Ministero della Salute
Ministero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA
Ufficio III
Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx, 0 - 00000 Xxxx
0010018-08/05/2020-DGPROGS-MDS-P
Al dott. Xxxxxxx X’Xxxxxx Direttore di Area
Area Progetti e Strumenti
Agenzia per la Coesione Territoriale xxxx.xxxxxxxx@xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx
alct.AlCT.REGISTRO UFFICIALE.I.0005767.08-05-2020
e p.c. Alla dott.ssa Xxxxx Xxxxxxxxx xxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx
Alla xxxx.xxx Xxxxx d’Xxxxxx xxxxx.xxxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx
Oggetto: APQ Regione Marche “Area Interna – Alto Maceratese” - Trasmissione documento firmato digitalmente.
Si trasmette, in allegato, l’Accordo di programma quadro della Regione Marche – Area Interna Alto Maceratese, firmato digitalmente in data 8 Maggio 2020, dal Direttore Generale della Programmazione Sanitaria, xxxx. Xxxxxx Xxxxxx.
Cordiali saluti.
X.xx Il Direttore Generale Xxxxxx Xxxxxx*
*“firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art.3, comma 2 D.Lgs. n. 39/1993”
Agenzia per la Coesione Territoriale Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Ministero della Salute
Regione Marche
Unione Montana Marca di Camerino
Accordo di programma quadro Regione Marche
“ AREA INTERNA –Alto Maceratese”
Roma, gennaio 2020
Premesse giuridiche nazionali e comunitarie
VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche, recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso agli atti amministrativi”;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 e successive modifiche, concernente “Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili”;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 e successive modifiche, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale;
VISTO l’articolo 2, comma 203 della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modifiche, che definisce gli strumenti di programmazione negoziata;
VISTA in particolare, la lettera c) del medesimo comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell’Accordo di Programma Quadro quale strumento della programmazione negoziata, dedicato all’attuazione di una Intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati e che fissa le indicazioni che l’Accordo di Programma deve contenere;
VISTO l’articolo 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l’articolo 2, comma 203,
lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l’articolo 10, comma 5, del DPR 20
aprile 1994, n. 367;
VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modifiche, recante “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa”;
VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modifiche, recante “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e controllo”;
VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;
VISTA la delibera CIPE del 21 marzo 1997, n. 29, concernente la disciplina della programmazione negoziata ed in particolare il punto 1, lettera b), in cui è previsto che gli Accordi di Programma Quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c), comma 203, dell’articolo 2 della legge n. 662/1996;
VISTO l’articolo 1, comma 245, legge 27/12/2013, n. 147, in cui si prevede che il monitoraggio degli interventi cofinanziati dall'Unione europea per il periodo 2014/2020, a valere sui fondi strutturali, sul FEASR e sul FEAMP, nonchè degli interventi complementari previsti nell'ambito dell'Accordo di partenariato finanziati dal Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, ai sensi del comma 242, è assicurato dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
VISTO l’articolo 1, comma 703, lett. l, legge 23/12/2014, n. 190, in cui si prevede che per la verifica dello stato di avanzamento della spesa riguardante gli interventi finanziati con le risorse del FSC, le amministrazioni titolari degli interventi comunicano i relativi dati al sistema di monitoraggio unitario di cui all'articolo 1, comma 245, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sulla base di un apposito protocollo di colloquio telematico;
VISTA la delibera CIPE n. 9/2015 – punto 5, in cui si prevede che gli interventi della Strategia Nazionale per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese siano monitorati nella banca dati unitaria secondo le regole di monitoraggio delle risorse aggiuntive;
VISTA la delibera CIPE n. 10/2015, in cui si prevede che le Amministrazioni titolari dei programmi di azione e coesione assicurano la rilevazione periodica dei dati di avanzamento finanziario, fisico e procedurale a livello di singola operazione, alimentando regolarmente il sistema unico di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (RGS)-IGRUE;
VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
VISTA la delibera CIPE del 15 febbraio 2000, n. 12 (banca dati investimenti pubblici: codifica) che prevede l’approfondimento delle problematiche connesse all’adozione di un codice identificativo degli investimenti pubblici e la formulazione di una proposta operativa;
VISTA la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disciplina le modalità e le procedure per l’avvio a regime del sistema CUP (Codice Unico di Progetto) in attuazione dell’articolo 11 della legge n. 3/2002 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”;
VISTA la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” e in particolare l’articolo 11 (Codice unico di progetto investimenti pubblici) che prevede che ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data del 1 gennaio 2003 sia dotato di un “Codice unico di progetto” che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE;
VISTO il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina
vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, nonché il regolamento di esecuzione ed attuazione, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 per le parti non ancora superate dai provvedimenti attuativi del predetto d.lgs n. 50/2016 ;
VISTO il decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56 recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50”;
VISTA la delibera CIPE 22 marzo 2006, n. 14, con la quale sono state definite le procedure da seguire per la Governance degli APQ, ed in particolare il punto 1.1.2 che recita:
Per ogni Accordo di programma quadro (APQ) viene inoltre costituito un "Tavolo dei sottoscrittori”, composto dai firmatari o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dal Responsabile dell’APQ e dai sottoscrittori, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi o passaggio di interventi dalla sezione “programmatica” a quella “attuativa”;
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti, anche attraverso la facoltà di modificare, mediante le risorse premiali, la quota di cofinanziamento a carico dei soggetti attuatori degli interventi.
VISTA la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante “Legge di contabilità e finanza pubblica”, come modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39;
VISTA la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”, ed in particolare l’art. 3 riguardante la “tracciabilità dei flussi finanziari”;
VISTO il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri;
VISTO il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e successive modifiche, recante “Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell’art. 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
VISTO il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. 30/10/2013, n.255) e, in particolare, l’articolo 10 che istituisce l’Agenzia per la Coesione Territoriale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato e che stabilisce il riparto delle funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia;
VISTO il decreto legge 12 luglio 2018, n.86 convertito con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, che inserisce all’art. 4-ter il riordino delle competenze dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 luglio 2014 (G.U. n. 191/2014), recante l’approvazione dello statuto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 dicembre 2014 (G.U. n.15/2015) che, in attuazione dell’art. 10 del citato decreto-legge n. 101/2013, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Dipartimento per le politiche di coesione;
VISTA la Carta della governance multilivello in Europa, RESOL-V-012 adottata dal Comitato delle Regioni dell’UE il 3 aprile 2014;
VISTO il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
VISTO il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;
VISTO il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
VISTO il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;
VISTO il regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione, del 25 febbraio 2014 , recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell'ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
VISTO il regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE);
VISTA la legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)”, nonché la legge 27 dicembre 2013, n. 148, che approva il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016, per il periodo di programmazione 2014/2020;
VISTO, in particolare, l’articolo 1, commi 13, 14, 15, 16 e 17 della citata legge di stabilità 2014, che stabilisce quanto segue:
a)“13. Al fine di assicurare l’efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, in coerenza con l’Accordo di partenariato per l’utilizzo dei fondi a finalità strutturale assegnati all’Italia per il ciclo di programmazione 2014-2020, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2014 e di 43,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, a carico delle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183”;
b)“14. Le risorse di cui al comma 13 sono destinate al finanziamento di interventi pilota per il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base delle aree interne del Paese, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale ivi compreso l’utilizzo dei veicoli a trazione elettrica, di istruzione e socio-sanitari, secondo i criteri e le modalità attuative previste dall’Accordo di partenariato”;
c)“15. L’attuazione degli interventi, individuati ai sensi del comma 14, è perseguita attraverso la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali interessati, fra cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero della salute, mediante la sottoscrizione di accordi di programma- quadro di cui all’articolo 2, comma 203, lettera c) , della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in quanto applicabile, con il coordinamento del Ministro per la Coesione Territoriale che si avvale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale”;
d)“16. I criteri generali per l’individuazione delle aree interne ai sensi del comma 13, interessate dai progetti pilota di cui al comma 14, sono definiti con l’Accordo di partenariato”
e)“17. Entro il 30 settembre di ciascun anno, il Ministro per la Coesione Territoriale presenta al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) i risultati degli interventi pilota posti in essere nel periodo di riferimento, ai fini di una valutazione in ordine a successivi rifinanziamenti dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 13”.
VISTO il decreto del Capo del Dipartimento dello sviluppo e la coesione economica di cui all’art. 10 del decreto legge n. 101 del 2013 sopra citato, adottato in data 9 ottobre 2014 e recante disciplina del Comitato nazionale Aree Interne;
VISTA la nota n.10646 del 12/11/2014 della Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria del Dipartimento dello sviluppo e la coesione economica (DPS) recante “elementi da inserire nei programmi operativi per la strategia Aree Interne”;
VISTA la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” (G.U. n. 81 del 7 aprile 2014), in particolare i commi da 104 a 141 dell’art. 1 e successive modifiche, in materia di unione di comuni e gestione associata di funzioni;
CONSIDERATO che il perseguimento dell’obiettivo di coesione territoriale, volto a rallentare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, è presente nella “Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese” – parte integrante del Piano Nazionale di Riforma (Documento di Economia e Finanza 2014 – Sez. III; Documento di Economia e Finanza 2015 – Sez. III - Piano nazionale di Riforma - Sez. IV - Appendice al PNR, allegati, nonché nella Relazione sugli interventi nelle Aree sottoutilizzate – stato di attuazione della SNAI);
VISTO l’Accordo di Partenariato Italia 2014-2020, adottato con decisione dalla Commissione Europea il 29/10/2014, che prevede – al punto 3.1.6 – un approccio integrato volto ad affrontare le sfide demografiche delle Regioni o a rispondere a esigenze specifiche di aree geografiche caratterizzate da gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici di cui all’art. 174 del TFUE;
CONSIDERATO che l’Accordo di Partenariato, nell’ambito della Strategia Nazionale “Aree interne”, declina per la Strategia Aree Interne due classi di interventi:
1) Prima classe di interventi - Adeguare i servizi essenziali salute, istruzione e mobilità, attraverso il:
a) miglioramento della qualità e quantità dei servizi per l’istruzione (incentivi per ridurre la mobilità degli insegnanti, riorganizzazione e realizzazione di nuove sedi scolastiche, etc.), per la salute (telemedicina, servizi di emergenza, diagnostica mobile per i cittadini, etc.) e per la mobilità (servizi di trasporto polifunzionali, collegamenti con le stazioni ferroviarie, etc.). Tali interventi aggiuntivi vengono realizzati con le risorse a valere dal Fondo di rotazione di cui all’art. 1, comma 13, della Legge di stabilità per il 2014 e con altre risorse, anche comunitarie, e saranno realizzati da Regioni, Enti locali ed Enti pubblici, che assumono l’impegno, nell’ambito delle rispettive responsabilità di missione, a renderli permanenti qualora risulti positiva una valutazione dell’efficacia, condivisa dal livello ministeriale, anche al fine di riorientare la distribuzione delle risorse ordinarie su nuovi modelli organizzativi emergenti dall’attuazione della Strategia, finanziabili con le risorse rinvenienti dai risparmi degli eventuali disinvestimenti di cui sia emersa l’evidenza;
b) monitoraggio della rete dei servizi delle aree interne, delle diverse soluzioni individuate per garantirne l’offerta, delle modalità di accesso e della qualità dei servizi stessi, valutando lo specifico impatto delle nuove normative su tali aree.
2) Seconda classe di interventi – Progetti di sviluppo locale. A tal fine sono stati identificati cinque fattori latenti di sviluppo:
a) tutela del territorio e comunità locali;
b) valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c) sistemi agro-alimentari e sviluppo locale;
d) risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile;
e) saper fare e artigianato.
RILEVATO che l'Accordo di Partenariato prevede il finanziamento, per le aree progetto selezionate, attraverso tutti i fondi comunitari disponibili (FESR, FSE e FEASR), delle risorse stanziate dalla Legge di Stabilità n. 147/2013 che troveranno puntuale riferimento in accordi espliciti (Accordi di Programma Quadro appartenenti alla strumentazione nazionale) fra Enti locali, Regioni e Amministrazioni centrali;
CONSIDERATO che le “Aree Interne” sono rappresentate da quei Comuni significativamente distanti dai centri di offerta dei servizi essenziali, che hanno subito nel corso del tempo un processo di marginalizzazione e declino demografico e le cui importanti potenzialità vanno recuperate e valorizzate con politiche integrate;
ATTESO che la Strategia Nazionale per le Aree Interne è avviata e governata dai Ministeri responsabili per il coordinamento dei fondi comunitari e per i tre servizi essenziali considerati (Istruzione, Salute e Mobilità), d'intesa con le Regioni ed in cooperazione con ANCI e il coordinamento del Comitato tecnico Aree Interne;
CONSIDERATO che il coordinamento di FSE è transitato all’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del Lavoro (ANPAL) a norma dell’articolo 9 del d.lgs. n. 150/2015;
VISTA la nota informativa del 24 novembre 2014 del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, concernente la governance per l’impiego delle risorse stanziate dall’articolo 1, comma 13, della legge 147/ 2013 e destinate alla realizzazione degli interventi attuativi della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI);
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014, recante “Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed all’Agenzia per la Coesione Territoriale, ai sensi dell’articolo 10, comma 5, del decreto- legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n.
125” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014 che reca la “Disciplina dei compiti e delle attività del Dipartimento per le Politiche di Coesione” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014, n. 72, recante “Regolamento di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla
legge 7 agosto 2012, n. 135”;
VISTO il decreto ministeriale 4 agosto 2014, n. 346, il quale, in attuazione del D.P.C.M. n. 72/2014 individua gli Uffici di livello dirigenziale non generale nei quali si articolano le Direzioni generali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ne determina i relativi compiti;
VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)” e in particolare l’articolo 1, commi 674 e 675, che stabilisce quanto segue:
“674. Ai fini del rafforzamento della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, l'autorizzazione di spesa di cui al comma 13 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5
della legge 16 aprile 1987, n. 183, è incrementata di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017.
675. Per effetto di quanto disposto dal comma 674 del presente articolo, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, è pari, complessivamente, a 180 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro per l'anno 2014, 23 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016 e 94 milioni di euro per l'anno 2017.”
VISTO il regolamento dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sul quale il Comitato Direttivo, istituito con DPCM 2 aprile 2015 e registrato alla Corte dei Conti il 12 maggio 2015, ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 maggio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014 di modifica al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° ottobre 2012, recante l’ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede l’introduzione dell’articolo 24-bis, concernente il Dipartimento per le politiche di coesione;
CONSIDERATO che al Dipartimento per le politiche di coesione è affidata l’alta sorveglianza sulle politiche di coesione di cui la Strategia Nazionale per le Aree Interne e le iniziative collegate alla sua attuazione sono parte integrante;
VISTA la nota DPCOE del 22 dicembre 2017 sulla semplificazione del processo SNAI per le aree sisma 2016, ai sensi della quale, a seguito degli eventi sismici di agosto, ottobre 2016 e di gennaio 2017, le cinque aree interne (Alto Aterno, Nuovo Maceratese, Ascoli Xxxxxx, Valnerina, Monti Reatini) rientranti nell’area del cratere, dovranno produrre un unico documento di strategia semplificato (in sostituzione del doppio adempimento ad oggi previsto, Preliminare e Strategia);
VISTA la delibera del CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015, pubblicata sulla G.U. del 20 aprile 2015, Serie Generale n. 91 e recante “Programmazione dei fondi strutturali di investimento europei 2014-2020. Accordo di partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese: indirizzi operativi” che approva gli indirizzi operativi della Strategia Nazionale per le Aree Interne e provvede al riparto di 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016 a valere sulla legge di stabilità 2014;
VISTA la delibera del CIPE n. 43 del 10 agosto 2016, pubblicata nella G.U. del 27 dicembre 2016 con oggetto: “Accordo di partenariato ‐ Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese. Ripartizione delle risorse stanziate con la legge 23 dicembre 2014, n. 190”, che ripartisce le risorse previste dalla Legge di stabilità 2015 a favore di interventi pilota in 23 aree progetto e che regolamenta la governance delle risorse, le modalità di trasferimento e monitoraggio;
VISTA la delibera CIPE n. 80 del 7 agosto 2017 recante disposizioni su “Accordo di Partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Ripartizione delle risorse stanziate con la legge di stabilità 2016 e semplificazione del processo di attuazione, con particolare riguardo alle aree colpite dal sisma del 2016” , modificativa ed integrativa della Delibera CIPE n. 9/15;
VISTA la delibera CIPE n. 52 del 25 ottobre 2018 recante disposizioni su “Accordo di Partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Ripartizione delle risorse stanziate con la legge di bilancio 2018 per il triennio 2019 – 2021 e modifica delle modalità di trasferimento delle risorse”;
VISTA la nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, protocollata in data 09.08.18 - AOODPIT.Reg.Uff. U.0002729 avente ad oggetto gli adempimenti di cui al punto 4 Delibera Cipe del 7 agosto 2017, n. 80;
VISTA l’Intesa n.82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il Patto della salute 2014 - 2016 e in particolare gli atti di indirizzo che declinano interventi anche puntuali per le aree interne;
VISTA l’Intesa n.160/CSR del 15 settembre 2016, concernente il Piano Nazionale della Cronicità;
VISTA l’Intesa n.123/CSR del 7 luglio 2016 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul Patto per la Sanità digitale di cui all’art.15, comma 1 dell’Intesa n. 82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016;
VISTA la nota del Ministero della Salute - Direttore Generale della Programmazione Sanitaria n. 29962-P del 17/10/2016 recante “Strategia Nazionale per le Aree Interne ed interventi in campo sanitario”;
VISTE le linee guida di giugno 2015 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Programmazione 2014-2020 – Strategia Nazionale Aree Interne Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale;
VISTA la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015) e, in particolare, le Linee guida che nel contesto de “La Buona Scuola”, declinano interventi nelle aree–progetto;
VISTA la legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità' 2016) pubblicata sulla GU n. 302 del 30-12-2015 - Suppl. Ordinario n. 70;
VISTO, in particolare, l’articolo 1, commi 811 e 812, della citata legge di stabilità 2016, che stabilisce quanto segue:
811. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificata dall'articolo 1, comma 674, della legge 23 dicembre 2014,
n. 190, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, relativa agli interventi a favore dello sviluppo delle aree interne, è incrementata di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018.
812. Per effetto di quanto disposto dal comma 811, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione della citata legge n. 183 del 1987, è pari, complessivamente, a 190 milioni di euro, ripartiti come segue: 16 milioni di
euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017 e 20 milioni di euro per l'anno 2018.
VISTA la legge 11 dicembre 2016 n. 232, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, pubblicata in G.U. il 21 dicembre 2016, n. 297 S.O. 57;
VISTA la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di bilancio 2018), e, in particolare, l’art.1, commi 895 e 896, che stabilisce quanto segue:
895. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013,
n. 147, come modificata dall'articolo 1, comma 811, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, relativa agli interventi a favore dello sviluppo delle aree interne, é incrementata di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 31,18 milioni di euro per l'anno 2021.
896. Per effetto di quanto disposto dal comma 895, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla citata legge n. 183 del 1987, e' pari, complessivamente, a 281,18 milioni di euro. La ripartizione delle risorse, definita all'articolo 1, comma 812, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e' modificata come segue: 16 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017, 20 milioni di euro per l'anno 2018, 30 milioni di euro per l'anno 2019, 30 milioni di euro per l'anno 2020 e 31,18 milioni di euro per l'anno 2021.
Attività del Comitato tecnico Aree Interne e relative istruttorie regionali
VISTO il Rapporto finale di istruttoria per la selezione dell’Area Interna Alto Maceratese del 30.04/.019;
VISTA la nota del coordinatore del Comitato tecnico Aree Interne dell’Alto Maceratese prot. DPCOE-0001921, con la quale si dà comunicazione dell’approvazione della strategia d’Area “Alto Maceratese” e della idoneità della stessa ai fini della sottoscrizione dell’APQ;
VISTE le linee guida per costruire una “Strategia di area-progetto” versione novembre 2014, redatte dal Comitato tecnico Aree Interne e pubblicato nella specifica sezione del sito dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
CONSIDERATO che il Comitato, come previsto dall’Accordo di partenariato 2014 - 2020 e dalla delibera CIPE n. 9/2015 e s.m.i., con il monitoraggio e la valutazione in itinere del rispetto dei tempi previsti e degli esiti, assicura la coerenza ai risultati attesi della strategia allegata.
Premesse giuridiche regionali
CONSIDERATO che il precitato Accordo di Partenariato definisce la strategia Aree Interne come la combinazione di azioni per lo sviluppo locale e di rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza (sanità, trasporti ed istruzione) da attuarsi attraverso risorse ordinarie e risorse a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), sul Fondo Europeo
per lo Sviluppo Regionale (FESR), sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR);
VISTI:
- il Programma Operativo Regionale 2014-2020 a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR), adottato dalla Commissione europea con decisione C(2015) 926 del 12 febbraio 2015, che destina un finanziamento di €
6.800.000 per interventi di sviluppo territoriale nelle Aree Interne;
- il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR) adottato con decisione di esecuzione dalla Commissione Europea C(2015) 5345 del 28 luglio 2015 che prevede una riserva da destinare alla strategia Aree Interne, sulla base delle linee guida del MIPAF di attuazione dell’Accordo di Partenariato, quantificata in 5.300.000,00 euro;
- il Programma Operativo Regionale 2014-2020 a valere sul Fondo Sociale Europeo (POR FSE), adottato dalla Commissione europea con decisione C(2014) 10094 del 17 dicembre 2014, che destina un finanziamento di 3.000.000 euro per interventi di sviluppo territoriale nelle Aree Interne.
RICHIAMATI:
- la DGR 1126 del 6/10/2014 e la DGR 1308 del 24 novembre 2014 sono state individuate, attraverso sovrapposizioni cartografiche ed analisi statistiche che ne evidenziano il grado di disagio/perifericità e a seguito del Rapporto di istruttoria del Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne, le tre Aree Interne della Regione Marche nei territori “Basso Appennino Pesarese e Anconetano” (Comuni di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant'Abbondio, Arcevia, Sassoferrato), “Macerata” (Comuni di (Comuni di Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Monte Cavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso Cessapalombo, Gualdo, Monte San Xxxxxxx, Penna San Xxxxxxxx, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano), “Ascoli Xxxxxx” (Comuni di Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione, Carassai, Cossignano, Montalto delle Marche, Offida).
- la DGR n. 16 del 18 gennaio 2016 “Programmazione 2014-2020 per la “Strategia Aree Interne”. Ricognizione delle risorse e allocazione per le singole aree” con la quale si conferma il quadro delle risorse finanziarie a valere sui fondi SIE 2014- 2020.
PRESO ATTO
- che il territorio dell’area comprendeva inizialmente 19 comuni della Provincia di Macerata: Cessapalombo, Fiordimonte, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti (comuni "cintura" secondo classificazione DPS) – Acquacanina, Fiastra, Gualdo, Monte Cavallo, Penna San Xxxxxxxx, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Visso (comuni "intermedi" secondo classificazione DPS) - Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Monte San Xxxxxxx e Ussita (comuni "periferici" secondo classificazione DPS). A partire dal 1° gennaio 2017, i comuni sono
17, a seguito di variazioni degli assetti istituzionali: il comune di Acquacanina è confluito in quello di Fiastra e i comuni di Fiordimonte e Pievebovigliana si sono fusi, dando vita al nuovo comune di Valfornace, con una popolazione residente di 18.465.
Con la DGR 597 del 21/05/2019 l’area definita più propriamente “Alto Maceratese” passa quindi da 15 a 17 Comuni.
- in data 30/01/2019, con nota protocollo n° 393, il Sindaco del Comune di Pieve Torina e Presidente Unione Montana Marca di Camerino, soggetto capofila dell'area, ha comunicato alla Regione e al CTAI:
▪ il parere favorevole sulla strategia e schede di intervento espresso dall'Assemblea dei Sindaci in data 16/11/2018;
▪ l'avvenuta deliberazione consiliare dell'Unione, n. 15 del 27/12/2018, con la quale i membri del partenariato dell’Area Interna “Alto Maceratese” hanno approvato la Strategia d’Area “Alto Maceratese”, il relativo piano finanziario, il piano indicatori di risultato e le schede operazione attuative della Strategia d’Area;
▪ PRESO ATTO delle Convenzioni firmate dai Comuni:
ENTE | DATA firma |
Comune di Bolognola | 24/10/2019 |
Comune di Castelsantangelo sul Nera | 11/11/2019 |
Comune di Cessapalombo | 04/07/2018 |
Comune di Fiastra | 13/11/2019 |
Comune di Gualdo | 14/07/2018 |
Comune di Monte San Xxxxxxx | 02/02/2019 |
Comune di Montecavallo | 03/05/2019 |
Comune di Muccia | 24/11/2018 |
Comune di Penna San Xxxxxxxx | 10/07/2018 |
Comune di Pieve Torina | 31/01/2019 |
Comune di San Ginesio | 16/10/2018 |
Comune di Sant’Angelo in Pontano | 13/07/2018 |
Comune di Sarnano | 21/02/2019 |
Comune di Serravalle | 03/07/2018 |
Comune di Ussita | 24/04/2019 |
Comune di Valfornace | 24/07/2018 |
Comune di Visso | 08/11/2019 |
con la quale i membri del partenariato dell’area interna “alto maceratese” convengono di esercitare in forma associata tra loro, limitatamente alle funzioni dell’edilizia scolastica, del trasporto pubblico e delle tecnologie relative all'informazione e comunicazione;
VISTA la DGR 597 del 21/05/2019 che ha provveduto a:
- approvare il preliminare rafforzato di Strategia d’Area “Alto Maceratese” e le schede operazione attuative della stessa;
VISTA la DGR n.1618 del 16/12/2019 che ha provveduto a:
- approvare lo schema di “Accordo di programma quadro - Area Interna “Alto Maceratese”;
- delegare il Segretario Generale dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx alla firma dell’APQ, di cui al precedente punto, in rappresentanza di Regione Marche per i compiti in esso definiti.
Tutto ciò premesso
L’Agenzia per la Coesione Territoriale
Il Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali Il Ministero della Salute
La Regione Marche
Il Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino Soggetto capofila dell’Area Interna “Alto Maceratese”
Stipulano il seguente
Articolo 1
Recepimento delle premesse e degli allegati
1. Le premesse e gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto.
2. Ne costituiscono allegati:
a) la “strategia d’area” Allegato 1), che inquadra e motiva l’azione e i risultati che si intendono raggiungere nell’area e, richiama, in formato essenziale, i contenuti del programma degli interventi e degli impegni di cui al punto b), nonché le schede intervento di cui al punto c);
b) il “programma degli interventi” Allegato 2), che contiene l’insieme degli interventi finanziati (progetti-operazioni) l’interrelazione tra interventi/altri impegni e risultati attesi, gli indicatori di risultato pertinenti con le fonti, i target.
Esso costituisce il progetto integrato d’area rilevante per l’attuazione e contiene inoltre i seguenti sotto allegati:
2a) relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento/bando; 2b) piano finanziario per annualità.
c) l’elenco degli “interventi cantierabili” Allegato 3) che riporta il titolo di ciascun intervento/bando, il CUP, il soggetto attuatore, l’oggetto del finanziamento, il costo, la copertura finanziaria con l’indicazione delle fonti, lo stato procedurale al momento della sottoscrizione, la modalità procedurale attuativa.
Ai sensi del Punto 4 della Delibera n. 52/2018, le Amministrazioni regionali assicurano, per tutti gli interventi, il monitoraggio tramite la Banca Dati Unitaria (BDU) operante presso il MEF-IGRUE. Le “schede monitoraggio” che costituiscono l’oggetto su cui si attiveranno le procedure attuative per l’impiego delle risorse finanziarie previste dal presente Accordo e che saranno monitorate in corso d’attuazione nel sistema di monitoraggio unitario 2014-2020 delle politiche di coesione, riprendono, per ciascun intervento (singolo progetto/operazione/insieme di progetti/operazioni omogenei), e completano i dati anticipati nella strategia d’area di cui all’Allegato 1) nonché alcuni elementi presenti nel programma degli interventi di cui all’Allegato 2). In particolare, le schede riportano l’indicazione specifica con denominazione e descrizione sintetica di ciascun intervento finanziato; la tipologia dell’intervento; la localizzazione dell’intervento; il costo pubblico di ciascun intervento e l’indicazione del costo privato ove pertinente; gli indicatori di realizzazione con la quantificazione; gli indicatori di risultato cui è collegato l’intervento tra quelli già descritti nell’Allegato 2); il cronoprogramma; le modalità e responsabilità di monitoraggio dell’intervento, nonché tutti gli elementi utili alla corretta definizione e completa informazione di struttura e avanzamento procedurale, finanziario e fisico del progetto/operazione da trasmettere al sistema unitario di monitoraggio.
Articolo 2 Definizioni
1. Ai fini del presente Accordo di Programma Quadro si intende:
a) per “Accordo”, il presente Accordo di programma quadro – Regione Marche – “Area Interna Alto Maceratese”;
b) per “Parti”, i soggetti sottoscrittori del presente Accordo;
c) per “Strategia d’area”, la strategia validata dal Comitato tecnico Aree Interne e approvata dalla Regione che indica, in particolare, i risultati che si intendono raggiungere in termini di qualità di vita dei cittadini e le azioni da porre in essere (Allegato 1 all’Accordo);
d) per “intervento”, ciascun progetto/operazione finanziato/a con risorse pubbliche (in tutto o in parte) del presente Accordo;
e) per “tipologia di intervento” la classificazione dell’intervento quali lavori, forniture di beni e servizi, trasferimenti a persone e imprese, assistenza tecnica;
f) per “Programma di interventi” l’insieme degli interventi finanziati e degli impegni di regolazione e pianificazione presi nel presente Accordo (Allegato 2 all’Accordo);
g) per “interventi cantierabili” quelli per i quali lo stato della progettazione rende possibile esperire la procedura di gara;
h) per “Sistema di Monitoraggio Unitario”, la banca dati unitaria (BDU) operante presso RGS-IGRUE ovvero il sistema ricevente i dati di monitoraggio di tutti gli interventi, progetti/operazioni, attinenti al complesso delle politiche di coesione comunitarie e nazionali;
i) per “Gestione Progetti” o altro sistema mittente idoneo, gli applicativi informatici di monitoraggio dell’attuazione degli interventi/progetti-operazioni;
j) per “Soggetto Capofila”, il Sindaco a cui i comuni dell’area progetto affidano il ruolo di rappresentante dell’area con atto di natura negoziale;
k) per “Soggetto attuatore”, la stazione appaltante/centrale di committenza;
l) per “Soggetto beneficiario” quello identificato in base alle disposizioni dell’articolo 2 punto 10 del regolamento (UE) n. 1303/2013 e successive modificazioni e integrazioni;
m) per “Responsabile Unico delle Parti” (RUPA), il rappresentante di ciascuna parte, incaricato di vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni assunti nel presente atto dalla Parte rappresentata e di ottemperare agli altri compiti previsti nell’Accordo per tale figura;
n) per “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), il soggetto incaricato dall’Amministrazione regionale del coordinamento sulla complessiva attuazione dell’Accordo;
o) per “Responsabile dell’intervento”, il soggetto individuato nell’ambito dell’organizzazione del soggetto attuatore quale "Responsabile Unico del procedimento" ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
p) per “Amministrazione capofila”, l’amministrazione regionale o la Provincia Autonoma competente per gli adempimenti di cui al punto 4 della Delibera Cipe n. 80/2017;
q) per “Tavolo dei Sottoscrittori”, l’organismo composto dai soggetti sottoscrittori, o loro delegati, che assumono impegni vincolanti ai sensi del presente Accordo;
r) per “Comitato tecnico Aree interne”, il Comitato di cui all’Accordo di Partenariato 2014-2020 (paragrafo 3.1.6) formalmente adottato dalla Commissione Europea il 29/10/2014, già previsto dal Decreto del Capo Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del 9 ottobre 2014 n. 18 e dalla Delibera del CIPE del 28 gennaio 2015 n. 9;
s) per “Sistema di gestione e controllo” (SIGECO) il sistema di procedure individuato in ambito regionale o nazionale (a seconda dei casi) e le relative autorità a ciò deputate che accertano la correttezza delle operazioni gestionali, la verifica delle irregolarità, la congruità e l’ammissibilità della spesa.
