Q8 QUASER S.R.L. - CONDIZIONI GENERALI PER LA VENDITA DI PRODOTTI MARINA
Q8 QUASER S.R.L. - CONDIZIONI GENERALI PER LA VENDITA DI PRODOTTI MARINA
1. AMBITO DI APPLICAZIONE
2. DEFINIZIONI
3. OGGETTO
4. INTEGRAZIONI
5. CONSEGNA, PROPRIETÀ E RISCHI
6. OBBLIGHI DELLE PARTI
7. QUANTITÀ E MISURE
8. QUALITÀ
9. CAMPIONAMENTI
10. PREZZI
11. ALTRI ONERI
12. FATTURAZIONE
13. PAGAMENTO
14. MANLEVA
15. UTILIZZO DEL BUNKER
16. SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE
17. CONTESTAZIONI
18. FORZA MAGGIORE
19. COMPONIMENTO AMICHEVOLE
20. CESSIONE DEL CONTRATTO
21. LEGGE APPLICABILE E FORO COMPETENTE
22. CODICE ETICO E RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DELLE IMPRESE
CONDIZIONI GENERALI PER
LA VENDITA DI PRODOTTI MARINA
Edizione del 1 settembre 2015
La Convenzione delle Nazioni Unite sulla vendita internazionale di beni del 1980 non è applicabile alle presenti Condizioni Generali di Vendita. Tale esclusione è conseguente all’articolo 6 di tale Convenzione.
Queste Condizioni Generali regolano i contratti di Vendita di prodotti marina stipulati tra Q8 Quaser S.r.l. (di seguito "Il Venditore") e "L'Acquirente" negli aspetti relativi alla nomina, alla consegna, al prezzo ed al pagamento del prodotto marina venduto. Salvo che sia diversamente convenuto per iscritto, tutte le vendite di prodotti marina, così come definite all’articolo 1, saranno regolate dalle presenti Condizioni Generali di Vendita.
1. AMBITO DI APPLICAZIONE
1.1 Le seguenti Condizioni Generali di Vendita si applicheranno a qualsiasi vendita di Prodotti Marina da parte di Q8 Quaser S.r.l. verso armatori, traders o qualsiasi altro soggetto.
1.2 Salvo non sia stato specificatamente convenuto per iscritto, tali Condizioni Generali di Vendita saranno applicate a qualsiasi vendita di prodotti marina in Italia e all’estero.
2. DEFINIZIONI
Contratto - La Conferma del Bunker, le presenti Condizioni Generali di Vendita.
Cattivo tempo - Venti forti, correnti contrarie, maree e/o condizioni atmosferiche sfavorevoli quali grande calura, nebbia, precipitazioni, mareggiate e/o qualsiasi altro evento che impedisca le operazioni di rifornimento e/o renda insicura la presenza della nave all’ormeggio.
Ormeggio - Un ormeggio, una banchina, un ancoraggio, un cavo sottomarino, un singolo punto di ormeggio o banchina, un punto al largo o qualsiasi altro luogo di caricazione e discarica indicato dall’Acquirente.
Acquirente - La società che ordina il carburante nonché legittimata al pagamento della fornitura effettuata.
Parti - Collettivamente il Venditore e l’Acquirente
Conferma del Bunker - Una comunicazione di conferma inviata dal Venditore all’Acquirente nella quale vengono riassunte le principali clausole del contratto di vendita.
F.O.B. – Acronimo della formula contrattuale Free on Board x Xxxxxx Xxxxx inerente il termine di resa del prodotto in conformità delle previsioni di cui agli Incoterms pubblicati dalla ICC nell’anno 2010 e successivi emendamenti.
Prodotti Marina Olio combustibile, diesel e gasolio marina, indicati anche come il Prodotto e/o il Bunker.
3. OGGETTO
Il Venditore si obbliga a vendere e l’Acquirente si obbliga ad acquistare i Prodotti Marina definiti all’articolo 1 da consegnarsi presso uno o più porti alle condizioni indicate qui di seguito e nella Conferma del Bunker.
4. INTEGRAZIONI
4.1 Le presenti Condizioni Generali contengono o conterranno tutti i termini in merito ai quali le Parti si sono accordate in relazione alla vendita di Prodotti Xxxxxx.
4.2 Le presenti Condizioni Generali sono state consegnate agli Acquirenti o sono state comunque rese note agli stessi. Tuttavia, qualora un singolo Acquirente per qualsiasi ragione non dovesse disporre di una copia delle presenti Condizioni Generali di Vendita, si rende noto che queste sono pubblicate sul sito internet xxx.x0xxxxxx.xx.
5. CONSEGNA, PROPRIETÀ E RISCHI
5.1 Per le consegne a mezzo bettolina, quando il Venditore è il noleggiatore della stessa, il rischio sul Prodotto e il titolo di proprietà si trasferiranno all’Acquirente al momento in cui il Prodotto attraverserà la flangia fissa di connessione delle tubazioni della bettolina con quelle di bordo nave. Il collegamento e il distacco delle manichette sono a rischio dell’Acquirente.
5.2 Per le consegne a mezzo bettolina, quando il Venditore non è il noleggiatore della stessa, il rischio sul Prodotto e il titolo di proprietà si trasferiranno all’Acquirente FOB ossia quando il Prodotto attraverserà la flangia della bettolina al momento della caricazione della bettolina medesima.
5.3 Per le consegne mediante autobotte, il rischio sul Prodotto e il titolo di proprietà si trasferiranno all’Acquirente a caricazione dell’autobotte, salvo nei casi in cui sia stato espressamente convenuto che passino a destino.
5.4 Ai punti di consegna come sopra riportati, cesserà la responsabilità del Venditore e l’Acquirente assumerà ogni rischio per eventuali perdite o danni causati dal prodotto consegnato, come danni di deterioramento, evaporazione, sversamento o altri rischi relativi al prodotto consegnato.
5.5 Ogni perdita o danneggiamento al Prodotto, alle proprietà del Venditore o alle proprietà di eventuali parti terze, o ogni danno o responsabilità verso persone causate dalla nave o dalla bettolina (nel caso di consegna come al paragrafo 5.2) o ad un rappresentante del personale di bordo della nave o della bettolina durante le operazioni di rifornimento saranno sotto la diretta responsabilità dell’Acquirente.
5.6 Qualsiasi consegna avverrà condizioni meteo permettendo e sarà soggetta alla priorità tra le navi, se esiste, e all’orario di lavoro. Se la nave arriva al di fuori dell’orario di lavoro, tutti i costi supplementari saranno a carico dell’Acquirente. Per orario di lavoro si intende quello indicato dal Regolamento portuale o, in assenza di tale regolamento, dalle 8:00 alle 17:00.
5.7 Il Venditore non sarà responsabile di alcun costo, perdita o controstallia dovuti alla congestione del terminale o alla mancanza di disponibilità di bettoline per il Prodotto da consegnare.
5.8 Le consegne in rada (off shore) sono in ogni caso soggette anche alla conferma da parte del Comandante della bettolina che le condizioni meteorologiche siano tali da consentire la consegna conformemente alla normativa portuale sul rifornimento in rada. Nel caso in cui il Prodotto Marina non possa essere consegnato a seguito della decisione del Comandante, il Venditore non sarà responsabile della mancata consegna, né del ritardo nella stessa, né di eventuali costi connessi
6. OBBLIGHI DELLE PARTI L’Acquirente sarà tenuto a:
6.1 Fornire un ormeggio sicuro. Tutti i costi imputabili alla congestione del terminale o dell’ormeggio saranno a carico dell’Acquirente.
6.2 Pagare tutti i costi e le spese portuali, ivi inclusi eventuali costi assicurativi.
6.3 Accertarsi e garantire che le cisterne della nave siano pulite ed idonee a ricevere il Prodotto nel rispetto delle normative e delle best practices di settore, con particolare ma non esclusivo riferimento a quelle inerenti la garanzia della qualità del prodotto. Il Venditore non sarà responsabile di eventuali alterazioni del prodotto conseguenti ad una non adeguata pulizia delle cisterne ovvero alla inidoneità di queste ultime a ricevere il prodotto.
6.4 Verificare che il Bunker, che potrebbe essere già a bordo bettolina o autobotte, sia compatibile con quello ordinato al Venditore. Il Xxxxxxxxx non sarà responsabile dei problemi causati dall’incompatibilità tra i due prodotti.
6.5 Comunicare al Venditore l’ora esatta di consegna del Bunker. L’omissione da parte dell’Acquirente di tale comunicazione libererà il Venditore dal proprio obbligo di consegnare il Prodotto e il relativo ordine si riterrà annullato.
6.6 Prendere tempestivamente in consegna il Bunker. L’Acquirente è tenuto a manlevare e tenere indenne il Venditore di tutti gli eventuali costi di cui a titolo meramente esemplificativo ma non esaustivo le spese di controstallia della bettolina o le ore di lavoro straordinario dell’autobotte dovuti al suo ritardo nel prendere in consegna il Prodotto.
6.7 Pagare il corrispettivo del Bunker e i costi indicati al successivo articolo 10.
6.8 Nel caso in cui la nave, per qualsivoglia ragione, arrivi con un ritardo superiore ai cinque giorni rispetto all’ETA (Estimated Time of Arrival) riportato nella Conferma del Bunker, rimborsare al Venditore tutti i costi e le spese dovute al ritardato arrivo della nave, fermo restando in ogni caso che il Venditore sarà liberato dall’obbligo di consegnare il Bunker.
6.9 Pagare tutti i costi e rimborsare al Venditore tutte le spese e gli oneri conseguenti all’inadempimento da parte dell’Acquirente medesimo ad una o più obbligazioni previste nel paragrafo 6.1.
Il Venditore sarà tenuto a:
6.10 Verificare che il Prodotto da consegnare sia conforme alle specifiche richieste.
6.11 Consegnare il Bunker all’Acquirente nei termini concordati.
6.12 Consegnare all’Acquirente il quantitativo richiesto conformemente a quanto previsto al successivo paragrafo 7.1, fermo restando, in ogni caso, che la determinazione della quantità vincolante è quella indicata ai paragrafi 7.3 e 7.4
6.13 Emettere formale fattura a fronte della vendita del Bunker.
7. QUANTITÀ E MISURE
7.1 Nella Conferma del Bunker, l’Acquirente confermerà la quantità di prodotto richiesta e tale quantità verrà espressa in tonnellate metriche o metri cubi.
7.2 Qualora l’Acquirente richieda una variazione del quantitativo da consegnarsi successivamente all’invio della Conferma del Bunker da parte del Venditore, quest’ultimo eserciterà ogni ragionevole sforzo per soddisfare la richiesta dell’Acquirente, ma non avrà alcun obbligo di consegnare un quantitativo superiore o inferiore a quello indicato nella Conferma del Bunker.
7.3 La quantità di prodotto venduta sarà quella determinata dal contatore volumetrico per le consegne in bettolina e dalla pesa per le consegne in autobotte. Tale determinazione sarà vincolante per le Parti, a meno che il rappresentante dell’Acquirente non apponga riserve specifiche al riguardo sulla ricevuta di bordo (Bunker Delivery Note). In tale ultima ipotesi, troverà applicazione quanto previsto al successivo articolo 7.6.
7.4 Se il quantitativo del Bunker è soggetto a controllo e determinazione da parte delle autorità doganali locali, la quantità vincolante per le Parti sarà esclusivamente quella risultante da tale determinazione e successivamente indicata nel relativo documento consegnato dall’autorità di cui sopra.
7.5 L’Acquirente ha il diritto di essere rappresentato al momento delle misurazioni.
7.6 In caso di disputa sul quantitativo consegnato, il Venditore nominerà immediatamente un primario Ispettore Indipendente, qualificato e dal prestigio internazionale che verrà chiamato a svolgere la sua funzione di controllo, salvo espresso diniego da parte dell’Acquirente. L’Ispettore Indipendente verificherà il quantitativo effettivamente consegnato, la cui determinazione sarà definitiva e vincolante per le Parti, salvo nel caso in cui sia provato il dolo o un errore essenziale dell’Ispettore medesimo. I costi dell’accertamento saranno a carico della parte soccombente.
8. QUALITÀ
La qualità dei prodotti forniti è conforme alle normative ISO 8217 ultima edizione e successive modifiche.
8.1 La qualità sarà determinata dalle Parti nella Conferma del Bunker e sarà quella generalmente offerta e disponibile nel luogo di consegna per usi similari.
8.2 Il Venditore non sarà responsabile nel caso in cui la qualità di cui al paragrafo 8.1 non sia disponibile, ma informerà l’Acquirente e potrà offrire allo stesso i gradi e i quantitativi disponibili in quel momento, pur senza implicazioni di responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti.
8.3 L’Acquirente ha l’esclusiva responsabilità della scelta e determinazione del Combustibile Xxxxxx ordinato che deve essere appropriato per la nave alla quale è destinato. L'Acquirente sarà inoltre l’unico responsabile per la compatibilità tra il Combustibile Marino confermato ed i combustibili già a bordo della nave prima dell'approvvigionamento.
8.4 In caso di disputa sulla qualità consegnata, le Parti procederanno con la nomina di un Ispettore indipendente con le stesse modalità e procedure di cui al paragrafo 7.6 che effettui test di laboratorio dei campioni di prodotto. I costi relativi alle analisi di retesting saranno a carico della parte soccombente.
9. CAMPIONAMENTI
9.1 Durante le operazioni di bunkeraggio sarà cura del Venditore prelevare quattro (4) campioni rappresentativi di ogni prodotto consegnato, in presenza dell’Acquirente o del Comandante della nave ricevente o un loro rappresentante. Tre di questi campioni sono prelevati per eventuali controlli qualitativi (campioni commerciali), il quarto campione è denominato “Campione Marpol”. I campioni commerciali saranno vincolanti al fine della determinazione della qualità del prodotto consegnato alla
nave e l’eventuale diniego a visionare il campionamento da parte dei rappresentanti della nave sarà ritenuto irrilevante a tal fine.
9.2 I Campioni commerciali verranno debitamente sigillati e dotati di targhetta nella quale sarà evidenziato il nome della nave, il mezzo di approvvigionamento (bettolina o autobotte), il nome del prodotto, la data ed il luogo del rifornimento. Tale targhetta dovrà contenere il timbro dell’Armatore ed essere controfirmata dal Venditore o da un suo rappresentante e dal Comandante della nave ricevente o da un suo rappresentante.
9.3 Il Venditore dovrà consegnare uno dei campioni commerciali di ciascun prodotto consegnato al Comandante della nave o ad un suo rappresentante che confermerà la ricezione di tali campioni. Due campioni commerciali rimarranno in possesso del Venditore e del trasportatore per trenta (30) giorni dalla data di rifornimento.
Passati i trenta giorni senza che vi sia stato reclamo scritto da parte dell’Acquirente (come da successivo articolo 17), il Venditore può procedere alla distruzione dei campioni commerciali.
9.4 Come stabilito nel Regolamento Marpol, Xxxxx XX, per ogni nave che abbia una stazza lorda maggiore di 400 tonnellate, il Venditore dovrà prelevare un “Campione Marpol” per ogni tipologia di prodotto consegnato durante le operazioni di bunker alla presenza dell’Acquirente, del Comandante della nave o un proprio rappresentante.
I Campioni prelevati verranno debitamente sigillati e dotati di targhetta nella quale sarà ben evidenziata la dicitura “Campione Marpol” e che indicherà il nome della nave, il mezzo di approvvigionamento (bettolina o autobotte), il nome del prodotto, la data ed il luogo del rifornimento. Tale targhetta dovrà contenere il timbro dell’Armatore ed essere controfirmata dal Venditore o da un suo rappresentante dal Comandante della nave ricevente o da un suo rappresentante.
Il Venditore dovrà consegnare i Campioni Marpol al Comandante della nave o ad un suo rappresentante che confermerà la ricezione di tali campioni.
10. PREZZI
I prezzi saranno quelli applicati dal Venditore al momento e nel luogo di consegna come stabilito nella Conferma del Bunker del Venditore.
11. ALTRI ONERI
Oltre al prezzo del Prodotto Marina, l’Acquirente sarà tenuto a pagare i seguenti oneri:
a) Il costo della bettolina, per le consegne a mezzo bettolina;
b) Il costo dell’autobotte, per le consegne a mezzo autobotte;
c) Le eventuali spese di ormeggio e disormeggio, i compensi d’agenzia, i diritti portuali che il Venditore potrebbe dover sostenere per le navi rifornite;
d) Gli eventuali dazi e/o imposte corrisposti dal Venditore o per cui il Venditore è responsabile relativamente alle consegne di tali Prodotti Xxxxxx;
e) Qualsiasi costo supplementare sostenuto dal Venditore per gli straordinari di sosta.
f) I costi che il venditore dovrà sopportare in caso di rifiuto totale o parziale del bunker da parte dell’Acquirente.
12. FATTURAZIONE
12.1 Il Venditore emetterà fattura sulla base della quantità/peso indicato nella documentazione doganale/fiscale.
12.2 La fattura indicherà i prezzi dei prodotti e includerà i dati di dettaglio, in particolare:
- Il prodotto e la quantità consegnata
- il trattamento fiscale/doganale applicato
- la base di consegna ed i termini di consegna
13. PAGAMENTO
13.1 Il pagamento al Venditore del Prodotto Marina consegnato dovrà essere effettuato in dollari statunitensi o in euro entro 30 giorni dalla consegna del Bunker, salvo che nella Conferma del Bunker sia indicata una diversa dilazione di pagamento.
13.2 Il pagamento al Venditore dovrà essere effettuato a mezzo bonifico bancario alla banca indicata dal Venditore medesimo. Ogni commissione bancaria sarà a carico dell’Acquirente.
13.3 Se il pagamento da parte dell’Acquirente non è effettuato entro la scadenza di cui al paragrafo 13.1, il Venditore addebiterà all’Acquirente gli interessi di mora in base a quanto previsto dalla Direttiva CE n. 2000/35 sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Qualora l’Acquirente presentasse una posizione di scaduto, il Xxxxxxxxx può rifiutare di effettuare nuove consegne.
13.4 Se la data di scadenza del pagamento cade di sabato, questo sarà effettuato il primo giorno lavorativo utile immediatamente precedente; se la data di scadenza del pagamento cade di domenica o in
altro giorno festivo, il pagamento sarà effettuato il primo giorno lavorativo utile immediatamente successivo.
13.5 Il prezzo di vendita dovrà comunque essere corrisposto alla scadenza anche in presenza di contestazioni in corso di risoluzione.
14. MANLEVA
L’Acquirente, coerentemente con le previsioni contrattuali di cui all’art. 5, manleverà e terrà indenne il Venditore da qualsiasi conseguenza e/o responsabilità derivante da qualsiasi utilizzo del Prodotto da parte dell’Acquirente dopo che questo è stato consegnato allo stesso.
15. UTILIZZO DEL BUNKER
Ferma restando la manleva di cui al paragrafo 14, l’Acquirente si obbliga e garantisce che i Prodotti Marina forniti dal Venditore saranno utilizzati esclusivamente per la nave rifornita, come espressamente specificato nel D.L. 152 del 3 Aprile 2006 e successive modifiche.
16. SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE
16.1 L’Acquirente fornirà ai propri dipendenti, agenti, appaltatori e a qualsiasi altra persona che utilizza o che può entrare in contatto con il Prodotto fornito in virtù di queste Condizioni Generali di Vendita, le Informazioni SHE allegate (“Schede sicurezza del prodotto”) e l’Acquirente dovrà assicurarsi che qualsiasi raccomandazione relativa all’uso di tale Prodotto contenuta nelle Informazioni SHE sia seguita dai soggetti sopra indicati. Con riferimento al Prodotto compravenduto in base a queste Condizioni Generali, dal momento del passaggio dei rischi e della proprietà, l’Acquirente dovrà accertarsi che tutti gli obblighi, i requisiti o le raccomandazioni su salute, sicurezza ed ambiente relativi al Prodotto, siano rispettati in conformità alla legge, alle normative, alle disposizioni o ai regolamenti in vigore o in applicazione in qualsiasi località ove l’Acquirente o soggetti che agiscono per conto dello stesso utilizzano o entrano in contatto con il Prodotto.
16.2 L’Acquirente dovrà manlevare e tenere indenne il Venditore di qualsiasi responsabilità, danno, reclamo o perdita direttamente derivanti da o relativi ad eventuali inadempienze di qualsiasi natura nel conformarsi agli obblighi stabiliti in questo articolo. L’osservanza da parte dell’Acquirente delle raccomandazioni contenute nelle Informazioni SHE non libererà l’Acquirente dall’obbligo di adempiere qualsiasi altra obbligazione o raccomandazione previste in relazione al Prodotto da qualsivoglia legge, normativa, disposizione o regolamento in qualsiasi località, territorio, stato o giurisdizione, né da qualsiasi
responsabilità derivante dall’inadempimento di tali obblighi e raccomandazioni. Il Venditore non sarà responsabile in alcun caso per eventuali perdite, danni o lesioni derivanti da pericoli inerenti la natura stessa del Prodotto.
16.3 Il Venditore si riserva il diritto, ma senza che ciò comporti l’accettazione di alcuna responsabilità od obbligazione, di cancellare, terminare o sospendere la fornitura del Prodotto se l’Acquirente viola, mediante azione od omissione, quanto previsto da questa clausola o se il Venditore ha ragione di ritenere che le azioni, attività, operazioni o sistemi operativi messi in atto dall’Acquirente o per conto dello stesso relativamente al Prodotto siano o possano essere nocivi per la salute, la sicurezza e/o la protezione ambientale secondo quanto previsto localmente.
17. CONTESTAZIONI
17.1 Qualsiasi reclamo derivante o relativo ai Prodotti marina consegnati dovrà essere inviato per iscritto dall’Acquirente al Venditore nei termini specificati nei successivi paragrafi 17.2 (Contestazioni sulla quantità) e 17.3 (Contestazioni sulla qualità) e contenere informazioni sufficienti che permettano al Venditore di identificare l’operazione attinente, la natura della contestazione e gli eventuali danni riscontrati. Ogni reclamo sarà considerato nullo se non supportato dalla idonea documentazione.
17.2 Contestazioni sulla Quantità
Qualora venissero riscontrate delle discordanze sulla quantità, il Comandante della nave ricevente dovrà registrare tali presunti ammanchi sulla Ricevuta di Bordo (BDN) e/o su apposita Lettera di Xxxxxxxx, controfirmata dal Comandante della Bettolina e/o dall’autista dell’autobotte alla fine della discarica. La firma, apposta dal Comandante della Bettolina o dall’autista dell’autobotte, sulla Ricevuta di Bordo (BDN) e/o su apposita Lettera di Xxxxxxxx non rappresentano accettazione della contestazione sollevata dal Comandante della nave a meno che i suddetti non lo indichino chiaramente nel documento sottoscritto.
