REPUBBLICA ITALIANA
REPUBBLICA ITALIANA
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO DELL’ENERGIA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA’
DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’ACQUA E DEI RIFIUTI
SERVIZIO 3 – GESTIONE INFRASTRUTTURE PER LE ACQUE
Interventi di manutenzione straordinaria degli impianti elettrici da effettuare nella diga Arancio e nell’invaso Lentini, finalizzati all’ottenimento della conformità alla normativa vigente.
Incarico del Dirigente del Servizio, xxx. Xxxxxxxxx Xxxxx (prot. 18061 del 19/04/2011)
PROGETTO DEFINITIVO
1. Relazione descrittiva e tecnica con indicazione del quadro economico
Visto IL RUP
Progettisti
(xxx. Xxxxx Xxxxxxxxxx)
Collaboratori al progetto
(per. ind. xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx)
(per. ind. Xxxxxxxxx Xxxxxx)
(per. ind. Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
(geom. Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
(per. ind. xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
1. -PREMESSA
RELAZIONE TECNICA
La progettazione degli interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento degli impianti tecnologici ed elettrici a servizio della diga Arancio e dell’invaso Lentini, ove saranno svolte attività correlate con la destinazione d’uso, ha preso avvio da una attenta analisi di verifica degli impianti esistenti, con l’esame a vista e le relative prove strumentali.
Per la diga Arancio è prevista la sola manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico a servizio della camera di manovra dello scarico di fondo, la sostituzione dei quadri di comando delle paratoie dello scarico di fondo e dell’opera di presa, la nuova installazione di un impianto di video sorveglianza, nonché di un misuratore di livello con sonda a pressione.
2. -STATO DI FATTO XXXXXX XXXXXXX
L’energia elettrica è stata prelevata, in media tensione 20 kV, ad una frequenza di 50 Hz, secondo il sistema di distribuzione TN, dalla cabina di MT denominata “PC”, tramite un interruttore magnetotermico in SF6 da 630A e potere di interruzione 12,5 kA, da cui vengono derivate e protette con altri due interruttori in SF6 due linee aeree che si chiudono ad anello.
L’anello aereo ha un percorso adiacente all’argine della diga ed è realizzato con conduttori in rame nudo da 3x16 mmq tipo CU-ETP UNI 5649-71 con carico di rottura di 1028 kg, sostenuti tramite adeguati isolatori in vetro da pali in c.a.c. di altezza non inferiore a 12 mt ed interdistanti circa 100 mt l’uno dall’altro.
L’anello viene intercettato in prossimità di ogni cabina di trasformazione MT/BT, dove sono presenti i sezionatori in MT di linea, rispettivamente per l’arrivo e la partenza della linea verso un’altra cabina, e un interruttore di manovra con fusibili a protezione del trasformatore ad olio 20/0,4 kV per l’alimentazione delle utenze in Bassa Tensione.
A tale scopo, in ogni cabina, vi è un quadro in BT per l’alimentazione dell’impianto di illuminazione esterna dell’argine e per l’alimentazione delle
utenze e delle sezioni di zona.
Per l’alimentazione di riserva di alcune delle utenze alimentate dalle cabine denominate “B”, “E”, “F1” e “G”, sono stati installati dei Gruppi Elettrogeni locali di potenza rispettivamente di 15 kVA, 165 kVA, 220 kVA e 80 kVA. L’impianto di terra è stato realizzato mediante una maglia composta da una treccia in rame nudo da 35 mmq e/o conduttori in cavo N07V-K da 50 mmq che collegano tra loro diversi dispersori in acciaio zincato da 1,5 mt infissi nel terreno. A questa maglia di terra risultano collegati tutti i pali di illuminazione degli argini, le cabine di trasformazione, i gruppi elettrogeni e le ringhiere metalliche che si trovano ubicate sulla strada di servizio degli argini artificiali.
A servizio dell’invaso vi sono quattro traverse, dislocate in punti diversi, denominate, rispettivamente, “TRAVERSA CAVE”, “TRAVERSA TRIGONA”, “TRAVERSA BARBAGIANNI” e “XXXXXXXX XXXX”, alimentate in Bassa Tensione da singoli gruppi di misura, secondo il sistema di distribuzione TT, con impianti di terra separati e con n°2 Gruppi Elettrogeni da 40kVA e 10kVA ogni traversa.
Sempre a servizio della Diga si trova una cabina in prossimità del Ponte Malati per l’alimentazione della Pompa di sentina, alimentata direttamente in Bassa tensione con un singolo gruppo di misura.
A seguito degli accertamenti effettuati è emersa la necessità, di eseguire gli interventi idonei ad eliminare le non conformità indicate nel seguito.
Interruttori e cavi
L’impianto non è sufficientemente protetto contro le sovracorrenti. Non è rispettato il codice dei colori.
Apparecchiature
Le connessioni non sono realizzate e/o ubicate a regola d’arte. I quadri non hanno un livello di sicurezza accettabile.
Impianti all'esterno
I cavi interrati non sono idonei per tipo e posa.
Impianto di terra
Non tutte le masse e le prese sono protette da interruttori differenziali.
Esame a vista, misure e prove
Dall’esame a vista risulta che alcuni punti dell’impianto non sono conformi alla regola dell’arte.
Gli interruttori differenziali non funzionano correttamente.
