PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Reg. delib. n. 2048 Prot. n.
VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
OGGETTO:
Legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 e xx.xx. "Disciplina delle attività culturali". Modifica della deliberazione n. 1997 di data 12 ottobre 2018 avente ad oggetto: "Comma 5 dell'articolo 19 della legge provinciale sulle attività culturali - approvazione degli standard formativi, uniformità delle condizioni di accesso, elementi di valutazione conformità al principio di trasparenza, verifica e controllo relativa alle scuole musicali iscritte al registro provinciale."
Il giorno 26 Novembre 2021 ad ore 10:05 nella sala delle Sedute
in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita
LA GIUNTA PROVINCIALE
sotto la presidenza del
PRESIDENTE | XXXXXXXX XXXXXXX | |
Presenti: | ASSESSORE | XXXXX XXXXXXX XXXXXXX XXXXXXX XXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXX |
Assenti: | VICEPRESIDENTE ASSESSORE | XXXXX XXXXXX XXXXXXX XXXXXXXX XXXXXX XXXXXXXXX |
Assiste: | IL DIRETTORE GENERALE | XXXXX XXXXXXXXX |
Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta
Il Relatore comunica:
Il comma 2 dell’articolo 19 della legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 (Disciplina delle attività culturali) prevede che “La Provincia sostiene la formazione musicale di base erogata dalle scuole musicali previste dal comma 1 mediante la concessione di finanziamenti in misura non superiore al
75 per cento della spesa ammessa, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, per le attività educative e formative svolte secondo i criteri didattici e le modalità organizzative stabiliti dalla Giunta provinciale, previo parere della competente commissione permanente del Consiglio provinciale, nonché per le spese relative alle utenze e alla manutenzione ordinaria delle sedi in cui si svolgono le medesime attività, se non sono messe a disposizione a titolo gratuito da enti pubblici, secondo quanto stabilito dalla Giunta provinciale”.
Il comma 5 dell’articolo 19 della medesima legge prevede che “Per i fini previsti dal comma 2”, la Giunta provinciale stabilisce con propria deliberazione:
a) gli standard formativi relativi alla qualità della formazione musicale e degli apprendimenti che devono garantire le scuole musicali;
b) l'uniformità delle condizioni di accesso alle scuole musicali;
c) gli elementi di valutazione della conformità al principio di trasparenza delle procedure di selezione del personale e delle scelte compiute;
d) l'applicazione di sistemi coordinati di verifica e controllo, anche documentale, in ordine all'adeguatezza dei servizi svolti anche in relazione agli aspetti organizzativi e di tenuta del bilancio.”.
In attuazione del disposto normativo sopracitato, con deliberazione n. 1997 di data 12 ottobre 2018 sono stati approvati gli standard formativi, l’uniformità delle condizioni di accesso, gli elementi di valutazione e la conformità al principio di trasparenza, verifica e controllo relativa alle scuole musicali iscritte al registro provinciale.
Considerato che nel corso degli anni si sono verificate significative modificazioni nell’ambito della formazione musicale di base, sulla quale ha impattato fortemente anche l’emergenza pandemica da COVID-19, vi è la necessità di aggiornare le disposizioni approvate con la deliberazione 1997/2018.
In data 3 ottobre 2021 le modifiche proposte sono state illustrate al Tavolo di coordinamento di cui alla deliberazione n. 1716 di data 30 ottobre 2020.
Per rendere operativo e gestibile a tutti gli effetti il nuovo dettato normativo si rende ora necessario dare attuazione alle disposizioni in esso contenute.
A tale scopo viene allegato al presente provvedimento, quale parte integrante e sostanziale dello stesso, il nuovo testo attuativo del comma 5 dell'articolo 19 della legge provinciale sulle attività culturali contenente:
a) gli standard formativi relativi alla qualità della formazione musicale e degli apprendimenti che devono garantire le scuole musicali;
b) l'uniformità delle condizioni di accesso alle scuole musicali;
c) gli elementi di valutazione della conformità al principio di trasparenza delle procedure di selezione del personale e delle scelte compiute;
d) l'applicazione di sistemi coordinati di verifica e controllo, anche documentale, in ordine all'adeguatezza dei servizi svolti anche in relazione agli aspetti organizzativi e di tenuta del bilancio.
La competente Commissione consiliare, nella seduta del 25 novembre 2021, ha espresso parere favorevole, a maggioranza, sulla proposta di deliberazione.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA PROVINCIALE
- udita la relazione;
- vista la legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 e successive modificazioni;
- visto il D.P.P. 16 ottobre 2012, n. 22-97/Leg.;
- visto il D.P.G.P. 26 marzo 1998, n. 6-78/Leg. e successive modificazioni;
- vista la deliberazione della Giunta provinciale n. 6 del 15 gennaio 2016;
- vista la deliberazione della Giunta provinciale n. 1997 del 12 ottobre 2018;
- visti gli atti citati in narrativa;
- visti i relativi pareri espressi dai servizi di staff;
- visto il parere della Commissione consiliare competente formulato in data 25 novembre 2021;
- a voti unanimi espressi nelle forme di legge;
D E L I B E R A
1. di approvare il testo allegato quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, previsto dal comma 5 dell’articolo 19 della legge provinciale sulle attività culturali, che entrerà in vigore dopo l’avvenuta pubblicazione contenente:
a) gli standard formativi relativi alla qualità della formazione musicale e degli apprendimenti che devono garantire le scuole musicali;
b) l'uniformità delle condizioni di accesso alle scuole musicali;
c) gli elementi di valutazione della conformità al principio di trasparenza delle procedure di selezione del personale e delle scelte compiute;
d) l'applicazione di sistemi coordinati di verifica e controllo, anche documentale, in ordine all'adeguatezza dei servizi svolti anche in relazione agli aspetti organizzativi e di tenuta del bilancio;
2. di dare atto che con quanto approvato al punto 1 si intendono sostituiti gli orientamenti didattici e organizzativi approvati con la deliberazione n. 1997 del 12 ottobre 2018 e xx.xx.;
3. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, anche per estratto, sul sito internet istituzionale;
4. di dare atto che le disposizione del presente provvedimento si applicano anche alle istanze in corso di istruttoria in data antecedente alla sua pubblicazione;
5. di dare atto che il presente provvedimento non comporta impegni di spesa.
