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16. [Atto n. 124] Mozione, a firma del Consigliere Romagnuolo, ad oggetto “Parchi eolici a Portocannone e Campomarino, tutela del nostro territorio e approvazione del Piano Energetico Regionale” (ogg. n. 1057). Non approvazione.
PRESIDENTE
Punto numero 13 all’ordine del giorno: “Mozione a firma del Consigliere Romagnuolo, ad oggetto: Parchi eolici a Portocannone e Campomarino, tutela del nostro territorio e approvazione del Piano Energetico Regionale”. Prego, Consigliera.
CONSIGLIERE ROMAGNUOLO
La mozione ha come oggetto “Parchi eolici a Portocannone e Campomarino, tutela del nostro territorio e approvazione/aggiornamento del Piano Energetico Regionale”.
Tra Campomarino e Portocannone dovrebbero sorgere due Parchi eolici a poca distanza l’uno dall’altro e questo rappresenterebbe l’ennesima aggressione al nostro territorio. Il Molise prolifera di eolico selvaggio e dobbiamo considerare che la maggior parte dei fantomatici pali eolici che vediamo disseminati su tutto il nostro territorio sono fermi per una sovrapproduzione di energia rispetto al nostro fabbisogno. Quindi i dubbi e le perplessità non solo restano, ma aumentano nel cercare di capire chi si nasconde dietro queste speculazioni.
La Regione Molise dovrebbe contrastare questa perdita di territorio, sia agricolo sia di valore paesaggistico, tutelandolo... scusate, un po’ di attenzione. Probabilmente non vi interessa questo punto. Scusate! Pertanto, con questa mozione chiedo l’impegno a un immediato interessamento al fine di porre in essere tutte le iniziative per aggiornare il Piano Energetico Regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Xxxxxxxxx, prego.
CONSIGLIERE XXXXXXXXX
Solo per comunicare che non partecipo al voto. L’unica cosa che c’è in Regione è il Piano Energetico Regionale. Manca il Regolamento per il quale il 27 aprile abbiamo votato all’unanimità un ordine del giorno. Stiamo quindi parlando di cose che... per minima conservazione della dignità del Consiglio regionale dovremmo uscire tutti e non discutere questo punto all’ordine del giorno. Io lo faccio, perché è difficile andare a ragionare su una vicenda della quale oggettivamente non c’è bisogno. Dobbiamo approvare, invece, il
Regolamento a valle. Il Piano Energetico è l’unica cosa che c’è, non è stato mai attuato. Xxxxxxxx Xxxxxxx si è speso tantissimo per approvarlo. Insomma, leggiamoci le carte, altrimenti non continuiamo nel proseguire questa vicenda inutile, portando avanti questioni che, devo dire francamente, non hanno nessun tipo di rigore né politico né tantomeno amministrativo.
PRESIDENTE
Consigliere Xxxxxxxxx, prego.
CONSIGLIERE XXXXXXXXX
Mi unisco a ciò che ha detto il Consigliere Xxxxxxxxx per un motivo molto, molto serio. Io, come tanti di voi, ho avuto anche un’esperienza comunale e agli inizi della mia esperienza ho avuto anche modo di interloquire con soggetti che avevano avanzato delle proposte ai Comuni. Probabilmente – ma a mio personale giudizio non è un “probabilmente”, ma la sacrosanta verità
– il fatto che negli anni e da molti anni non esiste una programmazione che avrebbe dovuto fare la Regione probabilmente trent’anni fa – se non trenta, forse venticinque anni fa – ha consentito sul territorio regionale alcune situazioni che forse andavano evitate. Però mi metto anche dalla parte degli amministratori locali, che nel tempo in qualche maniera, per salvaguardare i bilanci dei propri Enti, sono stati tra virgolette ammaliati, costretti – non so quale termine sia più utile – a cedere alle lusinghe, per il proprio territorio, per i propri cittadini in termini economici, spero non per loro stessi, rispetto a chi iniziava a proporre sul territorio i Parchi eolici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti! Però sono uno di quelli che onestamente non mi sento di far parte di quelle persone che dicono “no” a tutto e all’installazione dei Parchi eolici ovunque. Sono convinto che esistono delle porzioni del nostro territorio che non hanno altra possibilità. Quando, tutti i giorni ormai, ovunque c’è un’iniziativa del genere si va sul “no” a prescindere, francamente adesso mi sono veramente scocciato e stufato, perché mi pongo nei panni di quei Sindaci, di quegli amministratori, di quei cittadini proprietari di quei terreni che magari rappresentano solamente un costo per le loro tasche e che vorrebbero in qualche maniera renderli produttivi. Probabilmente in alcuni territori, in alcune zone, non possono essere resi produttivi in maniera diversa.
Allora se consentire l’edificazione, non so se utilizzo il termine giusto, l’innalzamento di pale eoliche in alcuni territori è francamente obbrobrioso, ritengo allo stesso tempo che una politica che vada verso lo sfruttamento dell’energia eolica controllata, in cui la Regione abbia il proprio peso e magari faccia anche cassa... perché no? Non guasterebbe assolutamente, viste le condizioni delle casse comunali. Per cui il mio non è un “no”. Esco dall’Aula perché davvero,
fino a quando non si trova la quadra rispetto alle cose che si dicono e si fanno, non voglio condividere il pensiero di chi grida sempre “Al lupo, al lupo!”. Se il lupo c’è, bisogna stare attenti, ma non bisogna vedere sempre e soltanto, dietro queste cose, dei fenomeni speculativi. Bisogna vedere anche delle opportunità per alcune zone del territorio in termini economici.
