Informazione Regolamentata n.0958-78-2016 Data/Ora Ricezione 10 Maggio 201618:26:34 MTA
Informazione Regolamentata n. 0000-00-0000 | Data/Ora Ricezione 10 Maggio 2016 18:26:34 | MTA |
Societa' : BANCO POPOLARE
Identificativo Informazione Regolamentata
: 73990
Nome utilizzatore : BCOPOPOLAREN01 - MARCONI Tipologia : IRAG 03; AVVI 16; IROS 04
Data/Ora Ricezione : 10 Maggio 2016 18:26:34
Data/Ora Inizio Diffusione presunta
: 10 Maggio 2016 18:41:35
Testo del comunicato
Oggetto : Banco Popolare: Consiglio di Amministrazione del 10 maggio 2016
Vedi allegato.
NOT FOR RELEASE, PUBLICATION OR DISTRIBUTION, IN WHOLE OR IN PART, DIRECTLY OR INDIRECTLY, IN OR INTO OR FROM THE UNITED STATES, CANADA, AUSTRALIA, JAPAN OR ANY JURISDICTION WHERE TO DO SO WOULD CONSTITUTE A VIOLATION OF THE RELEVANT LAWS OF SUCH JURISDICTION
COMUNICATO STAMPA
Verona, 10 maggio 2016
Banco Popolare:
- esercitata la delega dal Consiglio di Amministrazione per l’Aumento di Capitale deliberato dall’Assemblea dei Soci:
l’ammontare dell’aumento di capitale è stato definito in 1 miliardo di Euro;
l’intero aumento verrà offerto in opzione agli attuali Soci;
- conclusa con esito favorevole la due diligence con Banca Popolare di Milano;
- verificati i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei neo eletti componenti del Collegio Sindacale;
- approvato il Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2016.
Nell’ambito del processo finalizzato al perfezionamento del progetto di aggregazione con BPM, il Gruppo inizia ad innalzare fin dal primo trimestre il livello medio di copertura dei crediti deteriorati in linea con quanto richiesto dalla BCE con l’obiettivo di raggiungere i livelli più elevati nel sistema bancario italiano:
innalzato il livello di copertura dei crediti in sofferenza al 59,7% rispetto al 56,3% del 31 dicembre 2015 con conseguente crescita di due punti percentuali anche del livello medio di copertura della totalità dei crediti deteriorati che sale al 45,7%;
addebitate conseguentemente al primo trimestre dell’esercizio rettifiche nette di valore su crediti per 684 milioni rispetto ai 181 milioni del 31 marzo 2015;
stock dei crediti dubbi netti in ulteriore flessione del 3,6% e del 3,2% rispetto al 31 marzo e al 31 dicembre 2015;
i flussi netti in ingresso nella categoria dei crediti deteriorati rimangono contenuti (+386 milioni) in linea con il dato medio registrato nei quattro trimestri dell’esercizio precedente.
Forte contenimento degli oneri operativi sia sul versante dei costi del Personale (4,4% rispetto al 31 marzo 2015) che delle spese amministrative (-2,9%) escludendo il costo del contributo da versare al Fondo Unico di Risoluzione (44,4 milioni integralmente addebitati al conto economico del primo trimestre), gli oneri operativi ammontano a 516 milioni, in calo del 4,1% rispetto al 31 marzo 2015.
La volatilità dei mercati del primo bimestre condiziona la dinamica dei proventi operativi:
i proventi totali si attestano a 786 milioni, in calo del 17,6% rispetto allo stesso trimestre del 2015 che aveva beneficiato di una contribuzione commissionale eccezionale.
A causa esclusivamente dell’incremento del costo del credito già commentato il trimestre si chiude con un risultato economico netto negativo per 314 milioni. Escludendo l’impatto della discontinuità nell’andamento del costo del credito derivante dalla decisione di iniziare ad incrementare il livello medio di copertura dei crediti deteriorati, il primo trimestre si sarebbe chiuso con un risultato economico netto positivo di circa 38 milioni.
Buona performance commerciale del Gruppo con crescita della raccolta diretta a quasi 82,7 miliardi di Euro e degli impieghi ad 85,5 miliardi. Al netto dell’effetto connesso all’andamento dei mercati, anche la raccolta indiretta (69,8 miliardi) avrebbe registrato un incremento dell’1,3% rispetto al mese di dicembre.
Nonostante l’impatto negativo conseguente alla perdita del periodo, la posizione patrimoniale del Gruppo rimane ampiamente al di sopra della soglia minima stabilita dalla BCE:
il CET 1 ratio “phased in” al 31 marzo 2016 si attesta al 12,5%;
il CET 1 ratio “fully phased” al 31 marzo 2016 è pari all’11,7%;
considerando la distribuzione di circa 100 milioni di Euro di dividendi già effettuata da parte delle principali società finanziarie collegate e tenendo conto del previsto aumento di capitale, il CET 1 ratio “phased in” si attesterebbe al 14,9% e il CET 1 “fully phased” al 14,4%.
Il profilo di liquidità rimane eccellente:
LCR superiore al 160%, ampiamente superiore alla soglia prevista come target a regime;
NSFR, calcolato secondo le più recenti regole del Quantitative Impact Study inclusivo dei certificates a capitale protetto, superiore al 100%; attivi stanziabili disponibili pari a circa 15,6 miliardi composti quasi esclusivamente da titoli di stato.
***
Esercizio da parte del Consiglio di Amministrazione della delega attribuita dall’Assemblea dei Soci che ha approvato l’operazione di aumento di capitale
Nella seduta odierna, nell’ambito della delega ricevuta dall’Assemblea dei Soci che ha approvato il 7 maggio u.s. il proposto aumento di capitale, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di fissarne l’ammontare massimo di Euro 1 miliardo comprensivo di eventuale sovrapprezzo.
Il Consiglio ha anche deliberato di realizzare il suddetto aumento mediante l’emissione di azioni ordinarie, prive di valore nominale espresso ed aventi godimento regolare da offrire in opzione a coloro che, alla data di inizio del periodo di sottoscrizione, risulteranno essere azionisti del Banco Popolare, in proporzione al numero di azioni possedute.
