Contract
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IL XXXXXXXX XXX XXXXXXXXX XX XXXXX XXX XXXXXX XXX XXXXXXXX XXXXXXX
L’esperienza sul Torrente Sangone, attivata dalla Provincia di Torino già nel 2001 con il progetto “Sangone per Tutti”, nasceva dalla necessità di intervenire su uno dei bacini idrici più compromessi dal punto di vista qualitativo e quantitativo e dall’opportunità di lavorare su un territorio in cui la concertazione rappresen- tava già una prassi consolidata di confronto tra le amministrazioni locali aderenti al Patto Territoriale del Sangone. In particolare, l’Agen- zia per lo Sviluppo del Sud-Ovest di Torino (ASSOT), gestore dello stesso Patto Territoriale, con la sottoscrizione del Protocollo di Sosteni- bilità Ambientale, nell’ambito del processo di Agenda 21 della Provincia di Torino, aveva dato avvio, con i Comuni dell’area del San- gone e la Comunità Montana Val Sangone, a processi partecipati di pianificazione di proget- tualità locali con l’obiettivo di monitorare e ri- qualificare l’intero asse del torrente.
A partire dal 2003, le esperienze territoriali di Provincia di Torino e ASSOT sono state alli- neate attraverso l’attivazione di un progetto di tutela e riqualificazione della porzione di tor- rente compresa tra Coazze e Beinasco deno- minato “Progetto 33: fotografia del Torrente Sangone e primi interventi di riqualificazione”. Tale progetto ha coinvolto entrambi i soggetti in una stretta e proficua attività di collabora- zione portando alla definizione di un primo “Piano di Azione” per la tutela e la riqualifica- zione del bacino, condiviso in ambito locale.
Lo stesso territorio del Sangone è stato ed è attualmente interessato da iniziative di area vasta finalizzate alla riqualificazione del tor- rente, gestite da soggetti a carattere sovra co- munale, che contribuiscono al reale recupero dell’asta fluviale. Ne sono un esempio le azioni attivate nell’ambito del progetto “Corona Verde”, con il coordinamento dell’Ente di Ge- stione del Parco Fluviale del Po tratto torinese, nei territori compresi tra Bruino e Torino. La stessa Comunità Montana Val Sangone (oggi Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone) con i propri progetti di carattere sovracomu- nale, quali ad esempio l’azione di manuten- zione ordinaria dei versanti e del reticolo idrografico minore, contribuisce allo sviluppo e alla tutela del territorio ad una scala idonea a garantire un risultato a livello di bacino.
Dalla consapevolezza che solo il confronto tra i diversi soggetti che operano sul territorio po- teva garantire un’azione più efficace in rela- zione agli obiettivi comuni di riqualificazione, è stata attivata una collaborazione operativa tra Provincia di Torino, ASSOT, Parco Fluviale del Po – tratto torinese e Comunità Montana, con la volontà di perseguire obiettivi comuni di sviluppo, tutela e riqualificazione del territo-
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rio del bacino del Sangone partendo dagli ele- menti acqua e fiume.
Il tavolo di concertazione così attivato si è rive- lato sede idonea anche alla discussione di altre problematiche comuni ai diversi attori attivi sul territorio del bacino, in funzione della riqualifi- cazione della Val Sangone. Il progetto origina- rio, ampliando le tematiche di confronto e discussione, si è così trasformato in una sede stabile di concertazione utilizzata dai portatori di interesse ai fini di un più ampio obiettivo di riqualificazione locale (ambientale, paesaggi- stico, socio-economico).
Contemporaneamente, la Regione Piemonte ha presentato il Piano di Tutela delle Acque (poi approvato con D.C.R. n. 117-10731 del
13/03/2007), che ha introdotto i “Contratti di Fiume” quali strumenti di “programmazione negoziata”.
Il percorso seguito per il bacino del Sangone ha assunto chiaramente la valenza di processo di programmazione negoziata, identificandosi pertanto quale “Contratto di Fiume” propria- mente detto.
5.1 Le fasi
Il processo del Contratto di Fiume si è artico- lato attraverso tre differenti fasi di lavoro, cia- scuna caratterizzata da specifici obiettivi ed attività:
- Fase di attivazione
- Fase di coinvolgimento
- Fase di attuazione
gennaio - maggio 2007
CABINA DI REGIA PROVVISORIA
Provincia di Torino, Ente Parco Po Torinese, Comunità Montana Val Sangone, ASSOT
SEGRETERIA TECNICA
ASSOT
• WORKSHOP DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
• PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE IDRA - I e II edizione
• RICOGNIZIONE PROGETTUALE
maggio 2007 - marzo 2009
PRIORITÀ D’AZIONE
11 marzo 2009
da aprile 2009
AZIONI PROGETTUALI DA ATTIVARE
FASE ATTUATIVA
SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO
PIANO D’AZIONE
5 FOCUS GROUP
1) Qualità ambientale del corso d’acqua
2) Portata idrica in alveo
3) Difesa idraulica
4) Recupero della qualità ambientale del bacino
5) Promozione integrata di iniziative di fruizione
ed eventi di sensibilizzazione
FASE DI COINVOLGIMENTO
FASE DI ATTIVAZIONE
• sottoscrizione Protocollo di Intesa
• incontri con gli Enti
• interviste strutturate
• mappatura dei soggetti da coinvolgere
• definizione delle linee strategiche
• attività di informazione e comunicazione
Fig. 15 -Schema delle fasi del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Sangone
5.1.1 La Fase di attivazione
Si può far coincidere l’avvio formale del Con- tratto di Fiume con la sottoscrizione, in data 22 gennaio 2007, del “Protocollo di Intesa per dare avvio ad un percorso operativo condiviso per la sottoscrizione del Contratto di Fiume per il Torrente Sangone” da parte di Provincia di Torino, Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese, Comunità Montana Val Sangone e ASSOT.
Con tale documento è stata istituita la Cabina di Regia provvisoria rappresentativa della com- ponente politica e tecnica delle istituzioni
coinvolte per la condivisione degli obiettivi e delle attività, ed è stata costituita la Segreteria tecnica quale struttura di coordinamento ope- rativo.
Nel processo, a partire da questo momento, sono state coinvolte le amministrazioni dei Comuni di Torino, Moncalieri e Nichelino rica- denti nel bacino idrografico, ma non aderenti al Patto Territoriale del Sangone che costituiva il primo nucleo di Comuni coinvolti.
Le principali attività svolte per dare avvio al Contratto sono di seguito riassunte.
* Attivazione di una fase di confronto con gli Enti territorialmente interessati, finalizzata alla ricognizione di tutto il materiale progettuale già esistente e alla segnalazione delle criticità presenti nel bacino, attraverso la compilazione di una specifica Scheda Intervista per la raccolta delle informazioni.
* Elaborazione dell’indirizzario dei “portatori di interesse” da coinvolgere nel processo. La versione definitiva è stata il risultato di integrazioni successive da parte di tutti i soggetti partecipanti ai tavoli di discussione.
* Individuazione delle linee strategiche d’azione per il bacino:
1. Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del T. Sangone
2. Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del T. Sangone
3. Promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area del T. Sangone
Tale individuazione è avvenuta sulla base dei risultati delle attività conoscitive svolte con i progetti “Sangone per tutti” e “Progetto 33” (vedi cap.4) e del confronto con i portatori di interesse.
* Definizione e condivisione del Piano di Comunicazione rivolto alla comunità locale per la divulgazione delle informazioni sul processo mediante comunicati stampa, distribuzione di locandine, brochures e pieghevoli informativi e predisposizione di un Forum di discussione sul sito web della Provincia di Torino.
xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxx/xxxxx/xxxxx
5.1.2 La Fase di coinvolgimento Il dialogo ed il confronto con il territorio hanno costituito il core del processo.
Ha assunto un ruolo fondamentale l’attività di mappatura dei soggetti locali, istituzionali e privati, portatori di competenze ed interessi le- gati alla risorsa idrica, e la successiva predispo- sizione di specifiche mailing-list per le convocazioni degli incontri.
Nell’ambito dei diversi momenti di confronto, la discussione è stata supportata da documen- tazione tecnico/conoscitiva, in particolare:
- la pubblicazione “Bacino del Sangone: un progetto integrato per la tutela e la riquali- ficazione” che ha fornito il quadro conosci- tivo di riferimento e la conoscenza delle criticità del territorio;
- le carte tematiche nelle quali sono stati ri- portati in modo aggregato e di facile let- tura tutti i dati di conoscenza del bacino utili al processo.
Tutti gli incontri di progettazione partecipata sono stati gestiti da facilitatori che hanno avuto il ruolo di coordinare il dialogo ed il con- fronto all’interno dei gruppi di lavoro.
