PROTOCOLLO ACCESSO
Servizio di implementazione della nuova organizzazione della Direzione Coesione Sociale del Comune di
Venezia - Codice Progetto VE3.1.1.a PON Metro 2014-2020
PROTOCOLLO ACCESSO
IN AGENZIA PER LA
COESIONE SOCIALE
Vers. 1.1 Gennaio 2019
Nota
Il presente documento è uno degli output del Progetto VE3.1.1.a PON Metro 2014-2020. Affidamento del “Servizio di implementazione della nuova organizzazione della Direzione Coesione Sociale, Servizi alla Persona e Benessere di Comunità”.
Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione europea - Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.
Gruppo di lavoro del Comune di Venezia
Xxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxx, Xxxxx Xxxxxx, Xxxx Xxxxxx,
Xxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxx, Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxx, Xxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxx.
Indice generale
............................................................................................................................................................... 3
SEGNALAZIONI E RICHIESTE DI INDAGINI SOCIALI 12
INFORMAZIONE E ORIENTAMENTO 14
ANALISI DEI BISOGNI E DELLE CAPACITÀ 17
TRATTAMENTO E ACCORDO DI RISULTATO 22
VERIFICA E VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE 24
INVIO AI SERVIZI DEL SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA 25
RACCORDO CON I SERVIZI DEL SETTORE RISORSE FINANZIARIE E ABITATIVE 29
CRITERI QUALIFICANTI DEL PROTOCOLLO 30
Allegato-Bozza SCHEDA ACCOGLIENZA - Analisi Capacità 33
La costituzione dell’Agenzia per la Coesione Sociale (ACS) è un investimento nella gestione professionale dell’accesso e nel governo congiunto, tecnico e amministrativo, del rapporto tra bisogni e risorse, tra capacità e sviluppo di valore sociale.
Il diritto all’ascolto, all’informazione, all’orientamento e all’accompagnamento nell’offerta di welfare pu cioè essere ricondotto all’esercizio dei doveri di solidarietà e di partecipazione nella logica dell’aiuto che aiuta ad aiutarsi. Si tratta in sostanza di qualificare l’accesso in termini di “livello essenziale di processo” facilitando il passaggio da schemi di tipo “assistenziale” a soluzioni di “coesione sociale” in cui l’incontro tra diritti e doveri diventa garanzia di beneficio sostanziale. Pu essere facilitata da accordi di risultato, passando dal “diritto di ricevere una prestazione” al “diritto di condividere una soluzione”.
Per l’ACS significa interpretare vision e mission valorizzando tutti i fattori produttivi a disposizione, avendo in mente:
• la mappa delle domande e dei bisogni sottesi alle richieste delle persone che si rivolgono ai servizi;
• le potenzialità di quanti operano nella rete veneziana, così da passare da un “sistema di soggetti remunerati” che erogano servizi a un “sistema di co-investitori” che condividono responsabilità e risorse per risultati sociali di interesse generale;
• le capacità che le persone e le famiglie possono mettere in gioco per contribuire all’efficacia e alla sostenibilità complessiva, con azioni a corrispettivo sociale.
La linea di accesso normale (ordinario) è gestita con modalità integrate “verso le persone” con l’obiettivo di gestire l’accesso in modo appropriato e, nello stesso tempo, ridurre le disuguaglianze nell’accesso. Penalizzano le persone non autosufficienti, fragili, con ridotte capacità di utilizzare le opportunità e le risorse messe a disposizione dalla rete sociale e dall’offerta istituzionale.
Per questa ragione l’accesso normale si articola in tre modalità. Quella principale è di “accesso diretto” ai punti ACS distribuiti nel territorio. A questa modalità viene affiancata la modalità di “accesso a distanza”. Consente di avere informazioni preliminari per meglio orientarsi nei servizi utilizzando telefono, siti, social media ... Con questo canale potranno anche essere attivate forme di accesso con “fruizione autogestita”, con procedure amministrative informatizzate, che potranno essere implementate con il nuovo sistema informativo.
La terza modalità definita “mobile” o “accesso in mobilità” è quella che più delle altre agisce “verso la persona”, perché “riservata a persone con particolari difficoltà” che possono chiedere e fruire dell’accesso di operatori al proprio domicilio, in luoghi soggetti a restrizioni (es. carcere) o in luoghi dove si concentra l’offerta rivolta a persone in condizioni di grave emarginazione (mense, luoghi di accoglienza diurna/notturna, altri aiuti a bassa soglia,…).
Per l’accesso ordinario viene previsto un accesso telefonico e un successivo accesso diretto per dare un tempo dedicato alla persona in uno spazio adeguato, per eliminare l’attesa e facilitare l’accesso quando necessita di informazioni (rendere la domanda più appropriata), per programmare e organizzare gli accessi, per rendere più funzionale l’organizzazione e per garantire una maggiore sicurezza alle persone e agli operatori.
L’azione di ACS sul versante accesso riguarda tutti i problemi che possono andare da richieste di informazione e orientamento a forme più impegnative di gestione delle risposte (con negoziazioni di risultato e trattamenti ad hoc) riguardanti soprattutto, ma non esclusivamente, l’abitare, la povertà, l’esclusione sociale.
L’azione di ACS si occupa anche di una nuova linea operativa riguardante l’“accesso delle capacità”. Se ben gestita pu trasformarsi in azione di sistematica “logistica delle capacità” finalizzata ad accogliere, conoscere e valorizzare tutte le disponibilità singole e organizzate presenti nel territorio che si rivolgono in modo diretto e indiretto all’ACS. L’obiettivo è di incrementare il capitale sociale necessario per affrontare i problemi con soluzioni eccedenti l’input a disposizione.
Il presente protocollo dopo aver rappresentato in forma sintetica il flusso delle decisioni, entra nel merito dell’accesso, dell’ascolto, della segnalazione, dell’informazione, dell’orientamento, dell’analisi dei bisogni e delle capacità, della valutazione, del trattamento e dell’accordo di risultato, della verifica e valutazione, dell’invio ai servizi del Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia nonché del raccordo con i servizi del Settore Risorse Finanziare e Abitative.
VALUTAZIONE
TRATTAMENTO E VERIFICA
VALUTAZIONE
2. PER CHI OFFRE AIUTO
CHI CONTATTA E COME
La persona, per se stessa o per altri, contatta l’Agenzia competente:
• per residenza, se la persona è residente a Venezia,
• per domicilio, se la persona ha la residenza in altro comune italiano o è privo di residenza in Italia.
• Il criterio della residenza vale anche per i minori stabili dimoranti.