***
Conclusa con esito favorevole la due diligence con Banca Popolare di Milano
Con riferimento al progetto di aggregazione con la BPM, si comunica che si è conclusa con esito favorevole la due diligence. Pertanto, ai fini che precedono, sono confermati i Rapporti di Partecipazione indicati nel comunicato stampa del 23 marzo u.s..
***
Verificati i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei neo eletti componenti del Collegio Sindacale
Il Consiglio di Amministrazione ha accertato il possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità nonché di indipendenza ai sensi dell’art. 148, comma 3, del T.U.F. nei confronti del xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx e della dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxxxxx, eletti rispettivamente Sindaco effettivo e Sindaco supplente dall’Assemblea ordinaria dei Soci del 7 maggio 2016.
***
Approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2016
Come già comunicato al mercato in data 23 marzo 2016, il Banco Popolare ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con la Banca Popolare di Milano (BPM) che prevede la fusione dei due gruppi bancari. La Banca Centrale Europea in sede di esame preliminare delle intenzioni manifestate dai vertici dei due Gruppi ha esplicitato una serie di condizioni vincolanti per la concessione della propria autorizzazione e motivate dalla futura rilevanza del nuovo soggetto giuridico nell’ambito del sistema finanziario europeo. Tra le principali condizioni figurano una ancora più robusta solidità della posizione patrimoniale del nuovo Gruppo che dovrà attestarsi a livelli molto elevati nel panorama bancario italiano, un innalzamento dei livelli di copertura dei crediti deteriorati ai valori più elevati tra le banche italiane, in modo da favorire nel tempo una riduzione dell’ammontare dei crediti deteriorati, e l’adozione di un piano industriale che evidenzi una redditività sostenibile di medio termine ed una progressiva riduzione del rapporto tra crediti deteriorati e ammontare totale degli impieghi.
Al fine di rafforzare la dotazione patrimoniale propria e quindi anche quella del futuro nuovo Gruppo, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha già deliberato un’operazione di aumento del proprio capitale per 1 miliardo di Euro, operazione che nella giornata del 7 maggio u.s. è stata approvata a larga maggioranza dall’Assemblea dei Soci.
In relazione alla seconda richiesta, il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano stanno lavorando congiuntamente alla redazione del piano industriale del nuovo Gruppo con l’intento di presentarlo al mercato in prossimità della metà del corrente mese.
Con riferimento alla richiesta di ridurre il peso dei crediti deteriorati, nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2016
che è caratterizzato dalla decisione di rilevare nel primo trimestre gli impatti derivanti dall’accelerazione della revisione delle valutazioni dei crediti in sofferenza, finalizzata anche alla identificazione di portafogli di crediti che potrebbero essere oggetto di vendita in futuro. Tale decisione ha influenzato significativamente l’andamento economico del trimestre che chiude con la rilevazione di un risultato economico negativo di 314 milioni dopo aver addebitato al conto economico rettifiche di valore nette su crediti per 684 milioni rispetto ai 181 del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Tali rettifiche risultano largamente eccedenti quelle richieste dalla sola dinamica dei crediti deteriorati lordi il cui stock al 31 marzo 2016 è stabile rispetto a quello di fine esercizio 2015 a motivo di flussi netti di ingresso limitati a 386 milioni, dato in linea con l’andamento medio trimestrale dello scorso esercizio.
Il trimestre è stato inoltre penalizzato dall’addebito a conto economico dell’intero ammontare del contributo annuale al Fondo di Risoluzione Unico ammontante a 44,4 milioni oltre che dal negativo andamento dei mercati finanziari e dalla riduzione della domanda di prodotti di investimento da parte della clientela, quest’ultima influenzata nel primo bimestre dall’andamento negativo dei mercati, dal clima di sfiducia alimentato dalle vicende che hanno interessato le banche oggetto di procedure di risoluzione e dalla situazione in cui versano altri operatori del sistema. Tale difficile contesto economico costituisce la principale causa del calo registrato dai proventi operativi (-17,6%) rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. A partire dal mese di marzo la dinamica dei proventi operativi ha ripreso invece un’evoluzione più positiva.
Le costanti azioni tese alla riduzione degli oneri operativi, pur avendo prodotto risultati positivi tangibili, hanno consentito solo un contenimento degli impatti negativi precedentemente illustrati.
L’andamento economico della gestione
Il margine di interesse si attesta a 351,5 milioni ed evidenzia un decremento rispetto sia al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (387,1 milioni), sia a quello dell’ultimo trimestre 2015 (368,9 milioni). Il dato del primo trimestre 2016 ha risentito dell’ulteriore significativa riduzione registrata dai tassi Euribor e della perdurante forte pressione competitiva sul pricing degli impieghi con un mark-up della rete commerciale in calo di 1 b.p. a livello trimestrale, a fronte di un mark-down stabile. Il trimestre ha inoltre risentito della riduzione del contributo del portafoglio titoli.
Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, risulta positivo per 36,1 milioni rispetto ai 24,6 milioni rilevati nel primo trimestre 2015 (+41,0 milioni nel quarto trimestre 2015). Il contributo positivo al risultato del primo trimestre 2016 deriva principalmente dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato (+30,1 milioni rispetto ad un contributo di 13,6 milioni registrato nel primo trimestre 2015).
In virtù delle dinamiche descritte, il margine finanziario ammonta a 387,7 milioni, in calo del 5,9% rispetto ai 411,7 milioni del primo trimestre 2015.
Le commissioni nette ammontano a 316,8 milioni e sono in calo del 24,7% rispetto ai 420,9 milioni del primo trimestre 2015, che peraltro avevano beneficiato di volumi di collocamento di prodotti finanziari eccezionali e generato la miglior performance trimestrale di sempre del Gruppo. Il primo trimestre 2016 ha risentito della più ridotta attività di distribuzione di prodotti di risparmio ed in particolare del collocamento di quote di fondi a causa della minor domanda da parte della clientela registrata nel primo bimestre dell’esercizio a causa delle negative vicende dei mercati.
