Contract
Contraente: | Progetto: - Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar - Allacciamento Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar | Cliente: | |||
N° Contratto: N° Commessa: NR/19392 | |||||
N° documento: | Foglio 1 di 14 | Data Lug. 2020 | N° documento cliente: | ||
REGIONE PIEMONTE PROVINCIE DI VERCELLI E BIELLA COMUNI DI SANTHIA’ E CAVAGLIA’ | |||||
RELAZIONE TECNICA presentata ai sensi del D.P.R. 08.06.01 n.327 | |||||
ELABORATO 20697-REL-TEC . | |||||
00 | Ago. 2020 | EMISSIONE | |||
REV | DATA | TITOLO REVISIONE | PREPARATO | CONTROLLATO | APPROVATO |
Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar Allacciamento Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar | |||||||
RELAZIONE TECNICA PRESENTATA AI SENSI DEL D.P.R. 08.06.01 N. 327 | |||||||
N° Documento: | Foglio 2 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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INDICE
PREMESSA 3
1. QUADRO PROGRAMMATICO E PROCEDURALE 3
1.1. SCOPO DELL’OPERA 3
1.2. PROGRAMMAZIONE 3
1.3. PROCEDURE AUTORIZZATIVE 3
• Approvazione del progetto, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e dichiarazione di pubblica utilità 3
1.4. SICUREZZA ED ESERCIZIO 4
2. QUADRO PROGETTUALE 4
2.1. CRITERI DI PROGETTAZIONE 4
2.2. GASDOTTI 5
• Protezioni meccaniche 5
• Protezione anticorrosiva 5
• Fascia di vincolo preordinato all’esproprio (v.p.e.) e chiarimenti sulla fascia di rispetto 5
• Aree di passaggio ed occupazione lavori 7
• Descrizione del tracciato 8
2.3. IMPIANTI DI INTERCETTAZIONE DI LINEA 8
2.4. DATI CARATTERISTICI 9
3. FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE 10
• Infrastrutture provvisorie – piazzole tubi 10
• Apertura area di passaggio e occupazione lavori 10
• Sfilamento tubi e saldatura linea 10
• Controllo delle saldature 11
• Scavo trincea 11
• Posa e rinterro 11
• Rinterro condotte 11
• Realizzazione impianti di linea 11
• Collaudi idraulici 11
• RIPRISTINI (MORFOLOGICI/VEGETAZIONALI) 11
4. TEMPI DI ESECUZIONE 12
5. INQUADRAMENTO URBANISTICO 12
6. QUADRO AMBIENTALE 13
• Terre e rocce da scavo 13
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PREMESSA
La presente relazione tecnica, relativa alla progettazione dei gasdotti “Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl – DN 100 DP 75 bar” e “Allacciamento Territorio e Risorse Srl – DN 100 DP 75 bar” nei comuni di Santhià (VC) e Cavaglià (BI), è volta all’ottenimento dell’Autorizzazione Unica ai sensi del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 e s.m.i. (D. Lgs. 27.12.2004 n. 330) e di tutte le necessarie autorizzazioni/nulla osta utili per la realizzazione degli interventi nel suo complesso.
1. QUADRO PROGRAMMATICO E PROCEDURALE
1.1. Scopo dell’opera
La Società Snam Rete Gas S.p.A. ha tra i propri compiti la realizzazione di allacciamenti, alla propria rete di gasdotti, di utenze civili e industriali che ne fanno richiesta in modo da garantire alle stesse la fornitura di gas naturale.
Tale compito è stabilito dal codice di rete approvato dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas con delibera 75/03 e fa riferimento a quanto previsto dal comma 1 dell’art. 31 del D. Lgs. 164/2000.
La costruzione del gasdotto denominato “Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl – DN 100 DP 75 bar”, della lunghezza di circa 990 m, si rende necessaria al fine di immettere all’interno della rete di Snam Rete Gas, il gas naturale di produzione biometano della ditta Territorio e Risorse Srl, mentre la realizzazione del gasdotto denominato “Allacciamento Territorio e Risorse Srl – DN 100 DP 75 bar”, della lunghezza di circa 15 m, si rende necessaria al fine di assicurare la fornitura di gas per uso tecnologico allo steso stabilimento Territorio e Risorse Srl.