Articolo 3 Finalità e Oggetto
1. Il presente Accordo è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi della strategia d’area Regione Marche – “Area Interna Alto Maceratese” mediante l’attuazione degli impegni e degli interventi inclusi nell’Allegato 2.
2. La strategia individua gli obiettivi di rafforzamento e trasformazione da perseguire nell’area e le azioni corrispondenti (incluse tipologie di intervento da rendere permanenti sulla base di una valutazione positiva di efficacia nel lungo periodo), capaci di massimizzare il potenziale endogeno innovativo dell’area e consentire l’apporto delle risorse e delle competenze esterne all’area medesima.
3. La strategia esplicita gli assetti istituzionali derivanti dai processi di associazionismo funzionali all’efficacia dei processi decisionali complessivi e agli interventi previsti.
Articolo 4 Copertura finanziaria
1. La copertura finanziaria degli interventi di cui al presente Accordo ammonta ad euro 8.758.345,2 ed è assicurata dalle seguenti risorse:
a) Legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) euro 3.740.000,00
b) Legge 205/2017 (Legge di bilancio 2018) euro 130.560,00
c) POR FESR: euro 2.194.785,20
d) POR FSE: euro 1.044.000
e) PSR FEASR: euro 1.649.000 euro
Articolo 5 Obblighi delle Parti
2. Le Parti si impegnano, nello svolgimento dell’attività di competenza, a rispettare e a far rispettare tutti gli obblighi previsti nell’Accordo. A tal fine, ogni soggetto sottoscrittore individua un “Responsabile Unico delle parti” (RUPA) e conviene che il rispetto della tempistica indicata nei cronoprogrammi costituisce elemento prioritario ed essenziale per l’attuazione del Programma di interventi oggetto del presente atto. Eventuali modifiche sulla tempistica indicata nei cronoprogrammi vanno presentate nella verifica semestrale di cui alla lett. e) comma 5 del presente articolo ovvero, nel caso di urgenza, comunicata tempestivamente al Tavolo dei sottoscrittori di cui all'art.6.
3. In particolare le Parti si obbligano, in conformità alle funzioni e ai compiti assegnati dalla normativa vigente, all’effettuazione delle seguenti attività, nel rispetto dei tempi definiti per ciascun intervento, anche in fase di realizzazione:
a) L’Agenzia per la Coesione Territoriale, ferma restando la competenza delle Amministrazioni e dei soggetti preposti alla realizzazione degli interventi garantisce l’alta vigilanza sul complessivo processo di attuazione dell’Accordo e di tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto dell’Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli allegati, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
b) il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto di competenza, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei
livelli competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
c) Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, fermo restando che l’esecuzione degli interventi è in carico alle istituzioni scolastiche o agli Enti competenti in qualità di attuatori, promuove, per quanto di propria competenza, ogni azione utile a: garantire l’impulso all’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto alla valutazione dell’efficacia degli interventi, a carico degli enti attuatori, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire il supporto per le previste attività e istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario e se disponibili, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
d) Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo, Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2 per quanto di competenza e al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
e) Il Ministero della Salute, Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, ferme restando le competenze in capo alle Regioni ed alle Aziende Sanitarie, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire le attività e le istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
f) L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2 per quanto di competenza al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
g) Il Soggetto Capofila attiva tutte le necessarie misure organizzative (risorse strumentali, tecniche e di personale) necessarie alla gestione del piano degli interventi e degli impegni previsti dal presente accordo; garantisce la piena
collaborazione, in qualità di Soggetto capofila, con gli Enti di cui al presente articolo; garantisce il rispetto dei termini concordati ed indicati nelle schede intervento (Allegato 2a); l’utilizzo, laddove sia possibile, degli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti; l’attivazione ed utilizzo a pieno ed in tempi rapidi di tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo, per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; rimuove gli eventuali ostacoli, diffonde tra la popolazione la opportuna informazione e comunicazione in merito alle finalità e ai risultati ottenuti dalla Strategia; mette a disposizione degli altri Enti le informazioni e i dati necessari alla verifica del raggiungimento dei risultati attesi di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo;
h) a Regione Marche garantisce il coordinamento operativo dell’esecuzione del programma di interventi dell’Accordo ai fini di promuovere le tempistiche e le procedure indicate negli allegati, la tempestiva selezione delle operazioni ove pertinente, conformemente alle norme previste dai programmi (POR e PSR) e al cronoprogramma dei diversi interventi, le modalità valutative di efficacia degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce l’aggiornamento dei dati di monitoraggio anche tramite proprio sistema informativo mittente (SIGEF), e per il trasferimento al Sistema di monitoraggio unitario presso IGRUE; garantisce il compimento di tutti gli atti occorrenti per il rilascio nei tempi previsti degli atti approvativi, autorizzativi, pareri e di tutti gli altri atti di propria competenza, ai sensi della normativa vigente, nelle materie oggetto del presente Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica indicati e l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; assicura, altresì, il coordinamento e la collaborazione con gli Enti locali e ogni altro Ente su base regionale, nonché l’informazione, al fine di assicurare la condivisione degli obiettivi e, ove necessario, favorire il rilascio di atti di competenza di tali Enti ai sensi della normativa vigente entro i termini previsti; garantisce altresì il flusso delle risorse finanziarie di competenza e assicura la messa a regime dell’intervento qualora la propria valutazione di efficacia sia positiva. A tal fine, l’autorità regionale competente individua un “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), che interagisce con i "Responsabili dell’intervento", nel rispetto di quanto prescritto dall’Accordo.
In qualità di amministrazione capofila degli interventi assicura la gestione dei flussi finanziari di cui al punto 4 della Delibera CIPE del 28 gennaio 2015 n. 9, come sostituito dal punto 4 della Delibera CIPE del 7 agosto 2017 n. 80, a sua volta sostituito dal punto 4 della Delibera CIPE del 25 ottobre 2018, n. 52, con particolare riferimento alle richieste di assegnazione delle risorse finanziarie per ciascuna area progetto e per ciascun intervento, alle azioni di monitoraggio tramite la Banca Dati Unitaria IGRUE e all’adozione di sistemi di gestione e controllo.
3. Le Parti, ciascuna per quanto di competenza, sulla base delle dichiarazioni del soggetto attuatore di ciascuna componente progettuale di cui agli allegati 2 e 3 e considerati le prerogative e gli obblighi del ruolo delle Autorità di gestione dei programmi SIE 2014-2020, ove pertinente, garantiscono:
a) la sostenibilità finanziaria dell’intervento, in ordine alla disponibilità di risorse per un ammontare sufficiente a garantirne la completa realizzazione;
b) la sostenibilità gestionale dell’intervento, in ordine alla capacità del soggetto/soggetti preposto/i a garantirne la piena e corretta utilizzazione, una volta ultimato.
4. Entro il 30 giugno di ogni anno su proposta del RUA, sarà sottoposto all’approvazione del Tavolo dei Sottoscrittori l’aggiornamento degli impegni assunti dalle singole parti rispetto ai tempi di rilascio degli atti di approvazione, di autorizzazione e dei pareri, nonché alla progettazione e realizzazione degli interventi, all’attivazione delle occorrenti risorse e a tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto del presente Accordo.
5. Le Parti si impegnano, inoltre, a:
a) fare ricorso a forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, attraverso strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa;
b) promuovere ed accelerare per quanto di propria competenza, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte;
c) rimuovere tutti gli ostacoli che potranno sorgere in ogni fase di esecuzione degli impegni assunti per la realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza accertata, i poteri sostitutivi e le misure di cui all’art. 13;
d) eseguire, con cadenza periodica e, comunque, al fine di garantire gli adempimenti di cui alla successiva lettera e), tutte le attività di monitoraggio utili a procedere periodicamente alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutte le risorse per la realizzazione degli interventi;
e) procedere, con periodicità semestrale, alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutti i provvedimenti necessari per la realizzazione degli interventi;
f) effettuare i controlli necessari al fine di garantire la correttezza e la regolarità della spesa.
Articolo 6
Impegni dei soggetti sottoscrittori e governance dell’Accordo
1. Le parti convengono la costituzione del Tavolo dei Sottoscrittori, composto dai firmatari, o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dai RUPA, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere, sentito il Comitato tecnico Aree Interne, in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi;
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti.
2. Le parti convengono che, per le questioni inerenti l’attuazione degli interventi a valere sui Programmi operativi regionali, che non incidono in modo sostanziale sulla
“Strategia d’area”, saranno convocati, sentito il Comitato tecnico Aree Interne, solo ed esclusivamente i soggetti interessati e competenti per materia/fonte di finanziamento. Le risultanze dei lavori e delle decisioni assunte in questa sede ristretta saranno trasmesse al Tavolo dei Sottoscrittori nella sua composizione e rappresentanza più ampia mediante un’informativa tecnica.
3. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo s’impegna a svolgere le attività di propria competenza e in particolare:
a) ad attivare e a utilizzare appieno e in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento, soprattutto rispettando i termini concordati ed indicati negli allegati del presente accordo;
b) a porre in essere ogni misura necessaria per la programmazione, la progettazione e l'attuazione delle azioni concordate, utilizzando anche forme di collaborazione e coordinamento, in particolare con il ricorso, laddove sia possibile, agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei processi di decisione e controllo previsti dalla vigente normativa, eventualmente utilizzando gli accordi di cui alla legge 7 agosto 90 n. 241; ad attivare tutte le iniziative necessarie per un coordinamento degli altri interventi pertinenti con la Strategia, in modo tale da massimizzare complementarità e sinergie tra interventi diversi;
c) a proporre gli eventuali aggiornamenti e modifiche da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori di cui al punto1;
d) a provvedere affinché vi sia un’organizzazione adeguata ad alimentare il monitoraggio, ognuna per le proprie competenze, in base alle indicazioni fornite dal CIPE in materia di risorse aggiuntive e secondo il protocollo stabilito per la trasmissione di dati alla BDU - protocollo unico di colloquio (PUC) da RGS- IGRUE e da ciascun programma operativo e dal programma di sviluppo rurale;
e) a porre in essere ogni iniziativa finalizzata a prevenire, sanzionare e rimuovere eventuali casi di abusi ed irregolarità nell’attuazione degli interventi e nell’utilizzo delle relative risorse finanziarie, anche nel rispetto della normativa in materia di anticorruzione.
4. Ai sensi del punto 4, penultimo comma della Delibera CIPE n. 52/2018, la documentazione relativa all’attuazione degli interventi, alle spese sostenute ed ai controlli svolti è custodita dai Soggetti Attuatori e dalle Regioni e messa a disposizione per eventuali controlli successivi da parte degli organismi competenti;
5. All’Agenzia per la Coesione Territoriale spetta:
a) la verifica del monitoraggio in base all’ alimentazione della banca dati;
b) la convocazione del tavolo dei sottoscrittori, ad eccezione dei casi di cui al punto 2;
c) la trasmissione al MEF (Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE) delle richieste di assegnazione delle risorse nazionali da destinare in favore di ciascuna area progetto, secondo le disposizioni della Delibera CIPE n. 9/2015, come modificata dalle Delibere CIPE n. 80/2017 e n. 52/2018.
6. Le Parti convengono di assicurare opportune sedi di comunicazione, condivisione e
dibattito con la comunità territoriale interessata in ordine a impostazione, progressi e criticità dell’attuazione degli interventi e impegni previsti nella Strategia d’Area e nel presente Accordo.
Articolo 7 Responsabile Unico della Parte
1. Ciascun RUPA si impegna a vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni che competono alla Parte da esso rappresentata, intervenendo con i necessari poteri di impulso e coordinamento.
Articolo 8 Responsabile Unico dell’ Accordo
1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del presente Accordo la Regione, tenendo conto della valenza degli interventi, individua quale Responsabile Unico dell’attuazione dell’Accordo (RUA) il Dirigente, xxxx. Xxxxxx Xxxxxx.
2. Al RUA viene conferito specificatamente il compito di:
a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori, richiedendo, se del caso, la convocazione del Tavolo dei sottoscrittori;
b) coordinare il processo complessivo di realizzazione degli interventi previsti nel presente Atto attivando le risorse tecniche e organizzative necessarie alla sua attuazione;
c) promuovere, in via autonoma o su richiesta dei Responsabili dei singoli interventi, di cui al successivo articolo 9, le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori;
d) monitorare in modo continuativo lo stato di attuazione dell'Accordo;
e) coordinare il capofila ed i Responsabili dei singoli interventi nelle attività dell'Accordo secondo le modalità definite nell’atto negoziale di cui alla Delibera CIPE 9/2015 e s.m.i. ed inoltre nell’immissione dei dati per l’attuazione ed il monitoraggio dei singoli interventi;
f) verificare il completo inserimento e la validazione dei dati di monitoraggio nel Sistema informativo di riferimento, secondo la procedure previste;
g) individuare ritardi e inadempienze assegnando al soggetto inadempiente, se del caso, un congruo termine per provvedere; decorso inutilmente tale termine, segnalare tempestivamente l'inadempienza al Tavolo dei sottoscrittori;
h) comunicare ai Soggetti responsabili di intervento, nei modi e nelle forme di rito, i relativi compiti di cui al successivo articolo 9.
Articolo 9
Responsabile dell’attuazione dei singoli interventi
1. Il Responsabile di intervento, ad integrazione delle funzioni previste come Responsabile del procedimento art. 31 del D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 , attesta la
congruità dei cronoprogrammi indicati nelle relazioni tecniche di competenza e predispone la redazione della scheda-intervento, assumendo la veridicità delle informazioni in esse contenute.
2. Inoltre, nel corso del monitoraggio svolge i seguenti ulteriori compiti:
a) pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei punti cardine, adottando un modello metodologico di pianificazione e controllo riconducibile al project management;
b) organizzare, dirigere, valutare e controllare l'attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento;
c) monitorare costantemente l'attuazione degli impegni assunti dai soggetti coinvolti nella realizzazione dell'intervento, ponendo in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dello stesso nei tempi previsti e segnalando tempestivamente al, capofila, al RUA ed al RUPA gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnico - amministrativi che ne dilazionano e/o impediscono l'attuazione;
d) provvedere al monitoraggio dell’intervento inserendo i dati richiesti nel Sistema informativo di riferimento;
e) trasmettere al RUA e al RUPA, con cadenza annuale, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, una relazione esplicativa, contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, comprensive di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dello stesso, nonché l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell'intervento e la proposta delle relative azioni correttive.
Articolo 10
Passaggio allo stato “cantierabile”
1. I progetti che fanno parte del programma degli interventi (Allegato 2) “non cantierabili” al momento della sottoscrizione del presente APQ che, ove in possesso di tutti i requisiti, acquisiscono successivamente la condizione di cantierabilità, entrano a far parte dell’Allegato 3 previa comunicazione del RUA, che dovrà altresì provvedere all’invio al Tavolo dei Sottoscrittori dell’elenco aggiornato dell’Allegato 3.
Articolo 11
Trasparenza, monitoraggio e informazione
1. La Regione trasmette all’Agenzia per la Coesione Territoriale un rapporto di monitoraggio sull’attuazione degli interventi e i risultati raggiunti che viene inoltrato anche al Comitato tecnico Aree Interne come stabilito dal punto 5 della Delibera CIPE
n.9 del 2015 e s.m.i..
2. Il programma di interventi, di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, in tutte le sue componenti finanziate è oggetto di monitoraggio secondo le regole del Sistema unico di monitoraggio delle politiche di coesione. Il coordinamento
delle attività necessarie per il monitoraggio, la validazione e il trasferimento delle informazioni al predetto sistema è affidato al RUA.
3. Il Progetto integrato d’area interna “Alto Maceratese” è riportato nella sua denominazione quale “progetto complesso” nella relativa tavola ricognitiva ai fini del monitoraggio unitario e le sue componenti progettuali, oggetto di finanziamento, saranno pertanto le “operazioni/progetti” da considerare in tale monitoraggio e in esplicito collegamento con il relativo progetto complesso, come previsto dal sistema di monitoraggio che in tale modo ne preserva la visione unitaria.
5. Le informazioni riferite agli obiettivi, alla realizzazione, agli indicatori di risultato ed ai risultati del presente Accordo saranno ampiamente pubblicizzate anche sulla base del piano di comunicazione relativo all’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne predisposto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Articolo 12
Sistema di gestione e controllo (SIGECO)
1. Le Singole Amministrazioni titolari degli interventi, ivi compresi quelli di assistenza tecnica, assicurano la messa in opera di sistemi di gestione e controllo efficaci ed idonei a garantire il corretto utilizzo delle risorse finanziarie attribuite.
2. Per gli interventi finanziati con fondi SIE si applica il SIGECO dello specifico programma operativo.
Articolo 13
Riprogrammazione delle economie, poteri sostitutivi in caso di inerzia, ritardo ed inadempimento e modifiche dell’Accordo
1. Le economie derivanti dall’attuazione degli interventi individuati nel presente Accordo sono soggette alle procedure di riprogrammazione proprie della fonte finanziaria di riferimento, così come individuate nei SIGECO e nei manuali delle procedure specifiche.
2. L’esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall’ordinamento vigente. L’inerzia, l’omissione e l’attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono fattispecie di inadempimento agli effetti del presente Accordo.
3. In caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi, l’Agenzia per la Coesione Territoriale richiede al Comitato tecnico Aree Interne di esprimere un parere in ordine alle eventuali modifiche dell’Accordo da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori.
Articolo 14
Modalità di trasferimento delle risorse e certificazione delle spese
1. Le Parti convengono che per ogni distinta fonte finanziaria restano valide, ai sensi della normativa vigente le procedure di trasferimento delle risorse, di controllo, di rendicontazione, nonché di certificazione delle spese tipiche della fonte di finanziamento.
2. Per le risorse di cui all’art.1, comma 13, della legge di stabilità n. 147/2013 e successive modifiche ed integrazioni, si rinvia alle modalità definite dal punto 4 della Delibera CIPE n. 9/2015, come modificata dalle Delibere CIPE n. 80/2017 e n. 52/2018.
3. Le regioni/province autonome provvedono ad erogare le quote di anticipazione rese disponibili dal Ministero dell’economia e delle finanze tenendo conto delle varie esigenze rappresentate dai beneficiari assicurando parità di trattamento.
4. Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo si rinvia al XX.XX.XX. di cui all’articolo 12 co.2.
Articolo 15
Prevenzione e repressione della criminalità organizzata e dei tentativi di infiltrazione mafiosa
1. Le Parti si obbligano al rispetto della normativa sulla tracciabilità finanziaria prevista dalla legge 13 agosto 2010, n.136 e successive modifiche ed integrazioni
Articolo 16 Disposizioni generali e finali
1. Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. Previo consenso dei soggetti sottoscrittori, possono aderire all’Accordo stesso altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3. della Delibera CIPE
n. 29 del 21 marzo 1997 la cui partecipazione sia rilevante per la compiuta realizzazione dell’intervento previsto dal presente Atto. L’adesione successiva determina i medesimi effetti giuridici della sottoscrizione originale.
2. Le Parti si impegnano, per quanto di propria competenza, a promuovere e ad accelerare, anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo.
3. Ogni eventuale modifica regolamentare inerente la disciplina degli “Accordi di programma quadro” e le materie oggetto degli stessi si intende automaticamente recepita.
Roma,
Firmato digitalmente
Agenzia per la Coesione Territoriale Direttore Area Progetti e Strumenti Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx X’Xxxxxx
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direttore Generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale Xxxx. Xxxxxx Xxxxxxx
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Direttore Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali
Dott.ssa Xxxxxxxxxx Xxxx
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx
Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Direttore Generale Dott.ssa Xxxxx Xxxxxxxx
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo
Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx
Ministero della Salute
Direttore Generale della programmazione sanitaria Xxxx. Xxxxxx Xxxxxx
Regione Marche
Dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx
Xxxxxxxx Xxxxxxxx – Presidente Unione Montana Marca di Camerino
Xxxx. Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
Accordo di programma quadro Regione Marche
“AREA INTERNA –Alto Maceratese”
Allegato 1 Strategia d’Area
Roma,gennaio 2020
Preliminare di Strategia Area Alto Maceratese
La rinascita dei territori nel rapporto lento-veloce
(sulla base del format di strategia semplificato-rafforzato)
Ottobre 2018
Premessa
Il presente documento costituisce l’esito di un lungo percorso di concertazione e condivisione che il territorio dell’Area Interna Alto Maceratese ha maturato nel corso degli ultimi anni e che, attraverso l’ascolto e il dialogo promossi dalla SNAI, ha consentito di far emergere prospettive per il futuro volte a risolvere le inevitabili criticità emerse sia in fase d’istruttoria, che nel processo di partecipazione e co- progettazione. Il documento rappresenta in tal senso una conferma della volontà di intraprendere un percorso comune che faccia perno su una Strategia d’Area coerente con le effettive potenzialità del territorio e con i bisogni che da tempo, ma ancor più a seguito del sisma, questo manifesta.
L’ascolto degli attori rilevanti e “interessanti”, unitamente all’analisi dei dati di contesto, ha permesso di delineare un percorso coerente, sostenibile e unitario di rinascita e sviluppo, senza il quale non sarebbe possibile controvertire le progressive dinamiche di spopolamento, abbandono e marginalizzazione.
Il presente documento rappresenta un possibile scenario, desiderato e alternativo alle tendenze attuali, e illustra le azioni principali su cui si articola la Strategia.
1. Territorio interessato
L’area interna “Alto Maceratese” occupa la parte sud-occidentale della provincia di Macerata, per complessivi 885 kmq, con una popolazione residente di 18.465 abitanti al 1° gennaio 2017 (ISTAT, 2017), pari a circa l’8,7% dell’intera popolazione marchigiana, distribuita sul territorio con una densità media pari a 22,8 abitanti/kmq (molto inferiore alla media regionale, che si attesta introno ai 164.20 ab/Kmq).
Il territorio dell’area comprendeva inizialmente 19 comuni della Provincia di Macerata: Cessapalombo, Fiordimonte, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti (comuni "cintura" secondo classificazione DPS) – Acquacanina, Fiastra, Gualdo, Monte Cavallo, Penna San Xxxxxxxx, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Visso (comuni "intermedi" secondo classificazione DPS) - Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Monte San Xxxxxxx e Ussita (comuni "periferici" secondo classificazione DPS). A partire dal 1° gennaio 2017, i comuni sono 17, a seguito di variazioni degli assetti istituzionali: il comune di Acquacanina è confluito in quello di Fiastra e i comuni di Fiordimonte e Pievebovigliana si sono fusi, dando vita al nuovo comune di Valfornace (fig.1). Sono in discussione possibilità di accorpamento e unione di servizi, finalizzati soprattutto all’uso delle risorse e alla necessità di rispondere efficacemente e concretamente alle tante esigenze emerse a seguito degli eventi sismici.
Fig. 1: Area Interna Maceratese. Incorporazioni e fusioni istituzionali
(fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
Fig. 2: Area Interna Maceratese. Territorio interessato, comuni dell'area strategica e comuni interessati dai sismi del 24 agosto 2016 e seguenti (fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
Il territorio dell’area si presenta come un sistema altamente complesso e diversificato al suo interno. Il primo elemento di caratterizzazione è sicuramente la morfologia dell’area, che determina un continuo alternarsi di sistemi vallivi, collinari e montuosi, che racchiudono al loro interno nicchie paesaggistiche sempre diversificate, frutto di secoli di interazioni profonde tra attività umane e sistemi naturalistico- ambientali di grande qualità (sistemi fluviali, laghi, boschi e foreste, pascoli e praterie, ecc..), rappresentando la struttura portante dell’Appennino centrale italiano. Il forte e proficuo rapporto uomo- territorio è quello che ha quindi determinato per lunghi periodi, in passato, la ricchezza di questi territori, nei quali nel tempo si sono sviluppate produzioni e attività fortemente legate all’uso e/o alla valorizzazione delle risorse locali.
Il sistema insediativo storico dell’area si struttura su piccoli borghi e insediamenti rurali diffusi sul territorio, sia nei fondovalle, soprattutto in corrispondenza di itinerari storici, sia nei versanti e crinali collinari o montani, in particolare nei casi di piccoli borghi fortificati, castelli, ecc... A questi si aggiunge una miriade di beni storico-architettonici e case sparse sul territorio e legate ai fondi agricoli, che contribuiscono a determinare e rafforzare l’immagine del paesaggio locale.
La configurazione attuale dell’area è esito di profonde variazioni socio-economiche che hanno caratterizzato l’intera Regione Marche e, più in generale, l’intero paese. A partire, infatti, dalla seconda metà del secolo scorso, quest’area ha subito un profondo processo di emigrazione della popolazione, soprattutto più giovane, verso le aree costiere e pede-collinari, alla ricerca di posti di lavoro nei settori della manifattura e, successivamente, delle costruzioni. Questo fenomeno migratorio ha generato, nel tempo, un progressivo e grave fenomeno d’invecchiamento della popolazione residente e la quasi totale mancanza di ricambio generazionale nei settori produttivi alla base dell’economia locale. In controtendenza, negli ultimi anni, si sono registrati nell’area trend lievemente positivi relativamente a: turismo naturalistico, fruizione delle aree protette (Parco dei Monti Sibillini e Riserva di Torricchio), turismo di scoperta (o riscoperta) di luoghi nascosti ma ad alto valore paesaggistico-ambientale e culturale, produzioni eno-gastronomiche e agro-alimentari, nuove piccole imprese legate alle TIC o alle nuove tecnologie.
Questa condizione di criticità diffusa e spopolamento è stata ulteriormente aggravata dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e seguenti. Tutti i comuni dell’area sono stati gravemente danneggiati, tutte le strutture pubbliche e i servizi alla cittadinanza resi inagibili per i crolli e i gravi danni subiti dagli edifici. La
popolazione è stata delocalizzata presso strutture ricettive esterne all’area e le aziende hanno tutte subito un calo nelle produzioni e difficoltà operative legate ai danni e alle modificazioni intercorse a seguito degli eventi sismici.
Ai fini della ripresa di questi territori e del contrasto al progressivo processo di desertificazione in atto, è necessario valorizzare le specificità di questo territorio e gli elementi positivi che stavano, seppur lievemente, riportando trend di sviluppo nell’area. È indispensabile mettere in campo scelte radicalmente innovative, sia nei contenuti, ma soprattutto nel metodo, che devono necessariamente fare riferimento alle risorse dell’area. Un metodo nuovo, cha deve basarsi su un approccio reticolare e di sistema, finalizzato al raggiungimento di uno sviluppo omogeneo dell’intera area, ma diversificato al suo interno.
La sperimentazione-pilota della strategia su questi territori assume quanto mai oggi un ruolo strategico. È infatti in questi luoghi che si trovano i centri con il maggiore valore culturale, identitario e rappresentativo del sistema delle aree interne dell’Appennino Marchigiano. Avviare un processo di riorganizzazione e rilancio di questi territori potrebbe concretamente rappresentare l’innesco di processi virtuosi di contaminazione, rigenerazione a valorizzazione di contesti anche più ampi. Avviare concrete azioni di sistema, volte al miglioramento dei servizi, all’incremento dell’accessibilità e al rispristino delle condizioni di cittadinanza, significherebbe infatti riaccendere la speranza nelle comunità locali e nelle istituzioni dell’area e dell’immediato intorno.
Fig. 3: Area Interna Maceratese e rapporti con il contesto territoriale di riferimento (fonte: elaborazione propria)
Per mettere in atto un effettivo cambiamento e al fine di incrementare gli effetti potenziali della strategia, sarà necessario che l’area rafforzi le relazioni con il contesto territoriale in cui si inserisce, in particolare con i vicini poli che si caratterizzano per la presenza di servizi o attività di livello sovra-territoriale. In particolare:
• Area con baricentro la Città-Polo di Camerino, strategica per la presenza: dell’Ospedale facente parte del presidio ospedaliero dell’ASUR 10; dell’Università di Camerino, che supporta lo sviluppo delle imprese locali, la formazione professionale degli operatori locali e la qualificazione dei percorsi di studi degli istituti di secondo grado attraverso il proprio corpo docente, l’alternanza scuola-lavoro e percorsi di orientamento
professionale per i più giovani; dell’Arcidiocesi di Camerino, punto di riferimento per tutta la comunità dell’area e attivo promotore dello sviluppo turistico sostenibile a vocazione spirituale, paesaggistica e culturale; del polo scolastico delle scuole secondarie di primo e secondo grado; infine, delle aziende del territorio, come ad esempio “Pasta di Camerino”, leader mondiale nella produzione di pasta all’uovo, che attraverso la propria campagna di marketing nazionale svolge un’azione di traino per tutte le produzioni d’eccellenza dell’Area Interna.
