PROSPETTO INFORMATIVO
PROSPETTO INFORMATIVO
relativo all’Offerta Pubblica di sottoscrizione e vendita di azioni ordinarie di
Con sede Legale in Xxx Xxxxxxx Xxxxxxxx, 0, 00000 Xxxxxx, iscritta al Registro delle Imprese di Padova al numero 256099, P. IVA n. 01029710280 e codice fiscale n. 02622940233, registrata presso l’Albo delle Banche e presso l’Albo dei gruppi bancari in qualità di capogruppo del Gruppo Bancario Banca Popolare Etica al n. 5018.7. Capitale sociale al 31 dicembre 2015 i.v. 54.353.670
Banca Popolare Etica S.c.p.a. è emittente, offerente nonché soggetto che effettua il collocamento delle azioni oggetto di offerta.
L’Offerta è rivolta ai soci che intendono incrementare la propria partecipazione ovvero ai soggetti non soci che nell’aderire all’Offerta chiedono contestualmente l’ammissione a socio in attuazione della campagna straordinaria di capitalizzazione e allargamento della base sociale.
Prospetto Informativo depositato presso la CONSOB in data 4 agosto 2016 a seguito di comunicazione dell’autorizzazione alla pubblicazione con nota del 3 agosto 2016 protocollo n. 0072549/16.
Il presente Prospetto Informativo (il “Prospetto”) è stato redatto ai sensi della delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificata ed integrata, e del Regolamento 809/2004/CE del 29 aprile 2004 recante le modalità di applicazione della Direttiva 2003/71/CE, come successivamente modificato.
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
Il Prospetto Informativo è disponibile presso il sito internet xxx.xxxxxxxxxx.xx nonché presso la sede dell’Emittente in Padova, via Tommaseo 7, presso le Filiali dell’Emittente e presso i suoi consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. La traduzione in spagnolo del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile presso la Succursale spagnola dell’Emittente con sede in Bilbao, nonché sul sito internet in lingua spagnola dell’Emittente xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxxx.
AVVERTENZE PER L’INVESTITORE
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento i destinatari dell’Offerta sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel prospetto nel suo complesso e gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera, nonché agli strumenti finanziari offerti, riportati nella Sezione I, Capitolo 4 “Fattori di rischio” dello stesso Prospetto.
L’Offerta si inserisce nell’ambito di in una campagna di capitalizzazione straordinaria e di allargamento della base sociale effettuata dall’Emittente ed è funzionale al prioritario obiettivo del rafforzamento patrimoniale di Banca Popolare Etica, finalizzato:
- ad assicurare anche in relazione ai programmi di sviluppo, equilibri patrimoniali e finanziari idonei a garantire il rispetto dei parametri dettati dalla normativa di vigilanza;
- a sostenere, conseguentemente, lo sviluppo dell’attività di Impiego.
Sebbene non sia stato fissato un limite minimo o massimo di aumento di capitale sociale, l’Emittente ha stimato un aumento di capitale di Euro 6 milioni nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo.
In particolare si richiama l’attenzione degli investitori su quanto di seguito indicato:
1. Le Azioni di Banca Popolare Etica S.c.p.a. presentano i rischi di illiquidità tipici di un investimento in strumenti finanziari non quotati in un mercato regolamentato italiano o estero, né negoziati su un sistema multilaterale di negoziazione, né oggetto di un’attività di internalizzazione sistematica. Inoltre l’Emittente non assume impegni di riacquisto. Pertanto, gli investitori potrebbero trovarsi nella impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita, o conseguentemente, non essere eseguiti in tempi ragionevolmente brevi e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione. (Cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, paragrafi
IV.III.1 e IV.III.2 “Rischio di illiquidità delle Azioni” e “Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo”)
2. Il prezzo delle azioni di cui all’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo, che non hanno un valore di riferimento di mercato, è stato determinato secondo la procedura di cui all’articolo 2528 c.c. che prevede che il prezzo di emissione delle azioni di società cooperative può essere maggiorato di un sovraprezzo determinato dall’assemblea dei soci in sede di approvazione del bilancio su proposta del Consiglio di Amministrazione nonché secondo quanto previsto dall’articolo 19 dello Statuto Sociale. Non si può escludere che a seguito di una eventuale futura diminuzione del valore patrimoniale dell’Emittente per effetto di eventuali risultati negativi dell’Emittente, possa determinarsi una riduzione del valore patrimoniale delle Azioni rispetto a quello preso a riferimento per la determinazione del prezzo d’Offerta. Si evidenzia che il sovrapprezzo di emissione così come determinato dall’assemblea dei soci dell’Emittente non è supportato da alcuna perizia di esperto indipendente.
Si evidenzia che il prezzo di eventuali future offerte dell’Emittente potrebbe essere diverso ed anche inferiore al prezzo al quale le azioni vengono emesse o vendute nell’ambito della presente Offerta. Dal confronto dei dati dell'Emittente al 31 dicembre 2015 rispetto ad un campione di Banche quotate e non quotate selezionate dall’Emittente, si rileva un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/E rispetto alla media popolari quotate e non quotate e un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/BV unicamente rispetto alle Banche Popolari quotate.
(Cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, paragrafi IV.III.1 e IV.III.2 “Rischio di illiquidità delle Azioni” e “Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo”)
3. La sottoscrizione di Azioni implica l’assunzione dei rischi tipici connessi ad un investimento in capitale rischio. L’investimento in azioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove l’Emittente sia sottoposto a procedure concorsuali o venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto che comporta l’applicazione di misure di risoluzione tra cui il “bail-in”. In particolare, la normativa italiana di attuazione della BRRD (ossia, il Decreto Legislativo 180/2015) prevede che la Banca d’Italia disponga di una serie di misure per la gestione della crisi dell’intermediario (tra le quali la riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale e l’adozione di misure di risoluzione dell’intermediario oppure la liquidazione coatta amministrativa). Fra le misure di risoluzione rientra il c.d. bail-in o “salvataggio interno”, che consiste nella riduzione dei diritti degli azionisti e dei creditori o nella conversione in capitale dei diritti di questi ultimi. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli azionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotta, azzerata, ovvero fortemente diluita la propria partecipazione, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente (Si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo
IV.I.10 “Rischio connesso all’investimento in azioni dell’Emittente e ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi di imprese”).
4. Con riferimento all’Emittente, si segnala che l’esercizio 2015 si è chiuso con un utile netto di 758 migliaia euro, in flessione rispetto all’esercizio 2014 che presentava un utile di 3.188 mila euro. La flessione è dovuta principalmente (i) alle rettifiche su crediti per Euro 8,258 migliaia a fronte di Euro
5.539 nel 2014 (ii) agli effetti dell’opzione floor su mutui che ha avuto un impatto negativo a conto economico per 1.265 migliaia di Euro contro un provento di 3.112 migliaia di Euro nel 2014 e (iii) ai contributi ai fondi per la risoluzione delle crisi bancarie e ai fondi istitutiti ai sensi della Direttiva DGSD che hanno inciso per Euro 788 migliaia.
La redditività complessiva dell’Emittente al 31 dicembre 2015 ha subito la flessione significativa dovuta oltre che al risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014 anche principalmente al decremento della voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, riferita alla variazione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte). Tale ultima variazione di valore si riferisce quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiano detenuti nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita.
Il ridimensionamento della redditività complessiva dell’Emittente al 31 dicembre 2015 ha inciso significativamente sulla redditività complessiva di Gruppo, anch’essa in flessione, malgrado il contributo positivo della controllata Etica SGR.
Il peggiorare o il ripetersi degli eventi negativi che hanno inciso sui risultati di esercizo al 31 dicembre 2015 ovvero una eventuale ulteriore riduzione della forbice dei tassi ovvero un andamento negativo dei titoli di Stato ovvero altre dinamiche che incidano negativamente sulle voci del conto economico della Banca, potrebbero avere ulteriori effetti negativi sui risultati di esercizio al 31 dicembre 2016 e sui prossimi esercizi. (Si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, paragrafo IV.I.1 “Rischio relativo ai risultati di esercizio e alla diminuzione del ROE”).
5. L’Assemblea dei soci dell’Emittente ha perseguito sin dalla costituzione una politica di rafforzamento patrimoniale della Società con riferimento alla destinazione degli utili. Infatti, dalla costituzione della Banca alla Data del Prospetto Informativo, non è mai stata deliberata la distribuzione di utili ai soci a titolo di dividendo. (Si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, paragrafo IV.III.3 “Rischio connesso alla distribuzione dei dividendi”).
6. L’Emittente non dispone di un rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo del grado di solvibilità e di rischiosità dell’Emittente (cfr Sezione Prima, Capitolo 4, Paragrafo 4.1.20 “Rischi relativi all’assenza di rating dell’Emittente e delle azioni”, del Prospetto).
7. Si richiama inoltre l’attenzione dei destinatari dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo sulle esposizioni dell’Emittente relative al credito deteriorato che è aumentato nel triennio 2013-2015, il cui trend è confermato nel primo trimestre 2016. Sebbene il raffronto con i dati di sistema evidenzi una migliore posizione dell’Emittente rispetto al Sistema delle Banche Minori, si evidenzia che eventi quali l’incidenza della negativa congiuntura generale, eventuali comportamenti fraudolenti da parte dei clienti o evoluzioni sfavorevoli nei mercati in cui gli stessi operano comportano il rischio che si verifichino insolvenze a carico dei soggetti finanziati con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Con riferimento ai Grandi Rischi si segnala che Al 31 marzo 2016, l’esposizione verso una controparte bancaria e l’esposizione verso il ministero del Tesoro superano il limite regolamentare del 25 % (rapporto fra l’esposizione con la controparte e il Patrimonio di vigilanza). (Si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo IV.I.5 “Rischio di credito”).
8. La Banca, nello svolgimento della presente Offerta si trova in una posizione di conflitto di interessi essendo al contempo l’Emittente, l’offerente e il collocatore delle Azioni (si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo IV.III.3 “Rischi connessi a conflitti d’interesse in ordine al collocamento delle azioni oggetto di offerta”).
9. In data 29 maggio 2015, Xxxxxx ha formulato alla Banca una richiesta di dati e notizie ai sensi dell’art. 8, comma 1, del D.lgs. 58/1998, nell’ambito di una complessiva attività di rilevazione rivolta alle banche emittenti titoli diffusi avente ad oggetto le modalità operative adottate dalla stessa nella distribuzione di azioni proprie, in ragione del doppio ruolo di emittente e di distributore assunto. La Banca ha riscontrato le richieste di Consob in data 28 settembre 2015. Alla Data del Prospetto Informativo non sono noti all’Emittente gli esiti e lo stato dell’attività di rilevazione effettuata da Consob. (Si veda la Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo IV.1.23. “Attività di rilevazione di Consob rivolta alle banche emittenti titoli diffusi avente ad oggetto le modalità operative adottate dalla stessa nella distribuzione di azioni proprie”).
AVVERTENZE PER L’INVESTITORE 2
SEZIONE A — INTRODUZIONE E AVVERTENZE 25
SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI 35
1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO INFORMATIVO 42
1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ 42
2.1 REVISORI LEGALI DELL’EMITTENTE 42
2.2 INFORMAZIONI SUI RAPPORTI CON LA SOCIETÀ DI REVISIONE 42
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 42
3.1 INFORMAZIONI SELEZIONATE RELATIVE AL 31 DICEMBRE 2015, 2014 E 2013 42
3.1.1 Informazioni finanziarie selezionate consolidate 43
3.1.2 Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente 46
IV.I RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE 65
IV.I.1. RISCHIO LEGATO AI RISULTATI DI ESERCIZIO E DI DIMINUZIONE DEL ROE 65
IV.I.2 RISCHIO CONNESSO AGLI EFFETTI DELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS SUI MUTUI CON OPZIONE FLOOR 66
IV. I.4. RISCHIO CONNESSO ALL’ANDAMENTO DEI TASSI DI INTERESSE 67
IV.I.6. RISCHIO CONNESSO ALL’ESPOSIZIONE VERSO IL DEBITO SOVRANO 72
IV.I.7. XXXXXXX XX XXXXXXXXXXXXXX XXXXX XXXXXXXX 00
IV.I.8. RISCHIO DI LIQUIDITÀ 75
IV.I.9. RISCHI CONNESSI ALL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE 78
IV.I.10 RISCHIO CONNESSO ALL’INVESTIMENTO IN AZIONI DELL’EMITTENTE E AI MECCANISMI DI RISANAMENTO E RISOLUZIONE DELLE CRISI DI IMPRESE 81
IV.I.11. RISCHI CONNESSI CON L’EVENTUALE RICHIESTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA DA PARTE DELLO STATO ITALIANO DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA CONCESSIONE DI “AIUTI DI STATO” 84
IV.I.12 XXXXXXX XXXXXXXXXXXXX 00
IV.I.14. RISCHIO CONNESSO AL MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI CONNESSI ALLA APERTURA DELLA SUCCURSALE IN SPAGNA 90
IV.II FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITÀ E AI MERCATI IN CUI OPERA L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE 92
IV.III FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI OGGETTO DI OFFERTA 94
CAPITOLO V 101
INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 101
5.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE 101
5.1.1 Denominazione sociale 101
5.1.2 Estremi di iscrizione nel Registro delle imprese 101
5.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente 101
5.1.4 Domicilio e forma giuridica, legislazione in base alla quale opera l’Emittente, Paese di costituzione e sede sociale 101
5.1.5 Fatti rilevanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente 101
......................................................................................................................................................................................103
5.2 PRINCIPALI INVESTIMENTI 107
5.2.1 Investimenti effettuati da BPE nel xxxxx xxxxx xxxxxxxx xxxxxx al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013 e fino alla data del
Prospetto Informativo 107
5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione 108
5.2.3 Investimenti futuri 108
CAPITOLO VI 108
ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE 108
6.1. PRINCIPALI ATTIVITÀ 108
6.1.1. Descrizione della natura delle attività dell’Emittente e delle sue principali attività 108
6.1.1.1. Introduzione 108
6.1.1.2. Descrizione dei prodotti e dei servizi dell’Emittente 109
6.1.1.3. Indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati in ogni esercizio finanziario per il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati 117
6.1.1.4 Modello Organizzativo 117
6.1.1.5 Fattori chiave 122
6.1.1.6. Normativa di Riferimento 124
6.1.2. Indicazione di nuovi prodotti e nuove attività 132
6.1.3 Gestione dei Rischi 132
6.1.3.1 Rischio di credito 132
6.1.3.2 Rischio di mercato 133
6.1.3.3 Rischio di cambio 133
6.1.3.4 Rischio di liquidità 133
6.1.3.5 Xxxxxxx xx Xxxxx 000
6.1.3.6 Rischi operativi 134
6.1.3.7 Rischio reputazionale 135
6.2 PRINCIPALI MERCATI 136
6.2.1 Clientela di riferimento 136
6.2.2 Distribuzione geografica delle attività 136
6.2.3. Posizionamento Competitivo dell’Emittente 138
6.3 EVENTI ECCEZIONALI 139
6.4 DIPENDENZA DA BREVETTI O LICENZE, DA CONTRATTI INDUSTRIALI, COMMERCIALI O FINANZIARI, O DA NUOVI PROCEDIMENTI DI FABBRICAZIONE 140
6.5 FONTE DEI DATI SULLA POSIZIONE CONCORRENZIALE DELL’EMITTENTE 140
6.6 SCENARI DI SVILUPPO DELL’EMITTENTE 140
CAPITOLO VII 140
STRUTTURA ORGANIZZATIVA 140
7.1 DESCRIZIONE DEL GRUPPO CUI APPARTIENE L’EMITTENTE 140
7.2 SOCIETA’ CONTROLLATE E COLLEGATE 142
7.2.1 Società controllate 142
CAPITOLO VIII 142
IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 142
8.1 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 142
8.2 PROBLEMATICHE AMBIENTALI 147
CAPITOLO IX 147
RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA 147
9.1 SITUAZIONE FINANZIARIA 147
9.1.1 Analisi dell’andamento patrimoniale e finanziario del Gruppo per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, 2014 e
2013 147
9.1.2 ANALISI DELL’ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO DELL’EMITTENTE PER GLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2015, 2014, 2013 153
9.2 GESTIONE OPERATIVA 164
9.2.1 Informazioni riguardanti fattori importanti, compresi eventi insoliti o rari o nuovi sviluppi, che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall’attività dell’Emittente 178
9.2.2 Sintesi delle variazioni sostanziali delle vendite o delle entrate nette 178
9.2.3 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull’attività
dell’Emittente 178
CAPITOLO X 180
RISORSE FINANZIARIE 180
10.1 RISORSE FINANZIARIE DELL’EMITTENTE 180
10.2 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI CASSA PER GLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2015, 2014 E 2013 181
10.3 FABBISOGNO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO DELL’EMITTENTE 182
10.4 INFORMAZIONI RIGUARDANTI EVENTUALI LIMITAZIONI ALL’USO DELLE RISORSE FINANZIARIE CHE ABBIANO AVUTO, O POTREBBERO AVERE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE 185
10.5 INFORMAZIONI RIGUARDANTI LE FONTI PREVISTE DEI FINANZIAMENTI NECESSARI PER ADEMPIERE AGLI IMPEGNI RELATIVI AI PRINCIPALI INVESTIMENTI FUTURI ED ALLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ESISTENTI O PREVISTE 185
CAPITOLO XI 186
RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE 186
11.1 RICERCA E SVILUPPO 186
11.2 PROPRIETÀ INTELLETTUALE 186
CAPITOLO XII 186
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 186
12.1 TENDENZE RECENTI SULL’ANDAMENTO DELLE ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE 186
12.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER L’ESERCIZIO IN CORSO 188
CAPITOLO XIII 189
PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI 189
13.1 DATI PREVISIONALI 189
13.2 PREVISIONE CONTENUTA IN ALTRO PROSPETTO 189
CAPITOLO XIV 189
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI 189
14.1. ORGANI SOCIALI E ALTI DIRIGENTI 189
14.1.1 Consiglio di Amministrazione 189
14.1.2 Collegio sindacale 196
14.1.3 Alti Dirigenti nell’ambito dell’Emittente 200
14.1.4 Rapporti di parentela 202
14.2 CONFLITTI DI INTERESSI DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E DEGLI ALTI DIRIGENTI 203
14.2.1 INDICAZIONE DEI POTENZIALI CONFLITTI DI INTERESSI RICONDUCIBILI AI SOGGETTI DI CUI ALLA SEZIONE I, CAPITOLO XIV, PARAGRAFO 14.1 203
14.2.2 INDICAZIONE DI EVENTUALI ACCORDI O INTESE IN FORZA DEI QUALI SIANO STATI INDIVIDUATI I SOGGETTI DI CUI ALLA SEZIONE I, CAPITOLO XIV, PARAGRAFO 14.1 204
CAPITOLO XV 204
REMUNERAZIONI E BENEFICI 204
15.1 REMUNERAZIONI E BENEFICI A FAVORE DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEI MEMBRI DEL COLLEGIO SINDACALE, DEGLI ALTI DIRIGENTI 204
15.2 AMMONTARE DEGLI IMPORTI ACCANTONATI O ACCUMULATI DALL’EMITTENTE O DALLE SUE CONTROLLATE PER LA CORRESPONSIONE DI PENSIONI, INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO O BENEFICI ANALOGHI 206
CAPITOLO XVI 206
PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 206
16.1 DURATA DELLA CARICA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEI MEMBRI DEL COLLEGIO SINDACALE 207
16.2 CONTRATTI DI LAVORO STIPULATI DAI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DAI COMPONENTI DEL COLLEGIO SINDACALE CON L’EMITTENTE O CON LE ALTRE SOCIETÀ DEL GRUPPO CHE PREVEDONO UNA INDENNITA’ DI FINE RAPPORTO 207
16.3 COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO E COMITATO PER LA REMUNERAZIONE 208
16.4 RECEPIMENTO DELLE NORME IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO 208
CAPITOLO XVII 210
DIPENDENTI 210
17.1 DIPENDENTI 210
17.2 PARTECIPAZIONI AZIONARIE E STOCK OPTION 211
17.3 ACCORDI DI PARTECIPAZIONE DI DIPENDENTI AL CAPITALE SOCIALE 211
CAPITOLO XVIII 213
PRINCIPALI AZIONISTI 213
18.1 PRINCIPALI AZIONISTI 213
18.2 DIRITTI DI VOTO DIVERSI IN CAPO AI PRINCIPALI AZIONISTI 213
18.3 INDICAZIONE DELL’EVENTUALE SOGGETTO CONTROLLANTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 93 TUF 213
18.4 PATTI PARASOCIALI 213
CAPITOLO XIX 214
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 214
CAPITOLO XX 217
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 217
20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI 217
20 1.1 Informazioni finanziarie consolidate relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013217
20 1.2 Informazioni finanziarie dell’Emittente relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013279
20.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE PRO FORMA 288
20.3 BILANCI 289
20.4 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI 289
20.5 DATA DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE PIÙ RECENTI SOTTOPOSTE A REVISIONE CONTABILE 289
20.6 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE 289
20.7 POLITICA DEI DIVIDENDI 289
20.8 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI 290
20.9 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA O COMMERCIALE DELL’EMITTENTE 291
CAPITOLO XXI 291
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 291
21.1 CAPITALE SOCIALE 291
21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato 291
21.1.2 Esistenza di azioni non rappresentative del capitale 291
21.1.3 Azioni proprie 291
21.1.4 Ammontare delle obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant 291
21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale deliberato, ma non emesso, o di un impegno all’aumento del capitale 291
21 1.6 Esistenza di offerte in opzione aventi ad oggetto il capitale di eventuale membri del Gruppo292
21.1.7 Evoluzione del capitale sociale 292
21.2 ATTO COSTITUTIVO E STATUTO SOCIALE 294
21.2.1 Oggetto sociale e scopi dell’Emittente 294
21.2.2 Sintesi delle disposizioni dello Statuto dell’Emittente riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale 295
21 2.3 Descrizione dei diritti, dei privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni esistenti299
21.2.4 Modifica dei diritti dei possessori delle azioni 299
21.2.5 Convocazione delle assemblee degli azionisti 299
21.2.6 Disposizioni statutarie relative alla variazione dell’assetto di controllo 301
21.2.7 Obbligo di comunicazione al pubblico 301
21.2.8 Modifica del capitale 301
21.2.9 Ammissione a socio 301
21.2.10 Recesso del Socio 301
21.2.11 ADEGUAMENTO DELLO STATUTO ALLA CIRCOLARE BANCA D’ITALIA 285/2013 302
CAPITOLO XXII 302
CONTRATTI RILEVANTI 302
22.1 CONTRATTI DI OUTSOURCING 302
22.2 CONVENZIONI CON SOGGETTI PUBBLICI E ORGANIZZAZIONI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO E LA COOPERAZIONE 304
CAPITOLO XXIII 306
INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI
.......................................................................................................................................................................................306
23.1 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 307
23.2 ATTESTAZIONE IN MERITO ALLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 307
CAPITOLO XXIV 307
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO 307
CAPITOLO XXV 307
INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI 307
SEZIONE SECONDA 309
CAPITOLO I 310
PERSONE RESPONSABILI 310
1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO INFORMATIVO 310
1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ 310
CAPITOLO II 310
FATTORI DI RISCHIO 310
CAPITOLO III 310
INFORMAZIONI ESSENZIALI 310
3.1 DICHIARAZIONE RELATIVA AL CAPITALE CIRCOLANTE 310
3.2 FONDI PROPRI E INDEBITAMENTO 310
3.3 INTERESSI DI PERSONE FISICHE E XXXXXXXXXX PARTECIPANTI ALL’OFFERTA 311
3.4 MOTIVAZIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI 311
CAPITOLO IV 312
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE 312
4.1 DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DELL’OFFERTA 312
4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE LE AZIONI SONO STATE EMESSE 312
4.3 REGIME DI CIRCOLAZIONE E FORMA DELLE AZIONI 312
4.4 VALUTA DI EMISSIONE DELLE AZIONI 313
4.5 DESCRIZIONE DEI DIRITTI CONNESSI ALLE AZIONI 313
4.6 INDICAZIONE DELLA DELIBERA E DELLA AUTORIZZAZIONE IN VIRTÙ DELLA QUALE LE AZIONI SARANNO EMESSE
........................................................................................................................................................................ 314 4.7 DATA PREVISTA PER L’EMISSIONE E LA CESSIONE DELLE AZIONI .................................................................... 314
4.8 LIMITAZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DELLE AZIONI 315
4.9 INDICAZIONE DELL’ESISTENZA DI EVENTUALI NORME IN MATERIA DI OBBLIGO DI OFFERTA AL PUBBLICO DI ACQUISTO E/O DI OFFERTA DI ACQUISTO E DI VENDITA RESIDUALI IN RELAZIONE ALLE AZIONI 316
4.10 PRECEDENTI OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO SULLE AZIONI 316
4.11 REGIME FISCALE 316
4.11.1 Regime Fiscale Italiano 316
4.11.1.1 Regime fiscale dei dividendi 318
4.11.1.2 Regime fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni 322
4.11.1.3 Tassa sui contratti di borsa 326
4.11.1.4 Imposta sulle successioni e donazioni 326
4.11.1.5 Imposta sulle transazioni finanziarie 327
4.11.2 Regime Fiscale Spagnolo 328
CAPITOLO V 334
CONDIZIONI DELL’OFFERTA 334
5.1 CONDIZIONI, STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI ADESIONE
ALL’OFFERTA 334
5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata 334
5.1.2 Ammontare totale dell’Offerta 334
5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di adesione 335
5.1.4 Informazioni circa la revoca, sospensione e chiusura anticipata dell’Offerta 339
5.1.5 Riduzione, ritiro o revoca della Richiesta di Adesione e modalità di rimborso 339
5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della Richiesta di Adesione 340
5.1.7 Possibilità e termini per ritirare la Richiesta di Adesione 340
5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni 340
5.1.9 Pubblicazione dei risultati dell’Offerta 342
5.1.10 Diritti di opzione e prelazione 342
5.2 PIANO DI RIPARTIZIONE E DI ASSEGNAZIONE 342
5.2.1 Destinatari e mercati dell’Offerta 342
5.2.2 Impegni a sottoscrivere o acquistare gli strumenti finanziari dell’Emittente 342
5.2.3 Informazioni da comunicare prima della assegnazione 343
5.2.4 Procedura per la comunicazione ai richiedenti delle assegnazioni 343
5.2.5 Sovrallocazione e Greenshoe 343
5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO DI OFFERTA 343
5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico del richiedente 343
5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo dell’Offerta 347
5.3.3. Diritto di Opzione 347
5.3.4 Differenza tra il Prezzo di Offerta e il prezzo delle azioni pagato nel corso dell’anno precedente o da pagare da parte dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei membri del Collegio Sindacale e degli Alti Dirigenti347
5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE 347
5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori 347
5.4.2 Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti depositari in ogni paese 347
5.4.3 Impegni di sottoscrizione, acquisto e garanzia 348
5.4.4 Data di stipula degli accordi di sottoscrizione, acquisto e garanzia 348
CAPITOLO VI 348
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE 348
CAPITOLO VII 349
POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 349
7.1 INFORMAZIONI SUI POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA. 349
7.2 NUMERO E CLASSE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI DA CIASCUNO DEI POSSESSORI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 350
7.3 ACCORDI DI LOCK-UP 350
CAPITOLO VIII 350
SPESE LEGATE ALL’OFFERTA 350
8.1 PROVENTI NETTI TOTALI E STIMA DELLE SPESE TOTALI LEGATE ALL’OFFERTA 350
CAPITOLO IX 351
DILUIZIONE 351
CAPITOLO X 352
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 352
10.1 CONSULENTI MENZIONATI NELLA SEZIONE SECONDA 352
10.2 INDICAZIONE DI INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PROSPETTO INFORMATIVO SOTTOPOSTE A REVISIONE O A REVISIONE LIMITATA DA PARTE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 352
10.3 PARERI O RELAZIONI REDATTE DA ESPERTI 352
10.4 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI E INDICAZIONE DELLE FONTI 352
APPEDICI 353
DEFINIZIONI
Anima SGR | ANIMA Sgr S.p.A., con sede in Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxxx 00 |
Assemblea o Assemblea Ordinaria | Assemblea Ordinaria dei soci di Banca Popolare Etica S.c.p.a. |
Assemblea Straordinaria | Assemblea Straordinaria dei soci di Banca Popolare Etica S.c.p.a. |
Azioni | Le azioni ordinarie di Banca Popolare Etica S.c.p.a. |
Banca d’Italia | La Banca d’Italia, con sede legale in Roma, Via Nazionale n. 91. |
Banchieri Ambulanti | Consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede iscritti nel relativo albo ai sensi del TUF. |
Bonus Share | Azione ordinaria dell’Emittente che verrà assegnata a coloro i quali formuleranno richiesta di adesione all’Offerta nella misura di una bonus shares ogni 20 azioni sottoscritte. |
Borsa Italiana | Borsa Italiana S.p.A., con sede in Xxxxxx, Xxxxxx xxxxx Xxxxxx, x. 0. |
CICR | Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio. |
Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 | Indica la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata, concernente gli schemi e regole di compilazione del bilancio bancario. |
CONSOB | Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede in Xxxx, Xxx X.X. Xxxxxxx, x. 0. |
Data del Prospetto Informativo | La data di deposito del presente Prospetto Informativo. |
Disposizioni di Xxxxxxxxx | Le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” contenute nella Circolare numero 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata e le “Disposizioni di Vigilanza per le Banche” contenute nella Circolare numero 285 del 17 dicembre 2013. |
EBA | Autorità Bancaria Europea. |
Emittente o Banca o Banca Etica o Banca Popolare Etica o BPE | Banca Popolare Etica S.c.p.a., con sede in Padova, via Tommaseo, n. 7. |
Etica Sgr | Etica SGR S.p.A., con sede in Milano, via Napo Torriani, n. 29. |
Febea | Fédèration Européenne de Finances et Banques Ethiques et Alternatives, con sede in Xxx xx Xxxxxxx, 000 xxx 5 • B-1030 Brussels. |
Fiare | FUNDACIÒN INVERSIÓN Y AHORRO RESPONSABLE, con sede in Xxxxxx, Xxxxx Xxxxx, xx 0, Xxxxxx. |
Filiale | Succursale della Banca localizzata nel territorio della Repubblica Italiana. |
Fondazione Culturale Responsabilità Etica | Fondazione Culturale Responsabilità Etica Fondazione con sede in Padova, Via Xxxxxxx Xxxxx, n.15. |
Gruppo Banca Etica o Gruppo o Gruppo Bancario | Gruppo Bancario di cui Banca Popolare Etica S.c.p.a. è la società capogruppo, composto oltre che da Banca Popolare Etica S.c.p.a. anche da Etica Sgr. |
G.U. | Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. |
IAS | International Accounting Standards. |
IASB | International Accounting Standards Board. |
ICAAP | Internal Capital Adequacy Assessment Process. |
IFRS | Tutti gli International Financial Reporting Standards, tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC). |
Intermediari autorizzati | Ai sensi dell’articolo 26 del Regolamento Intermediari, sono intermediari autorizzati: le SIM, ivi comprese le società di cui all’articolo 60, comma 4, del decreto legislativo n. 415 del 1996, le banche italiane autorizzate alla prestazione di servizi e di attività di investimento, gli agenti di cambio, gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco previsto dall’articolo 107 del decreto legislativo n. 385 del 1993 autorizzati alla prestazione di servizi di investimento, le società di gestione del risparmio e le società di gestione armonizzate nella prestazione del servizio di gestione di portafogli e del servizio di consulenza in materia di investimenti, la società Poste Italiane - Divisione Servizi di Banco Posta autorizzata ai sensi dell’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 144 del 14 marzo 2001, le imprese di investimento e le banche comunitarie con succursale in Italia, nonché le imprese di investimento e le banche extracomunitarie comunque abilitate alla prestazione di servizi e di attività di investimento in Italia. |
IRAP | Imposta regionale sulle attività produttive di cui al D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446. |
IRES | Imposta sul reddito delle società di cui X.Xxx. 12 dicembre 2003, n. 344. |
ISIN | International Security Identification Number, consistente nel codice internazionale per identificare univocamente gli strumenti finanziari. |
Istruzioni di Vigilanza | La circolare di Banca d’Italia n. 229 del 21 aprile 1999 (Istruzioni di vigilanza per le banche) e successive modificazioni ed integrazioni. |
Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali | “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali delle Banche e le Società di intermediazione mobiliare” contenute nella Circolare di Banca d’Italia numero 286 del 17 dicembre 2013 e successive modificazioni e integrazioni. |
Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza | Indica le “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali” contenute nella Circolare numero 155 del 18 dicembre 1991 di Banca d’Italia come successivamente modificata e integrata. |
Lotto Minimo | Il lotto minimo per l’adesione all’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo previsto per i richiedenti che all’atto della Richiesta di Adesione non sono soci dell’Emittente è pari a n. 5 Azioni. |
MIFID | La Direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del Consiglio, come successivamente integrata e modificata. |
Monte Titoli | Monte Titoli S.p.A. con sede legale in Xxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx, x. 0. |
Offerta o Campagna di Capitalizzazione | L’Offerta al pubblico avente ad oggetto la sottoscrizione e, nei limiti della disponibilità di Azioni proprie detenute in quanto riacquistate, giusta autorizzazione da parte di Banca d’Italia, con utilizzo dell’apposito fondo, la vendita di Azioni ordinarie di Banca Popolare Etica S.c.p.a. |
Periodo di Offerta | Il periodo dal secondo giorno lavorativo successivo alla Data del Prospetto al 24 marzo 2017 in Italia e il periodo dal 1 settembre 2016 al 24 marzo 2017, in Spagna, durante il quale ha luogo l’Offerta, che si divide in Periodi di Offerta Mensile. |
Periodo di Offerta Mensile | Sezione del Periodo di Offerta della durata di un mese ovvero di una frazione di mese. |
Principi contabili italiani | Le norme di legge vigenti alla data di riferimento di ciascun bilancio dell’Emittente che disciplinano i criteri di redazione dei bilanci come interpretate ed integrate dai principi contabili emanati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e dal documento interpretativo “I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del Bilancio di Esercizio” predisposto dall’OIC - Organismo Italiano di Contabilità. |
