La proprietà pone ostacoli pretestuosi alla firma di un contratto di solidarietà volto a salvare 81 posti di lavoro.
Auchan di Viale Romania Torino
La proprietà pone ostacoli pretestuosi alla firma di un contratto di solidarietà volto a salvare 81 posti di lavoro.
Domani, 18 luglio, incontro presso la Regione dove tenteremo ancora una volta
La proprietà Auchan, nell'incontro con i delegati RSU aziendali e le organizzazioni sindacali tenutosi ieri, 16 luglio 2012, ha posto come condizione per la firma di un contratto di solidarietà che prevede una riduzione dell'orario di lavoro e delle retribuzioni dei dipendenti l'accettazione da parte di RSU e sindacati della piena e totale flessibilità del personale e la revoca del contratto aziendale che garantisce ai lavoratori di Viale Romania di condizioni di maggior favore rispetto al contratto nazionale.
Colpisce un fatto, RSU e sindacati, di fronte ad una situazione difficile per i lavoratori e le lavoratrici:
− sono disposti ad accettare un contratto di solidarietà che, nei fatti, garantisce all'azienda mediante al riduzione dell'orario di lavoro un “risparmio” di personale corrispondente a quello che otterrebbe mediante gli 81 licenziamenti e, dal punto di vista economico, persino un risparmio maggiore;
− sono disposti a trovare le soluzioni migliori per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro senza però imporre ai lavoratori condizioni di lavoro indecenti.
L'azienda non si accontenta e pone come condizione per firmare il contratto di solidarietà la totale rinuncia ai diritti garantiti dal contratto aziendale e pretende che RSU e sindacati firmino un accordo che negherebbe diritti non dei sindacati e delle RSU ma dei singoli lavoratori.
Questo da parte della stessa azienda che ha favorito se non direttamente organizzata una campagna indecente contro i delegarti sindacali prospettando ai lavoratori ed ai lavoratrici la scelta secca: o piegarsi al dispotismo aziendale o affrontare i licenziamenti.
La CUB Flaica, che pure ha cercato in ogni modo di trovare soluzioni ragionevoli, non è disposta a trasformarsi in uno zerbino dell'azienda e, consapevole del fatto che siamo di fronte ad un ricatto inaccettabile, si propone, assieme a tutti i delegati ed i sindacati presenti in azienda, di garantire libertà e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per la Flaica CUB Piemonte
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Torino, 17 luglio 2012