SETTORE DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
COMUNE DI PORTOGRUARO | 2014 |
(VE) |
SETTORE DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
Estratto cartografico PRG primo PI Estratto cartografico PAT e NTA del PAT
Accordo di pianificazione ex art. 6 LR 11/2004 ambito denominato Ex Pilsen
Redazione a cura del Settore del Governo del Territorio
PROVINCIA DI VENEZIA
Norme Tecniche
Pr
ia di Venezia
Comune Portogruaro
Sindaco
Xxxxxxx Xx
GRUPPO PROGETTUALE
Indagini geologiche:
Indagini agronomiche:
llo
ce
rton
di
nc
ovi
2 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
SOMMARIO
PARTE I DISPOSIZIONI GENERALI 8
Titolo I Finalità, oggetti, elaborati costitutivi ed efficacia 8
Art. 1.1 Finalità 8
Art. 1.2 Elaborati costitutivi 8
PARTE II STRUMENTI 10
Titolo I Perequazione urbanistica 10
Art. 2.1 Definizione di perequazione urbanistica 10
Art. 2.2 Obiettivi, criteri e modalità di applicazione 10
Art. 2.3 Trasferimenti di diritti edificatori e di crediti edilizi 11
Art. 2.4 Definizione di credito edilizio 15
Art. 2.5 Criteri e modalità di applicazione 15
Titolo III Compensazione Urbanistica 18
Art. 2.6 Definizione di compensazione urbanistica 18
Art. 2.7 Criteri e modalità di attuazione 18
Art. 2.8 Accordi tra soggetti pubblici e privati 19
PARTE III VINCOLI E TUTELE 20
Titolo I Vincoli per legge 20
Art. 3.1 Vincolo monumentale 20
Art. 3.2 Aree a rischio archeologico 23
Art. 3.2.1 Aree a rilevante rischio archeologico (PTCP art. 42 lettera b, comma 20 punto d) 23
Art. 3.2.2 Beni di rilevanza archeologica (PTCP art. 42 lettera b, comma 20 punto b) 23
Art. 3.3 Vincolo paesaggistico 28
Art. 3.4 Vincolo idrogeologico-forestale 29
Art. 3.5 Rischio sismico 30
TITOLO II RETE NATURA 2000 31
Art. 3.6 Siti di interesse comunitario e Zone di protezione speciale 31
Titolo III Sistema ambientale 33
Art. 3.7 Ambito naturalistico di livello regionale 33
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 3
Art. 3.8 Parco regionale di interesse locale dei fiumi Reghena e Lemene e dei laghi di Cinto 34
Art. 3.9 Aree di tutela paesaggistica 35
Art. 3.9.1 di interesse regionale e competenza Provinciale 35
Art. 3.9.2 di interesse regionale soggette a competenza degli Enti locali 35
Art. 3.10 Aree di interesse ambientale: biotopi di rilevanza provinciale 36
Art. 3.11 Aree di interesse ambientale: geositi di rilevanza provinciale 37
Art. 3.12 Tutela dei corsi d’acqua e bacini idrici 38
Art. 3.13 Zone umide 39
Art. 3.14 Reti ecologiche di area vasta di livello provinciale e locale 40
Art. 3.15 Elementi arborei e arbustivi lineari vegetazione arboreo arbustiva perifluviale di rilevanza ecologica 42
Art. 3.16 Xxxx abbandonate 43
Art. 3.17 Produzione, distribuzione e risparmio energetico 44
Art. 3.17.1 Contenimento dell’inquinamento luminoso e incremento del risparmio energetico 45
Art. 3.18 Gestione delle risorse idriche 46
Art. 3.18.1 Particolari tutele per le risorse idrotermali e idropotabili 47
Art. 3.19 Aree interessate da subsidenza e da intrusione salina 48
Titolo IV Patrimonio culturale 50
Art. 3.20 Beni culturali 50
Art. 3.21 Strade romane 51
Titolo VII Pianificazione di settore 52
Art. 3.22 Aree a rischio Idraulico e Idrogeologico in riferimento al PAI 52
Art. 3.23 Piani di Area o di Settore vigenti o adottati 54
Titolo VIII Fasce di rispetto 55
Art. 3.24 Cimiteri e rispetto cimiteriale 55
Art. 3.25 Infrastrutture viarie e fasce di rispetto 56
Art. 3.26 Zone di tutela e fasce di rispetto dei corsi d’acqua (lr 11/2004 art. 41 lettera g) 57
Art. 3.27 Rispetto idraulico 58
Art. 3.28 Rispetto depuratori 59
Art. 3.29 Rispetto allevamenti zootecnici intensivi 60
Art. 3.30 Rispetto aree a rischio di incidente rilevante 61
Art. 3.31 Discariche e aree di rispetto 62
Art. 3.32 Infrastrutture ferroviarie e fasce di rispetto 63
Art. 3.33 Rispetto gasdotti 64
Art. 3.34 Rispetto elettrodotti 65
Titolo IX Altri elementi e norme di tutela 66
4 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
Art. 3.35 Siti inquinati 66
Art. 3.36 Impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico 67
PARTE IV INVARIANTI 68
Titolo I Geositi 68
Art. 4.1 Geositi 68
Titolo II Invarianti di natura paesaggistica 69
Art. 4.2 Filari di pregio e grandi alberi 69
Art. 4.3 Maglia dei canali, idrovore, chiuse e mulini 70
Titolo III Invarianti di natura ambientale 71
Art. 4.4 Ambito del Bosco di Lison 71
Art. 4.5 Ambiti dei fiumi Lemene e Reghena 71
Titolo IV Invarianti di natura storico-monumentale 72
Art. 4.6 edifici e pertinenze di valore storico-monumentale 72
Titolo IV Invarianti di natura agricolo produttiva 73
Art. 4.7 Invarianti di natura agricola-produttiva 73
Art. 4.7.1 Ambiti dei seminativi in aree di bonifica 73
Art. 4.7.2 Ambito dei vigneti DOC in aree a buona integrità fondiaria 74
Art. 4.7.3 Ambito dei vigneti DOC in aree a minore integrità fondiaria 75
PARTE V FRAGILITA’ 77
Titolo I Compatibilità Geologica 77
Art. 5.1 Aree idonee 77
Art. 5.2 Aree idonee a condizione 79
Art. 5.2.1 Aree idonee a condizione A 79
Art. 5.2.2 Aree idonee a condizione B 80
Art. 5.2.3 Aree idonee a condizione C 81
Art. 5.2.4 Aree idonee a condizione D 82
Art. 5.2.5 Aree idonee a condizione E 84
Art. 5.2.6 Aree idonee a condizione F 85
Art. 5.3 Aree non idonee 87
Titolo II Aree Soggette a Dissesto Idrogeologico 88
Art. 5.4 Aree esondabili o a ristagno idrico 88
Titolo III Emergenza Idraulica 90
Art. 5.6 Riduzione del rischio 90
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 5
Titolo IV Invarianza Idraulica 91
Art. 5.7 Invarianza idraulica 91
PARTE VI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI 92
Art. 6.1 Limite quantitativo massimo della SAU trasformabile 92
Art. 6.2 Dimensionamento e standard 93
Art. 6.4 Ambiti territoriali omogenei 94
Art. 6.4.1 ATO 1 – Xxxxx xxxxxxxx xx Xxxxxxxxxxx 00
Art. 6.4.2 ATO 2 – Xxxxxxxxxxx xxx 000
Art. 6.4.3 ATO 3 – Xxxxxxxxxxx xxxx 000
Art. 6.4.4 ATO 4 – Xxxxxxxxxxx xxxxx 000
Art. 6.4.5 ATO 5 – Ambito naturalistico-ambientale di Portovecchio 109
Art. 6.4.6 ATO 6 – Ambito di Summaga-Pradipozzo 112
Art. 6.4.7 ATO 7 – Ambito dei vigneti di Lison 115
Art. 6.4.8 ATO 8 – Ambito agricolo di Lugugnana-Giussago 118
Art. 6.4.9 Sintesi previsioni PAT 121
PARTE VII TRASFORMABILITA’ 127
Titolo I Azioni Strategiche 127
Art. 7.1 Aree di urbanizzazione consolidata 127
Art. 7.2 Aree di trasformazione incluse nel PRG vigente e confermate 128
Art. 7.3 Aree di edificazione diffusa 129
Art. 7.4 Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale 130
Art. 7.5 Aree di riqualificazione e riconversione 131
Art. 7.6 Opere incongrue ed elementi di degrado 133
Art. 7.7 Linee preferenziali di sviluppo insediativo 136
Art. 7.7.1 Linee preferenziali di sviluppo insediativo prioritarie 136
Art. 7.7.2 Aree con progetti pubblici prioritari 137
Art. 7.7.3 Edilizia residenziale pubblica e sociale 138
Art. 7.8 Limiti fisici alla nuova espansione 139
Art. 7.9 Servizi ed attrezzature di interesse comune di maggiore rilevanza 140
Art. 7.10 Infrastrutture di maggiore rilevanza 141
Art. 7.11 Contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi 142
Art. 7.12 Sviluppo, riqualificazione ed assetto del territorio rurale 143
Art. 7.13 Aree di riqualificazione dei margini urbani 145
Art. 7.14 Sportello unico per le attività produttive (SUAP) 146
Art. 7.15 Attività produttive in zona impropria 146
Titolo II Valori e tutele culturali 147
6 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
Art. 7.16 Centri storici 147
Art. 7.17 Edifici e complessi di valore monumentale e testimoniale 148
Art. 7.18 Contesti figurativi dei complessi monumentali e pertinenze scoperte da tutelare 149
Art. 7.19 Ambiti territoriali cui attribuire i corrispondenti obiettivi di tutela e valorizzazione 150
Art. 7.20 Edifici e manufatti rurali storici 151
Titolo III Mitigazione degli impatti e Monitoraggio 153
Art. 7.21 Valutazione delle azioni del PRG confermate e mitigazione dei relativi impatti 153
Art. 7.22 Sostenibilità delle trasformazioni individuate dal PAT 155
Art. 7.23 Criteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica 158
PARTE VIII DISPOSIZIONI GENERALI PER LA FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI
..................................................................................................................................... 162
Art. 8.1 Disposizioni generali per il Xxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx 000
Art. 8.2 Adeguamento del Piano comunale di zonizzazione acustica 162
PARTE IX RACCORDO CON IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE 163
Art. 9.1 Raccordo con il Piano Comunale di protezione civile 163
PARTE X NORME TRANSITORIE 164
Art. 10.1 Norme transitorie 164
APPENDICE 165
A TAVOLA OPZIONE 0 (AREE ART. 7.2) 167
B TAVOLA OPZIONE 0 (AREE ART. 7.4) 169
C TAVOLA OPZIONE 0 (AREE ART. 7.5) 171
D Matrice impatti 173
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 7
TITOLO II CREDITI EDILIZI
Art. 2.4 Definizione di credito edilizio
1. Per credito edilizio si intende una superficie utile lorda riconosciuta in seguito alla realizzazione degli interventi di demolizione delle opere incongrue (di cui al successivo art. 7.6), l’eliminazione degli elementi di degrado (di cui al successivo art. 7.6), o la realizzazione degli interventi di miglioramento della qualità urbana, paesaggistica, architettonica e ambientale (di cui al successivo art. 7.4), ovvero a seguito delle compensazioni di cui al successivo art. 2.6.
2. Salvi i casi in cui sia intervenuta la sanatoria secondo la normativa vigente, le opere, realizzate in violazione di norme di legge o di prescrizioni di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica ovvero realizzate in assenza o in difformità dai titoli abilitativi, non possono dar luogo al riconoscimento del credito edilizio.
Art. 2.5 Criteri e modalità di applicazione
1. Gli interventi di cui al precedente art. 2.4 comma 1, determinano un credito edilizio. I crediti edilizi generati all’interno di un ATO dovranno essere preferibilmente utilizzati all’interno del medesimo ATO.
Direttive
2. La quantificazione dei crediti edilizi è operata dal Piano degli Interventi seguendo la metodologia indicata nelle successive Tabelle 2.3 e 2.4, che potranno essere modificate nella struttura, aggiornate nei valori e adeguate nei coefficienti.
3. Il Piano degli Interventi individua e disciplina gli ambiti in cui è consentito l’utilizzo dei crediti edilizi fissando i limiti di sostenibilità delle trasformazioni. Il trasferimento dei crediti edilizi dalla proprietà originaria ad altra deve rispettare il principio della equivalenza del valore economico. A tal fine potrà essere utilizzata la metodologia esposta nella tabella 2.1 o altra con analoga finalità.
4. I crediti edilizi sono annotati in un apposito registro. Nel registro comunale dei crediti edilizi saranno annotati i seguenti elementi:
a) dati identificativi catastali della particella cui afferiscono i crediti edilizi;
b) quantità e destinazione urbanistica dei crediti edilizi riconosciuti dal Comune alla particella catastale;
c) quantità e destinazione urbanistica dei crediti edilizi, connessi ad una particella catastale, acquistati o ceduti;
d) estremi degli atti comunali attinenti al riconoscimento dei Crediti Edilizi ovvero degli atti notarili attinenti all’acquisto o alla cessione di Crediti Edilizi;
e) volturazioni inerenti le acquisizioni o le cessioni di crediti edilizi avvenute nel tempo.
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 15
Tabella 2.3 - Metodo di calcolo crediti edilizi generati da opere incongrue
DESCRIZIONE | AREA | EDIFICI ESISTENTI | CREDITI EDILIZI | SUL Complessiva | n. ATO | |||||||||||||||||||
Edificio | Attività | Localizzazione | Zona Territoriale Omogenea PRG | Zone OMI | Tipologia | Superficie lotto | Indice perequativo | SUL derivante dalla superficie dell'area | Consistenza | coefficiente di localizzazione | Coefficiente tipologia | Stato conservativo | l=g*h*i | Utilizzo | incentivo al trasferimento | Coefficiente di ragguaglio | SUL derivante dall'esistente | |||||||
Superficie coperta | n. piani | SUL esistente | condizione | coefficiente | si | no | ||||||||||||||||||
n | a (mq) | b | c = a*b (mq) | d | e | f = d*e (mq) | g | h | i | l | m | n=f*%m | o=f*n (mq) | p=c+o (mq) | ||||||||||
█ | █ | |||||||||||||||||||||||
█ | █ | |||||||||||||||||||||||
█ | █ | |||||||||||||||||||||||
█ | █ | |||||||||||||||||||||||
█ | █ |
Tipologia | coeff. h |
Residenziale di recente costruzione | 1,00 |
Commerciale - direzionale | 0,90 |
Uffici | 1,00 |
Autorimesse | 0,55 |
Fabbricato di servizio | 0,60 |
Capannone industriale-commerciale | 0,50 |
Edificio storico, culturale | 1,10 |
Capannone agricolo | 0,28 |
Tettoia | 0,10 |
Stato conservativo | coeff. i | |
█ | ottimo | 1,00 |
█ | buono | 0,90 |
█ | discreto | 0,80 |
█ | scadente | 0,70 |
█ | pessimo | 0,60 |
Incentivo al trasferimento | coeff. m |
attività dismessa | |
attività senza impianti | 30% |
attività con impianti | 50% |
Legenda
Localizzazione | coeff. g |
Centri Storici | 1,70 |
Capoluogo | 1,50 |
Frazioni | 1,25 |
Agricolo | 1,00 |
16 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
Tabella 2.4 - Metodo di calcolo crediti edilizi generati dall’eliminazione di elementi di degrado
DESCRIZIONE | EDIFICI ESISTENTI | CREDITI EDILIZI | n. ATO | |||||||||||||
Edificio | Tipologia | Localizzazione | Zone OMI | Usi | Consistenza | coefficiente di localizzazione | Stato conservativo | f=d*e | incentivo recupero bene culturale | Coef. ragguaglio | SUL derivante dall'incentivo al recupero | % sulla sul esistente | ||||
Superficie coperta | n. piani | SUL esistente | condizione | coefficiente | ||||||||||||
n | a | b | c=a*b (mq) | d | e | f | g | h=f+g | i=(c*h)-c (mq) | % | ||||||
█ | ||||||||||||||||
█ | ||||||||||||||||
█ |
Legenda
Stato conservativo | coeff. h | |
█ | mediocre | 0,65 |
█ | scadente | 0,70 |
█ | pessimo | 0,75 |
Localizzazione | coeff. g |
Centro Storico | 1,00 |
Capoluogo | 1,00 |
Frazioni | 1,10 |
Agricolo | 1,15 |
Recupero bene culturale | coeff. l |
Notevole interesse | 0,80 |
Particolare interesse | 0,60 |
Interesse | 0,50 |
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 17
TITOLO III COMPENSAZIONE URBANISTICA
Art. 2.6 Definizione di compensazione urbanistica
1. La compensazione urbanistica permette ai proprietari di aree ed edifici oggetto di vincolo preordinato all’esproprio, in alternativa all’indennizzo, di recuperare adeguata capacità edificatoria, nella forma del credito edilizio, su altre aree e/o edifici, anche di proprietà pubblica, previa cessione all’Amministrazione dell’area oggetto di vincolo.
Art. 2.7 Criteri e modalità di attuazione
1. La quantità di diritti edificatori da riservarsi per finalità compensative è determinata facendo riferimento alle precedenti tabelle 2.1 e 2.2.
2. L’attuazione della compensazione urbanistica attraverso:
a) gli accordi di programma di cui all’art. 7 della Lr 11/2004;
b) i piani urbanistici attuativi (PUA);
c) i comparti urbanistici.
18 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
TITOLO IV ACCORDI
Art. 2.8 Accordi tra soggetti pubblici e privati
1. Il Comune nei limiti delle competenze di cui alla Lr n. 11/2004, può concludere accordi con soggetti privati, ai sensi dell’Art. 6 della stessa legge, per assumere nel Piano degli Interventi proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico finalizzati alla determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata, senza pregiudizio dei diritti dei terzi.
2. Le modalità per la conclusione degli accordi sono i seguenti:
a) l’Amministrazione Comunale rende noto attraverso un avviso pubblico la possibilità di assumere nel Piano degli Interventi proposte di accordo ed iniziative dei privati (singoli o associati) per la realizzazione di strutture/infrastrutture di rilevante interesse pubblico;
b) i privati (singoli o associati) presentano la proposta di accordo entro i termini fissati dall’avviso pubblico esplicitando in particolare:
- i rilevanti interessi pubblici che la proposta di accordo si propone di soddisfare (tali rilevanti interessi pubblici possono essere individuati fra quelli enunciati nell’avviso pubblico ovvero motivatamente individuati ex novo dal soggetto proponente);
- i tempi, le modalità e le garanzie per l’attuazione della proposta di accordo;
- la valutazione economica e finanziaria degli interventi con la ripartizione degli oneri, distinguendo tra risorse finanziare private ed eventuali risorse finanziarie pubbliche;
c) l’Amministrazione Comunale raccoglie tutte le proposte di accordo e le presenta al Consiglio Comunale;
d) le proposte di accordo che secondo l’insindacabile giudizio del Consiglio Comunale potranno essere accolte, costituiranno parte integrante del Piano degli Interventi e saranno soggette alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione.
Gli accordi vengono recepiti con il provvedimento di adozione del Piano degli Interventi e sono condizionati alla conferma delle loro previsioni nel Piano approvato.
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Art. 7.6 Opere incongrue ed elementi di degrado
1. Il PAT individua nella Tavola 4 opere incongrue ed elementi di degrado che determinano crediti edilizi, con le modalità di cui al precedente art. 2.5 delle presenti Norme.
Gli interventi potranno essere attuati anche con accordo ex artt. 6 o 7 della LR 11/04 e artt 2.7 e
2.8 delle presenti NTA.
2. Sono opere incongrue, individuate dal PAT:
a.1 gli edifici contrastanti per tipologia e/o funzione con i vincoli e le tutele evidenziate nella tavole 1, 2, 3, e 4 e dalle presenti Norme;
a.2 gli edifici contrastanti con l’ambiente urbano o rurale circostante per il loro stato di abbandono;
a.3 gli edifici contrastanti con l’ambiente urbano o rurale circostante per tipologia edilizia o qualità architettonica;
a.4 le superfetazioni e le pertinenze degli immobili vincolati ai sensi del D.lgs 42/2004 o comunque tutelati dal PAT che producono alterazioni negative all’architettura dell’edificio principale ed al contesto.
La loro demolizione consente:
- il recupero delle aree a spazi pubblici (in particolare in luoghi centrali delle frazioni);
- l’eliminazione di detrattori ambientali in generale;
- il trasferimento di attività non compatibili con il contesto ambientale caratterizzato da particolare fragilità e orientato ad una fruizione turistico-ambientale;
- l’eliminazione di superfetazioni e una maggiore valorizzazione degli edifici vincolati o comunque tutelati.
L’elenco delle opere incongrue è riportato nella Tabella 7.3; il metodo di calcolo del credito edilizio è indicato nella Tabella 2.3.
3. Sono elementi di degrado, individuate dal PAT:
b.1 gli edifici di pregio architettonico, storico, culturale o testimoniale che, a causa del mancato utilizzo hanno visto avanzare consistenti fenomeni di degrado che rischiano di comprometterne l’esistenza;
b.2 i manufatti di valore storico, culturale, testimoniale o paesaggistico in avanzato stato di degrado quali pilastrini, edicole, chiuse, idrovore, ecc.
Negli edifici di cui al precedente punto b.1, il PAT ammette il recupero alla funzione residenziale dell’intero immobile, riservandone il 20% a servizi alla residenza.
L’elenco degli elementi di degrado è riportato nella Tabella 7.4, il metodo di calcolo del credito edilizio è indicato nella Tabella 2.4. Il credito edilizio riconosciuto potrà essere utilizzato, realizzati i lavori di recupero dell’edificio degradato individuato:
- nell’area di pertinenza dell’edificio, qualora ciò non comprometta le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del sito;
- in altra area dell’Ato individuata di trasformazione dal PAT;
- in altra Ato, in area individuata di trasformazione dal PAT, utilizzando i coefficienti di conversione di Tabella 2.1.
Direttive
4. L’eliminazione delle opere incongrue e degli elementi di degrado, determinano un credito edilizio che dovrà, di norma, essere utilizzato all’interno dell’ATO che lo ha generato.
5. Il Piano degli Interventi disciplina gli interventi di trasformazione da realizzare individuando gli ambiti in cui è consentito l’utilizzo di tali crediti edilizi. Il Piano degli Interventi potrà eventualmente prevedere i seguenti trasferimenti di crediti edilizi:
a. le ATO 1, 2, 3 e 4 non potranno ricevere crediti edilizi generati nelle ATO 5, 6, 7 e 8;
b. trasferimenti di crediti edilizi sono ammessi tra le ATO 1, 2, 3 e 4.
6. Il Piano degli interventi definisce, nell’ambito di convenzioni o accordi con privati, i crediti edilizi derivanti dal restauro dei manufatti di cui al comma 3, punto b.2 e la destinazione di tali crediti.
7. Il Piano degli Interventi può individuare ulteriori immobili sui quali rendere applicabile il credito edilizio, nell’ambito delle categorie indicate al precedente comma 2.
Prescrizioni
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 133
8. Fino alla redazione del Piano degli Interventi adeguato alle presenti norme, sugli immobili individuati ai sensi del comma 1 sono ammessi esclusivamente:
a. interventi di manutenzione ordinaria e restauro degli edifici tutelati ai sensi del D.lgs 42/2004;
b. interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo degli edifici di valore storico e testimoniale individuati nella Tavola 4
c. interventi di messa in sicurezza nel caso di immobili in avanzato stato di degrado che comportino pericolo per la pubblica incolumità.
TABELLA 7.3 Elenco delle Opere Incongrue
n. | identificazione | tipologia immobili | utilizzazione crediti edilizi |
Portogruaro | |||
1 | Mobilificio | capannone industriale | in loco/da trasferire |
2 | Ex gommista | edificio artigianale | in loco |
11 | Deposito | capannone | da trasferire |
12 | Artigianato di servizio | capannone | da trasferire |
13 | Artigianato di servizio | capannone | in loco/da trasferire |
14 | Ex polveriera Militare | uffici, magazzini, depositi | in loco/da trasferire |
15 | Supermercato | capannone | in loco/da trasferire |
16 | Autosalone | capannone | in loco/da trasferire |
17 | ex Scardellato | commerciale, residenziale | in loco/da trasferire |
19 | Bergamin | capannoni, edificio commerciale-direzionale | in loco/da trasferire |
Pradipozzo | |||
4 | Ex fornace | Fornace, uffici, capannone, fabbricato di servizio | in loco |
18 | Artigianato produttivo | capannone | in loco/da trasferire |
Lison | |||
3 | ex Tacchinificio | capannoni agricoli | da trasferire |
Portovecchio | |||
7 | Servizio agricolo | tettoia | in loco/da trasferire |
8 | Servizi | Fabbricato di servizio | in loco/da trasferire |
9 | Magazzino | capannone | da trasferire |
10 | Artigianato di servizio | fabbricato di servizio | in loco/da trasferire |
Lugugnana | |||
5 | Ex officina | capannone | da trasferire |
Giussago | |||
6 | Artigianato produttivo | capannone, edificio residenziale | da trasferire |
134 XXXXXXXXXXX XXX - NORME
TABELLA 7.4 ELENCO DEGLI ELEMENTI DI DEGRADO
n. | identificazione | tipologia immobili | utilizzazione crediti edilizi |
Portogruaro | |||
02 | Corte rurale 148 | residenza rurale | in loco |
05 | Barchessa | villa | in loco |
06 | Pilsen | edilizia specialistica produttiva | in loco |
Pradipozzo | |||
01 | Corte rurale 64 | residenza rurale e servizi | in loco |
Lugugnana | |||
03 | Corte rurale 229 | residenza rurale, annessi agricoli, stalla e deposito | in loco |
04 | Corti rurali 236 e 237 | edifici rurali, annessi agricoli, stalla, deposito | in loco |
Xxxxxxxxxxx XXX - Norme 135