CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute Direzione Accoglienza e Inclusione
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
PROCEDURA APERTA IN N.4 LOTTI FUNZIONALI, PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DI “CASE ACCOGLIENZA”
IN FAVORE DI PERSONE CONDANNATE E/O EX DETENUTE PERIODO 1 FEBBRAIO 2018 – 31 DICEMBRE 2020
PREMESSE E QUADRO NORMATIVO
Il quadro offerto dalla nostra Costituzione (art.2 e 27) si caratterizza per il pieno riconoscimento e la tutela dei diritti dell’uomo e del rispetto della sua dignità, ivi compresa quella delle persone detenute e/o condannate. Più concretamente la ratio delle norme nazionali e transnazionali, che si sono succedute nell’arco dell’ultimo trentennio, i profili giurisprudenziali, gli studi di settore e le linee di indirizzo delle politiche sociali, orientano efficacemente gli interventi nella direzione attuativa del principio costituzionale che sottolinea ed esalta la funzione rieducativa della pena intesa in termini di restituzione e risocializzazione della persona.
Ed è proprio nell’ambito della risocializzazione del detenuto e del condannato che le istituzioni, a vari livelli, sono chiamate a giocare un ruolo fondamentale nella costruzione di piani, programmi, progetti.
A seguito dell’entrata in vigore della legge 354/1975 “Norme sull’Ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della liberta” e s.m i., del D.Lgs. 112/98, della L.328/2000, e della Legge Costituzionale n. 3/01 di modifica del Titolo V della Costituzione, le Regioni e le Amministrazioni Locali hanno assunto un ruolo di programmazione, coordinamento ed attuazione delle politiche sociali, al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena parità delle persone nella vita sociale, culturale ed economica, quindi anche dei soggetti adulti e minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Fra i compiti istituzionali del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute vi è quello di programmare servizi a sostegno della popolazione finalizzati alla inclusione sociale della stessa, in particolare attraverso il sostegno a percorsi di autopromozione individuale, anche mediante l’attivazione della rete dei servizi territoriali.
In questo contesto, Roma Capitale per le specifiche competenze attribuite dalla L.328/2000, ferme restando le competenze del Ministero della Giustizia in materia di esecuzione penale interna, nonché dalle disposizioni impartite dal DPR 616/77 in materia di assistenza ad ex detenuti e alle loro famiglie, dalla L.R. Lazio 7/2007 “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”, dalla L. R. 11/2007 "Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio", si veda in particolare l’art. 16, dalla Deliberazione G.C. 2625/98“, attua interventi socio-assistenziali finalizzati a favorire il reinserimento sociale delle persone sottoposte a misure di sicurezza, promuovendo attività di accoglienza, informazione, orientamento e accompagnamento.
Tra le iniziative che si ritiene opportuno ed utile proporre assume particolare rilevanza la prosecuzione di un circuito di “accoglienza” finalizzato ad offrire opportunità a persone in esecuzione di pena (di cui all’art. 47 affidamento in prova al servizio sociale, 47ter detenzione domiciliare, in sospensione condizionata della pena ai sensi della L.207/2003, in permesso premio o licenza premio ammesse al regime di semilibertà ai sensi degli artt. 30ter e 52 del vigente O.P.), in via di dimissione o neo dimesse dal carcere, nonché persone sottoposte a prescrizioni di legge/misure di sicurezza, sorveglianza speciale, obblighi di dimora, obbligo di firma, ecc.
La tipologia di struttura residenziale che si intende finanziare è quella individuata dalla L.R. n.41 del 12 dicembre 2003 e dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 126/2015 "Autorizzazione all'apertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali. Requisiti strutturali ed organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dall'articolo 11 della l.r. n. 41/2003";
in particolare si fa riferimento alla SEZIONE IV STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI, punto IV.B.3bis PROGRAMMI DI SEMIAUTONOMIA PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI.
ART. 1 – OGGETTO E FINALITÀ DELL'APPALTO
Oggetto del presente Capitolato è l’affidamento della gestione di n. 4 case di accoglienza per le persone in esecuzione di pena e/o ex detenute.
Il servizio prevede la gestione di strutture residenziali così come indicate dalla L.R. n.41 del 12 dicembre 2003 e dalla D.G.R. n. 126/2015 "Autorizzazione all'apertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali. Requisiti strutturali ed organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dall'articolo 11 della l.r. n. 41/2003"; in particolare si fa riferimento alla SEZIONE IV STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI, punto IV.B.3bis PROGRAMMI DI SEMIAUTONOMIA PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI.
La struttura dovrà essere munita, al momento della presentazione dell'offerta, di autorizzazione all'apertura ed al funzionamento rilasciata dal Municipio di competenza ai sensi della L.R. Lazio n.41/2003 e s.m.i. e DGR Lazio 126/2015 o parimenti di documentazione atta a dimostrare di aver intrapreso il percorso di regolarizzazione finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione di cui trattasi.
L’aggiudicazione e l’affidamento del servizio, con stipula della relativa convenzione, secondo lo schema allegato alla presente gara, saranno subordinati al conseguimento – ove già non posseduto
– del parere igienico sanitario (nulla osta igienico sanitario) rilasciato dalla competente ASL, atto all’ottenimento della relativa autorizzazione di cui sopra.
L’aggiudicatario provvisorio dovrà consegnare la predetta documentazione, entro il termine indicato nella comunicazione di aggiudicazione, a pena di decadenza dalla graduatoria finale e non conferma dell’aggiudicazione provvisoria.
L'immobile dovrà essere fornito di una dotazione adeguata di arredi ed attrezzature funzionali all'accoglienza e allo svolgimento di tutte le attività connesse al servizio (così come meglio specificato nello schema contratto al quale si rimanda). Allegare planimetria con individuazione dell’uso degli spazi per le attività.