Pag 3 di 4 CBA RIFERIMENTO : 2021-S022-00243
Adunanza chiusa ad ore 11:10 Verbale letto, approvato e sottoscritto.
Elenco degli allegati parte integrante
001 Testo attuativo
IL PRESIDENTE
Xxxxxxxx Xxxxxxx IL DIRETTORE GENERALE Xxxxx Xxxxxxxxx
Pag 4 di 4 RIFERIMENTO : 2021-S022-00243
Disposizioni generali - Comma 5 dell’articolo 19 della legge provinciale sulle attività culturali
Articolo 1
Le scuole musicali iscritte al Registro provinciale delle scuole musicali e finanziate dalla Provincia devono adottare gli standard formativi, i criteri didattici e le modalità organizzative (di seguito denominati “Orientamenti didattici”) di cui all’allegato A.
Le scuole musicali devono tenere costantemente aggiornato un “registro delle lezioni” che dovrà contenere obbligatoriamente i nomi degli allievi e il nome dell’insegnanti. Entro 2 anni, dall’entrata in vigore del presente provvedimento, tale registro dovrà essere obbligatoriamente in formato elettronico. La frequenza minima obbligatoria per la finanziabilità del singolo allievo, anche relativamente ai corsi di formazione musicale bandistica, è pari al 70 per cento del computo totale delle lezioni previste per ogni allievo.
Articolo 2
Per garantire l’uniformità delle condizioni di accesso, le scuole musicali iscritte al Registro provinciale delle scuole musicali e finanziate dalla Provincia devono adottare un sistema tariffario uniforme, a parità di offerta didattica, conforme agli Orientamenti didattici di cui all’articolo 1. Il Servizio competente in materia di attività culturali, attraverso il sistema informativo culturale di cui all’articolo 5 della legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 (Disciplina delle attività culturali) e xx.xx., esegue il monitoraggio del sistema tariffario applicato dalle singole scuole.
Con cadenza almeno biennale, il Servizio competente in materia di attività culturali verificherà l’impatto del sistema tariffario anche in riferimento alla sostenibilità finanziaria del sistema delle scuole musicali proponendo eventuali modifiche.
Articolo 3
L’assunzione del personale nelle Scuole Musicali Trentine si svolge nel rispetto dei principi di trasparenza e di pubblicità in modo da assicurare la più ampia partecipazione alle procedure di selezione. I predetti principi devono essere osservati anche con riguardo alla formalizzazione dei risultati della selezione.
Le procedure di assunzione saranno eseguite attraverso l’adozione dello schema di bando di cui all’allegato B.
Il bando dovrà essere pubblicato: sul sito della Scuola, all’Agenzia del lavoro, sul sito della Provincia, attraverso comunicazione scritta a tutte le Scuole Musicali Trentine e al Conservatorio di Trento.
Le procedure di selezione devono prevedere tre fasi distinte:
A. La selezione dei curricula
B. Un colloquio di preselezione
C. Una prova di selezione
Le procedure di selezione dovranno essere attuate tramite la costituzione di un’apposita commissione.
Articolo 4
Una componente nevralgica dell’intero sistema è costituita dalla valutazione e dalla verifica del servizio fornito dalle singole scuole.
La verifica e la valutazione dell’offerta didattica hanno lo scopo di consentire alle scuole di mantenere alti, o di migliorare ove sia il caso, i livelli delle proprie prestazioni.
Il monitoraggio sarà effettuato dal Servizio competente in materia di attività culturali attraverso il sistema informativo culturale di cui all’articolo 5 della legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 (Disciplina della attività culturali) e xx.xx., mediante la verifica di dati quantitativi e qualitativi secondo lo schema di cui all’allegato C.
Allegato A – standard formativi, criteri didattici e modalità organizzative (Orientamenti didattici)
1.1 PREMESSA
Le profonde trasformazioni, che negli ultimi decenni hanno segnato la realtà musicale e le più generali condizioni culturali e sociali del Paese, assegnano un ruolo rinnovato ed essenziale alle scuole musicali. La presenza diffusa della musica nei mezzi di comunicazione; la consapevolezza, acquisita dagli studi di psicologia e sociologia, delle funzioni culturali della musica nella strutturazione della personalità e nelle dinamiche sociali; l'emergere di nuovi usi della musica e quindi anche di nuovi compiti professionali; la disponibilità di mezzi tecnologici avanzati; i nuovi spazi offerti all'educazione permanente; il maturare di metodologie didattiche articolate e funzionali; lo stesso evolversi del linguaggio musicale sia colto sia popolare: tutti questi fattori spiegano in primo luogo il forte incremento nella domanda di educazione musicale, intervenuto nel Paese e in particolare nella nostra Provincia; in secondo luogo orientano l'azione delle scuole musicali a colmare le ampie lacune lasciate dalle istituzioni statali, fra la prima alfabetizzazione della scuola dell'obbligo e l'indirizzo specialistico del conservatorio; in terzo luogo collocano le scuole musicali quali interlocutori privilegiati degli organismi che, a livello provinciale e nazionale, promuovono attività musicali e dello spettacolo.
