avvenire lungo precorsi predisposti ed esistenti mantenendo una velocità ridotta perché non tutti i percorsi possono essere separati è possibile che una parte siano promiscui con quelli dell’attività universitaria, dal momento che il personale di cantiere fruirà dei servizi igienici messi a disposizione dall’attività universitaria.
In corrispondenza dell’ingresso dovrà essere posizionata idonea segnaletica di divieto, prescrizione e avvertimento che informi il personale e terzi in merito ai pericoli, i rischi e la condotta da rispettare nel cantiere. In corrispondenza dell’accesso carrabile dopo il cancello di cantiere dovrà essere posizionata un cancello automatico che sarà movimentato dal responsabile degli accessi e che dovrà consentire l’ingresso al solo personale autorizzato. I mezzi in ingresso dovranno procedere a velocità ridotta (passo d’uomo).
4.3.1.3 SEGNALAZIONI
Il cartello di cantiere deve essere posizionato all’entrata del cantiere e deve contenere tutte le indicazioni necessarie a identificare la tipologia del cantiere, le caratteristiche dei lavori e dei soggetti intervenienti.
I cartelli andranno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad un'altezza e in una posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in caso di rischio generico ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile.
Ferme restando le disposizioni del D.Lgs. 81/08, in caso di cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale.
Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la presenza.
L’elenco che segue può essere modificato dal coordinatore per l’esecuzione al variare delle attività svolte all’interno di cantiere e della programmazione.
Cartelli | Collocazione | Cartelli | Collocazione |
quadri elettrici di cantiere | accesso al cantiere e postazioni di lavoro interessate dalla produzione di polvere fumi vapori | ||
accesso al cantiere e alle singole aree di lavoro | accesso al cantiere e postazioni di lavoro | ||
zone interessate da apparecchi di sollevamento carichi | accesso al cantiere | ||
In accesso all’area di intervento | accesso al cantiere e postazioni di lavoro | ||
zone interessate da apparecchi di sollevamento carichi | accesso al cantiere in prossimità dei posti di lavoro con l’utilizzo di attrezzature che proiettano schegge | ||
quadro elettrico di cantiere | accesso al cantiere da collocare vicino alle macchine rumorose | ||
accesso al cantiere | accesso al cantiere | ||
nell’area con pericolo di caduta materiale dall’alto (Trabattelli) | nei pressi delle attrezzature con organi in movimento, delle aree di lavoro con sostanze insudicianti. | ||
accesso a cantiere e percorsi con attraversamento mezzi | accesso al cantiere | ||
all’ingresso del cantiere | accesso alle zone con pericolo di caduta dall’alto in particolare sotto i trabattelli | ||
nel locale dove è conservata la cassetta di pronto soccorso | nei pressi degli estintori | ||
Lungo i percorsi carrabili | Lungo i percorsi pedonali in piano e lungo la rampa che conduce al piano interrato. |
ATTRAVERSAMENTO PEDONI | Su percorso carrabile in corrispondenza dell’incrocio con percorsi pedonali | ATTRAVERSAMENTO MEZZI | Su percorso pedonali in corrispondenza dell’incrocio con percorsi carrabili |
4.3.1.4 DELIMITAZIONE AREE DI LAVORO
• L’area di lavoro deve essere segnalata e recintata
• La recinzione deve essere completa ed efficiente, atta ad impedire l’ingresso di terzi o estranei
• La recinzione deve essere adeguatamente segnalata (divieto di accesso ai non addetti)
Periodi non presidiati:
• L’area di lavoro, in particolare nei periodi non presidiati deve essere segnalata e recintata
• I quadri, le macchine o le apparecchiature accessibili o gli impianti non ancora terminati o messi in sicurezza devono essere disattivati
• La recinzione deve essere adeguatamente segnalata (divieto di accesso ai non addetti) e visibile anche nelle ore notturne in caso interessi zone di viabilità (con segnali conformi al CdS)
La segnaletica deve rispettare i requisiti minimi stabiliti dal Titolo V del D.Lgs. 81/2008.
Cartelli di DIVIETO di forma rotonda e pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un’inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello).
Cartelli di AVVERTIMENTO di forma triangolare e pittogramma nero su fondo giallo; bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello).
Cartelli di PRESCRIZIONE di forma rotonda e pittogramma bianco su fondo azzurro (l’azzurro deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello).
Cartelli di SALVATAGGIO di forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello).
Cartelli
per
le
ATTREZZATURE
ANTINCENDIO di forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello).
4.3.1.5 SEGNALAZIONI PER I MANOVRATORI DI APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
4.3.2 SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI
Tutti i box e baraccamenti temporanei di cantiere (spogliatoi, uffici, refettori, locali di riposo, magazzini, ecc.) devono essere predisposti nel rispetto dei disposti del D.Lgs. 81/08 e del “Regolamento Comunale di Igiene” ai quali si rimanda per la definizione delle caratteristiche minime richieste.
Tutti i box devono essere collegati all’impianto di terra del cantiere e devono disporre di un impianto elettrico rispondente ai requisiti delle norme CEI 64-8.
Il definitivo posizionamento di tali strutture entro l’area di cantiere sarà definito successivamente di concerto tra il CSE e l’impresa affidataria.
La superficie dei locali deve essere tale da consentire, una dislocazione delle attrezzature, degli arredi, dei passaggi e delle vie di uscita rispondenti a criteri di funzionalità e di ergonomia per la tutela e l’igiene dei lavoratori, e di chiunque acceda legittimamente ai locali stessi.
I locali di riposo e di refezione devono essere forniti di sedili e di tavoli, ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda. Il pavimento e le pareti devono essere mantenute in buone condizioni di pulizia.
Dovranno essere a disposizione dei lavoratori:
• Spogliatoio
o devono disporre di adeguata aerazione, essere illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda, muniti di sedili ed essere mantenuti in buone condizioni di pulizia.
o devono essere dotati di attrezzature che consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro.
• Servizi igienici (gabinetti e lavabi)
o devono essere dotati di un sistema di scarico nel rispetto della normativa vigente. Nel caso ciò non sia possibile occorre predisporre servizi igienico-sanitari di tipo chimico.
o devono essere costruiti in modo da salvaguardare la decenza e mantenuti puliti.
o i locali che ospitano i lavabi devono essere dotati di acqua corrente, se necessario calda e di mezzi detergenti e per asciugarsi.
• Locale refettorio – mensa qualora i lavoratori non dispongano di buoni pasto per pubblici esercizi limitrofi ovvero non consumino direttamente i pasti nelle proprie abitazioni
• E’ vietato consumare pasti direttamente nel cantiere, al di fuori del locale mensa
Per l’esecuzione dei lavori in oggetto del Piano di Sicurezza è ipotizzata una presenza simultanea massima di 10 lavoratori.
Pertanto, per garantire i seguenti servizi igienico/assistenziali:
• Acqua potabile e quella necessaria per l’igiene personale per ogni lavoratore
• 1 lavandino ogni 5 lavoratori
• 1 gabinetto ogni 10 lavoratori
• 1 doccia ogni 10 lavoratori
• siano predisposti almeno:
• n° 3 lavabi
• n° 2 servizi igienici in prossimità degli uffici di cantiere e spogliatoi
• n° 2 docce
• Locali spogliatoi per l’impresa principale e le Ditte incaricate di eseguire lavori in subappalto, deve essere garantita comunque una superficie minima di mq 1,00 per ogni addetto occupato per turno (RUE Cesena).
La disponibilità di tali presidi dovrà essere assicurata tramite le strutture messe a disposizione della committenza e riservate al personale che potranno essere concordate direttamente con il referente di struttura ad eccezione degli uffici di cantiere e deposito attrezzi per i quali sarà necessario allestire un box.
Dovrà essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente sia per uso potabile che per uso igienico.
Per la provvista, conservazione e distribuzione dell’acqua devono osservarsi le norme igieniche atte ad evitarne l’inquinamento.
Salvo situazioni contingenti, sia garantita una quantità di acqua per lavoratore in quantità sufficiente, tanto per uso potabile quanto per lavarsi.
La disponibilità di acqua potabile dovrà essere assicurata tramite le strutture preesistenti o l’apporto di acqua in bottiglie.
4.3.3 VIABILITA’ PRINCIPALE DI CANTIERE
La viabilità è costituita dalla capacità di movimentazione, agevole e sicura, fornita dalle vie di circolazione, dai passaggi, dalle rampe, dai viottoli e dalle scale, per le persone, attrezzature e mezzi di trasporto utilizzati.
Per evitare rischi di caduta, scivolamenti e contusioni, le vie di transito di cantiere devono essere tenute sgombre da materiale che può costituire intralcio alla normale circolazione delle persone.
Per quello che riguarda i veicoli, solo quelli utilizzati per l’esecuzione dei lavori ed il trasporto dei materiali potranno accedere alle aree operative.
Ogni macchina deve essere assegnata ad un conduttore in possesso dei requisiti professionali richiesti dalla particolare natura del mezzo e delle operazioni da eseguire.
Tutti i veicoli e mezzi utilizzati all’interno delle aree di lavoro devono ottemperare alle disposizioni di legge applicabili.
Ogni alternativa proposta dalla ditta appaltatrice verrà esaminata/concordata con il coordinatore per l’esecuzione dei lavori dovranno comunque essere rispettate le seguenti prescrizioni:
• Prestare attenzione a che i materiali siano correttamente posizionati e non costituiscano pericolo per il transito
• Qualora i passaggi siano destinati al transito delle persone e dei veicoli, la loro larghezza sia valutata al fine consentire il passaggio contemporaneo delle une e degli altri
• Siano segnalati i pericoli derivanti dalla contemporanea presenza di veicoli e persone, con cartellonistica di avvertimento per gli uni e gli altri
• Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi siano illuminati con luce naturale o artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilità
• Per consentire l'allontanamento delle persone che si trovino esposte al pericolo dell'eventuale caduta di un carico sospeso, il passaggio deve essere tempestivamente preannunciato con segnalazione acustica, vocale o gestuale
• Lungo le vie di transito non siano depositati materiali che possono costituire pericolo per i lavoratori, accatastamenti disordinati ecc.
• Mantenere le seguenti distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette
Un (kV) | Distanza minima consentita (m) |
≤ 1 | 3 |
10 | 3,5 |
15 | 3,5 |
132 | 5 |
220 | 7 |
380 | 7 |
4.3.4 IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITA’, ACQUA E GAS
All’atto dell’impostazione del cantiere devono essere predisposti tutti gli impianti tecnologici temporanei necessari all’effettuazione in sicurezza dei lavori.
In particolare devono essere realizzati gli impianti di distribuzione dell’energia elettrica, verificare la rete di terra presente
Il collegamento a terra deve essere assicurato per tutti gli impianti e gli utensili elettrici che non sono del tipo a doppio isolamento, per le strutture metalliche che possono risultare in tensione in caso di guasto o per le opere provvisionali metalliche di tipo non mobile nei casi previsti dalle norme CEI 64-8.
Nel caso siano previsti lavori in condizioni di scarsa illuminazione naturale occorrerà prevedere un impianto di illuminazione di tipo fisso ed un eventuale impianto di illuminazione con lampade di tipo portatile alimentate a 00 X.
Xx xxxxxxx xxx xxxxx di lavoro curare che l’alimentazione elettrica e idrica sia disattivata.
Impianto elettrico di cantiere
Il collegamento delle attrezzature elettriche necessarie per le lavorazioni sarà effettuato tramite l’allacciamento elettrico dell’attività preesistente. Sarà preventivamente valutato se potrà essere adeguato al carico massimo assorbibile e alle condizioni operative prevedibili a cura del committente o dell’impresa appaltatrice, in particolare l’efficienza dell’impianto di messa a terra e protezione contro sovraccorrenti. Eventuali necessità diverse che dovessero sorgere con il progredire dei lavori saranno valutate anche al fine di adeguare la fornitura e l’impianto elettrico.
La derivazione a valle del contatore, dovrà essere protetta da interruttore onnipolare (entro tre metri), il cui distacco toglie tensione a tutto l'impianto.
Da questo punto partirà la linea che alimenta il quadro generale con summontato un interruttore generale magnetotermico opportunamente tarato contro le sovracorrenti (sovraccarichi e cortocircuiti), che alimenta le linee dell'impianto di cantiere, ognuna delle quali deve essere protetta da un interruttore differenziale (Id<0.3- 0.5°). Completeranno l'impianto eventuali quadri secondari e quadretti di piano.
Tutti i quadri elettrici di cantieri devono essere conformi alla norma CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) con grado di protezione minimo IP43 (IP44 secondo la Guida CEI 64-17 fasc. n. 5492). La rispondenza alla norma di un quadro di cantiere (ASC) è verificata tramite l'applicazione sul quadro di una targhetta dove sono leggibili il nome del costruttore e marchio di fabbrica dell'ASC, la designazione del tipo o numero d'identificazione; EN 60439-4, la natura e il valore nominale della corrente; le tensioni di funzionamento di impiego e nominale. Ogni quadro deve avere un dispositivo per l'interruttore di emergenza, se il quadro non è chiudibile a chiave può assolvere a tale scopo l'interruttore generale di quadro.
Le linee devono essere costituite:
- per posa mobile, con cavi del tipo H07RN-F o di tipo equivalente ai fini della resistenza all'acqua e all'abrasione, in ogni caso opportunamente protetti contro i danneggiamenti meccanici (transito di persone e mezzi, movimentazione carichi a mezzo di gru e autogrù);
- nella posa fissa, devono essere interrate ad una profondità non inferiore a 0,50 metri e protette superiormente con laterizi. Le prese a spina devono essere conformi alla norma CEI EN 60309 (CEI 23-12) e approvate da IMQ, con grado di protezione non inferiore ad IP44. Le prese a spina devono essere protette da interruttore differenziale da Id=0,03°. Le prese a spina delle attrezzature di potenza superiore a 1000 W devono potersi inserire o disinserirsi a circuito aperto.
Illuminazione di cantiere
In cantiere deve essere garantito un livello di illuminamento non inferiore a 30 lux, ottenuta tramite:
- lampade o proiettori alimentati a 220 V direttamente dalla rete (grado di protezione IP55);
- o lampade a bassissima tensione di sicurezza (obbligatorie nei luoghi conduttori ristretti) tramite trasformatore di sicurezza;
- lampade a sorgente autonoma (segnalazione di cantiere e nei luoghi conduttori ristretti). *
Per i cantieri la tensione limite di contatto (UL) è limitata a 25V c.a. e 60V c.c.. Pertanto in un cantiere caratterizzato da un impianto TT (senza propria cabina di trasformazione), la protezione dai contatti indiretti sarà realizzata con una resistenza dell'impianto di terra di valore massimo pari a Rt=25/I, dove I è il valore in ampere della corrente di intervento in 5 secondi del dispositivo di protezione.
Prescrizioni:
• L’impianto sia realizzato a regola d’arte da parte di ditta abilitata (richiedere apposita dichiarazione di conformità dall’installatore)
• L'impianto dovrà essere dotato di protezioni da sovraccarichi e sovratensioni e contro contatti diretti e indiretti (particolare attenzione a che tutte le linee siano protette da differenziali ad alta sensibilità)
• I quadri da installare siano di tipo ASC o a sicurezza equivalente con indicazione dei circuiti comandati e i cavi di tipo H07RN-F o a sicurezza equivalente
• Progettare l’impianto di cantiere tenendo conto della potenza massima assorbita dalle attrezzature presumibilmente presenti e adattare l’impianto in caso di utilizzi più intensivi non previsti
• Controllare il sistema di messa a terra presente.
• Collegare a terra gli impianti in luoghi normalmente molto umidi o in prossimità di grandi masse metalliche e gli utensili portatili non dotati di doppio isolamento
• Tutti gli utensili e/o attrezzature elettriche devono essere in buono stato e tale situazione va preventivamente verificata prima dell’utilizzo, ove possibile utilizzare materiale e attrezzature elettrici dotati di marchio di qualità (IMQ o simili).
• Il grado di isolamento delle prese a spina tenga conto delle condizioni ambientali (almeno IP44, se sono soggette a getti d’acqua, devono avere un grado di protezione IP67)
• Progettare le vie di passaggio delle linee, via via con il proseguo dei lavori, in modo che non subiscano schiacciamenti o danneggiamenti
• I conduttori flessibili per derivazioni provvisorie o per l'alimentazione di apparecchi mobili devono avere rivestimento isolante resistente ad usura meccanica
• I cavi elettrici non devono subire torsioni o schiacciamenti
• Proteggere adeguatamente eventuali tratti di cavo stesi lungo le vie di passaggio
• Controllare che gli utensili portatili siano collegati a terra o provvisti di doppio isolamento
• Prima di procedere alle lavorazioni controllare il buono stato di tutta l’attrezzatura elettrica
Il calcolo della potenza necessaria sarà dato dalla somma di tutte le energie richieste moltiplicata per un coefficiente di contemporaneità (minore di 1) che tenga conto di tutti gli apparecchi che possono essere attivati contemporaneamente.
Vedi scheda: rischi comuni - rischio elettrico.
Vedi scheda: Organizzazione di cantiere - Viabilità
Prima di ogni operazione con pericolo di contatto con linee aeree, preesistenti o installate successivamente nel cantiere o con linee sotterranee, verranno prese adeguate precauzioni a cura dell’impresa che sta eseguendo le operazioni in questione (isolamento linee aeree con comunicazione all’ente fornitore; disattivazione impianti sotterranei o loro protezione).
4.3.5 IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
La protezione contro i contatti indiretti potrà essere assicurata:
- mediante sorgente di energia SELV e PELV (tensione nominale =50 V c.a. e 120 V c.c.);
- mediante impianto di terra coordinato con interruttore differenziale idoneo*;
- mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente;
- per mezzo di luoghi non conduttori;
- per separazione elettrica.
Gli impianti elettrici installati nei locali servizi del cantiere (baracche per uffici, bagni, spogliatoi, ...) possono essere di tipo ordinario (norma CEI 64-8).
4.3.5.1 Baracca di cantiere
Quanto sopra vale anche per la “baracca” di cantiere variamente adibita (spogliatoio, ufficio ecc.), nel caso che anche la stessa sia completamente metallica.
Occorrerà verificare che la stessa presenti verso terra una Resistenza superiore a 200 Ohm per non necessitare del collegamento di terra.
Spesso le baracche di cantiere sono appoggiate su travi di legno; in questo caso specifico certamente la loro resistenza verso terra sarà superiore ai suddetti 200 Ohm e quindi le stesse non potranno risultare delle masse estranee.
Quanto poi all’impianto elettrico al loro interno, questo dovrà essere ben realizzato, con conduttori all’interno di tubazioni isolanti, oppure cavi del tipo FG7 o H07RNF di classe II, tali cioè da non rendere la baracca metallica come una massa in quanto NON facente parte dell’impianto elettrico.
RESISTENZA VERSO TERRA ≥ 200 Ω
NON VA ESEGUITO IL COLLEGAMENTO A TERRA
Con il D.P.R. 462 del 22 Ottobre 2001, è stata definita la procedura per la denuncia di installazione dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
In particolare il decreto prevede che la messa in esercizio dell’impianto di messa a terra venga effettuata dopo la verifica eseguita dall’installatore che rilascia la dichiarazione di conformità, entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all’ASL territorialmente competenti.
4.3.6 OPERE PROVVISIONALI COMUNI, PARAPETTI PROTEZIONI DELLE ZONE CON PERICOLO DI CADUTA
Non è prevista la presenza di ponteggi ma di trabattelli considerata la natura dei lavori perlopiù impiantistici
Prescrizioni:
• La base dell’opera provvisionale deve essere adeguatamente delimitata e segnalato mediante il divieto di accesso ai non addetti ai lavori.
• Le aree sottostanti i lavori, le aree con pericolo di caduta dall’alto di materiale e di persone devono essere delimitate e segnalate contro il rischio nei confronti di persone nell’area sottostante.
• Durante la fase di montaggio, trasformazione e smontaggio dell’opera provvisionale devono essere presenti operai che hanno svolto apposito corso di formazione e deve essere vietato l’accesso ai non autorizzati. Le aree di lavoro devono essere segnalate e delimitate.
• Il trabatello deve essere allestito come previsto nel libretto ministeriale e completo in ogni parte compresi gli stabilizzatori.
Gli operai dovranno oltre ad attenersi alle indicazioni del capo cantiere che seguano attentamente le seguenti precauzioni:
• non gettare né lanciare attrezzature e materiale
• non saltare
• impiegare sempre scarpe antinfortunistiche, casco, indumenti da lavoro e guanti, imbracature ed accessori quando previsto durante la fase di utilizzo del ponteggio
• non depositare materiale in prossimità del perimetro del piano;
• verificare che le aree sottostanti i lavori siano delimitati e che sia impedito l’accesso ai non addetti ai lavori.
• durante i lavori è fatto assoluto divieto di mangiare, bere alcolici e superalcolici.
4.3.7 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO PER LA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA DATORI DI LAVORO COMPRESI I LAVORATORI AUTONOMI
I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno provvedere alla informazione formazione dei propri lavoratori in merito ai contenuti del Piano di Sicurezza e Coordinamento e del Piano Operativo di Sicurezza che verrà redatto dalle imprese esecutrici dei lavori.
Tutte le comunicazioni trasmesse dal CSE all’affidataria devono essere da questa inoltrate a tutte le imprese e i lavoratori autonomi coinvolti.
Il coordinatore per l’esecuzione deve essere preventivamente informato sulle imprese e/o lavoratori autonomi chiamati ad operare in cantiere sia da parte delle impresa affidataria sia da parte della Committenza ai sensi del D.Lgs. 81/08. Il loro accesso è subordinato alle verifiche, previste per Xxxxx, in capo al CSE ed imposti dai dettami di cui al .Lgs. 81/08.
In occasione dell’ingresso di una nuova ditta il coordinatore organizzerà una riunione di coordinamento fra il datori di lavoro della ditta e l’affidataria, ed eventualmente se la particolarità della lavorazione lo richiede (lavorazione critica o interferente) anche con le altre impese e lavoratori autonomi presenti in cantiere, in modo da favorire la cooperazione e il coordinamento delle attività e la loro reciproca informazione, a conclusione dell’incontro sarà stilato un verbale sottoscritto dai presenti e diffuso a tutte le ditte e lavoratori autonomi a cura dell’affidataria.