Per effetto dell’articolo 11 comma 1 lettera a) della l.r. 41/2003 le strutture per persone con problematiche psicosociali sono ubicate in centri abitati, o nelle loro vicinanze, e sono facilmente raggiungibili con l’uso di mezzi pubblici, o con mezzi di trasporto messi a disposizione dalla struttura, e comunque localizzate in modo tale da permettere la partecipazione degli utenti alla vita sociale e l’accesso ai servizi territoriali.
Tali strutture dovranno rivolgersi a target di utenza diversificati ed in particolare:
• 3 strutture dovranno accogliere persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni e ognuna di esse dovrà inoltre dedicare 2 posti a giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Verso i giovani adulti sarà adottato uno specifico accordo tra il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute e il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, finalizzato a sviluppare specifici percorsi d’inclusione per il particolare target di utenza. A tale fine il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità attiverà progetti di inserimento e reinserimento sociale (corsi di scolarizzazione e di formazione, tirocini d’inserimento nel rispetto della normativa di riferimento ed ogni altra azione utile alla acquisizione di autonomie). Potranno essere accolti solo coloro che hanno compiuto il reato in maggiore età e sono in carico all’Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna (UIEPE).
• 1 struttura dovrà accogliere persone ultrasessantenni e sviluppare interventi specifici rivolti ai bisogni di tale target di utenza.
Gli ingressi degli ospiti saranno previamente autorizzati dalla scrivente Direzione e concordati con l’Area Educativa Trattamentale degli Istituti di Pena presenti sul territorio di Roma Capitale, con l’Ufficio
Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna che esplica la competenza sul territorio di Roma Capitale, con gli organi della Giustizia e con i Servizi Sociali Municipali.
FINALITA’ DEL SERVIZIO:
“Le strutture residenziali indicate dall’articolo 1 comma 1 lettera a) della l.r. 41/2003 prestano servizi socio- assistenziali diretti alle persone con problematiche psico-sociali prive del necessario supporto familiare, sulla base di un piano personalizzato, come definito dall’articolo 1, comma 2 lettera d) della medesima legge, dove per riabilitazione sociale si intende ogni forma di inclusione sociale finalizzata al reinserimento sociale o alla preparazione all’inserimento ed al reinserimento sociale della persona in difficoltà. I servizi offerti da queste strutture si ispirano ai principi contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e offrono una risposta ai bisogni temporanei di accoglienza, di assistenza e di supporto nel percorso di acquisizione dell’autonomia e della capacità di autogestione, finalizzato all’inserimento o alla preparazione al reinserimento sociale della persona con problematiche sociali”.
Queste strutture hanno la finalità di offrire i loro servizi alla persona per un limitato arco di tempo e incentrano la propria modalità organizzativa e la propria programmazione sugli obiettivi assistenziali che sono quelli di consentire il reinserimento sociale dell’individuo svantaggiato o preparare lo stesso all’inserimento e/o reinserimento sociale.
Gli alloggi offrono un ambiente di vita familiare, attento alle esigenze di ogni ospite e caratterizzato da relazioni personali significative, nel quale l’ospite trova il soddisfacimento dei bisogni primari ed assistenziali, ed il sostegno necessario per cercare o recuperare la capacità di cogliere le opportunità offerte in ambito sociale, sia dal punto di vista relazionale che per quanto riguarda l’inserimento lavorativo. All’interno della struttura vengono promosse modalità operative che favoriscano sia iniziative di tipo autonomo, che attività comuni, finalizzate all’inclusione sociale ed alla fruizione di tutti i servizi presenti nel territorio, nell’ambito del piano personalizzato.
Per l'espletamento del servizio, l'organismo dovrà mettere a disposizione una o più strutture, rientranti nella propria disponibilità giuridica, ubicate in zona ben integrata nel tessuto cittadino e servita/e dal servizio di trasporto pubblico.
L’accoglienza nelle strutture è riservata ad un massimo di 6 persone per ogni struttura prive delle risorse alloggiative o economiche o relazionali significative purché le stesse si trovino in totale stato di autosufficienza dal punto di vista psico-fisico e siano in grado di adattarsi alla convivenza sia con gli ospiti della casa, sia con gli altri condomini.
ART. 2 – DESTINATARI
Secondo quanto disposto dall’articolo 1 comma 2 lettera d) della l. r. 41/2003, destinatari di questi servizi sono le persone adulte con problematiche psicosociali, così come definite all’articolo 9 comma 1 lettere a), b), c), in particolare persone ex detenute, o soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale cui è permesso risiedere in tale tipologia di struttura:
- Ammesse alle misure alternative dell’esecuzione ai sensi all’art. 47 - affidamento in prova al servizio sociale, 47ter - detenzione domiciliare a norma del vigente Ordinamento Penitenziario;
- Ammesse alla detenzione domiciliare in base al D.L. 22 dicembre 2011, n. 211, successivamente convertito nella L. 17 febbraio 2012, n. 9;
- In sospensione condizionata della pena ai sensi della L.207/2003;
- In permesso premio o licenza premio, reperibilità, ammesse al regime di semilibertà ai sensi degli artt. 30ter e 52 del vigente O.P.;
- In via di dimissione o neo dimesse dal carcere; non potranno essere accolte persone neo dimesse da oltre 6 mesi;
- Persone sottoposte a prescrizioni di legge/misure di sicurezza, sorveglianza speciale, obblighi di dimora, obbligo di firma, ecc.
In ciascuna delle comunità potranno essere accolte max. 6 (sei) persone, tutte che godano della piena autonomia psico-fisica.
L’Organismo potrà accogliere, inoltre, fino ad un massimo di due semiliberi in reperibilità pomeridiana-serale, i quali potranno fruire degli spazi comuni.
ART. 3 – PRESTAZIONI
Le prestazioni offerte dalle strutture residenziali sono volte al raggiungimento degli obiettivi di inclusione sociale degli ospiti, e sono diversamente caratterizzate, a seconda delle caratteristiche degli utenti accolti.