Le vicende dell’emergenza pandemica Covid-19 hanno impattato gravemente sul mondo delle scuole musicali trentine e graveranno anche domani per un tempo non breve. Questi problemi hanno indotto l’Amministrazione provinciale a adottare provvedimenti emergenziali, per tamponare la perdita di reddito e i blocchi di programmazione imposti dal lock down, ma anche a porre in essere degli interventi di medio e lungo periodo atti all’efficientamento del sistema, come il riconoscimento della didattica a distanza e la semplificazione delle procedure, grazie anche ad un miglior utilizzo delle tecnologie digitali.
1.2 FINALITÀ DELLE SCUOLE MUSICALI
Le scuole musicali hanno lo scopo primario di fornire ai cittadini i mezzi e le conoscenze per coltivare le proprie particolari vocazioni, relativamente ai vari aspetti dell'esperienza musicale, in forma sempre più matura e consapevole. Mentre valorizzano lo studio musicale come esperienza formativa dell'individuo, privilegiano le forme di attività musicale orientate alla crescita della collettività.
Le situazioni culturali del territorio a cui la scuola si rivolge, le connesse opportunità di pratiche musicali (bande, cori, musica d'assieme, gruppi d'improvvisazione, gruppi jazz o rock, club d'ascolto e via dicendo), e il complesso tessuto delle associazioni, dei centri sociosanitari, delle varie istituzioni culturali, offrono un concreto quadro di riferimento alla definizione degli obiettivi formativi. In quest'ottica si collocano anche le pratiche produttive e spettacolari della scuola (saggi, concerti, rappresentazioni, prodotti multimediali, ecc.; di gruppi vocali e/o strumentali e/o d'altra natura).
La scuola è aperta a tutte le fasce di età. Collabora con le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle attività integrative.
Contempla anche percorsi idonei a soggetti in condizioni di difficoltà psicofisiche.
1.3 AMBITI DELL'ESPERIENZA MUSICALE
Le scuole organizzano i propri piani di studio in modo da consentire una formazione integrale e integrata (vedi il paragrafo 1.5 lettera D) in ciascuno dei fondamentali ambiti in cui si realizza l'esperienza musicale:
A. Educazione audiopercettiva: discriminazione, riconoscimento, ordinamento, memorizzazione degli eventi sonori, in ordine a ritmo, melodia, armonia, timbro, dinamica. Queste esperienze sono componente basilare di ognuno degli altri ambiti, qui di seguito specificati.
B. Pratica vocale: usi musicali della voce, individualmente e collettivamente.
C. Pratica strumentale: relativamente agli strumenti della tradizione colta e popolare, nonché a quelli delle nuove tecnologie.
D. Ascolto (analisi e interpretazione): conoscenza delle modalità d'organizzazione del linguaggio musicale e dei suoi significati.
E. Invenzione (improvvisazione e composizione): rielaborazione personale delle modalità espressive del linguaggio musicale.
F. Lettura e scrittura: decifrazione e impiego dei codici grafici usati nella pratica musicale.
1.4 CICLI DIDATTICI
La scelta dei contenuti e delle metodologie varia principalmente in funzione dell'età degli allievi. È possibile così individuare tre ampi cicli, corrispondenti grosso modo alla fascia della prima scolarità (nido, scuola dell’infanzia e primo ciclo della primaria); della seconda scolarità (secondo ciclo della primaria e scuola media); dell'adolescenza ed età adulta.
Per quanto riguarda la frequenza ai corsi indicati alle lettere a), b) e c) del punto 2.3 Indicazioni parametriche per l’ammissione a finanziamento, nel prevalente rispetto dell’articolazione dei cicli, le scuole, per motivi didattici derivanti dall’eventuale discrepanza tra l’età degli allievi e la loro competenza tecnico-musicale, possono inserire gli allievi in corsi collettivi obbligatori di un ciclo diverso da quello della lezione di strumento, qualora frequentata.
1.4.1 Primo ciclo
Orientativamente fino all'età di 7 anni.
Il corso mira a fondare una consapevolezza articolata della realtà sonora e musicale, mediante attività esplorative e produttive, condotte in forma reciprocamente integrata, e inserite in contesti più ampi (sovra-disciplinari), significativi per il bambino: gioco, drammatizzazione, movimento fisico, audiovisivi, multimedialità e via dicendo.
Le attività di sensibilizzazione percettiva hanno per oggetto non solo gli eventi più propriamente musicali, ma ogni possibile stimolo acustico.
Per la fine del ciclo il bambino è messo in grado di cogliere percettivamente le diverse dimensioni parametriche del suono e di orientarsi all'interno di ciascuna in rapporto al loro evolversi spazio- temporale.
Su questo repertorio sonoro (brani musicali di ogni genere e suoni dell'ambiente) il bambino è sollecitato a operazioni di manipolazione (ricerca sulle possibilità sonore di oggetti e strumenti), di interpretazione (riconoscimento della fonte, attribuzione di significati...) e di analisi (consapevolezza degli elementari principi organizzativi: pulsazione, velocità, direzione melodica, variazioni d'intensità, contrasti timbrici, aggregazione simultanea di suoni e così via).
Le scoperte via via maturate offrono al bambino criteri per dare forma alle proprie invenzioni sonore, da solo e in gruppo, con la voce, con strumenti, con oggetti diversi.
Sempre in funzione di attività come quelle accennate, il bambino è educato a un uso via via più ricco della propria voce e del proprio gesto strumentale.
Queste esperienze sono integrate con la pratica vocale e strumentale - per riproduzione - di brani tradizionali, e più in generale di espressioni orali, senza limiti di repertorio, che non siano quelli imposti dalle possibilità del bambino.
In questo ciclo può altresì iniziare lo studio specificamente orientato a un particolare strumento. La scelta di tale strumento avviene dopo che l'allievo ha avuto l'opportunità di accostare una gamma di strumenti diversi, anche attraverso un minimo di manipolazione.
A sussidio delle proprie attività, il bambino impara ad avvalersi di un sistema pur elementare e intuitivo di trascrizione grafica dei suoni.