Nel corso delle verifiche si rileva inoltre ulteriori anomalie che possono causare interruzioni di servizio e che di seguito si elencano:
- Il trasformatore MT/BT da 200 kVA installato nella cabina F presenta un livello dell’olio sotto il valore minimo per cui non si ritiene opportuno attivarne il funzionamento (foto 13a);
- Tutti i trasformatori MT/BT non hanno protezioni termometriche interne contro il sovraccarico e la corrente regolata negli interruttori BT hanno un valore superiore alla corrente nominale secondaria del trasformatore;
- I terminali in MT risultano essere isolati con semplice nastro isolante per BT e non con idonei materiali adatti per cavi a 20 kV come richiesto dalla regola dell’arte (foto 14a e 15a);
- Interruzione dell’anello di MT compreso tra la cabina “E” e la cabina “F1” per il furto dei conduttori aerei (foto 16a);
- Disattivazione della cabina “TR” per trafugamento e/o danneggiamento di tutte le apparecchiature interne (foto 17a).
Inoltre si è evidenziato che alcuni alberi ad alto fusto intersecavano il tratto di linea in MT che collega la cabina “H” alla cabina “B” (foto 1a-2a-3a-4a-5a).
Si rilevava, altresì, che alcuni rami a causa delle folate di vento entravano in contatto con i conduttori aerei con conseguente guasto franco fase-terra ed interruzione del servizio per l’apertura del Dispositivo Generale di protezione della linea di arrivo ENEL ubicato nella cabina principale “PC”.
A conferma di quanto esposto si è accertato la presenza in prossimità dei conduttori di rami secchi e carbonizzati che denunciano il sopravvenire di sfiammate per arco voltaico (foto 6a-7a-8a-9a).
Si è proceduto in data 25/3/11, con l’ausilio di un cestello automontato, alla potatura dei rami che potevano essere causa delle disfunzioni lamentate (foto 10a-11a-12a).
Dalla data dell’intervento non è stato segnalato da parte del personale addetto
alcun inconveniente nell’impianto per cui si può ritenere che i lavori effettuati hanno risolto, nell’immediato, le problematiche evidenziate.
Si rileva infine la non funzionalità dell’illuminazione di sicurezza, mentre non si è potuto provare l’efficienza degli impianti elettrici interni e derivati dalle cabine “F” e “TR” per mancanza di tensione al momento del sopralluogo in seguito al furto della linea aerea in MT compresa tra la cabina “E” e la cabina “F1” (vedi foto 51) e del furto di tutte le apparecchiature interne alla cabina “TR” (vedi foto 52).
Non si è potuto provare, altresì, l’efficienza degli impianti elettrici della Traversa Trigona e della cabina Ponte Malati causa mancanza di tensione al momento del sopralluogo per danneggiamento montante di alimentazione.
Gruppi Elettrogeni
E’ da rilevare il fatto che tali impianti sono attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi rientrando nell’elenco di cui al D.M. 16/02/1982 (attività 64 “Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW”), e come tale necessita di Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal competente Comando dei VV.F.
3. -NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Trovandosi in presenza di un impianto elettrico utilizzatore a tensione nominale inferiore a 1000V in corrente alternata la seguente relazione di calcolo è stata condotta seguendo le indicazioni prescritte nelle seguenti norme, leggi e decreti:
Legge 186/1968;
D.M. 37/08; CEI 64-8; CEI 0-15; CEI 0-16;
D.P.R. 22/10/2001 n. 462
4. -PRESCRIZIONI PER L’IMPIANTO.
Tutti gli impianti dovranno essere realizzati a regola d’arte e saranno conformi alle norme di legge e di regolamento vigenti ed in particolare alle norme CEI.
I componenti saranno scelti conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme: saranno scelti in modo da non causare effetti nocivi sugli altri componenti o sulla rete di alimentazione. I componenti dell'impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi saranno installati in modo da facilitare il funzionamento, il controllo, l'esercizio e l'accesso alle connessioni. I dispositivi di manovra e di protezione devono portare scritte o altri contrassegni che ne permettano la identificazione.
Per quanto riguarda la identificazione dei conduttori dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
- bicolore giallo-verde per conduttori di terra, protezione ed equipotenzialità;
- blu chiaro da destinare al conduttore di neutro;
- colori secondo la tabella C.E.I.- UNEL 00722 per i colori distintivi dei cavi.
I cavi elettrici saranno del tipo N07V-K unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante l'incendio).
L'impianto sarà del tipo sotto traccia, in tal caso l'elemento di protezione dei cavi sarà costituito da tubo in PVC tipo pesante idoneo alla posa.
Inoltre saranno osservate le seguenti prescrizioni:
- I conduttori dei circuiti in c.a. devono essere disposti in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi unipolari;
- Le condutture che alimentano o attraversano i locali devono essere protette contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti mediante dispositivi di protezione contro le sovracorrenti posti fra l’origine dei circuiti e i locali stessi; le condutture che hanno origine nei locali devono essere protette contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti mediante dispositivi di protezione contro le sovracorrenti posti all’origine dei relativi circuiti;
I conduttori impiegati saranno di rame ed in ogni caso di sezione non inferiore a
1.5 mmq per uso generale e 0.50 mmq per circuiti di comando, segnalazione e simili.
I cavi avranno una tensione nominale non inferiore a 450/750 Volt e saranno di
tipo con guaina, salvo quelli posati entro tubi protettivi o canalizzazione.
Per i circuiti di comando e segnalazione i cavi saranno di tensione nominale di 300/500 V.
Inoltre saranno usati cavi, tubi protettivi e canalizzazioni aventi caratteristica di non propagazione dell’incendio nelle condizioni di posa.