Ogni prestazione secondo quanto disposto dall’articolo 11 comma 1 lettera h) della citata L.R. 41/03 è erogata nel rispetto dei normali ritmi di vita degli ospiti.
Il funzionamento delle strutture residenziali è garantito per l’intero arco dell’anno.
Tutte le prestazioni assistenziali, socio-sanitarie e sanitarie, e gli interventi attuati sono registrati nella cartella personale dell’ospite.
Nelle strutture residenziali tutte le attività e gli interventi hanno come finalità quella di aiutare la persona con problematiche psicosociali a superare le emergenze e a vivere la vita nel pieno delle proprie potenzialità, con un programma basato sul recupero, sul rafforzamento o sull’acquisizione dell’autonomia, attraverso azioni di stimolo, sostegno e orientamento. Attraverso tali azioni la persona viene supportata a recuperare o ad acquisire le necessarie capacità per autogestirsi, stabilire relazioni e proporsi alla comunità come soggetto attivo e partecipativo.
In particolare sono garantiti, nell’ambito delle prestazioni previste dal progetto globale della struttura, gli interventi volti al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal piano personalizzato di ogni singolo ospite.
L’organizzazione delle attività nelle strutture è tale da creare le condizioni necessarie per garantire:
· il rispetto della dignità e della libertà personale, della riservatezza, dell’individualità, della professione religiosa e delle convinzioni politiche, delle scelte personali nell’abbigliamento e nella cura della propria persona
· pari trattamento per tutti gli ospiti all’interno della struttura, quanto ad accuratezza, professionalità e umanità, senza distinzione di fede, convinzioni politiche, etnia, sesso;
· un ambiente di vita il più possibile confortevole e stimolante, quanto a ritmi di vita e a stile di accoglienza;
· la promozione dei legami affettivi vecchi e nuovi.
Sono assicurate l’integrazione funzionale ed operativa con gli altri servizi esistenti sul territorio, ed in particolare ogni forma di integrazione socio-sanitaria.
L’organizzazione della struttura prevede l’attiva partecipazione degli ospiti alla gestione del servizio.
Entro i primi 15/30 giorni di ospitalità va definito il piano di intervento personalizzato, che dovrà essere condiviso con il competente Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna e, laddove coinvolti, con i Servizi Sociali Municipali di riferimento
Il fascicolo contenente l’intera documentazione di ciascun ospite delle strutture dovrà risultare costantemente aggiornato.
In particolare devono essere garantiti i seguenti servizi e prestazioni:
- alloggio e vitto (colazione, pranzo e cena 7 giorni su 7); per quanto concerne il vitto sarà cura dell’organismo fornire gli alimenti necessari alla preparazione dei pasti, mentre sarà cura degli ospiti gestire autonomamente la preparazione degli stessi; l’organismo dovrà fornire, inoltre, il materiale necessario alla pulizia delle stoviglie, dei panni e della casa in generale; l'immobile dovrà essere fornito di una dotazione adeguata di arredi ed attrezzature funzionali all'accoglienza e allo svolgimento di tutte le attività connesse al servizio;
- interventi di recupero, di sostegno e di sviluppo di abilità individuali che favoriscano l’autogestione e l’autonomia, anche attraverso l’affiancamento dell’utente in attività esterne alla struttura;
- interventi di mediazione culturale concordati e programmati in relazione alle specifiche esigenze degli ospiti;
- nei casi in cui è possibile attuare azioni di sostegno per il recupero dei legami familiari;
- per gli ospiti in età da lavoro interventi specifici di sostegno all’autonomia con attività di counselling, di verifica delle attitudini lavorative, di individuazione partecipata di percorsi di reinserimento lavorativo (quali corsi di formazione o di apprendistato e di accompagnamento nella ricerca di lavoro);
- verso i giovani adulti sarà adottato uno specifico accordo tra il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute e il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, finalizzato a sviluppare specifici percorsi d’inclusione per il particolare target di utenza. A tale fine il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità attiverà specifici progetti di inserimento e reinserimento sociale (corsi di scolarizzazione e di formazione, tirocini d’inserimento nel rispetto della normativa di riferimento, ecc., ecc.)
- per gli utenti in età pensionabile, laddove possibile, andranno previsti percorsi d’inserimento in attività di volontariato, e di accompagnamento per la fruizione di servizi pubblici e del privato sociale, ivi comprese le strutture di accoglienza per la terza età;
- prestazioni sociali e sanitarie concordate e programmate con i Servizi Sociali e Sanitari territoriali, con l’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna, nonché la pronta reperibilità in relazione alle urgenze;
- assistere e accompagnare l’utente nella fruizione dei servizi territoriali e delle prestazioni sanitarie;
- curare la somministrazione dei medicinali prescritti dal medico ed il loro approvvigionamento in caso di impossibilità dell’ospite;
Ogni attività andrà concordata e programmata sulla base della specifica condizione sociale e giuridica dei singoli ospiti con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna, con i competenti Servizi Sociali e Sanitari Territoriali e sotto il complessivo coordinamento dell’Ufficio di Coordinamento interventi in favore di Detenuti ed ex detenuti del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute.
Così come contemplato nella DGR 126/15 SEZIONE IV STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI, punto IV.B.3bis PROGRAMMI DI SEMIAUTONOMIA PER PERSONE
CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI I programmi per la semiautonomia offrono un sostegno a livello abitativo e servizi di supporto e accompagnamento all’autonomia personale e all’inclusione sociale e lavorativa alle persone con problematiche psicosociali, con capacità di autogestione e autonomia tali da non richiedere la presenza di operatori in maniera continuativa.