Se la persona contatta il servizio di Agenzia non competente, questo fornisce i recapiti del servizio di
Agenzia corretto o, qualora possibile, trasferisce la chiamata.
Il contatto con l’Agenzia avviene con modalità:
• telefoniche,
• digitali (email e/o portale del Comune in fase di definizione). Quando la persona contatta telefonicamente l’Agenzia può trovare:
• un operatore sociale che risponde per 2 ore al giorno per 4 giorni alla settimana,
• una segreteria telefonica dove lasciare un messaggio, che viene ascoltato dagli operatori dell’Agenzia quotidianamente.
CHI RICEVE IL CONTATTO
L’operatore sociale del Servizio di Agenzia. Tale ruolo è assunto a rotazione da tutti gli operatori sociali assegnati a ciascun Servizio di Agenzia.
COSA FA CHI RICEVE
L’operatore sociale ascolta e raccoglie la domanda/l’offerta e la documenta. L’ascolto telefonico dura tra i 5 e i 10 minuti.
Con l’ascolto viene attivato il dialogo con la persona che si rivolge all’Agenzia: è segno di un suo riconoscimento, accettazione, valorizzazione.
L’ascolto non si limita ai contenuti della domanda ed è attento al modo con cui la domanda viene
posta e a come la persona sente il problema che espone, quali intenzioni e aspettative dimostra di avere verso i servizi.
Se l’operatore individua una situazione di emergenza sociale, la segnala immediatamente al Pri.S. per la sua attivazione.
Se l’operatore ritiene necessario procedere con l’ascolto, fissa un incontro (appuntamento):
• entro 5 giorni lavorativi se si ravvisa l’urgenza,
• entro 15 giorni lavorativi, in caso contrario.
Ad esempio è previsto un incontro quando in sede di contatto sono emersi problemi riguardanti:
• la situazione economica (reddito, mancanza di beni di prima necessità, affitto, …);
• la situazione lavorativa e l’occupabilità;
• i funzionamenti personali e sociali (maltrattamento, isolamento sociale, difficoltà relazionali, problemi giudiziari, …);
• l’alloggio (sfratto, morosità incolpevole, pignoramento, inadeguatezza, …);
• la non autonomia (completa o parziale) di persone con disabilità o anziane;
• lo status giuridico.
NB - Va previsto un ascolto diretto anche per i casi in cui l’Agenzia viene contattata per rendere
disponibili capacità (people raising) da parte di singoli, di gruppi informali, di associazioni.
L’incontro viene fissato con una figura amministrativa se la richiesta è circoscritta a contributi comunali finalizzati (retta per inserimento in struttura diurna o residenziale, mobilità, abbattimento barriere, …), all’alloggio o al deposito di domanda (es. impegnativa di cure domiciliari, inserimento in struttura diurna o residenziale, …).
Nel fissare l’appuntamento, l’operatore:
• fornisce al proprio collega nominativo e recapito telefonico dell’utente e di colui che si reca all’incontro (se diverso), motivo del colloquio e luogo dell’incontro (se diverso dalla sede del servizio di Agenzia),
• richiede se necessario il supporto di un mediatore,
• ricorda alla persona di portare con sé la documentazione necessaria,
• attiva una modalità di conferma via sms.
Se l’operatore ritiene invece che la richiesta necessiti solo di essere orientata, vengono fornite le opportune informazioni (cfr. Informazione e orientamento).
Documentazione di supporto
Scheda “Contatto”, utilizzata nella sperimentazione dell’Agenzia per la coesione sociale, con delle integrazioni/modifiche principalmente per quanto riguarda il motivo del contatto (tab. 1). La registrazione del contatto rileva anche i casi di disponibilità e capacità (da parte di singoli, di gruppi informali, di associazioni). Per questo nella parte relativa al “motivo del contatto” va documentata anche tale disponibilità, registrando: le parole/espressioni usate da chi ha contattato il servizio, senza interpretazioni, identificando la tipologia di risorsa/capacità offerta (singolo, famiglia, gruppo informale, gruppo formale).
Tab. 1 – Informazioni presenti nella scheda “Contatto”
Anagrafica utente | Motivo del contatto | Caratteristiche ed esito della chiamata |
Cognome e Nome | Descrizione della richiesta di aiuto: • testo che raccoglie le parole/espressioni usate dalla persona che ha contattato il servizio, senza interpretazioni • classificazione della richiesta rispetto a dimensioni e domini della Scheda di (pre)Assessment Descrizione della disponibilità a dare aiuto: • testo che raccoglie le parole/espressioni usate da chi ha contattato il servizio, senza interpretazioni • tipologia di risorsa/capacità (singolo, famiglia, gruppo informale, gruppo formale) | Modalità di accesso (selezione da menù a tendina) |
Sesso (selezione da menù a tendina) | Già in carico ai servizi (sì/no, se sì va indicato cognome e nome dell’operatore) | Esito (selezione da menù a tendina) |
Data di nascita (gg/mm/anno) | Richiesta mediazione (sì/no) | |
Cittadinanza (selezione da menù a tendina) | Note (testo di specifica dell’esito) | |
Territorio di residenza (selezione da menù a tendina) | Data del contatto telefonico | |
Recapito telefonico | Operatore | |
RISULTATO
Accogliere la domanda e dare una risposta appropriata a chi contatta l’Agenzia. Può essere:
• fornire informazioni rispetto a servizi comunali di altre direzioni o di altri enti (pubblici e privati),
• fissare un appuntamento per continuare l’ascolto in un incontro personale (colloquio presso Agenzia oppure di prossimità quando la persona o chi per lei è impossibilitata/o a recarsi fisicamente in Agenzia).
SEGNALAZIONI E RICHIESTE DI INDAGINI SOCIALI
Con la segnalazione il contatto è mediato da un ente/soggetto qualificato, come ad esempio: forze dell’ordine, servizi sanitari, professioni ad es. medico/pediatra, scuola, enti privati no profit. La segnalazione avviene con modalità formali.
Non tutte le segnalazioni vengono analizzate e valutate dall’Agenzia per la Coesione Sociale. La successiva tabella sintetizza le possibili segnalazioni di casi non conosciuti, distinguendo l’ente/soggetto qualificato che la fa, il motivo e il Servizio che la analizza e la valuta.
Nel caso di segnalazione di competenza del servizio di Agenzia, questa viene attribuita ad un operatore sociale che la analizza e la valuta, mettendosi in contatto con il segnalato.