I cavi di collegamento con apparecchi mobili saranno non propaganti la fiamma e di lunghezza minima e le prese a spina saranno installate il più vicino possibile alla posizione in cui verrà utilizzato l'apparecchio.
Le derivazioni saranno realizzate in apposite scatole di derivazione.
Per il collegamento ed il cablaggio di eventuali macchine fisse saranno di volta in volta rispettate le prescrizioni del costruttore o venditore delle apparecchiature, specifiche per ogni singola macchina.
In ogni caso la realizzazione dell'impianto dovrà comunque rispettare la normativa vigente, le norme C.E.I., il D.M. 37/08 e per quanto di competenza per l'impianto elettrico e l'impianto di messa a terra il D.P.R. 462/01.
5. -INTERVENTI DI PROGETTO
Gli interventi di progetto per l’invaso Lentini mirano ad eliminare le seguenti non conformità:
1) In cabina “arrivo ENEL” è presente un quadretto elettrico in BT per l’alimentazione delle utenze in BT (umidificatore, UPS, prese e luci, condizionatore, etc.) con connessioni e cablaggio non effettuati a regola d’arte (vedi foto 1-2); cavi di fase di colore nero utilizzati come conduttori di protezione (vedi foto 3);
2) Nella stessa cabina risultano cavi di alimentazione utenza BT del tipo N07V- K posati in cunicoli incassati nel pavimento senza alcuna protezione in tubo (vedi foto 4 e 5);
3) Ripristino e adeguamento normativo delle Cabine di trasformazione, con sostituzione dell’olio di raffreddamento del trasformatore MT/BT, realizzazione dei terminali in MT a regola d’arte, la pulizia e manutenzione straordinaria degli apparati e dei dispositivi in MT, e quant’altro necessario per dare l’opera completa a regola dell’arte;
4) Il rifacimento della linea aerea in MT oggetto del furto dei conduttori, compresa la realizzazione dei terminali e dei conduttori di alimentazione della cabina “TR” ed “F”;
5) Il ripristino della cabina “TR”, compreso la sistemazione dell’interruttore in MT, del trasformatore e della porta di accesso, l’installazione del deumidificatore e la realizzazione del Quadro in BT;
6) Il quadro BT della cabina “G” (vedi foto 6) risulta essere cablato in maniera errata e non a regola dell’arte (vedi foto 7-8); con interruttori da 25A collegati con cavi da 4 mmq, per cui la portata è inferiore alla corrente nominale dell’interruttore (vedi foto 9); la linea di alimentazione del “QUADRO COMMUTAZIONI RETE G.E.” è protetta da un interruttore di manovra non automatico (vedi foto 10); i portelli frontali in lamiera del quadro, risultano essere tagliati e modificati per installare più interruttori di quelli ammissibili nella carpenteria del quadro (vedi foto 11);
7) Il quadro BT della cabina “F1” presenta sempre un cablaggio non conforme alla regola dell’arte, con cavi di fase (colore nero) che entrano in interruttori ed escono di colore azzurro (vedi foto 12); la linea di alimentazione “SIRENA” risulta avere una fase di colore giallo-verde nastrata;
8) Osservazioni simili sono rilevabili anche per il quadro BT della cabina “F” come pannelli frontali tagliati che non garantiscono la protezione dei contatti diretti (vedi foto 13), fasi scollegate e non messe in sicurezza (vedi foto 14); connessioni non a regola d’arte ed interruttori derivati non installati a vista su guida DIN (vedi foto 15);
9) I quadri BT delle cabina “B”, “C”, “D”, “E”, “H”, “TR” risultano essere altrettanto difformi alla normativa in quanto contengono fusibili a protezione degli “AUX LUCI” installati all’interno del quadro non su guida DIN (vedi foto 17), cavi giallo-verde nastrati ed utilizzati come fase (vedi foto 18), cablaggi non idonei, pannelli frontali tagliati (vedi foto 18);
10) La linea di alimentazione “QUADRO OPERE ELETTROMECCANICHE” derivata dal Quadro Torre di Presa risulta essere in cavo multipolare 4G16 dove il Giallo-verde, nastrato in rosso, viene usato come conduttore di fase (vedi foto 19), con cavi blu usati come conduttori di protezione (vedi foto
20), con cavi Giallo-verde collegati in morsettiera a cavi di colore nero (vedi foto 21);
11) Alcuni interruttori risultano dalle prove strumentali non funzionanti (vedi schede allegate);
12) Tutti i trasformatori ad olio nelle cabine MT/BT risultano avere un livello di olio di raffreddamento medio basso (vedi foto 22), e addirittura così basso da non poter alimentare in sicurezza il trasformatore come quello da 200 kVA di cabina “F1” (vedi foto 23);
13) Tutti i trasformatori (ad esclusione del trasformatore da 200 kVA della cabina F1) non presentano protezioni interne termometriche contro il sovraccarico (relè Xxxxxxxx, termometro a contatti, valvola di sovrapressione, etc..) ma solo l’indicatore di livello dell’olio, ed inoltre come protezioni esterne sono utilizzati a volte interruttori in BT con corrente nominale regolata di gran lunga superiore alla corrente nominale secondaria del trasformatore, come in cabina “E” ed in cabina “F1”, dove la corrente secondaria del trasformatore è pari (da progetto) a 289A e la linea in uscita dal trasformatore viene protetta da un interruttore da 400A;