ART. 4 – PROMOZIONE DELLE ATTIVITA’ INSERIMENTO O REINSERIMENTO SOCIALE DESTINATE AI LOTTI 1, 2, 3
All’interno dell’offerta tecnica relativa ai lotti 1,2,3 l’Organismo dovrà anche produrre una proposta progettuale finalizzata all’erogazione di tirocini di inserimento o reinserimento finalizzati alla riabilitazione e all'inclusione, ai sensi della DGR Lazio 30 dicembre 2013, n. 511, o di altre forme di supporto finalizzate all’inserimento anche attraverso la creazione di percorsi di orientamento professionale e lavorativo, al fine di favorire il reinserimento sociale dei giovani e degli adulti.
Per la realizzazione di tirocini di inserimento o reinserimento finalizzati alla riabilitazione e all'inclusione l’Organismo dovrà ottemperare a quanto contemplato dalla DGR Lazio 30 dicembre 2013, n. 511.
A tal fine le strutture avranno a disposizione € 4800,00 annui: la durata “standard” dei tirocini di inserimento o reinserimento finalizzati alla riabilitazione e all'inclusione non dovrà essere inferiore a 4 mesi e dovrà prevedere un’indennità corrisposta al tirocinante di € 400 mensili. In caso di interruzione, le indennità non erogate potranno essere corrisposte a quelle persone che, in seguito a valutazione, svolgeranno ulteriori tirocini.
A tal fine sarà necessaria;
- Mappatura territorio, reperimento aziende e contatti con i servizi sociale territoriali.
- Avvio delle procedure di orientamento, colloqui, bilancio di competenze.
- Definizione della forma di percorso più idoneo per l’interessato e procedere all’ipotesi di matching e assegnazione tutor.
- Avvio del percorso scelto attraverso la stipula della convenzione tra gli attori in base alla normativa regionale e nazionale vigente.
- Monitoraggio congiunto con l’UIEPE, Servizi Sociali territoriali e Organismo.
- Valutazione finale di ciascun progetto individualizzato e del progetto complessivo;
Per le forme di percorsi di orientamento e formazione lavoro si dovranno seguire le disposizioni normative regionali e nazionali.
Così come già specificato per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 29 anni saranno avviati specifici percorsi di inserimento e reinserimento sociale messi direttamente a disposizione dal Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità.
ART. 5 – DOCUMENTAZIONE DELLA STRUTTURA
Xxxx come contemplato dalla Delibera Regionale Lazio n. 126/2015 SEZIONE IV STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI, punto IV.A PARTE GENERALE,
ogni struttura dovrà essere dotata della seguente documentazione:
• Progetto globale (DGR 126/2015 punto IV.A.1.2)
• Carta dei servizi sociali (DGR 126/2015 punto IV.A.1.4)
• Piano Personalizzato (DGR 126/2015 punto IV.A.3.2).
Per effetto dell’articolo 11 comma 1 lettera g) della l.r. 41/2003 in tutte le strutture è predisposto per ogni ospite un piano personalizzato finalizzato all’inserimento o al reinserimento sociale, che indichi in particolare gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità degli interventi. Il piano viene predisposto sulla base degli elementi desunti dal progetto di assistenza relativo alla presa in carico del singolo ospite, fornito dall’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna, dal Servizio Sociale di riferimento, laddove abbia già in carico il caso, dal rapporto diretto e personale con l’utente, dalle informazioni provenienti dagli operatori territoriali eventualmente coinvolti nel caso.
Il piano è elaborato entro e non oltre i quindici giorni successivi all’ammissione della persona nella struttura e viene redatto dall’equipe degli operatori della struttura, in collaborazione con l’Assistente Sociale di riferimento dell’UIEPE e, ove necessario, con l’Unità valutativa multidisciplinare, nell’ottica di una lettura globale dei bisogni dell’utente.
In ogni piano personalizzato è indicato il referente responsabile della sua attuazione, che svolge tale ruolo anche nei confronti del Servizio competente e dell’utente.
Nel piano personalizzato vengono indicati in particolare i tempi di attuazione degli interventi, la tipologia e l’intensità della risposta assistenziale, le figure professionali responsabili dell’attuazione dell’intervento, i compiti specifici del personale coinvolto, le attività e le prestazioni socioassistenziali che la struttura fornisce, ed ogni altro intervento necessario a conseguire i risultati attesi, il sistema di verifica, nonché i criteri di informazione e coinvolgimento dell’utente.
Nel piano personalizzato vengono inoltre indicate le azioni relative alle modalità di adesione e di partecipazione dell’utente al progetto di inserimento e/o reinserimento sociale proposto.
Ogni informazione contenuta nel piano è regolarmente aggiornata e verificata, in modo tale da seguirne l’evoluzione nel tempo.
Le strutture comunicano l’andamento degli interventi previsti nel piano personalizzato all’ospite ed agli operatori dei Servizi di riferimento coinvolti.
Il piano di intervento personalizzato, nella sua complessità, sarà attivato in un arco di tempo variabile in relazione alla durata della misura alternativa concessa dalla Magistratura di Sorveglianza o, nel caso di persone ex detenute, fino a sei mesi eventualmente ed eccezionalmente prorogabili, su autorizzazione del Dipartimento Promozione dei Servizi sociali e della Salute, ai fini della completa realizzazione del progetto stesso.
La documentazione relativa agli ospiti dovrà essere costantemente aggiornata, e comprendere, un registro delle presenze degli ospiti, ed inoltre:
- una cartella personale per ogni singolo ospite, contenente i dati personali, amministrativi, sociali e sanitari, nonché il piano personalizzato e le relative valutazioni periodiche;
- un registro delle presenze del personale, con indicazione delle mansioni svolte e dei turni di lavoro;
- un quaderno delle consegne giornaliere;
- una tabella dietetica, autorizzata dalla competente struttura della ASL secondo quanto disposto dalla normativa vigente.
Inoltre, la persona accolta, dovrà sottoscrivere una dichiarazione relativa a:
1) Aver ricevuto una informativa ai sensi della D.Lgs. n.196/2003;
2) Consentire il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari a norma della L. n.675/1996.