1.4.2 Secondo ciclo
Orientativamente 8-13 anni
A. Educazione audiopercettiva
L'esercizio dell'attenzione uditiva (“educazione dell'orecchio”) mira al progressivo padroneggiamento dei fondamenti costruttivi del linguaggio musicale (“teoria”).
Più in particolare, l'allievo è guidato a riconoscere all'ascolto, e quindi a concettualizzare, fattori come quelli che qui vengono esemplificati orientativamente:
• in ambito ritmico: pulsazione/assenza di pulsazione; velocità e variazioni agogiche; metri principali/assenza di metro; profilo ritmico; gruppi o cellule ritmiche; fraseggio; ecc.
• in ambito melodico: regione melodica; estensione della melodia; profilo melodico; scala; intervalli; tonalità e modalità; ecc.
• in ambito timbrico-dinamico: timbri strumentali; effetti particolari sugli strumenti; giochi d'intensità: variazioni graduali, per contrasto, per addensamento strumentale; ecc.
• in ambito armonico: contemporaneità e successione di disegni melodici, ritmici e timbrici diversi; composizione dell'accordo/cluster; logica funzionale del rapporto consonanza/dissonanza; omofonia/melodia accompagnata/polifonia; tonalità-modalità; modulazione; ecc.
• in ambito formale-architettonico: principi costruttivi elementari: ripetizione/contrasto, sviluppo, variazione, imitazione, tema ricorrente, ecc.
B. Ascolto
Questi fattori vengono gradatamente a costituire per l'allievo una griglia analitica a cui ancorare l'ascolto intelligente della musica. Ad essi l'allievo è educato a ricondurre sempre più consapevolmente i significati attribuiti al brano musicale.
Le piste lungo le quali condurre programmi d'ascolto in questo ciclo sono suggerite dallo stesso concreto vissuto musicale dell'allievo. Obiettivi raggiungibili, a titolo d'esempio:
• apprezzare il contributo che la musica reca ai messaggi multimediali: la musica integra il significato della scena (colonna sonora di film...), del gesto (balletto e simili), della parola (canto);
• prendere consapevolezza della varietà di risorse semantiche della musica, dall'onomatopea e dalla motricità all'emotività, all'evocazione, alle varie forme di simbolizzazione;
• apprezzare gli usi sociali della musica: le sue diverse funzioni nei diversi luoghi, lo spettacolo, la danza, il lavoro, le cerimonie, il culto e così via; nonché il rapporto tra il tipo di luogo- funzione e il tipo di musica.
Il repertorio delle musiche proposte all'ascolto è opportunamente aperto sia sull'asse storico (musiche del presente, musiche del passato), sia su quello etnico (musiche della nostra e di altre civiltà), sia su quello dei generi (musica colta, popolare, d'intrattenimento, da film, ecc.).
C. Attività creative
Le attività di rielaborazione creativa trovano in quelle dell'ascolto e nelle altre un duplice complementare alimento. Il lavoro di ascolto, esecuzione e interpretazione offre all'improvvisazione e alla composizione occasioni pratiche da riattivare in proprio, e quindi motivazioni.
Il lavoro di analisi (scoperta dei fattori costitutivi del discorso musicale) offre la strumentazione teorica necessaria per far progredire le attività creative a livelli via via più maturi, in funzione delle emergenti potenzialità espressive dell'allievo.
La strumentazione pratica (vocale e manuale) è offerta infine dalla parallela attività con la voce e con gli strumenti.
D. Attività vocale
L'attività vocale, individuale e corale, mira a un progressivo autocontrollo delle principali funzioni della vocalità: respirazione, emissione, articolazione, risonanza. Il repertorio è allargato a musiche di diversi generi, con particolare cura per la polivocalità. L'attività include anche forme di improvvisazione individuale e collettiva. La scuola attiva gruppi vocali scegliendo tra le varie possibilità di organico (voci pari o dispari) e di repertorio.
E. Strumento
In questo ciclo continua la pratica di strumenti elementari per le attività d'insieme (accompagnamenti ai canti, improvvisazioni attività di gioco, ecc.), e inizia, o continua e si struttura, lo studio sistematico di un particolare strumento, in forma individuale, di coppia o gruppi di massimo 3 allievi.
Nel caso che tale studio inizi in questo ciclo, sarà preceduto da un'attività esplorativa di strumenti diversi: conoscenza, a grandi linee, delle possibilità espressive, delle destinazioni d'uso, delle caratteristiche tecniche, anche attraverso forme di manipolazione.
L'apprendimento dello strumento richiede da parte dell'allievo l'interiorizzazione sempre più articolata di atteggiamenti fondamentali:
• preventiva intonazione e percezione delle qualità del suono da produrre;
• consapevolezza e controllo della fisiologia del proprio gesto strumentale: rilassamento, equilibrio, movimenti necessari e parti del corpo attivate in ogni gesto strumentale, e così via.
Il piano di studi tende perciò primariamente a sollecitare la sensibilità percettiva e corporea, la memoria musicale, la ricerca qualitativa del suono strumentale, attraverso la pratica diretta, anche senza la mediazione della lettura.
La pratica collettiva dello strumento affianca fin dall'inizio la pratica individuale, ed è rivolta a una progettazione comune degli aspetti interpretativi e tecnici.
Il repertorio, aperto, come quello per l'ascolto, in direzione dei generi diversi, è scelto in funzione degli interessi musicali del singolo allievo, delle abilità tecniche progressive, degli usi didattici più generali che il brano può suggerire.
F. Lettura e scrittura
La lettura della notazione tradizionale (pentagramma, figure di durata) è un momento essenziale della pratica sia strumentale sia vocale e si sviluppa in stretto rapporto con questa. Le due abilità complementari, inerenti alla notazione (saper sentire interiormente il suono alla vista del segno; saper scrivere il segno corretto all'ascolto del suono) sono sviluppate gradatamente, in derivazione diretta dalla pratica vocale e strumentale, avvalendosi di tecniche di solfeggio cantato o di altre metodologie.