Non mi riferisco chiaramente alla situazione portata all’esame oggi dalla Consigliera Romagnuolo, ma credo che se non c’è un minimo di programmazione questi sono i risultati, per cui anche io mi allontanerò all’atto della votazione dall’Aula, perché non voterò. Ritengo di non dover prendere una posizione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere. Consigliere Iorio, prego.
CONSIGLIERE XXXXX
Questa è una seduta, Presidente mi consenta, un po’ particolare, perché prima abbiamo assistito a una maggioranza non maggioranza, a un voto estorto, ma non era questa l’intenzione.
Adesso c’è un’assenza probabilmente tesa a far cadere il numero legale perché si è toccata la sensibilità dell’ex Assessore Xxxxxxxxx, il quale obiettivamente ha lavorato molto, durante la sua legislatura, come responsabile dell’Ambiente e come Vicepresidente, perché si approvasse il nuovo Piano Regionale Energetico.
La Consigliera, che non ha bisogno di una mia difesa, ha presentato una mozione relativamente ad alcuni Parchi che stanno creando notevole perplessità tra la popolazione ed è certo che, al di là del Piano Energetico – credo che lo sappia soprattutto la Giunta regionale, non so se il Presidente della Giunta si è già informato – si debba porre un limite definitivo ai cosiddetti “Parchi eolici”... chiamiamoli “fuori legge” oppure “abusivi”, che spesso sono stati propagandati, mentre nel Molise erano tutti Parchi eolici regolarmente approvati e non erano affatto selvaggi, anche quando sono stati realizzati. Lo si deve, questo effetto, al fatto che manca un Piano Paesistico puntuale, quindi un Piano Energetico e Ambientale Territoriale che possa giuridicamente, legittimamente e dal punto di vista amministrativo, porre dei limiti alla trasformazione dei luoghi in alcune aree della nostra Regione. Perché la tesi del Piano Energetico come limitazione della creazione di nuove infrastrutture, peraltro di energia pulita, come è stato dichiarato più volte anche in sede di Magistratura, non è sufficiente a vietare la legittima attività imprenditoriale di chi vuole intervenire. Questa reazione avviene in maniera molto violenta sul secondo argomento all’ordine del giorno... non torno sul primo, consentitemi solo non una replica, ma due precisazioni, anche di tipo personale.
Al Presidente della Giunta vorrei dire che non ho mai percepito un vitalizio e siccome mi candiderò pure la prossima volta, forse non lo percepirò mai quel vitalizio, pur avendo pagato sempre la trattenuta per averlo. Forse costituirò anche un’eccezione, mi auguro per la mia vita, a livello nazionale per non averlo percepito, pur potendolo fare, in quanto sempre in attività. Non ho mai avuto il vitalizio come parlamentare, perché mi sono dimesso 15 giorni prima della scadenza per evitare strumentalizzazioni nei miei confronti, che sono sempre molto aggressive da parte dei miei avversari, presenti e assenti. Credo, quindi, di non poter subire l’onta delle affermazioni di un Presidente della Giunta che è meglio non definire nelle sue motivazioni politiche. Mi astengo dal farlo perché è il caso di non farlo.
Torno sull’argomento, votando in maniera convinta, con precisazione che è necessario che la Giunta pianifichi, come dice la Consigliera, i fabbisogni energetici. Non è il Piano Energetico che pianifica i fabbisogni. Il Piano Energetico stabilisce quanto fabbisogno c’è nella Regione. Noi sappiamo che è già più che sufficiente, ma manca la pianificazione territoriale, relativa e puntuale, che deve essere fatta. So che, peraltro, la Giunta si sta attivando a farla anche attraverso iniziative con l’Università (mi informavo con l’ex Assessore Di Baggio). Farvi venire la 'tremarella', quindi, perché si è arrabbiato Xxxxxxxxx è un fatto vostro. Abbandonate l’Aula, cade l’argomento e non si risponde, ma mai argomento è stato così puntuale e necessario. Le critiche sono chiacchiere, ma senza quel Piano chiunque può insediare impianti, non solo eolici, dove vuole, salvo naturalmente il responso della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e di quant’altro, entro i limiti della legge. Non lo si può evitare in base a una disposizione regionale. L’unica disposizione che la Regione ha, l’unica opportunità è, ripeto ancora una volta, un Piano Territoriale che ancora non c’è, nonostante gli sforzi di realizzarlo anche nel passato. Ormai si è capito che, quando parlano alcune persone, sale subito il sangue alla testa e questo porta a commettere sempre degli errori politici di valutazione, com’è accaduto prima e come d’altronde avviene adesso, ma noi torneremo sicuramente sulla questione.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere. Ci sono altri interventi? Ci sono dichiarazioni di voto? Xxxxx, Xxxxx.
CONSIGLIERE GRECO
Grazie, Presidente. Solo per dire brevemente ai colleghi una cosa. Per una questione stilistica proprio, siccome non possiamo andare contro logica, decidiamo che se, per esempio, ci viene chiesto “Volete votare che la palla è sferica?”, “Sì, la palla è sferica”, “L’acqua è bagnata?”, “Sì, l’acqua è bagnata”... Xxxx, appartiene alla logica deduttiva, per cui, siccome questi sono argomenti sui quali devo dire che facciamo battaglia ormai da otto anni - perché il Movimento è
in Consiglio regionale da otto anni, prima di esserci noi c’era la collega Xxxxx insieme all’attuale Onorevole Xxxxxxxx - xxxxxxxxxxx sarebbe un ossimoro votare “no” o astenersi, uscire dall’Aula in questo momento per noi. Però per me affrontare così questi argomenti, vi dico la verità, ha poca valenza, perché tra l'altro su queste cose, come ricordava qualcuno prima di me (come diceva il Consigliere Xxxxxxxxx) ad aprile abbiamo votato sui Regolamenti attuativi del Piano, che poi effettivamente è quello di cui abbiamo bisogno in Regione.
