ACCORDO GENERALE PER IL TRIENNIO 2018-2020 TRA LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E IL COORDINAMENTO ENTI AUSILIARI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (CEA) IN MATERIA DI PRESTAZIONI EROGATE A FAVORE DELLE PERSONE CON DIPENDENZE PATOLOGICHE
Allegato parte integrante - 1
ALLEGATO
ACCORDO GENERALE PER IL TRIENNIO 2018-2020 TRA LA REGIONE XXXXXX-ROMAGNA E IL COORDINAMENTO ENTI AUSILIARI DELLA REGIONE XXXXXX-ROMAGNA (CEA) IN MATERIA DI PRESTAZIONI EROGATE A FAVORE DELLE PERSONE CON DIPENDENZE PATOLOGICHE
Le parti prendono atto del positivo impatto che i precedenti Accordi generali (deliberazioni della Giunta regionale n. 2360/2002, 1424/2004, 1005/2007, 246/2010 e 1718/2013) hanno ottenuto nella regolamentazione dei rapporti reciproci a livello regionale e locale. In particolare vengono positivamente valutati, rispetto alle previsioni del precedente accordo:
- il rispetto della spesa programmata regionale definito annualmente
- la messa a regime del sistema informativo per la raccolta dei dati sui soggetti inseriti annualmente a livello regionale e locale
- la programmazione regionale e la definizione degli accordi locali, basate sulle informazioni che annualmente gli enti privati accreditati e le Aziende USL forniscono alle Commissioni locali e regionale;
- la collaborazione pubblico-privato che viene perseguita in tutte le Aziende USL, seppur con differenti modalità, per migliorare l’organizzazione dei servizi di cura e la formazione del personale
- il consolidamento dei sistemi di gestione della qualità, verificato in fase di accreditamento (e rinnovo) e le buone pratiche per la gestione dell’interfaccia SerDP / strutture residenziali (DGR 1718/2013)
- le sperimentazioni avviate con i Progetti innovativi previsti dal precedente accordo
I dati regionali, discussi nel corso della Conferenza regionale su consumi e dipendenze svoltasi nel 2017, evidenziano le seguenti tendenze:
- Una stabilizzazione del numero degli assistiti dei SerDP nel corso degli ultimi anni e un aumento nel corso del 2017 e l’incremento degli assistiti con problematiche connesse con il gioco d’azzardo patologico
- L’accesso ai servizi di una quota consistente di assistiti non residenti sul territorio emiliano- romagnolo
- Importanti cambiamenti nelle caratteristiche anagrafiche delle persone in trattamento. Da un lato si conferma il progressivo e marcato invecchiamento degli assistiti, soprattutto per le problematiche connesse con alcol, tabacco e GAP, dall’altro lato si conferma la presenza di un numero importante di pazienti giovani con problemi complessi e con uso primario di cannabis e cocaina
- Una stabilizzazione degli inserimenti nelle strutture residenziali terapeutico-riabilitative e pedagogiche e un aumento dei percorsi socio-sanitari e degli interventi territoriali non compresi nell’accreditamento sanitario
- Un aumento delle spese complessive per gli inserimenti in residenza, soprattutto per le strutture specialistiche per le dipendenze, per gli arresti domiciliari e per strutture non accreditate per le dipendenze. Una sensibile diminuzione delle spese per gli inserimenti in strutture di altre regioni
- Una positiva valutazione degli esiti dei trattamenti, soprattutto per l’aumento della ritenzione in trattamento.
I dati hanno supportato la stesura del “Programma Regionale Dipendenze Patologiche – Obiettivi 2017- 2019” (DGR 2307/2016) cui hanno partecipato anche rappresentanti del CEA. Il citato Programma regionale e la Conferenza regionale hanno evidenziato la necessità di rispondere ai cambiamenti con un’offerta di trattamento adeguata, in particolare alle esigenze dei più giovani e dei più anziani, per i quali è necessario organizzare una rete ampia di collaborazioni (con altri servizi sanitari e con i servizi sociali degli Enti Locali). Si conferma quindi la necessità di strutturare programmi riabilitativi brevi, flessibili, personalizzati, in grado di accogliere anche persone che lavorano e con una rete sociale stabile; programmi socio-sanitari a bassa intensità, finalizzati a fornire supporto abitativo, assistenza domiciliare, accompagnamento sociale a persone con dipendenza patologica non più attiva, ma con bisogni sociali e di assistenza primaria; programmi di trattamento dedicati ai più giovani.
