COMUNE DI GIOVINAZZO
COMUNE DI GIOVINAZZO
Città Metropolitana di Bari
APPALTO DEI LAVORI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELL’IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE DI PIAZZA XXXXXXXX XXXXXXXX XX E DEL CENTRO STORICO – DA CONCLUDERSI CON L’ISTITUTO DELL’ACCORDO QUADRO DI CUI ALL’ART. 54 DEL d.Lgs 50/2016
IL PROGETTISTA E DDIRETTORE DEI LAVORI GeoM. XXXXXXX XXXXXXXX
elaborato 01_RELAZIONE ILLUSTRATIVA
IL RUP - DIRIGENTE DEL SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO e RUP
xxx. Xxxxxx XXXXXXXXX
TIMBRO SETTORE
CUP : J71C19000190001 CIG: 806073481F
IMPORTO A BASE D’ASTA: Euro 99.500,00 oltre IVA DI CUI ONERI PER LA SICUREZZA
NON SOGGETTI A RIBASSO D'ASTA: Euro 450,00 oltre IVA
IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
1.1Riferimenti legislativi3 1.2Riferimenti normativi4 1.3Oggetto6
1.4.1.Criteri generali di progettazione7 1.4.2.Criteri ambientali minimi8 1.4.3.Specifiche xxxxxxxx0
1.4.4.Prestazione energetica degli apparecchi di illuminazione9
1.4.5.Flusso luminoso emesso direttamente dall’apparecchio di illuminazione verso l’emisfero superiore10 1.4.6.Fattore di mantenimento del flusso luminoso e Tasso di guasto per apparecchi di illuminazione a LED11 1.4.7.Informazioni/istruzioni relative agli apparecchi d’illuminazione a LED11
1.4.8.Documento elettronico (file) di interscambio delle caratteristiche degli apparecchi di illuminazione12 1.4.9.Trattamenti superficiali13
1.4.11.Prestazione energetica dell’impianto15 1.4.12.Clausole contrattuali16
1.4.12.1.Dichiarazione di conformità UE e conformità ai requisiti tecnici16 1.4.13.Gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici16
1.5Limitazione dell’abbagliamento e luce molesta17 1.6Requisiti per l’equivalenza di un prodotto17 1.7Telecontrollo17
1 Impianto di pubblica illuminazione
1.1 Riferimenti legislativi
D.M. 37 del 22 gennaio 2008
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge
n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
DPR n. 462 del 22/10/2001
Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
D.Lgs. 3 agosto 2009 , n. 106
Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
D.M. 23 dicembre 2013 e ss.mm.ii
Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica.
D.M. 28 marzo 2018 e ss.mm.ii
Criteri Ambientali Minimi (CAM) per servizio di illuminazione pubblica
Regolamento regionale 22/08/2006, n.13 – “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico”
1.2 Riferimenti normativi
CEI 0-2
Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici
CEI 0-10
Guida alla manutenzione degli impianti elettrici
CEI 11-25
Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifase c.a.
CEI EN 60947-2
Apparecchiature a bassa tensione Parte 2: Interruttori automatici
CEI EN 60947-3
Apparecchiatura a bassa tensione
Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
CEI EN 60947-3/A1
Apparecchiatura a bassa tensione
Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
CEI EN 60947-3/A2
Apparecchiatura a bassa tensione
Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
CEI EN 60439-1
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)
CEI EN 60439-2
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione)
Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre
CEI EN 60439-3
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso
Quadri di distribuzione (ASD)
CEI 17-70
Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione
CEI-UNEL 35024/1
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua
Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
CEI-UNEL 35024/2
Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
CEI-UNEL 35011
Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione
CEI-UNEL 35026
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata
CEI-UNEL 00722
Identificazione delle anime dei cavi
CEI-UNEL 00721
Colori di guaina dei cavi elettrici
CEI 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.
UNI EN 40-1:1992
Pali per illuminazione. Termini e definizioni.
