MOZIONE - URGENTE
Consiglio Comunale Gruppo Consiliare CambiAMOdena
PROTOCOLLO GENERALE n° 10564 del 10/01/2019
−Al Sindaco Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
−Alla Presidente del Consiglio Comunale Xxxxxxxxx Xxxxxxx
E p.c.
−Ai sig.ri Consiglieri
−All’Ufficio Supporto Attività
Modena:10 gennaio 2019
MOZIONE - URGENTE
OGGETTO: "Solidarietà ai vertici e ai lavoratori della Società Italpizza S.p.A. per gli atti di violenza e di intimidazione subiti ad opera di un gruppo di facinorosi in occasione delle manifestazioni sindacali tenutesi nel mese di dicembre 2018: la violenza non trovi spazio nel mondo delle relazioni sindacali."
PREMESSO CHE:
• Italpizza S.p.A. è una società di produzione di pizze surgelate semi artigianali e cotte a legna. Il prodotto è destinato al largo consumo e si caratterizza per un alto livello qualitativo;
• Italpizza nasce dalla semplice, ma geniale idea, del Bazzanese (BO) Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, il quale, dopo averla sviluppata, la cedette ad un fondo Inglese. Recentemente ha provveduto a riacquistarla, scongiurando così anche un possibile trasferimento dell’opificio;
• la nuova fase di Italpizza ha consentito negl’ultimi anni di raddoppiare quasi il fatturato, arrivando a circa 130 milioni di euro, dando lavoro, direttamente e indirettamente, a oltre un migliaio lavoratori. Il prodotto viene esportato in oltre cinquanta paesi nel mondo con quasi 800 ricette diverse;
• Italpizza compete con concorrenti come la tedesca Cameo, la Svizzera Nestlé. In Italia ha come concorrente la ditta Roncadin S.p.A. la quale, con un volume d’affari più o meno equivalente, impiega la metà degli addetti di Italpizza;
• il successo commerciale di Italpizza è dato dal controllo e trattamento della filiera delle materie prime, ma soprattutto, da un peculiare processo produttivo, unico nel suo genere, il quale prevede alcune fasi che devono essere eseguite necessariamente a mano. Queste fasi, ad alta intensità di mano d’opera, sono soggette ad una forte discontinuità in relazione alla tipologia degli ordinativi;
• al fine di far fronte alla necessità di flessibilità, Italpizza, come tante altre aziende, ha individuato come unico modello sostenibile e compatibile con le normative, la cessione in Appalto delle fasi di produzione manuali. Per legge, tale modello prevede che non ci sia “promiscuità” tra il personale alle dipendenze dirette dell’azienda e quello in appalto. Questa è la ragione per cui tutto il personale di produzione addetto alle fasi manuali è stato dovuto affidare in Appalto;
• attualmente i lavoratori dipendenti di Italpizza sono circa 100 e circa 830 sono quelli che operano in Appalto. La stragrande maggioranza sono extra comunitari in prevalenza donne. Le retribuzioni minime nette medie mensili degli operai non qualificati, sono di circa € 1.100,00 rapportato alle 13 mensilità per 7,5 ore giornaliere (37,5 ore settimanali), in linea con quelle di altri settori;
• le società Cooperative appaltatrici sono due: Cofamo di Bologna (xxx.xxxxxx.xx) la quale nasce dal CAB (Mercato ortofrutticolo di Bologna) ed ha una storia consolidata nel settore, l’altra è Evologica (xxx.xxxxxxxxx-xxxxx.xx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxxxx/) appartenente al noto Consorzio AVIVA di Bologna. Presso le Cooperative risulta essere attiva la rappresentanza sindacale Confederale della UIL.
• Italpizza e le società Cooperative appaltatrici, in particolare nell’ultimo periodo, hanno subito innumerevoli verifiche da parte degli organi competenti agli accertamenti della regolare applicazione delle norme sul lavoro. Il contratto di appalto è stato riconosciuto regolare e pure certificato dalla Fondazione Xxxxx Xxxxx (anche il Gruppo Consiliare “Articolo UNO-MDP/Per me Modena” ha riconosciuto essere soggetto titolato ad esprimersi sulla materia). Le Cooperative appaltatrici sono certificate SA8000 (Responsabilità Sociale d’impresa) che include, tra gli altri, il rispetto dei diritti dei lavoratori e le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. A seguito di una recente ispezione presso le due Cooperative da parte dell’Ispettorato del lavoro, è stato riconosciuto che sono solamente 45 le postazioni di lavoro che nel processo produttivo richiedono funzioni non contemplate dalla declaratoria del contratto Multiservizi. Pertanto, per gli addetti che di volta in volta si succedono in tali mansioni, è stato adeguato il livello retributivo e contributivo. Inoltre è stato costituito un codice specifico presso all’INPS di Modena, dove vengono versati i contributi addizionali per queste tipologie di attività.