Per cui se oggi ci viene chiesto “Votate sì” per esempio, come dicevo, al fatto che una palla è sferica, chiaramente noi voteremo sì, però credo che su questi argomenti bisognerebbe portare avanti un approfondimento un po’ più puntuale.
Per esempio vi dico che una delle grandi incongruenze che stanno accadendo in ambito energetico è che, paradossalmente - ve lo dico proprio per esperienza diretta in questo senso - viene sfavorito l’utilizzo dell’autoproduzione, della produzione domestica di energia rinnovabile, un fatto ridicolo per me, che ha proprio del patetico. Perché? Perché spesse volte la Soprintendenza dice “No, ma si è in zona storica”. Mi è successo, ve lo dico, mi sono trovato a confronto con questo problema. Allora i nostri borghi dovrebbero essere tutti dei musei a cielo aperto. Da una parte, quindi, i borghi diventano intangibili e crollano, le case stanno diventando tutte dirute, tutti scappano dai centri storici, dall’altra invece magari c’è il rischio che si autorizzino grandi impianti, enormemente impattanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Questo è il fallimento dell’intelligenza in ambito di programmazione per me e lì chiaramente, per esempio, per me il Governo regionale dovrebbe fare delle chiare collaborazioni anche con la Soprintendenza, chiedere alla Soprintendenza l’istituzione di Tavoli permanenti per capire come far conciliare le due esigenze di tutela dei nostri borghi e di necessità di produrre, di autoprodurre energia.
Se entro il 2050 dobbiamo abbattere in maniera significativa l’emissione di CO2, se entro il 2050 il concetto di “Comunità energetica” e il concetto di “reddito energetico” devono essere argomenti all’ordine del giorno, è bene che si inizi a programmare da ora. Vi dico la mia personale visione, che porterò avanti in altre sedi chiaramente, essendo un fatto che mi ha interessato direttamente. La mia personale visione è che bisogna battersi affinché ci sia una reale espressione del concetto di “autoproduzione” energetica. Quella è la vera transizione. Oggi anche i mega impianti, i mega parchi, non funzionano più, non rispondono più a quella esigenza di produzione di prossimità. La produzione di prossimità è quello che può fare la differenza da qui al 2050. Per intenderci, il Consiglio regionale – questo credo che sia uno dei Palazzi più energivori dal Medioevo ad oggi nella storia proprio del pianeta Terra – magari riesce ad autoalimentarsi mediante pompe di calore, sistemi di pannelli fotovoltaici installati sul tetto, chiaramente in maniera complanare, evitando di fare tutte una serie di cose che possono
rovinare lo skyline di Campobasso. Queste cose farebbero sì che un edificio come questo magari riesca a produrre, con celle ad alto rendimento, 50 chilowatt e con delle pompe di calore e un sistema di cappotti termici e quant’altro abbattiamo enormemente l’impatto che abbiamo a livello ambientale con un edificio di questa portata. Chiaramente quando parlo di Consiglio regionale faccio riferimento a tutte le Strutture pubbliche, quindi alle scuole, ai Comuni…
Vi faccio un esempio sui Comuni. Tutti i Comuni del Molise – tutti! – ricadono nei centri storici. Se volessimo fare produzione di prossimità sopra a un edificio pubblico sarebbe impossibile. Allora bisogna, a mio avviso, sedersi con la Soprintendenza, capire quali sono e le modalità, anche perché purtroppo... cioè, “purtroppo”, per fortuna il Consiglio di Stato in tal senso si è pronunciato più e più volte. La Soprintendenza non può dire “no” a prescindere in quel caso, ci deve dire quali sono le modalità, per esempio per rendere compatibile a Termoli l’utilizzo del fotovoltaico su un Comune che ricade nel pieno centro storico della città. Uno dei centri storici più belli d’Italia secondo me. Il borgo di Termoli è uno dei più belli d’Italia.
Poi può darsi pure che in alcuni luoghi specifici non ci sia questa possibilità. È possibile.
È possibile perché magari le condizioni di contesto non ti permettono l’utilizzo di una tecnologia, per esempio, che prevede l’integrazione totale del fotovoltaico, ma ce ne sono tanti di ritrovati tecnologici che possono essere utilizzati.
Tra l'altro vi dico anche una cosa – così, tanto per allargare un po’ il discorso – che magari può interessare. Dal 2011 le case – qui c’è qualcuno che fa l’imprenditore in ambito edilizio, quindi mi può correggere se dico una boutade – per ricevere l’abitabilità, il certificato di agibilità – che oggi ha cambiato nome, non si chiama più così – se sono nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti devono avere una quota di produzione di energia verde sul posto, che è del 50 per cento in zone che non sono contesti storici e nelle zone sottoposte a vincolo quel limite viene abbassato fino al 25 per cento. Quindi tecnicamente se i Comuni dovessero applicare la legge chi oggi ristruttura in una zona storica non dovrebbe avere l’agibilità se non autoproduce energia. Come fai ad autoprodurre energia? Devi chiedere l’autorizzazione. L’autorizzazione ti viene negata, quindi il discrimine qual è, alla fine di tutto? È che se hai i soldi per ricorrere al TAR magari puoi fare una causa e viene considerata agibile, se non hai i soldi per ricorrere al TAR la tua casa resta inagibile, se il Comune applica la legge. Si sono trovati degli escamotage? Certo! Sono escamotage, perché di quello si tratta.
Attualmente l’atteggiamento è quello di dire “no” a prescindere, perché sono elementi tecnologici in contesti storici, ma chiaramente non può essere quella la motivazione, perché un Consiglio di Stato del 2016 ci ha detto “Badate bene che ormai il fotovoltaico è considerato un’evoluzione dello stile costruttivo”. “Evoluzione dello stile costruttivo”!