1.4.3 Terzo ciclo
Orientativamente dai 14 anni
A. Educazione audiopercettiva
L'insegnamento tende a consolidare le conoscenze assegnate al secondo ciclo, esercitandole su materiali musicali di maggiore complessità, nonché a far prendere consapevolezza, riconoscendoli uditivamente, di fattori costitutivi più articolati: a puro titolo d'esempio, impasti strumentali o "melodie di colori" in ambito timbrico; tipi di disegno diastematico in ambito melodico; organizzazioni di frase in ambito ritmico; tipi di accordo, giri armonici, intrecci polifonici in ambito armonico; modelli di imitazione o di progressione in ambito architettonico.
Le acquisizioni maturate attraverso le attività uditive sono man mano sistemate nel quadro di una teoria musicale organica.
B. Ascolto
I fattori costitutivi che sono oggetto della formazione uditiva (melodici, armonici, ritmici, timbrici, dinamici, architettonici) sono qui studiati come processi operanti alla base del pensiero musicale, nel duplice versante:
• sintattico: conoscere la funzione dei diversi fattori, e la loro reciproca interazione, nella costruzione del brano musicale;
• semantico: acquisire schemi interpretativi del brano musicale (psicologici, sociologici, antropologici, ecc.).
Questo studio conduce alla conoscenza degli stili musicali e della loro evoluzione storica, in relazione ai più generali aspetti della storia della civiltà.
C. Attività creative
L'insegnamento mira innanzitutto ad attivare nell'allievo i meccanismi psicologici e operativi che stanno alla base dei processi di espressione sonora, e dei più generali meccanismi della creatività personale. Le risorse ideative dell'allievo sono via via arricchite attraverso l'adozione dei procedimenti tecnici e delle pratiche anche multilinguistiche conosciuti nelle attività di analisi. A questo scopo è utile esercitare l'allievo in un lavoro di ricreazione di particolari modelli stilistici del passato e del presente, di codice colto o di codice popolare.
L'interiorizzazione di moduli e procedimenti compositivi contribuisce a sviluppare le abilità di improvvisazione, individuale e collettiva, con la voce e con gli strumenti.
D. Attività vocale
La pratica vocale mira a sollecitare una confidenza operativa con il linguaggio musicale, attraverso l'organo immediato che è la voce. La scuola attiva gruppi vocali scegliendo tra le varie possibilità di organico (voci pari o dispari) e di repertorio (polifonico, popolare, contemporaneo, parlato ecc.). In ognuna delle soluzioni adottate è mantenuto un adeguato spazio all'educazione individuale della voce, con l'obiettivo primario della qualità del suono, indipendentemente dalle risorse, grandi o piccole, dell'allievo.
E. Strumento
Il lavoro iniziato nel secondo ciclo si approfondisce esercitando le abilità acquisite dall'allievo, su materiali musicali di tipo nuovo e sollecitandolo ad affrontare nuovi problemi esecutivi.
Come per la pratica vocale, anche in quella strumentale la precedenza è assicurata ¬quali che siano le risorse fisiologiche dell'allievo - alla qualità musicale dell'esecuzione, con particolare riguardo alla capacità di controllo dei movimenti fisici in funzione del suono.
Obiettivo importante del lavoro esecutivo è educare l'allievo a operare scelte personali e consapevoli sulle modalità d'esecuzione del brano, per quanto attiene ai fatti agogici, dinamici, timbrici, fraseologici.
Uno spazio particolare è dedicato alla pratica d'insieme. La scuola cura a questo scopo la formazione di gruppi di varie dimensioni, organici e generi di repertorio.
F. Lettura e scrittura
Le abilità di lettura sono sviluppate in modo da consentire all'allievo una disinvolta pratica di esecuzione a prima vista, sia con la voce sia con lo strumento; e di trascrizione di eventi musicali di varia natura, ascoltati, o memorizzati, o ideati in sede di composizione.
1.5 INDICAZIONI CURRICOLARI
Ogni scuola organizza propri curricoli, in funzione delle esigenze locali, liberamente, nel rispetto delle linee affermate in questo documento. In particolare, si ribadiscono alcuni principi essenziali:
A) Autenticità
Le attività offerte sono scelte in funzione dei reali bisogni d'esperienza musicale dell'allievo, al riparo da preconcetti tecnicismi in sede pratica o da preconcetti nozionismi in sede teorica. L'esperienza dell'opera, intesa come entità musicale dotata di senso compiuto, avrà la precedenza, sia nelle attività produttive sia in quelle ricettive, rispetto all’esercizio tecnico.
B) Autosufficienza
Ogni corso, in qualsiasi ciclo e in qualsiasi settore d'attività, trova in sé stesso le proprie motivazioni e i propri obiettivi; ossia non si giustifica semplicemente in quanto "propedeutico", a corsi successivi.
C) Ciclicità
I contenuti d'apprendimento non sono offerti una volta per tutte a un dato momento del curricolo, ma vengono riproposti periodicamente, su materiali e in contesti rinnovati. Ciò vale soprattutto nei primi due cicli; mentre nei corsi avanzati consente il recupero di precedenti acquisizioni agli allievi che accedano alla scuola in fase inoltrata.
D) Organicità
Ad ogni livello, la formazione musicale tanto più è matura quanto più è integrale (ossia impegna l'allievo in ognuno dei settori d'esperienza elencati al paragrafo 1.3), e integrata (ossia mette in relazione le attività di un settore con quelle di tutti gli altri, in un passaggio continuo e reciproco di stimoli).
Ciò esige uno stretto coordinamento fra i diversi operatori della scuola, sia in fase di programmazione sia in fase di insegnamento.