Prospetto/Prospet- to Informativo | Il presente Prospetto Informativo relativo alla Offerta. |
Regolamento Emittenti | Il regolamento adottato dalla CONSOB con deliberazione n. 11971 in data 14 maggio 1999 e successive modificazioni e integrazioni. |
Regolamento Intermediari | Il regolamento adottato dalla CONSOB con deliberazione n. 16190 in data 1° luglio 1988 e successive modificazioni ed integrazioni. |
Richiesta di Adesione | La richiesta contenuta nella Scheda di Adesione di sottoscrivere e/o acquistare un numero determinato di Azioni di Banca Popolare Etica nell’ambito dell’Offerta oggetto del Prospetto Informativo. |
Scheda di Adesione | Modulo di adesione all’Offerta oggetto del Prospetto Informativo, contenente, secondo quanto previsto dall’articolo 34-quinquies del Regolamento Emittenti, l’avvertenza che il richiedente può ottenere gratuitamente copia del Prospetto Informativo e il richiamo al Capitolo “Fattori di Rischio” in esso contenuto. La Scheda di Adesione è disponibile presso le Filiali e i Banchieri Ambulanti e deve essere consegnata, debitamente sottoscritta, e corredata dalla necessaria documentazione, presso le Filiali e i Banchieri Ambulanti. |
Sefea | Società europea della finanza etica e alternativa, società cooperativa a responsabilità limitata con sede in Xxxxxx, Xxx Xxxxxxxxx, 0. |
ALM | Asset Liability Management. |
Società di Revisione | Dall’esercizio 2011: KPMG S.p.A. con sede legale in Xxxxxx, Xxx Xxxxxx Xxxxxx, 00. |
Sportello | Succursale della banca localizzata nel territorio della Repubblica italiana. |
TUB | D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 e successive modifiche e integrazioni. |
TUF | D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni e integrazioni. |
TUIR | Testo Unico Imposte sui Redditi di cui al Xxxxxxx xxx Xxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx 00 dicembre 1986, n. 917 e successive modificazioni ed integrazioni. |
GLOSSARIO
Asset Encumbrance | Indica l'attività che è stata costituita in garanzia o altrimenti riservata per fornire forme di copertura, garanzia o supporto al credito (credit enhancement) a un’operazione da cui non può essere ritirata liberamente (Regolamento di esecuzione EU n. 79/2015 del 18 dicembre 2014). Altri riferimenti normativi: articolo 100 del CRR e Circolare n. 286 di Banca d’Italia (3° xxx.xx) - Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali. |
AT 1 o Capitale Aggiuntivo di Classe 1 | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014. E’ costituito dagli strumenti di capitale e dai sovrapprezzi di emissione secondo quanto previsto dall’articolo 51 del CRR. |
ATM | Acronimo di Automated Teller Machine, ossia sistemi per il prelievo automatico di denaro contante dal proprio conto corrente bancario attraverso l’uso di una carta di debito. Nella prassi, ma impropriamente, indicati come Bancomat (Marchio registrato, di proprietà del Consorzio Bancomat, identificativo del circuito di debito nazionale per il prelievo di denaro contante da sportello automatico ATM.). |
Attività di rischio ponderate o RWA | Valore di rischio delle attività e delle esposizioni a rischi fuori bilancio. A seconda della tipologia di attività, le stesse sono ponderate allo 0%, al 20%, al 50%, al 100% o al 200%. Le attività incluse tra le attività di rischio ponderate e i relativi criteri di ponderazione sono dettagliati nelle Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti patrimoniali emanate dalla Banca d’Italia. |
AUI | Archivio Unico Informatico, previsto dall’articolo 37 del d.lgs. 231/2007. |
Bail-in | Strumento affidato dalla BRRD alle Autorità competenti per il risanamento e la risoluzione delle crisi degli enti creditizi, che implica, nel ricorrere dei presupposti normativamente stabiliti, il potere dell’Autorità competente di imporre perdite agli azionisti e ad alcune categorie di creditori. |
Balance sheet liability method | Trattamento contabile delle imposte in conformità al principio contabile internazionale IAS12 |
Xxxxxxx XX | Accordo internazionale, del giugno 2004, sui requisiti patrimoniali delle banche redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. Tale accordo prevede, tra l’altro, che le banche dei paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. |
Basilea III | Accordo internazionale, entrato in vigore il 1° gennaio 2014, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un’entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali prevista a partire dal 1° gennaio 2014. |
BRRD | Bank Recovery and Resolution Directive. Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente l’istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 12 giugno 2014. |
Capital Conservation Buffer | La riserva di conservazione del capitale prevista dalla Circolare 285. La riserva di conservazione del capitale è volta a preservare il livello minimo di capitale regolamentare in momenti di mercato avversi attraverso l'accantonamento di risorse patrimoniali di elevata qualità in periodi non caratterizzati da tensioni di mercato. |
Capitale di Classe 1 | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014. Consiste nella somma del Capitale Primario di Classe 1 e del Capitale aggiuntivo di Classe 1. |
Cartolarizzazione | Operazione di cessione di crediti in blocco ex Legge n. 130 del 1999 a favore di un soggetto terzo che emette strumenti finanziari rimborsabili mediante l’incasso dei crediti ceduti. |
Cash Flow Hedge | Nell’ambito dell’hedge accounting indica la copertura dell’esposizione a variazioni dei flussi di cassa attribuibili a particolari rischi associati ad attività e passività rilevati in bilancio e che avranno effetti sull’utile netto. |
CCNL | Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. |
CET 1 o Capitale primario di Classe 1 o Common Equity Tier 1 | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014. È composto da strumenti di capitale, sovrapprezzi di emissione, utili non distribuiti, altre componenti del conto economico complessivo accumulate, altre riserve e fondi per rischi bancari generali, secondo quanto previsto dall’articolo 26 del CRR. |
Codice di Autodisciplina | Codice di Autodisciplina delle società quotate predisposto dal Comitato per la corporate governance delle società quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A. |
Coefficiente di solvibilità | Rapporto tra il Tier 1 Capital Ratio ed il Total Capital. |
Collocamento | Servizio di investimento di cui all’articolo 1 del TUF. |
Commercio equo e solidale | Attività commerciale a carattere mondiale il cui obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto commerciale di pochi distributori, ma la creazione di ricchezza anche per i produttori dei Sud del Mondo, di solito in condizioni di disagio per cause economiche, politiche o sociali. Aspetti fondamentali di tale attività sono la qualità, il pagamento di un prezzo giusto, la sicurezza degli acquisti e il prefinanziamento. |
Cooperazione internazionale | Serie di azioni e progetti con/per il Sud del Mondo finalizzati al perseguimento di obiettivi di sviluppo delle popolazioni povere e/o indigenti. Le suddette azioni e progetti comprendono anche un'attività di lobbying nei confronti delle Istituzioni per ottenere un cambiamento adeguato delle loro politiche internazionali, non sempre ispirate da logiche di solidarietà e giustizia, al fine di rimuovere le cause della povertà. |
Cooperazione sociale | Attività socio/economica finalizzata ad aiutare le persone emarginate. |
Counter cyclical capital buffer | Riserva di capitale anticiclica costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli articoli 128 e 130 della Direttiva CRD IV, pari alle Attività di rischio ponderate (RWA) calcolate conformemente all’articolo 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR moltiplicate per il coefficiente anticiclico specifico della Banca, calcolato da Banca d’Italia secondo i criteri previsti dalla Circolare n. 285 in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%. |
Crediti Performing | Prestiti performanti: sono attività di impiego con riferimento ai quali non sono stati riscontrati problemi di ritardi o mancata restituzione del capitale o degli interessi dovuti ai creditori. |
CRD IV | Direttiva UE n. 36 del 26 giugno 2013 denominata “Capital Requirements Directive”. |
Credit Default Swap | Contratto con il quale il soggetto A, creditore del soggetto B, trasferisce ad un terzo soggetto C, contro il pagamento di un premio, il rischio di insolvenza del soggetto B. |
CRR | Regolamento UE n. 575 del 26 giugno 2013 denominato “Capital Requirements Regulation”. |
Disaster ricovery | Nell’ambito della sicurezza informatica, indica l’insieme delle misure tecnologiche e logistico/organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi per imprese, associazioni o enti, a fronte di gravi emergenze che ne intacchino la regolare attività. |
Ettari/h | Unità di misura della superficie corrispondente a un quadrato il cui lato misuri 100 metri lineari. |
Xxxxxxx | Xxxxx di interesse, applicato ai prestiti in Euro, calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate a mezzogiorno su un campione di banche con merito creditizio selezionato periodicamente dalla European Banking Federation. |
Fair value | Il corrispettivo al quale una attività può essere scambiata o una passività può essere estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in una operazione tra terzi. Riflette il valore stimato come ragionevole in una ipotetica transazione di mercato. |
Fair value option | Possibilità, prevista a determinate condizioni dal principio contabile internazionale IAS39 di valutare gli strumenti finanziari al loro fair value. |
Finanza Etica | Attività finanziaria ispirata dall’obiettivo di sostenere le attività di promozione umana e socio ambientali, ponendo al centro del sistema finanziario ed economico la persona e non il capitale, il progetto e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell'investimento e non la speculazione. |
Fondi Propri | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014. Consiste nella somma del Capitale di Classe 1 e del Capitale di Classe 2. |
Forbearance | Definizione dell’EBA relativa ad esposizioni che hanno beneficiato di concessioni per effetto di difficoltà finanziarie del debitore, e prevede le due sottocategorie performing e non-performing. Solo quest’ultima categoria è parte delle complessive esposizioni deteriorate. |
Git | Insieme di soci di Banca Popolare Etica che svolgono un ruolo attivo nell’ambito della Struttura Territoriale dei Soci. |
Hedge accounting | Applicazione di determinate regole contabili all’utilizzo di strumenti finanziari per finalità di copertura di un rischio specificamente individuato. |
ICAAP | Il processo di valutazione interna sull’adeguatezza del capitale effettuato annualmente da ciascuna banca.. |
Impairment | Riduzione di valore di una attività. Nel caso in cui si rilevi un’eccedenza del valore di bilancio di un’attività rispetto al valore recuperabile, la riduzione di valore di quest’ultima (impairment) deve essere rilevata a conto economico secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS36 |
In the money | In riferimento ad una opzione, l’espressione indica le situazioni nelle quali il titolare dell’opzione ha convenienza economica ad esercitare l’opzione, in funzione del prezzo corrente dell’entità sottostante. Nel caso di una opzione “call”, l’opzione è in the money quando il prezzo di esercizio dell’opzione è inferiore al prezzo di mercato del bene che si ha diritto di acquistare esercitando l’opzione. |
Interest Rate Swap | Contratto con il quale due controparti decidono di scambiarsi, per un periodo di tempo prestabilito, i flussi finanziari dovuti a titolo di interesse su un capitale di riferimento, detto “valore nozionale”. |
Libera Prestazione di Servizi | Attività svolta in uno o più Paesi dell’Unione Europea diversi da quello in cui ha sede l’intermediario secondo quanto previsto dall’articolo 16 del TUB. |
Libertà di Stabilimento | Possibilità per le banche italiane di stabilire succursali nel territorio di Stati Comunitari secondo quanto previsto dall’art. 15 del TUB. |
Loan To Deposit Ratio | Rapporto fra l’ammontare totale degli impieghi lordi e l’ammontare totale della raccolta diretta. |
MAG | (Mutua Auto Gestione) è stata la prima forma di Finanza Etica moderna in Italia. Di fatto è una società cooperativa finanziaria che opera nell'ambito sociale fornendo servizi finanziari e apporti gestionali e fiscali. |
Microfinanza | É un sotto-istituto della Finanza che, utilizzando la gestione dei flussi finanziari in favore di persone con basso e/o bassissimo profilo socio/economico, e normalmente escluse a vario titolo dalle istituzioni finanziarie (a causa della mancanza di garanzie), permette loro l’accesso ai servizi finanziari bancari e parabancari per la creazione o lo sviluppo d’attività produttive e commerciali o per la risoluzione di problematiche sociali. In essi vi sono: il microcredito, il microrisparmio, la microassicurazione, la ricerca e dazione di garanzie, le partecipazioni sociali, la formazione e consulenza, etc. |
Microcredito | L’attività di concessione di finanziamenti, aventi le caratteristiche fissate dall’articolo 111 del TUB, ossia l’attività di finanziamento finalizzata a sostenere l’avvio o lo sviluppo di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa, ovvero a promuovere l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro. Tale attività è esercitabile, oltre che dai soggetti abilitati allo svolgimento dell’attività di microcredito iscritti nell’elenco di cui all’articolo 111 del TUB, anche dalle banche iscritte nell’albo di cui all’articolo 13 del TUB e gli intermediari finanziari, iscritti nell’albo di cui all’articolo 106 del medesimo TUB, autorizzati all’esercizio nei confronti del pubblico dell’attività di concessione di finanziamenti. |
Non-Profit | Organizzazioni/enti altrimenti detti “senza scopo di lucro”, i cui avanzi di gestione (i profitti) sono interamente reinvestiti per gli scopi organizzativi. |
Opzione floor | In generale, strumento finanziario derivato che consente a chi lo acquista, a fronte di un premio da versare, di porre un limite alla variabilità in discesa di un determinato parametro di riferimento (es. prezzo, tasso etc.).Nei contratti di finanziamento a tasso variabile, è una clausola che prevede un limite percentuale minimo (floor) al di sotto del quale non possa scendere il tasso di interesse dovuto dal soggetto finanziato al soggetto finanziatore. |
Out of the money | In riferimento ad una opzione, l’espressione indica le situazioni nelle quali il titolare dell’opzione non ha convenienza economica ad esercitare l’opzione, in funzione del prezzo corrente dell’entità sottostante. Nel caso di una opzione “call”, l’opzione è out the money quando il prezzo di esercizio dell’opzione è superiore al prezzo di mercato del bene che si ha diritto di acquistare esercitando l’opzione. |
Outsourcing | Affidamento a terzi di attività che possono essere svolte internamente all’azienda. |
Over the counter | Indica la conclusione o il trasferimento di contratti al di fuori di un mercato organizzato. |
Patrimonio di Vigilanza o Total Capital | Patrimonio delle banche valido ai fini della normativa di vigilanza, costituito dall’ammontare complessivo del Patrimonio di Base e del Patrimonio Supplementare, dedotte, con specifiche e dettagliate modalità, le partecipazioni e le altre interessenze possedute in enti creditizi e/o finanziari. |
Price/Book Value (P/B) | Rapporto tra il prezzo di mercato dell'azione di una società e il valore del capitale proprio della società risultante dal bilancio (valore di libro) per azione. Nel caso di una società non quotata costituita in forma di società cooperativa, quale Banca Popolare Etica, il prezzo dell’azione preso a riferimento è il valore nominale maggiorato dall’eventuale sovrapprezzo determinato annualmente dell’assemblea in sede di approvazione del bilancio di esercizio. |
Price/Earnings (P/E) | Rapporto tra il prezzo di mercato dell'azione di una società e gli utili per azione. Si esprime anche come rapporto tra la capitalizzazione di borsa dell'emittente e gli utili conseguiti. Nel caso di una società non quotata costituita in forma di società cooperativa, quale Banca Popolare Etica, il prezzo dell’azione preso a riferimento è il valore nominale maggiorato dall’eventuale sovrapprezzo determinato annualmente dell’assemblea in sede di approvazione del bilancio di esercizio. |
Pricing | Determinazione di un prezzo. Secondo il contesto, può indicare l’operazione di determinazione delle singole componenti di un prezzo o di un valore. |
Profit | Qualifica propria di organizzazioni/enti/imprese che impiegano capitale e svolgono attività tipiche al fine di ottenere profitti e/o utili da destinare a chi ha la proprietà societaria sotto forma di dividendi. |
Raccolta Diretta | Include depositi della clientela, conti correnti, conti deposito, certificati di deposito, pronti contro termine passivi ed obbligazioni. Sono esclusi i debiti verso le altre banche, i fondi di terzi in amministrazione ed altri titoli. |
Raccolta Indiretta | Include quote di fondi di investimento, titolinobbligazionari di emittenti statali, sovranazionali, polizze vita finanziarie e piani individuali pensionistici. |
Rating | Valutazione in merito alla solidità e solvibilità di un emittente, ossia sulla capacità di quest’ultimo di pagare i propri debiti. |
Ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione, consulenza | Servizi di investimento di cui all’articolo 1 del TUF. |
SREP | Il Supervisory Review and Evaluation Process disciplinato dalla CRD IV e dalla Circolare 285 cui le banche sono sottoposte, con cadenza annuale, dalla BCE o dalle competenti autorità di vigilanza nazionali. Lo SREP si struttura nelle seguenti fasi principali: - analisi dell’esposizione a tutti i rischi rilevanti assunti e dei presìdi organizzativi predisposti per il governo, la gestione e il controllo degli stessi; - valutazione della robustezza degli stress test svolti internamente, anche attraverso lo svolgimento di analoghi esercizi da parte delle autorità di vigilanza sulla base di metodologie regolamentari; - analisi dell’impatto sulla situazione tecnica delle Banche degli stress test svolti in ambito macro-prudenziale; - verifica del rispetto dei requisiti patrimoniali e delle altre regole prudenziali; - valutazione del procedimento aziendale di determinazione del capitale interno complessivo e dell’adeguatezza del capitale complessivo rispetto al profilo di rischio della banca (revisione dell’ICAAP); - attribuzione di giudizi specifici relativi a ciascun a tipologia di rischio e di un giudizio complessivo sulla situazione aziendale; e - individuazione da parte delle autorità di vigilanza degli eventuali interventi di vigilanza da porre in essere. |
Struttura Territoriale dei Soci | L’organizzazione in Circoscrizioni Locali e di Area dei soci di Banca Popolare Etica. |
Stock option | Forma di incentivo e di remunerazione per il personale di un’azienda in forma societaria consistente nella assegnazione di opzioni a sottoscrivere o ad acquistare in futuro azioni delle società ad un prezzo predeterminato. |
Sud del Mondo | Insieme dei Paesi poveri sottosviluppati o in via di sviluppo. |
T 2 o Capitale di Classe 2 | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014. Si compone degli strumenti di capitale e prestiti subordinati e relativi sovrapprezzi di emissione secondo quanto previsto dall’articolo 62 del CRR. Si segnala che sulla base delle Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza, il T 2, ossia il Capitale di Classe 2 viene definito anche Tier 2 e che la medesima definizione viene utilizzata anche in relazione al capitale supplementare previsto dalle istruzioni di vigilanza applicabili fino al 31 dicembre 2013. |
Terzo Settore | Insieme di soggetti di natura privata, volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, ONG, ecc.) e che non è possibile inserire nel Primo settore (Imprese) né nel Secondo (Stato). Tale settore è oggi preferibilmente denominato Economia Civile. |
Tier 1 Capital Ratio | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali fino al 31 dicembre 2013. Rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività di Rischio Ponderate. |
Tier 1 o Patrimonio di Base | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali fino al 31 dicembre 2013. Il capitale versato, le riserve, gli strumenti innovativi di capitale e l’utile del periodo costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità primaria. A questi si aggiungono i “filtri prudenziali” positivi del patrimonio di base. Il totale dei suddetti elementi, al netto delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, della perdita del periodo e di quelle registrate negli esercizi precedenti nonché dei “filtri prudenziali” negativi del patrimonio di base, costituisce il “Patrimonio di Base”. La Banca d’Italia può richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi che, per le loro caratteristiche, possano determinare un “annacquamento” del Patrimonio di Base. Si vedano le Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza. Dal Tier 1 si distingue il Core Tier 1, nel quale non sono computati gli strumenti innovativi di capitale. |
Tier 2 o Patrimonio Supplementare | Riferibile al calcolo dei requisiti patrimoniali fino al 31 dicembre 2013. Le riserve da valutazione, gli strumenti innovativi di capitale non computati nel patrimonio di base, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, le passività subordinate, le plusvalenze nette implicite su partecipazioni, gli altri elementi positivi costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità secondaria. A questi si aggiungono i ‘‘filtri prudenziali’’ positivi del patrimonio supplementare. Il totale dei suddetti elementi, diminuito delle minusvalenze nette implicite su partecipazioni, degli altri elementi negativi, dei ‘‘filtri prudenziali’’ negativi del patrimonio supplementare costituisce il Patrimonio Supplementare. Si vedano le Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza. |
Total Capital Ratio | In riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali fino al 31 dicembre 2013, é l’indicatore (indicato anche come Coefficiente di Solvibilità) dato dal rapporto fra Patrimonio di Vigilanza e attività di rischio ponderate e deve assumere una percentuale superiore all’8%. In riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali dal 1° gennaio 2014, é l’indicatore dato dal rapporto fra Fondi Propri e attività di rischio ponderate e deve assumere una percentuale superiore all’8%. |
NOTA DI SINTESI
La Nota di Sintesi è costituita dagli elementi informativi indicati come “Elementi”. Tali Elementi sono numerati nelle Sezioni da A a E (A.1 – E.7).
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi che è previsto vengano inclusi in una Nota di Sintesi relativa a tale tipologia di strumenti finanziari ed Emittente. Dal momento che alcuni Elementi non sono previsti, vi possono essere dei salti nella sequenza numerica degli Elementi.
Sebbene sia previsto che un Elemento venga inserito nella Nota di Sintesi in ragione della tipologia di strumento finanziario e delle caratteristiche dell’Emittente, è possibile che nessuna informazione sia disponibile al riguardo. In tale evenienza, è inserita nella Nota di Sintesi una breve descrizione dell’Elemento con l’indicazione “non applicabile”.
Sezione A — Introduzione e avvertenze
Elemento | |
A1 | Avvertenza |
-la presente Nota di Sintesi va letta come un’introduzione al Prospetto Informativo; -qualsiasi decisione di investire negli strumenti finanziari dovrebbe basarsi sull’esame da parte dell’investitore del Prospetto completo; -qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del prospetto prima dell’inizio del procedimento; - la responsabilità civile incombe solo sulle persone che hanno presentato la nota di sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la nota di sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto o non offre, se letta insieme con le altre parti del prospetto, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali strumenti finanziari. | |
A2 | Consenso accordato dall’emittente o dalla persona responsabile della redazione del prospetto all’utilizzo del prospetto per successiva rivendita o collocamento finale di strumenti finanziari da parte di intermediari finanziari. Indicazione del periodo e delle condizioni. |
Non applicabile. L’Emittente non presta il suo consenso all’utilizzo del presente Prospetto Informativo da parte di intermediari finanziari terzi per la successiva rivendita ovvero per il collocamento finale delle Azioni. |
Sezione B — Emittente
Elemento | |
B1 | Denominazione legale e commerciale dell’emittente |
L’Emittente è denominata “Banca Popolare Etica S.c.p.a.” o in forma abbreviata “Banca Etica” o “BPE”. | |
B2 | Domicilio e forma giuridica dell’emittente, legislazione in base alla quale opera l’emittente e suo paese di costituzione |
L’Emittente ha sede legale in Padova, in xxx Xxxxxxxx x. 0, ed è costituito in forma di società cooperativa per azioni. L’Emittente opera in base alla legislazione italiana ed è stato costituito in Italia. | |
B3 | Natura delle operazioni correnti dell’emittente e delle sue principali attività, relativi fattori chiave e principali categorie di prodotti venduti e di servizi prestati e identificazione dei principali mercati in cui l’emittente compete |
La Banca esercita l’attività di intermediazione creditizia offrendo alla clientela, soci e non soci, una vasta gamma di prodotti e servizi atti a soddisfare le più comuni esigenze finanziarie o di investimento, escludendo per scelta precisa, e, conformemente alla propria mission istituzionale, l’offerta di prodotti e servizi non coerenti con i principi della Finanza Etica ed in primis quelli che non garantiscono trasparenza e tracciabilità dei flussi monetari. I prodotti e servizi offerti includono: (i) quanto all’attività di Raccolta Diretta, depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito, pronti contro termine e |
obbligazioni proprie; (ii) quanto all’attività di Raccolta Indiretta, quote di fondi di Etica Sgr, titoli obbligazionari di emittenti statali e sovranazionali; (iii) quanto all’attività di impiego, prestiti a breve, medio e lungo termine. Inoltre, l’Emittente offre servizi di incasso e pagamento, emissione di carte di debito e di credito e servizi di internet-banking. I fattori chiave dell’attività dell’Emittente sono la trasparenza, l’interdipendenza dell’attività bancaria e socio culturale e l’eticità delle scelte di investimento della Banca e dei prodotti commercializzati, che si esplica anche nella costante messa a punto di prodotti e servizi in linea con tali principi, oltre che nel modello organizzativo di cui la Banca si è dotata che consente di realizzare l’elemento di partecipazione dei soci nell’ottica di una cooperazione reale. Inoltre l’Emittente si è dotato di una rete di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede anche grazie ai quali opera su tutto il territorio nazionale. Il mercato in cui l’Emittente opera è principalmente il mercato italiano. La Tabella che segue illustra le quote di mercato dell’Emittente con riferimento alle Province in cui è ubicata almeno una Filiale al 31 dicembre 2015 (dati elaborati dall’Emittente sulla base di dati di Banca d’Italia reperibili sul relativo sito istituzionale), nonché il peso della raccolta e degli impieghi realizzati in Spagna sui volumi totali dell’Emittente. | |||||||||
Banca Etica | Sportelli | QM Raccolta | QM Impieghi | Banca Etica | Sportelli | QM Raccolta | QM Impieghi | ||
Ancona | 1 | 0,15% | 0,24% | Palermo | 1 | 0,20% | 0,18% | ||
Bari | 1 | 0,30% | 0,16% | Perugia | 1 | 0,19% | 0,12% | ||
Bergamo | 1 | 0,02% | 0,11% | Roma | 1 | 0,04% | 0,12% | ||
Bologna | 1 | 0,16% | 0,29% | Torino | 1 | 0,08% | 0,18% | ||
Brescia | 1 | 0,07% | 0,28% | Treviso | 1 | 0,16% | 0,19% | ||
Firenze | 1 | 0,14% | 0,40% | Trieste | 1 | 0,24% | 0,40% | ||
Genova | 1 | 0,05% | 0,19% | Vicenza | 1 | 0,13% | 0,34% | ||
Milano | 1 | 0,01% | 0,08% | Italia | 18 | 0,04% | 0,09% | ||
Napoli | 1 | 0,17% | 0,12% | - | - | - | - | ||
Padova (*) | 2 | 0,28% | 0,60% | Spagna (*) | 1 | 2,00% | 6,28% | ||
(*)Pur dotato di CAB autonomo uno dei due sportelli in Padova funge da supporto all’attività della sede dell’Emittente e non è aperto al pubblico. (**) I dati relativi allo sportello in Spagna (Succursale di Bilbao) sono relativi al rapporto tra la raccolta e gli impieghi effettuati presso tale Succursale e il totale della raccolta e degli impieghi dell’Emittente. Per quanto noto all’Emittente non si sono verificati cambiamenti significativi che hanno avuto ripercussioni sui mercati nei quali il gruppo opera dalla chiusura dell’ultimo esercizio fino alla Data del Prospetto Informativo. L’Emittente ha operato dal 2005, in regime di Libera Prestazione di Servizi in Spagna, mediante la società di diritto spagnolo FIARE S.L., con la quale ha stipulato un contratto di agenzia, che ha cessato la sua efficacia a far data dall’apertura della succursale della Banca in Spagna, di cui appresso. Dal 2012 la Banca ha effettuato offerte al pubblico di azioni (analoghe a quella oggetto del presente Prospetto Informativo) oltre che nel territorio italiano anche nel territorio spagnolo. Dal 1° ottobre 2014 è operativa una succursale della Banca in Spagna, nella città di Bilbao. A partire da tale data l’operatività in Spagna è svolta esclusivamente in regime di Libertà di Stabilimento. I dati forniti nella seguente Tabella indicano (in migliaia di Euro) i volumi dell’attività svolta; i dati relativi alla Spagna si riferiscono sia all’attività in regime di Libera Prestazione di Servizi (fino al 30 settembre 2014) sia all’attività in regime di Libertà di Stabilimento (dal 1° ottobre 2014). | |||||||||
Volumi Globali BPE | |||||||||
(migliaia di euro) | 31/12/13 | 31/12/14 | 31/12/15 | ||||||
Attività di Raccolta Diretta | 873.332 | 967.858 | 1.056.260 | ||||||
Attività di Impiego | 591.970 | 622.580 | 678.398 | ||||||
Volumi BPE in Spagna |
(migliaia di euro) | 31/12/13 | 31/12/14 | 31/12/15 | |||
Attività di Raccolta Diretta | 39.330 | 44.393 | 66.325 | |||
Attività di Impiego | 11.464 | 10.454 | 13.593 | |||
Percentuale di volumi di BPE in Spagna rispetto ai volumi globali BPE | ||||||
31/12/13 | 31/12/14 | 31/12/15 | ||||
Attività di Raccolta Diretta | 4,5% | 4,6% | 6,3% | |||
Attività di Impiego | 1,9% | 1,7% | 2,0% | |||
B4 a | Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’emittente e i settori in cui opera | |||||
L’Emittente, incentrando la propria politica operativa nell’attività tipica bancaria di raccolta e di impiego è particolarmente esposta all’andamento dei tassi di mercato che incidono in misura rilevante sulla dinamica del margine di interesse ed in ultima analisi sui risultati dell’Emittente. Il 2014 ed il 2015 nonché i primi mesi del 2016 sono stati caratterizzati da un andamento dei tassi negativo. La prosecuzione del trend negativo o una ulteriore riduzione dei tassi nel corso del 2016 potrebbe generare effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. L’andamento dei tassi di mercato incide anche sul valore dell’opzione floor associato ai prodotti di mutuo che hanno un potenziale significativo impatto sul conto economico dell’Emittente. Conseguentemente all’andamento delle curve dei tassi, sulla base di dati gestionali dell’Emittente non sottoposti a revisione, si evidenza cheil valore delle opzioni floor al 31 marzo 2016 è pari a euro 7.924 mila con un provento relativo al primo trimestre 2016 di euro 1.889 mila. Da un punto di vista gestionale, si segnala che sulla base dei dati dell’Emittente al 31 marzo 2016, non estratti da un bilancio approvato e non sottoposti a revisione contabile da parte della Società di Revisione, i primi mesi del 2016 si caratterizzano per un trend di crescita della raccolta ed in particolare della raccolta diretta che si attesta a 1.106 milioni di Euro, con una crescita di circa il 3% rispetto al 31 dicembre 2015, e degli impieghi che raggiungono, in termini di accordato, la quota di 878 milioni di Euro, con una crescita dell’1,5 % rispetto al 31 dicembre 2015. | ||||||
B5 | Descrizione del gruppo e della posizione che l’emittente vi occupa | |||||
L’Emittente è la società Capogruppo del “Gruppo bancario Banca Popolare Etica” iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari al n. 5018.7, costituito da esso stesso e dalla società Etica Sgr. Alla Data del Prospetto Informativo l’Emittente detiene una quota pari al 51,47% del capitale sociale di Etica Sgr.. | ||||||
B6 | Persone che, direttamente o indirettamente, detengono una partecipazione nel capitale o ai diritti di voto dell’Emittente che sia soggetta a notifica/Soggetti che direttamente o indirettamente possiedono o controllano l’emittente | |||||
Ai sensi dell’art. 12 dello Statuto nessun socio può essere intestatario di azioni per un valore nominale eccedente il limite di partecipazione al capitale sociale fissato per Legge. Per la partecipazione in una banca popolare il TUB prevede all’art. 30 che nessun socio può essere intestatario di azioni per un valore nominale eccedente l’1% del capitale sociale (o la inferiore soglia, comunque non inferiore allo 0,50%, prevista dallo statuto), ma tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina di riferimento. Il TUB prevede, altresì, che qualsiasi titolare di una partecipazione rilevante in una banca ne dia comunicazione alla Banca d’Italia ed alla banca medesima. La soglia di rilevanza e le variazioni delle partecipazioni che danno luogo ai suddetti obblighi di comunicazione sono stabilite da Banca d’Italia nelle Istruzioni di Vigilanza per le Banche. Nessun socio dell’Emittente ha mai notificato all’Emittente il superamento di una soglia di partecipazione secondo quanto previsto dalla disciplina richiamata. Non ci sono soggetti che direttamente o indirettamente controllano l’Emittente. | ||||||
B7 | Informazioni finanziarie fondamentali selezionate |
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati consolidati al 31 dicembre 2015, | |||||||||
2014 e 2013. | |||||||||
Principali dati Variazioni Variazioni patrimoniali 31-dic 31-dic 31-dic 2015/2014 2014/2013 | |||||||||
(importi in 2015 2014 2013 ass. % ass. % migliaia di Euro) | |||||||||
Raccolta da banche | 73.505 | 115.699 | 136.957 | -42.194 | -36,5% | -21.258 | -15,5% | ||
Raccolta diretta da clientela | 1.066.235 | 976.786 | 880.905 | 89.449 | 9,2% | 95.881 | 10,9% | ||
Raccolta indiretta 2.151.847 1.362.370 814.419 789.477 57,9% 547.951 67,3% | |||||||||
Mezzi di terzi 3.335.606 2.498.873 1.876.298 836.733 33,5% 622.575 33,2% amministrati | |||||||||
Crediti verso la 653.474 604.773 577.009 48.701 8,1% 27.764 4,8% clientela | |||||||||
Altre attività 561.637 561.681 488.424 -44 0,0% 73.257 15,0% finanziarie | |||||||||
Totale dell'attivo | 1.259.363 | 1.203.977 | 1.101.900 | 55.386 | 4,6% | 102.077 | 9,3% | ||
Patrimonio netto (compreso utile di periodo) | 87.693 | 81.387 | 65.399 | 6.306 | 7,7% | 15.988 | 24,4% | ||
Al 31 dicembre 2015, nell’ambito delle voci dell’attivo consolidato si segnala in particolare un | |||||||||
incremento dei crediti verso la clientela per 48,7 milioni di euro (+8%) rispetto al 2014; tale crescita è | |||||||||
dovuta principalmente all’incremento del comparto mutui ed anticipi. | |||||||||