UNI EN 40-3-3:2013
Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-3: Progettazione e verifica - Verifica mediante calcolo
UNI EN 40-3-2:2013
Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-2: Progettazione e verifica - Verifica tramite prova
UNI EN 40-3-1:2013
Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-1: Progettazione e verifica - Specifica dei carichi caratteristici
UNI 11248:2016
Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche
UNI 11630:2016
Luce e illuminazione - Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico
UNI EN 13201-2:2016
Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali
UNI EN 13201-3:2016
Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni
UNI EN 13201-4:2016
Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche
UNI EN 13201-5:2016
Illuminazione stradale - Parte 5: Indicatori delle prestazioni energetiche
1.3 Oggetto
Il progetto è finalizzato alla realizzazione dell’impianto di illuminazione a led in Piazza Xxxxxxxx Xxxxxxxx XX e del centro storico, mediante la sostituzione dell’apparecchiature a vapori di sodio già presenti.
I principali obiettivi che questo intervento si propone sono i seguenti:
- illuminare le aree con una elevata qualità tali da garantire comfort visivo e limitare l’abbagliamento molesto;
- incrementare la percezione della sicurezza;
- limitare l’inquinamento luminoso;
- dotare l’Amministrazione comunale di un impianto in grado di modulare l'illuminazione in funzione della effettiva necessità.
La progettazione esecutiva di dettaglio dell’intervento previsto sarà effettuata nel rispetto dei criteri di cui alla presente relazione.
1.4 Dati di progetto
1.4.1. Criteri generali di progettazione
Nella progettazione si è cercato di utilizzare, per quanto possibile, soluzioni tecnologiche ampiamente sperimentate che, se pur non presentano caratteristiche d’originalità, consentono però l’adozione di apparecchiature standard d’uso corrente per quanto possibile eguali tra loro, realizzando così:
• una notevole economia non tanto di primo impianto quanto d’esercizio, derivante dall’utilizzazione di apparecchiature di larga produzione nonché della necessità di approvvigionare un minor numero di parti di ricambio data la perfetta intercambiabilità non solo delle apparecchiature ma anche dei singoli componenti;
• una maggiore affidabilità e durata del sistema derivante dall’adozione di apparecchiature largamente sperimentate, conosciute dal personale addetto alla manutenzione e facilmente reperibili sul mercato;
• una semplicità realizzativa delle possibili modifiche future, per cui le stesse modifiche saranno facilmente eseguibili sia per la semplicità dell’installazione sia per l’impiego di apparecchiature del tipo corrente e non rapidamente obsolescenti;
• una flessibilità di esercizio che consente di far svolgere il lavoro al personale nelle migliori condizioni ambientali, sempre però salvaguardando al massimo la sicurezza di esercizio.
1.4.2. Criteri ambientali minimi
Il progetto di dettaglio sarà conforme alle previsioni dell’art. 34 del d. Lgs. 50/2016 “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” rispettando le specifiche tecniche e le clausole contrattuali indicate nei “Criteri ambientali minimi” – abbreviati CAM - pubblicati sulla G.U. n.244 supplemento ordinario n.49 e G.U. 28/04/2018.
Le specifiche tecniche sono quelle previste ai punti 4.2.3 e 4.3.3 dei CAM – criteri base. Le clausole contrattuali rispettano il punto 4.2.5 dei CAM – criteri base
L’Appaltatore dovrà rispettare in fase di approvazione del materiale oltre che nell’esecuzione, le prescrizioni dei CAM e le specifiche di seguito dettagliate.
1.4.3. Specifiche tecniche
Le specifiche tecniche relative alle sorgenti luminose e agli alimentatori dovranno rispettare quanto previsto al Capitolo 4.1.3 dei CAM.
Per apparecchi per illuminazione stradale si intendono tutti quegli apparecchi destinati ad illuminare ambiti di tipo stradale.
Xxxx apparecchi devono avere, oltre alla Dichiarazione di conformità UE, almeno le caratteristiche indicate nella colonna “Valori minimi CAM”:
Proprietà dell’apparecchio di illuminazione | Valori minimi CAM |
IP vano ottico | 65 |
IP vano cablaggi | 55 |
Categoria di intensità luminosa | >= G*2 |
Resistenza agli urti (xxxx xxxxxx) | IK06 |
Resistenza alle sovratensioni | 4kV |
L’Appaltatore deve dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante un mezzo di prova appropriato (quale una scheda tecnica dell’apparecchio di illuminazione, altra documentazione tecnica del fabbricante ove non possibile una relazione di prova di un organismo riconosciuto) che deve comprendere rapporti fotometrici redatti in conformità alle norme UNI EN 13032-1, UNI EN 13032-2 e UNI EN 13032-4, per quanto applicabili.