• Area con Baricentro la Città Polo di Xxxxxxxxx, per la presenza: dell’Ospedale di Xxxxxxxxx, appartenente all’ASUR n. 10, che copre tutto il bacino dell’Area Interna facente capo all’Unione Montana dei Monti Azzurri; di importanti impianti industriali manifatturieri d’eccellenza, come ad esempio Le Concerie del Chienti e FRAU Spa, che si configurano come importanti Hub di promozione e valorizzazione del territorio e del Made in Marche e che stanno avviando sperimentazioni con alcuni produttori enogastronomici nell’ambito del Distretto culturale Evoluto della Regione Marche, denominato AMAMI (Attività, Molteplicità, Artigianato, Innovazione), e con l’IPSIA “Xxxxx Xxxx” di San Ginesio.
• Area con baricentro la Città di Amandola, che costituisce il naturale crocevia che apre all’area di scambio commerciale della Valtenna. Risulta, inoltre, funzionale all’area l’Ospedale facente parte del presidio ospedaliere dall’Area Vasta 5.
Per valorizzare questi rapporti saranno previste azioni finalizzate a: individuare ambiti geografici in trasformazione e soggetti rilevanti in grado di animare i territori di margine, in stretto coordinamento con l’Area Interna; creare reti atte a sviluppare approcci innovativi per la cooperazione territoriale riferita ai territori di margine, intesi come tali in particolare quelli ricadenti nell’area del cratere e quelli al di fuori dell’Area Interna Alto Maceratese e ricompresi nei perimetri amministrativi dei GAL Sibilla, GAL Fermano e Gal Valle Umbra e Sibillini.
2. Sistema intercomunale permanente
Il modello di sviluppo partecipativo realizzato nel percorso di definizione della strategia di questa Area Interna nasce in un contesto d’area che, per propria natura, ha capacità/potenzialità aggregative e attori responsabili e motivati per implementare azioni concrete volte al miglioramento del tessuto socio- economico locale. In particolare, l’Area Interna è costituita da sistemi locali che dialogano grazie alla presenza dell’area di un GAL e di Unioni Montane che condividono il Piano di Sviluppo Locale con amministrazioni, attori pubblici e privati dei settori produttivi prevalenti nell’area (agroambientale, manifatturiero e culturale). Il dialogo costante dei sistemi territoriali locali in queste zone di margine potrà contribuire a creare aree di cross-fertilization basate sulla condivisone di nuovi servizi e attività produttive strutturate sulla reciproca valorizzazione delle eccellenze locali.
A seguito dell’attuazione della normativa che disciplina la gestione associata obbligatoria delle funzioni e servizi da parte dei Comuni (previste dal D.L. n. 78/2010, convertito in legge n. 122/2010 e s.m.i.), gli Enti Locali hanno attivato, prima dell’individuazione dell’Area Interna, modalità di gestione associata di alcune funzioni/servizi, tramite l’unione dei Comuni (art. 32 Tuel) o con l'attivazione di Convenzioni (art. 30 Tuel). Tali esperienze coinvolgono sia Comuni interni, che esterni all’Area Interna.
L’Unione montana dei Monti Azzurri, alla quale hanno aderito tutti i comuni facenti parte della omonima ex Comunità Montana, comprende complessivamente 15 comuni, di cui 7 facenti parte dell’Area Interna, mentre L’Unione Montana Marca di Camerino comprende comuni tutti facenti parte della stessa. I comuni di Bolognola, Castel Sant’ Angelo sul Nera, Montecavallo, Valfornace, Ussita e Visso, attualmente non fanno parte di alcuna forma associativa. Di questi, i Comuni di Castel Sant’Angelo sul Nera, Montecavallo e Valfornace, hanno recentemente inoltrato formale richiesta di inclusione nell’Unione Montana Marca di Camerino. La procedura di valutazione per l’inclusione è tuttora in atto.
Unione/ Convenzione | Comuni | Funzione/Servizi |
Unione montana dei Monti Azzurri | Cessapalombo; Gualdo; Monte San Xxxxxxx; Penna San Xxxxxxxx; San Ginesio; Sant’Angelo in Pontano; Sarnano (oltre ulteriori 8 comuni) | Servizi sociali, SUAP, Distribuzione GAS Metano |
Unione Montana Marca di Camerino | Fiastra; Muccia; Pieve Torina; Serravalle di Chienti (oltre il comune di Camerino) | Servizi sociali, SUAP, Catasto, Protezione Civile, Turismo, Usi Civici, Informagiovani |
Fusione dei Comuni | Fiordimonte, Pievebovigliana | Tutte le funzioni comunali |
Incorporazione di Comuni | Acquacanina e Fiastra | Tutte le funzioni comunali |
Convenzione tra Comuni | Penna San Xxxxxxxx, Monte San Xxxxxxx, Gualdo, Sant’Angelo in Pontano | Centrale Unica Appaltante |
COSMARI | Tutti i comuni dell’area | Raccolta e smaltimento rifiuti urbani |
CONTRAM | Tutti i comuni dell’area | Trasporto pubblico locale |
Nel corso dell’anno 2015 tutti i comuni dell’Area-Pilota hanno approvato, ad eccezione del Comune di Bolognola, lo schema di convenzione per l’esercizio, in forma associata, delle funzioni di cui all’art. 19, comma 1, lettera h) del d.l. 95/2012, limitatamente: 1) all’edilizia scolastica, 2) alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e 3) ai servizi di trasporto pubblico locale per la parte non esercitata a livello territoriale più ampio. Il 26 maggio 2018 anche il comune di Bolognola ha provveduto ai dovuti passaggi amministrativi approvando con delibera la convenzione per l’associazione di tutte le funzioni previste in convenzione, ad esclusione dell’edilizia scolastica.
La gestione associata dell’edilizia scolastica tende ad assicurare programmazioni ed interventi uniformi sui territori degli associati per quanto riguarda le strutture scolastiche, nel rispetto della normativa nazionale e regionale di settore, dei regolamenti e delle direttive comunitarie. Questa forma di gestione ha un ruolo strategico per lo sviluppo del sistema scolastico, soprattutto a seguito del sisma, poiché costituisce il presupposto per un progressivo efficientamento dei servizi e di omologazione degli standard qualitativi dei plessi in termini di sicurezza, manutenzione delle strutture e complementarietà delle risorse strumentali. La gestione associata della funzione "tecnologie dell’informazione e della comunicazione” costituisce lo strumento mediante il quale gli Enti convenzionati assicurano una modalità unitaria di conduzione e la razionalizzazione delle procedure secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, in vista del miglioramento e della distribuzione ottimale dei servizi sul territorio legati alle attività produttive, commerciali, ricettive, culturali e creative dell’area.
Infine, la gestione associata del trasporto pubblico è rivolta unicamente al trasporto pubblico a chiamata, poiché i sindaci del territorio hanno demandato l’organizzazione in forma associata dei restanti servizi pubblici d’interesse generale di ambito comunale ad apposite e separate convenzioni.
Per ognuna delle funzioni associate l’Unione Montana Marca di Camerino, capofila, è stata individuata quale ente preposto a tenere i rapporti amministrativi e funzionali tra gli aderenti e i rapporti istituzionali con altri Enti/istituzioni/organismi.
Tutti i comuni dell’area ricadono inoltre nell’ambito del Gruppo di Azione Locale "GAL Sibilla", una società consortile mista a responsabilità limitata, costituitasi con atto del 29/01/2001, senza scopo di lucro, che ha come finalità prioritaria la progettazione, la gestione e l'attuazione del Piano di Sviluppo Rurale Marche 2014/ 2020 Asse IV. L’ambito di competenza del GAL comprende 42 comuni, coinvolge la Provincia di Macerata, le tre Unioni Montane (Monti Azzurri, Marca di Camerino e Alte Valli del Potenza e dell'Esino), il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la Riserva Naturale dell'Abbadia di Fiastra e la Riserva Naturale di Torricchio. Non vi sono funzioni associate nell’ambito del GAL, tuttavia questo rappresenta uno dei principali momenti di raccordo e coordinamento delle attività e delle iniziative di sviluppo locale tra i singoli comuni.
Fig. 4: Mappa delle unioni montane e sovrapposizione dell’Area Interna Maceratese: Unioni Montane “Marca di Camerino” (in arancione) e “Monti Azzurri” (in verde) (fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
Fig. 5: Mappa dei GAL e sovrapposizione dell’Area Interna Maceratese. In giallo il GAL Sibilla (fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
Le problematicità emerse durante la ricognizione e l’ascolto svolto dall’Università di Camerino con il supporto degli esperti del Formez, avvenuta in data 3-6 luglio 2017, possono sostanzialmente essere riferite alla mancanza di una struttura in grado di garantire servizi associati funzionali a supportare i comuni nel processo di ricostruzione delle comunità. È quindi emerso un fabbisogno concreto di un Ufficio Comune in grado di realizzare azioni di sviluppo locale, in maniera parallela e costante al percorso della ricostruzione delle “cose”, al fine di garantire alla popolazione locale la possibilità di riappropriarsi degli spazi, dei luoghi e delle identità. È emersa chiaramente la volontà di costituire un ufficio comune, “snello” ed estremamente “dinamico”, in grado di erogare un servizio di cittadinanza per riconnettere il tessuto umano con il territorio.
La scelta unanime di investire su una struttura di questo tipo è finalizzata alla necessità di mettere in campo progettualità integrate per lo Sviluppo locale, la Sanità, la Scuola e i Trasporti all’interno dell’area, nonché per i rapporti con l’intorno. A tal fine le azioni e interventi attuati saranno volti a migliorare i servizi esistenti e a crearne di nuovi, a incrementare le competenze del personale e degli amministratori, a sviluppare reti durature e sub-aggregazioni territoriali in grado di sostenere processi di ripopolamento e sviluppo sostenibile dell’Appennino.
Con queste finalità, l’Ufficio Comune si configurerà, da un lato, come una struttura che facilita il processo di associazione delle funzioni dell’area, per un nuovo modello di funzionamento ed erogazione dei servizi, dall'altro, come una struttura di supporto tecnico-progettuale alla definizione di azioni integrate su scala intercomunale e comprensoriale.
La presenza di una struttura di questo tipo si rivela infine strategica per il superamento di specifiche difficoltà burocratico-amministrative che i singoli comuni si trovano ad affrontare (come ad esempio il D.L. 95/2012, che non prevede nelle funzioni fondamentali dei Comuni le funzioni relative a Cultura e Beni culturali, Sport e Ricreazione, Turismo, Sviluppo Economico e Servizi produttivi, per cui si pone un problema di finanziamento pubblico dei comuni nei confronti di attività che promuovano servizi in questi settori), ma che in un approccio integrato, sovra-locale e di sistema, possono essere più facilmente superabili.
Dunque, l’Ufficio Comune, quale elemento facilitatore del processo di associazione delle funzioni previste nello schema di convenzione e struttura privilegiata alla definizione di progetti integrati di sviluppo nel lungo periodo, sarà necessariamente accompagnato da un servizio di consulenza specialistica volto a facilitare e stimolare la realizzazione di proposte innovative e finalizzate ad uno sviluppo sostenibile e duraturo.
3. Idea guida e risultati attesi
L’Area Interna ha perso il 25% della sua popolazione tra il 1971 e il 2001 e la perdita demografica è continuata tra il 2001 e il 2011. Inoltre il terremoto ha aggravato questa tendenza. Conseguenza del calo demografico e aumento della longevità delle popolazioni di questi territori è stato l’aumento costante del il tasso di invecchiamento della popolazione, tantoché, oggi, quasi un terzo della popolazione è al disopra dei 65 anni.
Fig. 4: Aree Pilota SNAI e variazione della popolazione dal 1971 al 2011 (fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
Fig. 5: Aree Pilota SNAI e percentuale di popolazione anziana over 65 (fonte: rielaborazione propria su base dati ISTAT e DPS Agenzia per la coesione territoriale)
A fronte dei fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione l’area ha seguito i trend di sviluppo regionali, in cui al calo del settore primario si è contrapposto il processo di terziarizzazione dell’economia, nel quale cresce il ruolo delle attività turistiche grazie ad una crescente frequentazione delle aree montane e rurali. Infatti, i comuni delle aree collinari hanno registrato la massima crescita di presenze turistiche tra il 2008 e il 2012. Benché la quota prevalente di presenze turistiche (62% nel 2012), si concentri nei comuni costieri, nelle aree collinari C2 e C3 è più lungo il periodo di permanenza e l’analisi pre-sisma mostra come l’area interna avesse una situazione demografica simile a quelle delle aree rurali più fragili (C3 e D), ma una situazione economica e una disponibilità di servizi peggiore rispetto a quella di tutte le altre aree rurali. Allo stesso modo, anche il peso relativo del settore agricolo era maggiore rispetto agli altri settori. La situazione socio-economica dell’area ha risentito particolarmente della crisi economica dal 2008 al 2013, che ha aumentato il divario con le aree più urbanizzate dell’entroterra, soprattutto per quanto riguarda le dotazioni strutturali ed infrastrutturali.
Acquacanina | D |
Bolognola | D |
Camporotondo di Fiastrone | C3 |
Castelsantangelo sul Nera | D |
Cessapalombo | D |
Fiastra | D |
Fiordimonte | D |
Gualdo | C2 |
Monte Cavallo | D |
Monte San Xxxxxxx | C2 |
Muccia | D |
Pievebovigliana | D |
Pieve Torina | D |
San Ginesio | C2 |
Sant'Angelo in Pontano | C2 |
Sarnano | D |
Serravalle di Chienti | D |
Ussita | D |
Visso | D |
Area interna Alto Maceratese: classificazione aree rurali per comune
Gli eventi sismici del 2016 hanno generato gravi problematiche al tessuto economico-produttivo dell’area, tuttavia, ad oggi non è ancora facilmente registrabile una quantificazione e qualificazione effettiva dell’impatto economico del sisma sul sistema produttivo. Primo fattore di criticità nell’area è l’intensità del danno, che è la più elevata dell’intero cratere sismico. Quindi, ad un trend di sviluppo negativo decennale, aggravatosi con la crisi economica post 2008, si è aggiunto nel 2016 l’effetto del sisma con un impatto ancora non completamente calcolabile sul sistema produttivo locale. La presenza consistente di imprese agricole a vocazione zootecnica dimostra l’importanza delle risorse ambientali per l’economia locale. Tale fattore aumenta per le aree interne più vicine agli epicentri, con presenza di produzioni agricole specifiche del territorio, che forniscono impulso anche allo sviluppo di una filiera di rete lunga. Sicuramente i gravi danneggiamenti alle strutture delle aziende agricole, in particolare quelle vocate alla zootecnia ed alla lavorazione delle carni da allevamento, costituiscono il fattore di crisi maggiore per il sistema produttivo locale.
Fig. 8: Aree Pilota SNAI, rapporto Allevamenti si aziende totali
(fonte: elaborazione CREA-PB su dati ISTAT)
Ulteriore dato rilevante riguarda l’arresto del settore turistico, che nei territori interni del cratere registrava nella condizione pre-sisma tendenze positive nella stagione estiva, soprattutto grazie alle attività e le iniziative del Parco Nazionale dei Sibillini. Secondo il report stilato da Banca Italia nel 2017, l’area del Parco mostra elementi di fragilità demografico-economica (età media elevata, tendenza allo spopolamento, bassi indici di intensità economica) ed è particolarmente dipendente dal turismo, con un’incidenza superiore alla media regionale, sia del numero delle strutture ricettive e dei posti letto rispetto agli abitanti, sia degli addetti al comparto dei servizi di alloggio e ristorazione sugli addetti
complessivi. Questo fenomeno è esteso all’intera Area Interna, che però registra elementi di vitalità anche dovuti ad una presenza ancora attiva del tessuto produttivo legato alla ristorazione ed alla ricettività, come dimostrino i dati regionali.
Totale delle strutture negli 87 comuni | CATEGORIE | Strutture AGIBILI | Strutture CHIUSE | % |
236 | LUOGHI DELLA CULTURA (fonte: Regione Marche) | 100 | 136 | 58% |
142 | Musei | 60 | 82 | 58% |
51 | Teatri | 17 | 34 | 67% |
43 | Biblioteche | 23 | 20 | 47% |
1388 | ACCOGLIENZA (fonte: IAT) | 1280 | 109 | 8% |
143 | Alberghi - Residenze turistiche alberghiere | 129 | 14 | 10% |
305 | Agriturismi | 287 | 18 | 6% |
482 | B&B | 439 | 44 | 9% |
100 | Country House | 97 | 3 | 3% |
289 | Alloggi in affitto - Altri alloggi - Case per ferie | 271 | 18 | 6% |
11 | Campeggi | 9 | 2 | 18% |
15 | Ostelli per la gioventù | 13 | 2 | 13% |
32 | Area di sosta | 30 | 2 | 6% |
11 | Rifugi | 5 | 6 | 55% |
Fig. 9: Dati relativi al quadro dei danneggiamenti delle attività turistiche negli 87 comuni della Regione Marche inclusi nel cratere sismico (fonte: elaborazione Regione Marche)
Con queste premesse, la definizione della strategia si inserisce in un contesto dicotomico: se da un lato ci si trova davanti ad un contesto pre e post-sisma particolarmente sensibile, dall’altro ci si trova in un momento storico in cui ai profondi cambiamenti ecologici ed economici in atto si affiancano nuove spinte culturali e nuovi interessi della società, nei quali si contrappongono allo stile di vita frenetico e stressante nuovi comportamenti, più a misura d'uomo. Infatti, in una fase di omogeneizzazione dei paesaggi, di globalizzazione dei mercati e di standardizzazione dei comportamenti dei consumatori, ogni spinta alla valorizzazione delle identità e delle autenticità di piccoli sistemi locali potrebbe essere motivo di elevato interesse per la società. Ad un mondo globale e veloce, dove le grandi distanze vengono percorse con sempre maggiore velocità, si contrappone una ricerca esasperata di patrimonio identitario, di prodotti distintivi, alla scoperta e/o riscoperta delle origini e delle tradizioni. In questa prospettiva si possono aprire scenari futuri inediti per questi territori, che oggi sembrano destinati alla totale desertificazione a causa della progressiva emorragia demografica e dei recenti eventi sismici, che hanno stravolto gli assetti complessivi economici, sociali e insediativi dell’area.
L'area "Alto Maceratese" è un territorio altamente articolato, diversificato e complesso. Un "sistema della lentezza", costituito da risorse del patrimonio ambientale e storico-culturale di eccezionale valore e che può riconoscersi nel grande sistema delle reti della natura e della cultura. Questo straordinario patrimonio è testimone di un passato fatto di un'economia ricca e vitale perfettamente integrata con le peculiarità del territorio e con le sue vocazioni principali (agricoltura, pastorizia, artigianato, piccolo commercio, ecc...), ma è anche stimolo per uno sviluppo futuro, non da evocare con la nostalgia per il passato, ma da costruire con l'ausilio dell'innovazione e della creatività che ha sempre caratterizzato questi territori.
Questo sistema della “lentezza” per produrre valore richiede di instaurare un rapporto pro-attivo con il sistema della "velocità" e “dell’innovazione” costituito, invece, dagli spazi della logistica e delle comunicazioni, delle reti informatiche, delle tecnologie avanzate, degli scambi internazionali, delle reti
globali, della creatività e della reinterpretazione in chiave contemporanea di spazi, luoghi e attività tradizionali o ereditate dal passato.
In questo rapporto tra lento e veloce, complesso ma carico di potenziali virtuosità, che già condiziona (seppur ancora molto debolmente) le dinamiche evolutive dell'Alto Maceratese, si innesta l'idea guida e la strategia di sviluppo di quest'area, che ha come fine ultimo quello di accrescerne il potenziale attrattivo, valorizzando il carattere di straordinaria naturalità e autenticità di questi territori.
In questa visione di territorio a cui si aspira, il concetto di "lento- veloce" si esprime nelle azioni da mettere in campo, da un lato, per valorizzare le risorse locali, innovare i processi produttivi ad esse collegati e reinventare i saperi tradizionali e gli antichi mestieri e, dall’altro, nello sviluppo delle capacità del sistema locale di "proiettarsi all'esterno e al futuro, con creatività", aprendo le porte a nuovi bisogni, nuove esigenze e nuovi mercati, rinunciando ad atteggiamenti localistici, rancorosi o nostalgici, che rischiano di allontanare qualsiasi possibilità di sviluppo e ripresa dopo i drammatici eventi del 2016.
Per fare ciò, la strategia fa leva su azioni volte a riconoscere e valorizzare un'identità d'area legata ai temi del benessere, della qualità della vita, del rapporto natura-cultura, dell’innovazione dei saperi tradizionali e dell’integrazione tra filiere produttive legate alle risorse locali, elementi essenziali su cui costruire un processo di controversione delle gravi tendenze negative in atto.
I due macro-obiettivi per l’area sono:
1. Incrementare il valore turistico e produttivo dell’area, attraverso:
a. la valorizzazione degli itinerari paesaggistico-ambientali dell’area, ad oggi fruibili nella quasi totalità, e la riorganizzazione dei sistemi di fruizione naturalistica, da integrare con la rete dei beni culturali presenti nell’area, ad oggi non fruibili a causa del sisma, ma che possono diventare elemento di attrazione, informazione e conoscenza come “cantieri aperti di ricostruzione;
b. la valorizzazione delle piccole imprese impegnate nei settori manifatturieri, agro-silvo-pastorali, nella zootecnia e nell’enogastronomia, supportandole nel rilancio aziendale post-sisma, costituendo filiere economico-produttive locali e promuovendo “panieri” di prodotti evocativi della territorialità delle produzioni e della loro qualità.
2. Qualificare e capillarizzare i servizi di base per la popolazione residente, attraverso:
a. l’efficientamento dei servizi per la cittadinanza e per la gestione territoriale, attraverso la costituzione di un Ufficio Comune al servizio di tutti i comuni interessati, in grado di programmare, in modo integrato, le azioni e gli interventi su tutto il territorio dell’area;
b. il miglioramento e l’innovazione del sistema scolastico locale, attraverso il potenziamento della dotazione tecnologica, innovativa e sperimentale, in relazione alle risorse locali e alle vocazioni dell’area;
c. il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei sistemi di trasporto interni all’area, migliorando i sistemi di accesso e fruizione e definendo nodi strategici di intersezione tra il sistema delle percorrenze lente interne all’area (itinerari, sentieri, strade minori, ecc..) e i grandi sistemi delle percorrenze veloci di connessione con l’esterno (Autostrade, Quadrilatero, SS78, ecc.);
d. la capillarizzazione del sistema sanitario-assistenziale, attraverso l’aumento dei servizi di domiciliarità, la riduzione dei tempi di intervento in caso di emergenza e un sistema di medicina territoriale diffuso costituito da presidi sanitari di piccole dimensioni ma altamente innovativi.
In questo modo verranno ricreate le condizioni di cittadinanza e qualità della vita che ad oggi quest’area non riesce a garantire, anche a causa dei recenti eventi sismici. Ciò permetterebbe il rientro della popolazione residente, temporaneamente trasferita all’esterno dell’area, e creerebbe anche le condizioni per attrarre nuova popolazione residente, giovane e con la volontà di investire sul futuro di questo territorio.
I risultati attesi (RA) a cui si aspira, in linea anche con le programmazioni regionali e nazionali, e i relativi indicatori (I) sono i seguenti:
Ambito | Risultati attesi | Indicatori di risultato | Azioni |
1. Riduzione tempi di intervento relativamente alla gestione delle emergenze urgenze. | Tempo (in minuti) che intercorre tra l'inizio della chiamata telefonica alla Centrale Operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto. (Intervallo Allarme - Target) - anno 2012 | SAL1 – EMERGENZA-URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione | |
2. Maggior appropriatezza nella diagnosi, indirizzamento del paziente verso la struttura più idonea e la conseguente riduzione dei tempi di intervento. | |||
Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. | Numero di donne assistite dall’ostetrica di comunità sul totale delle donne da assistere | SAL2 - DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE | |
Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a minori e a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali. | Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra-ospedaliero | SAL3 - PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza - Telesoccorso | |
SERVIZI SOCIOSANITARI | Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. | Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra-ospedaliero. | SAL4 - FIGURE DI PROSSIMITÀ: INFERMIERI DI COMUNITÀ E INTERVENTO SU CAREGIVER |
1. Migliore capacità del sistema sanitario e socio-assistenziale di trattare i pazienti cronici a domicilio, assicurando le cure necessarie e facilitando gli scambi informativi con i centri di cure specializzati. | |||
2.Qualificazione dei servizi di cura per tutti gli anziani fragili gestiti a domicilio e potenziamento dell’offerta assistenziale, residenziale e semiresidenziale, rivolta a soggetti anziani, prevalentemente non autosufficienti, con disabilità secondaria a patologie cronico- degenerative, terminali, e a soggetti con problemi di salute mentale. | Percentuale anziani >=65 anni residenti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) | SAL5 - CRONICITÀ E FRAGILITÀ |
ISTRUZIONE | Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi. | Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici: n. alunni su numero di nuove tecnologie (pc nei laboratori e tablet in uso agli studenti) | ISTR 1- SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE |
Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi dell’Area Interna e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici, attraverso lo sviluppo di un metodo insegnamento altamente innovativo, basato sulla metodologia Montessori, e orientato specialmente alla formazione in ambiente pluriclasse. | 1.Numero medio di alunni della scuola secondaria di I grado 2. Numero medio di alunni della scuola secondaria di II grado | ISTR 2- NUOVI SENTIERI DI APPREDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE | |
Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, finalizzata all’incremento del numero di studenti inseriti nel mondo del lavoro, in imprese dell’Area Interna. | Successo formativo dei percorsi di istruzione tecnici e professionale e del sistema di istruzione e formazione tecnici superiore (IFTS) | ISTR 3- INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO | |
Permanenza dei giovani e delle famiglie nel territorio dell’Area Interna. | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica | ISTR 4- SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE PER L’ACCESSO AI SERVIZI SOCIO- EDUCATIVI | |
MOBILITÀ | Miglioramento della mobilità da, per e entro le aree interne al fine di rendere più accessibili i servizi sul territorio. | Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici | MOB 1 - ANALISI DELLA DOMANDA – STUDIO DI FATTIBILITÀ |
Attivazione di nuovi servizi ad orari prefissati nell'area. Aggiornamento dei mezzi esistenti con tecnologie atte a supportare il sistema informatico di gestione della mobilità nell'area e di comfort di bordo. Messa in linea di nuovi mezzi. Attivazione del portale di mobilità di area. | Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici | MOB 2- CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI | |
SVILUPPO LOCALE | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche. | Indice di domanda culturale del patrimonio statale e non statale | SVIL.1- HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI |
Tasso di turisticità dell’area | SVIL.2- PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA | ||
Aumentare l’occupazione dei giovani. | 1.Imprenditorialità giovanile per genere 2.Tasso di occupazione giovanile per genere | SVIL.3- AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE | |
Miglioramento delle condizioni | Miglioramento delle condizioni e degli | SVIL.4- RECUPERO E |
e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione. | standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione | VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI-FRUIBILI E NON FRUIBILI | |
ASSOCIAZIONISMO | Associazione delle funzione riferite ai servizi informatici integrati. | Comuni con servizi pienamente interattivi | ASS 1- SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. |
Potenziare la capacità amministrativa e migliorare l'integrazione territoriale della strategia rispetto allo scenario di ricostruzione post-sisma. | Progetti e interventi che rispettano i cronoprogrammi di attuazione e un tracciato unico completo | ASS 2- COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE |
4. La strategia d’area
A partire dalla visione del territorio a cui si aspira, le azioni da mettere in campo sono le seguenti:
I SERVIZI PER LA SALUTE NELLE AREE INTERNE (SAL)
Nell’ambito dell’Area Alto Maceratese la bassa densità di popolazione di tutta l’area interessata, rispetto sia alle medie regionali che nazionali, e i tassi di popolazione anziana presenti, che superano considerevolmente il 65% del totale della popolazione, rappresentano i principali fattori di criticità e difficoltà di gestione del servizio sanitario.
L’area di interesse si caratterizza per elevati livelli di mobilità passiva, e un’ulteriore difficoltà riguarda la gestione dei servizi di emergenza/urgenza, legati ai tempi di intervento, che sono strettamente dipendenti alle distanze e difficoltà logistiche dell’area.
L’analisi pre-sisma evidenzia infine una generale e diffusa necessità di incrementare la presenza di: strutture residenziali e semiresidenziali per anziani; servizi di assistenza sanitaria e sociale di “famiglia e di comunità”, tra cui quelli assistenziali prenatali e socio-educativi per la prima infanzia (in alcune zone totalmente assenti).
I recenti eventi sismici hanno drammaticamente cambiato gli assetti socio-sanitari dell’area, rendendo prioritaria la necessità di intervenire su questo settore. Sono aumentati i tassi di mortalità, il numero di suicidi e le assunzioni di medicinali antidepressivi e psico-farmaci dovuti a problematiche legate ad ansia e depressione. Per tali ragioni, servizi organizzati domiciliari e di prossimità risultano strategici ai fini del mantenimento di buoni livelli di soccorso e assistenza e di una generale qualità della vita.
Le linee di intervento che agiscono sui servizi per la salute nelle aree interne sono così organizzati nei 5 ambiti di seguito enunciati:
A - Emergenza-urgenza: attrezzature e sistemi di comunicazione. B - Dipartimento materno infantile per le aree interne.
C - Prossimità servizi specialistici ed erogazione LEA: Telemedicina – Teleassistenza – Telesoccorso. D - Figure di prossimità: infermieri di comunità e intervento su caregiver.
E - Cronicità e fragilità.
L’insieme degli interventi previsti è molto articolato ed è già stato in larga misura declinato in maniera tale che per ognuno di essi sono stati identificati i gruppi di bisogno di riferimento, con specifica indicazione degli obiettivi relativi. L’innovazione tecnologica è componente fondamentale delle cinque linee progettuali, declinata nelle diverse forme dalla semplice ICT a percorsi di telemedicina o tele salute a strumenti e dispostivi di Ambient Assisted Living (AAL). Essa può contribuire a una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’intervento dall’ospedale
al territorio, attraverso modelli innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. La modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie abilitate dalla telemedicina sono fondamentali in tal senso, contribuendo ad assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti, un supporto alla gestione della cronicità, un canale di accesso all’alta specializzazione, una migliore continuità della cura attraverso il confronto multidisciplinare e un fondamentale ausilio per i servizi di emergenza-urgenza. Risulta necessaria un’armonizzazione degli indirizzi e dei modelli di applicazione della telemedicina, quale presupposto alla interoperabilità dei suoi servizi e come requisito per il passaggio da una logica sperimentale a una logica strutturata di utilizzo diffuso. I servizi di telemedicina previsti nella Strategia sono attivabili all’interno di interventi strutturati, tesi a riorganizzare determinati processi socio-sanitari, in cui vanno contemplati non solo gli aspetti clinici e tecnologici, ma anche e soprattutto il contesto normativo, etico, culturale, professionale ed economico. Gli interventi così concepiti diventano essenziali per il sistema e quindi auspicabilmente troveranno in modo naturale le motivazioni e le risorse necessarie per la loro sostenibilità e per divenire modalità di lavoro abituali e permanenti. A tal fine i servizi saranno resi in base ad un regolamento di organizzazione.