1.2. Programmazione
Al fine di raggiungere lo scopo delle opere è necessario iniziare la costruzione entro il mese di Marzo 2021.
1.3. Procedure autorizzative
Le opere sono di interesse pubblico ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 164/00. Di seguito si descrivono le principali autorizzazioni cui l’opera è soggetta.
• Approvazione del progetto, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e dichiarazione di pubblica utilità
L’opera è soggetta alla procedura del T.U. 08.06.01 n. 327, come modificato dal D.Lgs. n. 330 del
27.12.04. L’Ente competente al rilascio della autorizzazione unica è la Provincia di Biella.
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Ai fini di dichiarare l’opera di Pubblica Utilità, in ottemperanza all’art. 30 del D.Lgs. 164/00, si allegano alla presente relazione tecnica:
- la dichiarazione ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs. 164/00;
Altre procedure che confluiscono nell’autorizzazione di cui sopra: l’opera è soggetta alle seguenti autorizzazioni principali:
- Nulla Osta Archeologico Preventivo
Il Nulla Osta Archeologico Preventivo è di competenza della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte di Torino; verrà predisposta la specifica verifica preventiva dell’interesse archeologico.
- Rumore
Per la costruzione del nuovo allacciamento verrà predisposta specifica valutazione previsionale di impatto acustico, da presentare ad ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).
L’opera interessa i seguenti Enti Pubblici:
- vedere elenco Enti Pubblici allegato;
L’opera interessa il seguente n° di particelle catastali e relativo n° di proprietà:
- 37 particelle catastali per complessivi 13 proprietari catastali.
1.4. Sicurezza ed esercizio
Le opere ricadono nell’ambito delle attività soggette alle visite e controlli di prevenzione incendi – inquadrata come attività 6 sottoclasse 2 categoria B di cui all’allegato 1 al D.P.R. N. 151 del 01/08/2011 – da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
Allo stesso Comando verrà richiesta la valutazione dei progetti, ottenuti i quali e ad ultimazione dei lavori avvenuta, saranno presentate le Segnalazioni Certificate di Inizio Attività, indispensabili per l’esercizio delle opere realizzate.
2. QUADRO PROGETTUALE
2.1. Criteri di progettazione
Le opere sono progettate conformemente al D.M. 17/04/2008 ed al relativo Allegato A: “Regola tecnica per la progettazione, la costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8” con le seguenti caratteristiche:
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Opera | DN | Lunghezza m. circa | Pressione di Progetto DP | grado di utilizzazione f | Pressione massima di esercizio MOP |
Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl | 100 | 990 | 75 bar (1^ specie) | 0,57 | 75 bar (1^ specie) |
Allacciamento Territorio e Risorse Srl | 100 | 15 | 75 bar (1^ specie) | 0,57 | 75 bar (1^ specie) |
2.2. Gasdotti
Le nuove condotte saranno costituite da tubazioni in acciaio saldate di testa, interrate con idonea copertura (tale che soddisfi i requisiti previsti dal D.M. 17/04/2008).
Per il corretto esercizio verranno realizzate opere accessorie, quali armadietti contenenti apparecchiature di controllo e per la protezione catodica, sfiati dei manufatti di protezione e cartelli segnalatori.
• Protezioni meccaniche
Qualora per motivi tecnici si rendesse necessario, sulle condotte saranno messi in opera tubi di protezione metallici o in cunicoli in c.a., muniti di relativi sfiati.
• Protezione anticorrosiva
Le condotte sono protette da:
- una protezione passiva esterna in polietilene, di adeguato spessore, ed un rivestimento interno in vernice epossidica; i giunti di saldatura sono rivestiti in cantiere con fasce termorestringenti di polietilene;
- una protezione attiva (catodica), garantita da un impianto a corrente impressa che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all’elettrolita circostante (terreno, acqua, ecc.); le apparecchiature costituenti tale impianto saranno poste in corrispondenza dei nuovi impianti e/o lungo la linea.
