SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
2018
Determinazione del 19 dicembre 2019, n. 143
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
2018
Relatore: Presidente di sezione Xxxxxxxxx Xxxxxxxx
Ha collaborato per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati
la dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxxx
Determinazione n. 143/2019
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell'adunanza del 19 dicembre 2019;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il T.U. delle leggi sulla Corte dei conti 12 luglio1934, n. 1214; viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
visto l'art. 5 del d.l. 1° dicembre 1993, n. 487, convertito, con modifiche, con legge 29 gennaio 1994 n. 71, con cui l'ente "Poste italiane" è stato assoggettato al controllo della Corte dei conti nelle forme previste dall'art. 12 della citata legge n. 259 del 1958;
vista la delibera del CIPE del 17 dicembre 1997 con cui l'ente "Poste italiane" è stato trasformato in Poste italiane s.p.a.;
visto il bilancio dell'esercizio finanziario 2018 di Poste italiane s.p.a., nonché le annesse relazioni del Presidente e del Collegio sindacale, trasmessi alla Corte dei conti in adempimento dell'art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Presidente di sezione Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società sull'esercizio 2018;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, possa, a norma dell'art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicarsi alle dette Presidenze il bilancio - corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione – e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P.Q.M.
comunica, a norma dell'art. 7 della legge n. 259 del 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio per l'esercizio 2018 - corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione - l'unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane s.p.a..
XXXXXXXXX PRESIDENTE
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx
Depositata in segreteria il 23 dicembre 2019
S O M M A R I O
PREMESSA 1
1. NOTAZIONI GENERALI 2
2. CORPORATE GOVERNANCE E SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 6
2.1 Il modello di Governance 6
2.2 Collegio sindacale 8
2.3 Società di revisione 8
2.4 Organismo di Vigilanza e Modello Organizzativo ex d.lgs. n. 231/2001. 10
2.5 Politica sulla remunerazione e compensi agli amministratori ed ai sindaci 11
2.6 Politica integrata del Gruppo Poste 13
2.7 Struttura organizzativa di Poste italiane s.p.a. 14
2.8 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi 15
2.9 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 16
2.10 Controlli interni di BancoPosta 16
2.11 Sistema di Security Governance 19
3. SERVIZI POSTALI 20
3.1 Mercato postale e contesto normativo 20
3.2 Andamento economico dei servizi postali 23
3.3 Qualità 27
4. SERVIZI FINANZIARI 31
4.1 Adeguamento normativo 31
4.2 Andamento economico dei Servizi Finanziari 32
4.3 Processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta 37
4.4 Gestione dei reclami 39
5. RISORSE UMANE 43
5.1 Costo del lavoro 43
5.2 Composizione del personale 46
5.3 Personale dirigente 48
5.4 Personale dipendente 50
5.5 Contenzioso del lavoro e provvedimenti disciplinari 53
6. SISTEMI INFORMATIVI 55
6.1 Evoluzione organizzativa 55
6.2 Dinamica della spesa Information Comunications Technology (ICT) 56
6.3 Rischio informatico 58
7. ATTIVITÀ NEGOZIALE 59
7.1 Novità normative 59
7.2 Progetto di accentramento delle attività di acquisto nell’ambito della funzione Acquisti
Corporate 60
7.3 Nuovo assetto organizzativo della funzione Acquisti 60
7.4 Piano di revisione dei regolamenti e delle procedure in ambito acquisti 62
7.5 Attività d’acquisto svolte nell’esercizio 2018 62
8. BILANCIO D’ESERCIZIO DI POSTE ITALIANE SPA 68
8.1 Principali eventi intervenuti nel corso dell’anno 69
8.2 Stato Patrimoniale di Poste italiane s.p.a. 71
8.3 Conto economico di Poste italiane s.p.a. 86
8.4 Investimenti 92
8.5 Rendiconto separato BancoPosta 93
9. BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO POSTE ITALIANE 100
9.1 Stato Patrimoniale 101
9.2 Conto economico 104
10. CONTENZIOSO 109
11. SOCIETA’ DEL GRUPPO 113
11.1 Sviluppi organizzativi delle aree di attività 113
11.2 Distribuzione di dividendi 118
11.3 Sintesi dei risultati economico-gestionali delle società controllate 119
11.3.1 Postel s.p.a. 120
11.3.2 SDA Express Courier s.p.a. 120
11.3.3 Mistral Air s.r.l 121
11.3.4 BancoPosta Fondi s.p.a. SGR 121
11.3.5 Gruppo Poste Vita 122
11.3.6 PostePay s.p.a. (già PosteMobile s.p.a. fino al 30 settembre 2018) 125
12. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 128
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Emolumenti lordi liquidati ai componenti del CDA nell’anno 2018 12
Tabella 2 – Ricavi dei Servizi Postali 24
Tabella 3 – Analisi risultati dei Servizi Postali 25
Tabella 4 – Obiettivi Qualità 27
Tabella 5 – Risultati Posta 1 29
Tabella 6 – Confronto reclami 2017/2018 30
Tabella 7 - Ricavi dei Servizi BancoPosta 33
Tabella 8 - Andamento economico dei conti correnti 33
Tabella 9 - Risparmio 34
Tabella 10 - Raccolta netta del risparmio postale 36
Tabella 11 - Stock del risparmio postale 36
Tabella 12 - Costo del lavoro disaggregato 2018 43
Tabella 13 - Costo del lavoro 2017/2018. 44
Tabella 14 - Tipologia del personale 47
Tabella 15 - Costo personale dirigente 2017/2018 48
Tabella 16 - Costo 2018 DIRS e Altro personale dirigente 49
Tabella 17 - Suddivisione contratti per applicazione Codice Appalti 63
Tabella 18 - Attività negoziale di Poste italiane s.p.a. 64
Tabella 19 - Tipologie contrattuali 66
Tabella 20 - Contratti di consulenza periodo 2014/2018 67
Tabella 21 - Capitale investito netto e relativa copertura 71
Tabella 22 - Crediti 73
Tabella 23 - Crediti commerciali 74
Tabella 24 - Variazioni del Patrimonio netto 79
Tabella 25 - Posizione Finanziaria netta 80
Tabella 26 - Conto economico di Poste italiane Spa. 86
Tabella 27 - Ricavi e Proventi – Ricavi da Mercato 87
Tabella 28 - Ricavi e Proventi – Ricavi da Stato 89
Tabella 29 - Costi 90
Tabella 30 - Investimenti 92
Tabella 31 - Stato patrimoniale riclassificato 95
Tabella 32 – Conto economico riclassificato 97
Tabella 33 – Oneri operativi netti 99
Tabella 34 - Capitale investito netto e relativa copertura 101
Tabella 35 – Variazioni del Patrimonio netto 103
Tabella 36 - Posizione Finanziaria netta. 104
Tabella 37 – Conto economico consolidato riclassificato 105
Tabella 38 – Ebit di Gruppo 107
Tabella 39 – Dividendi delle controllate in favore della capogruppo 118
Tabella 40 - Risultati delle principali Società del Gruppo 119
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1 - Organigramma Poste Italiane 14
Figura 2 - Uscite incentivate 2009/2018 51
Figura 3 - Ripartizione iniziative progettuali 2018 55
Figura 4 - Ripartizione investimenti ICT per Area 57
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento ai sensi dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259 sul risultato del controllo eseguito, con le modalità di cui all’art.12 della legge stessa, sulla gestione finanziaria di Poste italiane s.p.a. per l’esercizio 2018 e sui principali fatti intervenuti sino alla data corrente.
La precedente relazione sull’esercizio 2017 è stata approvata con determinazione n. 112 del 29 novembre 2018 (pubblicata in Atti Parlamentari, Doc. XV n. 96, XVIII Legislatura).
Il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane s.p.a. include anche i principali dati ed elementi concernenti la gestione del Gruppo societario Poste italiane.
1. NOTAZIONI GENERALI
L’esercizio 2018 rappresenta il secondo anno di gestione del nuovo vertice aziendale nominato dall’Assemblea dei soci del 27 aprile 2017. Dopo un primo periodo dedicato al riassetto organizzativo e all’impostazione delle nuove linee strategiche, nel febbraio 2018 è stato presentato in Consiglio di amministrazione il nuovo Piano industriale “Deliver 2022”, che ha visto, nel corso dell’anno, la realizzazione di importanti progetti nelle varie aree di business.
Va preliminarmente osservato che Poste italiane chiude l’esercizio 2018 con un utile di 584 ml, inferiore del 5,3 per cento rispetto al 2017 (617 ml); tale risultato risente della realizzazione di minori plusvalenze da alienazione di strumenti finanziari (404 ml nell’anno a fronte di 638 nel 2017). I minori utili realizzati dall’alienazione degli strumenti finanziari sono in linea con le previsioni del nuovo Piano industriale che riducono la rilevanza nei risultati della Società delle plusvalenze non ricorrenti, focalizzandosi sulle aree di business tradizionali.
Nel corso dell’anno nel settore postale è stato dato avvio al progressivo sviluppo del nuovo modello di recapito “Joint delivery”, finalizzato a garantire l’evoluzione della rete di recapito in linea con la prevista crescita dei volumi del servizio pacchi. Tale modello, in corso di completamento, prevede la possibilità di recapito dei pacchi attraverso la rete dei portalettere con consegne pomeridiane e nel fine settimana.
In ambito finanziario, nel quale l’Azienda attraverso BancoPosta distribuisce prodotti di terzi, senza il rischio di credito, si segnalano tra le attività più importanti il rinnovo del contratto di collocamento del risparmio postale stipulato a fine 2017 con Cassa depositi e prestiti, gli accordi sottoscritti in data 6 marzo 2018 con Anima Holding, nonché Poste Vita, BancoPosta Fondi e Anima SGR, per il rafforzamento della partnership nel risparmio gestito. Si segnalano altresì gli accordi stipulati nei mesi di aprile e luglio 2018 con primari gruppi bancari per la distribuzione di mutui e prestiti.
I nuovi indirizzi strategici hanno interessato anche l’operatività della gestione finanziaria della liquidità derivante dalla raccolta su conti correnti postali afferente al Patrimonio BancoPosta. In proposito, allo scopo di gestire al meglio l’andamento dei mercati, l’operatività della gestione finanziaria, prima affidata ad una funzione della Capogruppo, è stata esternalizzata mediante mandato alla società BancoPosta Fondi SGR. La nuova gestione,
che conta su un portafoglio titoli a fine 2018 di circa 51 md in termini nominali, ha preso avvio a partire dal 1° gennaio 2019, ad esito dell’espletamento agli adempimenti regolamentari.
Nei servizi assicurativi, la cui gestione è affidata al Gruppo Poste Vita, è stata perseguita la linea del consolidamento della leadership nel mercato vita dei prodotti tradizionali e previdenziali, nonché dello sviluppo dei prodotti di Ramo III (unit-linked). Il bilancio 2018 della compagnia evidenzia un risultato netto positivo di 580,8 ml, contro 475,5 ml dell’anno precedente, segnando un miglioramento del 22,1 per cento.
L’unità di business “Pagamenti, Mobile e Digitale”, di recente istituzione, persegue l’obiettivo di realizzare l’accentramento dei servizi di pagamento, nonché di costituire il centro di competenza a supporto dello sviluppo della strategia digitale del Gruppo. Al riguardo, nel corso dell’anno la Società ha completato le attività per l’avvio dell’Istituto di Moneta Elettronica (IMEL), nell’ambito del quale sono state concentrate tutte le competenze relative a pagamenti, mobile e digitale. L’operazione è stata effettuata attraverso il conferimento a favore di Poste Mobile del ramo di azienda della monetica e dei servizi di pagamento e la relativa costituzione di un patrimonio destinato. Poste Mobile dal 1° ottobre 2018 ha cambiato denominazione in Postepay SpA e, pur continuando a svolgere le attività di operatore mobile virtuale, ha concentrato la sua operatività nel settore dei pagamenti digitali con l’intento di acquisire una posizione rilevante.
Oltre agli accordi commerciali e alle operazioni societarie appena citati, l’Azienda ha avviato ulteriori iniziative e le più rilevanti vengono sinteticamente riportate di seguito.
Alcune iniziative riguardanti il BancoPosta sono state intraprese per fronteggiare situazioni di rischio di leva finanziaria e di tipo operativo.
Infatti, il leverage ratio, ovvero il rapporto tra mezzi patrimoniali e il totale dell’attivo, nel primo semestre si è attestato lievemente al di sotto della soglia regolamentare del 3 per cento, per effetto dell’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9 e dello sviluppo dei volumi di raccolta e dei connessi impieghi in titoli. Il riequilibrio ai valori obiettivo del RAF - Risk Appetite Framework (3,15 per cento) è stato realizzato attraverso un nuovo apporto di mezzi propri da parte di Poste per 210 ml, perfezionato nel mese di settembre. Infatti, dopo tale incremento il patrimonio del BancoPosta si è elevato a 2.283.712 ml portando il leverage ratio a livelli coerenti con i valori previsti dal RAF.
Quanto ai rischi di tipo operativo due questioni hanno assunto rilievo a livello gestionale.
La prima attiene alla prosecuzione dell’iter di liquidazione di fondi immobiliari chiusi collocati presso gli uffici postali nel periodo 2002-2005 e gestiti da SGR terze rispetto al Gruppo Poste. Con riferimento al fondo ”Europa Immobiliare I”, giunto a scadenza in data 31 dicembre 2017, Poste italiane ha avviato l’iniziativa volontaria di tutela a favore dei clienti investitori. La gestione del fondo, infatti, ha generato un differenziale negativo rispetto a quanto investito al tempo della sottoscrizione, per cui l’azienda ha inteso avviare una iniziativa per ristorare gli investitori dalle perdite subite. Analoga iniziativa era stata attuata dalla Società nel corso del 2017 relativamente al fondo IRS giunto a scadenza il 31 dicembre 2016.
La seconda questione riguarda le controversie con la clientela inerenti al riconoscimento degli interessi su alcune serie di Buoni Postali Fruttiferi. Trattasi di quattro diverse casistiche che nel corso degli ultimi anni hanno generato reclami, ricorsi e rimborsi il cui andamento risulta monitorato dalla Società anche tramite un aggiornamento trimestrale della stima delle perdite potenziali. Il trend di queste ultime, secondo le informazioni rese dalla Società, risulta in diminuzione sulla scorta dei dati delle perdite effettive. In particolare, con riferimento alla casistica derivante da modifiche delle condizioni economiche dei BPF introdotte con Decreto Ministeriale, la giurisprudenza di merito è stata prevalentemente orientata nel rigettare, per infondatezza, le domande giudiziali volte ad ottenere l’accertamento del diritto all’applicazione dei tassi riportati sui buoni stessi. In proposito si segnala la recente sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite (n. 3963 dell’11 febbraio 2019) che ha ritenuto legittima la variazione del tasso di interesse in virtù di un decreto ministeriale emanato successivamente all’emissione dei BPF, confermando quindi la correttezza dell’operato di Poste italiane.
Tra le operazioni che hanno comportato una movimentazione delle partecipazioni nell’esercizio 2018 risultano di maggiore rilevanza: la sottoscrizione dell’aumento di Capitale sociale a pagamento di Anima Holding S.p.A. per complessivi 30 ml; il perfezionamento della scissione parziale di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR in favore di Anima SGR e cessione ad Anima Holding S.p.A. delle azioni di Anima SGR emesse a favore di Poste italiane (tale operazione ha generato una plusvalenza netta di complessivi 116 ml rilevata come provento da realizzo di natura non ricorrente, iscritta a conto economico tra gli Altri ricavi e proventi); la sottoscrizione e integrale liberazione dell’aumento di Capitale sociale di PosteMobile
S.p.A. di complessivi 140 ml mediante conferimento del ramo d’azienda inerente la monetica
e i servizi di pagamento afferente il Patrimonio BancoPosta, di cui si è già fatto cenno in precedenza.
Nel corso dell’anno la Società ha effettuato anche operazioni di ricapitalizzazione a favore di SDA Express Courier s.p.a. e di Mistral Air s.r.l. rispettivamente per 90 ml e 7 ml.
Ancora in tema di partecipazioni, nel corso del 2018 a seguito delle analisi previste dai principi contabili di riferimento sono stati eseguiti gli impairment test che hanno portato a ridurre il relativo valore di complessivi 121 ml. In particolare, sono state svalutate le partecipazioni per le società Mistral Air s.r.l. e SDA Express Courier S.p.A. per complessivi 49 ml, è stata svalutata la partecipazione della controllata Postel s.p.a. per 43 ml ed è stata svalutata la partecipazione della collegata Anima Holding S.p.A. di 27 ml.
Nel corso dell’anno il valore di mercato dei titoli detenuti in portafoglio da Poste Vita ha risentito degli effetti negativi conseguenti all’innalzamento dello spread verificatosi, in particolare, nella seconda metà del 2018. Allo scopo di fronteggiare tale situazione la Compagnia si è avvalsa della facoltà concessa dal Regolamento IVASS n. 43/2019 (concernente l’attuazione delle disposizioni sulla sospensione temporanea delle minusvalenze nei titoli non durevoli) sterilizzando circa 450 ml di minusvalenze su titoli iscritti nel comparto circolante. Il risultato netto civilistico pari a 580,8 ml ha inoltre beneficiato della rilevazione di imposte anticipate sulla parziale deducibilità della variazione delle riserve tecniche obbligatorie relative al ramo Vita per circa 385 ml.
Si segnala, infine, che con la chiusura dell’esercizio 2018 Poste italiane ha presentato il suo primo bilancio integrato nel quale è esposto il legame tra obiettivi finanziari e operativi e contesto sociale, ambientale e di governance nel quale l’azienda opera. In proposito va ricordato che il CdA della Società, nel novembre 2018, ha approvato uno specifico documento, la “Politica Integrata del Gruppo Poste Italiane”. In tale contesto è prevista l’adozione di un Sistema di Gestione Integrato che accorpa gli aspetti significativi di tutti i sistemi di gestione presenti in azienda. Poste italiane risulta inoltre essere la prima azienda italiana operante nei settori della finanza e delle comunicazioni ad aver ottenuto la certificazione anticorruzione, rilasciata secondo lo standard internazionale ISO 37001:2016, per i processi di progettazione, indirizzo, controllo e coordinamento dei servizi postali e finanziari.
2. CORPORATE GOVERNANCE E SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
2.1 Il modello di Governance
Poste italiane è una società emittente titoli quotati sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana. La Società è sottoposta al controllo del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) che ne detiene complessivamente il 64,26 per cento del capitale, di cui il 29,26 per cento in via diretta e il 35 per cento in via indiretta per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. a sua volta controllata dal MEF. La restante parte pari al 35,74 per cento del capitale è rappresentata dal flottante.
Nel periodo compreso tra il 4 e il 15 febbraio 2019, Poste italiane ha acquistato n. 5.257.965 azioni proprie al prezzo medio unitario di 7,608 euro, per un controvalore complessivo di circa 40 milioni. L’acquisto di azioni proprie, effettuato in esecuzione della relativa autorizzazione deliberata dall’Assemblea degli azionisti del 29 maggio 2018, è finalizzato alla costituzione di un “portafoglio” titoli per un controvalore fino a 50 milioni anche in relazione a eventuali piani di incentivazione per il personale.
La struttura di corporate governance di Poste italiane è articolata secondo il sistema tradizionale: l’Assemblea dei soci nomina un Consiglio di amministrazione, cui compete la gestione, e un Collegio sindacale, cui competono i controlli. L’Assemblea nomina, altresì, su proposta motivata del Collegio sindacale, una società di revisione, con funzioni di revisore legale dei conti.
Il Consiglio di amministrazione è composto da nove membri e si riunisce di norma con cadenza mensile per esaminare e deliberare in merito al Piano industriale e al budget dell’anno, all’andamento delle gestioni, ai risultati consuntivi, alle proposte relative al modello organizzativo e a operazioni di rilevanza strategica.
In conformità a quanto disposto dal Codice civile, il Consiglio di amministrazione ha delegato parte delle proprie competenze gestionali all’Amministratore delegato e ha nominato al proprio interno, in coerenza con le indicazioni del Codice di Autodisciplina e delle disposizioni di vigilanza di Banca d’Italia, quattro Comitati con funzioni propositive e consultive: il Comitato Nomine e Corporate Governance, il Comitato Remunerazioni, il Comitato Controllo, Xxxxxx e Sostenibilità, il Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati.
Il Presidente del Consiglio di amministrazione ha il ruolo di impulso e di vigilanza sul funzionamento del Consiglio, ha la rappresentanza legale della Società e gli altri poteri previsti dallo Statuto sociale e dalla legge, nonché quelli conferitigli dal Consiglio di amministrazione nell’adunanza del 28 aprile 2017 e successivamente modificati nell’adunanza del 25 gennaio 2018.
L’Amministratore delegato e Direttore generale, cui riportano tutte le strutture organizzative di primo livello, ha i poteri per l’amministrazione della Società a eccezione di quelli diversamente attribuiti dalla legge e dallo Statuto e salvo i poteri che il Consiglio di amministrazione si è riservato. All’Amministratore delegato compete altresì la rappresentanza legale della Società nell’ambito dei poteri a lui delegati.
Il Consiglio di amministrazione in carica per il 2018 è quello nominato dall’Assemblea dei soci nella riunione del 27 aprile 2017 per la durata di tre esercizi e rimarrà in carica fino all’approvazione, da parte dell’Assemblea, del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019.
Il Consiglio di amministrazione nella riunione del 25 gennaio 2018, a seguito di un processo avviato nei mesi precedenti con il supporto di una Società esterna per la verifica dell’effettivo allineamento della governance di Poste rispetto alle best practies delle società quotate sul mercato regolamentato italiano, ha provveduto ad effettuare alcune modifiche con specifico riferimento all’assetto dei poteri della Società ed ha adottato una nuova delibera in sostituzione di quella assunta il 27 aprile 2017.
Tra le principali modifiche, si segnala quella relativa ai poteri per la costituzione di nuove società, per l’assunzione e l’alienazione di partecipazione in società. Il precedente assetto dei poteri prevedeva che questa materia fosse di esclusiva competenza del Consiglio di amministrazione e ciò ha comportato per operazioni di minore significatività, sia da un punto di vista strategico che da un punto di vista economico, un sovraccarico delle attività dell’organo consiliare. In relazione a tali aspetti e considerate le dimensioni di Poste italiane, con la nuova delibera è stato ritenuto di sottoporre al Consiglio di amministrazione le operazioni relative a costituzioni, cessioni e acquisizioni di partecipazioni nel caso in cui il valore delle stesse sia superiore a 50 milioni di euro, mentre le operazioni di importo inferiore a 50 milioni di euro rientrano nei poteri conferiti all’Amministratore delegato.
Un altro aspetto significativo che ha interessato la modifica dell’assetto dei poteri in ambito aziendale, attiene alla designazione di amministratori e sindaci delle società controllate,
collegate e partecipate. Con tale modifica sono stati ampliati i casi in cui la designazione è riservata al Consiglio di amministrazione.
Nell’ottica di recepire i principi di “Environmental Social and Governance” (ESG), la Società ha intrapreso un percorso finalizzato a migliorare la conoscenza del rischio reputazionale e ad integrare la sostenibilità nella strategia aziendale. A tale scopo il CdA nel mese di agosto 2018 ha approvato la Linea Guida Sostenibilità “Il Processo ESG (Environmental Social and Governance)” nel Gruppo Poste, prevedendo anche un presidio dedicato per la responsabilità sociale d’impresa.
2.2 Collegio sindacale
Il Collegio sindacale vigila sulla osservanza della Legge e dello Statuto sociale, ricevendo dagli amministratori periodiche informazioni sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere nell’esercizio, effettuate dalla Società e dalle società del Gruppo Poste Italiane. Il Collegio ha vigilato anche sul Patrimonio BancoPosta ai sensi del DPR n. 144/2001 “Regolamento recante norme sui servizi di bancoposta” e delle disposizioni applicate a BancoPosta dalle competenti Autorità.
Per l’espletamento delle attività di sua competenza, nel corso dell’esercizio il Collegio sindacale ha partecipato complessivamente a n. 80 riunioni, incontrandosi 36 volte in sede propria e partecipando a tutte le riunioni consiliari ed a quelle dei Comitati endoconsiliari, nonché a n. 1 Assemblea ordinaria e n. 2 sedute di Induction session.
Sulla base delle attività di vigilanza svolte nel corso dell’esercizio il Collegio non ha rilevato motivi ostativi all’approvazione del bilancio d’esercizio di Poste italiane s.p.a. e del bilancio consolidato del Gruppo Poste al 31 dicembre 2018 e alla proposta di distribuzione del dividendo formulata dal Consiglio di amministrazione.
L’Assemblea ordinaria degli azionisti tenuta il 28 maggio 2019, in sede di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, ha deliberato la nomina del nuovo Collegio sindacale che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio d’esercizio 2021.
2.3 Società di revisione
La società incaricata della revisione contabile ha emesso senza rilievi in data 17 aprile 2019, le proprie relazioni sul bilancio d’esercizio e sul bilancio consolidato di Poste italiane chiusi al
31 dicembre 2018. In pari data, inoltre, ha trasmesso al Comitato per il controllo interno e la revisione contabile1, la relazione aggiuntiva prevista dall’art. 11 del Regolamento (UE) 537/2014, nella quale il giudizio di sintesi del Revisore conferma che “le procedure di revisione contabile…non hanno evidenziato elementi tali da indurre a ritenere che le conclusioni tratte dalla direzione della Società nella predisposizione dei bilanci d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2018 non fossero ragionevoli e condivisibili e che l’informativa fornita nei bilanci non fosse adeguata”. La Società di revisione a seguito del processo revisionale sul bilancio di esercizio e consolidato per il 2018 a differenza dei precedenti esercizi ha ritenuto di non emettere alcuna lettera di suggerimenti nei confronti del management aziendale.
Con l’Assemblea di approvazione del bilancio 2019 verrà in scadenza l’incarico, per gli esercizi dal 2011 al 2019, di revisione legale dei conti sul bilancio di esercizio e consolidato di Poste italiane. L’incarico all’attuale revisore non potrà essere rinnovato, né nuovamente conferibile, se non decorsi almeno quattro esercizi dalla sua cessazione. In vista di tale scadenza, nel mese di giugno 2018 sono state avviate le attività propedeutiche alla selezione della nuova società di revisione legale, decidendo di procedere ad una sola gara per l’individuazione di un unico Revisore di Gruppo per il novennio 2020-2028 cui affidare la revisione legale dei conti del bilancio di Poste e di quello delle società da essa controllate, oltre al bilancio consolidato del Gruppo e del bilancio consolidato del Gruppo Poste Vita. Si è optato per tale soluzione per realizzare una maggiore efficacia della revisione contabile infragruppo e una corrispondente riduzione dei relativi oneri.
Sono stati fissati i criteri di prequalifica in considerazione delle dimensioni, caratteristiche e complessità del Gruppo Poste. Tre società hanno presentato istanza di partecipazione alla procedura di selezione e ad esito della verifica circa la conformità e la completezza della documentazione prodotta, le stesse sono state invitate a presentare un’offerta per il servizio di revisione legale dei conti del Gruppo.
Al termine del processo di valutazione delle offerte, la Società ha emesso in data 27 febbraio 2019 la “Relazione sulle conclusioni della procedura di gara”, contenente il giudizio a favore dell’offerta presentata dalla società che ha conseguito il punteggio tecnico ed economico più elevato. In particolare, hanno costituito titolo preferenziale una migliore conoscenza della
1 Nelle società che adottano il sistema di amministrazione e controllo tradizionale, quale Poste italiane, detto Comitato si identifica con il Collegio sindacale.
Società e del Gruppo sotto il profilo tecnico contabile, l’utilizzo di tecnologie a supporto della revisione, la maggiore dimensione nazionale, la composizione del team di lavoro che vanta professionalità con pregresse esperienze di revisione e le tempistiche di intervento. In coerenza con le valutazioni motivate della Società, il Collegio sindacale, nella sua qualità di “comitato per il controllo interno e la revisione contabile”, ha proceduto alla convalida di detto giudizio ed ha proposto all’Assemblea dei soci di conferire, relativamente a ciascun anno del novennio 2020-2028, l’incarico di revisione legale dei conti del Gruppo Poste Italiane, in via preferenziale alla società che ha ottenuto il punteggio più elevato e in subordine alla società seconda classificata. L’Assemblea dei soci tenutasi il 28 maggio 2019 ha approvato la proposta del Collegio sindacale per il conferimento dell’incarico di revisione legale del Gruppo Poste Italiane per il novennio 2020-2028.
2.4 Organismo di Vigilanza e Modello Organizzativo ex d.lgs. n. 231/2001 L’Organismo di Vigilanza di Poste italiane è di natura collegiale, composto da due membri esterni alla Società, uno dei quali con funzioni di presidente e da un membro interno alla Società; a seguito delle dimissioni di un membro esterno presentate nel mese di marzo 2018, il Consiglio di amministrazione della Società in data 7 novembre 2018 ha nominato un nuovo componente esterno.
Il Consiglio di amministrazione nella riunione del 28 giugno 2018 ha provveduto ad aggiornate il Modello Organizzativo ex d.lgs. n. 231/2001, sia con riferimento alla parte generale che alle parti speciali per recepire le più recenti modifiche intervenute a livello normativo ed organizzativo. Tra le novità introdotte è ora previsto che l’Organismo di Xxxxxxxxx (OdV) riferisca in merito alle attività svolte su base semestrale, anziché annuale, nei confronti degli organi societari.
L’OdV nel corso del 2018 ha proseguito, mediante incontri con le funzioni aziendali e l’esame dei flussi informativi prodotti dal management aziendale, il monitoraggio sulle aree di rischio rilevanti ai sensi del Modello Organizzativo ex d.lgs. n. 231/2001 aziendale, senza rilevare situazioni di particolare criticità da segnalare all’Organo amministrativo della Società. Il Consiglio di amministrazione nella riunione del 17 maggio 2016 ha stabilito in euro
40.000 il compenso lordo annuo per il Presidente ed in euro 30.000 il compenso lordo annuo per ciascuno degli altri due componenti. In coerenza con le policy aziendali, è previsto il riversamento dei compensi per il componente interno.