Tab. 2 – Segnalazioni di persone non in carico e per le quali non si configuri una situazione di emergenza sociale*
Ente/soggetto qualificato segnalante | Motivo | Servizio che analizza e valuta la segnalazione |
Autorità giudiziaria e sindacato inquilini | Sfratto | Servizi di Agenzia per la Coesione Sociale |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale) o Medico di medicina generale | Equipe sul caso (Uvmd/ gruppi di lavoro) per persona adulta | Servizi di Agenzia per la Coesione Sociale |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale) o Medico di medicina generale | Equipe sul caso (Uvmd/gruppi di lavoro) per donna vittima di violenza | Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale Pediatra di libera scelta), Autorità Giudiziaria e Forze dell’Ordine | Equipe sul caso (Uvmd/gruppi di lavoro) per minore | Servizio Infanzia e Adolescenza |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale) o Medico di medicina generale | Equipe sul caso (Uvmd/ gruppi di lavoro) per persona adulta con IC di almeno il 67% o persona con diagnosi accertata per problemi di dipendenza o salute mentale solo se in condizione di non autosufficienza | Servizio Disabili |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale) o Pediatra di libera scelta | Equipe sul caso (Uvmd/ gruppi di lavoro) per bambini/ragazzi con disabilità e con verbale Uvmd | Servizio Disabili |
Az. Ulss (servizi specialistici, ospedale) o Medico di medicina generale | Equipe sul caso (Uvmd/ gruppi di lavoro) per persona con almeno 65 anni in condizione di non autosufficienza accertata da documentazione sanitaria | Servizio Anziani |
Scuola | Minore a rischio o in situazione di pregiudizio o abbandono | Servizio Infanzia e Adolescenza |
Ospedale o altra struttura | Dimissione protetta di una persona adulta | Servizio Disabili |
Ospedale o altra struttura | Dimissione protetta di una persona con almeno di 65 anni | Servizio Anziani |
Ente/soggetto qualificato segnalante | Motivo | Servizio che analizza e valuta la segnalazione |
Ospedale o altra struttura | Dimissione protetta di una persona senza fissa dimora | Al servizio maggiormente interessato per età, problema |
Altri soggetti | Disagio | Servizi di Agenzia per la Coesione Sociale |
* In grassetto le segnalazioni di competenza dei Servizi di Agenzia per la Coesione Sociale.
Le richieste di indagine sociale da parte di Autorità o Polizia Giudiziaria che riguardano persone
adulte non in carico ai Servizi, vengono realizzate dal Servizio Agenzia per la Coesione Sociale competente rispetto alla residenza o al domicilio della persona.
CHI RICEVE LA SEGNALAZIONE/RICHIESTA DI INDAGINE
Il responsabile del Settore Agenzia per la Coesione Sociale.
COSA FA CHI RICEVE
Il responsabile del settore attiva il Servizio di Agenzia per la Coesione Sociale competente rispetto alla residenza o al domicilio della persona segnalata.
Il responsabile del Servizio di Agenzia assegna la persona segnalata all’assistente sociale che prende visione della documentazione pervenuta e contatta:
• il soggetto segnalante per dare riscontro e se c’è necessita di chiarimenti;
• la persona segnalata.
RISULTATO
Prendere in carico la segnalazione o la richiesta di indagine sociale.
L’informazione è il primo strumento per ridurre le diseguaglianze nell’accesso.
Diritto all’informazione significa che ogni essere umano ha diritto ad essere rispettato in quanto persona, e quindi a manifestare il proprio pensiero e le proprie scelte, sulla base di un’informazione obiettiva e completa sui rischi, le possibilità, i percorsi e le condizioni (da Carta Etica delle professioni,
Fondazione Zancan).
In taluni casi l’informazione pu richiedere anche un orientamento, cioè di aiutare la persona a meglio capire di che cosa ha bisogno.
L’informazione/orientamento da offrire a chi contatta l’Agenzia riguarda:
• le risorse esistenti sul territorio,
• le modalità per accedervi,
• i diritti di cui la persona è titolare,
• i doveri connessi,
• le opportunità e i percorsi possibili.
In certi casi l’informazione aiuta la persona a ridimensionare le sue attese, oppure, al contrario, incoraggia la persona sfiduciata a cercare, con l’appoggio dell’operatore, la via migliore.
CHI DÀ L’INFORMAZIONE
Operatore sociale dell’Agenzia.
COME LO FA
L’operatore sociale fornisce l’informazione e l’orientamento disponendo della Banca dati sull’offerta e sulle opportunità esistenti (cfr. Documentazione di supporto).
L’informazione non è mai una semplice, pur corretta e aggiornata, “notizia neutra”: è sempre accompagnata da un’azione di sostegno anche emotivo, mirata e confrontata con la particolare situazione di quella persona, con atteggiamenti di valorizzazione e rinforzo delle capacità colte nella persona.
Documentazione di supporto
Banca dati sull’offerta e sulle opportunità esistenti. Consente di rendere efficace l’azione di informazione e di orientamento, destinata non solo a chi si rivolge all’Agenzia ma anche agli stessi servizi della Direzione. Per questo deve essere periodicamente aggiornata e deve essere ampiamente diffusa all’interno della Direzione.
Nella banca dati vengono inserite informazioni rispetto a:
• problemi (aggregati per macro aree, ad esempio: alloggio, assistenza, beni di prima necessità, cittadinanza, lavoro, mobilità, salute, scuola e servizi educativi, socializzazione, …,
• offerta (esplicitata in servizi/interventi),
• target (destinatari),
• criteri di accesso (libero, vincolato, se vincolato rispetto a cosa: Xxxx, residenza, …)
• titolarità (ente pubblico o privato che eroga l’intervento),
• dove e quando andare
• i contatti (telefono, mail, sito),
• eventuale persona di riferimento.
RISULTATO
Informare o orientare la persona sull’offerta e sulle opportunità esistenti.
L’incontro con la persona avviene se l’operatore che ha avuto il primo contatto ritiene che sia necessario approfondire la richiesta attraverso un ascolto diretto.
CHI LO FA
Operatore sociale dell’Agenzia con il quale è stato fissato l’incontro.
COME LO FA
L’operatore approfondisce la situazione e documenta quanto emerge (cfr. “Analisi dei bisogni e delle capacità”).
Essendo a conoscenza della richiesta dell’incontro, l’operatore pu verificare le informazioni sulla persona (es. visura anagrafe, verifica Inps, agenzia delle entrate, catasto, …) prima del colloquio.
L’incontro e l’ascolto si pu articolare in massimo 3 colloqui, della durata non superiore a 45 minuti ciascuno.
Se la persona che viene incontrata non parla Italiano, è opportuno che al colloquio sia presente un
mediatore o, in caso di impossibilità ad essere presente, sia contattabile telefonicamente.