Per le persone in condizione di detenzione deve essere sempre acquisita e conservata agli atti, dall’organismo gestore, l’autorizzazione del magistrato competente quale parte integrante del progetto di intervento.
ART. 6 – REQUISITI DEL PERSONALE
Per effetto della Delibera Regionale n. 126/2015 SEZIONE IV STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI, punto IV.A.3.5 è prevista la presenza di figure professionali qualificate in relazione alla tipologia del servizio prestato ed alle caratteristiche ed ai bisogni dell’utenza ospitata, nonché la presenza di una persona responsabile della struttura e del servizio.
Ogni figura professionale è responsabile dell’attuazione del piano personalizzato di ogni ospite della struttura, secondo le proprie competenze e lavora e si relaziona all’interno della struttura in un’ottica di collaborazione multidisciplinare.
Secondo l’organizzazione della struttura del lotto n. 4, è anche previsto il personale addetto ai servizi generali (pulizia, cucina, stireria, lavanderia, manutenzione ecc.).
L’Organismo gestore dovrà garantire, per lo svolgimento dei servizi, la disponibilità di una équipe interdisciplinare di operatori, come di seguito descritta:
LOTTI N.1-3 Servizio di accoglienza in favore di persone detenute ed ex detenute di età compresa tra i 18 e i 59 anni | n.1 Responsabile della struttura con maturata esperienza di almeno 2 anni di coordinamento di strutture residenziali in favore di detenuti ed ex: ha la responsabilità sia della struttura sia del servizio prestato. In particolare, è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono all’interno della struttura, nonché del loro coordinamento con i servizi territoriali, della gestione del personale ed effettua le verifiche ed i controlli sui programmi attuati, nel rispetto degli indirizzi fissati da leggi, regolamenti e provvedimenti regionali e comunali. Il Responsabile sarà impiegato per ore 8 settimanali, esclusa la domenica (giornata coperta da reperibilità) e comunque per un tempo adeguato alle necessità della comunità e in rapporto alla tipologia degli ospiti e deve assicurare la reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il ruolo del responsabile può essere ricoperto da: a) laureati di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie; b) laureati di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogicoeducative, psicologiche o sanitarie, con esperienza biennale nel settore documentata; c) diplomati di scuola secondaria superiore, con documentata esperienza quinquennale nel ruolo specifico di responsabile di struttura o servizio socioassistenziale. Il ruolo del responsabile può essere ricoperto anche da un educatore operante nella struttura in possesso dei titoli indicati precedentemente. n. 2 Educatori Professionali con maturata esperienza di almeno 2 anni in strutture residenziali in favore di detenuti ed ex: è la figura professionale formata ai sensi della vigente normativa con compiti di relazione con gli utenti accolti, di accompagno e sostegno alla realizzazione dei progetti individuali che dà concreta attuazione alla realizzazione degli obiettivi previsti nel piano personalizzato. In particolare, nell’ambito della programmazione generale, progetta e mette in atto le attività finalizzate al mantenimento e al miglioramento delle abilità e capacità fisiche, cognitive e relazionali degli ospiti, nonché all’integrazione sociale, in stretto rapporto con l’assistente sociale. Ciascun Educatore dovrà essere impiegato per un totale di ore 10 settimanali con reperibilità nella giornata della domenica. La funzione di educatore professionale è ricoperta da educatori professionali |
formate nell’ambito delle classi di laurea per le professioni sociali e delle classi di laurea delle professioni sanitarie della riabilitazione e titoli equipollenti. Le funzioni educative possono essere svolte anche da soggetti non in possesso dei titoli indicati, con documentata esperienza almeno quinquennale in strutture socioassistenziali residenziali e semiresidenziali e in servizi domiciliari. È previsto il supporto programmato di uno psicologo, di un assistente sociale e, in presenza di utenti stranieri, di un mediatore culturale. Sarà cura dell’organismo affidatario strutturare una turnazione che garantisca l’ottimale svolgimento del servizio che dovrà essere esplicitata in fase di offerta; tale turnazione dovrà prevedere una presenza programmata in struttura per un minimo di 3 giorni alla settimana per almeno 9 ore di presenza complessive. Le restanti ore potranno essere erogate o all’interno della struttura, o in attività esterne in favore dell’utente o di affiancamento dell’utente. Il responsabile e gli operatori della struttura, non devono essere stati condannati con sentenza di condanna passata in giudicato, ovvero avere procedimenti penali in corso per reati di cui al titolo IX (Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume), al capo IV del titolo XI (Dei delitti contro la famiglia) e al capo I e alle sezioni I, II e III del capo III del titolo XII (Dei delitti contro la persona) del Libro secondo del codice penale. Gli operatori devono altresì possedere idoneità psicofisica per le mansioni da svolgere, attestata da idonea certificazione sanitaria. | |