Inoltre si segnala un incremento del 15,4% della cassa e disponibilità liquide rispetto all’esercizio | |||||||||
precedente. Tale voce si compone di valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete | |||||||||
divisionali estere, e di depositi liberi verso la Banca d'Italia. Infine si segnala un incremento della | |||||||||
raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 del 9,2% rispetto al 2014 (10,9% l’incremento del 2014 | |||||||||
rispetto al 2013). La Raccolta Indiretta cresce del 57,9% al 31 dicembre 2015 rispetto all’esercizio | |||||||||
precedente, confermando l’andamento positivo già registratosi nel 2014 in cui si era registrato un | |||||||||
aumento del 67,3% rispetto al 2013. | |||||||||
Di seguito si riportano i principali dati consolidati di conto economico, redditività complessiva e | |||||||||
rendiconto finanziario al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013. | |||||||||
Principali dati di conto Variazioni Variazioni economico 2015/2014 2014/2013 consolidato 31-dic 31-dic 31-dic | |||||||||
(importi in 2015 2014 2013 ass. % ass. % migliaia di Euro) | |||||||||
Margine di interesse | 23.352 | 23.221 | 21.780 | 131 | 0,6% | 1.441 | 6,6% | ||
Commissioni nette | 19.986 | 14.495 | 10.325 | 5.491 | 37,9% | 4.170 | 40,4% | ||
Margine di intermediazione | 44.135 | 42.247 | 32.102 | 1.888 | 4,5% | 10.145 | 31,6% | ||
Rettifiche/riprese | |||||||||
di valore nette per deterioramento di: | -8.418 | -5.644 | -3.177 | -2.774 | 49,1% | -2.467 | 77,7% |
a) crediti -8.216 -5.539 -3.723 -2.677 48,3% -1.816 48,8% | ||
Risultato netto della gestione 35.717 36.603 28.925 -886 -2,4% 7.678 26,5% finanziaria | ||
Costi operativi -30.018 -28.108 -24.519 -1.910 6,8% -3.589 14,6% | ||
Utile (Perdita) | ||
della operatività 5.698 8.493 4.149 -2.795 -32,9% 4.344 104,7% corrente al lordo delle imposte | ||
Utile (Perdita) | ||
della operatività 3.749 5.141 2.058 -1.392 -27,1% 3.083 149,8% corrente al netto delle imposte | ||
Utile (Perdita) 3.702 4.788 1.922 -1.086 -22,7% 2.866 149,1% d'esercizio | ||
Utile (Perdita) | ||
d'esercizio di 1.845 969 355 876 90,4% 614 173,0% pertinenza di terzi | ||
Utile (Perdita) | ||
d'esercizio di 1.857 3.819 1.567 -1.962 -51,4% 2.252 143,7% pertinenza della capogruppo | ||
L’esercizio 2015 è stato caratterizzato dalla ulteriore discesa dei tassi di interesse sia attivi che passivi; | ||
la dinamica del margine di interesse evidenza un aumento di 0,1 milioni di euro rispetto al 2014 a fronte | ||
di una forbice dei tassi medi risultata di 2,74 punti percentuali (2,76% nel 2014). | ||
La lieve crescita del margine di interesse risente sia dell’aumento delle masse impiegate a fronte della | ||
riduzione dell’apporto della tesoreria che ha contribuito sul margine di interesse per circa 8,0 | ||
euro/milioni contro i 9,2 euro/milioni al 31 Dicembre 2014 con un tasso di rendimento annuo del 2,18%. | ||
Prospetto della redditività Variazioni Variazioni consolidata 2015/2014 2014/2013 complessiva 31-dic 31-dic 31-dic | ||
(importi in 2015 2014 2013 ass. % ass. % migliaia di Euro) | ||
Utile (Perdita) 3.702 4.788 1.922 -1.086 -22,7% 2.866 149,1% d'esercizio | ||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a ce | ||
Piani e 30 -103 7 133 -129,1% -110 - benefici definiti 1571,4% | ||
Altre componenti reddituali al | ||
netto delle imposte con xxxxxx a ce | ||
Attività finanziarie -1.727 8.144 2.042 -9.871 -121,2% 6.102 298,8% disponibili per la vendita |
Totale altre componenti reddituali al -1.697 8.041 2.049 -9.738 -121,1% 5.992 292,4% netto delle imposte | |||
Redditività 2.005 12.829 3.971 -10.824 -84,4% 8.858 223,1% complessiva | |||
Redditività | |||
consolidata 1.818 990 360 828 83,6% 630 175,0% complessiva di pertinenza di terzi | |||
Redditività consolidata complessiva di 187 11.839 3.611 -11.652 -98,4% 8.228 227,9% pertinenza della capogruppo | |||
La redditività complessiva di Gruppo al 31 dicembre 2015 ha subito la flessione significativa della redditività complessiva della capogruppo che a sua volta è stata influenzata principalmente dal decremento della voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” , riferita alla variazione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte), oltre che dal risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014. Diversamente al 31 dicembre 2014 l’incremento significativo della voce “Attività finanziarie disponibile per la vendita” per effetto della variazione di valutazione al fair value dei titoli in portafoglio, ha contribuito all’incremento di oltre il 200% della redditività complessiva. | |||
Rendiconto finanziario metodo indiretto 31-dic 31-dic 31-dic | |||
(importi in migliaia di Euro) 2015 2014 2013 | |||
A. ATTIVITA' OPERATIVA | |||
1. Gestione 13.280 16.025 12.877 | |||
2. Liquidità generata/assorbita dalle -71.746 -97.539 -137.163 attività finanziarie | |||
3. Liquidità generata/assorbita dalle 56.516 79.007 121.357 passività finanziarie | |||
Liquidità netta generata/assorbita -1.950 -2.507 -2.929 dall'attività operativa | |||
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | |||
1. Liquidità generata da incasso dividendi 48 213 62 | |||
2. Liquidità assorbita da vendita 0 20 0 Partecipazioni | |||
2. Liquidità assorbita da acquisto att. -2.115 -1.011 -705 Materiali/immateriali | |||
Liquidità netta generata/assorbita -2.067 -778 -643 dall'attività d'investimento | |||
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | |||
Liquidità netta generata/assorbita 4.309 3.255 4.055 dall'attività di provvista | |||
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA 292 -30 483 NELL'ESERCIZIO | |||
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita |
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati dell’Emittente al 31 dicembre 2015, | ||||||||||
2014 e 2013. | ||||||||||
Principali dati Variazioni Variazioni | ||||||||||
patrimoniali 31-dic 31-dic 31-dic 2015/2014 2014/2013 | ||||||||||
(importi in 2015 2014 2013 ass. % ass. % | ||||||||||
migliaia di Euro) | ||||||||||
Raccolta da 73.505 115.699 136.957 -42.194 -36,5% -21.258 -15,5% | ||||||||||
banche | ||||||||||
Raccolta diretta 1.070.299 977.954 882.307 92.345 9,4% 95.647 10,8% | ||||||||||
da clientela | ||||||||||
Raccolta indiretta 463.547 364.632 264.657 98.915 27,1% 99.975 37,8% | ||||||||||
Mezzi di terzi in 1.607.351 1.458.285 1.283.921 149.066 10,2% 174.364 13,6% | ||||||||||
amministrazione | ||||||||||
Crediti verso la 653.985 604.837 577.161 49.148 8,1% 27.676 4,8% | ||||||||||
clientela | ||||||||||
Altre attività 554.735 557.319 485.926 -2.584 -0,5% 71.393 14,7% | ||||||||||
finanziarie | ||||||||||
Totale 1.245.270 1.194.094 1.096.235 51.176 4,3% 97.859 8,9% | ||||||||||
dell'attivo | ||||||||||
0 - 0 - | ||||||||||
Patrimonio | ||||||||||
netto (compreso 79.909 75.907 61.321 4.002 5,3% 14.586 23,8% | ||||||||||
utile di periodo) | ||||||||||
0 - 0 - | ||||||||||
Dati per azione: 0 - 0 - | ||||||||||
Patrimonio | ||||||||||
netto per azione € 77 € 80 € 69 -3 -3,6% 11 15,9% | ||||||||||
(unità di euro) | ||||||||||
L’analisi dei dati evidenzia una crescita della raccolta diretta e indiretta al 31 dicembre 2015. In | ||||||||||
particolare, la crescita della raccolta da clientela è stata superiore alla contrazione della raccolta da | ||||||||||
banche. | ||||||||||
I crediti verso la clientela, al 31 dicembre 2015, evidenziano una crescita dell’8,1% rispetto all’esercizio | ||||||||||
precedente. | ||||||||||
Di seguito si riportano i principali dati dell’Emittente di conto economico, redditività complessiva e | ||||||||||
rendiconto finanziario al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013. | ||||||||||
Principali dati di Variazioni Variazioni | ||||||||||
conto economico 2015/2014 2014/2013 | ||||||||||
emittente 31-dic 31-dic 31-dic | ||||||||||
(importi in migliaia 2015 2014 2013 ass. % ass. % | ||||||||||
di Euro) | ||||||||||
Margine di | 23.343 | 23.193 | 21.752 | 150 | 0,6% | 1.441 | 6,6% | |||
interesse | ||||||||||
Commissioni nette 10.142 8.690 6.860 1.452 16,7% 1.830 26,7% | ||||||||||
Margine di | 34.747 | 36.623 | 28.670 | -1.876 | -5,1% | 7.953 | 27,7% | |||
intermediazione | ||||||||||
Rettifiche/riprese di | ||||||||||
valore nette per | -8.461 | -5.644 | -3.176 | -2.817 | 49,9% | -2.468 | 77,7% | |||
deterioramento di: | ||||||||||
a) crediti | -8.258 | -5.539 | -3.723 | -2.719 | 49,1% | -1.816 | 48,8% |
Risultato netto della gestione 26.286 30.979 25.494 -4.693 -15,1% 5.485 21,5% finanziaria Utile (Perdita) della operatività 973 5.918 2.900 -4.945 -83,6% 3.018 104,1% corrente al lordo delle imposte Utile (Perdita) della operatività 770 3.553 1.329 -2.783 -78,3% 2.224 167,3% corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) 758 3.188 1.329 -2.430 -76,2% 1.859 139,9% d'esercizio L’esercizio 2015 si è chiuso con un utile netto di 758 migliaia euro, dopo aver iscritto svalutazioni di crediti per 8.258 migliaia di euro. Il risultato del 2015 evidenzia una flessione rispetto all’esercizio 2014 (che presentava un utile di 3.188 mila euro), dovuta, oltre che alle rettifiche su crediti anche agli effetti dell’opzione floor su mutui che ha avuto un impatto negativo a conto economico per 1.265 migliaia di Euro contro un provento di 3.112 migliaia di Euro nel 2014 e ai contributi ai fondi per la risoluzione delle crisi bancarie e ai fondi istitutiti ai sensi della Direttiva DGSD che hanno inciso per Euro 788 migliaia. Prospetto della Variazioni Variazioni redditività 2015/2014 2014/2013 complessiva 31-dic 31-dic 31-dic (importi in migliaia 2015 2014 2013 ass. % ass. % di Euro) Utile (Perdita) 758 3.188 1.328 -2.430 -76,2% 1.860 140,1% d'esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a ce Piani e benefici 28 -99 7 127 -128,3% -106 -1510,1% definiti Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a ce Attività finanziarie -1.675 8.100 2.033 -9.775 -120,7% 6.067 298,3% disponibili per la vendita Totale altre componenti -1.647 8.001 2.040 -9.648 -120,6% 5.961 292,1% reddituali al netto delle imposte Redditività -889 11.189 3.368 -12.078 -107,9% 7.821 232,2% complessiva L’esercizio 2015 è stato caratterizzato dalla ulteriore discesa dei tassi di interesse sia attivi che passivi; la dinamica del margine di interesse evidenza un aumento di 0,1 milioni di euro rispetto al 2014 a fronte di una forbice dei tassi medi risultata di 2,74 punti percentuali (2,76% nel 2014). La lieve crescita del margine di interesse risente sia dell’aumento delle masse impiegate a fronte della riduzione dell’apporto della tesoreria che ha contribuito sul margine di interesse per circa 8,0 |
euro/milioni contro i 9,2 euro/milioni al 31 Dicembre 2014 con un tasso di rendimento annuo del | ||||||
2,18%. | ||||||
Prospetto della redditività Variazioni Variazioni consolidata 2015/2014 2014/2013 complessiva 31-dic 31-dic 31-dic | ||||||
(importi in 2015 2014 2013 ass. % ass. % migliaia di Euro) | ||||||
Utile (Perdita) 3.702 4.78 1.922 -1.086 -22,7% 2.866 149,1% d'esercizio 8 | ||||||
Altre componenti reddituali al netto | ||||||
delle imposte senza rigiro a ce | ||||||
Piani e benefici 30 -103 7 133 - -110 - definiti 129,1% 1571,4% | ||||||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a ce | ||||||
Attività | ||||||
finanziarie -1.727 8.14 2.042 -9.871 - 6.102 298,8% disponibili per la 4 121,2% | ||||||
vendita | ||||||
Totale altre | ||||||
componenti -1.697 8.04 2.049 -9.738 - 5.992 292,4% reddituali al netto 1 121,1% delle imposte | ||||||
Redditività 2.005 12.8 3.971 -10.824 -84,4% 8.858 223,1% complessiva 29 | ||||||
Redditività | ||||||
consolidata 1.818 990 360 828 83,6% 630 175,0% complessiva di pertinenza di terzi | ||||||
Redditività consolidata 11.8 complessiva di 187 39 3.611 -11.652 -98,4% 8.228 227,9% pertinenza della capogruppo | ||||||
La redditività complessiva ha subito la flessione significativa dovuta principalmente dal decremento | ||||||
della voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” , riferita alla variazione di valore delle attività | ||||||
finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte) oltre | ||||||
che dal risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014. | ||||||
La tabella che segue mostra una sintesi del rendiconto finanziario dell’Emittente per il triennio 2015- | ||||||
2013. | ||||||
Rendiconto finanziario metodo indiretto (importi in migliaia di Euro) | 31-dic | 31-dic | 31-dic | |||
2015 | 2014 | 2013 | ||||
Liquidità generata/assorbita dalle attività di gestione | 9.960 | 14.298 | 11.893 | |||
Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | -70.476 | -96.351 | -137.414 | |||
Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | 56.100 | 79.493 | 122.685 | |||
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | -4.416 | -2.560 | -2.836 |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | -192 4.899 | -965 3.496 | -785 4.106 | ||||||
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio | 291 | -29 | 485 | ||||||
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita Le seguenti tabelle contengono informazioni sui requisiti patrimoniali regolamentari e quelli previsti da Banca d’Italia ad esito dell’ultimo SREP effettuato (comunicazione del 12 ottobre 2015) nonché i requisiti patrimoniali dell’Emittente e del Gruppo nel triennio 2013-2015 e al 31 marzo 2016. | |||||||||
EMITTENTE | GRUPPO | ||||||||
Capitale primario di Classe 1 /Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) Capitale di Classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) | 31-mar 2016 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | 31-mar 2016 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | |||
11,68% 11,68% 13,61% | 11,32% 11,32% 13,46% | 10,59% 10,59% 12,69% | 12,59% 12,59% 14,44% | 11,99% 11,99% 14,05% | 11,39% 11,39% 13,44% | ||||
B8 | Informazioni finanziarie proforma | ||||||||
Non Applicabile. Il Prospetto Informativo non contiene informazioni finanziarie proforma. | |||||||||
B9 | Previsione o stima degli utili | ||||||||
Non Applicabile. Il Prospetto Informativo non contiene previsioni o stime degli utili. | |||||||||
B1 0 | Eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati |
CET 1 ratio | Tier 1 ratio | Total Capital Ratio | |
Requisito complessivo regolamentare | 7% | 8,5% | 10,5% |
Soglia minima regolamentare | 4,5% | 6,0% | 8,00% |
Riserva di conservazione del capitale (buffer) | 2,5% | 2,5% | 2,5% |
Esiti SREP | |||
Requisito complessivo | 7% | 8,5% | 10,5% |
Soglia minima componente vincolante | 4,9% | 6,6% | 8,8% |
Riserva di conservazione del capitale (buffer) | 2,1% | 1,9% | 1,7% |
Le relazioni di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati non contengono rilievi. | |
B1 1 | Dichiarazione sul capitale circolante |
L’Emittente ritiene che il Gruppo Banca Popolare Etica, l’Emittente medesimo e le società da essa controllate dispongano di un capitale circolante sufficiente per le esigenze che si manifesteranno per almeno dodici mesi dalla Data del Prospetto Informativo. |
Sezione C – Strumenti finanziari
Elemento | |
C1 | Tipo e classe degli strumenti finanziari offerti |
L’Offerta ha ad oggetto le Azioni ordinarie di Banca Popolare Etica, identificate con codice ISIN IT0001080164. Le Azioni non sono quotate in un mercato regolamentato né negoziate in un sistema multilaterale di negoziazione o da un internalizzatore sistematico. | |
C2 | Valuta di emissione |
Euro. | |
C3 | Numero delle azioni emesse e interamente liberate. Valore nominale per azione |
Il capitale sociale di Banca Popolare Etica, in quanto società cooperativa, è variabile. Al 15 aprile 2016 il capitale sociale dell’Emittente è pari a 55.818.105, suddiviso in 1.063.202 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 52,50 ciascuna | |
C4 | Descrizione dei diritti connessi agli strumenti finanziari |
Le Azioni di Banca Popolare Etica oggetto dell’Offerta di cui al presente Prospetto Informativo hanno le stesse caratteristiche e attribuiscono i medesimi diritti delle azioni ordinarie Banca Popolare Etica già in circolazione alla data di inizio dell’Offerta. L’eventuale distribuzione degli utili e la relativa determinazione del dividendo spettante a ciascuna azione sono deliberati dall’Assemblea dei soci in seduta ordinaria. L’articolo 22 dello Statuto Sociale prevede il diritto del Socio di partecipare per intero al dividendo deliberato dall’Assemblea, qualunque sia l’epoca dell’acquisto della qualità di Socio. Il medesimo articolo prevede, inoltre, che i sottoscrittori di nuove azioni devono corrispondere alla Banca gli interessi di conguaglio nella misura fissata dal Consiglio di Amministrazione. Alla Data del Prospetto Informativo, il Consiglio di Amministrazione non ha mai determinato di maggiorare con interessi di conguaglio l’importo dovuto per la sottoscrizione di azioni dell’Emittente. I dividendi non riscossi entro il quinquennio dal giorno in cui diventano esigibili restano devoluti alla Banca. Ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto Sociale, ogni socio ha diritto ad un solo voto qualunque sia il numero delle Azioni allo stesso intestate. Ai sensi dell’articolo 2538 c.c., nelle Assemblee dei soci hanno diritto di voto coloro che risultano iscritti da almeno novanta giorni nel libro dei soci. Ogni socio ha diritto ad un voto a prescindere dal numero di azioni di cui è titolare (voto capitario). Ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto Sociale, le deliberazioni di ammissione dei soci devono essere annotate nel libro dei soci a cura degli amministratori. La qualità di socio si acquista, ai sensi dell’articolo 12 dello Statuto, con l’iscrizione nel Libro dei Soci, previo versamento integrale dell’importo risultante dalla somma del valore nominale delle azioni sottoscritte oltre al sovraprezzo e agli eventuali interessi di conguaglio determinati dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente. | |
C5 | Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari |
Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 18 dello Statuto, le Azioni sono trasferibili nei modi di legge. Non vi sono limitazioni alla libera trasferibilità delle Azioni. Il socio che intende liquidare le proprie Azioni può, quindi, cedere, per suo conto, le Azioni di cui è titolare concludendo un accordo di vendita con una controparte da esso stesso individuata e dando all’intermediario, presso il quale le Azioni sono detenute, il conseguente ordine di trasferimento in favore della controparte presso la custodia titoli di quest’ultima. Si precisa che ove la controparte acquirente non sia già un socio dell’Emittente la stessa potrà chiedere l’ammissione a socio all’Emittente con domanda rivolta al Consiglio di Amministrazione, ed, ove la domanda venga rifiutata dal Consiglio di Amministrazione, oltre a poter |
fare ricorso al collegio dei Probiviri come previsto dallo Statuto Sociale potrà esercitare i diritti aventi contenuto patrimoniale relativi alle azioni possedute, ai sensi dell’articolo 30 del TUB. | |
C6 | Ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato |
Le Azioni oggetto dell’Offerta non sono ammesse alla negoziazione su alcun mercato regolamentato e non saranno oggetto di richiesta di ammissione a quotazione da parte dell’Emittente. | |
C7 | Politica dei dividendi |
L’Assemblea dei soci ha perseguito sin dalla costituzione dell’Emittente una politica di rafforzamento patrimoniale della Società con riferimento alla destinazione degli utili. Alla Data del Prospetto Informativo, a partire dal primo esercizio, l’Assemblea dei soci non ha mai deliberato la distribuzione di utili ai soci a titolo di dividendo. |
Sezione D – Xxxxxx
Elemento | |
D1 | Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l’emittente o per il suo settore |
L’Offerta descritta nel Prospetto presenta i rischi tipici di un investimento in titoli azionari. Si invitano, pertanto, gli investitori a valutare attentamente le informazioni di seguito riportate al fine di un miglior apprezzamento dell’investimento. IV.I.RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE IV.I.1. Rischio legati ai risultati di esercizio e di diminuzione del ROE IV.I.2. Rischio connesso agli effetti dell’applicazione dei principi contabili internazionali IAS sui mutui con opzione floor IV.I.3. Rischio connesso alla distribuzione dei dividendi IV.I.4 Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse IV.I.5 Rischio di credito IV.I.6. Xxxxxxx connesso all’esposizione verso il debito sovrano IV.I.7. Rischio di concentrazione degli impieghi IV.I.8. Rischio di liquidità IV.I.9. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale IV.I.10. Rischio connesso all’investimento in azioni dell’Emittente e ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi di imprese IV.I.11. Rischi connessi con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato italiano all’autorizzazione alla concessione di “Aiuti di Stato” IV.I.12 Rischio relativo alle DTAIV.I.13 Rischio reputazionale IV.I.14. Rilievi del Collegio Sindacale del 2014 IV.I.15 Verifica ispettiva di Banca d’Italia del 2013 IV.I.16 Attività di rilevazione di Consob rivolta alle banche emittenti titoli diffusi avente ad oggetto le modalità operative adottate dalla stessa nella distribuzione di azioni proprie IV.I.17 Verifica Ispettiva ordinaria di Banca d’Italia su Etica SGR IV.I.18 Rischio operativo IV.I.19 Rischi relativi ai contratti di Outsourcing dell’Emittente |
IV.I.20 Rischi relativi all’assenza di rating dell’Emittente e delle Azioni IV.I.21 Rischio di mercato IV.1.22 Rischio connesso al mancato raggiungimento degli obiettivi connessi alla apertura della succursale in Spagna IV.I.23 Rischi connessi al dimensionamento di mercato dell’Emittente IV.I.24 Rischio connesso alla raccolta ed alla sua concentrazione IV.I.25 Rischi connessi alla composizione della clientela di riferimento dell’Emittente IV.II FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITÀ E AI MERCATI IN CUI OPERA L’EMITTENTE E IL GRUPPO DELL’EMITTENTE IV.II.1 Rischio derivante dalla congiuntura economica e rischio Paese IV.II.2. Rischio connesso al quadro normativo | |
D3 | Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari |
Gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta sono azioni ordinarie emesse da Banca Popolare Etica ed hanno pertanto le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla data del Prospetto. IV.III FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI OGGETTO DI OFFERTA IV.III.1 Rischi relativi alla illiquidità delle azioni IV.III.2 Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo IV.III.3. Xxxxxx connessi a conflitti d’interesse in ordine al collocamento delle azioni oggetto di offerta IV.III.4. Procedimento di ammissione a socio e versamento anticipato della somma corrispondente al prezzo delle Azioni a titolo di cauzione IV.III.5. Limiti alla partecipazione al capitale e voto capitario IV.III.6 Rischio effetti diluitivi IV.III.7 Rischio relativo alla possibilità di revocare, sospendere e chiudere anticipatamente l’Offerta. |
Sezione E – Offerta
Elemento | |
E1 | Proventi netti totali e una stima delle spese totali legate all’emissione/all’offerta |
Il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente non ha fissato un numero massimo di Azioni oggetto dell’Offerta. In primo luogo, per quanto attiene alle azioni oggetto di vendita, il prezzo al quale l’Emittente vende le Azioni detenute, in quanto riacquistate per mezzo del fondo acquisto azioni proprie, è il medesimo d’Offerta, nonché il medesimo prezzo al quale l’Emittente acquista le azioni proprie. Alla Data del Prospetto Informativo, la Banca è titolare di n. 4.549 azioni proprie. In secondo luogo, con riferimento alle Azioni di nuova emissione si specifica che l’ammontare complessivo delle Azioni emesse per ciascun Periodo di Offerta Mensile sarà determinato sulla base della sommatoria delle Azioni richieste da ciascun soggetto ammesso a socio o già socio dell’Emittente e che siano dallo stesso sottoscrivibili, in quanto rientranti nei limiti di legge e di statuto, non soddisfatte mediante la vendita. Fermo restando che quindi non esiste un limite massimo o minimo di Offerta, in quanto l’Emittente effettua la presente offerta ai sensi dell’art. 19 dello Statuto, degli articoli artt. 2524 e 2528 del codice civile nonché delle Istruzioni di Vigilanza di Banca d’Italia, che danno la possibilità al Consiglio di Amministrazione di effettuare campagne straordinarie di capitalazzazione ed ampliamento della base |
sociale, e, quindi, senza la fissazione di un limite minimo o massimo di aumento di capitale sociale, si segnala che l’Emittente ha stimato un aumento di capitale di Euro 6 milioni nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo. L’ammontare complessivo delle spese legate all’Offerta è pari a circa 60.000 Euro, comprensivi delle spese di consulenza, di traduzione, di stampa del presente Prospetto Informativo, di pubblicazione su quotidiani e per eventuali annunci pubblicitari legati all’Offerta. Inoltre, l’Emittente effettua direttamente il collocamento delle Azioni oggetto dell’Offerta e conseguentemente sopporterà i costi di struttura e quelli relativi ai compensi dei Banchieri Ambulanti, che dal 23 aprile 2012, sono legati all’Emittente da un contratto di agenzia che prevede una remunerazione variabile legata all’attività espletata, anche in base al collocamento delle Azioni della Banca. L’Emittente, atteso che l’ammontare dell’Offerta non è definito, stima le spese di collocamento relative alla remunerazione varabile dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, sulla base di quanto corrisposto ai Banchieri Ambulanti a tale titolo, nel corso di offerte analoghe a quelle oggetto del presente Prospetto Informativo. Le spese di collocamento relative alla remunerazione variabile dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede relative all'Offerta chiusa al 31 marzo 2016 per il periodo dal luglio 2015 a dicembre 2015 corrispondono a Euro 18.495. Nessuna spesa verrà imputata all’investitore. | |
E2a | Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi, stima dell’importo netto dei proventi |
L’Offerta si inserisce nell’ambito della campagna di allargamento della base sociale e rafforzamento della dotazione patrimoniale di Banca Popolare Etica (ai sensi del Titolo III, Capitolo 1, Sezione III, Paragrafo 2 delle Istruzioni di Vigilanza di Banca d’Italia). L’Offerta è funzionale al prioritario obiettivo del rafforzamento patrimoniale di Banca Popolare Etica, finalizzato: - ad assicurare anche in relazione ai programmi di sviluppo, equilibri patrimoniali e finanziari idonei a garantire il rispetto dei parametri dettati dalla normativa di vigilanza; - a sostenere, conseguentemente, lo sviluppo dell’Attività di Impiego, che, anche considerato il momento economico attuale, costituisce elemento importantissimo per il concreto perseguimento della mission della Banca. Fermo restando il prioritario obiettivo di cui sopra, il rafforzamento patrimoniale è funzionale alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo che l’Emittente si propone di realizzare in un orizzonte pluriennale. Con riferimento agli obiettivi di sviluppo, si segnalano, in particolare, la rivisitazione del modello distributivo adottato in termini di attività a distanza, per la quale sono necessari investimenti organizzativi e tecnologici, e, contestualmente, l’incremento della presenza sul territorio, in termini di aumento del numero dei Banchieri Ambulanti nonché di sviluppo delle attività della Banca in Spagna. Fermo restando quanto sopra, l’Emittente ha stimato un aumento di capitale di Euro 6 milioni nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo. Fermo restando che noon è previsto un ammontare massimo e minimo di offerta, l’Emittente ha stimato un aumento di capitale di Euro 6 milioni nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo. Si specifica inoltre al riguardo che nel resoconto ICAAP 2015 e secondo quanto previsto nel piano operativo e budget 2016, la Banca ha stimato un aumento di capitale nell’esercizio 2016 (non perfettamente coincidente con il periodo d’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo) di Euro 8 milioni, realizzato per Euro 1.465.485 fino ad aprile 2016. | |
E3 | Descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta |
L’Offerta è rivolta ai soci dell’Emittente che intendono incrementare la propria partecipazione al capitale dell’Emittente ovvero ai soggetti non soci che nell’aderire all’Offerta chiedono contestualmente l’ammissine a socio. L’Offerta di Azioni è principalmente un’offerta di sottoscrizione di azioni di nuova emissione. In particolare, sulla base del regime del capitale variabile applicabile all’Emittente, quale società cooperativa, (articoli 2524 c.c. comma 2 e 2528 c.c.) ed in conformità alle proprie previsioni statutarie, l’Emittente procederà ad emettere le azioni oggetto dell’Offerta in virtù di delibere del Consiglio di Amministrazione chiamato, di volta in volta, a decidere sull’ammissione di nuovi soci e a fissare l’ammontare di nuove azioni secondo le richieste pervenute dai soggetti richiedenti l’ammissione |
a socio ovvero dai soci esistenti che fanno richiesta di aumentare la propria partecipazione. L’Offerta di Azioni è anche una Offerta di vendita di Azioni, limitatamente alle Azioni proprie detenute da Banca Popolare Etica in quanto riacquistate dalla stessa a norma dell’articolo 18 dello Statuto con utilizzo dell’apposito Fondo acquisto azioni proprie. Si precisa che il Consiglio di Amministrazione ha la discrezionale facoltà di procedere alla vendita delle Azioni proprie detenute nell’ambito dell’Offerta. Il Prezzo di ciascuna Azione è pari a Euro 57,50, di cui Euro 52,50 di valore nominale ed Euro 5,00 di sovrapprezzo. Il lotto minimo per aderire all’Offerta per i richiedenti che all’atto della Richiesta di adesione non sono soci dell’Emittente, è pari a n. 5 Azioni per un controvalore pari ad Euro 287,50, inclusivo di sovrapprezzo. Non è previsto un lotto minimo di adesione per gli aderenti all’Offerta che all’atto della Richiesta di Adesione sono già soci dell’Emittente. Non sono stati richiesti pareri/perizie di esperti relativi alla misura del sovrapprezzo. Si segnala inoltre anche che il prezzo delle Azioni nell’ambito di eventuali futuri aumenti di capitale dell’Emittente possa essere diverso e anche inferiore dal prezzo di offerta delle azioni oggetto del presente Prospetto Informativo. Dal confronto dei dati dell'Emittente al 31 dicembre 2015 rispetto ad un campione di Banche quotate e non quotate selezionate dall’Emittente, si rileva un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/E rispetto alla media popolari quotate e non quotate e un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/BV unicamente rispetto alle Banche Popolari quotate. Coloro i quali formuleranno richiesta di Adesione all’Offerta per un minimo di 20 Azioni o multipli di 20 avranno diritto ad ottenere una Bonus Share ogni 20 azioni sottoscritte. Le Bonus Shares sono azioni ordinarie che in nulla si distinguono dalle altre azioni emesse nell’ambito del collocamento. Tali azioni verrebbero sottoscritte applicando uno sconto sul sovrapprezzo versato per la sottoscrizione/acquisto delle prime 20 azioni (o multipli). Conseguentemente, a titolo esemplificativo si specifica che a fronte del pagamento di 1.150 Euro (Prezzo di sottoscrizione di 20 azioni) da parte dell’aderente all’Offerta verrebbero a questi attribuite 21 azioni ordinarie della Banca anziché 20. Le n. 20 Azioni o multipli necessarie per l’assegnazione della Bonus Shares e la Bonus Shares medesima dovranno essere azioni di nuova emissione e non azioni già detenute dall’Emittente. Pertanto, la previsione della Bonus Shares si riferisce unicamente all’offerta in sottoscrizione effettuata dall’Emittente e non in vendita. L’Offerta ha durata dal secondo giorno lavorativo successivo alla Data del Prospetto al 24 marzo 2017 in Italia e dal 1 settembre 2016 al 24 marzo 2017 in Spagna e si svolge in 8 Periodi di Offerta Mensili della durata di un mese o di frazione di mese. L’Emittente si riserva la facoltà di chiudere anticipatamente, revocare e sospendere l’Offerta a seguito di mutamenti negativi o, comunque, accadimenti di rilievo relativi all’Emittente o le Azioni, che siano tali da pregiudicare il buon esito dell’Offerta o da renderne sconsigliabile l’effettuazione. L’ammontare delle Azioni eventualmente oggetto di vendita nell’ambito dell’Offerta verrà determinato, di volta in volta, dal Consiglio di Amministrazione, utilizzando, parzialmente o totalmente, le azioni detenute in portafoglio. All’atto della presentazione della Scheda di Adesione, il richiedente dovrà provvedere al versamento della somma corrispondente al prezzo delle azioni oggetto di Richiesta di Adesione a titolo di cauzione. Tale somma, in caso di accoglimento della Richiesta di Adesione da parte del Consiglio di Amministrazione, verrà definitivamente addebitata dall’Emittente al richiedente entro il decimo giorno lavorativo successivo alla data della delibera del Consiglio di Amministrazione di emissione delle Azioni come pagamento del prezzo. Entro dieci giorni lavorativi successivi alla data della delibera del Consiglio di Amministrazione di emissione delle Azioni oggetto di Richiesta di Adesione contenuta nella Scheda di Adesione, l’Emittente aggiorna il libro soci e registra il deposito presso la custodia titoli aperta dal richiedente presso l’Emittente stesso ovvero trasferisce le azioni presso la custodia titoli di altro intermediario indicata dal richiedente. | |
E4 | Interessi significativi per l’emissione/l’offerta compresi interessi confliggenti |
Le Azioni sono emesse, offerte e collocate direttamente da Banca Popolare Etica. Sotto tale profilo esiste dunque un potenziale conflitto di interessi. L’Emittente non è a conoscenza dell’esistenza di ulteriori interessi che sono significativi per l’emissione/l’offerta e/o di interessi confliggenti. | |
E5 | Persona fisica o giuridica che offre in vendita lo strumento finanziario e accordi di lock-up |
L’Offerta di Azioni è anche una Offerta di vendita di Azioni, limitatamente alle Azioni proprie detenute da Banca Popolare Etica in quanto riacquistate dalla stessa a norma dell’articolo 18 dello Statuto con utilizzo dell’apposito Fondo acquisto azioni proprie. Con riferimento, pertanto, alle Azioni detenute dall’Emittente oggetto di vendita si precisa che il soggetto che procede alla vendita nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo è l’Emittente stesso. Non sono previsti accordi di Lock-up. | |
E6 | Diluizione immediata derivante dall’offerta |
Le possibilità che vengano a determinarsi effetti diluitivi sulla quota di capitale sociale detenuto da ciascun socio per effetto dell’ingresso di nuovi soci o della sottoscrizione di ulteriori azioni da parte dei soci esistenti, sono immanenti al tipo sociale dell’Emittente, che, in quanto cooperativa, è una società a capitale variabile. In ogni caso, dato il fatto che non è previsto un ammontare prefissato di azioni che saranno emesse o vendute nell’ambito dell’Offerta non è possibile calcolare gli effetti diluitivi. | |
E7 | Spese addebitate all’investitore dall’emittente o dall’offerente |
Non esistono spese addebitate all’investitore dall’Emittente, che nell’Offerta è anche offerente e collocatore. |
SEZIONE PRIMA
CAPITOLO I
PERSONE RESPONSABILI
1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO INFORMATIVO
Banca Popolare Etica S.c.p.a. xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx, si assume la responsabilità della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenuti nel Prospetto Informativo.