Nei casi di chi si rende disponibile ad aiutare (people raising) l’ascolto è finalizzato a individuare le
reali capacità e possibilità di rendersi utili, in modo da meglio identificarle, classificarle, valorizzarle.
Documentazione di supporto
Cfr. Analisi dei bisogni e delle capacità.
RISULTATO
Raccogliere le informazioni in modo da poter procedere con l’analisi e la valutazione.
ANALISI DEI BISOGNI E DELLE CAPACITÀ
CHI LO FA
Operatore sociale dell’Agenzia che incontra e ascolta la persona.
COME LO FA
Per la persona che chiede aiuto
L’operatore dopo aver raccolto le informazioni necessarie (attraverso: i colloqui con l’interessato e/o la persona di riferimento, le verifiche documentali e quelle con altri servizi interni e/o esterni alla Direzione), le compone in un quadro in modo da chiarire la situazione della persona e dell’eventuale nucleo familiare, sia da un punto di vista dei bisogni sia da un punto di vista delle capacità. I due elementi sono infatti coessenziali nell’eventuale processo di aiuto. Bisogni e capacità sono rilevati in modo preciso perché l’azione successiva possa incidere sui problemi e identificare/valorizzare le capacità di farvi fronte.
Il quadro (cfr. Documentazione di supporto) considera una o più delle seguenti dimensioni:
• salute e funzionamenti personali e sociali, riguardanti maggiorenni e minorenni,
• situazione economica,
• situazione lavorativa e profilo di occupabilità,
• educazione, istruzione e formazione,
• condizione abitativa,
• reti familiari e sociali,
che vengono considerate in coerenza con la situazione della persona/del nucleo familiare, raccogliendo elementi di contenuto (descrizione) e di intensità (lieve, moderata, elevata).
In alcuni casi è necessario procedere con approfondimenti in relazione a specifiche situazioni. Così per le persone anziane in condizione di fragilità l’analisi verifica anche il livello di autonomia della persona e la capacità della rete di supporto di farvi fronte [si considera fragile la persona anziana con ridotta capacità di risposta alle condizioni di stress psico fisico e stato di salute instabile, complicati da situazioni ambientali a elevato rischio di involuzione (assenza o carenza di rete parentale e situazione economica non adeguata)] (fig. 1).
Fig. 1 – Griglia per la valutazione della condizione di fragilità della persona anziana
Autonomia della persona (indicare uno dei 3 livelli: sì, in parte, no) | Chi lo fa (se non autonomo indicare in modo descrittivo chi lo fa considerando familiari, vicini, amici, volontari, badanti, …) | |
Muoversi all’interno della abitazione | ||
Camminare e spostarsi all’esterno dell’abitazione per commissioni varie e acquisto generi alimentari necessari (valutare condizione fisica/barriere) | ||
Fare il bagno o la doccia |
Autonomia della persona (indicare uno dei 3 livelli: sì, in parte, no) | Chi lo fa (se non autonomo indicare in modo descrittivo chi lo fa considerando familiari, vicini, amici, volontari, badanti, …) | |
Preparare il pasto, disbrigare le faccende domestiche | ||
Provvedere a pagamento utenze, ritirare la pensione, gestire le pratiche burocratiche | ||
Assumere farmaci |
La persona viene considerata in condizione di fragilità, e quindi è possibile perfezionare il passaggio al Servizio Anziani, quando nella colonna centrale “Autonomia della persona” almeno 3 item vengono valutati “in parte” o “no” e contemporaneamente, nella colonna di destra “chi lo fa”, la rete di riferimento viene considerata assente, dannosa o con difficoltà di tenuta.
Per la persona che offre aiuto
L’operatore compone le informazioni in modo da far emergere:
• le capacità disponibili: sapere, saper fare, saper essere,
• le motivazioni e le aspirazioni,
• la disponibilità in termini di tempo (periodo, ore) e di spostamenti,
• aree di interesse, distinguendo per macro categorie (es. assistenza e cura, inclusione sociale, pari opportunità, educazione e istruzione, tutela della salute, …) e target (es. minori, giovani, disabili, stranieri…),
• precedenti esperienze di volontariato.
Tali informazioni vanno ad alimentare una banca dati delle capacità disponibili accessibile a tutti i servizi/gli operatori della Direzione.
Documentazione di supporto
Le varie schede saranno da rivedere alla luce del nuovo sistema informativo (vedi I Care)
Per la persona che chiede aiuto
• Scheda Accoglienza utilizzata nella sperimentazione dell’Agenzia per la coesione sociale;
• Strumento di (pre) Assessment dei bisogni e delle capacità: modifica lo strumento proposto dal REI entrando più nel dettaglio del dominio, affiancando ai bisogni le capacità, esplicitando bisogni e capacità sia con un breve testo sia con l’indicazione dell’intensità (da 1 a 3);
• Moduli d’invio: un approfondimento specifico per gli utenti da inviare ai Servizi del Settore Servizi alla Persona ed alla Famiglia (vendi p.26)
Tab. 2 – Scheda di (pre)Assessment dei bisogni e delle capacità, estratto
Dimensione | Dominio | Item | Bisogni (testo descrittivo e indicazione di intensità: 1=lieve, 2=moderato, 3=elevato) | Capacità (testo descrittivo e indicazione di intensità: 1=lieve, 2=moderata, 3=elevata) |
3.1. Salute e funzionamenti | 3.1.b. Funzionamenti personali e | Nessuna particolare criticità | ||
Capacità organizzative | ||||
Monogenitorialità | ||||
sociali: sono presenti in famiglia componenti maggiorenni con: | Non autonomia in età anziana | |||
Non autonomia in età adulta | ||||
Gestione dei carichi di cura o assistenza | ||||
Capacità delle figure genitoriali di rispondere in modo positivo ai bisogni di sviluppo dei bambini | ||||
Ruolo e cura di sé (trascuratezza, scarsa pulizia, ordine e cura del proprio aspetto, abbigliamento inadeguato) | ||||
Capacità di fronteggiare problemi di dipendenza | ||||
Lutto recente | ||||
Altri eventi traumatici | ||||
Relazioni familiari | ||||
Gravidanze precoci, ravvicinate e numerose | ||||
Isolamento sociale | ||||
Carcerazioni/problemi giudiziari | ||||
Adulti vittime di maltrattamento / abuso | ||||
Adulti con altri problemi relazionali e/o comportamentali | ||||
Famiglia maltrattante e/o abusante |
Per la persona che offre aiuto
• Scheda Accoglienza per alcune parti (dati personali, accesso al servizio, rapporto con i servizi, istruzione e competenze, area lavorativa);
• Informazioni aggiuntive che classificano la disponibilità come ad esempio (vedi “Scheda accoglienza Analisi Capacità”allegata):
• capacità: sapere, saper fare, saper essere,
• motivazioni e aspirazioni,
• disponibilità in termini di tempi e di spostamenti,
• aree di interesse, distinguendo per macro categorie (es. assistenza e cura, inclusione sociale, pari opportunità, educazione e istruzione, tutela della salute, …) e target (es. minori, giovani, disabili, stranieri…),
• precedenti esperienze di volontariato.