A supporto dei lavori dell’intera fase di coin- volgimento si è svolta una continua e pun- tuale attività di informazione e comunicazione attraverso l’elaborazione di brochures, pieghe- voli, locandine e la redazione di comunicati stampa.
Il coinvolgimento delle famiglie e del mondo scolastico e accademico è stato garantito at- traverso l’attivazione di un percorso parallelo di sensibilizzazione ed educazione ambientale denominato progetto “IDRA - Immaginare, Decidere, Riqualificare, Agire” (programma
provinciale IN.F.E.A.), che si è svolto in due successive edizioni tra il 2007 ed il 2009 e che prevede, nell’ambito del programma IN.F.E.A. 2010-2011, una terza edizione.
Con il primo “workshop di progettazione par- tecipata” del 10 maggio 2007, sono state de- lineate le macrotematiche successivamente approfondite nell’ambito di cinque Focus Group tematici.
Il workshop di progettazione partecipata del 10 maggio 2007.
Il workshop di progettazione partecipata
Il workshop di progettazione partecipata “Verso il Contratto di Fiume del Bacino idro- grafico del Torrente Sangone”, che si è svolto il 10 maggio 2007, ha rappresentato un im- portante momento di confronto strutturato con i soggetti locali portatori di interesse, fina- lizzato a condividere le azioni prioritarie per la riqualificazione e la valorizzazione paesaggi- stica ed economica dell’intera area del bacino. Il workshop si è articolato in una sessione ple- naria e in una sessione tematica che ha visto
l’individuazione di tre gruppi di discussione ri- feriti alle linee strategiche individuate:
1. Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del Torrente Sangone
2. Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del Tor- rente Sangone
3. Promozione, fruizione e valorizzazione eco- nomica dell’area del Torrente Sangone
Per ciascun gruppo, gestito da facilitatori, è stata predisposta una traccia di discussione contenente obiettivi specifici, risultati attesi e proposte di intervento, utilizzando come riferi- mento la metodologia di lavoro del Qua- dro Logico, derivata dal G.O.P.P. (Goal Oriented Planning Project).
I gruppi tematici hanno lavorato per integrare e condividere le possibili azioni, specifican- done le modalità di implementazione ed i sog- getti da coinvolgere nella loro realizzazione.
Dai lavori della sessione tematica sono emerse le seguenti priorità di azione:
- recuperare, in linea con le indicazioni del PTA, la qualità delle acque del torrente e più in generale delle aree perifluviali e dell’intero bacino;
- garantire un’adeguata portata idrica nel corso d’acqua, molto spesso caratteriz- zato da tratti in completa asciutta o con li- velli idrici insufficienti a garantire la sopravvivenza dell’ecosistema fluviale;
- definire un piano di gestione dei sedi- menti al fine di progettare a scala di ba- cino tutti gli interventi di natura idraulica, garantendone una realizzazione coordi- nata. È stata condivisa in tale ambito la ne- cessità di “ridare maggior spazio al fiume”
al fine di aumentare la sicurezza idraulica e migliorare l’assetto funzionale del corso d’acqua;
- recuperare il legame con il torrente at- traverso il miglioramento delle possibilità fruitive dell’area. Una delle proposte ri- guarda il completamento dei percorsi cicla- bili già esistenti e la conseguente creazione di una rete continua che veda le zone di pregio quali significativi nodi di connes- sione tra il territorio fluviale e l’ambito ur- bano. Tale azione deve avvenire attraverso la definizione di un piano a scala sovra co- munale sviluppato per l’intero bacino;
- promuovere iniziative di sensibilizza- zione ambientale, in particolare riferite alla tematica “acqua”, eventualmente as- sociate o coordinate con manifestazioni di promozione del territorio già consolidate. È emersa inoltre l’esigenza di creare un co- ordinamento di tutti gli eventi fieristici o di promozione che si svolgono sul territorio, supportato da un piano di comunicazione integrato per una più efficace diffusione delle informazioni;
- migliorare la sicurezza sociale nelle aree perifluviali dell’ambito urbano, talvolta interessate da fenomeni di micro- criminalità o disagio sociale spesso legati all’immigrazione clandestina. Si è proposto di coinvolgere la cittadinanza insieme alle associazioni di immigrati presenti sul terri- torio nell’organizzazione di eventi locali, per avviare un processo di sensibilizzazione e contestualmente un presidio sulle aree;
- rivalorizzare il territorio attraverso progetti di sensibilizzazione ed informazione sull’uso sostenibile delle risorse locali, quali l’agricoltura a basso impatto ambientale e di filiera corta.
Momenti di lavoro del workshop “Verso il Contratto di Fiume del Bacino idrografico del Torrente Sangone”.
In tutti i tavoli tematici sono emerse alcune considerazioni comuni tra le quali la necessità, nella progettazione degli interventi di riqualifi- cazione e recupero, di garantire contempora- neamente le valenze di tipo ambientale (in termini di naturalità, funzionalità e qualità del corso d’acqua e delle aree perifluviali, così come indicato dalla Direttiva 2000/60/CE), paesaggistico e di fruizione.
La possibilità di confronto offerta dai tavoli di discussione ha favorito il trasferimento e la condivisione delle informazioni, necessità con- divisa dai diversi soggetti pubblici e privati che operano sul territorio.
I Focus Group
Sulla base dei risultati emersi dal workshop di progettazione partecipata, e coerentemente
con le criticità rilevate sul territorio, la Cabina di Regia ha individuato i seguenti cinque am- biti tematici di interesse, nell’ambito delle linee strategiche precedentemente definite:
1) Qualità ambientale del corso d’acqua
2) Portata idrica adeguata in alveo
3) Difesa idraulica
4) Recupero della qualità ambientale del bacino
5) Promozione integrata di iniziative di fruizione ed eventi di sensibilizzazione
Per ogni ambito tematico è stato attivato uno specifico Focus Group di discussione, allo scopo di individuare e condividere gli interventi per la risoluzione delle criticità sul territorio.
Gli incontri si sono svolti nel periodo ottobre - dicembre 2007 presso diverse sedi istituzionali sul ter- ritorio secondo il seguente calendario di lavoro.
GRUPPO TEMATICO | FOCUS | SEDE | DATA | |
Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del torrente Sangone | 1. QUALITA’ AMBIENTALE DEL CORSO D’ACQUA | NICHELINO: Ex sala Consigliare | 03/10/07 | |
2. | PORTATA IDRICA ADEGUATA IN ALVEO | ORBASSANO: Sala del Consiglio Comunale | 17/10/07 | |
3. DIFESA IDRAULICA | GIAVENO: Sala del Consiglio Comunale | 12/12/07 | ||
Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del torrente Sangone | 4. RECUPERO QUALITA’ AMBIENTALE DEL BACINO (ambienti perifluviali) | MONCALIERI: Sede Parco Po Torinese | 21/11/07 | |
Promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area del torrente Sangone | 5. PROMOZIONE INTEGRATA DI INIZIATIVE DI FRUIZIONE ED EVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE | RIVALTA: Centro Incontri Il Mulino | 05/12/07 |
Tabella 7 - Gli incontri dei Focus Group
Fig. 16 - Esempio di cartografia utilizzata a supporto degli incontri tematici del Focus Group “Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del torrente Sangone” |
Fig. 17 - Esempio di cartografia utilizzata a supporto degli incontri tematici del Focus Group “Promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area del torrente Sangone”. |
I risultati dei Focus Group
Si riportano di seguito in forma sintetica, gli aspetti più rilevanti emersi dalla discussione e le proposte di azione per la riqualificazione del bacino che, opportunamente rielaborate, hanno costituito la base per la redazione del Piano d’Azione del Contratto di Fiume.
Focus Group 1 “qualità ambientale del corso d’acqua”
La prima analisi ambientale (vedi capitolo 4) indicava tra le criticità per il Sangone l’inqui- namento da sostanze pericolose (in particolare alcuni solventi clorurati) delle acque e dei sedi- menti e la presenza in alcune zone di nume- rosi scarichi di origine domestica non collettati; per ottenere risultati su entrambi i fronti, il gruppo di lavoro ha individuato al- cune possibili azioni.
Tra le attività che non comporterebbero un aggravio economico per le amministrazioni, è stata proposta la ridefinizione dei controlli ef- fettuati dagli Enti competenti passando da un sistema randomizzato sul territorio, ad uno che tenga conto delle effettive pressioni e cri-
ticità che insistono sul corso d’acqua.