• Fascia di vincolo preordinato all’esproprio (v.p.e.) e chiarimenti sulla fascia di rispetto
La fascia di vincolo preordinato all’esproprio (V.P.E.) per i gasdotti emarginati, coincidente con la fascia di rispetto da asservire corrisponde a metri:
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Opera | Per i tratti di condotta fuori terra (punti di intercettazione gas) e/o interrati in tubo libero (condizione di posa B – vedi tabella 2 dell’Allegato A del D.M. 17/04/2008) |
Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl | 27,00 (13,50+13,50) metri |
Allacciamento Territorio e Risorse Srl | 27,00 (13,50+13,50) metri |
come meglio evidenziato sull’elaborato grafico allegato.
In relazione all’individuazione delle fasce di rispetto dei gasdotti, risulta opportuno precisare che il citato D.M. 17/04/2008 stabilisce delle distanze minime che inderogabilmente devono essere rispettate, ma che possono essere anche incrementate in relazione alle caratteristiche dell’opera e dell’area di riferimento nella quale l’opera si inserisce.
E’ inoltre utile precisare che l’attività di trasporto del gas naturale risulta inquadrata come “attività pericolosa” per la quale la disciplina del codice civile è particolarmente rigorosa in tema di responsabilità per eventuali danni cagionati. Questa responsabilità può essere superata solo a seguito della dimostrazione di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno.
Si ribadisce quindi che le prescrizioni minime, indicate nella TABELLA 2 e relativi articoli del citato Decreto Ministeriale, possono e devono essere rese più restrittive in relazione alle caratteristiche dell’opera, delle aree di riferimento e delle condizioni di posa.
Si parla, per l’appunto, di precetti che devono garantire la “sicurezza” di impianti in pressione destinati al trasporto di sostanze aeriformi combustibili e, nella fattispecie, si riferiscono ad un’infrastruttura di significativo rilievo facente parte della Rete di Trasporto Regionale, destinata al trasporto di gas naturale, per la quale si impone l’adozione delle migliori misure possibili a garanzia della pubblica incolumità.
Le prescrizioni del D.M. 17/04/2008 costituiscono dei riferimenti minimi che Snam Rete Gas in fase di progettazione, realizzazione ed esercizio delle condotte, deve convenientemente innalzare proprio al fine di garantire la piena sicurezza dell’attività di trasporto del combustibile e della pubblica incolumità, assolvendo in tal modo al precipuo compito istituzionale affidatole dal D.Lgs. n. 164 del 23/05/2000.
Si tratta, pertanto, di scelte discrezionali inerenti la progettazione, costruzione ed esercizio delle opere che saranno approvate ai sensi del D.P.R. n. 327 del 08/06/2001.
Considerato che, il summenzionato D.M. prevede che la minima distanza delle condotte dai fabbricati, misurata in orizzontale, intercorre tra l’asse della condotta e il perimetro del fabbricato stesso, l’assunzione da parte Snam Rete Gas di una maggiore (limitata) distanza trova altresì fondamento nella necessità pratica di garantire il rispetto di dette distanze minime in presenza di future attività edificatorie in prossimità delle condotte. Infatti tali distanze vengono, di norma,
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misurate direttamente in campo attraverso la localizzazione del gasdotto con uno strumento (cerca metalli / cerca tubi) senza che vengano aperti scavi diretti sulla tubazione. La maggiore (limitata) distanza consente di compensare sia il margine d’imprecisione dello strumento “cerca tubi” il quale dal piano campagna rileva magneticamente la massa metallica della condotta presente nel sottosuolo (senza poterla però riferire ad alcun punto specifico della sua superficie), sia eventuali (lievi) scostamenti nella posa delle tubazioni rispetto a quanto progettato.
Le argomentazioni sopra rappresentate evidenziano come il Decreto in questione contenga dei parametri che, seppur rigidamente “invalicabili” per quanto concerne le prescrizioni minime, debbono essere “modulati” responsabilmente in funzione delle caratteristiche specifiche del progetto e del contesto.