RISULTATO
Per la persona che chiede aiuto: profilo della persona e/o del nucleo considerando bisogni e capacità. Per la persona che offre aiuto: profilo delle capacità.
L’analisi misura (verifica, cioè verum facere) i bisogni e le capacità della persona/del nucleo familiare; la valutazione (verum dicere) è un giudizio tecnico e professionale che mette insieme bisogni e possibilità-capacità di farvi fronte, formulato dall’operatore in modo condiviso con la persona, sulla base di risultati misurati in sede di verifica.
La valutazione comprende anche elementi prognostici, in cui i risultati possibili sono prefigurati in termini concreti e osservabili (misurabili).
CHI LA FA
Operatore sociale dell’Agenzia dopo che ha realizzato l’analisi.
La valutazione può essere condivisa dall’operatore in equipe quando la situazione si caratterizza per problematiche multifattoriali, difficoltà particolari, aspetti inediti per i quali non è ancora disponibile
documentazione/strumentazione di supporto.
COME LA FA
A partire da quanto emerso dall’analisi, l’operatore compone i fattori oggettivi (che descrivono i caratteri dei bisogni e delle capacità) e soggettivi (che descrivono e spiegano con criteri professionali la loro composizione e la loro evoluzione).
Documentazione di supporto
Strumento di (pre)Assessment nella sezione riguardante “Sintesi bisogni e capacità”. Fig. 1 - Scheda di (pre)Assessment, estratto sintesi bisogni e capacità
Sintesi Bisogni & Capacità
RISULTATO
Per la persona che chiede aiuto
• Fare una valutazione della situazione della persona e/o del nucleo familiare in modo da decidere se: fornire informazione e orientamento,
• attivare la presa in carico da parte dell’Agenzia,
• inviare ad uno o più servizi della Direzione.
Per la persona che offre aiuto Fare una valutazione delle capacità.
TRATTAMENTO E ACCORDO DI RISULTATO
“Trattamento” non significa “dare una prestazione” o conferire una “erogazione meccanica” ma “trattare con le persone le condizioni della risposta”.
Va ricondotto al suo senso tecnico, che ha a che fare con le “condizionalità” che rendono efficaci gli aiuti sociali con il “concorso delle capacità” che ogni persona pu garantire (cfr. Analisi dei bisogni e delle capacità). Aiuti e concorso sono insieme necessari per rendere efficace l’azione del servizio e non ridurlo a semplice “prestazione” o peggio ancora farlo diventare “prestazionismo assistenziale”.
Il trattamento in Agenzia viene garantito alle persone/ai nuclei familiari con bisogni riconducibili alla
situazione economica (povertà) e/o alla condizione abitativa.
Il concetto di trattamento va applicato anche alla gestione delle capacità cioè nei casi di volontari e persone solidali che possono essere di supporto all’attività di aiuto realizzata dai servizi di Agenzia e nelle azioni di comunità.
CHI LO FA
Operatore sociale dell’Agenzia insieme con la persona.
COME LO FA
Con la persona che chiede aiuto
L’operatore condivide con la persona le condizioni che trovano esplicitazione nell’accordo di risultato, definendo:
• obiettivi da perseguire,
• impegni (in termini di fare), tenendo conto dei bisogni e delle capacità, distribuiti tra servizio, persona, altri interessati alla soluzione del problema,
• periodo di validità,
• tempi e modalità della verifica e della valutazione. L’accordo viene sottoscritto dall’Agenzia e dalla persona.
Con la persona che offre aiuto
L’operatore condivide con la persona (per sé stessa o in rappresentanza di un gruppo):
• obiettivi da perseguire rispetto al target aiutato,
• impegni (in termini di fare) assunti: dal servizio e da chi aiuta,
• periodo di validità,
• tempi e modalità della verifica e della valutazione.
L’accordo viene sottoscritto dall’Agenzia e da chi aiuta (singolo per sé stesso o in rappresentanza di un gruppo).
Analogo accordo viene preso quando chi offre aiuto concorre al risultato dei Servizi del Settore
“Servizi alla Persona e alla Famiglia”.
Documentazione di supporto
• Accordo di risultato, sviluppato a partire dal “Patto Sociale servizi Abitativi e servizi Sociali” e dal “Patto sociale”;
• Eventuale altra documentazione amministrativa necessaria per attivare specifici dispositivi o per permettere a singoli/gruppi di fare azione solidale e volontaria.
RISULTATO
Per la persona che chiede aiuto
Attivare la presa in carico da parte dell’Agenzia, formalizzandola con un accordo di risultato.
Per la persona che offre aiuto
Metterla nelle condizioni di dare aiuto, formalizzando gli impegni con un accordo di risultato.
VERIFICA E VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE
Nel corso o al termine dell’intervento, e comunque sulla base di quanto previsto nell’Accordo di risultato, viene realizzata la verifica e la valutazione che è finalizzata a rilevare:
• lo stato di realizzazione degli impegni individuati nell’Accordo,
• lo stato dei bisogni e delle capacità della persona/del nucleo familiare,
• i cambiamenti intervenuti grazie agli aiuti erogati e alle responsabilità esercitate.
La valutazione è il giudizio tecnico e professionale su quanto rilevato (realizzazione degli impegni, evoluzione di bisogni e capacità, cambiamenti intervenuti) in vista della decisione se proseguire e in caso affermativo sul come proseguire.
CHI LO FA
Operatore sociale dell’Agenzia con la persona.
COME LO FA
Per la persona che chiede aiuto L’operatore verifica con la persona:
• il livello di raggiungimento degli obiettivi e il rispetto degli impegni reciproci,
• lo stato dei bisogni e delle capacità prima e dopo l’intervento, e esprime un giudizio professionale su quanto rilevato.
Per chi si rende disponibile ad aiutare
L’operatore verifica con la persona o con il gruppo il livello di raggiungimento degli obiettivi e il rispetto degli impegni, i benefici realizzati.
Documentazione di supporto
• Scheda di verifica e valutazione.
• Strumento di (pre)Assessment dei bisogni e delle capacità (cfr. Analisi dei bisogni e delle capacità).