Altrimenti dobbiamo fare un’altra cosa, togliamo anche le case, perché pure le case sono un elemento di disturbo; mettiamo solo alberi, togliamo i centri storici e piantiamo tutti alberi.
Nemmeno così chiaramente può funzionare!
Secondo me dobbiamo andare verso il concetto di autoproduzione che in Molise farebbe davvero la grande differenza. “No” ai grandi parchi, non sono assolutamente d'accordo quando si parla di grandi impianti fotovoltaici, di grandi impianti eolici perché per me il nostro territorio è vocato a tutt’altro. Chiaramente si può, magari, confinare in una parte del territorio determinati impianti, ma stare molto attenti. Mentre dovremmo spingere al massimo, mediante l’utilizzo di una tecnologia adeguata chiaramente. Vi garantisco, perché ci sto sbattendo la testa direttamente, che la tecnologia oggi ha fatto passi da gigante. Per esempio nei centri storici a Barcellona, a fianco ai palazzi di Xxxxx viene utilizzato il fotovoltaico. Sulla Sala Nervi del Vaticano c’è il fotovoltaico, cioè a fianco alla cupola di San Xxxxxx! Questa cosa chiaramente a me fa porre un interrogativo. Dico “Perfetto, verso dove dobbiamo andare?”. I concetti di cui parla l’Europa – non io, chiaramente – sono quelli della produzione di prossimità e dell’autoconsumo, quella è la rivoluzione in ambito energetico. Per me la Regione deve lavorare in tal senso, per me la Regione deve profondere il massimo impegno in quella direzione, parlarne anche all’interno della pianificazione regionale. Chiaramente poi ci saranno dei luoghi dove non sarà possibile fare nemmeno quello perché sono di straordinario pregio, ma noi continuiamo a considerare di straordinario pregio case dirute, perché quello sta accadendo, ci sono delle case dirute che i proprietari preferiscono non toccare perché ci vogliono due o tre anni solo per ricevere tutte le autorizzazioni. Xxxxxxxxxx, richieste, quindi dice “Va beh, ma che fai con la casa?”, “No, no, meglio che crolla. Ci metto il nastro intorno, non la faccio toccare, però avviare una ristrutturazione sarebbe impensabile”. Quantomeno lo dobbiamo scongiurare se vogliamo veramente ripopolare i nostri borghi e dargli una nuova vita. Come lo facciamo? Mediante una pianificazione attenta, ragionata, con una chiamata in causa della Soprintendenza, con la richiesta di Xxxxxx. Con l’Assessore Xx Xxxxxx avevamo parlato di questo argomento e mi ha detto che ha fatto richiesta di istituzione di un Tavolo alla Soprintendenza, che però al momento pare non abbia dato alcun riscontro.
Presidente Xxxx, questi sono argomenti da portare all’attenzione anche del Governo nazionale, ritengo, altrimenti quel concetto di “transizione energetica” viene completamente minato. Pensi agli edifici pubblici. Gli edifici pubblici oggi, volendo essere pienamente rispettosi delle norme, non ci riuscirebbero, sarebbe impossibile. Impossibile! Mentre è fondamentale lavorare per far coesistere gli interessi, quello bisognerebbe fare, di tutela dello straordinario paesaggio che abbiamo in Molise, gli interessi di tutela dei nostri straordinari borghi, con la necessità, con il nuovo obiettivo che ci dobbiamo dare come società delle emissioni zero. Questo è un compito
xxxxx, questa è una sfida della politica e voglio immaginare che prima o poi tutta la politica si cimenti in questa sacrosanta rivendicazione.
PRESIDENTE
Consigliere, concluda per favore. Grazie.
CONSIGLIERE GRECO
Ho finito. Grazie, Presidente. Xxxxxx, non possiamo fare altro che votare favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Nola, prego.
CONSIGLIERE NOLA
Grazie, Presidente. La scorsa settimana abbiamo partecipato, insieme anche con il collega Xx Xxxxxx e gli altri colleghi del Movimento 5 Stelle – c’era anche Xxxxxxxxx – a un importante convegno pubblico che è stato fatto proprio a Campomarino, con la presenza praticamente di quasi tutti i Sindaci della zona. Voglio dire questo aggiornamento proprio per consentire al Presidente Xxxx di darci degli aggiornamenti rispetto a quindici giorni fa su queste tematiche, che ritengo che siano trasversali e che quindi devono essere affrontate mettendo a punto, proprio come un puzzle, tutti i piccoli pezzettini, quello che è emerso da quella piazza. Che cosa è stato detto? Da un lato dicevano che la Regione, appunto, non ha costituito il Comitato VIA, dall’altro dicevano che, sempre la Regione, deve mettere a punto questo Regolamento che, appunto, riguardi tutto il sistema Molise e quindi indicare, un po’ come diceva il collega Greco, individuare, dove si può programmare questo tipo di impianti, anche per tenere conto di una cosa, che noi Molisani abbiamo già accettato sul nostro territorio una quantità industriale di questi impianti e già si produce molta più energia in proporzione agli impianti rispetto a quella che tutto il territorio dovrebbe produrre. Su questo è stato fatto uno studio che riguarda tutte le Regioni italiane, ecco perché è fondamentale che la Regione faccia le cose che deve fare però, appunto, se potessimo avere l’aggiornamento, sarebbe una cosa utile.