2.5 Politica sulla remunerazione e compensi agli amministratori ed ai sindaci Il Compenso spettante ai componenti del Consiglio di amministrazione in carica nel 2018 è stato determinato dall’Assemblea dei soci del 27 aprile 2017 nella misura di 60.000 euro lordi annui per il Presidente e di 40.000 euro lordi annui per ciascuno degli altri Consiglieri.
Il Consiglio di amministrazione del 10 maggio 2017 ha deliberato di riconoscere ai Consiglieri chiamati a far parte dei comitati endoconsiliari i seguenti compensi:
- Comitato controllo e rischi: 35.000 euro annui lordi al Presidente, 25.000 euro annui lordi ai membri;
- agli altri Comitati (Remunerazioni; Nomine; Parti correlate soggetti collegati) 25.000 euro annui lordi al Presidente, 17.500 annui lordi ai membri.
Con riferimento alla determinazione dei compensi spettanti al Presidente del Consiglio di amministrazione, l’organo consiliare della Società, nella riunione del 13 dicembre 2017, ha approvato la proposta formulata dal Comitato remunerazioni che ha quantificato in euro
420.000 il compenso riconosciuto ai sensi dell’art. 2389 c.c. 3° comma, oltre a euro 60.000 lordi annui già riconosciuti dall’Assemblea degli azionisti del 27 aprile 2017.
Per quanto riguarda il trattamento economico dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Consiglio di amministrazione nella riunione del 22 giugno 2017 ha approvato la proposta formulata dal Comitato remunerazioni riconoscendo un compenso fisso per un importo complessivo di circa 1,255 milioni ed un compenso variabile riferito alla sola carica di Direttore generale, articolato nelle seguenti voci: a) incentivo di breve termine (MBO): target 321.429, massimo 450.000 euro; b) incentivo di lungo termine (ILT): target 381.356 euro, massimo 450.000 euro.
Relativamente agli incentivi di lungo termine, il Consiglio di amministrazione, nella riunione del 26 febbraio 2018, ha deliberato di affiancare al piano ILT esistente (Piano ILT “Phantom stock”)2 un ulteriore strumento di incentivazione di tipo monetario destinato ai top manager,
2 Il Piano ILT Phantom stock di tipo rolling è stato introdotto nel 2016 con la previsione di tre cicli di assegnazione: anni 2016, 2017 e 2018. Questo sistema di incentivazione a lungo termine è basato sull’assegnazione ai beneficiari di diritti a ricevere delle unità rappresentative del valore dell’azione Poste italiane (c.d. phantom stock) al termine di un periodo di maturazione. Il numero di phantom stock attribuite ai beneficiari è collegato a condizioni di performance nell’arco di un periodo triennale (nel primo ciclo di piano il periodo di performance fa riferimento agli anni 2016/2018). Le phantom stock attribuite nel caso di raggiungimento degli obiettivi di performance, vengono contestualmente convertite in un premio monetario in base al valore di mercato dell’azione nei trenta giorni lavorativi di Borsa antecedenti alla data di attribuzione delle phantom stesse. Pertanto, il prezzo dell’azione Poste italiane assume un peso significativo sul valore del premio in quanto tanto maggiore risulta la crescita del prezzo dell’azione stessa tanto maggiore è il controvalore economico delle phantom stock attribuite ai beneficiari.
legato al raggiungimento di livelli di over performance rispetto al piano strategico (“Piano ILT Deliver 2022”). Si tratta di un compenso che si aggiunge a quelli previsti nel piano ILT già in essere, che continuano ad essere erogati secondo le scadenze previste.
Nella riunione del 19 aprile 2018 il Consiglio di amministrazione ha deliberato di assegnare all’Amministratore delegato e Direttore generale il “Piano ILT Deliver 2022”, assoggettandolo al limite tra compensi variabili e fissi definiti dall’Assemblea (il rapporto massimo è 1:1 tra compensi variabili e compensi fissi).
Nelle tabelle che seguono si riportano i compensi lordi liquidati agli amministratori ed ai componenti del Collegio sindacale nel corso del 2018.
Tabella 1 - Emolumenti lordi liquidati ai componenti del CDA nell’anno 2018
Consiglio di Amministrazione | Trattamento Economico Individuale | Corrispettivo ex art. 2389 3° comma c.c. | Corrispettivo Consigliere Amministrazione | Variabile collegato raggiungimento obiettivi annuali oggettivi e specifici | Indennità per appartenza ai Comitati endoconsiliari | Totale | |
Presidente | Componente | ||||||
Presidente | 420.000 | 60.000 | 480.000 | ||||
Amministratore. Delegato | 450.000 | 40.000 | 490.000 | ||||
Direttore Generale | 765.000 | 55.035,62 (MBO 2017 quota up front) | 820.036 | ||||
Totale A.D. e D.G. | 765.000 | 450.000 | 40.000 | 55.036 | 1.310.036 | ||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 25.000 | 17.500 | 82.500 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 35.000 | 75.000 | ||||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 42.500 | 82.500 | ||||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 25.000 | 17.500 | 82.500 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 35.000 | 17.452 | 92.452 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.164 | 25.103 | 25.103 | 90.370 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 42.500 | 82.500 |
Il compenso per il Presidente del Collegio sindacale e per i Sindaci è stato stabilito rispettivamente in 80.000 euro lordi annui e in 70.000 euro lordi annui dall’Assemblea ordinaria degli Azionisti del 24 maggio 2016.
Ai sensi dell’art. 123-ter del d.lgs. n. 58/1998 (“TUF”) la Società ha predisposto la “Relazione sulla Remunerazione per il 2019” che si compone di due sezioni: la prima illustra il dettaglio delle politiche di remunerazione e incentivazione per il 2019 e la seconda riporta i compensi relativi all’esercizio 2018.
La relazione sulle politiche di remunerazione è stata sottoposta al voto consultivo dell’Assemblea degli azionisti tenutasi il 28 maggio 2019, che l’ha approvata con il voto favorevole dell’86,99 per cento del capitale sociale rappresentato.
Il Comitato remunerazioni ha predisposto la Relazione in continuità con l’anno precedente, evidenziando la correlazione, nel medio lungo termine, dei sistemi di remunerazione e incentivazione con il Piano Strategico “Deliver 2022”. In tale ottica, la componente di incentivazione a lungo termine è stata integrata con il “Piano ILT Performance share” basato su azioni ordinarie di Poste italiane e con la finalità di premiare il raggiungimento di adeguati livelli di Total Shareholder Return3 (“TSR”) di Poste italiane rispetto al TSR dell’indice di riferimento FTSE MIB.
2.6 Politica integrata del Gruppo Poste
Poste italiane, nell’ambito delle linee di sviluppo delle proprie attività ha inteso promuovere la qualità dei propri processi, la salute e la sicurezza dei lavoratori, la sicurezza delle informazioni e la prevenzione della corruzione.
In tale ottica, il CdA nella riunione del 7 novembre 2018 ha approvato la “Politica Integrata del Gruppo Poste Italiane” (di seguito Politica) stabilendo di adottare un Sistema di Gestione Integrato che accorpa gli aspetti significativi di tutti i sistemi di gestione presenti in azienda e si propone di garantire una governance unitaria degli stessi, evidenziando i potenziali rischi e attuando le necessarie azioni di miglioramento, a supporto delle strategie aziendali.
In particolare, la Politica contiene l’impegno di Poste italiane al rispetto puntuale delle norme vigenti e dei principi generali da osservare in materia di gestione della qualità (UNI EN ISO 9001:2015), di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (BS OHSAS 18001:2007), di prevenzione della corruzione (ISO 37001:2016), di gestione della sicurezza delle Informazioni e per la gestione dei sistemi informativi (rispettivamente ISO/IEC 27001:2013 e ISO/IEC 20000:2011).
Il documento si applica oltre alla Capogruppo, compreso il Patrimonio BancoPosta, anche alle società controllate le quali con riferimento ai principi generali e specifici nell’ambito della
3 Il TSR (Total Shareholder Return) è il ritorno complessivo per l'azionista. Il suo valore è calcolato sommando all'incremento del prezzo del titolo, in un determinato intervallo temporale, l'effetto dei dividendi per azione corrisposti nello stesso periodo.
propria autonomia e indipendenza, recepiscono le indicazioni adeguandole alle proprie dimensioni e al proprio assetto organizzativo ed operativo.
Con specifico riferimento alla prevenzione della corruzione vengono descritti i comportamenti vietati, i principi generali ai quali il Gruppo Poste si impegna ad adeguarsi nello svolgimento di tutte le proprie attività e i principi specifici di comportamento per attività più sensibili al rischio corruzione.
2.7 Struttura organizzativa di Poste italiane s.p.a.
Il grafico che segue illustra la struttura organizzativa di Poste italiane s.p.a. al 31 dicembre 2018.
Figura 1 - Organigramma Poste Italiane
Mercato Business e Pubblica Amministrazione
Mercato Privati
Pagamenti, Mobile e Digital
BancoPosta
Posta, Comunicazione e Logistica
Sistemi Informativi
Chief Operating Office
Customer & Innovation Hub
Risorse Umane e Organizzazione
Affari Regolamentari e Rapporti con le Authotity
Corporate Affairs
Amministrazione, Finanza e Controllo
Controllo Interno
Amministratore Delegato e Direttore Generale
Presidente
Nel corso del 2018 è proseguito il percorso di semplificazione dei modelli di funzionamento delle articolazioni organizzative con l’obiettivo di migliorare i processi.
In tale contesto, gli interventi hanno riguardato l’assetto territoriale delle funzioni Mercato Privati, Posta, Comunicazione e Logistica, Risorse Umane e Organizzazione e Amministrazione Finanza e Controllo, attraverso la definizione del nuovo modello di funzionamento delle macro aree, passate da nove a sei.
Relativamente ai canali di vendita e alle diverse tipologie di prodotto, sono stati ridefiniti i criteri di assegnazione delle responsabilità sui segmenti di clientela tra le funzioni Mercato Business e Pubblica Amministrazione (MBPA) e Mercato Privati (MP), attribuendo a quest’ultima il front end commerciale della clientela small business e retail e alla funzione Mercato Business e Pubblica Amministrazione il presidio commerciale per grandi e medie
imprese e Pubblica Amministrazione centrale e locale. Inoltre, per una migliore individuazione della clientela Business e Pubblica Amministrazione, in ambito BancoPosta è stata creata la funzione Coordinamento Vendita Finanziaria, e presso Mercato Business e Pubblica Amministrazione è stato istituito un presidio dedicato alla vendita specialistica di corriere espresso e pacchi.
Per quanto riguarda l’infrastruttura digitale, sono state abilitate nuove funzionalità volte a migliorare la proposizione dell’offerta sui canali Web e App che rappresentano il punto di accesso ai servizi on line per 17,6 milioni di utenti retail e business (15 milioni al 31 dicembre 2017).
2.8 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (“SCIGR”) di Poste italiane è costituito dall’insieme di strumenti, funzioni direzionali ed operative, norme e regole aziendali, organizzate per garantire una corretta conduzione dell’impresa in coerenza con gli obiettivi aziendali. Il SCIGR4 è una componente rilevante della corporate governance di Poste italiane in quanto consente al Consiglio di amministrazione della Società di perseguire l’obiettivo prioritario della creazione di valore nel medio-lungo periodo. Alla funzione di Controllo Interno, in base alle “Linee guida del sistema di controllo interno e gestione dei rischi” di Poste italiane, spetta la valutazione complessiva del SCIGR di Gruppo. Detta valutazione per l’anno 2018 è stata esposta in apposita relazione presentata al Consiglio di amministrazione nella riunione del 19 marzo 2019 nella quale viene riportato che ad esito delle attività di verifica e valutazione “il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi risulta complessivamente adeguato al contenimento dei rischi che minacciano il perseguimento degli obiettivi aziendali”.
4 Il SCIGR, secondo un modello internazionalmente riconosciuto, si articola in tre livelli di controllo: 1) il primo livello è costituito dall’insieme delle attività di controllo che le singole unità operative svolgono sui propri processi al fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; 2) il secondo livello è affidato a funzioni autonome, indipendenti e distinte da quelle operative che hanno in particolare il compito di monitorare i rischi aziendali; 3) il terzo livello è affidato alla funzione di “Controllo Interno” di Poste italiane e alla funzione “Revisione Interna” di BancoPosta, per le attività condotte dalla Società per il tramite del Patrimonio BancoPosta.
2.9 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Nell’ambito delle società con azioni quotate in borsa, è prevista dall’art. 154-bis del TUF (introdotto dalla legge 28 dicembre 2005, n. 262 "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari”) l’istituzione della figura del Dirigente Preposto. Il DP ha il compito di predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio, nonché ogni altra comunicazione di carattere finanziario e fornisce, congiuntamente all’Amministratore Delegato, un’attestazione sul bilancio d’esercizio e consolidato e sulla relazione semestrale. In tale quadro ed in coerenza con il Modello di Governance 262, il Dirigente Preposto ha predisposto per il 2018 il Bilancio Integrato che attiene ai processi significativi delle società rilevanti del Gruppo: Poste italiane, Poste Vita, Poste Assicura, SDA, PostePay e BancoPosta Fondi SGR. Il perimetro di dette società5 ha consentito la copertura media di circa il 99 per cento delle grandezze significative del bilancio consolidato. Gli esiti della valutazione sulle verifiche condotte dal Dirigente Preposto hanno consentito di escludere carenze materiali. Va precisato, inoltre, che in ambito IT General Controls risultano superate le problematiche sul processo di gestione delle utenze e dei profili rilevate fino al precedente esercizio, a seguito del completamento della migrazione delle stesse utenze su una nuova piattaforma informatica.
2.10 Controlli interni di BancoPosta
L’assetto organizzativo del BancoPosta prevede funzioni di controllo fornite dei requisiti di autonomia e indipendenza, secondo quanto previsto dalla specifica normativa di Vigilanza della Banca d’Italia: Revisione Interna, Risk Management e Compliance.
A seguito dei progetti di riorganizzazione societaria che hanno portato alla costituzione dell’istituto di moneta elettronica PostePay SpA, la Società ha provveduto a costituire in ambito Corporate Affairs la funzione “Antiriciclaggio di Gruppo” cui è stato affidato il compito di coordinare ed attuare le strategie e le politiche di Gruppo per la gestione dei rischi di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
Inoltre, in ambito Risk Management è stata istituita un’altra specifica funzione Antiriciclaggio che rappresenta un presidio autonomo per il BancoPosta, con la responsabilità, tra l’altro, di
5 Il perimetro delle attività è identificato considerando le società del Gruppo che hanno contribuito in maniera uguale o superiore a 2 per cento (soglia di selezione) rispetto al valore degli ultimi tre esercizi di almeno uno dei seguenti parametri di riferimento: totale attivo; totale ricavi netti; risultato economico prima delle imposte.
garantire consulenza ed assistenza alle funzioni di business e operative, effettuando valutazioni ex ante sui rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo ai fini della definizione di nuovi prodotti e servizi.
Revisione Interna
La funzione Revisione Interna, in base alle Disposizioni di Vigilanza applicabili al Patrimonio BancoPosta, ha tra le principali responsabilità quella di assicurare la valutazione della completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni nonché quella di garantire la necessaria informativa periodica agli organi aziendali e alle Autorità di Vigilanza in merito ai risultati dell’attività svolta. In tale ottica la funzione ha presentato al Consiglio di amministrazione della Società nella riunione del 18 marzo 2019, la relazione annuale di Revisione Interna che si compone delle seguenti relazioni: 1) Relazione sul Patrimonio BancoPosta; 2) Relazione sulle funzioni affidate a Poste italiane; 3) Relazione sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate; 4) Relazione sulla prestazione dei servizi di investimento.
Con riferimento alle tematiche riportate nelle singole Relazioni appena citate, i risultati delle attività svolte nel 2018 hanno delineato, a giudizio della funzione Revisione Interna, un quadro dell’assetto dei controlli interni del Patrimonio BancoPosta, complessivamente adeguato ed in grado di rispondere repentinamente alle evoluzioni organizzative e societarie intervenute. In particolare, per quanto attiene il programma di realizzazione degli interventi correttivi emersi a seguito dell’ispezione di Banca d’Italia condotta nel 2017, la Revisione Interna nel corso dell’anno ha svolto, senza rilievi da segnalare, una specifica attività di certificazione sugli esiti degli interventi realizzati.
Risk Management
La funzione Risk Management ha presentato al Consiglio di amministrazione della Società nell’adunanza del 19 marzo 2019 la relazione sulle attività svolte nel corso del 2018 nella quale sono anche rappresentate le tipologie di rischio che connotano l’operatività di BancoPosta.
Tra le attività più rilevanti svolte nell’anno si segnalano le analisi propedeutiche che hanno portato a proporre al Consiglio di amministrazione l’apporto di nuovi mezzi patrimoniali da parte di Poste per 210 milioni, finalizzato a riequilibrare il leverage ratio (rapporto tra mezzi
patrimoniali e totale attivo). Infatti, ad inizio del 2018 l’adozione dell’IFRS9, unitamente allo sviluppo dei volumi di raccolta e dei connessi impieghi in titoli, ha determinato una riduzione del leverage ratio, sceso nella prima metà dell’anno lievemente sotto la soglia normativa del 3 per cento; l’apporto di nuovi mezzi patrimoniali per 210 ml da parte di Poste ha quindi consentito, nel terzo trimestre, di riportare l’indicatore su livelli compatibili con gli obiettivi RAF (Risk Appetite Framework). La funzione, inoltre, ha fornito il proprio contributo, per le valutazioni di competenza, sia nel progetto di riorganizzazione che ha portato alla costituzione dell’istituto di moneta elettronica PostePay SpA, cui è stato conferito il ramo di business della moneta e dei servizi di pagamento di BancoPosta, sia nel progetto di esternalizzazione della gestione finanziaria di BancoPosta a BancoPosta Fondi SGR.
Con riferimento alla valutazione dei rischi, si osserva che tra i rischi più rilevanti per BancoPosta, oltre a quelli operativi, di leva finanziaria e di spread, per il 2018 si aggiunge anche il rischio regolamentare6 mentre il rischio di tasso di interesse viene inserito tra i rischi di media rilevanza.
In merito al monitoraggio degli indicatori del Risk Appetite Framework e al relativo confronto con i valori obiettivo, di soglia e di limite, la relazione della funzione Risk Management riferisce che tutti gli indicatori (metriche) risultano in linea con gli obiettivi, con la sola eccezione del patrimonio assorbito dai rischi operativi, che si attesta al 34,6 per cento, livello lievemente superiore al risk appetite (33 per cento) ma comunque ampiamente entro la soglia di attenzione (43 per cento).
Compliance
Nel corso del 2018 il processo di compliance ha interessato l’ambito normativo delle aree di business del Patrimonio BancoPosta costituite dai servizi di investimento, di intermediazione assicurativa, dai servizi bancari e di risparmio postale e dai servizi di pagamento, nonché l’ambito normativo correlato alle discipline trasversali alle aree di business. Gli esiti dell’attività svolta dalla Funzione Compliance nel corso del 2018 sono stati rappresentati al Consiglio di amministrazione nella riunione del 18 marzo 2019 con apposita relazione
6 BancoPosta è esposta a cambiamenti nelle regole prudenziali relative a rischi di tasso, operativi e alla ponderazione dei titoli di Stato. Nel 2018 sono state pubblicate nuove Linee Guida EBA su rischio tasso, in via di recepimento in Italia, da applicare a partire dall’ICAAP riferito al 31.12.2019, con potenziale rilevante impatto per BancoPosta in termini di assorbimento patrimoniale di secondo pilastro.
unitamente al piano delle attività per il 2019. L’esame delle informazioni acquisite sulle molteplici attività della Funzione, consente di poter rilevare un livello complessivamente adeguato del presidio del rischio di conformità con la presenza di alcune aree di attenzione che necessitano di ulteriori misure di rafforzamento dei presidi aziendali. Tra queste, si evince un presidio del rischio di conformità parzialmente adeguato relativamente al sistema informativo dove è emersa tra l’altro la necessità di rafforzare l’impianto del sistema dei controlli interni attraverso la previsione di controlli integrati di secondo livello sui presidi di sicurezza. Va comunque osservato che per il superamento di tale area di attenzione, il nuovo piano di attività ha già previsto un consistente numero di interventi e ulteriori azioni di miglioramento da realizzare nel corso del 2019 al fine di garantire un più efficace sistema di controllo interno a presidio del rischio informatico.
2.11 Sistema di Security Governance
Nel corso dell’anno in esame sono continuate le azioni nella prevenzione e contrasto alle minacce per la sicurezza di Poste italiane e delle Società del Gruppo. In tema di sicurezza degli Uffici Postali gli investimenti effettuati sono intensificati negli ultimi anni combinando dispositivi di sicurezza, strumenti tecnologici e innovazioni procedurali.
Va osservato, tuttavia, che se le modalità di aggressione permangono costanti e contrastate per abbattere il livello di rischio al minimo fisiologico, al contempo emergono ulteriori elementi di attenzione, che evidenziano un interesse criminale attuato con forme e tecniche innovative, come ad esempio la tipologia di attacco ai dispositivi ATM, che richiedono interventi di prevenzione sempre più flessibili e di tempestiva attuazione.
Sul fronte delle indagini su eventi fraudolenti, la competente struttura FMSI (Fraud Management Security Intelligence) che opera in ambito Corporate Affairs, nel corso del 2018 ha gestito complessivamente 969 incarichi, che hanno portato all’individuazione di 1.024 distinte responsabilità interne, fornendo i presupposti per il recupero di un importo complessivo pari a euro 8.647.997, che rispetto al danno totale per frodi rilevato, risulta in aumento del 5,71 per cento a confronto con l’anno precedente.
Gli ambiti della sicurezza sul lavoro e della sicurezza informatica sono trattati rispettivamente nei capitoli 5 e 6.
3. SERVIZI POSTALI
3.1 Mercato postale e contesto normativo
Il settore postale è attraversato da profondi cambiamenti riconducibili alla trasformazione digitale dell’economia che ha influito sui volumi degli invii di corrispondenza tradizionale, sostituiti da forme di comunicazione elettronica, e sulla quantità dei pacchi, aumentata per la maggiore diffusione del commercio online. Le mutate esigenze del mercato postale hanno generato la necessità di individuare un modello operativo di consegna in grado di rispondere al bisogno di efficienza determinata dal nuovo modello di business prodotto dall’e-commerce, e, al contempo, di ricercare soluzioni che consentano alla rete dei portalettere di movimentare una volumetria decisamente maggiore rispetto ad oggi, in quanto le spedizioni tradizionali vengono utilizzate anche per veicolare merce (c.d. nuovo product mix).
Per adeguare la struttura organizzativa alla nuova realtà del mercato Poste italiane ha rivisitato la rete logistica ed il suo modello di funzionamento in conformità alle tesi progettuali che avevano portato, nel Piano industriale 2015-2019, ad innovare e sviluppare l’infrastruttura logistica a supporto della crescita del commercio elettronico.
Uno degli elementi introdotti dal Piano industriale Deliver 2022, approvato a febbraio 2018, ha riguardato il nuovo modello di recapito, denominato Joint Delivery7, finalizzato a garantire una rete di distribuzione in linea con lo sviluppo dell’e-commerce, che prevede il passaggio da un assetto a rete unica, operante solo di mattina, ad un assetto a due reti, di cui una focalizzata sui pacchi. Nella nuova visione di Poste la figura del portalettere riveste un ruolo centrale; di fatto nel mese di aprile 2018, a valle dell’accordo con le XX.XX, è stata avviata la progressiva attuazione del nuovo modello che contempla la possibilità di recapito dei pacchi attraverso la rete dei portalettere, introducendo turni pomeridiani e nei weekend. In tale ottica si colloca la partnership con Amazon, avviata nel giugno 2018, per la consegna di prodotti sul territorio nazionale.
Lo sviluppo dell’e-commerce ha dato uno slancio considerevole al mercato dei pacchi con riflessi positivi sul settore che mostra una costante crescita sia a livello di volumi che di
7 Il modello prevede una differenziazione nell’articolazione del recapito in base alla densità abitativa e al numero dei prodotti da recapitare per Kmq e prevede due reti distinte ma integrate tra loro. La prima rete, denominata “articolazione di base”, provvederà giornalmente alla consegna della corrispondenza sulla propria area di competenza per tutti i prodotti postali. Ad essa si aggiunge una seconda rete “linea business” che opererà quotidianamente e che sarà maggiormente orientata alla consegna dei pacchi e dei prodotti e-commerce, anche in fasce orarie pomeridiane e nei weekend. Il riassetto è suddiviso in quattro fasi, la prima delle quali è partita il 16 aprile 2018 e ha interessato 350 centri di distribuzione. Il completamento del modello è previsto nel corso del 2019.
ricavi8. In tale contesto la Società ha avviato una serie di iniziative dirette a incrementare la propria quota di mercato. Sono stati attivati “punti alternativi di recapito” dove si può richiedere il ritiro degli acquisti online ed effettuare la riconsegna dei resi. Nel corso del 2018 è stata attivata la nuova rete “PuntoPoste” con la realizzazione di 417 punti sul territorio nazionale inclusivi di lockers (chioschi automatizzati) presso esercizi commerciali convenzionati (supermercati, centri commerciali, distributori di carburante), in aggiunta agli uffici postali. Inoltre, con la sottoscrizione di un accordo-quadro di collaborazione raggiunto nel mese di maggio con la Federazione Italiana Tabaccai (FIT) le tabaccherie possono funzionare come punti di accettazione della corrispondenza e dei pacchi.
Il mercato del corriere espresso e pacchi oltre ad essere caratterizzato da una presenza elevata di operatori globali, che operano tramite società controllate direttamente o sedi operative proprie, è condizionato dal ruolo assunto dalle piattaforme online, originariamente preposte a raccogliere ordinativi poi recapitati dai servizi postali. Tali operatori oggi hanno adottato modelli di impresa alternativi iniziando a fornire anche i servizi di consegna al cliente, come nel caso della graduale trasformazione di Amazon in vera e propria società di spedizione, in grado operare non solo come distributore ma anche effettuare spedizioni per conto terzi9. In ragione di tali dinamiche, l’AGCom, in linea con le disposizioni del regolamento UE 2018/64410 approvato il 4 marzo 2018 e relativo ai servizi di consegna dei pacchi nel mercato europeo, ha avviato un’analisi di mercato sui servizi di consegna pacchi (Delibera 399/18/CONS del 25 luglio 2018) per valutarne le prospettive concorrenziali e gli effetti sulla regolamentazione esistente. L’analisi determinerà le modalità mediante la quali le piattaforme online e le imprese di logistica siano in grado di influenzare le dinamiche competitive del mercato, mettendo in luce eventuali criticità sotto il profilo regolamentare.
8 Il comparto dei pacchi registra un incremento di volumi del 12,6 per cento, passando da 113 milioni di spedizioni nel 2017 a 127 milioni di spedizioni nel 2018, mentre i ricavi crescono del 9,8 per cento, passando da 693 milioni di euro a 761.
9 Con delibera 400/18/Cons del 25 luglio 2018 l’AGCom ha adottato un’ordinanza di ingiunzione nei confronti delle società del Gruppo Amazon operanti in Italia (Amazon Italia Transport, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Service) irrogando una sanzione, per un ammontare complessivo di 300 mila euro, per aver esercitato il servizio di consegna dei pacchi senza la prevista autorizzazione. Le condotte illecite accertate hanno riguardato, in particolare, l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito. Dal novembre 2018 Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport hanno ottenuto dal MISE il rilascio dell’autorizzazione generale per lo svolgimento di attività come operatori postali. L’autorizzazione generale consente lo svolgimento di attività postali che non rientrano nel servizio universale.
10 Il regolamento integra le norme stabilite nella direttiva 97/67/CE relativamente ai servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi e fa salvi i diritti e le garanzie indicati nella direttiva, compresa la prestazione continuativa del servizio universale agli utenti. Ai fini della sua attuazione stabilisce un livello minimo di sorveglianza regolamentare e riconosce e conferma all’AGCom (in qualità di Autorità nazionale di regolamentazione) specifiche competenze, finalizzate a disporre di conoscenze e informazioni circa i fornitori di servizi di consegna dei pacchi attivi sul mercato.
In proposito, assume rilievo la disposizione della legge di Stabilità 2018 che ha inserito nell’ambito del servizio postale universale anche la possibilità di svolgere le attività di raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 5 kg (oggi fino a 2 kg), a partire dal 2020.
La trasformazione digitale nel settore postale, oltre a modificare le abitudini dei consumatori, incide sul modus operandi delle imprese nei comparti corrispondenza e pacchi. Il segmento della corrispondenza tradizionale viene eroso in larga parte dal fenomeno della e-substitution, intesa come sostituzione delle comunicazioni cartacee con le comunicazioni elettroniche, mentre il settore dei pacchi mostra un notevole sviluppo di volumi per effetto della diffusione dell’e-commerce. La sostituzione delle modalità di comunicazione tradizionali con quelle online, se da un lato può offrire nuovi servizi a chi accede alla rete, dall’altro tenderà ad escludere chi non è in grado di accedervi. Tale divario digitale assume rilevanza nell’erogazione dei servizi per i segmenti più fragili della popolazione (persone anziane o poco scolarizzate), in quanto potrebbe generare un divario socio-economico e culturale. A tal proposito l’Azienda ha sviluppato una serie di iniziative tese ad una maggiore inclusione sociale dei soggetti deboli rafforzando il collegamento tra ufficio postale e presenza digitale. Quest’ultima sarà integrata con la rete fisica degli uffici postali che verranno adattati in modo che i clienti possano beneficiare di entrambi i prodotti offerti, sia quelli digitali che tradizionali.