RISULTATO
Verifica e valutazione dell’evoluzione della situazione in modo da decidere se:
• “dimettere” la persona per superamento/riduzione della situazione di bisogno,
• “riprogettare” (proseguire) con la presa in carico da parte dell’Agenzia,
• “aprire” un nuovo intervento con invio ad uno o più servizi della Direzione.
INVIO AI SERVIZI DEL SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA
L’invio è necessario quando l’analisi e la valutazione evidenziano che i bisogni non sono riconducili alla sola situazione economica (povertà) e/o alla sola condizione abitativa, ma anche alle altre dimensioni (salute e funzionamenti personali e sociali; situazione lavorativa e occupabilità; formazione; reti familiari e sociali) tali per cui si rende opportuno procedere con una presa in carico da parte di uno o più servizi del Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia (Servizio Infanzia e Adolescenza, Servizio Adulti e Famiglia, Servizio Disabili, Servizio Anziani, Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza).
L’invio può riguardare anche le capacità messe a disposizione da chi offre aiuto.
CHI LO FA
Operatore sociale dell’Agenzia che ha incontrato la persona, realizzando l’analisi e la valutazione, in raccordo con il Responsabile del servizio riguardante la persona che chiede aiuto.
COME LO FA
Per la persona che chiede aiuto
Se la presa in carico riguarda un solo servizio del Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia, viene resa la richiesta (cfr. Moduli invio) e la documentazione (Scheda accoglienza, (pre)Assessment, eventuale altra documentazione raccolta) relativa alla persona da seguire, con contatti diretti per chiarimenti.
Se la presa in carico riguarda più servizi (del Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia o di questi e del Settore Agenzia per la coesione sociale), viene inviata la richiesta e la documentazione relativa alla persona da seguire, con contatti diretti per chiarimenti e si convoca un incontro inter servizi (entro 5gg se urgente, entro 15gg altrimenti).
Per la persona che offre aiuto
In questo caso l’operatore dell’Agenzia invia a uno o più Servizi del Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia la richiesta di valorizzare le risorse rilevate, accompagnata dalla documentazione raccolta e approfondisce le condizioni per valorizzare questa disponibilità nell’incontro inter servizi.
Documentazione di supporto
Modulo di invio che riporta:
• dati della persona,
• richiesta di presa in carico al servizio competente per il problema rilevato in fase di analisi o ai servizi competenti rispetto ai problemi rilevati
• oppure richiesta di valorizzazione delle capacità rilevate,
• data,
• nominativo dell’operatore che richiede,
• firma dell’operatore e controfirma del responsabile.
Lo stesso modulo, modificato rispetto alla richiesta, può essere utilizzato per consulenze specifiche ai
Servizi della Direzione, sia nella fase di analisi e valutazione, sia nelle verifiche e valutazioni successive al trattamento in Agenzia.
Allegato - MODULI D’INVIO
MODULO D’INVIO AL SERVIZIO INFANZIA E ADOLESCENZA
Indicatori di rischio che si rilevano nel corso dei primi incontri in Agenzia e/o nel corso del Progetto di Agenzia. Per l’invio al Servizio Infanzia e Adolescenza è sufficiente la presenza di uno solo degli indicatori indicati | |
INDICATORI | Presenza |
Disabilità/invalidità/deficit intellettivi (anche non certificati) dei genitori in assenza di figure educativo/affettive sostitutive e/o supportive | |
Grave dipendenza/abuso di sostanze dei genitori | |
Genitori con condotte gravemente antisociali e/o delinquenziali | |
Grave conflittualità tra gli adulti | |
Rischio e/o presenza di elementi di abuso sessuale intrafamiliare o dove la famiglia non sia stata tutelante | |
Rischio e/o presenza di elementi di maltrattamento intrafamiliare o dove la famiglia non sia stata tutelante | |
Orario esteso di lavoro dei genitori in assenza di supporto familiare adeguato per i figli | |
Evidenze di grave trascuratezza fisica o deprivazione quali insufficienza/inadeguatezza o mancanza di cibo; negligenza grave nel vestiario; mancanza di cure mediche | |
Grave negligenza educativa e/o scolastica quali inadempienza frequenza significativamente discontinua | |
Situazioni di abbandono quali bambini lasciati incustoditi per un tempo assai significativo in rapporto all’età e/o inadeguata sorveglianza degli adulti | |
Preoccupazioni espresse dai genitori rispetto ai comportamenti dei figli quali: grave isolamento sociale, comportamenti violenti, difficoltà di relazione coi pari e con gli adulti, NEET, devianza sociale, microcriminalità, frequentazione di gruppi di pari devianti | |
Gravidanze precoci associate a grave carenza del contesto familiare | |
Lavoro minorile/sfruttamento del minore anche per bisogni familiari | |
Grave incapacità di assunzione di responsabilità da parte dei genitori | |
Grave disorganizzazione nella routine quotidiana con evidenza di conseguenze sulla vita dei figli |
MODULO DI INVIO AL SERVIZIO ADULTI E FAMIGLIE
Il servizio ACS invia al servizio Adulti e famiglia:
- persone adulte senza figli minori per le quali l'analisi ha evidenziato la compromissione dei funzionamenti personali e sociali e/o della situazione lavorativa;
- persone adulte con figli minori per le quali l'analisi ha evidenziato la compromissione dei funzionamenti personali (ad esclusione delle competenze genitoriali) e sociali e/o della situazione lavorativa per le quali si valuta la necessità di procedere con un accordo di esito.
AMBITI DI RILEVAZIONE | PROBLEMATICHE RILEVATE | presenza |
Bisogni di cura e funzionamenti personali e sociali: sono presenti in famiglia componenti maggiorenni con : | Difficoltà organizzative | |
Monogenitorialità | ||
Difficoltà nella gestione dei carichi di cura o assistenza | ||
Problemi di ruolo e cura di se (trascuratezza, scarsa pulizia, ordine e cura del proprio aspetto, abbigliamento inadeguato) | ||
Difficoltà nel fronteggiare problemi di dipendenza (alcol, sostanze stupefacenti, ludopatia) | ||
Eventi traumatici | ||
Conflittualità familiare senza minori | ||
Isolamento sociale | ||
Carcerazioni/problemi giudiziari | ||
Adulti con altre difficoltà relazionali e/o comportamentali | ||
Condizione lavorativa della famiglia: nel nucleo sono presenti componenti maggiorenni con: | Xxxxxxx di cura che ostacolano la partecipazione al mercato del lavoro | |
Competenze formative insufficienti per l’accesso al mercato del lavoro o a lavori sufficientemente remunerativi | ||
Assenza prolungata dal mercato del lavoro | ||
Assenza di esperienza lavorativa | ||
Giovani NEET, non occupati ne impegnati in corsi di formazione | ||
Difficoltà di tenuta del rapporto lavorativo | ||
Reti familiari e sociali | Debolezza delle reti sociali formali e informali | |
Assenza del contesto familiare allargato e/o di altri adulti supportivi | ||
Relazioni conflittuali tra la famiglia e i servizi territoriali |
RACCORDO CON I SERVIZI DEL SETTORE RISORSE FINANZIARIE E ABITATIVE
Il raccordo con i servizi del Settore Risorse Finanziarie e Abitative, e in particolare con i Servizi che gestiscono le risorse abitative, è necessario quando la richiesta di alloggio pubblico è coerente con i requisiti richiesti per accedervi.