Le parti convengono sull’opportunità di incrementare le tariffe attualmente vigenti per le strutture terapeutico-riabilitative .
Si conviene inoltre sulla necessità di confermare i percorsi sperimentali già avviati nei territori per rispondere a nuovi bisogni sanitari e socio-sanitari delle persone con dipendenza patologica e di sperimentare nuovi percorsi in risposta ai bisogni identificati nel Programma Regionale Dipendenze e condivisi nella Conferenza Regionale del 2017, con riferimento anche a quanto previsto dal “Piano Sociale e Sanitario regionale 2017-2019” (DAL 120/2017) e dalle “Schede attuative d’intervento” (DGR 1423/2017).
Tutto ciò considerato e premesso
si conviene
di regolamentare i rapporti tra le parti in materia di prestazioni erogate a favore delle persone con problemi di dipendenza patologica sulla base delle intese negoziali di cui al presente accordo.
La validità della parte normativa dell’accordo è stabilita in anni 3 a decorrere dalla data di approvazione.
La validità delle previsioni economiche contenute nell’Allegato 1 del presente Accordo decorre dall’ 1/1/2018
Le parti concordano sui seguenti punti
1. Accordi contrattuali
Le parti confermano le previsioni contenute nel precedente Accordo regionale (DGR n. 1718/2013) circa la necessità di stipulare a livello aziendale, o a livello di area sovraziendale ove ritenuto indicato, Accordi locali valevoli solo tra le parti, ai sensi del D.Lgs. 502/93, attuativi della programmazione e degli indirizzi adottati nelle singole realtà aziendali o nell’area sovraziendale di riferimento. Tali accordi locali, che hanno carattere di obbligatorietà, identificano il fabbisogno, con analisi documentata nello stesso accordo/allegato, previsto per singola struttura o Ente (DGR n. 999/2011) e sono conseguenti alla definizione di nuovi accordi contrattuali con l’Ente coerenti con il presente Accordo, concertati in sede di Commissione locale di monitoraggio.
Negli accordi contrattuali le Aziende Usl si impegnano a definire un budget per ogni Ente, prevedendo almeno una quota minima di prestazioni acquistabili nel corso dell’anno, corrispondenti a giornate residenziali, semi-residenziali e/o interventi di assistenza territoriale alternativi o integrativi alla residenzialità.
Gli accordi devono inoltre prendere in considerazione i seguenti parametri:
- Valutazione quali/quantitativa dei percorsi attivati sul territorio: strutture accreditate e altri servizi sanitari e socio-sanitari;
- Valutazione della eventuale necessità di disporre di tipologie diverse di offerta, sulla base dei bisogni territoriali;
- Definizione di una quota della spesa programmata per gli inserimenti residenziali, da rimodulare verso progetti di assistenza territoriale, anche attraverso la metodologia del budget di salute (di cui al punto 2), per l’accompagnamento sociale, educativo, in alternativa o a integrazione di un percorso di assistenza residenziale.
- Definizione della quota della spesa programmata da destinare all’acquisto di servizi e prestazioni socio- sanitarie (tra quelli indicati al punto 2) dagli Enti, nei limiti del 20% della spesa programmata nell’accordo locale per le strutture accreditate, fatta salva la spesa storica e concordata nei precedenti accordi locali
- Definizione delle tariffe relative alle diverse voci di costo, sia per gli interventi residenziali, sia per quelli territoriali, sanitari e socio-sanitari, non compresi nelle tipologie di struttura accreditate (di cui al punto 2)
L’accordo locale sancisce la piena corresponsabilizzazione delle parti in merito alla utilizzazione e al rispetto della spesa programmata.
L’Azienda sanitaria, o l’area sovraziendale, può prevedere una quota aggiuntiva (extra budget) da utilizzare per far fronte a necessità impreviste e non preventivabili di inserimenti in strutture. Tale quota deve essere concordata nell’ambito degli accordi locali, prevedendo misure idonee a consentirne il controllo.
All’interno degli accordi locali deve essere prevista una commissione mista Aziende USL ed Enti coinvolti, per il monitoraggio degli accordi (di cui al punto 11).