L’altra cosa che è emersa è che i Sindaci di quel territorio volevano invitare il Presidente della Provincia di Campobasso a farsi lui portavoce presso il Consiglio regionale, in maniera tale che tutta la Provincia di Campobasso, quindi quei Sindaci, avessero un’unica istanza e un’unica interlocuzione nei confronti del Consiglio regionale. Questo per evitare che, magari, si faccia
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una discriminazione tra Comuni, tra Comuni più efficienti e Comuni meno efficienti, tra chi magari crede in questi nuovi impianti e chi, invece, non ci crede, ma soprattutto per evitare che investimenti che poi vengono finanziati dalle politiche pubbliche vadano in contrasto, per esempio, al PSR, che pure si utilizza in quelle aree rurali dove ci sono grandi coltivazioni. Di fatto, quindi, come Molisani da un lato prendiamo i soldi pubblici europei per finanziare il PSR e dall’altro lato nel terreno a fianco consentiamo, sempre con altri soldi pubblici, questo tipo di investimenti, dove magari vengono penalizzati proprio quelli in agricoltura. Questo quindi dovremmo cercare di evitarlo, però dovremmo dare noi stavolta le linee strategiche. In questo su quello che diceva quella piazza a mio avviso ha ragione.
Quindi più che abbandonare l’Aula, qua si tratterebbe di precisare un po’ meglio quelli che sono i contenuti dell’iniziativa e aggiornarli in funzione di quella che abbiamo compreso essere l’esigenza del territorio, facendo in maniera tale di ricostituire gli organi che mancano e soprattutto elaborare questo Regolamento. Questo è il mio invito. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Chiude le dichiarazioni il Presidente Xxxx... scusi. Prego, Consigliera.
CONSIGLIERE MANZO
Xxxxx, Presidente, ero distratta da un post dove si vuole far credere al pubblico che io abbia votato “no” all’ordine del giorno precedente. Avrò modo poi di chiarire. Lasciamo perdere!
La mozione di cui si sta discutendo, che il mio collega ha detto che vuole votare perché giustamente dà impulso a una discussione che si è portata avanti anche in altre circostanze, impegna il Presidente della Giunta regionale ad approvare un Piano Energetico, con tutta una serie di premesse. Premesse che possono essere condivisibili o meno, perché si parla di un surplus di energia elettrica prodotto, ma non si capisce rispetto a che cosa.
Sostanzialmente colgo l’occasione per dare voce, come ha fatto anche il mio collega Xxxxxxxx Xxxx, a quanto alcune aree del nostro territorio stanno vivendo. Sicuramente c’è la necessità, appunto, come ho detto nel mio intervento precedente, di una politica che sappia programmare e che programmi, attraverso una programmazione mirata, lo sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Non so se la mozione la si vuole lasciare così in questi termini, perché non avrà alcun tipo di ricaduta. Nel senso “Impegnare il Presidente a fare il Piano Energetico”, il Piano Energetico c’è, esiste, quindi non è uno strumento di indirizzo utile per dare una risposta a un territorio. Sicuramente colgo l’occasione, come ha fatto anche il mio collega Nola, per ricordare che non abbiamo più tempo per un Piano Paesaggistico Regionale, non abbiamo più tempo per i
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Regolamenti attuativi del Piano Energetico e quindi dotarci di tutti quegli strumenti di difesa del territorio e soprattutto di una legge urbanistica.
Il mio collega Xxxxxx, con il quale mi sono confrontata diverse volte anche animatamente, ad esempio sostiene che ci sono degli interventi di produzione di energia elettrica che possono essere sicuramente conciliati con la tutela del paesaggio nei borghi storici, io sostengo invece che invece nei borghi storici bisogna più che altro puntare sull’idea di comunità energetiche. Però, ecco, lo spirito che ci guida alla fine è sempre lo stesso, cioè quello di accelerare la transizione energetica, di fare un’accelerazione al nostro Paese per abbandonare definitivamente, ovviamente col tempo e attraverso una pianificazione, o cercare di abbandonare l’energia da fonti fossili. Ricordo anche le battaglie portate avanti negli anni passati con il decreto “Sblocca Italia” che diede impulso alla ricerca e alla coltivazione di energia, quindi alla produzione di energia da fonti fossili. Il nostro territorio è interessato dalla produzione con diversi pozzi e vorrei ricordare quello a Rotello e anche cosa è successo poi a Campodipietra. Sicuramente l’Assessore Xxxxxxxx ricorda, perché era Direttore dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) all’epoca.
Non so cosa vogliamo fare con la mozione, perché così com’è... sì, Xxxxxx, la votiamo, però così com’è... (interventi fuori microfono)... ho capito, ma il Piano Energetico ce lo abbiamo... (interventi fuori microfono)... va aggiornato, sicuramente va aggiornato... ma va aggiornato! ... Io capisco che il confronto con i Comitati e i Movimenti è costante, è quotidiano, quindi arrivare a discutere e a confrontarci con il territorio discutendo del Piano Energetico, sapendo che c’è un Piano Energetico che va sicuramente aggiornato – questo è stato detto in quella sede
– ha bisogno dei Regolamenti attuativi... abbiamo bisogno di un Piano Paesaggistico, abbiamo bisogno di una legge urbanistica. Non so però se la mozione la si vuole modificare in alcuni punti, anche dicendo “aggiornamento del Piano Energetico”, altrimenti veramente non diamo valore a ciò che votiamo, non diamo il giusto peso agli ordini del giorno che poi vengono approvati in questa sede.
Presidente, se possibile, chiedo la sospensione. Presidente, dopo l’intervento del Presidente Xxxx, se è possibile sospendere anche cinque minuti?
PRESIDENTE
Chiude le dichiarazioni il Presidente Xxxx. Prego.
PRESIDENTE DELLA REGIONE TOMA
Grazie, Presidente. Preciso che i Xxxxxx, Sottosegretario, non si chiedono ma si pretendono, quindi noi dobbiamo pretenderlo il Tavolo. Domani vieni e lo pretendiamo il Tavolo, perché
non è possibile che tu scrivi e non ti rispondono. Non esiste! Xxx, cominciamo a dare i dati e a dire le cose precise, tecnicamente precise, perché sennò passano questioni, qui dentro e sembra che nessuno ha fatto niente.