Fase | Servizio Agenzia Settore Agenzia Servizio Risorsa per la Coesione abitativa Finanziarie e Sociale Sociale | Settore Risorse per la Coesione Abitative | ||
Presentazione della richiesta | Raccolta e istruttoria | |||
Accettazione della | Verifica del livello di | Composizione delle | ||
richiesta | priorità | priorità trasversale | ||
coinvolgendo | ai tre Servizi di | |||
eventuali Servizi che | Agenzia | |||
hanno in carico la | ||||
persona/il nucleo | ||||
familiare | ||||
Verifica tra richiesta e | Convoca incontro | |||
risorsa | inter servizi | |||
(Agenzia e Risorse | ||||
abitative) | ||||
I responsabili dei | Partecipa all’incontro | I responsabili dei | Partecipa all’incontro | |
Servizi interessati | inter | Servizi interessati | inter | |
partecipano | servizi | partecipano | servizi | |
all’incontro inter | all’incontro inter | |||
servizi | servizi | |||
Verificano il livello di corrispondenza tra la richiesta e la risorsa abitativa | ||||
Attribuzione della risorsa abitativa | Provvedimento di attribuzione della risorsa abitativa |
La successiva tabella declina chi fa cosa, in relazione alle diverse fasi del procedimento. Tab. 3 – Chi fa che cosa in caso di nuove richieste di alloggio pubblico in deroga
CRITERI QUALIFICANTI DEL PROTOCOLLO
I criteri qualificanti dei 6 protocolli sono stati utilizzati nella fase di costruzione avendo in mente che ogni protocollo pu rappresentare un requisito di livelli essenziali di assistenza (Lea) di processo da garantire nel funzionamento dei servizi. Si tratta quindi di un riferimento fondamentale per valutare il funzionamento dell’intera organizzazione e per capire come ogni sua componente contribuisce ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane e strumentali a disposizione.
Pu inoltre essere utilizzato per integrare gli indici di Lea processo con gli indici di Lea risposta. Pu infine essere utilizzato, oltre che per finalità di valutazione interna, anche per obiettivi di valutazione più generale su come i Livelli Essenziali di Assistenza Sociale vengono garantiti nel territorio veneziano, con quali indici di costo/risultato e con quali indici di costo/efficacia.
Criterio | Specifiche del protocollo |
Tracciabilità | I caratteri di tracciabilità del protocollo Agenzia per la Coesione Sociale sono riconoscibili nel processo di attivazione (documentazione di supporto alla raccolta delle informazioni, scheda di segnalazione e accesso) distinguendo tra contenuti della domanda e contenuti di approfondimento della stessa a seguito di analisi del problema. La tracciabilità è garantita anche dalle informazioni riguardanti i contenuti degli eventuali interventi pregressi (chi, come, con quali risposte, con quali risultati). Si arricchisce con la documentazione relativa alla scelta se gestire il problema con un accordo di risultato (in ACS) o con invio ad altro servizio comunale (in gestione diretta o delegata) o di altre amministrazioni. L’ultima traccia è rappresenta dai risultati conseguiti, sintetizzati dalla scheda di valutazione. |
Classificazione | La classificazione degli interventi riguarda le modalità di identificazione (codificazione) dell’accesso (segnalante, …), le modalità di valutazione del problema (con criterio di urgenza o normale, numero di colloqui…), le modalità di risposta (domiciliare, intermedia, residenziale), le modalità di diagnosi e prognosi (monoprofessionale, multiprofessionale), le scelte di piano sintetizzate nell’accordo di risultato, i risultati della valutazione. |
Criterio Specifiche del protocollo | |
Essenzialità | L’essenzialità è riconoscibile nei caratteri di Xxx processo (rispetto delle fasi) e di Lea risposta (risorse utilizzate) messi in atto, in tempi coerenti con quanto previsto dalle scelte di piano. L’analisi di costo/risultato, per sua natura, è anche un modo per identificare indici di essenzialità nell’utilizzo delle risorse a disposizione. |
Appropriatezza | L’appropriatezza viene verificata utilizzando i contenuti della documentazione predisposta, entrando nel merito: a) della descrizione del problema; b) dell’attivazione di competenze mono o multiprofessionali; c) della tempistica delle fasi operative; c) della selezione delle azioni pianificate in quanto adeguate/disponibili; d) delle modalità di coinvolgimento della persona nell’accordo di risultato e della sua attuazione. |
Chiusura/apertura | La “chiusura” dell’intervento è il limite temporale utilizzato in sede di piano e accordo con la persona. La natura dei risultati conseguiti è la base tecnica per decidere se e in che misura l’intervento va riaperto, affidato ad una fase di assestamento senza azioni di servizio con monitoraggio successivo o semplicemente concluso. Se la riapertura comporta il passaggio coordinato con altro Servizio che “riapre la presa in carico” interna o di altra Amministrazione. Le azioni di passaggio sono soggette a documentazione di processo professionale e gestionale. |
Concorso al risultato | La gestione del concorso al risultato ha il suo punto di sintesi nell’accordo con la persona e con altri aventi interesse. I suoi contenuti sono utilizzati in sede di verifica finale di risultato e della composizione degli input (onerosi/non onerosi per l’amministrazione) e a certe condizioni utilizzabili per misurare il risultato sociale. |
Da questi criteri discendono aspetti di particolare interesse che è necessario monitorare periodicamente:
• cosa chiedono i cittadini, in modo da descrivere e interpretare la “domanda espressa” in termini di stock e di flusso, cioè quanto e come la domanda si caratterizza nel tempo, come evolve, come esprime capacità che rappresentano linfa vitale per una programmazione dinamica, capace di innovare l’offerta sulla base dei risultati conseguiti;
• cosa offrono i cittadini e i gruppi formali e informali in termini di capacità a servizio della comunità;
• come funziona il rapporto tra la richiesta, il suo ascolto, l’analisi, la valutazione, l’informazione, il trattamento, l’invio, i risultati. Tecnicamente significa osservare in diverse fasi temporali come si caratterizza i seguenti rapporti: richiesta/ascolto; ascolto/informazione; ascolto/analisi; analisi/valutazione; valutazione/invio; valutazione/trattamento; trattamento/risultato. Insieme contribuiscono a qualificare e quantificare la capacità operativa dell’Agenzia, tenendo conto delle domande (consumo potenziale), delle capacità (risorse potenziali) e del valore dell’aiuto effettivamente co-gestito grazie all’operatività dell’Agenzia.