Per pianificare più agevolmente le attività, si concorda sulla necessità di prevedere una programmazione economica di tipo triennale. In sede di verifica annuale, saranno analizzate puntualmente:
- le ragioni di eventuali sforamenti rispetto alla spesa programmata, adottando misure idonee a garantire il rispetto dei livelli prefissati, come pure le ragioni di eventuali importanti riduzioni della spesa.
- come previsto al punto 8, l’effettivo rispetto dei debiti informativi degli Enti nei confronti della Regione.
2. Interventi non compresi nelle tipologie oggetto di accreditamento sanitario (DGR n. 26/2005)
Si conviene sulla necessità di incentivare e monitorare le esperienze avviate dagli Enti e dalle Aziende USL per offrire progetti personalizzati che rispondono a nuovi bisogni sanitari e socio-sanitari delle persone con dipendenza patologica, in alternativa o ad integrazione dei trattamenti già oggetto di accreditamento compresi nella DGR n. 26/2005.
Tali attività saranno regolamentate negli accordi locali e nei relativi accordi contrattuali sottoscritti dalle Aziende USL e dagli Enti gestori di strutture accreditate, quali prestazioni integrative realizzate dagli Enti gestori che sottoscrivono gli accordi. Nell’accordo locale saranno definite le tariffe relative alle diverse voci di costo, sia per gli interventi residenziali, sia per quelli territoriali, sanitari e socio-sanitari, al fine di valutare le spese sostenute per questi interventi e consentire successivamente la determinazione di un range omogeneo per le tariffe a livello regionale. Le Commissioni locali e la Commissione regionale valuteranno i dati di attività e di spesa con il supporto tecnico degli Osservatori dipendenze patologiche.
Ai sensi dell’art. 55 comma 1. del D.Lgs. n. 117/2017 “Codice del terzo settore” le Aziende USL potranno coinvolgere gli Enti accreditati, in quanto enti del Terzo settore, nella programmazione e organizzazione di tali interventi anche attraverso lo strumento della co-progettazione, tenendo conto di quanto previsto dal D.Lgs. n. 50/2016 e s.m. “Codice dei contratti pubblici” e dalla Delibera ANAC n. 32/2016 “Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali”.
Le Aziende USL potranno avvalersi di tutti i progetti e servizi sul territorio regionale, in analogia con quanto avviene per i servizi accreditati, previa adesione dell’Azienda USL agli impegni e alle tariffe determinate dall’accordo locale precedentemente sottoscritto dall’Ente gestore con l’Azienda Usl competente per territorio, o con le Aziende USL, nel caso l’accordo locale avvenga su base sovraziendale.
Tali interventi, da attuare in strutture fino a 6 posti letto, in strutture a bassa soglia d’accesso o con interventi svolti in strada possono essere così sintetizzati:
Interventi sanitari riabilitativi a bassa intensità assistenziale, residenziali / territoriali che non rientrano nelle tipologie dell’accreditamento
Interventi quali: residenzialità leggera e flessibile, attività diurne, gruppi terapeutici, interventi domiciliari e prestazioni ambulatoriali. La caratteristica che accomuna tali interventi è quella di offrire un’opportunità di programma terapeutico-riabilitativo a persone che difficilmente avrebbero accesso a un programma residenziale tradizionale e/o di lunga durata: persone giovani e adulte, agli esordi della dipendenza patologica, anche inserite in una rete familiare, sociale e lavorativa.
Interventi socio-sanitari residenziali / territoriali a bassa intensità per pazienti che necessitano prevalentemente di supporto sociale ed educativo, anche per il reinserimento sociale
Gli interventi differiscono per livello di assistenza (residenziale, diurna, accompagnamento sociale e lavorativo) e per intensità assistenziale (h 24, fasce orarie, singole prestazioni) presentando tuttavia alcune caratteristiche peculiari:
- offrire assistenza a bassa soglia a bisogni multifattoriali (sanitari e sociali, doppio assetto) che difficilmente riescono ad accedere e a proseguire un trattamento nei servizi sanitari
- favorire la continuità assistenziale, con le prestazioni del SerDP, del Csm, dell’assistenza primaria
- prevedere il trattamento delle situazioni di crisi, emergenza, anche attraverso l’invio a servizi terapeutici residenziali, cercando in tal modo di prevenire la necessità di ricoveri ospedalieri e T.S.O.