Si precisa infine, che la fascia minima stabilita dal D.M. 17/04/2008 - in relazione a pressione di progetto, diametro e grado di utilizzazione adottato - risulta essere:
- per la condizione di posa B pari a m 12,50 dalla tubazione DN 100, mentre invece la fascia di maggior garanzia assunta da Snam Rete Gas, coerentemente alle considerazioni e finalità su esposte, è pari a m 13,50 con una differenza di 1,00 m;
pertanto, con differenze minime del tutto proporzionate alle finalità sopra esposte, che consentono di poter consapevolmente assicurare nel tempo l’esercizio in sicurezza del trasporto gas.
Per garantire nel tempo il rispetto della sopra citata distanza, Snam Rete Gas procederà alla costituzione consensuale di servitù di gasdotto a titolo oneroso, consistente nell’impegno della proprietà a non realizzare nuove opere all’interno della fascia asservita, lasciando inalterate le possibilità di utilizzo agricolo dei fondi interessati.
Nel caso in cui non si raggiunga l’accordo consensuale con i legittimi proprietari, si procederà alla richiesta di imposizione coattiva di servitù delle aree necessarie alla realizzazione delle opere.
• Aree di passaggio ed occupazione lavori
Le operazioni di scavo della trincea, di saldatura, posa e di rinterro dei nuovi gasdotti, richiedono la realizzazione di una pista di lavoro, denominata “area di passaggio ed occupazione lavori” come meglio evidenziato sugli elaborati grafici allegati. Quest’ultima deve essere il più possibile continua e di larghezza tale da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio, di soccorso e di deposito dei materiali.
L’accessibilità all’area di passaggio e occupazione lavori è normalmente assicurata dalla viabilità ordinaria, la quale verrà utilizzata unicamente dai mezzi dei servizi logistici.
I mezzi adibiti alla costruzione utilizzano, di norma, l’area di passaggio messa a disposizione.
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• Descrizione del tracciato
Il nuovo allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl si stacca dal gasdotto Vercelli-Cavaglià DN 400 mediante realizzazione di un nuovo impianto sul mappale 27 foglio 11 del comune di Santhià. Posato con scavo a cielo aperto, il gasdotto in progetto percorre in parallelo la strada Vicinale Biglia Quinto-Via Francigena nel comune di Santhià per poi attraversarla in prossimità della Cascina Filippina e passare nel comune di Cavaglià, nel cui territorio avrà la percorrenza maggiore. Da qui il gasdotto avrà andamento rettilineo sino a raggiungere lo stabilimento del cliente finale, sito ubicato nel comune di Santhià, dove verrà realizzato il nuovo impianto di consegna biometano.
Il tracciato dell’Allacciamento Territorio e Risorse Srl ricadrà interamente all’interno dell’impianto di consegna biometano.
2.3. Impianti di intercettazione di linea
In accordo al D.M. 17/04/2008, le condotte saranno sezionabili in tronchi mediante apparecchiature denominate punti di intercettazione. In ottemperanza a quanto prescritto dal suddetto decreto, la distanza massima fra i punti di intercettazione per condotte di 1^ specie è pari a 10 km (per impianti con valvole a comando locale).
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova area impiantistica di stacco – denominata
P.I.D.S. (Punto di Intercettazione Derivazione Semplice) – dal gasdotto Vercelli-Cavaglià e una nuova area impiantistica (Punto di Consegna e Riconsegna gas) in prossimità dell’insediamento del Cliente Finale che conterrà le apparecchiature necessarie ad introdurre in rete il gas prodotto e per la riconsegna al cliente (vedi elaborati grafici di progetto allegati), in particolare:
- 20697-STI-VPE/1: Area impiantistica contenente un P.I.D.S. (Punto di Intercettazione Derivazione Semplice), debitamente recintato con moduli prefabbricati in grigliato metallico, altezza 2 mt dal piano di calpestio, pavimentazione interna in autobloccanti, ubicato sul mappale 27 Foglio 11 del Comune di Santhià con accesso dalla strada Vicinale Biglia Quinto-Via Francigena mediante realizzazione di apposito piazzale in terra battuta e ghiaia (indicato con S1 sugli elaborati grafici allegati).