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 23,8 milioni rispetto ai 28,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La diminuzione è legata in parte all’assenza di proventi non ricorrenti derivanti da transazioni che erano invece presenti nel primo trimestre 2015 (3,6 milioni) ed in parte alla riduzione dell’ammontare delle “commissioni di istruttoria veloce” addebitate alla clientela.
Il risultato netto finanziario senza FVO1 è positivo e pari a 57,9 milioni rispetto ai 93,0 milioni del primo trimestre 2015 (+267,8 milioni nel quarto trimestre 2015, includendo le plusvalenze della cessione delle partecipazioni in ICBPI e Arca Sgr che da sole valevano 241,0 milioni). Gli altri proventi operativi
1 Gli effetti della variazione del merito creditizio sulle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO) risultano esposti in una voce separata del conto economico riclassificato, successiva rispetto al risultato dell’operatività corrente. Per effetto del peggioramento del merito creditizio del Banco, l’impatto della FVO nel primo trimestre del 2016 è risultato positivo per 15,0 milioni (+10,1 milioni al netto delle imposte). Nel corrispondente periodo del 2015 il contributo era stato negativo e pari a 12,6 milioni (-8,4 milioni al netto delle imposte).
(proventi operativi diversi dal margine finanziario) sono quindi pari a 398,6 milioni, in diminuzione rispetto ai 542,5 milioni del 31 marzo 2015.
Il totale dei proventi operativi (margine finanziario e altri proventi operativi) ammonta quindi a 786,2 milioni rispetto ai 954,2 milioni del 31 marzo 2015 (-17,6%). Le spese per il personale, pari a 325,5 milioni evidenziano un calo del 4,4% rispetto ai 340,4 milioni del 31 marzo 2015 (423,3 milioni la contribuzione del quarto trimestre 2015 che però includeva oneri straordinari connessi agli accordi per la riduzione del personale in esubero per 82,9 milioni). La riduzione delle spese deriva dalla riduzione dell’organico medio (-475 risorse FTE su base annua). Il numero totale dei dipendenti ammonta al 31 marzo 2016 a 16.662 risorse “full time equivalent” rispetto alle 16.731 risorse in organico alla data del 31 dicembre 2015 ed alle 17.134 del 31 marzo 2015.
L’attento controllo dei costi ha interessato anche le altre spese amministrative che, escludendo dal dato del primo trimestre 2016 l’onere per il contributo al Fondo di Risoluzione Unico, evidenziano una riduzione del 2,9% nel trimestre. Al lordo degli addebiti per il Fondo, le spese amministrative ammontano a 204,6 milioni, in aumento del 24,0% rispetto ai 165,0 milioni del primo trimestre 2015. Il dato al 31 marzo 2016 comprende infatti l’addebito al conto economico dell’ammontare integrale del contributo annuale da versare al Fondo di Risoluzione Unico pari a 44,4 milioni. In sede di redazione del Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2015, non essendo all’epoca noto l’ammontare del contributo annuale dovuto al Fondo Nazionale di Risoluzione, la stima di quest’ultimo, pari a 23 milioni era stata addebitata al conto economico del periodo come accantonamento ai fondi per rischi ed oneri. Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali del periodo ammontano a 30,3 milioni in linea rispetto ai 32,5 milioni del 31 marzo 2015, che includevano rettifiche di valore straordinarie (-3,8 milioni) rilevate al fine di adeguare il valore contabile di alcuni immobili classificati come investimenti immobiliari al valore recuperabile stimato sulla base delle più recenti perizie acquisite. Le analoghe componenti straordinarie incluse nel dato al 31 marzo 2016 sono trascurabili (0,2 milioni).
Il totale degli oneri operativi ammonta a 560,5 milioni rispetto ai 537,9 milioni del primo trimestre 2015. Escludendo dal dato del corrente trimestre l’impatto dell’onere per il contributo al Fondo di Risoluzione Unico e le componenti di natura straordinaria presenti nei costi del corrispondente periodo dello scorso esercizio, pone in luce una riduzione del 3,4%. Il cost/income di periodo, calcolato come rapporto tra il totale degli oneri operativi, al netto delle componenti straordinarie, ed il totale dei proventi al netto dell’impatto della variazione del merito creditizio, risulta pari al 71,3% (65,6% considerando gli oneri operativi al netto dei contributi per il fondo di risoluzione).
Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 225,7 milioni rispetto ai 416,3 milioni del primo trimestre 2015.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a 684,4 milioni rispetto ai 181,4 milioni del primo trimestre 2015. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, evidenzia, come già anticipato, una forte discontinuità rispetto al passato motivata dalla decisione di iniziare il percorso di innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati richiesto dalla BCE quale condizione per poter realizzare l’operazione di fusione con BPM. Al netto della stima delle maggiori rettifiche finalizzate al conseguimento dei più elevati indici di copertura richiesti da BCE, il costo del credito sarebbe risultato pari a a circa 190 milioni di Euro.
Al conto economico dell’esercizio sono state inoltre accreditate riprese di valore nette per deterioramento di altre attività per 1,7 milioni (-3,6 milioni nel primo trimestre del 2015).
Gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ammontano complessivamente a 3,4 milioni rispetto ai 43,2 milioni del primo trimestre 2015, che includevano anche lo stanziamento della miglior stima dell’onere contributivo al Fondo di Risoluzione Nazionale (23 milioni), e sono rappresentati da stanziamenti per cause legali.
Nel periodo sono state registrate perdite da cessione di partecipazioni e investimenti per 0,3 milioni derivanti dalla cessione di immobili di proprietà (-0,1 milioni al 31 marzo 2015).
Il risultato lordo dell’operatività corrente è negativo e pari a 460,7 milioni rispetto a quello positivo e pari a 188,0 milioni del primo trimestre 2015.
Le imposte sul reddito dell’operatività corrente alla data del 31 marzo 2016 sono positive e pari a 135,6 milioni (+26,5 milioni al 31 marzo 2015).
