PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA VIABILITA' DI ACCESSO AL PARCO TEPILORA
PROVINCIA DI NUORO
SETTORE INFRASTRUTTURE
PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA VIABILITA' DI ACCESSO AL PARCO TEPILORA
Lavori di manutenzione e messa in sicurezza della SP 24 - dalla località Aitu Entu verso Torpè
Codice intervento VL_LLP_249 - CUP J47H19001350002
ELABORATO 9: PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PIANO DI SICUREZZA
IL PROGETTISTA: dott. ing. Xxxxxxxxx Xxxxxx
COMMITTENTE: Provincia di Nuoro
SETTEMBRE 2020
VIDIMAZIONI
IL R.U.P.
Geom. Xxxxxxxxxxxx Xxxxx
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Prescrizioni e indicazioni generali
1. PREMESSA
Il presente documento definisce le linee guida del Piano di Sicurezza e Coordinamento finalizzato all’allargamento e messa in sicurezza della SP 24 – in particolare il tratto che dalla località “Aidu Entu” (Km 12) porta verso Torpè. La redazione completa e dettagliata del Piano di Sicurezza e Coordinamento, avverrà prima dell’apertura del cantiere, e la stesura si predisporrà in accordo con l’impresa appaltatrice, la quale potrà fornire le proprie indicazioni per un’efficiente e sicura organizzazione del cantiere di lavoro. Il piano di sicurezza e coordinamento dovrà essere redatto in conformità a quanto previsto dall’art. 100 del D. Lgs. 81/08 e quindi dall'Allegato XV; il fascicolo dell'opera secondo l'Allegato XVI allo stesso Decreto.
Nel seguito viene quindi fornita un’analisi preliminare del rischio mediante l’evidenziazione dei rischi specifici per ogni singola lavorazione, al fine di garantire il rispetto delle norme per la prevenzione infortuni e la tutela della salute dei lavoratori e degli utenti. I contenuti del presente documento dovranno essere ampliati ed integrati nell’ambito della redazione del progetto esecutivo. Tutti i soggetti interessati dal lavoro, maestranze e figure responsabili, dovranno essere resi edotti sui rischi specifici e sulle misure di sicurezza previste.
Il piano di sicurezza subirà l’evoluzione necessaria all’adattamento alle esigenze reali e concrete del cantiere, tenendo conto dell’utilizzo comune di impianti, attrezzature, mezzi logistici e di protezione collettiva.
Il Piano di Sicurezza che sarà sviluppato in seguito prenderà in considerazione ed approfondirà la salvaguardia dell'incolumità delle maestranze addette ai lavori.
Naturalmente tutte le problematiche comuni e generali di cantiere dovranno essere tenute in debita considerazione nella redazione del Piano di Sicurezza.
Tutte le scelte di natura logistica, annoverate nel normale andamento dei lavori in cantiere, saranno prese in accordo con il Settore Infrastrutture della Provincia di Nuoro e riportate nel piano di sicurezza o nei successivi aggiornamenti operativi.
2. DESCRIZIONE SOMMARIA DEI LAVORI
I lavori di allargamento della piattaforma stradale si rendono necessari per adeguare la strada di categoria F2 alle prescrizioni previste nel Decreto Ministeriale del 5 Novembre 2001. Allo stato attuale il tratto oggetto dei lavori è formato da un'unica carreggiata a due corsie aventi larghezza media di 2,25 m.
I lavori di sistemazione ed ampliamento del tratto della SP 24 interessano una lunghezza complessiva di 730 metri.
La sezione tipo di progetto è composta da due corsie di 3,25 m e da banchine di 0,80 m, per una piattaforma bitumata di complessivi 8,10 metri. Il nuovo asse stradale si discosta da quello esistente di circa 3,00 metri.
Le corsie di marcia hanno pendenza verso l’esterno del 2,5%. Le dimensioni di progetto non sono conformi con quanto stabilito dalla normativa per le strade extraurbane locali F2, che prevedono la composizione della carreggiata con corsie di marcia di 3,25 m e banchine di metri 1,00.
Tali interventi, mirano al miglioramento della percorribilità stradale attraverso il l’allargamento e messa in sicurezza di una parte del tracciato esistente al fine di garantire almeno una minima funzionalità dell’opera . Per le caratteristiche di dettaglio delle opere da realizzare si rimanda alla Relazione Tecnica e agli elaborati grafici.
Potranno essere presenti due o più Imprese nella realizzazione dell’intervento in quanto, oltre ai lavori stradali e di movimentazione terre, nell'appalto sono comprese anche opere strutturali in cls armato, lavorazioni di carpenteria metallica, e posa di canalizzazioni.