LOTTO N.4 Servizio di accoglienza in favore di persone detenute ed ex detenute ultrasessantenni | n.1 Responsabile della struttura con maturata esperienza di almeno 2 anni di coordinamento di strutture residenziali in favore di detenuti ed ex: ha la responsabilità sia della struttura sia del servizio prestato. In particolare, è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono all’interno della struttura, nonché del loro coordinamento con i servizi territoriali, della gestione del personale ed effettua le verifiche ed i controlli sui programmi attuati, nel rispetto degli indirizzi fissati da leggi, regolamenti e provvedimenti regionali e comunali. Il Responsabile sarà impiegato per ore 12 settimanali, esclusa la domenica (giornata coperta da reperibilità) e comunque per un tempo adeguato alle necessità della comunità e in rapporto alla tipologia degli ospiti e deve assicurare la reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il ruolo del responsabile può essere ricoperto da: a) laureati di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie; b) laureati di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogicoeducative, psicologiche o sanitarie, con esperienza biennale nel settore documentata; c) diplomati di scuola secondaria superiore, con documentata esperienza quinquennale nel ruolo specifico di responsabile di struttura o servizio socioassistenziale. Il ruolo del responsabile può essere ricoperto anche da un educatore operante nella struttura in possesso dei titoli indicati precedentemente. n. 2 Educatori Professionali con maturata esperienza di almeno 2 anni in strutture residenziali in favore di detenuti ed ex: è la figura professionale formata ai sensi della vigente normativa con compiti di relazione con gli utenti accolti, di accompagno e sostegno alla realizzazione dei progetti individuali che dà concreta attuazione alla realizzazione degli obiettivi previsti nel piano personalizzato. In particolare, nell’ambito della programmazione generale, |
progetta e mette in atto le attività finalizzate al mantenimento e al miglioramento delle abilità e capacità fisiche, cognitive e relazionali degli ospiti, nonché all’integrazione sociale, in stretto rapporto con l’assistente sociale. Ciascun Educatore dovrà essere impiegato per un totale di ore 10 settimanali per 7 giorni. La funzione di educatore professionale è ricoperta da educatori professionali formate nell’ambito delle classi di laurea per le professioni sociali e delle classi di laurea delle professioni sanitarie della riabilitazione e titoli equipollenti. Le funzioni educative possono essere svolte anche da soggetti non in possesso dei titoli indicati, con documentata esperienza almeno quinquennale in strutture socioassistenziali residenziali e semiresidenziali e in servizi domiciliari. n.1 operatore con maturata esperienza di almeno 2 anni in strutture residenziali in favore di detenuti ed ex (con la qualifica B1) presente per un totale di ore 20 settimanali per 7 giorni: dovrà svolgere le mansioni di base: supporto e affiancamento degli ospiti nel riassetto e pulizia della casa, nella preparazione dei pasti, nell’approvvigionamento dei beni alimentari, di pulizia della casa e dei generi necessari al buon andamento della struttura. Sarà cura dell’organismo affidatario strutturare una turnazione che garantisca l’ottimale svolgimento del servizio che dovrà essere esplicitata in fase di offerta; tale turnazione dovrà prevedere una presenza programmata in struttura di 20 ore settimanali, 7 giorni alla settimana dell’operatore con qualifica B1 e, per quanto concerne gli Educatori, una presenza complessiva in struttura di 10 ore settimanali. Le restanti ore potranno essere erogate o all’interno della struttura, o in attività esterne in favore dell’utente o di affiancamento dell’utente. |
Gli orari dei turni, per esigenze particolari degli organismi affidatari, potranno subire variazioni previa comunicazione all’Ufficio Detenuti ed ex-detenuti del Dipartimento.
Tutte le figure professionali dovranno essere iscritte agli Albi Professionali, laddove previsto. Il coordinatore dovrà garantire:
a) la cura dei collegamenti con le autorità penitenziarie e gli Uffici Penitenziari e dell’UEPE;
b) la cura dei collegamenti con l’Ufficio di Coordinamento in favore di Detenuti ed ex detenuti del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute e il coordinamento dei contatti con gli operatori del territorio, per il corretto svolgimento degli interventi programmati a favore degli utenti, con particolare riferimento al coordinamento degli scambi informativi e dei raccordi operativi con i servizi territoriali sociali sanitari e del privato sociale, in ordine agli aspetti di appropriatezza e continuità assistenziale dei Progetti personalizzati nonché in ordine alla coerenza delle specifiche misure di volta in volta individuate;
c) la partecipazione alle riunioni programmate dai referenti di Roma Capitale e per approfondimenti e iniziative connesse allo svolgimento delle attività oggetto dell’appalto, ogni qualvolta la sua presenza sarà richiesta;
d) la predisposizione delle relazioni sull’andamento del servizio.
Tali professionalità potranno essere integrate con altre figure professionali aventi le competenze e le esperienze necessarie per assicurare l’articolazione e l’efficacia dei servizi richiesti e per rispondere in modo flessibile e personalizzato ai vari bisogni. Il servizio dovrà essere gratuito per gli utenti.
ART. 7 – FORMAZIONE PROFESSIONALE
L’O.A dovrà prevedere un programma di aggiornamento di almeno 20 ore annuali nel periodo di affidamento nell’area d’intervento specifica, ivi compresa l’attività di supervisione in favore degli operatori sul lavoro di
relazione operatore/utente, finalizzato a migliorare il livello qualitativo del servizio erogato, nel rispetto di quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro in riferimento alla formazione continua.
ART. 8 – VARIANTI MIGLIORATIVE, SENZA ALCUN ONERE AGGIUNTIVO PER L’AMMINISTRAZIONE
• Saranno valutate positivamente, nella attribuzione del punteggio all’offerta tecnica, ulteriori figure professionali o collaborazioni debitamente certificate attinenti al progetto messe a disposizione.
• Saranno valutate positivamente offerte migliorative di particolare valore orientate a dare ulteriori risposte qualificate ai bisogni degli ospiti della struttura.
ART. 9 – DURATA E PREZZO
L’appalto decorrerà dal 01.02.2018, o comunque dalla data di sottoscrizione della convenzione, per la durata di 3 anni.
Il gestore si impegna alla scadenza del rapporto contrattuale e nelle more del perfezionamento delle ordinarie procedure di scelta del contraente, a prorogare il servizio agli stessi prezzi, patti e condizioni, a semplice richiesta del Comune, entro la data di espletamento della nuova gara.
L’Amministrazione si riserva di autorizzare l’esecuzione anticipata delle prestazioni a seguito dell’efficacia dell’aggiudicazione definitiva e prima della sottoscrizione del contratto qualora ricorrano le condizioni previste dal vigente Codice dei Contratti.