Il Venditore dovrà essere tempestivamente informato dall’Acquirente della contestazione in corso così da poter avviare la procedura di cui al precedente paragrafo 7.6.
Il Venditore non accetterà contestazioni per discrepanze non accertate prima della partenza della nave dal porto di consegna del Bunker.
17.3 Contestazioni sulla Qualità
Qualsiasi reclamo derivante o relativo alla qualità dei Prodotti Marina consegnati è nullo se non è presentato dall’Acquirente al Venditore entro i 15 giorni successivi alla consegna del Prodotto.
La contestazione della qualità dovrà essere fornita dall’Acquirente al Venditore per iscritto, dovrà descrivere la natura del reclamo e dovrà contenere la richiesta formale al Venditore di procedere agli accertamenti di cui al paragrafo 8.4.
Le Parti concordano sin da ora che il Campione Commerciale in possesso del Venditore (denominato “Supplier” sulla Bunker Delivery Note) venga analizzato da un laboratorio indipendente, qualificato e dal prestigio internazionale, specializzato nelle analisi di prodotti marina e nominato congiuntamente dalle Parti.
I risultati di tali analisi saranno conclusivi e vincolanti per entrambe le Parti. Le spese relative alle analisi di laboratorio saranno a carico della parte soccombente. Le analisi dovranno essere condotte secondo criteri e istruzioni condivise tra le Parti, sempre nel rispetto della qualità garantita dal Venditore.
18. FORZA MAGGIORE
18.1 Il Venditore e l’Acquirente non saranno responsabili del ritardo o della mancata esecuzione delle presenti Condizioni Generali o del Contratto cui le stesse accedono quando tale esecuzione è impedita totalmente o parzialmente da eventi di forza maggiore, intendendo con questa espressione qualsiasi evento al di fuori del ragionevole controllo delle Parti, tra cui atti terroristici, sommosse civili, terremoti, guasti o interruzione del funzionamento delle strutture preposte agli impianti di produzione o ai terminali di stoccaggio, azioni di sciopero riguardanti i dipendenti del Venditore e/o quelli dell’Acquirente, carenza di materia prima e/o di mezzi di trasporto, condizioni meteorologiche eccezionali, chiusura o limitazione nel funzionamento delle centrali elettriche e/o delle strutture di ricezione.
18.2 Qualora il verificarsi di uno di questi eventi accidentali dovesse impedire o ritardare l’esecuzione di una delle Parti, quest’ultima dovrà darne tempestiva comunicazione all’altra Parte.
18.3 La Parte la cui esecuzione è ritardata dovrà comunicare all’altra la durata approssimativa di tale evento accidentale, se è possibile, e dovrà esercitare la dovuta diligenza per eliminare o minimizzare le conseguenze di tale evento.
18.4 Qualora l’esecuzione delle Condizioni Generali e/o del Contratto sia impedita o ritardata, in ragione del verificarsi di tali eventi accidentali, le Parti non hanno alcun obbligo di recuperare successivamente quantitativi non venduti e/o acquistati.
19. COMPONIMENTO AMICHEVOLE
19.1 Le Parti si impegnano ad addivenire ad un amichevole componimento delle eventuali controversie nascenti o connesse alla esecuzione e/o interpretazione delle Condizioni Generali e/o del Contratto e diverse da quelle relative alla quantità e/o qualità da consegnarsi, queste ultime già disciplinate dal paragrafo 17 entro 90 giorni dal sorgere della controversia.
19.2 Ai fini del componimento amichevole di cui al paragrafo 19.1, il reclamante comunicherà all’altra Parte l’oggetto del proprio reclamo entro 15 giorni dal sorgere dello stesso e chiederà di fissare un incontro con il rappresentante dell’altra Parte.
19.3 Entro 15 giorni da quando viene effettuata la comunicazione di cui al paragrafo 19.2, la Parte a cui è stata comunicato il reclamo sarà tenuta ad accettare o a rifiutare lo stesso, e in quest’ultimo caso, nominerà un proprio rappresentante.
19.4 I rappresentanti delle Parti dovranno incontrarsi entro 40 giorni da quando è sorta la controversia e dovranno esercitare ogni ragionevole sforzo per dirimere la stessa, comunicando in ogni caso per iscritto all’altra Parte il risultato dell’incontro entro i successivi 20 giorni.
20. CESSIONE DEL CONTRATTO
Il Venditore si riserva il diritto, previa tempestiva comunicazione all’Acquirente, di cedere a terzi, parzialmente o totalmente, il contratto di fornitura e le obbligazioni stabilite nelle presenti Condizioni Generali di Vendita.
L’Acquirente non potrà cedere il presente contratto senza il consenso scritto del Xxxxxxxxx che non potrà opporvi rifiuto qualora l’Acquirente rimanga obbligato in solido per eventuali inadempimenti contrattuali da parte del terzo.
21. LEGGE APPLICABILE E FORO COMPETENTE
Salvo che sia diversamente concordato per iscritto, il Contratto e le Condizioni Generali, l’interpretazione, l’esecuzione e l’applicazione degli stessi sono soggetti alla legge italiana.
22. CODICE ETICO E RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DELLE IMPRESE
L’Acquirente è a conoscenza che il Venditore ha adottato un proprio Codice Etico, in riferimento al Decreto Legislativo n. 231 dell’8 giugno 2001. L'edizione completa di tale documento è pubblicata sul sito xxx.x0.xx. L’acquirente accetta i principi citati nel Codice Etico.
Le Parti dichiarano di essere a conoscenza della normativa vigente in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche prevista dal D.lgs 231/2001 e successive modifiche ed integrazioni.
Dichiarano, altresì, di aver adottato tutto quanto previsto dalla legge al fine di evitare che propri dipendenti e/o collaboratori possano commettere i reati in relazione ai quali si applicano le sanzioni previste dal citato D.lgs 231/01.
Dichiarano, inoltre, di improntare al rispetto del D.lgs 231/01 la conduzione dei propri affari e gestione dei rapporti con dipendenti e soggetti terzi, persone fisiche o giuridiche, con i quali possano entrare in contatto ai fini e nell’ambito della esecuzione del rapporto contrattuale tra le Parti.Resta inteso che ciascuna Parte manleverà e terrà indenne l’altra da ogni pregiudizio che dovesse a quest'ultima derivare dalla inosservanza delle norme di cui al decreto legislativo n. 231/01 e delle regole di condotta di cui al Codice Etico.
Le parti pattuiscono, inoltre, che il mancato adempimento alle prescrizioni e principi del D.lgs. 231/2001 e/o del Codice Etico dal quale dovesse derivare, anche solo in via del tutto ipotetica ed eventuale, l'applicazione di una delle misure sanzionatorie previste dal D. lgs 231/01, sarà considerato causa di risoluzione anticipata del contratto ai sensi e per gli effetti dell'art. 1456 c.c., fermo restando il diritto al risarcimento del maggior danno, patrimoniale e non, che una di esse dovesse patire in conseguenza dell'applicazione delle predette misure. In tal caso la parte che intenderà avvalersi della presente clausola risolutiva ne darà comunicazione espressa all’altra a mezzo lettera raccomandata a/r. L'esercizio di detto diritto avverrà a danno della controparte alla quale saranno addebitate tutte le maggiori spese occorse e gli eventuali danni subiti.
Allegati:
- Scheda di Sicurezza gasolio
- Scheda di Sicurezza Olio combustibile
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA
1.1 Identificatore del prodotto
Nome sostanza/miscela: GASOLIO
Sinonimi GASOLIO (tutti i tipi)
Numero CAS n.a (miscela)
Numero CE n.a (miscela)
Numero indice n.a (miscela) Numero di Registrazione n.a (miscela) Formula chimica n.a (miscela)
Peso Molecolare n.a (miscela)
1.2 Usi pertinenti identificati della sostanza o della miscela e usi sconsigliati
USI COMUNI: Carburante per motori, combustibile per riscaldamento e per altri usi industriali.
USI IDENTIFICATI NELLA RELAZIONE DELLA SICUREZZA CHIMICA: elenco generico delle applicazioni:
• Uso industriale: distribuzione della sostanza, formulazione e (re)imballaggio delle sostanze e delle miscele, utilizzo come carburante/combustibile.
• Uso professionale: utilizzo come carburante/combustibile.
• Consumatore: utilizzo come carburante/combustibile.
USI SCONSIGLIATI: gli usi pertinenti sono sopra elencati. Non sono raccomandati altri usi a meno che non sia stata condotta una valutazione , prima dell'inizio di detto uso, che dimostri che i rischi connessi a tale uso sono controllati.
Consultare l’allegato per la lista completa degli impieghi per i quali è previsto uno scenario di esposizione.
1.3 Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza:
Ragione sociale Q8 Quaser srl
Indirizzo Viale dell’Oceano Indiano 13
Città / Nazione 00000 - Xxxx (Xxxxxx)
Telefono x00 00-000000
E-mail Tecnico competente xxxxxx@x0.xx
1.4 Numero telefonico di emergenza:
Xxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Xxxxxx): x00 00-00000000
2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Pericoli fisico-chimici: liquido e vapori infiammabili.
Pericoli per la salute: la miscela ha effetti irritanti per la pelle, ha proprietà nocive per inalazione. A causa della bassa viscosità il prodotto può essere aspirato nei polmoni o in maniera diretta in seguito ad ingestione oppure successivamente in caso di vomito spontaneo o provocato, in tale evenienza può insorgere polmonite chimica. Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. Sospettato di provocare il cancro.
Pericoli per l’ambiente: la miscela ha effetti tossici per gli organismi acquatici con effetti a lungo termine per l’ambiente acquatico.
2.1 Classificazione della sostanza o della miscela
Classificazione Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)
Flam. Liquid 3: H226 Asp. Tox. 1: H304
Skin Irrit. 2: H315 Acute Tox 4: H332 Carc.2: H351
STOT Rep.Exp.2: H373
Aquatic Chronic 2: H411
Classificazione Direttiva 67/548/CEE
Xn; R20-R65 Xi; R38
Carc. Cat. 3; R40 N; R51/53
Il testo completo delle frasi R ed H e delle indicazioni di pericolo H è riportato in sezione 16.
2.2 Elementi dell’etichetta
Avvertenza: PERICOLO
Indicazioni di pericolo:
H226: Liquido e vapori infiammabili
H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H315: Provoca irritazione cutanea
H332: Nocivo se inalato
H351: Sospettato di provocare il cancro
H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Consigli di prudenza:
Prevenzione
P261: Evitare di respirare la nebbia/i vapori/gli aerosol
P280: Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso
Reazione
P301+310: IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico P331: NON provocare il vomito
Smaltimento
P501: Smaltire il prodotto/recipiente in conformità al D.Lgs. 152/06
Altre informazioni: Note H, N (note estese riportate in sezione 16).
2.3 Altri pericoli
Il prodotto riscaldato emette vapori che possono formare con l’aria miscele infiammabili ed esplosive. I vapori sono più pesanti dell'aria: possono accumularsi in locali confinati o in depressioni, si propagano a quota suolo e possono creare rischi di incendio e esplosione anche a distanza.
Il prodotto non soddisfa i criteri di classificazione PBT o vPvB di cui all’Allegato XIII del REACH.
3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
3.1 Sostanze
n.a.
3.2 Miscele
Miscela contenente i seguenti componenti:
1) Sostanza UVCB: Gasolio (petrolio) (“Combinazione complessa di idrocarburi prodotta per distillazione di petrolio grezzo. È costituita da idrocarburi con numero di atomi di carbonio prevalentemente nell'intervallo C9-C20 e punto di ebollizione nell'intervallo 163°C - 357°C”)
CAS 00000-00-0, EINECS 000-000-0, N.INDICE 649-224-00-6, n° Registrazione: 01-2119484664-27-XXXX
Concentrazione: 75-100 % in volume.
Classificazione Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)
Flam. Liquid 3: H226 Asp. Tox. 1: H304
Skin Irrit. 2: H315 Acute Tox 4: H332 Carc.2: H351
STOT Rep.Exp.2: H373
Aquatic Chronic 2: H411
Classificazione Direttiva 67/548/CEE Xn; R20-R65
Xi; R38
Carc. Cat. 3; R40 N; R51/53
2) BIODIESEL
Possono essere presenti i seguenti biodiesel:
CAS 00000-00-0 EINECS 000-000-0
CAS 00000-00-0 EINECS 000-000-0 CAS 6776-38-3 EINECS: n.d.
Concentrazione: 0-25 % in volume.
Classificazione Regolamento CE1272/2008 (CLP): tutte le sostanze indicate sopra non sono classificate pericolose. Classificazione Direttiva 67/548/CEE: tutte le sostanze indicate sopra non sono classificate pericolose.
4 MISURE DI PRIMO SOCCORSO
4.1 Descrizione delle misure di primo soccorso
Contatto occhi: Risciacquare delicatamente con acqua per alcuni minuti. Rimuovere le lenti a contatto, se la situazione consente di effettuare l'operazione con facilità. In caso di irritazioni, vista offuscata o rigonfiamenti persistenti, consultare un medico specialista.
Contatto cutaneo: Rimuovere le calzature e gli indumenti contaminati e smaltirli in sicurezza. Lavare la parte interessata con acqua e sapone. Consultare immediatamente un medico nel caso in cui irritazioni, gonfiore o rossore si sviluppano e persistono.
Per ustioni termiche minori, raffreddare la parte lesa. Tenere la parte ustionata sotto acqua corrente fredda per almeno cinque minuti, o fino a quando il dolore scompare. Evitare un'ipotermia generale.
Durante l'utilizzo di apparecchiature ad alta pressione, può verificarsi una iniezione di prodotto. In caso di lesioni provocate dall'alta pressione, consultare immediatamente un medico. Non attendere la comparsa dei sintomi.
Ingestione/aspirazione: Non provocare il vomito per evitare il rischio di aspirazione. Non somministrare nulla per bocca a una persona in stato di incoscienza.
In caso di vomito spontaneo, mantenere la testa in basso per evitare il rischio aspirazione del vomito nei polmoni
Inalazione: L'inalazione dei vapori a temperatura ambiente è improbabile a causa della bassa pressione di vapore del prodotto. L'esposizione ai vapori può, tuttavia, avvenire quando la miscela è manipolata a elevate temperature in condizioni di scarsa ventilazione. In caso di sintomi da inalazione di fumi, nebbie o vapori, se le condizioni di sicurezza lo permettono, trasferire l’infortunato in un posto tranquillo e ben ventilato.
Se l’infortunato è incosciente e non respira, verificare l'assenza di ostacoli alla respirazione e praticare la respirazione artificiale da parte di personale specializzato. Se necessario, effettuare un massaggio cardiaco esterno e consultare un medico.
Se l’infortunato respira, mantenerlo in posizione laterale di sicurezza. Somministrare ossigeno se necessario.
4.2 Principali sintomi ed effetti sia acuti che ritardati
Può causare irritazione della pelle, leggera irritazione agli occhi, irritazioni del tratto respiratorio causate dall'esposizione eccessiva a fumi, nebbie o vapori. In caso di ingestione: pochi o nessun sintomo previsto. Eventualmente, possono presentarsi nausea e diarrea.
4.3 Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali
In caso di ingestione, presumere sempre che sia avvenuta aspirazione. Trasferire immediatamente l’infortunato in ospedale. Non attendere la comparsa dei sintomi.
5. MISURE ANTINCENDIO
5.1 Mezzi si estinzione
Incendi di piccole dimensioni: terra o sabbia, anidride carbonica, schiuma, polvere chimica secca.
Incendi di grandi dimensioni: schiuma, acqua nebulizzata. Nota: l’uso di acqua a getto frazionato (acqua nebulizzata) è riservato al personale appositamente addestrato. Altri gas inerti (come permessi dalla normativa).
Mezzi di estinzione non adatti: Non utilizzare getti d'acqua diretti sul prodotto che brucia, possono causare schizzi e diffondere l'incendio. Evitare l'utilizzo simultaneo di schiuma e acqua sulla stessa superficie poiché l'acqua distrugge la schiuma.
5.2 Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
La combustione incompleta potrebbe generare una complessa miscela di particelle solide e liquide aerodisperse e di gas, incluso CO (monossido di carbonio), SOx (ossidi di zolfo) o H2SO4 (acido solforico), composti organici e inorganici non identificati.
5.3 Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi
In caso di incendio di grandi dimensioni o in spazi confinati o scarsamente ventilati, indossare un indumento completo di protezione ignifugo e un respiratore autonomo dotato di maschera completa funzionante in pressione positiva.
6. MISURE IN CASO DI XXXXXXXX ACCIDENTALE
6.1 Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza
Se le condizioni di sicurezza lo consentono, arrestare o contenere la perdita alla fonte. Evitare il contatto diretto con il materiale rilasciato. Rimanere sopravvento. In caso di sversamenti di grande entità, avvertire i residenti delle zone sottovento. Allontanare il personale non coinvolto dall'area dello sversamento. Avvertire le squadre di emergenza. Salvo in caso di versamenti di piccola entità, la fattibilità degli interventi deve sempre essere valutata e approvata, se possibile, da personale qualificato e competente incaricato di gestire l'emergenza. Eliminare tutte le fonti di accensione se le condizioni di sicurezza lo consentono (es.: elettricità, scintille, fuochi, fiaccole). Se richiesto, comunicare l'evento alle autorità preposte conformemente alla legislazione applicabile.
Sversamenti di piccola entità: I tradizionali indumenti di lavoro antistatici sono generalmente appropriati.
Sversamenti di grande entità: Indumento di protezione totale resistente agli agenti chimici e realizzato in materiale antistatico. Guanti da lavoro che forniscano un'adeguata resistenza agli agenti chimici, in particolare agli idrocarburi aromatici. I guanti realizzati in PVA (Polivinilalcol) non sono resistenti all'acqua e non sono adatti per uso di emergenza. Elmetto di protezione. Scarpe o stivali di sicurezza antistatici e antisdrucciolo. Resistenti agli agenti chimici. Occhiali di protezione o dispositivi di protezione per il viso se schizzi o contatto con gli occhi sono possibili o prevedibili. Protezione respiratoria: una semimaschera o una maschera intera dotata di filtro(i) per vapori organici o un respiratore autonomo possono essere utilizzati secondo l'entità dello sversamento e del livello prevedibile di esposizione. Nel caso in cui la situazione non possa essere completamente valutata o se c'è il rischio di carenza di ossigeno, utilizzare esclusivamente un respiratore autonomo.
6.2 Precauzioni ambientali
Evitare che il prodotto finisca nelle fognature, nei fiumi o in altri corpi d'acqua.
6.3 Xxxxxx e materiali per il contenimento e per la bonifica
Spandimenti sul suolo: Se necessario, arginare il prodotto con terra asciutta, sabbia o altro materiale non infiammabile. Gli sversamenti di grande entità possono essere ricoperti con cautela di schiuma, se disponibile, al fine di prevenire i rischi di incendio. Non usare getti diretti. All'interno di edifici o spazi confinati, garantire una ventilazione appropriata. Assorbire il prodotto versato con materiali non infiammabili. Se è necessario conservare del materiale contaminato per il successivo smaltimento in sicurezza, utilizzare esclusivamente contenitori adeguati (a tenuta stagna, sigillati, impermeabili, collegati a terra). In caso di contaminazione del terreno, rimuovere il suolo contaminato e trattare conformemente alla legislazione locale.
Spandimenti in acqua: In caso di piccoli sversamenti in acque chiuse (es.: nei porti) contenere il prodotto utilizzando barriere galleggianti o altri dispositivi. Raccogliere il prodotto versato con specifici materiali assorbenti galleggianti. Sversamenti di grande entità: se possibile, contenere gli sversamenti maggiori in acqua utilizzando barriere galleggianti o altri mezzi meccanici. L'utilizzo di agenti disperdenti deve essere proposto da un esperto e, se richiesto, autorizzato dalle autorità locali competenti. Se possibile, raccogliere il prodotto e il materiale contaminato con mezzi meccanici e procedere allo stoccaggio/smaltimento conformemente alla legislazione pertinente.
Le misure raccomandate si basano sugli scenari più probabili di sversamento per questo prodotto. Le condizioni locali (vento, temperatura dell'aria, direzione e velocità delle onde e delle correnti) possono, tuttavia, influire significativamente sulla scelta dell'azione da compiere. Consultare, pertanto, esperti locali se necessario.
6.4 Riferimento ad altre sezioni
Per maggori informazioni in merito ai dispositivi di protezione individuale, fare riferimento alla sezione "Controllo delle esposizioni e protezione individuale".
6.5 Altre informazioni
Non sono disponibili ulteriori informazioni.
7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO
7.1 Precauzione per la manipolazione sicura
7.1.1 Misure protettive
Assicurarsi che tutte le disposizioni in materia di strutture di gestione e stoccaggio dei prodotti infiammabili siano correttamente rispettate.
Adottare misure precauzionali contro l'elettricità statica. Assicurare la messa a terra del contenitore, dei serbatoi e delle attrezzature per la ricezione e il trasferimento. Il vapore è più pesante dell’aria. Prestare particolare attenzione all'accumulo nei pozzi e negli spazi confinati. Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici calde. Non fumare. Evitare il contatto con pelle e occhi. Non ingerire. Non respirare i vapori.
Utilizzare e conservare esclusivamente all'esterno o in un luogo ben ventilato. Evitare il contatto con il prodotto. Utilizzare appropriati dispositivi di protezione individuale, se necessario. Non utilizzare aria compressa durante le operazioni di riempimento, scarico o manipolazione. Prevenire il rischio di scivolamento. Non rilasciare nell’ambiente.
Per maggiori informazioni in merito ai dispositivi di protezione individuale e alle condizioni operative, fare riferimento agli “Scenari di Esposizione” allegati.
7.1.2 Indicazioni in materia di igiene del lavoro
Assicurarsi che siano adottate adeguate misure di pulizia (housekeeping). Il materiale contaminato non deve accumularsi nei luoghi di lavoro e non deve mai essere conservato in tasca. Tenere lontano da cibi e bevande. Evitare il contatto con la pelle. Non mangiare, bere o fumare durante l'utilizzo del prodotto. Lavare accuratamente le mani dopo la manipolazione.
7.2 Condizioni per l’ immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità
La struttura dell'area di stoccaggio, le caratteristiche dei serbatoi, le apparecchiature e le procedure operative devono essere conformi alla legislazione pertinente in ambito europeo, nazionale o locale. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi sistemi per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque in caso di perdite o sversamenti. Le attività di pulizia, ispezione e manutenzione della struttura interna dei serbatoi di stoccaggio devono essere effettuate da personale qualificato e correttamente attrezzato, così come stabilito dalla legislazione nazionale, locale, o regolamenti aziendali, previa bonifica del serbatoio. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno e il grado di infiammabilità. Conservare separato dagli agenti ossidanti. Conservare in un luogo ben ventilato.
Materiali raccomandati: acciaio dolce o acciaio inossidabile per contenitori e rivestimenti. Alcuni materiali sintetici possono non essere adatti ai contenitori o ai rivestimenti sulla base delle caratteristiche del materiale e degli usi previsti. Verificare la compatibilità dei materiali presso il produttore in relazione alle condizioni di utilizzo.
Se il prodotto è fornito in contenitori, conservarlo esclusivamente nel contenitore originale o in un contenitore adatto al tipo di prodotto.
Conservare i contenitori accuratamente chiusi e correttamente etichettati. Proteggere dalla luce del sole.
Dei vapori di idrocarburi leggeri possono accumularsi nella parte superiore dei contenitori. Ciò può causare pericolo di incendi o esplosioni. I contenitori vuoti possono contenere residui combustibili di prodotto. Non saldare, brasare, perforare, tagliare o incenerire i contenitori vuoti a meno che essi non siano stati adeguatamente bonificati.
7.3 Usi finali specifici
Vedi “Scenari di Esposizione” allegati.
8. CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE / PROTEZIONE INDIVIDUALE
8.1 Parametri di controllo
Valori limite di esposizione (componenti della miscela):
Gasolio (Diesel fuel)
ACGIH 2010:
• TLV®-TWA: 100 mg/m3
Valori limite di esposizione (contaminanti atmosferici):
Olio minerale:
ACGIH 2010:
• TLV®-TWA:
• L’esposizione deve essere mantenuta quanto più bassa possibile (olio minerale scarsamente e mediamente raffinato)
• 5 mg/m3 (olio minerale puro altamente e diversamente raffinato)
Procedure di monitoraggio: fare riferimento al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. o alle buone pratiche di igiene industriale.
DNEL (Livello Derivato di Non Effetto)
GASOLIO:
DNEL Lavoratori | DNEL Popolazione generale | |||||||
Vie di esposizione | Cronico, effetti locali | Cronico, effetti sistemici | Acuto, effetti locali | Acuto, effetti sistemici | Cronico, effetti locali | Cronico, effetti sistemici | Acuto, effetti locali | Acuto, effetti sistemici |
orale | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
dermica | Nota (a) per 13 settimane Nota (c) per esposizione cronica | 2,9 mg/kg/8 ore | Nota (a) | Nota (a) | Nota (a) per 13 settimane Nota (c) per esposizione cronica | 1,3 mg/kg/24 ore | Nota (a) | Nota (a) |
inalatoria | ota (a) | 68 mg/m3/8 ore aerosol | Nota (a) | 4300 3 mg/m /15 min | Nota (a) | 20 mg/m3/24 ore aerosol | Nota (a) | 2600 mg/m3/15 minuti |
Nota a: non è stato identificato alcun pericolo per tale via di esposizione
Nota b: gli effetti sistemici a lungo termine non comprendono effetti sulla fertilità o sullo sviluppo Nota c: nessuna informazione effetto soglia o descrittore di dose
DMEL (Livello Derivato di Effetto Minimo)
Non identificati poichè non disponibili sufficienti descrittori di dose.
PNEC(S) (Concentrazione Prevista di Non Effetto)
Consultare gli scenari di esposizione allegati.
8.2 Controlli dell’esposizione
8.2.1 Controlli tecnici idonei
Minimizzare l'esposizione a nebbie/vapori/aerosol. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno.
8.2.2 Misure di protezione individuale
(a) Protezione per occhi/ volto:
In assenza di sistemi di contenimento e in caso di rischio di contatto con occhi/volto, indossare una protezione per la testa e per il viso (visiera e/o occhiali di protezione (EN 166)).
(b) Protezione della pelle:
i) Protezione delle mani
In assenza di sistemi di contenimento e in caso di possibilità di contatto con la pelle, usare guanti con polsini alti resistenti agli idrocarburi, felpati internamente, se necessario isolati termicamente. Materiali presumibilmente adeguati: nitrile, PVC o PVA (polivinilalcol) con indice di protezione da agenti chimici almeno pari a 5 (tempo di permeazione > di 240 minuti). Usare i guanti nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dal produttore. Nel caso, fare riferimento alla norma UNI EN 374. I guanti devono essere sottoposti a periodica ispezione e sostituiti in caso di usura, perforazione o contaminazione.
ii) Altro
In caso di contanimazione degli indumenti sostituirli e pulirli immediatamente.
(c) Protezione respiratoria:
In ambienti confinati:
Utilizzare dispositivi approvati di protezione delle vie respiratorie: maschere intere dotate di cartuccia filtro di tipo A (marrone per vapori organici). Se non è possibile determinare o stimare con buona certezza i livelli di esposizione o se è possibile che si verifichi una carenza d'ossigeno, utilizzare esclusivamente un respiratore autonomo (EN 529).
In assenza di sistemi di contenimento:
Utilizzare dispositivi approvati di protezione delle vie respiratorie: maschere intere dotate di cartuccia filtro di tipo AX (marrone per vapori organici con basso punto di ebollizione).
(d) Pericoli termici: vedi precedente lettera b)
8.2.3 Controlli dell’esposizione ambientale
Non rilasciare nell'ambiente. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi sistemi per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque in caso di perdite o sversamenti.
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, non è richiesto alcun trattamento.
8.3 Altro
Per informazioni aggiuntive in merito ai dispositivi di protezione individuale e alle condizioni operative, fare riferimento agli “Scenari di Esposizione” allegati.
9. PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE
9.1 Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
a) Aspetto: liquido giallo ambrato (es. uso trazione) liquido rosso (es. uso riscaldamento Italia) liquido verde (es. Uso agricoltura Italia)
b) Odore: di petrolio
c) Soglia olfattiva: n.d.
d) pH: n.a.
e) Punto di fusione/punto di congelamento: ≤ 5°C
f) Punto di ebollizione iniziale e intervallo
di ebollizione: 150-400°C (intervallo)
g) Punto di infiammabilità: > 55 °C a 101325 Pa
h) Tasso di evaporazione: n.a.
i) Infiammabilità (solidi, gas): n.a.
j) Limiti superiore/inferiore di
infiammabilità o di esplosività: LEL 1% UEL 6%
k) Tensione di vapore: 0,4 kPa a 40°C
3
l) Densità di vapore: n.a.
m) Densità: 815-875 kg/m a 15°C
n) La solubilità/le solubilità: solubilità in acqua non applicabile poiché sostanza UVCB
o) Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua: non applicabile poichè sostanza UVCB
p) Temperatura di autoaccensione: > 225°C
2
q) Temperatura di decomposizione: n.a.
r) Viscosità: 1,5 -7,4 mm /s a 40°C (intervallo)
s) Proprietà esplosive: nessun gruppo chimico associabile alla molecola con proprietà esplosive (Rif. colonna 2, Allegato VII del REACH)
t) Proprietà ossidanti: non ossidante (sulla base della struttura chimica, la sostanza non è in grado di reagire esotermicamente con materiali combustibili. Rif. colonna 2, Allegato VII del REACH)
Si precisa che i dati sopra riportati sono riferiti al componente principale della miscela (Sostanza UVCB: Gasolio CAS 68334-30-5).
9.2 Altre informazioni
I prodotti che si riferiscono alla presente scheda hanno un contenuto di zolfo variabile tra 10 mg/kg massimo (es. uso trazione) e 1000 mg/kg massimo (es. uso riscaldamento).
I metodi di analisi delle caratteristiche sono quelli riconosciuti a livello nazionale ed internazionale riportati per lo più nelle specifiche tecniche del prodotto.
10. STABILITA’ E REATTIVITA’
10.1 Reattività
La miscela non presenta ulteriori pericoli legati alla reattività rispetto a quelli riportati nei sottotitoli successivi.
10.2 Stabilità chimica
Questa miscela è stabile in relazione alle sue proprietà intrinseche.
10.3 Possibilità di reazioni pericolose
Il contatto con forti ossidanti (quali perossidi e cromati) può causare un pericolo di incendio. Una miscela con nitrati o altri ossidanti forti (quali clorati, perclorati e ossigeno liquido) può generare una massa esplosiva. La sensibilità al calore, alla frizione e allo shock non possono essere valutate in anticipo.
10.4 Condizioni da evitare
Conservare separato dagli agenti ossidanti.
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici calde. Non fumare. Evitare la formazione di cariche elettrostatiche.
10.5 Materiali incompatibili
Forti ossidanti.
10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi
La miscela non decompone quando utilizzata per gli usi previsti.
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Si precisa che le informazioni riportate in tale sezione sono relative al principale componente della miscela (Sostanza UVCB: Gasolio CAS 68334-30-5).
11.1 Tossicocinetica, metabolismo e distribuzione
Non sono disponibili dati sulla tossicocinetica dei gasoli in vivo.
Studi sperimentali in animali hanno evidenziato un assorbimento attraverso i polmoni. Considerazioni sulle proprietà chimico-fisiche suggeriscono che gli aerosol altamente respirabili di sostanze scarsamente solubili in acqua con un log Pow più alto di zero sono assorbite in un certo grado dalle vie respiratorie. In assenza di ulteriori informazioni, si assume che il 50% della dose inalata di aerosol di gasoli è assorbita dai polmoni negli animali e nell’uomo.
Non sono disponibili dati sull’assorbimento dermico dei gasoli, comunque gli studi di tossicità ripetuta indicano che un certo assorbimento attraverso la cute è possibile. L’applicazione del modello SPINKERM indica che l’assorbimento del gasolio attraverso la cute è probabilmente basso (flusso dermico stimato: 0,0001058 mg cm-2 ora, per pelle umana). Comunque, poiché l’attendibilità di tale valore non è conosciuta, in via conservativa è assunto un completo assorbimento del gasolio attraverso la cute umana.
11.2 Informazioni tossicologiche
a) Tossicità acuta:
Via orale:
La tossicità acuta per via orale di campioni appartenenti alla categoria dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels è stata valutata in una serie di studi. Tutti gli studi hanno evidenziato una DL50 orale > 2000 mg/kg, pertanto tali risultati non conducono a nessuna classificazione ai sensi delle normative sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO (F/ M) ORALE (gavage) OECD Guideline 420 | DL50: 9 ml/ kg (M/ F) (circa 7600 mg/kg) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | American Petroleum Institute (API) 1980b |
Via Inalatoria:
Per valutare la tossicità acuta per via inalatoria dei prodotti appartenenti alla categoria dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels sono disponibili alcuni studi su ratto. Tali risultati portano alla classificazione della sostanza Xn R20 (Nocivo per inalazione) ed Acute tox. 4 H332 (Nocivo se inalato).
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO (M/ F) Miscela di aerosol e vapori OECD Guideline 403 | CL50 mg/l/4 ore: 3,6 (F) CL50 mg/l/4 ore: 5,4 (M) CL50 mg/l/4 ore: 4,1 (M/ F) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | Atlantic Richfield Company (ARCO) 1988a |
Via Cutanea:
La tossicità acuta per via orale di campioni appartenenti alla categoria dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels è stata valutata in una serie di studi. Tutti gli studi hanno evidenziato una DL50 cutanea > 2000 mg/kg, pertanto tali risultati non conducono a nessuna classificazione ai sensi delle normative sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
CONIGLIO OECD Guideline 434 | DL50>5 ml/kg (M/F) (ca > 4300 mg/kg) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | American Petroleum Institute (API) 1980b |
b) Corrosione/irritazione cutanea
Non sono disponibili studi specifici sulla corrosività di tale sostanza. Considerando le informazioni derivanti dagli studi disponibili su animali e la natura della sostanza, non è attesa alcuna azione corrosiva.
ll potenziale di irritazione cutanea di campioni appartenenti alla categoria di questo prodotto è stato testato in un gran numero di studi condotti in genere sul coniglio. Le conclusioni di tutti questi studi indicano evidenza di irritazione cutanea, pertanto la sostanza è classificata Xi R38 (Irritante per la pelle) e Skin Irrit. 2 H315 (Provoca irritazione cutanea).
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
CONIGLIO | |||
Trattamento occlusivo (su ogni animale due siti con cute intatta e 2 siti con cute abrasa) Osservazione a 24/72 ore | Irritante Punteggio medio eritema: 3,9 (su cute intatta) Punteggio medio edema: 2,96 (su cute intatta) | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 | American Petroleum Institute (API) 1980b |
OECD Guideline 404 |
c) Lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi
Il potenziale di irritazione cutanea di campioni appartenenti alla categoria di questo prodotto è stato testato in un gran numero di studi condotti in genere sul coniglio. Le conclusioni di questi studi indicano un’assenza di irritazione significativa sugli occhi, pertanto la sostanza non è classificata irritante per gli occhi nell'ambito della normativa sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
CONIGLIO Osservazione a 24/48/72 ore OECD Guideline 405 | Non irritante | Studio chiave | |
Punteggio medio cornea: 0 Punteggio medio iride: 0 | Affidabile senza restrizioni | American Petroleum Institute (API) 1980b | |
Punteggio medio congiuntiva: 0 | CAS 00000-00-0 |
d) Sensibilizzazione respiratoria o cutanea
Sensibilizzazione respiratoria:
Informazioni non disponibili. Questo endpoint non è un requisito REACH.
Sensibilizzazione cutanea:
Sono stati condotti numerosi studi di sensibilizzazione cutanea sui campioni appartenenti alla categoria dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels. I risultati ottenuti da questi studi indicano l'assenza di potenziale di sensibilizzazione cutanea, non è pertanto necessaria nessuna classificazione della sostanza nell'ambito della normativa sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
PORCELLINO D’INDIA Xxxxxxx test Guideline 406 | Non sensibilizzante | Studio di supporto Affidabile senza restrizioni CAS 00000-00-0 | Atlantic Richfield Company (ARCO) 1990d |
e) Mutagenicità delle cellule germinali
Il potenziale mutageno di campioni appartenenti alla categoria dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels è stata ampiamente studiata in una serie di test in vivo e in vitro. La maggior parte degli studi non hanno mostrato prove coerenti di attività mutagena, pertanto non è assegnata nessuna classificazione prevista dalla normativa sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
In vitro gene mutation (Test di Ames) in Salmonella thyphimurium TA 98 Dosi: 0, 1, 3, 5, 7, 10, 15, 20, 25, 40, 50, 60 µl/piastra | Positivo | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 | Xxxxxxxxx, G., Xxxxxx, H., Xxxxxx-Xxxxxxx, R. (1991) |
OECD Guideline 471 | |||
In vivo chromosome aberration | |||
RATTO (M/ F) Somministrazione: Intraperitoneale | Negativo | Studio chiave Affidabile senza restrizioni CAS 00000-00-0 | American Petroleum Institute (API) 1985a |
Dosi: 300, 1000, 3000 mg/kg | |||
OECD Guideline 475 |
f) Cancerogenicità
I gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels esibiscono vari livelli di attività nei saggi di cancerogenicità, alcuni componenti sono risultati avere un basso potenziale carcinogeno, mentre altri un potenziale marcato. L’attività carcinogena è stata riscontrata sempre in presenza di irritazione dermica. Comunque, tenuto conto della dubbia adeguatezza degli studi su idrocarburi policiclici aromatici e degli alti livelli di fenantrene e pirene in alcuni campioni testati negli studi chiave, non si può escludere un meccanismo genotossico da parte dei gasoli VGOs/HGOs/Distillate Fuels . Pertanto tale sostanza UVCB è classificata in accordo alle normative europee Carc. Cat. 3; R40 e Carc.2; H351.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
TOPO (maschi) Via di esposizione: Dermica Dosi: 25 µl Esposizione metà della vita (3 volte a settimana) Lungo il corso dello studio erano effettuate indagini sui tumori cutanei. Alla fine dello studio gli animali erano osservati anche per i tumori interni. | E’ stato riscontrato sviluppo di tumori della cute. | Studio chiave Affidabile con restrizioni | Biles, R.W., Xxxxx, R.H., Xxxxx, S.C., Xxxxx, R.A., XxXxxx, L.R. (1988) |
g) Tossicità per la riproduzione
Tossicità per la riproduzione:
Ad oggi non sono disponibili sufficienti studi per determinare l’impatto dei gasoli sulla fertilità umana. Pertanto non è possibile assegnare una classificazione ai sensi delle normative sulle sostanze. Comunque in ambito della Registrazione ai sensi del regolamento Reach è stata effettuata una proposta di sperimentazione per uno studio sulla fertilità su due generazioni.
Tossicità sullo sviluppo/teratogenesi:
Gli studi sullo sviluppo hanno rilevato effetti positivi solamente a dosi che hanno provocato anche tossicità materna. Non è pertanto necessaria nessuna classificazione della sostanza nell'ambito della normativa sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO | |||
Via di esposizione: Inalazione (vapori) Dosi: 0, 101,8, 401,5 ppm Esposizione: 10 giorni (dal 6° al 15° giorno di gestazione) (6 ore al giorno) | NOAEC (tossicità materna): 401,5 ppm (effetti complessivi) NOAEC (tossicità sullo sviluppo): 401,5 ppm (effetti complessivi) | Studio chiave Affidabile senza restrizioni CAS 00000-00-0 | American Petroleum Institute (API) 1979a |
OECD Guideline 414 |
h) Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) - esposizione singola:
Non sono disponibili informazioni.
3
i) Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) - esposizione ripetuta:
Sono stati condotti alcuni studi di tossicità dose ripetuta su animali. E’ stato individuato un NOAEC di 1710 mg/m per la via inalatoria e un NOAEL di 30 mg/kg/giorno per la via di esposizione dermica, associato ad effetti fegato e timo. Sulla base dei risultati ottenuti la sostanza è stata classificata STOT Rep.Exp.2 H373 ai sensi del Regolamento CLP.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Si precisa che per la via di esposizione orale non è presente nessuna informazione nel dossier di registrazione (non è necessario effettuare studi di tossicità ripetuta per via orale, in quanto le principali vie di esposizione per l’uomo sono la dermica e l’inalatoria – rif. colonna 2, Annesso IX del regolamento Reach).
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
Inalazione | |||
RATTO | NOAEC: >1,71 mg/l effetti sistemici (maschi/ femmine) NOAEC: 0,88 mg/l effetti xxxxxx (xxxx xxxxxxx) (xxxxxx/ xxxxxxx) | ||
(X/X) Xxxxxxxxxx (xxxxxxx) Esposizione: 13 settimane (sub- cronico) | Studio chiave Affidabile con restrizioni | Lock, S., Xxxxxx, X. Xxxxxxxx, X., Xxxxxxxxx, K. (1984) | |
OECD Guideline 413 | |||
Cutanea | |||
RATTO | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 | ||
(M/F) Esposizione: subacuta | XXXX (effetti sistemici): 0,5 ml/kg (M/ F) XXXX (effetti locali: irritazione dermica): 0,0001 ml/kg (M/ F) | Atlantic Richfield Company (ARCO) 1992e | |
OECD Guideline 410 | |||
RATTO | |||
(M/F) | |||
Esposizione: subcronica (continua per 13 settimane (5/7 giorni)) Dosi: 30, 125, e 500 mg/kg/giorno | NOAEL (segni clinici, effetti sul peso corporeo, effetti ematologici effetti su chimica clinica, effetti sul peso degli organi): 30 mg/kg/giorno (M/ F) | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 | Mobil 1989a |
OECD Guideline 411 |
2
j) Pericolo di aspirazione:
Poiché i gasoli hanno una viscosità < 7 mm /s a 40°C è possibile che si verifichi l’aspirazione dell prodotto nei polmoni secondo i criteri di classificazione di cui all’Allegato VI della Direttiva 67/548/CEE modificato dalla Direttiva 2006/121/CE e secondo i criteri di cui all’Allegato I parte 3 del Regolamento 1272/2008.
Pertanto tale prodotto è classificato Xn R65 (Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione) e Asp. Tox. 1 H304 (Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie).
Altre informazioni
Non sono disponibili ulteriori informazioni.
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Si precisa che le informazioni riportate in tale sezione sono relative al componente della miscela (Sostanza UVCB: Gasolio CAS 68334-30-5).
Sulla base delle informazioni ecologiche sotto riportate, alla tossicità dei pesci degli invertebrati ed alghe ed in base ai criteri indicati dalle normative sulle sostanze pericolose, il gasolio è classificato pericolosa per l’ambiente N; R51/53, H411 (Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata).
12.1 Tossicità
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Endpoint | Risultato | Commenti |
Tossicità acquatica | ||
Breve termine Invertebrati Daphnia magna | EL50 48/ore: 68 mg/x XXXX 48/ore: 46 mg/l | Studio chiave Affidabile senza restrizioni CAS 00000-00-0 OECD Guideline 202 Girling A and Xxxx, B (1996b) |
Lungo termine Invertebrati Daphnia magna | XXXX 21/giorni : 0,2 mg/l | Studio chiave Affidabile con restrizioni QSAR Xxxxxx, et Al.(20010b) |
Breve termine Alghe Raphidocelis subcapitata | ErL50 72/ore: 22 mg/x XXXX 72/ore: 1 mg/l | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 OECD Guideline 201 Girling, A and Cann, B 1996 |
Breve termine Pesce Oncorhynchus mykiss | LL50 96/ore: 21 mg/x XXXX 96/ore: 10 mg/l | Studio chiave Affidabile con restrizioni CAS 00000-00-0 ECD 203 (Fish Acute Toxicity Test) Girling A and Cann, B (1996b) |
Lungo termine Pesce Oncorhynchus mykiss | NOEL 14 giorni: 0,083 mg/l | Studio chiave Affidabile con restrizioni QSAR; Xxxxxx, et Al.(20010b) |
12.2 Persistenza e degradabilità
Degradabilità abiotica:
Idrolisi: i gasoli sono resistenti all'idrolisi a causa della mancanza di un gruppo funzionale che è idroliticamente reattivo. Pertanto, questo processo non contribuirà a una perdita misurabile dii degradazione della sostanza nell'ambiente.
Fotolisi in aria: endpoint non richiesto dal REACH.
Fotolisi in acqua e suolo: endpoint non richiesto dal REACH.
Degradabilità biotica:
Acqua/sedimenti/suolo: i test standard per questo endpoint non sono applicabili alla sostanze UVCB.
12.3 Potenziale di bioaccumulo
I test standard per questo endpoint non sono applicabili alle sostanze UVCB.
12.4 Mobilità nel suolo
Assorbimento Koc: i test standard per questo endpoint non sono applicabili alla sostanze UVCB.
12.5 Risultati della valutazione PBT e vPvB
Comparazione con i criteri dell’Allegato XIII del Regolamento REACH:
Valutazione della persistenza: alcune strutture di idrocarburi contenuti in questa categoria presentano caratteristiche di P (Persistent) o vP (very Persistent).
Valutazione del potenziale di bioaccumulo: la struttura della maggior parte degli idrocarburi contenuti in questa categoria NON presentano caratteristiche di vB (very Bioaccumulative) tuttavia alcuni componenti presentano caratteristiche di B (Bioaccumulative).
Valutazione della tossicità: per le strutture che hanno mostrato caratteristiche di P e B è stata valutata la tossicità ma nessun componente rilevante soddisfa i criteri di tossicità ad eccezione dell’antracene il quale è stato confermato un PBT (Persistent, Bioaccumulative, Toxic). Poiché l’antracene è presente in concentrazioni < 0,1% il prodotto non è PBT/vPvB.
12.6 Altri effetti avversi
Non presenti.
13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti
Non scaricare sul terreno né in fognature, cunicoli o corsi d'acqua.
Per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal prodotto, inclusi i contenitori vuoti non bonificati, attenersi al D.Lgs. 152/06 ed s.m.i.
Codice Catalogo Europeo dei Rifiuti: 13 07 01 - 13 07 03 (Ref: 2001/118/CE e Dir. Min. Ambiente 9/04/2002) (il codice indicato è solo un’indicazione generale, basata sulla composizione originale del prodotto e sugli usi previsti).
L’utilizzatore (produttore del rifiuto) ha la responsabilità di scegliere il codice più adeguato sulla base dell’uso effettivo del prodotto, eventuali alterazioni e contaminazioni. Il prodotto come tale non contiene composti alogenati.
Smaltimento dei contenitori: Non disperdere i contenitori nell'ambiente. Smaltire secondo le norme vigenti locali. Non forare, tagliare, smerigliare, saldare, brasare, bruciare o incenerire i contenitori o i fusti vuoti non bonificati.
14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
14.1 Numero ONU:
UN 1202
14.2 Nome di spedizione ONU:
Italiano: GASOLIO/CARBURANTE DIESEL/ GASOLIO DA RISCALDAMENTO
Inglese: GAS OIL/DIESEL FUEL/HEATING OIL, LIGHT
14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto:
Trasporto stradale/ferroviario (ADR/RID): CLASSE 3, CODICE DI CLASSIFICAZIONE F1
Trasporto marittimo (IMDG): CLASSE 3
Trasporto aereo (ICAO): CLASSE 3
Rischi secondari: -
14.4 Gruppi di imballaggio:
Gruppo: III
14.5 Pericoli per l’ambiente:
Secondo i regolamenti tipo dell’ONU: Pericoloso per l’ambiente Secondo il codice IMDG: Marine Pollutant
Secondo l’ADN, solo in cisterna: -
14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori:
Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere eseguito da personale che abbia ricevuto la necessaria formazione prevista dai pertinenti regolamenti modali concernenti il trasporto di merci pericolose.
Durante il carico e lo scarico applicare le misure di protezione individuale prescritte dalla sezione 8.2.2 della presente scheda.
Marcatura ed etichettatura (tranne imballaggi in esenzione): ETICHETTA DI PERICOLO N. 3
+ MARCHIO DI PERICOLOSITA’ AMBIENTALE
Numero d’identificazione del pericolo (ADR, in cisterne): 30
Codice di restrizione in galleria (ADR): (D/E)
Misure di emergenza a bordo nave (IMDG): EmS F-E, S-E Misure di emergenza in caso di incidente aereo (ICAO): ERG Code 3L Merce ad alto rischio (security): NO
14.7 Trasporto rinfuse secondo Allegato II di MARPOL 73/78 e codice IBC
Se si intende effettuare il trasporto alla rinfusa attenersi all’ Allegato II MARPOL 73/78 ed al codice IBC ove applicabili.
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
15.1 Norme e legislazione su salute, sicurezza ed ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
Autorizzazione ai sensi del Regolamento REACH (Regolamento CE n. 1907/2006 ed s.m.i.):
prodotto non presente nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) candidate all’autorizzazione.
Restrizioni all’uso ai sensi del Regolamento REACH (Regolamento CE n. 1907/2006 ed s.m.i.):
Sostanza NON soggetta a Restrizioni ai sensi del Titolo VIII ( Allegato XVII, Appendice 2).
Altre normative EU e recepimenti nazionali:
Categoria Seveso (Dir. 96/82/CE e Dir 105/2003/CE e D.Lgs 334/99 e s.m.i.): Allegato I parte 1. Agente chimico pericoloso ai sensi del Titolo IX (recepimento Dir. 98/24/CE) del D.Lgs 81/08 e s.m.i. Per lo smaltimento dei rifiuti Fare riferimento al D. Lgs 152/06 e s.m.i.
15.2 Valutazione della sicurezza chimica
E’ stata effettuata una valutazione sulla sicurezza chimica.
16. ALTRE INFORMAZIONI Elenco delle frasi pertinenti:
Queste frasi sono esposte per informazione e non sono necessariamente corrispondenti alla classificazione del prodotto.
Frasi R
R20: Nocivo per inalazione R38: Irritante per la pelle
R40: Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti
R65: Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione
R51/53: Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
Indicazioni di pericolo H
H226: Liquido e vapori infiammabili
H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H315: Provoca irritazione cutanea
H351: Sospettato di provocare il cancro
H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Indicazioni sulla formazione:
Formare in maniera adeguata i lavoratori potenzialmente esposti a tale sostanza sulla base dei contenuti della presente scheda di sicurezza.
Principali riferimenti bibliografici e fonti di dati:
Dossier di Registrazione.
Legenda delle abbreviazioni e acronimi:
ACGIH | = | American Conference of Governmental Industrial Hygienists |
CSR | = | Relazione sulla Sicurezza Chimica |
DNEL | = | Livello Derivato di Non Effetto |
DMEL | = | Livello Derivato di Effetto Minimo |
EC50 | = | Concentrazione effettiva mediana |
IC50 | = | Concentrazione di inibizione, 50% |
Klimisch | = | Criterio di valutazione per l’affidabilità (reliability) del metodo utilizzato |
LC50 | = | Concentrazione letale, 50% |
LD50 | = | Dose letale media |
PNEC | = | Concentrazione Prevista di Non Effetto |
n.a. | = | non applicabile |
n.d. | = | non disponibile |
PBT | = | Sostanza Persistente, Bioaccumulabile e Tossica |
SNC | = | Sistema nervoso centrale |
STOT | = | Tossicità specifica per organi bersaglio |
(STOT) RE | = | Esposizione ripetuta |
(STOT) SE | = | Esposizione singola |
TLV®TWA | = | Valore limite di soglia – media ponderata nel tempo |
TLV®STEL | = | Valore limite di soglia – limite per breve tempo di esposizione |
UVCB | = | sostanza dalla composizione non conosciuta e variabile (substances of Unknown or Variable |
composition) | ||
vPvB | = | molto Persistente e molto Bioaccumulabile |
P | = | Persistente |
vP | = | molto Persistente |
B | = | Bioaccumulabile |
vB | = | molto Bioaccumulabile |
PBT | = | Persistente, Bioaccumulabile, Tossico |
nota H = La classificazione e l’etichettatura indicate per questa sostanza concernono la proprietà o le proprietà pericolose specificate dall’indicazione o dalle indicazioni di pericolo in combinazione con la classe o le classi di pericolo e la categoria o le categorie indicate. Le disposizioni dell’articolo 4 relative a fabbricanti, importatori o utilizzatori a valle di questa sostanza si applicano a tutte le altre classi e categorie di pericolo. Per le classi di pericolo per le quali la via di esposizione o la natura degli effetti determina una differenziazione della classificazione della classe di pericolo, il fabbricante, l'importatore o l'utilizzatore a valle sono tenuti a prendere in considerazione le vie di esposizione o la natura degli effetti non ancora considerate.
nota N = La classificazione come cancerogeno non è necessaria se si conosce l'intero iter di raffinazione e si può dimostrare che la sostanza da cui il prodotto è derivato non è cancerogena. La presente nota si applica soltanto a talune sostanze composte derivate dal petrolio contenute nella parte 3 del Regolamento CLP.
Data compilazione 01/12/2010
Data revisione 01/12/2010 Versione N°0
Motivo revisione Aggiornamento ai sensi dell’Allegato I del Regolamento UE453/2010
ALLEGATO 1
SCENARI DI ESPOSIZIONE
Relativi al componente Gasolio
Nome d’uso identificato | Settore | Settore d’uso SU | Categoria dei processi PROC | Categoria a rilascio nell’ambiente ERC | Categoria secifica a rilascio ambientale spERC |
01a- Distribuzione della sostanza (GEST1A_I) | Industriale (G26) | 3 | 1, 2, 3, 4, 8a, 8b, 9, 15 | 1,2,3,4,5,6a,6b,6c,6d, 7 | ESVOC SpERC 1.1b.v1 |
02- Formulazione e (re)imballaggio delle sostanze e delle miscele (GEST2_I) | Industriale (G26) | 3, 10 | 1, 2, 3, 4, 5, 8a, 8b, 9, 14 15 | 2 | ESVOC SpERC 2.2.v1 |
12a-Utilizzo come carburante/combus tibile (GEST12_I): Industriale (G26) | Industriale (G26) | 3 | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 | 7 | ESVOC SpERC 7.12a.v1 |
12b- Utilizzo come | |||||
carburante/combus tibile (GEST12_I) | Professionale (G27) | 22 | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 | 9a,9b | ESVOC SpERC 9.12b.v1 |
Professionale (G27) | |||||
12c- Utilizzo come | |||||
carburante/combus tibile (GEST12_I) | Consumatore (G28) | 21 | 13 | 9a,9b | ESVOC SpERC 9.12c.v1 |
Consumatori (G28) |
Indice
1. Distribuzione di Gasolio – Industriale 25
2. Formulazione e (Re)imballaggio di Gasolio – Industriale 28
3. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Industriale 31
4. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Professionale 34
5. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Consumatore 37
1. Distribuzione di Gasolio – Industriale
Sezione 1 - Scenario di esposizione Gasolio R20, R38, R40, R65, R51/53 | |
Titolo | |
Fabbricazione della Sostanza | |
Descrizione Utilizzo | |
Settore di utilizzo | 3 |
Elaborazione delle Categorie | 1, 2, 3, 4, 8a, 8b, 9, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 1, 2, 3, 4, 5, 6a, 6b, 6c, 6d, 7 |
Categorie di Rilascio in Ambiente Specifico | ESVOC SpERC 1.1b.v1 |
Processi, incarichi, attività ricoperte | |
Carico di sostanze sfuse (su imbarcazioni/chiatte, carri cisterna su ruota o rotaia e IBC) e confezionamento (compresi fusti e piccoli contenitori) della sostanza, comprendendo il campionamento, lo stoccaggio, lo scarico, la manutenzione e le attività di laboratorio associate. | |
Metodo di valutazione | |
Vedere Sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore < 0,5 kPa in condizioni standard(OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13 ) |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato)(G2) |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato(G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo. (G1). |
Scenari di esposizione | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali applicabili a tutte le attività(CS135) | Controllare l'esposizione potenziale tramite l'adozione di adeguate misure quali sistemi chiusi o sotto contenimento, impianti correttamenti progettati e sottoposti a regolare manutenzione, e il mantenimento di un corretto standard di ventilazione generale. Drenare i sistemi e le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Drenare e spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione.Ove esiste la possibilità di esposizione: garantire che il personale sia adeguatamente informato sulla natura dell'esposizione e sulle azioni di base da compiere per limitare le esposizioni; garantire che siano a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale; eliminare immediatamente le fuoriuscite e smaltire i rifiuti conformemente alle disposizioni di legge; monitorare l'efficacia delle misure di controllo; considerare l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria; individuare e applicare misure correttive.(G25) |
Misure generali (agenti irritanti per la pelle)(G19) | Evitare il contatto diretto del prodotto con la pelle. Identificare potenziali aree di contatto indiretto con la pelle. Indossare guanti di protezione (testati secondo lo standard EN374) se esiste la probabilità che la sostanza entri in contatto con le mani. Eliminare le contaminazioni/fuoriuscite non appena esse si verifichino. Rimuovere immediatamente qualsiasi contaminazione con la pelle. Fornire una formazione di base al personale mirata alla prevenzione/limitazione delle esposizioni e notificare l'insorgenza di eventuali problemi dermatologici. (E3) |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso(E47) |
Esposizioni generali (sistemi aperti) (CS16) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374.(PPE15) | |
Campionamento durante il processo (CS2) | Non sono state identificate ulteriori misure specifiche(EI20) | |
Attività di laboratorio (CS36) | Non sono state identificate ulteriori misure specifiche(EI20) | |
Carico e scarico chiuso di prodotti sfusi(CS501) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso(E47). Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374.(PPE15) | |
Carico e scarico aperto di prodotti sfusi(CS503) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374.(PPE15) | |
Riempimento fusti e piccoli contenitori(CS6) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374.(PPE15) | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature(CS39) | Drenare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E65) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Stoccaggio(CS67) | . Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso(E84) | |
Sezione 2.2 | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB. (PrC3) Prevalentemente idrofoba. (PrC4a) | ||
Amounts used | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 2.8e7 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 0.002 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 5.6e4 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 1.9e5 | |
Frequenza e durata utilizzo | ||
Rilascio continuo.(FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 | |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC4) | 1.0e-3 | |
Frazione liberata nelle acque di scarico dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC5) | 1.0e-6 | |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC6) | 0.0001 | |
Condizioni tecniche e misure a livello di processo (fonte) di prevenzione del rilascio | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo(TCS1)]. | ||
Condizioni e misure tecniche sul posto per ridurre o limitare degli scarichi, le emissioni aeree e le fughe | ||
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione.(TCR1j) Prevenire il rilascio di sostanze non dissolte o recuperarle dalle acque reflue.(TCR14) Nessun trattamento delle acque di scarico richiesto.(TCR6). | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | 90 | |
Trattare le acque di scarico in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 0 | |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque di scarico, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0 |
Organizzazione misurazioni di prevenzione fughe in sito | |
Impedire lo scarico di sostanza insolubile si o recuperare dalle acque di scarico [OMS1]. Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali.(OMS2) I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati.(OMS3). | |
Condizioni e misure relativa al piano municipale di recupero | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque di scarico per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 94.1 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque di scarico, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 94.1 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarico (kg/g) (STP6). | 2.9e6 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d): (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno degli scarti | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile.(ETW3) | |
Condizioni e misure relative al trattamento recupero degli scarti | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile. (ERW1) | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA(G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk. (EE2)]. | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 2 (G22). Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente.(G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti irritanti per la pelle.(G32). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute.(G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio.(G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito.(DSU1) L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione.(DSU2) L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione.(DSU3) |
2. Formulazione e (Re)imballaggio di Gasolio – Industriale
Sezione 1 - Scenario di esposizione Gasolio R20, R38, R40, R65, R51/53 | |
Titolo | |
Formulazione e (Re)Imballaggio della Sostanza e miscela | |
Descrizione Utilizzo | |
Settore di utilizzo | 3,10 |
Elaborazione delle Categorie | 1, 2, 3, 4, 5, 8a, 8b, 9, 14, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 2 |
Categorie di Rilascio in Ambiente Specifico | ESVOC SpERC 2.2.v1 |
Processi, incarichi, attività ricoperte | |
Formulazione, imballaggio e re-imballaggio della sostanza e le sue miscele in batch o in continuo operazioni, compreso lo stoccaggio, il trasferimento dei materiali, la miscelazione, compressione, compressione, pallettizzazione, estrusione, confezionamento in grande e piccola scala, la manutenzione, il campionamento e le attività di laboratorio associate | |
Metodo di valutazione | |
Vedere Sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore < 0,5 kPa in condizioni standard(OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13 ) |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato)(G2) |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato(G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo. (G1). |
Scenari di esposizione | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali applicabili a tutte le attività(CS135) | Controllare l'esposizione potenziale tramite l'adozione di adeguate misure quali sistemi chiusi o sotto contenimento, impianti correttamenti progettati e sottoposti a regolare manutenzione, e il mantenimento di un corretto standard di ventilazione generale. Drenare i sistemi e le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Drenare e spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione.Ove esiste la possibilità di esposizione: garantire che il personale sia adeguatamente informato sulla natura dell'esposizione e sulle azioni di base da compiere per limitare le esposizioni; garantire che siano a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale; eliminare immediatamente le fuoriuscite e smaltire i rifiuti conformemente alle disposizioni di legge; monitorare l'efficacia delle misure di controllo; considerare l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria; individuare e applicare misure correttive. (G25) |
Misure generali (agenti irritanti per la pelle)(G19) | Evitare il contatto diretto del prodotto con la pelle. Identificare potenziali aree di contatto indiretto con la pelle. Indossare guanti di protezione (testati secondo lo standard EN374) se esiste la probabilità che la sostanza entri in contatto con le mani. Eliminare le contaminazioni/fuoriuscite non appena esse si verifichino. Rimuovere immediatamente qualsiasi contaminazione con la pelle. Fornire una formazione di base al personale mirata alla prevenzione/limitazione delle esposizioni e notificare l'insorgenza di eventuali problemi dermatologici. (E3) |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso(E47) |
Esposizioni generali (sistemi aperti) (CS16) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374.(PPE15) |
Campionamento durante il processo (CS2) | Non sono state identificate ulteriori misure specifiche(EI20) | |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Utilizzare pompe per fusti o prestare particolare attenzione durante le operazioni di versamento dai contenitori (E64. Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Trasferimento prodotti sfusi (CS14) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47) Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) | |
Operazioni di miscelazione (sistemi aperti) (CS30) | Provvedere una ventilazione ad estrazione presso i punti in cui si verificano emissioni (E54) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Produzione o preparazione di articoli tramite pastigliazione, compressione, estrusione o pellettizzazione (CS100) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) | |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) | |
Attività di laboratorio (CS36) | Non sono state identificate ulteriori misure specifiche (EI20) | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E65) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Stoccaggio (CS67) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84) | |
Sezione 2.2 | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB.(PrC3) Prevalentemente idrofoba.(PrC4a) | ||
Amounts used | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 2.8e7 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 0.0011 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 3.0e4 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 1.0e5 | |
Frequenza e durata utilizzo | ||
Rilascio continuo.(FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 | |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione rilasciata in aria dal processo (dopo l'applicazione delle tipiche misure di gestione del rischio, conformemente alle prescrizioni della Direttiva UE in materia di Emissioni dei Solventi): (OOC11) | 1.0e-2 | |
Frazione liberata nelle acque di scarico dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC5) | 2.0e-5 | |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC6) | 0.0001 | |
Condizioni tecniche e misure a livello di processo (fonte) di prevenzione del rilascio | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo(TCS1). | ||
Condizioni e misure tecniche sul posto per ridurre o limitare degli scarichi, le emissioni aeree e le fughe | ||
Il rischio legato a un'esposizione ambientale è indotto dal compartimento sedimenti di acqua dolce. (TCR1b) Prevenire il rilascio di sostanze non dissolte o recuperarle dalle acque reflue.(TCR14) In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, non è richiesto alcun trattamento. (TCR9) | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | 0 |
Trattare le acque di scarico in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 59.9 |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque di scarico, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0 |
Organizzazione delle misure per prevenire le fughe dal sito | |
Impedire lo scarico di sostanza insolubile si o recuperare dalle acque di scarico [OMS1]. Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali.(OMS2) I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati.(OMS3). | |
Condizioni e misure relativa al piano municipale di recupero | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque di scarico per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 94.1 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque di scarico, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 94.1 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarico (kg/g) (STP6). | 6.8e5 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d): (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno degli scarti | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile.(ETW3) | |
Condizioni e misure relative al trattamento recupero degli scarti | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile. (ERW1) | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA(G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk. (EE2)]. | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 2 (G22). Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente.(G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti irritanti per la pelle.(G32). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute.(G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio.(G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito.(DSU1) L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione.(DSU2) L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione.(DSU3) |
3. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Industriale
Sezione 1 - Scenario di Esposizione Gasolio R20, R38, R40, R65, R51/53 | |
Titolo | |
Uso come carburante/combustibile | |
Descrizione Utilizzo | |
Settore di utilizzo | 3 |
Elaborazione delle Categorie | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 7 |
Categorie di Rilascio in Ambiente Specifico | ESVOC SpERC 7.12a.v1 |
Processi, incarichi, attività ricoperte | |
Riguarda l'uso come carburante/combustibile (o additivi del carburante/combustibile e componenti additivo) e comprende le attività connesse con il suo trasferimento, uso, manutenzione delle attrezzature e la gestione dei rifiuti. | |
Metodo di valutazione | |
Vedere Sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore < 0,5 kPa in condizioni standard(OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13 ) |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato)(G2) |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato(G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo. (G1). |
Scenari di esposizione | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali applicabili a tutte le attività(CS135) | Controllare l'esposizione potenziale tramite l'adozione di adeguate misure quali sistemi chiusi o sotto contenimento, impianti correttamente progettati e sottoposti a regolare manutenzione, e il mantenimento di un corretto standard di ventilazione generale. Drenare i sistemi e le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Drenare e spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: garantire che il personale sia adeguatamente informato sulla natura dell'esposizione e sulle azioni di base da compiere per limitare le esposizioni; garantire che siano a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale; eliminare immediatamente le fuoriuscite e smaltire i rifiuti conformemente alle disposizioni di legge; monitorare l'efficacia delle misure di controllo; considerare l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria; individuare e applicare misure correttive. (G25) |
Misure generali (agenti irritanti per la pelle)(G19) | Evitare il contatto diretto del prodotto con la pelle. Identificare potenziali aree di contatto indiretto con la pelle. Indossare guanti di protezione (testati secondo lo standard EN374) se esiste la probabilità che la sostanza entri in contatto con le mani. Eliminare le contaminazioni/fuoriuscite non appena esse si verifichino. Rimuovere immediatamente qualsiasi contaminazione con la pelle. Fornire una formazione di base al personale mirata alla prevenzione/limitazione delle esposizioni e notificare l'insorgenza di eventuali problemi dermatologici. (E3) |
Trasferimento prodotti sfusi (CS14) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) |
L'uso come carburante/combustibile | Non sono state identificate ulteriori misure specifiche (EI20) |
(sistemi chiusi) (CS107) | ||
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E65) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Stoccaggio (CS67) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84) | |
Sezione 2.2 | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB.(PrC3) Prevalentemente idrofoba.(PrC4a) | ||
Amounts used | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 4.5e6 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 0.34 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 1.5e6 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 5.0e6 | |
Frequenza e durata utilizzo | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 | |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC4) | 5.0e-3 | |
Frazione liberata nelle acque di scarico dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC5) | 0.00001 | |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC6) | 0 | |
Condizioni tecniche e misure a livello di processo (fonte) di prevenzione del rilascio | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1) | ||
Condizioni e misure tecniche sul posto per ridurre o limitare degli scarichi, le emissioni aeree e le fughe | ||
Il rischio legato a un'esposizione ambientale è indotto dal compartimento sedimenti di acqua dolce. (TCR1b) In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, non è richiesto alcun trattamento. (TCR9) | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | 95 | |
Trattare le acque di scarto in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 97.7 | |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque di scarico, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 60.4 | |
Organizzazione misurazioni di prevenzione fughe in sito | ||
Impedire lo scarico di sostanza insolubile si o recuperare dalle acque di scarico [OMS1]. Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali.(OMS2) I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati.(OMS3) | ||
Condizioni e misure relativa al piano municipale di recupero | ||
Rimozione stimata della sostanza delle acque di scarico per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 94.1 | |
Efficacia totale della rimozione dalle acque di scarico, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 97.7 | |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarto (kg/g) (STP6). | 5.0e6 | |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d): (STP5) | 2000 | |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno degli scarti | ||
Le emissioni della combustione sono disciplinate dalle misure di controllo vigenti. (ETW1) Le emissioni alla combustione sono prese in considerazione nella valutazione di impatto a livello regionale. (ETW2) |
Condizioni e misure relative al trattamento recupero degli scarti |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile. (ERW1) |
Sezione 3 Stima delle esposizioni |
3.1 Salute |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA(G21). |
3.2 Ambiente |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk. (EE2) |
Sezione 4 |
4.1 Salute |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 2 (G22). Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente.(G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti irritanti per la pelle.(G32). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute.(G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio.(G37). |
4.2 Ambiente |
4. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Professionale
Sezione 1 | |
Titolo | |
Uso come carburante/combustibile | |
Descrizione Utilizzo | |
Settore di utilizzo | 22 |
Elaborazione delle Categorie | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 9a, 9b |
Categorie di Rilascio in Ambiente Specifico | ESVOC SpERC 9.12b.v1 |
Processi, incarichi, attività ricoperte | |
Riguarda l'uso come carburante/combustibile (o additivi del carburante/combustibile e componenti additivo) e comprende le attività connesse con il suo trasferimento, uso, manutenzione delle attrezzature e la gestione dei rifiuti. | |
Metodo di valutazione | |
Vedere Sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore < 0,5 kPa in condizioni standard(OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13 ) |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato)(G2) |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato(G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo. (G1). |
Scenari di esposizione | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali applicabili a tutte le attività(CS135) | Controllare l'esposizione potenziale tramite l'adozione di adeguate misure quali sistemi chiusi o sotto contenimento, impianti correttamente progettati e sottoposti a regolare manutenzione, e il mantenimento di un corretto standard di ventilazione generale. Drenare i sistemi e le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Drenare e spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: garantire che il personale sia adeguatamente informato sulla natura dell'esposizione e sulle azioni di base da compiere per limitare le esposizioni; garantire che siano a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale; eliminare immediatamente le fuoriuscite e smaltire i rifiuti conformemente alle disposizioni di legge; monitorare l'efficacia delle misure di controllo; considerare l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria; individuare e applicare misure correttive. (G25) |
Misure generali (agenti irritanti per la pelle)(G19) | Evitare il contatto diretto del prodotto con la pelle. Identificare potenziali aree di contatto indiretto con la pelle. Indossare guanti di protezione (testati secondo lo standard EN374) se esiste la probabilità che la sostanza entri in contatto con le mani. Eliminare le contaminazioni/fuoriuscite non appena esse si verifichino. Rimuovere immediatamente qualsiasi contaminazione con la pelle. Fornire una formazione di base al personale mirata alla prevenzione/limitazione delle esposizioni e notificare l'insorgenza di eventuali problemi dermatologici. (E3) |
Trasferimento prodotti sfusi (CS14) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Utilizzare pompe per fusti o prestare particolare attenzione durante le operazioni di versamento dai contenitori (E64) Indossare guanti di protezione conformi allo standard |
EN374. (PPE15) | ||
Rifornimento (CS507) | Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374. (PPE15) | |
Uso come carburante/combustibile (sistemi chiusi) (CS107) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11) Assicurarsi che l'operazione sia effettuata all'esterno (E69) | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E65) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Stoccaggio (CS67) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84) | |
Sezione 2.2 | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB.(PrC3) Prevalentemente idrofoba.(PrC4a) | ||
Amounts used | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 6.7e6 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 0.0005 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 3.3e3 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 9.2e3 | |
Frequenza e durata utilizzo | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 365 | |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC4) | 1.0e-4 | |
Frazione liberata nelle acque di scarico dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC5) | 0.00001 | |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC6) | 0.00001 | |
Condizioni tecniche e misure a livello di processo (fonte) di prevenzione del rilascio | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1) | ||
Condizioni e misure tecniche sul posto per ridurre o limitare degli scarichi, le emissioni aeree e le fughe | ||
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione. (TCR1j) Nessun trattamento delle acque di scarto richiesto. (TCR6) | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | N/A | |
Trattare le acque di scarto in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 0 | |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque di scarico, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0 | |
Organizzazione misurazioni di prevenzione fughe in sito | ||
Impedire lo scarico di sostanza insolubile si o recuperare dalle acque di scarico [OMS1]. Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali.(OMS2) I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati.(OMS3) | ||
Condizioni e misure relativa al piano municipale di recupero | ||
Rimozione stimata della sostanza delle acque di scarico per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 94.1 | |
Efficacia totale della rimozione dalle acque di scarico, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 94.1 | |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarto (kg/g) (STP6). | 1.4e5 | |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d): (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno degli scarti |
Le emissioni della combustione sono disciplinate dalle misure di controllo vigenti. (ETW1)Le emissioni alla combustione sono prese in considerazione nella valutazione di impatto a livello regionale. (ETW2) |
Condizioni e misure relative al trattamento recupero degli scarti |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile. (ERW1) |
Sezione 3 Stima delle esposizioni |
3.1 Salute |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA(G21). |
3.2 Ambiente |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk. (EE2) |
Sezione 4 |
4.1 Salute |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 2 (G22). Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente.(G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti irritanti per la pelle.(G32). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute.(G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio.(G37). |
4.2 Ambiente |
5. Uso di Gasolio come carburante/combustibile – Consumatore
Sezione 1 Scenario di Esposizione Gasolio R20, R38, R40, R65, R51/53 | |||
Titolo | |||
Uso come carburante/combustibile | |||
Descrizione Utilizzo | |||
Settore di utilizzo | 21 | ||
Elaborazione delle Categorie | 13 | ||
Categorie di Rilascio Ambientale | 9a, 9b | ||
Categorie di Rilascio in Ambiente Specifico | ESVOC SpERC 9.12c.v1 | ||
Processi, incarichi, attività ricoperte | |||
Riguarda l'uso come Consumatori del carburante/combustibile | |||
Metodo di valutazione | |||
Vedere Sezione 3 | |||
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |||
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |||
Caratteristiche del prodotto | |||
Stato fisico del prodotto | Liquido | ||
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore > 10 Pa in condizioni standard (OC15) | ||
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Se non altrimenti specificato, copre la concentrazione fino al 100% | ||
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Se non altrimenti specificato, copre un frequenza d’uso fino a 37500g (ConsOC2) Copre un'area di contatto con la pelle fino a 420 cm2 (ConsOC5a) | ||
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Se non altrimenti specificato, copre l'utilizzo fino a 0.143 volte/giorno (ConsOC4a) Copre l'esposizione fino a 2 ore/evento:(ConsOC14a) | ||
Scenari di esposizione | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative | ||
Carburanti - Liquido: Rifornimento di automobili (PC13_1) | OC | Se non altrimenti specificato, Copre concentrazioni fino al 100 %: (ConsOC1a) Copre l'utilizzo fino a 52 giorni/anno (ConsOC3a) Copre l'utilizzo fino a 1 volte/giorno di utilizzo (ConsOC4a) Copre un'area di contatto con la pelle fino a 210,00 cm2 (ConsOC5a) Per ogni occasione di uso, copre l'utilizzo di una quantità fino a 37500 g (ConsOC2a) Copre l'uso in esterno. (ConsOC12) Copre l'uso in un locale delle dimensioni di 100m3 (ConsOC11a) Copre l'esposizione fino a 0.05 (ore/evento) (ConsOC14a) | |
RMM | Nessuna misura specifica di gestione del rischio identificata oltre alle condizioni di impiego citate. (ConsRMM15) | ||
Combustibile – Liquido - Uso in attrezzature da giardino (PC13_3) | OC | Se non altrimenti specificato, Copre concentrazioni fino al 100 %: (ConsOC1a) Copre l'utilizzo fino a 26 giorni/anno (ConsOC3a) Copre l'utilizzo fino a 1 volte/giorno di utilizzo (ConsOC4a) Per ogni occasione di uso, copre l'utilizzo di una quantità fino a 750 g (ConsOC2a) Copre l'uso in esterno. (ConsOC12) Copre l'uso in un locale delle dimensioni di 100m3 (ConsOC11a) Copre l'esposizione fino a 2.00 (ore/evento) (ConsOC14a) | |
RMM | Nessuna misura specifica di gestione del rischio identificata oltre alle condizioni di impiego citate. (ConsRMM15) | ||
Carburanti – Liquido - Rifornimento attrezzature da giardino (PC13_3) | OC | Se non altrimenti specificato, Copre concentrazioni fino al 100 %: (ConsOC1a) Copre l'utilizzo fino a 26 giorni/anno (ConsOC3a) Copre l'utilizzo fino a 1 volte/giorno di utilizzo (ConsOC4a) Copre un'area di contatto con la pelle fino a 420 cm2 (ConsOC5a) Per ogni occasione di uso, copre l'utilizzo di una quantità fino a 750 g (ConsOC2a) Copre l'uso in un garage per un'auto (34 m3) con ventilazione tipica. (ConsOC10) Copre l'uso in un locale delle dimensioni di 34 m3 (ConsOC11a) Copre l'esposizione fino a 0.03 (ore/evento) (ConsOC14a) | |
RMM | Nessuna misura specifica di gestione del rischio identificata oltre alle condizioni di impiego citate. (ConsRMM15) | ||
Sezione 2.2 | |||
Caratteristiche del prodotto |
La sostanza è un complesso UVCB.(PrC3) Prevalentemente idrofoba.(PrC4a) | |
Amounts used | |
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 1.6e7 |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 0.0005 |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 8.2e3 |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 2.3e4 |
Frequenza e durata utilizzo | |
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 365 |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | |
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione. (TCR1j) | |
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC4) | 1.0e-4 |
Frazione liberata nelle acque di scarico dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC5) | 0.00001 |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio): (OOC6) | 0.00001 |
Condizioni e misure relativa al piano municipale di recupero | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque di scarico per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 94.1 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarto (kg/g) (STP6). | 3.5e5 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d): (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno degli scarti | |
Le emissioni della combustione sono disciplinate dalle misure di controllo vigenti. (ETW1) Le emissioni alla combustione sono prese in considerazione nella valutazione di impatto a livello regionale. (ETW2) | |
Condizioni e misure relative al trattamento recupero degli scarti | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile. (ERW1) | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
È stato utilizzato lo strumento ECETOC TRA per valutare il livello di esposizione del consumatore, coerentemente con il contenuto del rapporto ECETOC n. 107 e con il Capitolo R15 dell'IR&CSA TGD. Qualora gli agenti che determinano l'esposizione differiscano da tali fonti, queste saranno indicate. (G42) | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk. (EE2) | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 2(G22). Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente.(G23). | |
4.2 Ambiente | |
Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx). (DSU4) |
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA
1.1 Identificatore del prodotto
Nome sostanza: Olio Combustibile
Sinonimi OLIO COMBUSTIBILE (tutti i tipi)
Numero CAS 00000-00-0
Numero CE 000-000-0
Numero indice 649-024-00-9
Numero di Registrazione 01-2119474894-22-XXXX
Formula chimica La sostanza è un complesso UVCB (PrC3), pertanto non è possibile fornire una formula molecolare.
Peso Molecolare La sostanza è un complesso UVCB (PrC3), pertanto non è possibile fornire un peso molecolare.
1.2 Usi pertinenti identificati della sostanza o della miscela e usi sconsigliati
USI COMUNI: combustibile per riscaldamento e per altri usi industriali.
USI IDENTIFICATI NELLA RELAZIONE DELLA SICUREZZA CHIMICA: elenco generico delle applicazioni:
• Uso industriale: distribuzione della sostanza, formulazione e (re)imballaggio delle sostanze e delle miscele, utilizzo nei rivestimenti, utilizzo come carburante.
• Uso professionale: utilizzo come carburante, utilizzo nei rivestimenti, applicazioni stradali ed edili.
Consultare l’allegato per la lista completa degli impieghi per i quali è previsto uno scenario di esposizione.
USI SCONSIGLIATI: gli usi pertinenti sono sopra elencati. Non sono raccomandati altri usi a meno che non sia stata condotta una valutazione prima dell'inizio di detto uso, che dimostri che i rischi connessi a tale uso sono controllati.
1.3 Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza:
Ragione sociale Q8 Quaser srl
Indirizzo Viale dell’Oceano Indiano 13
Città / Nazione 00000 - Xxxx (Xxxxxx)
Telefono x00 00-000000
E-mail Tecnico competente xxxxxx@x0.xx
1.4 Numero telefonico di emergenza:
Xxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Xxxxxx): x00 00-00000000
2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Pericoli fisico-chimici: nessun pericolo secondo i criteri di classificazione di cui all’allegato I alla parte 2 del Regolamento 1272/2008, e di cui all’allegato VI della Direttiva 67/548/CEE modificato dalla Direttiva 2006/121/CE.
Pericoli per la salute: la sostanza ha effetti nocivi per inalazione, ed in caso di esposizione prolungata per inalazione presenta pericolo di gravi danni alla salute. Può provocare secchezza e screpolature della pelle in caso di esposizione ripetuta. Può provocare effetti neoplastici. Sospettato di nuocere al feto.
Pericoli per l’ambiente: la sostanza ha effetti altamente tossici per gli organismi acquatici con effetti a lungo termine per l’ambiente acquatico.
2.1 Classificazione della sostanza o della miscela
Classificazione Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)
Acute Tox. 4: H332 Carc. 1B: H350
Repr. 2: H361d STOT RE 2: H373
Aquatic Chronic 1: H410,
Classificazione Direttiva 67/548/CEE
Xn; R20- 48/21
Carc. Cat. 2; R45 Repr. Cat. 3; R63 R66;
N; R50/53
Il testo completo delle frasi R e delle indicazioni di pericolo H è riportato in sezione 16.
2.2 Elementi dell’etichetta
Avvertenza: PERICOLO
Indicazioni di pericolo:
H332: Nocivo se inalato H350: Può provocare il cancro
H361d: Sospettato di nuocere al feto
H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata e ripetuta H410: Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
EU H066: L’esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolatura della pelle
Consigli di prudenza:
Prevenzione
P201: Procurarsi istruzioni specifiche prima dell’uso P260: Non respirare la nebbia/i vapori/gli aerosol P273: Non disperdere nell’ambiente
P281: Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto
Reazione
P301+310: IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico
Smaltimento
P501: Smaltire il prodotto/recipiente in conformità al D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
Altre informazioni: Nota H (nota estesa riportata in sezione 16).
2.3 Altri pericoli
Esiste il rischio di ustioni termiche in caso di contatto diretto con la pelle o con gli occhi, in quanto normalmente il prodotto è conservato o manipolato ad alta temperatura.
Un rischio potenziale può essere lo sviluppo di idrogeno solforato (gas tossico) quando il prodotto viene conservato o movimentato ad elevate temperature. Se presente, l'idrogeno solforato può accumularsi nei serbatoi o in luoghi confinati, con pericolo per gli operatori che devono accedervi. In questo caso la sovraesposizione può causare irritazione delle vie respiratorie, vertigini, nausea, perdita di conoscenza e morte.
Qualunque sostanza, nel caso di incidenti con tubazioni in pressione e simili, può essere accidentalmente iniettata nei tessuti sottocutanei, anche senza lesioni esterne apparenti. In tal caso è necessario condurre al più presto l'infortunato in ospedale per le cure del caso.
Il prodotto non soddisfa i criteri di classificazione PBT o vPvB di cui all’allegato XIII del REACH.
3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
3.1 Sostanze
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3), CAS 00000-00-0, EINECS 000-000-0, n.INDICE 649-024-00-9 (“Prodotto liquido derivante da vari stream di raffineria, solitamente residui. La composizione è complessa e varia con la fonte del grezzo”): 100% in peso
Questo tipo di prodotto contiene composti solforati che, in particolari circostanze, possono liberare piccole quantità di idrogeno solforato (vedi anche sez.2).
3.2 Miscele
n.a.
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
4.1 Descrizione delle misure di primo soccorso
Contatto occhi: Rimuovere, se presenti, le lenti a contatto se la situazione consente di effettuare l'operazione con facilità. Risciacquare delicatamente con acqua per alcuni minuti. Continuare a risciacquare. Consultare immediatamente un medico nel caso in cui irritazioni, vista offuscata o gonfiori persistenti si sviluppano e persistono.
Nel caso in cui il prodotto caldo entri in contatto con gli occhi, sciacquare la parte lesa con acqua per dissipare il calore. Consultare immediatamente un medico per una valutazione delle condizioni e del trattamento opportuno da praticare sull’infortunato.
Contatto cutaneo: Rimuovere le calzature e gli indumenti contaminati e smaltirli in sicurezza. Lavare la parte interessata con acqua e sapone. Non utilizzare mai benzina, cherosene o altri solventi per pulire la pelle contaminata. In caso di irritazioni, gonfiore o rossore , consultare un medico specialista.
Per ustioni termiche minori, raffreddare la parte lesa. Tenere la parte ustionata sotto acqua corrente fredda per almeno cinque minuti, o fino a quando il dolore scompare. Evitare un'ipotermia generale. Non applicare ghiaccio sull'ustione. NON tentare di rimuovere le porzioni di indumento attaccate alla pelle bruciata ma tagliarne i contorni.
Durante l'utilizzo di apparecchiature ad alta pressione, può verificarsi una iniezione di prodotto. In caso di lesioni provocate dall'alta pressione, consultare immediatamente un medico. Non attendere la comparsa dei sintomi.
Ingestione/aspirazione: Non somministrare nulla per bocca a una persona in stato di incoscienza. In caso di vomito spontaneo, mantenere la testa in basso per evitare il rischio aspirazione del vomito nei polmoni.
Inalazione: In caso di respirazione difficoltosa, portare l’infortunato all'aria aperta e mantenerla in una posizione comoda per la respirazione.
Se l’infortunato è incosciente e non respira, verificare l'assenza di ostacoli alla respirazione e praticare la respirazione artificiale da parte di personale specializzato. Se necessario, effettuare un massaggio cardiaco esterno e consultare un medico.
Se l’infortunato respira, mantenerlo in posizione laterale di sicurezza. Somministrare ossigeno se necessario.
In presenza di sospetta inalazione di H2S (solfuro di idrogeno) i soccorritori devono indossare adeguati apparati respiratori, cinture e corde di sicurezza, nonché adottare le procedure di soccorso previste. Trasferire immediatamente l’infortunato in ospedale. Iniziare immediatamente la respirazione artificiale se la respirazione si è arrestata. Somministrare ossigeno se necessario.
4.2 Principali sintomi ed effetti sia acuti che ritardati
Può causare irritazione della pelle, leggera irritazione agli occhi. L'inalazione di fumi o nebbie d'olio prodotte ad alte temperature può causare un'irritazione del tratto respiratorio. Il contatto con il prodotto caldo può causare gravi ustioni termiche. Ingestione: pochi o nessun sintomo previsto. Eventualmente, possono presentarsi nausea e diarrea.
4.3 Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali
Consultare un medico in tutti i casi di gravi ustioni.
5. MISURE ANTINCENDIO
5.1 Mezzi di estinzione
Incendi di piccole dimensioni: terra o sabbia, anidride carbonica, schiuma, polvere chimica secca.
Incendi di grandi dimensioni: schiuma, acqua nebulizzata. Nota: l’uso di acqua a getto frazionato (acqua nebulizzata) è riservato al personale appositamente addestrato. Altri gas inerti (come permessi dalla normativa).
Mezzi di estinzione non adatti: Non utilizzare getti d'acqua diretti sul prodotto che brucia, possono causare schizzi e diffondere l'incendio. Evitare l'utilizzo simultaneo di schiuma e acqua sulla stessa superficie poiché l'acqua distrugge la schiuma.
5.2 Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
La combustione incompleta potrebbe generare una complessa miscela di particelle solide e liquide aerodisperse e di gas, incluso CO (monossido di carbonio), H2S (solfuro di idrogeno), SOx (ossidi di zolfo) o H2SO4 (acido solforico), composti organici e inorganici non identificati.
5.3 Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi
In caso di incendio di grandi dimensioni o in spazi confinati o scarsamente ventilati, indossare un indumento completo di protezione ignifugo e un respiratore autonomo dotato di maschera completa funzionante in pressione positiva.
6. MISURE IN CASO DI XXXXXXXX ACCIDENTALE
6.1 Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza
Se le condizioni di sicurezza lo consentono, arrestare o contenere la perdita alla fonte. Evitare il contatto diretto con il materiale rilasciato. Rimanere sopravvento. In caso di sversamenti di grande entità, avvertire i residenti delle zone sottovento. Allontanare il personale non coinvolto dall'area dello sversamento. Avvertire le squadre di emergenza. Salvo in caso di versamenti di piccola entità, la fattibilità degli interventi deve sempre essere valutata e approvata, se possibile, da personale qualificato e competente incaricato di gestire l'emergenza. Eliminare tutte le fonti di accensione se le condizioni di sicurezza lo consentono (es.: elettricità, scintille, fuochi, fiaccole). Quando si sospetta o si accerta la presenza di quantità pericolose di H2S nel prodotto versato/fuoriuscito, possono essere indicate delle azioni supplementari o speciali, quali la limitazione degli accessi, l'utilizzo di speciali dispositivi di protezione individuali, l'adozione di specifiche procedure e la formazione del personale. Se richiesto, comunicare l'evento alle autorità preposte conformemente alla legislazione applicabile.
Sversamenti di piccola entità: I tradizionali indumenti di lavoro antistatici sono generalmente appropriati.
Sversamenti di grande entità: Indumento di protezione totale resistente agli agenti chimici e realizzato in materiale antistatico. Se necessario, resistente al calore e isolato termicamente. Guanti da lavoro che forniscano un'adeguata resistenza agli agenti chimici, in particolare agli idrocarburi aromatici. I guanti realizzati in PVA (polivinilalcol) non sono
resistenti all'acqua e non sono adatti per uso di emergenza. Se il contatto con il prodotto caldo è possibile o prevedibile, i guanti devono essere resistenti al calore e termicamente isolati. Elmetto di protezione. Scarpe o stivali di sicurezza antistatici e antisdrucciolo. Resistenti agli agenti chimici. Occhiali di protezione o dispositivi di protezione per il viso se schizzi o contatto con gli occhi sono possibili o prevedibili. Protezione respiratoria: una semimaschera o una maschera intera dotata di filtro(i) per vapori organici (e H2S, ove applicabile) o un respiratore autonomo possono essere utilizzati secondo l'entità dello sversamento e del livello prevedibile di esposizione. Nel caso in cui la situazione non possa essere completamente valutata o se c'è il rischio di carenza di ossigeno, utilizzare esclusivamente un respiratore autonomo.