È stata individuata quale ulteriore azione la costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato ad individuare le correlazioni esistenti tra le so- stanze pericolose presenti e le fonti inquinanti ed a definire le metodologie di intervento per ridurre alla fonte l’immissione di tali sostanze. Nelle zone maggiormente interessate da ele- vato carico organico in conseguenza del man- cato collettamento degli scarichi domestici, si è rilevata la necessità di un aggiornamento della base dati dei punti di scarico esistenti al fine di condividere con l’Autorità d’Ambito competente (ATO3) le priorità locali di inter- vento.
Focus Group 2 “portata idrica adeguata in alveo”
I dati ambientali reperiti durante la fase conosci- tiva del processo hanno evidenziato situazioni di carenza idrica sia nel tratto montano, sia nel medio tratto del Sangone (vedi capitolo 4).
Ad aggravare una situazione naturale già di per sé caratterizzata da afflussi ridotti, data anche la dimensione limitata del bacino, si ag- giunge il fatto che nel tratto vallivo si concen-
trino notevoli prelievi di acqua per uso irriguo, mentre nel tratto di monte si susseguano nu- merosi prelievi a scopo energetico che sotten- dono complessivamente lunghi tratti di alveo. Per affrontare le problematiche relative all’im- patto dei prelievi in alveo è stato proposto l’avvio di un programma di controllo specifico delle singole derivazioni per le aree maggior- mente critiche.
Sbarramento precario a servizio di una derivazione irrigua
La Provincia di Torino è inoltre impegnata nella revisione delle concessioni irrigue già assentite su tutto il territorio provinciale, sulla base dell’aggiornamento della superficie irrigua e dell’effettivo fabbisogno irriguo delle colture attualmente praticate, effettuato come indi- cato dalle apposite linee guida dalla Regione Piemonte.
Durante la discussione è emersa con forza la volontà, in particolare da parte di alcune am- ministrazioni, di intervenire sia sul fronte dei controlli sul rispetto del DMV, sia sulla defini- zione di vincoli più restrittivi nell’ambito delle procedure di rilascio delle autorizzazioni ad
uso energetico, al fine di preservare l’am- biente da eventuali nuove pressioni ed impatti sul torrente. Si è pertanto condivisa la neces- sità di limitare la realizzazione di nuove cen- trali idroelettriche nell’intero bacino.
In riferimento alla possibilità di individuare so- luzioni progettuali per il recupero dell’acqua piovana a scopi irrigui, si è deciso di avviare uno studio di ricognizione sul territorio finaliz- zato all’individuazione dei siti idonei all’even- tuale realizzazione di bacini di raccolta.
La discussione ha inoltre toccato gli aspetti le- gati alla possibilità di immagazzinamento e prelievo delle acque da altri bacini, preve- dendo approfondimenti degli studi esistenti e la promozione di studi pilota.
Focus Group 3 “difesa idraulica”
La necessità di avviare un percorso di pianifica- zione degli interventi di difesa a scala di ba- cino è stato il concetto cardine dell’intera riunione. Sul territorio, infatti, esistono opere progettate per risolvere situazioni puntuali senza tener conto delle dinamiche del corso d’acqua; ciò rende le opere stesse talvolta inu- tili o addirittura dannose ai fini della difesa idraulica.
Sulla base delle prime esperienze dei Piani Pi- lota per la Gestione dei Sedimenti promossi in alcuni bacini da parte dell’ A.I.Po (Agenzia In- terregionale per il Po), si è ritenuto importante proporre di inserire il bacino del Sangone quale prossima priorità per la stesura di un analogo Piano, con una particolare attenzione agli aspetti di partecipazione e di condivisione degli interventi con tutti i soggetti interessati. Sulla base del quadro conoscitivo già a dispo- sizione, delle conoscenze sulle tendenze evo- lutive del fiume (dati a disposizione di Enti quali il CNR - IRPI) e del contenuto del Piano di
Gestione dei Sedimenti del Bacino del San- gone, sarà possibile individuare gli opportuni interventi per la progettazione, dismissione e/o realizzazione di opere di difesa e di divaga- zione del torrente.
Per lo stesso principio di unitarietà territoriale, si ritiene che la manutenzione ordinaria del territorio fluviale (attualmente definita esclusi- vamente per le aree montane nell’ambito dei Piani di Manutenzione Ordinaria delle Comu- nità Montane e finanziata con fondi dell’Auto- xxxx d’Ambito Territoriale Ottimale sulle acque) debba necessariamente essere estesa anche ai territori di pianura; lo studio di fattibilità per la redazione di un apposito Piano di Manuten- zione è già stato realizzato a cura di XXXXX e potrebbe rappresentare l’opportuna base sulla quale avviare l’azione proposta.
Il gruppo ha concordato che lo sviluppo del Piano di Manutenzione per la pianura dovrà avvenire nell’ambito di un tavolo di lavoro in- tersettoriale al fine di condividere criteri e in- terventi, nonché individuare una fonte di finanziamento certa che possa garantire la prosecuzione nel tempo di questa attività.
In attesa della futura pianificazione, si è rite- nuto opportuno da subito prevedere che, ove possibile, siano da preferire le opere di inge- gneria naturalistica a quelle di ingegneria tra- dizionale e che sia da favorire la presenza di aree per la divagazione naturale del corso d’acqua, anche per dissipare l’energia della corrente.
Al fine di aggiornare nel tempo i Piani prece- dentemente citati e di verificarne l’effettiva va- lidità, è stata inoltre proposta l’istituzione di un “Osservatorio sulla modificazione della forma degli alvei e sulla mobilità dei sedi- menti” che preveda un monitoraggio perio- dico e protratto nel tempo della situazione morfologica dell’alveo.
Focus Group 4 “recupero qualità ambientale del bacino (ambiti perifluviali)” La prima problematica emersa è stata quella re- lativa alla necessità di definire, in modo condi- viso, gli ambiti perifluviali.
Ciò si tradurrebbe nel definire teoricamente e cartograficamente il limite delle aree che hanno diversi tipi di relazione con il corso d’acqua (aree perifluviali) non limitandosi alle aree di stretta pertinenza fluviale intese in funzione della difesa idraulica (fasce PAI), ma ampliando tali confini sia in senso trasversale al corso d’acqua, sia estendendo la mappatura anche ai tratti fluviali o torrentizi non ancora “fasciati” dal PAI. In rap- porto a tali ambiti così identificati, è emersa la necessità di procedere ad un censimento di tutte le aree che presentino caratteristiche omogenee di utilizzo o di valore ambientale per individuare quelle da preservare e tutelare, anche al fine di ottenere una base conoscitiva per la pianifica- zione di una rete ecologica a scala locale.
Per il recupero ambientale, ove necessario, si è concordato di procedere dapprima alla revisione ed implementazione dei dati territoriali a disposi- zione e contestualmente ad un aggiornamento del catasto delle aree del demanio idrico, consi- derate prioritarie per gli interventi di riqualifica- zione da parte dei soggetti pubblici.
Al fine di costituire una continuità funzionale ed ecosistemica degli ambiti perifluviali, si è ritenuto utile prevedere la definizione di procedure per l’eventuale ricollocazione delle attività particolar- mente impattanti presenti.
Focus Group 5 “promozione integrata di iniziative di fruizione ed eventi di sensibilizzazione”
La discussione ha riguardato due ambiti tema- tici distinti: la connessione delle piste ciclabili esistenti e delle aree attrezzate e il coordina- mento degli eventi fruitivi sul territorio.
È stata proposta la progettazione di un Ma- sterplan delle aste di connessione dei percorsi ciclabili che includa i principali nodi culturali, ambientali e paesaggistici e la possibilità di co- stituire “centri di servizi” per i fruitori della rete ciclabile; questo processo deve avvenire nell’ambito di un tavolo di lavoro intersetto- riale.
In relazione alla promozione turistica dell’area, si è condivisa la volontà di organizzare eventi di sensibilizzazione sulla tematica “acqua”, da associare e coordinare con manifestazioni di promozione del territorio (fiere per la promo- zione e vendita dei prodotti tipici locali) nuove e già consolidate e con nuovi eventi di carat- tere musicale (ad esempio festival jazz blues). È emersa inoltre l’esigenza di creare un coordi- namento di tutti gli eventi fieristici o di promo- zione già esistenti, supportato da un piano di comunicazione integrato che preveda anche l’ideazione di un marchio comune che li iden- tifichi.
Un’altra azione ritenuta rilevante dal gruppo è il coordinamento delle attività didattiche e di sensibilizzazione ed informazione ambientale sul territorio; si è proposto di sottoscrivere un Protocollo d’Intesa tra i tre Centri di Educa- zione Ambientale (CEA) attivi nel bacino a Or- bassano, Coazze e Piossasco.
