ACCORDO DI COLLABORAZIONE
ACCORDO DI COLLABORAZIONE
tra la Regione Toscana e
la Confederazione nazionale Misericordie d’Italia – Conferenza regionale della Toscana l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze – Comitato regionale toscano
il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana
(di seguito chiamate associazioni di volontariato/CRI)
per la tenuta del sistema di convivenza sociale e civile nei territori della Toscana attraverso la valorizzazione delle associazioni di volontariato/CRI
Vista la legge regionale 26 aprile 1993, n. 28, e successive modificazioni, "Norme relative ai rapporti delle organizzazioni di Volontariato con la Regione, gli Enti locali e altri Enti pubblici. Istituzione del registro regionale delle organizzazioni del volontariato";
Vista la legge regionale 24 febbraio 2005, n. 40 “Disciplina del servizio sanitario regionale”;
Vista la legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41"Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale", con particolare riferimento all'articolo 17 sul "Terzo settore" ;
Visto il Piano Sanitario Regionale 2008-2010, adottato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 53 del 16 luglio 2008 ed in particolare il paragrafo 5.5.1. “L’emergenza urgenza territoriale”;
Visto il comma 1 dell’art. 133 della L.R. 27 dicembre 2011, n. 66 che proroga piani e programmi regionali attuativi del programma regionale di sviluppo (PRS) 2006-2010 fino all’entrata in vigore dei piani e programmi attuativi delle strategie di intervento e degli indirizzi per le politiche regionali individuati dal PRS 2011-2015;
Visto il Piano integrato sociale regionale 2007-2010, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 31 ottobre 2007, n. 113, ancora in vigore ai sensi del comma 1 dell’art 133 della LR 27/12/2011 n. 66, ed in particolare il punto 1.3.2, che prevede azioni per sostenere e qualificare il sistema del Terzo settore toscano
Vista la propria proposta di deliberazione n. 38 del 19/12/2011 con la quale è stata approvata ed inoltrata al Consiglio regionale la bozza di Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015, ed in particolare il punto il punto 2.3.2.1. “Emergenza urgenza territoriale” e il punto 6.3.2, che prevede di sviluppare azioni di partecipazione e di collaborazione con il Terzo settore toscano, tese al rafforzamento degli interventi e servizi che costituiscono la rete di protezione sociale regionale ;
Vista la legge regionale 30 dicembre 2010, n. 70 “Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005,
n. 40 ed alla legge regionale 22 maggio 2001, n. 25 in tema di riorganizzazione del sistema sanitario di emergenza urgenza”;
Considerato che la situazione di crisi economica, sociale, civile e politica che investe il nostro Paese ed anche la Toscana mostra caratteristiche nuove, non solo dal punto di vista quantitativo per gravità e durata, ma anche e soprattutto dal punto di vista qualitativo: genera modificazioni profonde dell’assetto sociale, ponendo oggi a rischio i sistemi di servizi alla persona, finora garantiti come diffusi, vicini, gratuiti;
Ritenuto opportuno, al fine di favorire l’attuazione di una sussidiarietà solidale, concreta ed efficace, che assume la comunità come obbiettivo, da tutelare, valorizzare, sviluppare, affrontare le problematiche sopravvenute nella loro integralità e socialità, facendo leva su elementi quali:
• la coesione e promozione del bene comune,
• il radicamento capillare, la vicinanza alla gente sui territori e l’identità popolare,
espressione dei contesti;
• la democrazia partecipata;
• la flessibilità, intesa come capacità di adattarsi alla singola persona, la concretezza e l’innovazione;
Un cambio di prospettiva deciso e radicale, che chiama le Istituzioni ad asseverare l’effettiva presenza di questi elementi in espressioni della società civile, in primis il volontariato organizzato.
Considerata la storica e consolidata collaborazione tra la Regione Toscana ed il Volontariato, che si è tradotta in un giacimento di capacità ed esperienze e si qualifica quindi come “bene comune”, rispondente agli stessi obbiettivi pubblici.
La Regione Toscana, la Confederazione delle Misericordie d’Italia-Conferenza regionale della Toscana, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze-Comitato Regionale Toscano, il Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana concordano che questa visione deve trovare diretta attuazione nelle politiche di settore, a partire dagli ambiti maggiormente colpiti dagli effetti della crisi, ovvero le aree ed i soggetti sociali più fragili ed i territori marginalizzati o disagiati.
La Regione Toscana, la Confederazione delle Misericordie d’Italia-Conferenza regionale della Toscana, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze-Comitato Regionale Toscano, il Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana si impegnano ad ottimizzare le risorse messe a disposizione dal sistema regionale secondo criteri di appropriatezza ed efficienza.