4.3.8 EVENTUALI MODALITA’ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA MATERIALI
L’impresa dovrà coordinare la fase di fornitura e stoccaggio del materiale nel cantiere da parte dei fornitori ed imprese in subappalto. A tal proposito l’affidataria dovrà predisporre una procedura necessaria per informare i fornitori in merito ai rischi legati al cantiere ed alla condotta da osservare per cantiere.
In particolare l’accesso di mezzi con finalità esclusive di fornitura di materiali, esclusa qualsiasi attività di lavoro che non sia il carico e lo scarico, è ammessa alle seguenti condizioni:
- l’accesso deve avvenire dietro ordine del Capo Cantiere o suo sostituto incaricato e deve svolgersi con il controllo diretto personale del direttore di cantiere o di un preposto incaricato, che sovrintende per tutta la durata delle operazioni di carico/ scarico alle movimentazioni dei mezzi, ed alle attività dei lavoratori.
- I trasportatori non devono per nessun motivo partecipare alle operazioni di lavoro, devono restare nelle immediate vicinanze del veicolo senza recarsi nelle posizioni di lavoro o in altre posizioni all’interno del cantiere. Si ricorda che i trasportatori, nel caso abbiano necessità di scendere dal mezzo (ad esempio per aprire il portellone, ecc.) dovranno indossare i DPI minimi richiesti (casco, scarpe antinfortunistiche e giubbetto ad alta visibilità).
4.3.9 DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE
Non sono previsti impianti fissi di cantiere.
4.3.10 DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO
Il materiale occorrente per la lavorazione deve essere sistemato in apposite aree in modo da non creare pericoli per la circolazione delle persone e dei mezzi.
• I posti di lavoro fissi che si trovano in zone di pericolo caduta gravi siano idoneamente protette con tettoia alta non più di 3 metri dal suolo
• Affissione di idonea segnaletica quando vi siano specifici e ulteriori rischi
• Dovrà essere interdetto il passaggio sotto le aeree di movimentazione materiale per evitare le conseguenze delle cadute accidentali dei gravi.
• Durante i lavori di sollevamento a mezzo autogru o gru su carro del materiale in cantiere, il personale dovrà utilizzare idonei funi/catene e ganci (verifica trimestrale), delimitare e segnalare le aree di lavoro, procedere al posizionamento degli stabilizzatori prevedendo tavolato da inserire sotto il piede dello stabilizzatore e previa verifica della portata del terreno e/o presenza di sottoservizi nell’area di intervento, non sovraccaricare oltre il limite di portata dell’autogru, accertarsi che il carico sia ben legato e fissato in modo da non cadere a terra, portarsi a debita distanza di sicurezza durante il sollevamento e la discesa, avvicinarsi al carico quando lo stesso si trovi a meno di 1,5 mt dal piano di calpestio.
L’affidataria dovrà definire una procedura di dettaglio condivisa con gli operatori direttamente interessati per il carico e scarico da mezzi operativi.
4.3.11 ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO DI MATERIALI E RIFIUTI Deposito attrezzature
Prima di scaricare e mettere in funzione le attrezzature ed eseguire le lavorazioni si valuta:
• lo stato del terreno
• l’eventuale modifica della viabilità di cantiere a tutela dei lavoratori
• la congruenza degli allacciamenti alle attrezzature
• la presenza e idoneità delle opere provvisionali
• la presenza di eventuali zone con pericoli di caduta materiali
• la presenza di lavorazioni interferenti e la modifica del programma di lavoro in caso di rischi trasversali non minimizzabili (cfr schede di fase)
Deposito materiali e rifiuti
L' Impresa è tenuta, con oneri a suo carico, alla raccolta e smaltimento di tutti i rifiuti speciali e/o pericolosi prodotti in cantiere e comunque di qualsiasi natura ad ottemperare alle cogenti norme dello Stato Italiano ed in particolare al D.Lgs. 152/2006. A tal proposito si chiede di adempiere e fare ottemperare all'art. 186 del suddetto Decreto. In particolare i rifiuti prodotti (quali per esempio macerie, polistirolo, plastica, ferro, legno) devono essere frazionati e raccolti in contenitori separati e differenziati, in luogo e posizione come indicato nel layout di cantiere. Tali rifiuti devono poi essere smaltiti con il conferimento a Ditte o Enti (pubblici o privati) iscritti in appositi Albi ed autorizzati dalla Provincia, ai sensi dell' art. 33 del D.L. 22/97. E' assolutamente vietato bruciare i rifiuti all'interno dell'area di cantiere. Sarà cura dell'Impresa scegliere la Ditta appropriata, adottare le procedure previste per lo smaltimento e verificare la possibilità del trasporto in proprio dei rifiuti stessi.
Soluzioni alternative a quelle indicate in layout potranno essere proposte dall’affidataria e concordate con il CSE in fase esecutiva.
Il lay-out definitivo realizzato in collaborazione con l’impresa capocommessa dovrà riportare le seguenti indicazioni:
• recinzione di cantiere ed accessi pedonali e carrabili;
• posizione box e servizi di cantiere;
• viabilità di cantiere;
• aree stoccaggio materiali di costruzione;
• aree stoccaggio materiali di risulta;
• aree stoccaggio materiali / prodotti pericolosi;
• posizione dei quadri elettrici;
• posizione impianti fissi di cantiere (silos, gru, centrale betonaggio, ecc.);
• aree di sosta e carico/scarico automezzi;
• percorsi delle linee degli impianti tecnologici e punti di sezionamento;
• aree di interferenza extra cantiere (ed eventuali segregazioni);
• estintori e presidi antincendio;
• presidi di primo soccorso e di emergenza;
• telefono di emergenza;
• punti di raduno;
• altre informazioni rilevanti ai fini della sicurezza.
Il layout di cantiere dovrà essere sempre aggiornato in funzione dell’evoluzione dei lavori e condiviso con il CSE e le altre imprese e secutrici e i lavoratori autonomi presenti in cantiere ciò permetterà di monitorare continuamente gli spazi a disposizione nel caso di variazioni in corso d’opera delle attività e/o delle modalità di lavoro. Il layout aggiornato deve essere esposto in bacheca.
Elaborato di Riferimento: Allegato S105_Layout
4.3.12 TUTELA DEI TERZI ESPOSTI ALL’ATTIVITA’ DI CANTIERE
Al fine di non esporre a rischi i visitatori ed i passanti occorre predisporre i seguenti apprestamenti di sicurezza:
• delimitazione dell’area di cantiere con adeguata recinzione;
• apposizione del cartello di divieto di transito e accesso ai non addetti ai lavori;
• predisposizione di tutte le aree di stoccaggio dei materiali per la realizzazione dell’opera all’interno del cantiere;
• delimitazione e segnalazione delle aree di sosta ed evoluzione dei mezzi che dovranno operare
• presenza durante le operazioni che prevedono l’impiego od il transito di mezzi e materiali di personale dell’impresa esecutrice dei lavori che possa segnalare adeguatamente eventuali pericoli ed assistere le persone in transito;
• limitazione, per quanto possibile, delle lavorazioni rumorose ed esecuzione delle medesime nel rispetto dei limiti di inquinamento acustico previsti dalla Legge 447/91 e da altra normativa applicabile ed esclusivamente negli orari consentiti in modo tale da minimizzare il disagio per le persone che abitano, lavorano o transitano nelle adiacenze del cantiere.
Allegati di riferimento: Allegati di riferimento: Procedura 09_Gestione_accessi
4.3.13 ASPETTI COMPORTAMENTALI
Il comportamento inadeguato di un singolo lavoratore può compromettere la propria e l’altrui sicurezza, pertanto le maestranze, devono rispettare i seguenti principi fondamentali:
• Osservare le misure di sicurezza già predisposte dal datore di lavoro.
• Usare con la dovuta cura i dispositivi di sicurezza e tutti i mezzi di protezione predisposti.
• Segnalare tempestivamente al preposto alla sicurezza del cantiere le eventuali deficienze o anomalie dei dispositivi e dei mezzi di protezione, nonché tutte le altre condizioni che potrebbero compromettere la sicurezza individuale o collettiva, adoperandosi nell’ambito della rispettiva competenza ad eliminare o quanto meno a ridurre le eventuali deficienze.
• Non rimuovere o modificare, senza la preventiva autorizzazione del preposto alla sicurezza del cantiere, dispositivi o altri mezzi di protezione.
• Non eseguire, di propria iniziativa, operazioni o manovre che possano compromettere la propria o altrui sicurezza.
• L’uso di apparecchiature elettriche, di macchine o impianti deve essere riservato esclusivamente a personale appositamente specializzato.
• Osservare le norme di circolazione interna e l’apposita segnaletica di circolazione interna.
• L’uso degli automezzi è esclusivamente riservato a personale competente e regolarmente autorizzato; qualsiasi (eventuale) veicolo all’interno del cantiere deve procedere con velocità moderata e con tutte le cautele che il cantiere richiede.
• Non lasciare mai sui pavimenti e passaggi materiali che possano ostacolare la libera circolazione.
• Non utilizzare attrezzature di proprietà di altre ditte presenti in cantiere, se non dopo averne ricevuto formale autorizzazione dal responsabile della ditta stessa, previa verifica della rispondenza delle stesse alle norme di sicurezza e previa autorizzazione del responsabile della propria ditta.
• Seguire le indicazioni contenute nel piano di sicurezza.
• Coordinarsi con le altre ditte presenti in cantiere, con la committenza o ditta appaltatrice nell’esecuzione di lavori pericolosi
• Dotare i propri addetti di cartellino di riconoscimento visibile, con il nominativo dell’azienda e della persona. l’ottimizzazione delle aree di deposito e transito di cantiere sarà raggiungibile mediante la realizzazione di un Lay-out dettagliato, ma soprattutto tramite un continuo aggiornamento dello stesso che permetterà di monitorare continuamente gli spazi a disposizione nel caso di variazioni in corso d’opera delle attività e/o delle modalità di lavoro.
4.4 LAVORAZIONI
Contenuti del capitolo: Scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento alle lavorazioni, suddividendo le singole lavorazioni in fasi di lavoro e in sottofasi di lavoro, ed effettua l’analisi dei rischi presenti, con riferimento all’area e alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze, ad esclusione di quelli specifici propri dell’attività dell’impresa, facendo in particolare attenzione ai seguenti rischi:
Esplicitando per ogni elemento le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro (tavole e disegni tecnici esplicativi) e le misure di coordinamento.
4.4.1 SORGENTI DI RISCHIO DOVUTI ALLE LAVORAZIONI DI CANTIERE E RELATIVI RISCHI
I rischi concreti individuati in riferimento all’area di cantiere VERSO L’AREA CIRCOSTANTE sono i seguenti:
• Incendi connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere;
• Investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere
• Ribaltamento
• Scivolamenti, cadute a livello
• Caduta dall’alto di materiale e/o attrezzature e persone
• Movimentazione manuale dei carichi
• Esposizione a rumore
• Contatto con parti in tensione, elettrocuzione
• Urti, colpi, impatti e compressioni
• Polveri, gas e vapori
• Uso di sostanze chimiche.
Si riportano nella tabella sottostante le attività e fasi lavorative principali previste per l’esecuzione dell’opera oggetto del presente PSC.
Una sintetica analisi di rischio e le principali misure di prevenzione e protezione sono riportate al capitolo 4.8. Tali schede definiscono le norme generali di sicurezza da rispettare e non possono in alcun modo sostituire le analisi di rischio e le procedure di sicurezza contenute nei POS che le Imprese esecutrici dovranno fornire prima dell’inizio dei lavori.
Ai sensi della legislazione vigente, ogni singola impresa o lavoratore autonomo rimane completamente responsabile delle proprie attività, che dovranno essere dettagliate ed analizzate nei rispettivi POS.
La suddivisione in fasi lavorative secondo la distribuzione temporale di queste, consente di ottenere un elevato grado di precisione nell’analisi dei rischi. In tal modo infatti è possibile analizzare le singole attività lavorative previste nel programma dei lavori, individuando i rischi relativi alle procedure, alle attrezzature ed alle sostanze utilizzate.
In riferimento alla classificazione gerarchica che porta a suddividere il programma dei lavori in fasi, attività e lavorazioni, viene riportata di seguito la suddivisione in fasi lavorative e singole attività, rimandando all’analisi di rischio l’identificazione di eventuali lavorazioni per le attività che lo richiedono.
Ogni fase individuata verrà analizzata singolarmente nelle sezioni successive.
Si riporta l’analisi dei rischi (svolta secondo la metodologia descritta) al fine di ottenere un'identificazione completa e puntuale.
Le analisi di rischio delle singole attività comprendono i seguenti punti:
• identificazione di pericoli e rischi
• valutazione delle criticità di rischio
• principali misure di prevenzione e protezione da attuare
• richiami a successive schede ove necessario
• Infine sono indicate le misure di tutela previste per un’efficace mitigazione dei rischi analizzati.
Nella scheda di ciascuna fase sono riportate le misure di tutela volte a minimizzare i rischi ritenuti più gravi. Altri rischi, che possono ugualmente portare a conseguenze non sottovalutabili, hanno genesi direttamente connessa all’utilizzo di attrezzature, manipolazione di sostanze, mancato utilizzo di DPI ecc..
Alcune delle lavorazioni analizzate hanno una problematica più vasta e a volte difficilmente prevedibile in sede di stesura del presente documento; tali argomenti sono eventualmente richiamati nelle schede delle lavorazioni e rischi comuni e trasversali.
Il complesso delle misure di tutela si deve intendere principalmente individuato da quanto indicato direttamente nella scheda della fase; le necessarie specificazioni hanno sede più consona (anche al fine di rendere maggiormente fruibile il presente piano di sicurezza) nelle schede di attrezzature, sostanze, lavorazioni, DPI.
4.5 RISCHI SPECIFICI E TRASVERSALI ALLE LAVORAZIONI
In riferimento alle lavorazioni, il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed effettua l'analisi dei rischi aggiuntivi, rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi, connessi in particolare ai seguenti elementi:
• Incendi e/o esplosioni connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere;
• al rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere;
• Caduta dall’alto di materiale e/o attrezzature e persone
• ai rischi derivanti da estese demolizioni;
• al rischio di elettrocuzione;
• al rischio rumore;
• rischio dall'uso di sostanze chimiche.
• Ribaltamento, Scivolamenti, cadute a livello
• Movimentazione manuale dei carichi
• Esposizione a rumore
• Contatto con parti in tensione, elettrocuzione
• Urti, colpi, impatti e compressioni
• Polveri, gas e vapori
Per le schede dei suddetti rischi e le misure preventive e protettive si fa riferimento a quelli indicati nei Piani Operativi di Sicurezza delle singole imprese coinvolte che diventano parte integrante del presente piano.
4.6 ELENCO DEI MEZZI, DELLE MACCHINE, DELLE ATTREZZATURE E DEGLI UTENSILI IMPIEGATI DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI
Le macchine che verranno impiegate nell’esecuzione dei lavori dovranno essere conformi ai disposti del DPR 459/96 se commercializzate posteriormente all’entrata in vigore del suddetto decreto oppure conformi (e dotate di auto-dichiarazione di conformità redatta dal singolo DDL) alla legislazione ed alla normativa tecnica previgente (Norme ENPI, Norme UNI, D.Lgs. 81/08, ecc.) se messe in servizio antecedentemente all’entrata in vigore del DPR 459/96.
Tutte le macchine devono essere dotate di libretto di uso e manutenzione, regolarmente manutenzionate e dotate di tutte le protezioni per gli operatori, previste dalle norme applicabili.
Per nessuna ragione le protezioni di sicurezza possono essere rimosse.
Le macchine ed apparecchiature, quando previsto dalla legislazione vigente, devono essere corredate da libretto di omologazione e verbale di verifica periodica, effettuata dall’Organismo preposto, in corso di validità. Tutte le macchine, mezzi e attrezzature devono essere provvisti di targa (o equivalente) indicante il nominativo del proprietario.
Mezzi, macchine, attrezzature, utensili, dispositivi di protezione devono essere accuratamente verificati prima della messa in servizio e, quotidianamente, prima dell’impiego.
Il montaggio, l’installazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere effettuate solamente da personale specificamente abilitato ed autorizzato.
Al termine del turno lavorativo tutte le macchine e attrezzature dovranno essere nuovamente controllate e messe in sicurezza prevedendo che il successivo impiego delle medesime possa essere fatto anche da altro personale non a conoscenza di eventuali problematiche che potessero in qualche modo diminuire lo standard di sicurezza.
Su richiesta, ogni singola impresa dovrà mettere a disposizione del CSE il proprio piano di manutenzione.
Le attrezzature indicate nel seguito possono essere presenti nei vari luoghi di lavoro, utilizzate da diverse ditte
/ lavoratori autonomi. Effettuare il coordinamento previsto per l’utilizzo delle stesse verificandone l’idoneità in sé e in relazione alle lavorazioni da eseguire per quanto anche di competenza di ogni singola ditta utilizzatrice
/ lavoratore autonomo.
Per le schede delle attrezzature specifiche con indicati i rischi, le misure preventive e protettive e i DPI specifici si fa riferimento a quelli indicati nei Piani Operativi di Sicurezza delle singole imprese coinvolte che diventano parte integrante del presente piano. Al capitolo 4.8 sono indicate comunque le misure preventive e protettive da adottare con le attrezzature in funzione dei rischi prodotti al capitolo 4.8.
4.7 MATERIALI E SOSTANZE PERICOLOSE IMPIEGATE DURANTE I LAVORI
Durante l’esecuzione dei lavori oggetto del presente PSC verranno impiegate o saranno presenti in cantiere le seguenti sostanze chimiche per le quali sarà necessario conservare in cantiere le schede di sicurezza.
Tutti i contenitori o involucri di materiali potenzialmente pericolosi devono essere dotati di etichettatura di sicurezza a norma di legge.
I pericoli per la salute derivano da:
• possibile inalazione di prodotti chimici
• possibile contatto cutaneo di sostanze intossicanti o corrosive
• possibile contatto con occhi di sostanze intossicanti o corrosive
• ingestione accidentale, in questo caso vi sono i pericoli maggiori
Misure di tutela relative alla detenzione:
• Le aree adibite a deposito siano mantenute aerate
• L’area sia interdetta ai non addetti con apposita cartellonistica
• Appositi segnali di pericolo, prescrizione, obbligo, funzionali alle tipologia di rischio delle sostanze detenute (cfr. schede di sicurezza), siano apposti nei pressi
• Si eviti di stoccare i prodotti chimici a contatto diretto con superfici calde, fonti di innesco o esposti alla luce solare diretta
• Sui contenitori / fusti / condutture ecc. di agenti chimici siano apposti in modo visibile la segnaletica / etichettatura di sicurezza in modo tale da identificare chiaramente la natura del contenuto e gli eventuali rischi connessi
• Siano predisposti idonei bacini di contenimento o sistemi equivalenti per evitare spandimenti dei prodotti (per quantità non minime, in caso di presenza contingente di ingenti quantità di liquidi o materiali che possano creare spandimenti)
• I contenitori, fusti e simili siano mantenuti in buono stato di conservazione, regolarmente verificati con particolare riferimento all’ermeticità della chiusura e dell’involucro e sostituiti ove non garantiscano le condizioni di sicurezza
• Contenitori / aree / attrezzature siano regolarmente sorvegliati e manutenzionati e sottoposti a verifiche periodiche secondo le norme di buona tecnica e le normative applicabili
• Utilizzare / detenere / trasportare solo le quantità strettamente necessarie alle lavorazioni
• Utilizzare metodi di lavoro appropriati che garantiscono la sicurezza sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi secondo le istruzioni del produttore nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici
Misure di tutela relative all’impiego
• Prima di eseguire operazioni pericolose, avvertire chi lavora vicino affinché prenda le necessarie precauzioni
• Avvisare sempre il superiore in caso di incidenti o condizioni di non sicurezza
• Mantenere aggiornate e disponibili le schede di sicurezza delle sostanze chimiche e informare i lavoratori circa i contenuti e i precetti indicate delle stesse
• Preferire prodotti e sostanze chimiche a bassa tossicità o nocività; sia effettuata una valutazione preventiva delle sostanze / preparati pericolosi mirata alla selezione dei prodotti con minor pericolosità possibile, in particolare per effetti tossici, irreversibili o maggiormente pericolosi
• I locali ove si svolgono lavorazioni con prodotti pericolosi (vd. frasi di rischio nelle schede di sicurezza) siano dotati di idoneo sistemi di aspirazione generale/localizzato
• L'obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (Cfr. schede di sicurezza e schede informative) sia oggetto di formazione e informazione agli addetti e segnalato da apposita cartellonistica
• Non mescolare mai prodotti chimici diversi salvo ove non specificato nelle istruzioni d’uso
• Non travasare mai prodotti chimici in contenitori anonimi
• Prima dell’utilizzo leggere attentamente le istruzioni e l’etichetta dei contenitori
• Evitare le ingestioni, inalazioni dirette, contatti con al cute e gli occhi, operare in ambiente aerato: utilizzare dispositivi di protezione e abbigliamento che prevengano tali contatti, anche accidentali
• Utilizzare i prodotti solo per gli scopi per i quali sono stati progettati
• In caso di versamento sugli indumenti, toglierli e lavare abbondantemente la superficie esposta
• Chiudere ermeticamente i contenitori dopo l’utilizzo
• Igienizzare le mani e le parti contaminate, compresi gli indumenti e dispositivi di protezione (ove non monouso) dopo l’utilizzo di sostanze chimiche
• Manipolare con cura le sostanze evitando inalazioni dirette
• Non utilizzare o depositare prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco
• Xxxxxxxx sempre eventuali incompatibilità fra le sostanze (cfr. schede di sicurezza, schede informative) e provvedere a che non vi siano contatti accidentali
• Utilizzare contenitori, per il trasporto, idonei all’uso
• Se si utilizzano contenitori per sostanze diverse, bonificarli accuratamente prima di introdurre sostanze diverse da quelle precedentemente contenute, i contenitori devono comunque prevedere la corretta etichettatura secondo le norme vigenti
• Per rischi e relative misure di tutela di sostanze specifiche consultare le schede di sicurezza e schede informative
Utilizzare:
• maschere idonee per prodotti nocivi, tossici, irritanti, sensibilizzanti per le vie respiratorie;
• guanti idonei per prodotti corrosivi, nocivi, tossici, irritanti, sensibilizzanti per la cute;
• occhiali per prodotti corrosivi, nocivi, tossici, irritanti, sensibilizzanti per gli occhi;
• abbigliamento coprente idoneo per prodotti corrosivi, nocivi, tossici, irritanti, sensibilizzanti per la cute.