Si è inoltre deciso di affrontare la necessità di un maggiore presidio del territorio, al fine di li- mitare la presenza della microcriminalità spesso dilagante nelle zone perifluviali in am- bito urbano, attraverso il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e delle associazioni di immigrati.
La partecipazione
Hanno contribuito al processo partecipativo soggetti pubblici e privati tra i quali Enti, asso- ciazioni e privati cittadini che hanno condiviso la volontà di gestire in maniera coordinata e secondo principi di sostenibilità la risorsa fiume.
Tratto di pista ciclabile lungo il torrente Sangone in comune di Bruino
Nel dettaglio, si riporta il quadro dei soggetti coinvolti:
soggetti istituzionali | Provincia di Torino |
Comunità Montana Val Sangone | |
ASSOT | |
Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese | |
Regione Piemonte (Direzioni Ambiente, Difesa del Suolo, Agricoltura) | |
Comuni di Beinasco, Bruino, Coazze, Giaveno, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Piossasco, Reano, Rivalta, Sangano, Torino, Trana, Valgioie, Villarbasse, Volvera | |
Consorzi Irrigui | |
ATO 3 - Ambito Territoriale Ottimale Torinese | |
AIPO - Agenzia Interregionale per il Po | |
ARPA Piemonte - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte | |
soggetti economici | SMAT - Società Metropolitana Acque Torino |
IRIDE Energia | |
Associazioni di categoria (Federazione Provinciale Coldiretti Torino, Confederazione Italiana Agricoltori Provincia di Torino, Confagricoltura Torino, Unione Industriale Torino); | |
CSI Piemonte - Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte | |
enti di ricerca | Università di Torino, Alessandria, Bergamo |
Politecnico di Torino | |
CNR-IRPI | |
ENEA | |
associazioni | associazioni ambientaliste (WWF, Pro Natura, Legambiente) |
Unione dei Consigli di Valle dei Pescatori della Provincia di Torino | |
associazioni turistiche e culturali | |
centri di educazione ambientale | |
altri soggetti | liberi professionisti |
testate giornalistiche locali | |
cittadinanza |
Tabella 8 - I soggetti partecipanti agli incontri.
Di seguito vengono riportati i dati relativi alla partecipazione agli incontri.
Ai fini della rappresentazione grafica di sintesi, le categorie di partecipanti sono state rag- gruppate come segue:
REGIONE PIEMONTE |
PROVINCIA DI TORINO |
COMUNI |
ENTI PARCO |
ALTRI ENTI ISTITUZIONALI |
CONSORZI IRRIGUI |
ENTI DI RICERCA |
SOGGETTI ECONOMICI |
LIBERI PROFESSIONISTI |
ASSOCIAZIONI |
TESTATE GIORNALISTICHE LOCALI |
Al workshop di progettazione partecipata del maggio 2007 hanno partecipato 95 persone in rappresentanza delle diverse categorie di
portatori di interesse. Nello specifico si è evi- denziata una partecipazione significativa da parte di diversi Servizi della Provincia di Torino.
Fig. 18 - Partecipazione al workshop.
Fig. 19 - Partecipazione ai Focus Group.
I dati di presenza ai Focus Group sono stati elaborati sia per singolo incontro, sia sul totale dei cinque appuntamenti.
In media, hanno partecipato agli incontri 25 persone. Si è riscontrata una forte e co-
stante presenza dei Comuni ed una significa- tiva partecipazione dei liberi professionisti, delle Università e del Politecnico di Torino e delle associazioni locali.
Per la Regione Piemonte hanno partecipato le Direzioni Ambiente, Difesa del suolo e Agricol- tura, mentre per la Provincia di Torino i Servizi Pianificazione Risorse idriche, Gestione Risorse Idriche, Agricoltura, Tutela della Flora e della Fauna, Difesa del Suolo e Pianificazione Terri- toriale. Per i Comuni hanno partecipato sia re- ferenti politici (60%) sia referenti tecnici (40%).
BOX 5 - Partecipazione al Focus Group 1- “Qualità ambientale del corso d’acqua”.
BOX 6 - Partecipazione al Focus Group 2- “Portata idrica adeguata in alveo”.
BOX 7 - Partecipazione al Focus Group 3- “Difesa idraulica”.
BOX 8 - Partecipazione al Focus Group 4- “Recupero qualità ambientale del bacino”.
BOX 9 - Partecipazione al Focus Group 5- “Promozione integrata di iniziative di fruizione”.
Il risultato finale del processo di confronto e dialogo con il territorio ha portato alla defini- zione di un primo Piano di Azione organizzato in tre Linee Strategiche e cinque Obiettivi Ge- nerali che raccoglie le azioni condivise dal ter- ritorio, utili al raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione del bacino.
Le azioni sono state inserite in un quadro si- nottico (riportato nel cd allegato alla presente pubblicazione) che tiene conto delle pianifica- zioni, delle programmazioni e delle progettua- lità locali esistenti, anche allo scopo di individuare le potenziali linee di finanzia- mento.
Il progetto di sensibilizzazione “I.D.R.A.”
Il progetto di sensibilizzazione “I.D.R.A. - Im- maginare, Decidere, Riqualificare, Agire” nasce grazie alla costituzione di una rete con- solidata di soggetti locali con la volontà di promuovere una pianificazione strategica mi- rata alla conservazione e valorizzazione del territorio del bacino del Sangone. La speri- mentazione di una metodologia innovativa di governance , in un territorio già interessato da percorsi di partecipazione, ha consentito di at- tivare sul territorio il confronto e il dialogo sulla gestione sostenibile delle risorse locali.
Il progetto I.D.R.A., articolato in due edizioni (2007-2008 e 2008-2009), è stato promosso nell’ambito del programma provinciale IN.F.E.A., iniziativa del Ministero dell'Ambiente finalizzata a diffondere sul territorio strutture di INformazione, Formazione ed Educazione Ambientale. Il progetto, la cui ideazione e co- ordinamento è a cura dello Studio Sferalab di Torino, vede come promotori ASSOT, i Co- muni aderenti al Patto Territoriale Sud-Ovest di Torino (Bruino, Giaveno, Orbassano, Reano, Rivalta, Sangano, Trana, Valgioie), la Comunità Montana Val Sangone, la Città di Nichelino, con il contributo della Provincia di Torino e il sostegno della Regione Piemonte e del gruppo SMAT. Il consolidamento negli anni del pro- getto I.D.R.A. ha consentito di rafforzare il coinvolgimento attivo delle amministrazioni locali, del mondo scolastico, della cittadinanza e del mondo accademico nell’ambito di un percorso di dialogo, confronto e co-progetta- zione di interventi.
In particolare, con le attività proposte si è per-
seguito l’obiettivo di affiancare l’attuazione del Contratto di Fiume, rafforzando il coinvol- gimento mirato della comunità locale nella de-
finizione di idee, proposte e progetti attra- verso una campagna di informazione speci- fica.
La prima edizione: il coinvolgimento dei giovani
I lavori svolti nella prima edizione del progetto
I.D.R.A. si sono articolati attraverso diverse fasi, di seguito descritte, con un coinvolgi- mento principalmente mirato alle amministra- zioni locali, alla cittadinanza e al mondo scolastico:
• realizzazione di incontri formativi con gli insegnanti, finalizzati alla presentazione del Contratto di Fiume e alla costituzione di un gruppo di coordinamento con il compito di effettuare un monitoraggio sull’anda- mento e sulle ricadute nel mondo scola- stico delle attività;
• attuazione di una indagine strutturata ri- volta agli studenti e alle loro famiglie, fina- lizzata a registrare la percezione del paesaggio urbano e fluviale;
• coinvolgimento delle scuole attraverso il Concorso di Idee “Un’immagine per il Sangone”, finalizzato alla realizzazione del logotipo identificativo del Contratto di Fiume del Torrente Sangone;
• realizzazione di un Workshop di Proget- tazione Partecipata, dedicato al mondo scolastico, attraverso la sperimentazione della metodologia E.A.S.W. (European Awareness Scenario Workshop), mirato a stimolare gli studenti al confronto e al dia- logo in merito alla gestione sostenibile del proprio territorio;
• organizzazione di un evento finale del progetto, con premiazione dei vincitori del concorso di idee ed allestimento di una mostra con tutte le immagini realizzate dagli studenti.
Fig. 20 - Il logo ideato dalle scuole e la corrispondente elaborazione grafica adottata quale logo ufficiale del Contratto.
Nell’ambito del Concorso di Idee i ragazzi, con il supporto degli insegnanti, hanno ideato im- magini grafiche che potessero essere utilizzate per l’identificazione del processo del Con- tratto di Fiume. I lavori sono stati esposti in una mostra allestita in occasione dell'evento conclusivo del progetto. Un'apposita commis- sione ha selezionato il logotipo elaborato dalla classe I C (a.s. 2007-2008) dell'Istituto Com-
prensivo di Trana che, dopo un perfeziona- mento grafico, è stato adottato come logo uf- ficiale del Contratto di Fiume del Torrente Sangone (fig. 20).