Per questo le parti
SI IMPEGNANO
a sviluppare proposte concrete in tema di servizi alla persona, in un’ottica di sussidiarietà solidale e quindi a partire dalle esperienze maturate sul territorio, ed in particolare nei seguenti settori.
TRASPORTO SANITARIO
Il sistema toscano di trasporto sanitario, sia di emergenza urgenza che ordinario, rappresenta una eccellenza per la sua capacità di sviluppare relazioni positive con le persone in difficoltà che vanno oltre la mera prestazione di servizio, affiancando tali prestazioni a strutture, competenze e sensibilità diffuse. Questo modello sarà rivisitato, secondo gli indirizzi della LR 70/2010, attraverso l’introduzione di alcuni fattori di miglioramento e razionalizzazione, tra cui:
▪ Revisione dotazioni di bordo. Tramite la revisione del regolamento regionale connesso alla
L.R. 25/2001, circa l’autorizzazione al trasporto sanitario, potrà essere semplificata la lista delle attrezzature di bordo ed eliminati alcuni presidi, peraltro oggi scarsamente utilizzati.
▪ Centralizzazione di forniture e servizi. Attraverso la definizione del regolamento regionale ex art. 16 della L.R. 70/2010 sarà valutata la possibilità di porre in essere processi di efficientamento nell’acquisto delle forniture e dei servizi connessi allo svolgimento delle
attività di emergenza urgenza, anche attraverso la fornitura diretta di particolari apparecchi e/o attrezzature da parte delle Aziende Sanitarie. Potrà essere inoltre valutata la possibilità da parte delle Aziende di farsi carico direttamente, tramite i propri servizi interni o convenzionati, della manutenzione e revisione degli apparati elettromedicali, nonché degli altri elementi previsti dall’art.27 del previgente AQR.
▪ Determinazione dei “costi uniformi per le diverse tipologie di trasporto sanitario di emergenza urgenza”. In attuazione a quanto previsto dall’art.9 del regolamento regionale 1/R/2012, la Giunta regionale, anche avvalendosi delle competenze tecniche dei soggetti sottoscrittori, definirà i costi uniformi per le diverse tipologie di trasporto sanitario di emergenza urgenza, tenendo conto in particolare degli indici di correzione relativi alle specificità territoriali. Tale definizione dei costi non dovrà comunque comportare un aumento delle spese complessive a carico del sistema sanitario regionale.
Emergenza Urgenza
Nell’ambito delle azioni di riorganizzazione del SST, definite con la DGR 1235/2012 e con la L.R. 81/2012, il riassetto del Sistema Regionale della Emergenza Urgenza ne rappresenta uno dei punti particolarmente qualificanti. La rete della Emergenza Urgenza in questi anni ha visto una sua progressiva crescita e consolidamento avvalendosi in maniera strutturata dell’apporto del mondo del volontariato attraverso la messa a disposizione delle sedi, dei mezzi e delle competenze acquisite dagli operatori. Una rivisitazione del Sistema implica la definizione di un nuovo assetto della rete dell’emergenza-urgenza con particolare riferimento al nuovo disegno della presenza delle Centrali operative 118, previste al 31.12.2016, in numero di tre, anche attraverso un percorso intermedio, che convergerà, dalle attuali 12 C.O 118, verso sei Centrali operative, assicurando sicurezza e sostenibilità alla complessità dell’intero progetto. In particolare, sul tema della rete territoriale, la Regione Toscana e le Associazioni di volontariato/CRI condividono l’esigenza di privilegiare lo sviluppo di modelli organizzativi aperti in grado di perseguire l’integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali e la sinergia trai diversi professionisti e gli altri elementi che compongono il sistema. In coerenza anche con la letteratura scientifica e la prassi consolidata, è possibile operare una ridefinizione delle postazioni di emergenza sanitaria con un ruolo nuovo del personale del volontariato con una progressiva rimodulazione di sedi e della presenza della figura medica istituzionalizzata, attraverso un percorso condiviso e graduale. Pertanto, anche presso sedi aziendali in via di dismissione sarà possibile, previ specifici accordi con le associazioni di volontariato/CRI, prevedere l’apertura di un Punto di emergenza territoriale, nel quale potrà essere previsto anche un Punto di Primo Soccorso. In questo quadro, la Regione Toscana e le associazioni di volontariato/CRI, fatti salvi i percorsi da condividere con gli Enti Locali ed i professionisti, concordano sull’adozione delle seguenti misure:
▪ la razionalizzazione dei PET, con l’introduzione di criteri omogenei e ponderati di diffusione sul territorio in funzione sia della copertura territoriale sia della popolazione servita, con i necessari correttivi per le zone montane, insulari e disagiate secondo le indicazioni già contenute nella LR 70/2010. La Regione Toscana si impegna ad accompagnare questo riordino anche attraverso il finanziamento della formazione BLSD da effettuarsi per il personale del volontariato e laico tramite specifici corsi di qualificazione di Area vasta, anche prevedendo il contributo delle Agenzie formative del volontariato; a tal fine saranno utilizzate le risorse impegnate con la DGR n. 47/2013;
▪ l’indizione di specifici bandi di Servizio Civile dedicati all’impiego nelle postazioni di emergenza territoriale. In tal modo si favorirà la crescita della cultura e della pratica di volontariato promuovendo inoltre la responsabilizzazione sia dei giovani sia delle Associazioni;
▪ valutare la possibilità di portare da 3 a 2 soccorritori il personale obbligatorio nell’emergenza.