In tema di regolamentazione del settore postale, l’entrata in vigore della legge sulla concorrenza (legge n. 124 del 2017) ha disposto l’abrogazione del regime di esclusiva a favore di Poste italiane nella consegna degli atti giudiziari a decorrere dal 10 settembre 2017. La legge prevede che la licenza speciale per lo svolgimento dei servizi di notifica a mezzo posta di atti giudiziari e violazioni del Codice della strada sia subordinata a una serie di requisiti (affidabilità, professionalità e onorabilità) e obblighi del servizio universale con riguardo alla sicurezza, qualità, continuità, disponibilità ed esecuzione dei medesimi, così come definito dall’AGCom con delibera 77/18/CONS del 20 febbraio 2018. Tale regolamentazione si è completata nel settembre 2018 con la pubblicazione del Decreto del MISE sulle procedure per il rilascio delle suddette licenze. Infine, in conformità al nuovo quadro regolamentare, l’Autorità, con Delibera 600/18/CONS del 12 dicembre 2018, ha determinato le misure e le modalità di corresponsione degli indennizzi in materia, definendo un quadro di garanzie per l’utenza. L’intervento dell’Autorità introduce, oltre agli indennizzi in caso di mancato
rispetto degli standard di qualità, anche le fattispecie di furto e danneggiamento (previste dal d.lgs. n. 261 del 1999), definisce tempi e modalità per la richiesta ed il rilascio del duplicato dell’avviso di ricevimento, per la presentazione dei reclami e per l’erogazione degli indennizzi. Tutti elementi sinora assenti dal quadro normativo e regolamentare in tema di notifiche a mezzo posta di cui alla legge 890/82.
In ambito tariffario l’AGCom, nel mese di giugno 2018, con Delibera 266/18/CONS ha fissato nuove tariffe base dei servizi postali universali per l’editoria11, con decorrenza dal 1° luglio 2018, al fine di garantire una maggiore copertura dei costi in presenza di volumi strutturalmente decrescenti. Rimangono immutate le tariffe agevolate per gli editori e i soggetti no-profit (prorogate dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19). I fondi stanziati per finanziare il sistema delle agevolazioni statali per l’anno 2018, in base alle previsioni della Legge di stabilità 2018, ammontano a 59,3 milioni.
In tema di servizio universale l’AGCom, con Delibera 571/18/CONS, pubblicata in data 11 febbraio 2019, ha avviato la consultazione pubblica sulla valutazione del costo netto per gli anni 2015 e 2016 in cui risulta un onere stimato del servizio postale universale di 378 milioni per il 2015 e di 355 milioni per il 2016, a fronte di ricavi rilevati da Poste italiane rispettivamente di 279 e 262 milioni per i servizi resi. I valori predetti potranno essere rettificati dall’Autorità nel provvedimento finale a seguito della chiusura della consultazione.
3.2 Andamento economico dei servizi postali
I Servizi Postali hanno realizzato nell’anno ricavi per 2.892 ml, superiori di 13 ml (+0,5 per cento) rispetto alle risultanze del precedente esercizio, come illustrato nella tabella n. 2.
11 In base al d.l. n. 261 del 1999 rientrano nel servizio postale universale gli invii di libri, cataloghi, giornali, periodici e similari.
Tabella 2 – Ricavi dei Servizi Postali
(dati in milioni)
2016
2017
Δ
17/16
Δ%
17/16
2018
Δ Δ%
18/17 18/17
Spedizioni senza la materiale affrancatura Francatura meccanica presso terzi e presso UP Carte valori
Servizi integrati
Spedizioni in abbonamento postale Corrispondenza e pacchi - estero Telegrammi
Altri Servizi Postali
Ricavi da mercato
Compensi per Servizio Universale di cui:
Compensi relativi a l'anno di competenza Compensi relativi ad anni precedenti
Integrazioni tariffarie Editoria
1.068 | 1.053 | (15) | -1,4 | 1.042 | (11) | -1 |
790 | 731 | (59) | -7,5 | 676 | (55) | -7,5 |
190 | 152 | (38) | -20 | 129 | (23) | -15,1 |
207 | 157 | (50) | -24,2 | 145 | (12) | -7,6 |
102 | 95 | (7) | -6,9 | 93 | (2) | -2,1 |
150 | 173 | 23 | 15,3 | 238 | 65 | 37,6 |
40 | 41 | 1,00 | 2,50 | 38 | (3) | -7,3 |
114 | 172 | 58 | 50,9 | 208 | 36 | 20,9 |
2.661
371 | 262 | (109) | -29,4 | 262 | - | - |
262 | 262 | - | - | 262 | - | - |
109 | - | - | ||||
- | 43 | - | 61 | 18 | 41,90 |
371
2.574
305
(87)
(66)
-3,3
-17,8
2.569
323
(5)
18
-0,2
5,9
Totale ricavi 3.032 2.879 (153) -5,0 2.892 13,0 0,5
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
L’esame dei dati relativi al 2018 evidenzia che la crescita del comparto Pacchi, riconducibile prevalentemente – come già detto - all’e-commerce, unitamente alle maggiori Integrazioni tariffarie concesse all’editoria, hanno compensato le perdite dei servizi di Corrispondenza, allineando i risultati dell’anno a quelli del precedente esercizio 2017. Con riferimento alle Contribuzioni statali, l’ammontare dei Compensi per il Servizio Universale, che riguardano la parziale copertura a carico del Mef dell’onere sostenuto dalla Società per lo svolgimento degli obblighi del Servizio stesso, è stato definito nel Contratto di Programma 2015-2019, in vigore dal 1° gennaio 2016, in 262 ml annui12; le Integrazioni tariffarie editoria, pari a 61 ml (43 ml nel 2017), riguardano le somme, a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, spettanti alla Società a titolo di rimborso delle agevolazioni tariffarie praticate agli editori e al settore no-profit all’atto dell’impostazione. L’importo delle integrazioni rilevato in bilancio13 è stanziato nel Bilancio dello Stato 2018, ma per l’incasso si deve attendere l’approvazione da parte della Commissione europea.
12 Nell’esercizio 2017 i Compensi per il Servizio Universale sono stati rilevati in bilancio per 371 ml a seguito del rilascio a conto economico dell’importo di 109 ml, precedentemente sospeso nel Fondo svalutazione crediti, a seguito di nuovi stanziamenti nel Bilancio dello Stato 2017 a copertura di impegni contrattuali pregressi.
13 Il compenso è determinato sulla base delle tariffe stabilite dal Mise di concerto con il Mef e dal d.l. n. 63 del 18 maggio 2012, come convertito in legge n. 103 del 16 luglio 2012.
L’analisi puntuale dell’andamento economico dei Servizi Postali è fornita dal Documento di Separazione Contabile14, le cui risultanze sono riportate nella tabella n. 3.
Tabella 3 – Analisi risultati dei Servizi Postali
(dati in milioni)
2017 | Servizi 2018 | Postali Δ 18/17 | Δ% 18/17 | di cui: | Prodotti e servizi rientranti nel Servizio Universale 2017 2018 Δ Δ% 18/17 18/17 | |||
Totale ricavi Costi per beni e servizi Costo del lavoro Ammortamenti e Altri costi e oneri Totale costi Risultato operativo e di intermediazione Oneri/Proventi finanziari Risultato prima delle imposte Imposte dell'esercizio | 2.643 | 2.662 | 19,0 | 0,7 | 1.748 | 1.661 | (87) | -5,0 |
802 | 819 | 17,0 | 2,1 | 429 | 391 | (38) | -8,9 | |
2.872 | 2.946 | 74,0 | 2,6 | 1.729 | 1.674 | (55) | -3,2 | |
271 | 220 | (51) | -18,8 | 163 | 132 | (31) | -19,0 | |
3.945 | 3.985 | 40,0 | 1 | 2.321 | 2.197 | (124) | -5,3 | |
(1.303) | (1.323) | (20) | -1,5 | (574) | (536) | 38 | 6,6 | |
(19) | (21) | (2) | -10,5 | (13) | (12) | 1 | -7,7 | |
(1.322) | (1.344) | (22) | -1,7 | (587) | (548) | 39 | 6,6 | |
- | - | - | - | - | - | - | - |
Utile/(Perdita) dell'esercizio (1.322) (1.344) (22) -1,7 (587) (548) 39 6,6
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Documento di Separazione Contabile 2018.
I dati esposti nella tabella differiscono da quelli riportati nella precedente tabella 1 in quanto il processo di Separazione Contabile, finalizzato al calcolo dell’eventuale onere derivante dalla fornitura del Servizio Universale, si colloca al termine dell’elaborazione contabile e gestionale (Relazione finanziaria annuale) e prevede l’utilizzo dei valori relativi ai costi, ai ricavi e ai volumi di Poste italiane estratti dai sistemi di Contabilità Generale e di Contabilità Analitica, con differenti modalità di rappresentazioni di perimetri, in un modello logico (metodo del full cost) il cui fine è la valorizzazione del costo di prodotto.
L’analisi dei dati permette di evidenziare:
- l’aumento dei ricavi dei Servizi Postali, passati da 2.643 ml del 2017 a 2.662 ml nel 2018 (+0,7 per cento), è riferibile, come già anticipato, alla crescita del comparto Pacchi e Corriere espresso (+39 ml) che unitamente alle maggiori Integrazioni tariffarie concesse all’editoria (+18 ml) hanno più che compensato le perdite registrate dai servizi di Corrispondenza (-37 ml). La quota di ricavi rivenienti dai prodotti rientranti nel Servizio Universale presenta una riduzione complessiva di 87 ml, quasi totalmente ascrivibile al comparto Corrispondenza (- 104 ml);
14 Poste italiane s.p.a., in qualità di Fornitore del Servizio Universale, in adempimento a quanto disciplinato dall’art. 7 del d.lgs. n. 261 del 1999, è tenuta a redigere annualmente il Documento di Separazione Contabile al fine di fornire all’Autorità di Regolamentazione del Settore Postale (AGCom) una rappresentazione trasparente e puntuale degli oneri sostenuti nell’anno per lo svolgimento degli obblighi del Servizio stesso.
- l’incremento dei costi del settore passati da 3.945 ml del 2017 a 3.985 ml nel 2018 (+1,0 per cento) è riconducibile all’effetto combinato dell’incremento del Costo del lavoro (+74 ml) e dei Costi per beni e servizi (+17 ml), conseguente, rispettivamente, ai maggiori incentivi all’esodo e ai più alti costi di trasporto e alla diminuzione degli Ammortamenti ed Altri costi e oneri (-51 ml), per il rilascio di accantonamenti effettuati nell’esercizio precedente. Con riferimento ai prodotti/servizi rientranti nei Servizi Universali si rileva la riduzione dei costi, passati da 574 ml del 2017 a 536 ml nel 2028 (-5,3 per cento) per la generale diminuzione del Costo del lavoro (-56 ml), dei Costi per beni e servizi (-38 ml), a seguito dello spostamento di volumi ed attività sui servizi non universali, degli Ammortamenti ed Altri costi e oneri (-36 ml);
- il peggioramento del Risultato operativo e di intermediazione dei Servizi Postali, che si è attestato a -1.323 ml, in flessione dell’1,5 per cento rispetto al 2017 (-1.303 ml). Il Risultato operativo e di intermediazione del comparto dei prodotti/servizi rientranti negli obblighi del Servizio Universale, al contrario, attestandosi a -536 ml, per effetto della maggiore riduzione dei costi rispetto all’incremento dei ricavi, ha registrato un miglioramento del 6,6 per cento (+38 ml);
- il calo del Risultato d’esercizio dei Servizi Postali che si è stabilito a -1.344 ml, con un peggioramento di 22 ml (-1,7 per cento) sull’anno di confronto (-1.322 ml); diversamente il Risultato d’esercizio del comparto dei prodotti/servizi rientranti negli obblighi del Servizio Universale, attestandosi a -548 ml, evidenzia un miglioramento di 39 ml (+6,6 per cento) sul 2017.
Sulla base di tali risultanze e in linea con quanto indicato nella Direttiva 2008/6/CE, recepita nel nostro ordinamento con d.lgs. 31 marzo 2011, Poste italiane s.p.a. ha quantificato l’Onere del Servizio Universale per l’anno 2018 in 1.507 ml, di cui 637 ml con riferimento ai prodotti/servizi rientranti negli obblighi di Servizio Universale.
La società incaricata della revisione legale del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato 2018, nel corso delle attività espletate, si è soffermata su alcuni aspetti considerati significativi nell’ambito del controllo contabile tra i quali il “Valore recuperabile del segmento Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione” su cui si è concentrata anche l’attenzione del Collegio sindacale. L’attività o unità generatrice di flussi di cassa (cash generating unit o CGU), rappresentata dal predetto segmento, è stata oggetto di verifica al fine di rilevare un’eventuale perdita per riduzione di valore (cd. impairment test). Il test ha avuto la finalità di verificare che il valore contabile dell’attività rappresenti l’ammontare minimo di benefici
economici futuri, generati dall’attività medesima e pertanto recuperabile mediante l’uso del processo produttivo.
Per l’esecuzione dell’impairment test la società di revisione ha fatto riferimento alle più recenti risultanze contabili, utilizzando i dati dell’ultimo anno del Piano industriale per la previsione dei futuri flussi di cassa del segmento di business. Tenuto conto che l’elaborazione di previsioni circa i futuri flussi di cassa implica l’assunzione di valutazioni che dipendono da fattori che possono mutare nel corso del tempo con conseguenti effetti rispetto alle stime effettuate, è stata evidenziata la necessità di eseguire periodici monitoraggi su tale area di business.
3.3 Qualità
La qualità del servizio postale attiene al rispetto degli obblighi regolatori previsti per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Autorità di regolamentazione. La normativa di settore prevede che Poste italiane trasmetta all’AGCom i risultati di qualità conseguiti nei servizi inclusi nel servizio universale (posta registrata, massiva, prioritaria e pacco ordinario), salvo quelli relativi alla posta ordinaria, il cui monitoraggio è effettuato dall’organismo specializzato indipendente incaricato dall’Autorità medesima. La seguente tabella illustra gli obiettivi di qualità relativi al 2018, confrontati con i dati dell’esercizio precedente.
Tabella 4 – Obiettivi Qualità
Consegna entro | Obiettivo | Risultato 2017 | Risultato 2018 | |
Posta1 - Prioritaria (*) | j+1 | 80,0% | 82,2% | 85,9% |
j+4 | 98,0% | 99,1% | 98,9% | |
Posta 4 - Ordinaria (**) | j+4 | 90,0% | 91,4% | 87,9% |
j+6 | 98,0% | 97,1% | 96,7% | |
Posta massiva | j+4 | 90,0% | 96,7% | 98,5% |
j+6 | 98,0% | 99,6% | 99,7% | |
Posta raccomandata (*) | j+4 | 90,0% | 95,1% | 95,0% |
j+6 | 98,0% | 98,0% | 97,9% | |
Posta assicurata (*) | j+4 | 90,0% | 99,6% | 99,3% |
j+6 | 98,0% | 99,9% | 99,8% | |
Posta massiva (*) | j+4 | 90,0% | 96,7% | 98,5% |
j+6 | 98,0% | 99,6% | 99,7% | |
Pacco ordinario (*) | j+4 | 90,0% | 92,2% | 95,1% |
(*) Monitorata attraverso sistemi di tracciatura elettronica.
(**) Elaborazione su dati certificati dalla società incaricata dall'AGCom.
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione sulla gestione 2018.
Come rilevabile dal prospetto, i risultati conseguiti nell’anno 2018 presentano valori superiori agli obiettivi regolatori, ad eccezione della Posta 4 e del secondo obiettivo (j+6) della Posta raccomandata.
La Società ha proceduto al monitoraggio dei prodotti regolamentati e dei relativi processi anche attraverso l’utilizzo di un sistema di misurazione interno, adottato sin dal 2015, denominato Cruscotto della Qualità, al quale, nel corso dell’anno, ha affiancato piani di azione mirati allo scopo di identificare le criticità e porre in essere le azioni correttive in termini di processo, sistemi e tecnologia.
Con la recente rivisitazione delle attività di recapito, il nuovo assetto è caratterizzato dalla concomitanza del modello di consegna a giorni alterni15, per le aree previste dalla regolazione esistente (delibera AGCom 395/15/CONS), e del modello Joint Delivery per le restanti aree. Tale circostanza ha avuto un impatto sulla qualità essendo coinvolti dalla ristrutturazione i processi logistici e di smistamento. I riscontri emersi dagli audit nei report relativi al terzo trimestre 2018 hanno evidenziato alcune vulnerabilità riferibili all’implementazione di tali modifiche organizzative che, tuttavia, a fine 2018 risultano superate attraverso la realizzazione di interventi che hanno ricondotto il servizio ad un livello di adeguatezza.
Positivi i risultati raggiunti dal prodotto Posta 1, la cui prestazione è misurata sulla base delle coordinate della tracciatura al civico, che mostra valori superiori agli standard di qualità (tabella n. 5). Il risultato 2018 è calcolato in j+1 nei comuni c.d. “non regolati” con recapito giornaliero e in j+2 nei comuni c.d. “regolati” con recapito a giorni alterni. Il risultato 2017 è calcolato in j+1 a livello nazionale senza le descritte distinzioni tra comuni.
15 La riorganizzazione del recapito a giorni alterni ha preso avvio a partire dal 2015 con la Fase I che ha riguardato 255 comuni; la Fase II nel 2016 ha coinvolto 2400 comuni; la Fase III ha interessato, a partire da novembre 2017 e nel corso del 2018, 2100 comuni. L’implementazione è stata ultimata nel primo trimestre 2019 per i rimanenti 230 comuni.
Tabella 5 – Risultati Posta 1
Obiettivo 2018 2017 | ||||
Posta 1-Prioritaria | j+1 | 80% | 85,9% | |
j+2 | 80% | 92,3% | ||
j+4 | 98% | 98,9% | ||
j+1 | 80% | 82,2% |
Fonte: Dati Poste Comunicazione e Logistica
Nell’ambito delle attività di controllo relative ai prodotti posta descritta, indescritta e pacchi, è stata esaminata la movimentazione sul territorio nazionale nei tempi stabiliti dal contratto di programma e dagli standard di protocollo, che ha evidenziato una sufficiente strutturazione dei controlli di primo e di secondo livello orientati alla risoluzione di criticità a maggiore rischiosità.
Nel documento di valutazione SCIGR (Sistema di controllo interno e gestione dei rischi) per il 2018, tra gli elementi di rilievo relativi alla gestione dei prodotti e servizi, emerge che, per quanto i controlli si attestino ad un livello di sufficienza per il presidio dei rischi rilevanti, permangono aree di miglioramento in termini di maggiore consolidamento della struttura del sistema complessivo di controllo. La valutazione si sofferma, inoltre, sull’impegno da parte di Poste di attenuare i rischi potenziali connessi a comportamenti non conformi alle procedure che, tuttavia, nel caso in cui risultino casuali ed episodici, non hanno un impatto sul risultato complessivo di qualità.
Nel corso del 2018 sono stati ricevuti complessivamente 208.290 reclami per i servizi postali, in calo (-13.866) rispetto allo scorso esercizio (222.156). La tabella n. 6 riporta la distribuzione dei reclami per tipologia di prodotto raffrontata con i dati dello scorso esercizio.
Tabella 6 – Confronto reclami 2017/2018
Tipologia di prodotto | reclami 2017 | reclami 2018 | Δ |
Posta Prioritaria | 3,1% | 3,2% | 0,1% |
Posta Raccomandata | 19,7% | 16,6% | -3,1% |
Pacco | 55,2% | 52,0% | -3,2% |
Posta Assicurata | 0,6% | 0,5% | -0,1% |
Atti giudiziari | 1,6% | 1,6% | _ |
Duplicato 23L | 3,8% | 3,9% | 0,1% |
Telegramma | 0,6% | 0,7% | 0,1% |
Altro | 15,4% | 21,5% | 6,1% |
Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
I reclami relativi a prodotti attinenti al servizio postale universale nazionale sono risultati pari a 79.324, in crescita (+3.031) rispetto al 2017 (76.293). Le motivazioni di reclamo più significative riguardano il mancato recapito, il ritardo nella consegna e il mancato espletamento del servizio.
Con specifico riferimento ai reclami afferenti al prodotto pacchi, si evidenzia che a fronte di una crescita dei volumi gestiti (+12,6 per cento rispetto al 2017) le segnalazioni registrate sono inferiori rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda le modalità di gestione dei reclami, i tempi medi di risposta al cliente sono al di sotto della soglia di 45 giorni solari previsti dalla delibera AGCom/184/13/CONS.
4. SERVIZI FINANZIARI
4.1 Adeguamento normativo
Al fine di supportare il conseguimento degli indirizzi di sviluppo strategico delineati nel Piano Industriale “Deliver 2022” e rafforzare il ruolo di governo di BancoPosta, in data 29 marzo 2018, è stato approvato un primo aggiornamento del “Regolamento Organizzativo e di Funzionamento di BancoPosta” che ne descrive il modello di funzionamento, l’assetto organizzativo e le correlate responsabilità assegnate alle diverse funzioni. Il documento è stato ulteriormente aggiornato in data 31 gennaio 2019, al fine di recepire, in ottemperanza agli impegni assunti nei confronti delle Autorità di Vigilanza, le evoluzioni organizzative di BancoPosta derivate dalla costituzione di un nuovo intermediario (PostePay S.p.A.) specializzato nei servizi di pagamento, di telefonia mobile e digitali, dall’accentramento della funzione di back office e di assistenza clienti BancoPosta nell’ambito della Funzione Chief Operating Office (COO)16, e dalla realizzazione di un unico presidio antiriciclaggio di Gruppo in ambito Corporate Affairs.
In un contesto di forte evoluzione dell’assetto organizzativo di BancoPosta, le direttive europee entrate in vigore nel corso del 2018 hanno avuto impatto su tutti i prodotti distribuiti da BancoPosta. Dal 3 gennaio 2018 ha trovato applicazione la nuova Direttiva UE 2014/65 (c.d. XxXXX XX) che, insieme alla MiFIR (Markets in Financial Instruments Regulation – Regolamento EU n. 600/2014) ha modificato la precedente regolamentazione innalzando il livello di tutela degli investitori e rafforzando alcuni presidi organizzativi e norme di condotta per gli intermediari al fine di incrementare l’efficienza e la trasparenza dei mercati finanziari. Al riguardo sono state previste iniziative rivolte sia ai circa 3,2 ml clienti già profilati ai fini MiFID in quanto detentori di prodotti di investimento, sia alla clientela potenziale con l’obiettivo di profilarla anche in anticipo rispetto alla richiesta di prodotti di investimento.
Il 16 maggio 2018 è stato pubblicato il Decreto attuativo della Direttiva UE 2016/97 Insurance Distribution Directive (IDD) sulla distribuzione assicurativa entrato in vigore il 1° ottobre 2018, che regola la distribuzione dei contratti di assicurazione e delinea la convergenza tra le
16 Il percorso di accentramento del back office, avviato dall’Azienda, ha l’obiettivo di garantire il miglioramento della qualità dei servizi resi ai clienti, l’efficacia e l’efficienza dei processi gestiti, l’ottimizzazione della distribuzione del lavoro e delle competenze e l’innalzamento e la ridefinizione degli standard di produttività dei centri operativi territoriali, nel rispetto della normativa di settore.
regole per l’intermediazione assicurativa e quelle riferite al comparto dei servizi di investimento mutandone modelli e presidi a favore della clientela. Le novità normative sono state oggetto di uno specifico progetto interfunzionale di Gruppo.
Dal 25 maggio 2018 è divenuto direttamente applicabile, in tutta l’Unione Europea, il nuovo Regolamento 679/2016 General Data Protection Regulation (GDPR) in materia di protezione dei dati personali. Le principali novità hanno riguardato gli assetti organizzativi, i diritti dell’interessato e l’approccio basato sul rischio.
Il 9 luglio 2018 è stata pubblicata la Circolare del Ministero dell’economia e delle finanze
n. 22 del 15 giugno 2018 relativa all’applicazione della Direttiva Payment Services Directive (PSD2) da parte delle Pubbliche Amministrazioni che si avvalgono di un servizio di Tesoreria o di cassa affidato ad una banca o a Poste italiane, con l’obiettivo di individuare i requisiti applicabili ai pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni.
Nella Gazzetta Ufficiale n. 294 del 19 dicembre 2018 è stato pubblicato il Provvedimento del 5 dicembre 2018 della Banca d’Italia, con il quale è stata data attuazione agli Orientamenti dell’EBA sui dispositivi di governance e di controllo relativi ai prodotti bancari al dettaglio. Tale provvedimento disciplina, in particolare, le procedure di governo e controllo sui prodotti bancari e finanziari, dettagliando le misure organizzative che gli intermediari sono tenuti ad adottare per monitorare e sottoporre a revisione i prodotti che ricadono nell’ambito di applicazione del Titolo VI del Testo Unico Bancario destinati all’intera clientela al dettaglio. Le nuove disposizioni si applicheranno ai soli prodotti elaborati e offerti sul mercato a partire dal 1° gennaio 2019.
4.2 Andamento economico dei Servizi Finanziari
L’attività dei Servizi BancoPosta riguarda, come noto, l’offerta del Patrimonio Separato BancoPosta, disciplinata del D.P.R. 14 marzo 2012 n. 144 e successive modifiche. I risultati realizzati dal settore nel triennio 2016-2018 sono sintetizzati nella tabella n. 7, distinti per tipologia di servizio e confrontati con le risultanze dell’anno precedente.
Tabella 7 - Ricavi dei Servizi BancoPosta
(dati in milioni)
2016
2017
Δ%
17/16
2018
Δ%
18/17
Δ%
18/16
2.609 | 2.600 | -0,3 | 2.638 | 1,5 | 1,1 |
2.071 | 2.084 | 0,6 | 2.293 | 10,0 | 10,7 |
41 | 37 | -9,8 | 29 | -21,6 | -29,3 |
107 | 104 | -2,8 | 101 | -2,9 | -5,6 |
203 | 214 | 5,4 | 262 | 22,4 | 29,1 |
- | - | - | 47 | - | - |
83 | 67 | -19,3 | 49 | -26,9 | -41,0 |
Conti Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Trasferimento fondi
Proventi dei Servizi Delegati Collocamento Prodotti di finanziamento
Collocamento prodotti e servizi di pagamento Altri prodotti e servizi
Totale Servizi BancoPosta
5.114 5.106 -0,2 5.419 6,1 6,0
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
I dati evidenziano, nel triennio, l’incremento del 6,0 per cento dei ricavi riferibile alla buona performance dei comparti del Risparmio (+10,7 per cento) e del Collocamento Prodotti di finanziamento (+29,1 per cento) i cui complessivi maggiori ricavi hanno compensato le perdite registrate dagli altri servizi del settore. Con riguardo al 2018, i proventi dei Servizi BancoPosta si sono attestati a 5.419 ml, in rialzo del 6,1 per cento rispetto sul 2017 (5.106 ml). Di seguito viene evidenziato il dettaglio per settore.
I Conti correnti evidenziano, nel triennio, il rialzo dell’1,1 per cento e nel 2018 la crescita dell’1,5 per cento sull’anno di comparazione (tabella n. 8).
Tabella 8 - Andamento economico dei conti correnti
(dati in milioni)
2016 | 2017 | Δ% 17/16 | 2018 | Δ% 18/17 | Δ% 18/16 | |
RICAVI (in milioni) | ||||||
- Commissioni su bollettini di c/c postale | 463 | 434 | -6,3 | 412 | -5,1 | -11,0 |
- Proventi degli impieghi della raccolta su c/c postali | 1.509 | 1.475 | -2,3 | 1.556 | 5,5 | 3,1 |
di cui: | ||||||
Proventi degli impieghi in titoli (Raccolta da clientela privata) Proventi degli impieghi presso il MEF (Raccolta da clientela pubblica) | 1.489 20 | 1.448 27 | -2,8 35,0 | 1.488 65 | 2,8 n.s. | -0,1 n.s. |
Altri proventi | - | - | 3 | |||
- Ricavi dei servizi di c/c | 486 | 497 | 2,3 | 497 | - | 2,3 |
- Commissioni su emissione e utilizzo carte prepagate | 151 | 194 | 28,5 | 173 | -10,8 | 14,6 |
TOTALE RICAVI SERVIZI C/C 2.609 2.600 -0,3 2.638 1,5 1,1
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
Al termine dell’anno in riferimento si rileva la crescita del 5,5 per cento dei Proventi degli impieghi della raccolta su conti correnti postali, che riguardano gli interessi maturati sugli impieghi rivenienti dalla raccolta effettuata verso la clientela privata (1.488 ml) e pubblica (65 ml)17, sono complessivamente passati da 1.475 ml del 2017 a 1.556 ml nel 2018. La gestione del portafoglio titoli ha consentito di realizzare nell’anno plusvalenze da alienazione di strumenti finanziari per 404 ml18, inferiori di 234 ml rispetto al 2017 (638 ml), in linea con gli obiettivi del Piano Deliver 2022 di riduzione della dipendenza dei risultati da introiti non ricorrenti. Tali plusvalenze sono iscritte in bilancio tra i Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria.
Il settore del Risparmio evidenzia nel triennio la complessiva crescita dei ricavi del 10,7 per cento e nell’anno quella dello 10,0 per cento (tabella n. 9). Al termine del 2018 le due componenti del settore mostrano andamenti opposti fra loro ed invertiti rispetto alle risultanze del precedente esercizio: il Risparmio Postale, che negli anni precedenti aveva registrato ricavi in contrazione, evidenzia proventi per 1.827 ml, in crescita del 16,7 per cento sul 2017; il Risparmio Amministrato e gestito, invece, dopo un lungo periodo di buone performance, realizza ricavi per 466 ml, inferiori del 10,0 per cento sul 2017.