- 20697-STI-VPE/: Area impiantistica contenente un Punto di Consegna Biometano e Riconsegna gas, debitamente recintato con moduli prefabbricati con pilastrini in cls, altezza 2 m dal piano di calpestio, pavimentazione interna in autobloccanti, ubicato sul mappale 132 Foglio 7 del Comune di Santhià con accesso dalla S.P. 54 mediante esistente stradina in terra battuta (indicata con S2 sugli elaborati grafici allegati).
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N° Documento: | Foglio 9 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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L’impianto in argomento è altresì composto da altre valvole di intercettazione ed apparati adibiti all’analisi ed alla misura del gas consegnato a Snam Rete Gas, allo scopo verrà realizzato un fabbricato in muratura per il contenimento di detti apparati;
Impianti e relative strade d’accesso definitive
Num. ordine | Impianto | Comune | Progr. Km | Superficie (m2) | Accesso (m2) |
IMP. 1 | Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl | Santhià | 0+022 | 12 | 25 (Esistente) |
IMP. 2 | Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl Allacciamento Territorio e Risorse Srl | Santhià | 0+990 | 282 | 75 |
2.4. Dati caratteristici
Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl
Classificazione del gasdotto 1^ specie
Gas trasportato gas naturale
Lunghezza della condotta 990 metri
Diametro nominale DN 100
Diametro esterno della condotta 114,3 mm
Spessore della condotta 5,2 mm
Tensione di snervamento 360 N/mm2
Grado di utilizzazione f = 0,57
Pressione di progetto (DP) 75 bar
Pressione massima di esercizio (pari alla pressione di MOP) 64 bar Pressione minima di collaudo 97,5 bar
Profondità minima di posa 0,90 m
Area Vincolo preordinato all’esproprio: m 13,50 dall’asse della tubazione, così come meglio individuata nella planimetria allegata.
Allacciamento Territorio e Risorse Srl
Classificazione del gasdotto 1^ specie
Gas trasportato gas naturale
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N° Documento: | Foglio 10 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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Lunghezza della condotta 15 metri
Diametro nominale DN 100
Diametro esterno della condotta 114,3 mm
Spessore della condotta 5,2 mm
Tensione di snervamento 360 N/mm2
Grado di utilizzazione f = 0,57
Pressione di progetto (DP) 75 bar
Pressione massima di esercizio (pari alla pressione di MOP) 64 bar Pressione minima di collaudo 97,5 bar
Profondità minima di posa 0,90 m
Area Vincolo preordinato all’esproprio: m 13,50 dall’asse della tubazione, così come meglio individuata nella planimetria allegata.
3. FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE
• Infrastrutture provvisorie – piazzole tubi
Prima di iniziare i lavori saranno predisposte, se necessario, opportune piazzole scelte in prossimità del tracciato, all’interno delle aree autorizzate, preposte all’accatastamento provvisorio dei materiali. Particolare attenzione verrà prestata affinché, per questo scopo, vengano utilizzati terreni privi di vegetazione arborea.
• Apertura area di passaggio e occupazione lavori
In questa fase verranno delimitate le aree e le piste di lavoro, conseguentemente accantonato e conservato lo strato di terreno fertile (humus) ove presente che, al termine dei lavori, verrà ricollocato in superficie. Stesso accorgimento verrà utilizzato in caso di riscontro di terreni con stratigrafia differente.
La pista di lavoro verrà utilizzata in parte per il deposito separato dei terreni ed in parte per le operazioni di costruzione delle opere in oggetto, secondo le fasi meglio dettagliate in seguito, nonché il transito dei mezzi e del personale lavorativo.
• Sfilamento tubi e saldatura linea
Lo sfilamento consiste nel posizionare le barre/curve lungo la pista, predisponendole testa a testa per la successiva saldatura ad arco elettrico o a filo continuo.
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N° Documento: | Foglio 11 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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• Controllo delle saldature
Tutte le saldature verranno controllate mediante controlli non distruttivi.
• Scavo trincea
Lo scavo verrà effettuato con l’impiego di idonee macchine operatrici. Il materiale di risulta verrà depositato a lato dello scavo e sarà utilizzato successivamente in fase di rinterro della condotta; tale operazione sarà eseguita evitando la miscelazione del suddetto materiale con lo strato umico accantonato nella precedente fase di apertura dell’area di lavoro.