VALUTATO CHE:
• fortunatamente non ci si trova di fronte ad un caso di materia del lavoro relativo a crisi aziendale, delocalizzazione e quindi cassa integrazione o licenziamenti. Il recente sviluppo della società ha portato quasi ad un raddoppio del personale occupato;
• è certamente legittimo che i lavoratori possano ambire ad ottenere miglioramenti economici equivalenti ai livelli retributivi più alti;
• a differenza di quanto è stato dichiarato sugl’organi di stampa dal Sindacato SI Cobas, non c’è evidenza che siano stati licenziati dei lavoratori, che i tempi consentiti per accedere ai bagni non siano quelli previsti dal contratto di lavoro, che esistano marcatempo per andare ai bagni;
• Italpizza è una delle poche società del territorio Modenese, con queste dimensioni, che opera nel mercato dei beni di largo consumo attraverso il proprio marchio, in un settore come quello Alimentare dove il consumatore è molto attento e sensibile anche ai fattori etici dell’impresa.
• le due Cooperative appaltatrici lavorano per molteplici altre aziende e per la loro storia non sono minimamente equiparabili alle così dette “Cooperative spurie” (vedi caso vicenda Castelfrigo);
• Italpizza attualmente è quasi alla saturazione della propria capacità produttiva e continua ad avere ulteriori ordinativi;
• Italpizza per il prossimo futuro ha in programma un impegnativo piano di investimenti. Xxxxxx dovrà decidere se attuarlo nel territorio Modenese o in altri territori eventualmente più attrattivi;
• Xxxxxxxxx ha ricevuto proposte di trasferire lo stabilimento in altri territori a fronte di considerevoli agevolazioni e vantaggi;
• Italpizza è sotto i riflettori di importanti gruppi industriali e Società finanziarie in quanto considerata azienda solida e virtuosa.
CONSIDERATO CHE:
• va assolutamente salvaguardato il legittimo principio dei lavoratori di manifestare, nelle forme più opportune previste dalla legge, per rivendicare diritti e miglioramenti contrattuali;
• nel mese di dicembre il Sindacato SI Cobas ha indetto lo stato di agitazione dei lavoratori delle Cooperative appaltatrici per rivendicare:
o l’estensione a tutti i lavoratori del contratto alimentaristi;
o la richiesta di revoca della destinazione ad altro cantiere di alcuni lavoratori;
o la revisione dell’organizzazione dei turni;
• agli scioperi e alle manifestazioni indette dal Sindacato SI Xxxxx, avrebbero partecipato un numero estremamente esiguo di lavoratori, rispetto ai quasi mille addetti complessivi. La Digos avrebbe rilevato in tutto 48 manifestanti di cui circa 15-20 lavoratori delle Cooperative appaltatrici e 30 soggetti sconosciuti estranei al contesto aziendale. Lo sciopero non ha raccolto consenso, tant’è che non aderirono nemmeno le tre sigle sindacali confederate;
• durante le manifestazioni e i picchetti si sarebbero consumati atti di intimidazione, con sputi, minacce e insulti verso i lavoratori che si recavano regolarmente al lavoro, in particolare accanendosi verso le donne perché maggiormente sensibili a tali condotte. In più occasioni sono dovute intervenire le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e la circolazione;
• giovedì 6 dicembre 2018 dei soggetti violenti del Sindacato SI Cobas, sconosciuti, non appartenenti alla realtà Italpizza, di cui alcuni incappucciati a modello Black Block, hanno perpetrato atti di teppismo, utilizzando la forza per fare irruzione negli uffici aziendali al grido “Dentro, dentro… sciopero, sciopero… dentro, dentro… dai, sfondiamo la porta!!!” (come si può evincere dai video pubblicati sui social dagli stessi manifestanti), travolgendo all’interno alcuni lavoratori che volontariamente si erano messi a difesa dell’ingresso aziendale;
• le manifestazioni di protesta del Sindacato SI Xxxxx sono cessate verso fine 2018 a seguito di un accordo sottoscritto tra lo stesso e le due Cooperative Appaltatrici alla presenza della Prefetta Paba, dopo che la stessa aveva preventivamente esaminato i verbali delle ispezioni effettuate da parte del Ministero dello sviluppo economico, dell’Inps e dell’Ispettorato del lavoro, alle due Cooperative Appaltatrici forniti dalle due Cooperative Appaltatrici;
• nei primi giorni del 2019 il Sindacato SI Xxxxx ha annunciato di riprendere le agitazioni. Dichiarando anche che “è iniziata la guerra ai colossi della Cooperazione”, oltre a dichiarare “chiederemo alla Coop di non comperare più i prodotti di Italpizza”.