Tabella 9 - Risparmio
(dati in milioni)
2016
Δ% Δ% Δ%
2017 17/16 2018 18/17 18/16
Risparmio Postale
1.577 | 1.566 | - | 1.827 | - | - |
1.577 | 1.566 | -0,7 | 1.827 | 16,7 | 15,9 |
4 | 4 | - | 4 | - | - |
455 | 468 | 2,9 | 407 | -13,0 | -10,5 |
29 | 41 | 41,4 | 51 | 24,4 | 75,9 |
6 | 5 | -16,7 | 4 | -20,0 | -33,3 |
494 | 518 | 4,9 | 466 | -10,0 | -5,7 |
2.071 | 2.084 | 0,6 | 2.293 | 10,0 | 10,7 |
Libretti postali
Buoni Fruttiferi Postali (BFP)
Totale Risparmio Postale A
Risparmio amministrato e gestito Commissioni da collocamento e negoziazione titoli Intermediazione assicurativa
Fondi comuni di investimento Deposito titoli
Totale Risparmio amministrato e gestito B
TOTALE C=(A+B)
Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a..
17 Al 31 dicembre 2018 la giacenza media dei conti correnti intestati alla clientela privata si è attestata a 58,7 md, incrementata del 5,6 per cento sul 2017 (55,5 md), mentre quella riveniente dai conti intestati alla Pubblica Amministrazione ammonta a 5,9 md, di cui 53 milioni di euro si riferiscono a risorse sul deposito presso il MEF, cd. conto “Buffer”, raccolte presso la clientela e assoggettate al vincolo d’impiego in titoli di Stato a reddito fisso.
18 Il valore delle Plusvalenze (404 ml) riviene per 400 ml da utili realizzati da strumenti finanziari al FVOCI e per i restanti 4 ml da utili realizzati da strumenti finanziari al costo ammortizzato.
Con riferimento al Risparmio Postale, nel 2018 ha trovato piena applicazione il nuovo Accordo, sottoscritto a dicembre 2017, tra Poste italiane s.p.a e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per il triennio 2018-2020. Nel corso dell’esercizio, nell’ottica del consolidamento del ruolo dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP) e dei Libretti postali, quali prodotti di punta per il risparmio, è stata potenziata e innovata la gamma dell’offerta, sia in termini di tipologia di prodotto che di rendimenti, sono stati effettuati interventi formativi per il personale aziendale addetto al servizio di raccolta presso il pubblico dei BFP e dei Libretti e sono state lanciate diverse iniziative promozionali e campagne di comunicazione. A gennaio 2018 è stato emesso il nuovo BFP3x2, prodotto a tasso fisso a 6 anni, e riattivato il collocamento del BFP3x4, prodotto a tasso fisso a 12 mesi; dal mese successivo è iniziata la commercializzazione del nuovo Piano di risparmio risparmiosemplice (PdR), che permette di ottenere un rendimento premiale alla scadenza di Buoni sottoscritti (BFP 4 anni risparmiosemplice) e prevede l’automatico reinvestimento in nuove sottoscrizioni delle somme provenienti dalla scadenza dei Buoni stessi; a dicembre 2018, infine, l’App BancoPosta è stata arricchita con nuove funzionalità per la gestione di BFP e Libretti Postali, rendendo possibile gestire in un’unica applicazione i prodotti del Risparmio Postale e gli altri prodotti e servizi offerti da BancoPosta.
Il compenso spettante alla Società per il servizio svolto per conto della CDP, pari a 1.827 ml nell’anno in riferimento, è stato calcolato, secondo quanto previsto nell’Accordo, sulla base di un meccanismo di remunerazione mista, parametrata in parte allo stock e in parte ai flussi annui di sottoscrizione di alcune tipologie di BFP19, collegato al raggiungimento di predefiniti obiettivi di raccolta netta20. Nella tabella n. 10 sono illustrati i valori di Raccolta netta realizzati nel 2018, confrontati con i relativi del 2017.
19 Il meccanismo di Remunerazione mista prevede che lo stock dei libretti e lo stock dei Buoni Fruttiferi Postali, in essere al 31 dicembre 2017, e le nuove emissioni di buoni ordinari e dedicati ai minori, continueranno ad essere remunerati allo 0,52 per cento sullo stock medio, come previsto nel precedente Accordo. I buoni sottoscritti successivamente, invece, verranno remunerati con una percentuale sulla raccolta lorda dell’anno e non più sulla giacenza.
20 La Raccolta netta è la risultante della somma algebrica dei collocamenti e dei rimborsi effettuati nel corso dell’anno.
Tabella 10 - Raccolta netta del risparmio postale
(dati in milioni)
2017 | 2018 | Δ | ||
Libretti Postali (LP) Versamenti 84.844 | 86.782 | 1.938 | ||
Prelevamenti (95.236) | (89.605) | 5.631 | ||
Raccolta Netta LP | (10.392) | (2.823) | 7.569 | |
Buoni Fruttiferi Postali (BFP) | ||||
Sottoscrizioni | 21.162 | 19.562 | (1.600) | |
Rimborsi | (18.653) | (21.519) | (2.866) | |
Raccolta Netta BFP | 2.509 | (1.957) | (4.466) | |
Raccolta Netta Totale (LP+BFP) | (7.883) | (4.780) | 3.103 | |
Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.. |
Al termine dell’anno in riferimento la Raccolta netta totale è negativa per 4.780 ml, ma in miglioramento di 3.103 ml rispetto al 2017 (-7.883 ml). L’incremento è la risultante della Raccolta netta dei Libretti postali, passata da -10.392 ml del 2017 a -2.823 ml nel 2018, per effetto di maggiori versamenti e minori prelevamenti rispetto all’anno di confronto, e della Raccolta netta dei BFP, passata da 2.509 ml del 2017 a -1.950 ml nel 2018 a seguito di minori sottoscrizioni e maggiori rimborsi rispetto al 2017.
Nella tabella che segue (tabella n. 11) è riportata la consistenza delle masse di denaro gestite dai due strumenti emessi dalla CDP nell’ultimo biennio.
Tabella 11 - Stock del risparmio postale
(dati in miliardi)
Stock | 2017 | 2018 | Δ | ||
Libretti Postali | 108,6 | 105,8 | (2,8) | ||
Buoni Fruttiferi | 214,3 | 219,5 | 5,2 | ||
Stock totale Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.. | 322,9 | 325,3 | 2,4 |
Lo stock del Risparmio postale si è complessivamente attestato a 325,3 md, incrementato di 2,4 md sul 2017.
Per quanto riguarda il comparto del Risparmio amministrato e gestito si rileva nell’anno la contrazione dei ricavi rivenienti dal Servizio di Intermediazione assicurativa, relativi alle commissioni maturate nei confronti delle controllate Poste Vita e Poste Assicurativa per effetto delle attività di collocamento polizze, passati da 468 ml del 2017 a 407 nell’anno (-13,0 per cento), a fronte di una raccolta premi assicurativi, svolta negli uffici postali, di 16.797 ml, in flessione del 17,7 per cento rispetto al 2017 (20.404 ml).
La voce Collocamento prodotti di finanziamento, che si riferisce alle commissioni percepite per l’attività di collocamento prestiti e mutui erogati da terzi, evidenzia ricavi per 262 ml, in crescita del 22,4 per cento sul 2017.
La voce Collocamento prodotti e servizi di pagamento, che riguarda le commissioni percepite per l’attività di collocamento e promozione di prodotti emessi dalla controllata PostePay s.p.a., evidenzia proventi per 47 ml.
4.3 Processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta In coerenza con la Normativa di Vigilanza applicabile (Circolare di Banca d’Italia 285/2013 e successivi aggiornamenti) le attività del Patrimonio BancoPosta sono svolte anche attraverso l’affidamento di parte o intere funzioni ad altri soggetti, mediante un processo strutturato. In particolare, quando il soggetto cui è demandata l’esecuzione dell’attività è una funzione di Poste italiane, viene attivato il Processo di Affidamento mentre quando l’esecutore è un soggetto terzo, anche se appartenente al Gruppo Poste, viene attivato il Processo di Esternalizzazione.
In data 31 gennaio 2019 è stato approvato dal Consiglio di amministrazione di Poste il “Regolamento del Processo di Affidamento e di Esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta” che accorpa in un documento unitario quanto precedentemente disciplinato dal “Regolamento generale del processo di affidamento di funzioni aziendali di BancoPosta a Poste italiane” e dalle “Linee Guida di Esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta”.
Si considerano esternalizzazioni, ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, le attività date in outsourcing sia direttamente da BancoPosta sia da altre funzioni di Poste italiane nell’ambito del perimetro definito dai Disciplinari Esecutivi sottoscritti con BancoPosta. La normativa, inoltre, prevede una classificazione delle Funzioni sia in caso di affidamento che di esternalizzazione, articolata su tre tipologie: Funzioni Operative Importanti (FOI), Funzioni Operative non Importanti (non FOI) e Funzioni di Controllo.
Al 31 dicembre 2018, con riferimento ai fornitori del Patrimonio BancoPosta, risultano n. 14 accordi di outsourcing di attività operative importanti riconducibili a 9 soggetti.
Con riferimento ai dati economici, il valore netto dell’apporto al Patrimonio BancoPosta per il 2018, sulla base dei criteri definiti per la determinazione della remunerazione dei servizi resi dalle funzioni affidatarie, è pari complessivamente a 4.533 ml in linea con il 2017 (4.418 ml).
Nel 2018 il valore complessivo delle perdite operative attribuite alle funzioni affidate è pari a circa 24,7 ml, per la quasi totalità riconducibile, in linea con gli anni precedenti, a Reti Commerciali, in ragione anche della natura e tipologia delle attività affidate. Tali perdite vengono decurtate dai compensi dovuti per l’affidamento dei servizi.
Esternalizzazione attività di BancoPosta all’IMEL
Il Consiglio di amministrazione di Poste italiane del 25 gennaio 2018 ha deliberato lo svincolo dal Patrimonio BancoPosta delle attività, dei beni e dei rapporti giuridici destinati a confluire in un patrimonio destinato alla monetica e ai servizi di pagamento nell’ambito della Società del Gruppo PosteMobile, al fine di consentire a quest’ultima di operare quale Istituto di Moneta Elettronica (IMEL). A seguito dell’esito favorevole della procedura autorizzativa da parte di Banca d’Italia, comunicato il 24 aprile 2018, l’Assemblea di Poste italiane del 29 maggio 2018 ha deliberato la rimozione del vincolo di destinazione al Patrimonio BancoPosta delle attività, beni e rapporti giuridici costituenti il ramo d’azienda inerente alla monetica e i servizi di pagamento. In data 26 settembre 2018, PosteMobile è stata iscritta nell’Albo degli Istituti di Monetica Elettronica, di cui all’art. 114 – quater del Testo Unico Bancario e con decorrenza 1° ottobre 2018 ha assunto la nuova denominazione di “PostePay s.p.a.” ed ha avviato l’operatività quale intermediario specializzato, in ambito pagamenti, mobile e digitale.
Il Consiglio di amministrazione nella seduta del 28 giugno 2018 ha autorizzato la stipula dell’Accordo di promozione e collocamento da parte di BancoPosta dei prodotti emessi dall’IMEL in attuazione del quale, BancoPosta svolgerà il ruolo di collocatore del portafoglio di prodotti e servizi emessi dall’IMEL, mantenendo la titolarità dei rapporti giuridici e delle relative responsabilità nei confronti della clientela esclusivamente con riferimento ai prodotti che, ai sensi del d.p.r. n. 144/01, sono riservati a BancoPosta.
L’esternalizzazione è disciplinata mediante uno specifico accordo che definisce le modalità operative, i Key Performance Indicator (KPI) e la responsabilità anche patrimoniale dell’IMEL in relazione al corretto svolgimento delle attività nonché i corrispettivi connessi allo svolgimento delle stesse.
L’Accordo prevede una durata iniziale di 15 mesi a decorrere dalla data di efficacia (1° ottobre 2018) e fino al 31 dicembre 2019. A decorrere dal 1° gennaio 2020 il contratto avrà durata annuale e si rinnoverà tacitamente. Considerate le stime dei volumi, la valorizzazione complessiva dell’Accordo in esame è pari a 220 milioni per un periodo di 15 mesi, di cui circa 42 milioni per il quarto trimestre 2018 e circa 178 milioni per l’anno 2019.
Esternalizzazione attività di BancoPosta a BancoPosta Fondi SGR
La gestione finanziaria della liquidità derivante dalla raccolta su conti correnti postali e afferente al Patrimonio BancoPosta è stata interessata negli ultimi anni da una significativa evoluzione dell’operatività, funzionale a fronteggiare gli andamenti dei mercati, finalizzata anche al perseguimento degli obiettivi aziendali nel rispetto dei vincoli normativi vigenti.
Il Patrimonio destinato BancoPosta, a far data dal 1° gennaio 2019, ha esternalizzato, affidando un mandato di gestione patrimoniale a BancoPosta Fondi s.p.a. SGR21, la gestione finanziaria della liquidità derivante dalla raccolta su conti correnti postali privati che per il 2018 ammonta a circa 51 md in termini nominali.
Con comunicazione del 18 dicembre 2018 la Banca d’Italia ha autorizzato l’esternalizzazione della gestione finanziaria di BancoPosta a BancoPosta Fondi SGR, in linea con il progetto approvato dal CdA il 18 ottobre 2018, senza ravvisare controindicazioni.
4.4 Gestione dei reclami
Poste italiane nel 2018 ha adottato, per la gestione dei reclami riguardanti l’operatività del Patrimonio BancoPosta e di PostePay s.p.a. un modello organizzativo accentrato nella Funzione Chief Operating Office (COO).
Nel corso del 2018 la Società ha ricevuto 94.000 reclami, in aumento (+ 24 per cento) rispetto al 2017, di cui circa 38.000 di competenza BancoPosta e circa 56.000 di competenza PostePay. I reclami complessivamente ricevuti sono riconducibili, nel 60 per cento dei casi ai servizi di
21 BancoPosta Fondi S.p.A. SGR è intermediario specializzato e vigilato, controllato al 100 per cento da Poste italiane.
pagamento, nel 25 per cento dei casi ai servizi bancari e 15 per cento dei casi al risparmio postale.
I reclami ricevuti al 31 dicembre 2018, di competenza BancoPosta, sono prevalentemente riconducibili a disconoscimenti (on line e su canale fisico) pari a circa il 31 per cento del totale e a contestazioni rendimenti e condizioni applicate ai Buoni Fruttiferi Postali (BFP) pari a circa il 17 per cento del totale.
Rispetto ai 37.985 reclami composti nel 2018 il 21 per cento è risultato fondato, generando una perdita economica di circa 2,8 ml.
Nel corso del 2018 sono stati presentati complessivamente n. 2.259 ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario da parte della clientela di Poste italiane, in aumento rispetto al 2017 (+33 per cento) di cui 1.454 di competenza BancoPosta e 805 di competenza PostePay. Nell’anno sono stati definiti complessivamente 1.601 ricorsi, di cui 1.012 di competenza BancoPosta e 589 di competenza PostePay. Il 35 per cento dei ricorsi di competenza BancoPosta ha avuto esito favorevole per il cliente, generando una perdita economica di 2,2 ml (nell’80 per cento circa riconducibile ai Buoni Fruttiferi Postali), il 13 per cento si è risolto per cessazione della materia del contendere ed il restante 52 per cento risulta non accettato.
Il fenomeno delle contestazioni sui rendimenti di alcune serie di BFP, che rappresenta una delle principali cause di reclamo, ha indotto BancoPosta ad effettuare un periodico monitoraggio per la valutazione e definizione del criterio di trattazione della fattispecie.
Le tematiche delle controversie riguardano quattro diverse casistiche di ricorsi su rendimenti e condizioni applicate al momento della sottoscrizione, come meglio dettagliato in prosieguo, che hanno generato nei clienti una legittima aspettativa al riconoscimento dei maggiori tassi di interesse.
Per la prima fattispecie (serie M, N, O e P) il motivo del contendere deriva dalle modifiche delle condizioni economiche dei BFP in applicazione del D.M. 13 giugno 1986 che, nell’istituire la serie di BFP ordinari Q, ha esteso i tassi relativi a tale serie anche ai Buoni ‘Ante Q’ precedentemente emessi, stabilendo che a tali Buoni i nuovi tassi sarebbero stati applicati dal 1° gennaio 1987, comportando rendimenti meno favorevoli per i clienti. La giurisprudenza di merito è stata prevalentemente orientata nel rigettare, per infondatezza, le domande giudiziali dei titolari; in seguito con sentenza di Cassazione a Sezioni Unite (n. 3963 dell’11 febbraio 2019) si è consolidato l’orientamento favorevole a Poste italiane che, in
applicazione dei criteri e policy vigenti, non effettuerà più specifici accantonamenti nel Fondo Rischi.
Per la fattispecie 2, riferibile a BFP emessi fino al 27/12/2000 e la fattispecie 3 riconducibile a BFP emessi dal 28/12/2000, generate da errori di apposizione nell’indicazione del rendimento e di consegna del documento cartaceo commessi in fase di vendita dei BFP, i criteri di risarcimento ai clienti a fronte dei reclami sono stati adeguati all’orientamento consolidato dell’ABF che prevede il rimborso, applicando le condizioni riportate sui titoli medesimi, anche tenuto conto degli orientamenti in materia della Suprema Corte S.U. (15 giugno 2007 n. 13979) che ritengono le indicazioni presenti sul titolo giustificative del legittimo affidamento del sottoscrittore al diritto al rendimento ivi risultante.
A partire da maggio 2017 si è manifestata un’ulteriore casistica, avente ad oggetto i rimborsi relativi ai buoni ordinari emessi utilizzando moduli di serie precedenti, già nelle disponibilità degli uffici postali. In particolare, i clienti reclamano, per il periodo dal primo bimestre del 21° anno fino allo scadere del 30° anno, un rendimento maggiore di quello indicato da Poste. Il fenomeno trae origine dal fatto che i Decreti Ministeriali del 6 giugno 1984 e del 13 giugno 1986 (che hanno istituito rispettivamente la serie P e Q) avevano previsto che i titoli già stampati e disponibili presso gli Uffici Postali fossero utilizzati per il collocamento della nuova serie tramite apposizione, a cura degli Uffici Postali, di due timbri, uno sulla parte anteriore, riportante il nome della serie, l’altro sulla parte posteriore, recante la misura dei nuovi tassi. Di conseguenza è stato predisposto un timbro da apporre sul buono che recava l’indicazione dei nuovi tassi di interesse unicamente per il periodo dal 1° al 20° anno. La questione oggetto dei reclami e dei contenziosi attiene al rendimento da applicarsi con riferimento al periodo dal primo bimestre del 21° anno al 30° anno. I clienti ritengono che il timbro apposto sul buono, facendo esclusivamente riferimento ai nuovi saggi di interesse previsti per gli anni dal 1° al 20° anno e non fornendo una specifica indicazione modificativa dei rendimenti a partire dal 21°, abbia ingenerato il “legittimo affidamento” a ricevere le somme riportate sul titolo per tale periodo.
Su questa fattispecie, a partire dal maggio 2017, sono state emesse circa 150 pronunce dell’ABF favorevoli ai clienti, proprio in ragione del legittimo affidamento ingenerato a causa della formulazione del timbro in cui non era esplicitata chiaramente la modifica dei rendimenti previsti per gli anni dal 21° al 30°.
In termini di rischio complessivo, mentre per la fattispecie 1 la Società non ritiene allo stato di dovere subire perdite, per le fattispecie 2, 3 e 4, oggetto di rimborso alla clientela, stima la possibilità di registrare in futuro delle perdite, rispetto alle quali, trattandosi di buoni cartacei e non essendo possibile una ricostruzione dell’intero universo su basi informatiche, ha effettuato stime. Fino alla prescrizione dei buoni riferibili alle tre fattispecie, il rischio complessivo stimato medio è pari a 86 ml e gli indennizzi medi stimati per anno sono circa 5,1 ml.
Al 31 dicembre 2018 il Fondo vertenze verso terzi, costituito a copertura delle prevedibili passività relative a contenziosi con fornitori e terzi nonché a sanzioni amministrative, penali e indennizzi nei confronti della clientela derivanti dall’attività di collocamento del prodotto BFP è complessivamente pari a circa 30 ml.
Con riferimento al Fondo rischi operativi, relativo a passività derivanti dall’operatività di BancoPosta per rischi legati all’attività di distribuzione di prodotti del Risparmio postale emessi in anni passati, al 31 dicembre 2018 la Società ha effettuato un accantonamento di 35 ml che si somma a 2 ml già stanziati in esercizi precedenti.
5. RISORSE UMANE
5.1 Costo del lavoro
Il costo del lavoro 2018 di Poste italiane s.p.a. è pari a 6.080 ml, in aumento dell’1,2 per cento rispetto ai 6.010 ml dell’esercizio 2017 ed è stato sostenuto per 130.867 unità medie FTE22 (134.190 nel 2017). Esso tiene conto sia dell’onere relativo ai dipendenti impiegati in Patrimonio destinato BancoPosta (82 ml per 1.343 FTE a fronte di 93 ml per 1.730 unità del precedente esercizio) sia della voce Spese per servizi del personale (133 ml) classificata nel macroaggregato contabile Costi per servizi. Nella tabella che segue il suddetto onere viene disaggregato nelle sue componenti contabili e ripartito secondo le diverse famiglie professionali presenti nella Società.
Tabella 12 - Costo del lavoro disaggregato 2018
ati in milioni di €
Voci | Dirigent i | Dipendenti a tempo indeterminato | CTD | Appren- disti | Sommi- nistrati | Totale (*) | % sul totale | ||
Salari e Stipendi | 106 | 3.668 | 202 | 1 | 7 | 3.984 | 65,5 | ||
Pagamenti basati su azioni | 4 | - | - | - | 4 | 0,1 | |||
Contributi | 34 | 1.045 | 58 | 1.137 | 18,7 | ||||
TFR | 6 | 230 | 12 | 248 | 4,1 | ||||
Altri costi | 1 | -43 | - | -42 | -0,7 | ||||
Esodi- vertenze-ammin-coll. | 39 | 577 | - | - | 616 | 10,1 | |||
Costo da bilancio | 190 | 5.477 | 272 | 1 | 7 | 5.947 | 97.8 | ||
Spese servizi personale | 2 | 131 | - | - | 133 | 2,2 | |||
Costo del lavoro | 192 | 5.608 | 272 | 1 | 7 | 6.080 | 100 | ||
% su costo lavoro | 3,2% | 92,2% | 4,5% | - | 0,1% | 100 | |||
Numero medio unità | 573 | 122.248 | 7.873 | 19 | 154 | 130.867 | |||
(*) Gli importi indicati derivano dalla somma del costo dei dirigenti (che comprende anche quello del Direttore Generale) e dei dipendenti. |
Il 92,2 per cento del totale del costo del lavoro viene assorbito dal costo per il personale a tempo indeterminato che conta 122.248 unità FTE e che è costato alla Società 5.608 ml, seguito dal costo dei lavoratori a termine (CTD) che, con 272 ml, impegna il 4,5 per cento dell’intero
22 L’acronimo FTE (Full Time Equivalent) esprime il numero medio annuo di tutti i dipendenti della Società ed equipara tutti i lavoratori al regime di normale attività pari alle 36 ore settimanali.
onere. L’onere del personale dirigente è pari a 192 ml (3,2 per cento del totale). Si appalesano irrilevanti le altre categorie di personale (Apprendisti e Somministrati). Il costo medio pro/capite annuo si attesta a circa 46.450 euro, in crescita del 3,7 per cento rispetto al 2017 (44.790 euro) per effetto del maggior onere riferito alle uscite incentivate che hanno, di fatto, vanificato il risparmio derivato dalla riduzione del numero dei dipendenti. Infatti, al netto degli incentivi all’esodo, il costo medio pro/capite annuo si incrementa solo dell’1,4 per cento, passando dai 41.134 euro del trascorso esercizio ai 41.739 del 2018. Analogamente, anche il complessivo costo del lavoro, se rappresentato solo nelle sue componenti ordinarie23, evidenzia un trend in costante diminuzione (-1,4 per cento nel 2017 e -1,6 per cento nel 2018) ipotizzabile anche nel medio termine in considerazione del fatto che le uscite incentivate si riferiscono, in massima parte, a profili professionali medio/alti reintegrati con nuovi ingressi a costi più contenuti.
Il costo del personale costituisce il 71,4 per cento del totale dei costi della produzione aziendale dell’esercizio 2018 ed assorbe il 72,2 per cento dei ricavi totali. La tabella che segue evidenzia le voci di bilancio costitutive del costo del lavoro 2018 poste a raffronto con i medesimi dati del 2017.
Tabella 13 - Costo del lavoro 2017/2018
Voci di bilancio
(dati in milioni)
2017 2018 Δ'18/'17 Δ%'18/'17
Salari e stipendi | 4.050 | 3.976 | -74 | -1,8% |
Oneri sociali | 1.150 | 1.137 | -13 | -1,1% |
TFR: costo relativo xxxx.xx compl. e INPS | 248 | 248 | - | |
Accantonamento al fondo di incentivazione agli esodi | 440 | 444 | 4 | 0,9% |
Incentivi all'esodo | 51 | 173 | 122 | 239,2% |
Accantonamenti netti per vertenze con pers.le | -25 | 2 | 27 | 92,0% |
Recuperi del personale per vertenze | -6 | -5 | 1 | 183,3% |
Altri costi (recuperi di costo) del personale | -38 | -42 | -4 | 10,5% |
Contratti di somministrazione/a progetto | 2 | 8 | 6 | 300,0% |
Pagamenti basati su azioni | 3 | 4 | 1 | 33,3% |
Compensi e spese Amministratori | 2 | 2 | - | |
Costo del lavoro da Bilancio | 5.877 | 5.947 | 70 | 1,2% |
Spese per servizi del personale | 133 | 133 | - | |
Totale Costo del lavoro | 6.010 | 6.080 | 70 | 1,2% |
23 La componente ordinaria del costo del lavoro comprende le voci: Salari e Stipendi, Oneri Sociali, TFR, Contratti di somministrazione/a progetto, Compensi e Spese Amministratori, Altri costi (recuperi di costo) del personale.
Diminuisce la componente ordinaria del costo del lavoro per effetto del calo del personale della Società di 3.323 unità FTE nonostante l’onere in parola risenta dell’aumento connesso all’erogazione dell’ultima tranche del rinnovo CCNL24 (scaduto il 31 dicembre 2018) che ha comportato un aggravio dei costi ordinari pari a 137 ml. Rimane stabile la quota di TFR accantonata nell’esercizio (248 ml). Aumentano i costi correlati al programma di esodi incentivati per i dipendenti che matureranno i requisiti pensionistici nel corso dei prossimi cinque anni utilizzando gli strumenti normativi vigenti (Fondo di Solidarietà, art. 4 della Legge n. 92 del 28 giugno 2012 cd “Legge Fornero” e Quota 100)25. Infatti, l’Accantonamento al Fondo di incentivazione agli esodi passa da 440 ml, completamente utilizzati nel corso del 2018, a 444 ml mentre la voce Incentivi all’esodo sale a 173 ml (51 ml dell’esercizio 2017) e sostiene, per 136 ml, le maggiori sottoscrizioni di esodo volontario (circa 2.381 unità) realizzate nel corso del 2018 a scadenza 2019 e, per circa 37 ml, l’esodo del personale dirigente. Complessivamente i Fondi vengono incrementati di 126 ml rispetto al 2017. Ammontano a 2 ml gli Accantonamenti netti per vertenze con il personale e riguardano l’aggiornamento delle passività consuntivate in esito ai giudizi derivanti dall’applicazione della legge 183 del 4 novembre 2010 (cd. Collegato lavoro) che ha introdotto limiti al risarcimento del danno a favore dei lavoratori con contratto a tempo determinato il cui rapporto con la Società sia convertito giudizialmente a tempo indeterminato. La voce Recuperi del personale per vertenze migliora il costo del lavoro 2018 per 5 ml a causa del venir meno di passività identificate nei precedenti esercizi e anche la partita contabile Altri costi (recuperi di costo) del personale evidenzia un saldo migliorativo dell’onere in parola di 42 ml per sopravvenienze attive definite nelle decontribuzioni fiscali, indennità, permessi, premi, ecc. Rimane stabile la voce Compensi e spese Amministratori (2 ml) mentre si incrementano i Pagamenti basati su azioni, passando da 3 a 4 ml. Tale voce riepiloga l’entità dei premi26 da corrispondere ai dirigenti
24 Il rinnovo del CCNL ha altresì determinato per il 2018 un incremento del contributo a carico dell’Azienda calcolato sulla retribuzione base del dipendente in materia di previdenza complementare di circa 2 ml (circa 9 ml a regime nei prossimi esercizi).
25 L’incentivazione all’esodo avviene su base volontaria, secondo le prassi gestionali in atto per un definito numero di dipendenti che risolveranno il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2020. Tali uscite potranno essere realizzate anche tramite strumenti di agevolazione al pre-pensionamento, ai sensi della Legge n. 92 del 28 giugno 2012, integrata dall’art. 1 comma 160 della legge 205 del 2017 (Legge finanziaria 2018) e della legge n. 26 del 28 marzo 2019 di conversione del d.l. 28 gennaio 2019 n. 4 (Quota 100).