Obiettivi degli interventi proposti sono:
• qualificare il sistema di soccorso territoriale, in modo da fronteggiare in tempi rapidi le urgenze/emergenze che necessitano di un pronto ed adeguato intervento “in situ”;
• rendere integrata l’assistenza sanitaria nell’area con quella della rete ospedaliera regionale, in modo tale che ciò che si è progressivamente perso localmente sul versante dell’assistenza ospedaliera possa ritornare, con maggiori standard di qualità, in ospedali di comunità funzionalmente collegati ai servizi sanitari dell’area attraverso servizi di telemedicina, teleassistenza e telesoccorso;
• aumentare la qualità dei servizi “di prossimità”, ovvero quei servizi da rendere immediatamente disponibili e facilmente fruibili, in risposta non solo a problematiche di tipo cronico, peraltro significativamente condizionate dal progressivo invecchiamento della popolazione e dai recenti eventi sismici, ma anche alle necessità delle giovani famiglie che auspicabilmente abiteranno questi territori. Questi servizi saranno sia di tipo ambulatoriale e, soprattutto, di tipo domiciliare.
AZIONE SAL-1. EMERGENZA-URGENZA: attrezzature e sistemi di comunicazione
La presente azione interviene direttamente sulla riduzione dei tempi di intervento, relativamente alla gestione delle emergenze-urgenze, con un sistema integrato tra i mezzi e gli strumenti di soccorso via aria e via terra. Ad integrazione del nuovo modello di eli-soccorso, che verrà attuato e realizzato dalla Regione Marche, si prevede di dotare le eli-superfici dell’Area Interna di strumenti tecnologici che possano rendere possibile il volo notturno o agevolare le missioni in caso di condizioni meteo avverse. La dotazione tecnologica, tramite implementazione di moduli di comunicazione satellitare di ultima generazione, deve permettere di fruire di traffico voce/dati anticatastrofe (attiva anche in caso di calamità naturale). L’elisuperficie diventa così un vero e proprio centro di comunicazione anticatastrofe, tramite utilizzo di tecnologie satellitari che permettano una comunicazione costante per una corretta organizzazione dei soccorsi. La gestione dei rendezvous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI) viene informatizzata per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”.
Sotto-azione 1.1- Potenziamento delle eli-stazioni in 4 Comuni selezionati da Regione Marche e adeguamento di quella esistente di Serravalle del Chienti. L’ intervento prevede l’installazione di strumenti tecnologici (attrezzature, devices e software) in grado di rendere possibile il volo notturno o agevolare le missioni in caso di condizioni meteo avverse.
Sotto-azione 1.2- Dotazione tecnologica e di telemedicina su n.7 mezzi di soccorso su strada della AV3 per la trasmissione in tempo reale del tracciato ECG a personale specialistico competente. Questo servizio permette di garantire una maggior appropriatezza nella diagnosi, l’indirizzamento del paziente verso la struttura più idonea e la conseguente riduzione dei tempi di intervento (“door-to-needle” o “balloon time”). L’informatizzazione del percorso di diagnosi dei tracciati ECG nelle emergenze territoriali consente, inoltre, l’integrazione all’interno dei network di dati clinici centralizzati e condivisi, sia a livello ospedaliero (cartelle cliniche informatizzate), che residenziale e assistenziale (fascicoli sanitari elettronici).
Sotto-azione 1.3- Interventi di miglioramento dei sistemi di comunicazione e gestione delle emergenze, in particolare per la gestione dei rendezvous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI), per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”.
AZIONE SAL-2. DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE
L’azione si struttura intorno alla formazione ed inserimento di una figura professionale altamente qualificata in grado di prestare assistenza sul territorio alle giovani famiglie e future mamme. Dunque l’intervento prevede l’inserimento di “Ostetriche di comunità” con alta professionalità ed esperienza, capaci di mediare le esigenze della popolazione femminile dislocata nei territori dell’Area Interna colpiti dal sisma, favorendo le cure nel luogo di appartenenza e supportandole in un reingresso meno traumatico, con la certezza di un “ascolto attivo” delle loro necessità, cogliendo segni e/o segnali di disagio psichico e cognitivo e attivando interventi specialistici nel contesto della rete del percorso nascita. Inoltre, la formazione del personale medico, infermieristico e tecnico permetterà la riduzione dei tempi di dimissione dalla struttura complessa di appartenenza della donna, ed infine permetterà un miglioramento nel controllo delle condizioni delle pazienti e degli esiti post intervento. A tale fine saranno aggiornate figure in possesso di esperienze lavorative adatte a gestire correttamente la sorveglianza dello stato di salute della donna, della gestante, del feto e del neonato. L’azione prevede altresì la dotazione delle Ostetriche di Comunità e del personale medico specializzato di mezzi di trasporto idonei per raggiungere le pazienti, anche in condizioni meteo e stradali avverse.
Sotto-azione 2.1 - Istituzione servizio di ostetrica di comunità, esperta di percorso nascita, di assistenza al parto e al post-partum, di care neonatale, di puerperio e di gestione e trattamento delle pazienti postchirurgiche.
Sotto-azione 2.2 - Acquisto di beni e attrezzature per il servizio itinerante su tutti i Comuni dell’Area Interna. Mezzi ed attrezzature serviranno a garantire gli spostamenti dei professionisti in totale sicurezza, fronteggiando eventuali condizioni climatiche avverse e percorsi montani talvolta insidiosi.
AZIONE SAL-3. PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza -
Telesoccorso
La presente azione è finalizzata a migliorare la capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi, nonché di ridurre l’ospedalizzazione. Il programma prevede di implementare i servizi anche tramite Telemedicina, Telerefertazione, Teleconsulto e Telesalute. Per ciascun punto di erogazione viene definita la dotazione strumentale e tecnologica, anche in riferimento alle caratteristiche della struttura nella quale si opera. Attraverso l’incremento della dotazione tecnologica saranno attivati i servizi di specialistica sul territorio. Inoltre si prevede il potenziamento dell'assistenza sanitaria con le Case della Salute, Poliambulatori, Residenzialità, mediante interventi collegati di implementazione delle risorse tecnologiche, di formazione e di definizione di standard di servizio e protocolli di utilizzo. L’azione agisce anche sul livello residenziale per l’utilizzo dei dispositivi in grado di ridurre il carico assistenziale del personale che potrebbe quindi dedicarsi ad attività più centrate sulla persona in termini non prestazionali. Sotto-azione 3.1- Potenziamento dell'assistenza sanitaria negli Ospedali di Comunità/Residenzialità mediante interventi collegati di implementazione delle risorse tecnologiche, di formazione e di definizione di standard di servizio e protocolli di utilizzo (telemedicina e telesalute).
Sotto-azione 3.2- Potenziamento dell'assistenza sanitaria nelle Case della Salute con nuove strutture da implementare: Casa della salute di Livello A in Pieve Torina e di Livello B in Sarnano e Sant'Angelo in Pontano
Sotto-azione 3.3- Potenziamento nelle prestazioni ADI attraverso dotazione tecnologica.
AZIONE SAL-4. FIGURE DI PROSSIMITÀ: INFERMIERI DI COMUNITÀ
Prevediamo l’attivazione di figure di prossimità come risorse per promuovere un maggior contatto tra servizi e utenti e per attivare nel territorio iniziative di promozione della salute e dell’empowerment (infermieri di comunità). Vengono istituiti dei punti salute a gestione di infermieri di comunità nei comuni
sprovvisti di strutture di assistenza (e nei quali non sia possibile attivare i servizi di innovazione di telemedicina e telesalute presso AFT). I punti salute devono essere integrati con la figura dell’Assistente Sociale dell’ATS per la valutazione congiunta del bisogno assistenziale. Gli infermieri di comunità del punto salute svolgono anche funzioni di ADI. In totale, in tutti i comuni dell’area progetto, prevediamo di attivare ben 100 ore a settimana di assistenza alla popolazione.
Sotto-azione 4.1- Tutela della salute e protezione sociale di tutta la popolazione, con particolare riferimento alla fragilità: Punti Salute con Infermiere di famiglia e di comunità. Vengono istituiti dei punti salute a gestione di Infermieri di Comunità nei Comuni sprovvisti di strutture di assistenza.
AZIONE SAL-5. CRONICITÀ E FRAGILITÀ
Avvio di iniziative di prevenzione e promozione della salute, in particolare rivolte alla popolazione anziana, ad esempio: la gestione domiciliare degli anziani con metodologie e tecnologie innovative (tecnologie assistive + strumenti di Ambient Assisted living + Teleassistenza + Telesalute); l’implementazione di progetti per il miglioramento della qualità della vita e di integrazione attraverso attività fisica adattata.
L’intervento si inserisce in un sistema di presa in carico regionale, sotto il coordinamento dell’INRCA (ente del SSR – Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani).
Sotto-azione 5.1- Introduzione di metodologie e tecnologie innovative per la gestione domiciliare funzionali alla tutela della salute e alla protezione sociale.
Sotto-azione 5.2- Attività fisica Adattata (AFA): organizzazione e realizzazione di programmi di allenamento in modo diverso dalle comuni palestre, sia per la presenza di personale sanitario (anche a distanza), sia per la presenza di operatori adeguatamente formati ai bisogni specifici degli anziani, sia per il perseguimento di obiettivi di wellness anziché di solo fitness.
LA SCUOLA NELLE AREE INTERNE (ISTR)
La crisi sismica del 2016 ha messo a dura prova l’intero sistema scolastico locale. Oltre il 50 % degli istituti scolastici dell’area sono inagibili o totalmente crollati o demoliti. Per sopperire all’esigenza di spazi per l’istruzione, sono state utilizzate strutture fuori-cratere (come nel caso di Visso, che ha delocalizzato temporaneamente l’attività scolastica nel comune di Loreto) oppure sono state attrezzate altre strutture o spazi (generalmente campi sportivi o palestre) in prossimità dei centri abitati o dei luoghi in cui si trovavano gli istituti scolastici.
Dopo gli eventi sismi di ottobre 2016, in data 8 giugno 2017 è stato approvato dalla Regione Marche il piano Scuola per la ricostruzione e la ristrutturazione di tutti i plessi scolastici danneggiati dal sisma.
La ricognizione nell’Area Interna Alto Maceratese, avvenuta a cavallo dei mesi di settembre e ottobre 2017, ha visto tutti i rappresentanti dei comuni ribadire l’importanza del presidio scolastico in ogni comune e la necessità di ripristinare -in termini numerici- la condizione pre-sisma. “Priorità alle scuole” è l’incipit da cui la Comunità dell’area intende partire per la ricostruzione e la rinascita del territorio. È evidente però che l’elevata frammentazione dei plessi costituisce un problema che la strategia deve tentare di gestire, facendo tesoro dell’eredità del passato e sfruttando le potenzialità e le opportunità delle moderne tecnologie e metodologie didattiche.
La precarietà del corpo docente rappresenta un’altra emergenza di prioritaria importanza, dato che il tasso dei docenti a tempo determinato rappresenta il 33,8% del personale docente della scuola primaria, rispetto al 22,4% del valore medio delle altre aree interne italiane. Anche il dato delle pluriclassi, pari a circa il 25.0%, si distacca profondamente dall’andamento generale fuori-area, ed è quindi necessario intervenire con percorsi formativi adeguati a questa organizzazione didattica. Inoltre si segnale un progressivo peggioramento dei test INVALSI relativi in particolare alla scuola secondaria di primo e secondo grado.
La visione proposta da questa strategia concepisce le scuole nelle aree interne come luoghi dell’incontro e della sperimentazione, dotati di attrezzature tecnologiche in grado di connettere gli studenti con le
informazioni e le risorse utili per orientarsi in ambienti di apprendimento nuovi, legati alle professioni e vocazioni presenti sul territorio, e in grado fornire ai giovani gli strumenti per costruirsi un proprio progetto di sviluppo individuale, formativo e professionale, con il supporto di personale esperto, adeguatamente formato. Dalla prima infanzia fino all’età dello sviluppo, l’obiettivo è di trasformare l’area in una grande-piccola fucina d’innovazione e pratica partecipativa aperta. Questo “laboratorio territoriale” è immaginato come un ambiente di apprendimento dinamico, basato su approcci innovativi, volti a soddisfare tutte le esigenze di formazione, aggiornamento professionale e orientamento. Per raggiungere ciò, gli insegnanti saranno formati e qualificati per progettare insieme un percorso partecipativo e di connessione a distanza con altri istituti scolastici fuori-area. L’efficacia di un sistema scolastico organizzato in questo modo risiede nell’attenta programmazione dei momenti in cui le classi si confrontano in modalità sincrona e asincrona, elaborando insieme i tasselli di un comune mosaico del sapere.
Elemento chiave di questa proposta è la formazione di alta qualità degli insegnanti, per migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento e per rafforzare la dimensione europea dell'istruzione scolastica delle aree interne, con il supporto delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione. Questi interventi sono anche immaginati come fattori premiali e incentivanti che potrebbero indurre gli stessi insegnanti a permanere più a lungo nell’area, garantendo cicli formativi continui.
Prerequisito fondamentale per l’attuazione degli interventi di seguito descritti sarà la sottoscrizione da parte dei dirigenti scolastici degli istituti ricadenti nell’Area Interna di due Accordi Quadro:
• il primo, rivolto a tutti gli istituti d’istruzione primaria e secondaria di primo grado, finalizzato alla costituzione di una rete di scopo, secondo l’attuale normativa (legge n. 107/2015), con l’obiettivo di: valorizzare le risorse professionali; gestire congiuntamente funzioni e attività amministrative; realizzare in cooperazione progetti e iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale;
• il secondo, rivolto agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, finalizzato alla promozione di percorsi di “Alternanza Scuola-Lavoro” in grado di favorire un concreto sviluppo del capitale umano nell’Area Appenninica.
A seguito della sottoscrizione dei suddetti Accordi Quadro, la strategia andrà ad incidere su ambiti specifici d’intervento, quali:
AZIONE ISTR-1. SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE
Creazione di una piattaforma digitale per la messa in rete delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, che sarà funzionale alla creazione di aule virtuali e laboratori in remoto, in grado di gestire sperimentazioni ed esercitazioni di gruppo con diverse classi, anche di plessi differenti da quelli dell’Area Interna, in Italia e nel mondo.
Risultato atteso sarà, quindi, lo sviluppo di una strategia di rete tra piccole scuole, attraverso l’impiego delle TIC e di modelli di apprendimento formali e informali a supporto di approcci innovativi per la didattica. L’infrastruttura informatica sarà concepita per dialogare, oltre che tra le scuole dell’area, con le piattaforme informatiche dell’Università di Camerino e del CNR, al fine di permettere ai giovani e giovanissimi di usufruire delle più innovative forme di didattica, fornendo al contempo una finestra aperta sull’Europa e sul mondo attraverso la rete lunga di questi soggetti.
Sotto-azione 1.1 - Creazione di un’infrastruttura informatica (hardware e software) per aule virtuali, esercitazioni in remoto, aggiornamento professionale dei docenti, percorsi di orientamento alle professioni.
Sotto-azione 1.2 - Corsi di aggiornamento professionale per la gestione delle aule virtuali e delle esercitazioni in remoto. L’intervento sarà coordinato dall’Istituto Comprensivo X.Xxxxx, che ha sempre visto riconosciuta una consolidata tradizione educativa e culturale e che si trova in una posizione baricentrica nell’ambito socio-economico e culturale della zona appenninica e pedemontana della provincia di Macerata.
AZIONE ISTR-2. NUOVI SENTIERI DI APPREDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE
Per le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado, la presente azione prevede l’introduzione e la formazione del corpo docente al metodo Montessori, quale metodo ottimale per la formazione in ambito pluriclasse e per la creazione di un ambiente di apprendimento altamente esperienziale e laboratoriale. Il principio del metodo montessoriano dell’apprendimento tra pari in un continuo scambio tra bambini di età differenti sarà funzionale non solo a qualificare in maniera specifica l’offerta educativa dell’area rispetto ai territori di margine, ma anche a superare criticità e debolezze dovute proprio alla presenza di numerose pluriclassi. Non potendo controvertire nell’immediato futuro la tendenza all’aumento della percentuale di pluriclassi, dovuto anche alla riduzione delle nascite e alla parziale emigrazione della popolazione a seguito del sisma, l’intervento proposto tenta di rovesciare il paradigma per cui le pluriclassi sono percepite come un fenomeno negativo e come un disincentivo all’iscrizione dei bambini nelle scuole dell’area. Per questo motivo si propone l’introduzione di percorsi di formazione dei docenti sul modello Montessori, che utilizza la formula della pluriclasse (cioè una classe composta da alunni di età diversa) come tipica forma di organizzazione delle classi e perfino degli istituti, facendone un punto di forza e uno stimolo all’apprendimento rapido, esperienziale e dinamico.
Gli interventi, finalizzati alla realizzazione di percorsi formativi, coinvolgeranno docenti di ruolo e non, di tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
A completamento della qualificazione dell’offerta educativa per le scuole primarie e secondarie di primo grado, saranno introdotti percorsi didattici per l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua inglese attraverso l’affiancamento dei docenti con tutor madre lingua. Infine, per offrire un percorso di crescita basato anche sulle raccomandazioni europee in materia di orientamento, saranno organizzati specifici laboratori di orientamento e sviluppo delle competenze trasversali.
Sotto-azione 2.1 - Corsi di formazione per:
- la differenziazione didattica e l’introduzione del metodo Montessori, quale metodo ottimale per la formazione in ambito pluriclasse, per gli insegnanti della scuola dell’infanzia;
- la differenziazione didattica e l’introduzione del metodo Montessori, quale metodo ottimale per la formazione in ambito pluriclasse, per gli insegnanti della scuola primaria;
- la differenziazione didattica e l’introduzione del metodo Montessori, quale metodo ottimale per la formazione in ambito pluriclasse, per gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado.
Sotto-azione 2.2 - Potenziamento dei percorsi integrativi di didattica formale rivolti allo sviluppo delle competenze per la cittadinanza attiva: introduzione nei POF di percorsi didattici laboratoriali per l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua inglese, attraverso l’affiancamento del corpo docente con tutor in madrelingua per l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua inglese.
AZIONE ISTR-3. INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO
La presente azione, in linea con i due Accordi Quadro sottoscritti dai dirigenti scolastici degli istituti ricadenti nell’Area Interna, è finalizzata all’innovazione dei percorsi curriculari, al fine di “aprire” la scuola al territorio e di “fare rete” nel territorio, progettando percorsi formativi condivisi e “verticali”, tali da condurre, nella continuità del percorso scolastico, gli studenti verso i medesimi obiettivi di risultato. L'apertura al territorio può essere un elemento generatore di relazioni complesse e articolate, che si concretizzeranno nello studio e nella messa a sistema di modelli di collaborazione strutturati tra scuola e territorio (enti, imprese, associazioni), con lo scopo di implementare strumenti e metodi didattici fortemente professionalizzanti, in grado di permettere ai giovani di poter scegliere liberamente di rimanere sul territorio, senza necessariamente doversene andare per costruirsi un futuro lavorativo.
L’Accordo-Quadro di Alternanza Scuola-Lavoro sarà il documento principale sul quale organizzare e gestire un laboratorio di progettazione multilocalizzato, funzionale alla creazione di un ambiente di apprendimento che avvicini la scuola all’impresa e viceversa. La modalità operativa dell’implementazione delle azioni previste sarà strutturata attraverso tavoli informali, costituiti da docenti, tutor aziendali, formatori e orientatori, provenienti sia dai vicini Centri per l’impegno, che dalle associazioni di Categoria (CNA, Confartigianato Confcommercio ecc..). Obiettivo comune sarà quello di progettare dei percorsi di alternanza finalizzati allo sviluppo delle competenze chiave alla gestione della carriera professionale.
Per quanto riguarda l’offerta formativa della scuola secondaria superiore, la strategia punta a potenziare l’offerta didattica con percorsi di specializzazione intelligente, riferiti alle vocazioni territoriali, attraverso il potenziamento e la creazione di laboratori in cui impresa e scuola collaborino fattivamente per la costruzione di una filiera cognitiva in grado di interconnettere il territorio dell’area interna con i poli e i centri produttivi e di servizi dell’entroterra. I progetti laboratoriali coinvolgeranno un’impresa locale, un gruppo di studenti, docenti, esperti, formatori e un tutor. Il Piano di attività dovrà prevedere un piccolo progetto di ricerca completo, con la definizione delle competenze chiave per realizzarlo, garantire l’inserimento in percorsi di studio più complessi (professionali: aggiornamento, qualifica, specializzazione, IFTS, ITS e universitari), attraverso l’attribuzione di crediti formativi. Inoltre, per le scuole secondarie di secondo grado saranno introdotti nei POF percorsi didattici per lo sviluppo del senso di iniziativa e per l’aumento della consapevolezza e della capacità di espressione culturale e ad intraprendere.
Sotto-azione 3.1- Seminari formativi per l’orientamento alle professioni:
- LABORANDO Competenze per cyber artigiani 4.0.: Organizzazione di attività di orientamento per la sperimentazione di vecchie e nuove professioni, con la partecipazione della rete territoriale e di testimoni e rappresentanti delle vocazioni locali e delle migliori esperienze di innovazione in tutte le sue espressioni (tecnologica, sociale e individuale).
- LO.GUS.TI: longevità, gusto e tipicità - Organizzazione di attività di orientamento basate sui prodotti derivanti dall’attività agricola e agroalimentare tipica, oltre alla valorizzazione dei luoghi rappresentativi della produzione e della cultura legate alla conservazione del paesaggio. Organizzazione di spazi e ambienti per la socializzazione e l’inclusione dove sia possibile realizzare attività culturali e formative riferite all’enogastronomia, la cucina e la tipicità.
- EXPLORANDO: quello che serve per scegliere nella transizione - attività di orientamento per l’acquisizione delle “career management skills” (CMS), quali capacità in grado di aiutare gli individui a gestire i percorsi di carriera non lineari, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusione sociale.
AZIONE ISTR-4. NUOVI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI
L’intervento si concretizza nell’erogazione di risorse destinate agli ambiti territoriali sociali n.16-18 che forniranno, attraverso specifici progetti, sostegno alle famiglie attraverso innovativi servizi socio-educativi relativi alla fascia 0-14 (nido, micronido, servizi integrativi infanzia attività extrascolastiche per le fasce di formazione primaria e secondaria), fornendo un supporto nei doveri educativi di cura ed accudimento dei figli.
L'obiettivo rispetto alla strategia è di sostenere e incoraggiare la continuità didattica nell’area e, di conseguenza, migliorare il rendimento degli studenti.
Sotto-azione 4.1- Sviluppo di servizi e percorsi socio-educativi per minori.
LA MOBILITÀ NELLE E DALLE AREE INTERNE (MOB)
L’analisi dei dati e delle questioni emerse nell'ambito dei tavoli tecnici relativi ai TRASPORTI, restituisce una generale condizione di squilibrio tra la capacità di offerta di servizi legati al trasporto pubblico locale e il territorio da servire. Ciò è riconducibile a tre ordini di questioni:
• una carenza delle infrastrutture di collegamento sovralocale, in grado di connettere in tempi rapidi i piccoli centri interni con l'intorno. In particolare, l’unica modalità di spostamento dalla costa Adriatica agli Appennini è il trasporto su gomma attraverso le due strade extraurbane principali SS 76 e 77, mentre la connessione verso Umbria e Lazio procede attraverso l’ultimo tratto della SS 77;
• la dispersione e frammentazione sul territorio del tessuto residenziale e dei centri abitati, che necessariamente comportano un aumento dei tempi di percorrenza e una riduzione della velocità commerciale, da un lato, e un aumento dei costi di gestione del servizio di trasporto pubblico locale e una difficoltà di rinnovamento delle dotazioni tecnologiche, dall'altro;
• le caratteristiche morfologiche del territorio che contribuiscono a rendere difficoltosa l’implementazione di un servizio adeguato alle effettive esigenze dei residenti e dei fruitori dell’area. Razionalizzare e capillarizzare il sistema del trasporto pubblico locale, gerarchizzando i sistemi di accesso e fruizione, è l’obiettivo prioritario della strategia di miglioramento ed efficientamento del settore trasporti. A ciò vanno aggiunte azioni di progettazione e valorizzazione di nodi strategici di intersezione tra il sistema delle percorrenze lente dell’area (itinerari, sentieri, strade minori, ecc..) e i grandi sistemi delle percorrenze veloci di connessione con l’esterno (Autostrade, Quadrilatero, SS78, ecc..). Infatti, da un lato, questo particolare contesto territoriale risulta vocato alla “lentezza” degli attraversamenti e delle percorrenze, come si desume dalla fitta rete di sentieri e percorsi minori che raggiungono le tante piccole mete presenti sul territorio; dall’altro, però, c’è la necessità di poter raggiungere tutti i territori, anche quelli più interni, in modo “veloce”, con connessioni rapide ai centri dotati di servizi sanitari specialistici, istruzione, ecc., che oggi richiedono tempi troppo lunghi per essere raggiunti. Per questi motivi, la strategia per il trasporto pubblico locale prevede le seguenti azioni e sotto-azioni:
AZIONE MOB-1. ANALISI DELLA DOMANDA - STUDIO DI FATTIBILITÀ
Ai fini del potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico locale, da estendere oltre al servizio scolastico, sociale e per residenti, anche a turisti e visitatori dell’area, l’intervento prevede attività propedeutiche alla definizione di analisi approfondite finalizzate al miglioramento dell’organizzazione e al potenziamento di un servizio di trasporto flessibile e multi-modale.
Nell’ambito del presente intervento si prevede altresì l’analisi dei flussi di traffico, al fine di individuare i nodi strategici di intersezione, ottimali per la realizzazione dei tre hub (SVIL 1) e delle microstazioni ciclabili per la ricarica dei mezzi e lo scambio modale.
Infine, verrà effettuata un’analisi delle diverse modalità di fruizione naturalistica dell’area, attraverso lo studio dei percorsi e degli itinerari esistenti, delle progettualità in corso e delle modalità di intersezione con i nodi di scambio modale.
Sotto-azione 1.1- Studio fattibilità per l’analisi della domanda e definizione delle possibili soluzioni per il miglioramento, l’efficientamento e la capillarizzazione delle reti di trasporto, analisi dei flussi per l’individuazione dei nodi strategici di intersezione e la valorizzazione degli itinerari e il completamento dei tracciati.
AZIONE MOB-2. CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI
L’intervento prevede il potenziamento della rete di trasporto pubblico locale e delle connessioni con le reti del trasporto pubblico sovra-locale, sia dal punto di vista della frequenza e qualità delle corse, che della dotazione di attrezzature e mezzi specifici, per il raggiungimento anche delle aree più periferiche e dei principali attrattori turistici e sportivi, anche nel caso di eventi stagionali.
Sotto-azione 2.1 - Ammodernamento delle linee di trasporto pubblico esistente.
Sotto-azione 2.2- Potenziamento e capillarizzazione del sistema di trasporto pubblico locale e delle connessioni alle frazioni e ai piccoli centri, in particolare nelle tratte di maggior uso o di servizio carente.
Sotto-azione 2.3- Interventi di adeguamento dei mezzi alle nuove tecnologie per il miglioramento del confort di viaggio (prese elettriche, postazioni lavoro, internet, pannelli informativi, servizio bar, ecc.).
Sotto-azione 2.4- Definizione di un sistema gestionale integrato del trasporto pubblico locale e sovralocale. Realizzazione di un sistema informativo integrato (costituito da una App, da un portale web e dall’interazione con i servizi Google Maps - Navigation & Transit) per l’organizzazione degli orari e delle corse per il trasporto locale, sovralocale e alternativo (car-sharing, il servizio taxi collettivo, il trasporto pubblico a chiamata, ecc..).
SISTEMI AGRO-ALIMENTARI, SVILUPPO LOCALE, SAPER FARE E ARTIGIANATO (SVIL)
Tutta l’Area Interna ricade nelle aree rurali, prevalentemente in quella parte di aree rurali con maggiori fragilità, ossia nelle aree rurali “C3 - rurale intermedia con vincoli naturali” e “D - rurale con problemi di sviluppo”. Non esistono statistiche ufficiali sul PIL a livello sub-regionale, ma la distribuzione comunale del reddito imponibile a fini fiscali indica che nelle aree D, C3 e C2 il gettito fiscale per contribuente è inferiore alla media regionale (dato 2018). Per quanto riguarda i tassi di occupazione a livello di area rurale dai dati censuari si apprende che le aree C1 e C2 hanno sofferto della crisi occupazionale, mentre nelle aree D si verifica, in più, l’aggravante fenomeno dello spopolamento. La condizione critica descritta da ISTAT si è aggravata ulteriore nel contesto post-sisma.
Il settore agricolo è la prima attività produttiva e si basa principalmente su coltivazioni a basso valore aggiunto. Ad oggi, solo poche imprese del settore riescono a trasformare le materie prime in prodotti agroalimentari ed enogastronomici. Sono ancora meno le aziende che riescono a raggiungere un posizionamento sul mercato nazionale ed internazionale. Le azioni previste nella strategia puntano, da un lato, a promuovere e stimolare processi innovativi e cooperativi tra le aziende e, dall’altro, ad incentivare la costruzione di un piano di marketing territoriale basato su un paniere di beni diversificati, piuttosto che sul singolo prodotto. Inoltre, l’elevata incidenza delle superfici forestali e la presenza di risorse rinnovabili, favorite da un’ottima esposizione anemologica/solare e da una presenza di corpi idrici sfruttabili, unita alla presenza potenziale di biomasse provenienti da allevamenti, attività agricole e attività silvo-pastorali, costituiscono un forte elemento di sviluppo dell’area che la strategia intende attivare, cercando di integrare gli interventi minimi previsti con investimenti di maggiore impatto per il settore derivanti da ulteriori fondi regionali e nazionali collegati alla ricostruzione post-sisma.