2.1 Organizzazione e gestione del cantiere
L’allestimento, la pianificazione e la gestione del cantiere dovrà essere oggetto di studio approfondito durante la redazione del piano di sicurezza e coordinamento.
Ciò premesso, l’organizzazione del cantiere si articolerà nei seguenti punti:
A) Definizioni progettuali, lay-out di cantiere:
− accessi, recinzioni, compartimentazioni, segnalazioni
− viabilità di cantiere
− stoccaggio, depositi e trasporti interni dei materiali
− smaltimento rifiuti e materiali
− movimentazione dei materiali in cantiere
− quadro di cantiere, alimentazioni elettriche
− servizi logistici ed igienico assistenziali: spogliatoi, bagni, lavabi
B) Definizioni gestionali:
− piano di emergenza – Antincendio ed evacuazione dei lavoratori
− movimentazione manuale dei carichi
− organizzazione delle lavorazioni
− dispositivi personali di protezione
− informazione dei lavoratori
− azioni di coordinamento con gli Uffici tecnici della stazione appaltante
− precauzioni per rumori, polveri
− organizzazione temporale delle lavorazioni
Le fasi lavorative possono essere organizzate in funzione di categorie di interventi fra loro omogenei, in modo da poter indicare nel piano di sicurezza e coordinamento l’individuazione, analisi e valutazione dei rischi e le successive misure di prevenzione e protezione per categorie di lavorazioni che presentano problematiche fra loro vicine. Le fasi lavorative principali delle opere saranno in sintesi le seguenti:
1. installazione di cantiere
2. posizionamento barriere e cartelli di segnalazione
3. scavi di sbancamento, a sezione obbligata e per livellamento del terreno
4. scarifica e posa di manto stradale di usura
5. realizzazione di opere d’arte di sostegno
6. opere di regimazione/smaltimento acque meteoriche
7. stesa strati bituminosi e compattazione
8. posa in opera di pozzetti/chiusini stradali
9. posa di barriere di sicurezza
Più in dettaglio, attraverso la S.P. n. 24 “Aitu Entu” si accede alle vie interessate dai lavori e alle aree di pertinenza del cantiere; in alcuni casi sarà necessario utilizzare accessi privati esistenti per giungere con i mezzi d'opera nei siti oggetto di lavorazioni. Sarà prevista l’installazione di un cantiere temporaneo e mobile secondo
la progressione lineare e sarà quindi necessario adattare di volta in volta le condizioni presenti al tipo di attività da svolgere.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata lungo la S.P. n. 24 al controllo dei flussi di traffico veicolare e delle persone limitando eventualmente in modo temporaneo gli accessi, di particolare importanza sarà la disposizione della cartellonistica e segnaletica conforme al modello indicato nella Tavole 64-65-66 del D.M. 10 Xxxxxx 2002, che possa offrire informazione completa.
Un sistema segnaletico temporaneo completo comprende di norma:
− una segnaletica di avvicinamento situata a monte della zona pericolosa da segnalare
− una segnaletica di posizione collocata immediatamente a ridosso e lungo la zona interessata
− una segnaletica di fine prescrizione collocata a valle della zona interessata.
I pannelli per la segnaletica devono essere solidamente fissati con un sostegno ed essere stabili.
I mezzi di trasporto dei materiali, che accederanno al cantiere dagli ingressi carrai, dovranno moderare la velocità, sia negli spazi interni, sia in uscita per immettersi sulle vie di percorrenza dei mezzi d’opera.
Dovrà essere predisposta idonea segnaletica ben visibile nei punti di immissione. Lungo le strade di accesso al cantiere saranno poste apposite segnalazioni di cantiere e lavori in corso con l’indicazione, in corrispondenza degli accessi delle uscite “USCITA AUTOMEZZI”, il tutto secondo quanto previsto dal codice della strada.
Per le operazioni di carico e scarico alcuni addetti alle operazioni dovranno vigilare affinché il passaggio di persone e movimento di mezzi o scarico e carico dei materiali non avvengano contemporaneamente.
Tutte le attività dovranno essere seguite dalla pulizia dell’area di cantiere interessata dalle lavorazioni.
La logistica del cantiere dovrà contemplare inoltre una serie di accorgimenti (recinzioni, accessi, segnaletica, etc.) atti a garantire la facile messa in sicurezza di mezzi e macchine operatrici per le lavorazioni. L'Appaltatore dovrà porre comunque la massima cura nell'impiegare attrezzature silenziose a norma, effettuare frequenti
innaffiamenti dei cumuli che possono diffondere polvere, proteggere gli scavi profondi e fronti di scavo a confine della viabilità pubblica con adeguati dispositivi.