14) I terminali sui cavi in MT all’interno della cabina MT/BT risultano essere realizzati ed isolati con semplice nastro isolante per BT e non con idonei terminali per uso interno con isolante estruso per cavi a 20kV e pertanto non a regola dell’arte (vedi foto 24 e 25);
15) Molti proiettori di illuminazione dell’argine del lago risultano non funzionanti;
16) Nella casa di guardia si notano connessioni in scatola comando luce (vedi foto 26), una presa all’esterno al piano terra con grado di protezione non idoneo e cablato con cavi di colore blu tipo N07V-K non protetti da apposita tubazione (vedi foto 27), una scatola di derivazione al piano terra con cavo giallo-verde nastrato in bianco ed utilizzato come fase (vedi foto 28);
17) Sempre nella casa di guardia al piano primo si riscontra la non funzionalità degli interruttori di protezione di prese e luci di piano con conseguente pericolo di incendio per sovraccarico (vedi foto 29 e 30), promiscuità tra circuiti di segnale ed energia (vedi foto 31);
18) Nella morsettiera del quadro generale della casa di guardia si notano giunzioni non a regola dell’arte (vedi foto 32), cavi tagliati e nastrati con semplice nastro isolante (vedi foto 33);
19) Nella “TRAVERSA CAVE” si nota che la montante principale di alimentazione dal Quadro Consegna Enel (Q.C.E.) risulta essere in cavo multipolare tipo FG7OR con cavo di colore giallo-verde usato come neutro e il cavo blu usato come fase (vedi foto 34 e 35), inoltre il Q.TRAV.CAVE risulta essere obsoleto con molti circuiti non protetti dai contatti indiretti (vedi foto 36 e schemi unifilari);
20) Simili considerazioni possono essere fatte per gli impianti della “TRAVERSA TRIGONA” dove la montante risulta essere in cavo multipolare con cavo giallo-verde usato come fase (vedi foto 37), inoltre i cavi dal contatore al
Q.C.E risultano tagliati ed in cavo N07V-K senza protezione (vedi foto 38), si notano collegamenti a 24V non a regola dell’arte (vedi foto 39), nella morsettiera del X.XXXX.XX si trovano cavi da 0,22 mmq alimentati a 220 V e collegati con cavi di colore blu (vedi foto 40), circuiti non protetti dai contatti indiretti (vedi schemi elettrici);
21) Nella “TRAVERSA BARBAGIANNI” si nota un collegamento in cavo multipolare tra quadro commutazione rete/G.E. e Gruppo elettrogeno da 40 kVA con cavi giallo-verde usati come fase (foto 41), nella morsettiera del Q.TRAV.BARB. si notano cavi marrone nastrati ed utilizzati come conduttori di protezione (vedi foto 42) e cavi blu nastrati in grigio ed usati come fase (vedi foto 43), circuiti non protetti dai contatti indiretti (vedi schemi unifilari);
22) Nella “XXXXXXXX XXXX” si riscontra sempre una montante con cavo Giallo-verde usato come fase (vedi foto 44), inoltre vi è una distanza tra il contatore e il Q.C.E. di circa 10 mt (vedi foto 45), nella morsettiera del Q.TRAV.ZENA si riscontrano cavi marrone usati come conduttori di protezione (vedi foto 46), cavi da 0,22 mmq alimentati a 220V (vedi foto 47), cavi neri usati come conduttore di neutro (vedi foto 48), inoltre alcuni circuiti non risultano essere;
23) Nella cabina “PONTE MALATI” si riscontra che il montante è in cavo N07V- K all’esterno senza alcuna protezione dal cortocircuito dal contatore al X.XX
(vedi foto 49), inoltre si notano cavi e scatole di derivazione danneggiate da roditori (vedi foto 50);
24) Adeguamento di tutti i quadri elettrici con la sostituzione delle carpenterie e dei soli interruttori non idonei;
25) Realizzazione di un nuovo impianto elettrico nella Casa di Guardia;
26) Adeguamento e ripristino dei corpi illuminanti non funzionanti;
27) Realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione di sicurezza antipanico nei locali tecnici, di lavoro e nelle vie di fuga;
28) Sostituzione delle montanti principali nelle traverse e nella cabina Ponte Malati, e adeguamento di tutti i quadri elettrici e delle connessioni non a regola dell’arte.
Per la diga Xxxxxxx sono previsti i seguenti interventi progettuali:
1) Sostituzione dell’impianto elettrico a servizio della camera di manovra dello scarico di fondo;
2) Sostituzione dei quadri di comando delle paratoie dello scarico di fondo e dell’opera di presa;
3) Nuova installazione di un impianto di video sorveglianza;
4) Nuova installazione misuratore di livello con sonda a pressione.
6. -QUADRI
Vedi elaborati grafici allegati.
7. -CIRCUITI ELETTRICI
Al fine di assicurare un servizio affidabile sono stati previsti i circuiti riportati negli elaborati allegati.
I cavi saranno posati in tubi protettivi interrati o incassati a parete, ovvero in condotti e canalizzazioni, inoltre i raggi di curvatura degli stessi, se D è il diametro esterno del cavo, devono essere maggiori od uguali a 1,4 volte il diametro del fascio di cavi che ospita.
Per la protezione del conduttore dai sovraccarichi e dalle correnti di cortocircuito verranno adoperati interruttori automatici magnetotermici.
Il dimensionamento dei conduttori impiegati è stato effettuato con il criterio
termico e verificando che le cadute di tensione in qualsiasi punto dell'impianto non superino il 4% della tensione misurata al punto di consegna dell'impianto utilizzatore.