Per onestà intellettuale devo dare ragione all’ex Assessore Xxxxxxxxx, perché sembra che nessuno abbia fatto niente. Molte cose non sono state fatte, ma ci sono delle cose che sono state fatte. Purtroppo diamo troppo per scontato che... suoniamo ad orecchio, ma ogni tanto bisogna anche vedere lo spartito. Nelle premesse della richiamata mozione viene erroneamente indicata la realizzazione di due Parchi eolici a poca distanza l’una dall’altra, nei Comuni di Campomarino e Portocannone; in realtà si tratta di un unico impianto eolico composto da cinque aerogeneratori, ciascuno della potenza nominale di 6 megawatt, da ubicare nel territorio comunale di Campomarino in località Ramitelli e opere in connessione alla RTN del Comune di Portocannone.
Ciò premesso – quindi quella è un’unica concessione – in relazione all’affermazione secondo la quale “in Molise prolifica l’eolico selvaggio”, appare ormai vetusta e superata, ancorata ad una visione distorta di quella che è effettivamente la reale fotografia della richiesta di installazione in Regione, in quanto si può ragionevolmente affermare che, a fronte di un notevole incremento e sviluppo dell’eolico, previsto nel Programma Energetico Ambientale Regionale (PEAR) di circa 330 megawatt... cioè, noi abbiamo un Programma Regionale Energetico, ce lo abbiamo, esiste, manca il Regolamento. Poi dirò perché manca e perché stiamo attendendo una cosa che... se qualcuno si leggesse le norme che vengono fuori, forse queste domande non verrebbero fatte, però qui per dare informazioni, chiaramente.
Stavo dicendo, sviluppo dell’eolico previsto nel PEAR di circa 330 megawatt, per il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici al 2020. La Regione, dalla data di approvazione del PEAR ad oggi, ha rilasciato un’unica autorizzazione per la realizzazione di un impianto eolico della potenza di 29,2 megawatt nel Comune di Castelmauro – sette pali – e ha rilasciato 28 dinieghi all’installazione di impianti eolici per un totale di circa 1.500 megawatt. Ventotto dinieghi perché la posizione della Regione Molise oggi è per il “no” all’eolico – selvaggio chiaramente – perché bisogna fare alcune cose che vi dirò.
Pertanto ad oggi, nel rispetto delle indicazioni del PEAR, l’orientamento prevalente nello sviluppo di questa tipologia di energia rinnovabile è indirizzato verso le operazioni di repowering di impianti esistenti, cioè una revisione tecnologica degli impianti esistenti ovvero l’interessamento di aree già vocate all’installazione di tali impianti. A titolo di esempio si segnalano le seguenti iniziative di repowering in corso: 1) Impianto eolico di Capracotta della società Enel Green Power Spa e della società Engie Spa per il quale è prevista la riduzione del numero degli aerogeneratori da 27 a 7, mantenendo chiaramente inalterata la potenza, perché la
tecnologia è più avanzata quindi produci la stessa potenza ma riduci le pale eoliche; 2) impianto eolico di Ripabottoni della società Edison, composto da 24 aerogeneratori della potenza nominale ciascuno di 0,666 megawatt, per una potenza complessiva di impianto di 15,84 megawatt, in esercizio dal 2005, che sarà ridotto da 24 a 6 aerogeneratori; 3) impianto eolico della società Erg Wind 4 Srl, localizzato in aree ricadenti nei Comuni di Macchia di Valfortore, Monacilioni, Pietracatella, Sant’Elia a Pianisi, composto da 53 aerogeneratori per una potenza complessiva di impianto di 32 megawatt, che sarà ridotto da 53 a 16 aerogeneratori, ciascuno della potenza nominale di 4,5 megawatt, per una potenza di impianto di 72 megawatt, che ha già ricevuto il giudizio favorevole di compatibilità ambientale di competenza ministeriale con decreto n. 170 del 5 maggio 2021... (intervento fuori microfono)... Sì, per questa potenza sono ministeriali le autorizzazioni. Bisogna evidenziare che tale nuova potenza e installazione andrà a saturare i 330 megawatt di sviluppo previsti nel PEAR. Abbiamo finito. Chiaro? Saturato! Questa autorizzazione satura il tutto.
Per quanto concerne le nuove richieste di installazione, attualmente oltre quella oggetto della mozione, che verrà approfondita in seguito, si segnalano in valutazione presso il Ministero della Transizione Ecologica tre Parchi eolici della società Wind Energia Srl, rispettivamente nei Comuni di Rotello (12 aerogeneratori da 3,85 megawatt), di San Xxxxxxx in Pensilis (12 aerogeneratori da 4 megawatt) e di Santa Croce di Magliano (10 aerogeneratori da 4,8 megawatt) e un Parco eolico della società IVPC Power 8 Spa nel Comune di Rotello, composto da 10 aerogeneratori della potenza di 4 megawatt ciascuno. Tutti i provvedimenti sopra elencati dovranno essere definitivamente autorizzati dalla Regione Molise nell'ambito del procedimento di cui all’articolo 12, Decreto Legislativo n. 387/2003.