Considerata la quota delle perdite attribuibili ai soci terzi pari a 2,9 milioni e gli impatti della FVO (+10,1 milioni al netto delle imposte), il primo trimestre del 2016 si chiude con una perdita di periodo pari a 313,6 milioni, rispetto all’utile netto di 208,8 milioni realizzato nel primo trimestre 2015.
L’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali
La raccolta diretta al 31 marzo 2016 ammonta a 82,7 miliardi ed evidenzia un incremento dello 0,6% rispetto agli 82,1 miliardi del 31 dicembre 2015 ed una flessione dell’1,9% rispetto agli 84,3 miliardi del 31 marzo 2015. La crescita registrata nel primo trimestre 2016 è riconducibile alle operazioni di pronti contro termine (+3,7 miliardi) ed in minor misura ai depositi e conti correnti (+0,3 miliardi), che hanno più che compensato il rimborso dei prestiti obbligazionari giunti a scadenza (-3,4 miliardi), non sostituiti da nuove emissioni. Il calo registrato su base annua è invece imputabile alla diminuzione della componente obbligazionaria nell’ambito della strategia di contenimento del costo complessivo della raccolta, in particolare di quella vincolata (-1,8 miliardi su base annua e -0,5 miliardi nel primo trimestre 2016). La riduzione della componente illustrata ha trovato parziale compensazione nella crescita delle componenti meno onerose, rappresentate da conti correnti e depositi (+5,9% e +2,5% rispettivamente nei dodici e nei tre mesi) e nell’incremento delle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli.
Si evidenzia che l’aggregato non comprende la stabile provvista garantita dallo stock di certificates emessi dal Gruppo, che al 31 marzo 2016 è pari a 5,4 miliardi (+33,7% l’incremento nell’ultimo anno e
+1,7% la crescita del primo trimestre 2016).
La negativa performance dei mercati è la ragione che spiega il calo della raccolta indiretta, pari a 69,8 miliardi, sia rispetto ai 71,1 miliardi di inizio anno (-1,8%), sia rispetto ai 72,6 miliardi del 31 marzo 2015 (-3,8%). Il comparto del risparmio gestito risulta peraltro in crescita sia su base annuale (+1,2%) sia rispetto ad inizio anno (+0,6%). Il calo dell’aggregato complessivo è quindi imputabile esclusivamente alla componente della raccolta amministrata che ammonta a 34,3 miliardi (-8,5% e -4,1% rispettivamente nell’arco di 12 e di 3 mesi). Al netto dell’effetto connesso all’andamento delle quotazioni di mercato, la raccolta indiretta avrebbe segnato un incremento dell’1,3% nel corso del primo trimestre 2016.
Gli impieghi lordi ammontano al 31 marzo 2016 a 85,5 miliardi, in calo del 3,5% rispetto agli 88,6 miliardi del 31 marzo 2015, ma in crescita dello 0,2% rispetto agli 85,3 miliardi del 31 dicembre 2015. Escludendo dal trend degli impieghi la componente “non core” rappresentata dalla Divisione Leasing2, la dinamica delle operazioni di pronti contro termine e la cessione delle sofferenze perfezionata nello scorso esercizio, l’aggregato esprime su base annuale un calo limitato all’1,1% ed una crescita dello 0,7% nel primo trimestre 2016. Nel corso del primo trimestre 2016 sono stati erogati finanziamenti a medio e lungo termine per oltre 2 miliardi a favore di tutti i segmenti della clientela (Private 0,4 miliardi, Mid Corporate 0,9 miliardi, Small Business 0,5 miliardi, Large Corporate 0,4 miliardi).
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 marzo 2016 a 13,6 miliardi ed evidenziano una diminuzione del 3,6% e del 3,2% nel confronto, rispettivamente con i saldi esistenti al 31 marzo e al 31 dicembre 2015. La riduzione dell’aggregato è stata resa possibile dai contenuti flussi netti di nuovi ingressi nella categoria dei crediti deteriorati, che nel primo trimestre 2016 sono risultati pari a circa 386 milioni, confermando il trend di normalizzazione iniziato nel 2015 (342 milioni la media trimestrale dei flussi netti di ingresso lo scorso esercizio), ma soprattutto dalle rettifiche su crediti aggiuntive addebitate al conto economico del primo trimestre 2016 al fine di innalzare il livello medio di copertura dei crediti in sofferenza. Le esposizioni nette deteriorate rappresentate da crediti del settore “Leasing” risultano stabili rispetto al 31 dicembre 2015 ed ammontano a 2,4 miliardi, principalmente rappresentate da contratti di leasing immobiliare.
In maggior dettaglio, sempre al netto delle rettifiche di valore, le sofferenze del Gruppo ammontano a 6,1 miliardi (-1,7% e -5,9% rispettivamente rispetto al 31 marzo ed al 31 dicembre 2015), le inadempienze
probabili a 7,3 miliardi (-3,5% e -0,6% rispettivamente rispetto al 31 marzo ed al 31 dicembre 2015), le esposizioni scadute a 0,2 miliardi (-41,6% e -9,0% rispettivamente rispetto al 31 marzo ed al 31 dicembre 2015).
L’indice di copertura dell’intero aggregato dei crediti deteriorati, includendo i crediti in sofferenza oggetto di stralcio, si attesta al 45,7%, in crescita di due punti percentuali rispetto al 43,7% del 31 dicembre 2015 (45,1% al 31 marzo 2015). In maggior dettaglio, al 31 marzo 2016 le sofferenze del Gruppo risultano nel complesso già passate a perdite o svalutate per il 59,7% del loro ammontare (56,3% e 58,7%
2 Gli impieghi della divisione Leasing, rappresentati dalla somma delle esposizioni riferite al perimetro dell’ex Banca Italease e delle controllate Release ed Italease Gestione Beni, ammontano al 31 marzo 2016 a 5,9 miliardi in progressiva riduzione rispetto ai 6,5 miliardi del 31 marzo 2015 ed ai 6,0 miliardi del 31 dicembre 2015.
rispettivamente al 31 dicembre 2015 ed al 31 marzo 2015), la copertura delle inadempienze probabili si attesta al 24,6% (25,4% e 26,5% rispettivamente al 31 dicembre 2015 ed al 31 marzo 2015), e quella
degli scaduti al 18,8% (20,7% e 16,2% rispettivamente al 31 dicembre 2015 ed al 31 marzo 2015).