1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
Banca Popolare Etica S.c.p.a., in qualità di Emittente, di Offerente e Responsabile del Collocamento, attesta che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel Prospetto Informativo sono, per quanto a sua conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.
CAPITOLO II
REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 REVISORI LEGALI DELL’EMITTENTE
La revisione contabile dei bilanci di Banca Popolare Etica è stata svolta KPMG S.p.A., con sede in Xxxxxx, xxx Xxxxxx Xxxxxx 00.
L’incarico di revisione dei bilanci consolidati e di esercizio dell’Emittente è stato conferito ai sensi degli articoli 13 E 16 d.lgs. 39/2010 a KPMG S.p.A. in data 28 maggio 2011 ed ha durata fissata sino alla data di approvazione del bilanci chiusi al 31 dicembre 2019. Non sono stati conferiti precedenti incarichi dell’Emittente alla Società di Revisione.
L’incarico di revisione legale dei conti conferito alla società di revisione sopraindicata è conforme alle disposizioni del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, e alle Comunicazioni Consob n.0098233 del 23 dicembre 2014, n. 0023665 del 27 marzo 2014 e n. DCG/ 0057066 del 7 luglio 2014.
Le informazioni finanziarie riferite agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013, contenute nel Prospetto, sono state estratte dai bilanci e dalla situazione economico-patrimoniale riferiti agli stessi periodi. La Società di Revisione, con apposite relazioni, ha rilasciato relazioni e giudizi senza rilievi.
Le relazioni di revisione relative ai bilanci consolidati del Gruppo sono riportate al Paragrafo 20.1.1. della Sezione I del Prospetto Informativo e le relazioni di revisione relative ai bilanci di esercizio dell’Emittente sono riportate in appendice al Prospetto Informativo.
2.2 INFORMAZIONI SUI RAPPORTI CON LA SOCIETÀ DI REVISIONE
Relativamente al periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie contenute nel Prospetto Informativo, la Società di Revisione non si è dimessa né è stata rimossa dall’incarico né si è verificata una mancata conferma dell’incarico stesso.
CAPITOLO III
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
3.1 INFORMAZIONI SELEZIONATE RELATIVE AL 31 DICEMBRE 2015, 2014 e 2013
Nel presente Capitolo sono riportati sinteticamente i principali dati patrimoniali, economici e finanziari consolidati del Gruppo e individuali dell’Emittente al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013.
I dati patrimoniali e finanziari relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013 contenuti nel presente capitolo e negli altri capitoli del Prospetto Informativo sono stati estratti dai seguenti documenti:
1) Bilancio consolidato relativo al 31 dicembre 2015, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione;
2) Bilancio consolidato relativo al 31 dicembre 2014, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione;
3) Bilancio consolidato relativo al 31 dicembre 2013, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione.
4) Bilancio di esercizio relativo al 31 dicembre 2015, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione;
5) Bilancio di esercizio relativo al 31 dicembre 2014, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione;
6) Bilancio di esercizio relativo al 31 dicembre 2013, predisposto in conformità agli IFRS adottati dall’Unione Europea, e assoggettato a revisione contabile dalla Società di Revisione.
Tali documenti sono disponibili presso la sede sociale e sul sito internet xxx.xxxxxxxxxx.xx.
3.1.1 Informazioni finanziarie selezionate consolidate
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati consolidati al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013.
Principali dati
Variazioni
Variazioni
patrimoniali 31-dic 31-dic 31-dic 2015/2014 2014/2013
(importi in migliaia di Euro)
2015 2014 2013 ass. % ass. %
Raccolta da banche 73.505 | 115.699 | 136.957 | -42.194 | -36,5% | -21.258 | -15,5% |
Raccolta diretta da 1.066.235 | 976.786 | 880.905 | 89.449 | 9,2% | 95.881 | 10,9% |
Raccolta indiretta 2.151.847 | 1.362.370 | 814.419 | 789.477 | 57,9% | 547.951 | 67,3% |
Mezzi di terzi 3.335.606 | 2.498.873 | 1.876.298 | 836.733 | 33,5% | 622.575 | 33,2% |
Crediti verso la 653.474 | 604.773 | 577.009 | 48.701 | 8,1% | 27.764 | 4,8% |
Altre attività 561.637 | 561.681 | 488.424 | -44 | 0,0% | 73.257 | 15,0% |
Totale dell'attivo 1.259.363 | 1.203.977 | 1.101.900 | 55.386 | 4,6% | 102.077 | 9,3% |
Patrimonio netto 87.693 | 81.387 | 65.399 | 6.306 | 7,7% | 15.988 | 24,4% |
clientela
amministrati clientela finanziarie
(compreso utile di periodo)
Al 31 dicembre 2015, nell’ambito delle voci dell’attivo consolidato si segnala in particolare un incremento dei crediti verso la clientela per 48,7 milioni di euro (+8%) rispetto al 2014; tale crescita è dovuta principalmente all’incremento del comparto mutui ed anticipi.
Inoltre si segnala un incremento del 15,4% della cassa e disponibilità liquide rispetto all’esercizio precedente. Tale voce si compone di valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, e di depositi liberi verso la Banca d'Italia.
Infine si segnala un incremento della raccolta diretta da clientela al 31 dicembre 2015 del 9,2% rispetto al 2014 (10,9% l’incremento del 2014 rispetto al 2013). La Raccolta Indiretta cresce del 57,9% al 31 dicembre 2015 rispetto all’esercizio precedente, confermando l’andamento positivo già registratosi nel 2014 in cui si era registrato un aumento del 67,3% rispetto al 2013.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.1. del Prospetto Informativo.
Di seguito si riportano i principali dati consolidati di conto economico, redditività complessiva e rendiconto finanziario al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013.
Principali dati di conto economico
Variazioni 2015/2014
Variazioni 2014/2013
(importi in migliaia 2015 di Euro) | 2014 | 2013 | ass. | % | ass. | % |
Margine di 23.352 | 23.221 | 21.780 | 131 | 0,6% | 1.441 | 6,6% |
Commissioni nette 19.986 | 14.495 | 10.325 | 5.491 | 37,9% | 4.170 | 40,4% |
Margine di 44.135 | 42.247 | 32.102 | 1.888 | 4,5% | 10.145 | 31,6% |
Rettifiche/riprese di valore nette per -8.418 deterioramento di: | -5.644 | -3.177 | -2.774 | 49,1% | -2.467 | 77,7% |
a) crediti -8.216 | -5.539 | -3.723 | -2.677 | 48,3% | -1.816 | 48,8% |
Risultato netto della gestione 35.717 finanziaria | 36.603 | 28.925 | -886 | -2,4% | 7.678 | 26,5% |
Costi operativi -30.018 | -28.108 | -24.519 | -1.910 | 6,8% | -3.589 | 14,6% |
Utile (Perdita) della operatività 5.698 delle imposte Utile (Perdita) della | 8.493 | 4.149 | -2.795 | -32,9% | 4.344 | 104,7% |
operatività 3.749 delle imposte | 5.141 | 2.058 | -1.392 | -27,1% | 3.083 | 149,8% |
Utile (Perdita) 3.702 | 4.788 | 1.922 | -1.086 | -22,7% | 2.866 | 149,1% |
Utile (Perdita) d'esercizio di 1.845 pertinenza di terzi | 969 | 355 | 876 | 90,4% | 614 | 173,0% |
Utile (Perdita) d'esercizio di 1.857 capogruppo | 3.819 | 1.567 | -1.962 | -51,4% | 2.252 | 143,7% |
consolidato 31-dic 31-dic 31-dic
interesse
intermediazione
corrente al lordo
corrente al netto
d'esercizio
pertinenza della
L’esercizio 2015 è stato caratterizzato dalla ulteriore discesa dei tassi di interesse sia attivi che passivi; la dinamica del margine di interesse evidenza un aumento di 0,1 milioni di euro rispetto al 2014 a fronte di una forbice dei tassi medi risultata di 2,74 punti percentuali (2,76% nel 2014).
La lieve crescita del margine di interesse risente sia dell’aumento delle masse impiegate a fronte della riduzione dell’apporto della tesoreria che ha contribuito sul margine di interesse per circa 8,0 euro/milioni contro i 9,2 euro/milioni al 31 Dicembre 2014 con un tasso di rendimento annuo del 2,18%.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.2. del Prospetto Informativo.
Prospetto della redditività consolidata
Variazioni 2015/2014
Variazioni 2014/2013
complessiva 31-dic (importi in 2015 migliaia di Euro) | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | ass. | % | ass. | % |
Utile (Perdita) 3.702 | 4.788 | 1.922 | -1.086 | -22,7% | 2.866 | 149,1% |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a ce | ||||||
Piani e benefici 30 | -103 | 7 | 133 | -129,1% | -110 | -1571,4% |
d'esercizio
definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a ce
finanziarie -1.727 | 8.144 | 2.042 | -9.871 | -121,2% | 6.102 | 298,8% | |
vendita Totale altre | |||||||
componenti -1.697 delle imposte | 8.041 | 2.049 | -9.738 | -121,1% | 5.992 | 292,4% | |
Redditività 2.005 | 12.829 | 3.971 | -10.824 | -84,4% | 8.858 | 223,1% | |
Redditività consolidata 1.818 | 990 | 360 | 828 | 83,6% | 630 | 175,0% | |
pertinenza di terzi | |||||||
Redditività | |||||||
consolidata complessiva di | 187 | 11.839 | 3.611 | -11.652 | -98,4% | 8.228 | 227,9% |
pertinenza della | |||||||
capogruppo |
Attività disponibili per la
reddituali al netto
complessiva
complessiva di
La redditività complessiva di Gruppo al 31 dicembre 2015 ha subito la flessione significativa della redditività complessiva della capogruppo che a sua volta è stata influenzata principalmente oltre che dal risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014 anche del decremento della voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” , riferita alla variazione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte), che passa da 8.041 migliaia di Euro nel 2014 a -1.697 migliaia di Euro nel 2015. La variazioni di valore si riferiscono quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiano detenuti nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita. Diversamente al 31 dicembre 2014 l’incremento significativo della voce “Attività finanziarie disponibile per la vendita” per effetto della variazione di valutazione al fair value dei titoli in portafoglio, ha contribuito all’incremento di oltre il 200% della redditività complessiva.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.1. del Prospetto Informativo.
Rendiconto finanziario metodo indiretto 31-dic (importi in migliaia di Euro) 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 |
A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
1. Gestione 13.280 | 16.025 | 12.877 |
2. Liquidità generata/assorbita dalle -71.746 | -97.539 | -137.163 |
3. Liquidità generata/assorbita dalle 56.516 | 79.007 | 121.357 |
Liquidità netta generata/assorbita -1.950 | -2.507 | -2.929 |
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
1. Liquidità generata da incasso dividendi 48 | 213 | 62 |
2. Liquidità assorbita da vendita 0 | 20 | 0 |
2. Liquidità assorbita da acquisto att. -2.115 | -1.011 | -705 |
Liquidità netta generata/assorbita -2.067 | -778 | -643 |
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
Liquidità netta generata/assorbita 4.309 | 3.255 | 4.055 |
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA 292 | -30 | 483 |
attività finanziarie passività finanziarie dall'attività operativa
Partecipazioni Materiali/immateriali dall'attività d'investimento
dall'attività di provvista
NELL'ESERCIZIO
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
3.1.2 Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati dell’Emittente al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013.
Principali dati
Variazioni
Variazioni
patrimoniali 31-dic 31-dic 31-dic 2015/2014 2014/2013
(importi in migliaia di Euro)
2015 2014 2013 ass. % ass. %
Raccolta da banche 73.505 | 115.699 | 136.957 | -42.194 | -36,5% | -21.258 | -15,5% |
Raccolta diretta da 1.070.299 | 977.954 | 882.307 | 92.345 | 9,4% | 95.647 | 10,8% |
Raccolta indiretta 463.547 | 364.632 | 264.657 | 98.915 | 27,1% | 99.975 | 37,8% |
Mezzi di terzi in 1.607.351 | 1.458.285 | 1.283.921 | 149.066 | 10,2% | 174.364 | 13,6% |
Crediti verso la 653.985 | 604.837 | 577.161 | 49.148 | 8,1% | 27.676 | 4,8% |
clientela
amministrazione
clientela
Altre attività 554.735 | 557.319 | 485.926 | -2.584 | -0,5% | 71.393 | 14,7% |
Totale dell'attivo 1.245.270 | 1.194.094 | 1.096.235 | 51.176 | 4,3% | 97.859 | 8,9% |
0 | - | 0 | - | |||
Patrimonio netto (compreso utile di 79.909 periodo) | 75.907 | 61.321 | 4.002 | 5,3% | 14.586 | 23,8% |
0 | - | 0 | - | |||
Dati per azione: | 0 | - | 0 | - | ||
Patrimonio netto per azione (unità di € 77 | € 80 | € 69 | -3 | -3,6% | 11 | 15,9% |
finanziarie
euro)
L’analisi dei dati evidenzia una crescita della raccolta diretta e indiretta al 31 dicembre 2015. In particolare, la crescita della raccolta da clientela è stata superiore alla contrazione della raccolta da banche.
I crediti verso la clientela, al 31 dicembre 2015, evidenziano una crescita dell’8,1% rispetto all’esercizio precedente.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.1.2 del Prospetto Informativo.
Di seguito si riportano i principali dati dell’Emittente di conto economico, redditività complessiva e rendiconto finanziario al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013.
Principali dati di conto economico
Variazioni 2015/2014
Variazioni 2014/2013
emittente 31-dic 31-dic 31-dic
(importi in migliaia di Euro)
2015 2014 2013 ass. % ass. %
Margine di 23.343 | 23.193 | 21.752 | 150 | 0,6% | 1.441 | 6,6% |
Commissioni nette 10.142 | 8.690 | 6.860 | 1.452 | 16,7% | 1.830 | 26,7% |
Margine di 34.747 | 36.623 | 28.670 | -1.876 | -5,1% | 7.953 | 27,7% |
Rettifiche/riprese di valore nette per -8.461 deterioramento di: | -5.644 | -3.176 | -2.817 | 49,9% | -2.468 | 77,7% |
a) crediti -8.258 | -5.539 | -3.723 | -2.719 | 49,1% | -1.816 | 48,8% |
Risultato netto della gestione 26.286 finanziaria | 30.979 | 25.494 | -4.693 | -15,1% | 5.485 | 21,5% |
Utile (Perdita) della operatività 973 delle imposte | 5.918 | 2.900 | -4.945 | -83,6% | 3.018 | 104,1% |
Utile (Perdita) della operatività 770 delle imposte | 3.553 | 1.329 | -2.783 | -78,3% | 2.224 | 167,3% |
Utile (Perdita) 758 | 3.188 | 1.329 | -2.430 | -76,2% | 1.859 | 139,9% |
interesse
intermediazione
corrente al lordo
corrente al netto
d'esercizio
L’esercizio 2015 si è chiuso con un utile netto di 758 migliaia euro, dopo aver iscritto svalutazioni di crediti per 8.258 migliaia di euro. Il risultato del 2015 evidenzia una flessione rispetto all’esercizio 2014 (che presentava un utile di 3.188 mila euro), dovuta, oltre che alle rettifiche su crediti anche agli effetti dell’opzione floor su mutui che ha avuto un impatto negativo a conto economico (Voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione”) per 1.265 migliaia di Euro contro un provento di 3.112 migliaia di Euro nel 2014 e ai contributi ai fondi per la risoluzione delle crisi bancarie e ai fondi istitutiti ai sensi della Direttiva DGSD che hanno inciso per Euro 788 migliaia.
Prospetto della redditività
Variazioni 2015/2014
Variazioni 2014/2013
complessiva 31-dic 31-dic 31-dic
(importi in migliaia di Euro)
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a ce
Piani e benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a ce
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte Redditività complessiva
2015 2014 2013 ass. % ass. %
758 3.188 1.328 -2.430 -76,2% 1.860 140,1%
28 -99 7 127 -128,3% -106 -1510,1%
-1.675 8.100 2.033 -9.775 -120,7% 6.067 298,3%
-1.647 8.001 2.040 -9.648 -120,6% 5.961 292,1%
-889 11.189 3.368 -12.078 -107,9% 7.821 232,2%
L’esercizio 2015 è stato caratterizzato dalla ulteriore discesa dei tassi di interesse sia attivi che passivi; la dinamica del margine di interesse evidenza un aumento di 0,1 milioni di euro rispetto al 2014 a fronte di una forbice dei tassi medi risultata di 2,74 punti percentuali (2,76% nel 2014).
La lieve crescita del margine di interesse risente sia dell’aumento delle masse impiegate a fronte della riduzione dell’apporto della tesoreria che ha contribuito sul margine di interesse per circa 8,0 euro/milioni contro i 9,2 euro/milioni al 31 Dicembre 2014 con un tasso di rendimento annuo del 2,18%.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.2.2. del Prospetto Infromativo.
Prospetto della redditività consolidata
Variazioni 2015/2014
Variazioni 2014/2013
complessiva 31-dic 31-dic 31-dic
migliaia di Euro) | ass. | % | ass. | % | ||
Utile (Perdita) 3.702 | 4.788 | 1.922 | -1.086 | -22,7% | 2.866 | 149,1% |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a ce | ||||||
Piani e benefici 30 | -103 | 7 | 133 | -129,1% | -110 | -1571,4% |
(importi in 2015 2014 2013
d'esercizio
definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a ce
finanziarie -1.727 | 8.144 | 2.042 | -9.871 | -121,2% | 6.102 | 298,8% | ||
vendita Totale altre | ||||||||
componenti -1.697 delle imposte | 8.041 | 2.049 | -9.738 | -121,1% | 5.992 | 292,4% | ||
Redditività 2.005 | 12.829 | 3.971 | -10.824 | -84,4% | 8.858 | 223,1% | ||
Redditività consolidata 1.818 | 990 | 360 | 828 | 83,6% | 630 | 175,0% | ||
pertinenza di terzi | ||||||||
Redditività consolidata complessiva | di | 187 | 11.839 | 3.611 | -11.652 | -98,4% | 8.228 | 227,9% |
pertinenza capogruppo | della |
Attività disponibili per la
reddituali al netto
complessiva
complessiva di
La redditività complessiva ha subito la flessione significativa dovuta principalmente dal decremento della voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” , riferita alla variazione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte), oltre che dal risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014.
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo IX, Paragrafo 9.2.2 del Prospetto Infromativo.
Si riportano nella seguente tabella, in unità di euro, gli utili (perdite) per azione e i dividendi per azione dell’Emittente per gli anni 2015, 2014 e 2013.
Dati per azione (unità di euro) | 2015 | 2014 | Variazioni | 2013 | Variazioni | ||
ass. | % | % | |||||
Utili (Perdite) | 0,73 | 3,36 | -2,63 | -78,21% | 1,86 | 1,50 | -35,64% |
Dividendi | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
Si specifica che, sebbene non sia formalizzata una politica dei dividendi, dalla sua costituzione ad oggi, l’Emittente non ha mai deliberato distribuzioni di dividendi, pertanto l’Emittente potrebbe anche nei prossimi esercizi non distribuire dividendi anche in presenza di utili.
Per ulteriori informazioni sulla politica dei dividendi. Cfr. Sezione I, Capitolo XX, Paragrafo 20.7.
La distribuzione dei dividendi potrebbe, comunque anche in futuro, essere esclusa o limitata oltre che dalla mensionata prassi della Banca anche dalla necessità di rispettare i requisiti patrimoniali sanciti dalle norme di legge e/o regolamentari applicabili all’Emittente ovvero imposti da Banca d’Italia.
Ciò in conformità alla comunicazione del 13 marzo 2013 - pubblicata nel Bollettino di Vigilanza n. 3 del marzo 2013 - e successiva comunicazione del 5 marzo 2015, mediante le quali la Banca d’Italia ha raccomandato alle banche l’adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che consentano il costante rispetto dei requisiti patrimoniali obbligatori, garantendo che il percorso di allineamento ai coefficienti di capitale di Basilea 3 “pienamente attuati” (fully loaded) rispetti i tempi previsti dalle disposizioni transitorie di cui alla Circolare 285 e relativo atto di emanazione, sottolineando che le politiche di pay out dovranno inoltre tener conto dei livelli di capitale interno calcolati nell'ambito del processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e, da ultimo, della raccomandazione della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015.
La tabella che segue mostra una sintesi del rendiconto finanziario dell’Emittente per il triennio 2015- 2013.
Rendiconto finanziario metodo indiretto (importi in migliaia di Euro) | 31-dic | 31-dic | 31-dic |
2015 | 2014 | 2013 | |
Liquidità generata/assorbita dalle attività di gestione Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | 9.960 -70.476 56.100 -4.416 -192 4.899 | 14.298 -96.351 79.493 -2.560 -965 3.496 | 11.893 -137.414 122.685 -2.836 -785 4.106 |
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio | 291 | -29 | 485 |
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
Per maggiori informazioni si veda il Capitolo X, Paragrafo 10.1. del Prospetto Informativo.
Indicatori relativi al rischio di credito e di concentrazione
Le Seguenti tabelle contengono la sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela dell’Emittente al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013 e al 31 marzo 2016.
I dati riportati nel presente paragrafo si riferiscono all’Emittente e non al Gruppo in considerazione della diversa tipologia di attività. Si evidenzia infatti che solo l’Emittente svolge attività bancaria.
I dati relativi agli esercizi 2014 e 2013 sono presentati, ai soli fini di raffronto, in coerenza con la nuova nozione di attività deteriorate adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015
della circolare 272 “Matrice dei Conti”, in vigore dal 1° gennaio 2015. Le attività finanziarie deteriorate secondo la nuova nozione sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate ed includono le attività per cassa (finanziamenti e titoli di debito) e “fuori bilancio” (garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare fondi), diverse dagli strumenti finanziari allocati nel portafoglio contabile “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “Derivati di copertura” che vengono integralmente classificate nella categoria “altre attività”.
Le nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate sono state quindi abrogate e ricondotte nell’aggregato inadempienze probabili, ad eccezione degli incagli oggettivi inseriti tra le esposizioni scadute deteriorate.
31-mar-16
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 62.209 | 24.547 | 37.662 | 9,16% | 39,46% | 5,78% |
sofferenze | 18.682 | 14.602 | 4.080 | 2,75% | 78,16% | 0,63% |
Inadempienze probabili | 40.579 | 9.664 | 30.915 | 5,98% | 23,81% | 4,75% |
Esposizioni scadute | 2.948 | 281 | 2.667 | 0,43% | 9,53% | 0,41% |
Crediti in bonis | 616.757 | 3.141 | 613.616 | 90,84% | 0,51% | 94,22% |
Totale | 678.966 | 27.688 | 651.278 |
31-dic-15
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 59.367 | 24.897 | 34.470 | 8,70% | 41,94% | 5,27% |
sofferenze | 18.800 | 14.522 | 4.278 | 2,76% | 77,24% | 0,65% |
Inadempienze probabili | 38.648 | 10.047 | 28.601 | 5,67% | 26,00% | 4,37% |
Esposizioni scadute | 1.919 | 328 | 1.591 | 0,28% | 17,09% | 0,24% |
Crediti in bonis | 622.667 | 3.152 | 619.515 | 91,30% | 0,51% | 94,73% |
Totale | 682.034 | 28.049 | 653.985 |
31-dic-14
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 53.545 | 19.515 | 34.030 | 8,60% | 36,45% | 5,66% |
sofferenze | 15.242 | 11.214 | 4.028 | 2,45% | 73,57% | 0,67% |
Inadempienze probabili | 37.431 | 8.103 | 29.328 | 6,01% | 21,65% | 4,88% |
Scadute | 000 | 000 | 000 | 0,14% | 22,71% | 0,11% |
Crediti in bonis | 568.950 | 2.146 | 566.805 | 91,40% | 0,38% | 94,34% |
Totale | 622.495 | 21.661 | 600.835 |
31-dic-13 | ||||||
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 49.698 | 14.653 | 35.045 | 8,37% | 29,48% | 6,10% |
sofferenze | 11.686 | 8.074 | 3.613 | 1,97% | 69,09% | 0,63% |
Inadempienze probabili | 36.488 | 6.362 | 30.125 | +6,15% | 17,44% | 5,24% |
Scadute | 1.524 | 217 | 1.307 | 0,26% | 14,24% | 0,23% |
Crediti in bonis | 543.982 | 1.866 | 539.532 | 91,63% | 0,34% | 93,90% |
Totale | 593.680 | 16.519 | 574.577 |
Di seguito il confronto con i dati di sistema:
Rischiosità del credito | 31-mar-16 | 31-dic-15 | 31-dic-14 | 31-dic-13 | |||
(importi in percentuale) | BPE (1) | BPE | Sistema Banche Minori (2) | BPE | Sistema Banche Minori (2) | BPE | Sistema Banche Minori (2) |
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati | 39,46% | 41,90% | 40,80% | 36,45% | 36,50% | 29,48% | 31,50% |
Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi | 9,16% | 8,70% | 18,70% | 8,60% | 16,80% | 8,37% | 15,90% |
Sofferenze lorde/ impieghi lordi | 2,75% | 2,76% | 10,51% | 2,45% | 8,60% | 1,97% | 7,70% |
Rapporto di copertura delle sofferenze | 78,16% | 77,20% | 55,30% | 73,57% | 52,10% | 69,09% | 48,50% |
Inadempienze probabili lorde/impieghi lordi | 5,98% | 5,67% | (3) | 6,01% | 6,70% ( 4) | 6,14% | 6,50% ( 4) |
Rapporto di copertura delle inadempienze probabili | 23,81% | 26,00% | (3) | 21,65% | 22,00% ( 4) | 17,44% | 18,10% ( 4) |
Esposizioni scadute lorde/impieghi lordi | 0,43% | 0,28% | (3) | 0,14% | 0,90% ( 4) | 0,26% | 1,40% ( 4) |
Rapporto di copertura delle esposizioni scadute | 9,53% | 17,09% | (3) | 22,71% | 5,90% ( 4) | 14,23 | 4,40% ( 4) |
(1) Si evidenzia che non sono disponibili dati di sistema riferiti alla data del 31 marzo 2016.
(2) I dati di sistema relativi al Sistema Banche Minori sono tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2016, tavola 4.1. dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1 e dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia
- Maggio 2014, tavola 3.1.
La categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro.
(3) I dati di sistema al 31 dicembre 2015 pubblicati con il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2016 sono disponibili nell’aggregato “deteriorati diverse da sofferenze” che comprende sia l’aggregato inadempienze probabili che le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e pertanto non sono raffrontabili con i dati dell’Emittente esposti in tabella. In ogni caso si rileva che il citato Raporto di Banca d’Italia riporta i seguenti dati di sistema relativi alle banche minori: 8,3% come rapporto fra “deteriorati diversi dalle sofferenze/impieghi lordi” e 22,5% come rapporto di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze. Tali dati sono raffrontabili con quelli dell’Emittente considerando unitariamente le voci relative alle inadempienze probabili e alle esposizioni scadute esposte in tabella.
(4) I dati di sistema banche minori per l’anno 2014 e 2013 fanno riferimento alla precedente definizione e classificazione di crediti deteriorati che comprendeva la categoria degli Incagli abrogata nel 2015. Pertanto la voce “Inadempienze probabili” deve leggersi come “Incagli e Ristrutturate”, di cui alla precedente classificazione di crediti deteriorati, mentre la voce “esposizioni scadute” comprende quelle “scadute” della precedente classficazione.
Rischiosità del credito | 31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Sofferenze nette/Patrimonio netto (capitale + riserve) | 5,8% | 5,4% | 5,3% | 5,9% |
Grandi rischi (valore nominale)/crediti netti | 93,81% | 87,21% | 94,35% | 86,39% |
A partire dal 1 Gennaio 2015 con l’aggiornamento della Circolare 272 del 20 gennaio 2015, oltre alle nuove categorie di qualità creditizia sopra illustrate, è stata introdotta la necessità di rappresentare (sia nell’ambito delle esposizioni deteriorate sia di quelle non deteriorate), l’evidenza delle “esposizioni oggetto di concessioni” (cosiddette esposizioni con misure di forbearence) per allinearli ai nuovi principi tecnici definiti dall’EBA. Per misure di forbearence (concessioni) si intendono quelle modifiche degli originari termini e condizioni contrattuali ovvero il rifinanziamento totale o parziale del debito concesse ad un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali come originariamente assunti. Le concessioni devono essere identificate al livello di singola linea di credito (Forborne exposures) e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia in bonis che in status non performing.
L’Emittente ha completato la procedura di adozione delle “misure di forbearence”.
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”.
Crediti forborne deteriorati (in migliaia di euro) | 31 marzo 2016 | 31 dicembre 2015 |
INADEMP. PROB. | 13.067 | 11.613 |
SCADUTO | 191 | 171 |
SOFFERENZA | 0 | 0 |
Totale complessivo | 13.258 | 11.784 |
Crediti forborne performing e non performing | 31 marzo 2016 | 31 dicembre 2015 |
Esposizioni deteriorate (non-performing exposures with forbearance measures) | 13.258 | 11.784 |
Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) | 23.153 | 21.965 |
Totale (migliaia di euro) | 36.411 | 32.749 |
Si specifica che il costo del rischio riferito all’Emittente esposto nella seguente tabella è calcolato come rapporto tra la Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela. (Voce 70 dell'Attivo dello Stato Patrimoniale).
Rischiosità del credito | 31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Costo del rischio di credito | 0,04 | 1,26% | 0,92 | 0,64 |
E’ aumentato il costo del rischio di credito dell’Emittente nel triennio considerato.
Sebbene i dati riportati evidenzino una qualità del credito dell’Emittente, sostanzialmente migliore rispetto al sistema, si segnala che nei periodi di riferimento l’ammontare del credito deteriorato dell’Emittente è aumentato, come evidenziato nella seguente tabella.
Dati in migliaia di Euro | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Rettifiche su crediti | 8.258 | 5.539 | 3.723 |
L’aumento percentuale delle posizioni deteriorate al 31 dicembre 2015, è essenzialmente determinato dal quadro generale di crisi economica. In ogni caso, come evidenziato nella precedente tabella, per tutto il periodo di riferimento, la percentuale delle attività deteriorate dell’Emittente risulta essere inferiore rispetto alla media di settore; il grado di copertura delle attività deteriorate dell’Emittente risulta inoltre in crescita rispetto al passato.