Il settore della ristorazione e della ricettività ha rivestito un importante fonte di produzione del reddito, anche grazie alla presenza del Parco Nazionale, delle aree protette e della Rete Natura 2000 presenti nell’area. Nel periodo pre-sisma un terzo delle attività commerciali era rivolto al settore turistico e in particolare della piccola ricettività e della ristorazione. I gravi danni alle strutture impediscono una ripartenza della normale capacità di accoglienza dei visitatori. Le indagini regionali e delle Camere di Commercio hanno evidenziato per l’anno 2017 un calo dei visitatori in alcuni comuni dell’area superiore al 70%.
Le amministrazioni comunali e le unioni montane saranno coinvolte in interventi mirati alla valorizzazione dei tre hub strategici per connettere tutta l’area e rendere questi ed altri spazi pubblici, luoghi per la creazione di filiere intersettoriali, dove le imprese locali possono trovare servizi innovativi e consulenza specializzata dedicata allo sviluppo delle produzioni e degli scambi dei beni presenti nell’Area Interna. L’obiettivo della strategia è di aumentare il numero di imprese ad alto valore aggiunto e supportarle con nuove imprese di servizi in grado di guidare i processi culturali, commerciali e promozionali dell’area, interconnettendo prodotti, territorio e tradizione.
La grave situazione di emergenza in cui questo territorio si trova evidenzia, infatti, la necessità di promuovere approcci innovativi verso nuove forme di produzione del reddito e verso la creazione di attività e servizi di sviluppo e promozione innovativa delle produzioni locali, basati sulla creatività, l’innovazione e la cultura della tradizione locale. In questo senso, natura e cultura sono i punti di forza del territorio: la rete delle aree protette, del patrimonio storico-architettonico, dei piccoli borghi, dei musei e dei teatri storici. Inoltre, il Distretto Culturale Evoluto AMAMI (Attività Molteplicità Arte Manifattura
Innovazione) permette, ancora oggi, ampi margini di sperimentazione e innovazione, anche nonostante le temporanee difficoltà intercorse a seguito degli eventi sismici.
In questo contesto sarà fondamentale l’azione di stimolo e supporto fornita dagli interventi degli attori pubblici nel settore della piccola ricettività, volti a ristabilire le condizioni minime affinché gli operatori privati siano messi nelle condizioni di poter richiedere e utilizzare le risorse del territorio, per proporre e gestire un’ospitalità personale e sociale che abbia come valore aggiunto la condivisione di stili di vita, spazi e tempi del territorio.
La strategia sarà inoltre incentrata sulla creazione di un sistema di governance e labelling territoriale per un nuovo e migliore posizionamento, nazionale e internazionale, delle imprese e delle produzioni locali, anche finalizzato ad un miglioramento della riconoscibilità e attrattività turistica dell’area.
AZIONE SVIL-1. HUB E NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI
L’azione mira a sviluppare un intervento integrato di valorizzazione del territorio e miglioramento del sistema di accessibilità, mobilità e informazione turistica.
Il primo livello di intervento riguarda l’infrastrutturazione di tre nodi di accesso all’area interna (hub strategici) come aree di scambio intermodale con il trasporto pubblico locale, punti informativi, noleggio di attrezzature per la fruizione, spazi per promozione e vendita di prodotti locali, stazioni diffuse di sosta e ricarica mezzi elettrici.
Il secondo livello prevede la valorizzazione di itinerari e percorrenze già individuate in progetti che interessano i comuni dell’Area e il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Sotto-azione 1.1- Progettazione e valorizzazione di nuovi punti strategici di intersezione (hub) e scambio modale, nei tre nodi individuati: il primo, a Maddalena di Muccia (a nord dell’area), già servito dallo svincolo stradale della nuova SS 77, permetterebbe di migliorare i collegamenti verso le aree montane più interne di Pievetorina, Visso, Ussita e Castelsantangelo e verso l’area strategica a nord (in particolare con la città universitaria di Camerino); il secondo, Pian di Pieca di San Ginesio, lungo la SS 78, permetterebbe di connettere con rapidità i territori più ad est dell’area, caratterizzati da morfologie collinari e pedemontane complesse e molto articolate; il terzo, in località Monte San Xxxxxxx Stazione, dove attualmente si incrociano due linee di trasporto pubblico (Monte San Xxxxxxx-Gualdo e Porto San Giorgio-Fermo), potrebbe rappresentare il punto di connessione e interscambio verso il fermano e l’ascolano. L’infrastrutturazione degli hub e delle aree di scambio intermodale prevede la realizzazione di sistemi informativi, biglietterie, aree di attesa e servizi. Gli interventi saranno differenziati in base al livello di accessibilità dell’hub e all’utenza potenziale prevista.
Sotto-azione 1.2- Realizzazione di spazi e attrezzature per filiere corte, mercati locali e promozione turistica negli Hub di Maddalena di Muccia, San Ginesio, Monte San Xxxxxxx.
AZIONE SVIL-2. PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA
Obiettivo delle azioni poste in essere per il “turismo e patrimonio culturale”, da un alto, e per le “realtà produttive, economiche, artigianali”, dall’altro, è quello di promuovere una Destination Management Organization (DMO) delle aree interne dell’Alto Maceratese, in grado di coordinare le attività di promozione del territorio all’interno di un unico sistema gestionale e organizzativo. Per fare ciò è oggi necessario raccogliere le risorse migliori per riaggregare le imprese culturali/creative con le altre filiere produttive del territorio, attraverso lo sviluppo di processi, prodotti e servizi innovativi utili alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo locale partecipativo. Le azioni previste dalla strategia puntano a rinforzare la centralità dei sistemi produttivi locali relativamente alle “forme” dello sviluppo, attraverso una logica integrata dei processi di filiera, in contrapposizione all’omologazione culturale e alla standardizzazione dei processi produttivi. Per questo il piano delle azioni punta a stimolare la collaborazione e il coordinamento tra attori, piuttosto che alla creazione di un centro di competenze per la gestione e il coordinamento degli interventi.
Il processo di sviluppo messo in campo dalla strategia prevede di dotare il tessuto produttivo locale, attualmente privo di spazi di condivisione e co-progettazione, di nuovi modelli e luoghi per il business, dove ri-creare un sistema di relazioni socio-economiche virtuose. In questo processo giocano un ruolo significativo le sperimentazioni che nascono “dal basso”, innescando rinnovate reti di relazioni aziendali e sociali, in continuità anche con le iniziative promosse nell’ambito del DCE AMAMI, con l’implementazione di attività e servizi culturalmente orientati per lo sviluppo del territorio e dell’intera comunità locale.
Lo sviluppo di un pacchetto integrato di prodotti si compone di diversi servizi in cui arte, tecnologia e territorio diventano un unicum ad alto valore innovativo e contemporaneo. In tal senso, la creatività artistica e la professionalità delle aziende locali diventano motore di innovazione ed anello di contatto, tra sapere ed esperienza, elevando i prodotti locali a prodotti territoriali d’impresa.
Gli interventi previsti in questa azione sono programmati per creare le migliori condizioni possibili affinché le risorse a gestione regionale previste per gli investimenti produttivi nelle imprese dell’Area Interna siano adeguatamente supportate da altrettanti e più consistenti investimenti materiali ed immateriali delle amministrazioni locali e sovralocali.
L’investimento più importante per lo sviluppo della strategia consiste nella riqualificazione di tre nodi/portali di accesso alle aree interne che costituiranno punti di congiunzione tra le percorrenze veloci e quelle lente ed anche anelli di congiunzione tra antichi saperi, innovazione tecnologica e nuove conoscenze.
Sotto-azione 2.1 - Piano di marketing funzionale allo sviluppo di pacchetti ed attività promozionali.
Sotto-azione 2.2- Organizzazione di eventi di promo-commercializzazione per il sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) per la costruzione di un prodotto integrato di promozione e commercializzazione nelle destinazioni turistiche attraverso l’organizzazione di eventi fieristici.
Sotto-azione 2.3 - Digitalizzazione dei processi di promozione culturale e sviluppo di nuovi mercati digitali attraverso l’acquisto di infrastrutture software/hardware per lo sviluppo di contenuti culturali innovativi. Sotto-azione 2.4 - Attività di valorizzazione e sviluppo dei centri di promo-commercializzazione a sostegno delle eccellenze locali, attraverso la riqualificazione di spazi pubblici e la creazione centri informativi e di promozione turistica in corrispondenza dei nodi strategici di intersezione.
Sotto-azione 2.5 - Investimenti produttivi nelle imprese ricettive, della ristorazione, della manifattura d’eccellenza e delle trasformazioni tipiche.
Sotto-azione 2.6 - Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche attraverso il supporto pubblico alla creazione di pacchetti turistici integrati.
AZIONE SVIL-3. AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE
Il concetto di filiera assume nel contesto di quest’area un valore strategico non solo in termini di internazionalizzazione e visibilità, ma anche di riconoscimento dei valori presenti nell’area, delle identità locali e del valore sociale che le produzioni tradizionali e i mercati locali svolgono in termini di “creazione di senso di comunità”.
A seguito degli eventi sismici del 2016 sono andate distrutte e disperse molte delle principali filiere corte legate ai mercati locali: da un lato, non sono più accessibili le piazze e i luoghi di aggregazione, tradizionali luoghi d’incontro tra produttori e consumatori in occasione dei mercati “di paese”; dall’altro, sono stati profondamente danneggiati i mercati “embrionali”, ai quali si rivolgevano i consumatori più attenti all’ambiente, alla qualità dei prodotti e, in generale, ai valori culturali della tradizione agricola e del mondo rurale.
Il settore economico-produttivo dell’area dell’Alto Maceratese sarà inserito in un percorso di crescita e sviluppo anche grazie ai benefici economici derivanti dalla capillare implementazione dell’agenda digitale e dal progetto regionale di Banda Larga, tramite lo sviluppo di un’economia locale trainata dalla conoscenza digitale, dall’e-commerce e dallo sviluppo delle Tecnologie Informatiche per le Comunicazioni (TIC).
Sotto-azione 3.1- Realizzazione di un corso di formazione professionale per attuali e futuri operatori della piccola ricettività in cui verranno approfonditi temi quali: identità territoriale, risorse agronomiche e
prodotti locali; risorse forestali e prodotti locali; allevamenti e prodotti locali, elementi nutrizionali; potenzialità e vocazioni del territorio; normative e disciplina amministrativa, fiscale, gestione; tipologie di ricettività extra alberghiera, risorse, finanziamento, networking, marketing, social media. L’Intervento vuole favorire lo sviluppo di competenze per la costituzione di filiere intersettoriali corte e mercati locali volti alla promozione del territorio, delle produzioni d’eccellenza e del sistema della piccola ricettività dell’area.
Sotto-azione 3.2- Interventi di supporto all’avvio di imprese, sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi di consulenza specialistici. Supporto a iniziative mirate alla creazione di impresa rivolte a giovani sotto i 35 anni, in particolare per l’avvio di nuove attività commerciali e ricettive. L’intervento è finalizzato alla realizzazione di 6 progetti d’impresa per 6 giovani, o gruppi di giovani, che decideranno di avviare una nuova attività, con particolare attenzione a quelle riferite alla gestione e al potenziamento dei servizi e degli spazi attrezzati presenti nei tre hub strategici (SVIL 1).
Sotto-azione 3.3- Erogazione di 10 borse lavoro per laureati e diplomati, per attività da svolgere presso imprese dell’area nel settore della ricettività, del turismo, dell’enogastronomia o dell’artigianato locale.
AZIONE SVIL-4. RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI-FRUIBILI E NON FRUIBILI
Obiettivo degli interventi è il miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale a seguito dei gravi danneggiamenti.
Laddove sarà possibile operare un concreto restauro per opere fruibili, saranno attivate iniziative “a cielo aperto” dove sarà possibile ammirare l’opera nel processo di recupero e restauro, anche attraverso eventi culturali e divulgativi organizzati delle università. Oltre all’apertura dei cantieri, una selezione di opere semi-fruibili sarà oggetto di digitalizzazione 3D finalizzata alla fruizione avanzata virtuale e interattiva. Per le opere non fruibili saranno previsti interventi per modificare e migliorare la messa in sicurezza, facendo particolare attenzione anche alle attività di comunicazione e valorizzazione, affinché anche questi interventi diventino parte integrante dei beni e simboli del processo di recupero e restauro dal forte impatto emotivo.
I criteri per la scelta dei luoghi e delle opere saranno riferiti al valore simbolico e identitario per la comunità dell’area e per il significato del bene rispetto al processo di ricostruzione. Ulteriore elemento di valutazione sarà il cronoprogramma degli interventi di attuazione del piano per le opere pubbliche dei comuni dell’area cratere, per il quale tutti i sindaci dell’Area Interna hanno individuato interventi prioritari, anche riferiti ai beni culturali.
Sotto-azione 4.1- Organizzazione di eventi di promozione e sensibilizzazione.
Sotto-azione 4.2- Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la digitalizzazione e informatizzazione dei processi di produzione, riproduzione e diffusione audio video e l’utilizzo di tecnologie avanzate per la visualizzazione delle opere non fruibili.
Sotto-azione 4.3- Realizzazione di cantieri aperti attraverso interventi mirati allo sviluppo di contenuti culturali innovativi per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale identitario e interventi strutturali per la messa in sicurezza e la fruibilità dei cantieri ai visitatori.
ASSISTENZA TECNICA E SVILUPPO DELLE COMPETENZE SPCIALISTICHE NELLA P.A. (ASS)
La ricognizione da parte di FORMEZ avvenuta nel mese di luglio 2017 presso le amministrazioni di tutti i comuni dell’area ha evidenziato la forte criticità relativa agli organici degli enti, che è solo momentaneamente e parzialmente sopperita dai potenziamenti concessi per la gestione dell’emergenza post-sisma.
A causa del blocco del turn over e dei limiti alle assunzioni, le piante organiche dei comuni dell’area hanno subito nel corso degli anni continue riduzioni, non permettendo la specializzazione del personale e relegando la gestione amministrativa ordinaria a profili con livelli medio-bassi. In molti casi l’apparato politico stesso viene coinvolto nella gestione ammnistrativa, riducendo la possibilità di concentrare le
necessarie risorse per la programmazione strategica comunale, fatto questo, che ha condizionato i comuni anche relativamente all’associazionismo delle funzioni.
Per questo motivo la strategia individua la necessità di potenziare la capacità amministrativa deli enti coinvolti al fine di migliorare la capacità di azione e coordinamento per la realizzazione degli interventi previsti dalla strategia; potenziare le capacità associative in un’ottica di medio lungo periodo; dotare il sistema intercomunale di un’organizzazione condivisa in grado di gestire progetti complessi per la valorizzazione e lo sviluppo sistema territoriale locale.
AZIONE ASS -1. SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A.
L’azione è mirata, da un lato, ad accrescere le capacità informatiche e tecnico-operative del personale della pubblica amministrazione, così da ridurre i processi manuali e snellire le procedure amministrative, dall’altro, ad incrementare la dotazione software e hardware dei singoli comuni. In tal senso saranno attivati seminari per l’aggiornamento professionale e lo sviluppo delle competenze tecnico-pratiche, informatiche, procedurali ed amministrative del personale della P.A.
Sotto-azione 1.1- Ciclo di incontri formativi per la qualificazione e la specializzazione del personale della
P.A. delle aree interne.
Sotto-azione 1.2- Acquisto di dotazioni strumentali e potenziamento degli organici comunali con n.1 unità di personale al fine di assicurare un costante sviluppo dei processi associativi tramite l’utilizzo delle TIC. Sotto-azione 1.3- Potenziamento degli organici con figure specialistiche altamente qualificate.
AZIOEN ASS-2. COSTITUZIONE DELL’UFFICIO COMUNE
L’ufficio sarà concepito come un centro di competenze per il coordinamento della strategia in un’ottica di sostenibilità di medio lungo periodo. Obiettivo dell’ufficio sarà quello di garantire la realizzazione degli interventi in funzione del concreto impatto sugli indicatori di risultato. In particolare l’ufficio avrà il compito di:
- supportare il capofila e i Comuni nell’implementazione delle azioni previste dalla strategia;
- programmare e progettare interventi di coerenza territoriale a valere su bandi europei nazionali e regionali funzionali alla sostenibilità della strategia oltre i limiti finanziari e d’azione previsti dalla S.N.A.I.
- progettare, organizzare e realizzare interventi formativi per la P.A e gli enti pubblici e privati del territorio, a vario modo interessati dalla strategia.
Il gruppo di lavoro sarà costituito da soggetti qualificati selezionati tramite l’affidamento degli incarichi a soggetti pubblici e privati in grado di dotare l’ufficio di tutte le competenze necessarie a garantire il massimo impatto delle azioni programmate.
Sotto-azione 2.1- Programmazione e progettazione esecutiva degli interventi della strategia, supporto tecnico-amministrativo alle procedure amministrative e ai rapporti con gli enti pubblici e privati del territorio.
Sotto-azione 2.2- Scouting dei bandi regionali, nazionali ed europei, servizio di consulenza specialistica per la progettazione integrata degli interventi di coerenza territoriale.
5. Descrizione degli attori rilevanti
Gli attori rilevanti individuati e coinvolti nel processo di co-progettazione, che possono rivelarsi determinanti ai fini dell’attuazione della Strategia sono:
SERVIZI PER LA SALUTE NELLE AREE INTERNE | ||
Nome Cognome | Ente | Ruolo strategico ai fini della strategia |
Xxxxxxxxx Xxxxx | Area Vasta 3 | - Supporto allo sviluppo delle azioni di medicina territoriale ad alto valore innovativo; - supporto alla realizzazione degli interventi per la teleassistenza e teleconsulto per l’infanzia. |
Xxxxxxx Xxxxx | Regione Marche Servizio Sanità | - Supporto alle azioni di promozione della salute e potenziamento dei servizi socio-assistenziali; - supporto alla realizzazione degli interventi per la teleassistenza e teleconsulto per gli anziani. |
Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx | ASUR Area Vasta | - Supervisione generale dell’impatto e monitoraggio di tutti gli interventi per la Sanità; - verifica ed armonizzazione degli interventi della strategia con gli investimenti regionali, in particolare riferiti al potenziamento delle eli-stazioni. |
Xxxxxx Xxxxx | INRCA | - Valutazione degli impatti e promozione delle azioni di potenziamento dei servizi innovativi per gli anziani. |
Xxxxxxx Xxxxxxx | ASUR Area Vasta 3 | Assistenza tecnica all’implementazione delle azioni. |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | Università di Camerino | Referente Scientifico per la realizzazione delle azioni per Telemedicina - Telesalute - Teleassistenza – Telesoccorso. |
Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx | Università di Camerino | Referente Scientifico per la realizzazione delle azioni per Telemedicina - Telesalute - Teleassistenza - Telesoccorso |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Coordinatore Ambito Sociale XVI-XVII | - Supporto tecnico scientifico nella realizzazione delle azioni per la Telemedicina - Telesalute - Teleassistenza – Telesoccorso; - supporto alla realizzazione degli interventi per il potenziamento dei servizi socio assistenziali. |
SCUOLA NELLE AREE INTERNE | ||
Nome Cognome | Ente | Ruolo strategico ai fini della strategia |
Xxx Xxxxxxxxx | Ufficio Scolastico Regionale | - Supporto nelle fasi di monitoraggio sulle azioni; - verifica degli impatti sugli istituti dell’Area Interna; - valutazione degli impatti sulle prove INVALSI; - coordinamento e supporto allo sviluppo degli accordi di rete. |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx | Regione Marche - Istruzione e formazione professionale | - Supporto alla realizzazione degli interventi formativi per docenti; - valutazione degli impatti occupazionali; - armonizzazione dell’azione con il POR FSE. |
Xxxxxxxx Xxxxxxxx | ENFAP | - Supporto tecnico agli interventi formativi per i docenti; - supporto allo sviluppo dei laboratori nelle scuole secondarie di II grado. |
Xxxxxxx Xxxxxxxxxx | Università di Camerino | - Supporto all’implementazione per le azioni di sviluppo competenze di cittadinanza, orientamento alla carriera e Alternanza Scuola-Lavoro. |
Xxxxxx Xxxxxx | Università di Camerino | - Supporto tecnico scientifico allo sviluppo della infrastruttura e Learning; - coordinamento scientifico degli interventi di didattica innovativa attraverso l’impego delle TIC; - sviluppo dei contenuti e delle attività laboratoriali in remoto. |
Xxxxxxxxx Xxxxxxx | Legambiente | - Supporto alla realizziamone dei laboratori; - supporto allo sviluppo delle rete per Alternanza scuola-lavoro. |
Xxxxx Xxxxxxxxx | ActionAID | - Supporto alla realizziamone dei laboratori; - supporto allo sviluppo delle rete per Alternanza scuola – lavoro. |
Xxxxxxxx Xxxxxxxxx | Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo "Xxx Xxxxx" | Responsabile di azione per la riorganizzazione didattico- metodologica. |
Xxxxxxx Xxxxxxx | Dirigente Scolastico ITIS Xxxxxxxx Xxxxxxx | Responsabile di azione Scuola Digitale e Innovazione. |
Xxxxxxx Xxxxxxx | Collaboratrice del Dirigente Scolastico IPSIA "XXXXX XXXX" | Responsabile del coordinamento per la realizzazione e lo sviluppo di percorsi di apprendimento non formali ed informali attraverso laboratori territoriali. |
Xxxxx Xxxxxx | Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Statale X. Xxxxxxxx Sarnano | Supporto al coordinamento e al monitoraggio dei percorsi di apprendimento non formali ed informali attraverso laboratori territoriali. |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Colmurano | Supporto al coordinamento e al monitoraggio dei laboratori per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza. |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo “Xxxxxx Xx Magistris” | Referente scientifico per l’implementazione delle azione basate sui TIC. |
Rappresentanti dei comuni dell’Area Interna |
MOBILITÀ NELLE E DALLE AREE INTERNE | ||
Nome Cognome | Ente | Ruolo strategico ai fini della strategia |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Contram Spa | Responsabile tecnico per lo studio e l’analisi di mappatura per l’efficientamento delle reti di trasporto. |
Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxx | Contram Spa | Supporto al Coordinamento delle attività di implementazione delle azioni. |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxx | Contram Spa | - Responsabile del procedimento per l’ammodernamento delle linee di trasporto pubblico; - responsabile del procedimento per l’infrastrutturazione degli hub e delle aree di scambio intermodale attraverso la realizzazione di sistemi informativi, biglietterie, aree di attesa, servizi. |
Xxxxxxxx Xxxxxxxx | Conducente traposto sociale | Rappresentante dei conducenti per l’attuazione delle azioni. |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Architetto Pianificatore | Studio e analisi di prefattibilità per l’individuazione, la progettazione e valorizzazione di nuovi punti strategici di intersezione (hub) e scambio modale; - infrastrutturazione degli hub e delle aree di scambio intermodale attraverso la realizzazione di sistemi informativi, biglietterie, aree di attesa, servizi. |
Xxxxxx Xxxxxx | Coordinatrice d’area COOSS Marche | Definizione di un sistema gestionale integrato del trasporto pubblico locale e sovralocale. |
Xxxxxx Xxxxx | Utenti Taxi sociale | Rappresentante degli utenti con ruolo di indirizzo durante l’implementazione delle azioni. |
Xxxxxxxx Xxxxx | Coordinatrice d’area COOSS Marche | Supporto alla valutazione d’impatto del sistema di trasporto pubblico locale e delle connessioni alle frazioni e ai piccoli centri. |
Xxxxxx Xxxxxxx | Coordinatrice d’area COOSS Marche | Supporto al piano di monitoraggio del sistema di trasporto pubblico locale e delle connessioni alle frazioni e ai piccoli centri. |
Xxxxx Xxxxxxxxxx | Contram Spa | Interventi di adeguamento dei mezzi alle nuove tecnologie per il miglioramento del confort di viaggio. |
Xxxxxxx Xxxxxx | Contram Spa | Supporto allo studio e all’analisi di pre-fattibilità per l’individuazione, la progettazione e valorizzazione di nuovi punti strategici di intersezione (hub) e scambio modale. |
Xxxxxx Xx Xxxxx | Università di Camerino | Referente scientifico per la definizione di un sistema gestionale integrato del trasporto pubblico locale e sovralocale. |
Xxxxxxx Xxxxx | Università di Camerino | Referente scientifico per lo studio e l’analisi di mappatura per l’efficientamento delle reti di trasporto. |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Coordinatore Ambito Sociale XVI-XVII | Supporto al coordinamento del piano di monitoraggio ed impatto dell’azione. |
SISTEMI AGRO-ALIMENTARI, SVILUPPO LOCALE, SAPER FARE E ARTIGIANATO | ||
Nome Cognome | Ente | Ruolo strategico ai fini della strategia |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | GAL SIBILLA | - Supporto al coordinamento degli interventi per lo sviluppo delle reti e filiere nel settore agroalimentare; - supporto all’armonizzazione delle azioni con il PSL del GAL. |
Xxxxxxxx Xxxxxxx | Parco Nazionale dei Sibillini | Responsabile del coordinamento delle azioni per la valorizzazione degli itinerari naturali, culturali e paesaggistici nell’area parco. |
Xxxxx Xxxxxxx | Parco Nazionale dei Sibillini | Supporto alle realizzazioni delle opere strutturali e del piano di valorizzazione della rete sentieristica nell’area parco. |
Xxxxxxx Xxxxxxx | Università di Camerino (Riserva Torricchio) | Referente scientifico per le azioni di valorizzazione degli itinerari naturali, culturali e paesaggistici. |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | CNA | Supporto all’azione di monitoraggio e valutazione d’impatto delle azioni. |
Xxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxxxxxx Macerata | Supporto all’azione di monitoraggio e valutazione d’impatto delle azioni. |
Xxxxxxxxx Xxxxxxx | Università di Camerino | Referente scientifico per la realizzazione delle azioni per il recupero e valorizzazione dei beni culturali. |
Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx | Università di Camerino | Referente scientifico per la realizzazione delle azioni per il recupero e valorizzazione dei beni culturali. |
Xxxxxxx Re | Università di Camerino | Referente scientifico per le azioni di sviluppo di soluzioni TIC nei processi produttivi delle PMI. |
Xxxxxxxx Xxxxx | Università di Camerino | Referente scientifico per la realizzazione delle azioni per il recupero e valorizzazione dei beni culturali, in relazione ai sistemi di mobilità. |
6. L’organizzazione programmatica e finanziaria
QUADRO ECONOMICO COMPLESSIVO
FONTE | DISPONIBILITÀ | RISORSE | SALDO |
STATO (L.147/2013) | € 3.740.000,00 | € 3.740.000,00 | € 0,00 |
POR FESR - Misura 6.2 | € 119.556,00 | € 2.098.940,00 | € 0,00 |
POR FESR - Misura 8.2 | € 521.784,00 | ||
POR FESR - Misura 16.1 | € 360.000,00 | ||
POR FESR - Misura 16.2 | € 60.000,00 | ||
POR FESR - Misura 17.1 | € 910.600,00 | ||
POR FESR - Misura 18.2 | € 127.000,00 | ||
POR FSE - Priorità 8.1 | € 46.000,00 | € 1.044.000,00 | € 0,00 |
POR FSE - Priorità 8.5 | € 480.000,00 | ||
POR FSE - Priorità 9.4 | € 374.000,00 | ||
POR FSE - Priorità 11.1 | € 144.000,00 | ||
FEASR - Misura 7.4 | € 546.000,00 | € 1.649.000,00 | € 0,00 |
FEASR - Misura 7.5 | € 783.000,00 | ||
FEASR - Misura 7.6 | € 320.000,00 | ||
TOTALE | € 8.531.940,00 | € 8.531.940,00 | € 0,00 |
TABELLA FINANZIARIA
SCHEDE INTERVENTO | AZIONI INTERVENTO | TASSO DI AIUTO | FONDO | AZIONE | RISORSE PUBBLICHE |
ASSSITENZA TECNICA E SVILUPPO DELLE COMPETENZE SPECIALISTICHE NELLA P.A. | |||||
ASS.1 SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. | ASS.1.1 Cicli di seminari per l'aggiornamento professionale | 100% | FSE | 11.1 | € 24.000,00 |
ASS.1.2 Dotazioni strumentali | 100% | FESR | 6.2 | € 119.556,00 | |
ASS.1.3 Unità di personale a tempo determinato | 100% | FSE | 1.1 | € 120.000,00 | |
ASS.2 COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE | ASS.2.1 Consulenza tecnico amministrativa | 100% | FESR | 18.2 | € 127.000,00 |
ASS.2.2 Consulenze specialistica per la progettazione | 100% | STABILITA' | € 187.500,00 | ||
TOTALE | € 578.056,00 |
ISTRUZIONE | |||||
ISTR.1 SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE | ISTR.1.1 Infrastruttura informatica | 100% | STABILITA' | istruzione | € 24.000,00 |
ISTR.1.2 Aggiornamento professionale | 100% | STABILITA' | istruzione | € 12.000,00 | |
ISTR.2 NUOVI SENTIERI DI | ISTR.2.1 Corsi di differenziazione didattica nel metodo Montessori | 100% | STABILITA' | istruzione | € 333.000,00 |
APPREDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE | ISTR.2.2 Affiancamento lettori in lingue inglese | 100% | STABILITA' | istruzione | € 199.500,00 |
ISTR.3 INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO | ISTR.3 Seminari informativi di orientamento alle professioni | 100% | FSE | 8.1 | € 46.000,00 |
XXXX. 0 NUOVI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI | ISTR.4.1 Risorse per servizi socio- educativi | 100% | FSE | 9.4 | € 374.000,00 |
TOTALE | € 988.500,00 |
SALUTE | |||||
SAL.1 EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione | SAL.1.1 Potenziamento di 5 eli- stazioni | 100% | STABILITA' | salute | € 240.000,00 |
SAL.1.2 Dotazione tecnologica e di telemedicina su 7 mezzi di soccorso su strada della AV3 | 100% | STABILITA' | salute | € 70.000,00 | |
SAL.1.3 Sistemi di comunicazione e gestione emergenze (1 software) | 100% | STABILITA' | salute | € 85.000,00 | |
SAL.2 | SAL.2.1 Ostetrica di comunità | 100% | STABILITA' | salute | € 78.000,00 |
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE | SAL 2.2 Mezzi trasporto e ipod | 100% | STABILITA' | salute | € 25.000,00 |
SAL.3 PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza - Telesoccorso | SAL.3.1 Telemedicina telesoccorso teleassistenza - punto salute | 100% | STABILITA' | salute | € 120.000,00 |
SAL.3.2 dotazione tecnologica - casa della salute | 100% | STABILITA' | salute | € 400.000,00 | |
SAL.3.3 Tecnologie ADI | 100% | STABILITA' | salute | € 66.000,00 | |
SAL.4 Figure di prossimità: Infermieri di comunità | SAL.4.1 Infermieri di Comunità nei Comuni sprovvisti di strutture di assistenza | 100% | STABILITA' | salute | € 156.000,00 |
SAL.5 CRONICITÀ E FRAGILITÀ | SAL 5.1 Acquisto tecnologie | 100% | STABILITA' | salute | € 200.000,00 |
SAL 5.2 Specifici spazi e modello operativo per l’attività fisica adattata in soggetti anziani | 100% | STABILITA' | salute | € 135.000,00 | |
TOTALE | € 1.575.000,00 |
MOBILITÀ NELLE E DALLE AREE INTERNE | |||||
MOB.1 ANALISI DELLA DOMANDA STUDIO DI FATTIBILITÀ | MOB.1 Studio di fattibilità | 100% | STABILITA' | mobilità | € 55.000,00 |
MOB.2 CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI | MOB.2 Connessioni locali e sovralocali | 100% | STABILITA' | mobilità | € 1.354.000,00 |
TOTALE | € 1.409.000,00 |
SISTEMI AGRO-ALIMENTARI, SVILUPPO LOCALE, SAPER FARE E ARTIGIANATO | |||||
SVIL. 1 HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI | SVIL.1.1 Strutture Hub | 80% | FEASR | 7.5 | € 675.000,00 |
SVIL.1.2 Mercati, fermate | 80% | FEASR | 7.4 | € 546.000,00 | |
SVIL. 2 PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA | SVIL.2.1 Piano di marketing | 100% | FESR | 17.1 | € 40.600,00 |
SVIL.2.2 Eventi di promo- commercializzazione, marketing | 100% | FESR | 17.1 | € 510.000,00 | |
SVIL.2.3 Progettazione e pianificazione di infrastrutture software/hardware | 100% | FESR | 16.2 | € 60.000,00 | |
SVIL.2.4 Beni e servizi per la valorizzazione | 100% | FESR | 17.1 | € 360.000,00 | |
SVIL.2.5 Investimenti produttivi nelle imprese ricettive, della ristorazione, della manifattura d’eccellenza e delle trasformazioni tipiche. | 50% | FESR | 8.2 | € 521.784,00 |
SVIL.2.6 Strumenti per la fruizione | 80% | FEASR | 7.5 | € 108.000,00 | |
SVIL. 3 AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE | SVIL.3.1 Formazione professionale | 100% | FSE | 8.5 | € 210.000,00 |
SVIL.3.2 Supporto all'avvio d'impresa | 100% | FSE | 8.5 | € 180.000,00 | |
SVIL.3.3 Borse lavoro | 100% | FSE | 8.5 | € 90.000,00 | |
SVIL. 4 RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI- FRUIBILI E NON FRUIBILI | SVIL.4.1 Organizzazione di eventi di promozione e sensibilizzazione e digitalizzazione | 100% | FESR | 16.1 | € 360.000,00 |
SVIL.4.2 Acquisizione di servizi e incarichi di prestazioni professionali e attività di valorizzazione, sensibilizzazione e promozione del patrimonio culturale e paesaggistico dell’area | 80% | FEASR | 7.6 | € 176.000,00 | |
SVIL.4.3 Interventi strutturali di spese per opere murarie, tecnica degli impianti generale e costi assimilati, strettamente necessari al funzionamento dei prodotti e servizi | 80% | FEASR | 7.6 | € 144.000,00 | |
TOTALE | € 3.981.384,00 | ||||
TOTALE | € 8.531.940,00 |
7. Requisiti necessari, regionali e nazionali, per l’efficacia della Strategia
Affinché le azioni previste nella strategia producano effetti diffusi e risultati concreti è auspicabile che:
1. venga avviato entro l’anno 2018 un tavolo di concertazione tra Regione e Capofila, affinché lo strumento degli Investimenti territoriali integrati, previsto nel POR Marche anche per le Aree Interne, risulti in linea con la strategia dell’Area Interna;
2. venga avviato un percorso di coordinamento tra gli interventi finanziati con la Legge di Stabilità e quelli di tipo pluri-misura e pluri-fondo (POR FESR e FSE) dell’ITI Aree Interne;
3. nelle fasi di progettazione esecutiva delle azioni per gli investimenti produttivi nel settore agro- ambientale sia stabilita una riserva finanziaria a favore dell’Area Interna (e che sia concertato con il capofila un allineamento dei bandi con riserva premiale all’Area Interna);
4. sia realizzata la copertura a banda larga dell’Area Interna, al fine di consentite una reale applicazione delle dotazioni informatiche di cui verranno dotate le imprese produttive, gli enti locali per l’associazione delle funzioni, per il settore socio-sanitario e dell’educazione;
5. per l’ambito Sanitario, venga compiuta, entro l’anno 2019, la costruzione delle eli-superfici nei Comuni di Serravalle del Chienti, Visso e San Ginesio; venga, inoltre, allargata alle aree vaste in cui insiste l’Area Interna la sperimentazione avvitata a fine 2015, nella quale è stata rilasciata una versione ridotta del portale del fascicolo sanitario elettronico per il cittadino (xxx.xxxxxx.xxxxxx.xx);
6. per lo sviluppo locale, i Cammini Lauretani costituiscono un ‘opportunità per l’area interna di sviluppo e proiezione in una dimensione europea aperta a collaborazioni con altri importanti itinerari culturali europei. Diventa quindi importante il sostegno di Regione Marche nel coinvolgimento del Capofila al tavolo di lavoro per l’ottenimento del riconoscimento Europeo dei Cammini;
7. si porti a compimento entro il 2019 il completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia, l’intervalliva già prevista dalla Quadrilatero, che, partendo da Fabriano attraverserà i Comuni di Castelraimondo, Matelica e Camerino, sino ad interconnettersi all’altezza della Sfercia con l’altra grande opera Civitanova-Foligno; tale collegamento costituirebbe un elemento di forza che permetterebbe una interconnessione delle percorrenze lente e veloci ad un numero potenziale di fruitori molto maggiore rispetto alle previsioni attuali.