- offrire interventi caratterizzati da diverse prestazioni, modulate in modo flessibile, facilitando la personalizzazione dei progetti di assistenza.
Rientrano in questa tipologia gli interventi di tutela della salute e riduzione del danno rivolti a consumatori di sostanze non in carico ai Servizi Dipendenze patologiche e attuati nelle strutture a bassa soglia d’accesso o tramite Unità di Strada. Per i requisiti e l’organizzazione degli interventi si fa riferimento a quanto contenuto nella DGR 1184/2017 “Approvazione indirizzi per l’attuazione di interventi di riduzione del danno in strada o in strutture a bassa soglia d’accesso per persone con problemi di abuso/dipendenza e requisiti organizzativi delle Unità di strada”.
Per gli interventi socio-sanitari le parti concordano sui seguenti punti:
- Le risorse per la copertura degli interventi socio-sanitari, residenziali e territoriali, attingono alle risorse del Fondo sanitario regionale disponibili nel budget aziendale per gli inserimenti nelle strutture accreditate per pazienti con dipendenza patologica, fatta salva la possibilità di applicare per gli interventi residenziali la compartecipazione alla spesa da parte del paziente e in subordine del Comune, in analogia con quanto previsto per l’area della salute mentale adulti;
- Estensione dell’attività dell’Unità di valutazione multiprofessionale (UVM), quale strumento di garanzia dell’equità dell’accesso alle prestazioni (DGR n. 313/2009), ai soggetti con dipendenza patologica che necessitano di interventi socio-sanitari.
Promozione degli interventi territoriali e budget di salute
Allo scopo di incentivare lo sviluppo di interventi territoriali e facilitare percorsi di inclusione sociale delle persone affette da dipendenza patologica, le parti concordano sulla opportunità di rimodulare una quota della spesa programmata per gli inserimenti residenziali, destinando tale quota allo sviluppo di progetti individualizzati, anche attraverso la metodologia del budget di salute, per l’ accompagnamento sociale, educativo, in alternativa o a integrazione di un percorso di assistenza residenziale.
Per l’attuazione degli interventi si fa riferimento a quanto previsto dalla DGR 1554/2015 “Linee di indirizzo per la realizzazione di progetti con la metodologia del budget di salute”, dal Piano Sociale e sanitario regionale 2017-2019 (Delibera Assemblea Legislativa 120/2017) e dalla scheda attuativa del PSSR n. 4 “Budget di salute” (DGR 1423/2017).
3. Riconoscimento della retta residenziale nei periodi di assenza dell’utente
Al fine di favorire la flessibilità dei programmi di trattamento sanitario nelle strutture residenziali accreditate, la Regione Xxxxxx-Romagna conferma per il presente Accordo quanto già espresso con nota del Responsabile Servizio salute mentale, Dipendenze patologiche, salute nelle carceri della Regione Xxxxxx- Romagna (PG 2012/97302 del 18 aprile 2012) circa i criteri e i limiti per il riconoscimento della retta nei periodi di assenza dell’utente dalla struttura residenziale:
a) Nei periodi di assenza dell’utente può essere riconosciuta la retta piena per un periodo massimo di 2 giornate (fino a 3 notti), se queste assenze rispondono agli obiettivi del progetto di cura.
b) Nel caso si verifichino assenze per periodi più lunghi di 2 giornate, viene riconosciuta la retta piena le prime 2 giornate e la retta al 20% per massimo 5 giorni, se queste assenze rispondono agli obiettivi del progetto di cura.
c) Nel caso si verifichino assenze dettate da altre cause (carcerazione, allontanamento volontario dell’utente non concordato con la Struttura residenziale, etc..) non viene riconosciuta alcuna retta.
4. Modalità di accesso alle prestazioni
Per quanto concerne l’accesso alle strutture accreditate si conferma quanto già previsto nel precedente Accordo (DGR 1718/2013).
L'inserimento dell’utente nella sede operativa, nel rispetto delle regole proprie dell’Ente, potrà avvenire sia su invio del SerDP dell’Azienda USL di residenza, sia per accesso diretto dell'utente. In entrambi i casi l’ammissione sarà subordinata alla diagnosi e alla valutazione funzionale. La struttura di accoglienza che effettuerà tale valutazione dovrà essere in possesso dell’accreditamento istituzionale per la tipologia
“Struttura ambulatoriale di accoglienza e diagnosi” come previsto dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 327/2004 e 26/2005.