Il costo complessivo del servizio è pari ad € 963.154,41 al netto dell’I.V.A. con le seguenti specifiche
LOTTO N.1: | € 226.267,84 al netto dell’IVA – Oneri della sicurezza pari a zero |
LOTTO N.2: | € 226.267,84 al netto dell’IVA – Oneri della sicurezza pari a zero |
LOTTO N.3: | € 226.267,84 al netto dell’IVA – Oneri della sicurezza pari a zero |
LOTTO N.4: | € 284.350,89 al netto dell’IVA – Oneri della sicurezza pari a zero |
L’importo totale di ciascun lotto verrà suddiviso in:
quota fissa per i lotti da 1 a 3: € 4.957,94 mensili al netto dell’IVA
quota fissa per il lotto 4: € 7.028,88 mensili al netto dell’IVA
quota variabile: € 6.00 pro-die per ciascuno dei 6 ospiti accolti al netto dell’IVA
oltre al rimborso dei costi sostenuti per le attività di inserimento o reinserimento sociale destinate ai lotti 1,2 e 3 per un importo massimo annuale di € 4.800,00 al netto dell’I.V.A.
In ogni caso, nessun altro corrispettivo (o rimborso) sarà comunque dovuto da parte dell'appaltatore all'organismo affidatario.
In ogni caso, nessuna altra retribuzione (o rimborso) sarà comunque dovuta da parte dell’appaltatore all’impresa aggiudicataria se non quella relativa alla prestazione effettivamente resa.
I corrispettivi di cui al presente capitolato non saranno oggetto di variazioni nel periodo di durata del contratto; il prezzo resterà, quindi, fisso ed invariato per tutta la durata del servizio.
ART. 10 – ADEMPIMENTI DELL’AFFIDATARIO
L’ente affidatario si impegna a:
- erogare il servizio sulla base di quanto stabilito nel presente capitolato descrittivo e prestazionale, nonché nel bando di gara, nel disciplinare e nell’offerta;
- rispettare la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente per le materie oggetto del presente appalto;
- prima dell'inizio dell'esecuzione dell'appalto, fornire all’Ufficio di Coordinamento interventi in favore di detenuti ed ex detenuti l'elenco nominativo del personale impiegato nel servizio, aggiornandolo in caso di modifiche e sostituzioni che lo stesso ha l'obbligo di comunicare tempestivamente all’Ufficio;
- garantire che gli operatori siano idonei alle mansioni di cui al presente Capitolato;
- ottemperare a tutti gli obblighi verso i propri dipendenti e/o soci derivanti da disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di lavoro, ivi compresi quelli in tema di igiene e sicurezza nonché previdenza e disciplina antinfortunistica, con particolare riferimento alla normativa di cui al D.Lgs. 81/2008 s.m.i., assumendo a proprio carico tutti i relativi oneri
- garantire l’adempimento di tutti gli obblighi retributivi, assicurativi e previdenziali previsti dalla normativa vigente a favore dei propri addetti alla realizzazione dell’attività;
- assicurare l'aggiornamento professionale secondo la normativa vigente del proprio personale mediante occasioni di formazione su tematiche specifiche, e di riqualificazione, inclusi i corsi specifici in materia di prevenzione anti infortunistica e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- garantire che le attrezzature ed i materiali messi a disposizione per lo svolgimento delle attività corrispondano ai requisiti delle vigenti normative in materia di idoneità e sicurezza;
- relazionare periodicamente, a cadenza mensile, e puntualmente sulle attività svolte;
- relazionare sulla conclusione delle attività evidenziando i servizi erogati, le problematiche emerse, le soluzioni adottate, e quant’altro necessario a quantificare e qualificare il servizio fornito;
- garantire per tutta la durata del progetto il contenimento del turnover, fornendo adeguate motivazioni e giustificazioni ad un eventuale avvicendamento e garantendo la sostituzione con operatori in possesso dei titoli e delle esperienze di cui al presente capitolato.
- Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile messo a disposizione per il servizio.
L’organismo affidatario sarà obbligato inoltre a rendere immediatamente noto alla Amministrazione Comunale le seguenti situazioni in cui dovesse incorrere:
1. eventuale ispezione in corso, sia ordinaria sia straordinaria, da parte degli Enti all’uopo deputati e i risultati delle stesse ispezioni, attraverso la trasmissione dello specifico verbale, in caso di contestazioni, di ogni tipo di irregolarità riscontrate ed eventuali conseguenti diffide;
2. modifica della ragione sociale del soggetto;
3. cessione dello stesso;
4. cessazione dell’attività;
5. concordato preventivo, fallimento;
6. stato di moratoria e di conseguenti atti di sequestro o pignoramento.
ART. 11 – FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
Roma Capitale mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo e rispondente delle prestazioni attraverso le figure professionali e amministrative incaricate.
Nello specifico:
- sovraintende alla regolare esecuzione del Servizio;
- promuove attività di coordinamento con altri Enti e Istituzioni Pubbliche e Private, impegnate per specifiche competenze sulle tematiche inerenti il Servizio messo a bando, anche attraverso protocolli di intesa e attività di formazione e aggiornamento congiunte;
- definisce modalità di intervento specifiche, in relazione a criticità che possono emergere negli interventi rispetto a situazioni caratterizzate da elevata complessità e vulnerabilità.
ART. 12 – ONERI ASSICURATIVI
È a carico dell'Organismo gestore ogni onere assicurativo e previdenziale riguardante gli operatori impegnati nelle attività convenzionate e dovrà essere esibita, in proposito e se richiesta, idonea documentazione relativa all'anno finanziario.
L'Organismo solleva fin d'ora Roma Capitale da ogni e qualsiasi onere e responsabilità sia relativamente all'osservanza delle disposizioni di legge e regolamenti sia per qualunque atto od omissione da parte degli operatori nei confronti delle persone interessate alle attività e di terzi che possano cagionare responsabilità amministrative, civili e penali.