I rapporti di prova devono essere emessi da organismi di valutazione della conformità (laboratori) accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente.
L’Appaltatore deve fornire una dichiarazione del proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità attestante che il rapporto di prova si riferisce ad un campione tipico della fornitura e che indica le tolleranze di costruzione o di fornitura per tutti i parametri considerati.
Il mezzo di prova deve consentire di valutare la conformità del materiale elettrico ai requisiti delle direttive europee applicabili ai fini della Dichiarazione di conformità UE e la conformità alle norme CEI EN 60598-1, CEI EN 00000-0-0, EN 00000-0-0, EN 00000-0-0, EN 55015 e EN 61547.
Si deve inoltre dimostrare il soddisfacimento delle norme relative all’unità elettronica di alimentazione per moduli LED (EN 61347-1, EN 00000-0-00, EN 62384).
1.4.4. Prestazione energetica degli apparecchi di illuminazione
Gli apparecchi d’illuminazione debbono avere l’indice IPEA maggiore o uguale a quello della classe C fino all’anno 2019 compreso, a quello della classe B fino all’anno 2025 compreso e a quello della classe A, a partire dall’anno 2026.
L’indice IPEA* che viene utilizzato per indicare la prestazione energetica degli apparecchi di illuminazione è definito come segue:
L’efficienza globale di riferimento in funzione del tipo di apparecchio di illuminazione fa riferimento ai valori riportati nella tabella seguente.
1.4.5. Flusso luminoso emesso direttamente dall’apparecchio di illuminazione verso l’emisfero superiore
Gli apparecchi di illuminazione saranno scelti e installati in modo da assicurare che il flusso luminoso eventualmente emesso al di sopra dell’orizzonte rispetti i limiti indicati nella tabella che segue.
In cui le zone sono definite come segue:
LZ1: ZONE DI PROTEZIONE
Zone protette e zone di rispetto come definite e previste dalla normativa vigente. Sono ad esempio aree dove l’ambiente naturale potrebbe essere seriamente danneggiato da qualsiasi tipo di luce artificiale ovvero aree nei dintorni di osservatori astronomici nazionali in cui l’attività di ricerca potrebbe essere compromessa dalla luce artificiale notturna. Queste zone devono essere preferibilmente non illuminate da luce artificiale o comunque la luce artificiale deve essere utilizzata solo per motivi legati alla sicurezza.
LZ2: ZONE A BASSO CONTRIBUTO LUMINOSO
(Aree non comprese nella LZ1 e non comprese nelle Zone A, B o C del PRG) Aree rurali o comunque dove le attività umane si possono adattare a un livello luminoso dell’ambiente circostante basso.
LZ3: ZONE MEDIAMENTE URBANIZZATE
(Aree comprese nelle Zone C del PRG) Aree urbanizzate dove le attività umane sono adattate a un livello luminoso dell’ambiente circostante medio, con una bassa presenza di sorgenti luminose non funzionali o non pubbliche.
LZ4: ZONE DENSAMENTE URBANIZZATE
(Aree comprese nelle Zone A e B del PRG)
Aree urbanizzate dove le attività umane sono adattate a un livello luminoso dell’ambiente generalmente alto, con una presenza di sorgenti luminose non funzionali o non pubbliche. La categoria di illuminazione zenitale (U)15 di ciascun apparecchio di illuminazione è definita sulla base del valore più alto tra quelli dei parametri UH e UL come nel seguito definiti:
Per la definizione degli angoli solidi sopra riportati viene utilizzata la seguente classificazione:
- UL (Up Low): questa zona comprende gli angoli steriradianti fra 90° e 100° verticali e 360° orizzontali. Questa parte contribuisce a larga parte dell’inquinamento luminoso, in assenza di ostacoli e se osservata da grandi distanze;
- UH (Up High): questa zona comprende gli angoli steriradianti fra 100° e 180° verticali e 360° orizzontali. Questa parte contribuisce all’inquinamento luminoso sopra le città.
Poiché il Regolamento regionale 22/08/2006, n.13 prescrive valori ancora più restrittivi di flusso luminoso emesso direttamente dall’apparecchio di illuminazione verso l’emisfero superiore, saranno considerati quest’ultimi come riferimento del flusso luminoso eventualmente emesso al di sopra dell’orizzonte.