Allo stato si può affermare che l’impianto eolico della società Wind Energy, ubicato nel Comune di Rotello, nell'ambito del procedimento di VIA ministeriale ha ricevuto, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza, ai sensi dell’articolo 10 bis della legge n. 241/90, pertanto si prefigura un giudizio negativo di compatibilità ambientale. Per cortesia, così non me le richiedete la prossima volta che facciamo un’altra mozione uguale a quella di aprile, di oggi, di dopodomani. Per l’impianto eolico della società Wind Energia Srl ubicato nel Comune di Santa Croce di Magliano quattro dei dieci aerogeneratori, in particolare quelli individuati con la sigla VTG 5, 6, 7 e 8, sono situati in una zona di interesse archeologico tutelata ai sensi dell’articolo 142, lettera m), del Decreto Legislativo n. 42/2004, con DM n. 17/2012, dove la disciplina d’uso prevista dal suddetto Decreto non ammette la realizzazione di strutture suscettibili di determinare interferenze visuali per l’altezza delle installazione previste o per la loro estensione con il contesto individuato. Quindi questi sono incompatibili. Il Decreto richiamato è stato
presupposto fondamentale che in passato ha ostacolato la realizzazione di altri due impianti eolici nell’area del Comune di Santa Croce di Magliano, uno proposto dalla società GSM Verona il cui diniego è stato rilasciato con determinazione dirigenziale del Direttore del Servizio Programmazione Politiche Energetiche n. 3353 del 19 luglio 2016 e l’altro della società API Nuova Energia, che ha visto la conclusione negativa del prodotto con determinazione dirigenziale del Direttore dell’allora Servizio Energia n. 93 del 19 luglio 2013. Tenuto conto che non si può prescindere da quanto accaduto in passato per la realizzazione di impianti eolici nella medesima area, la posizione regionale non può discostarsi dal modus operandi già adottato per tutelare l’area di pregio sancita con Decreto ministeriale n. 17/2012. C’è un’area che è di pregio, dove le allocazioni delle pale eoliche non si possono istituire; punto! La Regione Molise seguirà quell’indirizzo. L’impianto eolico della società Wind Energy in San Xxxxxxx in Pensilis è ubicato in un’area in cui, per le valenze paesaggistiche, è stata respinta con determina dirigenziale n. 34/2014 la richiesta di installazione di un Parco eolico della società New Green Energy Srl, composto da 45 megawatt. Tenuto conto che non si può prescindere da quanto accaduto in passato per la realizzazione di impianti eolici nella medesima area, la posizione regionale non può discostarsi dal modus operandi già adottato.
Nel merito dell’impianto oggetto della mozione, ovvero l’impianto della società EDP Renewables, bisogna ricordare che l’attuale progetto è la riproposizione di un’iniziativa della stessa società avviata nel 2009 con la richiesta di installazione di 35 aerogeneratori da 2,5 megawatt, per una potenza complessiva di 87,5 megawatt, la cui istanza è stata rigettata con determina dirigenziale n. 5 del 29 gennaio 2015 e n. 9 del 3 febbraio 2015, sulla base dei motivi ostativi espressi dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise e dal Comune di Campomarino, con un giudizio di compatibilità ambientale favorevole espresso dall’Università di Cassino, ratificato con DGR n. 61 del 21 febbraio 2014, il cui diniego è stato successivamente annullato – ecco il vulnus che abbiamo – con sentenza del Consiglio di Stato n. 4608/2018. Questi signori hanno una sentenza del Consiglio di Stato, ahinoi.
Pertanto la società, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato richiamata, ha ripresentato istanza modificando e riducendo il progetto a 5 aerogeneratori, ciascuno di potenza nominale di 6 megawatt. Erano 35, li ha ridotti a 5. Allo stato è stata adottata la determinazione dirigenziale n. 2452 del 28 aprile 2021 del Direttore del Servizio Tutela e Valutazione Ambientale, con cui l’intervento è stato escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale perché questo tipo di intervento non è soggetto ad impatto ambientale, a VIA, a Valutazione di Impatto Ambientale. Non è soggetto, quindi non puoi dire che è soggetto e dare una valutazione, perché giuridicamente non è soggetto, sennò perdi un’altra causa. Il che non equivale ad autorizzare la
realizzazione dell’impianto, ma la stessa valutazione dovrà essere ponderata con tutti gli ulteriori profili che emergeranno nella Conferenza di Servizi già fissata nell'ambito del procedimento unico di cui all’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 387/2003. Era stata fissata per il 31 maggio, perché questa era una risposta che avevamo preparato per quella data. Il 31 maggio questa si è tenuta e i Comuni, se non ricordo male, hanno espresso parere negativo. La Soprintendenza, se non ricordo male, parere negativo. Adesso vediamo, andiamo avanti. Quanti giorni ci sono? ... (intervento fuori microfono)... Xxxxxx, aspettiamo le controdeduzioni e poi vediamo il da farsi.
Si rammenta che la Regione ha sempre tutelato gli aspetti agronomici, produttivi e paesaggistici nell’area di riferimento, prova ne è la prima istanza di rigetto impugnata dalla società e gli ulteriori dinieghi che la Regione ha opposto alla realizzazione di altri due impianti di altrettante distinte società nella medesima area, espressi con determinazione dirigenziale n. 2083 del 30 maggio 2016 alla società Etos Campomarino e con determinazione dirigenziale n. 765 dell’8 marzo 2016 alla società San Xxxxxxx Srl. Il PEAR, adottato con delibera del Consiglio regionale
n. 133 dell’11 luglio 2017, ha visto spirata la sua efficacia il 31 dicembre 2020 in quanto la programmazione regionale è stata fatta in relazione al pacchetto “Clima energia 20 20 20” varato dall’Unione europea e ormai sostituito dal PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima che, in attuazione del pacchetto legislativo adottato dalla Comunità europea, denominato Winter Package o Clean Energy Package, fissa il quadro regolatorio della governance dell’Unione per l’Energia e il Clima funzionale al raggiungimento dei nuovi obiettivi europei al 2030.