2.2 Collocazione e rimozione dei segnali
La posa e la rimozione dei segnali costituisce, di per se stessa, un cantiere che merita la massima attenzione, come il cantiere o il pericolo che si intende segnalare. In particolare la posa e la rimozione dei coni e dei delineatori flessibili e l'eventuale tracciamento associato costituisce una fase particolarmente delicata per la sicurezza degli operatori. La sicurezza dipende dal rispetto di procedure precise che rispondono in particolare agli imperativi seguenti:
− la segnaletica deve restare coerente in ogni momento, di modo che svolga il suo ruolo sia nei confronti degli utenti che del personale impegnato nella sua posa in opera;
− l'esposizione del personale al lavoro nella zona di circolazione deve essere ridotta al minimo.
3 INDICAZIONI E PRESCRIZIONI DI SICUREZZA PRELIMINARI
Un obiettivo principale da perseguire, nel pieno rispetto della sicurezza per i lavoratori e gli utenti, è quello di diminuire il disagio alla circolazione accelerando gli adempimenti attinenti l'intervento.
Si possono distinguere interventi in sede stradale ed interventi ai margini o fuori da essa; in particolare, in considerazione delle condizioni ambientali nelle quali operare, si dovrà aver cura e la massima attenzione di osservare le seguenti principali prescrizioni inerenti i possibili pericoli derivanti dal contesto ambientale:
a) utilizzare i prescritti indumenti ad alta visibilità, conformi alle norme UNI EN 471, anche ed in particolare quando per necessità operative si opera al di fuori delle delimitazioni di cantiere;
b) porre particolare attenzione a mettere in atto le opportune precauzioni quando si opera nelle vicinanze di macchine operative in particolare durante la loro movimentazione (escavatori, terne, bob-cat, rulli, ect…)
c) durante le fasi di demolizione e scavo, porre particolare attenzione a mettere in atto le opportune prescrizioni per la possibile presenza di reti interrate non segnalate (Enel-Gas-P.I.- Acquedotto-Fognatura, ect..);
d) avere sempre la disponibilità di movieri, opportunamente attrezzati che segnalino il
movimento/ trasferimento di mezzi e/o addetti ai lavori al di fuori dell’area di cantiere. Nell’organizzazione dei lavori, si dovrà comunque tener ben presente che le lavorazioni interessano la sede stradale anche con restringimenti della corsia di marcia; in alcun modo si dovrà completamente precludere il transito degli autoveicoli. L’area di cantiere dovrà essere opportunamente delimitata e segnalata, in particolare nelle ore notturne, con segnaletica verticale d’obbligo e di pericolo con l’aggiunta di lanterne auto alimentate a luci rossa.
Tutti i materiali di scavo, di risulta o di imballaggio e in genere i rifiuti di cantiere dovranno essere temporaneamente stoccati e confinati in aree tali da non costituire pericolo o intralcio al transito veicolare e trasportati nelle apposite discariche non appena possibile. In generale, se presenti più imprese sarà necessario mettere in atto misure preventive atte a limitare l’insorgenza di rischi dovuti alla contemporanea presenza di più imprese consistenti in:
− identificazione dei soggetti che dovranno attuare le misure di coordinamento. In questo contesto è necessario individuare in modo circostanziato i referenti delle stazioni appaltanti perché ad essi bisognerà riferirsi per attivare un corretto flusso di informazioni in relazione alle misure di sicurezza da adottare;
− attivazione di riunioni di informazione reciproca fra datori di lavoro (committenti, appaltatori o lavoratori autonomi);
− verifica periodica e aggiornamento del piano di sicurezza mediante "riunioni di coordinamento" fra committente, appaltatori e relativi rappresentanti dei lavoratori da effettuarsi con scadenza mensile ed all’inizio di lavorazioni a rischio elevato per tutta la durata dei lavori. L’ordine delle fasi lavorative riguarderà essenzialmente le operazioni per la preparazione del terreno, riporti, scavo con accantonamento delle terre, rimozioni di materiali di risulta opere esistenti, espianto alberature/siepi, esecuzione delle opere strutturali (muri di sostegno) con relative opere complementari . Tali fasi si ripeteranno per ogni singola area/zona di lavoro.
Per gli scavi e movimentazione terreno, saranno utilizzati omologati tipo scavatori, bulldozer e camion per il trasporto del terreno. I lavori nell’area potranno iniziare solo dopo aver affisso tutta la cartellonistica di cantiere.
4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED AZIONI DI DIMINUZIONE/RIDUZIONE DELLO STESSO
Nel Piano di Sicurezza e Coordinamento verranno analizzati i rischi che procederanno dalle lavorazioni previste per la realizzazione dei lavori in oggetto.
L'organizzazione e le modalità operative saranno alla base della valutazione del Piano di Sicurezza.