TRASPORTI DI EMERGENZA URGENZA
La Regione garantisce il servizio di trasporto sanitario di cui alla L.R. 70/2010, ivi compreso ai dializzati e alle persone affette da patologie particolarmente invalidanti, quali gli oncologici, secondo definiti requisiti di appropriatezza rispetto alle condizioni cliniche.
TRASPORTO SOCIALE
Il trasporto sociale di anziani e soggetti con disabilità rappresenta un valore importante per favorire l’integrazione sociale e la fruizione di servizi da parte di soggetti con forti limitazioni alla propria mobilità. Da sempre le Associazioni di Volontariato/CRI assicurano un’attività diffusa e radicata, che non si limita al solo trasporto ma spesso si amplia in rapporti di amicizia e assistenza personale e familiare. In questo senso, i sottoscrittori concordano nel promuovere, presso gli Enti locali e gli ulteriori soggetti istituzionalmente competenti, lo sviluppo di reti di solidarietà, attraverso la valorizzazione del ruolo del volontariato come soggetto in grado di contribuire alla realizzazione di un “welfare di prossimità”. Tali finalità potranno essere perseguite anche attraverso la promozione di “patti territoriali” tesi a garantire l’integrazione di tutte le istanze sociali mediante la definizione delle modalità di collaborazione con le Associazioni di Volontariato/CRI. La promozione di tali interventi sarà realizzata attraverso la definizione di percorsi da condividere con i soggetti competenti in materia. Su tutta la materia saranno ricercate forme di intesa con ANCI e UNCEM.
SANITA’ TERRITORIALE
Attività di specialistica e diagnostica
La Regione Toscana si impegna a favorire sul territorio regionale lo sviluppo di collaborazioni nell’ambito dell’attività di specialistica e di diagnostica ambulatoriale ed altri servizi, secondo la logica di costo attivato/costo cessato, anche valutando opportune soluzioni organizzative ed assistenziali innovative. Come si legge nella proposta di Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale, si ritiene utile proseguire nel periodo di vigenza del nuovo PSSIR nella variabilità dell’offerta dei servizi sanitari specialistici, in particolare diagnostico-strumentali. Previa concertazione con i soggetti già operanti nel S.S.R. come fornitori di prestazioni specialistiche e diagnostico/strumentali, nonché con possibili ulteriori potenziali fornitori, privati accreditati e Organizzazioni no-profit, verrà valutata la possibilità di integrare l’offerta pubblica attuale, disponibile presso i Centri unici prenotazione (CUP) della nostra Regione, con ulteriori Agende prenotabili di prestazioni specialistiche e diagnostico/strumentali a tariffa concordata, con riferimento alla quota prevista per la compartecipazione a carico del cittadino, fermo restando la disponibilità della stessa tipologia di prestazioni nelle strutture direttamente gestite dal S.S.R. Tali attività potranno essere erogate in strutture del volontariato o di altri soggetti interessati che:
• siano in possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti in materia di autorizzazione e di accreditamento;
• siano assoggettate a regole definite che ne disciplinino l’accesso, anche attraverso la gestione delle liste di accesso, l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni nonché la sicurezza per gli utenti e gli operatori;
• siano erogate in regime di “mercato sociale” con tariffe calmierate concordate con il SST
In prima istanza il presente accordo si applicherà alle prestazioni che afferiscono alla branca della diagnostica per immagini e della diagnostica strumentale. Con successivi protocolli l’accordo potrà essere esteso a tutte le prestazioni erogate in regime ambulatoriale.
Le prestazioni verranno erogate dietro presentazione di prescrizione su ricettario SSN, pur non comportando oneri a carico dello stesso SSR. Le associazioni di volontariato trasmetteranno i relativi dati secondo quanto previsto dai Flussi DOC, affinché le informazioni possano confluire nel fascicolo sanitario elettronico.