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,49% rispetto allo 0,51% del 31 dicembre 2015 ed allo 0,63% del 31 marzo 2015 e riflette la sempre migliore qualità del portafoglio performing. Escludendo dal computo le esposizioni in pronti contro termine ed in prestito titoli e quelle con parti correlate, sostanzialmente prive di rischio, l’indice di copertura è pari allo 0,56% (0,58% al 31 dicembre 2015).
I ratio patrimoniali del gruppo
Applicando il regime transitorio in vigore al 31 marzo 2016 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 12,5%. Il calo rispetto al dato del 31 dicembre 2015 (13,2%) è integralmente imputabile al risultato economico negativo del primo trimestre 20163 e agli effetti indiretti da esso derivanti sull’ammontare delle detrazioni dal capitale primario di classe 1 (quote partecipative in enti finanziari e creditizie e attività fiscali anticipate). Il Tier 1 ratio, in assenza di strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 (additional Tier 1) è anch’esso pari al 12,5%. Il Total capital ratio si attesta al 15,6% rispetto al 15,9% del 31 dicembre 2015.
Il CET1 ratio calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (c.d. CET1 ratio fully phased) è stimato pari all’11,7% (12,4% al 31 dicembre 2015).
Considerando la riduzione degli elementi da dedurre dal CET 1 capital conseguente alla distribuzione di circa Euro 100 milioni di dividendi da parte delle principali società finanziarie collegate verificatasi nel mese di aprile e tenendo conto del previsto aumento di capitale, il CET 1 ratio “phased in” si attesterebbe al 14,9% e il CET 1 “fully phased” al 14,4%4.
Il leverage ratio calcolato includendo il risultato economico del trimestre secondo le regole del regime transitorio è pari al 4,7%. Lo stesso indicatore in prospettiva fully phased è stimato pari al 4,4%.
Il profilo di liquidità
Il Gruppo conferma al 31 marzo 2016 un eccellente profilo di liquidità. L’esposizione in BCE ammonta a 12,0 miliardi, come a fine esercizio 2015. Alla stessa data il Gruppo dispone di attivi stanziabili presso la BCE e ad oggi non utilizzati che, al netto degli haircut, ammontano a 15,6 miliardi (16,1 miliardi al 31 dicembre 2015) rappresentati quasi esclusivamente da un portafoglio libero di titoli governativi italiani.
L‘indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) è superiore al 160% e quindi ampiamente al di sopra dei target di Basilea 3. L’indice NSFR (Net Stable Funding Ratio) calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto è superiore al 100%.
Evoluzione prevedibile della gestione
La gestione anche nei prossimi trimestri sarà principalmente focalizzata sulla realizzazione dell’operazione di aggregazione con BPM. In tale prospettiva il Gruppo è orientato a realizzare le condizioni comunicate dalla BCE come presupposto per l’autorizzazione al perfezionamento dell’operazione di fusione tra le quali l’incremento del livello dei copertura dei crediti deteriorati al fine di allinearlo alla media delle banche italiane di pari rilevanza. Tale orientamento influenzerà negativamente la redditività del Gruppo nel breve periodo.
3 Secondo quanto previsto dal combinato disposto degli artt. 469 e 478 del Regolamento (UE) n. 575/2013 così come confermati dalle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia per il periodo transitorio, le perdite relative all’esercizio in corso devono essere portate per il 60% del loro ammontare a deduzione del Capitale primario di classe 1 e per il residuo 40% del loro ammontare a deduzione del Capitale aggiuntivo di classe 1. Secondo la disciplina in vigore al termine del periodo transitorio le suddette perdite vengono dedotte integralmente dal capitale primario di classe 1.
4 Tali dati pro-forma non includono gli impatti conseguenti ad eventuali ulteriori maggiori rettifiche di valore su crediti che potrebbero
essere rilevate al fine di allineare i livelli medi di copertura dei crediti deteriorati a della entità che sarà originata dalla progettata fusione con la Banca Popolare di Milano alla media delle banche italiane di pari rilevanza.
***
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Banco Popolare Società Cooperativa, Gianpietro Val, attesta, in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’art. 154 bis del “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria”, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
****
Ancorché per effetto del D. Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 marzo 2016 e recepito nel TUF con delibera del 17 marzo 2016 l’obbligo di redazione e pubblicazione del resoconto intermedio di gestione al 31 marzo ed al 30 settembre per gli emittenti strumenti quotati su mercati regolamentati sia stato abrogato, al fine di rispettare gli obblighi di redazione delle segnalazioni di vigilanza FINREP e COREP da inviare alla BCE entro il 12 maggio p.v., il Gruppo Banco Popolare ha provveduto alla redazione del proprio bilancio consolidato al 31 marzo 2016. In relazione alle esigenze connesse alla realizzazione dell’aumento di capitale di 1 miliardo di Euro approvato dall’Assemblea dei Soci il 7 maggio u.s., ha anche provveduto alla redazione di un Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2016 che è assoggettato a revisione contabile limitata dalla società di revisione Deloitte & Touche S.p.A..
La documentazione a supporto dell’odierna conference call di presentazione dei risultati del Gruppo Banco Popolare sarà resa disponibile sul sito internet xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxx.