A seguito dell'individuazione della varie fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e l’eventuale impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento delle condizioni di sicurezza in cantiere. Le indicazioni qui riportate non vogliono analizzare o riguardare le problematiche inerenti le diverse fasi lavorative che dovranno essere oggetto del piano di sicurezza e coordinamento e dei relativi POS, ma vogliono solo sottolineare alcune criticità che dovranno essere valutare durante la progettazione del cantiere.
Pertanto in linea di massima si individuano di seguito una serie di rischi potenziali che potranno essere analizzati in dettaglio nel Piano di sicurezza.
5 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI PROBABILI DEL CANTIERE IN OGGETTO
Come esito della individuazione, analisi e valutazione preliminare si evidenziano i seguenti rischi:
· Presenza di traffico: in relazione a questo tipo di rischio sarà necessario disporre quanto segue:
− gli accessi al cantiere dovranno rimanere costantemente chiusi anche durante le ore lavorative;
− ogni attività che si giudichi scarsamente compatibile con il transito dei veicoli sulla strada, dovrà essere organizzata in modo tale da rendere minimi i disagi;
− le lavorazioni dovranno essere svolte adottando ogni precauzione per i livelli di rumore generato;
− gli accessi al cantiere dovranno essere coordinati e regolamentati informando i conducenti dei mezzi di cantiere, i tecnici operanti e d i fornitori dei pericoli connessi alla presenza di viabilità ordinaria e temporanea.
· Infortunistico: questo tipo di rischio, ed in particolare la possibilità di lesioni quali ferite, tagli, abrasioni, lesioni da schiacciamento, cadute dall'alto, scivolamenti, impatti, urti, colpi, compressioni, ecc. è presente in tutte le varie fasi lavorative, dall’allestimento allo smontaggio del cantiere, dall’avviamento alla movimentazione
ed infine alla manutenzione dei mezzi utilizzati. Particolare attenzione dovrà poi essere prestata al rischio da movimentazione manuale dei carichi, caduta di materiali dall'alto, investimento da parte di macchine operatrici, mezzi di cantiere e autovetture private.
Nella fase di realizzazione degli scavi per la realizzazione dei muri di sostegno e preparazione del terreno sarà sicuramente da valutare il rischio di caduta entro lo scavo ed il seppellimento per crollo di parti dello scavo e la presenza di polveri. Le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio di idonei parapetti a delimitazione degli scavi che dovranno avere scarpa di inclinazione di 45° o eventuale armatura se profondi più di m 1,50. Dovranno essere attuati gli apprestamenti necessari al fine di mettere in sicurezza i lavoratori che effettueranno le attività in prossimità della scarpata (ad esempio con l’uso di imbracature e cordini di sicurezza).
Un altro aspetto del rischio infortunistico è quello di tipo elettrico legato alla distribuzione della corrente, all’utilizzo di taluni macchinari necessari alla movimentazione in particolare durante le fasi di allestimento del cantiere, alla manutenzione delle macchine quali le idropulitrici, nella illuminazione del cantiere, ecc. Va segnalato infine il rischio di esplosione o di incendio legato all’uso improprio di macchine elettriche o a combustione.
· Biologico: un aspetto riguarda la possibilità di penetrazione di microrganismi presenti nel terreno attraverso le mucose (naso-faringea, congiuntivale ecc) o attraverso lesioni della cute.
Gli effetti sulla salute umana che il contatto con taluni microrganismi può causare riguardano essenzialmente la possibilità di infezioni, di fenomeni tossici e di sensibilizzazioni allergiche, possibilità peraltro considerate allo stato attuale delle conoscenze decisamente remote. Un altro aspetto del rischio biologico da tenere in considerazione è rappresentato dalla possibilità di punture di insetto e morsicature di animali.
· Fisico: relativamente al rischio fisico sono principalmente da tenere in considerazione gli aspetti relativi al rumore e ai parametri microclimatici, mentre altri possibili rischi, quale quello da campi elettromagnetici, sono da ritenersi di scarso o nullo rilievo. Per quanto riguarda il rumore, per il tipo di attrezzature che verranno utilizzate potrebbero esservi alcune situazioni che comportano un livello di rumore superiore alla soglia di 90 dBA. E’ comunque da notare che i lavori si svolgeranno
non in modo continuativo, e che sarà possibile adottare diverse misure di prevenzione tecniche, organizzative o procedurali, nel pieno rispetto della legislazione vigente.
· Chimico: questo tipo di rischio è legato principalmente all'inalazione di polveri di varia natura. Anche se non sono previste lavorazioni con impiego di materiali a particolare rischio, non è in assoluto esclusa la possibilità di esposizione a sostanze organiche e miscele con potenziale rischio di irritazione e tossicità, specialmente nelle operazioni della posa in opera dei conglomerati bituminosi.