Qualora l’Ente non sia accreditato per effettuare la suddetta valutazione, essa deve essere effettuata dal SerDP. Di tale valutazione deve risultare evidenza nella cartella personale dell’utente, così come di ogni variazione di programma o quant’altro necessario per la costruzione della storia clinica del soggetto.
In caso di accesso diretto dall’ambulatorio a un programma residenziale o semiresidenziale l’Ente dovrà darne comunicazione al SerDP dell'Azienda USL di residenza del soggetto entro un massimo di cinque giorni dal primo contatto, e attivare le procedure per la condivisione del piano trattamentale. Il pagamento della retta decorrerà dalla data della comunicazione.
Per dare attuazione all’accesso diretto, nell’ambito degli accordi locali si dovrà preventivamente concordare un tetto di spesa per inserimenti effettuati con questa modalità. Tale tetto di spesa non potrà superare la spesa programmata per il singolo Ente nell’accordo locale.
Le Commissioni locali di monitoraggio dell’Accordo elaborano i criteri condivisi per l’accesso alle strutture, criteri che saranno adottati in maniera uniforme sia per l’accesso tramite SerDP sia per quello diretto. Per verificare ed implementare questa modalità devono essere previsti incontri periodici tra le parti (con riferimento a quanto previsto al punto 6).
Considerati i dati di attività relativi alle strutture e ai moduli specialistici, le parti concordano sull’opportunità che il bacino di utenza di queste ultime abbia una valenza sovraziendale. A tal fine le parti si impegnano a valutare i fabbisogni specialistici per Area vasta e Romagna coinvolgendo le AUSL.
5. Programmi terapeutico riabilitativi per sogget t i caratterizzat i da doppio assetto, alcol dipendenza, e programmi dedicat i ad adolescent i e giovani (ragazzi e ragazze).
Le parti concordano di attivare questi interventi, senza definire nuove tipologie di trattamento specialistico. Nella progettazione e organizzazione degli interventi si fa riferimento agli esiti della Conferenza regionale del 2017, alle indicazioni del Programma regionale dipendenze patologiche, alle Raccomandazioni ” Percorsi di cura di salute mentale per gli adolescenti e i giovani adulti” e agli indirizzi regionali sui temi di cui al presente punto.
6. Requisiti di percorso residenziale nel trattamento delle dipendenze patologiche
L’impatto positivo del precedente Accordo si registra altresì nello sviluppo del progetto regionale “Rex - Ricerca di buone pratiche nei percorsi di inserimento in strutture private accreditate per il trattamento delle dipendenze” (DGR 1718/2013), che ha prodotto requisiti verificabili su quattro assi: definizione del progetto terapeutico, sistemi di codifica e documentazione clinica, criteri di appropriatezza degli inserimenti in struttura, valutazione degli esiti dei trattamenti.
Operativamente, attraverso il progetto di modernizzazione “Verso una comunità di pratica virtuale”, realizzato in partnership tra SerDP regionali e Comunità terapeutiche, sono state possibili l’acquisizione e la realizzazione operativa di nuove conoscenze sui temi della innovazione clinico-organizzativa, tradotte nel sistema informativo sulle dipendenze.
Come da indicazioni regionali e della Commissione CEA, gli Enti si impegnano a utilizzare progressivamente il sistema gestionale SistER, secondo quanto concordato nel progetto di modernizzazione, finalizzato allo scambio di informazioni cliniche sugli assistiti.
Le parti concordano inoltre sull’opportunità di estendere il modello dei “Requisiti di percorso residenziale nel trattamento delle dipendenze patologiche” anche agli interventi sanitari e socio-sanitari che non sono oggetto di accreditamento (di cui al punto 2), per quanto applicabili. L’obiettivo è quello di evidenziare gli elementi di qualità di percorsi non ancora standardizzati , integrandoli nel sistema di gestione delle strutture accreditate.