L’Appaltatore dovrà dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante un mezzo di prova appropriato (quale una scheda tecnica dell’apparecchio di illuminazione, altra documentazione tecnica del fabbricante
ove non possibile una relazione di prova di un organismo riconosciuto) che deve comprendere rapporti fotometrici redatti in conformità alle norme UNI EN 13032-1 UNI EN 13032-2 e UNI EN 13032-4, per quanto applicabili.
I rapporti di prova dovranno essere emessi da organismi di valutazione della conformità (laboratori) accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente.
L’Appaltatore dovrà fornire una dichiarazione del proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità attestante che il rapporto di prova si riferisce ad un campione tipico della fornitura e che indica le tolleranze di costruzione o di fornitura per tutti i parametri considerati.
1.4.6. Fattore di mantenimento del flusso luminoso e Tasso di guasto per apparecchi di illuminazione a LED
Per ottimizzare i costi di manutenzione, i moduli LED utilizzati nei prodotti debbono presentare, coerentemente con le indicazioni fornite dalla norma EN 62717 e s. m. e i., le seguenti caratteristiche alla temperatura di funzionamento tp e alla corrente tipica di alimentazione:
Caratteristiche | Valori minimi CAM | Valori di progetto |
Fattore di mantenimento del flusso luminoso | L80 per 60.000 h di funzionamento | L80 per 100.000 h di funzionamento |
Tasso di guasto (%): | B10 per 60.000 h di funzionamento | B10 per 100.000 h di funzionamento |
dove:
Lxx: Flusso luminoso nominale maggiore o uguale all’xx% del flusso luminoso nominale iniziale per una vita nominale di xx.xxx h
Byy: Tasso di guasto inferiore o uguale al yy% per una vita nominale di xx.xxx h
L’Appaltatore dovrà dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante un mezzo di prova appropriato (quale una scheda tecnica della lampada, altra documentazione tecnica del fabbricante ove non possibile una relazione di prova di un organismo riconosciuto) indicando le metodologie di prova e/o le astrazioni statistiche impiegate. I rapporti di prova devono essere emessi da organismi di valutazione della conformità (laboratori) accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente.
L’Appaltatore dovrà fornire una dichiarazione del proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità attestante che il rapporto di prova si riferisce ad un campione tipico della fornitura e che indica le tolleranze di costruzione o di fornitura per tutti i parametri considerati.
1.4.7. Informazioni/istruzioni relative agli apparecchi d’illuminazione a LED
L’Appaltatore dovrà presentare per ogni tipo di apparecchio di illuminazione a LED, a seconda dei casi e secondo quanto specificato per ciascuna tipologia di apparecchio (Tipo A - apparecchi che utilizzano moduli LED per i quali la conformità con la EN 62717 è stata provata, Tipo B - apparecchi che utilizzano moduli LED per i quali la conformità con la EN 62717 non è stata provata), almeno le seguenti informazioni:
- per gli apparecchi di illuminazione del Tipo A, i dati tecnici relativi al modulo LED associato all’apparecchio di illuminazione secondo la documentazione fornita dal costruttore del modulo LED e/o del LED package (es. datasheet, rapporto di prova riferito al LMxx): marca, modello, corrente tipica (o campo di variazione) di alimentazione (I), tensione (o campo di variazione) di alimentazione (V), frequenza, potenza (o campo di variazione) di alimentazione in ingresso, potenza nominale (W), indicazione della posizione e relativa funzione o schema del circuito, valore di tc (massima temperatura ammessa), tensione di lavoro massima, eventuale classificazione per rischio fotobiologico, grado di protezione (IP), indicazione relativa a moduli non sostituibili o non sostituibili dall’utilizzatore finale. Per gli apparecchi di Tipo B non è dunque necessario fornire le specifiche informazioni relative al modulo a sè stante, ma i dati indicati precedentemente per il Tipo A saranno riferiti al modulo LED verificato nelle condizioni di funzionamento nell'apparecchio. La documentazione fornita dal costruttore dell’apparecchio di illuminazione potrà riferirsi a datasheet,