6 MISURE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
Recinzione dell’area impiantistica ed in generale dell’area di cantiere.
La recinzione di cantiere è il sistema di confinamento dell’area di cantiere, avente lo scopo di regolamentare l’accesso alle aree di cantiere e proteggere i lavoratori e i terzi dai rischi di interferenza tra attività che avvengono sul luogo all’interno e in prossimità del cantiere.
L’area del cantiere in oggetto dovrà essere interamente delimitata da apposita recinzione mobile; al fine di evitare il rischio di eventuali intrusioni volontarie o involontarie da parte di non addetti, e considerata la durata del lavori, potrebbe configurarsi la necessità di costituire una ulteriore recinzione stabile sul perimetro esterno. Le caratteristiche di tali recinzioni saranno eventualmente meglio precisate in fase di stesura del progetto esecutivo.
Fornitura di un generatore elettrico
Al fine di assicurare energia anche in caso di guasti e di interruzioni nell’erogazione sarà disponibile in cantiere un generatore elettrico di potenza adeguata per essere in grado di mantenere in funzione le luci di emergenza ed eventuali impianti semaforici. Segnaletica relativa ai divieti di accesso ed ai rischi presenti (infortunistico, biologico, fisico, etc.)
All’ingresso del cantiere sarà affissa la cartellonistica relativa ai divieti e alla segnalazione di pericolo per cantiere in atto (divieto di accesso ai non addetti, pericolo di movimentazione dei mezzi e dei carichi sospesi, uscita mezzi pesanti, obbligo dell’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) per tutti gli addetti, segnale di rischio biologico, ecc.).
7. MISURE PER LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI
7.1 Rischio infortunistico
Un ruolo importante è svolto dall’utilizzo dei D.P.I. e da una adeguata organizzazione del lavoro, che potrà essere meglio delineata in una fase successiva.
Tutti gli addetti saranno sottoposti a visita medica preventiva ed agli opportuni accertamenti sanitari, oltre che a successivi controlli periodici, secondo uno specifico piano sanitario che il medico competente, in aggiornamento al piano di sicurezza già redatto dall’impresa, dovrà redigere nel rispetto della vigente normativa in tema di prevenzione e protezione dei lavoratori (D. Lgs 81/2008 e s.m.i.), oltre a quanto altro di rilievo. Tale piano dovrà essere costantemente tenuto aggiornato anche in funzione degli esiti del monitoraggio ambientale, di quelli delle visite mediche e degli accertamenti sanitari, e dell’analisi dell’andamento del fenomeno infortunistico, rilevabile dai dati del registro infortuni.
Tutti i lavoratori dovranno essere validamente informati e formati sulle procedure di sicurezza in caso di incendio, inoltre in cantiere sarà costantemente presente almeno un addetto in grado di coordinare l’emergenza e l'evacuazione del sito. L'eventuale necessità della presenza di più di un addetto al primo soccorso e di più di un addetto all’emergenza verrà valutata sulla base della complessità del cantiere e della stima del rischio. In cantiere sarà disponibile, presso gli uffici di cantiere, una serie di attrezzature per il primo intervento di pronto soccorso presso un locale dedicato. Data la potenziale esistenza di un rischio di schizzi e getti che possono contenere anche sostanze chimiche irritanti, sarà disponibile almeno un lavaocchi collegato alla rete idrica di cantiere. Saranno inoltre predisposti, nei pressi della zona operativa, negli uffici di cantiere e nella sede della direzione dei lavori, apparecchi telefonici abilitati per la richiesta di soccorso, oltre che un elenco dei numeri telefonici di emergenza e di quelli utili. In particolare dovranno essere indicati i numeri di:
Emergenza Sanitaria, VV.FF., Emergenza Sanitaria - Pronto Intervento, Ospedali
più vicini, Guardia Medica, Distretto Sanitario, Centro Antiveleni, Farmacia, Acquedotto comunale, oltre ai numeri telefonici dei responsabili a vario titolo dei lavori (Direzione Lavori, Responsabile del lavori, Coordinatore per la sicurezza, medico competente, ASL di riferimento, Uffici comunali, A.R.P.A., Provincia, ecc.).
Uno dei rischi più sottovalutati nelle aree di cantiere è il rischio elettrico. Data la particolarità degli ambienti di lavoro (con presenza di acqua e di tassi elevati di
umidità), si rende indispensabile prestare una particolare attenzione alle modalità di esecuzione degli impianti elettrici. L’intero impianto sarà progettato, realizzato e certificato da un tecnico abilitato (con iscrizione all’albo della Camera di Commercio per la qualifica richiesta) al sensi del D.M. 37/2008. L’intero impianto di cantiere, sarà dotato di idoneo impianto di messa a terra.