Note esplicative
Ai fini di una migliore comprensione delle informazioni contenute nel comunicato stampa e nei prospetti contabili allegati si evidenzia quanto segue:
1. Impatti sul conto economico derivanti dalla Purchase Price Allocation dell’operazione di aggregazione del Gruppo Banca Popolare Italiana e del Gruppo Banca Italease
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale di riferimento (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco Popolare include gli impatti economici derivanti dall’allocazione della differenza di fusione con il Gruppo Banca Popolare Italiana e del prezzo pagato per l’acquisizione di Banca Italease secondo le regole previste dall’IFRS 3 (c.d. Purchase Price Allocation – PPA) con riferimento all’intero esercizio 2015 e al primo trimestre 2016. Al riguardo si evidenzia che gli impatti economici in esame si sono progressivamente ridotti e alcuni di essi sono non più significativi. Ci si riferisce agli impatti residui sul margine di interesse derivanti dal maggior valore allocato sui crediti acquistati nell’ambito dell’aggregazione del Gruppo Banca Popolare Italiana e del minor valore attribuito alle passività finanziarie emesse da Banca Italease. Gli unici impatti economici residui degni di essere menzionati derivano dalle quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita iscritte a seguito dell’acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana oggetto di rilevazione nell’ambito della voce “Altri proventi netti di gestione”. L’impatto sul conto economico al 31 marzo 2016 è pari a -5,5 milioni.
L’effetto complessivo sul risultato netto consolidato è pari a -4,3 milioni al 31 marzo 2016 (-4,6 milioni nel primo trimestre 2015).
2. Modifiche intervenute nell’area di consolidamento
Nel corso del primo trimestre del 2016 si segnala quale unica variazione l’uscita definitiva dal perimetro di consolidamento della controllata Banco Popolare Luxembourg, per effetto del perfezionamento dell’operazione di cessione della medesima avvenuto in data 29 febbraio 2016 successivamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità di vigilanza. Nel perimetro dell’operazione non rientra la cessione della partecipazione in Aletti Suisse, interamente detenuta dal Banco Popolare Luxembourg, che è stata trasferita a Banca Aletti S.p.A in data 4 gennaio 2016, né i rischi ed i benefici relativi al portafoglio crediti di Banco Popolare Luxembourg che restano in capo al Banco Popolare.
La gestione della controllata dei primi due mesi ed il perfezionamento della citata operazione di cessione non hanno complessivamente comportato impatti significativi rispetto alla situazione patrimoniale del Gruppo riferita al 31 dicembre 2015.
3. Principali componenti economiche non ricorrenti incluse nel conto economico dei due periodi posti a confronto
In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 nel commento sull’andamento economico della gestione sono evidenziati gli impatti delle principali componenti non ricorrenti.
Il risultato economico del primo trimestre 2016 risulta penalizzato dall’impatto della decisione di iniziare, fin dal primo trimestre, ad incrementare il livello medio di copertura dei crediti deteriorati e ciò in linea con quanto richiesto dalla BCE in sede di esame preliminare della prospettata operazione di aggregazione tra il Banco Popolare e BPM. Sulla base degli elementi informativi disponibili la discontinuità valutativa ha comportato l’addebito al conto economico del primo trimestre di maggiori rettifiche di valore su crediti per complessivi 495 milioni.
Oltre agli importi già evidenziati in voci aventi di per sé natura non ricorrente (es. risultato delle attività in via di dimissione), il conto economico del primo trimestre è stato penalizzato dall’impatto derivante dal decremento del valore contabile delle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value come conseguenza del peggioramento del merito creditizio del Banco Popolare registrato rispetto alla fine del precedente periodo (-15,0 milioni al lordo degli effetti fiscali). Per lo stesso motivo il conto economico del primo trimestre 2015 era stato impattato negativamente per 12,6 milioni al lordo dei relativi effetti fiscali.
Il conto economico del primo trimestre 2015 era inoltre stato influenzato dalle seguenti componenti non ricorrenti: a) rilevazione di rettifiche di valore riferite ad alcuni immobili, classificati come attività materiali acquisite a scopo di investimento al fine di adeguare il loro valore di bilancio alla stima del valore recuperabile per un ammontare complessivo di 3,8 milioni; b) accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri conseguenti all’esito sfavorevole di una vertenza fiscale per 17,7 milioni; c) accredito nella voce imposte sul reddito dell’operatività corrente di 85,1 milioni, importo corrispondente all’iscrizione delle attività per imposte anticipate correlate alle perdite fiscali pregresse dell’incorporata Banca Italease.
4. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) e nella direttiva 2013/36/UE (“CRD IV”) comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto “Single Rulebook”. Si evidenzia che la nuova normativa contenuta nel “Single Rulebook” prevede un regime transitorio per l’introduzione graduale di alcune nuove regole (c.d. “phase in”). Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo presumibilmente avrà al termine del periodo transitorio vengono denominate “Basilea 3 Fully Phased”.
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2016 desunti dalla lettura della normativa attualmente in vigore sono i seguenti:
coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: “CET1 ratio”) minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: “CCB”);
coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
coefficiente di capitale totale minimo: 8%
+ 2,5% di CCB.
In data 25 novembre 2015 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco Popolare la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. La decisione trae origine dall’art. 16 (2)
(a) della Regulation EU n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente. Il livello minimo richiesto dall’Organo di Vigilanza è pari al 9,55% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio).
5 - Oneri contributivi derivanti dalla Bank Recovery and Resolution Directive
Con lettera del 29 aprile 2016, Banca D’Italia ha comunicato alle banche del Gruppo l’ammontare dei contributi al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2016, quantificati complessivamente in 44,4 milioni di Euro. In tale comunicazione è prevista la possibilità per gli intermediari di versare una quota di tali contributi ricorrendo ad impegni irrevocabili di pagamento collateralizzati (cosiddetti irrevocabile payment commitments – IPC) per una quota pari al 15% dell’ammontare complessivamente dovuto. Tale facoltà non è stata esercitata dal Gruppo, che ha provveduto ad addebitare al conto economico di periodo alla voce “altre spese amministrative” l’intero ammontare della contribuzione che dovrà essere versata.
6 - Nuove disposizioni in materia di attività fiscali anticipate contenute nel Decreto Legge n. 59/2016
Si segnala che in data 3 maggio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 59/2016, entrato in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione. Tale Decreto include, fra l’altro, nuove disposizioni riguardanti le attività fiscali per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la “Legge 214/2011”) per la trasformabilità in credito di imposta e che ammontavano al 31 dicembre 2015 a 2.445,1 milioni. In base alle citate nuove disposizioni normative le società potranno continuare ad applicare le norme vigenti in materia di conversione in crediti d’imposta delle attività per imposte anticipate, a condizione che esercitino apposita opzione irrevocabile entro 30 giorni dalla pubblicazione del Decreto stesso e versino un canone annuo da corrispondere con riferimento a ciascuno degli esercizi a partire dal 2015 e successivamente, se ne ricorreranno annualmente i presupposti, fino al 2029. L’esercizio dell’opzione è irrevocabile.
Come chiarito nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 29 aprile u.s., tale norma dovrebbe consentire di superare i dubbi sollevati dalla Commissione Europea sull’esistenza di componenti di aiuto di Stato nel quadro normativo attuale relativo alla conversione in crediti d’imposta delle attività fiscali per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge n. 214/2011.
Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d’imposta sarà determinato annualmente applicando l’aliquota dell’1,5% ad una “base” ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell’esercizio di riferimento e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l’importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all’esercizio di riferimento, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta.
La Banca ha proceduto a stimare l’ammontare del canone riferito all’esercizio 2015 per il Gruppo nella misura di circa 30 milioni di Euro, al lordo dell’effetto fiscale (ai sensi del Decreto, il canone è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP). Tale stima è stata effettuata sulla base della attuale migliore interpretazione delle indicazioni direttamente desumibili dal testo del Decreto e potrà subire variazioni anche significative in relazione a tutte le eventuali ulteriori indicazioni che potrebbero emergere dalle disposizioni attuative demandate dal Decreto ad un successivo Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e dalle interpretazioni relative al trattamento contabile del suddetto canone.
7 - Altre note esplicative
Il Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato riflette su base consolidata le situazioni contabili del Banco Popolare e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 marzo 2016 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate. Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse al Banco Popolare riferite al 31 marzo 2016 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalla società collegate.
Allegati
- Stato patrimoniale consolidato riclassificato
- Conto economico consolidato riclassificato
- Conto economico consolidato riclassificato: evoluzione trimestrale
Important Regulatory Notice
- NOT FOR RELEASE, PUBLICATION OR DISTRIBUTION, IN WHOLE OR IN PART, DIRECTLY OR INDIRECTLY, IN OR INTO OR FROM THE UNITED STATES, CANADA, AUSTRALIA, JAPAN OR ANY JURISDICTION WHERE TO DO SO WOULD CONSTITUTE A VIOLATION OF THE RELEVANT LAWS OF SUCH JURISDICTION
- This announcement is not an offer of securities for sale in the United States. Securities may not be offered or sold in the United States unless they are registered or are exempt from registration under the U.S. Securities Act of 1933, as amended. The Company does not intend to register any portion of this Offering in the United States or to conduct a public offering in the United States. Any public offering of securities to be made in the United States will be made by means of a prospectus that will contain detailed information about the Company and its management, as well as financial statements. Copies of this announcement are not being, and should not be, distributed in or sent into the United States.
- This announcement is for distribution only to persons who (i) have professional experience in matters relating to investments falling within Article 19(5) of the Financial Services and Xxxxxxx Xxx 0000 (Financial Promotion) Order 2005 (as amended, the “Financial Promotion Order”), (ii) are persons falling within Article 49(2)(a) to (d) (“high net worth companies, unincorporated associations etc.”) of the Financial Promotion Order, (iii) are outside the United Kingdom, or (iv) are persons to whom an invitation or inducement to engage in investment activity (within the meaning of section 21 of the Financial Services and Markets Act 2000) in connection with the issue or sale of any securities may otherwise lawfully be communicated or caused to be communicated (all such persons together being referred to as “relevant persons”). This announcement is directed only at relevant persons and must not be acted on or relied on by persons who are not relevant persons. Any investment or investment activity to which this announcement relates is available only to relevant persons and will be engaged in only with relevant persons.
- It may be unlawful to distribute these materials in certain jurisdictions. These materials are not for distribution in Canada, Japan or Australia, or in any other country where the offers or sales of securities would be forbidden under applicable law (the “Other Countries”) or to residents thereof. The information in these materials does not constitute an offer of securities for sale in Canada, Japan, Australia, or in the Other Countries.
- This announcement has been prepared on the basis that any offer of securities in any Member State of the European Economic Area (“EEA”) which has implemented the Prospectus Directive (2003/71/EC) (each, a “Relevant Member State”), will be made pursuant to an exemption under the Prospectus Directive, as implemented in that Relevant Member State, from the requirement to publish a prospectus for offers of securities. Accordingly any person making or intending to make any offer in that Relevant Member State of securities which are the subject of the offering mentioned in this announcement may only do so in circumstances in which no obligation arises for the Company or any of the managers to publish a prospectus pursuant to Article 3 of the Prospectus Directive or supplement a prospectus pursuant to Article 16 of the Prospectus Directive, in each case, in relation to such offer. Neither the Company nor the managers have authorized, nor do they authorize, the making of any offer of securities in circumstances in which an obligation arises for the Company or any manager to publish or supplement a prospectus for such offer.