E) Interdisciplinarità
Fin dove possibile, l'allievo è guidato a vivere l'esperienza musicale come una dimensione particolare del più generale universo della comunicazione, entro il quale lo spettacolo e la multimedialità offrono la più ampia e immediata gamma di occasioni.
Per questo è opportuno che il corpo docente sia integrato da esperti delle altre forme di comunicazione (teatro, danza, multimedialità, ecc.).
F) Autonomizzazione
Obiettivo superiore dei corsi - indipendentemente dal loro livello e dalla loro durata - è quello di costruire l'autonomia dell'allievo: fornirgli una motivazione sufficiente per fargli continuare in proprio l'esperienza musicale avviata nella scuola, e insegnargli un metodo per poterla continuare.
2. ORGANIZZAZIONE CURRICOLARE
Viene di seguito esposto il programma di organizzazione dei corsi che ogni scuola è tenuta ad attuare per accedere al Sistema Provinciale delle Scuole Musicali e al relativo finanziamento.
2.1 Anno scolastico: festività, inizio e termine attività
Le scuole musicali iniziano e terminano l'attività didattica annuale in concomitanza con il calendario scolastico provinciale nel rispetto delle festività riconosciute, garantendo il numero di giornate annuali di attività didattica previste dal calendario scolastico provinciale.
2.2 Applicazione degli Orientamenti didattici
Le scuole musicali devono applicare gli Orientamenti didattici assicurando una corretta e completa programmazione didattica, attivando un servizio senza alcuna preclusione in merito all'età e al livello degli utenti e in un'ottica di stretta integrazione con il territorio.
2.3 Indicazioni parametriche per l'ammissione a finanziamento
L'individuazione di indicazioni parametriche, relative ai tempi di lezione e numero di utenti per gruppo, consente alla scuola ottimali margini di elasticità organizzativa e, nel contempo, permette di adeguare il programma di spesa ai seguenti vincoli di ammissione a finanziamento.
Le Scuole Musicali hanno facoltà di adottare i seguenti tempi di lezione settimanali, ovvero l’equivalente monte ore annuo:
- Musica giocando, Avviamento alla Musica I, Avviamento alla Musica II (Musica elementare), Formazione Musicale e Cultura Musicale
45, 50 o 60 minuti
- Educazione Corale e Laboratorio
50, 60 o 75 minuti
- Strumento e Giro degli strumenti
30, 45, 50 o 60 minuti
a) Le ore finanziabili per i corsi di Musica giocando, Avviamento alla Musica I, Avviamento alla Musica II, Formazione Musicale e Cultura Musicale vengono calcolate applicando il divisore di sette (7) sulla somma complessiva degli allievi di tutti i corsi citati, per ogni 60 minuti settimanali di lezione erogata.
b) Le ore finanziabili per i corsi di Educazione Corale vengono calcolate applicando il divisore di quindici (15) sulla somma complessiva degli allievi, per ogni 60 minuti settimanali di lezione erogata.
c) Le ore finanziabili per i corsi dei Laboratori vengono calcolate applicando il divisore di quattro
(4) sulla somma complessiva degli allievi, per ogni 60 minuti settimanali di lezione erogata.
d) Le ore finanziabili per i corsi di Strumento vengono calcolate applicando il divisore di uno (1) sulla somma complessiva degli allievi, per ogni 45 minuti settimanali di lezione erogata.
I divisori numerici delle lezioni collettive, di cui alle lettere a), b) e c), sono tali ai soli fini della determinazione delle ore ammissibili e finanziabili. Le scuole hanno facoltà di determinare il numero dei partecipanti ai diversi corsi a seconda dei propri bisogni didattici-organizzativi.
Il finanziamento dell’ora successiva alla prima, calcolata mediante divisore, viene riconosciuto al raggiungimento del numero di allievi previsto dal medesimo divisore.
Per gli allievi con bisogni educativi e formativi speciali è prevista la frequenza dei corsi secondo le possibilità/necessità poste da ogni posizione cognitiva individuale, anche per singoli corsi e anche con un minutaggio personalizzato. All’atto dell’iscrizione l’utente dovrà rilasciare alla Scuola una dichiarazione a riprova del suo stato di bisogno.
Il numero massimo di corsi ammissibili a finanziamento è di quattro per allievo, di cui solo uno di strumento.
2.4 Piano degli studi
Il piano degli studi è articolato secondo i cicli primo, secondo e terzo, suggeriti negli Orientamenti didattici, paragrafo 1.4.
PRIMO CICLO
Orientativamente fino all'età di 7 anni
Musica giocando
Destinatari: bambini dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia (0-5 anni).
Durata: 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.1
Avviamento alla Musica I
Destinatari: bambini del l° anno della scuola primaria (6 anni).
Durata: 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.1
Avviamento alla Musica II Destinatari: bambini del 2° anno della scuola primaria (7 anni). Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.1
Il corso prevede obbligatoriamente:
1. Musica elementare
Durata: 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo
2. Giro degli strumenti/educazione corale
Durata: Giro degli strumenti 30, 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo
Educazione corale 50, 60 o 75 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte
ore annuo
Ogni scuola organizzerà, nell'arco dell'anno scolastico, la lezione di Giro degli strumenti ed
educazione corale nel rispetto degli Orientamenti didattici.
La programmazione annuale di Giro degli strumenti e di educazione corale dovrà essere specificata alla presentazione della domanda di contributo.
SECONDO CICLO
Orientativamente 8-13 anni
La frequenza ai corsi di strumento prevede anche la frequenza obbligatoria del corso di Formazione Musicale e del corso di Educazione Corale. Per gli allievi della scuola media, dagli 11 ai 13 anni, la Scuola Musicale può sostituire il corso di Educazione Corale con un altro Laboratorio.
L’esclusiva frequenza ai corsi collettivi può essere limitata anche a uno solo di essi.
1. Formazione Musicale
Durata: 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.2, paragrafi A, B, C, F.
2. Educazione Corale
Durata: 50, 60 o 75 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.2 D
3. Laboratorio
Durata: 50, 60 o 75 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo
Obiettivi e contenuti: progetti sperimentali collettivi, aperti ad ogni ambito educativo, sia culturale/speculativo sia tecnico/strumentale. Esempi di laboratori già attivati all'interno delle scuole musicali trentine: Musica d'insieme, Espressione ritmica, Espressione vocale, Orchestra per diletto, Preparazione all'orchestra, Atmosfera musica immagine, ecc.
4. Strumento
Durata: 30, 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo L'insegnamento alterna, allo studio individuale, la pratica collettiva.
Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.2 E.
TERZO CICLO
Orientativamente dai 14 anni
La frequenza ai corsi di strumento prevede, a seconda dell’età, i seguenti corsi obbligatori: fino ai 16 anni, in conformità quindi con l’obbligo scolastico, la frequenza obbligatoria ad almeno due corsi collettivi; dal 16° anno, compiuto entro il 31 dicembre dell’anno di inizio corso, la frequenza obbligatoria di almeno un corso collettivo.
L’esclusiva frequenza ai corsi collettivi può essere limitata anche a uno solo di essi.
1. Cultura Musicale
Durata: 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.3 A, B, C, F.
2. Educazione Corale
Durata: 50, 60 o 75 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.3 D.
3. Laboratorio
Durata: 50, 60 o 75 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo
Obiettivi e contenuti: progetti sperimentali collettivi, aperti ad ogni ambito educativo, sia culturale/speculativo sia tecnico/strumentale. Esempi di laboratori già attivati all'interno delle scuole musicali trentine: Musica d'insieme, Arrangiamento e software, Tecniche di registrazione audio, Musica elettronica, Musica per la liturgia, Musica da camera, ecc.
4. Strumento
Durata: 30, 45, 50 o 60 minuti settimanali di lezione, ovvero l’equivalente monte ore annuo L'insegnamento alterna, allo studio individuale, la pratica collettiva.
Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.3 E.
2.5 Piano degli studi per la formazione musicale bandistica
L’organizzazione curriculare, per i corsi di formazione musicale bandistica, è articolata secondo i cicli secondo e terzo, suggeriti negli Orientamenti didattici, paragrafo 1.4.
SECONDO CICLO
(orientativamente: 8-13 anni)
1. Formazione Musicale
Durata: un incontro settimanale mediamente di 45 minuti, ovvero un equivalente monte ore annuo. Numero: di norma da 5 a 10 partecipanti per gruppo.
Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.2, paragrafi A, B, C, F.
2. Strumento
Durata: un incontro settimanale mediamente di 30 minuti per utente, ovvero un equivalente monte ore annuo.
L'insegnamento alterna, allo studio individuale, la pratica collettiva. Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.2 E.
TERZO CICLO
(orientativamente: dai 14 anni)
1. Cultura Musicale (frequenza facoltativa)
Durata: un incontro settimanale mediamente di 45 minuti, ovvero un equivalente monte ore annuo. Numero: di norma da 5 a 10 partecipanti per gruppo.
Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.3 A, B, C, F.
2. Strumento
Durata: un incontro settimanale mediamente di 30 minuti per utente, ovvero un equivalente monte ore annuo.
L'insegnamento alterna, allo studio individuale, la pratica collettiva. Obiettivi e contenuti: vedi Orientamenti didattici 1.4.3 E.
Allegato B - schema bando assunzione personale
La scuola musicale , in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 19 della legge provinciale 3 ottobre 2007 n. 15 e successive modifiche, indice una selezione per titoli ed esami finalizzata ad individuare un docente di per un incarico riferito l’anno scolastico ed eventuali successivi.
La data della prova di selezione è prevista per il giorno . presso la Sede della scuola musicale sita in
L’orario sarà comunicato tramite mail in tempo utile.
Inquadramento contrattuale
Al personale è applicato il C.C.P.L. per le Scuole Musicali Trentine e l’inquadramento previsto è: docente a tempo con fascia di anzianità .
È parte integrante dell’orario di lavoro l’espletamento delle attività funzionali (collegi docenti, gruppi di lavoro, incontri interni, saggi, valutazioni e verifiche, ecc.).
Domanda di partecipazione
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata, utilizzando il modulo allegato al presente bando, debitamente firmato e allegato, in formato PDF o equivalente, alla mail della scuola musicale .
La domanda deve contenere i seguenti dati:
• Nome e cognome
• Data e luogo di nascita
• Codice Fiscale
• Residenza anagrafica
• Recapito telefonico e indirizzo mail
• Curriculum vitae
• Curriculum studi
Requisiti di ammissione
Il candidato dovrà allegare alla domanda di partecipazione, in formato PDF o equivalente, autocertificazione del possesso dei seguenti requisiti:
• Età non inferiore a diciotto anni (18 anni)
• Cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea
• Possesso di diploma di Conservatorio – vecchio ordinamento- o di Diploma Accademico di II Livello (Xxxxxxx Xxxxxxx) o titolo accademico equipollente, nazionale o internazionale, o essere inserito nelle graduatorie idonee per l’insegnamento della musica nei conservatori. Xxxxxxx presentare domanda di partecipazione anche candidati in possesso di un diploma di primo livello conseguito presso un conservatorio o di un curriculum didattico e artistico che certifichi una esperienza pluriennale nell’insegnamento della musica e attività musicale professionale in Italia e/o all’estero. Tale personale potrà essere reclutato dalla scuola nella percentuale massima del 15 % del proprio personale docente.
In fase di reclutamento avranno comunque precedenza i candidati risultati idonei, in possesso di diploma di Conservatorio – vecchio ordinamento- o di Diploma Accademico di II Livello (Secondo Xxxxxxx) o titolo accademico equipollente, nazionale o internazionale, o inseriti nelle graduatorie idonee per l’insegnamento della musica nei conservatori.
• Assenza di carichi pendenti
• Assenza di carichi penali
• Stato lavorativo. Se disoccupato. Se occupato (in questo caso si deve specificare dove, con quale orario, con quale tipologia contrattuale, con quale mansione).
Termine di presentazione della domanda
La domanda di partecipazione alla selezione dovrà pervenire tramite mail all’indirizzo
entro e non oltre le ore di .
Commissione di selezione
La Commissione di selezione sarà composta .
Procedura di selezione
Le procedure di selezione devono prevedere tre fasi distinte
A. La selezione dei curricula
B. Un colloquio di preselezione
C. Una prova di selezione
Colloquio di preselezione: La commissione definisce i candidati idonei per le prove di selezione secondo i seguenti criteri:
- qualità nella presentazione
- capacità comunicativa
- interesse mostrato nella materia in oggetto
- competenze di programmazione e progettazione attività
- disponibilità di orario e di mobilità
- conoscenze tecniche
o per i docenti: in ambito culturale, pedagogico e di organizzazione curricolare
o per gli amministrativi: in ambito organizzativo, amministrativo e contabile
Prova di selezione: La prova di selezione sarà valutata dalla commissione sommando la valutazione di preselezione con quella di selezione (dalla valutazione emergerà la graduatoria interna) secondo le seguenti indicazioni:
Per docenti:
- prova pratica con lo strumento
- simulazione di una lezione
- colloquio - descrivere programma di studio annuale, elementi di didattica generale, aspettative professionali, ecc.)
Per gli amministrativi
- Prova pratica:
- scrittura di una lettera
- stesura di un semplice budget
- lettura di documenti contabili
- risoluzione di un problema pratico Colloquio:
Verifica delle aspettative
Esiti della selezione
Agli esiti della selezione dovrà essere data adeguata pubblicità; gli stessi saranno resi noti, entro e non oltre cinque giorni lavorativi dalla conclusione delle attività di selezione, a mezzo mail a tutti i soggetti cui è stato inviato l’invito di partecipazione alla selezione e per conoscenza al Servizio Attività e produzione culturale della Provincia autonoma di Trento.
Trattamento dei dati personali
Con la presentazione della domanda il candidato esprime il proprio consenso affinché i dati personali forniti possano essere trattati nel rispetto della legge per gli adempimenti connessi alla procedura di selezione.
Allegato C - criteri di valutazione e verifica dei servizi svolti, aspetti organizzativi e di tenuta del bilancio
1. Gestione
1.1 Organizzazione interna:
1.11 Competenze gestionali del direttore
1.12 Grado di impegno del direttore
1.13 Modalità di gestione collegiale.
1.14 Competenze corpo docente
1.2 Amministrazione
1.21 Competenze del personale amministrativo
1.3 Logistica (spazi)
1.4 Attrezzature
1.5 Presenza di strumenti di verifica:
1.51 dell’operato degli insegnanti
1.52 dei risultati degli allievi
1.6 Attività di aggiornamento degli insegnanti
1.7 Tenuta obbligatoria del registro delle presenze
2. Curricolo
2.1 Strumenti di pianificazione e programmazione delle attività
2.2 Coinvolgimento di studenti e famiglie.
2.3 Interdisciplinarietà (integrazione delle attività musicali con attività d’altra natura)
3. Didattica
3.1 Sperimentazione di metodologie innovative
3.2 Materiali didattici
3.21 Qualità dei testi scolastici
3.22 Materiali librari a disposizione degli studenti
3.23 Strumenti musicali a disposizione degli studenti
3.24 Impianti audio e video, discoteca, videoteca
3.25 Altri sussidi
3.5 Risultati:
3.51 Risultati assoluti della media degli studenti
3.52 Rapporto tra livello terminale e livello iniziale dello studente
3.53 Grado di motivazione/soddisfazione dello studente e della famiglia
3.6 Regolarità/discontinuità nella frequenza
3.7 Continuità/abbandono scolastico
4. Interazione con l’esterno
4.1 Capacità promozionale
4.11 con la scuola generale (progettualità, iniziative...)
4.12 con altre scuole musicali
4.13 Capacità imprenditoriale
4.14 con enti di promozione culturale (reperimento fondi ...)
4.15 con enti e associazioni di intervento sociale
4.16 con enti e associazioni musicali
5. Strumenti di verifica
5.1. Dati quantitativi rilevati dalla scuola.
5.2. Test dello studente:
5.21 Test d’ingresso
5.22 Test di rendimento
5.23 Analisi del tasso di incremento tra i livelli iniziali (esibiti dal test d’ingresso) e quelli finali (esibiti da test di rendimento): del singolo allievo e dell’insieme degli studenti
5.24 Analisi del grado di rispondenza tra gli obiettivi progettati (esibiti dal documento di programmazione) e quelli raggiunti (esibiti dal test di rendimento): del singolo allievo e dell’insieme degli studenti.
5.3. Scheda di autovalutazione della scuola.
In tale scheda il direttore della scuola raccoglierà i risultati dell’autovalutazione. Fra gli strumenti adottati dalla docimologia per la raccolta dei risultati riguardanti in particolare la qualità dell’insegnamento elenchiamo:
5.31 Osservazione diretta del comportamento didattico
5.32 Impiego di telecamere e conseguente rilettura collegiale dell’informazione
5.33 Intervista all’insegnante
5.4 Giudizio degli allievi e delle famiglie
5.5 Bilancio
5.51 Presenza di un piano dei conti
5.52 Modalità di gestione del bilancio
5.53 Struttura del bilancio
5.54 Risultati del bilancio