RICORDATO CHE:
• il Resto del Carlino il 3 settembre 2015 scriveva: “Basta inglesi, Italpizza torna tricolore
«Volevano spostarla e l’ho ripresa» così si esprime il fondatore Xxxxxxxx Xxxxxxxxx il quale aveva venduto l'azienda 7 anni fa: ora dice no alla delocalizzazione;
• recentemente Italpizza ha ottenuto da questo Consiglio Comunale l’autorizzazione per un ampliamento dello Stabilimento, in forza delle particolari condizioni di interesse collettivo e ricaduta positiva nel territorio che l’azienda si è ritenuto esprimere;
• il 15 febbraio 2018 i Gruppi “Articolo UNO-MDP/Per me Modena” e “Partito Democratico” (ora Sinistra Unita Modena) presentarono una Mozione (MZ 24034) avente per oggetto: “Che ITALPIZZA diventi modello apripista di lavoro di buona qualità e sostenibilità sociale”;
• il 7 dicembre 2018 il Gruppo “Articolo UNO-MDP/Per me Modena” (ora Sinistra Unita Modena) ha presentato una interrogazione URGENTE (IT 197545) avente per oggetto: “Ore di forte tensione allo stabilimento Italpizza di San Donnino. Esigenze produttive e diritti dei lavoratori non sono disgiungibili. A che punto siamo con la conversione dei contratti?”;
• il 24 dicembre 2018 la modenese e portavoce del M5S alla Camera, Xxxxxxxx Xxxxxx, ha annunciato l'imminente deposito di una Interrogazione parlamentare a sua firma sul caso Xxxxxxxxx, indirizzata al ministro del Lavoro Xxxxx Xx Xxxx;
• il territorio Modenese è tra i più importanti d’Europa per vocazione imprenditoriale, al punto da essere un modello di attrattività per efficienza, competenze, equilibrio sociale. Primo in Italia nella classifica del manifatturiero;
PRESO ATTO CHE:
• l’azienda Italpizza ritiene che in sostituzione del Contratto d’appalto non ci siano altri modelli organizzativi che possano essere sostenibili;
• che sono già intervenuti tutti gli enti preposti ai controlli in materia di diritto del lavoro e non sono emersi elementi che attestino che Xxxxxxxxx operi fuori dalle regole;
• non c’è evidenza che l’attuale modello di Contratto d’appalto adottato sia in contrasto con le leggi in materia di lavoro;
• da parte di alcuni rappresentanti del Sindacato SI Xxxxx si sono compiuti atti di violenza nei confronti di una impresa importante del territorio e dei propri lavoratori;
• si è creato attorno a Italpizza un clima non più sereno, con accenti intimidatori, al punto che potrebbe minare lo svolgimento della libera intrapresa;
• Italpizza è un’azienda che produce prodotti di largo consumo, rivolgendosi a consumatori finali, corre il rischio di subire un deterioramento dell’immagine del proprio brand, pena il rischio di possibili gravi ripercussioni sugl’ordinativi e quindi sui livelli occupazionali;
• c’è il concreto rischio che Italpizza possa decidere di congelare o annullare i piani dei cospicui investimenti previsti sul territorio Modenese;
RITENUTO CHE:
• i fatti accaduti siano di una gravità inaccettabile, ancor più se perpetrati verso una azienda in forte crescita con l’aggiunta di dichiarazioni inquietanti e pericolose per la libertà d’impresa;
• va evitato il rischio perdere attrattività territoriale. La civile Modena non può derubricata tali fatti agli effetti di una normale manifestazione sindacale, rischiando di creare un danno d’immagine al sistema Xxxxxxxx Xxxxxxxxx e Modenese;
• da parte di tutte le forze politiche si debba evitare di strumentalizzare vicende così delicate che coinvolgono il destino di oltre un migliaio di famiglie;
• è importante preoccuparsi delle problematiche anche di un singolo lavoratore, purché ciò non comprometta il destino degl’altri lavoratori. Ci si deve assumere la responsabilità di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali;
• va tutelato il patrimonio imprenditoriale, evitando che gl'imprenditore possano sentirsi abbandonati e perdere la fiducia verso le istituzioni locali;
• per evitare che dietro a queste vicende ci possa essere il rischio di compromettere la credibilità del nostro sistema territoriale nell’essere attrattivi e competitivi, è importante che arrivino dalle Istituzioni locali dei segnali chiari ed inequivocabili;
• in questa vicenda ci sia in gioco qualche cosa di più grande, ovvero la libertà e la democrazia.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MODENA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A:
− Condannare qualsiasi forma di violenza perpetrata ai danni di qualsiasi impresa e lavoratori del territorio.
− Monitorare che sul territorio Modenese, nel rispetto assoluto dei diritti dei lavoratori, vengano garantite le condizioni per la libera impresa.
− Ribadire che l’Amministrazione Comunale è al fianco degl’imprenditori che, nell’ambito di corrette condotte, rischiano quotidianamente per competere sui mercati.
− Esprimere piena solidarietà alla società Italpizza S.p.A., all’imprenditore Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, al gruppo dirigente e a tutti i lavoratori che non si riconoscono in queste forme di protesta violente.
− Sollecitare le Forze dell’Ordine nel continuare a vigilare affinché venga garantito l’ordine pubblico, la libertà di impresa e il libero accesso ai posti di lavoro alla Italpizza S.p.A.;
− Auspicare che la Magistratura provveda a fare quanto prima chiarezza sull’accaduto perseguendo e condannando gli autori di reati perpetrati, verificando se dietro a questi fatti ci siano stati dei mandanti.