Rifiuti e residui di sostanze chimiche
• I rifiuti contenenti prodotti chimici siano stoccati in area appositamente dedicata e smaltiti secondo la normativa vigente
• Residui di prodotti chimici non vanno gettati insieme agli altri rifiuti se non dopo essersi accertati che non possano dar luogo a reazioni esotermiche o producenti vapori nocivi
• Sostanze tossiche o nocive e le sostanze organiche in genere devono essere neutralizzate, se possibile, e quindi raccolte in appositi contenitori, che dovranno essere prelevati, e smaltite con specifici criteri secondo quanto previsto dalle vigenti normative sui rifiuti
All’interno del cantiere potrebbero essere utilizzate i seguenti prodotti chimici:
• Malte cementizie
• Sigillanti
• Adesivi e colle
• Fumi di saldatura
• Polveri inerti
• Liquido refrigerante
I danni per la salute possono essere:
• esposizione temporanea ad alte concentrazioni:
- effetti nocivi per l’apparato respiratorio, pelle e occhi
- effetti nocivi su organi interni
- effetti acuti al SNC e irritativi a cute e mucose
• esposizione cronica a basse concentrazioni:
- effetti irritativi per l’apparato respiratorio, pelle e occhi
- allergie
- patologie al sistema nervoso
- effetti nocivi in genere
• incendio Si valuta:
Rischio: P = 2 D = 3 R = 6
Misure di tutela
• Preferire prodotti a bassa tossicità o nocività; sia effettuata una valutazione preventiva delle sostanze / preparati pericolosi mirata alla selezione dei prodotti con minor pericolosità possibile, in particolare per effetti tossici, irreversibili o maggiormente pericolosi
• Non eccedere nelle dosi e concentrazioni consigliate dal produttore
• Utilizzare i prodotti solo per gli usi, le superfici e gli ambienti indicati nelle istruzioni
• Preferibilmente operare all’aperto, nel caso di lavorazioni in locali chiusi prima di cominciare aerare i locali e mantenerli tali
• Non respirare direttamente le esalazioni
• Utilizzare mascherine / semimaschere di protezione contro polveri, esalazioni compresi areosol liquidi e vapori organici da indossare, in particolare, in ambienti angusti, ove non vi sia la possibilità contingente di
aerare e comunque durante l’utilizzo di prodotti con caratteristiche sensibilizzanti, irritanti, nocive o tossiche per le vie respiratorie (operazioni di manutenzione o utilizzo contingente di tali prodotti)
• Utilizzare guanti in PVC o di analoga protezione – conformi a EN 374 per resistenza ad agenti chimici sensibilizzanti, irritanti, nocivi, tossici per la cute, specifici con caratteristiche antiacido o anticorrosione per utilizzo di prodotti corrosivi o che provocano ustioni (operazioni di manutenzione o utilizzo contingente di tali prodotti); i guanti dovranno coprire sufficientemente gli avambracci, in particolare durante l’utilizzo di prodotti nocivi, tossici o corrosivi per la cute (operazioni di manutenzione o utilizzo contingente di tali prodotti)
• Utilizzare occhiali ove vi sia pericolo contingente di schizzi e comunque con prodotti corrosivi, irritanti, nocivi o tossici per gli occhi (operazioni di manutenzione o utilizzo contingente di tali prodotti)
• Utilizzare idoneo abbigliamento coprente, in particolare nell’utilizzo di sostanze corrosive e pericolose per la cute (operazioni di manutenzione o utilizzo contingente di tali prodotti)
• Utilizzare i prodotti senza contatto diretto con la cute
• Non mescolare o porre a contatto prodotti diversi salvo ove non sia specificamente indicato nelle condizioni d’uso (schede di sicurezza o schede di utilizzo)
• Idratare abbondantemente la pelle delle mani con apposite creme
• In caso di versamenti o spandimenti, indossare guanti e mascherine, aerare il più possibile l’ambiente e bonificare immediatamente rispettando la normativa vigente in materia di rifiuti
• Rispettare i precetti indicati nelle schede di sicurezza, in particolare per quanto attiene alle necessità di utilizzare dispositivi di protezione e modalità di manipolazione e uso.
• Non utilizzare propellenti o prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco
• Preferire prodotti esenti da benzolo, toluene e xilene, isocianati
• Mantenere chiusi i recipienti
• Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego
• Utilizzare aspirazioni localizzate o apparecchi a respirazione assistita per applicazioni in ambienti angusti ove non vi sia la possibilità di aerare
• Dopo l’utilizzo lavarsi le mani prima con detergente e poi con acqua, non utilizzare mai solventi
• Cambiare gli indumenti contaminati
• Eseguire, ove possibile, le lavorazioni “polverose” a umido e comunque indossare apposite mascherine antipolvere
• Utilizzo delle maschere antipolvere con particolare riferimento all’utilizzo di utensili quali flessibile, martello elettrico, scanalatrice, sega elettrica e per pavimenti e laterizi e comunque in tutte le lavorazioni ove vi sia la produzioni di polveri, compresa la manipolazioni di malte cementizie
• Limitare il numero degli addetti esposti organizzando le lavorazioni contemporanee e limitrofe
• Mantenere depositati i materiali in luoghi aerati e ventilati
• Mantenere depositati i materiali lontano da fonti di innesco
• Le operazioni in ambienti angusti con utilizzo di prodotti tossici o nocivi per le vie respiratorie devono essere eseguite con l’ausilio di un collega in posizione di sicurezza
• I lavoratori presenti nei luoghi dedicati all'uso di macchine specializzate saranno dotati di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI), come maschere per polveri o fibre.
• Durante le operazioni lavorative effettuate in ambienti chiusi, si provvederà ad aerare adeguatamente tali ambienti predisponendo, in quelli in cui più difficoltoso risulterà il ricambio d'aria, aspirazioni localizzate.
• Gli addetti a tali lavorazioni saranno dotati di adeguati DPI, come guanti impermeabili, respiratori con filtro idoneo (ad es. carbone attivo) e di occhiali.
• A tali lavoratori, inoltre, sarà ordinato di evitare inutili spargimenti di materiale e di tenere ben chiusi i recipienti dei prodotti non immediatamente utilizzati.
• I fumi che si liberano durante le operazioni di saldatura (ad arco o con fiamma ossiacetilenica), se inalate, sono altamente pericolosi, poiché contengono sostanze tossiche come ossido di carbonio, ozono, ferro, manganese, cromo, ecc.
• Se l'operazione di saldatura viene effettuata su pezzi verniciati o trattati con oli o solventi, la pericolosità dei fumi prodotti aumenta notevolmente, perché, oltre a quanto detto prima, si produrranno anche gas altamente tossici.
• Le operazioni di saldatura saranno sempre eseguite in presenza di aspirazioni localizzate appositamente predisposte.
• Saranno date precise disposizioni per evitare saldature su pezzi verniciati o sporchi d'olio: qualora risulti assolutamente necessario eseguire tali saldature, oltre gli usuali dispositivi di protezione, i lavoratori dovranno adoperare anche respiratori personali del tipo "per vapori tossici e nocivi".
• In ogni caso, i lavoratori dovranno sempre far uso di maschera, schemi o occhiali ed indumenti protettivi.
• I danni che le lane di vetro o di roccia sono potenzialmente in grado di produrre possono essere da contatto o derivanti dall'eventuale inalazione di fibre. Si possono avere, pertanto, irritazioni cutanee (eczemi accompagnati da prurito) o delle vie respiratorie, fino al manifestarsi di tumori laringei.
• Gli operai addetti a lavori che possono dar luogo a dispersione di fibre di lana di vetro o roccia, saranno obbligati ad utilizzare idonee maschere respiratorie, messe a loro disposizione; essi, inoltre, saranno dotati di abiti da lavoro di facile pulizia con la possibilità di custodire tali indumenti separati dagli abiti civili.
• Durante le operazioni di taglio dei manufatti in cui si accertata la presenza dei materiali in oggetto e che si svolgano in zone scarsamente ventilate o in ambienti chiusi, si farà ricorso ad aspirazioni localizzate.
• Nelle fasi di demolizione si provvederà ad assumere le tutte le necessarie precauzioni al fine di limitare la dispersione di fibre nell'ambiente.
• Le resine poliuretaniche, talvolta presenti nei prodotti sigillanti, sono potenzialmente in grado di provocare irritazioni e/o forme di allergia (riniti, asma, ecc.) alle vie aeree superiori.
• Sul cantiere saranno utilizzate solo le resine poliuretaniche che abbiano un contenuto di isocianati inferiore allo 0,1%.
• Gli operai addetti all'utilizzo di sigillanti contenti resine poliuretaniche dovranno far uso dei respiratori personali con filtro a carbone attivo, messi a loro disposizioni; ove possibile sarà preferito l'uso di aspirazioni localizzate.
• Mantenere nelle zone di lavoro il quantitativo strettamente necessario per le lavorazioni in contenitori xxx xxxxxx
• Non avvicinare fonti di innesco
• Durante l'uso di oli minerali ventilare l'ambiente di lavoro, utilizzare guanti protettivi. Tenere i contenitori sigillati in luogo asciutto.
Si valuta:
Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2
4.8 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E MISURE DI COORDINAMENTO CON RIFERIMENTO AI RISCHI DOVUTI ALLE LAVORAZIONI
RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI |
LAVORAZIONI: lavorazioni che comportano l’uso di trabattelli Lavori che espongono i lavoratori a rischi di caduta dall’alto da altezza superiore a m 2, se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: - Per tutte le operazioni in altezza o presso luoghi con pericolo di caduta nel vuoto o in profondità deve essere predisposta idonea opera provvisionale o protezione per la caduta gli addetti. L’opera provvisionale deve essere provvista o la protezione essere costituita da parapetto normale (altezza metri uno, corrente intermedio e fascia fermapiede) o a sicurezza equivalente almeno nei seguenti casi o Per i lavori sopra i 2 metri o In caso di utilizzo di attrezzature o materiali pesanti o voluminosi, che possano indurre pericoli di ribaltamento/sbilanciamento o Quando si utilizzino attrezzature che necessitino di pressioni o spinte non trascurabili o Quando si debbano assumere posizioni o posture tali da indurre pericoli di ribaltamento/sbilanciamento - Le opere provvisionali devono essere integre, efficienti e montate secondo le istruzioni del costruttore e conformemente alle procedure di sicurezza indicate. - I parapetti devono essere certificati o calcolati da tecnico abilitato e prima dell’utilizzo sarà necessario consegnare la dichiarazione di corretta posa al CSE. - Tutte le aperture verso il vuoto o le zone con pericolo di caduta devono essere provviste di protezioni contro la caduta – parapetti normali o sistemi a sicurezza equivalente - Tutte le aperture con pericolo di caduta in profondità devono essere provviste di protezioni contro la caduta – parapetti normali, coperture ben fissate o sistemi a sicurezza equivalente |
- Disporre una protezione intorno alle zone non calpestabili o con pericolo di caduta o coprirli con tavole di idoneo spessore (almeno tavole da ponte o a sicurezza equivalente); se ciò non è possibile è necessario allestire un sottopalco di sicurezza in modo da ridurre l'altezza di caduta ed impedire la caduta di oggetti - L’utilizzo di scale (comunque verificate e conformi alla normativa, posizionate su superficie piana e stabile, vincolate o trattenute al piede) è da limitarsi all’accesso ai luoghi sopraelevati e a brevi operazioni che consentano all’addetto di mantenere posizione stabile - tre punti di presa -, comunque senza carichi, attrezzature o materiali pesanti o poco maneggevoli o che costringano a sbilanciamenti - L’area sottostante ai lavori in altezza deve essere adeguatamente interdetta e segnalata - Gli addetti devono utilizzare guaine porta attrezzi durante i lavori in altezza con uso di utensili - Quando le misure di sicurezza e le opere provvisionali indicate non possono, per motivazioni tecniche, essere predisposte o durante il montaggio, smontaggio, trasformazione di queste, gli addetti devono utilizzare sistemi anticaduta omologati, ancorati a punti sicuri e stabili con le seguenti prescrizioni o Addetti specificamente formati, informati e addestrati o DPI e sistemi manutenzionati, verificati e certificati CE o Lunghezza ed estensione di caduta massima tale da non poter urtare ostacoli o il suolo o Caduta libera tale da non indurre sollecitazioni potenzialmente dannose – in caso di assenza di sistemi di dissipazione di energia la caduta libera massima è pari a 1.5 m • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Misure preventive e protettive (oltre a quelle già indicate nelle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato): In corrispondenza delle zone con pericolo di caduta è importante che il capo cantiere e persona da lui incaricata verifichi costantemente siano presenti i parapetti ad altezza regolamentare, che siano fissati ai montanti (non semplicemente appoggiati e né legati con filo di ferro), gli impalcati a protezione dei vani nei solai o i ponteggi. Gli operai dovranno oltre ad attenersi alle indicazioni del capo cantiere che seguano attentamente le seguenti precauzioni: - non gettare né lanciare attrezzature e materiale - non saltare - non accatastare materiale sui ponteggi - mantenere pulita l’area di lavoro - procedere con estrema prudenza - impiegare sempre scarpe antinfortunistiche, casco, indumenti da lavoro e guanti, imbracature ed accessori quando previsto durante la fase di utilizzo del ponteggio - verificare che le aree sottostanti i lavori siano delimitati e che sia impedito l’accesso ai non addetti ai lavori. - durante i lavori è fatto assoluto divieto di mangiare, bere alcolici e superalcolici - non modificare manomettere e rimuovere gli elementi del parapetto, degli impalcati, dei ponteggi. - di avvertire il capocantiere o il suo assistente incaricato in caso si riscontrassero rimozioni, danni, atti vandalici a parapetti, impalcati o ponteggi - di concordare preventivamente con il capocantiere o il suo assistente incaricato in caso si riscontrasse la necessità di varianti a parapetti, impalcati o ponteggi. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: • Misure di Coordinamento: Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento L’affidataria dovrà prevedere una procedura per l’utilizzo comune degli apprestamenti per la protezione delle zone con pericolo di caduta relativa a impalcati, parapetti, ponteggi e ogni opera provvisionale impiegata per la protezione delle zone con pericolo di caduta ad uso comune. |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a m 1,5 se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori che espongono i lavoratori al rischio di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività̀ di scavo. (Assolvimento dei compiti di valutazione previsti all’art.91 c.2-bis) |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Misure preventive e protettive • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: Xxxxx Xxxxxx che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: Considerato che quasi tutte le lavorazioni lavori richiedono l’utilizzo di sostanze chimiche in occasione della riunione di ingresso delle diverse imprese si analizzeranno le sostanze utilizzate e sulla base delle schede di sicurezza delle sostanze chimiche si valuteranno le misure da adottare per minimizzare l’esposizione da parte degli altri operatori presenti in cantiere: sfasamento spaziale e temporale delle lavorazioni, aerazione naturale o forzata dei locali, utilizzo dei DPI. • Misure preventive e protettive: vedi punto 4.7 del presente documento • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento: vedi punti 4.9 e successivi del presente documento |
LAVORAZIONI: nessuna Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali definite dalla vigente normativa in materia di protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori in prossimità̀ di linee elettriche aree a conduttori nudi in tensione |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori che espongono ad un rischio di annegamento |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori in pozzi, sterri sotterranei e gallerie |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Rischio di insalubrità dell’aria nei lavori in galleria |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Rischio di instabilità delle pareti di scavo e della volta nei lavori in galleria |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori subacquei con respiratori |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori in cassoni ad aria compressa |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: non presenti Lavori comportanti l’impiego di esplosivi |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: Montaggio ed avviamento degli impianti elettrici provvisori cantiere, smerigliatura, lavorazioni con utilizzo di solventi infiammabili. Rischio di incendio ed esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: - le zone di deposito siano idonee, aerate e lontano da fonti di innesco - Trasportare nel luogo di lavoro solo la quantità di materiali strettamente necessaria alle lavorazioni - Effettuare lavorazioni accertando preventivamente che non vi siano fonti di innesco nei pressi con particolare riferimento a materiali infiammabili o combustibili |
- Il materiale, dopo l’uso, va riposto negli appositi contenitori / depositi in luogo idoneo lontano da fonti di innesco - non utilizzare eventuali materiali/sostanze combustibili o infiammabili o nei pressi di fonti di potenziale innesco o superfici calde, in luoghi scarsamente aerati o caldi o esposti al sole. - Evitare la formazione di cariche elettrostatiche nei depositi e/o reti di distribuzione dei liquidi/ gas infiammabili, sia presente idoneo impianto di messa a terra - Mantenere puliti e in ordine i luoghi di lavoro e attrezzature; in caso di versamento accidentale di sostanze infiammabili il personale immediatamente provvede alla completa bonifica - Posizionare cartelli segnaletici con divieto di fumare, di usare fiamme libere o altre sorgenti di innesco nelle operazioni che coinvolgono sostanze infiammabili o nei pressi del materiale depositato - Evitare accumuli di materiali combustibili, specie in piccola pezzatura - Evitare che dispositivi d'illuminazione siano contigui a qualsiasi materiale combustibile - I percorsi di esodo e i punti di raccolta in caso di emergenza devono essere segnalati e adeguati al numero di persone presenti e fruibili in tutte le condizioni; seguire le indicazioni della committenza ovvero organizzare quanto indicato - Evitare di gettare sigarette o simili negli ambienti dove sono presenti materiali combustibili - Regolare controllo e manutenzione dei dispositivi di protezione antincendio - Regolare controllo della fruibilità delle vie di fuga e delle uscite di sicurezza - Informazione e formazione del personale contro l’emergenza incendi - Non utilizzare prodotti infiammabili nei pressi di fonti di innesco, superfici calde, sigarette ecc.; in particolare durante le operazioni di pulizia con prodotti specifici, spesso infiammabili (preferire sostanze inerti, compreso il propellente) • Misure preventive e protettive: vedi Allegato II del presente documento • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento: Gestione dell’emergenza gestito dall’affidataria |
LAVORAZIONI: Rimozione e posa gruppi frigo Lavori di montaggio o smontaggio di elementi prefabbricati pesanti |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: Per minimizzare le lavorazioni all’interno del cantiere è preferibile limitare le operazioni di smontaggio e demolizione all’interno dell’area dell’università e rimuovere le macchine per smantellarle in stabilimento ciò non solo consente d ridurre i rischi ma anche il rumore e le interferenze con l’attività della struttura. • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. Le procedure di rimozione e approvvigionamento dovranno essere esplicitate dall’affidataria in apposita procedura da condividere con il CSE e le imprese e lavoratori autonomi coinvolti nell’attività. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: S105_Layout • Misure di Coordinamento: L’affidataria prima dell’inizio delle lavorazioni di montaggio delle strutture dovrà fornire al CSE un piano complementare di dettaglio relativo alla procedura di rimozione e posizionamento dei gruppi frigo. Tale piano di dettaglio dovrà essere condiviso con tutte le ditte che interverranno alla realizzazione delle strutture. Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento. |
LAVORAZIONI: tutte Rischio da investimento di veicoli circolanti nell’area di cantiere |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: - Per accedere ai luoghi di lavoro, l’impresa appaltatrice predisporrà una viabilità distante dalle aree di cantiere a dai luoghi di lavoro con presenza di pericoli di caduta di oggetti dall’alto o con aperture nel terreno non adeguatamente protette; - L’accesso pedonale sarà distinto da quello carrabile - Il movimento e lavoro dei mezzi deve avvenire lungo vie e aree preordinate e segnalate che consentano il passaggio in sicurezza dei pedoni e il lavoro, transito dei mezzi, che non espongano i veicoli al transito in zone pericolose, instabili o a contatto con strutture. Durante le manovre dei mezzi (soprattutto in caso di scarsa visibilità o retromarcia) è necessaria la presenza di un coordinatore delle manovra a terra che disponga il passaggio in sicurezza evitando che i pedoni possano trovarsi a contatto con i mezzi o che gli stessi si avvicinino a strutture o zone pericolose. - I mezzi devono precedere a velocità minima (a passo d’uomo) - Non devono essere presenti addetti nel raggio di azione di macchine operatrici / veicoli – Prima di iniziare le movimentazioni deve essere attivata una specifica ricognizione – l’area deve essere interdetta - Le postazioni di lavoro devono essere protette dalla caduta di materiali - Gli autisti o addetti che non partecipano alle operazioni di movimentazione devono sostare in area predisposta e segnalata dal capocantiere - Le aree di sosta, lavoro o manovra dei mezzi o macchine operatrici devono essere segnalate e interdette. Qualora siano contigue a traffico veicolare deve essere predisposto un sistema di segnalazione conforme al CdS e norme collegate • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: S105_Layout • Misure di Coordinamento: Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento |
LAVORAZIONI: rimozione canalizzati e impianti esistenti Rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in progetto |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Prima dell'inizio dei lavori si verifica che siano state scollegate le utenze, i servizi e l'eventuale presenza di impianti tecnologici • Durante le attività, la presenza di persone nelle zone pericolose è ridotta all'indispensabile e, qualora operino gruppi di lavoratori, si esplica un'attenta attività di coordinamento in loco a cura del responsabile di cantiere affinché non si verifichino interferenze pericolose. • La zona adiacente e sottostante alle lavorazioni è opportunamente delimitata con appositi sbarramenti e sono essere vietati il transito e la sosta, sia alle persone che agli automezzi. Si devono apporre, nelle zone interessate, idonee segnalazioni di pericolo • I lavori procedono con cautela e con ordine, dall'alto verso il basso, e sono condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture di collegamento. Se necessario si procede al puntellamento degli elementi che potrebbero venire a trovarsi in stabilità precaria • Deve essere evitato l’accatastamento di materiali • Nei lavori eseguiti ad altezza superiore a 2 metri da terra utilizzare trabattelli regolamentari o ponti su cavalletti • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Misure di Coordinamento: Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento |
LAVORAZIONI: non presenti Rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: • Procedure: • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
LAVORAZIONI: tutte Rischio di elettrocuzione |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: - Sia effettuata la comunicazione relativa all’impianto di messa a terra e, periodicamente, effettuare la verifica di tale impianto secondo le periodicità di legge - L’impianto sia adeguato alla regola d’arte (norme CEI o equivalenti con particolari specifici secondo la classificazione elettrica delle varie aree), dotato di protezioni da sovraccarichi e sovratensioni, eventuali interventi siano effettuati tramite ditta abilitata con conseguente rilascio delle certificazioni di legge - L'interruttore generale di cantiere abbia con corrente nominale adeguata alla potenza installata e potere d'interruzione conforme alla regola d’arte, dotato poi di dispositivo differenziale ad alta sensibilità - L’impianto deve essere compatibile con la potenza massima assorbita dalle attrezzature - Siano presenti interruttori magnetotermici con corrente nominale adeguata al conduttore da proteggere - Siano presenti interruttori differenziali coordinati con l'impianto di messa a terra - Interrompere l’alimentazione elettrica nelle porzioni di impianto, utilizzatori e attrezzature quando gli stessi non sono utilizzati o funzionanti; privilegiare in ogni caso interruzioni onnipolari Adottare la segnaletica in particolare: - L’interruttore elettrico generale dell'impianto sia identificato da apposito cartello - Presso i principali quadri elettrici siano apposti cartelli segnalanti "Pericolo di folgorazione" e "Divieto di spegnere incendi con acqua" - I sezionatori all'interno dei quadri elettrici siano identificati chiaramente con etichette - La posizione dei pozzetti dell'impianto di messa di terra sia segnalata con appositi cartelli • Procedure: Vedi capitoli 5 e 6 del presente documento. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: S105_Layout • Misure di Coordinamento: L’affidataria dovrà predisporre una procedura per l’utilizzo comune dell’impianto elettrico di cantiere in cui andrà indicato come utilizzare in sicurezza l’impianto da parte delle imprese utilizzatici e chi è il responsabile non solo dell’esecuzione ma anche dei controlli manutentivi periodici. Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento. |
LAVORAZIONI: tagli, demolizioni; ecc. Rischio da rumore e Rischio da inalazione di polveri |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: Limitare negli orari consentiti alle operazioni di demolizione che comportano l’emissione di rumore e rispettare gli orari di sospensione delle attività rumorose dalle 13.00 alle 15.00. Preferire la rimozione dei gruppi frigo e lo smantellamento al di fuori dell’area limitando lo smontaggio e il taglio degli elementi indispensabili per scollegare gli impianti • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento: Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento |
LAVORAZIONI: tutte Lavori di movimentazione materiali: |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative: - Predisporre una zona di superficie libera e resistente, segnalata e interdetta ai non addetti per la movimentazione dei materiali - In nessun caso le operazioni di movimentazione possono iniziare o proseguire con persone nel raggio di potenziale caduta dei carichi - Il manovratore deve essere esperto, formato e mantenere il carico in vista - I carichi devono essere correttamente imbracati e fissati in modo da non potersi ribaltare, ruotare o cadere – le imbracature devono essere adeguatamente fissate e omologate – Il preposto o responsabile di cantiere del soggetto utilizzatore e manovratore verifica la conformità e sicurezza dei sistemi di imbracatura - Gli ausili e impianti di sollevamento devono essere omologati, manutenzionati e verificati, di portata compatibile con il carico - Le operazioni siano contigue a traffico veicolare deve essere predisposto un sistema di segnalazione conforme al CdS Le operazioni di carico e scarico dei materiali dovranno essere eseguite in modo tale che l'operatore della gru/camiongru/autogru e l'imbracatore o colui che riceve il carico siano sistemati in posizione visibile fra di loro al fine di poter utilizzare i segnali convenzionali (Allegato XXXII, D.lgs. 81108) |
Durante le operazioni di scarico e carico del materiale da automezzo si prevedono le seguenti categorie di attori coinvolti Autisti automezzo, Imbracatore, Gruista, Capocantiere. • Procedure: - All'arrivo dell'automezzo, il suo ingresso in cantiere deve essere autorizzato dal capocantiere, affinché identifichi il suo posizionamento in un'area di cantiere in cui non vi sono ostacoli o possibilità di interferenza fra le operazioni di carico-scarico e le normali lavorazioni di cantiere (divieto di passaggio con il braccio gru al di sopra di persone, ecc). Il capocantiere deciderà anche in accordo con il gruista se esistano le condizioni meteorologiche per effettuare le operazioni, che vanno sospese in caso di forte vento, forte pioggia, nebbia, neve, ecc. Il capocantiere: 1. fa posizionare l'autista del mezzo in un'area al di fuori dal raggio di azione della gru/autogrù fino al termine delle operazioni; 2. verifica che gli imbracatori indossino i DPI (casco, scarpe, guanti e gilet ad alta visibilità.) 3. concorda con gruista e imbracatori chi è l’"imbracatore di riferimento", dove va collocato il materiale scaricato, e chi "riceve" il materia le scaricato. L' imbracatore di riferimento deve essere persona istruita sulle modalità di carico e scarico e sulla gestione degli accessori di sollevamento; L’imbracatore: - l'imbracatore verifica che sul cassone ove avverrà il carico o lo scarico del materiale siano presenti le sponde e/o i dispositivi collettivi anticaduta in dotazione del mezzo nelle loro posizioni di utilizzo, in alternativa l’operatore nel caso in cui debba salire sul carico o in prossimità dello stesso dovrà assicurarsi con DPI a caduta impedita fissato a punto sicuro e certificato. - l'imbracatore di riferimento si posizionerà in modo da poter essere in costante contatto visivo con il gruista e con chi riceverà il carico. In casi in cui la distanza tra l'imbracatura e il gruista sia eccessiva essi verranno dotati di apposita radio; - sarà solo l'imbracatore di riferimento a dare il via al gruista che resta in attesa di conferma. Il gruista conferma quindi la bontà dell'operazione. Solo l'imbracatore (o gli imbracatori) possono segnalare al gruista l'avvicinamento del gancio munito dell'idoneo accessorio di sollevamento (cassone per materiale sfuso, brache o fasce per materiale sviluppato in lunghezza, forca per materiale imballato, ecc); - l'imbracatore di riferimento controlla lo stato generale della braca (o simili) e del gancio; - se il carico è contenuto in cassone o forca, l’imbracatore deve collocarsi dalla parte opposta al senso di rotazione della gru; se invece si tratta di carichi di tipo "tubolare" o comunque di forma allungata, onde evitare rischi dovuti a sbilanciamenti nell'eventuale sfilamento del carico, l'imbracatore prima di dare il segnale di via al gruista deve posizionarsi in una posizione di sicurezza da valutare a seconda delle dimensioni e della forma del carico (minimo 3 metri nella zona opposta al senso di rotazione della gru); nel caso di fasci di materiale tubolare unitario a sollevamento singolo, quali pali, fasci di tondini già reggettati ecc., l'imbracatore prima di effettuare la presa del carico deve obbligatoriamente servirsi dei cunei distanziatori per posizionare le stracche di imbracatura. - In ogni caso, prima dell'allontanamento, l'imbracatore di riferimento controlla la stabilità e il bilanciamento del carico prima del sollevamento in quota tramite un "leggero" tiro del gruista, facendo innalzare il carico lentamente e soltanto di poco. Il carico sospeso non va guidato con le mani ma con funi o ganci; non va spinto ma solo tirato, evitando di sostarvi sotto. - In caso di presenza di due o più imbracatori essi dovranno posizionarsi dallo stesso lato dell'imbracatore di riferimento ovvero scendere su sua indicazione e il gruista potrà effettuare la manovra soltanto quando egli darà il segnale. Per la realizzazione dell’imbracatura: 1) I ganci utilizzati nei mezzi di sollevamento e di trasporto devono portare in rilievo o incisa la chiara indicazione della loro portata massima ammissibile; 2) Le estremità libere delle funi, sia metalliche, sia composte di fibre, devono essere provviste di piombatura o legatura o morsettatura, allo scopo di impedire lo scioglimento dei trefoli o dei fili elementari. 3) In base alla tipologia del materiale da caricare/scaricare si dovrà utilizzare idoneo accessorio di sollevamento (cassone per materiale sfuso, brache o fasce per materiale sviluppato in lunghezza, forca per materiale imballato, ecc); - Il gruista effettuerà il trasporto fin al punto di riferimento concordato dove sarà situato l'addetto indicato dal capocantiere come disimbracatore, che indicherà sempre tramite i segnali gestuali sopra riportati il punto esatto dove scaricare e fornire le indicazioni a sgancio avvenuto per il rientro del carrello. - Al termine dell'utilizzo della gru e/o della giornata lavorativa, i gruisti, in primo luogo, ed il capocantiere, in secondo luogo, al fine di evitare accidentali collisioni dovranno controllare che non siano stati lasciati carichi sospesi quali attrezzature, cassoni o altro. • Tavole e disegni tecnici esplicativi: S105_Layout |
• Misure di Coordinamento: Considerata la criticità della lavorazione predisporre una procedura specifica per il carico e lo scarico dei mezzi operativi che dovrà essere condivisa con tutte le imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti in cantiere. Vedi punti 4.9 e successivi del presente documento |
LAVORAZIONI: non presenti Rischi legati a lavori in ambienti confinati |
Per l’analisi, la valutazione del rischio e la definizione delle misure preventive e protettive si rimanda alle SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI COMUNI E TRASVERSALI in allegato. • Scelte progettuali e organizzative • Procedure • Tavole e disegni tecnici esplicativi • Misure di Coordinamento |
4.9 LAVORAZIONI E LORO INTERFERENZE
4.9.1 ANALISI DELLE FASI CRITICHE E PRESCRIZIONI OPERATIVE PER LO SFASAMENTO DELLE LAVORAZIONI INTERFERENTI
In questa sezione vengono descritte sinteticamente le diverse fasi lavorative necessarie alla realizzazione dell’opera.
Per ciascuna fase viene quindi rappresentata la sua pianificazione temporale su un calendario, e tramite colori/motivi diversi, viene evidenziato il numero di lavoratori coinvolti nella specifica lavorazione suddividendo le lavorazioni in tre gruppi:
• Lavori che coinvolgono più di tre operai
• Lavori che coinvolgono due o tre operai
• Lavori effettuati da un solo operaio
Questo tipo di diagramma (GANTT) permette una facile lettura della successione delle fasi di lavoro e soprattutto, permette di evidenziare in modo semplice ed immediato le fasi critiche, quelle cioè che si sovrappongono temporalmente e che interessano più lavoratori contemporaneamente.
Una informazione più dettagliata sul numero di lavoratori che vengono coinvolti contemporaneamente durante le varie fasi di lavoro viene rappresentata dai numeri che compaiono alla fine dell’elenco delle fasi, in corrispondenza di ogni casella (2 caselle rappresentano 1 settimana) e che rappresenta la criticità delle lavorazioni: più alto è il valore, maggiore è il numero di lavoratori che in quel periodo sono presenti contemporaneamente in cantiere e quindi necessitano di una adeguata coordinazione.
Tale valore rappresenta la somma di tutte le lavorazioni che si sovrappongono in quel periodo lavorativo e viene calcolato, considerando come “peso” per ogni lavorazione la seguente tabella:
Tipo di lavoro | “peso” della lavorazione |
Lavoro che coinvolge più di tre operai | 3 |
Lavoro che coinvolge due o tre operai | 2 |
Lavoro che coinvolge un solo operaio | 1 |
Da ogni cifra si può quindi valutare la criticità del periodo in questione, e di conseguenza prevedere per ciascuno di questi opportune azioni di coordinamento.
Naturalmente valori di criticità da 1 a 2 indicano la presenza in cantiere di qualche lavoratore impiegato su un numero limitatissimo di lavorazioni. In questi casi normalmente non vengono indicate azioni di coordinamento particolari. Siamo in presenza di basso rischio di interferenza.
Valori di criticità da 3 a 5 indicano la presenza in cantiere di diversi operai impiegati in un numero di lavorazioni distinte che può essere anche consistente (fino a 5 diverse fasi lavorative). Le azioni di coordinamento in questi casi devono essere presenti (anche verbalmente) dai diretti interessati alle lavorazioni o dai loro preposti per poter far fronte alle possibili sovrapposizioni di lavoro e quindi a tutti i rischi connessi. Il rischio considerato è medio.
Valori superiori a 5, indicano un numero consistente di lavoratori che contemporaneamente operano in cantiere e il numero di lavorazioni è normalmente alto: è il caso tipico di imprese distinte che contemporaneamente si trovano a lavorare in cantiere nello stesso arco di tempo.
Siamo in presenza quindi di alto rischio di interferenza tra le lavorazioni, quindi queste fasi necessitano di adeguate azioni di coordinamento che vengono in seguito indicate ed illustrate.
Naturalmente il diagramma rappresenta una indicazione di massima delle lavorazioni, e quindi indicativo solo dell’andamento generale delle lavorazioni e non delle specifiche attività nel loro dettaglio. In particolare dal
diagramma si dovranno ricavare indicazioni utili per individuare le precedenze tra le lavorazioni che dovranno essere effettuate e indicazioni sulle interferenze tra le varie fasi lavorative (comprendenti ditte diverse ed anche tra lavorazioni che saranno effettuate dalla stessa impresa)
Data la molteplicità delle variabili in discussione, slittamenti, cambi di programma, ecc.. sono all’ordine del giorno in cantiere, quindi le attività che seguono, potranno, durante il corso dei lavori subire slittamenti o variazioni. Queste modifiche verranno preventivamente concordate con il coordinatore, il quale provvederà a ripianificare i lavori secondo le nuove indicazioni e vincoli subentrati in corso d’opera, in modo da minimizzare le interferenze e preparare adeguate misure di coordinamento per le nuove fasi critiche che si potrebbero venire a creare dopo la modifica del diagramma.
Fase A
La fase critica A è individuata da cronoprogramma quella fase prevista per la settima settimana lavorativa e interessa le seguenti lavorazioni:
a) Approvvigionamento gruppi frigo
b) Allestimento del cantiere e materiali;
c) Demolizioni e rimozioni.
Le lavorazioni sono sequenziali, sarà comunque opportuno verificare che:
- Prima di iniziare lo smontaggio degli impianti esistenti sia completata l’allestimento dell’area di cantiere ed in particolare siano delimitate le aree e apposta idonea cartelonistica
- delimitare le aree di intervento e le zone sottostanti dalla possibile caduta di materiale.
- impedire inizio dell’attività successiva nelle aree prossime a quelle in cui si svolge l’attività precedente se non sono state completate tutte le lavorazioni relative a quest’ultima.
- garantire la presenza di un coordinatore delle manovre in particolare durante le fasi di movimentazione
- accatastare gli elementi da porre in opera in modo che risultino stabili e non ostacolino anche le altre attività.
- utilizzare avvisatori acustici e luminosi per mezzi in movimento, movimentazione controllata (apporre cartello con velocità massima consentita di 10 km/h).
- impedire presenza di personale in area operativa di mezzi e impianti di sollevamento e garantire la presenza di un moviere
- Nel caso in cui non sia possibile eliminare l’interferenza fra le lavorazioni anche le altre imprese presenti nell’area di lavoro, se autorizzate dal preposto, dovranno utilizzare i dispositivi di protezione individuale previsti per la lavorazione
- Attuare quanto è previsto dalla procedura relativa all’utilizzo comune di apprestamenti, attrezzature, impianti, opere provvisionali ecc.
Le misure di tutela aggiuntive a quelle previste per le singole lavorazioni prevedono:
• Nomina di un preposto per squadra di lavoro
• Il preposto prima dell’inizio dei lavori della propria squadra verifica lo stato di sicurezza dei luoghi (integrità ponteggi, delimitazioni, presenza di parapetti, ecc..)
• Il preposto concorda con il capocantiere nominato dall’affidataria ogni spostamento, rimozione, variazione, modifiche di attrezzature, macchinari, apprestamenti, impianti d’uso collettivo.
• Il capocantiere dispone le modifiche da attuare e provvede ad aggiornare tutte le altre persone delle modifiche effettuate tramite le procedure predisposte dall’affidataria.
• Il preposto prima di passare ad altra area di lavoro assegnata dall’affidataria verifica di non aver alterato lo stato di sicurezza dei luoghi (integrità opere provvisionali, delimitazioni, ecc..)
L’affidataria dovrà comunicare preventivamente all’inizio di tale fase critica la programmazione dei lavori, in funzione della quale sarà pianificata la riunione di coordinamento per eliminare o minimizzare le interferenze e ridurre i rischi. Alle riunioni dovranno essere presenti anche i preposti delle squadre.
Fase B
La fase critica B è individuata da cronoprogramma quella fase compresa fra la 10 e 12 settimana di lavoro e interessa le seguenti lavorazioni:
a) Collegamenti idraulici;
b) Collegamenti e lavori elettrici;
c) Sostituzione pompa;
d) Smantellamento Cantiere
e) Avviamento e collaudi
Le lavorazioni d e f rispetto a; b e c sono sequenziali dal momento che si attuano solo al completamento dei lavori, sarà comunque opportuno verificare che:
- le operazioni avvengano in aree separate a distanze tali da non creare interferenze.
- delimitare le aree di intervento e le zone sottostanti dalla possibile caduta di materiale.
- impedire inizio dell’attività successiva nelle aree prossime a quelle in cui si svolge l’attività precedente se non sono state completate tutte le lavorazioni relative a quest’ultima.
- accatastare gli elementi da porre in opera in modo che risultino stabili e non ostacolino anche le altre attività.
- Non depositare il materiale sui trabattelli, nel caso realizzare e progettare dei piano di carico
- utilizzare avvisatori acustici e luminosi per mezzi in movimento, movimentazione controllata (apporre cartello con velocità massima consentita di 10 km/h).
- impedire presenza di personale in area operativa mezzi, impianti di sollevamento, nel caso in cui non fosse possibile allestire delle tettoie a protezione delle postazioni fisse di lavoro e garantire la presenza di un moviere
- Nel caso in cui non sia possibile eliminare l’interferenza fra le lavorazioni le imprese operanti nella zona di interferenza dovranno utilizzare i dispositivi di protezione individuale previsti per la lavorazione di carico e scarico
- Attuare quanto è previsto dalla procedura relativa all’utilizzo comune di apprestamenti, attrezzature, impianti, opere provvisionali ecc.
Le misure di tutela aggiuntive a quelle previste per le singole lavorazioni prevedono:
• Nomina di un preposto per squadra di lavoro
• Il preposto prima dell’inizio dei lavori della propria squadra verifica lo stato di sicurezza dei luoghi (integrità ponteggi, delimitazioni, presenza di parapetti, ecc..)
• Il preposto concorda con il capocantiere nominato dall’affidataria ogni spostamento, rimozione, variazione, modifiche di attrezzature, macchinari, apprestamenti, impianti d’uso collettivo.
• Il capocantiere dispone le modifiche da attuare e provvede ad aggiornare tutte le altre persone delle modifiche effettuate tramite le procedure predisposte dall’affidataria.
• Il preposto prima di passare ad altra area di lavoro assegnata dall’affidataria verifica di non aver alterato lo stato di sicurezza dei luoghi (integrità ponteggi, delimitazioni, presenza di parapetti, ecc..)
L’affidataria dovrà comunicare preventivamente all’inizio di tale fase critica la programmazione dei lavori, in funzione della quale sarà pianificata la riunione di coordinamento per eliminare o minimizzare le interferenze e ridurre i rischi. Alle riunioni dovranno essere presenti anche i preposti delle squadre.
4.9.2 CONTEMPORANEITA’ E COORDINAMENTO DI ATTIVITA’ E FASI LAVORATIVE POTENZIALMENTE INTERFERENTI
Si cercherà di avere il minor numero di imprese contemporaneamente presenti in cantiere al fine di ridurre il numero di persone presenti e per avere il minor numero di attività svolte contemporaneamente in cantiere (eseguite da Imprese diverse) e tra loro incompatibili o comunque che possano in qualche modo interferire pericolosamente con il normale svolgersi dei lavori. Nel caso in cui non sia possibile procedere con sfasamenti di carattere temporale delle lavorazioni, saranno attuati sfasamenti di carattere spaziale, creando aree di lavoro separate e non interferenti al fine di minimizzare i rischi indotti fra le lavorazioni.
Nella definizione delle procedure di coordinamento si tiene conto, in particolare, della successione e della sovrapposizione di attività e lavorazioni tra loro non compatibili e della presenza simultanea di più imprese o lavoratori autonomi operanti in postazioni di lavoro interferenti o impegnati in attività tra loro incompatibili.
Il cronoprogramma evidenzia le attività previste e la loro collocazione (e sovrapposizione) temporale.
Gli aggiornamenti del programma lavori verranno verbalizzati durante i sopralluoghi o modificati preventivamente durante le riunioni di coordinamento con le imprese e il Direttore dei Lavori.
Oltre alla corretta pianificazione temporale dei lavori, già nella prima fase di progettazione, occorrerà poi provvedere affinché siano rispettati i programmi stabiliti in tale fase preliminare.
L’analisi delle sequenze e delle sovrapposizioni va effettuata contemplando inevitabili “finestre” di slittamento e variabilità dovute ad eventi non pianificabili (ritardo nella consegna dei materiali, rallentamenti produttivi non precedentemente pianificabili, cause esterne al cantiere, ecc.).
Eventuali sovrapposizioni di attività dovute a slittamenti del programma tempi dovranno essere compensate implementando azioni di coordinamento, coinvolgendo tutte le figure impegnate nell’esecuzione dell’opera.
Non si segnala alla data odierna la presenza di altri cantieri limitrofi che abbia un raggio d’azione sovrapposto a quella utilizzata nel cantiere in cui il presente Piano di Sicurezza fa riferimento, ma, se durante l’arco temporale dei lavori si riscontrasse una interferenza si procederà al coordinamento.
Il CSE convocherà, ogniqualvolta la situazione lo richiedesse, una riunione di coordinamento in cui verranno impartite chiare direttive affinché ogni impresa contrattista possa operare in sicurezza.
Durante lo svolgimento dei lavori è prevedibile l’interazione di più imprese specializzate in settori diversi; il problema si renderà particolarmente evidente per alcuni lavorazioni (vedi gantt).
Compito del coordinatore per l’esecuzione dei lavori sarà quello di concentrare maggiormente l’attenzione sulle fasi lavorative di cui sopra, presiedendo il coordinamento fra i lavoratori delle diverse imprese e vigilando sul rispetto delle norme di sicurezza del presente piano.
In occasione delle riunioni di coordinamento nel caso in cui dalla programmazione dei lavori risultassero presenti lavorazioni interferenti verranno dettate le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale e temporale, le misure preventive e protettive, i dispositivi di protezione collettiva e individuale da adottare (separazione e delimitazione delle aree, tettoie, segnaletica, avvisatori acustici e luminosi, movimentazione controllata, DPI, ecc.).
