INTESA SUI CRITERI Di RIPARTIZIONE DELLE RISORSE, LE FINALITA,, LE MODALITA" ATTUATIVE NONCHE" IL MONITORAGGIO DEL SISTEMA DI INTERVENTI PER FAVORIRE LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO, SOTTOSCRITTA NELLA SEDUTA DEL 29 APRILE 2010 DELLA...
Presidenza del Consiglio dei Ministri -- Dipartimento per le Pari Opportunità
INTESA SUI CRITERI Di RIPARTIZIONE DELLE RISORSE, LE FINALITA,, LE MODALITA" ATTUATIVE NONCHE" IL MONITORAGGIO DEL SISTEMA DI INTERVENTI PER FAVORIRE LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO, SOTTOSCRITTA NELLA SEDUTA DEL 29 APRILE 2010 DELLA CONFERENZA UNIFICATA
(Repertorio Attí n. 26/CU dei 29 aprile 2010)
SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO Al SENSI DELL"ART. 3 c. 8 gett. 3) DELL"INTESA
Regione/Provincia autonoma VALLE D’AOSTA
Dírezione/Settore competente (denominazione, indirizzo, tel., fax, emall)
DIREZIONE POLITICHE SOCIALI
LOC. GRANDE CHARRIERE, 40 – SAINT-CHRISTOPHE (AO)
TEL. 0000 000000 – FAX 0000000000 – email: x.xxxx@xxxxxxx.xxx.xx
Servìzio competente (denominazione, indirizzo, tel., fax, email)
Dirigente dei Servizio competente (nominativo, indirizzo, tel., fax, email) XXXX XXXXXX
LOC. GRANDE CHARRIERE, 40 – SAINT-CHRISTOPHE (AO)
TEL. 0000 000000 – FAX 0000000000 – email: x.xxxx@xxxxxxx.xxx.xx
Responsabile dei procedimento (norninativo, ruolo, indirizzo, tal., fax, email l) XXXX XXXXXX
LOC. GRANDE CHARRIERE, 40 – SAINT-CHRISTOPHE (AO)
TEL. 0000 000000 – FAX 0000000000 – email: x.xxxx@xxxxxxx.xxx.xx
Presidenza del Consiglio dei Ministri -- Dipartimento per le Pari Opportunità
1. Breve descrizione degli elementi di contesto socio-economici connessi agli interventi proposti per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro
Con riferimento al quadro socio-economico della realtà regionale, si riportano alcuni dati:
• l’indice di vecchiaia è in crescita costante (152 anziani ogni 100 giovani con età inferiore ai 15 anni)1;
• circa i 3/4 del PIL della Valle d’Aosta proviene dai servizi, cioè dal settore che richiede la maggiore flessibilità degli orari di lavoro1;
• l’occupazione ha registrato nel 2009 un calo di 500 unità rispetto al 2008, pari ad una riduzione dello 0,9 %, con un’incidenza maggiore della componente maschile: a questa è attribuibile l’80% di riduzione dei posti di lavoro2;
• l’incidenza del tempo determinato è nettamente superiore per la componente femminile (81,3%) rispetto a quella maschile (74,6%)1;
• nel 2009 circa l’84% della domanda di lavoro era formata da contratti di lavoro a tempo determinato1,3;
• il differenziale occupazionale di genere rimane ancora ampio: circa 15 punti percentuali2;
• circa il 30% del mondo imprenditoriale in Valle d’Aosta è composto da donne. Ci sono circa 6.000 donne che hanno responsabilità diretta nella conduzione di attività produttive, dal commercio alle imprese industriali ed artigianali, dalla new economy ai servizi e all'attività ricettivo - turistica. Questo dato dal 1998 in poi è costantemente in xxxxxxxx0.
Secondo i dati esposti, quindi, il neoccupato tipo in Valle d’Aosta è donna, con contratto part-time a tempo determinato. Si nota che il tasso di occupazione femminile, in Valle d’Aosta, nell’età compresa tra i 15 e i 64 anni, è uno dei più alti in Italia ed è pari al 59,2%8 L’obiettivo da conseguire con la Strategia di Lisbona è quello del 60% entro il 2010, risultato quasi raggiunto dalla Valle d’Aosta. È, però, opportuno lavorare nella direzione della stabilizzazione dell’occupazione, investendo nelle competenze delle lavoratrici attraverso la formazione. I dati derivanti dall’Eurostat fanno notare che sul territorio europeo il fatto di essere genitore ha principalmente un impatto negativo sull’occupazione delle madri. Nell'Unione europea a 25, infatti, nel 2003, il tasso di occupazione femminile, calcolato su una popolazione attiva tra i 20
1 Relazione socioeconomica 2009.Pubblicazione a cura dalla Presidenza della Regione - Osservatorio Economico e Sociale, dati aggiornati alla fine di maggio 2009. Regione autonoma Valle D’Aosta.
2 Relazione socioeconomica 2010.Pubblicazione a cura dalla Presidenza della Regione - Osservatorio Economico e Sociale, dati aggiornati alla fine di maggio 2010. Regione autonoma Valle D’Aosta.
3 Secondo l’autore la maggiore flessibilità femminile nel mercato del lavoro, volontaria o indotta che sia, ha probabilmente determinato la maggior tenuta, di genere, dell’occupazione.