26 Approvati dalle Assemblee degli azionisti di Poste italiane in data 27 aprile 2017 e 29 maggio 2018. Le condizioni dei Piani contemplano il verificarsi di taluni eventi futuri quali il raggiungimento di obiettivi di performance, il verificarsi di condizioni cancello e, nell’ambito di determinati settori di attività, il conseguimento di determinati parametri di adeguatezza patrimoniale, di liquidità a breve termine e/o di solvibilità.
secondo le previsioni contenute nel Piano di incentivazione a Lungo Termine – ILT denominato Phantom Stock. L’erogazione avviene in unità rappresentative del valore dell’azione Poste italiane, dopo la quotazione della Società sul Mercato Telematico Azionario ed è basata su stime definite da attuari esterni al Gruppo. Aumenta l’onere dei Contratti di somministrazione/a progetto passato da 2 a 8 ml per effetto dell’incremento dell’utilizzo di tale tipologia di personale (154 FTE contro i 25 del 2017) mentre rimangono stabili le Spese per servizi del personale con 133 ml, la cui voce più rappresentativa, pari al 73,5 per cento del totale, è rappresentata dal costo del Servizio mensa aziendale (97,8 ml contro i 97,5 ml del 2017). Seguono, sempre nell’ambito delle spese per servizi, i costi per la formazione del personale (6,3 ml contro i 6,5 ml del 2017), orientata verso le direttrici tecnico/specialistiche (normativa, sicurezza, ecc.), manageriali e di compliance, per un totale complessivo di 3,4 milioni di ore offerti a circa 132.340 dipendenti. Diminuisce, infine, di circa il 20 per cento, l’onere dei compensi incentivanti corrisposti al personale, che si attesta a complessivi 60,7 ml (75,9 nel 2017) dei quali 44,7 ml erogati a 39.276 quadri e impiegati della Società secondo i sistemi di incentivazione commerciale, professionale ed operativa e 16,0 ml a 525 dirigenti aziendali.
5.2 Composizione del personale
Poste italiane dispone della più ampia rete distributiva sul territorio nazionale e conta 12.812 uffici postali aperti al pubblico in cui lavorano, a fine 2018, 55.231 unità (personale addetto all’attività di sportello, alla commercializzazione e consulenza di prodotti e servizi distinto per tipologia di clientela). Essi dipendono dalla funzione Mercato Privati che gestisce il front end commerciale per i segmenti di clientela Privati e Piccole Imprese attraverso sei Macro Aree territoriali e 132 Filiali e copre tutto il territorio nazionale con un totale complessivo di 59.800 risorse ad essa assegnate (55.231 addetti agli uffici postali, 3.715 impiegati presso le Filiali e 854 unità assegnate alle macro aree del Mercato Privati). La funzione Posta Comunicazione e Logistica garantisce invece un presidio unitario del processo logistico27 e delle attività di corrispondenza e pacchi. Ad essa fanno riferimento 44.561 unità, delle quali 35.730 applicate nei 1.793 Centri di recapito e smistamento della corrispondenza. Le risorse dedicate al Recapito includono 26.716 unità con mansioni di portalettere. Il presidio e la vendita di
27 Il processo logistico si articola nelle fasi di accettazione, raccolta, trasporto, smistamento e recapito. Riportano alla Funzione Posta Comunicazione e Logistica Postel, SDA Express Courier, Consorzio Logistica Pacchi, Mistral Air.
prodotti e servizi alle Grandi e Medie Imprese e alla Pubblica Amministrazione centrale e locale è demandato alla funzione Mercato Business e PP.AA. Nel corso del 2018 è proseguito il percorso di semplificazione, avviato già nei precedenti esercizi nelle diverse funzioni aziendali con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei processi. E’ stato avviato un nuovo modello per l’evoluzione della rete di recapito postale in linea con l’evoluzione dei servizi offerti e con le mutate esigenze dei clienti. La seguente tabella riporta l’intera popolazione aziendale classificata secondo i profili professionali di appartenenza che si attesta a 130.867 unità FTE, in calo del 2,4 per cento rispetto al trascorso esercizio.
Tabella 14 - Tipologia del personale
Qualifiche professionali | 2017 | 2018 | Δ '18/'17 |
Dirigenti | 594 | 573 | -21 |
A1 | 6.476 | 6.389 | -87 |
A2 | 8.203 | 8.130 | -73 |
B,C,D | 111.695 | 107.149 | -4.546 |
E, F | 734 | 580 | -154 |
Contratti di apprendistato | 19 | 19 | |
Totale organico a tempo indeterminato e con contratto di apprendistato | 127.702 | 122.840 | -4.862 |
Personale CTD | 6.463 | 7.873 | 1.410 |
Contratti di Somministrazione lavoro | 25 | 154 | 129 |
Totale organico flessibile | 6.488 | 8.027 | 1.539 |
Totale organico Poste italiane s.p.a. | 134.190 | 130.867 | -3.323 |
Diminuisce il personale a tempo indeterminato di 4.881 unità FTE, soprattutto nelle qualifiche B, C e D dell’Area operativa (4.546 FTE in meno) che interessano le unità applicate nelle attività di sportelleria e di recapito postale. Aumentano invece i contratti di lavoro a termine (CTD) che registrano 7.873 unità FTE utilizzate nel corso del 2018 (1.410 in più rispetto al 2017) e 154 sono i dipendenti con contratto di somministrazione lavoro (129 in più rispetto al 2017). Sono presenti infine anche 19 contratti di lavoro con la formula dell’apprendistato.
5.3 Personale dirigente
Il costo del personale dirigente ammonta a 192,2 ml e si presenta in aumento del 15,5 per cento rispetto al 2017 (166,4 ml). Il numero medio dei dirigenti si attesta a 573 unità con 32 nuove assunzioni e 91 cessazioni dal servizio verificatesi durante il 2018, delle quali 65 si riferiscono alla tipologia dell’esodo incentivato, più che raddoppiate rispetto alle 26 cessazioni del 2017. La tabella che segue evidenzia il costo del personale dirigente 2018 disaggregato nelle voci costitutive dell’onere, posto a raffronto con quello dello scorso esercizio.
Tabella 15 - Costo personale dirigente 2017/2018
Voci di costo 2017 FTE 2018 FTE Δ %
18/17
Competenze fisse | 78.363.094 | 76.765.127 | -2,0 | ||
Competenze accessorie | 24.075.666 | 29.003.755 | 20,5 | ||
Pagamenti basati su azioni | 3.084.463 | 4.543.165 | 47,3 | ||
Contributi | 32.537.770 | 34.379.694 | 5,7 | ||
TFR | 5.540.950 | 5.459.459 | -1,5 | ||
Altri costi | -1.191.439 | 743.359 | ns | ||
Esodi - Vertenze -Ammin. - Collab. | 21.924.967 | 39.155.637 | 78,6 | ||
Spese per servizi personale | 2.065.003 | 2.124.784 | 2,9 | ||
Totale | 166.400.474 | 594 | 192.174.980 | 573 | 15,5 |
Costo del lavoro | 6.010.468.982 | 6.079.207.356 | 1,1 | ||
Δ costo personale dirigente su costo totale del lavoro | 2,8% | 3,2% |
Diminuiscono le Competenze fisse della retribuzione (-2 per cento) poiché strettamente correlate al registrato decremento del numero dei dirigenti (21 unità in meno) mentre aumentano le Competenze accessorie che riepilogano molteplici voci della retribuzione variabile quali indennità, premi, missioni, ecc. In crescita la voce Pagamenti basati su azioni (4,5 ml contro i 3,1 ml del 2017) riferita all’onere del sistema di incentivazione a lungo termine ILT – Piano Phantom Stock per il quale, nell’esercizio di riferimento, è stato completato il primo ciclo 2016/2018 con l’assegnazione di 311.254 unità phantom28 a 31 beneficiari per un costo di circa 1 ml. Aumenta anche la voce di bilancio Xxxxx, ecc. espressa in complessivi 39,1 ml, dei quali 36,6 ml riferiti all’esodo incentivato dei dirigenti, che registra un incremento del
28 Il valore monetario viene definito secondo la quotazione corrente 30 giorni prima dell’assegnazione delle Phantom stesse.
78,6 per cento rispetto al 2017 (19,4 ml). Le Spese per Servizi del personale crescono del 2,9 per cento.
La seguente tabella n. 16 evidenzia il costo del personale dirigente 2018 distinto nelle due categorie dei DIRS (Dirigenti con Responsabilità Strategiche)29 e Altri dirigenti.
Tabella 16 - Costo 2018 DIRS e Altro personale dirigente
DIRS | Costo 2018 | FTE | Altri dirigenti | Costo 2018 | FTE |
Competenze fisse | 5.935.864 | Competenze fisse | 70.829.263 | ||
Competenze accessorie | 3.900.030 | Competenze accessorie | 25.103.724 | ||
Pag.ti basati su azioni | 2.840.664 | Pag.ti basati su azioni | 1.702.500 | ||
Contributi | 3.039.486 | Contributi | 31.340.208 | ||
XXX | 000.000 | XXX | 5.074.652 | ||
Altri costi | 10.957 | Altri costi | 732.403 | ||
Esodi, Vert., Amm. | 2.011.618 | Esodi, Vert., Amm. | 37.144.019 | ||
Spese per servizi pers. | - | Spese per servizi pers. | 2.124.786 | ||
Totale | 18.123.425 | 16 | Totale | 174.051.555 | 557 |
Il costo dei 16 DIRS (15 nel 2017) ammonta a 18,1 ml, in calo rispetto ai 23,7 ml del trascorso esercizio per effetto del registrato decremento dell’onere per incentivo all’esodo (2,0 ml contro i 9,9 del 2017) relativo alla fuoriuscita di un solo DIRS nel 2018. Aumenta invece il costo degli altri 557 dirigenti che passa da 142,6 del 2017 agli attuali 174,0 ml principalmente per effetto del maggior onere sostenuto nell’anno per l’esodo incentivato di 65 dirigenti pari a 36,6 ml (19,4 ml nel 2017 per 26 dirigenti). Sono stati erogati incentivi a 525 dirigenti aziendali e il relativo costo è pari a 16,0 ml (22,2 ml nel 2017) nell’ambito del sistema MBO (Management By Objective) che prevede un processo formale e certificato di raggiungimento degli obiettivi collegato all’EBIT gestionale della Società. Un solo dirigente è stato destinatario dell’ultima tranche dell’IPO Bonus (premio straordinario sorto nel 2015 con la quotazione in Borsa della Società). I dirigenti di Poste italiane sono altresì beneficiari del sistema di incentivazione monetario denominato Piano ILT “Deliver 2022” con orizzonte temporale triennale/quinquennale (2018/2020 e 2018/2022) e, dall’esercizio 2019, anche di un nuovo piano denominato ILT “Performance Share”30.
29 I DIRS sono identificati con i responsabili delle funzioni a diretto riporto dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, oltre al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
30 Il Piano ILT Performance Share è stato proposto dal Comitato Remunerazioni della Società che lo ha adottato nella seduta dell’Assemblea Ordinaria dei Soci del 28 maggio 2019. Il Piano, destinato fino ad un massimo di 130 risorse, si articola in due cicli di assegnazione, ciascuno avente durata triennale (2019/2021 – 2020/2022) ed ha l’obiettivo di rafforzare il
5.4 Personale dipendente
Assunzioni e cessazioni
Ammontano a 1.192 FTE i dipendenti assunti nel corso del 2018 ripartiti in 934 dipendenti a tempo pieno, 57 lavoratori part/time, 67 stabilizzati a seguito di sentenza del giudice del lavoro e 134 apprendisti. Sono stati inoltre sottoscritti 11.324 contratti a termine31 (della durata ciascuno di due/tre mesi) per l’impiego annuo di 7.873 unità FTE e 288 risorse risultano utilizzate nell’esercizio con contratto di somministrazione lavoro. I nuovi ingressi hanno coperto prevalentemente le esigenze della rete e del recapito postale mentre l’istituto dell’apprendistato è stato utilizzato dalla Società per i neoassunti destinati all’ambito finanziario ed informatico. Con l’Accordo sindacale del giugno 2018 la Società ha confermato, in linea con le previsioni del Piano Deliver 2022, l’impegno a realizzare nel triennio 2018-2020 interventi occupazionali per non meno di 6.000 posti di lavoro, a fronte di un esodo pari ad almeno 15.000 risorse. Ed infatti è stata superata la stima contenuta nel Piano che prevedeva, per il 2018, circa 4.000 esodi poiché i dipendenti32 cessati dal servizio secondo le consuete tipologie di risoluzione previste dal contratto di lavoro ammontano a
6.149 e, di questi, 4.794 appartengono alla tipologia dell’esodo incentivato. Ne è derivato un complessivo onere di 576 ml, con un costo medio anno per ciascuna fuoriuscita pari a circa
120.000 euro, sostenuto con il completo utilizzo dei 440 ml accantonati nel relativo Fondo a fine 2017 e dei 136 ml della voce Incentivi all’esodo. La figura n. 2 mostra gli esodi incentivati realizzati dalla Società nel decennio 2009/2018 che hanno consentito una uscita incentivata del personale, tra dipendenti e dirigenti, pari a 44.902 unità.
collegamento tra la componente variabile della remunerazione alla strategia di medio/lungo termine della Società mediante l’utilizzo di strumenti finanziari quali le azioni ordinarie di Poste italiane.
31 Il 12 luglio 2018 è stato emanato il d.l. n. 87 (Decreto Dignità) convertito nella legge n. 96 del 9 agosto 2018 contenente, tra l’altro, disposizioni per stabilizzare i lavoratori e contrastare la precarietà. E’ stata pertanto modificata la disciplina del contratto a tempo determinato con riferimento alla durata, ai limiti ed ai presupposti per i rinnovi e le proroghe, alla forma del contratto sottoscritto ed ai termini di decadenza per la sua impugnazione. Il limite quantitativo del numero dei contratti a termine che un’azienda può stipulare, cumulando anche i contratti di somministrazione lavoro, viene portato al 30 per cento del personale stabile della Società che risulta assunto al primo gennaio dell’anno di stipula dei contratti.
32 Il dato dei cessati dal servizio si riferisce a effettive unità lavorative e non è espresso in FTE.
Figura 2 - Uscite incentivate 2009/2018
Poiché il programma delle fuoriuscite incentivate proseguirà nei prossimi esercizi in linea con gli intendimenti del Piano Deliver 2022, la Società ha accantonato nel Fondo di incentivazione agli esodi la somma di 444 ml per il sostegno di ulteriori 4.800 uscite previste entro il 2020, delle quali 3.800 secondo piani strutturati di razionalizzazione delle risorse e
1.000 tramite ulteriori strumenti di agevolazione, quali il trattamento di pre-pensionamento (Isopensione)33. Nel 2019 sono previsti interventi di politiche attive del lavoro34 per circa 2.000 stabilizzazioni del personale CTD, 920 conversioni da part/time a full/time, 500 assunzioni di specialisti e 420 nuove part/time da destinare agli Uffici postali e negli stabilimenti della Società.
Gestione coordinamento e sicurezza sul lavoro
Tutte le unità produttive di Poste italiane adottano un Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro in conformità ai requisiti standard internazionali certificati dal metodo OHSAS 18001. Nel xxxxx xxx 0000 xx xxxxx xx verifiche e controlli elaborato da Poste italiane ha realizzato 325 interventi mirati alla valutazione dello stato di conformità in termini di salute, di sicurezza sui posti di lavoro e del grado di sensibilizzazione del personale operante nella Società. Le verifiche di non conformità hanno riguardato prevalentemente la gestione manutentiva della
33 Previsto dalla legge n. 92/2012 (Legge Fornero) ed integrato dall’articolo 1 comma 160 della legge 205/2017 (legge finanziaria 2018) il meccanismo consente di aderire ad uno scivolo pensionistico pagato interamente dall’Azienda in attesa della maturazione della pensione. L’assegno prende il nome di Isopensione e viene corrisposto dalla Società agli aderenti a cui mancano fino ad un massimo di sette anni per andare in pensione per un importo equivalente alla pensione maturata. La Società oltre a corrispondere la pensione, continua a versare anche la relativa copertura contributiva utile per garantire ai lavoratori il diritto all’assegno di quiescenza definitivo.
34 Verbale di Accordo tra Poste italiane e le XX.XX. dell’8 marzo 2019.
flotta aziendale (con particolare riferimento ai motomezzi), lo stato degli immobili (sedute/postazioni, attrezzature/arredi e spazi e servizi igienico-sanitari), l’uso dei dispositivi di emergenza (maniglioni antipanico e uscite di sicurezza) ed i dispositivi di protezione individuale in dotazione al personale portalettere o a chi effettua servizio esterno. Le ispezioni svolte da organi di vigilanza esterni (ASL, INAIL, ecc.) hanno portato alla notifica di 64 verbali, in calo del 52,6 per cento rispetto al trascorso esercizio (135 verbali) a cui sono corrisposte 11135 prescrizioni (231 nel 2017) comminate all’Azienda per i relativi adempimenti di competenza. L’onere complessivo si attesta a 209 ml, in calo del 14,7 per cento rispetto al precedente esercizio (245 ml). L’attività formativa erogata nel corso del 2018 in tema di salute e sicurezza sul lavoro ha impegnato 47.029 dipendenti per complessive 299.18036 ore di formazione.
Malattie e infortuni
Prosegue il trend di crescita delle assenze per malattia del personale dipendente della Società. Nel 2018 i giorni di assenza pro/capite sono stati 12,37 a fronte degli 11,4 del trascorso esercizio, con un aumento medio del 9 per cento, pari a circa 1 giorno in più di assenza pro/capite l’anno. Risulta invece in calo il numero dei dipendenti che si sono assentati per malattia (55.733 nel 2018 contro i 69.796 del 2017), che però hanno realizzato, cadauno, un maggior numero di giorni di assenza. La perdita lavorativa annua ammonta a circa 5.800 FTE con un costo improduttivo pari a circa 221 ml (209 ml nel 2017). Il relativo tasso di assenteismo37 per malattia si attesta al 4 per cento contro il 3 per cento del 2017. In aumento di circa il 7 per cento anche i benefici derivanti dalla legge 104/9238 che fanno registrare 6 giorni di assenza pro/capite annui a fronte dei precedenti 5,6.
Il fenomeno infortunistico sui luoghi di lavoro registra, invece, una diminuzione dell’1,7 per cento passando dai 6.902 casi del 2017 ai 6.784 del presente esercizio. Il relativo onere per
35 Delle 111 prescrizioni, 39 sono state impartite ai responsabili delle strutture immobiliari individuati sulla base dell’organizzazione aziendale e del sistema delle deleghe di funzione (art. 16 del d.lgs. n. 81 del 2008). Il 23,4 per cento delle prescrizioni di che trattasi continuano ad interessare, come per il 2017 (22,5 per cento), l’ambito dei locali e degli arredi aziendali mentre la regione più negligente risulta essere la Calabria con 25 ammende registrate nell’anno.
36 In attuazione dell’Accordo Conferenza Stato – Regioni del 21 dicembre 2011, modificato ed integrato il 7 luglio 2016, la Società si è allineata alla normativa vigente, garantendo da un lato la continuità delle campagne informative rivolte al proprio personale e dall’altro implementando nuove metodologie didattiche. Solo in ambito Antincendio e Primo soccorso sono state erogate 176.220 ore di formazione a circa 28.400 dipendenti facenti parte delle squadre di emergenza.
37 Il tasso di assenteismo è calcolato come giornate pro/capite di assenza diviso 26 giorni/mese moltiplicato il numero di mesi del periodo.
38 La legge n. 104 del 5 febbraio 1992 consente l’assenza dal servizio 3 giorni al mese (fruibili anche a ore per chi ha il beneficio per sé stesso e fino al massimo di due anni continuativi nel corso dell’intera vita lavorativa del dipendente).
costi diretti è pari a 9,6 ml, in calo del 2 per cento rispetto al 2017 (9,8 ml). Il recapito postale continua a rappresentare la tipologia più caratteristica degli infortuni registrati dalla Società considerato che assorbe il 73 per cento dell’intero fenomeno. Solo l’uso dei motoveicoli ed il loro posizionamento costituiscono il 35 per cento di tale tipologia di infortunio (2.389 incidenti) che risente delle insidie della circolazione stradale. A seguire si rilevano 855 sinistri occorsi durante la deambulazione e 836 infortuni per caduta su scale e inciampi sulle attrezzature da lavoro. I fatti criminosi per rapina o tentata rapina sono stati 215, pari al 3,2 per cento del totale degli infortuni della Società. Nel corso del 2018 si sono verificati anche 9 incidenti mortali di cui tre in itinere39. Le iniziative avviate per il miglioramento delle criticità si sono concretizzate nell’acquisto di veicoli a tre ruote40 dotati di maggiore stabilità e sicurezza, nell’introduzione di sistemi più sicuri nella movimentazione automatica dei carichi e nell’avvio di numerose ristrutturazioni delle sedi di lavoro.
5.5 Contenzioso del lavoro e provvedimenti disciplinari
Il contenzioso del lavoro 2018 evidenzia l’avvio di 936 nuovi ricorsi e si presenta in diminuzione del 22,2 per cento rispetto al 2017 (1.144 cause). I relativi oneri per pagamenti al personale sono stati sostenuti con le disponibilità del Fondo vertenze per il personale, che è stato utilizzato per complessivi 17 ml, di cui 5 ml per spese legali e di giudizio e 4 ml per onorari corrisposti a legali esterni alla Società. Delle 936 cause, 920 hanno per oggetto le materie tipiche del contenzioso con i lavoratori (profili di inquadramento, graduatorie di mobilità, risoluzioni del rapporto di lavoro, ecc.) e 16 fanno riferimento alla categoria dei lavoratori a tempo determinato41 (64 cause in meno rispetto al 2017). Per i lavoratori a tempo determinato sono stati conclusi 273 ricorsi in Cassazione, 51 procedimenti sono ancora aperti in appello (di cui 39 dopo un primo esito favorevole alla Società) e, complessivamente, ne risultano
2.520 ancora pendenti nei vari gradi di giudizio. Diminuisce tuttavia sia la percentuale di
39 Il fenomeno degli incidenti in itinere (tragitto casa/lavoro/casa) viene considerato separatamente dalla Società e non rientra nella disamina di cui sopra, anche se rappresenta un costo, sociale ed economico, non indifferente. Nel 2018 si sono registrati 1.498 infortuni in itinere, contro i 1.492 del 2017.
40 La particolare conformazione del veicolo a tre ruote, oltre ad aumentare la stabilità e la sicurezza del conducente, permette l’installazione di uno speciale baule che aumenta la quantità di pacchi e lettere trasportabili fino ad un carico di 210 litri, contro i 76 dei motocicli tradizionali.
41 Con la categoria dei CTD è aperto un contenzioso che negli anni ha visto l’insorgenza di oltre 60.000 ricorsi contro la Società. La Legge 183 del 4 novembre 2010 ha introdotto nuovi limiti e modalità nei risarcimenti da corrispondere ai suddetti lavoratori e di fatto ha consentito una graduale e costante riduzione del fenomeno rappresentato.
soccombenza, che si attesta all’8,4 per cento (10 per cento nel 2017) sia il costo medio pro/capite a vertenza che passa dai 6.500 euro del 2017 agli attuali 4.481 euro. Al fine di prevenire quanto più possibile le controversie con i CTD l’Azienda ha avviato una regolarizzazione delle varie posizioni lavorative e, per la prima volta dal 2003, ha stabilizzato un centinaio di lavoratori con contratti a termine, pur non essendo in corso giudizi dinanzi al giudice del lavoro.
Prosegue, anche per il 2018, il trend di diminuzione delle sanzioni disciplinari comminate al personale della Società, che evidenzia l’avvio di 3.256 nuovi provvedimenti, contro i 4.243 del trascorso esercizio (-23,3 per cento). Diminuiscono sia le sanzioni di tipo espulsivo, cioè con licenziamento del dipendente, che passano dai 210 casi del 2017 agli attuali 181 (13,8 per cento in meno), sia quelle di tipo conservativo, che si attestano a 3.075 procedimenti, contro i
4.033 dello scorso esercizio (23,8 per cento in meno). La tipologia più rappresentativa delle sanzioni con licenziamento è rappresentata dall’assenza ingiustificata protratta per oltre 60 giorni che, con 44 casi, riguarda oltre il 24 per cento dei casi, seguita dalle irregolarità operative compiute nello svolgimento dei compiti assegnati (39 casi pari al 22 per cento del totale). Anche tra le 3.075 sanzioni conservative che hanno rilevato la responsabilità del dipendente la tipologia delle irregolarità operative si colloca al vertice con 907 sanzioni, seguita dall’assenza a visita fiscale (420 casi) e dal mancato rispetto dei doveri di ufficio per giacenza corrispondenza (197 casi). Inoltre, sono stati adottati 307 provvedimenti di reprimenda, 179 provvedimenti gestionali senza attivazione di procedimenti disciplinari e 167 archiviazioni. La Società avvia procedure di recupero crediti nei confronti del personale sanzionato a seguito di responsabilità patrimoniale o di obbligazione debitoria e nel 2018 dal data base aziendale ne risultano avviate 528, mentre quelle definite sono state 1.067. Le somme recuperate ammontano a 3,2 ml, a fronte dei 4,8 ml dell’anno 2017.
6. SISTEMI INFORMATIVI
6.1 Evoluzione organizzativa
La Funzione Sistemi Informativi ha avviato da tempo un percorso di trasformazione tecnologica, volto ad evolvere ed innovare le prestazioni di Information Technology (IT), sulla base delle esigenze di sviluppo dell’azienda. Nel corso del 2018 è proseguita la realizzazione di numerosi progetti all’interno delle Piattaforme progettuali (di business e infrastrutturali) di Poste italiane e di tutte le Società del Gruppo, risultano avviate 1.764 iniziative progettuali, di cui il 33 per cento cd. “Complesse” ed il 67 per cento cd. Semplici42. Di seguito viene illustrata la loro ripartizione per cliente interno.
Figura 3 - Ripartizione iniziative progettuali 2018
27%
28%
%
15%
25%
Bancoposta
Sistemi Informativi
Posta Comunicazione e Logistica
5
Mercato Privati
Altre Funzioni
Le percentuali più significative delle iniziative progettuali prese in carico nel 2018 riguardano BancoPosta con il 28 per cento ed i Sistemi Informativi con il 25 per cento.
Gli interventi realizzati in ambito BancoPosta comprendono attività di progettazione, sviluppo, evoluzione e manutenzione dei sistemi informativi per l’efficientamento dei processi e l’adeguamento normativo. Tale ambito include la realizzazione di interventi necessari a rendere i sistemi applicativi di BancoPosta conformi agli obblighi di legge e di compliance di varia natura (leggi, audit interni, regolamentazione di Banca d'Italia, norme e orientamenti Consob, disposizione dell'Agenzia delle Entrate) e a migliorare i processi contabili.
42 Le iniziative progettuali relative ai fabbisogni IT vengono convenzionalmente classificate in “Semplici” e “Complesse” in relazione alla differente complessità e al diverso impatto in termini di architettura sistemistico/applicativa, al perimetro funzionale, al livello di integrazione con altre iniziative/sistemi dal punto di vista applicativo, tecnologico o di dati.
Nel corso dell’anno 2018 gli interventi si sono concentrati principalmente sulle iniziative relative alla costituzione dell’IMEL PostePay s.p.a., su iniziative di adeguamento, evoluzione tecnologica ed efficientamento dei processi relativi alle carte (Prepagate e di Debito), sull’intensificazione dei provvedimenti antifrode e sull’evoluzione dell’APP PostePay.
Nell’ambito del Progetto IMEL sono stati potenziati i sistemi Mainframe43 sia in termini infrastrutturali sia in termini applicativi, consentendo l’avvio del nuovo istituto di monetica elettronica nei tempi previsti. Sono stati adottati, inoltre, provvedimenti finalizzati a consentire l’allineamento organizzativo e di processo ai provvedimenti emanati dalla Banca d’Italia in materia di adeguata verifica e tenuta dell’Archivio Unico Informatico (AUI). Le innovazioni introdotte hanno permesso di migliorare il monitoraggio della clientela introducendo procedure informatiche per lo svolgimento dell’adeguata verifica, dei controlli anti-terrorismo e della profilazione della clientela in base al potenziale rischio.
Sono proseguite le attività di ammodernamento dell’infrastruttura tecnologica che richiede un costante aggiornamento delle componenti a supporto dei servizi erogati: in tale contesto sono stati avviati progetti per la realizzazione di nuove piattaforme e la reingegnerizzazione di quelle obsolete.
Sono continuate nel corso del 2018 le attività di rinnovo dell’hardware attraverso un percorso di aggiornamento, con tecnologia avanzata, delle dotazioni degli Uffici Postali, Direzionali e di Recapito e di ottimizzazione dei processi e degli applicativi per l’erogazione dei prodotti e dei servizi.
È stata inoltre condotta una attività di analisi delle componenti software che ha consentito di individuare azioni di modifica delle configurazioni dei sistemi al fine di migliorare le performance delle applicazioni e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse di elaborazione.
6.2 Dinamica della spesa Information Comunications Technology (ICT)
La spesa ICT (Investimenti + Costi) sostenuta nel corso dell’anno ammonta a 496 ml e risulta in linea con il precedente esercizio (499 ml). In particolare, gli investimenti realizzati nel corso del 2018 da Poste italiane nell’area ICT sono stati pari a circa 273 ml (257 ml nel 2017).
43 I sistemi Mainframe costituiscono un elemento strategico dell’evoluzione della piattaforma IT di Poste italiane: tale piattaforma eroga i servizi relativi alle principali applicazioni operative e finanziarie di BancoPosta.
Di seguito, si riporta la distribuzione percentuale degli investimenti ICT in base alle diverse Aree di intervento:
Figura 4 - Ripartizione investimenti ICT per Area
41% | 20% | 13% | 6% | 8% | 6% | 3% | 2% | 1% | 100,0% | ||
Infrastrutturale Bancario Postale Digitale Sicurezza Canale Vendite Corporate CRM &
Business Intelligence
ERP TOTALE 2018
La maggior parte delle iniziative progettuali intraprese nel 2018 (41 per cento) è stata indirizzata al consolidamento delle infrastrutture di supporto al business: in particolare gli investimenti realizzati hanno riguardato le attività di ammodernamento dell’infrastruttura tecnologica e di consolidamento dell’infrastruttura dei Data Center del Gruppo e di ottimizzazione delle architetture applicative e infrastrutturali per l’erogazione dei servizi.