7. Inserimenti in regime di arresti domiciliari
Le parti confermano che le tariffe per gli inserimenti di persone agli arresti domiciliari nelle strutture accreditate devono coincidere con quelle previste dal presente Accordo e si impegnano affinché nelle Commissioni locali si lavori per garantire l’appropriatezza di questi percorsi. Gli Enti rinnovano l’impegno già espresso nel precedente Accordo (DGR 1718/2013) a valutare attentamente le richieste di inserimento agli arresti domiciliari e a comunicare tempestivamente tale inserimento al SerDP di residenza dell’utente. L’accordo locale definisce una quota destinata agli inserimenti di persone agli arresti domiciliari inserite nelle strutture accreditate. La quota per gli inserimenti residenziali di persone agli arresti domiciliari è ulteriore rispetto alla spesa programmata per gli altri inserimenti residenziali ed è oggetto di costante monitoraggio in sede di Commissione paritetica locale (di cui al punto al punto 11)
8. Sistema informativo e valutazione degli interventi
La Regione Xxxxxx-Romagna vuole realizzare un progetto che prevede la costruzione di un “ Sistema informatizzato unico regionale per la gestione della documentazione socio-sanitaria integrata del DSM-DP”. Il sistema di gestione della documentazione sarà utilizzato da tutti gli attori che, a vario titolo, intervengono nel processo di cura degli assistiti. Nella sua progettazione il sistema ha previsto la centralità di cura dell’assistito e la collaborazione con tutti gli altri soggetti della cura e riabilitazione.
Da una logica di “invio” delle informazioni socio-sanitarie sull’assistito, si passerà progressivamente ad un percorso di condivisione ove possibile delle informazioni sul medesimo sistema di gestione della documentazione e di co-progettazione dell’intervento, ridisegnando molti percorsi di cura sino ad oggi proposti.
Gli Enti si impegnano a partecipare alla co-progettazione del programma terapeutico con i SerDP e ad utilizzare il sistema informativo sopra descritto come strumento fondamentale per la corretta gestione della documentazione clinica.
La Regione fornirà gratuitamente il software per la gestione degli assistiti e provvederà alla formazione di formatori all’uso del sistema, ogni altro onere per attrezzature locali quali ad esempio personal computer e connettività sono a carico degli enti. Quando il sistema diverrà operativo, saranno stilati ulteriori accordi con gli Enti sulle reciproche competenze e sui servizi forniti.
L’uso adeguato del Sistema informatizzato unico regionale per la gestione della documentazione socio- sanitaria integrata del DSM-DP assolverà pienamente i debiti informativi nei confronti della Regione.
Sino a quel momento gli Enti si impegnano a rispettare i debiti informativi nei confronti della Regione, attraverso modalità e strumenti condivisi, come già strutturato in questi anni.
Le parti si impegnano a proseguire il confronto sulla raccolta dei dati e sulla valutazione degli interventi.
Gli Enti firmatari con la presente rilasciano formale autorizzazione alle Aziende Usl e alla Regione Xxxxxx- Romagna per consentire l’utilizzo dei dati raccolti ai fini di elaborazioni statistiche e di studio.
9. Formazione
La Regione si impegna a organizzare direttamente o a sostenere iniziative di formazione coinvolgendo anche nella fase programmatoria le strutture accreditate del sistema.
Gli Enti si impegnano a condividere con i SerDP la pianificazione della formazione e a facilitare la realizzazione di eventi formativi comuni.
In previsione dell’applicazione della DGR 1943/2017 che definisce le procedure per il rinnovo degli accreditamenti, le parti si impegnano a promuovere momenti formativi specifici per i gestori delle strutture.
10. Approvvigionamento dei farmaci
Le modalità di approvvigionamento e gestione dei farmaci vengono definite negli Accordi locali, che potranno prevedere anche l’erogazione diretta ai sensi dell’art. 8 della L. 405/2001. La Regione si impegna a fornire indicazioni in merito alle Aziende sanitarie e agli Enti gestori delle strutture accreditate.
11. Monitoraggio dell’accordo
Le parti si impegnano a monitorare l’applicazione del presente accordo. Allo scopo viene nominata una commissione paritetica, composta da rappresentanti degli Enti sottoscrittori dell’accordo e da funzionari regionali. Tale commissione sarà messa a conoscenza della spesa complessiva regionale e aziendale per livelli essenziali di assistenza, nonché degli indirizzi complessivi di sviluppo regionali ed aziendali e dei costi effettivamente sostenuti per ogni singola struttura, nonché dei dati di attività e di spesa sostenuta per le altre attività previste dagli accordi locali (di cui al punto 2). Queste informazioni costituiranno la base per valutare eventuali futuri adeguamenti tariffari, compatibilmente con i vincoli già richiamati nel presente Accordo, relativamente alle misure di razionalizzazione della spesa sanitaria previste dalla normativa nazionale e regionale.