La progettazione di cui sopra sarà completata dalla verifica della effettiva necessità delle protezioni degli impianti e strutture contro il rischio di scariche atmosferiche e di conseguenza se ne valuterà il dimensionamento.
Al fine di poter affrontare l'emergenza data dall’insorgere di principi di incendio (piccoli fuochi), distribuiti nei punti più strategici del cantiere saranno presenti idonei estintori (a polvere) portatili o carrellati, che dovranno essere adeguatamente segnalati. Una proposta in tal senso sarà illustrata nel Piano di Sicurezza da allegare al progetto esecutivo. Tutti gli estintori saranno sottoposti a manutenzione dopo ogni uso e, comunque, periodicamente secondo un apposito programma. Saranno inoltre previste adeguate cassette di primo soccorso in punti strategici; il contenuto di tali cassette dovrà essere costantemente rifornito. Al fine di evitare l’utilizzo di macchine e attrezzature mancanti dei previsti dispositivi di sicurezza, in particolare pulsanti di arresto di emergenza, griglie protettive ecc., oltre che inadeguate dal punto di vista ergonomico, tutte le attrezzature di cantiere dovranno avere le caratteristiche di sicurezza previste dalla legge. Verranno utilizzate macchine e attrezzature con marchio CE e a norma del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.
7.2a Rischio biologico
Sulla base della valutazione del rischio è stato affrontato il tema del rischio biologico per la componente legata alla presenza di microrganismi e dei loro prodotti (rischio infettivologico e immuno-allergico).
Valutazioni relative all’effetto sulla salute delle componenti microbiche che vengono veicolate da polveri e da aerosol, e di conseguenza possono venire inalate, sono state formulate da differenti autori senza però giungere alla definizione del reale rischio infettivo/allergico.
In particolare le polveri e gli aerosol sprigionati a partire da una matrice in cui gli eventuali microrganismi sono stati sottoposti per un lungo periodo a trattamenti naturali di disinfezione non sembrano rappresentare né un habitat favorevole né un
serbatoio di infezione per i principali microorganismi patogeni dell’apparato respiratorio.
Anche in questo caso, comunque, non esistono evidenze scientifiche in grado di dimostrare che, al di fuori della loro specifica localizzazione, questi microrganismi possano essere fonte di un’alterazione dello stato di salute.
Alla luce di queste considerazioni, si ritiene che la principale fonte di esposizione a microrganismi per i lavoratori sia rappresentata dal contatto per via inalatoria con polveri che si liberano durante la movimentazione di terre di copertura ed eventuali rifiuti presenti tra la vegetazione, mentre sia sicuramente di minore importanza il contatto diretto per ingestione fortuita di materiale.
Considerando sempre il rischio biologico è da valutare la possibilità di infezioni trasmesse per via cutanea o mucosa, anche in presenza di lesioni di entità minima: a questo proposito è necessario assicurarsi della adeguata copertura immunitaria dei lavoratori per quanto riguarda la prevenzione dell’infezione tetanica e dell’infezione da virus dell’epatite B attraverso immunoprofilassi specifica.
Quanto a tutte le infezioni che possono essere trasmesse sempre per questa via, così come per la prevenzione di punture di insetti e di morsicature di animali, la più efficace misura di prevenzione consiste nell’adozione di presidi di barriera quali i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.).
7.2b Rischio biologico Covid-19
Dovranno essere assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile in relazione alle lavorazioni da eseguire rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, siano adottati strumenti di protezione individuale. Le misure di sicurezza anti-contagio PREVEDONO:
1-INFORMAZIONE
Il personale, prima dell’accesso al cantiere dovrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al cantiere. Le persone in tale condizione - IN CASO di temp. elavata saranno adotate le misure previste per decreto che prevedono che l'operaio venga momentaneamente isolato e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni o, comunque,
l’autorità sanitaria; siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno e all’esterno del cantiere, contingentando l’accesso agli spazi comuni anche attraverso la riorganizzazione delle lavorazioni e degli orari del cantiere; in cantiere durante le lavorazioni si dovrà mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene; si dovrà informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti; l’obbligo del datore di lavoro di informare preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso nel cantiere, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS;
2. MODALITA’ DI ACCESSO DEI FORNITORI ESTERNI AI CANTIERI
Per l’accesso di fornitori esterni devono essere individuate procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente nel cantiere, con integrazione in appendice del presente Piano di sicurezza e coordinamento;
Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso ai locali chiusi comuni del cantiere per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza minima di un metro;
Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera;
Ove sia presente un servizio di trasporto organizzato dal datore di lavoro per raggiungere il cantiere, va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento, se del caso facendo ricorso a un numero maggiore di mezzi e/o prevedendo ingressi ed uscite dal cantiere con orari flessibili e scaglionati oppure riconoscendo aumenti temporanei delle indennità specifiche, come da contrattazione collettiva, per l’uso del mezzo proprio. In ogni caso, occorre assicurare la pulizia con
specifici detergenti delle maniglie di portiere e finestrini, volante, cambio, etc. mantenendo una corretta areazione all’interno del veicolo.