Case della Salute
• In coerenza con gli atti deliberativi della Giunta Regionale n. 1235/2012 e n. 47/2013, le Aziende Sanitarie potranno valutare la possibilità di allocazione del nuovo modello assistenziale territoriale “Casa della Salute” presso sedi delle associazioni di volontariato/CRI presenti sul territorio regionale, che abbiamo comunque i necessari requisiti di congruità e di qualità rispetto alle esigenze.
MOBILITA’ E SERVIZI DI PROSSIMITA’
I tagli al trasporto pubblico locale e la riduzione di fondamentali presidi di servizio in località decentrate e disagiate del territorio (poste, ambulatori, etc) rischiano di marginalizzare ancor più le comunità che vivono nelle zone con minor densità di popolazione, ingenerando processi di abbandono le cui conseguenze sociali ed ambientali potrebbero risultare gravissime. La Regione vuole quindi sostenere e potenziare le opportunità che le Associazioni di Volontariato/CRI, per la loro diffusione e radicamento sul territorio, possono assicurare in termini di servizi decentrati e soprattutto di sviluppo di un sistema di “mobilità sociale” dedicata alle zone maggiormente disagiate. A tal fine Regione Toscana si impegna a verificare la possibilità di promuovere specifici accordi con il Volontariato/CRI – d’intesa anche con i gestori dei servizi e presidi carenti – per favorire il decentramento dei servizi e la mobilità sociale delle comunità e delle persone con ridotte opportunità, favorendo lo sviluppo di specifici progetti, in una ottica di raccordo e collaborazione fra tutti i soggetti interessati.
PROTEZIONE CIVILE
Anche il territorio toscano, come tutto il nostro paese, vive la fragilità di equilibri ambientali che sfociano sempre più spesso in fenomeni disastrosi, che negli ultimi anni hanno visto moltiplicarsi le situazioni di crisi e di emergenza ai danni sia delle persone che delle comunità.
In questo quadro il volontariato organizzato può assicurare un aiuto fondamentale, per la capillarità di presenza in tutto il territorio e per la capacità e rapidità di mobilitazione di persone e mezzi con specifiche competenze e qualità.
Si dimostra dunque valida la linea di piena collaborazione già sviluppata in Toscana negli ultimi anni e che ha portato alla costituzione del CORV ed alla valorizzazione delle risorse del volontariato nella strutturazione della colonna mobile regionale.
Si ritiene pertanto fondamentale proseguire, migliorare e potenziare questa modalità di azione, in particolare attraverso:
• il riconoscimento al Volontariato/CRI di un ruolo attivo di intervento, nell’ambito del sistema coordinato di soccorso regionale,secondo i principi di sussidiarietà solidale richiamati in premessa. Il Volontariato/CRI si attiverà con le risorse ritenute necessarie sia
nella prima emergenza sia nel sostegno alle popolazioni colpite, alle quali è importante assicurare con immediatezza ogni possibile supporto e sollievo nella situazione di difficoltà, sempre secondo modalità previamente definite e concordate fra CORV ed il settore “Sistema regionale di protezione civile”.
• il sostegno regionale al consolidamento della colonna mobile, secondo obiettivi concordati, anche da prevedere nel Bilancio regionale e nei limiti delle disponibilità dello stesso, al fine di incrementare e mantenere le attrezzature logistiche ed operative delle reti organizzative delle Associazioni;
• la rapidità nella erogazione dei rimborsi alle Associazioni che vanno ad operare nelle emergenze su attivazione del CORV, sia per le spese vive e per i danni eventualmente subiti sia per il rimborso ai datori di lavoro degli oneri dei volontari intervenuti; la Regione Toscana è consapevole di potersi avvalere in qualsiasi momento di risorse ingenti sia di personale che di attrezzature e si impegna quindi a garantire, nel limite delle disponibilità finanziarie ed in conformità alle disposizioni del regolamento 62R/2013 “Regolamento sulle organizzazioni di volontariato che svolgono attività di protezione civile, in attuazione dell’articolo 15 della legge regionale 29 dicembre 2003, n.67 (Ordinamento del sistema regionale della protezione civile e disciplina delle relative attività”, la tempestività dei rimborsi entro 90gg dalla presentazione della documentazione.
• l’impegno del volontariato a sviluppare maggiormente l’azione di prevenzione e protezione, attraverso una collaborazione attiva delle Associazioni con gli Enti Locali nella pianificazione di emergenza, nella tutela del territorio e nell’educazione della popolazione.
Firenze,
Regione Toscana
La Confederazione nazionale Misericordie d’Italia-Conferenza regionale della Toscana
L’Associazione nazionale Pubbliche assistenze-Comitato regionale toscano
Il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana