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IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO
Roma, 10 novembre 2016
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Un po’ di storia
La disciplina del lavoro a tempo determinato ha subito radicali modifiche in quasi 60 anni di produzione normativa:
Legge 230/1962: causali tassative;
Legge 56/1987: possibilità per la contrattazione collettiva di introdurre nuove causali;
d.lgs. 368/2001: cd causalone.
Legge 92/2012 (Riforma Fornero): primo contratto a-causale di durata non superiore ad un anno
2012/2013: anni di continui adeguamenti
Decreto Legge 34/2014: primo Jobs Act.
JOBS ACT
Legge 183/2014 Decreto Legislativo 81/2015
LIMITI DI DURATA
Confermata l’acausalità del contratto a termine
Il contratto a tempo determinato incontra solamente limiti quantitativi e di durata
Ciascun contratto a termine non può avere una durata superiore a 36 mesi
Fatte salve le diverse disposizioni dei contratti collettivi, lo stesso limite di 36 mesi si applica in caso di successione di contratti a termine per lo
svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale, computando
anche i periodi di missione aventi ad oggetto mansioni di pari livello e categoria legale.
Un ulteriore contratto, della durata massima di 12 mesi, può essere stipulato presso la DTL. xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xx
FORMA DEL CONTRATTO
LIMITI DI DURATA
Con l'eccezione dei rapporti di lavoro di durata non superiore a dodici giorni, l'apposizione del termine al contratto è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto, una copia del quale deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro cinque giorni lavorativi dall'inizio della prestazione.
Possibilità di indicare le ragioni sostitutive “per trasparenza” (ML circ. 18/2014).
Ai fini dei benefici contributivi, è richiesta solo la compilazione del flusso UniEmens secondo le indicazioni contenute nell’allegato tecnico, valorizzando l’elemento <Qualifica3> con il previsto codice A (Inps, mess. 4152/2014).
L’indicazione delle causali potrebbe far sorgere il dubbio di una volontaria applicazione della previgente normativa, tuttora riportata nei ccnl? xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xx
COSA PREVEDONO I CCNL?
I vigenti ccnl sono stati tutti stipulati prima del Jobs Act e, quindi, recepiscono tuttora la previgente normativa di cui al d.lgs. 81/2015.
CCNL Aris per il personale non medico
a) necessità delle ragioni giustificatrici;
b) una sola proroga.
CCNL ARIS
per Cdr ed RSA
CCNL ARIS
personale medico
a) richiamo alle condizioni di legge;
b) una sola proroga.
Non disciplina il contratto di lavoro a termine.
Dirigenza medica, quale disciplina?
SOSTEGNO ALLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA
Il d.lgs. 81/2015 realizza una importante devoluzione alla contrattazione decentrata di materie prima demandate ai ccnl:
Salvo diversa previsione, ai fini del decreto, per contratti collettivi si intendono i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Oltre alle ampie possibilità attribuite dalla legge, possibile stipulare contratto di prossimità purché non rimuovano del tutto i liiti previsti dalla legislazione o dalla contrattazione nazionale (interpello 30/2014).
XXXXXXXX, XXXXXXX E PROSECUZIONE DI FATTO
PROROGHE: Il termine del contratto a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a trentasei mesi, e, comunque, per un massimo di cinque volte nell'arco di trentasei mesi a prescindere dal numero dei contratti.
RINNOVI: confermati gli intervalli di 10/20 giorni a seconda della durata del precedente contratto (fino a sei mesi o superiore a sei mesi).
PROSECUZIONE DI FATTO: ammissibile sino a 30 giorni (50 se il contratto aveva durata superiore a 6 mesi), con maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al 20% fino al decimo giorno successivo e al 40% per ciascun giorno ulteriore.
LIMITI QUANTITATIVI
Salva diversa disposizione dei contratti collettivi, non possono essere assunti
lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell'anno di assunzione, con un arrotondamento del decimale all'unità superiore qualora esso sia eguale o superiore a 0,5.
ESENZIONI
il suddetto limite non si applica ai contratti stipulati
SANZIONI
in caso di violazione dei limiti quantitativi
a) nella fase di avvio di nuove attività, per i periodi definiti dai contratti collettivi, anche in misura non uniforme con riferimento ad aree geografiche e comparti merceologici;
b) nelle imprese start-up innovative;
c) per lo svolgimento delle attività stagionali;
d) per specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi;
e) per sostituzione di lavoratori assenti;
f) con lavoratori di età superiore a 50 anni;
g) tra università private, istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere attività di insegnamento, di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa. I contratti di lavoro a tempo determinato che hanno ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di attività di ricerca scientifica possono avere durata pari a quella del progetto di ricerca al quale si riferiscono.
Non si applica la trasformazione del rapporto, ma una sanzione amministrativa pari al 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro (se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale è superiore a uno, la sanzione è pari al 50%)
LIMITI CONTRATTUALI
I vigenti ccnl prevedono limiti diversi da quelli stabiliti dalla legge.
CCNL Aris per
limite massimo
CCNL ARIS Non disciplina il contratto
il personale
non medico
CCNL ARIS
per Cdr ed RSA
CCNL ARIS
dirigenza non medica
del 30%
limite massimo del 30%
assenza di limiti
personale medico
CCNL ARIS
dirigenza medica
di lavoro a termine.
Limiti variabili a seconda delle causali
CONTRATTO A TERMINE NELLA RICERCA
Il limite quantitativo non si applica ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati tra enti di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere attività di insegnamento, di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa. I contratti di lavoro a tempo determinato che hanno ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di attività di ricerca scientifica possono avere durata pari a quella del progetto di ricerca al quale si riferiscono.
Circolare ML 18/2014
I. necessità che il datore di lavoro sia un ente pubblico o privato di ricerca e che il lavoratore sia chiamato a svolgere in via esclusiva attività di ricerca, di assistenza tecnica o di coordinamento o direzione della stessa;
II. dubbi sulla possibilità di derogare al limite di 36 mesi in caso di successione di contratti a termine
Interpello Il Ministero non risolve i dubbi e le criticità prospettate dall’ARIS in quanto:
12/2016 I. non si pronuncia sul limite di 36 mesi in caso di successione di contratti a termine;
II. ritiene necessario rispettare il limite di 5 proroghe nell’arco di 36 mesi, fermo restando che l’ultima proroga può determinare una durata complessiva superiore ai 36 mesi in quanto commisurata alla durata del progetto;
III. Ritiene che la deroga non possa essere estesa ai contratti aventi ad oggetto attività operative collegate al progetto di ricerca
L’eccessiva rigidità frena la ricerca!
Diritto di precedenza in caso di assunzioni a tempo indeterminato per le stesse mansioni
Lavoratori che, nell'esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato, abbiano prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi (computando anche eventuali periodi di congedo di maternità obbligatoria, il cui godimento comporta anche un diritto di precedenza nelle future assunzioni a termine)
oggetto del contratto a Lavoratori a tempo determinato assunti per lo
termine.
svolgimento di attività stagionali
Il diritto di precedenza deve essere espressamente richiamato nella lettera di assunzione, e può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti per iscritto la propria volontà in tal senso al datore di lavoro entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro (3 mesi per i lavoratori stagionali). Il diritto di precedenza si estingue una volta trascorso un anno dalla data di cessazione del rapporto.
Il datore di lavoro è tenuto ad informare i lavoratori a tempo determinato, nonché le rappresentanze sindacali aziendali ovvero la rappresentanza sindacale unitaria, circa i posti vacanti che si rendono disponibili nell'impresa, secondo le modalità definite dai contratti collettivi.