3. PULIZIA E SANIFICAZIONE NEL CANTIERE
Il datore di lavoro assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni limitando l’accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi d’opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio. Lo stesso dicasi per le auto di servizio e le auto a noleggio e per i mezzi di lavoro quali gru e mezzi operanti in cantiere;
l datore di lavoro verifica la corretta pulizia degli strumenti individuali di lavoro impedendone l’uso promiscuo, fornendo anche specifico detergente e rendendolo disponibile in cantiere sia prima che durante che al termine della prestazione di lavoro;
Il datore di lavoro deve verificare l'avvenuta sanificazione di tutti gli alloggiamenti e di tutti i locali, compresi quelli all’esterno del cantiere ma utilizzati per tale finalità, nonché dei mezzi d’opera dopo ciascun utilizzo, presenti nel cantiere e nelle strutture esterne private utilizzate sempre per le finalità del cantiere;
nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno del cantiere si procede alla pulizia e sanificazione dei locali, alloggiamenti e mezzi secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché, laddove necessario, alla loro ventilazione
La periodicità della sanificazione verrà stabilita dal datore di lavoro in relazione alle caratteristiche ed agli utilizzi dei locali e mezzi di trasporto, previa consultazione del medico competente aziendale e del Responsabile di servizio di prevenzione e protezione, dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS o RSLT territorialmente competente);
Nelle aziende che effettuano le operazioni di pulizia e sanificazione vanno definiti i protocolli di intervento specifici in comune accordo con i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS o RSLT territorialmente competente);
Gli operatori che eseguono i lavori di pulizia e sanificazione debbono inderogabilmente essere dotati di tutti gli indumenti e i dispositivi di protezione individuale;
Le azioni di sanificazione devono prevedere attività eseguite utilizzando prodotti aventi le caratteristiche indicate nella circolare n 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute;
4. PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
è obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequente e minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l’esecuzione delle lavorazioni; il datore di lavoro, a tal fine, mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani;
5. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
l’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione è di fondamentale importanza ma, vista la fattuale situazione di emergenza, è evidentemente legata alla disponibilità in commercio dei predetti dispositivi;
le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità;
data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria e del coordinatore per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; è favorita la predisposizione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS (xxxxx://xxx.xxx.xxx/xxxx/0xxx/Xxxxx to Locai Production.pdf);
qualora la lavorazione da eseguire in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso
delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc...) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie; in tali evenienze, in mancanza di idonei D.P.I., le lavorazioni dovranno essere sospese con il ricorso se necessario alla Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) ai sensi del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, per il tempo strettamente necessario al reperimento degli idonei DPI;
il coordinatore per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 provvede al riguardo ad integrare il Piano di sicurezza e di coordinamento e la relativa stima dei costi con tutti i dispositivi ritenuti necessari; il datore di lavoro provvede a rinnovare a tutti i lavoratori gli indumenti da lavoro prevedendo la distribuzione a tutte le maestranze impegnate nelle lavorazioni di tutti i dispositivi individuale di protezione anche con tute usa e getta;
il datore di lavoro si assicura che in ogni cantiere sia attivo il presidio sanitario e, laddove obbligatorio, l’apposito servizio medico e apposito pronto intervento;
7.2.1 Dispositivi di protezione individuale (D.P.I.)
Saranno da adottare D.P.I. che tutelino gli operatori dal contatto diretto cutaneo e mucoso in tutte le prevedibili posture di lavoro, in condizioni di comfort in relazione alle condizioni microclimatiche stagionali.
Apposite procedure aziendali dovranno stabilire le corrette modalità di conservazione, eventuale decontaminazione, adeguata sostituzione, oltre alle modalità per un corretto smaltimento di tali dispositivi.
Se il medico competente dell’impresa lo riterrà opportuno in ragione delle condizioni in fase di esecuzione dei lavori, potrà valutare di apportare gli opportuni aggiornamenti al piano sanitario ed al programma degli interventi per la sicurezza igienico-sanitaria per gli addetti.