Infine, appare evidente, come la rete viaria dell’Area interna non è al momento in condizioni di sostenere un piano di sviluppo basato sull’aumento dei flussi di visitatori e la valorizzazione degli investimenti produttivi per le imprese, così come previsto nella strategia. Principale causa di questa criticità sono le scarse condizioni manutentive in cui versa gran parte della rete stradale provinciale e comunale in particolare nei territori collinari della Valle de Fiastra, Fiastrone e Tenna. Dopo gli eventi sismici del 2016 le condizioni manutentive della rete viaria in aree interne è stata ulteriormente aggravata da rischio frana o dissesto.
L’accessibilità dell’Area Interna è elemento strategico per garantire impatto e sostenibilità a tutti gli interventi previsti. Infatti, un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria migliorerebbe l’accesso ai servizi di base e la connessione delle percorrenze lente con quelle veloci, oltre ad offrire una gestione logistica delle emergenze e degli scambi commerciali.
Nello specifico, un intervento straordinario a supporto della implementazione delle azioni previste nella strategia potrebbero riguardare:
- la sistemazione e il potenziamento della strada provinciale 239 Fermana-Falerienze Porto Sant’Elpidio- Amandola;
- il completamento della Strada provinciale 209 Valnerina Muccia-Spoleto;
- il completamento della Quadrilatero con la variante SS/78 da Sforza Costa di Macerata a Sarnano.
È ovviamente auspicabile anche una generale ricognizione e mappatura delle condizioni stradali delle principali reti stradali comunali e provinciali presenti all’interno dell’Area Interna.
8. La Strategia in un motto e sua breve descrizione
La rinascita dei territori nel rapporto lento-veloce.
Iil concetto di "lento- veloce" si esprime nelle azioni da mettere in campo, da un lato, per valorizzare le risorse locali, innovare i processi produttivi ad esse collegati e reinventare i saperi tradizionali e gli antichi mestieri e, dall’altro, nello sviluppo delle capacità del sistema locale di "proiettarsi all'esterno e al futuro, con creatività", aprendo le porte a nuovi bisogni, nuove esigenze e nuovi mercati, rinunciando ad atteggiamenti localistici, rancorosi o nostalgici, che rischiano di allontanare qualsiasi possibilità di sviluppo e ripresa dopo i drammatici eventi del 2016.
Per fare ciò, la strategia fa leva su azioni volte a riconoscere e valorizzare un'identità d'area legata ai temi del benessere, della qualità della vita, del rapporto natura-cultura, dell’innovazione dei saperi tradizionali e dell’integrazione tra filiere produttive legate alle risorse locali, elementi essenziali su cui costruire un processo di controversione delle gravi tendenze negative in atto.
Accordo di programma quadro Regione Marche
“AREA INTERNA –Alto Maceratese”
Allegato 2
Programma d’interventi
Roma, gennaio 2020
Allegato A 2 Programma interventi
ALLEGATO 2
Programma degli interventi - Quadro interventi Regione Marche - Area "Alto Maceratese"
COD INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Soggetto Attuatore | Settori di intervento | Amministrazione capofila | Data Inizio intervento | Data di fine intervento | COSTO COMPLESSIVO | Legge di Stabilità | FESR | FSE | FEASR |
ASS.1.1 | SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. - Capacity Building | Unione Montana Marca di Camerino | 01/09/2019 | 01/03/2023 | 144.000,00 € | 144.000,00 € | |||||
ASS.1.2 | SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. - Dotazioni strumentali - Digital Divide | Unione Montana Marca di Camerino | 01/09/2019 | 01/03/2023 | 119.556,00 € | 119.556,00 € | |||||
ASS.2.1 | COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE - Consulenza tecnico amministrativa | Unione Montana Marca di Camerino | 01/09/2019 | 01/03/2023 | 127.000,00 € | 127.000,00 € | |||||
ASS.2.2 | COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE - Consulenza specialistica per la progettazione | Unione Montana Marca di Camerino | Sostegno progettazione Aree Sisma | Regione Marche | 01/09/2019 | 01/03/2023 | 187.500,00 € | 187.500,00 € | |||
ASS.2.3 | Sostegno progettazione aree sisma – Del. CIPE 52/2018 | Regione Marche | Assistenza Tecnica | Regione Marche | 01/01/2020 | 01/03/2023 | 130.560,00 € | 130.560,00 € | |||
ISTR.1 | SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE | ISTITUTO COMPRENSIVO X.XXXXX | Istruzione | Regione Marche | 01/12/2019 | 01/09/2021 | 36.000,00 € | 36.000,00 € | |||
ISTR.2 | NUOVI SENTIERI DI APPREDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE | ISTITUTO COMPRENSIVO X.XXXXX | Istruzione | Regione Marche | 01/09/2019 | 30/09/2022 | 532.500,00 € | 532.500,00 € | |||
ISTR.3 | INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO | Regione Marche P.F. "Istruzione Formazione e Lavoro" | 01/10/2019 | 30/09/2021 | 46.000,00 € | 46.000,00 € | |||||
ISTR.4 | IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI | Regione Marche P.F. Politiche sociali e sport | 01/07/2019 | 31/12/2022 | 374.000,00 € | 374.000,00 € | |||||
SAL.1 | EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/05/2019 | 30/09/2022 | 395.000,00 € | 395.000,00 € | |||
SAL.2 | PDIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/07/2019 | 30/09/2022 | 103.000,00 € | 103.000,00 € | |||
SAL.3.1 | PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza - Telesoccorso | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/07/2019 | 30/09/2022 | 286.000,00 € | 286.000,00 € | |||
SAL.3.2 | Istituzione casa della salute di Pieve Torina | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/02/2020 | 30/09/2021 | 300.000,00 € | 300.000,00 € | |||
SAL.4 | FIGURE DI PROSSIMITÀ: Infermieri di comunità | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/07/2019 | 30/12/2022 | 156.000,00 € | 156.000,00 € | |||
SAL.5 | CRONICITÀ E FRAGILITÀ | A.S.U.R. Marche | Salute | Regione Marche | 01/07/2019 | 30/12/2022 | 335.000,00 € | 335.000,00 € | |||
MOB.1 | STUDIO DI FATTIBILITÀ | Unione Montana Marca di Camerino | Mobilità | Regione Marche | 01/12/2019 | 31/04/2020 | 55.000,00 € | 55.000,00 € |
Allegato A 2 Programma interventi
COD INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Soggetto Attuatore | Settori di intervento | Amministrazione capofila | Data Inizio intervento | Data di fine intervento | COSTO COMPLESSIVO | Legge di Stabilità | FESR | FSE | FEASR |
MOB-2 | CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI | Unione Montana Marca di Camerino | Mobilità | Regione Marche | 01/01/2020 | 31/12/2022 | 1.354.000,00 € | 1.354.000,00 € | |||
SVI.1.1 | HUB Muccia | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/09/2019 | 31/12/2021 | 362.800,00 € | 362.800,00 € | |||||
SVII.1.2 | HUB San Ginesio | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/09/2019 | 31/12/2021 | 255.000,00 € | 255.000,00 € | |||||
SVII.1.3 | HUB Monte San Xxxxxxx | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/09/2019 | 31/12/2021 | 122.400,00 € | 122.400,00 € | |||||
SVI.1.4 | RETE E PIT-STOP | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/09/2019 | 31/12/2021 | 480.800,00 € | 480.800,00 € | |||||
SVI.2.1 | BANDO IMPRESE | Regione Marche Servizio Programmazione Nazionale e Comunitaria | 01/06/2021 | 31/12/2022 | 617.627,20 € | 617.627,20 € | |||||
SVI.2.2 | MARKETING E PROMOZIONE PER LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE E PAESAGGISTICA | Unione Montana Marca di Camerino | 01/09/2019 | 30/04/2022 | 970.602,00 € | 970.602,00 € | |||||
SVI.2.3 | STRUMENTI PER LA FRUIZIONE | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/09/2019 | 31/12/2021 | 108.000,00 € | 108.000,00 € | |||||
SVI.3 | AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE | Regione Marche P.F. "Istruzione Formazione e Lavoro" | 01/07/2020 | 01/03/2022 | 480.000,00 € | 480.000,00 € | |||||
SVI.4.1 | RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI-FRUIBILI E NON FRUIBILI. MARKETING E PROMOZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI | Unione Montana Marca di Camerino | 01/09/2020 | 30/09/2022 | 360.000,00 € | 360.000,00 € | |||||
SVI.4.2 | RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI-FRUIBILI E NON FRUIBILI. INTERVENTI STRUTTURALI | Regione Marche "Servizio Politiche Agroalimentari" | 01/01/2021 | 31/03/2022 | 320.000,00 € | 320.000,00 € | |||||
TOTALI | 8.758.345,20 € | 3.870.560,00 € | 2.194.785,20 € | 1.044.000,00 € | 1.649.000,00 € |
Allegato A 2 Programma interventi
ALLEGATO 2
Programma degli interventi ‐ Quadro indicatori Regione Marche ‐ Area "Alto Maceratese"
Codice Risultato atteso | Risultato atteso | Codice Indicatore di Risultato | Indicatore di risultato | Definizione | Fonte | Baseline | Obiettivo al 2020 | COD INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Codice indicatore realizzazione | Indicatore di Realizzazione | Obiettivo al 2020 |
A | Associazione delle funzioni riferite ai servizi informatici integrati attraverso lo sviluppo delle comptenze della P.A. e il potenziamento delle dotazioni organiche. | A1 | Comuni con servizi pienamente interattivi | Sviluppo competenze della P.A. | UM Marca di Camerino | 0 | 17 | ASS.1.1 | SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. ‐ Capacity Building | a1 | Numero di Comuni con servizi pienamente interattivi in percentuale sul totale dei Comuni | 100% |
Riduzione del digital divide attraverso l’associazione delle funzioni riferite ai servizi informatici integrati. | UM Marca di Camerino | ASS.1.2 | SVILUPPO COMPETENZE SPECIALISTICHE PER LA P.A. ‐ Digital Divide | a2 | Popolazione beneficiaria di migliori servizi/infrastrutture ICT | 100% | ||||||
B | Miglioramento della capacità di gestione delle risorse e delle performance degli interventi in termini d’impatto sul territorio. | B1 | Progetti e interventi che rispettano i cronoprogrammi di attuazione e un tracciato unico completo | Ufficio Comune | UM Marca di Camerino | 0 | 17 | ASS.2.1 | COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE ‐ Consulenza tecnico amministrativa | b2.1 | Numero di uffici interessati | 17 |
Potenziare la capacità amministrativa di spesa di finanziamenti pubblici nazionali, regionali ed europei finalizzati a migliorare l'integrazione territoriale della strategia rispetto allo scenario di ricostruzione post‐sisma. | ASS.2.2 | COSTITUZIONE DELL'UFFICIO COMUNE ‐ Consulenze specialistica per la progettazione | b2.2 | Quota di progetti e interventi che rispettano i crono‐programmi di attuazione e un tracciato unico completo nel Sistema di monitoraggio unitario | 17 | |||||||
Sostegno progettazione interventi legge di stabilità per sisma | Progettazione interventi legge di stabilità | UM Marca di Camerino | 0 | 6 | ASS.2.3 | Sostegno progettazione aree sisma – Del. CIPE 52/2018 | b2.3 | Quota di progetti e interventi che rispettano i crono‐programmi di attuazione e un tracciato unico completo nel Sistema di monitoraggio unitario | 6 | |||
C | Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi. | C1 | Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici: n. alunni su numero di nuove tecnologie | Formare e diffondere il digitale e strumenti innovativi | UM Marca di Camerino | 0% | 65% | ISTR.1 | SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE | c1 | Plessi interessati Aule virtuali Docenti formati | 15 5 75% |
D | Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi dell’Area Interna e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici, attraverso lo sviluppo di un metodo insegnamento altamente innovativo, basato sulla metodologia Montessori, e orientato specialmente alla formazione in ambiente pluriclasse. | D1 | Numero medio di alunni della primaria e della scuola secondaria di I grado | Numero di studenti coinvolti nei percorsi formativi sul totale degli iscritti | UM Marca di Camerino | 0% | 100% | ISTR.2 | NUOVI SENTIERI DI APPREDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE | d1 | Numero docenti formati (infanzia) Numero docenti formati (primaria) INumero docenti formati (I grado) Ore linga inglese | 15 15 18 6650 |
E | Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, finalizzata all’incremento del numero di studenti inseriti nel mondo del lavoro, in imprese dell’area pilota. | E1 | Successo formativo dei percorsi di istruzione tecnici e professionale e del sistema di istruzione e formazione tecnici superiore (IFTS) | Numero di studenti iscritti ad attività di orientamento alla professione | UM Marca di Camerino | 0% | 50% | ISTR.3 | INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO | e1 | laboratori attivati Ore attività extra curriculari | 3 300 |
F | Permanenza dei giovani e delle famiglie nel territorio dell’Area Interna | F1 | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica | Servizi socio‐educativi per la popolazione | indicatori per selezione aree Pilota | 0 | 20 | ISTR.4 | IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI SOCIO‐EDUCATIVI | f1 | n.minori che hanno beneficiato del servizi | 340 |
G | Le azioni programmate contribuiscono significativamente alla riduzione dei tempi di intervento relativamente alla gestione delle emergenze urgenze, in un sistema integrato tra i mezzi e gli strumenti di soccorso per aria e per terra | G1 | Tempo (in minuti) che intercorre tra l'inizio della chiamata telefonica alla Centrale Operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto | Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra‐ ospedaliero | indicatori per selezione aree Pilota | 28 | 25 | SAL.1 | EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione | g1 | n.piazzole attrezzate tecnologicamente n. mezi di soccorso attrezzati tecnologicamente | 5 7 |
H | Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. | H1 | Numero di donne assistite dall’ostetrica di comunità sul totale delle donne da assistere | Formazione ed inserimento di una figura professionale altamente qualificata in grado di prestare assistenza sul territorio alle giovani famiglie e future mamme | UM Marca di Camerino | 0 | 8 | SAL.2 | PDIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE | g2 | ore per servizi di ostetricia strumentazioni attrezzature | 2600 4 |
H | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a minori e a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali. | H1 | Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra‐ospedaliero | Residenti trattati a domicilio | ISTAT | 510,5 | 408,4 | SAL.3.1 | PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza ‐ Telesoccorso | h1 | Strutture sanitarie dotazione di tecnologia per punto salute prestazione erogate attraverso nuove tecnologie | 3 10 500 |
STRUTTURA SANITARIA (casa della salute di Pieve Torina) con servizio di teleconsulto e telemedicina ‐ attivazione telerefertazione e teleconsulto | UM Marca di Camerino | 0 | 1 | SAL.3.2 | ||||||||
I | Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. | I1 | Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra‐ospedaliero. | Figure di prossimità per servizi e assistenza | ISTAT | 510,5 | 408 | SAL.4 | FIGURE DI PROSSIMITÀ: Infermieri di comunità | i1 | ore/settimana | 50 |
L | .Qualificazione dei servizi di cura per tutti gli anziani fragili gestiti a domicilio e potenziamento dell’offerta assistenziale, residenziale e semiresidenziale | L1 | Percentuale anziani >=65 anni residenti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata | Servizi socio assistenziali per la popolazione | ISTAT | 7,50% | 0 | SAL.5 | CRONICITÀ E FRAGILITÀ | l1 | n. residenti presi in carico AAL spazi per attività fisica n.residenti presi in carico AFA | 50 1 10% |
M | Miglioramento della mobilità da, per e entro le aree interne al fine di rendere più accessibili i servizi sul territorio | M1 | Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici | Attivazione nuovi servizi di mobilità | Base dati regionale | 0 | 20% | MOB.1 | STUDIO DI FATTIBILITÀ | i1 | Studio di Fattibilità | 1 |
MOB.2 | CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI | i2 | aumento annuo di km da erogare in regime TPL numero veicoli integrati numero biciclette elettriche | 1 5 20 | ||||||||
N | Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio naturale e culturale, nelle aree di attrazione | N1 | Indice di domanda culturale del patrimonio statale e non statale | Competitività delle destinazioni turistiche | Base dati regionale | 10881 | 20% | SVIL.1.1 | HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI ‐ Muccia | n1 | realizzazione nuova struttura HUB | 1 |
SVIL.1.2 | HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI ‐ San Ginesio | n2 | realizzazione nuova struttura HUB | 1 | ||||||||
SVIL.1.3 | HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI ‐ Monte X. Xxxxxxx | n3 | realizzazione nuova struttura HUB | 1 | ||||||||
SVIL.1.4 | HUB, NODI STRATEGICI DI INTERSEZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ITINERARI NATURALI, CULTURALI E PAESAGGISTICI ‐ rete e PIT‐STOP | n4 | realizzazione di microstazioni | 17 | ||||||||
O | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche. Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche | O1 | Tasso di turisticità dell’area | Base dati regionale | 10881 | 20% | SVIL.2.1 | PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA ‐ Bando Imprese | o1 | Investimenti privati corrispondenti al sostegno pubblico alle imprese | 521.784,00 € | |
SVIL.2.2 | PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA ‐ MARKETING E PROMOZIONE PER LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE E PAESAGGISTICA | o2 | Siti oggetto di intervento per accrescere la fruizione tramite le nuove tecnologie | 3 | ||||||||
SVIL.2.3 | PROMOZIONE DI UNA DMO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE DELL’AREA ‐ STRUMENTI PER LA FRUIZIONE | o3 | numero di attrezzature acquisite | 12 | ||||||||
P | Aumento della competitività del sistema locale attraverso la formazione professionale e lo sviluppo di nuove imprese a vocazione turistica, culturale e creativa | P1 | Tasso di occupazione giovanile per genere | Aumento della competitività occupazionale | ISTAT | 0 | 5% | SVIL.3 | AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE | p1 | n. progetti presentati n. giovani partecipanti corsi di formazione n. giovani partecipanti borse lavoro | 6 175 10 |
Q | Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione | Q1 | Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione | Competitività delle destinazioni turistiche | Base dati regionale | 10881 | 20% | SVIL.4.1 | RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI‐FRUIBILI E NON FRUIBILI ‐ Marketing | q1 | Superficie oggetto di intervento (mq) n. eventi organizzati nei cantieri attivati e “musealizzati” | 150 10 |
SVIL.4.2 | RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI FRUIBILI, SEMI‐FRUIBILI E NON FRUIBILI ‐ INTERVENTI STRUTTURALI | q2 | n. cantieri attivati e “musealizzati” | 10 |
Accordo di programma quadro Regione Lombardia
Regione Marche
“AREA INTERNA –Alto Maceratese”
Allegato 2a Relazioni tecniche
Roma, gennaio 2020
Strategia Nazionale per le Aree Interne Schede di intervento ALTO MACERATESE
Allegato 2a
SAL.1 - EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione 3
SAL.2 - DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE 6
SAL.3.1 - PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina - Teleassistenza - Telesoccorso 9
SAL.3.2 - ISTITUZIONE CASA DELLA SALUTE DI PIEVE TORINA 13
SAL.4 - FIGURE DI PROSSIMITA’: Infermieri di comunità 16
SAL.5 - CRONICITÀ E FRAGILITÀ 19
ISTR.1 - SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE 22
ISTR.2 - NUOVI SENTIERI DI APPRENDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE 26
ISTR.3 - INNOVAZIONE CURRICOLARE PER L’APERTURA DELLA SCUOLA AL TERRITORIO 31
ISTR.4 - IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI 34
MOB.1 - STUDIO DI FATTIBILITÀ 38
MOB.2 - CONNESSIONI LOCALI E SOVRALOCALI 41
SVIL.1.1 - HUB Muccia 45
SVIL.1.2 - HUB Xxx Xxxxxxx 00
SVIL.1.3 - HUB Monte San Xxxxxxx 51
SVIL.1.4 - RETE E PIT-STOP 54
SVIL.2.1 - BANDO IMPRESE 57
SVIL.2.2 - MARKETING E PROMOZIONE PER LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE E PAESAGGISTICA 59
SVIL.2.3 - STRUMENTI PER LA FRUIZIONE 62
SVIL.3 - AUMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’AREA ALTO MACERATESE 64
SVIL.4.1 - MARKETING E PROMOZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI 68
SVIL.4.2 - INTERVENTI STRUTTURALI 71
ASS.1.1 - CAPACITY BUILDING 73
ASS.1.2 - DOTAZIONI STRUMENTALI - DIGITAL DIVIDE 76
ASS.2.1 - CONSULENZA TECNICO AMMINISTRATIVA 78
ASS.2.2 - CONSULENZE SPECIALISTICA PER LA PROGETTAZIONE 81
ASS.2.3 – SOSTEGNO PROGETTAZIONE AREE SISMA – Del. CIPE 52/2018 81
Scheda intervento SAL1- EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione
1 | Codice intervento e Titolo | SAL.1 - EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 395.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Per le nuove piazzole previste dal piano regionale (nei Comuni selezionati da Regione Marche) e in adeguamento di quella esistente si intende acquisire sistemi idonei ad: - informatizzare la gestione delle informazioni metereologiche o intensità e direzione del vento, - fare analisi dei rischi di volo, - dare informazioni in anticipo riguardo la praticabilità dell’elisuperficie, - rendere più agevole il prossimo futuro del volo notturno, - accendere le luci di pista da remoto, - aprire eventuali cancelli di accesso da remoto. La dotazione tecnologica, tramite implementazione di moduli di comunicazione satellitare di ultima generazione, deve permettere di fruire di traffico voce/dati anticatastrofe (attiva anche in caso di calamità naturale). L’elisuperficie diventa così un vero e proprio centro di comunicazione anticatastrofe, tramite utilizzo di tecnologia satellitare proprietaria che permette una comunicazione costante per una corretta organizzazione dei soccorsi. La trasmissione in tempo reale del tracciato ECG a personale specialistico (UTIC Av3) competente garantisce, infatti, una maggior appropriatezza nella diagnosi, l’indirizzamento del paziente verso la struttura più idonea e la conseguente riduzione dei tempi di intervento (“door-to-needle o balloon time”). L’informatizzazione del percorso di diagnosi dei tracciati ECG nelle emergenze territoriali ne consente, inoltre, l’integrazione all’interno dei network di dati clinici centralizzati e condivisi sia a livello ospedaliero (cartelle cliniche informatizzate), che residenziale e assistenziale (fascicoli sanitari elettronici). TECNOLOGIE DA ACQUISIRE - Rete ALS: modem per trasmissione tracciati ECG (da integrare ai monitor- defibrillatori già in dotazione alle Xx.X.XX.), workstations di refertazione. Rete BLS: sistemi di acquisizione e trasmissione tracciati ECG, server, workstations di refertazione. Informatizzazione dei percorsi: la gestione dei rendez vous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI) viene informatizzata per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”. |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Area Interna Alto Maceratese |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | Il sistema sanitario e sociale del territorio, a fronte di una domanda in crescita, ha già operato un apprezzabile adeguamento dei servizi territoriali di base, come dimostra la percentuale di anziani trattati in ADI (7.5%). L’attenzione per le necessità di una popolazione ad alto tasso di vecchiaia si è dunque già manifestata, e deve essere sostenuta per mantenere e qualificare il livello di servizi. La situazione dell’emergenza/urgenza invece non è buona: sono infatti ben 28 i minuti di attesa del mezzo di soccorso nei comuni dell’Area progetto, a fronte dei 16 minuti della media regionale. Si è così deciso di impostare l’elaborazione delle linee di intervento in 3 ambiti: I) EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione (oggetto della presente scheda) II) PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza – Telesoccorso III) CRONICITÀ E FRAGILITÀ L’insieme degli interventi previsti è molto articolato ed è già stato in larga misura declinato in maniera tale che per ognuno di essi sono stati identificati i gruppi di bisogno di riferimento, con specifica indicazione degli obiettivi relativi. L’innovazione tecnologica è componente fondamentale delle tre linee progettuali, declinata nelle diverse forme dalla semplice ICT a percorsi di telemedicina o telesalute. Essa può contribuire a una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’intervento dall’ospedale al territorio, attraverso modelli innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. La modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie abilitate dalla telemedicina sono fondamentali in tal senso, contribuendo ad assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti, un supporto alla gestione della cronicità, un canale di accesso all’alta specializzazione, una migliore continuità della cura attraverso il confronto multidisciplinare e un fondamentale ausilio per i servizi di emergenza-urgenza. Risulta necessaria un’armonizzazione degli indirizzi e dei modelli di applicazione della telemedicina, quale presupposto alla interoperabilità dei suoi servizi e come requisito per il passaggio da una logica sperimentale a una logica strutturata di utilizzo diffuso. I servizi di telemedicina previsti nella Strategia sono attivabili |
all’interno di interventi strutturati, tesi a riorganizzare determinati processi socio- sanitari, in cui vanno contemplati non solo gli aspetti clinici e tecnologici, ma anche e soprattutto il contesto normativo, etico, culturale, professionale ed economico. Gli interventi così concepiti diventano essenziali per il sistema e quindi auspicabilmente troveranno in modo naturale le motivazioni e le risorse necessarie per la loro sostenibilità e per divenire modalità di lavoro abituali e permanenti. Le strumentazioni e le attrezzature previste in questo intervento saranno oggetto nei primi tre anni di attività pilota, per poi, in base agli esiti, essere gestite e manutenute dall’Asur 3 che sosterrà i costi con i fondi di funzionamento ordinari dell’azienda. | ||
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Le azioni programmate contribuiscono significativamente alla riduzione dei tempi di intervento relativamente alla gestione delle emergenze urgenze, in un sistema integrato tra i mezzi e gli strumenti di soccorso per aria e per terra. Ad integrazione del nuovo modello di elisoccorso che verrà attuato e realizzato dalla Regione Marche, si prevede di dotare le elisuperfici delle Aree Interne Maceratesi di strumenti tecnologici (attrezzature, devices e software) che possano rendere possibile il volo notturno o agevolare le missioni in caso di condizioni meteo avverse. La gestione dei rendez-vous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI) viene informatizzata per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”. |
8 | Risultati attesi | 1. Riduzione tempi di intervento relativamente alla gestione delle emergenze urgenze 2. Maggior appropriatezza nella diagnosi, indirizzamento del paziente verso la struttura più idonea e la conseguente riduzione dei tempi di intervento Le azioni programmate contribuiscono significativamente alla riduzione dei tempi di intervento relativamente alla gestione delle emergenze urgenze, in un sistema integrato tra i mezzi e gli strumenti di soccorso per aria e per terra COERENTE E COORDINATO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE. TECNOLOGIE DA ACQUISIRE Rete ALS: modem per trasmissione tracciati ECG (da integrare ai monitor- defibrillatori già in dotazione alle Xx.X.XX.), workstations di refertazione. Rete BLS: sistemi di acquisizione e trasmissione tracciati ECG, server, workstations di refertazione. Informatizzazione dei percorsi: la gestione dei rendez-vous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI) viene informatizzata per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Indicatore: N° piazzole attrezzate tecnologicamente Baseline: 0 Target: 5 Fonte dati: dati di progetto Indicatore: N° mezzi soccorso attrezzati tecnologicamente Baseline: 0 Target: 7 Fonte dati: dati di progetto Indicatore: sistemi di comunicazione e gestione emergenze (1 software) Baseline: 0 Target: 1 Fonte dati: dati di progetto Risultato: F.7 Tempo (in minuti) che intercorre tra l'inizio della chiamata telefonica alla Centrale Operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto. (Intervallo Allarme - Target) - anno 2012 Baseline: 28 (Open Kit) Target: 25 |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | ASUR - Area Vasta 3 |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Area Vasta 3 - Dirigente Acquisti e Logistica |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | - Dotazione tecnologica delle 5 piazzole di elisoccorso € 240.000,00 - Dotazione tecnologica e di telemedicina su 7 mezzi di soccorso su strada (teleconsulto /telerefertazione in cardiologia con trasmissione tracciato ECG – Modalità on line) (costo unitario dotazione tecnologica comprensiva del sistema di comunicazione e del contratto di manutenzione e assistenza pluriennale = € 10.000) € 70.000,00 - Sistemi di comunicazione e gestione emergenze (1 software) per Informatizzazione dei percorsi: la gestione dei rendez-vous dei diversi mezzi (eliambulanza e mezzi di tipo MSA MSB o MSI) viene informatizzata per assicurare la giusta “composizione” e “sincronizzazione”. € 85.000,00 | € 395.000,00 |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/05/2019 | 31/12/2019 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/01/2020 | 28/02/2020 |
Esecuzione | 01/04/2020 | 30/04/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/07/2021 | 30/09/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2021 | € 240.000,00 | |
2021 | € 70.000,00 | |
2022 | € 85.000,00 |
Costo totale | € 395.000,00 |
Scheda intervento SAL2- DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE PER LE AREE INTERNE