Grandi Rischi | 31-mar | 31-dic | 31-dic | 31-dic |
(importi in migliaia di Euro) | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 |
n° Posizioni | 5 | 5 | 6 | 6 |
Importo nominale | 610.958 | 570.316 | 566.885 | 496.403 |
Importo ponderato | 88.726 | 95.636 | 99.914 | 54.419 |
Grandi rischi clientela(val nominale)/Crediti netti clientela | 93,81% | 87,21% | 94,35% | 86,39% |
Grandi rischi clientela(val nominale)/Crediti netti clientela al netto delle esposizioni vs | 12,81% | 13,82% | 16,11% | 13,40% |
Ministero del Tesoro |
La normativa di vigilanza definisce “Grande Esposizione” l’esposizione non ponderata per il rischio di credito verso un gruppo di clienti connessi se di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Come previsto dalla richiamata normativa, sono considerate anche le esposizioni in Titoli di Stato.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi ammonta a dicembre 2015 a 570,3 milioni di Euro con un peso ponderato pari a 95,6 milioni di Euro; una parte consistente di questa esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro per un totale di 479,9 milioni di Euro, il cui peso ponderato è pari a 5,2 milioni di euro.
Con riferimento al settore di appartenenza ed alla localizzazione geografica delle 5 posizioni rientranti nei Grandi Rischi, oltre alla sopracitata esposizione rappresentata dal Ministero del Tesoro (controparte istituzionale), si rilevano una controparte bancaria con sede a Trento, una istituzione finanziaria con sede a Reggio Xxxxxx, una società di erogazione di servizi con sede a Roma e una società municipalizzata di erogazione di servizi con sede a Vicenza.
Al 31 marzo 2016, l’esposizione verso una controparte bancaria e l’esposizione verso il Ministero del Tesoro superano il limite regolamentare del 25% (rapporto fra l’esposizione con la controparte e il Patrimonio di vigilanza).
Patrimonio di vigilanza, requisiti patrimoniali a fronte dei vari rischi e coefficienti prudenziali Nelle tabelle riportate di seguito sono indicate le principali informazioni di sintesi sulla posizione di vigilanza dell’Emittente e del Gruppo al 31 dicembre 2015 e 2014, esposta secondo quanto previsto dalla nuova disciplina europea per le Banche “a regime” (“fully phased”), ovvero applicando le previsioni del regolamento CRR, come integrate da Banca d’Italia con la Circolare n. 285, anche ai sensi della direttiva CRD IV, nonché le principali informazioni di sintesi sulla posizione di vigilanza
dell’Emittente e del Gruppo al 31 dicembre 2013 redatte secondo la previgente regolamentazione nota Xxxxxxx XX e pertanto non direttamente raffrontabili ai dati di Vigilanza 2015 e 2014.
L’Emittente, in riferimento alla segnalazione periodica di Vigilanza al 31 dicembre 2015 ha deciso, sulla base di valutazioni prudenziali, di non esercitare l’opzione di computare nei Fondi Propri l’utile rilevato alla data del 31 dicembre 2015, ammontante a 0,8 milioni di euro.
Ove indicato sono riportati anche i dati al 31 marzo 2016. Tali dati sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza a Banca d’Italia e non sono sottoposti a revisione contabile da parte della società di revisione.
Patrimonio di Vigilanza Basilea III | EMITTENTE | GRUPPO | ||||
Coefficienti e Fondi Propri al (in migliaia di Euro) | 31-mar 2016 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | |
A) Fondi Propri Totale Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) Totale Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2) Totale fondi propri B) Requisiti Patrimoniali di Vigilanza Rischio di credito e di controparte Rischio di aggiustamento della valutazione del credito Rischio di mercato Rischio operativo C) Attività di rischio ponderate e coefficienti di vigilanza Attività di rischio ponderate Rapporto RWA /Totale Attivo Capitale primario di Classe 1 /Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) Soglia minima di vigilanza CET1 capital ratio Capital Conservation Buffer Soglia minima CET1 capital ratio + Capital Conservation Buffer Capitale di Classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Soglia minima di vigilanza Tier1 capital ratio Capital Conservation Buffer Soglia minima Tier1 capital ratio + Capital Conservation Buffer Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) Soglia minima di vigilanza Total Capital Ratio Capital Conservation Buffer Soglia minima Total capital ratio + Capital Conservation Buffer | 61.657 12.275 73.932 40.339 1.122 0 5.140 582.506 48,78% 10,59% 4,50% 2,50% 7,00% 10,59% 6,00% 2,50% 8,50% 12,69% 8,00% 2,50% 10,50% | 79.785 11.728 91.513 43.415 1.116 0 6.168 542.686 41,8% 12,59% 4,50% 2,50% 7,00% 12,59% 6,00% 2,50% 8,50% 14,44% 8,00% 2,50% 10,50% | 76.574 13.126 89.700 44.027 893 0 6.168 550.335 43,7% 11,99% 4,50% 2,50% 7,00% 11,99% 6,00% 2,50% 8,50% 14,05% 8,00% 2,50% 10,50% | 70.741 12.287 83.028 41.069 1.122 0 5.756 599.334 49,82% 11,39% 4,50% 2,50% 7,00% 11,39% 6,00% 2,50% 8,50% 13,44% 8,00% 2,50% 10,50% | ||
70.980 11.728 82.707 42.319 1.116 0 5.181 528.931 41,27% 11,68% 4,50% 2,50% 7,00% 11,68% 6,0% 2,50% 7,00% 13,61% 8,00% 2,50% 10,50% | 69.399 13.126 82.525 42.978 893 0 5.181 537.225 43,14% 11,32% 4,50% 2,50% 7,00% 11,32% 6,00% 2,50% 8,50% 13,46% 8,00% 2,50% 10,50% |
L’Emittente, ai fini del calcolo dell’RWA, ha utilizzato l’approccio standardizzato, validato da Banca d’Italia.
Si evidenzia che la Banca è stata assoggettata, secondo quanto previsto dall’articolo 97 della Direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013, al Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) da parte della Banca d’Italia. A seguito di tale procedura, la Banca d’Italia, con provvedimento del 12 ottobre 2015, ha prescritto alla Banca di adottare a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31/12/2015, ai sensi dell’art. 67-ter, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 385/93 (TUB), coefficienti di capitale a livello consolidato in misura pari ai seguenti:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 4,9% (di cui il 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e l’0,4% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP);
- coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all’8,5%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 6,6% (di cui il 6,0% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e lo 0,6% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP);
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,5%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 8,8% (di cui l’8,0% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e lo 0,8% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP).
Pertanto, a seguito di tale provvedimento, come evidenziato nella seguente tabella, pur non aumentando il requisito complessivo richiesto, ne aumenta la componente vincolante a discapito della percentuale di riserva di conservazione del capitale. In particolare la misura della riserva di conservazione del capitale non utilizzata a copertura dei requisiti aggiuntivi imposti ad esito dello SREP risulta pari:
(i) al 2,1% in relazione al CET 1 ratio;
(ii) all’1,9% in relazione al Tier 1 ratio, e
(iii) allo 1,7% in relazione al Total Capital Ratio.
Esiti SREP | CET 1 ratio | Tier 1 ratio | Total Capital Ratio |
Requisito complessivo | 7% | 8,5% | 10,5% |
Soglia minima componente vincolante | 4,9% | 6,6% | 8,8% |
Riserva di conservazione del capitale (buffer) | 2,1% | 1,9% | 1,7% |
Gli indicatori di vigilanza dell’Emittente sono in linea con i valori richiesti dall’ultimo SREP.
Si riporta di seguito una tabella di sintesi delle informazioni sui requisiti patrimoniali dell’Emittente e del Gruppo.
Coefficienti di Vigilanza | Requisito minimo regolame n-tare | Capital Conservation Buffer | Requisito minimo regolamen- tare + Capital conservation Buffer | Requisito minimo richiesto al Gruppo+ Capital conservation Buffer (*) | Gruppo | Emittente | ||||
31/03 2016 | 31/12 2015 | 31/12/ 2014 | 31/03 2016 | 31/12/ 2015 | 31/12/ 2014 |
Common Equity Tier 1 Capital Ratio | 4,5% | 2,5% | 7,0% | 7,0% | 12,59% | 11,99% | 11,39% | 11,68% | 11,32% | 10,59% |
Tier 1 Capital Ratio | 6,0% | 2,5% | 8,5% | 8,5% | 12,59% | 11,99% | 11,39% | 11,68% | 11,32% | 10,59% |
Total Capital Ratio | 8,0% | 2,5% | 10,5% | 10,5% | 14,44% | 14,05% | 13,44% | 13,61% | 13,46% | 12,69% |
(*)Tale requisito è stato prescritto al Gruppo a partire dalla segnalazione di vigilanza riferita al 31 dicembre 2015
Il Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1 Capital Ratio) a livello consolidato, calcolato al 31 dicembre 2015, risulta pari al l’11,99% (11,68 al 31 marzo 2016 e 11,32% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente) ed è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza del 4,5%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia al 7% prescritto dal combinato disposto del regolamento CRR e della Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successive modifiche e integrazioni anche ad esito dello SREP.
Tenuto conto del fatto che l’apporto del Capitale Aggiuntivo di Classe 1 ha consistenza pari a zero, il Coefficiente di Capitale di Classe 1 (Tier 1 Ratio) a livello consolidato alla data del 31 dicembre 2015 risulta anch’esso pari all’11,99% (11,68 al 31 marzo 2016 e 11,32% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente). Il Tier 1 Ratio è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza del 6,0%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia all’8,5%, anche ad esito dello SREP.
Il Coefficiente di Capitale Totale a livello consolidato, alla data del 31 dicembre 2015 risulta pari al 14,05% (13,61% al 31 marzo 2016 e 13,46% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente) ed è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza dell’8,0%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia al 10,5%, anche ad esito dello SREP.
Per i coefficienti di adeguatezza patrimoniale dell’Emittente si veda Sezione I, Capitolo III, Paragrafo 3.2.
Si segnala che il mancato rispetto anche solo del Capital Conservation Buffer comporta la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione di dividendi. Inoltre, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell’Emittente che potrebbe effettuare ulteriori aumenti di capitale.
Inoltre la nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri; al momento l’ Autorità di Xxxxxxxxx non ha ancora definito l’ammontare di tale riserva. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1.
Patrimonio di Vigilanza Basilea II | Emittente | Gruppo |
(in migliaia di Euro) | dic-13 | dic-13 |
A) Patrimonio di Vigilanza | ||
Patrimonio di Base Tier1 Patrimonio Supplementare Tier2 prima dell'applicazione dei filtri prudenziali Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare Patrimonio di terzo livello Tier3 Patrimonio di Vigilanza | 57.491 18.639 1.116 0 75.014 | 62.093 18.648 4 0 80.737 |
B) Requisiti Patrimoniali di Vigilanza | ||
Rischio di credito e di controparte Rischio di mercato Rischio operativo | 38.336 0 4.370 | 38.857 0 4.770 |
C) Attività di rischio ponderate e coefficienti di vigilanza | ||
Attività di Rischio ponderate | 533.822 | 545.333 |
Rapporto tra Attività ponderate per il rischio (RWA) e il Totale dell'Attivo | 48,69% | 49,49% |
Core Tier1 Ratio (*) | 10,77% | 11,39% |
Tier1 Capital Ratio (**) | 10,77% | 11,39% |
Total Capital Ratio (***) | 14,05% | 14,81% |
Soglia minima di vigilanza | 8% | 8% |
(*) Il Core Tier 1 Ratio è il rapporto tra il Patrimonio di base al netto degli strumenti ibridi di patrimonializzazione e degli strumenti innovativi e non innovativi di capitale ed il totale attività di rischio ponderate.
(**) Il Tier 1 Capital Ratio è il rapporto tra il Patrimonio di base ed il totale attività di rischio ponderate.
(***) Il Total Capital Ratio è il rapporto tra il Patrimonio di vigilanza ed il totale attività di rischio ponderate.
Al 31 dicembre 2013, si evidenziava un aumento del Tier 1 Capital Ratio dovuto all’aumento del Patrimonio di Base, alla diminuzione del rischio di credito sia al livello di Emittente sia al livello di Gruppo.
L’Emittente, ai fini del calcolo dell’RWA, ha utilizzato l’approccio standardizzato.
Indicatori relativi al rischio di interesse e di mercato
La Banca calcola l’esposizione al rischio del margine di interesse a seguito di variazione dei tassi d’interesse in ipotesi di shift delle curve pari a +100 basis points e -100 basis points. Di seguito si riportano i risultati della simulazione sull’impatto della variazione dei tassi sul margine di interesse:
Ipotesi shock curva dei tassi – dicembre 2015 | Impatto in euro sul margine di interesse | Impatto in % del margine di interesse |
+ 100 bp | -1.135.976 | -1,43% |
- 100 bp | -157.419 | -0,20% |
La tabella evidenzia un impatto negativo sul margine di interesse in caso di rialzo dei tassi di 100
b.p. il cui risultato è dovuto essenzialmente all’impatto che tale scenario avrebbe ipoteticamente sui maggiori interessi passivi della raccolta a vista amministrata (rispetto ai maggiori interessi attivi) le cui condizioni contrattuali di tasso sono comunque fissate e potenzialmente ridefinibili dalla Banca.
L’impatto negativo invece in caso di scenario di -100 bp risulta correlato alla riduzione del rendimento dei prodotti a breve e a medio-lungo termine sull’attivo inferiore ai possibili risparmi derivanti dalla riduzione dei tassi sul passivo.
Raccolta e impieghi
La seguente tabella indica la concentrazione della raccolta dell’Emittente al 31 dicembre 2014 e 2015:
ICR – indice di concentrazione della raccolta | 31/12/2014 | 31/12/2015 |
Prime 5 controparti | 2,33% | 2,35% |
Prime 10 controparti | 3,56% | 3,62% |
Prime 20 controparti | 5,25% | 5,59% |
La seguente tabella evidenzia il disallineamento delle scadenze di raccolta e impieghi (“Mismatching”) per vita residua, nel triennio 2013-2015.
Disallineamento delle scadenze 31-dic (in migliaia di euro) 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
Raccolta - Impieghi entro 1 anno | -6.938 | 57.311 | 47.591 |
Raccolta - Impieghi da 1 a 5 anni | 128.636 | 115.094 | 145.895 |
Raccolta - Impieghi oltre i 5 anni | -233.565 | -224.354 | -235.044 |
La tabella riporta per fasce di vita residua, calcolata in base alla scadenza contrattuale, dei flussi di capitale delle operazioni di Raccolta e di Impiego. Non sono considerate le poste a vista sia attive che passive.
Il disallineamento contrattuale delle scadenze è sbilanciato nel periodo 1 – 5 anni dove la raccolta supera gli impieghi di 128,6 milioni. Oltre i 5 anni le scadenze evidenziano un rapporto invertito dove gli impieghi superano la raccolta di 233,5 milioni.
Indicatori relativi al rischio di liquidità e leva finanziaria
Con riferimento al rischio di liquidità, si riporta di seguito lo scadenzario delle obbligazioni in circolazione alla Data del Prospetto Informativo al netto dei riacquisti:
PO per anno di scadenza | |||
(in migliaia di euro) | Importo | % | |
2016 | 3.445 | 3,3% | |
2017 | 26.555 | 16,4% | |
2018 | 36.626 | 22,6% | |
2019 | 32.727 | 20,2% | |
2020 | 28.420 | 17,5% | |
2021 | 13.895 | 8,6% | |
2022 | 7.780 | 4,8% | |
Totale PO | 162.043 | 100,0% |
Per maggiori informazioni sulle obbligazioni in circolazione alla Data del Prospetto Informativo si veda la Sezione I, Capitolo X, Paragrafo 10.3.1.
L’Emittente effettua un controllo del rischio di liquidità, conformandosi alle previsioni dell’Autorità di Xxxxxxxxx. A partire dal 2011, la Banca ha integrato le proprie attività di controllo anche mediante il monitoraggio degli indicatori LCR (Liquidity Coverage Ratio, che esprime il rapporto tra le attività prontamente monetizzabili e lo sbilancio progressivo cumulato a 1 mese) e NSFR (Net Stable Funding Ratio, che misura la parte di impieghi stabili finanziati da raccolta non volatile e viene calcolato quantificando le due masse mediante l’applicazione di coefficienti di ponderazioni). Di seguito si riportano gli indicatori LCRN e NFSR della Banca, dall’analisi dei quali emerge una situazione di eccedenza di liquidità rispetto ai fabbisogni di liquidità sia a breve sia a medio termine per la contrazione della domanda di credito registrata nel corso del 2015.
I dati al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza a Banca d’Italia e non sono sottoposti a revisione contabile da parte della società di revisione.
Data di Riferimento | Indice LCRN (1) | Indice NFSR (2) |
31/03/2016 | 426% | 146% |
31/12/2015 | 441% | 141% |
31/12/2014 | 454% | 138% |
31/12/2013 | 592% | 131% |
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%. Alla Data del Prospetto l’Emittente rispetta i limiti regolamentari degli indici LCRN e NFSR.
Di seguito si riporta inoltre, il Loan to Deposit Ratio riferito ai periodi considerati:
31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 | |
Loan to deposit ratio | 58,91% | 61,10% | 61,56% | 64,98% |
Un altro indicatore introdotto dalla CRR è l’indice di leva finanziaria, Leverage Ratio, determinato in base al rapporto tra il Tier1 ed un denominatore basato sulle attività ed elementi fuori bilancio non ponderati per il rischio. Le esposizioni devono essere riportate al netto degli aggiustamenti regolamentari previsti nella determinazione del T1 al fine di evitare il doppio computo; infatti le poste dedotte integralmente dal patrimonio non contribuiscono alla leva finanziaria e vanno dedotte anche dalla misura dell’esposizione. L’indicatore diverrà vincolante nel 2018, la fase transitoria di osservazione durerà fino al 1° gennaio 2017.
Data di Riferimento | Leverage Ratio |
31/03/2016 | 6,586% |
31/12/2015 | 6,609% |
In relazione al leverage ratio non è ancora previsto un requisito minimo regolamentare che sarà definito dagli appositi organi competenti, sebbene il Comitato di Basilea abbia indicativamente previsto una soglia del 3% in via sperimentale fino al 2017.
L’Emittente presenta un livello di indicatore di leverage al 31 marzo 2016 e al 31 dicembre 2015 superiore al 3%.
Operazioni con BCE
Si segnala che nel corso del triennio 2013-2015 la Banca ha aderito ad alcune operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea direttamente in BCE. Tali operazioni hanno
comportato un incremento della liquidità complessiva al 31 dicembre 2015 pari a Euro 70 milioni. Alla data del Prospetto Informativo l’incremento della liquidità complessiva è pari a 65 milioni di Euro a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio per Euro
97.434.559 (Asset Encumbrance).
La tabella seguente riporta indicazioni sull’ammontare nozionale e scadenza delle operazioni con la BCE alla Data del Prospetto Informativo:
Operazioni rifinanziamento BCE
(in migliaia di euro) Ammontare ricevuto
Ammontare rimborsato
Ammontare residuo
Scadenza
tramite BCE 40.000 40.000 28/07/2016
(*)
tramite BCE 25.000 25.000 01/09/2016
(*) Alla scadenza l’Emittente intende richiedere un nuovo finanziamento per il medesimo importo.
L’ammontare delle attività vincolate non utilizzate sono pari a Euro 32.434.559 (Contingent Encumbrance) mentre le attività non vincolate disponibili dell’Emittente che potrebbero essere eventualmente stanziate in garanzia di ulteriori finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazione di rifinanziamento della BCE è pari a circa 451 milioni di euro, costituiti in prevalenza da titoli governativi. L’Emittente non ha in essere finanziamenti o operazioni con la BCE direttamente o indirettamente mediante altre controparti che richiedono garanzie aggiuntive.
Informazioni relative al rischio connesso agli effetti dell’applicazione dei principi contabili internazionali IAS sui mutui con opzione floor.
La Banca, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS, ha provveduto allo scorporo delle opzioni "floor" dai mutui qualora "in the money" al momento dell'erogazione del credito sottostante.
Gli effetti economici della variazione del fair value delle opzioni floor sui mutui sono iscritte nel conto economico dell’emittente alla Voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione.
Al 31 dicembre 2015, data di chiusura dell'ultimo esercizio, la variazione del valore (fair value) di tali opzione ha inciso negativamente in modo significativo sul Conto economico dell’Emittente per Euro 1.265 migliaia. Si evidenzia che i mutui con opzione floor attiva al 31 dic 2015 ammontano a
114.272 mila Euro e rappresentano il 27% del totale degli impieghi verso la clientela.
I fattori principali che influenzano il valore delle opzioni sono il livello del floor, il livello e la volatilità dei tassi di mercato, la durata residua dei mutui, l'ammontare dei mutui erogati con opzione "in the money" al momento dell'erogazione. Rispetto a quest'ultimo aspetto la Banca, anche al fine di diminuire il numero di tali tipologie di mutui, ha progressivamente alzato gli spread sui tassi applicati e nel corso del 2013, ha deciso di prevedere un floor pari a zero per i nuovi mutui stipulati. In questo modo il livello del floor dei nuovi mutui risulta essere inferiore al tasso applicato al mutuo al momento della sua erogazione; a partire dal 2014 pertanto non sono stati concessi nuovi mutui con opzione “in the money”.
Si evidenzia il rischio che il valore delle opzioni diminuisca in maniera significativa qualora, ad esempio, vi sia un rialzo dei tassi interesse o un aumento della loro volatilità, incidendo significativamente sul conto economico dell’Emittente e dunque sui suoi risultati economico patrimoniali.
Informazioni relative all’esposizione verso titoli di debito sovrano
La seguente tabella riporta i dati inerenti l’esposizione dell’Emittente nei confronti del debito sovrano dell’Emittente, suddivisi per portafoglio contabile di allocazione, con indicazione della voce di bilancio in cui le attività sono iscritte.
contabile 31-mar (in migliaia di euro) 2016 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
attività finanziarie detenute per la 7.924 | 6.036 | 7.301 | 4.189 | |
- di cui debito sovrano | 0 | 0 | 0 | |
Voce di bilancio | 40 | 40 | 40 | 40 |
% incidenza del debito sovrano | 0,0% | 0,0% | 0,0% | |
attività finanziarie disponibili per la vendita | 526.578 | 476.463 | 473.442 | 426.347 |
- di cui debito sovrano | 518.502 | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
Voce di bilancio | 40 | 40 | 40 | 40 |
% incidenza del debito sovrano | 98,47% | 98,29% | 98,98% | 99,60% |
totale attività finanziarie | 534.502 | 482.499 | 480.743 | 430.535 |
- di cui debito sovrano | 518.502 | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
% incidenza del debito sovrano | 97,01% | 97,06% | 97,47% | 98,63% |
totale attivo | 1.282.730 | 1.245.270 | 1.194.094 | 1.096.235 |
% incidenza del debito sovrano | 40,42% | 37,61% | 39,24% | 38,74% |
Xxxxxx di debito sovrano per portafoglio
negoziazione
Al 31 dicembre 2015, l’ammontare totale dell’esposizione si riferisce esclusivamente al debito dello stato Italiano, il cui rating è S&P: BBB-; Moody’s: Baa2; Fitch: BBB nella scala di rating dello “speculative grade”.
Di seguito un grafico riepilogativo dello spread tra Btp decennale e Bund tedesco nel triennio considerato e fino alla data del prospetto.
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
-0,5
Y BTP 10 anni
Y BUND 10 anni Spread Btp/Bund 10Y
Fonte dati Telekurs: xxx.xxxxxx.xxx
La seguente tabella espone la suddivisione dell’esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrani secondo la vita residua dei titoli, indicati al valore nominale espresso in migliaia di euro.
Xxxxxx di debito sovrano per durata
residua minore fra 3 e più di
(in migliaia di euro) 3 anni | 5 anni | 5 anni | |
- valore nominale | 312.000 | 100.000 | 32.000 |
- valore di bilancio | 324.791 | 108.069 | 35.439 |
-fair value | 324.791 | 108.069 | 35.439 |
Come evidenziato nella tabella sopra riportata l’esposizione nei confronti dei titoli di stato incide sulla voce “attività disponibili per la vendita” del conto economico dell’Emittente.
Al riguardo si evidenzia che le plusvalenze realizzate principalmente dalla vendita di titoli di stato in portafoglio sono ammontate a 2.173 mila euro al 31 dicembre 2015, a 1.516 mila euro al 31 dicembre 2014, e 2.636 mila euro al 31 dicembre 2013.
Si riportano di seguito gli impatti economici della gestione dei titoli di stato alla data del 31 dicembre 2015 e del 31 marzo 2016:
Effetto sul margine di intermediazione per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015:
- Interessi attivi per euro 7.643 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 2.173 mila
- Interessi passivi per euro 74 mila
Al netto dell’effetto fiscale, la stessa gestione ha avuto il seguente impatto sul risultato netto di esercizio chiuso alla data del 31 dicembre 2015:
- Interessi attivi per euro 5.115 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 1.454 mila.
- Interessi passivi per euro 50 mila
Effetto sul margine di intermediazione per il trimestre chiuso alla data del 31 marzo 2016:
- Interessi attivi per euro 1.770 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 1.201 mila
- Interessi passivi per euro 9 mila
Al netto dell’effetto fiscale, la stessa gestione ha avuto il seguente impatto sul risultato netto del trimestre chiuso alla data del 31 marzo 2016:
- Interessi attivi per euro 1.185 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 804 mila.
- Interessi passivi per euro 6 mila.
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 6,3% al 31 dicembre 2015. In riferimento ai precedenti esercizi, tale incidenza era pari 4,1% al 31 dicembre 2014 e pari al 9,2% al 31 dicembre 2013. Si evidenzia altresì che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sull’utile netto è stata pari al 191,8% al 31 dicembre 2015 in cui si è registrato un utile netto di 758 Euro migliaia. In riferimento ai precedenti esercizi, tale incidenza era pari 31,8% al 31 dicembre 2014 e pari al 132,8% al 31 dicembre 2013.
Nell’utilizzo della liquidità disponibile il portafoglio titoli di proprietà della Banca svolge essenzialmente una funzione secondaria rispetto a quella degli impieghi. I titoli acquistati dalla banca, oltre a contribuire in maniera positiva al margine di intermediazione, hanno lo scopo di costituire quelle riserve di liquidità considerate necessarie per fronteggiare le eventuali richieste di rimborso dei depositi della clientela e le necessità della clientela di utilizzo degli affidamenti deliberati.
Ad ogni modo l’Emittente ha utilizzato la propria liquidità anche riveniente dalle operazioni di rifinanziamento poste in essere con la Banca Centrale Europea per l’acquisto di Titoli di Stato. In senso lato, tale attività può essere qualificata come “carry trading”.
Si specifica al riguardo che l’Emittente non rifinanzia l’acquisto di titoli di Stato sul mercato regolamentato con operazioni di pronti contro termini né negozia con controparti private per acquisire liquidità.
Infine si evidenzia che alla data del Prospetto Informativo, la Banca non detiene strumenti finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani.
CAPITOLO IV FATTORI DI RISCHIO
FATTORI DI RISCHIO
L’operazione descritta nel presente Prospetto Informativo presenta gli elementi di rischio tipici di un investimento in azioni. Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta.
I fattori di rischio devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nel Prospetto Informativo.
IV.I RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE
IV.I.1. Rischio legato ai risultati di esercizio e di diminuzione del ROE
Con riferimento all’Emittente, si segnala che l’esercizio 2015 si è chiuso con un utile netto di 758 migliaia euro, in flessione rispetto all’esercizio 2014 che presentava un utile di 3.188 mila euro. La flessione è dovuta principalemente (i) alle rettifiche su crediti per Euro 8,258 migliaia a fronte di Euro 5.539 nel 2014 (ii) agli effetti dell’opzione flor su mutui che ha avuto un impatto negativo a conto economico per 1.265 migliaia di Euro contro un provento di 3.112 migliaia di Euro nel 2014 e (iii) ai contributi ai fondi per la risoluzione delle crisi bancarie e ai fondi istitutiti ai sensi della Direttiva DGSD che hanno inciso per Euro 788 migliaia.
La redditività complessiva dell’Emittente al 31 dicembre 2015 ha subito la flessione significativa dovuta oltre che al risultato di esercizio più modesto rispetto all’esercizio 2014 anche principalmente al decremento della componente relativa alla voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” , riferita alla variazione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita delle riserve di valutazione (al netto delle imposte), che passa da euro 8.100 mila a euro -1.676 mila. La variazioni di valore si riferiscono quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiano detenuti nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita.
Il ridimensionamento della redditività complessiva dell’Emittente al 31 dicembre 2015 ha inciso significativamente sulla redditività complessiva di Gruppo, anch’essa in flessione, malgrado il contributo positivo della controllata Etica SGR. Diversamente al 31 dicembre 2014 l’incremento significativo della voce “Attività finanziarie disponibile per la vendita” per effetto della variazione di valutazione al fair value dei titoli in portafoglio, ha contribuito all’incremento di oltre il 200% della redditività complessiva consolidata e di esercizio dell’Emittente.
Il peggiorare o il ripetersi degli eventi negativi che hanno inciso sui risultati di esercizo al 31 dicembre 2015 ovvero una eventuale ulteriore riduzione della forbice dei tassi ovvero altre dinamiche che incidano negativamente sulle voci del conto economico della Banca, potrebbero avere ulteriori effetti negativi sui risultati di esercizio al 31 dicembre 2016 e sui prossimi esercizi.
Inoltre, si evidenzia che il risultato di esercizio (anche dei precedenti esercizi ed in particolare quello del 2014) è stato determinato anche per effetto della gestione dei titoli di Stato. Sotto tale profilo si evidenzia che non vi è certezza circa il fatto che la Banca sia in grado di ottenere in futuro benefici economici coerenti con quelli ottenuti in passato ovvero trovare modalità alternative di utilizzo dei fondi della raccolta da clientela, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Inoltre, tale operatività espone l’Emittente alla fluttuazione dei Titoli di Stato per cui eventuali tensioni sul mercato dei Titoli di Stato o la volatilità degli stess potrebbero avere un impatto negativo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Infine si evidenzia che il risultato di periodo incide sul ROE che è determinato dal rapporto fra utile di periodo e patrimonio netto contabile della società.
FATTORI DI RISCHIO
Il ROE dell’Emittente al 31 dicembre 2013 risulta essere pari al 2,17%, al 31 dicembre 2014 risulta essere pari al 4,65% e al 31 dicembre 2015 risulta essere pari a 0,97%. L’Aumento di Capitale che seguirà all’Offerta descritta nella Sezione II del presente Prospetto Informativo comporterà un aumento del patrimonio netto contabile dell’Emittente che, ove non accompagnato da un proporzionale aumento dell’utile, potrebbe comportare un rischio di diminuzione del ROE della Banca relativo ai prossimi esercizi.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo IX, Paragrafo 9.2.
IV.I.2 Rischio connesso agli effetti dell’applicazione dei principi contabili internazionali IAS sui mutui con opzione “Floor”
La Banca, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS, ha provveduto allo scorporo delle opzioni "floor" dai mutui qualora "in the money" al momento dell'erogazione del credito sottostante.
Al 31 dicembre 2015, data di chiusura dell'ultimo esercizio e momento di rilevazione contabile del fair value delle opzioni, la variazione del valore (fair value) di tali opzioni ha inciso negativamente in modo significativo sul Conto economico dell’Emittente per Euro 1.265 migliaia. Si evidenzia che i mutui con opzione floor attiva al 31 dic 2015 ammontano a 114.272 mila Euro e rappresentano il 27% del totale degli impieghi verso la clientela.
Gli effetti economici della variazione del fair value delle opzioni floor sui mutui sono iscritte nel conto economico dell’emittente alla Voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione”.
I fattori principali che influenzano il valore delle opzioni sono il livello del floor, il livello e la volatilità dei tassi di mercato, la durata residua dei mutui, l'ammontare dei mutui erogati con opzione "in the money" al momento dell'erogazione. Rispetto a quest'ultimo aspetto la Banca, anche al fine di diminuire il numero di tali tipologie di mutui, ha progressivamente alzato gli spread sui tassi applicati e nel corso del 2013, ha deciso di prevedere un floor pari a zero per i nuovi mutui stipulati. In questo modo il livello del floor dei nuovi mutui risulta essere inferiore al tasso applicato al mutuo al momento della sua erogazione; a partire dal 2014 pertanto non sono stati concessi nuovi mutui con opzione “in the money”.
Si evidenzia il rischio che il valore delle opzioni diminuisca in maniera significativa qualora, ad esempio, vi sia un rialzo dei tassi interesse o un aumento della loro volatilità, incidendo significativamente sul conto economico dell’Emittente e dunque sui suoi risultati economico patrimoniali.
Per maggiori informazioni si veda il capitolo IX, Paragrafo 9.2.
IV.I.3 Rischio connesso alla distribuzione dei dividendi
L’Assemblea dei soci dell’Emittente ha perseguito sin dalla costituzione una politica di rafforzamento patrimoniale della Società con riferimento alla destinazione degli utili. Infatti, dalla costituzione della Banca alla Data del Prospetto Informativo, non è mai stata deliberata la distribuzione di utili ai soci a titolo di dividendo a prescindere dai risultati conseguiti. Si evidenzia, pertanto il rischio che i dividendi non vengano distribuiti neanche in futuro.
Al riguardo si evidenzia che la Banca d’Italia, con comunicazione del 13 marzo 2013, ha raccomandato alle banche, pur in presenza di utili distribuibili, l’adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che consentano di mantenere – a livello individuale e consolidato – condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso di rischi assunti, idonee a favorire l’allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla CRD e dal CRR e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell’ambito dell’ICAAP.