6.2 Precauzioni ambientali
Evitare che il prodotto finisca nelle fognature, nei fiumi o in altri corpi d'acqua.
6.3 Xxxxxx e materiali per il contenimento e per la bonifica
Spandimenti sul suolo: Se necessario, arginare il prodotto con terra asciutta, sabbia o altro materiale non infiammabile. Lasciare che il prodotto caldo si raffreddi naturalmente. Gli sversamenti di grande entità possono essere ricoperti con cautela di schiuma, se disponibile, al fine di prevenire i rischi di incendio. Non usare getti diretti. All'interno di edifici o spazi confinati, garantire una ventilazione appropriata. Assorbire il prodotto versato con materiali non infiammabili. Se è necessario conservare del materiale contaminato per il successivo smaltimento in sicurezza, utilizzare esclusivamente contenitori adeguati (a tenuta stagna, sigillati, impermeabili, collegati a terra). In caso di contaminazione del terreno, rimuovere il suolo contaminato e trattare conformemente alla legislazione locale.
Spandimenti in acqua: Prodotto meno denso dell'acqua. In caso di piccoli sversamenti in acque chiuse (es.: nei porti) contenere il prodotto utilizzando barriere galleggianti o altri dispositivi. Raccogliere il prodotto versato con specifici materiali assorbenti galleggianti. Se possibile, contenere gli sversamenti maggiori in acqua utilizzando barriere galleggianti o altri mezzi meccanici. Se ciò non fosse possibile, controllare il livello di diffusione del prodotto versato e raccogliere il materiale utilizzando uno skimmer o altro mezzo meccanico. L'utilizzo di agenti disperdenti deve essere proposto da un esperto e, se richiesto, autorizzato dalle autorità locali competenti. Il prodotto più denso dell'acqua affonda e si adagia sul fondo, rendendo in genere impossibile ogni tipo di intervento. Se possibile, raccogliere il prodotto e il materiale contaminato con mezzi meccanici e procedere allo stoccaggio/smaltimento conformemente alla legislazione pertinente. In situazioni speciali (da valutare caso per caso sulla base dell'opinione di un esperto e delle condizioni locali), la realizzazione di trincee adibite alla raccolta del prodotto o il seppellimento del prodotto nella sabbia può essere un'opzione praticabile.
Le misure raccomandate si basano sugli scenari più probabili di sversamento per questo prodotto. Le condizioni locali (vento, temperatura dell'aria, direzione e velocità delle onde e delle correnti) possono, tuttavia, influire significativamente sulla scelta dell'azione da compiere.
6.4 Riferimento ad altre sezioni
Per maggiori informazioni in merito ai dispositivi di protezione individuale, fare riferimento alla sezione "Controllo delle esposizioni e protezione individuale".
6.5 Altre informazioni
La concentrazione di H2S nella parte superiore della cisterna può raggiungere valori pericolosi, in particolare in caso di stoccaggio prolungato. Questa situazione è particolarmente rilevante per le operazioni che implicano l'esposizione diretta ai vapori nel serbatoio.
Il versamento di una quantità limitata di prodotto, in particolare all'aria aperta dove i vapori si disperdono più velocemente, costituisce una situazione dinamica in grado di limitare presumibilmente l'esposizione a concentrazioni pericolose. Poiché l'H2S ha una densità maggiore dell'aria ambiente, una possibile eccezione può riguardare l'accumulo di concentrazioni pericolose in specifici luoghi quali fossi, depressioni o spazi chiusi. In tutte queste circostanze, tuttavia, la valutazione del corretto intervento da adottare deve essere condotta caso per caso.
7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO
7.1 Precauzione per la manipolazione sicura
7.1.1 Misure protettive
Ottenere istruzioni specifiche prima dell'uso.
Assicurarsi che tutte le disposizioni in materia di strutture di gestione e stoccaggio dei prodotti infiammabili siano correttamente rispettate. Adottare misure precauzionali contro l'elettricità statica. Assicurare la messa a terra del contenitore, dei serbatoi e delle attrezzature per la ricezione e il trasferimento. Il vapore è più pesante dell’aria. Prestare particolare attenzione all'accumulo nei pozzi e negli spazi confinati. Ove applicabili, mettere in atto le disposizioni in materia di atmosfere esplosive e di prevenzione incendi.
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici calde. Non fumare.
Il prodotto può rilasciare H2S (solfuro di idrogeno): effettuare una valutazione specifica dei rischi da inalazione derivanti dalla presenza di solfuro di idrogeno negli spazi liberi delle cisterne, negli ambienti confinati, nei residui e nelle eccedenze di prodotto, nei fondami e acque reflue dei serbatoi, e in tutte le situazioni di rilascio non intenzionale, per determinare quali siano i migliori mezzi di controllo in funzione delle condizioni locali.
Utilizzare esclusivamente all'esterno o in un luogo ben ventilato.
Utilizzare appropriati dispositivi di protezione individuale, se necessario. Non utilizzare aria compressa durante le operazioni di riempimento, scarico o manipolazione. Prevenire il rischio di scivolamento. Per maggiori informazioni in merito ai dispositivi di protezione individuale e alle condizioni operative, fare riferimento agli "Scenari di Esposizione" allegati. Non rilasciare nell'ambiente.
7.1.2 Indicazioni in materia di igiene del lavoro
Non respirare la nebbia/i vapori/gli aerosol. Evitare il contatto con la pelle. Tenere lontano da cibi e bevande. Non mangiare, bere o fumare durante l'utilizzo del prodotto. Lavare accuratamente le mani dopo la manipolazione. Non riutilizzare gli indumenti contaminati. Il materiale contaminato non deve accumularsi nei luoghi di lavoro e non deve mai essere conservato in tasca. Assicurarsi che siano adottate adeguate misure di pulizia (housekeeping).
7.2 Condizioni per l’ immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità
La struttura dell'area di stoccaggio, le caratteristiche dei serbatoi, le apparecchiature e le procedure operative devono essere conformi alla legislazione pertinente in ambito europeo, nazionale o locale. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi sistemi per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque in caso di perdite o sversamenti. Le attività di pulizia, ispezione e manutenzione della struttura interna dei serbatoi di stoccaggio devono essere effettuate da personale qualificato e correttamente attrezzato, così come stabilito dalla legislazione nazionale, locale, o regolamenti aziendali. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno, la presenza di solfuro di idrogeno (H2S) e il grado di infiammabilità.
Conservare separato dagli agenti ossidanti.
Utilizzare acciaio dolce o acciaio inossidabile per contenitori e rivestimenti. Per la realizzazione di contenitori o rivestimenti interni utilizzare materiale approvato e adatto all'utilizzo del prodotto. Alcuni materiali sintetici possono non essere adatti ai contenitori o ai rivestimenti sulla base delle caratteristiche del materiale e degli usi previsti. Verificare la compatibilità dei materiali presso il produttore in relazione alle condizioni di utilizzo.
Se il prodotto è fornito in contenitori, conservarlo esclusivamente nel contenitore originale o in un contenitore adatto al tipo di prodotto. Conservare in un luogo ben ventilato.
Conservare i contenitori accuratamente chiusi e correttamente etichettati.
I contenitori vuoti possono contenere residui combustibili di prodotto. Non saldare, brasare, perforare, tagliare o incenerire i contenitori vuoti a meno che essi non siano stati adeguatamente bonificati.
7.3 Usi finali specifici
Vedi “Scenari di Esposizione” allegati.
8. CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE / PROTEZIONE INDIVIDUALE
8.1 Parametri di controllo
Valori limite di esposizione (sostanza):
Olio minerale:
ACGIH 2010:
• TLV®-TWA:
• L’esposizione deve essere mantenuta quanto più bassa possibile (olio minerale scarsamente e mediamente raffinato)
•
3
5 mg/m (olio minerale puro altamente e diversamente raffinato)
Valori limite di esposizione (contaminanti atmosferici):
Idrogeno solforato:
Direttiva 2009/161/UE:
• Valori Limite (8 ore): 5 ppm; 7 mg/m3
• Valori Limite (breve termine): 10 ppm; 14 mg/m3 ACGIH 2010:
• TLV®-TWA: 1 ppm
• TLV®-STEL: 5 ppm
Procedure di monitoraggio: fare riferimento al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. o alle buone pratiche di igiene industriale.
DNEL (Livello Derivato di Non Effetto)
DNEL Lavoratori | DNEL Popolazione generale | |||||||
Vie di esposizione | Cronico, effetti locali | Cronico, effetti sistemici | Acuto, effetti locali | Acuto, effetti sistemici | Cronico, effetti locali | Cronico, effetti sistemici | Acuto, effetti locali | Acuto, effetti sistemici |
orale | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | 0,015 mg/kg/24h | n.a. | n.a. |
dermica | n.d. | 0,065 mg/kg/8h | Nota a | Nota a | Nota a | Nota a | Nota a | Nota a |
inalatoria | Nota a | 0,12 3 mg/m /8h (aerosol) | Nota a | 4700 3 mg/m /15 min (aerosol) | Nota a | Nota a | Nota a | Nota a |
Nota a: non è stato identificato alcun pericolo per tale via di esposizione
DMEL (Livello Derivato di Effetto Minimo)
Non identificati poichè non disponibili sufficienti descrittori di dose.
PNEC(S) (Concentrazione Prevista di Non Effetto)
Consultare gli “Scenari di Esposizione” allegati.
8.2 Controlli dell’esposizione
8.2.1 Controlli tecnici idonei
Minimizzare l'esposizione a nebbie/vapori/aerosol. Durante la manipolazione del prodotto caldo in spazi confinati, garantire una ventilazione efficace. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno, la presenza di solfuro di idrogeno (H2S) e il grado di infiammabilità.
8.2.2 Misure di protezione individuale
(a) Protezione per occhi/ volto:
In assenza di sistemi di contenimento e in caso di rischio di contatto con occhi/volto, indossare una protezione per la testa e per il viso (visiera e/o occhiali di protezione (EN 166)).
(b) Protezione della pelle:
i) Protezione delle mani
In assenza di sistemi di contenimento e in caso di possibilità di contatto con la pelle, usare guanti con polsini alti resistenti agli idrocarburi, felpati internamente, se necessario isolati termicamente. Materiali presumibilmente adeguati: nitrile, PVC o PVA (polivinilalcol) con indice di protezione da agenti chimici almeno pari a 5 (tempo di permeazione > di 240 minuti). Usare i guanti nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dal produttore. Nel caso, fare riferimento alla norma UNI EN 374. I guanti devono essere sottoposti a periodica ispezione e sostituiti in caso di usura, perforazione o contaminazione.
ii) Altro
Indossare indumenti di protezione durante le operazioni che coinvolgono materiale caldo, indumenti resistenti al calore (con pantaloni sopra gli stivali e maniche sopra il polsino dei guanti), stivali pesanti resistenti al calore e antisdrucciolo (es.: cuoio) (EN 943-13034-14605). Resistenti agli agenti chimici.
In caso di contanimazione degli indumenti sostituirli e pulirli immediatamente
(c) Protezione respiratoria:
Nei luoghi in cui il solfuro di idrogeno può accumularsi, utilizzare dispositivi approvati di protezione delle vie respiratorie: maschere intere dotate di cartuccia filtro di tipo B (grigio per vapori inorganici, H2S incluso), o respiratori autonomi (EN 529). Se non è possibile determinare o stimare con buona certezza i livelli di esposizione o se è possibile che si verifichi una carenza d'ossigeno, utilizzare esclusivamente un respiratore autonomo.
(d) Pericoli termici: vedi precedente lettera b)
8.2.3 Controlli dell’esposizione ambientale
Non rilasciare nell'ambiente. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi sistemi per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque in caso di perdite o sversamenti.
Per maggiori dettagli consultare gli “Scenari di Esposizione” allegati.
8.3 Altro
Per informazioni aggiuntive in merito ai dispositivi di protezione individuale e alle condizioni operative, fare riferimento agli “Scenari di Esposizone” allegati.
9. PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE
9.1 Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
a) Aspetto: liquido viscoso nerastro
b) Odore: di petrolio
c) Soglia olfattiva: n.d.
d) pH: n.a.
e) Punto di fusione/punto di congelamento: < 30° C
f) Punto di ebollizione iniziale e intervallo
di ebollizione: 150-750°C (intervallo)
g) Punto di infiammabilità: > 60°C
h) Tasso di evaporazione: n.a.
i) Infiammabilità (solidi, gas): n.a.
j) Limiti superiore/inferiore di
infiammabilità o di esplosività: n.a.
k) Tensione di vapore: 0,02-0,79kPa a 120°C Mw 330-500
3
l) Densità di vapore: n.a.
m) Densità: 840-1100 kg/m (Densità assoluta per UVBC-EN ISO 12185, ASTM, D 4052 e/o EN ISO 3675, ASTM 1298)
n) La solubilità/le solubilità: solubilità in acqua non applicabile poichè sostanza UVCB
o) Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua: non applicabile poichè sostanza UVCB
p) Temperatura di autoaccensione: > 220 °C
2
q) Temperatura di decomposizione: n.a.
r) Viscosità: > 20,5 mm /s a 40°C
s) Proprietà esplosive: nessun gruppo chimico associabile alla molecola con proprietà esplosive
t) Proprietà ossidanti: la sostanza non reagisce esotermicamente con materiali combustibili
9.2 Altre informazioni
I metodi di analisi delle caratteristiche sono quelli riconosciuti a livello nazionale ed internazionale riportati per lo più nelle specifiche tecniche del prodotto.
10. STABILITA’ E REATTIVITA’
10.1 Reattività
La sostanza non presenta ulteriori pericoli legati alla reattività rispetto a quelli riportati nei sottotitoli successivi.
10.2 Stabilità chimica
Questa sostanza è stabile in relazione alle sue proprietà intrinseche.
10.3 Possibilità di reazioni pericolose
Il contatto con forti ossidanti (quali perossidi e cromati) può causare un pericolo di incendio. Una miscela con nitrati o altri ossidanti forti (quali clorati, perclorati e ossigeno liquido) può generare una massa esplosiva. La sensibilità al calore, alla frizione e allo shock non possono essere valutate in anticipo.
10.4 Condizioni da evitare
Conservare separato dagli agenti ossidanti.
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici calde. Non fumare. Evitare la formazione di cariche elettrostatiche.
10.5 Materiali incompatibili
Forti ossidanti.
10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi
La sostanza non decompone quando utilizzata per gli usi previsti.
11. 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
11.1 Tossicocinetica, metabolismo e distribuzione
Non sono disponibili dati sperimentali in vivo sull’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione dellle sostanze della categoria dell’Olio Combustibile.
L’assorbimento attraverso la cute è possibile, ma si presume relativamente basso, poiché solo il 2% circa degli idrocarburi hanno un log Pow < 5. Questo è supportato anche dal risultato delle prove eseguite su animali per valutare la tossicità cutanea acuta: nessuna mortalità e solo limitati cambiamenti sistemici. Ciò indica che l'assorbimento da parte della pelle è limitato, e che i componenti di idrocarburi assorbiti presentano bassa tossicità intrinseca.
Si può presumere che l'assorbimento attraverso i polmoni sia basso sia perché la tossicità inalatoria acuta sui ratti non ha rilevato nessuna variazione macroscopica all’autopsia, sia a causa della bassa solubilità dell’Olio Combustibile in acqua.
Per quanto riguarda l'assorbimento dopo l'ingestione, poichè la maggior parte dei componenti dell’Olio Combustibile hanno un Log Pow > 5 si presume che vi sia un assorbimento in forma micellare.
11.2 Informazioni tossicologiche
a) Tossicità acuta:
Via orale:
La tossicità acuta per via orale di campioni appartenenti alla categoria di Olio Combustibile è stata valutata in una serie di studi. Tutti gli studi hanno evidenziato segni di intossicazione reversibile e letargia immediatamente dopo la somministrazione, irritazione intestinale e/o alterata funzione intestinale (ridotta produzione di feci, ecc) con le modifiche occasionali dell'aspetto macroscopico del fegato, rene, polmone, ecc… all'autopsia. Tali risultati non conducono a nessuna classificazione ai sensi delle normative sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO 4320 (femmine) 5270 (maschi) ORALE (gavage) | DL50: 5270 (maschi) DL50: 4320 mg/kg/ (femmine) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | Studio di American Petroleum Institute (API) 1982 |
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
OECD Guideline 401 (Acute Oral Toxicity) |
Via Inalatoria:
Per valutare la tossicità acuta per via inalatoria dei prodotti appartenenti alla categoria dell’Olio Combustibile sono disponibili alcuni studi su ratto (studi limite oppure LD50 multi gruppo). I metodi seguiti sono EPA OTS 798.1150.
Tali risultati portano alla classificazione della sostanza Xn R20 (Nocivo per inalazione) ed Acute Tox. 4 H332 (Nocivo se inalato).
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO EPA OTS 798.1150 (Acute inhalation toxicity) | CL50 mg/l/4 ore: 4,5 (femmine) CL50 mg/l/4 ore: 4,1 (maschi) | Studio chiave (studio di maggiore pertinenza) CAS 00000-00-0 | ARCO 1987 (Atlantic Richfield Company) |
Via Cutanea:
La tossicità acuta per via cutanea di campioni appartenenti alla categoria dell’Olio Combustibile è stata valutata in una serie di studi condotti principalmente su conigli. Da questi studi è emersa una DL50 cutanea acuta superiore a 2 g/kg che non comporta nessuna classificazione ai sensi delle normative sulle sostanze periolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
CONIGLIO EU Method B.3 (Acute Toxicity Dermal) | DL50>2000 mg/kg (maschi/femmine) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | ARCO 1987 (Atlantic Richfield Company) |
b) Corrosione/irritazione cutanea
Il potenziale di irritazione cutanea di campioni appartenenti alla categoria dell’Olio Combustibile è stato testato in un gran numero di studi condotti in genere sul coniglio. Le conclusioni di questi studi indicano un potenziale di irritazione cutanea moderata, senza evidenza di lesioni in profondità (corrosione).
Tali risultati non portano a nessuna classificazione nell'ambito della normativa sulle sostanze pericolose. Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
CONIGLIO EU Method B.4 (Acute Toxicity: Dermal Irritation / Corrosion) | Indice di irritazione primaria: 2,6 eritema molto lieve e ben definito ed edema variabile | Sudio “Weight of evidence” CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | ARCO 1986 (Atlantic Richfield Company |
c) Lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi
Il potenziale di irritazione degli occhi di campioni appartenenti alla categoria dell’Olio Combustibile è stato testato in un gran numero di studi condotti in genere sul coniglio
Tutti gli studi hanno evidenziato solo una transitoria e reversibile irritazione degli occhi, non è pertanto necessaria nessuna classificazione della sostanza.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
XXXXXXXX | Xxxxx “Weight of evidence” | ||
EU Method B.5 (Acute Toxicity: Eye Irritation / Corrosion) | Non irritante | CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | ARCO 1986 (Atlantic Richfield Company) |
d) Sensibilizzazione respiratoria o cutanea
Sensibilizzazione respiratoria:
Questo endpoint non è un requisito REACH e non sono disponibili dati per questo endpoint. I prodotti appartenenti alla categoria dell’Olio Combustibile non provocano sensibilizzazione delle vie respiratorie, non è pertanto necessaria nessuna classificazione della sostanza.
Sensibilizzazione cutanea:
Sono disponibili diversi studi condotti per saggiare il potenziale di sensibilizzazione di prodotti appartenenti alla categoria dell’ Olio Combustibile (allegato V metodo B.6 (sensibilizzazione della pelle); metodo Xxxxxxx).
I risultati ottenuti da questi studi indicano l'assenza di potenziale di sensibilizzazione cutanea, non è pertanto necessaria nessuna classificazione della sostanza.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
PORCELLINO D’INDIA Equivalente o simile a EU Method B.6 (Skin Sensitisation) | Non sensibilizzante | Sudio “Weight of evidence” CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | Studio di ARCO 1986 (Atlantic Richfield Company) |
PORCELLINO D’INDIA Equivalente o simile a EU Method B.6 (Skin Sensitisation) | Non sensibilizzante | Sudio “Weight of evidence” CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | Studio di ARCO 1988 (Atlantic Richfield Company) |
e) Mutagenicità delle cellule germinali
Il potenziale mutageno dell’Olio Combustibile è stato ampiamente studiato in una serie di test in vivo e in vitro. La maggior parte degli studi non hanno mostrato prove coerenti di attività mutagena. Nessuna classificazione prevista dalla normativa sulle sostanze pericolose.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
Test di Ames in vitro S. typhimurium TA98 | Positivo (con e senza attivazione) >10000 ug/plate | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | - Studio di American Petroleum Institute 1986 |
Micronucleus assay (chromosome aberration) Topo (CD-1) maschio/femmina Oral: garage 0, 188, 375, 750 o 1500 mg/kg/ bw/d (concentrazione nominale) Equivalente o simile a EU B.12 | Negativo Risultati dei test: Genotossicità: negativa (maschio/femmina); tossicità : nessun effetto | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | Przygoda, R.T, XxXxx, R.H.,Xxxxxxx, M.A. and Xxxxxxx XX (1999) |
Micronucleus assay (chromosome aberration) | |||
Topo (CD-1) maschio/femmina | |||
intraperitoneal | Negativo | ||
0, 188, 375, 750 o 1500 mg/kg/ bw/d (concentrazione nominale) 0, 750, 1500o 3000 mg/kg/ bw/d (concentrazione nominale) | Risultati dei test: Genotossicità: negativo in entrami gli studi (maschio/femmina); tossicità : nessun effetto | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | Przygoda, R.T, XxXxx, R.H.,Xxxxxxx, M.A. and Xxxxxxx JJ (1999) |
Equivalente o simile a | |||
EU B.12 |
f) Cancerogenicità
La maggior parte degli studi condotti mostrano che gli oli combustibili da straight-run e da cracked sono cancerogeni. Tali risultati portano alla classificazione della sostanza Carc. Cat. 2; R45 o Carc. 1B H350.