7.3 Rischio fisico
Dovrà essere limitata la durata delle operazioni rumorose. Nelle fasi in cui si utilizzeranno attrezzature che producono rumore superiore alla soglia di 90 dBA dovranno essere adottati idonei otoprotettori. Una più precisa valutazione del rischio da rumore, e delle necessarie misure, potrà essere ottenuta sulla base di una misurazione effettuata ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs 277/91.
Per ciò che riguarda le condizioni microclimatiche, il rischio sanitario può essere affrontato sia adottando adeguati capi di abbigliamento, sia organizzando i turni di lavoro (ad es. adottando interruzioni, pause lavorative, turnazioni ecc.) sulla base delle condizioni meteorologiche e dei parametri microclimatici propri della stagione in cui si svolgeranno i lavori.
7.4 Rischio chimico
Si ritiene che le misure di barriera quali i D.P.I., che impediscono qualsiasi contatto con cute e mucose, rappresentino un adeguato strumento di prevenzione; tuttavia dovranno essere disponibili, ed essere tempestivamente indossate, maschere con respiratori dotati di filtro oro-nasale ad alta protezione contro polveri, gas, odori, nel caso in cui il monitoraggio della qualità dell’aria evidenziasse la presenza di sostanze nocive impreviste o di particolari esalazioni odorifere. Anche in questo caso, eventuali misure/aggiornamenti al piano sanitario potranno essere previste sulla base dei rilevamenti effettuati.
7.5 Formazione ed informazione degli operatori
A tutti gli addetti, prima dell’inizio del lavori verranno date le informazioni relative ai rischi generici e a quelli connessi allo specifico tipo di attività.
Gli operatori saranno già stati formati/informati sui rischi connessi alle generiche attività dei cantieri edili con presenza di scavi (in particolare cadute, scivolamenti, movimentazione del carichi, elettrici, tagli, colpi, ecc ), e sui rischi connessi all'attività lavorativa specifica di questo cantiere, sui programmi di monitoraggio, sui D.P.I. da utilizzare, sulla movimentazione dei materiali, sull’utilizzo degli impianti sulle procedure di emergenza nel caso di superamento dei livelli di soglia di preallarme e di allarme relativi ai limiti da rispettare per le componenti ambientali. Un’adeguata informazione verrà inoltre fornita anche sul nominativo del Medico competente e sulle misure sanitarie adottate, sul loro significato, ecc. Sarà poi particolarmente curata la formazione/informazione degli addetti al pronto soccorso e antincendio.
7.6 Riferimenti normativi
Gli strumenti normativi da tenere in considerazione sono:
- leggi dello Stato in materia di prevenzione degli infortuni ed igiene del lavoro e in materia di dispositivi di protezione individuale.
- D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. - Testo unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro
- D. Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 - Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale.
- norme tecniche nazionali (UNI) ed europee (EN).
8. STIMA DEGLI ONERI INERENTI LA SICUREZZA
La stima sommaria dei costi della sicurezza è stata effettuata, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, secondo le seguenti categorie:
a) apprestamenti previsti nel piano di sicurezza e coordinamento;
b) misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel piano di sicurezza e coordinamento per lavorazioni interferenti;
c) mezzi e servizi di protezione collettiva;
d) procedure contenute nel piano di sicurezza e coordinamento e previste per specifici motivi di sicurezza;
e) eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
f) misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
Una stima corretta e attendibile dei costi delle misure preventive e protettive finalizzate alla sicurezza e salute dei lavoratori potrà essere esplicata solo in fase esecutiva. Già in questa fase preliminare, però, è possibile effettuare una stima sommaria dei costi della sicurezza, in funzione della pericolosità, rischiosità ed entità delle opere da realizzare. In linea di massima, sulla base di elementi raccolti attraverso l’analisi di appalti simili, il costo della sicurezza per la realizzazione del presente progetto, calcolato analiticamente, sulla base del prezziario della Regione Autonoma della Sardegna potrà aggirarsi intorno a € 7.000,00 (oltre IVA), corrispondente a circa il 2,00 % dell’importo stimato per tutti i lavori.
In sede di predisposizione della documentazione per procedere alla gara per l’affidamento dei lavori, detto costo dovrà essere evidenziato, in quanto non soggetto a ribasso d’asta.
Il Tecnico
Dott. Ing. Xxxxxxxxx Xxxxxx
Elenco firmatari
ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI
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NOME: XXXXXX XXXXXXX XXXXXXXXX
CODICE FISCALE: TINIT-XXXXXX00X00X000X DATA FIRMA: 12/10/2020 09:20:44
IMPRONTA: 34343933633466613231616538663063343336373264343630646636356231653632373233663261
NOME: Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx
CODICE FISCALE: TINIT-XXXXXX00X00X000X DATA FIRMA: 19/10/2020 10:43:01
IMPRONTA: 33383539316432663262336162663862623832363763303966663133313464323631373265323762