Il workshop di progettazione partecipata
La partecipazione degli studenti al workshop E.A.S.W. (a.s. 2007-2008).
E.A.S.W. ha rappresentato una sperimenta- zione di coinvolgimento degli studenti finaliz- zata ad evidenziare le loro aspettative e proposte per il miglioramento qualitativo, pae- saggistico e di fruizione del Torrente Sangone. La metodologia E.A.S.W. è utilizzata per facili- tare il dialogo e disciplinare la discussione fra più soggetti al fine di raggiungere risultati specifici in tempi definiti; il lavoro prevede lo scambio di opinioni, la visualizzazione di ipo- tetici scenari su un tema in discussione e la proposta di idee concrete per la loro realizza- zione.
Il workshop, cui hanno partecipato oltre 120 studenti, si è articolato in due fasi principali. Nella prima, gli studenti sono stati chiamati ad impersonare ruoli rappresentativi di tre cate- gorie (politici, cittadini e naturalisti) con
l’obiettivo di condividere uno scenario futuro di miglioramento della qualità dell’acqua, del paesaggio fluviale e della fruizione del Tor- rente Sangone.
Nel corso della seconda fase i partecipanti, suddivisi in gruppi secondo le tre linee strate- giche del Contratto di Fiume (qualità delle acque, riqualificazione del paesaggio fluviale e promozione e fruizione del bacino), hanno condiviso le azioni concrete per la realizza- zione degli scenari tematici proposti nella prima fase. L’attenzione dei ragazzi si è foca- lizzata in particolare sulla necessità di interve- nire per garantire un maggior controllo dell’inquinamento, di incrementare la natura- lità delle sponde e di migliorarne la fruibilità. Le scuole hanno ribadito la loro disponibilità a partecipare sia ad attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale, sia direttamente con attività di supporto alle indagini sul territorio.
A sostegno delle attività è stato predisposto un questionario, rivolto agli studenti ed ai loro familiari, finalizzato ad evidenziare la perce- zione del paesaggio fluviale. L’attività di inda- gine ha coinvolto complessivamente 470 soggetti.
Dall’elaborazione dei risultati è emerso che più del 50% degli studenti ha una percezione po- sitiva del paesaggio fluviale; nonostante ciò soltanto il 2% degli intervistati dichiara di re- carsi regolarmente nelle aree ricreative lungo il torrente, mentre ben il 40% afferma di non recarvisi mai.
I nuclei familiari, invece, definiscono la qualità del paesaggio del Sangone tendenzialmente mediocre e segnalano quale principale fonte di degrado l’abbandono di rifiuti, seguito dall’eccessiva espansione dell’urbanizzato e dall’inquinamento delle acque. Tra le possibili
soluzioni auspicate dagli intervistati le princi- pali riguardano il recupero delle aree degra- date lungo le sponde ed una migliore depurazione delle acque. Risultano molto ap- prezzati i tratti lungo il torrente resi fruibili dalla presenza di sentieri, piste ciclabili e altri servizi.
La seconda edizione: il coinvolgimento della cittadinanza e del mondo accade- mico
Nella seconda edizione il percorso progettuale ha riguardato le amministrazioni e la cittadi- nanza ed, in particolare, ha mirato ad un coin- volgimento stabile ed interdisciplinare del mondo accademico con la partecipazione del Politecnico di Torino - II Facoltà di Architettura e dell’Università degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. La seconda edizione è stata ideata allo scopo di diffondere sull'intero territorio il Contratto di Fiume e il percorso di partecipazione e condi- visione, entrando nello specifico delle attività contenute nel Piano d'Azione.
Al fine di proseguire con continuità, rispetto alla prima edizione, le attività di informazione e sensibilizzazione in merito allo stato di at- tuazione del Piano d’Azione, il progetto ha previsto le seguenti fasi:
• ciclo di conferenze itineranti, dedicate alla cittadinanza, presso le biblioteche civi- che e le sedi municipali dei Comuni di Or- bassano, Nichelino, Giaveno e Xxxxxx finalizzate a fornire lo stato dell’arte delle progettualità locali e il quadro delle criticità e potenzialità del territorio interessato;
• ciclo di incontri di presentazione e coordi- namento mirati al coinvolgimento interdi- sciplinare del mondo accademico (docenti, studenti) e alla creazione di sinergie con le amministrazioni locali;
La partecipazione degli studenti universitari al workshop per il Masterplan del Piano d’Azione del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Sangone (a.a. 2008-2009). |
• coinvolgimento diretto degli studenti uni- versitari per la partecipazione al bando di concorso di progettazione “Masterplan del Piano d’Azione del Contratto di Fiume del bacino del Torrente Sangone”;
• workshop di progettazione, dedicato agli studenti universitari partecipanti al bando di concorso, propedeutico alla pro- gettazione del Masterplan;
• incontri di coordinamento, a supporto dei lavori di progettazione svolti dagli stu- denti, finalizzati a stimolare un approccio integrato ed interdisciplinare verso gli aspetti di pianificazione strategica e di pia- nificazione sovra -territoriale;
• esame delle proposte progettuali attra- verso la convocazione della Cabina di Regia del Contratto di Fiume in qualità di commissione di valutazione.
Le linee guida per la progettazione contenute nel bando di concorso proposto agli studenti universitari si rifanno alle tre linee strategiche del Piano d’Azione:
1. Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del Torrente Sangone
2. Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del Tor- rente Sangone
3. Promozione, fruizione,e valorizzazione eco- nomica dell’area del Torrente Sangone.
Al fine di supportare gli studenti nella parteci- pazione al Bando è stato organizzato, nel feb- braio 2009, un Workshop a loro dedicato, finalizzato a fornire un quadro conoscitivo del bacino del Torrente Sangone, evidenziandone le criticità presenti, i progetti e i monitoraggi avviati, e ad illustrare nel dettaglio il processo del Contratto di Fiume.
Il Workshop ha quindi rappresentato l’oppor- tunità per l’avvio di una progettazione parteci- pata interdisciplinare attraverso la formazione di gruppi di lavoro e la definizione dei princi- pali xxxxxxx su cui incentrare la progettazione del Masterplan. Il Workshop ha infatti previsto l’impegno degli studenti universitari, organiz- zati in gruppi interdisciplinari di lavoro, in una intensa attività di progettazione relativa al- l’area del bacino del Sangone; ciascun gruppo, dopo aver individuato un tratto di in- teresse sul territorio del bacino, ne ha valutato
le peculiarità sia dal punto di vista ecosiste- mico che insediativo progettando un inter- vento di riqualificazione. Le valutazioni degli studenti si sono basate sulle azioni inserite nel Piano per poi evolvere verso una lettura inte- grata del territorio che tenesse presente la re- altà dell’ecosistema fluviale e la necessità di conservazione e rinaturazione delle aree peri- fluviali.
Fig. 21 - Parte dell’elaborato grafico del progetto “Xxxxxx Xxxxxxx” primo classificato.
Attraverso il coordinamento e la conduzione metodologica dello Studio Sferalab, il sup- porto tecnico della Provincia di Torino ed il tu- toraggio dei docenti della II Facoltà di Architettura e della Facoltà di Scienze Mate- matiche Fisiche e Naturali ai lavori di progetta- zione degli studenti, si è avviato un percorso che, tra i mesi di febbraio e giugno 2009, ha
condotto alla realizzazione di 5 proposte pro- gettuali in forma di elaborati grafici corredati da relazioni descrittive, valutate da una Com- missione composta dai membri della Cabina di regia del Contratto di Fiume; la valutazione, che ha portato a stilare un’apposita graduato- ria, si è basata su diversi criteri, tra i quali la valenza interdisciplinare, il contenuto concet- tuale e l’apporto innovativo dei lavori.
Dal mese di settembre 2009 il percorso proget- tuale ha mirato a valorizzare i progetti realiz- zati dagli studenti e creare i presupposti per lo studio di un Masterplan unico del bacino del Sangone con lo scopo di ottenere il disegno dell’area definendo la forma e il contenuto della trasformazione dell’ambito territoriale, dalla morfologia all’architettura facendo del
Masterplan uno strumento di comunicazione del Piano d’Azione del Contratto di Fiume.