Relativamente alla potenziale sovrapposizione di attività incompatibili tra loro si segnala quanto segue:
• i lavori in luoghi sopraelevati, impianto elettrico, canalizzati, saranno organizzati e coordinati in modo che non siano presenti persone nella zona sottostante. Se durante l’esecuzione di lavori in altezza fossero presenti persone nella zona sottostante, i lavori saranno immediatamente interrotti;
• i lavori con produzione di polvere, i lavori di saldatura, l’esecuzione di operazioni con utilizzo di sostanze chimiche non si svolgeranno contemporaneamente ad altre attività ed inoltre si svolgeranno adottando tutte le misure necessarie ad eliminare il rischio: aspirazione delle polveri e dei fumi di saldatura, schermi per le operazioni di saldatura, comunicazione alle altre ditte del tipo di prodotto da utilizzarsi e delle misure di sicurezza da adottare;
• ogni impresa o lavoratore autonomo prima di abbandonare anche temporaneamente il luogo di lavoro dovrà provvedere alla messa in sicurezza della propria area operativa. In particolare occorrerà prestare particolare attenzione: alla corretta sistemazione della segnaletica di sicurezza, alla presenza di materiali non sistemati in modo stabile e sicuro. Nel caso in cui alcune situazioni non potessero essere sanate, l’impresa esecutrice provvederà a posizionare una idonea segnaletica di sicurezza atta ad evidenziare il problema e né darà immediata informazione al Direttore dei Lavori e al CSE. Preliminarmente all’inizio dei lavori si provvederà a nominare un responsabile di cantiere con il compito di controllare quanto previsto finora, il responsabile di cantiere sarà individuato nel responsabile di una delle imprese presenti in cantiere;
• ogni impresa esecutrice o lavoratore autonomo (ivi compresi i subappaltatori) utilizzerà la propria attrezzatura, i propri presidi sanitari ed i propri presidi antincendio;
• e’ vietato utilizzare attrezzature e macchine di proprietà del Committente o di altre imprese che svolgano lavori non compresi all’interno del presente appalto;
• l’utilizzo anche a titolo gratuito di attrezzature di proprietà di altre imprese o lavoratori autonomi, che concorreranno alla realizzazione della presente opera, sarà preventivamente concordato tra le imprese mediante richiesta scritta. In tale verbale dovrà risultare evidente l’oggetto del comodato ed i controlli effettuati per dimostrare che l’attrezzatura al momento della consegna era a norma e tale resterà nell’utilizzo. Il verbale di comodato sarà siglato dai responsabili delle imprese interessate, inserito all’interno della documentazione di cantiere e fornito in copia al CSE.
• In particolare è prevista la sospensione delle lavorazioni eventuali e non strettamente connesse e necessarie, presenti nell’area di azione di macchine operatrici, sollevamento materiali, posa elementi prefabbricati (gruppi frigo)
• Sarà effettuato un coordinamento ed una eventuale alterazione delle tempistiche di lavorazione con riduzione al minimo degli esposti, quando si presentino rischi elettrici (impianti, lavorazioni in umido), da rumore, da esposizione a sostanze chimiche.
• Le prescrizioni tecniche inerenti la sicurezza dovranno essere:
- poste in essere da chi esegue/allestisce/monta o effettua la lavorazione/montaggio pertinenti;
- verificate da chi utilizza/accede
- assicurate dal Responsabile della gestione del cantiere
Qualunque variazione alle procedure di lavoro definite nel PSC e nei verbali di coordinamento ad integrazione del piano dovranno essere approvate dal CSE.
• La zona sottostante alle piccole opere di demolizione verrà opportunamente delimitata con appositi sbarramenti e saranno vietati il transito e la sosta, alle persone. Verranno apposte, nelle zone interessate, idonee segnalazioni di pericolo.
• Ove sia costituito da elementi pesanti o ingombranti, il materiale di demolizione dovrà essere calato a terra con mezzi idonei.
• Ove sia costituito da elementi pesanti o ingombranti, il materiale di demolizione dovrà essere calato a terra con mezzi idonei.
• Al fine di minimizzare i rischi da interferenza, le zone di operazioni delle diverse imprese saranno per quanto possibile separate e i lavori saranno organizzati affinchè le ditte non operino (durante le lavorazioni pericolose) in zone contigue.
4.9.3 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I Lavoratori si prendono cura dei DPI, li mantengano in efficienza e segnalano eventuali deficit al Responsabile di Cantiere dell’azienda.
I DPI devono presentare condizioni di corretta ergonomia ed efficienza – efficacia delle protezioni su tutti i soggetti destinatari dell’utilizzo. Il Datore di lavoro ed i preposti verificano che i DPI siano marcati CE, corrispondano alla tipologia / classificazione congruente al rischio e che proteggano efficacemente ogni singolo lavoratore prima di avviarne l’utilizzo.
Prescrizioni operative - DPI da utilizzare per l’accesso ai luoghi di lavoro: indipendentemente dal tipo di lavoro svolto dalle ditte e lavoratori autonomi presenti in cantiere, sarà necessario che all’atto dell’accesso siano dotati almeno dei seguenti DPI:
• Guanti di protezione meccanica
• Elmetto di sicurezza
• Tuta o indumenti da lavoro
• Scarpe di sicurezza
Protezione del corpo
• Tuta o indumenti da lavoro - non facilmente combustibili con caratteristiche antimpigliamento secondo la EN 510. Non utilizzare comunque catenine, braccialetti o simili; se i capelli sono lunghi utilizzare cuffie o legarli.
• Indumenti ad alta visibilità – nelle operazioni contigue a traffico stradale o a mezzi in movimento – categoria minima II
• Tuta da lavoro / indumenti per lavori elettrici: a protezione contro il rischio da arco elettrico - EN 531; EN 50286 (CEI 11-57); IEC 61482-1; IEC 61477, prENV 50354.
• Indumenti antitaglio (EN 381)– nelle operazioni con attrezzature taglienti (sega a catena e simili) - tessuto imbottito la cui particolare stratificazione di fibre sintetiche arresta, nel momento del contatto, il movimento della lama dentata.
Protezione della pelle come creme protettive/pomate.
Protezione degli arti superiori
• Guanti di protezione con adeguata resistenza meccanica per la manipolazione di materiali o attrezzature che presentano il xxxxxxxx xx xxxxx / xxxxxxxxx / xxxxxxxxxx (XX 000; EN 388)
• Guanti di protezione contro le vibrazioni da utilizzare con strumenti vibranti
• Guanti di protezione specifica antitaglio nell’utilizzo di attrezzature taglienti
• Guanti di protezione specifici per lavori con esposizione a rischio di folgorazione di classe adeguata al lavoro (tensione: cat 00 – 500V; cat. 0 1000 V; cat. 1 7500; cat. 2 17000 V) da eseguire (EN 60903) con pompe di prova (eseguire la prova secondo le istruzioni della nota informativa)
• Guanti con proprietà impermeabile ad agenti chimici da utilizzare secondo le schede di sicurezza dei prodotti
Protezione degli arti inferiori
• Scarpe antinfortunistiche con protezione meccanica per limitare i danni in caso di caduta materiali sugli arti inferiori (EN 345) – con suola resistente alla perforazione per lavori di rustico, di demolizioni, in aree di deposito, su tetti; – con suola antiscivolo tipo S2P installazioni di impianti di riscaldamento e di aerazione, lavori di manutenzione, di rimozione,
• Scarpe / stivaletti (lavori elettrici) specifici per lavori con a rischio di folgorazione (EN 344, CEI-EN 50321)
• Pedane isolanti per lavori elettrici - ENV 61111
• Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido in caso di rischio di penetrazione di masse incandescenti fuse.
• Scarpe con protezione supplementare della punta del piede;
• Scarpe e soprascarpe con suola anticalore;
• Scarpe, stivali e soprastivali di protezione contro le vibrazioni;
• Ginocchiere per lavori di montaggio di pavimentazioni.
Protezione del tronco e dell'addome
• Giubbotti, giacche e grembiuli di protezione contro le aggressioni meccaniche (perforazioni, tagli, spruzzi di metallo fuso, ecc.);
• Xxxxxxxxx, giacche e grembiuli di protezione contro le aggressioni chimiche;
• Giubbotti termici;
• Cintura di sicurezza del tronco.
Protezione del capo
• Elmetto dielettrico per lavori elettrici (EN 397)
• Caschi di protezione per l'industria (cantieri di lavori pubblici, industrie varie) da utilizzare nelle seguenti lavorazioni:
- Montaggio trasformazione smontaggio di opere provvisionali
- Sopra, sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati
- Operazioni di demolizione
Protezione della vista e del viso
• Xxxxxxxx e Visiere di protezione contro la proiezione di schegge o frammenti, nell’utilizzo di utensili, durante la pulizia dei residui di lavorazione, raccolta materiali e rifiuti, pulizie in genere, operazioni di sabbiatura – EN 166
• Visiere di protezione (EN 166, 170) - lavori elettrici
• Occhiali di protezione, contro i raggi X, laser, le radiazioni ultraviolette, infrarosse, visibili.
• Maschera e caschi per la saldatura ad arco (maschere a mano, a cuffia o adattabili a caschi protettivi).
• Schermi facciali
Protezione delle vie respiratorie
• Maschera di protezione contro le polveri tipo FFP2 (utilizzo con macchine e utensili che producono residui, in luoghi con presenza di polvere, operazioni nei pressi di macchine operatrici
• Apparecchi respiratori con maschera per saldatura amovibile.
Protezione dell’udito
• Palline e tappi per le orecchie.
• Cuscinetti adattabili ai caschi di protezione per l'industria.
Da utilizzare durante lo svolgimento di lavori che implicano l'uso e lo svolgimento di lavorazioni nei pressi di utensili pneumatici e lavorazione del legname.
Protezione dalle cadute
• Imbracature completa di protezione (EN 361, EN 353 dispositivi di tipo guidato, EN 363 dispositivi di arresto caduta) con controllo approfondito prima di ogni utilizzo e comunque una volta all’anno
• Imbracature di trattenuta e anticaduta – con caratteristiche specifiche antitaglio e cesoiamento nell’utilizzo di attrezzature taglienti
• Sistemi di ancoraggio conformi alla normativa tecnica
• Sistemi di collegamento con dissipatori o sistemi equivalenti di assorbimento cadute Deve essere rispettato il seguente criterio generale:
• Deve essere preferita, ove tecnicamente possibile e compatibile con la lavorazione, la protezione a “caduta impedita” – il lavoratore non può oltrepassare il ciglio di caduta ed è trattenuto in zona protetta
• Il sistema anticaduta deve consentire al lavoratore che cade di non urtare il piano di appoggio con franco di sicurezza di un metro (valutando il massimo allungamento del sistema anticaduta, compreso eventuale assorbitore di energia, allungamento dispositivi retrattili, frecce dei sostegni, bordi, spigoli e simili);
• La caduta libera (cioè prima che intervenga un eventuale assorbitore di energia, ove presente) non può eccedere gli 1.5 m - 4 metri in caso di utilizzo di sistemi con frenatura / assorbitore di energia
Saldatura
• Grembiule / indumenti da saldatore a protezione del busto (EN 470)
• Guanti di protezione specifici per lavori di saldatura (EN 388, EN 420, EN 407, EN 12477)
• Scarpe antinfortunistiche specifiche contro pericolo di proiezione di frammenti caldi (saldatura, taglio) o sovraprotezioni
• Occhiali / Visiere dalle radiazioni dannose e specifiche (arco elettrico e simili) nell’utilizzo di saldatrici e attrezzature per taglio (EN 169)
4.9.4 AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E DEL CRONOPROGRAMMA
Il presente PSC dovrà essere aggiornato, revisionandolo o integrandolo, con disposizioni aggiuntive ogni qualvolta il CSE ne ravveda la necessità.
Ciò può avvenire nel caso subentrino variazioni di qualsiasi natura (scopo del lavoro, Imprese esecutrici, macchine di cantiere, sostanze e materiali impiegati, organizzazione dei lavori, ecc.) che alterino in qualche modo quanto previsto nel PSC preliminarmente all’inizio dei lavori.
L’impresa che si aggiudica i lavori ha facoltà di presentare al CSE proposte di integrazione al PSC, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
E’ inoltre responsabilità di tutti preposti operativi fornire direttamente ai lavoratori le istruzioni necessarie al raggiungimento del massimo livello per quanto concerne l’igiene e la sicurezza sul lavoro.
Qualora in fase di realizzazione si rendesse necessario modificare il programma, è cura dell’impresa affidataria informare il coordinatore in fase di esecuzione affinché possa determinare le eventuali interferenze tra le fasi lavorative e individuare le misure di prevenzione e protezione, nonché di coordinamento delle attività, al fine di ridurre al minimo il rischio di infortuni ed incidenti legati a una errata valutazione tra le diverse imprese.
Elaborati di riferimento: Cronoprogramma
4.10 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E MEZZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
L’impresa principale ha il compito di garantire l’attuazione e di coordinare l’utilizzo comune degli apprestamenti di cantiere che potranno essere utilizzati anche dalle altre imprese, subappaltatori, e lavoratori autonomi.
L’utilizzo promiscuo di apprestamenti, attrezzature, impianti o opere provvisionali deve prevedere:
• Comunicazione e richiesta di autorizzazione alle figure responsabili di cantiere e al CSE di tale forma di utilizzo
• Esame preliminare delle condizioni di sicurezza
• Operatori formati e addestrati all’utilizzo
• Rispetto delle prescrizioni di sicurezza di utilizzo, anche stabilite specificamente dal costruttore, con disponibilità della relativa documentazione
• Coordinamento operativo con i responsabili operativi sul cantiere durante l’utilizzo
I soggetti/imprese utilizzatrici di macchine, attrezzature o opere provvisionali predisposte da terzi ovvero luoghi di lavoro organizzati, gestiti o predisposti da terzi devono verificare preventivamente il rispetto delle norme e procedure di sicurezza:
• Preventivamente all’utilizzo di una macchina, attrezzatura o impianto deve essere accertato il rispetto dei presidi e delle norme di sicurezza, segnatamente per corretti collegamenti e alimentazioni, presenza ed efficienza dispositivi di protezione di organi in movimento, integrità e protezione comandi, protezione della postazione di lavoro, disponibilità di adeguati accessori o ausili per le operazioni da svolgere, presenza delle evidenze e verifiche di legge
• Preventivamente all’utilizzo di un’opera provvisionale deve essere accertato il rispetto dei presidi e delle norme di sicurezza, segnatamente per la protezione dalla caduta, la stabilità e integrità degli elementi, il montaggio completo
• Preventivamente all’accesso ai vari luoghi o postazioni di lavoro deve essere accertata la protezione contro i rischi di caduta degli operatori, la corretta accessibilità, la protezione da proiezioni o cadute di materiali
In mancanza di riscontri positivi non è possibile procedere alle operazioni e occorre segnalare al preposto i deficit riscontrati.
4.10.1 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI
L’impresa principale, predispone i principali apprestamenti di cantiere che potranno essere utilizzati anche dalle altre imprese, subappaltatori, e lavoratori autonomi.
I principali apprestamenti di cantiere che si prevede possano essere utilizzati da tutte le imprese ed i lavoratori autonomi sono i seguenti:
• baraccamenti di cantiere,
• servizi igienici,
• spogliatoi,
• refettorio
• presidi igienico sanitari,
• recinzione di cantiere,
• opere provvisionali quali xxxxxxxx, xxxxxxxxxxx, ponti su cavalletti, impalcati, parapetti, xxxxxxxx, passerelle, armature delle pareti degli scavi.
Occorre fare una distinzione tra l’utilizzo degli apprestamenti quali baracche e quelli riferibili alle opere provvisionali. Per quanto attiene ai primi possono essere utilizzati dalle imprese subappaltatrici e dai lavoratori autonomi, con le modalità individuate dal coordinatore in fase di esecuzione e dall’impresa principale, che ne gestisce la corretta funzionalità ed efficienza. In ogni caso il coordinatore in fase esecutiva convoca una riunione prima dell’inizio dei lavori e informa i vari responsabili di cantiere delle modalità di utilizzo delle baracche di uso comune ed in particolare delle misure relative ai presidi sanitari.
Per quanto attiene invece alle misure di coordinamento relative alle opere provvisionali si stabilisce quanto segue:
• le opere provvisionali devono essere mantenute in perfetta efficienza e funzionalità fino alla fine dell’intervento o fino a che non si è provveduto alla posa in opera delle protezioni definitive;
• eventuali modifiche alle opere provvisionali devono essere concordate con l’impresa realizzatrice che rimane la responsabile della buona esecuzione dell’opera;
• è fatto divieto di nascondere, spostare e rendere non facilmente leggibile la segnaletica relativa all’opera provvisionale;
• ogni modifica ad un’opera provvisionale deve essere fatta solo se vengono adottati i sistemi sostitutivi di sicurezza per mantenere comunque il grado iniziale di protezione dell’opera.
In ogni caso il coordinatore in fase di esecuzione ha il compito di promuovere e disciplinare queste attività di coordinamento, stabilendo, nel caso di attività contemporanee, le modalità di utilizzazione, tramite apposite riunioni convocate con le imprese interessate prima dell’inizio delle lavorazioni. In sede di riunione devono essere programmate sia la durata delle varie azioni che le modalità al fine di consentire il corretto utilizzo degli apprestamenti di cantiere.
4.10.2 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI CANTIERE
L’impresa principale, vincitrice dell’appalto, realizza gli impianti fissi di cantiere e verifica secondo un calendario, concordato con il coordinatore in fase esecuzione, l’efficienza degli stessi. Gli impianti di cantiere possono utilizzati anche dalle altre imprese, subappaltatori, e lavoratori autonomi.
Le attrezzature e gli impianti di cantiere che si prevede possano essere utilizzati da tutte le imprese ed i lavoratori autonomi sono le seguenti:
• impianti di sollevamento,
• impianti di produzione malte cementizie,
• impianti elettrici di cantiere,
• impianto di terra di cantiere,
• impianto di protezione contro le scariche atmosferiche,
• impianti di adduzione e scolo acqua di cantiere.
Le attrezzature e gli impianti di cantiere così individuati, e quelli che si riterrà opportuno inserire secondo la tecnologia adottata per la costruzione, possono essere utilizzati dalle imprese subappaltatrici e dai lavoratori autonomi con le modalità individuate dal coordinatore in fase di esecuzione e dall’impresa principale, che ne gestisce la corretta funzionalità ed efficienza. L’impresa principale dovrà nominare un responsabile della gestione delle attrezzature di uso comune al quale occorre fare sempre riferimento prima di procedere all’utilizzo. In ogni caso il coordinatore in fase esecutiva convoca una riunione prima dell’inizio dei lavori e informa i vari responsabili di cantiere delle modalità di utilizzo delle attrezzature ed impianti di uso comune.
In ogni caso il coordinatore in fase di esecuzione ha il compito di promuovere e disciplinare queste attività di coordinamento, stabilendo, nel caso di attività contemporanee, le modalità di utilizzazione, tramite apposite riunioni convocate con le imprese interessate prima dell’inizio delle lavorazioni. In sede di riunione devono essere programmate sia la durata delle varie azioni che le modalità al fine di consentire il corretto utilizzo delle attrezzature e impianti di cantiere.
L’impresa principale o l’impresa proprietaria dell’attrezzatura in uso comune garantisce l’efficienza e il grado di sicurezza dell’attrezzatura per tutta la durata del cantiere.
L’attrezzatura di uso comune deve essere utilizzata secondo quanto previsto dalle procedure di corretto utilizzo e in rispetto di quanto indicato nel libretto di uso e manutenzione.
Dopo ogni utilizzo l’attrezzatura deve essere lasciata nelle medesime condizioni di efficienza e sicurezza iniziali.
L’uso delle attrezzature, oltre ad essere sempre preventivamente concordato, deve essere effettuato solo se l’utilizzatore dimostra di avere le capacità e la corretta formazione all’uso della specifica attrezzatura.
Devono essere rispettati i tempi e le modalità di utilizzo.
Possono essere utilizzate macchine o attrezzature diverse o ulteriori rispetto a quanto indicato nel presente documento nel rispetto dei seguenti:
• Esame preliminare delle condizioni di sicurezza
• Operatori formati e addestrati all’utilizzo
• Rispetto delle prescrizioni di sicurezza di utilizzo, anche stabilite specificamente dal costruttore, con disponibilità della relativa documentazione
• Inserimento della valutazione dei rischi e procedure di sicurezza nel POS
• Le operazioni possono avere luogo solo dopo autorizzazione del CSE, anche attraverso l’esame della documentazione e del POS
• Coordinamento operativo con i responsabili operativi sul cantiere durante l’utilizzo
• La comunicazione tra i lavoratori, anche facenti capo a soggetti diversi, che possono collaborare o le cui attività possono interferire, deve essere sempre assicurata e chiara, anche attraverso sistemi o dispositivi tecnici. I codici di comunicazione, compresi quelli gestuali, devono essere portati a conoscenza dei lavoratori interessati dai rispettivi responsabili e dal responsabile generale di cantiere
4.10.3 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI INFRASTRUTTURE
L’impresa principale, vincitrice dell’appalto realizza le infrastrutture di cantiere e ne assicura l’efficienza. Le infrastrutture di cantiere sono utilizzate anche dalle altre imprese, subappaltatori, e lavoratori autonomi.
Per infrastrutture di cantiere di uso comune si intendono:
• la viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici,
• i percorsi pedonali,
• parcheggio personale di cantiere,
• le aree di deposito materiali,
• le aree di deposito attrezzature,
• le aree di carico e scarico,
• le aree di deposito materiali di risulta e rifiuti,
• aree di deposito materiali pericolosi.
La viabilità di cantiere e il posizionamento delle aree di stoccaggio sono state individuate nei capitoli precedenti, saranno di seguito fornite le indicazioni di uso comune di tali infrastrutture.
L’impresa principale assicura, attraverso la nomina di un referente, che le vie di comunicazione veicolari e pedonali sia mantenute pulite (non presenza di fango o sassi) libere e mai ostruite da depositi temporanei di materiali ed attrezzature. Il medesimo referente sarà incaricato anche di verificare periodicamente lo stato di praticabilità e delle aree di stoccaggio con particolare cura al corretto accatastamento dei materiali.