Con specifico riferimento ai Servizi Finanziari, nel corso del 2018 sono stati realizzati investimenti ICT a supporto del posizionamento di mercato, dell’offerta e dei ricavi. Gli interventi hanno riguardato la copertura dei rischi informatici, il miglioramento della qualità dei processi, nonché gli sviluppi finalizzati al rispetto delle normative di riferimento per il settore bancario (MiFID II, nuova normativa Insurance Distribution Directive, Antiriciclaggio). È inoltre proseguito il programma di Digital Trasformation, nato dall’esigenza dell’Azienda di ridisegnare il proprio business, aumentando l’offerta e l’analisi dei clienti per mezzo delle tecnologie digitali. Il programma che ha tra gli obiettivi strategici quello di ridefinire l’architettura applicativa ed infrastrutturale di riferimento a supporto dei canali digitali, prevede interventi di reingegnerizzazione e di miglioramento del sito internet aziendale.
6.3 Rischio informatico
L’analisi del rischio informatico ha l’obiettivo di identificare e valutare i potenziali scenari di compromissione della riservatezza, integrità e disponibilità delle risorse ICT a supporto dei servizi di business. Durante il primo semestre 2018, per rispondere al Piano di attività indicato dalla Banca d’Italia per l’adeguamento alla Circolare 285/13, sono stati sviluppati il processo e la procedura di “Gestione eventi e incidenti di sicurezza informatica di Gruppo” allo scopo di disciplinare le attività svolte ad ogni singolo presidio di sicurezza ICT del Gruppo e dalle strutture di monitoraggio e raccolta segnalazioni (disservizi e frodi). La procedura, oltre ad assicurare una gestione degli incidenti di sicurezza, regolamenta le azioni necessarie per ottemperare agli obblighi normativi relativi alle notifiche o comunicazioni verso enti esterni o altre parti interessate.
I sistemi di monitoraggio nel 2018 hanno registrato 246 mila transazioni fraudolente per un controvalore di 18 ml. In linea con il precedente esercizio, il fenomeno frodi si riferisce prevalentemente a carte di pagamento che rappresentano il 99,5 per cento del numero di transazioni in frode e il 92 per cento del relativo valore (per un controvalore di 16,6 ml).
Con riferimento alle frodi su Carte di Debito si registra, nel secondo semestre 2018, un significativo incremento rispetto al primo, sia in termini di eventi che in termini di controvalore.
Alla luce delle analisi condotte, la Società ha rilevato la necessità di rafforzare i sistemi di monitoraggio e prevenzione ed al riguardo ha previsto degli interventi specifici, anche in recepimento delle linee guida dell’EBA44, volti a rafforzare le misure di sicurezza dei pagamenti e ad assicurare la corretta gestione e il presidio delle esigenze informative e di assistenza al cliente.
44 EBA: European Banking Authority.
7. ATTIVITÀ NEGOZIALE
7.1 Novità normative
L’attività negoziale si cala, come è noto, in un contesto normativo in continuo divenire, contrassegnato da situazioni giuridiche mutevoli e da nuove istanze di riforma, a poco più di tre anni dall’entrata in vigore del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50.
Nel 2018, il legislatore ha realizzato una parziale revisione della materia, volta a ricalibrare alcuni aspetti delle procedure di affidamento. In particolare, per quanto d’interesse, il d.l. 14 dicembre 2018, n. 135 (c.d. decreto Semplificazioni), convertito nella legge 11 febbraio 2019,
n. 12, è intervenuto sui motivi di esclusione45 per gravi illeciti professionali, di cui all’art. 80, comma 5, lett. c).
Più incisiva l’azione innovativa nel 2019. Il d.l. 18 aprile 2019, n. 32 (convertito in legge 14 giugno 2019, n. 55) recante, tra l’altro, “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici” (c.d. Decreto Sblocca Cantieri), ha introdotto la sospensione sperimentale di alcune norme del Codice e previsto il ritorno al “Regolamento Unico” quale strumento idoneo a garantire chiarezza ed omogeneità nella fase applicativa ed interpretativa delle norme.
Costante l’attenzione, rivolta dall’azienda, alla funzione regolatoria ed interpretativa dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Ciò al fine di uniformare le condotte negoziali agli indirizzi forniti, in attuazione del codice dei contratti, attraverso le “Linee Guida”46 e gli altri provvedimenti di soft-law emanati dall’Autorità.
Degne di segnalazione, infine, le innovazioni che, nel corso del 2018, hanno interessato l’organizzazione e la regolamentazione interna dell’azienda.
45 L’intervento del legislatore ha riguardato la causa di esclusione dalle procedure di affidamento prevista dal comma 5 lett.
c) della richiamata norma, riconducibile alla controversa fattispecie del “grave illecito professionale”, sin dall’origine caratterizzata da una serie di incertezze di ordine interpretativo ed applicativo rimaste intatte nonostante l’adozione, da parte dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione, delle Linee Guida recanti «Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice».
46 Da ultimo, le Linee Guida n. 15 recanti "Individuazione e gestione dei conflitti di interesse nelle procedure di affidamento di contratti pubblici".
7.2 Progetto di accentramento delle attività di acquisto nell’ambito della funzione Acquisti Corporate
Come anticipato nel referto dello scorso anno, Poste Italiane, per rispondere alle sollecitazioni del mercato in continua evoluzione, ha avviato negli ultimi anni una politica di interventi orientata a garantire l’efficientamento organizzativo, l’ottimizzazione dei processi di acquisto e la razionalizzazione dei costi anche a livello di Gruppo.
In continuità con quanto intrapreso nel 2017, nel corso dell’anno in esame la Società ha completato il processo di centralizzazione delle attività di approvvigionamento attraverso la confluenza nella funzione Corporate delle risorse e delle attività delle società del Gruppo. E’ stato sviluppato un nuovo modello di funzionamento degli Acquisti, specializzato per ambito merceologico con la finalità di garantire un processo di acquisto unico all’interno del Gruppo, consolidare la compliance normativa e generare benefici in termini di economie di scala.
Il processo di accentramento delle attività d’acquisto ha comportato: la fusione per incorporazione di XxxxxXxxxxx in Poste Italiane e la formalizzazione di contratti di servizio che regolamentano i rapporti tra Poste Italiane e le Società del Gruppo.
7.3 Nuovo assetto organizzativo della funzione Acquisti
Sul finire dell’anno è stata definita la nuova struttura organizzativa della Funzione, articolata in 5 linee di acquisto e 3 strutture di staff.
Le linee guida progettuali alla base della ridefinizione del modello organizzativo sono state:
a) l’introduzione di una nuova funzione dedicata al rafforzamento delle attività di coordinamento, indirizzo e governance e, al contempo, la razionalizzazione, la semplificazione dei processi di approvvigionamento e la misurazione delle performance contrattuali;
b) l’accentramento delle funzioni acquisti delle principali Società del Gruppo e l’avvio di un progetto di centralizzazione degli acquisti decentrati sul territorio;
c) la razionalizzazione delle linee di acquisto con focalizzazione per prodotto/servizio/cliente, il rinnovamento del team dei Responsabili e la rotazione dei dirigenti con funzioni di responsabilità;
d) l’introduzione di una funzione dedicata al supporto delle linee di acquisti nell’individuazione delle più adeguate procedure di affidamento e dei processi di ricerca utili a garantire la massima partecipazione degli operatori economici ai confronti competitivi.
Il nuovo modello organizzativo si inserisce nel quadro delle iniziative intraprese dalla Società per il rafforzamento dei controlli sui rischi legati alle attività di procurement in considerazione dell’estrema permeabilità che il settore può offrire alla generazione di illeciti. A tale riguardo va segnalato che Poste italiane anche per il 2018, oltre a esporre sul proprio sito (nella Sezione “Anticorruzione”) i dati, trasmessi digitalmente all’ANAC, riguardanti le informazioni relative alle procedure di scelta del contraente, ha proseguito la pubblicazione sul portale “Contratti Aperti e Trasparenti” delle informazioni sulla gestione degli appalti e subappalti affidati dall’Azienda.
Un’altra importante iniziativa è rappresentata dall’avvio del progetto per la dematerializzazione dei processi di approvvigionamento attraverso la realizzazione di un sistema di Workflow Management47 per la gestione dei processi di acquisto48.
L’introduzione di un sistema di Workflow Management e la contestuale digitalizzazione documentale hanno rappresentato una trasformazione importante del processo di procurement in quanto comportano vantaggi in termini di tracciatura del processo con un significativo miglioramento degli indicatori di trasparenza e compliance. Inoltre, ne risulta semplificato il monitoraggio sullo stato di avanzamento del processo di sostenibilità aziendale, con la completa eliminazione del cartaceo.
Nel corso del 2018 è stata completata la prima macro-fase (Digitalizzazione RdA) presso tutte le strutture richiedenti ed è stato dato avvio alle ulteriori macro-fasi del processo di ciclo passivo. Il sistema di Workflow Management è stato progettato per integrarsi con il portale “PosteProcurement”, strumento in uso già da diversi anni in Poste Italiane, per lo svolgimento
47 Un Workflow Management è l’automazione totale o parziale di un processo aziendale , in cui documenti, informazioni o compiti passano da un partecipante a un altro per svolgere attività, secondo un insieme di regole definite. Le attività possono essere svolte dai partecipanti o da applicazioni informatiche.
48 I processi di acquisto in Poste Italiane si compongono delle seguenti macro-fasi:
- “Digitalizzazione RdA” per la gestione del ciclo approvativo delle richieste di acquisto attraverso un processo completamente automatizzato e dematerializzato;
- “Affidamento”: implementazione dei workflow operativi per ciascuna procedura di affidamento adottata in azienda in coerenza con il quadro regolamentare e procedurale di Poste Italiane;
- "Contrattualizzazione ed Entrata Merci" per la gestione dematerializzata della fase contrattuale (con firma digitale e PEC) e della Entrata Merci.
in modalità telematica delle gare nelle varie forme e procedure previste dalla normativa vigente.
7.4 Piano di revisione dei regolamenti e delle procedure in ambito acquisti
Nel corso dell’anno, in virtù delle sopra descritte evoluzioni del modello operativo di riferimento e delle modifiche organizzative intervenute, la Società ha aggiornato alcune procedure operative.
Tra queste è stata rivista la “Procedura Generale di Acquisto di lavori, servizi e forniture”, che disciplina il complesso delle attività di cui si compone il processo di approvvigionamento. Tra le novità di rilievo, si segnala la revisione delle modalità di nomina delle Commissioni di gara attraverso una diversa attribuzione di responsabilità in funzione dei valori soglia definiti, applicabili anche in caso di nomina per appalti esclusi.
Altri aggiornamenti riguardano la procedura “Predisposizione, Autorizzazione ed Emissione delle Richieste di Acquisto” che prevede il rafforzamento dei presidi di verifica per le procedure di affidamento senza previa indizione di gara di importo pari o superiore a 40.000 euro per appalti sottoposti alla disciplina del Codice e agli affidamenti diretti di importo pari o superiore a 80.000 euro per appalti esclusi, ed infine l’emissione della procedura “Accordi Quadro di Gruppo” con l’obiettivo di disciplinare attività, modalità e responsabilità del processo relativo agli Accordi Quadro di Gruppo.
Inoltre, sempre in ambito di accentramento delle attività di acquisto delle Società del Gruppo, nell’ottica di rafforzare il modello di Governance della funzione Corporate in materia di acquisti, la Società ha avviato un processo di adeguamento del quadro regolamentare e procedurale delle società del Gruppo, che ha portato all’approvazione, da parte dei Consigli di Amministrazione delle società stesse, dei rispettivi Regolamenti Acquisti.
7.5 Attività d’acquisto svolte nell’esercizio 2018
Nel corso del 2018 le attività di acquisto espletate da Poste italiane hanno determinato un impegno di spesa complessiva pari a circa 1,86 Mld di euro, corrispondenti al perfezionamento di 3.488 atti. Nella seguente tabella la spesa sopra indicata viene ripartita tra le attività sottoposte all’applicazione del Codice appalti (2.743 atti per un importo di
1.179,2 Mln di euro) e le attività non soggette a tale applicazione (745 atti per una spesa di 676,5 ml di euro) ovvero i contratti Intercompany e altri appalti esclusi.
Tabella 17 - Suddivisione contratti per applicazione Codice Appalti
Tot. Poste Italiane - Anno 2018 | ||||
N. atti | Mln Euro | % Spesa | ||
Attività soggette ad applicazione del D. Lgs. 50/2016 | 2.743 | 1.179,2 | 64 | |
APPALTI ESCLUSI dall'abito di xxx.xx D. Lgs 50/2016 (Parte I - Titolo II) | 745 | 676,5 | 36 | |
INTERCOMPANY - Esclusi ex art. 6 e art. 7 | 124 | 341,5 | 18 | |
Altri appalti esclusi | 621 | 335 | 18 | |
TOTALE | 3.488 | 1.855,7 |
Così come per gli esercizi precedenti anche per l’anno in esame nel computo degli accordi stipulati non sono stati presi in esame gli ordini di acquisto di importo inferiore alla soglia di euro 2.500, in considerazione della loro sempre più scarsa incisività nella spesa globale49.
Si segnala che nell'esercizio 2018, similmente a quanto avvenuto nel 2017, a seguito di variazioni dell'assetto societario, Poste italiane s.p.a. è subentrata in 82 atti contrattuali precedentemente stipulati dalle Società del Gruppo, che hanno generato una spesa di 156,6 ml di euro, in notevole aumento rispetto al precedente esercizio ove i subentri erano stati 49 per una spesa di 5,6 ml di euro. Poiché come detto si tratta di accordi stipulati da società del Gruppo anteriormente al subentro della Capogruppo, i predetti costi non sono stati inclusi tra quelli di Poste italiane s.p.a..
a) Procedure di affidamento
Le informazioni fornite dalla Società sono sintetizzate nella tabella n. 18 in cui le negoziazioni sono classificate sulla base delle metodologie di affidamento e confrontate con le omologhe risultanze del precedente esercizio.
49 Da quanto comunicato dagli uffici della Società nel 2018 sono stati perfezionati 511 atti sotto soglia per una spesa di circa 512 mila euro (nel 2017 gli ordini erano stati 726 per una spesa di 657 mila euro).
Tabella 18 - Attività negoziale di Poste italiane s.p.a.
Procedure di affidamento Gare pubbliche Selezione Albo fornitori Altre procedure di gara Atti aggiuntivi
Totale procedure competitive
Deroga ex art. 125 D. Lgs.
Quantità
451
305
196
703
1.655
Valore % Valore Quantità
356.427.094 44
356.299.298 300
26.395.742 387
255.063.718 888
994.185.852 1.619
Valore % Valore
132.353.249
370.822.662
47.065.596
217.406.736
767.648.243
84,3
82,9
50/2016
163/2006
art.221 D.Lgs
124
40.504.980
129
68.454.136
Sottosoglia da Regolamento Altro
Atti aggiuntivi
Totale affidamenti diretti Proroghe Tecniche Regolarizzazioni Extragruppo
Totale altri affidamenti
Totale attività soggette a D.Lgs 50/2016
Esclusi Intercompany
Totale attività escluse applicazione D.Lgs 50/2016
Totale attività 2018
527
106
43
800
287
1
288
2.743
621
124
8.907.477
8.753.370
6.941.788
65.107.615
119.787.648
91.565
119.879.212
1.179.172.679
334.993.376
341.543.981
5,5
521
77
64
791
310
4
314
9.028.571
2.702.594
3.820.508
84.005.809 9,0
74.562.315
247.990
74.810.305
10,2
8,1
100
2.724
605
221
926.464.358
249.540.861
441.383.792
100
745
676.537.358
826
690.924.653
3.488 1.855.710.037
3.550 1.617.389.011
Attività soggette ad applicazione del D. Lgs. 50/2016
Procedure competitive
Affidamenti diretti
Attività 2018 Attività 2017
Attività Esclusa D. Lgs 50/2016
(Parte I - Titolo II)
Altri affidamenti
Incidenza attività soggette a D.Lgs 50/2016 dell'anno Incidenza attività escluse applicazione D.Lgs 50/2016 dell'anno
63,5% 57,3%
36,5% 42,7%
Nell’ambito degli affidamenti verso le società extra-gruppo soggetti ad applicazione del Codice Appalti (ca 1.180 ml di euro), le procedure competitive hanno coperto l’84 per cento del totale, in leggero incremento rispetto all’esercizio precedente. Relativamente a detto incremento di spesa, come anche per il numero dei contratti, occorre tenere presente che le variazioni in più o in meno dei valori assoluti e percentuali rispetto all’esercizio precedente sono spesso correlate alla durata pluriennale dei contratti derivanti da gare che possono determinare oscillazioni anche consistenti di anno in anno. A titolo di esempio, nel 2018 è stata indetta la gara per i “Servizi di gestione dell’infrastruttura tecnologica, dei sistemi e delle applicazioni in ambiente Mainframe e del Disaster Recovery” che ha determinato una spesa di circa 120 ml di euro.
Sempre rimanendo nel settore delle procedure competitive, in linea con il precedente esercizio risultano gli affidamenti attraverso la selezione di operatori da albo, espletate secondo quanto previsto dalla normativa vigente, mentre appaiono in notevole contrazione gli atti conclusi con altre procedure di gara (196 contratti per una spesa di ca. 26,4 ml di euro
rispetto alle 387 negoziazioni del 2017 che avevano generato una spesa di ca. 47 ml di euro). In tale settore sono incluse le operazioni di importo inferiore alle soglie comunitarie50 e la scelta del contraente avviene attraverso un confronto competitivo basato sull’esame di più preventivi. Si conferma anche per l’anno in esame il buon livello qualitativo delle procedure testimoniato dall’esiguità del contenzioso generato.
Gli affidamenti diretti, pur restando sostanzialmente stabili come quantità degli atti (800 accordi rispetto ai 791 del 2017) registrano una significativa riduzione dell’importo di spesa (ca. 65,1 mlm di euro rispetto a ca. 84 ml di euro del 2017). Si evidenzia che la citata contrazione è da connettere soprattutto al ricorso alle deroghe ex art. 125 d. lgs. 50/2016 e
s.m.i. in quanto in tale forma di affidamento rientrano quei servizi, fortemente influenzati da tecnologie, ove si possono registrare oscillazioni annuali in relazione alla durata pluriennale dei contratti.
Le “Proroghe Tecniche” pur facendo registrare una contrazione nella quantità di atti (-7,4 per cento rispetto al 2017) evidenziano una sostanziale crescita nella spesa (+ 60,7 per cento).
In riferimento al valore complessivo delle proroghe rilevate nel corso dell’esercizio in esame (ca. 120 ml di euro), occorre evidenziare che la parte più consistente, ca. 55 ml di euro, è costituita da proroghe relative a “Servizi ICT”, seguita dalla spesa di ca. 35 ml euro correlata alla gara per i “Servizi di Telecomunicazione” e di ulteriori 10 ml di euro correlati alla gara per la “Manutenzione degli Impianti di Meccanizzazione Postale”.
La durata media delle proroghe è stata inferiore a 6 mesi e riflette lo slittamento nella chiusura di alcune procedure di affidamento particolarmente articolate i cui tempi procedurali hanno risentito della complessità tecnica del settore e degli effetti apportati dal Decreto Correttivo (d.lgs. n. 56/2017). Tra gli effetti che maggiormente hanno influito sulla dilatazione dei tempi di espletamento delle gare si segnala la predisposizione della documentazione tecnica antecedente all’indizione della procedura di affidamento, stante il maggior valore attribuito alle componenti tecniche (d. lgs. 56/2017) in quanto è imposto in via ordinaria il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Del tutto marginale il ricorso a Regolarizzazione Extragruppo (un solo atto per un importo di 0,09 ml di euro) fenomeno questo che può ormai definirsi completamente superato.
50 Nel 2018 le soglie comunitarie per i settori speciali a cui Poste Italiane appartiene sono:
− 443.000 euro per gli appalti di servizio e forniture;
− 5.548.000 euro per appalti di lavori.
Per quanto riguarda il settore degli appalti non ricadenti nel perimetro di applicazione del Codice dei Contratti, gli atti di acquisto Intercompany hanno prodotto una spesa complessiva di 341,5 ml di euro, in rilevante decremento rispetto al 2017 ove gli stessi avevano generato un importo di 441,4 ml di euro. Situazione opposta invece per quanto riguarda il settore degli altri appalti esclusi51 che nel corso dell’anno si è attestato su un valore complessivo di 335 ml di euro, in crescita rispetto al precedente anno.
b) Tipologie contrattuali
Le analisi effettuate in merito alle tipologie contrattuali, i cui esiti sono riportati in forma sintetica nella tabella n. 19, hanno evidenziato, ad eccezione del settore dei lavori, risultati in linea con gli omologhi valori del precedente esercizio.
Tabella 19 - Tipologie contrattuali
Attività 2018
Attività 2017
Scostamenti 2018/17
Tipologia di contratto | Quantità | Importo | Quantità Importo | % Quantità | % Importi | |
Comunicazione 120 | 15.078.758 | 216 | 15.885.311 | -44,4 | -5,1 | |
Consulenze | 71 | 6.606.536 | 58 | 5.837.118 | 22,4 | 13,2 |
Formazione | 109 | 4.845.195 | 135 | 5.273.688 | -19,3 | -8,1 |
Fornitura | 351 | 473.359.139 | 357 | 384.040.301 | -1,7 | 23,3 |
Lavori | 394 | 250.642.877 | 406 | 94.194.164 | -3,0 | 166,1 |
Servizi | 2.443 | 1.105.177.532 | 2.378 | 1.112.158.430 | 2,7 | -0,6 |
Totale | 3.488 | 1.855.710.037 | 3.550 | 1.617.389.011 |
La tipologia contrattuale relativa ai servizi risulta essere la voce che più incide, sia per quantità che per risorse economiche impiegate, nell’economia della Società. In tale voce sono comprese tutte le attività afferenti all’igiene ambientale dei luoghi di lavoro, i servizi di trasporto degli effetti postali e le attività di manutenzione degli apparati e automezzi.
Il considerevole incremento di spesa per atti contrattuali relativi a lavori (250,6 ml di euro nel 2018 rispetto a 94,2 ml di euro nel 2017), è determinato in primo luogo dalle dinamiche di pluriennalità di accordi quadro giunti a naturale scadenza e quindi ai conseguenti rinnovi,
51 Si ricorda che in tale fattispecie per Poste italiane spa, sono annoverati i Servizi Finanziari e le attività di Corriere Espresso Nazionali e Internazionali, in forza delle due decisioni della Commissione Europea (n. 1642 del 30/04/2008 e n. 10382 del 5/05/2010) con cui è stato accertato, in esito delle procedure esperite dall’Azienda stessa ai sensi dell’art. 30 della Direttiva 17/2004 allora vigente (art.8 dell’attuale Codice), che le stesse sono direttamente esposte a regime di concorrenza su mercati liberamente accessibili. Peraltro, i servizi finanziari non sono soggetti al Codice Contratti anche sulla base della nuova formulazione dell’art. 120 dello stesso Xxxxxx in quanto, a differenza del precedente, non contempla i Servizi Finanziari tra gli altri Servizi Postali.
nonché ai numerosi interventi strutturali agli impianti per gli adeguamenti normativi in materia di sicurezza e salute sui posti di lavoro, soprattutto nei centri di meccanizzazione postale ritenuti siti ove è maggiore l’esigenza di prevenzione infortuni.
Per quanto concerne il ricorso a collaborazioni professionali esterne all’azienda, la tabella
n. 20 riporta i contratti stipulati dalla Società nel quinquennio 2014/2018.
Tabella 20 - Contratti di consulenza periodo 2014/2018
Anno | Atti stipulati | Spesa sostenuta |
2014 | 76 | 16.268.856 |
2015 | 122 | 21.227.303 |
2016 | 82 | 10.207.349 |
2017 | 58 | 5.837.119 |
2018 | 71 | 6.606.536 |
L’andamento dei contratti di consulenza evidenzia un significativo ricorso a tali prestazioni negli anni 2014 e 2015 in coincidenza delle attività propedeutiche alla quotazione in Borsa e nel 2016 per la realizzazione di progetti di trasformazione aziendale conseguente al nuovo ruolo assunto da Poste Italiane s.p.a.
Successivamente a tale periodo la spesa per le consulenze è stata contenuta.
8. BILANCIO D’ESERCIZIO DI POSTE ITALIANE SPA
Il bilancio d’esercizio di Poste italiane s.p.a. ed il bilancio consolidato del Gruppo Poste italiane per l’anno 2018, sono stati approvati dall’Assemblea degli Azionisti del 28 maggio 2019. Nella redazione dei bilanci d’esercizio, la Società si è attenuta, per quanto riguarda i criteri di rilevazione, valutazione e classificazione contabile, ai principi contabili internazionali International Financial Reporting Standards (IFRS), adottati dall’Unione europea e contenuti nei relativi Regolamenti UE. A partire dal 1° gennaio 2018 Poste italiane ha applicato l’IFRS 9 - Strumenti Finanziari: rilevazione e valutazione52, adottato con Regolamento UE n. 2067/2016 della Commissione Europea del 22 novembre 2016, e l’IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti53, adottato con Regolamento UE n. 1905/2016 del 29 ottobre 2016. Gli effetti dei cambiamenti introdotti dai nuovi principi contabili, rilevati nei saldi di apertura al 1° gennaio 2018, sono rappresentati da un incremento delle Attività finanziarie per 1.923 ml (principalmente per la riclassifica di strumenti finanziari precedentemente valutati al costo ammortizzato ed ora valutati al fair value) e dalla rilevazione delle perdite attese in applicazione del nuovo modello di impairment sulle Attività finanziarie e sui crediti per complessivi 28 ml. La Riserva di fair value si è incrementata di 1.372 ml mentre i Risultati portati a nuovo hanno subito un decremento di 4 ml, entrambi al netto del relativo effetto fiscale.
Gli elaborati, ai sensi dell’art. 154-bis, c. 5 del d.lgs. n. 58/1998, sono corredati dall’attestazione dell’Amministratore delegato e del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Poste italiane s.p.a., sono stati sottoposti a revisione contabile da parte di una primaria società di revisione, che ha rilasciato, in data 27 aprile 2018, la prescritta attestazione di conformità, e sono stati esaminati dal Collegio sindacale che ha consegnato la relazione di sua competenza, ai sensi dell’art. 153 del citato d.lgs..
52 Il principio contabile IFRS 9, che ha sostituito in gran parte lo IAS 39, definisce i principi per la rilevazione, valutazione e informativa di bilancio degli strumenti finanziari e non finanziari. Le modifiche apportate al modello contabile hanno l’obiettivo di semplificare le regole esistenti e garantire un più tempestivo riconoscimento delle perdite attese sulle attività finanziarie.
53 Il principio contabile IFRS 15, che ha sostituito lo IAS 18 - Ricavi, lo IAS 11 – lavori su ordinazione e l’IFRIC 13 – Programmi di fidelizzazione della clientela, introduce un quadro di riferimento unico per la determinazione e rilevazione dei ricavi in bilancio.
8.1 Principali eventi intervenuti nel corso dell’anno
Poste italiane ha chiuso il bilancio d’esercizio 2018 con un utile di 584 ml, inferiore del 5,3 per cento sul risultato conseguito nel 2017. Al termine dell’anno, come illustrato nel prosieguo:
- i Ricavi si sono attestati a 9.289 ml, sostanzialmente in linea con le risultanze dell’anno precedente (9.290 ml). Nell’aggregato si rileva l’incremento dei Ricavi e proventi (+4,5 per cento), che beneficiano del buon andamento dei Servizi BancoPosta (+6,1 per cento), e la diminuzione dei Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria (-35,3 per cento), in linea con la strategia di ridurre la dipendenza dei risultati da plusvalenze non ricorrenti, e degli Altri ricavi e proventi (-22,6 per cento);
- i Costi ammontano a 8.511 ml, anch’essi in linea con le risultanze del 2017 (8.510 ml);
- il Risultato operativo e di intermediazione si è attestato a 778 ml, in flessione dello 0,2 per cento (779 ml);
- il Risultato prima delle imposte è pari a 732 ml, incrementato dell’8,8 per cento sul 2017;
- le Imposte dell’esercizio sono pari a 148 ml, in forte rialzo rispetto al 2017, in relazione alla minore rilevanza dei dividendi percepiti da società controllate54.
Le principali operazioni societarie e gli eventi di rilievo intercorsi nel periodo hanno riguardato:
- i versamenti a favore delle società controllate e collegate per 242 ml;
- l’approvazione del Piano strategico di Poste italiane, “Deliver 2022”, per il periodo 2018- 2022;
- la sottoscrizione, a marzo 2018, tra Poste italiane s.p.a., Anima Holding s.p.a., nonché Poste Vita, BancoPosta Fondi SpA e Anima SGR, per quanto di rispettiva competenza, degli accordi attuativi per il rafforzamento della partenership nel risparmio gestito55;
- la stipula del contratto di durata triennale con Amazon EU Sarl, con ricavi previsti nel periodo per 607 ml, di cui 491 ml per Poste, 90 ml per SDA e i restanti 26 ml per Mistral Air;
54 La Legge di Stabilità 2016 ha previsto la riduzione dell’aliquota IRES (passata dal 27,5 per cento del 2016 al 24 per cento dal 1° gennaio 2017) e il non assoggettamento ad imposta del 95 per cento dei dividendi percepiti da alcune società controllate e della plusvalenza realizzata su partecipazioni, soggetta al regime della participation exemption. Nell’esercizio 2017 la Società ha ricevuto maggiori dividendi dalle società controllate (508 ml nel 2017 a fronte di 262 ml del 2018) che hanno inciso in modo più rilevante sulle imposte.
55 Tali accordi (Accordo di scissione e Compravendita e Accordo Operativo) prevedono la scissione parziale delle attività di gestione di attivi sottostanti a prodotti assicurativi di Ramo I (per oltre 70 md), di cui è titolare BancoPosta Fondi SGR, in favore di Anima SGR e un’estensione della partnership già in essere per 15 anni dal closing per un corrispettivo complessivo di 120 ml.