L’organismo assume inoltre in proprio ogni responsabilità in caso di infortuni ed in caso di danni arrecati alle persone ed alle cose, tanto dell’Amministrazione che dei terzi, che si dovessero verificare in dipendenza
dell’appalto, qualunque ne sia la natura o la causa. È quindi a carico dell’aggiudicatario l’adozione, nella esecuzione delle prestazioni del presente appalto, di tutte le cautele necessarie per garantire l’incolumità delle persone addette all’esecuzione e dei terzi; ogni più ampia responsabilità al riguardo ricadrà, pertanto, sull’impresa appaltatrice, restandone del tutto esonerata Roma Capitale. L'esecutore dell’appalto dovrà, in analogia a quanto disposto dall'articolo 129, comma 1, del Codice e 125 del Regolamento, stipulare una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalla stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione dell’appalto, incluso l’incendio per un importo proporzionato alla qualità e alla quantità dei rischi verificabili. La polizza deve inoltre assicurare la stazione appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell’esecuzione dell’appalto.
ART.13 - SUBAPPALTO E CESSIONE DEL CONTRATTO
Non è ammesso il subappalto in quanto trattasi di appalto con funzioni di tutela e supporto a fasce deboli compreso nell’allegato IX del D. Lg. 50/2016 riconducibile ai servizi esclusi con riferimento agli articoli 142, 143, 144 del medesimo.
ART.14 - RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI
L'Organismo affidatario per le funzioni strettamente connesse allo svolgimento del progetto, viene designato responsabile del trattamento dei dati personali degli utenti (Legge 675/96, D.Lgs. 135/99, D.Lgs. 196/03, D.Lgs. 158/04).
Lo stesso non potrà comunicare a soggetti terzi i dati personali di cui viene a conoscenza.
L’Amministrazione conferirà all’aggiudicatario i dati personali relativi ai fruitori del servizio unicamente in relazione allo svolgimento delle attività inerenti il servizio stesso e comunque in forma non eccedente rispetto all’utilizzo che di essi deve essere fatto.
È fatto assoluto divieto all’aggiudicatario di diffondere i dati personali, di cui entrerà in possesso in relazione al servizio gestito. L’aggiudicatario entro 15 giorni dalla stipulazione del contratto renderà noto all’Amministrazione il titolare e il responsabile del trattamento dei dati.
In relazione al trattamento dei dati personali dei soggetti utenti del servizio l’aggiudicatario adotta le misure organizzative e procedurali, sia a rilevanza interna che esterna, necessarie a garantire la sicurezza delle transazioni e delle archiviazioni dei dati stessi.
L’aggiudicatario si impegna a fornire all’Amministrazione copia del documento programmatico sulle misure di sicurezza da esso eventualmente adottato, in relazione alla gestione dei dati personali per le proprie attività. L’aggiudicatario è responsabile per l’esatta osservanza da parte dei propri dipendenti, consulenti, collaboratori, degli obblighi di segretezza di cui al presente articolo.
In caso di inosservanza degli obblighi di riservatezza, l’aggiudicatario sarà tenuto a risarcire tutti i danni che ne dovessero derivare, fermo restando la facoltà dell’Amministrazione di valutare l’opportunità della risoluzione del contratto per interruzione del rapporto di fiducia con l’aggiudicatario.
Qualora i dati personali, anche sensibili, inerenti i soggetti utenti del servizio, siano conferiti direttamente dagli stessi all’aggiudicatario concessionario, questo si impegna parimenti a rispettare gli adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 196/2003.
Tutto il materiale originale, sia in forma scritta sia in un supporto digitale, resterà di proprietà esclusiva di Roma Capitale.
I prodotti software di proprietà dell’aggiudicatario non sviluppati per conto di Roma Capitale saranno regolati di comune accordo con l’Amministrazione.
ART.15 - DEPOSITO CAUZIONALE
A garanzia della piena osservanza del contratto e dell'esecuzione del servizio l’ente affidatario effettuerà la costituzione del deposito cauzionale, anche in formula fideiussoria, ai sensi dall’articolo 113 co. 1 del D.Lgs. 163/2006, con le modalità di cui allo schema di contratto.
ART.16 - LIQUIDAZIONE DEI PAGAMENTI
Al pagamento si provvederà, mensilmente e posticipatamente, con apposita Determinazione Dirigenziale, dietro presentazione di regolari fatture trasmesse in forma elettronica utilizzando il codice IPA XXB87U, identificativo del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, riepilogo mensile degli ospiti, relazione delle attività svolte e previo accertamento di Roma Capitale, dell’effettivo e regolare svolgimento del servizio oggetto della presente Convenzione, così come meglio dettagliato nello schema di contratto.
L’Organismo assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’art. 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche, e si impegna a comunicare uno o più c/c bancari o postali dedicati e i soggetti autorizzati ad operare sugli stessi.
ART.17 VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ.
Roma Capitale – Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute si riserva con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese mediante il Direttore dell'esecuzione del contratto, secondo le modalità indicate nello schema di contratto a cui si fa espresso rinvio.
ART. 18 - SPESE INERENTI IL SERVIZIO
Tutte le spese relative al servizio, nessuna esclusa, sono totalmente a carico dell'Affidatario. L'Amministrazione Capitolina è completamente sollevata da qualsiasi onere e responsabilità.
Sono inoltre a carico dell'Affidatario tutte le spese relative alle imposte o tasse connesse all'esercizio del servizio oggetto dell'affidamento.
L'Organismo affidatario si assume, altresì, tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all'art. 3 della legge n.136/2001 e s.m.i.
ART. 19 – CONTROVERSIE
Per eventuali controversie viene eletta la competenza del Foro di Roma. A tal fine l’Affidatario elegge il proprio domicilio presso il territorio di Roma Capitale. È escluso il ricorso all'arbitrato di cui all'art.806 c.p.c. e seguenti.
Xxxxxxx Xxxxxxx Direttore di Direzione