La Commissione regionale prende in esame l’applicazione dell’accordo nelle diverse realtà territoriali, in particolare:
· leggendo gli accordi contrattuali aziendali sul versante della spesa e della diversificazione dell’offerta pubblica e privata
· monitorando l’effettiva diminuzione degli inserimenti fuori Regione
· monitorando l’andamento degli inserimenti nelle strutture pubbliche e private
· monitorando gli invii in regime di arresti domiciliari;
. monitorando l’attività, le spese e le tariffe degli interventi di cui al punto 2), anche valutando le esperienze di co-progettazione eventualmente attuate;
· verificando l’effettivo rispetto dei debiti informativi degli Enti nei confronti della Regione
· valutando le iniziative formative messe in atto
· monitorando la domanda di interventi sul piano quali/quantitativo tenendo conto dei bisogni territoriali
Annualmente la commissione produce un rapporto sul lavoro svolto e sulle proposte conseguenti. I contenuti del rapporto vengono illustrati e discussi nella sede dell’Assemblea del Coordinamento Enti Ausiliari e con i SerDP.
A livello locale il monitoraggio dei rispettivi Accordi è garantito da analoghe Commissioni paritetiche – Aziende Usl ed Enti gestori - con i seguenti obiettivi:
- analisi dei bisogni e dell’offerta del territorio
- valutazione e pianificazione dell’offerta, compresa la necessità di riconversione dei posti o di diversificazione dei percorsi terapeutici;
- verifica del rispetto della spesa preventivata, analizzando le ragioni di eventuali scostamenti e adottando misure idonee a garantire il rispetto dei livelli prefissati;
- monitoraggio di attività e spese degli interventi di cui al punto 2) del presente Accordo
- valutazione del fabbisogno in relazione ai programmi di riconversione di strutture e posti letto da regime sanitario a socio-sanitario. A tal fine, sono da incentivare le collaborazioni e i confronti con gli Uffici di Piano.
- redazione di un rapporto annuale, sperimentando modalità di presentazione dei dati agli utenti, ai familiari e ad altri portatori di interessi;
- confronto almeno annuale con la commissione regionale.
Le Commissioni locali sono composte da: 1 rappresentante per ogni Ente sottoscrittore dell’Accordo locale, Direttori SerDP, e da rappresentanti degli Osservatori aziendali dipendenze patologiche che forniscono il supporto tecnico al monitoraggio. Per la Commissione locale delle Aziende USL di Bologna e Imola, il supporto è fornito dall’Osservatorio di Bologna.
Le parti valutano positivamente l’esperienza delle Commissioni locali che hanno identificato due coordinatori rappresentanti, rispettivamente, del Pubblico e del Privato. Si ritiene pertanto che tale modello debba essere applicato in tutte le Commissioni locali.
Allegato 1 all’Accordo generale per il triennio 2018-2020 in materia di prestazioni erogate a favore delle persone con dipendenze patologiche
Previsioni di ordine economico
In allegato 1 sono definite le tariffe pro/die pro/capite per tipologia di struttura relativamente al triennio 2018-2020. Le tariffe elencate di seguito non comprendono l’IVA
Tariffe pro/die pro/capite per tipologia di struttura per il triennio 2018-2020
Tipologia | Tariffa |
Pedagogico/Riabilitativa semiresidenziale | 37,84 |
Pedagogico/Riabilitativa residenziale | 54,75 |
Terapeutico/Riabilitativa semiresidenziale | 55,18 |
Terapeutico/Riabilitativa residenziale | 72,30 |
Supporto in caso di ricovero ospedaliero * | 28,92 |
Struttura Madre/Bambino | 80,80 |
Modulo Madre/Bambino | 79,15 |
Struttura Doppia diagnosi | 133,71 |
Modulo Doppia diagnosi | 111,37 |
Struttura per la gestione della crisi e la rivalutazione diagnostica | 111,43 |
Modulo per la gestione della crisi e la rivalutazione diagnostica | 80,41 |
* Salvo quanto previsto al punto 3) dell’Accordo :