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
TOPO 50 ul/su cute, 2 volte a settimana nel corso della vita Nessuna linea guida disponibile. | Fortemente cancerogeno per la cute (LOAEC 1% aumento dei tumori maligni della pelle NOAEL 0,1%: modesto, aumento nell'incidenza di tumori cutanei benigni) | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | Studio di American Petroleum Institute 1989 |
g) Tossicità per la riproduzione
Tossicità per la riproduzione:
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione, La maggior parte degli studi non hanno mostrato prove coerenti di tossicità per la fertilità. Nessuna classificazione prevista dalla normativa sulle sostanze pericolose.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO 0,1, 1, 10, 50, 250 mg/kg/peso corporeo/giorno Somministrazione dermica 6 h/giorno EPA OTS 798.4700 (Priproduction and fertility effects Study | NOAEL 50 mg/kg effetti sistemici: decremento in peso corporeo (maschio) NOAEL 250 mg/kg Tossicità sulla riproduzione (maschio): nessun effetto avverso sul peso degli organi riproduttivi, parametri spermatici e fertilità funzionale | Studio di supporto CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | ARCO (1992 af) |
Tossicità sullo sviluppo/teratogenesi:
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
I risultati dei test sullo sviluppo indicano alterazioni nel feto e nello sviluppo degli animali neonati. Tali esiti conducono alla classificazione della sostanza come Repr. Cat. 3.; R63 e Repr. 2 H361d (sospettato di nuocere al feto).
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO 0,05, 1, 10, 50, 2550 mg/kg mg/kg/peso corporeo/giorno Somministrazione dermica 6 h/giorno | NOAEL 0,05 mg/kg Tossicità materna, effetti: decremento in peso, effetti sul consumo di cibo perdite vaginali NOAEL 0,05 mg/kg Tossicità sullo sviluppo, effetti: Diminuzione di peso dell'utero gravido, riassorbimenti, riduzione del peso fetale. | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile senza restrizioni | Xxxxxxxx, AM, Christian, MS, Lovre, S, Xxxx, R and Xxxxxxxx, F. 1995 EPA OTS 798.4900 (Prenatal Developmental Toxicity Study) |
RATTO 0, 50, 333, 1000 mg/kg mg/kg/peso corporeo/giorno Somministrazione dermica 6 h/giorno | NOAEL 333 mg/kg Tossicità materna, effetti: diminuzione del peso corporeo, aumento del periodo di gestazione NOAEL 333 mg/kg Tossicità sullo sviluppo, effetti: diminuzione di peso del neonato | Studio chiave CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | ARCO (Atlantic Richfield Company) 1994 |
h) Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) - esposizione singola:
Non sono disponibili ulteriori informazioni.
i) Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) - esposizione ripetuta:
Orale:
In conformità con la colonna 2 di REACH, allegato VIII (8.6.1) e VIII (8.6.2), la tossicità a dose ripetuta deve essere valutata per via appropriata. Questo requisito è soddisfatto dai test disponibili a dose ripetuta per via cutanea, per cui non è necessario eseguire dei test a dose ripetuta per via orale.
Dermica:
Sono stati osservati i seguenti effetti per somministrazione cutanea: variazioni dei parametri ematologici e biochimici e variazioni in peso di alcuni organi. A dosi più elevate si sono verificati anche alterazioni del colesterolo sierico. L’Olio Combustibile può causare alterazioni sistemiche in seguito ad esposizioni ripetute per via dermica, ciò comporta la classificazione della sostanza come Xx X00/00 e STOT RE 2 H373 (può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata e ripetuta). Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Metodo | Risultato | Commenti | Fonte |
RATTO | NOAEL tossicità sistemica (prodotto puro) nei maschi: 10 mg/kg/giorno effetti: perdita di peso decremento dei parametri ematologici, effetti sui parametri biochimici, variazione in peso di alcuni organi) NOAEL: tossicità sistemica (prodotto puro) nelle femmine : 1 mg/kg/giorno; effetti: incremento del peso del fegato incremento dei valori del potassio nel siero LOAEL: effetti locali (prodotto puro) nei maschi e femmine : 1mg/kg/giorno effetti: eritema sporadico e molto lieve, escara e pelle secca. NOAEL: tossicità sistemica (applicato con acetone) maschi : 1mg/kg/giorno effetti: decremento dei parametri ematologici, incremento in peso del fegato) NOAEL: tossicità sistemica (applicato con acetone) femmine : 1mg/kg/giorno effetti incremento in peso del fegato) LOAEL: effetti locali (applicato con acetone) nei maschi e femmine : 0,01mg/kg/giorno effetti: eritema sporadico e molto lieve, escara e pelle secca.. | ||
Prodotto puro: 0, 1, 10, 50 mg/kg mg/kg/peso corporeo/giorno | Studio chiave | ||
Diluito in acetone: 0,01 1, 10, 50 mg/kg mg/kg/peso corporeo/giorno | CAS 00000-00-0 Affidabile con restrizioni | ARCO 1993 (Atlantic Richfield Company) | |
Bendaggio occlusivo | |||
6 h/giorno per 5 giorni a settimana per 4 settimane |
Inalazione:
In conformità con la colonna 2 di REACH, allegato VIII (8.6.1) e VIII (8.6.2), la tossicità a dose ripetuta deve essere valutata per via appropriata. Questo requisisto è soddisfatto dai test disponibili a dose ripetuta per via cutanea inoltre la bassa pressione di vapore dei componenti dell’Olio Combustibile rende inutili i test per inalazione.
j) Pericolo di aspirazione:
Non sono disponibili ulteriori informazioni.
Altre informazioni
La sostanza ha moderata capacità di provocare foto irritazione.
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Sulla base delle informazioni ecologiche sotto riportate ed in base ai criteri indicati dalle normative sulle sostanze pericolose, l’Olio Combustibile è classificato pericoloso per l’ambiente N; R50-53 o Aquatic Chronic 1 H410.
12.1 Tossicità
Di seguito è riportata una sintesi degli studi maggiormente rappresentativi del Dossier di registrazione.
Endpoint | Risultato | Commenti |
Tossicità acquatica | ||
Invertebrati Daphnia magna Breve termine | EL50 48/ore: 2 mg/l | Studio chiave |
Invertebrati Daphnia magna Lungo termine | NOAEL: 0,27 mg/l | Studio chiave |
Alghe Selenastrum capricornutum Inibizione della crescita | ErL50 72/h 0,75 mg/l (); XXXX < 1 mg/l | Studio chiave |
Pesce Breve termine Pimephales promelas | LL50 96h: 79 mg/l | Studio chiave |
Xxxxx Xxxxx termine | NOEL : 0,1 mg/l | Studio chiave |
Fanghi attivati: (test di inibizione della respirazione) | LL50>1000 mg/l | Studio chiave |
Effetti sugli organismi terrestri | ||
Uccelli lungo termine/orale/22 settimane Anas platyrhynchos | NOAEL : 20.000 mg/kg | Studio chiave |
12.2 Persistenza e degradabilità
Degradabilità abiotica:
Idrolisi: gli oli combustibili pesanti sono resistenti all'idrolisi a causa della mancanza di un gruppo funzionale che è idroliticamente reattivo. Pertanto, questo processo non contribuirà a una perdita misurabile di degradazione della sostanza nell'ambiente.
Fotolisi in aria: i test standard per questo endpoint non sono applicabili alle sostanze UVCB.
Fotolisi in acqua e suolo: poichè solo le lunghezze d'onda inferiori ai 290 nm possono essere assorbite da alcune molecole idrocarburiche, e poiché tali raggi sono schermati dallo stato dell’ozono questo processo non contribuirà a una perdita misurabile di degradazione della sostanza nell'ambiente.
Degradabilità biotica:
Acqua/sedimenti/suolo: i test standard per questo endpoint non sono applicabili alla sostanze UVCB.
12.3 Potenziale di bioaccumulo
I test standard per questo endpoint non sono applicabili alle sostanze UVCB.
12.4 Mobilità nel suolo
Assorbimento Koc: i test standard per questo endpoint non sono applicabili alla sostanze UVCB.
12.5 Risultati della valutazione PBT e vPvB
Comparazione con i criteri dell’allegato XIII del Regolamento REACH:
Valutazione della persistenza: alcune strutture di idrocarburi contenuti in questa categoria presentano caratteristiche di P (Persistent) o vP (very Persistent).
Valutazione del potenziale di bioaccumulo: la struttura della maggior parte degli idrocarburi contenuti in questa categoria NON presentano caratteristiche di vB (very Bioaccumulative) tuttavia alcuni componenti presentano caratteristiche di B (Bioaccumulative).
Valutazione della tossicità: per le strutture che hanno mostrato caratteristiche di P e B è stata valutata la tossicità ma nessun componente rilevante soddisfa i criteri di tossicità ad eccezione dell’antracene il quale è stato confermato un PBT (Persistent, Bioaccumulative, Toxic). Poiché l’antracene è presente in concentrazioni < 0,1% il prodotto non è PBT/vPvB.
12.6 Altri effetti avversi
Non presenti.
13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti
Non scaricare sul terreno né in fognature, cunicoli o corsi d'acqua.
Per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal prodotto, inclusi i contenitori vuoti non bonificati, attenersi al D.Lgs. 152/06 ed s.m.i.
Codice Catalogo Europeo dei Rifiuti: 13 07 01 (Ref: 2001/118/CE e Dir. Min. Ambiente 9/04/2002) (il codice indicato è solo un’indicazione generale, basata sulla composizione originale del prodotto e sugli usi previsti).
L’utilizzatore (produttore del rifiuto) ha la responsabilità di scegliere il codice più adeguato sulla base dell’uso effettivo del prodotto, eventuali alterazioni e contaminazioni. Il prodotto come tale non contiene composti alogenati.
Smaltimento dei contenitori: NON disperdere i contenitori nell'ambiente. Smaltire secondo le norme vigenti locali. Non forare, tagliare, smerigliare, saldare, brasare, bruciare o incenerire i contenitori o i fusti vuoti non bonificati.
14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
CASO A - Se caricato o spedito a temperatura SUPERIORE alla propria temperatura di infiammabilità:
14.1 NUMERO ONU
UN 3256
14.2 Nome di spedizione dell’ONU
Italiano: LIQUIDO TRASPORTATO A CALDO, INFIAMMABILE, N.A.S. (olio combustibile) Inglese: ELEVATED TEMPERATURE LIQUID, FLAMMABLE, N.O.S.(heating oil)
14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto
Trasporto stradale/ferroviario (ADR/RID): CLASSE 3, CODICE DI CLASSIFICAZIONE F2
Trasporto marittimo (IMDG): CLASSE 3
Trasporto aereo (ICAO): CLASSE 3
Rischi secondari: -
14.4 Gruppo d’imballaggio
Gruppo: III
14.5 Pericoli per l’ambiente
Secondo i regolamenti tipo dell’ONU: Pericoloso per l’ambiente Secondo il codice IMDG: Marine Pollutant
Secondo l’ADN, solo in cisterna: -
14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori
Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere eseguito da personale che abbia ricevuto la necessaria formazione prevista dai pertinenti regolamenti modali concernenti il trasporto di merci pericolose.
Durante il carico e lo scarico applicare le misure di protezione individuale prescritte dalla sezione 8.2.2 della presente scheda.
Carico su cisterne su strada o rotaia: Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione.
Carico o scarico su e da imbarcazioni/chiatte: Trasferire attraverso linee chiuse . Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore. Svuotare le linee di trasferimento prima del disaccoppiamento. Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo.
Trasporto aereo vietato.
Marcatura ed etichettatura (tranne imballaggi in esenzione): ETICHETTA DI PERICOLO N. 3
+ MARCHIO DI PERICOLOSITA’ AMBIENTALE
Numero d’identificazione del pericolo (ADR, in cisterne): 30
Codice di restrizione in galleria (ADR): (D/E)
Misure di emergenza a bordo nave (IMDG): EmS F-E, S-D Misure di emergenza in caso di incidente aereo (ICAO): ERG Code 3L Merce ad alto rischio (security): NO
14.7 Trasporto rinfuse secondo Allegato II di MARPOL 73/78 e codice IBC
Se si intende effettuare il trasporto alla rinfusa attenersi all’Allegato II MARPOL 73/78 ed al codice IBC ove applicabili. CASO B - Se caricato o spedito a temperatura INFERIORE alla propria temperatura di infiammabilità MA SUPERIORE A 100°C:
14.1 NUMERO ONU
UN 3257
14.2 Nome di spedizione dell’ONU
Italiano: LIQUIDO TRASPORTATO A CALDO, N.A.S. (olio combustibile) Inglese: ELEVATED TEMPERATURE LIQUID, N.O.S.(heating oil)
14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto
Trasporto stradale/ferroviario (ADR/RID): CLASSE 9, CODICE DI CLASSIFICAZIONE M9
Trasporto marittimo (IMDG): CLASSE 9
Trasporto aereo (ICAO): CLASSE 9
Rischi secondari : -
14.4 Gruppo d’imballaggio
Gruppo: III
14.5 Pericoli per l’ambiente
Secondo i regolamenti tipo dell’ONU: Pericoloso per l’ambiente Secondo il codice IMDG: Marine Pollutant
Secondo l’ADN, solo in cisterna: -
14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori
Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere eseguito da personale che abbia ricevuto la necessaria formazione prevista dai pertinenti regolamenti modali concernenti il trasporto di merci pericolose.
Durante il carico e lo scarico applicare le misure di protezione individuale prescritte dalla sezione 8.2.2 della presente scheda.
Carico su cisterne su strada o rotaia: Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione.
Carico o scarico su e da imbarcazioni/chiatte: Trasferire attraverso linee chiuse . Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore. Svuotare le linee di trasferimento prima del disaccoppiamento. Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo.
Trasporto aereo vietato.
Marcatura ed etichettatura (tranne imballaggi in esenzione): ETICHETTA DI PERICOLO N. 9
+ MARCHIO DI PERICOLOSITA’ AMBIENTALE
Numero d’identificazione del pericolo (ADR, in cisterne): 99
Codice di restrizione in galleria (ADR): (D)
Misure di emergenza a bordo nave (IMDG): EmS F-A, S-P Misure di emergenza in caso di incidente aereo (ICAO): ERG Code 9L Merce ad alto rischio (security): NO
14.7 Trasporto rinfuse secondo Allegato II di MARPOL 73/78 e codice IBC
Se si intende effettuare il trasporto alla rinfusa attenersi all’Allegato II MARPOL 73/78 ed al codice IBC ove applicabili.
CASO C - Se caricato o spedito a temperatura sia INFERIORE alla propria temperatura di infiammabilità sia INFERIORE A 100°C :
14.1 NUMERO ONU
UN 3082
14.2 Nome di spedizione dell’ONU
Italiano: MATERIA PERICOLOSA PER L’AMBIENTE, LIQUIDA, N.A.S.(olio combustibile) Inglese: ENVIRONMENTALLY HAZARDOUS SUBSTANCE, LIQUID, N.O.S. (heating oil)
14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto
Trasporto stradale/ferroviario (ADR/RID): CLASSE 9, CODICE DI CLASSIFICAZIONE M6
Trasporto marittimo (IMDG): CLASSE 9
Trasporto aereo (ICAO): CLASSE 9
Rischi secondari : -
14.4 Gruppo d’imballaggio
Gruppo: III
14.5 Pericoli per l’ambiente
Secondo i regolamenti tipo dell’ONU: Pericoloso per l’ambiente Secondo il codice IMDG: Marine Pollutant
Secondo l’ADN, solo in cisterna: -
14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori
Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere eseguito da personale che abbia ricevuto la necessaria formazione prevista dai pertinenti regolamenti modali concernenti il trasporto di merci pericolose.
Durante il carico e lo scarico applicare le misure di protezione individuale prescritte dalla sezione 8.2.2 della presente scheda.
Carico su cisterne su strada o rotaia: Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione.
Carico o scarico su e da imbarcazioni/chiatte: Trasferire attraverso linee chiuse. Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore. Svuotare le linee di trasferimento prima del disaccoppiamento. Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo.
Marcatura ed etichettatura (tranne imballaggi in esenzione): ETICHETTA DI PERICOLO N. 9
+ MARCHIO DI PERICOLOSITA’ AMBIENTALE
Numero d’identificazione del pericolo (ADR, in cisterne): 90
Codice di restrizione in galleria (ADR): (E)
Misure di emergenza a bordo nave (IMDG): EmS F-A, S-F Misure di emergenza in caso di incidente aereo (ICAO): ERG Code 9L Merce ad alto rischio (security): NO
14.7 Trasporto rinfuse secondo Allegato II di MARPOL 73/78 e codice IBC
Se si intende effettuare il trasporto alla rinfusa attenersi all’Allegato II MARPOL 73/78 ed al codice IBC ove applicabili.
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
15.1 Norme e legislazione su salute, sicurezza ed ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
Autorizzazione ai sensi del Regolamento REACH (Regolamento CE n. 1907/2006 ed s.m.i.):
prodotto non presente nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) candidate all’autorizzazione.
Restrizioni all’uso ai sensi del Regolamento REACH (Regolamento CE n. 1907/2006 ed s.m.i.):
sostanza soggetta a Restrizioni ai sensi del Titolo VIII ( Allegato XVII, Appendice 2, punto 28).
Altre normative EU e recepimenti nazionali:
Categoria Seveso (Dir. 96/82/CE e Dir 105/2003/CE e D.Lgs 334/99 e s.m.i.): allegato I parte 2 gruppo 9i. Agente chimico pericoloso ai sensi del Titolo IX (recepimento Dir. 98/24/CE) del D.Lgs 81/08 e s.m.i.
Agente cancerogeno ai sensi del Titolo IX (recepimento Dir. 97/42/CE e 99/38/CE )del D.Lgs 81/08. Per lo smaltimento dei rifiuti Fare riferimento al D. Lgs 152/06 e s.m.i.
15.2 Valutazione della sicurezza chimica
E’ stata effettuata una valutazione sulla sicurezza chimica.
16. ALTRE INFORMAZIONI Elenco delle frasi pertinenti:
Queste frasi sono esposte per informazione e non sono necessariamente corrispondenti alla classificazione del prodotto.
Frasi R
R20: Nocivo per inalazione
R45: Può provocare il cancro
R48/21: Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle R63: Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R66: L’esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolatura della pelle
R50/53: Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
Indicazioni di pericolo H
H332: Nocivo se inalato H350: Può provocare il cancro
H361d: Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto
H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata e ripetuta H410: Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
EU H066 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolatura della pelle
Indicazioni sulla formazione:
Formare in maniera adeguata i lavoratori potenzialmente esposti a tale sostanza sulla base dei contenuti della presente scheda di sicurezza.
Principali riferimenti bibliografici e fonti di dati:
Dossier di Registrazione.