La protezione delle condutture contro i sovraccarichi si attua scegliendo degli interruttori con corrente nominale tale da soddisfare la relazione:
Ib < In < Iz
dove:
Ib = corrente di impiego del circuito [A];
In = massima corrente nominale [A] dell’interruttore di protezione contro il sovraccarico;
Iz = portata del cavo [A].
Inoltre deve essere soddisfatta la seguente relazione:
If < 1,45 Iz
dove:
If = corrente convenzionale di funzionamento.
La protezione contro i cortocircuiti è assicurata in quanto gli interruttori hanno caratteristiche tali che l’energia specifica lasciata passare tra il verificarsi del corto e l’apertura dei contatti, e quindi dell’interruzione dell’alimentazione, è minore o uguale a quella sopportabile dal cavo a valle. La protezione contro il corto circuito implica che il dispositivo di protezione deve essere installato ad inizio linea, ovvero nel punto in cui la corrente di corto assume il suo valore massimo. La relazione da soddisfare è:
I2t < k2S2
in cui:
I è la corrente di corto circuito nel punto di installazione;
t è il tempo di intervento del dispositivo, assunto pari a 5 s per considerare il fenomeno adiabatico;
k è un coefficiente che dipende dal tipo di conduttore e dal tipo del suo isolamento;
S è la sezione in mmq del conduttore da proteggere.
8. -MISURE DI PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
La protezione dai contatti diretti verrà assicurata dall'isolamento dei componenti che a tal fine verranno scelti solo se riportanti il marchio di qualità IMQ, o equivalente, cosa che ne assicura la corrispondenza dell'isolamento alle relative norme.
La norma CEI 64-8/7 art.710.413.1.3 prescrive che nei locali ordinari è possibile installare interruttori di tipo AC.
La protezione dai contatti indiretti verrà effettuata in accordo alla norma CEI 64- 8, mediante l'installazione di un impianto di messa a terra.
Diga Arancio (sistema TT)
La protezione sarà coordinata con il dispositivo di interruzione differenziale e a tale proposito la resistenza Rt (somma della resistenza del dispersore e dei conduttori di protezione) dovrà avere il valore:
Rt<= 50/Idn
ove Idn è il valore in Ampere della corrente di intervento differenziale più alta presente nell’impianto.
L'impianto di messa a terra è costituito come si evince negli elaborati grafici. L’impianto disperdente così fatto è tale da soddisfare la precedente relazione Rt<= 50/Idn.
Il conduttore di protezione in accordo alle norme CEI 64-8 sarà in rame e di sezione adeguata. In generale al conduttore di protezione saranno collegate tutte le masse metalliche degli apparecchi utilizzatori, mentre le masse estranee, quali condutture idriche, di gas, dovranno essere collegate ad un conduttore equipotenziale, in rame di adeguata sezione.
Nei locali servizi igienici tutte le masse estranee saranno collegate al conduttore di protezione mediante un conduttore equipotenziale di idonea sezione.
Invaso Lentini (sistema TN)
Sarà cura dell’installatore verificare, prima di qualsiasi altro controllo del sistema di protezione, la continuità dei conduttori di terra, protezione, equipotenziali principali e supplementari. La continuità dei conduttori di terra è
condizione necessaria affinché l’impianto di terra esistente risulti unico. L’impianto di terra è da considerare adeguato in base al valore della corrente di guasto a terra e del tempo di eliminazione del guasto, e non risulta d’obbligo misurare le tensioni di passo e di contatto in quanto la tensione totale di terra risulta inferiore alla tensione di contatto massima ammissibile di 75 V (norma CEI 11-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”). La geometria del dispersore assicura un’equipotenzialità fra masse e terreno circostante, soprattutto in corrispondenza dei punti periferici dell’impianto.
Inoltre le caratteristiche dei dispositivi di protezione (dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e dispositivi di protezione a corrente differenziale) e le impedenze dei circuiti devono essere tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell’impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l’interruzione automatica dell’alimentazione avvenga in 0.8 sec se il valore efficace tra fase e terra Uo della tensione nominale in c.a. è 120 V, in 0.4 sec se Uo è 230 V, in 0.2 sec se Uo è 400 V, in 0.1 sec se Uo è maggiore di 400 V, soddisfacendo la seguente condizione:
Zs x Ia ≤ Uo
dove Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente; Ia è il valore in Ampere della corrente che provoca l’interruzione del dispositivo di protezione entro il tempo precedentemente definito in funzione della tensione nominale Uo, oppure entro 5 sec per i circuiti di distribuzione e per i circuiti terminali che alimentano solo componenti elettrici fissi, a condizione che, se altri circuiti terminali che richiedono i tempi d’interruzione precedentemente definiti in funzione di Uo sono collegati al quadro di distribuzione o al circuito di distribuzione che alimenta quel circuito terminale, l’impedenza del conduttore di protezione tra il quadro di distribuzione ed il punto nel quale il conduttore di protezione è connesso al collegamento equipotenziale principale non sia superiore a
50xZs/Uo
Tutte le masse dell’impianto, compresi i pali metallici dell’illuminazione esterna,
devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di alimentazione con conduttori di protezione che devono essere messi a terra in corrispondenza od in prossimità del trasformatore o generatore di alimentazione. Il punto di messa a terra del sistema di alimentazione è il punto neutro. Il conduttore di protezione in accordo alle norme CEI 64-8 sarà in rame e di sezione adeguata. Tutte le masse metalliche degli apparecchi utilizzatori sono collegate a terra tramite conduttore di protezione. Le masse estranee, quali condutture idriche, eventuali infissi in materiale metallico, ed ogni altro corpo metallico non facente parte dell'impianto elettrico, suscettibile di introdurre il potenziale di terra, dovranno essere collegate ad un conduttore equipotenziale (collegamenti equipotenziali principali), distinto dal conduttore di protezione e facente capo al nodo collettore di terra, in rame di adeguata sezione.
Nei locali bagno doccia e W.C. tutte le masse estranee cui sopra saranno collegate al conduttore di protezione mediante un conduttore equipotenziale di idonea sezione. Infatti è consigliabile realizzare, soprattutto per masse estranee come tubazioni idriche metalliche, i collegamenti equipotenziali supplementari in prossimità della massa in modo da migliorare ulteriormente la sicurezza in caso di contatto indiretto.
In questi ambienti in particolare i componenti elettrici avranno un grado di protezione IP4X.
Conduttori di terra
Non sono necessarie sezioni maggiori rispetto a quelle richieste per il conduttore di protezione del lato bassa tensione. Non devono essere a contatto diretto con il terreno e, nei limiti del possibile, devono evitare percorsi tortuosi.
Conduttori equipotenziali
Per quelli principali si possono usare sezioni pari alla metà della sezione del conduttore di protezione di sezione più elevata, con un minimo di 6 mmq. Per quelli supplementari che collegano due masse avranno sezione non inferiore a quelle del più piccolo conduttore di protezione collegato alle masse. Sempre per i supplementari che collegano però masse e masse estranee avranno sezione non inferiore alla metà della sezione del conduttore di protezione.
I collegamenti equipotenziali principali devono assicurare l’equipotenzialità di
tutte le masse estranee come ad esempio tubazioni metalliche o strutture metalliche entranti nell’edificio ed interessanti la base dell’edificio stesso (sopra o sotto il suolo).
Collettore di terra
Il collettore di terra costituisce il punto di congiunzione, che deve essere accessibile per le verifiche, fra i conduttori di terra, i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali.
9. -CABINE ELETTRICHE E IMPIANTO MT (invaso Lentini)
Il sistema di protezione MT (nel punto di consegna - cabina PC) contro le sovracorrenti e contro i guasti verso terra deve comprendere la protezione 50, 51 e 51N. Inoltre, considerata la vasta estensione dell’impianto MT (circa 20 km di linea aerea nuda e circa 600 mt di linea in cavo), occorre la protezione 67N a doppia soglia.
Verifiche in cabina
Al termine dei lavori per l’adeguamento degli impianti delle cabine di trasformazione è opportuno effettuare una verifica straordinaria al fine di accertare la funzionalità e la conformità alla regola dell’arte degli impianti stessi. La procedura tipica prevede almeno:
- verifica delle caratteristiche dei componenti elettrici in rispondenza al progetto e alle condizioni di funzionamento;
- verifica delle targhe e delle segnalazioni di sicurezza;
- ispezioni a vista e prove funzionali dei componenti elettrici, in particolare di dispositivi di sicurezza, di comando e degli interblocchi;
- ispezioni a vista e prove e/o misure sui dispositivi di protezione, di monitoraggio, di misura;
- verifica del corretto serraggio delle connessioni;
- verifica dell’impianto di terra;
- verifica delle distanze minime tra parti attive e tra parti attive e terra;
- verifica del corretto collegamento e funzionamento dei relè di protezione e dei circuiti di sgancio degli interruttori associati.
Documenti da redigere e autorizzazioni
L'appaltatore al termine dei lavori, senza ulteriori oneri per l'Amministrazione appaltante, dovrà provvedere per ogni cabina (quando necessario) alla redazione dei seguenti documenti e al relativo inoltro all'Ente fornitore di energia elettrica avente contratto di fornitura con la Stazione Appaltante nonché di tutta la documentazione non richiamata e necessaria per l'adeguamento delle cabine alla normativa vigente CEI 0-16:
⚫ Dichiarazione di adeguatezza rilasciato da personale avente requisiti di cui all'art. 36.4 dell'allegato A della delibera 333/07 dell'AEEG;
⚫ Dichiarazione di conformità dei Sistemi di Protezione (PG e PI) di cui alla Delibera 119/08 dell'AEEG;
⚫ Dichiarazione di conformità emesso dal costruttore delle apparecchiature installate;
⚫ Certificati di conformità e/o di rispondenza;
⚫ Disegni e planimetrie delle cabine;
⚫ Schemi elettrici;
⚫ Particolari costruttivi.
10. -IMPIANTI ELETTRONICI
Con tale dicitura vengono intesi in questa relazione i seguenti impianti:
- impianto telefonico;
- impianti diversi per telecomunicazioni e telemetria;
- impianto interno di segnalazione;
- impianto di allarme anti-intrusione.
Nell’ambito del presente progetto di adeguamento non si interverrà su tali impianti, tuttavia è bene precisare che, trattandosi di impianti particolari, ed in alcuni casi a tensione di esercizio differente, per garantire un migliore funzionamento ed un’adeguata sicurezza di esercizio e non interferenza con le condutture di distribuzione dell'energia elettrica, è opportuno che vengano realizzati con proprie condutture in tubazioni e cassette di derivazione indipendenti.
11. -CONSIDERAZIONI FINALI
Ogni altro dato progettuale o prescrizione tecnica viene riportato negli elaborati di progetto allegati.
Inoltre qualunque variazione parziale o totale dell'impianto elettrico stesso comporterà nel tempo una revisione del progetto dell'impianto elettrico, che sostituirà a tutti gli effetti la precedente versione.
Per ogni ulteriore chiarimento vedasi le tavole grafiche allegate alla presente relazione. Nella realizzazione dell’impianto, sarà rispettato il progetto esecutivo e comunque la regola dell’arte, eventuali varianti saranno riportate sul progetto esecutivo dell’impianto elettrico.
Il personale lavoratore deve essere informato e formato in ordine ai rischi connessi con le particolari condizioni del luogo di lavoro.
12. -VERIFICHE
Per l’impianto in oggetto saranno eseguite le verifiche sia iniziali, a cura dell’installatore prima di sottoscrivere la dichiarazione di conformità o la dichiarazione di rispondenza, che periodiche con relativa redazione della documentazione, tutto per come previsto della norma CEI 64-8/6 e CEI 64-8/7. Per l’impianto di terra bisogna ottemperare agli obblighi del DPR del 462/01.
Documentazione finale da presentare
Tutti i disegni, le relazioni, le tabelle, i computi, gli schemi facenti parte del progetto esecutivo dovranno essere consegnati alla Stazione Appaltante, oltre che nelle quattro copie in formato cartaceo, anche in formato magnetico, secondo i seguenti standard:
- relazioni, capitolati, disciplinari, etc.: in formato .doc;
- tabelle, grafici, etc.: in formato .xls;
- disegni, rilievi topografici, planimetrie, profili, piani quotati, sezioni trasversali, ecc.: in formato .dwg;
- computi metrici, elenchi prezzi e analisi dei prezzi, ecc, in formato .xls;
- altra documentazione non restituibile nei formati sopra indicati: in formato .pdf.
Sicurezza sui lavori
In merito ai lavori previsti nel presente progetto, si ritiene che gli stessi possano essere eseguiti da una sola impresa.
In conseguenza, ai sensi dell'art. 3 dei D. L.vo n. 494/96 e successive modifiche ed integrazioni, non sussiste l'obbligo della nomina del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione.
Pertanto, per l'esecuzione di detti lavori, non è necessario redigere il piano di sicurezza e coordinamento che è sostituito dal piano operativo di sicurezza (POS) da predisporre a cura dell'impresa esecutrice dei lavori e corrisponde al Documento di Valutazione Rischi (DVR) previsto dall'art. 4 del D. L.vo n. 626/94 e successive modificazioni ed integrazioni, che farà parte del contratto d'appalto.
Quanto sopra premesso e considerato che:
- l'art. 12 del D. L.vo n. 494/96 e successive modifiche ed integrazioni, prevede che gli oneri relativi alla sicurezza vanno evidenziati nei bandi di gara e non sono soggetti al ribasso d'asta;
- l'art. 11 del citato Decreto L.vo prevede la notifica preliminare alla
A.U.S.L. competente, da parte del Committente o del responsabile dei lavori, nel caso in cui pur operando una sola impresa l'entità dei lavori è tale che il numero degli uomini giorno è superiore a 200.
Calcolo del parametro “uomini – giorno”
Il calcolo di tale parametro viene effettuato seguendo il metodo sintetico sotto descritto:
1) si scorpora dall'importo netto dei lavori, la percentuale delle spese generali e dell'utile d'impresa, pari complessivamente al 23% (parametro [A]);
2) si definisce l'incidenza della manodopera utilizzando, per le varie categorie di lavoro, le tabelle di cui al D.M. 11.12.1978 tenendo conto che, per gli addetti ai trasporti ed ai noli, l'incidenza della manodopera è pari al 50% della voce stessa (parametro [B]);
3) si individua il costo orario della manodopera e della squadra tipo e
quindi il costo medio giornaliero dell'operaio (parametro [C]);
4) si applica la seguente formula:
⎨[A]⋅ [B]⎬
D = [C]
In applicazione a quanto descritto si ha:
▪ Importo dei lavori: € 391.218,15
▪ Determinazione del parametro [A]: € 391.218,15/1,23 = € 318.063,54
▪ Determinazione del parametro [B]:
- Incidenza della manodopera per lavori elettrici: 30%;
- Incidenza della manodopera per noli: 50% del 10% (valore per la categoria);
- Incidenza della manodopera per trasporti: 50% del 10% (valore per la categoria)
- Percentuale d'applicazione (lavori elettrici + noli + trasporti) = 30%
+ (10% + 10%) * 50% = 40%
- Il parametro [B] è pari pertanto a 0,40
▪ Determinazione del parametro [C]:
Si ipotizza una squadra tipo di n. 4 persone, così composta:
- n. 2 operai specializzati (paga oraria cad.) €
24,63;
- n. 1 operaio qualificato (paga oraria cad.) €
22,94;
- n. 1 operaio comune (paga oraria cad.) €
20,68;
- Costo complessivo orario della squadra tipo (2 * 24,63 + 1 * 22,94
+ 1 * 20,68) = € 92,88;
- Costo medio orario per la manodopera = € 92,88/4 = € 23,22;
- Costo medio giornaliero per la manodopera = € 23,22 * 8 h = 185,76 €/gg.
- Il parametro [C] è pari pertanto a 185,76
▪ Determinazione del parametro D:
(€ 318.063,54* 0,40)/185,76 = 684,89 uomini - giorno
Calcolo degli oneri relativi alla sicurezza
I costi della sicurezza, distinti in costi costanti e costi straordinari, saranno valutati con il metodo a percentuale di seguito descritto.
I costi costanti sono generalmente riconosciuti nella misura variabile dal 15% al 25% delle spese generali a seconda della tipologia di intervento.