rapporto di prova riferito al LMxx, ecc. dei singoli package e sarà prodotta secondo i criteri di trasferibilità dei dati di cui alla EN 00000-0-0 e EN 62717;
- potenza nominale assorbita dall’apparecchio di illuminazione a LED (W), alla corrente di alimentazione (I) del modulo LED prevista dal progetto;
- flusso luminoso nominale emesso dall’apparecchio di illuminazione a LED (lm) a regime, alla temperatura ambiente considerata e alla corrente di alimentazione (I) del modulo LED previste dal progetto;
- efficienza luminosa (lm/W) iniziale dell’apparecchio di illuminazione a LED alla temperatura ambiente considerata e alla corrente di alimentazione (I) del modulo previste dal progetto;
- vita nominale del modulo LED associato, indicazione del mantenimento del flusso luminoso iniziale Lx e del tasso di guasto By (informazioni previste nei criteri precedenti);
- criteri/normativa di riferimento per la determinazione del fattore di mantenimento del flusso a xx.xxx h (informazioni previste nei criteri precedenti);
- criteri/normativa di riferimento per la determinazione del tasso di guasto a xx.xxx h
- informazioni previste nei criteri precedenti); indice di resa cromatica (Ra);
- rapporti fotometrici redatti in conformità alla norma EN13032, più le eventuali parti seconde applicabili, emessi da un organismo di valutazione della conformità (laboratori) accreditato o che opera sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente;
- informazioni e parametri caratteristici dell’alimentatore elettronico dell’apparecchio di illuminazione;
- rilievi fotometrici degli apparecchi di illuminazione, sotto forma di documento elettronico (file) standard normalizzato (tipo "Eulumdat", IESNA 86, 91, 95 ecc.);
- identificazione del laboratorio che ha effettuato le misure, nominativo del responsabile tecnico e del responsabile di laboratorio che firma i rapporti di prova;
- istruzioni di manutenzione per assicurare che l’apparecchio di illuminazione a LED conservi, per quanto possibile, la sua qualità iniziale per tutta la durata di vita;
- istruzioni di installazione e uso corretto;
- istruzioni per l’uso corretto del sistema di regolazione del flusso luminoso;
- istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento;
- identificazione di componenti e parti di ricambio;
- foglio di istruzioni in formato digitale;
- istruzioni per la pulizia in funzione del fattore di mantenimento dell’apparecchio di illuminazione.
L’Appaltatore dovrà dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante un mezzo di prova appropriato (quale una scheda tecnica dell’apparecchio di illuminazione, altra documentazione tecnica del fabbricante ove non possibile una relazione di prova di un organismo riconosciuto).
I rapporti di prova devono essere emessi da organismi di valutazione della conformità (laboratori) accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente.
L’Appaltatore deve fornire una dichiarazione del proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità attestante che il rapporto di prova si riferisce ad un campione tipico della fornitura e che indica le tolleranze di costruzione o di fornitura per tutti i parametri considerati.
Il possesso di certificazione ENEC emessa da un ente terzo indipendente costituisce mezzo di presunzione di conformità rispetto ai parametri pertinenti.
1.4.8. Documento elettronico (file) di interscambio delle caratteristiche degli apparecchi di illuminazione
L’Appaltatore dovrà fornire un documento elettronico (file) in linguaggio marcatore tipo XML utilizzabile in importazione e/o esportazione tra diversi DBMS (Data Base Management Systems) contenente almeno le seguenti informazioni relative agli apparecchi di illuminazione:
- descrizione e codice identificativo del prodotto,
- dati della sorgente luminosa,
- dati del laboratorio fotometrico,
- matrice fotometrica,
- dati della scheda tecnica richiesti dal presente documento,
- classificazione IPEA.