Legenda delle abbreviazioni e acronimi:
ACGIH | = | American Conference of Governmental Industrial Hygienists |
CSR | = | Relazione sulla Sicurezza Chimica |
DNEL | = | Livello Derivato di Non Effetto |
DMEL | = | Livello Derivato di Effetto Minimo |
EC50 | = | Concentrazione effettiva mediana |
IC50 | = | Concentrazione di inibizione, 50% |
LC50 | = | Concentrazione letale, 50% |
LD50 | = | Dose letale media |
PNEC | = | Concentrazione Prevista di Non Effetto |
n.a. | = | non applicabile |
n.d. | = | non disponibile |
PBT | = | Sostanza Persistente, Bioaccumulabile e Tossica |
SNC | = | Sistema nervoso centrale |
STOT | = | Tossicità specifica per organi bersaglio |
(STOT) RE | = | Esposizione ripetuta |
(STOT) SE | = | Esposizione singola |
TLV®TWA | = | Valore limite di soglia – media ponderata nel tempo |
TLV®STEL | = | Valore limite di soglia – limite per breve tempo di esposizione |
UVCB | = | sostanza dalla composizione non conosciuta e variabile (substances of Unknown or Variable |
composition) | ||
vPvB | = | molto Persistente e molto Bioaccumulabile |
P | = | Persistente |
vP | = | molto Persistente |
B | = | Bioaccumulabile |
vB | = | molto Bioaccumulabile |
PBT | = | Persistente, Bioaccumulabile, Tossico |
nota H | = | La classificazione e l’etichettatura indicate per questa sostanza concernono la proprietà o le proprietà pericolose specificate dall’indicazione o dalle indicazioni di pericolo in combinazione con la classe o le classi di pericolo e la categoria o le categorie indicate. Le disposizioni dell’articolo 4 relative a fabbricanti, importatori o utilizzatori a valle di questa sostanza si applicano a tutte le altre classi e categorie di pericolo. Per le classi di pericolo per le quali la via di esposizione o la natura degli effetti determina una differenziazione della classificazione della classe di pericolo, il fabbricante, l'importatore o l'utilizzatore a valle sono tenuti a prendere in considerazione le vie di esposizione o la natura degli effetti non ancora considerate |
Data di Compilazione 01/12/2010
Data di Revisione 01/12/2010
Versione N° 0
Motivo revisione Aggiornamento ai sensi dell’Allegato I del Regolamento UE 453/2010
ALLEGATO
SCENARI DI ESPOSIZIONE
Nome d’uso identificato | Settore | Settore d’uso SU | Categoria dei processi PROC | Categoria a rilascio nell’ambiente ERC | Categoria specifica di rilascio nell’ambiente spERC |
01a- Distribuzione della sostanza (GEST1A_I) | Industriale (G26) | 3 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 15 | 1,2,3,4,5,6a,6b,6c,6d, 7 | ESVOC SpERC 1.1b.v1 |
02- Formulazione e (re)imballaggio delle sostanze e delle miscele (GEST2_I) | Industriale (G26) | 3,10 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 15 | 2 | ESVOC SpERC 2.2.v1 |
Utilizzo nei | |||||
rivestimenti (GEST3_I) | Industriale (G26) | 3 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 15 | 4 | ESVOC SpERC 4.3a.v1 |
Industriale (G26) | |||||
Utilizzo nei rivestimenti (GEST3_I) Professionale (G27) | Professionale (G27) | 22 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 15 | 8a,8d | ESVOC SpERC 8.3b.v1 |
12a-Uso come carburante (GEST12_I): industriale (G26) | Industriale (G26) | 3 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 16 | 7 | ESVOC SpERC 7.12a.v1 |
12b- Uso come carburante (GEST12_I): professionale | Professionale (G27) | 22 | 1, 2, 3., 8a, 8b. 16 | 9a,9b | ESVOC SpERC 9.12b.v1 |
15-Utilizzo di olio combustibile in cantieri: Professionale | Professionale (G27) | 22 | 8a, 8b | 8d,8f | ESVOC SpERC 8.15.v1 |
Indice
1. Distribuzione di Olio Combustibile – Industriale 27
2. Formulazione e (Re)imballaggio di Olio Combustibile – Industriale 31
3. Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Industriale 35
4. Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Professionale 38
5. Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Industriale 41
6. Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Professionale 44
7. Utilizzo di Olio Combustibile in cantieri – Professionale 47
1. Distribuzione di Olio Combustibile – Industriale
Sezione 1 | |
Titolo | |
Distribuzione di Olio Combustibile – Industriale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 3 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 1, 2, 3, 4, 5, 6a, 6b, 6c, 6d, 7 |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 1.1b v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Carico di sostanze sfuse (su imbarcazioni/chiatte, carri cisterna su ruota o rotaia e IBC) all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, compresa l'esposizione accidentale durante il campionamento, lo stoccaggio, lo scarico, la manutenzione e le attività di laboratorio associate (CGES1A_I). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3. | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione vapore < 0,5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Processo di campionamento (CS2) + Esterno (OC9) | Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). |
Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | ||
Esposizioni generali (sistema chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Effettuare il campionamento tramite un cicuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Stoccaggio prodotti sfusi (CS85) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Campionamento prodotto (CS137) | Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Attività di laboratorio (CS36) | Maneggiare solo sotto una cappa chimica o ricorrere a metodi equivalenti per minimizzare i rischi di esposizione (E12). Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374 (PPE15). | |
Carico o scarico su e da Imbarcazioni/chiatte (CS510) | Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Trasferire attraverso linee chiuse (E52). Svuotare le linee di trasferimento prima del disaccoppiamento (E39). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16). | |
Carico su carri cisterne su strada o rotaia (CS511) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare e spurgare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E55). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale (1276) | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3) . Prevalentemente idrofoba (PrC4a) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 1.1e7 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 2.0e-3 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 2.3e4 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 7.7e4 | |
Frequenza e durata d’utilizzo | ||
Rilascio continuo (FD2) |
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 |
Fattori ambientali non influenzati da rischi di gestione | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione ambientale | |
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC4) | 1.0e-4 |
Frazione liberata nelle acque reflue dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC5) | 1.0e-7 |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC6) | 0.00001 |
Misure e condizioni tecniche a livello di processo (sorgente) per prevenire i rilasci | |
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1). | |
Condizioni tecniche in sito e misure per ridurre o limitare gli scarichi, le emissioni in aria e i rilasci nel suolo | |
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione (TCR1j). Nessun trattamento delle acque reflue richiesto (TCR6) | |
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7) | 90 |
Trattare le acque reflue in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%) | 0 |
In caso di scarico attraverso un impianto di trattamento urbano, garantire l'efficacia richiesta di rimozione in sito ≥ (%) | 0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3). | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque reflue (kg/g) (STP6). | 3.8e5 |
3 Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m /d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento | |
Durante la produzione non si genera alcun rifiuto relativo alla sostanza, da smaltire (ETW4) | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ERW1). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk (EE2) | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i |
rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). |
4.2 Ambiente |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2). L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3). Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). Per le raffinerie in cui le attività di scaling individuano condizioni pericolose di utilizzo (ovvero RCR>1) è richiesta una valutazione della sicurezza chimica specifica per il sito. Di conseguenza in alcuni casi specifici è stata sviluppata una valutazione Tier2 che dimostra che non ci sono raffinerie caratterizzate da un parametro RCR>1 . |
2. Formulazione e (Re)imballaggio di Olio Combustibile – Industriale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Formulazione e (Re)imballaggio di Olio Combustibile – Industriale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 3, 10 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 2 |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 2.2 v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Formulazione della sostanza e delle sue miscele in operazioni continue e discontinue all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, compresa l'esposizione accidentale durante lo stoccaggio, il trasferimento di materiale, la miscelazione, la manutenzione, il campionamento e le attività di laboratorio associate (E14). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3. | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0.5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) + Campionamento durante il processo (CS2) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti |
(OC26). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | ||
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Stoccaggio prodotti sfusi (CS85) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Campionamento prodotto (CS137) | Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Attività di laboratorio (CS36) | Maneggiare solo sotto una cappa chimica o ricorrere a metodi equivalenti per minimizzare i rischi di esposizione. (E12). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Carico o scarico su e da Imbarcazioni/chiatte (CS510) | Trasferire attraverso linee chiuse (E52). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Svuotare le linee di trasferimento prima del disaccoppiamento (E39). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENTV4). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Carico su carri cisterne su strada o rotaia (CS511) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11) o (G9) assicurarsi che l'operazione sia effettuata all'esterno (E69). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare e spurgare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E55). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3). Prevalentemente idrofoba (PrC4a) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | .1e7 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 2.6e3 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 3.0e4 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 1.0e5 | |
Frequenza e durata d’utilizzo |
Rilascio continuo (FD2) | |
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 |
Fattori ambientali non influenzati dalla gestione del rischio | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | |
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC4) | 2.2e-3 |
Frazione liberata nelle acque reflue dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC5) | 5.0e-6 |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC6) | 0.0001 |
Misure e condizioni tecniche a livello di processo (sorgente) per prevenire i rilasci | |
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1). | |
Condizioni tecniche in sito e misure per ridurre o limitare gli scarichi, le emissioni in aria e i rilasci nel suolo | |
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione (TCR1j). In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, non è richiesto alcun trattameno (TCR9). Prevenire il rilascio di sostanze non dissolte o recuperarle dalle acque reflue. (TRC14). | |
Trattare le emissioni in aria in modo da garantire l'efficacia di rimozione richiesta pari a (%) (TCR17) | 0.0 |
Trattare le acque reflue in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%) | 54.0 |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0.0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3). | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque reflue (kg/g) (STP6). | 1.1e5 |
3 Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m /d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ETW3). | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ERW1). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk (EE2) | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative |
illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). |
4.2 Ambiente |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2). L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3). Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). |
3. Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Industriale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Industriale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 3 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 4 |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 4.3a. v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Copre l'utilizzo in rivestimenti (vernici, inchiostri, adesivi, ecc.) all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, compresa l'esposizione accidentale durante l'uso (ricezione del materiale, stoccaggio, preparazione e trasferimento di prodotti sfusi o semi- sfusi, attività di applicazione e formazione di pellicole), la pulizia delle apparecchiature, la manutenzione e le attività di laboratorio associate (CGES3_I). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0,5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Formazione pellicola - asciugatura accelerata, essiccazione e altre tecnologie (CS99) | Provvedere una ventilazione in estrazione presso i punti in cui si verificano emissioni (E54). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Provvedere una ventilazione in estrazione presso i punti in cui si verificano emissioni (E54). Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Trasferimenti di prodotto (CS3) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66) | |
Attività di laboratorio (CS36) | Maneggiare solo sotto una cappa chimica o ricorrere a metodi equivalenti per minimizzare i rischi di esposizione (E12). Indossare guanti di protezione conformi allo standard EN374 (PPE15). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare e spurgare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E55). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). | |
Stoccaggio (CS67) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3). Prevalentemente idrofoba (PrC4a) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 1.0e2 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 1 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 1.0e2 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 5.0e3 | |
Frequenza e durata d’utilizzo | ||
Rilascio continuo (FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 20 | |
Fattori ambientali non influenzati dalla gestione del rischio | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC4) | 0.98 | |
Frazione liberata nelle acque di scarto dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC5) | 2.0e-5 | |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC6) | 0 | |
Misure e condizioni tecniche a livello di processo (sorgente) per prevenire i rilasci | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1) | ||
Condizioni tecniche in sito e misure per ridurre o limitare gli scarichi, le emissioni in aria e i rilasci nel suolo | ||
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione (TCR1j) Nessun trattamento delle acque reflue richiesto (TCR6). Prevenire il rilascio di sostanze non dissolte o recuperarle dalle acque reflue (TRC14) | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | 90 | |
Trattare le acque di scarto in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di | 0.0 |
rimozione richiesta ≥ (%): | |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0.0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito (1286) | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3) | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue (1273) | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque di scarto (kg/g) (STP6). | 1.1e5 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento (1272) | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ETW3). | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti (1271) | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ERW1). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2). L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3). Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). |
4. Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Professionale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Utilizzo di Olio Combustibile nei rivestimenti – Professionale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 22 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 15 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 8a, 8d |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 8.3b.v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Copre l'utilizzo in rivestimenti (vernici, inchiostri, adesivi, ecc.) all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, compresa l'esposizione accidentale durante l'uso (ricezione del materiale, stoccaggio, preparazione e trasferimento di prodotti sfusi o semi- sfusi, attività di applicazione e formazione di pellicole), la pulizia delle apparecchiature, la manutenzione e le attività di laboratorio associate (CGES3_I). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0.5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (PC15_3). |
Formazione pellicola - asciugatura accelerata, essiccazione e altre tecnologie (CS99) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47) Limitare il tenore della sostanza nel prodotto al 5 % (OC17) Fornire la ventilazione nei punti dive si verificano emissioni (E54) |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47) Limitare il tenore della sostanza nel prodotto al 5 % (OC17) Fornire la ventilazione nei punti dive si verificano emissioni (E54) | |
Trasferimenti di prodotto (CS3) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Limitare il tenore della sostanza nel prodotto al 1 % (OC16). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a misure intensive di controllo, gestione e supervisione (PPE18). | |
Attività di laboratorio (CS36) | Maneggiare solo sotto una cappa chimica o ricorrere a metodi equivalenti per minimizzare i rischi di esposizione (E12). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare e spurgare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E55). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). Rimuovere immediatamente le fuoriuscite (C&H13). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Limitare il tenore della sostanza nel prodotto al 1 % (OC16) Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a misure intensive di controllo, gestione e supervisione (PPE18). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). | |
Stoccaggio (CS67) | Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3). Prevalentemente idrofoba (PrC4a) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 1.0e2 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 5.0e-4 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 5.0e-2 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 1.4e-1 | |
Frequenza e durata d’utilizzo | ||
Rilascio continuo (FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 365 | |
Fattori ambientali non influenzati dalla gestione del rischio | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni di operabilità che colpiscono l'esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dall'utilizzo fortemente dispersivo (solo regionale) (OOC7) | 0.98 | |
Frazione liberata nelle acque reflue dall'utilizzo fortemente dispersivo (OOC8) | 0.01 | |
Frazione liberata nel terreno dall'utilizzo fortemente dispersivo (solo regionale) (OOC9) | 0.01 | |
Condizioni e misure tecniche a livello di processo (origine) per prevenire il rilascio | ||
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1) | ||
Condizioni tecniche locali e misure atte a ridurre o a limitare i rilasci, le emissioni nell'aria e nel suolo | ||
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione [TCR1j] Nessun trattamento delle acque reflue richiesto (TCR6). | ||
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | N/A | |
Trattare le acque reflue in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 0 |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito (1286) | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3). | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue (1273) | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque reflue (kg/g) (STP6). | 7.0e-1 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento (1272) | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ETW3). | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti (1271) | |
La raccolta e il riciclo esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ERW1). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk (EE2) | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2). L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3). Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). Per le raffinerie in cui le attività di scaling individuano condizioni pericolose di utilizzo (ovvero RCR>1) è richiesta una valutazione della sicurezza chimica specifica per il sito. Di conseguenza in alcuni casi specifici è stata sviluppata una valutazione Tier2 che dimostra che non ci sono raffinerie caratterizzate da un parametro RCR>1 |
5. Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Industriale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Industriale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 3 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 7 |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 7.12a.v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Copre l'utilizzo come combustibile (o additivo per combustibile e componente di additivi) all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, comprese le esposizioni accidentale durante le attività associate al trasferimento, all'uso, alla manutenzione delle apparecchiature e alla movimentazione dei prodotti di scarto (CGES12_I). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0.5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16). |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un |
(CS15)+ Campionamento prodotto (CS137) | circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16) | |
Scarico chiuso di prodotti sfusi (CS502)+ All'esterno (OC9) | Trasferire attraverso linee chiuse (E52). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66) o (G9) Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Funzionamento di apparecchiature di filtraggio di solidi (CS117) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Stoccaggio prodotti sfusi (CS85) | Immagazzinare la sostanza all'interno di un sistema chiuso (E84). Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 4 ore (OC28). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Uso come carburante (GEST_12I)- (sistemi chiusi) (CS107) | Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Drenare e spurgare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E55). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB [PrC3] (580). Prevalentemente idrofoba [PrC4a] (581) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 1.1e7 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 1.4e-1 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 1.5e6 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 5.0e6 | |
Frequenza e durata d’utilizzo | ||
Rilascio continuo (FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 300 | |
Fattori ambientali non influenzati dalla gestione del rischio | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC4) | 7.0e-4 | |
Frazione liberata nelle acque reflue dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC5) | 4.4e-7 |
Frazione liberata nel terreno dal processo (rilascio iniziale prima dell'applicazione delle misure di gestione del rischio) (OOC6) | 0 |
Misure e condizioni tecniche a livello di processo (sorgente) per prevenire i rilasci | |
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1). | |
Condizioni tecniche in sito e misure per ridurre o limitare gli scarichi, le emissioni in aria e i rilasci nel suolo | |
Il rischio legato a un'esposizione ambientale è indotto dal compartimento sedimenti di acqua dolce (TCR1b). E' richiesto il trattamento in sito delle acque reflue (TCR13). Prevenire il rilascio di sostanze non dissolte o recuperarle dalle acque reflue. (TRC14). | |
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR27). | 95 |
Trattare le acque reflue in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 87.7 |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0.0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3). | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque reflue (kg/g) (STP6). | 5.2e 6 |
3 Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m /d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento | |
Le emissioni della combustione sono disciplinate dalle misure di controllo vigenti (ETW1). Le emissioni alla combustione sono prese in considerazione nella valutazione di impatto a livello regionale (ETW2). | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ETW3). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Il metodo HBM (Hydrocarbon Block Method) è stato utilizzato per calcolare l'esposizione ambientale con il modello Petrorisk (EE2) | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2).L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3).Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). |
6. Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Professionale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Utilizzo di Olio Combustibile come Carburante – Professionale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 22 |
Categorie di Processo | 1, 2, 3, 8a, 8b, 16 |
Categorie di Rilascio Ambientale | 9a, 9b |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 7.12a.v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Copre l'utilizzo come combustibile (o additivo per combustibile e componente di additivi) all'interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, comprese le esposizioni accidentale durante le attività associate al trasferimento, all'uso, alla manutenzione delle apparecchiature e alla movimentazione dei prodotti di scarto (CGES12_I). | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0.5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | Presuppone l'utilizzo del prodotto a una temperatura non superiore a 20° C rispetto alla temperatura ambiente, se non altrimenti specificato (G15). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15 )+ Campionamento prodotto (CS137) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). |
Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). | ||
Esposizioni generali (sistemi chiusi) (CS15) | Manipolare la sostanza in un sistema chiuso (E47). Effettuare il campionamento tramite un circuito chiuso o altro sistema, al fine di evitare l'esposizione (E8). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). | |
Scarico chiuso di prodotti sfusi (CS502) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base. (PPE16). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27) oppure (G9) Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). | |
Trasferimenti fusti/lotti (CS8) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione controllata (da 10 a 15 ricambi d'aria ogni ora) (E40). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16).Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27) oppure (G9) Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). | |
Rifornimento (CS507) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 1 ora (OC27). | |
Uso come carburante (GEST_12I)- sistemi chiusi (CS107) | Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un corso di addestramento base (PPE16). | |
Pulizia e manutenzione delle apparecchiature (CS39) | Garantire uno standard adeguato di ventilazione generale (non meno di 3-5 ricambi d'aria ogni ora) (E11). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a un addestramento sull'attività specifica (PPE17). Drenare il sistema prima dell'apertura o della manutenzione delle apparecchiature (E65). Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta stagna in attesa dello smaltimento o del successivo riciclo (ENVT4). Rimuovere immediatamente le fuoriuscite (C&H13). | |
Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale | ||
Caratteristiche del prodotto | ||
La sostanza è un complesso UVCB (PrC3). Prevalentemente idrofoba (PrC4a) | ||
Quantità utilizzate | ||
Frazione del tonnellaggio UE usata localmente (A1) | 0.1 | |
Tonnellaggio regionale (tonnellate/anno) (A2) | 3.3e5 | |
Frazione del tonnellaggio regionale usata localmente (A3) | 5.0e-4 | |
Tonnellaggio annuale del sito (tonnellate/anno) (A5) | 1.7e2 | |
Tonnellaggio massimo quotidiano del sito (kg/al giorno) (A4) | 4.6e2 | |
Frequenza e durata d’utilizzo | ||
Rilascio continuo (FD2) | ||
Giorni di Emissione (giorni/anno) (FD4) | 365 | |
Fattori ambientali non influenzati dalla gestione del rischio | ||
Fattore di diluizione locale nell'acqua dolce (EF1) | 10 | |
Fattore di diluizione locale nell'acqua marina (EF2) | 100 | |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione ambientale | ||
Frazione liberata nell'aria dall'utilizzo fortemente dispersivo (solo regionale) (OOC7): | 1.0e-4 | |
Frazione liberata nelle acque reflue dall'utilizzo fortemente dispersivo (OOC8): | 0.00001 |
Frazione liberata nel terreno dall'utilizzo fortemente dispersivo (solo regionale) (OOC9): | 0.00001 |
Misure e condizioni tecniche a livello di processo (sorgente) per prevenire i rilasci | |
Le procedure variano da sito a sito, per cui vengono utilizzate delle stime conservative delle emissioni da processo (TCS1). | |
Condizioni tecniche in sito e misure per ridurre o limitare gli scarichi, le emissioni in aria e i rilasci nel suolo | |
Il rischio ambientale è correlato all’esposizione indiretta degli esseri umani tramite ingestione (TCR1j). Nessun trattamento delle acque reflue richiesto (TCR6). | |
Trattare le emissioni in modo tale da garantire una efficacia tipica di rimozione pari a (%) (TCR7). | N/A |
Trattare le acque reflue in sito (prima di avviare l'operazione di scarico) per garantire l'efficacia di rimozione richiesta ≥ (%): | 0.0 |
In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, garantire l’efficacia di rimozione richiesta in sito ≥ (%) | 0.0 |
Misure organizzative atte a prevenire/limitare il rilascio dal sito | |
Non distribuire i fanghi generati dal trattamento delle acque industriali sui terreni naturali (OMS2). I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati (OMS3). | |
Condizioni e misure relative all'impianto comunale per il trattamento delle acque reflue (1273) | |
Rimozione stimata della sostanza delle acque reflue per mezzo di un impianto di trattamento urbano (%) (STP3). | 88.8 |
Efficacia totale della rimozione dalle acque reflue, dopo l'adozione delle RMM in sito e offsite (impianto di trattamento di tipo urbano) (%) (STP4) | 88.8 |
Tonnellaggio massimo consentito per il sito (MSafe) sulla base del rilascio successivo al trattamento totale di rimozione dalle acque reflue (kg/g) (STP6). | 2.3e3 |
Portata ipotizzata per l'impianto di trattamento urbano delle acque reflue (m3/d) (STP5) | 2000 |
Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento | |
Le emissioni della combustione sono disciplinate dalle misure di controllo vigenti (ETW1). Le emissioni alla combustione sono prese in considerazione nella valutazione di impatto a livello regionale (ETW2). | |
Condizioni e misure relative al recupero esterno dei rifiuti | |
Il trattamento e lo smaltimento esterni dei rifiuti devono essere conformi alla legislazione locale e/o nazionale applicabile (ETW3). | |
Sezione 3 Stima delle esposizioni | |
3.1 Salute | |
Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA (G21). | |
3.2 Ambiente | |
Sezione 4 | |
4.1 Salute | |
Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37). | |
4.2 Ambiente | |
La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili a tutti i siti; quindi potrebbe essere necessaria un'operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifiche per ogni sito (DSU1). L'efficienza richiesta di rimozione dalle acque reflue può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite/offsite, singolarmente o in combinazione (DSU2). L'efficienza richiesta di rimozione dall'aria può essere ottenuta utilizzando tecnologie onsite, singolarmente o in combinazione (DSU3). Ulteriori informazioni sulle attività di scaling e sulle tecnologie di controllo sono fornite dalle schede tecniche SpERC (xxxx://xxxxx.xxx/xx/xxxxx-xxx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxx.xxxx) (DSU4). |
7. Utilizzo di Olio Combustibile in cantieri – Professionale
Sezione 1 Esposizione allo scenario denominato Heavy Fuel Oil | |
Titolo | |
Utilizzo di Olio Combustibile in cantieri – Professionale | |
Descrittori d’uso | |
Settori d’uso | 22 |
Categorie di Processo | 8a, 8b |
Categorie di Rilascio Ambientale | 8d, 8f |
Categorie Specifiche di Rilascio Ambientale | ESVOC SpERC 8.15.v1 |
Processi, compiti, attività coperte | |
Riguarda l'uso di rivestimenti di superfici e leganti all'interno di sistemi chiusi o contenuti, comprese le esposizioni accidentali durante i trasferimenti di materiale e le operazioni di riempimento. | |
Metodo di valutazione | |
Vedi sezione 3 | |
Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi | |
Sezione 2.1 Controllo dell’esposizione dei lavoratori | |
Caratteristiche del prodotto | |
Stato fisico del prodotto | Liquido |
Pressione di vapore (kPa) | Liquido, pressione di vapore < 0.5 kPa in condizioni standard (OC3). |
Concentrazione della sostanza nel prodotto | Copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100% (se non altrimenti indicato) (G13). |
Frequenza e durata dell’utilizzo/esposizione | Copre un'esposizione giornaliera fino a 8 ore (se non altrimenti specificato) (G2). |
Altre condizioni operative che interessano l’esposizione | L'operazione è effettuata ad alte temperature (> 20° C sopra la temperatura ambiente) (OC7). Presuppone l'applicazione di uno standard di base adeguato in materia di igiene nell'ambiente lavorativo (G1). |
Caratteristiche dello scenario | Misure specifiche per la gestione dei rischi e condizioni operative |
Misure generali (agenti cancerogeni) (G18) | Considerare progressi tecnici e aggiornamenti dei processi (automazione inclusa) per l'eliminazione delle dispersioni. Limitare l'esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e appositi impianti di aspirazione generale/localizzata dell'aria esausta. Drenare i sistemi e ripulire le linee di trasferimento prima di interrompere il contenimento. Pulire/spurgare le apparecchiature, ove possibile, prima della manutenzione. Ove esiste la possibilità di esposizione: limitare l'accesso al solo personale autorizzato, garantire agli operatori una formazione specifica sulle attività e sulle operazioni da compiere al fine di minimizzare il rischio di esposizione, indossare guanti e tute di protezione per prevenire la contaminazione della pelle, utilizzare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando richiesto per determinati scenari di esposizione, eliminare immediatamente le eventuali fuoriuscite e smaltire i rifiuti in condizioni di sicurezza. Garantire l'adozione di sistemi di lavoro sicuri o di soluzioni equivalenti per la gestione dei rischi. Ispezionare, controllare e sottoporre a regolare manutenzione tutti i dispositivi e le misure di controllo. Prendere in considerazione l'esigenza di un sistema di sorveglianza sanitaria basato sul rischio (G20). |
Trasferimenti di prodotto (CS3) | Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione in estrazione (E66). Non effettuare attività che prevedono la possibilità di esposizione per un periodo superiore a 15 minuti (OC26). Processo ottimizzato per l'impiego efficiente delle materie prime (OOC16). Indossare guanti di protezione contro gli agenti chimici (conformi allo standard EN374), insieme a misure intensive di controllo, gestione e supervisione (PPE18). |