GRUPPO BANCO POPOLARE
Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/03/2016 31/12/2015 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide | 604.189 | 587.383 | 16.806 | 2,9% |
Attività finanziarie e derivati di copertura | 29.385.957 | 27.531.012 | 1.854.945 | 6,7% |
Crediti verso banche | 3.029.278 | 2.817.832 | 211.446 | 7,5% |
Crediti verso clientela | 78.155.055 | 78.421.634 | (266.579) | (0,3%) |
Partecipazioni | 1.203.124 | 1.166.324 | 36.800 | 3,2% |
Attività materiali | 2.122.719 | 2.132.633 | (9.914) | (0,5%) |
Attività immateriali | 2.041.533 | 2.042.120 | (587) | (0,0%) |
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 80.400 | 109.983 | (29.583) | (26,9%) |
Altre voci dell'attivo | 5.528.164 | 5.700.674 | (172.510) | (3,0%) |
Totale | 122.150.419 | 120.509.595 | 1.640.824 | 1,4% |
Xxxx xxx xxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx
(xxxxxxxx xx xxxx)
00/00/0000 31/12/2015 Variazioni
Debiti verso banche Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività | 16.633.706 | 16.334.739 | 298.967 | 1,8% |
finanziarie valutate al fair value | 82.673.483 | 82.141.444 | 532.039 | 0,6% |
Passività finanziarie e derivati di copertura | 9.658.268 | 8.564.543 | 1.093.725 | 12,8% |
Fondi del passivo | 1.319.218 | 1.333.077 | (13.859) | (1,0%) |
Passività associate ad attività in xxx xx xxxxxxxxxxx | - | 000.000 | (342.265) | |
Altre voci del passivo | 3.757.944 | 3.246.793 | 511.151 | 15,7% |
Patrimonio di pertinenza di terzi | 49.848 | 53.169 | (3.321) | (6,2%) |
Patrimonio netto | 8.057.952 | 8.493.565 | (435.613) | (5,1%) |
- Capitale e riserve | 8.371.527 | 8.063.492 | 308.035 | 3,8% |
- Utile (Perdita) del periodo | (313.575) | 430.073 | (743.648) | |
Totale | 122.150.419 | 120.509.595 | 1.640.824 | 1,4% |
Conto economico consolidato riclassificato
Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
I Trim. 2016 I Trim. 2015
(*)
Variaz.
Margine di interesse | 351.538 | 387.092 | (9,2%) |
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto | 36.114 | 24.646 | 46,5% |
Margine finanziario | 387.652 | 411.738 | (5,8%) |
Commissioni nette | 316.825 | 420.881 | (24,7%) |
Altri proventi netti di gestione | 23.840 | 28.557 | (16,5%) |
Risultato netto finanziario (senza FVO) | 57.889 | 93.014 | (37,8%) |
Altri proventi operativi | 398.554 | 542.452 | (26,5%) |
Proventi operativi | 786.206 | 954.190 | (17,6%) |
Spese per il personale | (325.529) | (340.415) | (4,4%) |
Altre spese amministrative | (204.621) | (165.013) | 24,0% |
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (30.346) | (32.494) | (6,6%) |
Oneri operativi | (560.496) | (537.922) | 4,2% |
Risultato della gestione operativa | 225.710 | 416.268 | (45,8%) |
Rettifiche nette su crediti verso clientela | (684.396) | (181.387) | 277,3% |
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività | 1.688 | (3.574) | |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | (3.376) | (43.198) | (92,2%) |
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | (311) | (87) | 257,5% |
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte | (460.685) | 188.022 | |
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 135.582 | 26.538 | 410,9% |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione | |||
al netto delle imposte | (1.480) | (1.264) | 17,1% |
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 2.941 | 3.932 | (25,2%) |
Utile (Perdita) del periodo senza FVO | (323.642) | 217.228 | |
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) | 15.038 | (12.621) | |
Imposte sulla var. del merito cred. (FVO) | (4.971) | 4.174 | |
Impatto FVO | 10.067 | (8.447) | |
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | (313.575) | 208.781 |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.
GRUPPO BANCO POPOLARE
Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale
Voci del conto economico riclassificate Es. 2016 Es. 2015
(migliaia di euro) | I trim. | IV trim. | III trim. | II trim. | I trim. (*) | |
Margine di interesse | 351.538 | 368.860 | 387.465 | 401.969 | 387.092 | |
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto | 36.114 | 40.958 | 39.203 | 36.672 | 24.646 | |
Margine finanziario | 387.652 | 409.818 | 426.668 | 438.641 | 411.738 | |
Commissioni nette | 316.825 | 340.184 | 314.141 | 350.204 | 420.881 | |
Altri proventi netti di gestione | 23.840 | 37.323 | 23.497 | 20.267 | 28.557 | |
Risultato netto finanziario (senza FVO) | 57.889 | 267.785 | 29.967 | 50.315 | 93.014 | |
Altri proventi operativi | 398.554 | 645.292 | 367.605 | 420.786 | 542.452 | |
Proventi operativi | 786.206 | 1.055.110 | 794.273 | 859.427 | 954.190 | |
Spese per il personale | (325.529) | (423.317) | (327.702) | (342.176) | (340.415) | |
Altre spese amministrative | (204.621) | (316.253) | (161.021) | (162.573) | (165.013) | |
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (30.346) | (73.851) | (33.696) | (26.321) | (32.494) | |
Oneri operativi | (560.496) | (813.421) | (522.419) | (531.070) | (537.922) | |
Risultato della gestione operativa | 225.710 | 241.689 | 271.854 | 328.357 | 416.268 | |
Rettifiche nette su crediti verso clientela | (684.396) | (229.143) | (199.483) | (193.920) | (181.387) | |
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività | 1.688 | (23.171) | (5.150) | (22.286) | (3.574) | |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | (3.376) | 14.603 | (15.768) | (6.428) | (43.198) | |
Riprese (Rettifiche) di valore su partecipazioni, avviamenti e altre attività immateriali | - | - | - | - | - | |
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | (311) | (108) | (246) | (3.959) | (87) | |
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte | (460.685) | 3.870 | 51.207 | 101.764 | 188.022 | |
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 135.582 | 72.593 | (5.285) | (23.328) | 26.538 | |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione | ||||||
al netto delle imposte | (1.480) | 307 | 200 | (6.523) | (1.264) | |
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 2.941 | 7.684 | 5.869 | 1.199 | 3.932 | |
Risultato dell'esercizio senza FVO | (323.642) | 84.454 | 51.991 | 73.112 | 217.228 | |
Variazione del proprio merito creditizio (FVO) | 15.038 | (6.295) | 7.057 | 16.771 | (12.621) | |
Imposte sulla var. del merito cred. (FVO) | (4.971) | 2.082 | (2.334) | (5.546) | 4.174 | |
Impatto FVO | 10.067 | (4.213) | 4.723 | 11.225 | (8.447) | |
Risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo | (313.575) | 80.241 | 56.714 | 84.337 | 208.781 |
(*) I dati relativi al primo trimestre 2015 sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.
Numero di Pagine: 16
Fine Comunicato n.0958-78