1.4.9. Trattamenti superficiali
Rispetto ai trattamenti superficiali gli apparecchi d’illuminazione devono avere le seguenti caratteristiche:
- i prodotti utilizzati per i trattamenti non devono contenere:
o Le sostanze soggette a restrizione per gli usi specifici di cui all’art.67 del Regolamento (CE)
n. 1907/2006 presenti in Allegato XVII (restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato e uso di talune sostanze, miscele e articoli pericolosi).
o In concentrazioni maggiori a 0,1% p/p, le sostanze incluse nell’elenco delle sostanze candidate di cui all’art. 59 del Regolamento (CE) n.1907/2006 (ovvero le sostanze identificate come estremamente preoccupanti) e le sostanze di cui all’art. 57 del medesimo Regolamento europeo (ovvero le sostanze incluse nell’allegato XIV “Elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione”) iscritte nell’elenco entro la data di pubblicazione del bando di gara.
o Le sostanze o le miscele classificate o classificabili, ai sensi del Regolamento (CE) n.1272/2008 relativo alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele, con le seguenti indicazioni di pericolo:
▪ cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione, categorie 1A, 1B e 2 (H340, X000, X000, X000x, X000, X000X, X000X, X000x, H361d, H360FD, H361fd, H360Fd, H360Df)
▪ tossicità acuta, categorie 1 e 2 (H300, H304, H310, H330)
▪ pericoloso per l’ambiente acquatico (H400, H410, H411)
- la verniciatura deve:
o avere sufficiente aderenza,
o essere resistente a
▪ nebbia salina;
▪ corrosione;
▪ luce (radiazioni UV);
▪ umidità.
L’Appaltatore dovrà dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante un mezzo di prova appropriato (quale una scheda tecnica dell’apparecchio di illuminazione, altra documentazione tecnica del fabbricante ove non possibile una relazione di prova di un organismo riconosciuto).
Per quanto riguarda l’aderenza della vernice e la sua resistenza deve essere fatto riferimento alle norme tecniche di seguito elencate ed ai relativi aggiornamenti:
- per l’aderenza della vernice: UNI EN ISO 2409:1996;
- per la resistenza della verniciatura a:
o nebbia salina: ASTMB 117-1997;
o corrosione: UNI ISO 9227 in camera nebbia salina (NSS);
o radiazioni UV ISO 11507;
o umidità: UNI EN ISO 6270-1
I rapporti di prova devono essere emessi da organismi di valutazione della conformità (laboratori) accreditati o che operano sotto regime di sorveglianza da parte di un ente terzo indipendente.
L’Appaltatore dovrà fornire una dichiarazione del proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità attestante che il rapporto di prova si riferisce ad un campione tipico della fornitura e che indica le tolleranze di costruzione o di fornitura per tutti i parametri considerati.
1.4.10. Garanzia
L’Appaltatore dovrà fornire garanzia totale, per tutti i prodotti, valida per almeno 5 anni a partire dalla data di consegna all’Amministrazione, relativa alle caratteristiche e specifiche tecniche ed alle funzioni degli apparecchi nelle condizioni di progetto, esclusi atti di vandalismo o danni accidentali o condizioni di funzionamento anomale dell’impianto.
La garanzia include anche il funzionamento del sistema di regolazione.
Per lo stesso periodo l’Appaltatore dovrà garantire la disponibilità delle parti di ricambio.
L’Appaltatore dovrà dimostrare il soddisfacimento del criterio mediante idoneo certificato di garanzia firmato dal proprio legale rappresentante o persona delegata per tale responsabilità.
Si presumono conformi al requisito i prodotti in possesso di un marchio di Tipo I che comprenda il rispetto di questo requisito.
1.4.11. Prestazione energetica dell’impianto
Con riferimento alla tabella che segue, l’impianto di illuminazione pubblica avrà l’indice IPEI maggiore o uguale di quello corrispondente alla classe B fino all’anno 2020 compreso.
L’indice IPEI che viene utilizzato per la valutazione delle prestazioni energetiche degli impianti di illuminazione è definito come segue:
1.4.12. Clausole contrattuali
1.4.12.1. Dichiarazione di conformità UE e conformità ai requisiti tecnici
Un modulo LED completo di ottica e sistema di alimentazione è equivalente ad un apparecchio di illuminazione.
Nel caso di installazione, in impianti e/o apparecchi esistenti, di componenti (quali ad esempio sorgenti luminose o ausiliari di comando e regolazione) che non rispettano le specifiche tecniche del produttore dell’apparecchio, il fabbricante originario dell’apparecchio non sarà responsabile della sicurezza e degli altri requisiti derivanti dalle direttive applicabili.
Di conseguenza l’installatore deve emettere una nuova dichiarazione UE per gli apparecchi modificati e messi in servizio, comprensivi dei relativi fascicoli tecnici a supporto, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore.