• quali sono i tempi che intercorrono tra le varie fasi;
• quali sono gli indici di capacità di “chiusura” delle situazioni in Agenzia. Descrivono quanto alla domanda fa seguito un’operatività compiuta, che chiude il cerchio tra accesso e soddisfazione del problema, senza invio ad altri servizi della Direzione o di altri enti dell’offerta pubblica e privata. Nelle risposte accessorie a questa domanda ci sono i tempi e i modi appropriati/non appropriati. Si entra cioè nel merito di come e quanto il lavoro di ACS contribuisce a rendere trasparente, tracciabile e verificabile il funzionamento del welfare veneziano;
• quali sono gli esiti conseguiti con gli “accordi di risultato”. È fondamentale per capire se e a cosa è servito il lavoro di “trattamento”, se il concorso al risultato delle persone ha aggiunto valore, se e come le risposte e le risorse “professionali” si sono integrate con le capacità e le risorse “non professionali” (delle persone) e con quale valore aggiunto.
La linea ideale che collega queste domande è “cosa mi chiedono, cosa offro, come offro, con quali modalità, con quali indici di “risultato”, con quali indici di “concorso al risultato”. Si può cioè capire se la strategia dell’Agenzia riesce a passare da logiche di gestione amministrata delle risorse conferite in input a logiche capaci di maggiore rendimento delle risorse e di ulteriore valore sociale, con soluzioni in cui l’aiutare ad aiutarsi incrementa l’efficacia e la sostenibilità del welfare territoriale.
Allegato-Bozza SCHEDA ACCOGLIENZA - Analisi Capacità
Direzione Coesione Sociale
PON Metro 2014-2020 Piano Operativo della Città di Venezia Asse 3 VE3.1.1.a Agenzia per la coesione sociale
Venezia,
SCHEDA ACCOGLIENZA
Analisi Capacità
(in caso di persona che offre disponibilità)
Data Colloquio
/
Operatore/i
AREA ANAGRAFICA
Cognome | Nome | ||
Codice Fiscale | Sesso | M | F |
Data di nascita | Luogo | Comune | |
Residente □ SI Via □ NO | |||
Domicilio (se diverso dalla residenza o in assenza di essa) | |||
Telefono | |||
Cittadinanza | Stato Civile |
Com’è venuto a conoscenza del Servizio?
□ Dai mass media (giornali, siti web, ecc..) □ Attività promozionali del Comune
□ Da altri enti/istituzioni (scuola..) □ Da medico/ ospedale
□ Da un amico / vicino / volontario □ Da un parente
□ Altro
ANALISI DELLE CAPACITA’ E DELLA DISPONIBILITA’
ISTRUZIONE E COMPETENZE
Titolo di studio conseguito:
□ Nessun titolo
□ Licenza elementare/attestato di valutazione finale
□ Licenza media /avviamento professionale
□ Titolo di istruzione secondaria di II grado (scolastica o formazione professionale) che non permette l'accesso all'università
□ Diploma di istruzione secondaria di II grado che permette l'accesso all'università
□ Qualifica professionale regionale post-diploma, certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS)
□ Diploma di tecnico superiore (ITS)
□ Laurea di i livello (triennale), diploma universitario, diploma accademico di i livello (AFAM)
□ Laurea magistrale/specialistica di ii livello, diploma di laurea del vecchio ordinamento (4-6 anni), diploma accademico di II livello.
□ Titolo di dottore di ricerca
Competenze:
□ Conoscenza italiano: □ scarsa □ sufficiente □ buona □
ottima
□ Conoscenza altre lingue
□ Conoscenza informatica/uso PC □ scarsa □ sufficiente □ buona □
ottima
□ Titolo di studio non riconosciuto dallo Stato italiano
□ Nessuna competenza specifica
AREA LAVORATIVA
Occupazione:
□ Occupato Professione
□ Pensionato Professione svolta in precedenza
□ Disoccupato alla ricerca di nuova occupazione
□ In cerca di prima occupazione
□ Studente: Scuola Classe frequentata
□ Altro (casalinga/o, inabile al lavoro, in servizio di leva o servizio civile, in altra condizione, inoccupato)
AREA DEL COLLOQUIO
(per individuare capacità e disponibilità di chi offre aiuto)
Capacità disponibili:
• formazione e competenze professionali valutare se sono spendibili
• quali abilità sono messe a disposizione
• a l t r o _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
• Motivazioni ed aspirazioni
• _________________ ( in che cosa immaginina di potersi impegnare)
• D isponibilità in termini di tempo(periodo, giorni, ore) e di spostamenti
□ Automunito □ SI □ NO
□ Possiede patente □ SI
□ NO
□ Disponibilità a spostamenti per motivi di lavoro
□ Nessuna disponibilità
Motivazioni (personali, familiari, organizzative) relative a capacità, disponibilità o indisponibilità
Aree di interesse:
□ Assistenza e cura □ Inclusione sociale, □ pari opportunità, □ educazione ed istruzione, □tutela della salute, □ altro
Target di interesse:
□minori, □giovani, □disabili, □anziani □stranieri □altro…
Eventuali altre precedenti esperienze di volontariato
_________________________________________________________
Tali informazioni vanno ad alimentare una banca dati delle capacità disponibili, accessibile ai servizi/gli operatori della Direzione.
Si inviano alle progettazioni specifiche della Direzione (che impiegano risorse volontarie ad es ) oppure alle rete associative del territorio che svolgono questo servizio di
incontro tra offerta e domanda, ad es. Sportello Mestre Solidale.
Esito Profilo delle capacità Valutazione delle capacità
Definizione di un Accordo con chi offre aiuto per lo svolgimento delle attività (impegni (in termini di fare) dal servizio e dalla persona (periodo di validità, tempi e modalità della verifica e della v a l u t a z i o n e .
L’accordo viene sottoscritto dall’Agenzia e da chi aiuta (singolo o gruppo). Va raccolto il consenso di essere inclusi in una banca dati diffusa.
Accordi presi con l’interessato