- la sottoscrizione dell’accordo quadro triennale con Banca Intesa Sanpaolo, volto a migliorare l’offerta prodotti e servizi alla clientela56;
- l’accantonamento al Fondo per rischi e oneri di ulteriori somme per le iniziative di tutela a favore dei clienti sottoscrittori di prodotti di investimento di terzi con performance non in linea con le attese;
- l’impegno assunto dalla Società a supportare patrimonialmente e finanziariamente, per l’intero esercizio 2019, le controllate SDA Express Courier s.p.a. e Mistral air srl, oltre Poste Tributi SCpA in liquidazione per tutta la procedura di liquidazione;
- l’accordo stipulato con Invitalia s.p.a,. relativo al pagamento della residua quota di 40 ml del prezzo di cessione di banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale (MCC);
- l’esternalizzazione a partire dal 1° gennaio 2019, a seguito del nulla osta rilasciato dalla Banca d’Italia, del servizio di Gestione Finanziaria BancoPosta a BancoPosta Fondi SGR, società del Gruppo Poste italiane con competenze specifiche nel comparto del risparmio gestito. La gestione finanziaria, connessa all’impiego della raccolta dei conti correnti postali, era precedentemente affidata, tramite Disciplinare esecutivo ad una funzione di Poste italiane.
Inoltre, come già accennato, l’Assemblea straordinaria degli Azionisti, nella riunione del 28 maggio 2019, la Società ha provveduto:
- all’acquisto di azioni proprie57;
- all’apporto di nuovi mezzi patrimoniali al Patrimonio BancoPosta per un importo di 210 ml;
- all’avvio della costituzione di un Istituto di Monetica Elettronica (IMEL) nell’ambito del Gruppo.
Con riferimento alla assegnazione dell’utile dell’esercizio 2018, l’Assemblea ordinaria degli azionisti della Società, nella riunione del 28 maggio 2019, ha deliberato:
1. di destinare l’utile del Patrimonio BancoPosta di 597 ml a disposizione della Società;
2. di destinare l’utile netto di Poste Italiane SpA di 584 ml, come segue:
56 Gli ambiti di collaborazione riguardano la collocazione, tramite la rete degli Uffici Postali, di mutui e prestiti personali erogati da Banca Intesa Sanpaolo, dei prodotti di wealth & asset managment gestiti da Eurizon Capital SGR (Società interamente controllata da Banca Intesa Sanpaolo); tramite i canali di Intesa Sanpaolo e Banca 5, il pagamento dei bollettini postali e le ricariche PostePay.
57 L’acquisto di azioni proprie è stato consentito per diciotto mesi a decorrere dalla delibera assembleare, mentre non è stato previsto alcun limite temporale per la loro disposizione. L’Assemblea ha, inoltre, definito, secondo quanto proposto dal CdA della Società, finalità, termini e condizioni dell’acquisto e della vendita di azioni proprie, individuando in particolare le modalità di calcolo del prezzo di acquisto nonché le modalità operative di effettuazione delle operazioni di acquisto.
- alla distribuzione in favore degli Azionisti, a titolo di dividendo, di 0,441 euro per ognuna delle azioni ordinarie risultanti in circolazione alla data di stacco cedola (24 giugno 2019), escluse le azioni proprie in portafoglio a tale data;
- quanto residuerà a seguito della predetta distribuzione in favore degli azionisti, alla riserva disponibile denominata “Risultati portati a nuovo”.
3. di porre in pagamento l’indicato dividendo di 0,441 euro per azione ordinaria a decorrere dal 26 giugno 2019.
8.2 Stato Patrimoniale di Poste italiane s.p.a.
La struttura patrimoniale della Società evidenzia, al 31 dicembre 2018, un Patrimonio netto di
5.459 ml, che copre ampiamente il Capitale investito netto (2.321 ml), ed un avanzo della
Posizione finanziaria netta di 3.138 ml (tabella n. 21).
Tabella 21 - Capitale investito netto e relativa copertura
(dati in milioni)
2016
2017
Δ
17/16
2018
Δ
18/17
Δ% 18/17
Capitale immobilizzato
Immobili, impianti e macchinari Attività immateriali Partecipazioni | 2.005 365 1.815 | 1.964 385 2.081 | (00) 00 000 | 0.000 448 2.198 | (82) 63 117 | -4,2 16,4 5,6 |
Totale Capitale Immobilizzato | 4.185 | 4.430 | 245 | 4.528 | 98 | 2,2 |
Capitale circolante netto | 0 | |||||
Crediti commerciali e Altri crediti e attività | 4.027 | 4.061 | 34 | 4.415 | 354 | 8,7 |
Debiti commerciali e Altre passività | (3.942) | (3.988) | (46) | (4.602) | (614) | 15,4 |
Crediti (Debiti) per imposte correnti | (00) | 00 | 000 | 00 | 00 | 00,5 |
Totale Capitale Circolante netto | 18 | 144 | 126 | (105) | (249) | n.s. |
Capitale investito lordo | 4.203 | 4.574 | 371 | 4.423 | (151) | -3,3 |
Fondi per rischi e oneri | (1.408) | (1.538) | (130) | (1.431) | 107 | -7,0 |
Trattamento di fine rapporto | (1.315) | (1.244) | 71 | (1.158) | 86 | -6,9 |
Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differit | 136 | 447 | 311 | 487 | 40 | 8,9 |
Attività non correnti destinate alla verndita e dismissione | 000 | - | - | - | - | - |
Xxxxxxxx investito netto | 2.000 | 2.239 | 239 | 2.321 | 82 | 3,7 |
Fonti di copertura
Patrimonio netto | 6.160 | 5.512 | (648) | 5.459 | (53) | -1,0 | |
Posizione finanziaria netta | (4.110) | (3.273) | 837 | (3.138) | 135 | -4,1 |
Totale Fonti di copertura
2.050
2.239
189
2.321
82
3,7
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
Il Capitale immobilizzato si è attestato a 4.528 ml, aumentato di 98 ml (+2,2 per cento) sul 2017 per effetto di incrementi per 699 ml e decrementi per 601 ml. Nell’aggregato si rilevano, tra l’altro, Investimenti per 457 ml, illustrati nel prosieguo, Dismissioni e Ammortamenti per 483 ml e variazioni delle Partecipazioni in imprese controllate e collegate per 117 ml. Per quanto riguarda le Partecipazioni l’aumento è riferibile, principalmente, ai versamenti a favore delle società SDA Express Courier SpA per 90 ml (di cui 23 ml accantonati nell’esercizio 2017 negli Altri fondi per rischi ed oneri), per la copertura delle perdite sostenute a tutto il 31 dicembre 2017 e al 30 giugno 2018 e per la ricostituzione del Capitale sociale e di una riserva straordinaria58, e Mistral s.r.l. per 7 ml (di cui 2 ml accantonati nel corso del precedente esercizio negli Altri fondi per rischi ed oneri), per la copertura delle perdite sostenute a tutto il
31 dicembre 2017 e la costituzione di una riserva straordinaria59. Inoltre, si rileva la sottoscrizione e integrale liberazione dell’aumento di capitale sociale di Poste Mobile e la scissione parziale di BancoPosta Fondi SpA SGR in favore di Anima SGR e cessione ad Anima Holding s.p.a. delle azioni di Anima SGR emesse a favore di Poste italiane. Con riferimento alle partecipazioni in imprese collegate si rileva la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Anima Holding per 30 ml, deliberato dal CdA di Poste italiane nella riunione del 25 gennaio 2018. Le analisi previste dai principi contabili di riferimento, svolte sulla base delle informazioni disponibili e delle risultanze degli impairment test sul valore delle partecipazioni, hanno comportato una riduzione per complessivi 121 ml (21 ml del 2017)60. Tali svalutazioni sono state rilevate a Conto economico per 94 ml tra gli Altri costi e oneri, con riferimento alle imprese controllate, e per 27 tra gli Oneri finanziari per quanto riguarda le imprese collegate (Anima Holding s.p.a.). Poste italiane s.p.a. ha assunto l’impegno di supportare finanziariamente e patrimonialmente le controllate SDA Express Courier s.p.a. e Mistral Air srl per l’esercizio 2019 e Poste Tributi Scpa per la durata della liquidazione.
Il Capitale circolante netto risulta negativo per 105 ml, diminuito di 249 ml rispetto al 2017 per effetto dell’incremento della voce Debiti commerciali ed Altre passività riferibile, principalmente, al debito che la Società in qualità di consolidante fiscale ha verso Poste Vita
58 I versamenti a favore di SDA Express Courier s.p.a. sono stati deliberati dalle Assemblee straordinarie della partecipata del 30 gennaio e del 25 settembre 2018.
59 Il versamento a favore di Mistral Air s.r.l. è stato deliberato dall’Assemblea straordinaria della partecipata del 12 aprile 2018.
60 In particolare, risultano svalutate le partecipazioni in EGI s.p.a. (-2 ml), in Mistral Air s.r.l. (-4 ml), in SDA Express Courier (-45 ml) e in Postel s.p.a. (-43 ml) e, infine, in Anima Holding s.p.a. (-27 ml).
(114 m l) e del debito verso PostePay (72 ml) pari alla differenza tra i valori contabili delle attività e passività del ramo d’azienda inerente la monetica e i servizi di pagamento conferiti alla stessa in data 1° ottobre 2018,
Nel dettaglio:
- i Crediti ammontano complessivamente a 4.415 ml, incrementati di 354 ml (+8,7 per cento) sul 2017 e sono costituiti per il 51,2 per cento da Crediti commerciali, per il 47,7 per cento dagli Altri crediti e Attività e per la residua quota dell’1,1 per cento da Crediti per rimborsi IRES ed Irap, come illustrato nella tabella n. 22.
-
Tabella 22 - Crediti
(dati in milioni)
Saldo al 31 dicembre 2017 | Saldo al 31 dicembre 2018 | Δ% 18/17 | ||||||||
Attivit non corren | à ti | Attività correnti | % Totale sul totale | Attivit non corren | à ti | Attività correnti | Totale | % sul totale | ||
Crediti commerciali | ||||||||||
Crediti verso clienti | 5 | 1.560 | 1.565 | 6 | 1.790 | 1.796 | ||||
Crediti verso imprese controllate | - | 288 | 288 | - | 397 | 397 | ||||
Crediti verso Controllante | - | 166 | 166 | - | 68 | 68 |
1.198 470 | 1.668 | |
82 85 | 167 | |
- 109 | 109 | |
- 78 | 78 | |
- 7 | 7 | |
- 25 | 25 | |
8 106 | 114 | |
- (63) | (67) |
CREDITI COMMERCIALI | 5 | 2.014 | 2.019 | 49,7 | 6 | 2.255 | 2.261 | 51,2 | 12,0 | |
Altri crediti e Attività | ||||||||||
Crediti per sostituto d'imposta | 1.040 | 536 | 1.576 | |||||||
Crediti per accordi CTD | 101 | 87 | 188 | |||||||
Crediti verso enti previdenziali e assistenziali (escl. accordi - 98 98 | ||||||||||
CTD) | ||||||||||
Crediti per somme indisponibili per provvedimenti giudiziari | - | 75 | 75 | |||||||
Ratei e risconti attivi di natura commerciale e altre attività | - | 6 | 6 | |||||||
Crediti vs imprese controllate | - | 4 | 4 | |||||||
Crediti diversi | 7 | 106 | 113 | |||||||
Fondo svalutazione crediti verso altri | - | (67) | (67) | |||||||
ALTRI CREDITI E ATTIVITA' | 1.148 | 845 | 1.993 | 49,1 | 1.288 | 817 | 2.105 | 47,7 | 5,6 | |
Crediti per interessi attivi su rimborso IRES | - | 46 | 46 | 1,1 | - | 46 | 46 | 1,1 | 1,1 | |
Crediti per interessi attivi su rimborso IRAP | - | 3 | 3 | 0,1 | - | 3 | 3 | 0,1 | 0,1 | |
TOTALE CREDITI PER RIMBORDI IRES ED IRAP | - | 49 | 49 | - | 49 | 49 | 1,1 | - | ||
TOTALE 1.153 | 2.908 | 4.061 | 100 | 1.294 | 3.121 | 4.415 | 100 | 8,7 |
CREDITI COMMERCIALI E ALTRI CREDITI E ATTIVITA'
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
I Crediti commerciali (tabella n. 23) sono passati da 2.019 ml del 2017 a 2.261 ml nell’anno in riferimento, evidenziando un incremento di 242 ml (+12,0 per cento).
Tabella 23 - Crediti commerciali
2016
2017
Δ
17/16
2018
Δ
18/17
Δ% 18/17
Crediti verso clienti
CassaDepositi Clienti
e Prestiti
Privati
(dati in milioni)
8 | 25 | 17 | 39 | 14 - | |
139 | 31 | (108) | 31 | - - | |
83 | 83 | - | 1 | (82) - | |
28 | 56 | 28 | 28 | (28) - | |
6 | - | (6) | - | - - | |
3 | 2 | (1) | 1 | (1) - | |
(1) | - | ||||
(31) | (31) | - | (32) |
Crediti vs Controllante
Crediti verso clienti privati | 1.018 | 1.035 | 17 | 1.188 | 153 | - | ||
Fondo svalutazione verso clienti privati | (299) | (346) | (47) | (355) | (9) | - | ||
Crediti verso clienti privati | A | 719 | 689 | (30) | 833 | 144 | 20,9 | |
Servizio del Risparmio postale Fondo svalutazione crediti | 364 - | 374 - | 10 - | 440 - | 66 - | - - | ||
Crediti verso Cassa Depositi e Prestiti | B | 364 | 374 | 10 | 440 | 66 | 17,6 | |
Rimborso Riduzioni Tariffarie Editoria - Preside Consiglio dei Ministri | nza | 1 | 43 | 42 | 104 | 61 2 (15) 1 (28) | - | |
Pagamento Pensioni - INPS | 59 | 66 | 7 | 68 | - | |||
Servizi di Spedizione con utilizzo dei Conti di Cred - Varie Pubbliche Xxx.xx | ito | 80 | 88 | 8 | 73 | - | ||
Rimborso Spese Immobili, Veicoli e Vigilanza pe conto - Ministero dello Sviluppo Economico | r | 74 | 75 | 1 | 76 | - | ||
Altri Servizi - Varie Pubbliche Xxx.xx | 405 | 370 | (35) | 342 | - | |||
Fondo svalutazione crediti | (129) | (140) | (11) | (140) | 0 | - | ||
Crediti verso Ministeri ed Enti Pubblici | C | 490 | 502 | 12 | 523 | 21 | 4,2 | |
Crediti verso clienti | D=[A+B+C] | 1.573 | 1.565 | (8) | 1.796 | 231 | 14,8 | |
Remunerazione raccolta su c/c | ||||||||
Servizio Universale Riduzioni tariffarie/Agevolazioni elettorali | ||||||||
Servizi delegati | ||||||||
Distribuzione Euroconvertitori Altri crediti | ||||||||
Fondo svalutazione crediti vs Controllante | ||||||||
Crediti verso Controllante E | 236 | 166 | (70) | 68 | (98) | -59,0 | ||
otale Crediti verso clienti e Controllante F=[D+E] | 1.809 | 1.731 | (78) | 1.864 | 133 | 7,7 |
T
Imprese | Crediti verso imprese controllate e collegate | G | 290 | 288 | (2) | 397 | 109 | 37,8 |
CREDITI COMMERCIALI | H=[F+G] | 2.099 | 2.019 | (80) | 2.261 | 242 | 12,0 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
I Crediti verso Clienti si sono complessivamente stabiliti a 1.796 ml, in crescita di 231 ml (+14,8 per cento) sull’anno di confronto. Nell’aggregato:
- i Crediti verso i clienti privati ammontano a 1.188 ml, aumentati di 153 ml sul 2017. Nell’aggregato si rilevano Crediti per conti correnti con saldo debitore per 153 ml (148 ml nel 2018), in gran parte oggetto di svalutazione in quanto attinenti a rapporti pregressi. Nel corso dell’anno la Società ha intrapreso azioni di sollecito e di recupero del credito con tutte le funzioni aziendali coinvolte ma il permanere delle sofferenze e delle crisi aziendali rende difficilmente recuperabili i crediti pregressi. A fronte di tali crediti è stanziato un Fondo a copertura delle perdite attese per un valore complessivo di 355 ml;
- i Crediti verso Cassa Depositi e Prestiti si riferiscono al corrispettivo del servizio di gestione del Risparmio postale, svolto dal Patrimonio BancoPosta per conto della Cassa Depositi e
Prestiti61, dell’ultimo trimestre dell’anno 2018. Il credito, incrementato di 66 ml (+17,6 per cento) sul 2017, è relativo all’ultimo trimestre 2018 ed è stato interamente incassato nel corso del mese di aprile 2019;
- i Crediti verso Ministeri ed Enti pubblici, al netto del relativo Fondo, ammontano a 523 ml, in rialzo del 4,2 per cento (+21 ml) sull’esercizio precedente. Il credito per Rimborso delle integrazioni Tariffarie all’Editoria62, riferito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento dell’editoria, ammonta a 104 ml, di cui 62 ml maturati nel corso dell’esercizio in riferimento. Tale credito è espresso al lordo dell’incasso di un ammontare non disponibile di 72 ml, relativo alle integrazioni tariffarie praticate nell’esercizio 2017 e nel primo semestre 2018, depositato dalla Presidenza su un conto infruttifero tenuto dalla Società presso la Tesoreria dello Stato, per la cui riscossione è necessario attendere il parere favorevole della Commissione Europea. I crediti verso il Mise (76 ml) si riferiscono a spese sostenute da Poste italiane per conto dell’ex Ministero delle comunicazioni, non supportate da contratti formalizzati. La posizione è affidata alla funzione legale ed è in corso un’azione giudiziale volta al riconoscimento delle citate spese. Nell’udienza del gennaio 2019 è stato disposto un rinvio a novembre 2019 per consentire alle parti di valutare la possibilità di un componimento del contenzioso. Con riferimento al credito vantato verso l’INPS di 68 ml, relativo per 27 ml al servizio di pagamento pensioni e per 41 ml al servizio di pagamento di pensioni e voucher, l’Istituto ha proposto alla Società di compensare i crediti vantati da Poste con quelli richiesti da INPS per i ratei di pensioni liquidati post mortem. A febbraio 2019, al termine di verifiche congiunte, le parti hanno sottoscritto un accordo in virtù del quale sono state definite, rispettivamente, la posizione creditoria di natura commerciale di Poste e l’ammontare che la Società ha riconosciuto ad INPS a fronte delle pretese riguardanti il citato servizio di pagamento pensioni. La Società, ad aprile 2019, ha incassato la somma di 41 ml mentre i restanti 27 ml sono stati liquidati nei mesi successivi. Tutte le passività previste nell’accordo risultavano, al 31 dicembre 2018, accantonate nel Fondo rischi operativi.
61 Il Patrimonio svolge per conto della Cassa servizi di emissione e rimborso di Buoni Fruttiferi Postali e di versamento e prelevamento sui Libretti Postali. La fatturazione e la relativa liquidazione del credito avvengono con cadenza trimestrale, come previsto nella Convenzione 2018-2020 siglata a dicembre 2017.
62 Le integrazioni tariffarie, abolite dal 1° aprile 2010 per effetto dell’entrata in vigore del Decreto interministeriale del 30 marzo 2010, sono state ripristinate dal d.l. 244 del 30 dicembre 2016 (c.d. Milleproroghe), in vigore dal 1° gennaio 2017 e convertito in Legge n. 19 del 27 febbraio 2017.
I crediti verso Controllante, relativi ai rapporti commerciali intrattenuti con il Mef, risultano, al netto del relativo Fondo, pari a 68 ml, ridotti di 98 ml (-59,0 per cento) sul 2017. La flessione riflette gli effetti dell’intervenuta ricognizione delle principali esposizioni creditorie e debitorie fra Poste e Mef, formalizzata con l’invio da parte del Ministro dell’economia e delle finanze della Nota tecnica congiunta dei Dipartimenti del Tesoro e della Ragioneria generale dello Stato (n. 63488 del 7 agosto 2015), alla quale la Società ha aderito. Tra il 2015 ed il 2018 il Mef ha provveduto a sbloccare i pagamenti di partite pregresse per circa 2,0 md63. Nel corso del 2018 il Mef ha corrisposto alla Società 166 ml relativi a posizioni pregresse, oltre alla regolare liquidazione delle competenze maturate nell’anno per l’OSU, per gli impieghi della raccolta dei conti correnti postali e per i Servizi Delegati. Con riferimento all’OSU permane in bilancio un residuo credito pregresso di 31 ml, riferito per 8 ml a compensi dell’esercizio 2005, oggetto di tagli definitivi a seguito delle Leggi finanziarie per gli esercizi 2007 e 2008, e per 23 ml al differenziale tra il compenso calcolato dalla Società per l’esercizio 2012 (350 ml) e l’onere riconosciuto, con Delibera 412/14/CONS, dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) per lo stesso anno (327 ml)64, al termine del procedimento di verifica sul costo netto quantificato dalla Società. Tali crediti sono stati interamente svalutati. Avverso la citata delibera AGCom, la Società ha presentato ricorso al TAR del Lazio che è tuttora pendente. Con riferimento al compenso 2013, interamente incassato nell’esercizio 2015, l’AGCom, con Delibera 493/14/CONS del 9 ottobre 2014, ha avviato la verifica del relativo costo netto sostenuto dalla Società che, in data 24 luglio 2015, ha esteso anche all’esercizio 2014. All’esito della consultazione pubblica, avviata dall’AGCom nel corso dell’esercizio 2016, l’Autorità, con Delibera n. 298/17/CONS, ha quantificato l’onere del Servizio Postale Universale per gli esercizi 2013 e 2014 rispettivamente in 393 ml e 409 ml, a fronte di compensi per 343 e 277
63 Sulla base delle quantificazioni contenute nella citata Nota, il Mef, nel biennio 2015-2016, ha provveduto a sbloccare i pagamenti di partite pregresse per circa 1,7 md. Nel corso del 2017 la Società ha incassato ulteriori crediti per 121 ml (tra cui: 109 ml riferiti all’OSU, a copertura di crediti residui degli esercizi 2014 e 2015; 6 ml per la Distribuzione degli euroconvertitori), e hanno trovato completa copertura nel Bilancio dello Stato i crediti per le Riduzioni tariffarie elettorali (83 ml), per la cui riscossione, però, si deve attendere l’approvazione da parte della Commissione europea. Inoltre, il Mef ha liquidato le competenze maturate nell’anno relative ai compensi per l’OSU (262 ml), la remunerazione della raccolta dei Conti correnti postali (8 ml) e dei Servizi Delegati (28 ml).
64 La Società iscrive in bilancio il compenso per l’OSU sulla base delle indicazioni fornite dal Contratto di programma e, come dettato dalla normativa europea (Direttiva 2008/6/CE recepita nel nostro ordinamento con d. lgs. 31 marzo 2011), provvede a determinare l’onere con la metodologia del “net cost” ossia come la differenza tra il risultato d’esercizio delle attività postali da separazione contabile e il risultato d’esercizio “ipotetico” conseguito in assenza degli obblighi del Servizio Universale ai quali è soggetta in quanto Fornitore del Servizio Universale.
ml, rilevati nei conti economici della Società negli esercizi di competenza e ha stabilito di non istituire il fondo di compensazione degli oneri del Servizio Universale. Avverso tale Delibera AGCom la Società, a novembre 2017, ha presentato ricorso al TAR, tuttora pendente. Infine, con Delibera n. 571/18/CONS, pubblicata in data 11 febbraio 2019, l’AGCom ha avviato la consultazione pubblica concernente lo schema di provvedimento relativo alla valutazione del costo netto del Servizio postale universale per gli anni 2015 e 2016, in cui risulta che l’onere del Servizio Universale si è elevato a 378 ml per il 2015 e a 355 ml per il 2016 a fronte di compensi pari, rispettivamente, a 279 e 262 ml rilevati nei conti economici della Società negli esercizi di competenza.
I crediti per interessi attivi su rimborso IRES, di complessivi 46 ml, si riferiscono agli interessi maturati sino al 31 dicembre 2018 sul credito per IRES per la mancata deduzione dell’IRAP sostenuta sul costo del lavoro. Per il recupero di tale importo, si è aperto un contenzioso, di cui si è riferito nel precedente referto, sul cui esito sussistono elementi di incertezza.
Il credito per interessi attivi su rimborso IRAP (3 ml) riguarda gli interessi maturati sino al 31 dicembre 2018 sul credito IRAP per la mancata deduzione delle spese riferite al personale disabile relative all’esercizio 2003.
La situazione debitoria della Società risulta in forte aumento (616 ml) sul 2017, per effetto, tra l’altro, dell’incremento dei Debiti verso il personale, riferibile dell’iscrizione nei debiti di talune passività che erano comprese nel Fondo oneri del personale al 31 dicembre 2017 e dei maggiori Debiti per imposta di bollo, maturati al 31 dicembre 2018 sui buoni fruttiferi postali in circolazione.
I Fondi per rischi e oneri, pari a 1.431 ml, evidenziano una flessione di 107 ml sul precedente esercizio (1.538 ml), risultante da accantonamenti per 664 ml, assorbimenti a conto economico per 100 ml e utilizzi per 671 ml. Gli accantonamenti riguardano, principalmente, il Fondo di incentivazione agli esodi (444 ml), istituito per fronteggiare le passività che dovrà sostenere per i dipendenti che risolveranno volontariamente il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2020, che è stato utilizzato nell’anno per 440 ml, pari all’accantonamento dell’anno precedente e il Fondo rischi operativi (96 ml), costituito per fronteggiare le passività derivanti dall’operatività BancoPosta, che riguardano, principalmente, rischi legati ad errori derivanti dall’attività di distribuzione di prodotti di Risparmio postale (cfr. cap. 4.4) e l’aggiornamento delle passività rivenienti da prodotti di investimento di terzi con performance non in linea con le attese. Il Fondo è stato utilizzato per complessivi 93 ml, di cui 52 ml in favore dei sottoscrittori del
Fondo Europa Immobiliare 1, giunto a scadenza il 31 dicembre 2017, che hanno aderito all’iniziativa di tutela avviata da Poste a seguito delle delibere assunte dal Cda del 19 febbraio e del 28 giugno 2018 e 23 ml, oltre gli interessi per il pagamento della sanzione accertata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) a carico di Poste nel gennaio 2018, per abuso di posizione dominante ai sensi dell’art. 102 del TFUE. Tale importo era stato interamente accantonato nel corso dell’esercizio 2017.
Al 31 dicembre 2018 il Patrimonio netto di Poste italiane, che include la “Riserva per il Patrimonio BancoPosta” di 1.210 ml, ammonta a 5.459 ml, diminuito di 53 ml rispetto al 2017 (5.512 ml), e risulta così composto:
Capitale sociale 1.306 ml
Riserve 1.546 ml
Risultati portati a nuovo 2.607 ml
PATRIMONIO NETTO 5.459 ml
Al termine dell’esercizio 2018 il Capitale sociale di Poste è costituito da 1.306 milioni di azioni ordinarie detenute per il 35,0 per cento da CDP, per il 29,3 per cento dal Mef e per la residua parte del 35,7 per cento da azionariato istituzionale ed individuale. In esecuzione della delibera assembleare del 28 maggio 2018, che ha autorizzato Poste italiane all’acquisto e alla successiva disposizione di azioni proprie per un massimo di 65,3 milioni di azioni ed un esborso fino a 500 ml, la Società, il 1° febbraio 2019, ha comunicato al mercato l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie, provvedendo, dal 4 febbraio al 19 marzo 2019, all’acquisto di 5.257.965 azioni proprie65 al prezzo medio del 7,608 euro per azione per un controvalore di 40 ml, pari allo 0,40 per cento del capitale sociale. Gli acquisti sono stati effettuati sul mercato MTA, in ottemperanza all’art. 144bis, comma 1, lett. b) del Regolamento Consob 11971/1999 e alle altre disposizioni applicabili, in modo da assicurare il rispetto della parità di trattamento degli azionisti ex art. 132 del T.U.F., nonché secondo le modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione di Borsa Italiana s.p.a.. Alla chiusura del programma, comunicata al mercato il 29 marzo 2019,
65 L’acquisto è avvenuto in due tranche: nel periodo compreso tra il 4 febbraio e l’8 febbraio 2019, la Società ha acquistato 2.740.658 azioni proprie al prezzo unitario di 7,55 euro, per un controvalore complessivo di 20,1 ml; nel periodo compreso tra l’11 e il 15 febbraio, Poste italiane ha acquistato altre 2.517.307 azioni proprie, al prezzo unitario di 7,67 euro, per un controvalore complessivo di 19,3 ml.
l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, deliberata dall’Assemblea degli Azionisti66 è rimasta in essere per un ammontare di 460 ml.
Le variazioni del Patrimonio netto intervenute nell’esercizio sono riportate nella tabella n. 24.
Tabella 24 - Variazioni del Patrimonio netto
(dati in milioni)
Patrimonio netto al 31 dicembre 2017 | 5.512 | |
Modifiche derivanti dall'IFRS 9 e dall'IFRS 15 | 1.368 | |
Patrimonio netto al 1° gennaio 2018 | 6.880 | |
Incrementi: | ||
Utile netto dell'esercizio 2017 | 584 | |
Movimentazione delle Riserve di Cash flow hedge | 150 | |
Apporto da fusione (*) | 12 | |
Utili attuariali da TFR | 12 | |
Apporto mezzi patrimoniali al Patrimonio BancoPosta | 210 | |
7.848 | ||
Decrementi: | ||
Distribuzione di dividendi agli Azionisti | 548 | |
Variazione delle Riserve di fair value | 1.631 | |
Apporto mezzi patrimoniali al Patrimonio BancoPosta | 210 | |
2.389 |
Patrimonio netto al 31 dicembre 2018
Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
5.459
(*) Si riferisce alla fusione per incorporazione di XxxxxXxxxxx s.p.a. in Poste italiane s.p.a.