• Posa e rinterro
Una volta terminata la fase precedente, le condotte verranno posate sul fondo dello scavo. Nel caso in cui il fondo dello scavo presenti asperità tali da poter compromettere l’integrità del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con materiale sabbioso. Le condotte verranno poi ricoperte con il materiale di risulta, precedentemente accantonato.
• Rinterro condotte
Le condotte verranno ricoperte con il materiale di risulta, precedentemente accantonato.
• Realizzazione impianti di linea
I gruppi valvole ed eventuali relativi by-pass verranno assemblati fuori opera. Contemporaneamente verranno realizzate le opere civili (basamenti di appoggio, supporti di sostegno, murature, pozzetti ecc.). Al termine dei lavori di posa si procederà al collaudo degli impianti ed al collegamento alla linea. Rimarranno a vista parti di tubazione e valvole. Verranno infine realizzate le recinzioni ed i relativi accessi costituiti di norma da stradine e piazzole di sosta.
• Collaudi idraulici
La condotta e gli impianti verranno sottoposti ad una prova di collaudo idraulico di tenuta ad una pressione pari ad almeno 1,3 volte la pressione di progetto (DP). I singoli tratti collaudati verranno successivamente saldati tra loro e le saldature verranno controllate mediante i metodi non distruttivi.
• Ripristini (morfologici/vegetazionali)
Ultimate le operazioni di posa, si procederà al ripristino dei luoghi consistenti nel riportare i terreni allo stato originario.
Lungo il tracciato dei gasdotti verranno realizzati, in corrispondenza di punti particolari, manufatti che, assicurando la stabilità dei terreni, garantiscono anche la sicurezza della tubazione.
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N° Documento: | Foglio 12 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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I manufatti consistono di norma in scogliere, gabbioni, palizzate, briglie, ecc.
Contestualmente agli interventi principali è prevista la realizzazione di un rivestimento di fondo e spondale – nel tratto interessato dagli scavi – sul corso d’acqua del Rio Val del Lupo che sarà attraversato dal gasdotto, allo scopo di evitare erosioni e per la stabilizzazione della sezione di deflusso, nonché a garantire la sicurezza d’esercizio della condotta.
I suddetti MANUFATTI (M) sono indicati nella planimetria allegata e nella seguente tabella:
Num. ordine | Progr. Km | Comune | Descrizione dell’intervento |
M1 | 0+066 | Santhià – Fosso Irriguo | Realizzazione rivestimento spondale e di fondo alveo in cls |
M2 | 0+310 | Cavaglià– Fosso Irriguo | Realizzazione rivestimento spondale e di fondo alveo in cls – palizzate su scarpata |
M3 | 0+650 | Cavaglià– Fosso Irriguo | Realizzazione rivestimento spondale e di fondo alveo in cls – palizzate su scarpata |
M4 | 0+780 | Cavaglià – Rio Val del Lupo | Realizzazione rivestimento spondale e di fondo alveo in massi ciclopici – palizzate su scarpata |
4. TEMPI DI ESECUZIONE
Tutte le fasi dei lavori per la realizzazione dei gasdotti saranno completate entro il termine massimo di 12 mesi dall’inizio degli stessi.
5. INQUADRAMENTO URBANISTICO
Per quanto riguarda l’ambito di inserimento negli strumenti urbanistici comunali vigenti le aree oggetto di intervento ricadono nelle seguenti zone:
⮚ P.R.G. di Santhià:
o Area Agricola diversificata EE/b;
o Area Agricola interessata da autorizzazioni temporanee EE/t.
⮚ X.X.X. xx Xxxxxxxx:
o Territorio ad uso agricolo.
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6. QUADRO AMBIENTALE
I tracciati dei gasdotti in progetto è stato definito previa analisi degli strumenti di tutela territoriali presenti, quali parchi, aree naturali protette, beni culturali, beni paesaggistici ed ambientali ed habitat naturali, applicando i seguenti criteri di buona progettazione:
- percorrere i corridoi tecnologici esistenti, per esempio in parallelo, ove presenti, ad altri gasdotti;
- transitare, ove possibile, in ambiti a destinazione agricola, lontano dalle aree di sviluppo urbanistico e/o industriale;
- selezionare i percorsi meno critici dal punto di vista del ripristino finale, per recuperare al meglio gli originari assetti morfologici e vegetazionali;
Al fine del recupero ambientale, verranno realizzate opere di ripristino mirate alla sistemazione dei terreni interessati dagli scavi, mediante rinterro delle tubazioni posate, livellamento e/o riprofilatura del terreno e ricostituzione del manto vegetale preesistente.