L’appaltatore deve verificare altresì l’esistenza di eventuali requisiti brevettuali (es. proprietà intellettuale) e, nel caso, il loro rispetto.
La dichiarazione di conformità UE deve contenere almeno le seguenti informazioni:
- nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario che rilascia la dichiarazione (ed il numero di identificazione dell'organismo notificato qualora il modulo applicato preveda l'intervento di un ente terzo);
- identificazione del prodotto (nome, tipo o numero del modello ed eventuali informazioni supplementari quali numero di lotto, partita o serie, fonti e numero di articoli);
- tutte le disposizioni del caso che sono state soddisfatte;
- norme o altri documenti normativi seguiti (ad esempio norme e specifiche tecniche nazionali) indicati in modo preciso, completo e chiaro;
- data di emissione della dichiarazione;
- firma e titolo o marchio equivalente del mandatario;
- dichiarazione secondo la quale la dichiarazione di conformità UE viene rilasciata sotto la totale responsabilità del fabbricante ed eventualmente del suo mandatario;
- dichiarazione di conformità UE della fornitura a tutti i requisiti tecnici previsti, firmata dal legale responsabile dell’Appaltatore.
1.4.13. Gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici
L’Appaltatore garantirà la raccolta, il trasporto, il trattamento adeguato, il recupero e smaltimento ambientalmente compatibile delle sorgenti luminose, classificate come RAEE professionali secondo quanto previsto dagli artt. 13 e 24 del D.Lgs. 14 marzo 2014, n. 49, dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i..
Riguardo al ritiro dei rifiuti di pile e accumulatori, l’Appaltatore si impegna ad osservare le disposizioni di cui al D.Lgs. 188/2008 e s. m. i..
1.5 Limitazione dell’abbagliamento e luce molesta
La luce molesta sarà controllata oltre quanto previsto al punto 7 della norma UNI 13201-2 anche mediante la scelta di una opportuna categoria di intensità luminosa.
La scelta progettuale per limitare gli effetti indesiderati, ma anche per ridurre al minimo l’emissione sopra i 90° è per la categoria G4.
In tal modo potranno essere ridotti gli effetti indesiderabili quali:
- Intrusione di luce in stanze, giardini o altra proprietà
- Dominio del paesaggio notturno da parte di apparecchi di illuminazione
- Chiarore del cielo
La limitazione dell’abbagliamento molesto a beneficio dei pedoni e dei ciclisti, avverrà con l’utilizzo di un corpo illuminante con categoria dell’indice di abbagliamento pari a D4.
1.6 Requisiti per l’equivalenza di un prodotto
Ai fini del progetto illuminotecnico, si considerano due o più prodotti equivalenti fra loro quando sussistono contestualmente le seguenti condizioni nel valutare le caratteristiche tipologiche, stilistiche e prestazionali:
1) Estetiche: prodotti con valore estetico e/o impatto visivo similare
2) Colore della luce: prodotti con temperatura prossimale di colore similare
3) Energetiche: prodotti con i consumi energetici similari all’interno dello stesso progetto
4) Qualitative: prodotti con caratteristiche tecniche e tecnologiche similari
5) Illuminotecniche e colorimetriche: prodotti con caratteristiche/prestazioni fotometriche e indice di resa cromatica che garantiscono risultati similari nel progetto
Soluzioni migliorative sono da considerarsi equivalenti.
L’Appaltatore potrà proporre soluzioni alternative al prodotto utilizzato nei calcoli; a tal fine dovrà, oltre al rispetto di quanto sopra specificato:
- presentare alla DL i calcoli illuminotecnici (situazioni ordinarie e sovradimensionamento) che dimostrino almeno il raggiungimento di tutti i valori del progetto a base di gara (illuminamento, uniformità, abbagliamento, coefficiente di manutenzione, resa cromatica, temperatura di colore, etc.);
- consegnare il calcolo in formato editabile in uno con la fotometria utilizzata. L’approvazione formale del calcolo è preliminare all’esecuzione delle opere.
1.7 Telecontrollo
L’impianto sarà telecontrollabile in modalità punto-punto.
A tal fine ogni corpo illuminante sarà dotato di modulo di telecontrollo ad onde convogliate la cui installazione dovrà avvenire in fabbrica.