La premiazione dei primi tre gruppi classificati è avvenuta nell'ambito di un evento pubblico tenutosi a Trana nel novembre 2009. Come previsto dal bando, gli elaborati dei gruppi vincitori sono stati integralmente pubblicati in un volume edito dalla Provincia di Torino; ad ogni membro del primo gruppo è stato inoltre assegnato un abbonamento annuale alla rete di trasporto pubblico.
È stata inoltre prevista la divulgazione dei risul- tati del concorso di progettazione attraverso l’allestimento di una mostra itinerante, nei mesi di maggio-giugno 2010, delle tavole rea- lizzate dagli studenti in concomitanza di eventi di promozione di prodotti tipici del ter-
L’evento finale del Masterplan - novembre 2009.
ritorio ed a manifestazioni culturali o a carat- tere naturalistico presso i Comuni di Bruino, Giaveno e Rivalta.
Infine è stata condotta, a cura dello Studio Sferalab, un’inchiesta a tema focalizzata su uno dei cinque obiettivi strategici del Piano d’Azione del Contratto di Fiume, riguardante la promozione integrata di iniziative di frui- zione ed eventi di sensibilizzazione. Attraverso interviste ai principali portatori di interesse pubblici e privati presenti sul territorio sono stati individuati i punti di forza e le principali criticità del territorio perifluviale, le eventuali soluzioni, gli interventi ritenuti strategici, i be- nefici derivanti da una promozione integrata di iniziative di fruizione, le priorità d’azione e le aspettative connesse al Contratto di Fiume. Nel complesso, sono stati intervistati 23 osser- vatori privilegiati, in rappresentanza delle am- ministrazioni locali, degli enti parco, delle associazioni di categoria, alle associazioni am- bientaliste e del mondo universitario.
Dai risultati dell’indagine conoscitiva condotta sono emerse alcune indicazioni importanti ri- spetto alle principali criticità e alle azioni rite- nute strategiche al fine di promuovere e valorizzare il territorio perifluviale: si è innanzi- tutto rilevato un generale consenso rispetto alla necessità di promuovere iniziative inte- grate di fruizione ed eventi di sensibilizzazione sul territorio, al momento scarsamente utiliz- zato a fini culturali-sportivi-ricreativi; appare quindi fondamentale, prima di ogni altra azione, far sì che la popolazione si riappropri
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delle aree perifluviali; alcune delle iniziative puntuali proposte riguardano ad esempio la creazione di un sistema di itinerari ciclo-pedo- nali e di percorsi ludico-ricreativi per i bambini. Strettamente connessa alla promozione della fruizione, vi è l’esigenza di prevedere inter- venti di riqualificazione, volti a migliorare la qualità ambientale e la qualità delle acque e a salvaguardare gli ecosistemi naturali.
Viene affermato inoltre il ruolo fondamentale dell’imprenditore agricolo e la necessità di va- lorizzarne l’attività, non solo per quanto ri- guarda l’aspetto produttivo, ma anche e soprattutto in quanto attività di manutenzione e tutela del territorio e del paesaggio. Emerge in particolare l’importanza di sviluppare la multifunzionalità delle aziende agricole e di promuovere modelli di produzione ecocompa-
tibili, basati sulla filiera corta e sulla valorizza- zione dei prodotti tipici locali.
Più in generale, dai risultati dell’indagine si è rilevato come una corretta gestione del territo- rio che garantisca la protezione del patrimonio ambientale, storico e culturale e favorisca al contempo lo sviluppo delle attività economi- che ed imprenditoriali, non possa prescindere da una pianificazione e programmazione sovra-locale, integrata e condivisa. Al fine di identificare ed implementare politiche di svi- luppo efficaci è infatti necessario individuare strumenti di intervento omogenei e coordi- nati, nell’ambito di un programmazione stra- tegica, pluriennale e di area vasta.
L’evento conclusivo della seconda edizione di
I.D.R.A. è previsto per il 14 giugno 2010.
La mostra itinerante dei Masterplan realizzati dagli studenti |
La ricognizione progettuale
L’esigenza di poter collocare i risultati delle at- tività di confronto e partecipazione dei sog- getti locali in un quadro conoscitivo organico, che tenesse conto delle progettualità in corso o in fase di pianificazione nell’area, ha con- dotto all’avvio di una ricognizione presso gli Enti coinvolti. A tale scopo è stata predisposta e distribuita una “Scheda per le Azioni Temati- che” (di seguito riportata), finalizzata a:
- descrivere il progetto, i costi ed i tempi di realizzazione;
- verificarne la coerenza con gli assi strate- gici del Contratto di Fiume e con la norma- tiva vigente;
- individuare eventuali partenariati attivabili. Le progettualità indicate nelle schede inviate si riferivano in particolare ad interventi di recu- pero ambientale e di miglioramento della frui- bilità del territorio.
XXXXXXXXX XX XXXXX XXX XXXXXX XXX XXXXXXXX XXXXXXX: SCHEDA PER LE AZIONI TEMATICHE
Ente:
Settore di riferimento: Telefono/Fax: Indirizzo e-mail:
Ambito di intervento: |
Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del Torrente Sangone Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali e del bacino del Torrente Sangone Promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area del Torrente Sanngone |
Obiettivo e descrizione sintetica dell’intervento: |
.................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................. ........................................................................... |
Coerenza e riferimenti con: L.R. 12/90, L.R. 394/91, L.R. 56/77, Direttiva 2000/60, P.T.R., P.T.C., P.T.O., Piano Regolatore Comunale, P.T.A., altro... |
.................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................. ........................................................................... |
Partner da coinvolgere: |
.................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................. ........................................................................... |
Costo totale dell’intervento:
Euro.....................................................................................................................................................................................................................................................................
Necessità di cofinanziamento
NO SI
Se sì, in quale misura?
.................................................................................................................................................................
Tempi di realizzazione
..................................................................................................................................................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................................................................................................................................
5.1.3 La sottoscrizione del Contratto
A partire da una approfondita ricognizione della normativa esistente la Regione Piemonte, in accordo con la Cabina di Regia, ha indivi- duato quale strumento ottimale di program- mazione negoziata (ai sensi dell’art. 10 delle Norme di Piano del PTA della Regione Pie- monte) l’Accordo previsto dalla legge n° 662 del 23 dicembre 1996, all’ art. 2, comma
203, lettera a) (vedi capitolo 1).
Ai fini di condividere i contenuti del docu- mento da sottoscrivere (allegato alla presente pubblicazione), è stata condotta una fase con- certativa che ha coinvolto in momenti diversi i portatori di interesse pubblici e privati.
Il testo definitivo dell’Accordo (Contratto di Fiume) è strutturato in diversi articoli riguar- danti gli obiettivi, l’organizzazione per la ge- stione del processo, gli impegni dei sottoscrittori e dei soggetti attuatori, le ri- sorse, i tempi, gli strumenti attuativi ed il mo- nitoraggio.
Il Contratto di Fiume è stato sottoscritto pub- blicamente a Torino l’11 marzo 2009 nell’am- bito del Convegno Internazionale sui Contratti di Fiume.
Hanno sottoscritto il Contratto di Fiume 34 soggetti pubblici e privati:
Regione Piemonte Provincia di Torino | |
ASSOT (Agenzia di Sviluppo per il Sud-Ovest di Torino) | Comunità Montana Val Sangone |
Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese | Comune di Beinasco |
Comune di Bruino | Comune di Coazze |
Comune di Giaveno | Comune di Moncalieri |
Comune di Nichelino | Comune di Orbassano |
Comune di Piossasco | Comune di Reano |
Comune di Rivalta | Comune di Sangano |
Comune di Torino | Comune di Trana |
Comune di Valgioie | Comune di Villarbasse |
Comune di Volvera | Autorità di Bacino del Fiume Po |
Agenzia Interregionale per il Po (AIPO) | Ambito Territoriale Ottimale n.3 (ATO3 Torinese) |
SMAT | Confederazione Italiana Agricoltori Torino |
Consorzio Irriguo Valsangone | Federazione provinciale Coldiretti Torino |
IRIDE Energia | Unione Industriale Torino |
Unione dei Consigli di valle dei pescatori della provincia di Torino | Legambiente Metropolitano |
Pro Natura Torino Onlus | Confagricoltura Torino |
Il Convegno Internazionale sui Contratti di Fiume. La sottoscrizione del Contratto di Fiume del Bacino del torrente Sangone. |
La sottoscrizione ha segnato l’avvio di un pro- cesso teso alla condivisione di uno scenario strategico di riqualificazione fluviale e territo- riale che rappresenta la cornice entro cui inse- rire le attività di tutti i soggetti operanti sul territorio.
Il Contratto di Fiume del Sangone ha rappre- sentato a livello regionale un’esperienza inno- vativa dal punto di vista metodologico.