Inoltre, la Circolare 285/2013 di Banca d’Italia prevede misure di conservazione del capitale suscettibili di limitare la distribuzione di utili.
Secondo quanto previsto dallo Statuto Sociale l’utile netto risultante dal bilancio deve essere ripartito come segue:
FATTORI DI RISCHIO
a) una quota non inferiore a quella stabilita dalla Legge è destinata alla Riserva Legale;
b) una quota, nella misura deliberata dall’Assemblea Ordinaria su proposta del Consiglio di Amministrazione, è destinata alla Riserva Statutaria. Tale quota non può essere inferiore al 10% dell’utile netto.
L’utile, al netto degli accantonamenti alle predette riserve, può essere ulteriormente destinato come segue:
1) ai Soci, a titolo di dividendo, nella misura che può essere stabilita annualmente dall’Assemblea su proposta del Consiglio di Amministrazione;
2) scopi di beneficenza o varie forme di assistenza e sostegno dell’economia sociale, in accordo con le finalità perseguite dalla Banca di cui all’art. 5 dello Statuto. Tale quota, la cui misura è determinata dall’Assemblea, e comunque non superiore al 10% dell’utile residuo, viene ripartita a discrezione del Consiglio di Amministrazione sentito il parere del Comitato Etico.
L’eventuale utile residuo, su proposta del Consiglio di Amministrazione, può essere destinato, oltreché eventualmente a dividendi, all’incremento della riserva statutaria o ad altre riserve, ovvero al fondo per l’acquisto od il rimborso delle azioni della Società al prezzo da determinarsi secondo le disposizioni di Xxxxx.
IV. I.4. Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse
Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato, sia in termini di peggioramento del saldo dei flussi finanziari attesi sia in termini di valore di mercato di strumenti finanziari detenuti e/o contratti in essere. L’Emittente incentrando la propria politica operativa nell’attività tipica bancaria di raccolta e di impiego è particolarmente esposto all’andamento dei tassi di mercato che incidono in misura rilevante sulla dinamica del margine di interesse ed in ultima analisi sui risultati di periodo.
La Banca calcola l’esposizione al rischio del margine di interesse a seguito di variazione dei tassi d’interesse in ipotesi di shift delle curve pari a +100 basis points e -100 basis points
Di seguito si riportano i risultati della simulazione al 31 dicembre 2015 sull’impatto della variazione dei tassi sul margine di interesse:
Ipotesi shock curva de tassi – dicembre 2015 | Impatto in euro sul margine di interesse | Impatto in % del margine d interesse |
+ 100 bp | -1.135.976 | -1,43% |
- 100 bp | -157.419 | -0,20% |
La tabella evidenzia un impatto negativo sul margine di interesse in caso di rialzo dei tassi di 100 b.p. il cui risultato è dovuto essenzialmente all’impatto che tale scenario avrebbe ipoteticamente sui maggiori interessi passivi della raccolta a vista amministrata (rispetto ai maggiori interessi attivi) le cui condizioni contrattuali di tasso sono comunque fissate e potenzialmente ridefinibili dalla Banca.
L’impatto negativo invece in caso di scenario di -100 bp risulta correlato alla riduzione del rendimento dei prodotti a breve e a medio-lungo termine sull’attivo inferiore ai possibili risparmi derivanti dalla riduzione dei tassi sul passivo.
Il seguente grafico (realizzato dall’Emittente sulla base dei dati tratti da “Il Sole24Ore”) illustra l’andamento dei tassi Euribor a 3 mesi ed Euribor a 6 mesi (particolarmente significativi per l’Emittente) negli ultimi esercizi e fino ai primi mesi del 2016.
FATTORI DI RISCHIO
Andamento Euribor 3 mesi e 6 mesi | ||
0,60% | ||
0,40% | ||
0,20% | ||
0,00% | ||
-0,20% | ||
-0,40% | Euribor 3 mesi | Euribor 6 mesi |
Dopo un andamento piuttosto stabile nel 2013 e 2014, l’andamento dei tassi ha registrato una nuova discesa nel corso del secondo semestre 2014 proseguendo per tutto il 2015 e per i primi mesi del 2016. .La discesa dei tassi di interesse nel periodo considerato applicati alle diverse forme di impiego ha determinato una riduzione della redditività delle componenti dell’attivo investite in titoli e di quelle destinate ad impieghi verso la clientela.
La prosecuzione della medesima tendenza per tutto il 2016 o un eventuale stabilizzarsi di un siffatto livello dei tassi di interesse, potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del margine di interesse, con conseguenze negative anche sui risultati dell’Emittente, ove tale dinamica non risulti adeguatamente controbilanciata da dinamiche positive di altre voci del conto economico. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo IX, Paragrafo 9.2.3
IV.I.5. Rischio di credito
L’Emittente è esposto al rischio della insolvenza dei soggetti cui eroga finanziamenti. Si precisa al riguardo che la seguente esposizione è riferita al solo emittente e non al Gruppo in quanto Etica SGR non eroga finanziamenti alla propria clientela.
Sebbene l’Emittente preliminarmente alla erogazione di credito svolga verifiche che comprendono controlli sul merito di credito dei clienti oltre che indagini socio-ambientali, e abbia aggiornato (anche su indicazione di Banca d’Italia. Cfr. Fattore di Rischio IV.1.22) i processi valutativi e di revisione automatica delle pratiche anche in Spagna, nonché rafforzato gli uffici preposti ed abbia aderito a specifici fondi di garanzia, lo stesso è soggetto ai normali rischi derivanti dall’erogazione di finanziamenti alla propria clientela e, di conseguenza, è possibile che, per ragioni al di fuori del proprio controllo (come a titolo esemplificativo, l’incidenza della congiuntura generale, la presenza di comportamenti fraudolenti da parte dei clienti o di evoluzioni sfavorevoli nei mercati in cui gli stessi operano), si verifichino insolvenze a carico dei soggetti finanziati con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
I dati relativi agli esercizi 2014 e 2013 sono presentati, ai soli fini di raffronto, in coerenza con la nuova nozione di attività deteriorate adottata dalla Banca d’Italia nel 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della circolare 272 “Matrice dei Conti”, in vigore dal 1° gennaio 2015.
FATTORI DI RISCHIO
31-mar-16
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 62.209 | 24.547 | 37.662 | 9,16% | 39,46% | 5,78% |
sofferenze | 18.682 | 14.602 | 4.080 | 2,75% | 78,16% | 0,63% |
Inadempienze probabili | 40.579 | 9.664 | 30.915 | 5,98% | 23,81% | 4,75% |
Esposizioni scadute | 2.948 | 281 | 2.667 | 0,43% | 9,53% | 0,41% |
Crediti in bonis | 616.757 | 3.141 | 613.616 | 90,84% | 0,51% | 94,22% |
Totale | 678.966 | 27.688 | 651.278 |
31-dic-15
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 59.367 | 24.897 | 34.470 | 8,70% | 41,94% | 5,27% |
sofferenze | 18.800 | 14.522 | 4.278 | 2,76% | 77,24% | 0,65% |
Inadempienze probabili | 38.648 | 10.047 | 28.601 | 5,67% | 26,00% | 4,37% |
Esposizioni scadute | 1.919 | 328 | 1.591 | 0,28% | 17,09% | 0,24% |
Crediti in bonis | 622.667 | 3.152 | 619.515 | 91,30% | 0,51% | 94,73% |
Totale | 682.034 | 28.049 | 653.985 |
31-dic-14
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 53.545 | 19.515 | 34.030 | 8,60% | 36,45% | 5,66% |
sofferenze | 15.242 | 11.214 | 4.028 | 2,45% | 73,57% | 0,67% |
Inadempienze probabili | 37.431 | 8.103 | 29.328 | 6,01% | 21,65% | 4,88% |
Scadute | 000 | 000 | 000 | 0,14% | 22,71% | 0,11% |
Crediti in bonis | 568.950 | 2.146 | 566.805 | 91,40% | 0,38% | 94,34% |
Totale | 622.495 | 21.661 | 600.835 |
31-dic-13 | ||||||
Categorie (in migliaia di Euro) | Crediti lordi | Rettifiche di valore | Crediti Netti | incidenza crediti lordi | % di copertura | Incidenza crediti netti |
Crediti deteriorati | 49.698 | 14.653 | 35.045 | 8,37% | 29,48% | 6,10% |
sofferenze | 11.686 | 8.074 | 3.613 | 1,97% | 69,09% | 0,63% |
Inadempienze probabili | 36.488 | 6.362 | 30.125 | +6,15% | 17,44% | 5,24% |
Scadute | 1.524 | 217 | 1.307 | 0,26% | 14,24% | 0,23% |
Crediti in bonis | 543.982 | 1.866 | 539.532 | 91,63% | 0,34% | 93,90% |
Totale | 593.680 | 16.519 | 574.577 |
Di seguito il confronto con i dati di sistema: | ||||||||
Rischiosità del credito | 31-mar-16 | 31-dic-15 | 31-dic-14 | 31-dic-13 | ||||
(importi in percentuale) | BPE (1) | Sistema BPE Banche Minori (2) | Sistema BPE Banche Minori (2) | Sistema BPE Banche (2) | ||||
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 39,46% | 41,90% | 40,80% | 36,45% | 36,50% | 29,48% | 31,50% | ||
Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi 9,16% | 8,70% | 18,70% | 8,60% | 16,80% | 8,37% | 15,90% | ||
Sofferenze lorde/ impieghi lordi 2,75% | 2,76% | 10,51% | 2,45% | 8,60% | 1,97% | 7,70% | ||
Rapporto di copertura delle sofferenze 78,16% | 77,20% | 55,30% | 73,57% | 52,10% | 69,09% | 48,50% | ||
Inadempienze lorde/impieghi lordi | probabili | 5,98% | 5,67% | (3) | 6,70% 6,01% ( 4) | 6,14% | 6,50% ( 4) |
FATTORI DI RISCHIO
Minori
Rapporto di copertura | delle | 22,00% | 18,10% | ||||
inadempienze probabili | 23,81% 26,00% (3) 21,65% | ( 4) | 17,44% ( 4) | ||||
Esposizioni scadute lorde/impieghi lordi | 0,43% | 0,28% | (3) | 0,14% | 0,90% ( 4) | 0,26% | 1,40% ( 4) |
Rapporto di copertura delle esposizioni scadute
9,53%
17,09%
(3)
22,71%
5,90%
( 4)
14,23
4,40%
( 4)
(1) Si evidenzia che non sono disponibili dati di sistema riferiti alla data del 31 marzo 2016.
(2) I dati di sistema relativi al Sistema Banche Minori sono tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2016, tavola 4.1. dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2015, tavola 3.1 e dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Maggio 2014, tavola 3.1. La categoria “Banche Minori” comprende le banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di euro.
(3) I dati di sistema al 31 dicembre 2015 pubblicati con il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia - Aprile 2016 sono disponibili nell’aggregato “deteriorati diverse da sofferenze” che comprende sia l’aggregato inadempienze probabili che le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e pertanto non sono raffrontabili con i dati dell’Emittente esposti in tabella. In ogni caso si rileva che il citato Raporto di Banca d’Italia riporta i seguenti dati di sistema relativi alle banche minori: 8,3% come rapporto fra “deteriorati diversi dalle sofferenze/impieghi lordi” e 22,5% come rapporto di copertura dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze. Tali dati sono raffrontabili con quelli dell’Emittente considerando unitariamente le voci relative alle inadempienze probabili e alle esposizioni scadute esposte in tabella.
(4) I dati di sistema banche minori per l’anno 2014 e 2013 fanno riferimento alla precedente definizione e classificazione di crediti deteriorati che comprendeva la categoria degli Incagli abrogata nel 2015. Pertanto la voce “Inadempienze probabili” deve leggersi come “Incagli e Ristrutturate”, di cui alla precedente classificazione di crediti deteriorati, mentre la voce “esposizioni scadute” comprende quelle “scadute” della precedente classficazione.
Rischiosità del credito | 31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Sofferenze nette/Patrimonio netto (capitale + riserve) | 5,8% | 5,4% | 5,3% | 5,9% |
Grandi rischi (valore nominale)/crediti netti | 93,81% | 87,21% | 94,35% | 86,39% |
FATTORI DI RISCHIO
A partire dal 1 Gennaio 2015 con l’aggiornamento della Circolare 272 del 20 gennaio 2015, oltre alle nuove categorie di qualità creditizia sopra illustrate, è stata introdotta la necessità di rappresentare (sia nell’ambito delle esposizioni deteriorate sia di quelle non deteriorate), l’evidenza delle “esposizioni oggetto di concessioni” (cosiddette esposizioni con misure di forbearence) per allinearli ai nuovi principi tecnici definiti dall’EBA. Per misure di forbearence (concessioni) si intendono quelle modifiche degli originari termini e condizioni contrattuali ovvero il rifinanziamento totale o parziale del debito concesse ad un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali come originariamente assunti. Le concessioni devono essere identificate al livello di singola linea di credito (Forborne exposures) e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia in bonis che in status non performing.
L’Emittente ha completato la procedura di adozione delle “misure di forbearence”.
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2016, l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA nonché le consistenze delle “performing exposures” e “non performing exposures”.
Crediti forborne deteriorati (in migliaia di euro) | 31 marzo 2016 | 31 dicembre 2015 |
INADEMP. PROB. | 13.067 | 11.613 |
SCADUTO | 191 | 171 |
SOFFERENZA | 0 | 0 |
Totale complessivo | 13.258 | 11.784 |
Crediti forborne performing e non performing | 31 marzo 2016 | 31 dicembre 2015 |
Esposizioni deteriorate (non-performing exposures with forbearance measures) | 13.258 | 11.784 |
Altre esposizioni oggetto di concessione (forborne performing exposures) | 23.153 | 21.965 |
Totale (migliaia di euro) | 36.411 | 32.749 |
Si specifica che il costo del rischio riferito all’Emittente esposto nella seguente tabella è calcolato come rapporto tra la Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela. (Voce 70 dell'Attivo dello Stato Patrimoniale).
Rischiosità del credito | 31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Costo del rischio di credito | 0,04 | 1,26% | 0,92 | 0,64 |
E’ aumentato il costo del rischio di credito dell’Emittente nel triennio considerato.
Sebbene i dati riportati evidenzino una qualità del credito dell’Emittente, sostanzialmente migliore rispetto al sistema, si segnala che nei periodi di riferimento l’ammontare del credito deteriorato dell’Emittente è aumentato, come evidenziato nella seguente tabella.
Dati in migliaia di Euro | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 |
Rettifiche su crediti | 8.258 | 5.539 | 3.723 |
L’aumento percentuale delle posizioni deteriorate al 31 dicembre 2015, è essenzialmente determinato dal quadro generale di crisi economica.
Inoltre si evidenzia che un peggioramento della qualità del credito espone l’Emittente al rischio di un possibile incremento delle “Rettifiche nette di valore su esposizioni deteriorate” con conseguente impatto negativo sui risultati di esercizio.
FATTORI DI RISCHIO
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3. e il Capitolo IX, Paragrafo 9.1.2.
IV.I.6. Xxxxxxx connesso all’esposizione verso il debito sovrano
L’Emittente è esposto al rischio della variazione di valore dei titoli di debito sovrano.
Nel complesso, l’incidenza dell’esposizione dell’Emittente in relazione ai titoli di debito sovrano (esclusivamente italiano) rispetto all’ammontare complessivo delle attività finanziarie detenute è pari, al 31 dicembre 2015, al 97,06%.
La seguente tabella illustra l’indicazione del valore nominale, del valore in bilancio e del fair value dei titoli italiani di natura governativa in migliaia di Euro.
Xxxxxx di debito sovrano 31-dic (in migliaia di euro) 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
- valore nominale | 444.000 | 439.500 | 412.000 |
- valore di bilancio | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
-fair value | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
La seguente tabella riporta i dati inerenti l’esposizione dell’Emittente nei confronti del debito sovrano dell’Emittente, suddivisi per portafoglio contabile di allocazione, con indicazione della voce di bilancio in cui le attività sono iscritte.
contabile 31-mar (in migliaia di euro) 2016 | 31-dic 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
attività finanziarie detenute per la 7.924 | 6.036 | 7.301 | 4.189 | |
- di cui debito sovrano | 0 | 0 | 0 | |
Voce di bilancio | 40 | 40 | 40 | 40 |
% incidenza del debito sovrano | 0,0% | 0,0% | 0,0% | |
attività finanziarie disponibili per la vendita | 526.578 | 476.463 | 473.442 | 426.347 |
- di cui debito sovrano | 518.502 | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
Voce di bilancio | 40 | 40 | 40 | 40 |
% incidenza del debito sovrano | 98,47% | 98,29% | 98,98% | 99,60% |
totale attività finanziarie | 534.502 | 482.499 | 480.743 | 430.535 |
- di cui debito sovrano | 518.502 | 468.299 | 468.599 | 424.632 |
% incidenza del debito sovrano | 97,01% | 97,06% | 97,47% | 98,63% |
totale attivo | 1.282.730 | 1.245.270 | 1.194.094 | 1.096.235 |
% incidenza del debito sovrano | 40,42% | 37,61% | 39,24% | 38,74% |
Xxxxxx di debito sovrano per portafoglio
negoziazione
Al 31 dicembre 2015, l’ammontare totale dell’esposizione si riferisce esclusivamente al debito dello stato Italiano, il cui rating è S&P: BBB-; Moody’s: Baa2; Fitch: BBB nella scala di rating dello “speculative grade”
Di seguito un grafico riepilogativo dello spread tra Btp decennale e Bund tedesco nel triennio considerato e fino alla data del prospetto.
FATTORI DI RISCHIO
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
-0,5
Y BTP 10 anni
Y BUND 10 anni Spread Btp/Bund 10Y
Fonte dati Telekurs: xxx.xxxxxx.xxx
La seguente tabella espone la suddivisione dell’esposizione dell’Emittente in titoli di debito sovrani secondo la vita residua dei titoli, indicati al valore nominale espresso in migliaia di euro.
Xxxxxx di debito sovrano per durata
residua minore fra 3 e più di
(in migliaia di euro) | 3 anni | 5 anni | 5 anni |
- valore nominale 312.000 | 100.000 | 32.000 | |
- valore di bilancio 324.791 | 108.069 | 35.439 | |
-fair value 324.791 | 108.069 | 35.439 |
Come evidenziato nella tabella sopra riportata l’esposizione nei confronti dei titoli di stato incide sulla voce “attività disponibili per la vendita” del conto economico dell’Emittente.
Al riguardo si evidenzia che le plusvalenze realizzate principalmente dalla vendita di titoli di stato in portafoglio sono ammontate a 2.173 mila euro al 31 dicembre 2015, a 1.516 mila euro al 31 dicembre 2014,
e 2.636 mila euro al 31 dicembre 2013.
Si riportano di seguito gli impatti economici della gestione dei titoli di stato alla data del 31 dicembre 2015 e del 31 marzo 2016:
Effetto sul margine di intermediazione per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015:
- Interessi attivi per euro 7.643 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 2.173 mila
- Interessi passivi per euro 74 mila
Al netto dell’effetto fiscale, la stessa gestione ha avuto il seguente impatto sul risultato netto di esercizio chiuso alla data del 31 dicembre 2015:
- Interessi attivi per euro 5.115 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 1.454 mila.
- Interessi passivi per euro 50 mila
Effetto sul margine di intermediazione per il trimestre chiuso alla data del 31 marzo 2016:
- Interessi attivi per euro 1.770 mila
FATTORI DI RISCHIO
- Proventi da negoziazione titoli per euro 1.201 mila
- Interessi passivi per euro 9 mila
Al netto dell’effetto fiscale, la stessa gestione ha avuto il seguente impatto sul risultato netto del trimestre chiuso alla data del 31 marzo 2016:
- Interessi attivi per euro 1.185 mila
- Proventi da negoziazione titoli per euro 804 mila.
- Interessi passivi per euro 6 mila.
Si specifica in proposito che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sul margine di intermediazione è stata pari al 6,3 % al 31 dicembre 2015. In riferimento ai precedenti esercizi, tale incidenza era pari 4,1% al 31 dicembre 2014 e pari al 9,2% al 31 dicembre 2013. Si evidenzia altresì che l’incidenza dell’utile da cessione o riacquisto di attività disponibili per la vendita sull’utile netto è stata pari al 191,8% al 31 dicembre 2015 in cui si è registrato un utile netto di 758 Euro migliaia. In riferimento ai precedenti esercizi, tale incidenza era pari 31,8% al 31 dicembre 2014 e pari al 132,8% al 31 dicembre 2013. Nell’utilizzo della liquidità disponibile il portafoglio titoli di proprietà della Banca svolge essenzialmente una funzione secondaria rispetto a quella degli impieghi. I titoli acquistati dalla banca, oltre a contribuire
in maniera positiva al margine di intermediazione, hanno lo scopo di costituire quelle riserve di liquidità considerate necessarie per fronteggiare le eventuali richieste di rimborso dei depositi della clientela e le necessità della clientela di utilizzo degli affidamenti deliberati.
Ad ogni modo l’Emittente ha utilizzato la propria liquidità anche riveniente dalle operazioni di rifinanziamento poste in essere con la Banca Centrale Europea per l’acquisto di Titoli di Stato. In senso lato, tale attività può essere qualificata come “carry trading”. Si specifica al riguardo che l’Emittente non rifinanzia l’acquisto di titoli di Stato sul mercato regolamentato con operazioni di pronti contro termini né negozia con controparti private per acquisire liquidità.
Infine si evidenzia che alla data del Prospetto Informativo, la Banca non detiene strumenti finanziari strutturati emessi dagli Stati Sovrani.
Il contesto macroeconomico-finanziario dell'Italia rimane critico.
L'elevato indebitamento e il deficit tra entrate e uscite dello Stato Italiano, l’incertezza in merito ai segnali di superamento o di inversione di tendenza rispetto alla pregressa, persistente recessione economica, la pressione fiscale che ha raggiunto livelli tali da non consentire margini di incremento, determinano un maggior rischio per gli investitori nel debito pubblico italiano.
Un eventuale riacuirsi dell’avversione al rischio avrebbe quale diretta conseguenza la necessità per lo Stato italiano di offrire agli investitori maggiori tassi di interesse per finanziare il proprio fabbisogno. Tale situazione potrebbe in futuro comportare un sensibile rialzo dei tassi di interesse sui titoli dello Stato italiani con effetti negativi per l'Emittente a causa di un conseguente ribasso del valore dei titoli governativi presenti nel proprio portafoglio e dunque generare effetti negativi sui risultati operativi dell’Emittente e del Gruppo, nonché sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria.
IV.I.7. Rischio di concentrazione degli impieghi
Il rischio di concentrazione costituisce una sottocategoria del rischio di credito determinato da una concentrazione delle attività di impiego della Banca in favore di un numero limitato di beneficiari. La clientela di riferimento dell’Emittente rispetto all’attività di impiego si caratterizza per essere eterogenea, in quanto include soggetti istituzionali, associazioni di notevoli dimensioni, da un lato, e famiglie e altri soggetti privati, dall’altro. Tale circostanza determina la naturale conseguenza che gli impieghi nei confronti dei soggetti istituzionali e/o delle associazioni di notevoli dimensioni, generalmente di ammontare rilevante e più contenuti numericamente rispetto agli impieghi nei confronti delle famiglie, risultano essere una percentuale significativa degli impieghi totali dell’Emittente.
La seguente tabella indica il numero delle Grandi Esposizioni dell’Emittente ed il relativo valore nominale e ponderato.
FATTORI DI RISCHIO
Grandi Rischi | 31-mar | 31-dic | 31-dic | 31-dic |
(importi in migliaia di Euro) | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 |
n° Posizioni | 5 | 5 | 6 | 6 |
Importo nominale | 610.958 | 570.316 | 566.885 | 496.403 |
Importo ponderato | 88.726 | 95.636 | 99.914 | 54.419 |
Grandi rischi clientela(val nominale)/Crediti netti clientela | 93,81% | 87,21% | 94,35% | 86,39% |
Grandi rischi clientela(val nominale)/Crediti netti clientela al netto delle esposizioni vs Ministero del Tesoro
12,81% 13,82% 16,11% 13,40%
La normativa di vigilanza definisce “Grande Esposizione” l’esposizione non ponderata per il rischio di credito verso un gruppo di clienti connessi se di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Come previsto dalla richiamata normativa, sono considerate anche le esposizioni in Titoli di Stato.
L’esposizione complessiva verso Grandi Rischi ammonta a dicembre 2015 a 570,3 milioni di Euro con un peso ponderato pari a 95,6 milioni di Euro; una parte consistente di questa esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro per un totale di 479,9 milioni di Euro, il cui peso ponderato è pari a 5,2 milioni di euro.
Con riferimento al settore di appartenenza ed alla localizzazione geografica delle 5 posizioni rientranti nei Grandi Rischi, oltre alla sopracitata esposizione rappresentata dal Ministero del Tesoro (controparte istituzionale), si rilevano una controparte bancaria con sede a Trento, una istituzione finanziaria con sede a Reggio Xxxxxx, una società di erogazione di servizi con sede a Roma e una società municipalizzata di erogazione di servizi con sede a Vicenza.
Al 31 marzo 2016, l’esposizione verso una controparte bancaria e l’esposizione verso il Ministero del Tesoro superano il limite regolamentare del 25 % (rapporto fra l’esposizione con la controparte e il Patrimonio di vigilanza).
Sebbene, negli ultimi anni, la clientela di riferimento si sia sempre più allargata e diversificata ed, in ogni caso, sia riscontrabile un alto standing dei prenditori aventi natura istituzionale o associativa, non si può escludere un rischio di concentrazione degli impieghi in capo all’Emittente e al Gruppo che potrebbe avere effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.2.1
IV.I.8. Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi richiesti e a costi sostenibili; questa tipologia di rischio si articola in due diverse forme, note come Funding Liquidity Risk e Market Liquidity Risk:
- il Funding Liquidity Risk è il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte in modo efficiente, senza compromettere la propria ordinaria operatività e il proprio equilibrio finanziario, a deflussi di cassa attesi e inattesi (legati al rimborso di passività, al rispetto di impegni ad erogare fondi o alla richiesta, da parte dei suoi creditori, di accrescere le garanzie reali fornite a fronte di finanziamenti ricevuti);
- il Market (o Asset) Liquidity Risk è invece il rischio che una banca, al fine di monetizzare una consistente posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne sfavorevolmente e in misura significativa il prezzo, a causa dell’insufficiente capacità di assorbimento del mercato finanziario in cui tale attività sono scambiate, o di un suo temporaneo malfunzionamento.
FATTORI DI RISCHIO
Considerata la rilevanza del rischio in questione la Banca ha adottato sistemi e tecniche di analisi descritti nel documento “Policy di liquidità”. In aderenza alle Disposizioni di Vigilanza, nel documento sono specificate soglie di tolleranza, limiti per la gestione della liquidità operativa, criteri per la liquidità strutturale, modalità di attivazione e gestione del piano di emergenza in caso di crisi (Contingency Funding Plan).
L’Emittente effettua un controllo del rischio di liquidità, conformandosi alle previsioni dell’Autorità di Vigixxxxx.
Xel corso del 2011, la Banca ha integrato le proprie attività di controllo anche mediante il monitoraggio degli indicatori LCR (Liquidity Coverage Ratio, che esprime il rapporto tra le attività prontamente monetizzabili e lo sbilancio progressivo cumulato a 1 mese) e NSFR (Net Stable Funding Ratio, che misura la parte di impieghi stabili finanziati da raccolta non volatile e viene calcolato quantificando le due masse mediante l’applicazione di coefficienti di ponderazione).
Di seguito si riportano gli indicatori LCRN e NFSR della Banca, dall’analisi dei quali emerge una situazione di eccedenza di liquidità rispetto ai fabbisogni di liquidità sia a breve sia a medio termine.
I dati al 31 marzo 2016 sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza a Banca d’Italia e non sono sottoposti a revisione contabile da parte della società di revisione.
Data di Riferimento | Indice LCRN (1) | Indice NFSR (2) |
31/03/2016 | 426% | 146% |
31/12/2015 | 441% | 141% |
31/12/2014 | 454% | 138% |
31/12/2013 | 592% | 131% |
(1) Valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, 70% dal 01 gennaio 2016 e 100% dal 01 gennaio 2018 come definite dal Regolamento UE 575/2013 (CRR).
(2) Alla data del Prospetto non è stata ancora definita una soglia minima regolamentare ma nell’ambito del Comitato di Basilea è stata proposta una soglia minima del 100%.
I valori degli indici LCNR e NFSR dell’Emittente risultano nettamente superiori alla soglia minima prevista dalla menzionata normativa.
In ogni caso, non è possibile escludere che, in futuro, il protrarsi di tale dinamica di incremento della percentuale dei volumi impiegati rispetto ai volumi della raccolta, cui eventualmente si aggiunga un incremento dei costi gestionali dell’Emittente, possa rendere più significativo il rischio di liquidità.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3
Di seguito si riporta inoltre, il Loan to Deposit Ratio riferito ai periodi considerati:
31/03/2016 | 31/12/2015 | 31/12/2014 | 31/12/2013 | |
Loan to deposit ratio | 58,91% | 61,10% | 61,56% | 64,98% |
Un altro indicatore introdotto dalla CRR è l’indice di leva finanziaria, Leverage Ratio, determinato in base al rapporto tra il Tier1 ed un denominatore basato sulle attività ed elementi fuori bilancio non ponderati per il rischio. Le esposizioni devono essere riportate al netto degli aggiustamenti regolamentari previsti nella determinazione del T1 al fine di evitare il doppio computo; infatti le poste dedotte integralmente dal patrimonio non contribuiscono alla leva finanziaria e vanno dedotte anche dalla misura dell’esposizione. L’indicatore diverrà vincolante nel 2018, la fase transitoria di osservazione durerà fino al 1° gennaio 2017. Si specifica che per il momento non è stato fissato un limite minimo obbligatorio da rispettare.
FATTORI DI RISCHIO
Data di Riferimento | Leverage Ratio |
31/03/2016 | 6,586 |
31/12/2015 | 6,609 |
In relazione al leverage ratio non è ancora previsto un requisito minimo regolamentare che sarà definito dagli appositi organi competenti, sebbene il Comitato di Basilea abbia indicativamente previsto una soglia del 3% in via sperimentale fino al 2017.
L’Emittente presenta un livello di indicatore di leverage al 31 marzo 2016 e al 31 dicembre 2015 superiore al 3%.
Inoltre, si segnala che nel corso del triennio 2013/2015, la Banca ha aderito ad alcune significative operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea sia direttamente sia per il tramite di Cassa Centrale Banca (CCB).
Tali operazioni hanno comportato un incremento della liquidità complessiva al 31 dicembre 2015 pari a Euro 70 milioni (65 milioni di Euro alla data del Prospetto Informativo) a fronte della concessione in garanzia di Titoli di Stato del proprio portafoglio.
Tale operazione comporta la mancata disponibilità dei titoli prestati in garanzia per tutto il periodo dell’operazione e l’eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l’impiego di tale liquidità venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite.
La tabella seguente riporta indicazioni sull’ammontare nozionale e scadenza delle operazioni con la BCE alla Data del Prospetto Informativo:
(in migliaia di euro) Importo Data inizio Data Fine
tramite BCE | 40.000 | 28/04/2016 | 28/07/2016 (*) |
tramite BCE | 25.000 | 26/05/2016 | 01/09/2016 |
(*) l’Emittente intende richiedere un nuovo finanziamento per il medesimo importo.
L’ammontare delle attività non vincolate disponibili che potrebbero essere eventualmente stanziate in garanzia di ulteriori finanziamenti sia sul mercato sia nell’ambito di operazione di rifinanziamento della BCE è pari a circa 341 milioni di euro, costituiti in prevalenza da titoli governativi.
Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dall’Emittente in circolazione alla data del prospetto informativo, si rappresenta nella tabella che segue il relativo profilo di scadenza:
PO per anno di scadenza 31/12/2015
(in migliaia di euro) | Importo | % |
2016 | 3.445 | 3,3% |
2017 | 26.555 | 16,4% |
2018 | 36.626 | 22,6% |
2019 | 32.727 | 20,2% |
2020 | 28.420 | 17,5% |
2021 | 13.895 | 8,6% |
2022 | 7.780 | 4,8% |
Totale PO | 162.043 | 100,0% |
I rischi evidenziati non assumono rilevanza ulteriore o diversa rispetto a quanto descritto se considerati al livello di Gruppo.
FATTORI DI RISCHIO
La seguente tabella illustra il monitoraggio effettuato dall’Emittente del disallineamento delle scadenze contrattuali tra fonti e impieghi (“Mismatching”) con riferimento alle poste a scadenza:
Disalineamento delle scadenze 31-dic (in migliaia di euro) 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
Raccolta - Impieghi entro 1 anno | -6.938 | 57.311 | 47.591 |
Raccolta - Impieghi da 1 a 5 anni | 128.636 | 115.094 | 145.895 |
Raccolta - Impieghi oltre i 5 anni | -233.565 | -224.354 | -235.044 |
La tabella riporta per fasce di vita residua, calcolata in base alla scadenza contrattuale, dei flussi di capitale delle operazioni di Raccolta e di Impiego. Non sono considerate le poste a vista sia attive che passive.