1 | Codice intervento e Titolo | |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 103.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | L’azione si struttura intorno alla formazione ed inserimento di una figura professionale altamente qualificata in grado di prestare assistenza sul territorio alle giovani famiglie e future mamme. Dunque l’intervento prevede l’inserimento di “Ostetriche di comunità” con alta professionalità ed esperienza, capaci di mediare le esigenze della popolazione femminile dislocata nei territori dell’Area Interna colpiti dal sisma, favorendo le cure nel luogo di appartenenza e supportandole in un reingresso meno traumatico, con la certezza di un “ascolto attivo” delle loro necessità, cogliendo segni e/o segnali di disagio psichico e cognitivo e attivando interventi specialistici nel contesto della rete del percorso nascita. Inoltre, la formazione del personale medico, infermieristico e tecnico permetterà la riduzione dei tempi di dimissione dalla struttura complessa di appartenenza della donna, ed infine permetterà un miglioramento nel controllo delle condizioni delle pazienti e degli esiti post intervento. A tale fine saranno aggiornate figure in possesso di esperienze lavorative adatte a gestire correttamente la sorveglianza dello stato di salute della donna, della gestante, del feto e del neonato. L’azione prevede altresì la dotazione delle Ostetriche di Comunità e del personale medico specializzato di mezzi di trasporto idonei per raggiungere le pazienti, anche in condizioni meteo e stradali avverse. |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Area Interna Alto Maceratese |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | Nell'ambito del Dipartimento transmurale materno-infantile la creazione della figura dell'ostetrica di comunità, di supporto alle coppie nelle aree interne montane, si identifica tra le attività prioritarie di intervento per la promozione della salute riproduttiva delle donne, dei bambini e delle famiglie. Per tale motivo si rende necessaria la presenza di professioniste in possesso di una formazione avanzata con competenze distintive professionali nel settore delle cure primarie, in ambito ostetrico-ginecologico e neonatale, e che abbiano sviluppato competenze integrate ed innovative capaci di ampliare il raggio di azione delle attività di promozione della salute di genere. L'ottica del progetto consta di due punti fondamentali: il primo di questi prevede il dare assistenza alle donne di ogni età e stato sociale attraverso accurate attività di sorveglianza, counselling ed educazione sanitaria. La richiesta di bisogno di tale prestazioni viene identificata da ostetriche con alta professionalità ed esperienza capaci di mediare le esigenze della popolazione femminile dislocata dai territori del sisma, favorendo le cure nel luogo di appartenenza e supportandole in un reingresso meno traumatico, con la certezza di un “ascolto attivo” delle loro necessità. La capacità delle professioniste del settore si estrinseca col cogliere segni e/o segnali di disagio psichico e cognitivo ed attivare interventi specialistici nel contesto della rete del percorso nascita. Il secondo aspetto prevede una implementazione di sempre più rapide dimissioni dalla struttura complessa di appartenenza attraverso figure che abbiano maturato esperienze lavorative adatte a gestire correttamente la sorveglianza dello stato di salute della donna, della gestante, del feto e del neonato, nonché competenze chirurgiche attraverso il controllo delle condizioni delle pazienti e degli esiti post intervento. I mezzi e le figure di comunità attivate in via sperimentale in questo intervento saranno oggetto nei primi tre anni di attività pilota, per poi, in base agli esiti, essere gestite dall’Asur 3 che sosterrà i costi con i fondi di funzionamento ordinari dell’azienda. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Il percorso viene coordinato dall'Unità Operativa Complessa di ostetricia e ginecologia AV3 che in fase di avvio progettuale disporrà un regolamento per l’identificazione di quelle condizioni cliniche che possono essere adeguatamente trattate a livello extra-ospedaliero e la definizione dei criteri clinici di arruolamento delle pazienti. Il sistema su cui si basa tale progetto prevede il monitoraggio, da parte delle professioniste coinvolte, di tutte le utenti che richiedono una consulenza all'Unità Operativa Complessa di ostetricia e ginecologia AV3 e che risiedono nelle aree interne dell'area. In ambito centrale (HUB dell'offerta) al momento della dimissione verrà programmata la presa in carico delle gravide, delle puerpere e delle pazienti chirurgiche da parte dell'ostetrica di comunità e tale servizio, opportunamente organizzato, provvederà alla sorveglianza in post dimissione al fine |
di promuovere la loro salute e un adeguato ritorno ai propri stili di vita. Altro canale è quello periferico (SPOKE dell'offerta), tramite il quale per chi volesse usufruire di tale opportunità, tramite prenotazione con la sede centrale e immediatamente trasmessa via telematica alle ostetriche, saranno programmate visite domiciliari volte a garantire la salvaguardia del percorso parto ma anche delle pazienti con problematiche differenti. | ||
8 | Risultati attesi | Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. Si vuol contrastare la tendenza alla migrazione della comunità dalle zone interne montane, per il venir meno dei servizi socio assistenziali a loro dedicati. Il tentativo è un recupero dei flussi in uscita della popolazione mediante scelte strategiche di deospedalizzazione, di potenziamento dei servizi sanitari e di rinnovamento del clima culturale (si vedano la Dichiarazione di Xxxx Xxx, la Carta di Ottawa dell’OMS e le raccomandazioni della Conferenza di Adelaide) e tale organizzazione non può prescindere dall'attività transmurale del dipartimento in cui le professioniste scelte operano, per garantire un continuum assistenziale omogeneo. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Indicatore: Acquisto strumentazioni e attrezzature Baseline: 0 Target:4 Fonte dati: dati progetto Risultato: Indicatore: Numero di donne assistite dall’ostetrica di comunità sul totale delle donne da assistere Baseline: 0 Target: 8% Fonte dati: indicatori per selezione aree Pilota |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | ASUR - Area Vasta 3 |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Area Vasta 3 - Dirigente Acquisti e Logistica Progettazione di fattibilità tecnico-economica |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | I mezzi richiesti per l'attuazione di tale progetto prevedono n.2 Panda 4x4 (al fine di garantire gli spostamenti delle professionisti in totale sicurezza, fronteggiando eventuali condizioni climatiche avverse | € 25.000,00 |
e percorsi montani talvolta insidiosi) e n.2 I-Pad per la visualizzazione delle prenotazioni | ||
Acquisizione servizi | Ostetrica di Comunità nei Comuni sprovvisti di strutture di assistenza (n° ore totali per 2 annualità di sperimentazione 2600 x 30 € ora) | € 78.000,00 |
Spese pubblicità | € 103.000,00 |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/07/2019 | 30/09/2020 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/10/2020 | 30/06/2021 |
Esecuzione | 01/07/2021 | 30/06/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/07/2022 | 30/09/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
III - IV | 2021 | € 78.000,00 |
I - II | 2021 | € 25.000,00 |
Costo totale | € 103.000,00 |
Scheda intervento SAL3 PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA:
Telemedicina – Teleassistenza - Telesoccorso
1 | Codice intervento e Titolo | SAL.3.1 - PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina - Teleassistenza - Telesoccorso |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 286.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Le azioni permettono di migliorare la capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi, nonché di ridurre l’ospedalizzazione evitabile. Il programma prevede di implementare azioni e dotazioni di Telemedicina e teleassistenza presso: - le Case della salute (saranno potenziate le due nuove case della salute presenti nell'area, Sarnano e Sant'Angelo in Pontano), i poliambulatori e le RSA RP; - gli ambulatori associati dei Medici di medicina Generale; - i nuovi punti salute di infermieri di comunità (nei Comuni in cui non sia possibile il coinvolgimento volontario di MMG); - prestazioni ADI. Per ciascun punto di erogazione viene definita la dotazione strumentale e tecnologica, anche in riferimento alle caratteristiche della struttura nella quale si opera. Si intende acquisire la strumentazione per i servizi di: - Telerefertazione/Teleconsulto in cardiologia OFF LINE: In tal senso si intende acquisire sistemi elettrocardiografici (ECG dispositivi medici) con sistemi di archiviazione ed eventualmente dispositivi di trasmissione on line e applicativi di refertazione verticale (controllo periodico del paziente cronico con patologie cardiologiche) - Telerefertazione/Teleconsulto fondo dell’occhio OFF LINE: quale patologia correlata al diabete, ampiamente diffuso nelle aree di interesse. La dotazione tecnologica è costituita di sistemi di videocamere medicali (dispositivi medici) con sistemi di archiviazione ed eventualmente dispositivi di trasmissione on line oltre ad applicativi di refertazione verticale. -Telerefertazione/Teleconsulto in dermatologia-dermoscopia OFF LINE quale supporto specialistico nella diagnosi di patologie cutanee - Telerefertazione tracciato tocografico OFF LINE - HOLTER CARDIACO - HOLTER PRESSORIO - spirometria - saturimetria - Analisi di prima istanza (glicemia,colesterolo,HDL,LDL,TG) - emoglobina glicata - INR La medesima strumentazione viene richiesta in valigia trasportabile per i Punti salute e (in misura minore) in zaini attrezzati per gli accessi ADI. |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Sarnano, Sant'Angelo in Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxx, Xxx Xxxxxxx |
0 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | Il sistema sanitario e sociale del territorio, a fronte di una domanda in crescita, ha già operato un apprezzabile adeguamento dei servizi territoriali di base, come dimostra la percentuale di anziani trattati in ADI (7.5%). L’attenzione per le necessità di una popolazione ad alto tasso di vecchiaia si è dunque già manifestata, e deve essere sostenuta per mantenere e qualificare il livello di servizi. La situazione dell’emergenza/urgenza invece non è buona: sono infatti ben 23 i minuti di attesa del mezzo di soccorso nei comuni dell’Area progetto, a fronte dei 16 minuti della media regionale. Si è così deciso di impostare l’elaborazione delle linee di intervento in 3 ambiti: ● EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione (oggetto della presente scheda) ● PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza – Telesoccorso ● CRONICITÀ E FRAGILITÀ L’insieme degli interventi previsti è molto articolato ed è già stato in larga misura declinato in maniera tale che per ognuno di essi sono stati identificati i gruppi di bisogno di riferimento, con specifica indicazione degli obiettivi relativi. L’innovazione tecnologica è componente fondamentale delle tre linee progettuali, declinata nelle diverse forme dalla semplice ICT a percorsi di telemedicina o telesalute. Essa può contribuire a una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’intervento dall’ospedale al territorio, attraverso modelli innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. La modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie abilitate dalla telemedicina sono fondamentali in tal senso, |
contribuendo ad assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti, un supporto alla gestione della cronicità, un canale di accesso all’alta specializzazione, una migliore continuità della cura attraverso il confronto multidisciplinare e un fondamentale ausilio per i servizi di emergenza-urgenza. Risulta necessaria un’armonizzazione degli indirizzi e dei modelli di applicazione della telemedicina, quale presupposto alla interoperabilità dei suoi servizi e come requisito per il passaggio da una logica sperimentale a una logica strutturata di utilizzo diffuso. I servizi di telemedicina previsti nella Strategia sono attivabili all’interno di interventi strutturati, tesi a riorganizzare determinati processi socio- sanitari, in cui vanno contemplati non solo gli aspetti clinici e tecnologici, ma anche e soprattutto il contesto normativo, etico, culturale, professionale ed economico. Gli interventi così concepiti diventano essenziali per il sistema e quindi auspicabilmente troveranno in modo naturale le motivazioni e le risorse necessarie per la loro sostenibilità e per divenire modalità di lavoro abituali e permanenti. Le strumentazioni e le attrezzature previste in questo intervento saranno oggetto nei primi tre anni di attività pilota, per poi, in base agli esiti, essere gestite e manutenute dall’Asur 3 che sosterrà i costi con i fondi di funzionamento ordinari dell’azienda. | ||
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | I servizi di Telemedicina presso i presidi migliorano la possibilità di operare diagnosi ed erogare cure specialistiche, senza spostare il paziente al di fuori dell’area di residenza. Le Case della Salute programmate risultano già previste nella DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE ASUR N. 469 del 09/08/2018 ad oggetto “D.G.R.M. N. 452/2014 – “Ricognizione, programmazione e sviluppo della Rete Territoriale delle Case della Salute di tipo A e B.” Determinazioni”, in coerenza con le disposizioni regionale e con esplicito riferimento alla progettualità aree interne. In particolare la struttura risulta già attiva nel Comune di Sarnano e risulta programmata di Tipo A nel Comune di Passo X. Xxxxxx. Ulteriore struttura programmata nella Area, è prevista nel Comune di Pieve Torina (il terzo comune più popoloso e distante dalle altre strutture attivate o da attivarsi). Attraverso una dotazione di tecnologia saranno attivati i servizi di specialistica sul territorio. Inoltre si attua un potenziamento dell'assistenza sanitaria nella casa della Salute, Poliambulatori, Residenzialità mediante interventi collegati di implementazione delle risorse tecnologiche, di formazione e di definizione di standard di servizio e protocolli di utilizzo. Si prevede in particolare: a) l’attivazione di Punti Salute su 10 comuni, attraverso l’acquisizione della seguente dotazione di tecnologia. Acquisto di 5 sistemi di telemedicina e telesalute per la maggior parte trasportabili (trattasi di valigetta) destinati ad ambulatori associati di medici MMG (rete già disponibile) per: - Telerefertazione/Teleconsulto in cardiologia OFF LINE: In tal senso si intende acquisire sistemi elettrocardiografici (ECG dispositivi medici) con sistemi di archiviazione ed eventualmente dispositivi di trasmissione on line e applicativi di refertazione verticale (controllo periodico del paziente cronico con patologie cardiologiche). - Telerefertazione/Teleconsulto fondo dell’occhio OFF LINE: quale patologia correlata al diabete, ampiamente diffuso nelle aree di interesse. La dotazione tecnologica è costituita di sistemi di videocamere medicali (dispositivi medici) con sistemi di archiviazione ed eventualmente dispositivi di trasmissione on line oltre ad applicativi di refertazione verticale. - Telerefertazione/Teleconsulto in dermatologia-dermoscopia OFF LINE quale supporto specialistico nella diagnosi di patologie cutanee. - Telerefertazione tracciato tocografico OFF LINE, HOLTER CARDIACO, HOLTER PRESSORIO, spirometria, saturimetria, Analisi di prima istanza (glicemia, colesterolo, HDL, LDL, TG), emoglobina glicata, INR. b) il potenziamento dell'assistenza sanitaria negli Ospedali di Comunità: Dotazione tecnologica per strutture sanitarie - rete già disponibile. A servizio di TUTTI I COMUNI DELL’AREA (l’Ospedale di Comunità/Casa della Salute di Sarnano e Sant’Angelo in Pontano e Pieve Torina (nuova struttura SAL 3.2) sono stati definiti nei punti di migliore accesso per tutta l’area già dal momento della loro costituzione, a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera). Si prevede in particolare l’acquisizione di sistemi teleconsulto e videoconferenza. c)l’acquisizione di tecnologia per prestazioni ADI attualmente erogata nel territorio attraverso le 3 sedi di Sarnano e Sant’Angelo in Pontano e Pieve Torina. La dotazione tecnologica (dispositivi medici) minima viene prevista in ciascuno degli accessi ADI ed è strettamente correlata all’attivazione dei servizi di telemedicina da implementarsi. c) Nr 3 Zaini tecnologici e connessione alla rete mobile. Intervento su 17 comuni. |
8 | Risultati attesi | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a minori e a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Indicatore: Prestazioni ADI con tecnologia per esami a domicilio Baseline: 0 Target: 100% Fonte dati: dati di progetto Indicatore: Nr 3 STRUTTURE SANITARIE (case della salute) con servizio di teleconsulto e telemedicina - attivazione telerefertazione e teleconsulto Baseline: 0 Target: 3 Fonte dati: dati di progetto Indicatore: dotazione di tecnologia per punto salute (attivazione punti salute su 10 comuni). Baseline: 0 Target: 10 Fonte dati: dati di progetto Indicatore: Indice di accesso alla medicina specialistica: Prestazioni erogate attraverso uso delle nuove tecnologie su 1000 residenti Baseline: 0 Target: 500 Fonte dati: dati di progetto Risultato: Indicatore: Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra-ospedaliero Baseline: 510,5 Target: 408,4 Fonte dati: indicatori per selezione aree Pilota |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | ASUR - Area Vasta 3 |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Area Vasta 3 - Dirigente Acquisti e Logistica |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Acquisto di 5 sistemi di telemedicina e telesalute per la maggior parte trasportabili per uffici comunali Nr. 5 valigie complete di sistemi elettrocardiografici (ECG)/sistemi di videocamere medicali per fondo | € 120.000,00 |
dell’occhio /sistemi di videocamenre per demoscopia e diabetologia/sistemi di acquisizione tracciato topografico/ HOLTER CARDIACO/HOLTER PRESSORIO/spirometria/saturimetria/Analisi di prima istanza (glicemia, colesterolo, HDL, LDL, TG) /emoglobina glicata/ sistemi di archiviazione e dispositivi di trasmissione on line e applicativi di refertazione verticale (costo medio di 24 k€ x 5) | ||
Dotazione tecnologica per strutture sanitarie - sistemi teleconsulto - costo medio di 33,3 k€ x 3 | € 100.0000,00 | |
Nr 3 Zaini tecnologici e connessione alla rete mobile al costo unitario di € 22.000,00. | € 66.000,00 | |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/07/2019 | 30/09/2020 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/10/2020 | 30/06/2021 |
Esecuzione | 01/07/2021 | 30/06/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/07/2022 | 30/09/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2021 | € 120.000,00 | |
2021 | € 100.000,00 | |
2021 | € 66.000,00 | |
Costo totale | € 286.000,00 |
Scheda intervento SAL3 PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICI ED EROGAZIONE LEA:
Telemedicina – Teleassistenza - Telesoccorso
1 | Codice intervento e Titolo | |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 300.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | La realizzazione della terza casa della salute dell’Area è prevista nel Comune di Pieve Torina in quanto questo è il terzo comune più popoloso e distante dalle altre strutture già attivate e potenziate con le dotazione e gli interventi previsti nella scheda SAL 3.1. Alla struttura saranno abbinate dotazione di tecnologia, servizi di specialistica e un servizio di assistenza sanitaria. Nella casa della Salute saranno previsti poliambulatori e residenzialità mediante interventi collegati di implementazione delle risorse tecnologiche (SAL 3.1). L’ azione permette di migliorare la capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi, nonché di ridurre l’ospedalizzazione evitabile. |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Comune di Pievetorina |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’insieme degli interventi previsti è molto articolato ed è già stato in larga misura declinato in maniera tale che per ognuno di essi sono stati identificati i gruppi di bisogno di riferimento, con specifica indicazione degli obiettivi relativi. L’innovazione tecnologica è componente fondamentale delle tre linee progettuali, declinata nelle diverse forme dalla semplice ICT a percorsi di telemedicina o telesalute. Essa può contribuire a una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’intervento dall’ospedale al territorio, attraverso modelli innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. La modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie abilitate dalla telemedicina sono fondamentali in tal senso, contribuendo ad assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti, un supporto alla gestione della cronicità, un canale di accesso all’alta specializzazione, una migliore continuità della cura attraverso il confronto multidisciplinare e un fondamentale ausilio per i servizi di emergenza-urgenza. Risulta necessaria un’armonizzazione degli indirizzi e dei modelli di applicazione della telemedicina, quale presupposto alla interoperabilità dei suoi servizi e come requisito per il passaggio da una logica sperimentale a una logica strutturata di utilizzo diffuso. I servizi di telemedicina previsti nella Strategia sono attivabili all’interno di interventi strutturati, tesi a riorganizzare determinati processi socio-sanitari, in cui vanno contemplati non solo gli aspetti clinici e tecnologici, ma anche e soprattutto il contesto normativo, etico, culturale, professionale ed economico. Gli interventi così concepiti diventano essenziali per il sistema e quindi auspicabilmente troveranno in modo naturale le motivazioni e le risorse necessarie per la loro sostenibilità e per divenire modalità di lavoro abituali e permanenti. Prima dell’ultimazione della struttura si prevede la stipula di una convenzione quadro per la concessione in comodato d’uso della struttura ai fini dell’attivazione dei servizi della casa della salute tra Comune di Pieve Torina e Asur n.3. La convenzione stabilirà inoltre le dotazioni organiche e strumentali utili al funzionamento della struttura. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | La realizzazione della casa della salute, piccola struttura di circa 150 mq che si caratterizzerà per l’utilizzo di materiali locali e tipologie architettoniche e formali in linea con il contesto paesaggistico di riferimento. L’intervento si inserirà nel contesto dei nuovi edifici pubblici in corso di realizzazione nella zona del centro storico in prossimità dell’intersezione tra la strada provinciale 96 e Via Roma, dove sono attualmente in fase di completamento la nuova scuola dell’infanzia, la scuola materna e secondaria di primo grado, nonché in costruzione un centro ricreativo ed una palestra polifunzionale. La struttura consentirà di accogliere l’utenza in ambienti confortevoli per un’assistenza h 24 con gli ambulatori dei medici di medicina generale, la sede della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) e dell’ADI, assistenza domiciliare integrata. Nella nuova Casa della Salute di Pieve Torina opereranno gli specialisti ambulatoriali ed il personale sanitario e socio sanitario dell’ASUR N.3. La strumentazione acquisita nelle attività previste nella scheda 3.1 per i servizi di: -Telerefertazione/Teleconsulto in cardiologia OFF LINE; -Telerefertazione/Teleconsulto fondo dell’occhio OFF LINE; -Telerefertazione/Teleconsulto in dermatologia-dermoscopia OFF LINE; -Telerefertazione tracciato tocografico OFF LINE; - HOLTER CARDIACO; |
- HOLTER PRESSORIO; - Spirometria; - Saturimetria; - Analisi di prima istanza (glicemia, colesterolo, HDL, LDL, TG); - Emoglobina glicata; - INR; saranno predisposti e attivati anche nella nuova struttura. | ||
8 | Risultati attesi | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a minori e a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Indicatore: Prestazioni ADI con tecnologia per esami a domicilio Baseline: 0 Target: 100% Fonte dati: dati di progetto Risultato: Indicatore: Nr 1 STRUTTURA SANITARIA (casa della salute) con servizio di teleconsulto e telemedicina - attivazione telerefertazione e teleconsulto Baseline: 0 Target: 1 Fonte dati: dati di progetto |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Progettazione di fattibilità tecnico-economica |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Progettazione di fattibilità tecnico-economica |
13 | Soggetto attuatore | Comune di Pievetorina |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Comune di Pievetorina- responsabile ufficio tecnico |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | Progettazione e D.L. | € 30.000,00 |
Opere civili | Opere infrastrutturali , murarie , di realizzo strutture fisse e mobili, attracchi, ancoraggi , sistemi antincendio | € 240.000,00 |
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Arredi | € 30.000,00 |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica/Livello unico di progettazione | 01/02/2019 | 30/09/ 2019 |
Progettazione definitiva | 01/04/2020 | 30/06/2020 |
Progettazione esecutiva | 01/04/2020 | 30/08/2020 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/09/2020 | 31/10/2020 |
Esecuzione | 01/11/2020 | 31/07/2021 |
Collaudo/funzionalità | 01/08/2021 | 30/09/2021 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2021 | € 300.000,00 | |
Costo totale | € 300.000,00 |
Scheda intervento SAL4 - FIGURE DI PROSSIMITÀ: Infermieri di comunità
1 | Codice intervento e Titolo | |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 156.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | L’intervento prevede l’attivazione di figure di prossimità come risorse per promuovere un maggior contatto tra servizi e utenti e per attivare nel territorio iniziative di promozione della salute e dell’empowerment (infermieri di comunità). Verranno, pertanto, istituiti dei punti salute a gestione di infermieri di comunità nei comuni sprovvisti di strutture di assistenza (e nei quali non sia possibile attivare i servizi di innovazione di telemedicina e telesalute presso AFT). |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Area Interna Alto Maceratese |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | Il sistema sanitario e sociale del territorio, a fronte di una domanda in crescita, ha già operato un apprezzabile adeguamento dei servizi territoriali di base, come dimostra la percentuale di anziani trattati in ADI (7.5%). L’attenzione per le necessità di una popolazione ad alto tasso di vecchiaia si è dunque già manifestata, e deve essere sostenuta per mantenere e qualificare il livello di servizi. Il tasso di ospedalizzazione dell’Area è molto variabile, si va da un minimo di 103,2 di Gualdo e di 109,1 di Bolognola ad un massimo di 213,3 di Monte Cavallo e di 208,4 di Acquacanina. Questo potrebbe essere indice di una capacità dell’assistenza territoriale di intercettare a “macchia di leopardo” i pazienti prima che la loro patologia si acutizzi o si aggravi fino a richiedere il ricovero ospedaliero, problematica comune in un territorio con una bassa densità di popolazione come l’area interessata in cui c’è una inevitabile tendenza alla dispersione dei classici servizi territoriali ed ad una relativa diminuzione della loro efficacia ed efficienza. Il 13,4% dei ricoveri dei residenti dell’intera area sono stati effettuati fuori regione con un tasso ricoveri fuori regione limitato pari al 19,4 per 1000 abitanti. Ricordiamo che la mobilità interregionale passiva media per le regioni italiane nel 2013 è stata del 7,6 % per i ricoveri ordinari del 8 % per i ricoveri diurni, mentre la percentuale di ricoveri in mobilità passiva per la regione Marche nel 2013 è stata del 12 % per i ricoveri ordinari e del 11,8% per i ricoveri in regime diurno. L’area di interesse ha quindi un’alta mobilità passiva, doppia della media nazionale e in linea con quella regionale, evidentemente dovuta alla posizione geografica e ad una incapacità dei servizi sanitari locali di soddisfare la domanda. Spicca la percentuale di mobilità passiva di Sant’Angelo in Pontano, solo circa 5%, di gran lungo la più bassa fra quella dei comuni di interesse mentre altissima è la mobilità passiva di Nera (62,2%). Si è così deciso di impostare l’elaborazione delle linee di intervento in 3 ambiti: EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione (oggetto della presente scheda) PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza – Telesoccorso CRONICITÀ E FRAGILITÀ: Promozione della salute e potenziamento servizi socio assistenziali Pertanto, i punti salute devono essere integrati con la figura dell’Assistente Sociale dell’ATS per la valutazione congiunta del bisogno assistenziale. Gli infermieri di comunità del punto salute svolgono anche funzioni di ADI. In totale, in tutti i comuni dell’area progetto, prevediamo di attivare ben 100 ore a settimana di assistenza alla popolazione. I mezzi e le figure di comunità attivate in via sperimentale in questo intervento saranno oggetto nei primi tre anni di attività pilota, per poi, in base agli esiti, essere gestite dall’Asur 3 che sosterrà i costi con i fondi di funzionamento ordinari dell’azienda. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Vengono istituiti dei punti salute a gestione di Infermieri di Comunità nei Comuni sprovvisti di strutture di assistenza (e nei quali non sia possibile attivare i servizi di innovazione di telemedicina e telesalute presso AFT). I punti salute devono essere integrati con la figura dell’Assistente Sociale dell’ATS per la valutazione congiunta del bisogno assistenziale. Gli infermieri di comunità del punto salute svolgono anche funzioni di ADI. In totale, in tutti i Comuni dell’area progetto, sarebbero attivate ben 50 ore a settimana di assistenza alla popolazione. |
8 | Risultati attesi | Migliore capacità del sistema sanitario di assicurare diagnosi e cure specialistiche alla popolazione residente nell’area interna, mediamente distante dai principali poli di offerta dei servizi. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Indicatore: punti salute con servizio di 50 ore/settimana Baseline:0 |
Target:50 Fonte dati: dati progetto Risultato: Tasso ospedalizzazione evitabile: tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra- ospedaliero. Baseline: 510,5 Target: 408,4 Fonte dati: indicatori per selezione aree Pilota | ||
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | ASUR - Area Vasta 3 |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Area Vasta 3 - Dirigente Acquisti e Logistica |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | ||
Acquisizione servizi | Acquisto di servizi: Infermieri di Comunità e medici geriatri nei Comuni sprovvisti di strutture di assistenza (si prevedono in totale nr. 50 ore/settimana x 52 settimane per 2 anni x 30 € cad. costo medio) | € 156.000,00 |
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/07/2019 | 30/09/2020 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/10/2020 | 30/06/2021 |
Esecuzione | 01/01/2021 | 30/12/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/01/2021 | 30/12/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2021 | € 78.000,00 | |
2022 | € 78.000,00 | |
Costo totale | € 156.000,00 |