5.1.4 La Fase di attuazione
La sottoscrizione del Contratto di Fiume ha se- gnato l’avvio della Fase di Attuazione che
vede lo sviluppo operativo delle singole azioni del Piano; nell’anno 2009 sono stati attivati tavoli di lavoro tecnici e politici relativi a di- verse azioni.
In linea di massima è stata data priorità tem- porale alle azioni ritenute immediatamente at- tuabili sul territorio.
Vengono di seguito sinteticamente riportate le attività ad oggi intraprese con riferimento agli obiettivi generali e specifici, nonché quelle che si possono considerare trasversali, ovvero non direttamente collegate ad un’unica azione del Piano.
AZIONI PREVISTE DAL PIANO D’AZIONE
Manufatto di scarico
BOX 10
Obiettivo Generale A | QUALITÀ AMBIENTALE DEL CORSO D’ACQUA |
Obiettivo Specifico A1 | Contenimento alla fonte dell’inquinante |
Azione A1.2 | Avvio di un programma di lavoro finalizzato all’individuazione delle sostanze pericolose significative per il territorio del torrente Sangone e le correlazioni esistenti con le fonti inquinanti |
A partire dalle conoscenze pregresse relative alla presenza di sostanze pericolose nelle acque superficiali del Sangone è stata impostata una nuova attività di implementazione dei dati a disposizione lavorando su diversi fronti. Dapprima sono stati effettuati sopralluoghi mirati che hanno permesso di individuare le aree critiche, potenziali fonti di inquinamento delle acque del torrente, anche sulla base di nuove conoscenze acquisite. Le informazioni disponibili sono state riportate all’attenzione di un tavolo tecnico di lavoro attivato ad hoc che vede la partecipazione di diverse competenze messe a disposizione dagli Enti coinvolti (tra i quali Provincia di Torino, Regione Piemonte, SMAT, ARPA Piemonte, diversi Comuni). Il tavolo ha il compito di impostare un nuovo monitoraggio finalizzato a localizzare con precisione le fonti inquinanti diffuse o puntuali. L’indagine riguarda sia il comparto delle acque superficiali sia quello delle acque sotterranee, entrambi interessati dalla presenza delle sostanze pericolose. Contestualmente, è stata avviata una tesi di laurea in Scienze Ambientali per la valutazione dell’inquinamento da percloroetilene nel bacino del Sangone a supporto dei lavori del tavolo. Ad integrazione dell’attività si sta inoltre programmando ed impostando un monitoraggio complessivo della qualità delle acque finalizzato a valutare l’evoluzione dello stato qualitativo delle acque rispetto alla condizione registrata con le campagne ARPA del 2002 e 2004, con particolare riferimento alle problematiche di carico organico riscontrate in alcune zone. |
Obiettivo Specifico A2 | Collettamento degli scarichi | |
Azione A2.1 | Definire lo stato attuativo e le previsioni di intervento relativamente al collettamento degli scarichi civili | |
Il quadro conoscitivo costruito sulla base dei dati GEV è stato aggiornato in particolare nelle zone che risultavano particolarmente critiche per la presenza di numerosi scarichi domestici, mediante sopralluoghi mirati effettuati dai tecnici della Provincia di Torino con la collaborazione dei tecnici dei comuni di Moncalieri, Nichelino e Giaveno. A partire dalle nuove informazioni è stata predisposta una nuova cartografia di dettaglio che ha evidenziato notevoli miglioramenti rispetto alla situazione pregressa, grazie alle azioni di collettamento intraprese negli ultimi anni dalle amministrazioni locali; in alcuni casi in cui si è riscontrata una particolare difficoltà di intervento, i diversi Enti hanno lavorato congiuntamente per valutare le possibili soluzioni. Sono in previsione nuovi sopralluoghi nelle aree che risultano ancora critiche. | ||
BOX 11
Obiettivo Generale B | PORTATA IDRICA ADEGUATA IN ALVEO |
Obiettivo Specifico B1 | Diminuzione dei prelievi idrici |
Nell’ambito del lavoro che la Provincia di Torino sta svolgendo relativamente alla revisione delle concessioni irrigue già assentite sulla base dell’effettivo fabbisogno irriguo, il bacino del Sangone è stato individuato tra le zone con priorità di intervento. Allo stesso modo il Sangone risulta inserito anche nell’attività, in via di definizione da parte della Regione Piemonte - Direzione Agricoltura (D.G.R. n. 30 - 13173 del 1 febbraio 2010, che prevede l’installazione di misuratori di portata con restituzione dei dati in tempo reale sulle principali prese irrigue; tale monitoraggio sarà fondamentale per valutare l’effettiva pressione irrigua sul corso d’acqua, ed in base a questa definire una strategia condivisa anche con le associazioni di categoria per la soluzione del problema. Tra le possibili azioni saranno sicuramente da prendere in considerazione anche quelle che contemplano il passaggio, laddove possibile, a colture meno idroesigenti e la riconversione dei metodi di irrigazione, anche con l’ausilio degli strumenti di finanziamento esistenti, quali il Programma di Sviluppo Rurale. Per quanto riguarda la pressione sui corpi idrici dovuta all’utilizzo delle acque per scopi energetici, si sta lavorando a livello politico per concordare tra Provincia ed Enti locali una strategia condivisa per limitare la realizzazione di nuovi prelievi in particolare in ambito montano. |
BOX 12
Obiettivo Generale C | DIFESA IDRAULICA | |
Obiettivo Specifico C2 | Difesa spondale e osservazioni in materia di trasporto solido | |
Azione C2.1 | Istituire un Osservatorio sulla modificazione della forma degli alvei e sulla mobilità dei sedimenti | |
Per valutare l’effettiva fattibilità dell’azione sono stati organizzati diversi incontri preliminari con Enti competenti in materia quali la Regione Piemonte e l’Autorità di Bacino del Po, che hanno dato la loro disponibilità a collaborare al progetto dell’Osservatorio. Le prime attività, tuttora in corso, riguardano la ricognizione puntuale delle informazioni relative alle opere idrauliche del bacino del torrente Sangone con elaborazione di specifica cartografia di dettaglio ed il reperimento di materiale esistente relativo alle conoscenze idrauliche e morfologiche del torrente Sangone. In programma vi è inoltre il censimento diretto sul territorio delle opere idrauliche lungo l’asta del torrente Sangone a partire dalle informazioni disponibili nelle diverse banche dati (SICOD Regione Piemonte, PRGC dei Comuni). A supporto delle attività è stata attivata una tesi di Xxxxxx in Ingegneria Civile (orientamento idraulico) in collaborazione tra la Provincia di Torino ed il Politecnico di Torino ed è stato stilato un primo prospetto generale sull’impostazione dell’Osservatorio. | ||
Rilievo del profilo dell’alveo realizzato con trimarani dotati di sensore | ||
Obiettivo Specifico C3 | Manutenzione ordinaria del territorio | |
Azione C3.1 | Definire un Piano di manutenzione ordinaria anche per gli ambiti non montani | |
A partire dallo studio di fattibilità per la redazione di un Piano di Manutenzione Ordinaria per gli ambiti di pianura già realizzato a carico di ASSOT, il lavoro in corso consiste nell’individuare idonee fonti per finanziare, analogamente a quanto accade per gli ambiti montani, la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua di pianura. Il suddetto studio è stato presentato all’Autorità di Bacino del Fiume Po e con tale Ente è partito un processo di collaborazione che prevede anche il coinvolgimento della Regione Piemonte al fine di valutare le eventuali fonti finanziarie. Nel contempo sono partite le attività di formazione ed informazione del territorio sulla corretta gestione delle zone perifluviali, attraverso l’organizzazione di un seminario tecnico svoltosi a Coazze nel mese di marzo 2010, che ha rappresentato un primo momento di divulgazione e di coinvolgimento su questi aspetti. |
BOX 13
Obiettivo Generale D | RECUPERO AMBIENTALE DEL BACINO |
Obiettivo Specifico D1 | Riqualificazione ambiti perifluviali |
Azione D1.2 | Censimento aree demaniali e pubbliche ed individuazione anche cartografica del rapporto con le aree perifluviali |
Dalle discussioni intraprese durante le fasi concertative è emersa l’opportunità di lavorare, per quanto riguarda la riqualificazione delle zone perifluviali, prioritariamente sulle aree pubbliche, ritenute di più facile disponibilità rispetto alle proprietà private. A tale scopo si ritengono maggiormente idonee le aree demaniali ed in particolare, dato il contesto, quelle appartenenti al “demanio fluviale” che comprende tutte le proprietà pubbliche che interessano i corsi d’acqua del territorio. Queste aree, in precedenza gestite direttamente dallo Stato, sono oggi “affidate” alle Regioni, che hanno ereditato le competenze che in passato erano affidate al Ministero delle Finanze, attraverso i propri uffici territoriali (Intendenze di Finanza). Le normative ora in vigore nel nostro Paese indicano inequivocabilmente che queste aree, come pure le risorse idriche strettamente collegate, devono essere gestite nell’interesse pubblico, a differenza di quanto avveniva in passato, quando era prevalente il concetto di sfruttamento intensivo del territorio. Questo approccio, esplicitamente introdotto per la prima volta dalla L. 37/94 (“legge Xxxxxxx”) riconosce la centralità della salvaguardia ambientale, tanto che gli enti pubblici hanno la precedenza rispetto ai privati nella concessione delle aree demaniali “dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche”, finalizzata alla realizzazione di riserve naturali o parchi fluviali e di interventi di recupero, valorizzazione e tutela ambientale. Gestire il demanio fluviale in quest’ottica può consentire agli enti locali di pianificare l’uso del proprio territorio in modo razionale e nel rispetto dell’ambiente. Le aree demaniali dei corsi d’acqua assumono così un ruolo decisivo nella gestione territoriale: corpi idrici e ambienti collegati non dovrebbero più essere percepiti come luoghi soggetti a sfruttamento intensivo e indiscriminato o destinati all’abbandono, ma come luoghi da tutelare nell’interesse della collettività e da utilizzare consapevolmente in modo sostenibile. Il problema primario riscontrato nell’affrontare tale metodologia di lavoro è emerso dalla carenza di informazioni relative alla precisa localizzazione delle aree appartenenti al demanio fluviale: ad oggi non risulta infatti esistere un’attività di aggiornamento costante delle basi dati. Il primo passo da compiere consiste dunque nella ricognizione ed aggiornamento dei dati e nella successiva restituzione cartografica. A livello locale è stata avviata una prima sperimentazione in collaborazione tra il Settore Difesa del Suolo della Regione Piemonte, la Provincia di Torino ed il Comune di Beinasco; le risultanze di tale lavoro costituiranno la base metodologica applicabile su tutto il territorio del bacino. Contemporaneamente la Provincia di Torino è impegnata, in collaborazione con altri Enti, nella definizione di una proposta di sviluppo della rete ecologica provinciale che tiene conto della possibilità di utilizzo delle aree demaniali; l’individuazione cartografica della rete stessa sta procedendo a partire dal territorio del Sangone. |
Attività della giornata “Puliamo il Sangone”.