Quelli straordinari, invece, non sono sempre individuabili a priori; nel caso di un cantiere nel quale non vi sono prescrizioni o apprestamenti particolari o previsioni di costi aggiuntivi nelle lavorazioni, è plausibile prevedere, per garantirsi dall’insorgere di situazioni particolari, un incremento della stima dei costi costanti per la sicurezza variabile dal 10% al 20 %, in base alla complessità del cantiere.
Il modello di calcolo dei costi della sicurezza, per il progetto in oggetto, ritenuto di valutare i costi costanti e straordinari applicando gli incrementi percentuali costituiti dagli estremi superiori dei rispettivi intervalli, risulta pertanto il seguente:
▪ A = importo dei lavori in progetto 100%;
▪ B = importo dei lavori al netto di spese generali (13%) e utili dell’impresa (10%) = A x 0.23 = 77,00%;
▪ C = spese generali = B x 0,13 = 10,01 %;
▪ D = costi costanti = C x K1 ( dove K1 = 25%) = 2,503%;
▪ E = costi straordinari = D x K2 ( dove K2 = 20%) = 0,501 %;
▪ F = costi per la sicurezza = D + E = 3,004 %;
CALCOLO ONERI PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA
(ai sensi del D.M. 4 Aprile 2001 e s.m.i.)
Importo lavori: | |
Arancio | € 48 018,20 |
Lentini | €. 343.199,95 |
Sommano | € 391 218,15 |
Percentuali determinate dalle tabelle del decreto per classe III, categoria A dei lavori
Tab A 6,96315 %
Tab B 0.27 aliquota per il progetto esecutivo
Tab B1 0.03 aliquota integrativa per la redazione del piano di manutenzione dell’opera
Onorario = € 391 218,15 x (6,96315/100) x (0.27+0.03) = € 8.172,33
Spese = € 8.172,33 x 0.2989 = € 2.442,70 Totale = € 8.172,33 + € 2.442,70 = € 10.615,03
STIMA
oneri per i rilievi ed il ripristino della documentazione di progetto della restante parte degli impianti esistenti, relativi al solo Invaso di Lentini, ma non soggetta ad interventi di manutenzione, compreso il rilascio della Dichiarazione di Rispondenza ai sensi del D.M. 37/08 per l'intero impianto, comprese le spese
Il criterio adottato per la stima degli oneri in oggetto è “a vacazione” e tiene conto dei sopralluoghi con le relative prove e misure che si devono espletare sull’impianto soggetto a verifica, l’elaborazione dei risultati, la stesura degli elaborati grafici e la certificazione finale dell’intero impianto.
Onorario = € 56,81 x 90 vacazioni = € 5.112,09 Spese = € 5.112,09 x 0,3 = € 1.533,87
Totale = € 5.112,09 + € 1.533,87 = € 6.645,96
Quadro economico Appalto Integrato
A 1 | Importo lavori e progettazione a BASE di GARA per appalto integrato | ||
1. | |||
1 | Diga Arancio | € 48 018,20 | |
1. | |||
2 | Invaso Lentini | € 343 199,95 | |
1. | |||
3 | Corrispettivo per il Progetto esecutivo dell' appalto integrato | € 10 615,03 | |
1. | Stima oneri per i rilievi ed il ripristino della documentazione di progetto della | ||
4 | restante parte degli impianti esistenti, relativi al solo Invaso di Lentini, ma non | ||
soggetta ad interventi di manutenzione, compreso il rilascio della Dichiarazione di | |||
Rispondenza ai sensi del D.M. 37/08 per l'intero impianto, comprese le spese | € 6 645,96 | ||
Totale (A1) | € 408 479,14 | ||
A 2 | Somme non soggette a Ribasso di gara | ||
1. | |||
1 | A detrarre Oneri per la sicurezza dei Cantieri (3,004% di A1.1+A1.2) | € 11 752,19 | |
Somma non soggetta a Ribasso (A2) | € 11 752,19 | ||
Totale Appalto Integrato soggetto a ribasso (A1-A2) | € 396 726,95 | ||
B 1 | Somme a disposizione della Amministrazione Regionale | ||
1. | |||
1 | I.V.A. 21% sui lavori [21% di (A1.1+A1.2)] | € 82 155,81 | |
1. | |||
2 | Spese tecniche di cui all'art. 18 L.109/94 e s.m.i. [2% di (A1.1+A1.2)] | € 7 824,36 | |
1. | Oneri progettazione esecutiva per IVA (21% di A1.3) e Cassa di Previdenza (4% di | ||
3 | A1.3+iva) | € 2 742,92 | |
1. | |||
4 | Oneri per IVA (21% di A1.4) e Cassa di Previdenza (4% di A1.4+iva) | € 1 717,32 | |
1. | |||
5 | Oneri conferimento a discarica, iva compresa | € 6 000,00 | |
1. | |||
6 | Contributo Autorità di Vigilanza | € 150,00 | |
1. | |||
7 | Spese di Pubblicità, iva compresa | € 35 000,00 | |
1. | |||
8 | Spese per collaudo e verifiche tecniche [(1% di (A1.1+A1.2)] | € 3 912,18 | |
1. | Imprevisti per lavori di manutenzione [(10% di (A1.1+A1.2)]+IVA[21% del 10% di | ||
9 | (A1.1+A1.2)] | € 47 337,40 | |
Totale Somma a disposizione ed oneri di legge (B1) | € 193 485,95 | ||
C 1 | IMPORTO COMPLESSIVO LAVORI | € 601 965,09 |