Scheda intervento SAL 5 - CRONICITÀ E FRAGILITÀ
1 | Codice intervento e Titolo | |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 335.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | L’intervento si inserisce nell’ambito dei servi socio assistenziali rivolti alla popolazione. Si intendono attuare iniziative di prevenzione e promozione della salute, in particolare rivolte alla popolazione anziana, oltre a integrare la gestione domiciliare degli anziani con: - Metodologie e tecnologie innovative per la gestione domiciliare (tecnologie assistive +strumenti di Ambient Assisted living + teleassistenza + telesalute - L’intervento si pone in continuità del progetto UP-TECH finanziato dalla Regione Marche) - progetti di miglioramento di qualità della vita e di integrazione attraverso attività fisica adattata, in un sistema di presa in carico globale e con il coordinamento dell’INRCA (ente del SSR – Istituto nazionale Ricovero e Cura Anziani) |
4 | CUP | non applicabile in questa fase, da assegnare dopo affidamento risorse dall'ASUR |
5 | Localizzazione intervento | Area Interna Alto Maceratese |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | Il sistema sanitario e sociale del territorio, a fronte di una domanda in crescita, ha già operato un apprezzabile adeguamento dei servizi territoriali di base, come dimostra la percentuale di anziani trattati in ADI (7.5%). L’attenzione per le necessità di una popolazione ad alto tasso di vecchiaia si è dunque già manifestata, e deve essere sostenuta per mantenere e qualificare il livello di servizi. Il tasso di ospedalizzazione dell’Area è molto variabile, si va da un minimo di 103,2 di Gualdo e di 109,1 di Bolognola ad un massimo di 213,3 di Monte Cavallo e di 208,4 di Acquacanina. Questo potrebbe essere indice di una capacità dell’assistenza territoriale di intercettare a “macchia di leopardo” i pazienti prima che la loro patologia si acutizzi o si aggravi fino a richiedere il ricovero ospedaliero, problematica comune in un territorio con una bassa densità di popolazione come l’area interessata in cui c’è una inevitabile tendenza alla dispersione dei classici servizi territoriali e ad una relativa diminuzione della loro efficacia ed efficienza. Il 13,4% dei ricoveri dei residenti dell’intera area sono stati effettuati fuori regione con un tasso ricoveri fuori regione limitato pari al 19,4 per 1000 abitanti. Ricordiamo che la mobilità interregionale passiva media per le regioni italiane nel 2013 è stata del 7,6 % per i ricoveri ordinari del 8 % per i ricoveri diurni, mentre la percentuale di ricoveri in mobilità passiva per la regione Marche nel 2013 è stata del 12 % per i ricoveri ordinari e del 11,8% per i ricoveri in regime diurno. L’area di interesse ha quindi un’alta mobilità passiva, doppia della media nazionale e in linea con quella regionale, evidentemente dovuta alla posizione geografica ed ad una incapacità dei servizi sanitari locali di soddisfare la domanda. Spicca la percentuale di mobilità passiva di Sant’Angelo in Pontano, solo circa 5%, di gran lungo la più bassa fra quella dei comuni di interesse mentre altissima è la mobilità passiva di Nera (62,2%). Si è così deciso di impostare l’elaborazione delle linee di intervento in 3 ambiti: EMERGENZA URGENZA: Attrezzature e sistemi di comunicazione (oggetto della presente scheda) PROSSIMITÀ SERVIZI SPECIALISTICA ED EROGAZIONE LEA: Telemedicina – Teleassistenza – Telesoccorso CRONICITÀ E FRAGILITÀ L’intervento “CRONICITÀ E FRAGILITÀ” si inserisce in un sistema di presa in carico regionale, sotto il coordinamento dell’INRCA (ente del SSR – Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani). Le strumentazioni e le attrezzature previste in questo intervento saranno oggetto nei primi tre anni di attività pilota, per poi, in base agli esiti, essere gestite e manutenute dall’Asur 3 che sosterrà i costi con i fondi di funzionamento ordinari dell’azienda. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Nuove tecnologie per il supporto del malato e la consulenza dello “Sportello virtuale per gli ausili tecnologici e l’adattamento all’ambiente domestico” - AFA – specifici spazi e modello operativo per l’attività fisica adattata in soggetti anziani presso la casa della salute di Pieve Torina - Progetti di miglioramento di qualità della vita e di integrazione attraverso attività fisica adattata e sistema di longevità attiva in ambito rurale. |
8 | Risultati attesi | 1.Migliore capacità del sistema sanitario e socio-assistenziale di trattare i pazienti cronici a domicilio, assicurando le cure necessarie e facilitando gli scambi informativi con i centri di cure specializzati 2.Qualificazione dei servizi di cura per tutti gli anziani fragili gestiti a domicilio e potenziamento dell’offerta assistenziale, residenziale e semiresidenziale, rivolta a soggetti anziani, prevalentemente non autosufficienti, con disabilità secondaria a |
patologie cronico-degenerative, terminali, e a soggetti con problemi di salute mentale. | ||
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: Numero residenti presi in carico con modelli innovativi di AAL Baseline: 0 Target: 50 Fonte dati: dati progetto Specifici spazi e modello operativo per l’attività fisica adattata in soggetti anziani al piano terra della casa della salute di Pieve Torina Baseline: 0 Target: 1 Fonte dati: dati progetto Numero residenti presi in carico con modelli innovativi (AFA, Longevità attiva rurale) / N" popolazione di riferimento 65 anni *100 Baseline: 0% Target: 10% Fonte dati: Ambiti Territoriali Sociali/Distretto Sanitario Risultato: Percentuale anziani >=65 anni residenti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Baseline: 7,5% Target: 10% Fonte dati: Open Kit |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | ASUR - Area Vasta 3 |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Area Vasta 3 - Dirigente Acquisti e Logistica |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Acquisto tecnologie per 50 utenti (in via sperimentale si intende avviare l'acquisto di kit di AAL per un numero di 50 utenti) Le tecnologie sono dispositivi già diffusi e commercializzati, semplici da usare e che non richiedono di elevata expertise tecnica per l’installazione e la manutenzione. Sono assegnate dopo una valutazione dell’ambiente domestico effettuata dall’Assistente Sociale. Tecnologie utilizzate | € 200.000,00 |
La tecnologia di supporto è costituita dai seguenti elementi: 1. Un sensore per attivare le luci quando il paziente scende dal letto. 2. Un sistema di allarme se la porta d'ingresso o le finestre sono aperte. 3. Sensori per le perdite di acqua e di gas. Sono inoltre previsti alcuni ausili specifici per gli ambienti (es montascale) | ||
Acquisizione servizi | AFA – specifici spazi e modello operativo per l’attività fisica adattata in soggetti anziani (a corpo). Si prevede di acquisire attrezzatura ginnica (tapis roulant e cyclette), unitamente a sistemi di monitoraggio dei parametri fisici indossabili, per attrezzare la palestra già realizzata presso il Comune di Pieve Torina. | € 135.000,00 |
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/07/2019 | 30/09/2020 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/10/2020 | 30/06/2021 |
Esecuzione | 01/01/2021 | 30/12/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/01/2021 | 30/12/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2021 | € 200.000,00 | |
2022 | € 135.000,00 | |
Costo totale | € 335.000,00 |
Scheda intervento ISTR.1 - SCUOLA DIGITALE E INNOVAZIONE
1 | Codice intervento e Titolo | |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 36.000,00 – Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | In linea con i principi del Manifesto sulle “Piccole Scuole”, l’intervento prevede la realizzazione di una piattaforma digitale per la messa in rete delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, che sarà funzionale alla creazione di aule virtuali e laboratori a distanza per lo svolgimento di sperimentazioni ed esercitazioni di gruppo con diverse classi, anche di plessi differenti da quelli dell’area pilota, in Italia e nel mondo. Ulteriore elemento qualificante della piattaforma sarà la creazione di un sistema integrato con applicazioni specifiche per la facilitazione del rapporto docenti-genitori, sia per gestire le ordinarie dinamiche di monitoraggio e valutazione delle performance dei ragazzi, sia per arricchire l’offerta formativa e qualificare un servizio costante di assistenza allo studio che molto spesso viene trascurato. Più dettagliatamente, la Piattaforma sarà strutturata su tre livelli: 1) Aula virtuale per lo sviluppo di percorsi didattici in rete (per lo sviluppo delle competenze linguistiche, di percorsi didattici basati su forme di apprendimento non formali ed informali, lavori di rete, aggiornamento professionale dei docenti). Queste saranno sviluppate con appositi project-work durante il corso di aggiornamento professionale dei docenti, facendo uso di applicativi software open-source quali MOODLE e OPINGO. Si prevede lo sviluppo di almeno 5 percorsi tematici: 1) Scienze applicate alla natura e al paesaggio, 2) Cultura popolare e storia locale, 3) Educazione civica, 4) Educazione alimentare, 5) Lingua inglese; 2) Digital Twin per lo sviluppo di percorsi laboratoriali a distanza con Università ed altri enti ed istituti di istruzione, formazione e ricerca. In aggiunta agli applicativi open source sopra descritti sarà utilizzata una piattaforma di comunicazione (es. Webex, Gomeeting) per sviluppare percorsi laboratoriali interattivi a distanza con centri di ricerca e science museums. I sistemi Open source OPEN BADGE e Mahara saranno impiegati quali strumenti per il riconoscimento delle esperienze e quali strumenti per la didattica informale. 3) Sistema di informazione e consulenza per lo sviluppo dei rapporti tra docenti e famiglie. Attraverso l’uso della piattaforma e-Learning e della piattaforma di comunicazione sarà sviluppato un ambiente di apprendimento a distanza guidato da un consulente formatore esterno. L’ambiente di apprendimento sarà funzionale a facilitare il dialogo tra docenti e genitori e promuovere l’assistenza a distanza allo studio. Il percorso di aggiornamento professionale dei docenti riguarderà un docente per ogni plesso. Il percorso di 150 ore sarà implementato contemporaneamente alla costruzione delle piatteforme in maniera tale da consentire, non appena completata la messa a punto del servizio, l’avvio di una sperimentazione dei percorsi in ogni scuola a partire dal secondo anno di progetto. |
4 | CUP | E85E18001230001 |
5 | Localizzazione intervento | - Cessapalombo Scuola dell'Infanzia Xxxxxx Xx Xxxxxxxxx (Caldarola) Scuola Primaria Xxxxxx Xx Xxxxxxxxx (Caldarola) - Fiastra Scuola dell'Infanzia Xxx Xxxxx (Camerino) Scuola Primaria Xxx Xxxxx(Camerino) Scuola Secondaria di primo grado Xxx Xxxxx(Camerino) - Gualdo Scuola dell'Infanzia Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) Scuola Primaria Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) - Muccia Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) - Penna San Xxxxxxxx Scuola dell'Infanzia Leopardi (Sarnano) Scuola Primaria Leopardi (Sarnano) Scuola Secondaria di primo grado Leopardi (Sarnano) -Pieve Torina Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx -San Ginesio Scuola dell'Infanzia Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (2) Scuola Primaria Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (2) Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (1) Liceo Linguistico e delle Scienze Umane Xxxxxxxx Xxxxxxx Istituto Professionale Industria e Artigianato Xxxxx Xxxx |
- Sant'Angelo in Pontano Scuola dell'Infanzia Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Scuola Primaria Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxxx Xxxxxxxxx - Sarnano Scuola dell'Infanzia Leopardi Scuola Primaria Leopardi Scuola Secondaria di primo grado Leopardi Liceo scientifico Xxxxxxxx Xxxxxxx Istituto Professionale Industria e Artigianato Xxxxx Xxxx - Scuole in Serravalle di Chienti Scuola dell'Infanzia Xxx Xxxxx (Camerino) Scuola Primaria Xxx Xxxxx(Camerino) Scuola Secondaria di primo grado Xxx Xxxxx(Camerino) Valfornace Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx Visso Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx | ||
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento si pone in linea con Il progetto di ricerca INDIRE sulle “Piccole Scuole” Il Manifesto recentemente adottato dalla rete di scuole aderenti è incentrato su tre punti chiave: 1. Comunità di memoria e qualità di apprendimento 2. Esperienza delle pluriclassi una risorsa e non un limite 3. Tecnologie e inclusione Nell’ambito dello sviluppo delle nuove tecnologie per l’inclusione al fine di creare un network delle piccole scuole dell’Area, l’intervento punta a creare una piattaforma integrata e condivisa per lo sviluppo di servizi per la didattica innovativa e le competenze digitali. Peer education, cooperative Learning, e-twinning, aule virtuali saranno i protagonisti della rinascita dei mini-istituti dell’area. La scuola digitale sarà in grado - di azzerare le distanze spaziali e di collegare virtualmente tra loro in tempo reale comunità distanti anche centinaia o migliaia di chilometri (come nell’E-twinning); - contribuire alla diversificazione didattica anche in presenza di un ridotto n numero di alunni e pluriclassi; - avviare percorsi di peer-learning anche n presenza di casi di difficoltà di apprendimento; -aumentare la capacità di ascolto dei genitori; -incrementare la capacità degli alunni di lavorare autonomamente. In sostanza l’intervento punta ad introdurre una piattaforma integrata per la personalizzazione dei percorsi di apprendimento attraverso una diversificazione dell’offerta didattica. Per tale obbiettivo è previsto un percorso di aggiornamento professionale del corpo docente. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | La prima fase d’intervento sarà mirata alla creazione di un’infrastruttura informatica (hardware) per: - aule virtuali; - esercitazioni in remoto; - aggiornamento professionale dei docenti; Tra gli obiettivi principali: -fornire ai docenti strumenti specifici per le programmazioni annuali delle discipline; -fornire ai docenti un ambiente di condivisione di materiali di lavoro, progetti, formazione; -fornire ai docenti ulteriori strumenti per gestire e diffondere l’apprendimento, attraverso tutti i canali multimediali; -creare nuove possibilità di interazione tra studente e docente, attraverso una piattaforma controllata e su contenuti condivisi; -favorire il lavoro collaborativo tra gli studenti e metterli in grado di contribuire attivamente in vari modi all’esperienza educativa e didattica. Lo stesso intervento prevedrà la parallela formazione dei docenti (uno per ogni plesso) individuati dalle singole scuole per frequentare il corso intensivo (45 ore) per appendere le modalità di utilizzo e le potenzialità della piattaforma. In particolare il corso sarà mirato allo sviluppo di competenze digitali di base relative a: - l’applicativo sviluppato, - l’utilizzo di sistemi open source ad oggi già disponibili sul web (Mahara, Moodle, Opingo, Open Badge), - gli elementi di base per lo sviluppo di azioni di orientamento. Ogni scuola sarà invitata a coinvolgere almeno un docente e un rappresentante per ogni classe. Il metodo didattico prevedrà lezioni ed esercitazioni pratiche a distanza. Alla fine del percorso ogni partecipante sarà invitato a presentare un project-work sugli strumenti e le metodologie sperimentate. Il corso sarà svolto da un ente certificato nella Regione Marche per la formazione continua e professionale. Conclusa la prima fase di progetto saranno avviati nelle scuole percorsi sperimentali |
per testare le applicazioni della piattaforma e progettare percorsi didattici qualificati di supporto e tutoraggio. Durante questa fase saranno programmati interventi in grado di creare una rete corta tra scuole dell'area interna ed anche una rete lunga con scuole della Regione Marche e dell'intero territorio nazionale ed europeo. | ||
8 | Risultati attesi | Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: n. plessi interessati dal potenziamento ‘scuole in rete’ Baseline: 0 Target: 15 Fonte dati: dati di progetto n. percorsi attivati in aule virtuali Baseline: 0 Target: 5 Fonte dati: dati di progetto n. di scuole in rete (network, programmi didattici condivisi) a livello nazionale regionale e europeo Baseline: 0 Target: 75% Fonte dati: dati di progetto numero di docenti coinvolti nei percorsi didattici e nelle esercitazioni in remoto Baseline: 0 Target: 75% Fonte dati: dati di progetto Risultato: Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici: n. alunni su numero di nuove tecnologie (pc nei laboratori e tablet in uso agli studenti). Baseline: 0 Target: 65% Fonte dati: dati di progetto; dati MIUR su base annuale |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della P.A. in particolare in materia di personale, incarichi, convenzioni, accordi pubblici e pubblico-privati ecc.: D.lgs. n. 267/2000; D.lgs. n. 165/2001; legge n. 241/1990 e s.m.i. |
11 | Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
13 | Soggetto attuatore | Unione Montana Marca di Camerino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | Responsabile settore tecnico Marca di Camerino |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture |
Acquisizione servizi | Servizi per la realizzazione della piattaforma Servizi per la realizzazione del Corso di aggiornamento professionale | € 24.000,00 € 12.000,00 |
Spese pubblicità |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Livello unico di progettazione | 01/07/2019 | 30/11/2019 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | 01/12/2019 | 31/1/2020 |
Esecuzione | 01/02/2020 | 01/09/2021 |
Collaudo/funzionalità |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
2020 | € 24.000,00 | |
2021 | € 12.000,00 | |
Costo totale | € 36.000,00 |
Scheda intervento ISTR.2 - NUOVI SENTIERI DI APPRENDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE
1 | Codice intervento e Titolo | ISTR.2 - NUOVI SENTIERI DI APPRENDIMENTO: COMPETENZE PER INSEGNARE E CRESCERE |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 532.500,00 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | L’intervento è stato pensato partendo dal presupposto che per invertire il fenomeno dello spopolamento dei territori interessati è fondamentale garantire, migliorare e qualificare i servizi ai cittadini. L’istruzione, la formazione e la qualificazione del capitale umano sono alla base di processi di riattivazione dei territori poiché operano a due livelli: - come attrattori: la garanzia di un’offerta d’istruzione e formazione di qualità accessibile nel territorio è alla base delle scelte di vita delle famiglie; - come motori di sviluppo del territorio: senza capitale umano qualificato non è possibile innescare processi di cambiamento e di sviluppo che siano sostenibili e duraturi. Dunque, per l’istruzione dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, le azioni di qualificazione e aggiornamento professionale del corpo docente attraverso l’introduzione delle metodologie didattiche Montessori, mira a creare un ambiente di apprendimento altamente esperienziale e laboratoriale. |
4 | CUP | E88H18000840001 |
5 | Localizzazione intervento | - Cessapalombo Scuola dell'Infanzia Xxxxxx Xx Xxxxxxxxx (Caldarola) Scuola Primaria Xxxxxx Xx Xxxxxxxxx (Caldarola) - Fiastra Scuola dell'Infanzia Xxx Xxxxx (Camerino) Scuola Primaria Xxx Xxxxx(Camerino) Scuola Secondaria di primo grado Xxx Xxxxx(Camerino) - Gualdo Scuola dell'Infanzia Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) Scuola Primaria Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxx Xxxxxxxx (Sarnano) - Muccia Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx (Pieve Torina) - Penna San Xxxxxxxx Scuola dell'Infanzia Leopardi (Sarnano) Scuola Primaria Leopardi (Sarnano) Scuola Secondaria di primo grado Leopardi (Sarnano) -Pieve Torina Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx -San Ginesio Scuola dell'Infanzia Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (2) Scuola Primaria Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (2) Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (1) - Sant'Angelo in Pontano Scuola dell'Infanzia Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Scuola Primaria Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Xxxxxxxx Xxxxxxxxx - Sarnano Scuola dell'Infanzia Leopardi Scuola Primaria Leopardi Scuola Secondaria di primo grado Leopardi - Scuole in Serravalle di Chienti Scuola dell'Infanzia Xxx Xxxxx (Camerino) Scuola Primaria Xxx Xxxxx(Camerino) Scuola Secondaria di primo grado Xxx Xxxxx(Camerino) Valfornace Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx Visso Scuola dell'Infanzia Mons. Xxxxxxxx Scuola Primaria Mons. Xxxxxxxx Scuola Secondaria di primo grado Mons. Xxxxxxxx |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento si pone in linea con Il progetto di ricerca INDIRE sulle “Piccole Scuole” Il Manifesto recentemente adottato dalla rete di scuole aderenti è incentrato su tre punti chiave: 1. Comunità di memoria e qualità di apprendimento 2. Esperienza delle pluriclassi una risorsa e non un limite 3. Tecnologie e inclusione In particolare l’intervento punta a migliorare la qualità dell’apprendimento e a valorizzare l’esperienza della pluriclasse nell’Area. Sempre più numerose e pressanti sono, infatti, le richieste dei genitori che, in applicazione delle leggi sull’autonomia della scuola, chiedono per i propri figli l’opzione educativa montessoriana, le cui caratteristiche possono efficacemente compendiarsi nell’autoeducazione, a partire dalla nascita, in un ambiente scientificamente preparato e arricchito con materiali di sviluppo e conoscenza. Il principio del metodo montessoriano dell’apprendimento tra pari, in un continuo scambio tra bambini di età differenti, sarà funzionale non solo a qualificare in maniera specifica l’offerta educativa dell’area rispetto ai territori di margine, ma anche a superare criticità e debolezze dovute alla presenza di numerose pluriclassi. In una scuola Montessori si utilizza la formula della pluriclasse, è la tipica forma di organizzazione di tale approccio metodologico. L’ambiente didattico della pluriclasse è molto particolare. Questa realtà offre all’insegnante la possibilità di operare qualsiasi esperimento di classe aperta: favorisce l’interazione fra i bambini, dà possibilità di impostare le attività scolastiche per liberi gruppi che possono svolgere argomenti comuni o diversificati, favorisce l’insegnamento e l’apprendimento individualizzato, grazie al basso numero di alunni con cui generalmente è composta. Nella pluriclasse il “cooperative-learning” è una realtà molto frequente, un arricchimento prezioso per il mondo psico-affettivo del bambino perché il confronto in classe non avviene tra soli coetanei ma tra bambini “più grandi” e bambini “più piccoli”: i primi si confrontano costantemente con una fase della loro crescita già avvenuta, i secondi vengono continuamente stimolati dai più grandi, visti come punto di riferimento e “anticipazione” del loro prossimo futuro. La pluriclasse è tutto questo ma è anche di più, perché godendo di contributi diversificati, è un luogo dove il bambino è costantemente stimolato dal punto di vista cognitivo. Quando parliamo di innovazione didattica, in realtà, ci riferiamo sia a nuovi ambienti di apprendimento, per esempio sfruttando le nuove tecnologie (ISTR1), sia ai più recenti strumenti della ricerca didattica (per esempio, la flipped classroom), sia – soprattutto– alle metodologie del costruzionismo e della didattica attiva, di cui si parla ormai da decenni, ma, purtroppo, mai poste in essere nel nostro Paese, se non da scuole e/o docenti virtuosi sperimentatori. Solo per citarne alcuni: peer tutoring, cooperative learning, Role-playing, Case study, problem solving, prompting e fading, modeling, shaping e chaining, oltre all’utilizzo di mediatori didattici di vario genere. Infine, per le pluriclassi dell’Area, importantissimo sarà lo sviluppo di un percorso formativo nella scuola dell’infanzia che permetta agli studenti di acquisire competenze, comportamenti e capacità emotive che li renderanno in grado di affrontare con sicurezza e maturità la rigidità del banco della scuola primaria. Per qualificare e migliorare il sistema educativo delle aree oggetto dell’intervento è necessario innescare processi d’innovazione in due ambiti: - Innovare “attraverso” l’istruzione e la formazione: gli obiettivi e i contenuti dei programmi didattici e formativi devono rispecchiare le esigenze dell’economia e degli operatori locali in coerenza con la strategia di sviluppo del territorio. Le dimensioni educative locali devono consentire di monitorare e valuta-re i bisogni educativi, di cogliere le dinamiche economiche e politiche locali e globali e di recepire suggerimenti da esperienze verificatesi altrove. È necessario, pertanto, un reale e costante confronto e collaborazione tra i responsabili dell’istruzione e della formazione con i rappresentanti degli enti locali, del mondo dell’impresa, dei servizi, del tessuto economico e produttivo locale, delle associazioni e del terzo settore, ecc. - Innovare “nella” istruzione e formazione: l’impostazione didattica, le tecniche e le modalità di erogazione della didattica, nonché la struttura dei programmi devono essere coerenti al contesto territoriale, alle esigenze degli studenti e dei fruitori a cui l’offerta formazione si rivolge. In particolare sono state evidenziate tre tipologie di destinatari: 1) chi viene “da fuori”, i ritornanti o quanti hanno deciso di abbandonare le città alla ricerca di una migliore qualità della vita 2) chi nasce e cresce nel territorio (gli autoctoni) 3) gli stranieri. A livello locale la scuola è percepita come il luogo dove, tra le altre cose, si deve focalizzare l’attenzione sulla specificità rurale del territorio, insegnandone gli elementi di valore, promuovendo l’acquisizione di consapevolezza che proviene dalla conoscenza, imparando a esprimerne bisogni e opportunità con dignità e coraggio e con i giusti strumenti, metodi e competenze. Inoltre, vista la presenza di alunni stranieri, la scuola deve favorire processi d’integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del territorio, veicolando non solo la conoscenza della lingua italiana, ma anche della cultura, delle tradizioni locali e dell’attenzione all’ambiente e alla natura che caratterizzano il territorio. Tale percezione è coerente con il ruolo della scuola in questi territorio, per cui essa rappresenta “un’importante “agenzia formativa” o “centro civico” capace di interpretare bisogni economici e produttivi di un’area e di utilizzare spazi e risorse (presenti dentro e fuori la scuola) per tradurli in progettualità pedagogiche e in opportunità di sviluppo”. |
In questo quadro la formazione dei docenti dell’Area al fine di qualificare l’organizzazione dell’apprendimento della pluriclasse secondo il modello Montessoriano è elemento cardine di tutto l’impianto strategico del setto Istruzione. L’iniziativa, trova uno sviluppo naturale in un territorio a prevalente vocazione agricola e artigianale: il metodo Montessori si basa infatti sulla personalizzazione dell’apprendimento e sull’imparare facendo. L’ambizione è che le famiglie leghino la scelta educativa per i propri figli con quella di vivere nelle aree interne. | ||
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Gli interventi proposti avranno come risultato atteso l’alta qualificazione del personale docente per l’applicazione dell’approccio Montessori all’insegnamento delle STEM. Gli interventi, finalizzati alla realizzazione di percorsi formativi, coinvolgeranno in misura uguale docenti di ruolo e non, di tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Area Interna. Saranno articolati su percorsi di 516 ore con una prova finale per l’ottenimento del certificato secondo quanto previsto dall’Opera Montessori di Roma: - corso di formazione per la differenziazione didattica del metodo Montessori per insegnanti della Scuola dell’Infanzia; - corso di formazione per la differenziazione didattica nel metodo Montessori per insegnanti di scuola primaria; - corso di formazione per la differenziazione didattica Montessori per la Scuola secondaria di primo grado. Nello specifico: - N°1330 ore, per singolo istituto comprensivo, di affiancamento dei docenti con tutor in madrelingua per l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua inglese, per un totale di 6650 ore di affiancamento nei 5 IC dell'area interna. - N. 2 Percorsi di differenziazione didattica Montessori per docenti della Scuola dell’infanzia - 516 ore a corso (comprese 16 ore per esame finale), con rilascio al termine del Certificato di insegnamento differenziazione didattica Montessori. - N. 2 Percorsi di differenziazione didattica Montessori per docenti della Scuola Primaria - 516 ore a corso (comprese 16 ore per esame finale), con rilascio al termine del Certificato di insegnamento differenziazione didattica Montessori. - N. 1 Percorso sperimentale di differenziazione didattica Montessori per docenti di scuola secondaria di I grado - 128 a corso (comprese 16 ore per esame finale), con rilascio al termine del Certificato di insegnamento differenziazione didattica Montessori. |
8 | Risultati attesi | Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi dell’Area Interna e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici, attraverso lo sviluppo di un metodo insegnamento altamente innovativo, basato sulla metodologia Montessori, e orientato specialmente alla formazione in ambiente pluriclasse. |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Realizzazione: N. di docenti formati, (Scuola dell’Infanzia) Baseline: 0 Target: 15 Fonte dati: dati di progetto N. di docenti formati (Scuola Primaria) Baseline: 0 Target: 15 Fonte dati: dati di progetto N. di docenti formati (scuola secondaria di I grado) Baseline: 0 Target: 18 Fonte dati: dati di progetto N. ore di affiancamento con interventi di esperti di lingua inglese Baseline: 0 Target: 6650 Fonte dati: dati di progetto Risultato: Numero medio di alunni della scuola primaria Baseline: 0 Target: 100% Fonte dati: dati di progetto; dati Miur su base annuale. Numero medio di alunni della scuola secondaria di I grado Baseline: 0 Target: 100% Fonte dati: dati di progetto; dati Miur su base annuale. |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Procedura di aggiudicazione ai sensi D.lgs. 50/2016 per appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ovvero di applicazione anche delle norme e procedure di settore della |