Gli unici segni visibili della presenza della condotta saranno rappresentati dai cartelli di segnalazione, dagli sfiati in corrispondenza dei tratti in tubo di protezione, dagli armadietti e piantane per la protezione catodica e dagli impianti fuori terra preposti all’intercettazione del gas.
• Terre e rocce da scavo
La normativa che riguarda la gestione delle terre e rocce da scavo è disciplinata dai seguenti riferimenti normativi:
• D.Lgs. 03 Aprile 2006 n.152 e s.m.i, parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”;
• Legge 28 Gennaio 2009 n.2, art.20 comma 10-sexies “modificazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 e successive modificazioni”;
• D.M. Ambiente 10 Agosto 2012 n.161 “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo”.
Relativamente alle opere in oggetto della presente relazione si evidenzia che il materiale di risulta derivante dalle attività di scavo verrà trattato secondo quanto al seguito descritto:
- riutilizzo in situ in fase di rinterro, relativamente al materiale di scavo proveniente da movimentazione di terreno vegetale in aree agricole;
Allacciamento Biometano Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar Allacciamento Territorio e Risorse Srl Santhià – DN 100 DP 75 bar | |||||||
RELAZIONE TECNICA PRESENTATA AI SENSI DEL D.P.R. 08.06.01 N. 327 | |||||||
N° Documento: | Foglio 14 di 14 | Rev: | N° Documento Cliente: | ||||
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- conferimento presso un centro autorizzato al recupero e/o smaltimento, relativamente al materiale derivante da operazioni di demolizione di superfici pavimentate in cemento o asfalto e demolizioni di manufatti in genere.
Il riutilizzo del materiale per le operazioni di rinterro verrà effettuato operando in modo da evitare il rimescolamento dello strato superficiale con gli orizzonti più profondi.
Non è previsto un riutilizzo del materiale in altro sito o un utilizzo dello stesso per altre finalità diverse dalla copertura dello scavo.
Durante le operazioni, il materiale movimentato sarà provvisoriamente posto ai margini dello scavo.
Al fine di garantire un elevato livello di tutela ambientale durante tutta la realizzazione dell’opera ed in particolare durante tutte le fasi di movimentazione delle terre e rocce da scavo, non saranno utilizzati prodotti inquinanti che possano modificarne le caratteristiche chimico-fisiche, né le stesse saranno oggetto di preventivi trattamenti o trasformazioni prima del riutilizzo.
Gli esiti delle indagini condotte e le ulteriori informazioni disponibili, reperite presso i proprietari dei mappali interessati, nonché dall’amministrazione comunale competente, confermano che l’area interessata dai lavori non è inclusa negli elenchi dei siti contaminati, né risulta essere mai stata sottoposta ad interventi di bonifica oppure oggetto di attività che possano aver provocato nel tempo situazioni di possibili inquinamenti.
In applicazione dei riferimenti normativi di cui a inizio capitolo verranno adottate le due seguenti casistiche:
- ai sensi dell’art. 185 comma 1 lett. c) del D.lgs. 152/2006, il materiale di risulta riutilizzato in situ non rientra nel campo di applicazione della parte Quarta D.lgs. 152/2006 “il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato” e pertanto l’intervento oggetto della presente relazione è escluso da quelli regolamentati dalla parte Quarta di tale D.lgs. e dal D.M. Ambiente 10 Agosto 2012 n.161.
- ai sensi dell’art. 184 comma 3 lett. b) del D.lgs. 152/2006, il materiale di risulta conferito presso un centro autorizzato rientra nel campo di applicazione della parte Quarta D.lgs. 152/2006 e pertanto l’intervento oggetto della presente relazione è regolamentato dalla parte Quarta di tale Decreto Legislativo.