C’è da aggiungere una novità, ad aprile di quest’anno è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 53 e in particolare ci interessa l’articolo 5, che demanda al Governo l’emanazione di Decreti Legislativi – quella è alla legge quadro – che seguano una serie di criteri dettati nella legge quadro – a sua volta la legge quadro si ispira a criteri europei, direttive europee – tra cui, al punto b) se non ricordo male, c’è la realizzazione della programmazione regionale. Cioè, la Regione Molise deve individuare dove le energie alternative possono essere allocate. Il tempo di programmazione decorre... deve essere effettuato entro sei mesi dalla pubblicazione del relativo Decreto Legislativo, che ad oggi non mi risulta ancora pubblicato. Noi ci stiamo preparando. Perché? Perché, attraverso il Sottosegretario Di Baggio, stiamo seguendo l’Università che ci deve fare il Piano Ambientale, perché in relazione a quello poi capisci dove puoi andare ad allocarti... Paesaggistico, chiedo scusa... (intervento fuori microfono)... Hai ragione, ma lì c’era stato un piccolo errore che noi abbiamo corretto, perché il Piano deve essere anche redatto dall’Università. Non studiato, redatto. Non c’era scritto, abbiamo dovuto aggiungere “redatto”... (interventi fuori microfono)... Un dettaglio! Dice “Tu me lo studi, mi fai il riassunto”, ma tu lo
devi redigere il Piano. Ce ne siamo accorti e abbiamo provveduto in Giunta a variarlo, su proposta proprio del Sottosegretario Xx Xxxxxx.
In base al Piano Paesaggistico, quindi, che c’è ma deve essere aggiornato in realtà, capiremo come fare la programmazione del Regolamento Energetico. A questo punto va rifatto il Programma Energetico. Dobbiamo farlo in contraddizione con la Transizione Ecologica adesso, se non ricordo male. Appare necessario tuttavia portare all’attenzione che le potenzialità di sviluppo espresse dal PEAR nelle azioni di programmazione poste in essere nel capitolo 7, raggiungibili mediante il contestuale adempimento degli obblighi di risparmio energetico e di produzione da fonte rinnovabile, proiettato per la programmazione regionale verso un quadro di riferimento in linea con i prossimi obiettivi di sviluppo prima richiamati e con la strategia a lungo termine, ovvero obiettivo zero emissioni 2050, in accordo con il Green Deal europeo. Infatti, come testualmente riportato al paragrafo 7.12, una totale applicazione delle possibilità previste dalla tabella, anche in presenza di coefficienti di riduzione che tengano in conto, oltre la possibile sovrapposizione degli interventi, anche un buon margine cautelativo, porterebbe i consumi finali lordi al valore di 495 Ktep/anno e la produzione da fonte rinnovabile 243 Ktep/anno, consentendo di arrivare al 50 per cento di copertura con fonte rinnovabile e dei consumi finali lordi al 2020. Al 2018 la quota dei consumi complessivi di energia coperta da fonti rinnovabili in Regione Molise era pari al 39,1 per cento, a fronte del dato assegnato con DM 15 marzo 2012 del 35 per cento. Quindi ci avevano assegnato il 35 e noi stavamo al 39... al 2020, fonte GSE, ultimo dato disponibile.
Tuttavia il necessario aggiornamento del PEAR non deve essere predisposto esclusivamente in funzione delle nuove assegnazioni del Burden Sharing, che allo stato non risultano ancora individuate oltre il dato del 32 per cento al 2030 a livello nazionale, ma in quanto il Piano è allo stato incentrato su concetti non attuali, quale ad esempio le nuove strategie europee di programmazione, gli obiettivi di sviluppo proposti dal...
PRESIDENTE
Presidente, se può... Grazie.
PRESIDENTE DELLA REGIONE TOMA
Sì, siamo in conclusione. Piano Energetico e Clima, il PNIEC non da ultimo ad esempio sul superbonus 110 per cento, che incide significativamente sull’stato dell’efficientamento energetico. Il processo – e concludo – di transizione ecologica, il cui apice prevede al 2050 emissioni zero, impone una regolamentazione molto stringente sull’uso dell’energia da fonti fossili ovvero il completo asservimento dell’energia elettrica da fonti rinnovabili alla riduzione
dei consumi mediante efficientamento energetico, prevedendo altresì un affiancamento di sistemi di accumulo e di distribuzione. Tale processo deve essere anticipato e programmato con scelte condivise e partecipate. Tali concetti sono poco evidenti nel PEAR adottato nel 2017.
Quindi – e concludo stavolta – per tutto quanto sopra, è necessario impegnarsi a predisporre un aggiornamento del PEAR in adesione alle nuove politiche comunitarie nazionali – c’è questa norma, la 53 dell’aprile di quest’anno – intervenendo altresì con la predisposizione delle linee guida per l’individuazione delle aree non idonee all’inserimento di impianti FER in conformità alle indicazioni del PNIEC e alla salvaguardia e tutela delle peculiarità del territorio molisano, atteso che appare imprescindibile la realizzazione dei Programmi di transizione ecologica senza l’implementazione di impianti FER.
Per cui siamo sul pezzo anche con la nuova normativa emananda e stiamo completando l’aggiornamento del Piano Paesaggistico. A breve dovremmo, quindi, andare verso la redazione del Regolamento. Aspettiamo il Decreto Legislativo, altrimenti faremmo un lavoro inutile, anche se ci siamo portati avanti. Comunque a questa mozione devo votare “no”, ma per comprensibili motivi, perché diciamo sempre la stessa cosa. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente. Metto ai voti la mozione posta al punto numero 13 dell’ordine del giorno.
Si procede a votazione per alzata di mano dell’argomento posto al punto n. 13 dell’odg.
Un voto favorevole, 9 contrari, 6 astenuti. La mozione è bocciata.
(Il Consiglio non approva)