Con riferimento alla Riserva del Patrimonio BancoPosta, Poste italiane, previa autorizzazione della Banca d’Italia e in attuazione della delibera consiliare del 25 gennaio 2018 e dell’Assemblea del 29 maggio 2018, ha apportato al Patrimonio BancoPosta nuovi mezzi patrimoniali per 210 milioni di euro. L’operazione, finalizzata al riequilibrio del leverage ratio67 ai valori obiettivo stabiliti nel Risk Appetite Framwork (≥ 3,15 per cento), si è concretizzata a settembre 2018, trascorsi i termini di legge per l’eventuale opposizione dei creditori. Al 31 dicembre 2018 l’indicatore di leva finanziaria è pari a 3,2 per cento.
66 L’Assemblea ha stabilito un esborso complessivo fino a 500 ml.
67 Nel 2017 il Leverage ratio ossia il rapporto tra patrimonio e totale attivo, è sceso per la crescita dei volumi di raccolta da clientela e dei connessi investimenti in titoli, attestandosi a fine anno in prossimità della soglia di tolleranza (3,1 per cento).
Posizione finanziaria netta
Al termine dell’esercizio 2018 la Posizione finanziaria netta della Società (tabella n. 25) presenta un avanzo di 3.138 ml, in flessione di 135 ml sul 2017 (3.273 ml) per effetto, principalmente, della diminuzione del fair value degli investimenti classificati nel portafoglio Fair Value Through Other Comprehensive Income (FVTOCI), detenuti dal Patrimonio BancoPosta, passato da 39,1 md del 2017 a 32,0 md nell’anno in riferimento.
Tabella 25 - Posizione Finanziaria netta
(dati in milioni)
2017 | 2018 | Δ 18/17 | |
Passività finanziarie BancoPosta | (61.853) | (66.759) | (4.906) |
Debiti per conti correnti postali | (47.252) | (51.139) | (3.887) |
Debiti verso istituzioni finanziarie | (4.842) | (8.473) | (3.631) |
Mef conto Tesoreria dello Stato | (3.483) | (3.649) | (166) |
Strumenti finanziari derivati | (1.638) | (1.829) | (191) |
Cash flow hedging | (113) | (107) | 6 |
Fair value hedging | (1.525) | (1.722) | (197) |
Altre passività finanziarie | (4.638) | (1.669) | 2.969 |
Passività finanziarie Patrimonio non destinato | (1.355) | (395) | 960 |
(250) | 963 | ||
Finanziamenti | (1.213) | ||
Obbligazioni | (813) | (50) | 763 |
Debiti verso istituzioni finanziarie | (400) | (200) | 200 |
Strumenti finanziari derivati | (39) | (31) | 8 |
Cash flow hedging | (5) | (5) | - |
Fair value hedging | (34) | (26) | 8 |
Passività finanziarie verso imprese controllate | (46) | (112) | (66) |
Altre passività finanziarie | (57) | (2) | 55 |
PASSIVITA' FINANZIARIE (63.208) (67.154) (3.946)
Attività Finanziarie BancoPosta | 60.048 | 63.863 | 3.815 |
Attività Finanziarie al costo ammortizzato | 20.513 | 31.397 | 10.884 |
Attività finanziarie al FVTOCI | 39.140 | 32.040 | (7.100) |
Attività finanziarie al FVTPL | - | 58 | 58 |
Strumenti finanziari derivati | 395 | 368 | (27) |
Attività Finanziarie Patrimonio non destinato | 1.198 | 983 | (215) |
Attività Finanziarie al costo ammortizzato | 642 | 446 | (196) |
Attività finanziarie al FVTOCI | 556 | 537 | (19) |
ATTIVITA' FINANZIARIE 61.246 64.846 3.600
(Indebitamento netto) avanzo finanziario netto
(1.962) (2.308) (346)
Cassa e Depositi BancoPosta | 3.196 | 3.318 | 122 |
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 2.039 | 2.128 | 89 |
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 3.273 3.138 (135)
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
Le Passività finanziarie ammontano complessivamente a 67.154 ml, aumentate di 3.946 ml rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio. In sintesi:
- le Passività finanziarie BancoPosta, pari a 66.759 ml, presentano un incremento di 4.906 ml sul 2017 per effetto, principalmente, dell’aumento dei Debiti per conti correnti postali (+3.887 ml)
e dei Debiti verso le istituzioni finanziarie, passati da 4.842 ml del 2017 a 8.473 ml nel 2018 (+3.631 ml), relativi a operazioni di pronti contro termine stipulati con primari operatori finanziari e Controparte Centrale per un nominale complessivo di 8.166 ml, le cui risorse sono state investite in titoli di Stato a reddito fisso. Il fair value dei debiti in commento si è attestato, al 31 dicembre 2018, a 8.488 ml;
- le Passività finanziarie del Patrimonio non destinato, pari a 395 ml, evidenziano un decremento di 960 ml sul 2017. Tra i “Finanziamenti” la voce Obbligazioni si riferisce ad un prestito68 iscritto al costo ammortizzato di 50 ml, emesso nel 2013 nell’ambito del Programma Euro Medium Term Note (EMTN) di 2 md, promosso dalla Società presso la Borsa di Lussemburgo. Il fair value di tale passività ammonta, al 31 dicembre 2018, a 50 ml. A giugno 2018 è giunto a scadenza ed è stato rimborsato il prestito obbligazionario del valore nominale di 750 ml, emesso a giugno 2013, con durata cinque anni; la voce Debiti verso istituzioni finanziarie, si riferisce a due finanziamenti BEI a tasso fisso di complessivi 400 ml, di cui uno è giunto a scadenza ad aprile 2018 ed è stato rimborsato. Il fair value del finanziamento BEI è di 200 ml.
Alla stessa data le Attività finanziarie ammontano complessivamente a 64.846 ml, incrementate di 3.600 ml sul 2017. Nel dettaglio:
- le Attività finanziarie BancoPosta pari a 63.863 ml, evidenziano l’incremento di 3.815 ml sul 2017 (60.048 ml). Con l’adozione dell’IFRS 9 dal 1° gennaio 2018, gli strumenti finanziari sono stati classificati, in funzione del modello di business e delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario, nelle categorie:
- Attività finanziarie al costo ammortizzato69: tale categoria accoglie le attività finanziarie possedute nell’ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (business model Hold To Collect – HTC), generati durante la vita dello strumento, rappresentati unicamente da pagamenti, a determinate date, del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale. Per tali Attività le vendite sono
68 Il prestito, collocato in forma privata, ha durata 10 anni con cedole annuali al tasso fisso del 3,5 per cento per i primi due anni e a tasso variabile per i successivi. Al fine di proteggere tale prestito dal rischio di oscillazione dei relativi flussi finanziari, la Società ha stipulato nel corso dell’esercizio 2013 un contratto di swap il cui fair value, al 31 dicembre 2018, è di 5 ml.
69 L’IFRS 9 definisce il Costo ammortizzato come “l’importo a cui l’attività o passività finanziaria è valutata al momento della rilevazione iniziale meno i rimborsi del capitale, più o meno l’ammortamento cumulato, secondo il criterio dell’interesse effettivo di qualsiasi differenza tra tale importo iniziale e l’importo alla scadenza e, per le attività finanziarie, rettificato per l’eventuale fondo a copertura perdite”.
ammesse solo in precisi casi e le perdite attese sono accantonate in un apposito fondo rettificato. Al 31 dicembre 2018 le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato evidenziano un Valore di bilancio di 31.397 ml, incrementato del 53,0 per cento rispetto al precedente esercizio (20.513 ml nel 2017). La variazione intervenuta nell’anno riflette gli effetti prodotti dalla prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, che ha generato un aumento di 6.172 ml del valore di bilancio, e dal saldo complessivamente positivo della movimentazione in titoli dell’esercizio (acquisti, vendite e rimborsi)70. Tali Attività sono riconducibili a Crediti per 8.274 ml, rappresentati dai Depositi presso il Mef71 e dai Crediti finanziari, a Finanziamenti per 251 ml e a Titoli a reddito fisso, costituiti da titoli di Stato di emissione italiana e titoli garantiti dallo Stato italiano per un Valore di bilancio72 di 22.872 ml (Valore nominale 20.935 ml), in crescita del 77,1 per cento sul 2017 (12.912 ml). I titoli a reddito fisso rilevati al costo ammortizzato, a seguito dell’introduzione dell’IFRS 9, sono rettificati per tener conto del relativo impairment (2 ml), il cui fondo al 31 dicembre 2018 ammonta a circa 9 ml (7 ml al 1° gennaio 2018). Al 31 dicembre 2018 tali titoli, il cui fair value di è di 21.189 ml, rappresentano circa il 40 per cento portafoglio della Società;
- Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico
complessivo: tale categoria accoglie le Attività finanziarie possedute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali generati durante la vita dello strumento che mediante la vendita delle attività stesse (business model Held to Collect and Sell - HTC&S) e i cui termini contrattuali prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (Solely Payments of Principal and Interest). Gli utili o perdite da valutazione vengono rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI). Le Attività finanziarie in argomento evidenziano, al termine dell’anno, un fair value di 32.040 ml, in flessione del
70 La movimentazione delle Attività finanziarie in argomento evidenzia, al 31 dicembre 2018, Acquisti/erogazioni per 10.538 ml e Vendite, rimborsi ed estinzioni per 6.938 ml, con un saldo positivo di 3.600 ml. Con particolare riferimento alla movimentazione dei Titoli a reddito fisso, alla stessa data si rilevano Acquisti/erogazioni per 6.304 ml e Vendite, rimborsi ed estinzioni per 2.955 ml, con un saldo positivo di 3.349 ml.
71 I Depositi presso il MEF sono costituiti dagli impieghi della raccolta da conti correnti postali appartenenti alla clientela pubblica (5.930 ml), remunerati ad un tasso variabile per il 50 per cento in base al rendimento BOT a sei mesi e per il restante 50 per cento in base alla media mensile del Rendistato.
72 Il Valore di bilancio è composto dal costo ammortizzato di titoli a reddito fisso non oggetto di copertura per 10.309 ml e dal costo ammortizzato di titoli a reddito fisso oggetto di copertura di fair value hedge per 11.570 ml.
18,1 per cento sul 2017 (39.140 ml). La variazione intervenuta nell’anno riflette gli effetti prodotti dalla prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, che ha generato la diminuzione di 4.308 ml del fair value degli investimenti, dall’oscillazione negativa per
1.561 ml del fair value nell’anno, rilevata nell’apposita riserva di Patrimonio netto per l’importo negativo di 1.886 ml relativo alla parte non coperta da strumenti di fair value hedge e a Conto economico per l’importo positivo di 325 ml relativo alla parte coperta, e dal saldo complessivamente negativo per 4.495 ml della movimentazione in titoli dell’esercizio (acquisti, vendite e rimborsi)73. Tali Attività accolgono Titoli governativi a reddito fisso, costituiti da titoli di Stato di emissione italiana, del valore nominale di 30.229 ml (fair value di 32.040 ml). L’impairment cumulato al 31 dicembre 2018 ammonta a 13 ml (14 ml al 1° gennaio 2018);
- Attività finanziarie valutate al fair value rilevato a Conto economico: tale categoria accoglie le Attività finanziarie possedute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo di realizzare flussi di cassa è conseguito mediante la vendita nel breve tempo dello strumento. Le attività finanziarie appartenenti alla categoria in oggetto sono valutate al fair value e le relative variazioni sono imputate a Conto economico (FVTPL). Al termine dell’anno, le Attività in argomento ammontano a 58 ml e sono riconducibili per 50 ml ad azioni Visa Incorporated, assegnate a seguito del perfezionamento dell’operazione di cessione dell’azione di Visa Europe Ltd a Visa Incorporated, avvenuta a giugno 2016, e per i restanti 8 ml a crediti per il corrispettivo differito a tre anni maturato dalla stessa operazione74. Al 31 dicembre 2017, il fair value delle azioni sopra citate, classificate nella voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, era pari a 41 ml. La variazione positiva 9 ml è rilevata a Conto economico tra i Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria.
Le Attività finanziarie del patrimonio non destinato ammontano a 983 ml, diminuite di 215 ml sul 2017. Nel dettaglio:
73 La movimentazione delle Attività finanziarie al FVTOCI evidenzia, al 31 dicembre 2018, Acquisti/erogazioni per 2.918 ml e Vendite, rimborsi ed estinzioni per 4.495 ml, con un saldo negativo di 1.577 ml.
74 Con comunicazione del 21 dicembre 2015, Visa Europe Ltd ha informato i suoi Principal Member, tra cui Poste Italiane che deteneva una azione assegnata in sede di costituzione, che a ciascuno di essi sarebbe stato riconosciuto un corrispettivo derivante dall’operazione di acquisizione e incorporazione della Visa Europe Ltd nella società di diritto statunitense Visa Incorporated. Tale operazione è stata perfezionata in data 21 giugno 2016. A Poste Italiane è stato riconosciuto un corrispettivo di 121 ml, rilevato come provento da realizzo di natura non ricorrente e iscritto nella voce Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria, di cui 88 ml per cassa e 25 ml in Azioni privilegiate di Visa Inc e 8 ml pagabili da Visa Incorporated a tre anni dalla conclusione dell’operazione.
- le Attività finanziarie al costo ammortizzato, pari complessivamente a 446 ml accolgono Finanziamenti, per 355 ml, riferibili per 251 ml ad un prestito irredimibile concesso alla controllata Poste Vita SpA, finalizzato a dotare la Compagnia di mezzi patrimoniali adeguati a sostenere la crescita della raccolta dei premi nel rispetto delle normative del settore assicurativo, e Crediti per 91 ml, di cui 69 ml relativi al credito residuo verso Invitalia SpA, per la cessione di Banca del Mezzogiorno-MediocreditoCentrale, avvenuta il 7 agosto 2017, a fronte di un corrispettivo di 387 ml, di cui la Società ha incassato 158 ml nel corso del 2017 e ulteriori 159 ml nei primi mesi del 2018. Con riferimento al pagamento del credito residuo (69 ml) le parti hanno stipulato un accordo che ha permesso alla Società l’incasso di una quota di 20 ml a febbraio 2019 e previsto la corresponsione di altri 20 ml in ragione dei dividendi corrisposti da BdM a Invitalia a valere sugli esercizi 2018, 2019 e 2020 ed il pagamento del saldo tra il 30 giugno 2021 e il 30 giugno 2022, al verificarsi di determinate condizioni. Nell’ultimo trimestre dell’esercizio 2018, i crediti in commento sono stati oggetto di impairment a seguito di una prudente applicazione dei criteri di valutazione previsti dall’IFRS 9. La svalutazione conseguente di 20 ml è rappresentata a conto economico tra le Rettifiche/(riprese) di valore si strumenti di debito, crediti e altre attività;
- le Attività finanziarie al FVTOCI evidenziano un fair value di 537 ml, in flessione di 19 ml sul 2017 (556 ml). Tali Attività includono essenzialmente investimenti in titoli a reddito fisso (BTP) per un valore nominale di 500 ml, di cui 375 ml oggetto di copertura da nove contratti di Interest rate swap di fair value hedge finalizzati alla protezione del loro valore.
La crescente incertezza economica, che ha caratterizzato l’anno in commento, si è riflessa, in particolare modo nel secondo semestre dell’anno, anche sullo spread che ha avuto un andamento oscillante con valori minimi nella prima parte dell’anno, molto alti nella parte centrale e di nuovo in diminuzione nelle ultime settimane dell’anno. In considerazione del livello meno elevato dello spread, nella prima parte dell’anno, e delle prospettive di rialzo, la Società ha ultimato il programma di realizzo delle plusvalenze del 2018, già iniziato nell’anno precedente, e sono state avviate le operazioni di vendita forward, con regolamento a gennaio 2019, al fine di anticipare la realizzazione di buona parte delle plusvalenze previste per il nuovo anno. Inoltre, nello stesso periodo, sono state effettuate operazioni di efficientamento dei pacchetti in asset swap, il cui swap era già attivo nell’anno, sostituendoli con nuovi con partenza dello swap di copertura posticipata di 5 anni, generando un impatto
economico pressoché nullo nel 2018, ma interessi maggiori negli anni futuri. Nella seconda parte dell’anno, caratterizzata dal rialzo dello spread, si è provveduto a bilanciare le vendite effettuate a termine 2019, avviando la fase degli acquisti e rinnovando le scadenze sia dell’anno 2018 che del 2019. L’avere operato le vendite nel momento in cui lo spread si manteneva ridotto, per realizzare le plusvalenze, e del rialzo dello stesso, per effettuare acquisti a rendimenti elevati, ha consentito di acquisire circa 8 md di titoli a rendimenti ben più alti di quanto previsto nel budget, incrementando la quota interessi del portafoglio titoli per gli anni futuri.
A fine anno il portafoglio della Società ha un valore nominale di circa 51 md ed è costituito per il 91 per cento da BTP e per il restante 9 per cento da obbligazioni emesse dalla CDP e garantite dallo Stato. La quota di portafoglio protetta contro il rischio di tasso di interesse, mediante swap di copertura, è pari a circa il 46 per cento.
Con riferimento ai derivati, nel corso dell’anno la Società ha effettuato le seguenti operazioni:
- stipula di acquisti a termine per 3.050 ml, di cui 1.505 ml regolarizzati nell’esercizio;
- stipula di vendite a termine per 1.340 ml;
- regolarizzazione di vendite a termine in essere al 31 dicembre 2017 per 1.408 ml;
- stipula di nuovi interest rate swap di cash flow hedge per un nominale di 500 ml;
- stipula di nuovi interest rate swap di fair value hedge per un nominale di 5.280 ml;
- estinzione di interest rate swap di fair value hedge su titoli alienati, le cui variazioni di fair value
erano oggetto di copertura per un nominale di 1.445 ml.
Al 31 dicembre 2018 i derivati in essere, pari, in termini di nozionale, a 28.085 ml, evidenziano un fair value75 complessivo negativo di 1,5 md. Tale risultato risente particolarmente della discesa dei tassi che ha inciso sulla mole dei derivati rivolti alla copertura del rischio di tasso. I derivati in essere sono suddivisi in:
- 23.590 ml di derivati di copertura del rischio di tasso a protezione del valore dei titoli a lunga scadenza contro il rischio di deprezzamento in caso di incremento dei tassi (derivati di fair value hedge);
- 1.610 ml di derivati di copertura dei flussi futuri dei titoli, a protezione dal rischio di ribasso del tasso di inflazione di BTP indicizzati all’inflazione (derivati di cash flow hedge);
75 Tale valore è la risultante della variazione del fair value degli strumenti derivati attivi, pari a 368 ml, e di quelli passivi, negativa per 1.829 ml.
- 1.340 ml di copertura dei flussi futuri, relativi a vendite effettuate nel 2018 con valuta 2019 (derivati di cash flow hedge);
- 1.545 ml di copertura dei flussi futuri, relativi agli acquisti effettuati nel 2018 con valuta 2019 (derivati di cash flow hedge).
8.3 Conto economico di Poste italiane s.p.a.
I risultati economici realizzati dalla Società nell’anno sono sinteticamente illustrati nella tabella n. 26, confrontati con quelli del precedente esercizio.
Tabella 26 - Conto economico di Poste italiane Spa
18/17
2017
2018 Δ%
(dati in milioni)
Xxxxxx e proventi | 8.060 | 8.419 | 4,5 |
Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria di cui: | 646 | 418 | -35,5 |
Proventi non ricorrenti | 91 | - | |
Altri ricavi e proventi | 584 | 452 | -22,6 |
di cui: | |||
Proventi non ricorrenti | 14 | 116 | n.s. |
TOTALE RICAVI | 9.290 | 9.289 | - |
Costi per beni e servizi | 1.533 | 1.592 | 3,8 |
Oneri dell'operatività finanziaria | 40 | 50 | 25,0 |
Costo del lavoro (*) | 6.010 | 6.080 | 1,2 |
Ammortamenti e svalutazioni | 481 | 474 | -1,5 |
Incrementi per lavori interni | (12) | (12) | - |
Altri costi e oneri | 429 | 306 | -28,7 |
-27,6
Rettifiche/(riprese) di valore su strumenti di debito, crediti e altre attività
29 21
COSTI | 8.510 | 8.511 | - |
RISULTATO OPERATIVO E DI INTERMEDIAZIONE | 780 | 778 | -0,3 |
Oneri finanziari | 67 | 70 | 4,5 |
Proventi finanziari | 42 | 44 | 4,8 |
Rettifiche/(riprese) di valore su attività finanziarie | 82 | 20 | -75,6 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 673 | 732 | 8,8 |
Imposte dell'esercizio di cui | 56 | 148 | n.s. |
Oneri (Proventi) non ricorrenti | (9) | n.s. | |
UTILE DELL'ESERCIZIO | 617 | 584 | -5,3 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione Finanziaria annuale 2018.
(*) Il Costo del lavoro comprende le Spese per servizi del personale, pari a 133 ml nel 2018 (133 ml nel 2017), incluse nel bilancio della Società tra i Costi per beni e servizi.
RICAVI
Il fatturato della Società ammonta a 9.289 ml, in linea con i risultati realizzati nel precedente esercizio (9.290 ml), risultante dalla combinazione dei maggiori utili realizzati dai Ricavi e proventi (+4,5 per cento) e dai minori ricavi conseguiti dai Proventi diversi derivanti da attività finanziaria (-35,5 per cento) e Altri ricavi e proventi (-22,6 per cento).
Ricavi e proventi
I Ricavi e proventi, che accolgono i ricavi rivenienti dai Servizi Postali e BancoPosta (dettagliatamente illustrati, rispettivamente, nei capitoli 3 e 4), nonché gli Altri ricavi della vendita di beni e servizi, si sono complessivamente attestati a 8.419 ml, in crescita del 4,5 per cento sul 2017, come illustrato nella tabella n. 27.
Tabella 27 - Ricavi e Proventi – Ricavi da Mercato
(dati in milioni)
2016
2017
Δ
17/16
Δ% 17/16
2018
Δ
18/17
Δ% 18/17
Servizi Postali
Ricavi da mercato | A | 2.661 | 2.574 | (87) | -3,3 | 2.569 | (5) | -0,2 | ||||
Contribuzioni statali di cui: | B | 371 | 305 | (66) | -17,8 | 323 | 18 | 5,9 | ||||
Compensi per Servizio Universale Integrazioni tariffarie editoria | 371 - | 262 43 | (109) - | -29,4 n.s. | 262 61 | - | 18 | - 41,9 |
Totale Servizi Postali | C=(A+B) | 3.032 | 2.879 | (153) | -5,0 | 2.892 | 13 | 0,5 |
Servizi BancoPosta
Ricavi da mercato D Totale Servizi BancoPosta | 5.114 5.106 (8) -0,2 | 5.419 313 | ||
5.114 5.106 (8) | -0,2 | 5.419 313 | 6,1 | |
Totale Ricavi E=(C+D) 8.146 7.985 (161) -2,0 8.311 326 4,1 Aree di business |
Altri ricavi della vendita di beni e servizi | ||||||
Ricavi da mercato | 73 | 75 | 2,0 | 2,7 | 108 | 33 |
Totale Altri Ricavi della vendita di E | 73 | 75 | 2,0 | - | 108 | 33 | 44,0 | |
Totale F=(A+D+E) | 7.848 | 7.755 | (93) | -1,2 | 8.096 | 341 | 4,4 | |
RICAVI E PROVENTI G=(C+D+E) | 8.219 | 8.060 | (159) | -1,9 | 8.419 | 359 | 4,5 |
beni e servizi
Ricavi da mercato
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
In sintesi:
I ricavi dei Servizi Postali si mantengono in linea con le risultanze del precedente esercizio con un lieve incremento (0,5 per cento). Nell’aggregato si rileva l’incremento delle Contribuzioni
statali (+5,9 per cento), riferibile all’aumento delle Integrazioni tariffarie all’Editoria, che riguardano le somme, a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, spettanti alla Società a titolo di rimborso delle riduzioni tariffarie praticate agli editori e al settore no-profit all’atto dell’impostazione (cfr. cap. 3), passate da 43 ml del 2017 a 61 ml nel 201876. Tale importo, spettante alla Società per l’esercizio in commento, è stato pressoché interamente stanziato nel Bilancio dello Stato 2018 tuttavia l’incasso è subordinato all’approvazione da parte della Commissione Europea. Il compenso per lo svolgimento del Servizio Universale è stabilito nel Contratto di programma 2015-2019 ed ammonta a 262 ml per ogni anno di vigenza del contratto stesso. I Ricavi da mercato del settore evidenziano una diminuzione di 5 ml (-0,2 per cento) riconducibile all’effetto combinato del declino della domanda per la distribuzione di lettere, quotidiani e periodici, a seguito della diffusione delle comunicazioni elettroniche e della crescita della richiesta di servizi di consegna pacchi, grazie allo sviluppo dell’e-commerce. Per maggiori dettagli sui servizi in argomento si rimanda al cap. 3.
I ricavi dei Servizi BancoPosta si presentano in crescita del 6,1 per cento sul 2017 per effetto, principalmente, dell’incremento dei proventi rivenienti dalla Remunerazione delle attività di raccolta del Risparmio Postale (+16,7 per cento), calcolata ai sensi della nuova Convenzione siglata a dicembre 2017 tra Poste e Cassa DDPP per il triennio 2018-2020, dagli Impieghi della raccolta su conti correnti postali (+81 ml), che riguardano gli interessi maturati sugli investimenti della raccolta riveniente dalla clientela privata e pubblica77, e dal Collocamento prodotti di finanziamento (+48 ml) che accoglie le commissioni percepite per l’attività di collocamento di prestiti e mutui da terzi. Per maggiori dettagli sui servizi in argomento si rimanda al cap. 4.
76 Il compenso è determinato sulla base delle tariffe stabilite dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e finanze del 21 ottobre 2010 e dal d.l. n. 63 del 18 maggio 2012, come convertito dalla legge
n. 103 del 16 luglio 2012.
77 L’impiego della raccolta dei conti correnti postali deve essere gestito secondo le Linee guida della Gestione Finanziaria di Poste italiane e nel rispetto dei vincoli previsti dalla legge e precisamente:
- la raccolta riveniente dalla clientela privata, ai sensi della legge 296/2006 e successive modifiche ed integrazioni, deve essere impiegata in titoli governativi dell’area euro e, nei limiti del 50 per cento dell’importo complessivo dei fondi, in titoli garantiti dallo Stato;
- la raccolta riveniente dalla Pubblica Amministrazione è depositata presso un conto del Mef, remunerato sulla base di un parametro di mercato fissato in apposita convenzione con il Ministero.
Ricavi e proventi-Ricavi da Stato
I ricavi rivenienti dalle attività svolte dalla Società a favore o per conto dello Stato ammontano nell’anno a 2.316 ml, in crescita del 15,7 per cento sul 2017 (tabella n. 28).
Tabella 28 - Ricavi e Proventi – Ricavi da Stato
(dati in milioni)
%
2017 Ricavi da Stato
%
Ricavi e Proventi
2018
Δ% %
18/17 Ricavi da
Stato
%
Ricavi e Proventi
Servizi Postali
Compensazioni Servizio Universale Agevolazioni tariffarie editoria
TOTALE SERVIZI POSTALI
262 | 13,1 | 3,3 | 262 | - | 13,1 | 3,1 |
43 | 2,1 | 0,5 | 61 | 41,9 | 2,1 | 0,7 |
A 305 15,2
3,8
323 5,9 15,2
3,8
Servizi BancoPosta
Proventi degli impieghi presso il Mef Remunerazione Risparmio Postale Remunerazione Servizi Delegati
TOTALE SERVIZI BANCOPOSTA
TOTALE RICAVI DA STATO
Ricavi da mercato
Servizi Postali Servizi BancoPosta
Vendita di beni e servizi
TOTALE RICAVI DA MERCATO
B
27 | 1,3 | 0,3 | 65 | 141 | 1,3 | 0,8 |
1.566 | 78,2 | 19,4 | 1.827 | 16,7 | 78,2 | 21,7 |
104 | 5,2 | 1,3 | 101 | -2,9 | 5,2 | 1,2 |
1.697 | 84,8 | 21 | 1.993 | 17,4 | 84,8 | 23,7 |
2.002 100 | 24,8 | 2.316 | 15,7 | 100 | 27,5 |
C=(A+B)
2.574 | - | 31,9 | 2.569 | -0,2 | - | 30,5 |
3.409 | - | 42,3 | 3.426 | 0,5 | - | 40,7 |
75 | - | 0,9 | 108 | 44,0 | - | 1,3 |
6.058 - | 75,2 | 6.103 | 0,7 | - | 72,5 | |
8.060 | 100,0 | 8.419 4,5 | 100,0 |
XXXXXX E PROVENTI
Fonte: Poste italiane s.p.a. – Relazione finanziaria annuale 2018.
I Ricavi e proventi (8.419 ml) sono costituiti per il 72,5 per cento da ricavi rivenienti dal mercato e per la restante quota del 27,5 per cento dallo Stato. Per i Servizi Postali, la quota di ricavi riveniente dallo Stato ammonta a 323 ml e rappresenta il 5,9 per cento dei ricavi da Stato ed il 3,8 per cento del fatturato della Società; per i Servizi BancoPosta la quota dei ricavi riveniente dallo Stato ammonta a 1.993 ml e costituisce l’84,8 per cento dei proventi da Stato ed il 23,7 per cento del fatturato realizzato dalla Società nell’anno.
I Proventi diversi derivanti da attività finanziaria, pari a 418 ml (646 nel 2017) si sono ridotti del 35,5 per cento essenzialmente a seguito dei minori utili realizzati dall’alienazione di strumenti finanziari (404 ml nell’anno a fronte di 638 ml nel 2017), tale esito è stimato nelle linee strategiche del nuovo Piano industriale che tendono a ridurre la dipendenza dei risultati della Società da plusvalenze non ricorrenti.