In particolare si segnala che deve essere mantenuta libera la discesa della scala di emergenza provvisoria esterna della torre libraria.
Ogni impresa è responsabile dei propri depositi, ma deve prendere accordi con il referente nominato sulle modalità, i tempi e gli spazi di utilizzo delle aree di deposito e di carico e scarico.
Il coordinatore in fase di esecuzione ha il compito di promuovere e disciplinare queste attività di coordinamento, stabilendo le modalità di utilizzazione in accordo con il referente dell’impresa principale, tramite apposita riunione convocata con le imprese interessate prima dell’inizio delle lavorazioni.
Anche gli accessi di cantiere devono essere mantenuti, alla stregua delle vie di comunicazione in buono stato, così come la segnaletica di viabilità.
I mezzi che trasportano materiali o attrezzature devono essere dotati di dispositivi di sicurezza in retromarcia e devono essere eventualmente puliti prima di ritornare nelle strade pubbliche.
4.10.4 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
L’impresa principale, vincitrice dell’appalto predispone i mezzi ed i servizi di protezione collettiva di cantiere che sono utilizzati anche dalle altre imprese, subappaltatori, e lavoratori autonomi.
I principali mezzi ed i servizi di protezione collettiva di cantiere che si prevede possano essere utilizzati da tutte le imprese ed i lavoratori autonomi sono i seguenti:
• segnaletica di sicurezza,
• attrezzature per primo soccorso,
• mezzi estinguenti (estintori a polvere),
• servizi di gestione delle emergenze,
• avvisatori acustici.
La segnaletica di sicurezza è stata individuata in apposito allegato al presente piano di sicurezza, così le attrezzature di pronto soccorso, gli estintori e i servizi di gestione delle emergenze sono trattati nel capitolo 4.12.
Il coordinatore in fase di esecuzione ha il compito di promuovere e disciplinare queste attività di coordinamento, fornendo le informazioni utili di ubicazione e modalità di gestione, tramite apposita riunione convocata con le imprese interessate prima dell’inizio delle lavorazioni.
È di fondamentale importanza che le procedure di emergenza siano note a tutto il personale di cantiere e che sia curata dalle varie imprese la formazione ed informazione di eventuale nuovo personale lavorante.
4.11 MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E IL COORDINAMENTO E RECIPROCA INFORMAZIONE
4.11.1 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO
La presenza contemporanea in cantiere di più Imprese contrattiste operanti in aree di lavoro limitrofe e/o interferenti con metodologie operative disomogenee comporta la necessità per il CSE di svolgere una continua attività di coordinamento al fine di ottimizzare le risorse e minimizzare le problematiche connesse alla sovrapposizione di attività potenzialmente incompatibili.
Ove possibile si cercherà sempre di svolgere attività lavorative temporalmente sovrapposte ma spazialmente distinte, in maniera tale da non intercorrere nel pericolo di attività di cantiere potenzialmente interferenti e rischiose.
In caso di manifesta incompatibilità operativa sarà compito del CSE bloccare una o più attività.
Istruzioni di lavoro potranno essere impartite dal CSE sia verbalmente sia utilizzando i verbali di sopralluogo. Durante il corso del progetto in funzione delle problematiche riscontrate e dello stato d’avanzamento dei lavori, potranno essere organizzate differenti tipologie di riunioni di coordinamento.
Tali riunioni organizzate e condotte dal CSE (o da un suo assistente) potranno avere periodicità predefinita o essere organizzate a fronte di singoli eventi in previsione di specifiche attività.
Sono previste le seguenti tipologie di riunioni e sopralluoghi:
- riunione preliminare all’inizio dei lavori
- riunione di ingresso di nuova impresa esecutrice e lavoratore autonomo
- riunione per lavori ad alto rischio
- riunione a seguito di infortunio
- sopralluogo in cantiere per la verifica dell’applicazione del PSC e POS
Tutti gli incontri citati verteranno sui vari aspetti comunque inerenti la sicurezza dei lavoratori e saranno verbalizzati.
Riunione preliminare all’inizio dei lavori
QUANDO SI SVOLGE: |
- All’assegnazione del contratto (o alla consegna dei lavori). |
CHI VI PARTECIPA: |
- Il CSE o un suo assistente. |
- Rappresentanti del Committente. |
- L’affidataria |
COSA VIENE DISCUSSO: |
- Principi generali di gestione della sicurezza di progetto. |
- Standard applicabili. |
- Documenti gestionali ed operativi applicabili e/o da predisporre. |
- Programma lavori. |
- Frazionamento dell’appalto. |
Riunione di ingresso di nuova impresa esecutrice e lavoratore autonomo
QUANDO SI SVOLGE: |
- All’atto del primo ingresso in cantiere. |
CHI VI PARTECIPA: |
- Il CSE o un suo assistente. |
- L’affidataria |
- Le Imprese, i Lavoratori autonomi ed i visitatori all’atto del primo ingresso in cantiere. |
COSA VIENE DISCUSSO: |
- Verifica della presenza della documentazione in cantiere (ITP, POS, attestazioni di verifica) |
- Verifica della rispondenza delle attrezzature, sostanze e personale indicato nel POS con quanto presente in cantiere |
- Illustrazione delle procedure cooperazione, coordinamento e reciproca informazione fra i datori di lavoro predisposte dall’affidataria (procedure di gestione dell’emergenza, di utilizzo comune di servizi e attrezzature, ecc…..) |
- Procedure di lavoro della ditta e valutazione delle possibili interferenze con altre lavorazioni |
Riunione per lavori ad alto rischio
QUANDO SI SVOLGE: |
- Prima e dopo attività particolari ad alto rischio. |
CHI VI PARTECIPA: |
- Il CSE o un suo assistente. |
- L’affidataria |
- Il personale (tecnici, operativi, ecc.) direttamente coinvolto nelle attività. |
COSA VIENE DISCUSSO: |
- Prima dell’attività: il riesame generale delle procedure operative, di coordinamento, di emergenza. |
- Dopo l’attività: l’analisi di quanto si è svolto; analisi e discussione di eventuali problematiche insorte durante le attività. |
Riunione per ricostruzione infortunio
QUANDO SI SVOLGE: |
- Dopo l’accadimento di infortuni, incidenti e mancati incidenti. |
CHI VI PARTECIPA: |
- Il CSE o un suo assistente. |
- Tutto il personale coinvolto o potenzialmente interessato ad essere coinvolto in un evento simile. |
COSA VIENE DISCUSSO: |
- L’analisi dell’accaduto. |
- La revisione delle procedure operative. |
- I nuovi DPI e/o DPC da adottare. |
- La definizione di tutto quanto può essere necessario ad evitare il ripetersi dell’evento. |
Sopralluogo in cantiere per la verifica dell’applicazione del PSC e POS
QUANDO SI SVOLGE: |
- A discrezione del CSE |
CHI VI PARTECIPA: |
- Il CSE o un suo assistente. |
- L’affidataria |
COSA VIENE DISCUSSO: |
- Verifica dello stato di applicazione del PSC e del POS |
- Chiusura non conformità rilevate in occasione dell’ultimo sopralluogo |
- Verifica del cronoprogramma dei lavori |
Le riunioni di ingresso saranno organizzate in base al programma di inizio attività fornito dall’affidataria.
4.11.2 MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE
Preliminarmente all’inizio dei lavori il Datore di Lavoro dovrà verificare la formazione e l’informazione ricevuta dai propri lavoratori sincerandosi che i contenuti siano commisurati a quanto emerso dalla valutazione dei rischi effettuata relativamente alle loro specifiche mansioni, e devono riguardare, come minimo:
• pericoli e rischi associati alle mansioni che essi svolgono e relative procedure di prevenzione e protezione con particolare riguardo alle sostanze manipolate, alle macchine e attrezzature impiegate e all’ambiente di lavoro (lavoro in quota, in ambiente confinato, ecc.);
• elementi generali di igiene e sicurezza relativamente al complessivo contesto lavorativo.
In occasione di particolari situazioni contingenti, nel caso sussistano particolari problematiche di coordinamento dei lavori o nel caso la prassi lavorativa subisca varianti di qualsiasi natura (utilizzo di nuove procedure, impiego di nuove sostanze, postazioni di lavoro non usuali, ecc.) i responsabili delle Imprese dovranno provvedere ad organizzare, prima dell’inizio dei lavori, uno specifico incontro formativo/informativo con tutti i lavoratori coinvolti.
Occorre inoltre verificare (ed eventualmente predisporre prima dell’inizio dei lavori) la formazione e l’addestramento dei lavoratori chiamati a fare parte delle squadre di primo soccorso.
L’attestazione dell’avvenuta formazione deve essere disponibile anche presso il cantiere.
4.11.3 CONSULTAZIONE RLS
I datori di lavoro delle imprese esecutrici mettono a disposizione dei loro Rappresentanti per la Sicurezza copia del Piano di Sicurezza e Coordinamento e del Piano Operativo di Sicurezza almeno dieci giorni prima dell’inizio del lavori.
I datori di lavoro delle imprese esecutrici consulteranno i propri rappresentanti per la sicurezza e forniranno loro eventuali chiarimenti sul contenuto del Piano di Sicurezza e Coordinamento o sulle variazioni apportate prima di accettarne il contenuto.
Il rappresentante per la sicurezza può formulare proposte in merito ed è consultato preventivamente anche per la redazione del Piano Operativo di Sicurezza.
Il CSE:
• Verifica l’avvenuta consultazione per la documentazione della sicurezza (PSC e POS);
• Può richiedere la presenza del RLS alle riunioni di coordinamento;
• Può richiedere che particolari trasmissioni siano controfirmate, per presa visione/conoscenza, dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
4.12 SERVIZIO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
4.12.1 SERVIZIO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE: Pronto soccorso, antincendio evacuazione
Contenuti del capitolo - L’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze é di tipo comune, con l’indicazione dei riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi.
1) SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO
La planimetria di riferimento, allegata al presente PSC, è la Tavola S_105 Layout. L’impresa affidataria mette a disposizione un container allestito a pronto soccorso con adeguata cassetta di pronto soccorso corredata di quanto sufficiente per garantire un primo medicamento in caso di infortunio. È compito dell’impresa affidataria verificare con periodicità il contenuto della cassetta di pronto soccorso, sostituire i medicinali scaduti e ripristinare quelli utilizzati a tal fine è necessario nominare un preposto che si occupi di verificare periodicamente il contenuto.
Le imprese intervenienti devono garantire la formazione di primo soccorso e comunicare i nominativi delle persone formate al coordinatore in fase di esecuzione.
In occasione dell’ingresso di una nuova impresa esecutrice e lavoratore autonomo l’affidataria fornisce anche le indicazioni sul coordinamento in fase di emergenza per infortunio o malore.
1.a) PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO O MALORE
Qualora si verifichi un infortunio, incidente o malore occorre che il personale formato per il primo soccorso intervenga immediatamente e presti la prima opera di soccorso, valuti la gravità dell’infortunio ed agisca di conseguenza. Deve essere avvisato immediatamente il responsabile di cantiere che valuterà congiuntamente al personale formato la gravità dell’infortunio o malore.
Nel caso di infortunio lieve il personale formato per l’intervento di primo soccorso provvede a fornire le medicazioni necessarie tramite l’utilizzo della cassetta di pronto soccorso e sotto la continua supervisione del capo cantiere. Caso per caso sarà fatta la valutazione e se ritenuto necessario l’infortunato sarà accompagnato per un controllo presso il pronto soccorso più vicino.
In caso di infortunio grave o che si ritenga tale o per interventi specifici occorre intervenire immediatamente avvisando il responsabile di cantiere e il personale formato per il primo soccorso, il responsabile di cantiere o un suo delegato contatta immediatamente il pronto intervento (118) mentre il personale formato per il primo soccorso fornisce assistenza all’infortunato in attesa dell’intervento dell’autoambulanza.
La comunicazione al servizio di emergenza sanitario (118) deve essere articolata nel seguente modo:
o indirizzo del cantiere: Area ex Zuccherificio, via Quasimodo angolo Via Vico Cesena
o indicazioni sull’accaduto e la presunta gravità dell’infortunio o malore
o lo stato dell’infortunato.
L’EMERGENZA SANITARIA PIU’ VICINA AL CANTIERE E’ IL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI CESENA E IL TELEFONO E’ IL 118 Ospedale "X. Xxxxxxxx" di Cesena Centralino 0547/352111 Portineria 0547/352113 Pronto Soccorso 0547/352500 IL TELEFONO DELL’EMERGENZA SANITARIA E’ IL 118 |
Quando si utilizzano le medicine e le attrezzature della cassetta di pronto soccorso, avvisare il responsabile per ripristinare la dotazione esaurita.
1.b) PROCEDURA DA SEGUIRE A SEGUITO DI INFORTUNIO O MALORE
Dell’avvenuto infortunio o malore devono essere informati tempestivamente il coordinatore in fase di esecuzione e la direzione lavori.
Il responsabile di cantiere predispone un rapporto scritto, controfirmato dal datore di lavoro, da inviare in giornata al committente, al coordinatore in fase di esecuzione e alla direzione lavori.
- Il rapporto deve contenere i seguenti dati:
- la gravità dell’incidente e lo stato dell’infortunato,
- identificazione e mansioni dell’infortunato,
- l’esatta dinamica dell’infortunio e l’individuazione delle cause che lo hanno prodotto,
- il luogo esatto dell’accadimento,
- il giorno e l’ora in cui è avvenuto l’incidente,
- le misure intraprese per l’intervento di emergenza,
- a quanto comunicato agli organi preposti per legge.
L’Impresa affidataria dovrà predisporre una procedura di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione e dovrà darne comunicazione ad ogni impresa e lavoratore autonomo che entra in cantiere. La procedura deve essere trasmessa anche al Coordinatore in fase di esecuzione.
Un piano di emergenza ed evacuazione dovrà essere affisso in vari punti del cantiere, a cura dell’impresa affidataria, con i vari percorsi di esodo, ed aggiornato a seconda delle varie fasi costruttive.
Gli aggiornamenti dovranno essere trasmessi dall’affidataria alle imprese e lavoratori autonomi presenti in cantiere in modo che il piano possa essere illustrato ai lavoratori, evidenza di quanto indicato dovrà essere trasmessa al CSE.
2) SERVIZIO ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
2.a) PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI EMERGENZA INCENDIO ED EVACUAZIONE
Qualora si verifichi una situazione di emergenza incendio o evacuazione occorre che il personale formato per l’emergenza intervenga immediatamente e comunque chiunque verifica l’esistenza di una situazione a rischio incendio deve dare l’allarme.
Nel caso di incendio di ridotte dimensioni deve essere allertato il personale formato ed il capo cantiere e si deve intervenire tempestivamente con gli estintori a disposizione per far cessare il principio di incendio sul nascere. Spostare repentinamente materiali o attrezzature che possono essere facilmente infiammabili dalla zona dell’incendio.
I caso invece di evento calamitoso o incendio di notevoli dimensioni o comunque non facile da estinguere con l’intervento degli estintori, devono essere contattati immediatamente i Vigili del fuoco (115) e dato l’allarme di emergenza ed evacuazione. Il personale si allontana, seguendo le vie d’esodo, in modo disciplinato e veloce senza creare delle situazioni di panico. Della situazione di pericolo è necessario informare tempestivamente gli occupanti degli edifici limitrofi, qualora la situazione lo richieda.
La comunicazione ai vigili del fuoco (115) deve essere articolata nel seguente modo:
o indirizzo del cantiere: Area ex Zuccherificio, via Quasimodo angolo Via Vico Cesena
o indicazioni sull’accaduto e la presunta gravità dell’incendio,
o informazioni di massima sulla disposizione del cantiere e di eventuali zone a rischio.
IL TELEFONO DEI VIGILI DEL FUOCO E’ IL 115 |
In ogni caso dell’incendio o situazione di emergenza devono essere avvisati ed opportunamente informati sia la direzione lavori che il coordinatore in fase di progettazione.
L’Impresa affidataria dovrà predisporre una procedura di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione e dovrà darne comunicazione ad ogni impresa e lavoratore autonomo che entra in cantiere. La procedura deve essere trasmessa anche al Coordinatore in fase di esecuzione.
Un piano di emergenza ed evacuazione dovrà essere affisso in vari punti del cantiere, a cura dell’impresa affidataria, con i vari percorsi di esodo, ed aggiornato a seconda delle varie fasi costruttive.
3) CONTENUTI DEL PIANO D’EMERGENZA e PROCEDURE
L’impresa affidataria deve redigere e mantenere aggiornato il piano di emergenza, che deve essere consegnato e condiviso con tutte le imprese esecutrici e lavoratori autonomi che operano in cantiere. A tal fine le varie imprese esecutrici dovranno segnalarle le lavorazioni che presentano un rischio specifico di incendio e le misure adottate per la prevenzione.
Ogni impresa presente in cantiere, dovrà avere una propria squadra d’emergenza, composta da almeno due addetti, formati all’attuazione delle procedure contenute nel piano d’emergenza, che dovranno essere attuate sotto il coordinamento e il diretto controllo dell’impresa affidataria.
E’ compito dei singoli datori di lavoro delle varie imprese l’individuazione del personale incaricato di attuare le misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e comunque, di gestione dell'emergenza.
Al fine di consentire un controllo in tempo reale in merito alla presenza in cantiere degli addetti alla gestione dell’emergenza, l’affidataria dovrà registrare quotidianamente tutte le persone presenti in cantiere ed evidenziare quelle formate addette alla gestione dell’emergenza.
I lavoratori ”incaricati“ devono essere adeguatamente formati, e tale formazione deve essere comprovata da idoneo attestato di frequenza a corso il cui programma sia conforme ai contenuti previsti dalla legge
Il documento del ”Piano di Emergenza“ deve essere portato a conoscenza di tutto il personale presente in cantiere.
Nel piano d’emergenza devono essere esplicitate le azioni da intraprendere in caso di incendio o di emergenza per:
− limitare le conseguenze per il personale nonché danni all’ambiente ed al cantiere;
− consentire l’evacuazione dal luogo di lavoro in condizioni di sicurezza, prevedendo tutti i possibili tipi di emergenze che possono manifestarsi nel cantiere;
− garantire l’intervento dei soccorritori.
Obiettivi del Piano di emergenza
Il piano di emergenza deve conseguire i seguenti obiettivi:
− evitare che l’attivazione di un piano di emergenza, a causa di un incidente, possa provocare ulteriori emergenze di altro tipo;
− prevenire o limitare pericoli alle persone, internamente ed esternamente al cantiere;
− prevenire o limitare danni ambientali nelle zone immediatamente limitrofe al cantiere;
− organizzare contromisure tecniche per l’eventualità di emergenza di ogni tipo;
− coordinare gli interventi del personale di cantiere a tutti i livelli, in modo che siano ben definiti tutti i comportamenti e le azioni che ogni persona presente deve attuare per salvaguardare la propria incolumità e, nei limiti del possibile, per limitare i danni alle strutture ed agli impianti;
− stabilire le priorità d’intervento: soccorso alle persone, messa in sicurezza degli impianti, attivazione degli impianti finalizzati a contenere e ridurre le emergenze;
− intervenire, dove necessario, con un pronto soccorso sanitario;
− coordinare l’intervento interno con quello di eventuali mezzi esterni;
− individuare tutte le emergenze che possano coinvolgere l’attività, la vita e la funzionalità del cantiere;
− definire esattamente i compiti di ognuno all’interno del cantiere durante la fase di pericolo;
− registrare razionalmente tutti i casi di incidenti avvenuti.
3.A) Contenuti del Piano di emergenza
Il piano di emergenza deve avere almeno i seguenti contenuti:
− le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio;
− le procedure per l'evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti;
− le disposizioni per chiedere l'intervento dei Vigili dei Fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo;
− specifiche misure per assistere le persone disabili;
− individuazione ed identificazione di un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste.
Per la stesura del piano di emergenza tenere in considerazione almeno i seguenti aspetti:
− le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;
− il numero delle persone presenti e la loro ubicazione;
− i lavoratori esposti a rischi particolari;
− il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano nonché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
− modalità e il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori.
Il piano di emergenza deve contenere le seguenti istruzioni scritte:
− i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla sicurezza antincendio;
− i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilità in caso di incendio;
− i provvedimenti necessari per assicurare che tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare;
− le specifiche misure da porre in atto nei confronti dei lavoratori esposti a rischi particolari;
− le specifiche misure per le aree ad elevato rischio di incendio;
− le procedure per la chiamata dei Vigili del Fuoco, per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l'intervento.
Il piano include anche una planimetria, che dovrà essere periodicamente aggiornata in funzione dell’evoluzione dei lavori, nella quale siano riportati:
− le caratteristiche dei luoghi, con particolare riferimento alle vie di esodo;
− il tipo, numero ed ubicazione delle attrezzature ed impianti di estinzione;
− l'ubicazione dell'interruttore generale dell'alimentazione elettrica e gas se presente.
Aggiornamento del Piano di emergenza
Il piano di emergenza deve essere aggiornato periodicamente, sia in caso di necessità sia in caso di variazioni.
Il piano deve essere verificato periodicamente (annualmente) anche con esercitazioni.
Compiti e doveri degli incaricati per la lotta antincendio, per l’evacuazione e l’emergenza
Gli incaricati devono attuare le azioni che si rendano necessarie in caso di incendio o di emergenza antincendio.
In cantiere deve essere sempre presente almeno due incaricati alla lotta antincendio e alla gestione dell’emergenza: questo comporta la necessità di organizzare il personale in cantiere in funzione delle formazioni ricevute. Il nominativo dei lavoratori incaricati deve essere sempre aggiornato e devono essere
contattabili in caso di emergenza, predisporre nella cartellonistica di cantiere l’elenco dei lavoratori e il recapito di cellulare.
Provvedimenti necessari per l’informazione sulle procedure di divulgazione del Piano
Deve essere data la massima divulgazione del piano di emergenza alle persone incaricate delle azioni da intraprendere, predisporre una procedura per la consegna e l’aggiornamento del piano a fasi predefinite dell’evoluzione del cantiere.
Le istruzioni scritte contenenti le procedure di emergenza devono essere affisse nei posti di maggior frequentazione che riportino planimetrie e le azioni essenziali che devono essere attuate in caso di allarme o di incendio e consegnate a tutti gli addetti del cantiere (se necessario, gli avvisi debbono essere riportati anche in lingue straniere);
Il piano di emergenza è utile prima che capiti l’emergenza e non durante la stessa, pertanto deve essere conosciuto e studiato prima; durante l’emergenza può al limite essere consultato.
Azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso d’incendio, emergenza, rischio grave e immediato
Per consentire una lotta antincendio adeguata deve essere predisposto in cantiere un sistema di protezioni attive costituito essenzialmente dalla dotazione di estintori in numero adeguato alla sua estensione ed alla numerosità e dislocazione dei luoghi in cui l’incendio può avviarsi e propagarsi (per esempio vanno posizionati immediatamente prossimi ai posti di lavoro ove vengono eseguite saldature, sfiammature, smerigliature od altre operazioni similari).
Di seguito sono presentate alcune ipotesi di possibili scenari incidentali all’interno del cantiere, evidenziando schematicamente le procedure d’intervento, l’affidataria potrà apportare le modifiche che ritiene opportune in funzione dell’evoluzione dei lavori e delle lavorazioni, e rischi effettivamente presenti concordandole preventivamente con il CSE.
• Scenario Incidentale 1: Incendio di materiale combustibile (materie plastiche, carta e cartone per imballi, legno dei bancali, ecc.) o infiammabile.
Di seguito vengono illustrate le azioni da intraprendere nel caso in cui si dovesse fronteggiare un incendio.
− contattare l’addetto alle comunicazioni posizionato in postazione presidiata (es. baracca uffici di cantiere)
− l’addetto alle comunicazioni deve contattare gli incaricati aziendali per la lotta antincendio (es.: contattandoli al telefono cellulare in loro dotazione)
− gli incaricati aziendali intervengono con altri estintori, previa adozione delle precauzioni al fine di limitare rischi maggiori, quale l’interruzione dell’alimentazione elettrica in tutta la zona di intervento;
− circoscrivono le fiamme;
− se la situazione è sotto controllo viene dato il xxxxxxx xxxxxxx.
− se l’incendio non è estinto è necessario allontanare i lavoratori dall’area di lavoro e contestualmente l’addetto alle comunicazioni avvisa i Vigili del Fuoco;
− il responsabile del cantiere definisce l’evacuazione (segnalazione acustica o avvertimento a voce, coinvolgendo il rappresentante dei lavoratori ed i vari responsabili di reparto);
− il personale abbandona il posto di lavoro;
− gli incaricati per l’emergenza sorvegliano la corretta evacuazione del personale, riuniscono il personale presso il punto di raccolta: a questo punto fanno l’appello;
− un incaricato procura una copia del piano di emergenza con le planimetrie: una planimetria sarà a disposizione dei Vigili del Fuoco al loro arrivo;
− un incaricato si pone presso l’accesso stradale per attendere i Vigili del Fuoco, per informarli della situazione.
• Scenario Incidentale 2: Versamento di liquido infiammabile senza incendio (per esempio olio lubrificante, emulsionante)
All’interno dei reparti di lavorazione è possibile che quantità di olio o di altro liquido infiammabile, anche se minime, possano essere versate (normalmente l’olio presente è stoccato in fusti metallici, depositati entro un bacino di contenimento).
− Il lavoratore che deve fronteggiare un tale scenario incidentale ha il compito di avvisare gli addetti all’emergenza tramite l’addetto alle comunicazioni;
− intervengono gli incaricati aziendali, dotati di estintore, i quali arginano le perdite con materiali assorbenti ed inerti (stracci, sabbia, ecc.) e chiudono il tappo cercando di ridurre il versamento del liquido;
Come in tutti i casi in cui un’emergenza risultasse difficile da fronteggiare, creando seri pericoli alla salute del personale, un incaricato fa evacuare i lavoratori, contatta ed attende l’arrivo dei Vigili del Fuoco, secondo quanto indicato nello scenario1.
Nel caso in cui le sostanze coinvolte nell’incendio possano costituire un pericolo per la popolazione e l’ambiente deve essere allertata l’autorità sanitaria competente e la pubblica emergenza.
• Scenario Incidentale 3: Incendio di quadro elettrico o di macchinario
Nel caso in cui un lavoratore dovesse fronteggiare un incendio di un quadro elettrico non utilizzare acqua o liquidi schiumogeni, ma, previo avvertimento degli incaricati aziendali, togliere tensione a monte del quadro. Nel caso in cui si dovesse verificare un principio d’incendio di un quadro elettrico o di un macchinario ogni dipendente, che si viene a trovare nelle vicinanze della zona interessata, ha il compito di avvertire immediatamente l’addetto alle comunicazioni che allerta gli addetti all’emergenza, i quali:
− tolgono tensione al quadro o al macchinario agendo sull’interruttore generale a monte dello stesso;
− intervengono con estintori portatili idonei all’intervento su apparecchiature elettriche sotto tensione (per questa situazione specifica sono da preferirsi estintori a CO2 o a polvere) in funzione dell’entità dell’incendio: durante l’intervento è possibile soffocare le fiamme anche con stracci, coperte o sabbia, allontanando eventualmente il materiale combustibile presente nelle immediate vicinanze.
E’ di fondamentale importanza non intervenire con acqua o liquidi schiumogeni prima di aver tolto l’elettricità.
• Scenario Incidentale 4: Fuga di gas
− Interrompere immediatamente l’erogazione di gas tramite la valvola generale
− Spegnere le fiamme libere, sigarette e qualsiasi altra fonte d’innesco (saldatrici, utensili che provocano scintille e utensili elettrici in genere)
− Aprire immediatamente tutte le finestre, porte e aperture verso l’esterno
− Disattivare l’interruttore generale dell’energia elettrica solo se esterno al locale e non effettuare nessun’altra operazione elettrica
− Far scattare l’ordine d’evacuazione / allarme, attraverso comunicazione vocale (non attraverso apparecchi elettrici ecc.) e abbandonare l’edificio (vedi le procedure d’evacuazione in caso d’incendio)
− Verificare, con molta cautela, che all’interno del locale non siano rimaste bloccate persone
− Presidiare gli accessi, impedendo l’accesso a chiunque non sia addetto alle operazioni d’emergenza
− Verificare se vi sono cause accertabili di fughe di gas (rubinetti gas aperti, visibile rottura di tubazioni ecc.)
Se non si è in grado di eliminare la causa della perdita:
− Telefonare dall’esterno dei locali all’Azienda del Gas
− Telefonare dall’esterno dei locali ai Vigili del Fuoco Fine Emergenza
− Lasciare ventilare il locale fino a che non si percepisca più l’odore del gas
− Dichiarare la fine dell’emergenza
• Scenario Incidentale 5: Allagamento
Nel caso in cui si dovesse presentare un allagamento dovuto ad esempio all’esondazione del fiume Savio o ad una forte perdita di acqua è necessario avvisare gli addetti all’emergenza.
A questo punto intervengono gli incaricati aziendali, i quali devono:
− interrompere immediatamente l’erogazione dell’acqua dal contatore esterno, se dovuta all’acquedotto;
− aprire l’interruttore elettrico generale e non effettuare nessuna altra operazione elettrica;
− fare evacuare ordinatamente il personale non addetto all’emergenza seguendo le vie di fuga segnalate;
− presidiare l’ingresso impedendo l’accesso a chiunque non sia addetto alle operazioni di emergenza;
− verificare se vi sono cause accertabili della perdita di acqua (rubinetti aperti, visibile rottura di tubazione, ecc.).
− Se non si riesce ad eliminare la causa della perdita è necessario telefonare dall’Azienda dell’acqua e ai Vigili del Fuoco;
Al termine della perdita di acqua:
− drenare l’acqua;
− assorbire con segatura e stracci;
− verificare che il pavimento sia asciutto e non scivoloso;
− verificare che l’acqua non abbia raggiunto quadri, apparecchi elettrici e scatole di completamento delle relative attività di manutenzione;
− dichiarare la fine dell’emergenza;
− riprendere le normali attività lavorative.
• Scenario Incidentale 6: Pronto soccorso in caso d’incendio alle persone
− Stendere a terra la persona incendiata e coprirla con coperte o indumenti (al limite rotolare per terra allo scopo di soffocare le fiamme). Non tentare di togliere le parti di indumenti che si sono attaccati alla pelle dell’infortunato, non rimuovere i vestiti bruciati e non rompere le vesciche.
− Non applicare lozioni o pomate. Ricoprire la parte ustionata con garza sterile asciutta.
− Effettuare le chiamate di soccorso.
− Se l’infortunato non ha perso conoscenza ed è in grado di inghiottire gli si può dare dell’acqua nella quale siano stati disciolti del bicarbonato e del sale da cucina contenuti nelle bustine in dotazione presenti nella cassetta di primo soccorso.
− Nel caso in cui l’infortunato dovesse vomitare è necessario interrompere immediatamente la somministrazione del liquido.
− Trasferire senza indugio la persona infortunata all’ospedale.
• Scenario Incidentale 7: Intervento per l’infortunio in caso d’incendio
Attuare le procedure di Pronto Soccorso che qui si riassumono:
− intervenire immediatamente togliendo tensione e fermando il macchinario con il pulsante di emergenza o con l’interruttore generale;
− avvisare gli incaricati del Pronto Soccorso;
− avvisare la Croce Rossa (o l’Elisoccorso, se necessario);
− cercare di capire il tipo di ferita o il danno fisico alla persona;
− interrogare la persona, se cosciente, sulla parte colpita ed il tipo di danno;
− agire secondo il tipo di ferita o malore;
− un incaricato si pone presso l’accesso stradale per attendere l’ambulanza ed indirizzarla al luogo dove si trova l’infortunato.
• Scenario Incidentale 8: Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx se ci si trova in luogo chiuso
Si avverte la scossa
− Mantenere la calma e sospendere le attività lavorative
− Allontanarsi dalle finestre, porte, vetri in genere, balconi e terrazze, opere provvisionali
− Restare all’interno dei locali, riparati vicino alle strutture portanti o sotto un riparo robusto Dopo la prima scossa
− Abbandonare l’edificio (vedi le procedure d’evacuazione in caso d’incendio); non precipitarsi disordinatamente all’esterno, non utilizzare ausili meccanici / elettrici di discesa
− Porre in sicurezza le macchine e le attrezzature e materiali infiammabili
− Chiudere l’adduzione del combustibile (ove presente)
− Disattivare l’interruttore generale dell’energia elettrica
− Chiudere il rubinetto generale dell’acqua
− Verificare che all’interno dei locali non siano rimaste bloccate persone; in caso contrario avvertire immediatamente i Vigili del Fuoco
− Verificare che non vi siano persone ferite; in caso contrario avvertire immediatamente il Pronto Soccorso
Fine Emergenza: Prima di riprendere le attività lavorative ispezionare con cautela i locali, verificando l’assenza di lesioni strutturali, di fughe di combustibile, di principi d’incendio, di versamenti di liquidi pericolosi, di danni alle macchine, apparecchi, quadri e linee di distribuzione elettrica, di carichi instabili. Se necessario, far effettuare da personale competente interventi di ripristino, eventualmente chiedendo l’intervento dei Vigili del Fuoco, dell’Unità Sanitaria Locale, dell’azienda elettrica, dell’azienda del gas e dell’azienda dell’acqua
3.B) PROCEDURE PER L’EVACUAZIONE
La decisione di attivare la procedura d’evacuazione può comportare rischi per i lavoratori, occorre pertanto analizzare i vari aspetti connessi con l’esodo.
La procedura di evacuazione deve essere attuata in tutti i casi di pericolo generale e grave come:
− incendio grave;
− pericolo di crollo di strutture;
− terremoto;
− allagamento, alluvione.
Normalmente la decisione di attuare l’evacuazione deve essere presa dal Responsabile del cantiere o da persona individuata dal datore di lavoro per tale scopo, in concordanza con l’addetto per l’emergenza ed il Rappresentante dei lavoratori.
• ISTRUZIONI PER CHI EMETTE L’ALLARME (PERSONALE INCARICATO)
La procedura per emettere l’allarme dovrà essere definita in funzione della dimensione del cantiere, dal momento che l’avviso deve essere udibile in corrispondenza di tutte le aree in cui sono presenti lavoratori, nel caso specifico è opportuno prevedere un sistema di allarme sonoro (sirene, avvisatori acustici, campane, fischietti, clacson o sorgenti sonore attivate manualmente, etc. avvisi acustici che devono chiaramente udirsi al di sopra dei rumori in tutte le aree ed essere chiaramente identificati come allarme incendio).
• ISTRUZIONI PER IL PERSONALE CHE DEVE EVACUARE IL POSTO DI LAVORO (LAVORATORI) La prima condizione è quella di mantenersi calmi e non farsi prendere dal panico (nel caso in cui il pericolo sia evidente e grave, non perdere tempo nel tentativo di portare in salvo effetti personali, o documenti aziendali). Prima di abbandonare il posto di lavoro, a meno che non esista un pericolo grave ed immediato, è necessario:
− sospendere le lavorazioni con formazioni di fiamme libere o che producano scintille;
− chiudere i barattoli od i recipienti di solventi, oli, grassi, ecc.;
− fermare il proprio macchinario in posizione di sicurezza;
− depositare il carico in modo che non possa creare pericolo o intralcio: i carrellisti o comunque coloro che effettuano la movimentazione dei carichi devono portare il mezzo all’esterno oppure in un luogo in cui non possa creare intralcio;
− depositare il carico (per coloro che usano gru e simili) in un luogo in cui non possa creare pericolo o intralcio: portare il carrello con il gancio in posizione di lontananza dai luoghi di passaggio e dalle attrezzature d’emergenza e togliere tensione all’apparecchio.
Modalità di uscita:
− seguire le vie d’esodo più brevi e più sicure verso l’esterno;
− non usare ascensori e montacarichi, per nessun motivo (servirsi solo delle scale);
− camminare accucciati e respirare lentamente nel caso in cui dovesse esserci del fumo;
− non correre in presenza di piani inclinati in discesa;
− dirigersi ordinatamente e velocemente verso l’uscita di sicurezza più vicina o verso quella indicata da uno dei membri della squadra d’emergenza e della segnaletica di cantiere;
− non accalcarsi nei punti stretti e nelle porte;
− i lavoratori incaricati assistono le persone a mobilità ridotta o con visibilità o udito menomato;
− raggiungere i luoghi sicuri presso i punti di raccolta assegnati;
− non sostare in aree dove sono installati mezzi d’emergenza e mezzi antincendio;
− non sostare in aree dove possono circolare i mezzi d’emergenza (ambulanze, mezzi dei Vigili del Fuoco, ecc.).
Gli incaricati per l’emergenza assicurano e sovrintendono il corretto svolgimento delle operazioni:
− sorvegliano la corretta evacuazione del personale;
− si accertano che nessuna persona abbia problemi a raggiungere l’uscita;
− assistono le persone disabili e si accertano che raggiungano il punto di raccolta;
− si accertano della funzionalità delle uscite d’emergenza;
− riuniscono il personale presso il punto di raccolta;
− fanno l’appello del personale per accertare che tutti abbiano raggiunto l’esterno. Al fine di fare l’appello sarà necessario conservare in cantiere un registro in cui riportare i nominativi di tutti i lavoratori delle ditte quotidianamente presenti.
Tutto il personale raccolto deve restare nelle aree prestabilite fino al termine dell’emergenza o fino a nuovo ordine da parte della squadra d’emergenza.
• ASSISTENZA DURANTE L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO E DEI SOCCORRITORI
Il personale appositamente incaricato dell’assistenza ai Vigili del Fuoco e ai soccorritori:
− attende i soccorritori presso l’ingresso principale;
− apre il cancello principale e gli accessi secondari (se utili);
− guida i soccorritori all’interno dell’attività;
− fornisce ai soccorritori le informazioni utili;
− fornisce ai soccorritori la planimetria del piano di emergenza.
3.C) RICHIESTA DI INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO E DEI SOCCORSI
• ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA (PERSONALE INCARICATO)
All’atto della chiamata specificare in modo particolareggiato:
− i dati del cantiere, l’indirizzo ed il relativo numero di telefono;
− chi sta effettuando la chiamata (presentazione con nome, cognome e qualifica aziendale);
− come fare a raggiungere il luogo;
− dire brevemente cosa sta succedendo.
In caso di incendio specificare anche:
− il tipo e la quantità di materiale interessato;
− se esistono sostanze pericolose o altri rischi (ad esempio serbatoi di combustibile, linee elettriche ad alta tensione, ecc.);
− che tipo di impianto antincendio esiste.
In caso di infortunio specificare anche:
− la tipologia di infortunio accaduto (ad esempio caduta dall’alto, investimento, scossa elettrica a 220 o 380 volt, ecc.);
− se la persona infortunata è cosciente o meno, se ha (visibili) emorragie o fratture di arti.
ENTI ESTERNI | TELEFONO |
VIGILI DEL FUOCO | 115 |
ELISOCCORSO - EMERGENZA SANITARIA | 118 |
CROCE ROSSA - PRONTO SOCCORSO OSPEDALE | 118 |
POLIZIA | 113 |
CARABINIERI | 112 |
RESPONSABILI AZIENDALE | COGNOME E NOME |
Titolare, direzione generale RSPP Incaricati prevenzione incendi Incaricati per il pronto soccorso |
Individuazione delle persone incaricate per effettuare, sovrintendere e controllare l’attuazione delle procedure
Distribuzione dei compiti (per l’attuazione delle azioni di intervento in caso di emergenza)
Nominativo incaricato e recapito | Nominativo in sua assenza e recapito | Xxxxxxx o incarico assegnato | Situazione d’emergenza | ||
Evacuazione | Incendio | Infortunio | |||
Fare la telefonata d’emergenza e presidiare la postazione telefonica | |||||
Togliere la corrente elettrica | |||||
Spostare eventuali materiali pericolosi | |||||
Guidare i soccorsi esterni e assisterli durante l’intervento | |||||
Vigilare e assistere l’evacuazione |
• IL DOPO EMERGENZA
Accertamento delle cause d’incendio o dell’emergenza
L’incaricato della lotta antincendio e l’incaricato per l’emergenza devono tenere in giusta considerazione la conservazione delle prove atte ad accertare le cause dell’incidente.
Occorre quindi lasciare tracce (appunti, rapporti immediati, cronologia degli eventi, componenti interni o esterni che sono intervenuti, ecc.) per accertare le cause che hanno provocato l’emergenza.
Al termine dell’emergenza è necessario eseguire un’indagine per raccogliere tutte le informazioni, atte a prendere i provvedimenti necessari ad evitare il ripetersi dell’incidente e in ogni caso è necessario informare il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e il Direttore dei Lavori.
Gestione del dopo emergenza
E’ necessario accertarsi che l’emergenza sia effettivamente conclusa (esempio: l’incendio sia completamente estinto).
Nessun lavoro può essere ripreso se non dopo un accurato esame di tutta l’area e degli impianti coinvolti nell’incidente.
Le azioni da intraprendere dopo un’emergenza sono:
− sorvegliare l’area e gli impianti coinvolti, per garantire la conclusione dell’emergenza;
− verificare che il reintegro sia completo;
− sostituire gli estintori utilizzati;
− indagare sulle cause dell’incidente;
− individuare le persone e le cose danneggiate (interne ed esterne al cantiere);
− eseguire la stima dei danni, diretti e indiretti;
− prendere idonei provvedimenti, tecnici ed organizzativi, per evitare il ripetersi dell'evento.
3.D) PLANIMETRIA PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA
Planimetrie in scala adeguata del cantiere in cui sono indicati la posizione dei seguenti elementi:
− estintori con numerazione e tipo (da posizionare in prossimità delle aree di deposito di materiali infiammabili e quelle dei rifiuti, in prossimità delle lavorazioni a rischio come saldatura e alla impermeabilizzazione a caldo e comunque tutte quelle lavorazioni che utilizzano la fiamma libera, del quadro elettrico principale, ecc)
− materiale di pronto soccorso;
− posto telefonico per chiamate d’emergenza;
− vie e percorsi d’esodo, uscite di sicurezza (dovranno essere sempre percorribili, pulite e libere da eventuali materiali);
− Il luogo sicuro e il punto di raccolta è individuato nell’area cortilizia esterna
Presidi di primo soccorso
Dovranno essere messi a disposizione dei lavoratori da parte delle imprese classificate appartenenti al gruppo A e B dal D.Lgs.81/08:
a) cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata;
b) un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.
Contenuto della cassetta di pronto Soccorso (D.Lgs.81/08) :
• guanti monouso in vinile o in lattice (alcune paia)
• Visiera paraschizzi
• n° 1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 volumi
• n° 1 confezione di clorossidante elettrolitico al 5%
• n° 10 compresse di garze sterili 10x10 in buste singole
• n° 10 compresse di garze sterili 18x40 in buste singole
• n° 5 pinzette sterili monouso
• n°1 confezioni di cotone idrofilo
• n°1 rete elastica di misura media
• n°2 confezioni di cerotti pronti per l’uso, di varie misure
• n° 2 rotoli di benda orlata alta cm. 10
• n° 2 rotoli di cerotto alto cm. 2,5
• n° 1 paio di forbici
• n° 5 lacci emostatici
• n° 2 confezione di ghiaccio pronto per l’uso
• Coperta isotermica monouso
• n° 1 termometro
• sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari
• Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza
Il materiale deve essere mantenuto in buono stato di pulizia, ripristinato dopo ogni utilizzo, conservato in una cassetta lavabile (contrassegnata con la croce rossa o verde), facilmente visibile ed accessibile a chiunque, posta nella baracca di cantiere dove eseguire le medicazioni e attendere eventuali soccorsi e nelle aree indicate in planimetria.
Tavole/Foto/Relazione di riferimento: Planimetria per la gestione dell’emergenza Allegati di riferimento: Modulo per la chiamata
4.13 CRONOPROGRAMMA
Contenuti del capitolo - La durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell’opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l’entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno;
Per le opere rientranti nel campo di applicazione del D.lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche, il cronoprogramma dei lavori ai sensi del presente Regolamento, prende esclusivamente in considerazione le problematiche inerenti gli aspetti della sicurezza ed é redatto ad integrazione del cronoprogramma delle lavorazioni previsto dall’articolo 42 del Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554.