Si evidenzia in particolare il disallineamento contrattuale delle scadenze è sbilanciato nel periodo 1 – 5 anni dove la raccolta supera gli impieghi di 128,6 milioni. Oltre i 5 anni le scadenze evidenziano un rapporto invertito dove gli impieghi superano la raccolta di 233,5 milioni.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo X e Capitolo XII, Paragrafo 12.2
IV.I.9. Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale
L’Offerta si inserisce nell’ambito di in una campagna di capitalizzazione straordinaria e di allargamento della base sociale deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 6 novembre 2015, ed è funzionale al prioritario obiettivo del rafforzamento patrimoniale di Banca Popolare Etica, finalizzato:
- ad assicurare anche in relazione ai programmi di sviluppo, equilibri patrimoniali e finanziari idonei a garantire il rispetto dei parametri dettati dalla normativa di vigilanza;
- a sostenere, conseguentemente, lo sviluppo dell’attività di Impiego.
Sebbene non sia stato fissato un limite minimo o massimo di aumento di capitale sociale, l’Emittente ha stimato un aumento di capitale di Euro 6 milioni nell’ambito dell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo.
Tanto premesso, nella tabelle riportate di seguito sono indicate le principali informazioni di sintesi sulla posizione di vigilanza dell’Emittente e del Gruppo al 31 dicembre 2015 confrontate con il 2014. Ove indicato sono riportati anche i dati al 31 marzo 2016. Tali dati sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza a Banca d’Italia e non sono sottoposti a revisione contabile da parte della società di revisione.
Patrimonio di Vigilanza Basilea III | E | MITTENTE | GRUPPO | ||||
Coefficienti e Fondi Propri al | 00-xxx | 00-xxx | 00-xxx | 00-xxx | 00-xxx | 00-xxx | |
(xx migliaia di Euro) | 2016 | 2015 | 2014 | 2016 | 2015 | 2014 | |
A) Fondi Propri |
70.980 | 69.399 | 61.657 | 79.785 | 76.574 | 70.741 |
11.728 | 13.126 | 12.275 | 11.728 | 13.126 | 12.287 |
82.707 | 82.525 | 73.932 | 91.513 | 89.700 | 83.028 |
42.319 | 42.978 | 40.339 | 43.415 | 44.027 | 41.069 |
1.116 | 893 | 1.122 | 1.116 | 893 | 1.122 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
5.181 | 5.181 | 5.140 | 6.168 | 6.168 | 5.756 |
528.931 | 537.225 | 582.506 | 542.686 | 550.335 | 599.334 |
Totale Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Totale Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2)
Totale fondi propri
B) Requisiti Patrimoniali di Vigilanza
Rischio di credito e di controparte Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
Rischio di mercato Rischio operativo
C) Attività di rischio ponderate e
coefficienti di vigilanza
Attività di rischio ponderate
Rapporto RWA /Totale Attivo
Capitale primario di Classe 1 /Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio)
Soglia minima di vigilanza CET1 capital ratio
Capital Conservation Buffer
Soglia minima CET1 capital ratio + Capital Conservation Buffer
Capitale di Classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
Soglia minima di vigilanza Tier1 capital ratio
Capital Conservation Buffer
Soglia minima Tier1 capital ratio + Capital Conservation Buffer
Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
Soglia minima di vigilanza Total Capital Ratio
Capital Conservation Buffer
Soglia minima Total capital ratio + Capital Conservation Buffer
41,27%
43,14%
48,78%
41,8%
43,7%
49,82%
11,68% | 11,32% | 10,59% | 12,59% | 11,99% | 11,39% |
4,50% | 4,50% | 4,50% | 4,50% | 4,50% | 4,50% |
2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% |
7,00% | 7,00% | 7,00% | 7,00% | 7,00% | 7,00% |
11,68% | 11,32% | 10,59% | 11,99% | 11,39% | |
6,0% | 6,00% | 6,00% | 6,00% | 6,00% | 6,00% |
2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% |
7,00% | 8,50% | 8,50% | 8,50% | 8,50% | 8,50% |
13,61% | 13,46% | 12,69% | 14,44% | 14,05% | 13,44% |
8,00% | 8,00% | 8,00% | 8,00% | 8,00% | 8,00% |
2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% | 2,50% |
10,50% | 10,50% | 10,50% | 10,50% | 10,50% | 10,50% |
12,59%
L’Emittente, ai fini del calcolo dell’RWA, ha utilizzato l’approccio standardizzato, validato da Banca d’Italia.
Si evidenzia che la Banca è stata assoggettata, secondo quanto previsto dall’articolo 97 della Direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013, al Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) da parte della Banca d’Italia. A seguito di tale procedura, la Banca d’Italia, con provvedimento del 12 ottobre 2015, ha prescritto alla Banca di adottare a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri al 31/12/2015, ai sensi dell’art. 67-ter, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 385/93 (TUB), coefficienti di capitale a livello consolidato in misura pari ai seguenti:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 4,9% (di cui il 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e l’0,4% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP);
- coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all’8,5%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 6,6% (di cui il 6,0% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e lo 0,6% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP);
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,5%, comprensivo del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale. Tale coefficiente è vincolante, ai sensi dell’art. 67-ter TUB, nella misura del 8,8% (di cui l’8,0% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e lo 0,8% a fronte dei requisiti determinati a esito dello SREP).
Pertanto, a seguito di tale provvedimento, pur non aumentando il requisito complessivo richiesto ne aumenta la componente vincolante a discapito della percentuale di riserva di conservazione del capitale. In particolare la misura della riserva di conservazione del capitale non utilizzata a copertura dei requisiti aggiuntivi imposti ad esito dello SREP risulta pari:
(i) al 2,1% in relazione al CET 1 ratio;
(ii) all’1,9% in relazione al Tier 1 ratio, e
(iii) allo 1,7% in relazione al Total Capital Ratio.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrago 6.1.1.6.
FATTORI DI RISCHIO
Esiti SREP | CET 1 ratio | Tier 1 ratio | Total Capital Ratio |
Requisito complessivo | 7% | 8,5% | 10,5% |
Soglia minima componente vincolante | 4,9% | 6,6% | 8,8% |
Riserva di conservazione del capitale (buffer) | 2,1% | 1,9% | 1,7% |
Gli indicatori di vigilanza dell’Emittente sono in linea con i valori richiesti dall’ultimo SREP.
Si riporta di seguito una tabella di sintesi delle informazioni sui requisiti patrimoniali dell’Emittente e del Gruppo.
Coefficienti di Vigilanza
Common
Requisito minimo regolament are
Capital Conserva tion Buffer
Requisito minimo regolamentar e +
Capital conservation Buffer
Requisito minimo richiesto al Gruppo+ Capital conservation Buffer (*)
31/03
2016
Gruppo
31/12
2015
31/12/
2014
31/03
2016
Emittente
31/12/
2015
31/12/
2014
Equity Tier 1 Capital Ratio Tier 1
Capital Ratio Total Capital Ratio
4,5%
6,0%
8,0%
2,5%
2,5%
2,5%
7,0%
8,5%
10,5%
7,0%
8,5%
10,5%
12,59%
12,59%
14,44%
11,99% 11,39%
11,99% 11,39%
14,05% 13,44%
11,68%
11,68%
13,61%
11,32%
11,32%
13,46%
10,59%
10,59%
12,69%
(*)Tale requisito è stato prescritto al Gruppo a partire dalla segnalazione di vigilanza riferita al 31 dicembre 2015
Si segnala che il mancato rispetto anche solo del Capital Conservation Buffer comporta la sottoposizione dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare di Banca d’Italia 285 del 17 dicembre 2013, e successive modifiche e integrazioni, che prevedono, tra le altre misure, anche una limitazione alla distribuzione di dividendi. Inoltre, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale dell’Emittente che potrebbe effettuare ulteriori aumenti di capitale. Inoltre la nuova disciplina prevede che la Banca deve detenere altresì la riserva di conservazione di capitale anticiclica (counter cyclical capital buffer). Tale riserva ha lo scopo di proteggere il settore bancario nelle fasi di eccessiva crescita del credito; la sua imposizione, infatti, consente di accumulare, durante fasi di surriscaldamento del ciclo del credito, capitale primario di classe 1 che sarà poi destinato ad assorbire le perdite nelle fasi discendenti del ciclo. A differenza della riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica è imposta soltanto nei periodi di crescita del credito ed è calcolata secondo determinati criteri; al momento l’ Autorità di Vigixxxxx xxx ha ancora definito l’ammontare di tale riserva. Si evidenzia che tale riserva, calcolata secondo le modalità previste dalla circolare 285 di Banca d’italia, dovrà essere costituita da capitale primario di classe 1.
FATTORI DI RISCHIO
Il Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1 Capital Ratio) a livello consolidato, calcolato al 31 dicembre 2015, risulta pari al l’11,99% (11,68 al 31 marzo 2016 e 11,32% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente)ed è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza del 4,5%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia al 7% prescritto dal combinato disposto del regolamento CRR e della Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successive modifiche e integrazioni anche ad esito dello SREP.
Tenuto conto del fatto che l’apporto del Capitale Aggiuntivo di Classe 1 ha consistenza pari a zero, il Coefficiente di Capitale di Classe 1 (Tier 1 Ratio) a livello consolidato alla data del 31 dicembre 2015 risulta anch’esso pari all’11,99% (11,68 al 31 marzo 2016 e 11,32% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente). Il Tier 1 Ratio è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza del 6,0%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia all’8,5%, anche ad esito dello SREP.
Il Coefficiente di Capitale Totale a livello consolidato, alla data del 31 dicembre 2015 risulta pari al 14,05% (13,61% al 31 marzo 2016 e 13,46% al 31 dicembre 2015 come dato individuale dell’Emittente) ed è, pertanto, superiore al livello minimo di vigilanza dell’8,0%, nonché al livello minimo di vigilanza aumentato del Capital Conservation Buffer (pari al 2,5%), ossia al 10,5%, anche ad esito dello SREP.
Per i coefficienti di adeguatezza patrimoniale dell’Emittente si veda Sezione I, Capitolo III, Paragrafo 3.2.
Sebbene alla data del Prospetto Informativo, l’Emittente e il Gruppo dispongano di requisiti patrimoniali superiori alle richieste regolamentari, non si può escludere che in futuro possano sorgere esigenze di rafforzamento patrimoniale perseguiti eventualmente anche mediante la prosecuzione della campagna di capitalizzazione ed allargamento della base sociale anche nei prossimi esercizi.
IV.I.10 Rischio connesso all’investimento in azioni dell’Emittente e ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi di imprese
La sottoscrizione di Azioni implica l’assunzione dei rischi tipici connessi ad un investimento in capitale di rischio. L’investimento in azioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove l’Emittente sia sottoposto a procedure concorsuali o venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto che comporta l’applicazione di misure di risoluzione tra cui il “bail in”, come di seguito specificato.
Ad integrazione del meccanismo di vigilanza unico è stata emanata la Direttiva 2014/59/UE, nota come “BRRD” (Banking Resolution and Recovery Directive), che prevede un meccanismo di risoluzione unico delle crisi bancarie. In particolare, ai sensi dell’art. 27 del decreto attuativo di detta direttiva, indipendentemente dall’avvio della risoluzione o della liquidazione coatta amministrativa o in combinazione con un’azione di risoluzione, è prevista l’introduzione di misure di riduzione o conversione di azioni, altre partecipazioni o strumenti di capitale.
La direttiva introduce altresì il principio del “bail‐in” o “salvataggio interno”. In base a tale principio, il regolatore potrà prevedere che, nella gestione di una crisi bancaria, tutti gli stakeholders dell’istituto bancario subiscano perdite in base alla propria seniority con l’esclusione, tra le altre passività, dei depositi garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
FATTORI DI RISCHIO
Il regime introdotto dalla Direttiva 2014/59, è entrato in vigore in Italia il 1 gennaio 2016, come previsto dal D. Lgs. n. 180/2015 con cui è stata data attuazione a tale Direttiva, e quindi anche l’Emittente rientra tra gli istituti bancari soggetti a tali prescrizioni. Per dare attuazione alle misure di gestione delle crisi bancarie, la Banca d’Italia, ai sensi dell’articolo 60 del D. Lgs. n. 180/2015, può tra l’altro: disporre il trasferimento di azioni della banca in crisi; disporre la cessione di attivi della banca in crisi; ridurre o azzerare il valore nominale delle azioni della banca; annullare i titoli di debito emessi dall’ente (non esclusi dal bail–in); convertire passività in azioni o modificarne scadenze e tassi d’interesse o sospenderne il pagamento; imporre l’emissione di nuove azioni; rimuovere amministratori ed alti dirigenti. Alla Data del Prospetto non sono ancora state adottate le misure di cui all’art. 50 D. Lgs. n. 180/2015 (relativo ai requisiti minimi del bail–in).
Qualora si verificasse una condizione di crisi, a causa della quale l’Emittente venisse sottoposto a procedure di risoluzione, le azioni dell’Emittente potranno essere svalutate e/o i crediti nei confronti dell’Emittente potranno essere cancellati o sostanzialmente ridotti; inoltre, gli azionisti dell’Emittente potrebbero vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui altre passività vengono convertite in azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli. I crediti degli altri soggetti diversi dagli azionisti potrebbero partecipare alle perdite nell’ordine di partecipazione sopra descritto. L’introduzione del bail‐in, dunque, potrebbe comportare una maggiore onerosità della raccolta.
Per attuare le misure di risoluzione sopradescritte sono inoltre istituiti negli stati membri partecipanti al meccanismo di vigilanza unico uno o più Fondi di Risoluzione Nazionale, alimentati da contributi ordinari e straordinari delle banche. I Fondi di Risoluzione Nazionali sono destinati a confluire col tempo nel Fondo di Risoluzione Unico a livello europeo (Single Resolution Fund).
Alla Data del Prospetto si segnala che il primo intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il citato decreto 180/2015, è stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia, in qualità di Autorità nazionale di risoluzione (“NRA”), ha chiesto alle banche italiane di versare un contributo ordinario e straordinario per finanziare l’intervento. L’Emittente è stato chiamato a versare nel complesso circa Euro 522,5 migliaia, di cui Euro 130,6 mila quale quota ordinaria e Euro 391,9 mila quale quota straordinaria.
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive, “BRRD”) che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando, tra l’altro, i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, tra cui Banca d’Italia) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto (come definito dall’art. 17, comma 2, del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015).
Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti. Più in particolare, qualora una banca fosse in dissesto o a rischio di dissesto, la Banca d’Italia potrà applicare varie misure per risanarne la situazione, in alternativa alla sua liquidazione coatta amministrativa, tra le quali il bail‐in, ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale delle azioni e la svalutazione dei crediti verso la banca con la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in difficoltà o una nuova entità che ne continui le funzioni essenziali.
FATTORI DI RISCHIO
Più in dettaglio, il d.lgs. n. 180/2015 prevede (art. 20, comma 1) che, quando si verificano i presupposti previsti dalla relativa disciplina per l’avvio delle procedure di gestione della crisi dell’intermediario, la Banca d’Italia disponga: a) la riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale (elementi di capitale primario di classe 1, gli strumenti aggiuntivi di classe 1, gli strumenti di classe 2) emessi dall’Emittente, quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o di rischio di dissesto della Banca; b) quando la misura indicata alla lettera (a) non consenta di rimediare allo stato di dissesto o di rischio di dissesto, l’adozione di misure di risoluzione dell’intermediario oppure la liquidazione coatta amministrativa. In particolare, le azioni, le altre partecipazioni e gli strumenti di capitale emessi da un soggetto che versa in uno stato di crisi possono essere ridotti o convertiti (art. 27 del d.lgs. n. 180/2015):
(i) indipendentemente dall’avvio della risoluzione o della liquidazione coatta amministrativa;
(ii) in combinazione con un’azione di risoluzione, quando il programma di risoluzione prevede misure che comportano per azionisti e creditori la riduzione di valore dei loro diritti o la conversione in capitale; in questo caso, la riduzione o conversione è disposta immediatamente prima o contestualmente all’applicazione di tali misure.
Fra le misure di risoluzione (l’art. 39, comma 1, del d.lgs. n. 180/2015) rientra il c.d. bail-in, che consiste nella riduzione dei diritti degli azionisti e dei creditori o nella conversione in capitale dei diritti di questi ultimi.
Il bail‐in si applica seguendo una gerarchia, che è ispirata al principio secondo cui chi investe in strumenti finanziari più rischiosi, deve sopportare prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni. Solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si passa alla categoria successiva. In particolare, nell’applicazione dello strumento del “bail‐in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato:
‐ degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. “Common equity Tier 1”);
‐ degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. “Additional Tier 1 Instruments”);
‐ degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. “Tier 2 Instruments”) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
‐ dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
‐ delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior);
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
‐ degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. “Additional Tier 1 Instruments”);
‐ degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. “Tier 2 Instruments”) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
‐ delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
FATTORI DI RISCHIO
Lo strumento sopra descritto del “bail‐in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento (art. 39, comma 1, del d.lgs. 180/2015) quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente‐ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Pertanto, con l’applicazione del “bail‐in”, gli Azionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione. L’intero apparato normativo in materia di risoluzione delle crisi di impresa è volto a consentire una gestione delle crisi attraverso l’utilizzo di risorse del settore privato, riducendo gli effetti negativi sul sistema economico ed evitando che il costo dei salvataggi gravi sui contribuenti. Sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Nell’ipotesi in cui le misure di risoluzione sopra indicate non siano sufficienti, le Autorità potranno richiedere l’utilizzo del Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund – SRF), istituito con il regolamento 2014/806/UE, pubblicato il 30 luglio 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Tale regolamento ha previsto altresì che tutti gli enti creditizi autorizzati nei singoli Stati membri contribuiscano annualmente alla costituzione del SRF. L’Emittente è stato chiamato a versare nel complesso circa Euro 522,5 migliaia, di cui Euro 130,6 mila quale quota ordinaria e Euro 391,9 mila quale quota straordinaria. Il versamento di tali importi è già stato effettuato su richiesta delle Autorità competenti. Poiché la normativa prevede un piano di versamenti al Fondo distribuito in 8 anni, anche nei prossimi esercizi l’Emittente ed il sistema bancario saranno chiamati a contribuire – per la parte ordinaria, ma non si può escludere la richiesta di ulteriori contributi straordinari – alla dotazione del Fondo medesimo.
Si precisa inoltre che alla Data del presente documento l’ammontare complessivo dei prestiti subordinati emessi dall’Emittente alla Data del Prospetto Informativo è pari a circa 22 milioni di Euro.
IV.I.11. Rischi connessi con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”
Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi.
Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell’Unione Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere, condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, sia da parte degli azionisti che da parte di coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. ”Comunicazione della Commissione europea relativa all’applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria”, e in particolare i paragrafi 41- 44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti durante la vita dei rispettivi titoli. Si segnala che, in data 7 aprile 2015 la Commissione europea ha inviato una lettera ai governi di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, con la richiesta di informazioni in merito al trattamento, a livello nazionale, delle DTA (imposte differite attive) ai fini del calcolo dei requisiti di solidità patrimoniale, in esito alla quale potrebbe valutare la possibilità di aprire un’indagine formale per violazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato.
FATTORI DI RISCHIO
Qualora, ad esito di tale indagine, dovesse essere accertata la natura di aiuti di Stato della norma in questione, potrebbe non risultare più applicabile alle DTA trasformabili l’attuale trattamento più favorevole ai fini prudenziali e, conseguentemente, potrebbero manifestarsi effetti negativi, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca.
IV.I.12. Rischio connesso alle DTA
Al 31 dicembre 2015 le imposte differite attive (le “DTA”) dell’Emittente ammontavano complessivamente a 5,3 milioni di euro (rispetto ai 4,5 milioni di euro al 31 dicembre 2014), di cui 4,7 milioni di euro (rispetto 4,0 ai milioni di euro al 31 dicembre 2014) trasformabili in credito d’imposta ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la “Legge 214/2011”). Il rilevante ammontare delle DTA iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale della Banca è principalmente imputabile al trattamento fiscale previsto dalla normativa italiana vigente per le svalutazioni e perdite su crediti fino al 31 dicembre 2014.
Ove dovesse cambiare la normativa di riferimento, ad esempio in conseguenza dell’indagine avviata dalla Commissione Europea sugli Aiuti di Stato evidenziata nel precedente Fattore di rischio, potrebbe non risultare più applicabile alle DTA trasformabili l’attuale trattamento più favorevole ai fini prudenziali e, conseguentemente, potrebbero manifestarsi effetti negativi, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca.
IV.I.13 Rischio reputazionale
L’Emittente svolge l’attività di intermediazione creditizia in conformità ai principi ispiratori della Finanza Etica e in coerenza con i valori dell’economia sociale e civile, volti al perseguimento di uno sviluppo economico e sociale equo e rispettoso dei diritti umani, fondato sulla ricerca dell’interesse comune e dell’inclusione dei più deboli, sulla protezione e rigenerazione dei beni comuni e sull’equilibrio ambientale. La reputazione dell’Emittente come soggetto operante nel rispetto dei suddetti principi è un fattore chiave per l’Emittente con riferimento ai rapporti con i soci, i clienti, i partner commerciali. Pertanto, qualsiasi atto o fatto posto in essere o relativo all’Emittente e/o a Etica Sgr ovvero ad altre società con cui l’Emittente ha sviluppato strette relazioni commerciali che leda la reputazione dell’Emittente in quanto non coerente con i suesposti principi potrebbe avere effetti negativi anche significativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3.
IV.I.14. Rilievi del Collegio Sindacale
Nel giugno 2014, il Collego Sindacale dell’Emittente ha rilevato carenze tecniche sulla gestione degli adempimenti antiriciclaggio. In particolare sono state rilevate dal Collegio Sindacale alcune omissioni di registrazioni di operazioni di liquidazione/sottoscrizione azioni con accredito/addebito sui c/c intestati alla clientela e accesi presso Banca Popolare Etica e di operazioni di emissione assegni circolari a fronte di erogazione finanziamenti (mutui). Tali rilievi sono stati comunicati dal Collegio Sindacale a Banca d’Italia in data 3 giugno 2014 ai sensi dell’articolo 52 TUB.
Fra le cause delle suddette omissioni è stata riscontrata anche una “anomalia “ del sistema informativo in uso, consistente in una “carenza strutturale” del sistema stesso.
Al fine di gestire la problematica, l’Emittente ha completato la registrazione manuale delle operazioni, ha avviato la revisione dei processi interni e l’outsourcer informatico ha implementato il sistema informativo secondo le richieste dell’Emittente.
FATTORI DI RISCHIO
Sebbene le specifiche problematiche tecniche segnalate dal Collegio Sindacale siano state risolte, si evidenzia che la rivisitazione dei processi interni relativi ai presidi antiriciclaggio è ancora in corso, pertanto non si può escludere che le misure realizzate dall’Emittente possano successivamente rivelarsi non pienamente efficaci nel tempo, determinando effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Non è possibile escludere, inoltre, che in futuro a seguito di accertamenti o verifiche ispettive delle Autorità di Xxxxxxxxx si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle richieste di tali Autorità
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5..
IV.1.15. Verifica ispettiva di Banca d’Italia
Il 19 marzo 2013 si è conclusa la verifica ispettiva ordinaria di Banca d’Italia senza l’avvio di procedimenti sanzionatori nei confronti della Banca. In relazione all'esito dell'ispezione, la Banca d'Italia, rispetto ad una scala di giudizi che varia da 1 (favorevole) a 6 (sfavorevole), ha assegnato all'Emittente un giudizio di livello 3 (parzialmente favorevole).
I rilievi formulati da Banca d’Italia si riferiscono principalmente all’ambito di “governo e controlli” in termini di:
- richiesta di miglioramento del monitoraggio del portafoglio di interessenze;
- interventi per recuperare margini di efficienza operativa;
- più precisa regolamentazione di alcuni processi;
- rafforzamento delle funzioni di controllo;
- potenziamento dei controlli della Revisione Interna-;
- miglioramento della tempistica delle verifiche presso la rete delle filiali e dei promotori finanziari;
- approfondimento della normativa Antiriciclaggio. In particolare sui controlli in materia di adeguata valutazione delle operazioni potenzialmente anomale;
- implementazione delle procedure di verifica del Risk Management.
nonché alla gestione del credito, in termini di:
- rafforzamento delle analisi istruttorie sul merito creditizio delle controparti;
- potenziamento del monitoraggio sull'andamento dei finanziamenti erogati con la mediazione dell'agenzia spagnola Fiare SLU.
- riduzione dei ritardi nella revisione fidi.
- miglioramento della gestione delle relazioni ad andamento anomalo.
- aumento della tempestività con cui sono avviate le azioni per il recupero di posizioni a sofferenza, specie a fronte di garanzie consortili.
- Definizione dei criteri formalizzati per la quantificazione delle rettifiche su crediti.
La Banca ha modificato i processi aziendali interessati dai rilievi dell’Autorità di Vigilanza e alla data del Prospetto Infromativo, quasi tutte le attività risultano essere completate.
FATTORI DI RISCHIO
Sono in corso gli adeguamenti relativi ai seguenti punti:
-interventi per recuperare margini di efficienza operativa (attività completate con eccezione del processo di digitalizzazione e dematerializzazione, che è in corso; comprenderà la rivisitazione progressiva di molti processi, in back-end e front-end e si potrà ritenere ragionevolmente avanzato per la fine del 2017.);
-rafforzamento delle funzioni di controllo (alcune attività sono continuative, la formazione è pianificata per il 2015 e 2016);
-potenziamento dei controlli della Revisione Interna (a regime entro 2017);
-riduzione dei ritardi nella revisione fidi (Si prevede di mantenere un ritmo di riduzione dell’arretrato del 15% annuo).
Dal marzo 2013 alla Data del Prospetto non sono state svolte ulteriori verifiche ispettive da Banca d’Italia, tuttavia si segnala che a seguito della comunicazione dei rilievi del Collegio Sindacale dell’Emittente ai sensi del art. 52 TUB in data 3 giugno 2014 (Cfr. Fattore di Rischio IV.I.21), la Banca d’Italia in data 18/12/2014 ha richiesto informazioni su
- Stato di attuazione delle operazioni di aggiornamento dei questionari antiriciclaggio;
- Conferma dell’avvenuta correzione delle anomalie informatiche di cui alla nota del Collegio in data 03/06/2014;
- Stato di attuazione degli interventi di gestione e monitoraggio con particolare riferimento all’attività in Spagna;
- Aggiornamento in merito alla effettuazione della revisione dell’impianto tabellare dell’AUI da parte di società terza e alle integrazioni del contratto con l'attuale outsourcer informatico;
- Iniziative adottate per la rimozione delle anomalie nella gestione delle carte di pagamento e del contante. La Banca ha riscontrato le richieste di Banca d’Italia in data 2 febbraio 2015 e dato corso agli interventi programmati, tuttavia la rivisitazione dei processi interni relativi ai presidi antiriciclaggio e la revisione del contratto con l’Outsourcer risultano essere ancora in corso (per alcune attività si prevede il completamento entro il 2016, altre attività presuppongono attività continuative, per altre attività invece non è possibile prevedere una tempistica di definizione). Per maggiori informazioni si vedano il Paragrafo 5.1.5. del Capitolo V della Sezione I del Prospetto Informativo.
In relazione a tutto quanto sopra esposto, si evidenzia che la maggior parte dei rimedi di carattere organizzativo e procedurale richiesti dalla Banca d’Italia per fare fronte alle criticità accertate nell’ambito delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2013, nonché nel 2014 a seguito dei rilievi del collegio sindacale, sono in corso di implementazione, per cui, alla Data del Prospetto, non è possibile valutarne l’efficacia sulla base di una loro applicazione estesa nel tempo. Non si può quindi escludere che le misure richieste dalla Banca d’Italia e realizzate dall’Emittente possano successivamente rivelarsi non pienamente efficaci, determinando effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Non è possibile escludere, inoltre, che in futuro a seguito di accertamenti o verifiche ispettive delle Autorità di Xxxxxxxxx si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle richieste di tali Autorità. Per maggiori informazioni si vedano il Paragrafo 5.1.5. del Capitolo V della Sezione I del Prospetto Informativo.
FATTORI DI RISCHIO
IV.1.16. Attività di rilevazione di Consob rivolta alle banche emittenti titoli diffusi avente ad oggetto le modalità operative adottate dalla stessa nella distribuzione di azioni proprie
In data 29 maggio 2015, Xxxxxx ha formulato alla Banca una richiesta di dati e notizie ai sensi dell’art. 8, comma 1, del D.lgs. 58/1998, nell’ambito di una complessiva attività di rilevazione rivolta alle banche emittenti titoli diffusi avente ad oggetto le modalità operative adottate dalla stessa nella distribuzione di azioni proprie, in ragione del doppio ruolo di emittente e di distributore assunto. La Banca ha riscontrato le richieste di Consob in data 28 settembre 2015. Alla Data del Prospetto Informativo non sono noti all’Emittente gli esiti e lo stato dell’attività di rilevazione effettuata da Consob e, pertanto, non è possibile determinarne gli esiti ed i relativi impatti anche in termini di eventuali sanzioni.
IV.1.17. Verifica Ispettiva ordinaria di Banca d’Italia su Etica SGR
In data 5 luglio 2016, Banca d’Italia ha avviato una ispezione ordinaria in Etica SGR. Alla Data del Prospetto Informativo, l’ispezione è in corso e non sono noti all’Emittente gli esiti e lo stato dell’attività di cverifica effettuata da Banca d’Italia e, pertanto, non è possibile determinarne gli esiti ed i relativi impatti.
IV.I.18 Rischio operativo
L’Emittente è esposto ai rischi tipicamente connessi con l’operatività bancaria.
Questi includono, tra l’altro, il rischio di frode e di infedeltà, a fronte del quale l’Emittente ha stipulato apposita polizza assicurativa, il rischio legale presidiato attraverso l’attività della funzione di controllo di conformità normativa (Compliance), nonché i rischi connessi all’interruzione dei servizi, ad errori, omissioni e ritardi nell’esecuzione dei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle norme di sicurezza previste.
In particolare, con riferimento all’eventuale indisponibilità dei sistemi informativi, coerentemente con quanto richiesto dalla normativa in materia, l’Emittente ha attivato, nell’ambito delle misure del Piano di Continuità Operativa, il piano c.d. di “disaster recovery lato Banca” in cui si prevedono una serie di simulazioni e test, finora effettuati con esito positivo, ed altre misure concernenti principalmente l’istituzione di siti di emergenza (informatici e fisici) dislocati a congrua distanza dai siti primari, processi di back-up e produzione di duplicati. Tale servizio è garantito mediante il ricorso ad una società esterna. Il rischio operativo, sia con riferimento al rischio legale sia con riferimento ai rischi connessi ad errori omissioni e ritardi nei servizi offerti, potrebbe accentuarsi sulla base degli sviluppi dell’attività della Banca sul territorio spagnolo.
Sino alla data del Prospetto Informativo non si sono verificati eventi connessi al malfunzionamento e/o alle disfunzioni tecniche dei sistemi informatici.
Si evidenzia al riguardo che non sono state attivate specifiche polizze assicurative a copertura dei rischi in oggetto, conseguentemente nonostante l’Emittente abbia adottato misure al fine di evitare le problematiche connesse a tali rischi, non vi può essere alcuna certezza circa il fatto che gli stessi potranno in futuro essere sempre e totalmente evitati e che nel caso in cui dovessero concretizzarsi, non possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Si segnala che le regole di Basilea III comportano un maggiore assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3.
IV.I.19. Xxxxxx relativi ai contratti di Outsourcing stipulati dall’Emittente
L’Emittente è esposto al rischio che i soggetti cui ha affidato proprie funzioni aziendali non siano in grado, temporaneamente o definitivamente, colpevolmente o incolpevolmente, di assicurare la continuità operativa e/o il corretto svolgimento di tali funzioni.
La Banca ha esternalizzato, mediante appositi contratti con fornitori esterni, talune Funzioni Aziendali Importanti di cui al 15° aggiornamento della Circolare 263/06 di Banca d’Italia.
FATTORI DI RISCHIO
In particolare, la Banca ha esternalizzato la gestione del Sistema informativo relativo all’attività dell’Emittente in Italia, il servizio di disaster recovery nonché la gestione del Sistema informativo relativo all’attività dell’Emittente in Spagna.
Alla data del Prospetto Informativo non si sono mai verificati episodi nei quali sia stato necessario attivare il sistema di disaster ricovery. Le simulazioni di attivazione dei presidi di disaster ricovery effettuate con cadenza annuale non hanno mai evidenziato malfunzionamenti di sorta dei presidi stessi. Sino alla data del Prospetto Informativo non si sono verificati eventi connessi al malfunzionamento e/o alle disfunzioni tecniche dei sistemi informatici.
Nel 2014, il Collegio sindacale ha evidenziato l’omessa registrazione di operazioni, la cui causa è stata riscontrata essere una “anomalia “ del sistema informativo in uso, consistente in una “carenza strutturale” del sistema stesso. Alla Data del Prospetto Informativo, la problematica evidenziata è stata risolta e l’outsourcer informatico ha implementato il sistema informativo secondo le richieste dell’Emittente. (cfr. Fattore di Rischio IV.1.14.)
In relazione al complesso delle attività esternalizzate, sussiste il rischio che l’Emittente possa incorrere in situazioni di impedimento a garantire la normale operatività bancaria, ed essere pertanto esposto a responsabilità sia nei confronti dell’Autorità di Xxxxxxxxx, sia nei confronti della propria clientela e dei terzi in generale, in conseguenza di eventuali malfunzionamenti e/o paralisi operative dei sistemi informativi e connessi presidi di disaster ricovery che dovessero verificarsi nell’ambito delle organizzazioni aziendali dei soggetti terzi affidatari di funzioni esternalizzate dalla Banca, così come in caso di eventuali inadempimenti di tali terzi affidatari agli obblighi contrattuali sugli stessi gravanti. Si evidenzia inoltre che non sono state attivate polizze assicurative per la copertura del rischio dei suddetti eventi. Non può pertanto escludersi che l’Emittente, a seguito dell’eventuale verificarsi degli eventi sopra citati, possa subire conseguenze suscettibili di incidere negativamente sulla propria posizione patrimoniale, economica e finanziaria, o subire provvedimenti sanzionatori da parte dell’Autorità di Xxxxxxxxx. Sussiste altresì il rischio che l’Emittente, in caso di conseguenze sfavorevoli sul piano patrimoniale di eventuali malfunzionamenti e/o paralisi operative dei sistemi informativi e connessi presidi di disaster ricovery non possa ottenere l’integrale risarcimento delle stesse da parte dei soggetti terzi affidatari di funzioni esternalizzate.