BOX 14
Obiettivo Generale E | PROMOZIONE INTEGRATA DI INIZIATIVE DI FRUIZIONE ED EVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE |
Obiettivo Specifico E1 | Coordinamento eventi sul territorio del bacino |
Azione E1.4 | Coinvolgere le associazioni ambientaliste e di immigrati per presidio aree perifluviali |
Il miglioramento della conoscenza dell’ambiente fluviale ed il coinvolgimento della cittadinanza e del mondo dell’associazionismo quali parti attive in attività dirette sul territorio, mirano ad aumentare il senso di appartenenza al territorio stesso, creando consapevolezza delle problematiche e responsabilizzazione verso la tutela del bene comune. Nel settembre 2009, in occasione dell’iniziativa internazionale “Puliamo il Mondo”, la Provincia di Torino, le Guardie Ecologiche Volontarie, i Comuni di Beinasco, Nichelino e Torino, ASSOT, Legambiente Circolo Metropolitano Torino e il Parco Fluviale del Po tratto torinese, in collaborazione con AMIAT (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino) e COVAR 14 (COnsorzio VAlorizzazione Rifiuti 14) hanno organizzato l’evento “Puliamo il Sangone”. Le attività si sono svolte in alcuni tratti di corso d'acqua scelti tra quelli maggiormente interessati dal problema dell'abbandono di rifiuti. La giornata, nella sua prima edizione, ha visto il fattivo impegno sul campo di numerosi operatori, quali le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia, gli Ecovolontari dei Comuni coinvolti, le Guardie Zoofile Volontarie, la Protezione Civile, i Guardiaparco ed altri volontari che hanno partecipato alle operazioni di pulizia insieme ai cittadini. Segnale forte e innovativo da parte della pubblica amministrazione è stato dato dalla partecipazione diretta di tecnici, funzionari e politici degli Enti organizzatori in qualità di volontari per la pulizia delle sponde. Nell’intenzione degli attori del Contratto, “Puliamo il Sangone” è destinato a divenire un appuntamento fisso che coinvolgerà via via un numero crescente di amministrazioni e di associazioni di volontariato locali ed interesserà porzioni di territorio più estese. Per trattare questo ad altri temi relativi all’Obiettivo Generale E, è stato avviato un tavolo di lavoro sulla fruizione, che ha visto il suo primo momento in un incontro organizzato a Villarbasse nel mese di maggio 2010. Quale punto iniziale per la discussione sono state utilizzate le risultanze dell’inchiesta a tema svolta presso i principali portatori di interesse sulla percezione delle criticità locali. Gli argomenti affrontati durante l’incontro hanno riguardato tutte le azioni del Piano comprese nell’Obiettivo E con particolare riferimento all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali; si è convenuto sull’importanza di creare sinergie tra gli Enti e con le associazioni locali nella pianificazione dell’uso del territorio e nella programmazione delle iniziative pubbliche. È emersa con forza la necessità di risolvere prioritariamente le problematiche legate alla quantità e qualità delle acque, elemento imprescindibile per la pianificazione di qualunque attività fruitiva. |
AZIONI TRASVERSALI AL PIANO D’AZIONE
Co-progettazione ai fini dell’accesso a fonti di finanziamento
L’elaborazione di un progetto condiviso per una pianificazione del territorio in linea con gli obiettivi del Contratto di Fiume è essenziale per individuare una comune linea di indirizzo per gli enti locali.
Tale progettualità, che dovrebbe essere rece- pita nella pianificazione locale, rappresenta il punto di partenza per l’accesso ad eventuali fonti di finanziamento che possano contri- buire alla sua realizzazione.
A livello strettamente Iocale, una prima occa- sione per lavorare tenendo conto degli obiet- tivi condivisi è derivata dalla progettazione di alcuni interventi di compensazione ambien- tale, compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale (PSAA) correlato alla realizzazione del Termovalorizzatore del Gerbido e ricadenti nell’area del Sangone, per la quale diversi ser- vizi tecnici della Provincia hanno tra loro colla- borato.
A livello di area vasta si stanno avviando le at- tività legate al progetto regionale Corona Verde II (fondi europei POR-FESR), che con- templa obiettivi di riqualificazione ampia- mente congruenti con quelli del Contratto di Fiume. Ai fini dell’accesso ai finanziamenti messi a disposizione, la Regione ha indivi- duato sei diversi ambiti territoriali omogenei, per ciascuno dei quali è prevista la presenta- zione di un’unica progettualità condivisa. Si intende avvalersi dell’attitudine alla collabora- zione tra enti, acquisita durante il processo di concertazione del Contratto di Fiume, per raf- forzare la capacità progettuale del territorio in funzione della riqualificazione ambientale.
L’ambito di riferimento in cui ricade parzial- mente il bacino del Sangone ha come capofila il Comune di Nichelino; in accordo con tale amministrazione, i tavoli di lavoro di Corona Verde e del Contratto di Fiume sono stati inte- grati, al fine di realizzare una progettualità più ampia, sia territorialmente, sia dal punto di vista delle azioni contemplate, che costituirà il quadro di riferimento per tutte le amministra- zioni per le attività che si svolgeranno anche al di fuori del progetto Corona Verde. Il tavolo così costituito vede anche la partecipazione del territorio coinvolto nel Contratto di Lago di Avigliana, in via di definizione, seppure rica- dente in un altro ambito, poiché fondamen- tale ai fini della costituzione di un corridoio ecologico tra i bacini del Sangone e della Dora Riparia.
Sul progetto unitario così costruito sarà possi- bile impostare un percorso per l’accesso ad altre fonti di finanziamento, in primo luogo quelle previste dal Programma di Sviluppo Ru- rale della Regione Piemonte (PSR 2007-2013); in particolare è stata avviata una fase interlo- cutoria con la Regione Piemonte per verificare la possibilità di presentare progetti collettivi a livello di bacino.
La VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Piano d’Azione Secondo quanto indicato dalla Regione Pie- monte a livello di coordinamento generale dei Contratti di Fiume attivati sul proprio territo- rio, il Piano d’Azione deve essere sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi della Direttiva Europea 2001/42/CE.
Per ottemperare a tale impegno, così come previsto nel Contratto sottoscritto, la Segre- teria Tecnica sta predisponendo i documenti appositi.