PAN DEL PARCO
ACCORDO PER LA FILIERA CORTA DEL PANE
PAN DEL PARCO
SCHEMA DI DISCIPLINARE PER LA COLTIVAZIONE DEL FRUMENTO TENERO
PREMESSA
I contenuti del presente disciplinare per la coltivazione del “Pan del Parco” riprendono punti e riferimenti tecnici che sono stati sviluppati tenendo come riferimento gli obbiettivi e le finalità del Progetto Tre Parchi in Filiera.
Per l’agrotecnica di dettaglio (epoca di semina, lavorazioni e raccolta, quantità e tipo di fertilizzanti o prodotti per il controllo delle infestanti, attrezzature e sistemi di produzione) le aziende dovranno fare riferimento ai disciplinari regionali (o in assenza nazionali) di produzione integrata o di produzione biologica.
VOCAZIONALITÀ E SCELTA VARIETALE
Il frumento è il cereale maggiormente coltivato e consumato in Italia, appartiene alla famiglia delle Graminacee, genere Triticum, che si divide in diverse specie, ma quelle maggiormente utilizzate sono due: Triticum durum (grano duro) e Triticum vulgaris (grano tenero). A queste si affiancano le diverse varietà di farro: Triticum dicoccum, Triticum monococcum e Triticum spelta. I cereali autunno vernini si adattano a tutti i tipi di terreno purché adeguatamente fertili ed esenti da ristagni di acqua. I sistemi agricoli della pianura del vimercatese sono generalmente idonei alla coltivazione di questi cereali. Sulla base di studi agronomici condotti su diverse varietà di frumento tenero, si sono rivelati migliori, per la coltivazione in queste aree a produzione del prodotto Pan del Parco, le seguenti varietà di frumento tenero: Blasco, Bologna, Agadir ed S-Moisson etc. Si tratta di varietà “di forza o panificabili superiori” resistenti al freddo e alle più comuni fitopatie fungine e per questo particolarmente adatti alla coltivazione in zone di pianura.
Allo stesso tempo si vorrebbe promuovere quelle varietà di frumento comunemente dette “grani antichi”, in purezza o miscuglio, che potrebbero ben adattarsi alle condizioni pedoclimatiche della zona, specie laddove supportate dall’accertamento di pregressi utilizzi locali, con l’obbiettivo di giungere alla definizione di quali potrebbero essere le miscele maggiormente indicate per l’area locale.
La scelta varietale dovrà comunque essere eseguita consapevolmente in funzione dei test farinografici e alveografici, al fine di scegliere la varietà di frumento maggiormente adattabile al contesto produttivo e alla tipologia di domanda presente sul mercato che richiede farine che abbiano un grado di forza di almeno 150 - 180 w.
ZONIZZAZIONE
La zona di coltivazione del grano da destinare alla produzione del “Pan del Parco” comprende il territorio dei comuni consorziati o convenzionati al Parco Agricolo Nord Est.
FERTILITÀ DEL TERRENO
Uno dei parametri più importanti, riferito alle caratteristiche del terreno agrario, è sicuramente il livello di fertilità, definito appunto come la capacità e possibilità del suolo di fornire
nutrimento alle piante. Da ciò deriva che migliorando le condizioni di vita delle piante si ottengono prodotti agricoli, qualitativamente migliori; nello specifico la fertilità del suolo incide notevolmente sulla qualità della granella e sul suo contenuto in proteine.
Di fatto, la possibilità di ottenere prodotti agricoli sani e genuini dipende da come viene trattato il terreno e le relative piantagioni. Fondamentale è lavorare il terreno con tecniche sempre meno invasive e con procedure eco-compatibili.
LAVORAZIONE DEL TERRENO
Questa pratica agronomica è fondamentale per creare le condizioni idonee di coltivazione dei cereali autunno vernini.
Sono da preferirsi le lavorazioni ridotte, alternative all’aratura tradizionale, in quanto consentono di contenere l’erosione del terreno. È comunque importante che i terreni scelti abbiamo una buona quantità di materia organica, siano sufficientemente dotati di azoto e soffici, nonché esenti da problemi sanitari e con basso livello di infestanti. Secondariamente è indispensabile tenere in considerazione l’avvicendamento colturale, i cereali vanno necessariamente inseriti in successione a coltivazioni da rinnovo o miglioratrici (leguminose, patate...), che lasciano il terreno fertile ed hanno azione di contenimento sulle infestanti.
CONTROLLO DELLE INFESTANTI E DIFESA FITOSANITARIA
I cereali autunno-vernini hanno generalmente una buona capacità competitiva nei confronti delle infestanti. Per favorire pratiche volte alla sempre maggiore sostenibilità ambientale è inoltre necessario evitare le condizioni che favoriscono gli attacchi di insetti fitofagi e le avversità crittogamiche, quali ad esempio eccessive concimazioni azotate, elevata fittezza delle colture e coltivazione di varietà suscettibili.
Il controllo meccanico, non molto diffuso tra le aziende convenzionali, prevede l’utilizzo di un erpice strigliatore e si può eseguire un unico intervento, a inizio accestimento, oppure due interventi, il primo ad inizio e il secondo al termine.
Ogni intervento volto al controllo delle infestanti e di difesa fitosanitaria deve essere mantenuto entro i parametri indicati nei disciplinari regionali (o in assenza nazionali) per la lotta integrata, preferendo in ogni caso interventi di tipo biologico.
LA RACCOLTA
La raccolta deve essere eseguita quando l’umidità della granella è inferiore al 13.5%, che è il limite massimo per una buona conservazione; non deve essere ritardata in quanto potrebbero verificarsi perdite di prodotto dovute a grandine, uccelli, fitofagi, sgranatura e rottura delle spighe.
In caso di essicazione eccessiva delle cariossidi può verificarsi il rischio di danneggiamento delle stesse in occasione della trebbiatura. Altri inconvenienti dovuti a raccolte ritardate sono conseguenti al rischio di piogge, che causano slavatura delle cariossidi mature e in concomitanza di abbassamenti della temperatura, anche il pregermogliamento con conseguente scadimento qualitativo e deprezzamento del prodotto.