Per informazioni di dettaglio in merito alle funzioni esternalizzate e ai soggetti affidatari delle stesse si veda il Capitolo XX della Sezione Prima.
IV.I.20. Rischi relativi all’assenza di rating dell’Emittente e delle Azioni
L’Emittente non ha richiesto né in altro modo ricevuto alcuna attribuzione di rating. Conseguentemente le relative azioni non hanno mai ottenuto alcun rating da parte di soggetti specializzati. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo XXIII, Paragrafo 23.1.
IV.I.21 Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il valore di un'attività o passività finanziaria vari a causa dell'andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi di cambio e la loro volatilità, etc.
L’Emittente è, quindi, esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari da esso detenuti, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o altri rischi.
Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici.
FATTORI DI RISCHIO
Tale rischio non determina requisiti patrimoniali ai fini di Xxxxxxx XXX in quanto l'Emittente non risulta detenere uno specifico portafoglio di negoziazione (Trading Book).
Circa invece l'esposizione al rischio con riferimento al portafoglio bancario (Banking Book) l'Emittente si è strutturata con la definizione di limiti e deleghe operative in particolare attraverso un modello basato sull’approccio Value at Risk (VaR).
Var di Portafoglio 31-dic (in migliaia di euro) 2015 | 31-dic 2014 | 31-dic 2013 | |
Var portafoglio di Negoziazione | 0 | 0 | 0 |
Var portafoglio Bancario - di cui: | 1.769 | 2.899 | 3.467 |
- equity risk | 198 | ||
- market risk | 1.707 | 2.941 | 3.539 |
- rischio emittente | 13 | 49 | 76 |
- inflaction risk | 182 | ||
valore minimo del VAR sul PB in xxxxx x'xxxx | 0.000 | 1.980 | 1.277 |
valore massimo del VAR sul PB in xxxxx x'xxxx
0.000 5.698 6.271
valore medio del VAR sul PB in xxxxx x'xxxx 0.000 3.327 3.262
In generale, la Banca non effettua operazioni di copertura sul proprio portafoglio, e conseguentemente nonostante (i) adotti una politica prudenziale nelle proprie scelte di investimento e (ii), coerentemente ai principi cui la sua attività si ispira, non faccia ricorso a strumenti derivati, se non per copertura di prestiti obbligazionari di propria emissione e copertura di mutui a tasso fisso, l’attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un rischio di effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Si segnala che le regole di Xxxxxxx XXX comportano un maggiore assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di controparte.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3.2.
IV.I.22. Rischio connesso al mancato raggiungimento degli obiettivi connessi alla apertura della Succursale in Spagna
In data 30 gennaio 2014 si è concluso positivamente il procedimento autorizzativo per l’apertura di una Succursale della Banca in Spagna, che è divenuta operativa in data 1° ottobre 2014. La struttura dei costi e degli investimenti connessi all’apertura della Succursale in Spagna è stata valutata dall’Emittente anche in relazione a determinati sviluppi dell’attività in Spagna in tempi che consentono il raggiungimento dell’equilibrio finanziario nel breve periodo. Alla Data del Prospetto Informativo, l’equilibrio finanziario dell’attività in Spagna non è ancora stato raggiunto, con dei risultati parzialmente peggiori delle attese.
Ove si dovesse riscontrare un mancato raggiungimento degli obiettivi ipotizzati ovvero uno sviluppo delle attività in Spagna ancora più lento rispetto a quanto previsto ed a quanto sin ora verificato, l’Emittente dovrebbe sopportare costi e investimenti non controbilanciati dai proventi e ricavi, con conseguente impatto negativo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
FATTORI DI RISCHIO
IV.I.23 Rischi connessi al dimensionamento di mercato dell’Emittente
L’Emittente è esposto al rischio di incorrere in limitazioni al proprio sviluppo commerciale come conseguenza dell’assunzione, a livello statutario, di specifici orientamenti che connotano la propria attività.
La Banca esercita l’attività di intermediazione creditizia in modo coerente con le proprie finalità sociali ed effettua scelte relative alla gestione operativa caratterizzate da valutazioni di carattere etico, secondo quanto previsto dall’articolo 5 dello Statuto Sociale.
Tale circostanza costituisce, da un lato, un elemento positivo in relazione alla reputazione dell’Emittente e alla propria capacità di attrarre clienti e partner che condividono tali logiche, tuttavia, dall’altro lato, costituisce un rischio in relazione alla possibilità commerciale dell’Emittente ed, in ultima analisi, alla profittabilità aziendale. Si fa in particolare riferimento al fatto che l’Emittente limita la propria attività rispetto ad operazioni che non siano coerenti con i principi della Finanza Etica, quali ad esempio attività speculative, ecc., ed al fatto che la politica di credito adottata dall’Emittente è caratterizzata da una valutazione anche di meritevolezza di soggetti o progetti beneficiari, economicamente affidabili e socialmente responsabili in riferimento allo sviluppo sociale e al rispetto ambientale, con esclusione di quei soggetti impegnati in attività non ritenute meritevoli dalla Banca. Tali scelte dell’Emittente comportano il rischio di limitare le possibilità commerciali dell’Emittente stesso in termini di dimensionamento del mercato.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.1.2.
IV.I.24 Rischio connesso alla raccolta ed alla sua concentrazione
I risultati della Banca sono condizionati, oltre che dalla necessità di incrementare il proprio patrimonio in modo proporzionale agli obiettivi di crescita, anche dalla capacità di continuare a finanziare i propri impieghi attraverso la raccolta diretta dalla clientela.
Se in futuro il ricorso a tale forma di finanziamento dovesse ridursi, anche a causa di una eccessiva concentrazione della raccolta in capo ad un numero limitato di soggetti, l’Emittente dovrebbe ricorrere ad un incremento nella raccolta attraverso fonti più onerose, quali, ad esempio, il mercato interbancario o il mercato obbligazionario, con conseguente impatto negativo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.1.2.
IV.I.25 Rischi connessi alla composizione della clientela di riferimento dell’Emittente
L’Emittente offre i propri prodotti e i propri servizi ad una clientela eterogenea, composta anche da soggetti che non hanno finalità di lucro (quali a titolo esemplificativo organizzazioni non-profit, parrocchie, ecc.). Inoltre soprattutto con riferimento all’attività di microcredito l’Emittente finanzia soggetti i quali non presentano quelle caratteristiche e requisiti normalmente richiesti per l’accesso al credito. Stringere relazioni e concedere credito a soggetti che non operano con logiche commerciali e non sono soggette a regole di natura commerciale, quali ad esempio la tenuta di scritture contabili, potrebbe comportare un rischio per l’Emittente anche in termini di aumento del credito deteriorato e avere effetti negativi sull’attività, i risultati e le prospettive dello stesso.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.2
FATTORI DI RISCHIO
IV.II.1 Rischio derivante dalla congiuntura economica e rischio Paese
La situazione patrimoniale ed i risultati di esercizio dell’Emittente e del Gruppo, dipendono inevitabilmente dall’andamento generale dell’economia e dei mercati finanziari, con particolare riguardo alla dinamica congiunturale ed al livello ed alla struttura dei tassi di interesse (Cfr. Fattore di Rischio IV.II.1.).
Inoltre, in considerazione dell’operatività dell’Emittente in Spagna, lo stesso è esposto anche al rischio paese, ossia al rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall’Italia.
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione:
a) ai recenti sviluppi connessi agli esiti del referendum del Regno Unito svoltosi il 23 giugno 2016, per effetto del quale il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione dello Stato italiano e dell’Emittente;
b) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni;
c) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute;
d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari;
e) ai recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica;
f) alle recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese;
g) al rafforzamento dell’organizzazione terroristica denominata “ISIS” e all’adozione di stringenti misure di sicurezza adottate dai diversi governi e dall’Unione Europea per far fronte alla minaccia costituita da tale organizzazione.
Alla notevole turbolenza dei mercati finanziari registratasi negli ultimi anni si è accompagnata anche una recessione dell’economia reale, che in alcuni Paesi dell’area Euro, Italia e Spagna comprese, ha comportato una riduzione dei tassi di crescita, ulteriormente accentuata nell’ultimo periodo anche per gli effetti delle manovre di finanza pubblica rese necessarie per riequilibrare i conti pubblici e per rispettare gli impegni assunti nell’ambito dell’Unione Europea.
Ove la crisi dell’economia reale dovesse perdurare, incidendo negativamente sui consumi delle famiglie, sulla loro propensione al risparmio e sui piani di investimento della clientela di riferimento, non è possibile escludere che la redditività della Banca non ne risenta, con possibili effetti negativi sulla situazione economico, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo 12, Paragrafo 12.2.
IV.II.2. Rischio connesso al quadro normativo
L’Emittente è esposto al rischio attinente alla mancata conformità alle norme applicabili.
FATTORI DI RISCHIO
L’attività della Banca e del Gruppo è ampiamente regolamentata sia a livello nazionale che comunitario. L’ordinamento sottopone gli istituti di credito al controllo della Banca d’Italia, quale organo di vigilanza, del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio per l’alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio e della CONSOB per l’esercizio dei servizi di investimento. Il rischio attinente alla mancata conformità delle attività alle norme applicabili è gestito dall’Emittente mediante l’attività di controllo espletata dalla funzione Compliance istituita ai sensi delle Istruzioni di Vigilanza.
Inoltre, la Banca, nei limiti di quanto applicabile in relazione all’attività svolta, è tenuta a rispettare la legge spagnola. Dal 2005, la Banca ha operato in Spagna in regime di libera prestazione di servizi senza stabilimento; dal 2014 la Banca è autorizzata all’apertura di una Succursale in Spagna, nella città di Bilbao, che è operativa a partire dal 1° ottobre 2014; a partire da tale data la Banca opera in Spagna esclusivamente in regime di Liberà di Stabilimento. Tale circostanza comporta la necessità di rispettare un più ampio perimetro normativo, con un incremento dei costi per assicurare la compliance, stimati dalla Banca nell’ambito dell’attività di pianificazione strategica. Per maggiori informazioni si veda quanto previsto nella Sezione I, Capitolo 5, Paragrafo 5.2.2. del Prospetto Informativo.
Sebbene, l’Emittente abbia pianificato prudenzialmente i costi relativi all’apertura ed all’avviamento operativo della Succursale in Spagna, non si può escludere che in concreto eventi imprevisti o modifiche nella normativa di riferimento comportino la necessità di sostenere costi ulteriori e non previsti.
Si richiama altresì il fatto che al 1° gennaio 2014, è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale attuativa degli accordi di Xxxxxxx XXX, che presuppone l’adozione di più stringenti regole sull’adeguatezza patrimoniale (cfr. Rischio IV.I.7).
Per quanto concerne la liquidità, si segnala che:
• per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° gennaio 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo la CRR – regolamento UE n. 575/2013. Alla data del 31 dicembre 2015 l’indicatore LCR dell’Emittente è pari al 441%;
• per l’indicatore NFSR si evidenzia a tal proposito che mentre la proposta del Comitato di Basilea prevedeva una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, la normativa comunitaria (CRR) per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale (cfr. Rischio IV.I.1.6). Alla data del 31 dicembre 2015 l’indicatore NFSR dell’Emittente è pari al 141%.
L’indicatore di leverage, ossia il leverage ratio determinato dal rapporto tra Tier 1 Capital e RWA, calibrato inizialmente al 3% misurerà il grado di leva finanziaria di bilancio, fornendo alle autorità di vigilanza la possibilità di intervenire tempestivamente sui livelli di leverage.
Si segnala che, a seguito del quindicesimo aggiornamento della Circolare 263 del 2006 di Banca d’Italia, l’Emittente ha avviato un procedimento di adeguamento alle nuove richieste regolamentari ed ha, in particolare, provveduto ad effettuare una Gap Analysis, ossia una valutazione di rispondenza del sistema dei controlli, dei sistemi informativi e della continuità operativa adottati alle nuove richieste regolamentari. Gli esiti della Gap Analysis sono riflessi in un piano di azione che prevede interventi di adeguamento dei processi in essere a determinate scadenze, nel corso del triennio 2014-2016. In particolare, l’attività intrapresa dall’Emittente è volta all’adeguamento del proprio sistema dei controlli, dei propri sistemi informativi e della gestione della continuità operativa.
FATTORI DI RISCHIO
Tali adeguamenti potrebbero continuare a comportare investimenti in tecnologie e costi per consulenze, formazione e personale, con conseguenze negative sulla situazione economico, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Si segnala altresì che la regolamentazione CRR prevede specifiche misure autorizzative alla riduzione dei fondi propri, per importi predeterminati al netto dell’importo della sottoscrizione di nuovi strumenti di capitale primario di classe 1 versati in un periodo fino a un anno, che riguardano anche gli acquisti di azioni proprie.
Alla Data del Prospetto Informativo non risultano essere state emanate dalla Banca d’Italia norme di attuazione dell’art. 28, comma 2-ter, TUB, né risulta adottato alcun provvedimento nei confronti dell’Emittente che limiti temporalmente o quantitativamente il diritto al rimborso delle Azioni in caso di recesso o esclusione del socio. Infine, secondo quanto disposto dall’art. 28, comma 2-ter del TUB, nelle banche popolari il diritto al rimborso delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione o di esclusione del socio, è limitato secondo quanto previsto dalla Banca d’Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove ciò è necessario ad assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca.
Inoltre si segnalano in particolare la Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD), entrata in vigore in Italia il 1° gennaio 2016, come previsto dai regoalemtni attuativi D. Lgs. 180/2015 e 181/2015 e la Direttiva Deposit Guarantee Schemes Directive 2014/49 del 16 aprile 2014 (c.d. DGSD) recepita il 15 febbraio 2016 con il Decreto Legislativo n. 30 del 2016, pubblicato in Gazzetta in data 8 marzo 2016.
L’implementazione delle citate direttive e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE
n. 806/2014 del 15 luglio 2014) ha comportato nel 2015 e potrà comportare nei successivi esercizi un impatto anche significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impongono l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi.
A tale proposito si rappresenta che, con riferimento all’esercizio 2015, l’Emittente ha versato e contabilizzato oneri a conto economico per un totale di 788 migliaia di Euro, di cui Euro 522,5 migliaia per la contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale, ed Euro 265,6 migliaia per la contribuzione dovuta in base alle previsioni della Direttiva DGSD. Si evidenzia che l’importo che verrà effettivamente richiesto nei futuri esercizi potrà divergere anche significativamente da quello contabilizzato dall’Emittente per l’esercizio 2015, anche in funzione di eventuali diverse interpretazioni riguardanti la modalità di rilevazione contabile della fattispecie in esame.
IV.III FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI OGGETTO DI OFFERTA
IV.III.1. disinvestimento Rischio di illiquidità delle Azioni
Le Azioni oggetto dell’Offerta di cui al presente Prospetto Informativo, pur essendo strumenti finanziari diffusi, non sono quotati in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali né in un sistema multilaterale di negoziazione e l’Emittente non agisce in qualità di internalizzatore sistematico, pertanto, i titolari delle stesse sono esposti ai rischi connessi alla difficoltà di liquidare rapidamente le Azioni. Si precisa che l’Emittente non intende richiedere in futuro l’ammissione delle Azioni alla quotazione in mercati regolamentati, né alla negoziazione presso un sistema multilaterale di negoziazione e che le Azioni non saranno oggetto di un’attività di internalizzazione sistematica.
L’Emittente non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni sul mercato secondario a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli azionisti e pertanto gli investitori potrebbero trovarsi nell’impossibilità di rivendere a terzi le proprie azioni in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare adeguate contropartite e conseguentemente, non essere eseguiti in tempi ragionevolmente brevi e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione.
FATTORI DI RISCHIO
Non sussistendo per tali strumenti un mercato regolamentato o altre sedi di negoziazione, la vendita delle Azioni sarà possibile a condizione che il titolare delle azioni riesca a trovare, per suo conto, un soggetto interessato all’acquisto oppure si avvalga dei servizi di investimento che la Banca è autorizzata a prestare. Il titolare dell’Azione, oltre che trovare per suo conto una controparte interessata all’acquisto, potrà comunicare alla Banca la propria intenzione di cedere le Azioni.
Il Consiglio di Amministrazione, ferma restando l’insussistenza di un impegno dell’Emittente al riacquisto delle azioni, potrà deliberare discrezionalmente di acquistarle in contropartita diretta nell’ambito del Fondo acquisto azioni proprie ad un prezzo pari ad Euro 57,50, corrispondente alla somma di Euro 52,50, quale valore nominale unitario, e di Euro 5,00, quale sovrapprezzo.
Per l’investitore interessato a liquidare le azioni ne deriva la mera possibilità di trovare in modo non occasionale una controparte disponibile all’acquisto. Tuttavia, l’acquisto da parte della Banca di azioni proprie con l’utilizzo dell’apposito Fondo può essere effettuato secondo quanto previsto dall’articolo 2529 c.c., nei limiti della capienza del Fondo alimentato con appositi accantonamenti deliberati dall’Assemblea dei soci, nonché nel rispetto di eventuali limiti fissati dall’Autorità di Vigilanza.
In data 22 gennaio 2016 l’Emittente ha ottenuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ai sensi degli artt. 77 e 78 del CRR ad effettuare il riacquisto di azioni proprie per un ammontare nominale massimo predeterminato di euro 545.000 comprensivo dei titoli già in portafoglio, al netto dell’importo della sottoscrizione di nuovi strumenti di capitale primario di classe 1 versati in un periodo fino a un anno.
Tale autorizzazione ha durata di dodici mesi dalla data del rilascio. Fermo restando quanto appresso indicato in ordine alle disponibilità del Fondo azioni proprie della Banca, e fermo restando l’intendimento dell’Emittente di procedere per tempo a richiedere alla Banca d’Italia una nuova autorizzazione relativa al periodo successivo al 27 gennaio 2017 (data di scadenza della autorizzazione in essere) non può assicurarsi che tale nuova autorizzazione venga effettivamente rilasciata.
Sussiste pertanto il rischio che, a decorrere dal 27 gennaio 2017, indipendentemente dalle disponibilità del fondo azioni proprie dell’Emittente, quest’ultimo non possa procedere ad acquisti di azioni proprie. Al riguardo si specifica che l’ammontare massimo del Fondo azioni proprie deliberato dall’Emittente è complessivamente pari ad Euro 1.152 migliaia, a seguito della destinazione dell’utile di esercizio 2015 al fondo per Euro 606 migliaia.
Si specifica, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha deliberato: (i) nel 2013, fino al 18 maggio l’acquisto di n. 16.703 azioni proprie al prezzo di Euro 55,50 per azione (per un controvalore di Euro 927.016,50) e successivamente al 18 maggio, (data in cui si è tenuta l’assemblea dei soci dell’Emittente che ha fissato il sovrapprezzo in Euro 5,00 per Azione, considerando che il Consiglio di Amministrazione delibera l’acquisto delle azioni al medesimo prezzo di emissione e/o vendita) l’acquisto di n. 13.503 al prezzo di Euro 57,50 (per un controvalore di Euro 776.422,50); (ii) nel 2014, l’acquisto di
n. 16.645 azioni proprie al prezzo di Euro 57,50 per azione (per un controvalore di Euro 957.087,50), (iii) nel 2015, l’acquisto di n. 24.115 azioni al prezzo di Euro 57,50 per azione (per un controvalore di Euro 1.386.612,5).
Tutte le summenzionate azioni proprie sono state acquistate dalla Banca allo stesso prezzo fissato per la vendita ed emissione delle Azioni nell’ambito delle Offerte al Pubblico di tempo in tempo in essere, pari dunque al valore nominale maggiorato del sovrapprezzo.
Sebbene la Banca, nell’ambito dell’Offerta di cui al presente Prospetto Informativo, provveda a vendere le azioni proprie detenute e, quindi in buona sostanza, per quanto possibile a mantenere adeguate le disponibilità del Fondo, potrebbe, quindi, accadere che durante un Periodo di Offerta Mensile, le predette disponibilità vengano esaurite per il raggiungimento del numero massimo di azioni proprie detenibili. In tal caso, la Banca non potrà acquistare ulteriori azioni proprie fino alla chiusura del Periodo di Offerta Mensile, momento in cui la Banca, vendendo le azioni proprie detenute agli eventuali aderenti all’Offerta, ricostituisca le disponibilità del Fondo. Nell’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo la vendita
FATTORI DI RISCHIO
delle azioni nell’ambito dell’Offerta medesima potrebbe essere limitata in considerazione del fatto che le
n. 20 Azioni o multipli necessarie per l’assegnazione della Bonus Shares e la Bonus Shares medesima dovranno essere azioni di nuova emissione e non azioni già detenute dall’Emittente. Tale circostanza potrebbe incidere negativamente sulla capacità della Banca di ricostituire in tempi brevi la disponibilità del Fondo.
In considerazione di quanto sopra descritto, non si può escludere che l’eventuale temporanea impossibilità per la Banca di acquistare le Azioni, per effetto del raggiungimento del numero massimo di azioni proprie detenibili, ed eventualmente la difficoltà da parte del titolare delle Azioni a trovare autonomamente una controparte disposta all’acquisto costituisca un ostacolo o una limitazione allo smobilizzo. Conseguentemente, si segnala che i titolari delle Azioni oggetto dell’Offerta potrebbero avere difficoltà nel negoziare gli strumenti finanziari oggetto della presente Offerta, in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare adeguate contropartite.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione II, Capitolo VI.
IV.III.2. Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo delle Azioni
Il prezzo delle azioni di cui all’Offerta oggetto del presente Prospetto Informativo,è pari ad Euro 57,50, di cui Euro 52,50 a titolo di valore nominale ed Euro 5,00 di Sovrapprezzo.
Il prezzo delle Azioni che non sono quotate in un mercato regolamentato né negoziate in un sistema multilaterale di negoziazione o da un internalizzatore sistematico, e non hanno un valore di riferimento di mercato, è stato determinato secondo la procedura di cui all’articolo 2528 c.c. che prevede che il prezzo di emissione delle azioni di società cooperative può essere maggiorato di un sovraprezzo determinato dall’assemblea dei soci in sede di approvazione del bilancio su proposta del Consiglio di Amministrazione. Conformemente alla suddetta procedura, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2012, l’assemblea dei soci ha deliberato il sovraprezzo di emissione di Euro 5,00 per azione, così come proposto dal Consiglio di Amministrazione.
Il discostamento al ribasso del prezzo di Offerta rispetto al valore del patrimonio netto per azione è determinato in base a logiche volte alla stabilità della banca, al suo sviluppo nel lungo periodo tenuto conto dell’ammontare delle riserve disponibili, in modo da tener conto del valore patrimoniale delle azioni della banca e delle riserve disponibili senza pregiudicare il buon esito della campagna di capitalizzazione che la Banca ha posto in essere negli ultimi anni e che si è proposta di portare avanti. Non sono stati richiesti pareri/perizie di esperti relativi alla misura del sovrapprezzo.
In data 21 maggio 2016, l’Assemblea degli azionisti dell’Emittente ha deliberato di determinare il sovrapprezzo per le azioni di nuova emissione in euro 5,00 per azione ed ha stabilito che il sovrapprezzo è dovuto per qualunque quantitativo sottoscritto ma che è facoltà del Consiglio di Amministrazione accordare una riduzione dell’ammontare di detto sovrapprezzo, nel caso di sottoscrizione di n. 20 azioni o multipli di 20, nella misura necessaria ad attribuire ed all’esclusivo fine di attribuire al sottoscrittore una azioni ordinarie c.d. premio (Bonus Shares) nella misura di una ogni 20 azioni sottoscritte. Il Consiglio di Amministrazione ha coerentemente con la facoltà ad esso concessa dall’assemblea dei soci, previsto nell’Offerta oggetto del Prospetto Informativo l’attribuzione di una Bonus Shares ogni 20 azioni sottoscritte.
A titolo esemplificativo si evidenzia che:
- a fronte del pagamento di 1.150 Euro (Prezzo di sottoscrizione di 20 azioni) da parte dell’aderente all’Offerta verrebbero a questi attribuite 21 azioni ordinarie della Banca anziché 20;
- a fronte del pagamento di 2.300 Euro (Prezzo di sottoscrizione di 40 azioni) da parte dell’aderente all’Offerta verrebbero a questi attribuite 42 azioni ordinarie della Banca anziché 40;
- a fronte del pagamento di 3.450 Euro (Prezzo di sottoscrizione di 60 azioni) da parte dell’aderente all’Offerta verrebbero a questi attribuite 63 azioni ordinarie della Banca anziché 60
E così per tutti gli ulteriori multipli di 20 azioni sottoscritte.
FATTORI DI RISCHIO
Il prezzo delle Azioni, come sopra determinato esprime i multipli in termini di Price/Earnings (ossia il rapporto tra prezzo e utile di esercizio per azione) e Price/Book Value (ossia il rapporto tra prezzo e patrimonio netto per azione), al 31 dicembre 2015 e 2014 e, limitatamente alle banche quotate, al 21 luglio 2016, secondo i valori di seguito riportati.
Di seguito si riportano i principali multipli di un campione di banche quotate in Italia e di banche non quotate. Le banche del campione sono state selezionate dall’Emittente in base alla natura cooperativa di tali banche, e a un modello di business “tradizionale” comparabile a quello dell’Emittente, anche se con dimensioni, ambito di operatività, mercati di riferimento e, in generale, un profilo di rischio/rendimento differente. Le banche non quotate del campione sono state selezionate dall’Emittente sulla base di alcuni profili comuni all’Emittente, quale la natura “popolare” o, comunque, cooperativa di tali banche, il modello di business che, sia pur in presenza di differenze dimensionali e strutturali, appare comparabile a quello dell’Emittente.
P/BV 21/07/2016 | P/E 21/07/2016 | P/BV 31/12/2015 | P/E 31/12/2015 | P/BV 31/12/2014 | P/E 31/12/2014 | |
Emittente | - | - | 0,74 | 78,5 | 0,72 | 17,1 |
Banche Popolari Quotate | (1) | (2) | (2) | (3) | (3) | (3) |
Banco Popolare | 0,27 | N.S. | 0,54 | 10,8 | 0,45 | N.S. |
UBI Banca | 0,28 | 17,5 | 0,55 | 47,8 | 0,52 | N.S. |
Banca Popolare di Milano | 0,57 | 14,0 | 0,88 | 14 | 0,53 | 9,19 |
Banca Popolare di Sondrio | 0,55 | 15,9 | 0,74 | 14,6 | 0,58 | 10,25 |
Credito Valtellinese | 0,29 | 31,3 | 0,55 | 10,2 | 0,43 | N.S. |
Banca Popolare dell'Xxxxxx Xxxxxxx | 0,27 | N.S. | 0,68 | 15,3 | 0,54 | 133,29 |
Media Popolari Quotate indicate nel campione | 0,37 | 19,67 | 0,62 | 23,8 | 0,46 | N.S. |
Fonte dei dati: (1) Multiplo calcolato prendendo a riferimento il prezzo di Borsa all'21/07/2016 - fonte sito internet del Sole 24 Ore (xxxx://xxxxxxx-xxxxxxx.xxxxxx00xxx.xxx/); (2) Multiplo calcolato prendendo a riferimento il prezzo di Borsa al 31/12/2015 e i dati di bilancio al 31/12/2015; (3): Multiplo calcolato prendendo a riferimento il prezzo di Borsa al 31/12/2014 e i dati di bilancio 31/12/2014.
FATTORI DI RISCHIO
P/BV 31/12/2015 | P/E 31/12/2015 | P/BV 31/12/2014 | P/E 31/12/2014 | |
Emittente | 0,74 | 78,5 | 0,72 | 17,1 |
Banca Popolare di Cividale | 1,06 | 13,8 | 1,51 | 41,31 |
Banca Popolare dell'Alto Adige | 1,13 | 39,4 | 1,16 | 36,81 |
Banca Popolare Pugliese | 0,9 | 32,8 | 0,96 | 32,83 |
Banca Agricola Popolare di Ragusa | 0,99 | 67,6 | 0,98 | 88,06 |
Bcc di Roma | 0,28 | 11,29 | 0,28 | 7,97 |
Media Popolari Non Quotate indicate nel campione | 0,87 | 32,98 | 0,98 | 41,40 |
Fonte dei dati: multiplo calcolato attraverso il rapporto Prezzo delle Azioni/Patrimonio Netto e Prezzo delle Azioni/risultato di esercizio, prendendo a riferimento i dati presentati dalle singole Banche prese di riferimento nel Bilancio dell’esercizio 2015 e 2014 e nell’informativa societaria pubblicata sul sito delle singole Banche.
Il valore medio è calcolato come media aritmetica dei corrispondenti dati delle banche ricomprese nel campione. N.S. indica dati non significativi in considerazione del risultato di esercizio negativo delle banche del campione che conseguentemente esprimerebbe un Price/Earning negativo.
Dal confronto dei dati dell'Emittente al 31 dicembre 2015 rispetto alle Banche comprese nel campione, si rileva un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/E rispetto alla media popolari quotate e non quotate e un peggior posizionamento dell’Emittente relativamente al P/BV unicamente rispetto alle Banche Popolari quotate.
Infine si evidenzia che sussiste il rischio che in futuro possa determinarsi una riduzione del valore patrimoniale delle Azioni rispetto a quello preso a riferimento per la determinazione del prezzo di cui alla presente Offerta. Nonché sussiste il rischio che il prezzo delle Azioni nell’ambito di eventuali futuri aumenti di capitale dell’Emittente sia diverso e anche inferiore dal prezzo di offerta delle azioni oggetto del presente Prospetto Informativo.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione II, Capitolo V, Paragrafo 5.3.1.
FATTORI DI RISCHIO
IV.III.3. Rischi connessi a conflitti d’interesse in ordine al collocamento delle azioni oggetto di offerta Le Azioni oggetto dell’Offerta saranno collocate da Banca Popolare Etica, che nello svolgimento di queste attività, si troverà in situazione di conflitto d’interesse, essendo al contempo l’Emittente, l’offerente e il collocatore delle Azioni.
I Banchieri Ambulanti sono legati all’Emittente da un contratto di agenzia che prevede una remunerazione variabile in funzione anche dell’ammontare delle Azioni oggetto della presente Offerta collocate dagli stessi.
Per maggiori informazioni si veda la Sezione II, Capitolo V, Paragrafo 5.4.
IV.III.4. Procedimento di ammissione a socio e versamento anticipato della somma corrispondente al prezzo delle Azioni a titolo di cauzione
Ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto dell’Emittente, chi intenda diventare socio deve farne richiesta al Consiglio di Amministrazione. La domanda s’intende accolta qualora non venga comunicata al domicilio dichiarato dal richiedente una determinazione contraria entro sessanta giorni dal momento in cui la domanda è pervenuta alla Società. In caso di rigetto della richiesta da
parte del Consiglio di Amministrazione il richiedente l’ammissione a socio può proporre ricorso al Collegio dei Probiviri.
In caso di ammissione a socio, i nuovi soci potranno esercitare i diritti di intervento in assemblea e di voto ai sensi dell’articolo 2538 c.c. e secondo quanto previsto dall’articolo 26 dello Statuto Sociale dopo novanta giorni dall’iscrizione nel libro dei soci che viene disposta dal Consiglio di Amministrazione entro dieci giorni dalla delibera di ammissione.
Si specifica, inoltre, che all’atto della presentazione della Scheda di Adesione, il richiedente dovrà provvedere al versamento della somma corrispondente al prezzo delle azioni oggetto di Richiesta di Adesione a titolo di cauzione. Tale somma, in caso di accoglimento della Richiesta di Adesione da parte del Consiglio di Amministrazione, verrà definitivamente addebitata dall’Emittente al richiedente. Diversamente, la somma versata a titolo di cauzione sarà restituita, in tutto o in parte, al richiedente nel termine massimo della fine del mese successivo a quello in cui è stata formulata la Richiesta di Adesione all’Offerta, nel caso di mancata ammissione a socio ovvero nel caso in cui siano state richieste un numero di azioni superiori a quelle detenibili. In tale caso verrà restituito al richiedente anche l’importo eventualmente dallo stesso versato, all’atto della Richiesta di Adesione, a titolo di contributo “una tantum”, maggiorato di un importo a titolo di interessi, pari allo 0,25% annuo applicato sulla somma versata. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo XXI, Paragrafo 21.2.9. e Sezione II, Capitolo V, Paragrafi 5.1.8. e 5.3.1.
IV.III.5. Limiti alla partecipazione al capitale e voto capitario
L’Emittente è una banca costituita in forma di società cooperativa, pertanto è necessario tenere conto di alcune peculiarità della disciplina di tali tipologie di società.
In particolare ai sensi dell’art. 12 dello Statuto nessun socio può essere intestatario di azioni per un valore nominale eccedente il limite di partecipazione al capitale sociale fissato per Legge. Con riferimento alla partecipazione di una banca popolare il TUB prevede all’art. 30, che nessun socio può essere intestatario di azioni per un valore nominale eccedente l’1% del capitale sociale (o la inferiore misura, comunque almeno pari allo 0,50%, prevista dallo statuto), ma tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina di riferimento. Si deve inoltre considerare, che a prescindere dal numero di azioni possedute, ogni socio ha diritto ad un voto (principio del voto capitario). Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo XVIII, Paragrafo 18.1. Capitolo 21, Paragrafo 21.2.3.