Allegati di riferimento: Cronoprogramma
4.14 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA
Fra i costi per la sicurezza sono inclusi:
o gli apprestamenti previsti nel PSC (Ponteggi, Trabattelli, Ponti su cavalletti, Impalcati, Parapetti, Andatoie, Passerelle, Armature pareti di scavo, Gabinetti, Locali per lavarsi, Spogliatoi, Refettori, Locali di ricovero/riposo, Dormitori, Camere di medicazione, Infermerie, Recinzioni di cantiere);
o le misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti;
o gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi;
o i mezzi e servizi di protezione collettiva (Segnaletica di sicurezza, Avvisatori acustici, Attrezzature per il primo soccorso, Illuminazione di emergenza, Mezzi estinguenti, Servizi di gestione delle emergenze);
o le procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza;
o gli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
o le misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva (Riunioni di coordinamento, Riunioni di informazione).
Non sono computabili come costi per la sicurezza: Centrali betonaggio, Impianti betonaggio, Betoniere, Grù, Autogrù, Argani, Elevatori, Macchiane movimento terra, Macchine movimento terra speciali e derivate, Seghe circolari, Piegaferri, Impianti elettrici di cantiere, Impianti di adduzione di acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo, Impianti fognari, Viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici, Percorsi pedonali, Aree deposito materiali, Attrezzature e rifiuti di cantiere
Dall’analisi condotta per il cantiere in oggetto, i costi imputabili alla sicurezza e quindi non soggetti a ribassi sono quantificabili in
€ 2’182,42 + IVA (si riporta in Allegato il dettaglio analitico)
Prezziario Ufficiale di riferimento delle opere edili e delle opere marittime per l’Xxxxxx Xxxxxxx e le Marche.
5. PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC
Contenuti del capitolo - Tipo di procedure complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell’impresa esecutrice, da esplicitare nel POS.
• Piano per la gestione delle emergenze di tipo comune gestito e redatto dall’affidataria, approvato dal CSE e condiviso con tutte le imprese e i lavoratori autonomi presenti in cantiere;
• Schema dell’organizzazione (LAYOUT) di cantiere aggiornato in funzione dell’evoluzione dei lavori;
• Organigramma di cantiere dell’affidataria con specificato il nominativo della persona incaricata allo svolgimento del ruolo di Responsabile alla gestione della sicurezza (vedi allegati0) e dell’attuazione di quanto indicato nella procedura di Gestione del cantiere con il compito di verificare la documentazione dei subappaltatori per la sicurezza e dell’applicazione delle procedure della sicurezza in cantiere) gestione per la definizione di nomina e mansioni delle persone preposte alla gestione della
• Registro di cantiere in cui indicare quotidianamente le persone presenti in cantiere, se addetti alla gestione dell’emergenza e se ricoprono incarico di preposto;
• Procedura di carico e scarico dei mezzi operativi;
• Procedure di lavoro dettagliate per la lavorazione di montaggio o smontaggio e movimentazione dei gruppi frigo.
6. TAVOLE ESPLICATIVE DI PROGETTO RELATIVE AGLI ASPETTI DELLA SICUREZZA
Contenuti del capitolo - Tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria e, ove la particolarità dell’opera lo richieda, un profilo altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno o il rinvio a specifica relazione se già redatta.
6.1 PLANIMETRIA DI LAYOUT E PIANO DI EMERGENZA: S105_LAYOUT
7. ALLEGATI
CRONOPROGRAMMA - DIAGRAMMA DI GANTT COSTI DELLA SICUREZZA
PROCEDURE E MODULISTICA
o N.01_Verifica Idoneità Committente/RL
o N.02_Verifica Idoneità CSE
o N.03_Verifica_idoneità_CSE_Formazione
o N.04_Attrezzature
o N.05_Lavoratori
o N.06_Gestione Cantiere
o N.07_RegistroCantiere
o N.08_ProgrammazioneSettimanale
o N.09_Gestione Accessi
o N.10_Autocontrollo
o N.11_Procedura Uso comune servizi e attrezzature
o N.12_ModuloChiamataSoccorsi
PROGRAMMA DI ESECUZIONE DEI LAVORI | giornate uomo | ||||||||||||||||||||||||||||||||
# | lavorazioni con più di 5 operai | ||||||||||||||||||||||||||||||||
# | lavorazioni con 4 operai | ||||||||||||||||||||||||||||||||
# | lavorazioni con 3 operai | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | ||||||||||||||||||||
# | lavorazioni con 2 operai | Settimana | |||||||||||||||||||||||||||||||
DESCRIZIONE LAVORI | 278 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
approvvigionamento gruppi frigo | 70 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Allestimento cantiere | 20 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Demolizioni e rimozioni | 30 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Sistemazione basamenti | 8 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Rimozione vecchi GF e riposizionamento nuovi GF | 10 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Collegamenti idraulici | 50 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Collegamenti elettrici | 50 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Sostituzione pompa | 25 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Smantellamento cantiere | 8 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Avviamenti e collaudi | 8 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
3 | |||||||||||||||||||||||||||||||||
2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 9 | 9 | 3 | 3 | 3 | 4 | 10 | 10 10 10 10 | 6 | |||||||||||||
A | B |
diagramma di GANTT pag. 1
ALLEGATO V COSTI DELLA SICUREZZA
ALLEGATO VI PROCEDURE E MODULISTICA
MODULO 01 VERIFICA IDONEITA’ TECNICO PROFESSIONALE
Oggetto: Controllo della documentazione per la verifica dell’idoneità tecnico professionale dell’impresa esecutrice/lavoratore autonomo relativa al cantiere Sostituzione gruppi frigo Via Tolara di sopra, 50 Ozzano dell’Xxxxxx
Xxxxx.le Affidataria,
in ottemperanza alla normativa di sicurezza, si riporta l’analisi della documentazione necessaria per l’accesso in cantiere dell’impresa esecutrice/lavoratore autonomo .
Documentazione per la verifica dell’idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi | Si | No | N.A.* | INT.* | Note | |
Iscrizione alla C.C.I.A.A. con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al presente decreto legislativo di macchine, attrezzature e opere provvisionali | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Elenco dei dispositivi di protezione individuali in dotazione | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria previsti dal D.Lgs. 81/08 | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Documento unico di regolarità contributiva di cui al Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007 | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che si trovano ad operare nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati e rispetto dei relativi requisiti (DPR 177/11 ). | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
GIUDIZIO DI IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE | ||||||
❑ IDONEO La documentazione è completa; la ditta può accedere al cantiere | ❑ NON IDONEO La documentazione è incompleta; la ditta prima di accedere al cantiere deve integrare la documentazione contrassegnata (casella NO o INT.) con le specifiche indicate nel campo “Note” |
Documentazione per la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese | Si | No | N.A.* | INT.* | Note | |
Indicare al committente/RL almeno il nominativo del soggetto o i nominativi dei soggetti della propria impresa, con le specifiche mansioni, incaricati per l’assolvimento dei compiti di cui all’articolo 97 del D.Lgs.81/08. | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Iscrizione alla C.C.I.A.A. con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Documento di valutazione dei rischi o autocertificazione di cui all’art. 29, c. 5 del D.Lgs. 81/08 | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Documento unico di regolarità contributiva | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del D.Lgs. 81/08 | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
Dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate a INPS, INAIL e casse edili e alla dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ |
lavoratori dipendenti | ||||||
Qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che si trovano ad operare nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati e rispetto dei relativi requisiti (DPR 177/11 ). | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
GIUDIZIO DI IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE | ||||||
❑ IDONEO | ❑ NON IDONEO | |||||
La documentazione è completa; la ditta può | La documentazione è incompleta; la ditta prima di accedere al | |||||
accedere al cantiere | cantiere deve integrare la documentazione contrassegnata | |||||
(casella NO o INT.) con le specifiche indicate nel campo | ||||||
“Note” |
Distinti saluti
Bologna,
Il R.L.
MODULO 2 VERIFICA IDONEITA’ DEL POS
Cantiere: Sostituzione gruppi frigo Xxx Xxxxxx xx xxxxx, 00 Xxxxxx xxxx’Xxxxxx
Committente della ditta: e_mail:
In ottemperanza alla normativa di sicurezza, inviamo in allegato l’analisi della documentazione necessaria per l’accesso in cantiere dell’impresa esecutrice _.
CHECK di controllo della documentazione richiesta | Si | No | N.A.* | INT.* | Note |
Piano operativo di sicurezza | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
Ricevuta e Accettazione del PSC | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
Verifica di congruenza del POS rispetto a quello dell’affidataria | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
Denuncia di nuovo lavoro presso l’INAIL | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ |
CHECK di controllo dei contenuti minimi del P.O.S. | Si | No | N.A.* | INT.* | Note | |
1 | nominativo del datore di lavoro, indirizzi e riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere - Sottoscrizione del POS - Recapiti sede - Recapiti Cantiere - E-mail o fax - Formazione del datore di lavoro | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
2 | nominativi degli addetti al Primo Soccorso, Antincendio ed evacuazione dei lavoratori e comunque, alla gestione delle emergenze. - Attestati di formazione e aggiornamenti - Nomina e accettazione | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
3 | nominativi dei RLS (aziendale o territoriale) se eletti o designati; con sottoscrizione per avvenuta consultazione del POS - Attestati di formazione - Verbale d’incarico - Sottoscrizione del POS | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
4 | nominativo del Medico Competente - Lettera di accettazione incarico - Sottoscrizione del POS | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
5 | nominativo del R.S.P.P. (con sottoscrizione del P.O.S.) - Lettera di nomina - Attestati di formazione - Sottoscrizione del POS | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
6 | nominativo del direttore tecnico di cantiere e/o del capocantiere per i lavori della ditta - Formazione da Dirigente - Nomina e Accettazione incarico preposto per il cantiere specifico - Formazione da Preposto | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ |
7 | specifiche attività e singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa esecutrice | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
8 | numero e relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa presenti in cantiere - Documento identità del lavoratore - Consegna tesserino riconoscimento - Attestati formazione generica e specifica (Acc. Stato-Regione 2011) - UNILAV - Formazione specifica attrezzature/DPI/Lavorazioni - Consegna, accettazione e formazione DPI - Protocollo sanitario - Idoneità sanitaria alla mansione - Documentazione in merito all’informazione e formazione ai lavoratori in cantiere (formazione specifica per il presente cantiere) | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
9 | specifiche attività e singole lavorazioni svolte in cantiere da imprese/lavoratori autonomi subaffidatari | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
10 | numero e relative qualifiche dei lavoratori autonomi e identificativi delle imprese subaffidatarie | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
11 | specifiche mansioni inerenti alla sicurezza svolte in cantiere e persone nominate a tale scopo | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
12 | descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
13 | elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali, delle macchine e degli impianti utilizzati in cantiere - Targhe/Matricole - Certificazioni /Dichiarazioni di conformità - Libretti d’uso e manutenzione (Verifiche) | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
14 | sostanze e preparati chimici pericolosi: elenco di quelle utilizzate in cantiere e relative schede di sicurezza oppure dichiarazione del datore di lavoro che le sostanze chimiche utilizzate sono le stesse dell’impresa appaltante i lavori e che sono presenti in cantiere le schede di sicurezza oppure dichiarazione del datore di lavoro di non utilizzo | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
15 | valutazione di esposizione al rumore dei lavoratori | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
16 | valutazione di esposizione alle vibrazioni dei lavoratori | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
17 | misure preventive e protettive; integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere (fasi lavorative). Indicazione delle lavorazioni a rischio incendio (sostanze, fiamme libere, ecc) | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
18 | procedure complementari e di dettaglio per la sicurezza, se richieste dal PSC - Piano di emergenza gestito dall’affidataria - Procedura per l’accesso al cantiere - Procedure per l’utilizzo comune attrezzature e servizi1 | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ |
1 Le procedure relative all’utilizzo comune di attrezzature e servizi riguardano impianti, attrezzature, apprestamenti e opere provvisionali in particolare impianti elettrici, infrastrutture quali servizi igienico assistenziali, viabilità, percorsi, attrezzature come le centrali di betonaggio, gru e autogru, macchine operatrici, opere provvisionali e mezzi e servizi di protezione collettiva quali ponteggi, trabattelli, impalcati, parapetti, segnaletica di sicurezza, avvisatoti acustici, cassette di pronto soccorso, estintori, illuminazione d’emergenza, funzione di pronto soccorso e gestione dell’emergenza).
- Procedure di autocontrollo in cantiere dell’affidataria. - Procedure di coordinamento relative alla lavorazione - Procedure relative a lavorazioni specifiche - Piano di demolizione - Piano di smaltimento amianto - Piano di montaggio uso e smontaggio del ponteggio (con schema/progetto) - Piano di montaggio e smontaggio di elementi prefabbricati - Piano di lavoro in spazi confinati | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | ||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |||
19 | elenco dei D.P.I. forniti ai lavoratori in cantiere | ❑ | ❑ | ❑ | ❑ | |
GIUDIZIO D’IDONEITÀ DEL P.O.S. | ||||||
❑ IDONEO Il POS risulta completo; la ditta può accedere al cantiere | ❑ IDONEO CON PRESCRIZIONI Il POS è parzialmente completo; la ditta può accedere al cantiere ma deve integrare la documentazione contrassegnata (casella NO o INT.) con le specifiche indicate nel campo “Note”. | ❑ NON IDONEO Il POS è incompleto; la ditta prima di accedere al cantiere deve integrare la documentazione contrassegnata (casella NO o INT.) con le specifiche indicate nel campo “Note” |
N.A.*:Non applicabile INT.*:Integrare
Note:
Bologna, In attesa di un Vs. riscontro, distinti saluti.
Il CSE
MODULO 3 VERIFICA IDONEITA’ FORMAZIONE
Nominativo Lavoratore: | ||||||||||
Oggetto | Tipologia | Rif. Normativo | Ente Accreditato | Durata corso base (ore) | Durata corso agg (ore) | Frequenza agg (anni) | Si | No | N.A.* | Note |
USO ATTREZZATURE | PLE con stabilizzatori | XXX 0000 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | PLE senza stabilizzatori | XXX 0000 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | PLE con e senza stabilizzatori | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Gru su autocarro | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Gru a torre rotazione alta | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Gru a torre rotazione bassa | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Gru a torre rotazione alta e bassa | XXX 0000 | si | 14 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Carrelli elevatori industriali | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Carreli a braccio telescopico | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Carreli a braccio telescopico rotativi | XXX 0000 | si | 12 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Carrelli - tutti i tipi | XXX 0000 | si | 16 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 |
USO ATTREZZATURE | Gru mobili - base | XXX 0000 | si | 14 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Gru Mobili - falcone | XXX 0000 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Trattori agricoli a ruote | XXX 0000 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Trattori agricoli a cingoli | XXX 0000 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Trattori agricoli a ruote e a cingoli | XXX 0000 | si | 13 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Escavatori idraulici | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Escavatori a fune | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Caricatori frontali (pale) | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Terne | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Autoribaltabili a cingoli | XXX 0000 | si | 10 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Escavatori idraulici, terne, caricatori frontali | XXX 0000 | si | 16 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
USO ATTREZZATURE | Pompe per calcestruzzo | XXX 0000 | si | 14 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
AMBIENTI CONFINATI | DPR 177/2011 | no | n.p. | n.p. | n.p. | 🞏 | 🞏 | 🞏 | ||
DPI ANTICADUTA | DL 81 Art 77 | no | n.p. | n.p. | n.p. | 🞏 | 🞏 | 🞏 | ||
ADDETTO PRIMO SOCCORSO | Aziende Gruppo A | Dlgs 388/03 | no | 16 | 6 | 3 | 🞏 | 🞏 | 🞏 |
ADDETTO PRIMO SOCCORSO | Aziende Gruppo B-C | Dlgs 388/03 | no | 12 | 4 | 3 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTO ANTINCENDIO | Aziende rischio basso | DM 10/03/1998 | no | 4 | 2 | 3 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTO ANTINCENDIO | Aziende rischio medio | DM 10/03/1998 | no | 8 | 5 | 3 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTO ANTINCENDIO | Aziende rischio elevato | DM 10/03/1998 | no | 16 | 8 | 3 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTI LAVORO SU FUNI | Lavoratori - sito naturale e artificiale | DL 81 - Allegato 21 | si | 32 | 8 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTI LAVORO SU FUNI | Lavoratori - alberi | DL 81 - Allegato 21 | si | 32 | 8 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
ADDETTI LAVORO SU FUNI | Preposto (da aggiungere) | DL 81 - Allegato 21 | si | 8 | 4 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
MONTAGGIO PONTEGGI | Lavoratore | DL 81 - Allegato 21 | si | 28 | 4 | 4 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
SEGNALETICA STRADALE | Lavoratori | DI 4 marzo 2013 | si | 8 | 3 | 4 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
SEGNALETICA STRADALE | Preposti | DI 4 marzo 2013 | si | 12 | 3 | 4 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
FORMAZIONE LAVORATORI | Formazione generale | ASR 221/2011 | no | 4 | no | np | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
FORMAZIONE LAVORATORI | Form. Specifica - Rischio Basso | ASR 221/2011 | no | 4 | 6 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
FORMAZIONE LAVORATORI | Form. Specifica - Rischio Medio | ASR 221/2011 | no | 8 | 6 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
FORMAZIONE LAVORATORI | Form. Specifica - Rischio Alto | ASR 221/2011 | no | 12 | 6 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
FORMAZIONE PREPOSTI | ASR 221/2011 | no | 8 | 6 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 |
FORMAZIONE DIRIGENTI | ASR 221/2011 | no | 16 | 6 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | ||
RLS | Corso base | DL 81 Art 37 | no | 32 | np | np | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
RLS | Agg aziende da 15 a 50 lavoratori | DL 81 Art 37 | no | np | 4 | 1 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
RLS | aziende con più di 50 lavoratori | DL 81 Art 37 | no | np | 8 | 1 | 🞏 | 🞏 | 🞏 | |
COORDINATORI SICUREZZA | DL 81 - Allegato 14 | si | 120 | 40 | 5 | 🞏 | 🞏 | 🞏 |
IMPRESA ESECUTRICE | |||||||||||||
ATTREZZATURE | PROPRIETA' | NOLEGGIATORE | MARCA | MODELLO | NORMA RIF. | MATRICOLA | ANNO DI COSTRUZIONE | LIBRETTO USO E MANUTENZIONE | DICHIARAZIONI CONFORMITA' | VERIFICHE | VERIFICA TRIMESTRALE FUNI | ATTREZZATURA CONDIVISA | NOTE |
TARGA | CERTIFICAZIONI CE | ||||||||||||
IMPRESA ESECUTRICE | |||||||||||||||||||||||
LAVORATORE | LUL UNILAV | QUALIFICA | DISTACCO | PROTOCOLLO SANITARIO | IDONEITA' SANITARIA | FORMAZIONE GENERICA E SPECIFICA | FORMAZIONE SPECIFICA PER ATTREZZATURE/DPI/LAVORAZIONI | PRIMO SOCCORSO | ANTINCENDIO | FORM/INFORM CANTIERE | FORMAZIONE PREPOSTO/DIRETTORE TECNICO | CONSEGNA DPI | CONSEGNA TESSERINO | NOTE | |||||||||
SCADENZA | IDONEITA' | SCADENZA | DATA | SCADENZA | ATTREZZATURA | DATA | SCADENZA | DATA | SCADENZA | DATA | SCADENZA | DATA | SCADENZA | NOMINE | RECAPITO | ||||||||
MODULO 6 PROCEDURA DI GESTIONE DEL CANTIERE
1) Verifica gli aspetti documentali:
a. Verifica la documentazione per l’accesso dell’impresa esecutrice/lavoratore autonomo la congruenza del POS della ditta rispetto al proprio, verifica l’idoneità tecnico professionale della ditta/lavoratore autonomo, se incompleta richiede integrazioni;
b. trasmette al RL la documentazione per la verifica dell’idoneità tecnico professionale e contributiva (Art. 90 co.9 lettere a), b) e allegato XVII del D.Lgs.81/08) unitamente all’attestazione di verifica effettuata dall’affidataria;
c. trasmette Al CSE il POS della ditta e l’attestazione di verifica della congruenza del POS rispetto a quello dell’affidataria;
d. Trasmette due prospetti di sintesi (AllegatoVI_05_Lavoratori e AllegatoVI_06_Attrezzature) relativi ai lavoratori presenti in cantiere e alle attrezzature utilizzate;
e. riceve dal RL l’attestazione di verifica della documentazione e l’aggiornamento della notifica preliminare agli enti competenti (tale verifica viene contestualmente trasmessa all’ufficio della DL e al CSE);
f. riceve dal CSE l’attestazione di verifica del POS (tale verifica viene trasmessa all’ufficio della DL e al RL);
g. affigge la notifica preliminare nella bacheca di ingresso al cantiere
2) Gestisce la sicurezza in cantiere:
a. Aggiorna il registro delle imprese/lavoratori autonomi sulla base della notifica preliminare
b. Annota quotidianamente nel registro delle presenze le persone effettivamente presenti
c. Assicurarsi che i macchinari e le attrezzature in dotazione siano soggetti a regolare attività di manutenzione aggiornando il registro delle verifiche e dei controlli di tutte le attrezzature presenti in cantiere;
d. Impedisce che ditte, lavoratori autonomi, terzi in genere - che non hanno esplicita autorizzazione nel senso sopra specificato - operino in cantiere
e. Accertarsi che le verifiche e i controlli attuati nella fase di avvio su persone, macchine, attrezzature, impianti e procedure vengano aggiornate e diffuse alle ditte presenti in funzione dell’evoluzione dei lavori aggiornando di conseguenza anche il layout e il piano di gestione dell’emergenza;
f. Aggiornare con frequenza bisettimanale il cronoprogramma dei lavori con l’indicazione delle ditte presenti e con l’indicazione dell’area di lavoro in cui ogni impresa andrà ad operare mettendo in evidenza le possibili interferenze (Allegato)
g. Aggiorna l’archivio di cantiere con tutta la documentazione delle imprese esecutrici e lavoratori autonomi e la mantiene aggiornata richiedendo alle imprese esecutrici di integrare la documentazione in scadenza;
h. Redige le procedure necessarie alla gestione del cantiere in sicurezza:
1. gestione degli accessi;
2. gestione presenze di persone e mezzi;
3. programmazione dei lavori e gestione delle interferenze fra le aree di lavoro;
4. gestione della logistica in funzione dell’evoluzione dei lavori (Layout);
5. gestione comune dell’emergenza;
6. verifica dell'applicazione delle disposizioni e prescrizioni del PSC (Check di autocontrollo);
7. per l’uso comune apprestamenti, attrezzature, macchine, impianti e opere provvisionali;
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