4 Rapporto della Camera di Commercio “Analisi comparata delle azioni messe in campo dalle Amministrazioni regionali in tema di sostegno all’imprenditoria femminile. Regione autonoma Valle D’Aosta.
e i 49 anni, raggiunge il 75% tra le donne senza figli, ma scende al 60% per le madri con figli con età inferiore ai 12 anni. La situazione è diversa per i padri, dove la presenza di un figlio incide in modo positivo sulla loro occupazione5. Al nord d’Italia il tasso di occupazione di una donna 35 – 44enne coniugata/convivente con figli (68,2 %) è inferiore del 25 % rispetto a una donna single (91,5%). Questi dati potrebbero trovare riscontro con il territorio valdostano, dove la fertilità delle donne è la più bassa d’Italia così come anche il numero medio di figli per ogni donna. Sul territorio regionale sono presenti i seguenti educativo – assistenziali rivolti a bambini, disabili e anziani: a) Minori6 | |||||
SERVIZIO | NUMERO | ORARI D’APERTURA | COSTO | ||
asilo nido | 24 | 7.30 – 17.30 | In funzione dall’IRSEE | ||
garderie | 14 | 7.30 – 18.30, Il bambino può frequentare la struttura per un massimo di 5 ore giornaliere. Abitualmente non è previsto il servizio mensa. | Quota oraria stabilita dall’ gestore | ente | |
tata familiare | 43 | La maggior parte lavora dalle 8 alle 17, una gran parte lavora solo la mattina dalle 8 alle 13. Solo una lavora durante i weekend dalle 8 alle 13. | In funzione dall’IRSEE | ||
asilo nido aziendale | 1 | 7.00 – 19.00 | Quota oraria stabilita dall’ gestore | ente | |
Per la famiglia è importante il servizio indirizzato ai bambini in età 0 – 3 anni, poiché la donna che interrompe l’attività lavorativa per la nascita di un figlio o per ritornare al lavoro, deve avere la possibilità di ottenere un posto nelle strutture o presso una tata familiare (l’unico servizio rivolto ai minori di età tra 3 e 9 mesi), ad un costo sostenibile e che risponda alle sue esigenze, soprattutto determinate dagli orari di lavoro. La relativa flessibilità dei servizi presenti può anche incidere sull’accesso ai percorsi di formazione delle donne, che scelgono di dedicarsi alla cura dei bambini piccoli, ma |
5 Fonte: ISTAT; Rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL), Eurostat; Labour force survey (LFS)
6 Questi dati sono stati reperiti presso gli uffici competenti dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali e sono aggiornati a maggio 2009.
7 Dati aggiornati al 1 gennaio 2009.
8 Questi dati sono stati reperiti presso gli uffici competenti dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali. Regione autonoma Valle D’Aosta.
9 Questi dati sono stati reperiti presso gli uffici competenti dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali. Regione autonoma Valle D’Aosta.
10 Questi dati sono stati reperiti presso gli uffici competenti dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali. Regione autonoma Valle D’Aosta.
desidererebbero frequentare un corso di formazione per facilitare il proprio reinserimento sul mercato del lavoro. La scelta delle donne di reinserirsi nel mondo del lavoro è vincolata anche dal costo dei servizi. Il rapporto tra questi e la retribuzione della donna è spesso alto e può ostacolarne il rientro.
Età del bambino | numero di minori presente in VdA7 |
0 – 3 anni | 4.951 |
0 – 5 anni | 7.321 |
0 – 10 anni | 13.143 |
In totale rappresentano il 10,3% della popolazione.
Per quanto riguarda i servizi per i bambini tra 9 mesi e i 3 anni, si rileva che in tutta la Valle d’Aosta ci sono in totale 973 posti disponibili nei servizi per la prima infanzia (asilo nido, tate familiari, garderie, nido aziendale). Per 100 bambini in età tra 0 e 3 anni sono disponibili 17,7 posti nei vari servizi. In effetti, le strutture presentate, tranne la tata familiare, accolgono i bambini con età tra 9 mesi e 3 anni8.
Disponibilità dei posti nei servizi rivolti alla popolazione 9 mesi - 3 anni nell’anno 2008:
Struttura | Disponibilità di posti |
Asilo nido | 579 |
Garderie | 118 |
Nido aziendale | 24 |
Tata familiare9 | 104 |
Totale | 825 |
Struttura | Disponibilità di posti |
Asilo nido | 579 |
Garderie | 118 |
Nido aziendale | 24 |
Tata familiare10 | 104 |
Totale | 825 |
Per quanto riguarda i servizi extrascolastici, sul territorio regionale è presente una sola struttura, il Convitto Regionale “X. Xxxxxx” di Aosta, che offre 180 posti da semiconvittori per minori di età compresa tra 6 e 18 anni; il servizio è aperto dal lunedì al venerdì fino alle ore
19.00. Le altre strutture presenti sul territorio, “Istituto Xxx Xxxxx” e “Istituto San Xxxxxxxx” di Aosta e Istituto Regionale “X. Xxxxxxxxx” e Istituto “Xxx Xxxxx” di Châtillon, accolgono giovani semiconvittori che frequentano la scuola secondaria di I e di II grado.
b) Anziani
SERVIZIO | COSTO | |||
Assistenza domiciliare Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) | La quota oraria massima è di 15,00 € per un IRSEE pari a € 36.000,00. La quota di esenzione è pari ad € 4.000,00. | |||
Microcomunità a regime semiresidenziale | Da 16,00 a 32,00 € al giorno, per un IRSEE pari a € 36.000,00. La quota di esenzione è pari ad € 4.000,00. | |||
Microcomunità a regime residenziale | Non superiore a 62,00 € al giorno per un IRSEE pari a € 24.130,00. | |||
Il totale dei posti disponibili nelle strutture socio-assistenziali residenziali pubbliche e private convenzionate per anziani ammonta a 887. Sul territorio regionale, al 31 dicembre 2008, sono presenti 13.703 persone con età tra 65 e 74 anni, che rappresentano il 10,7% della popolazione, e 12.638 persone con età superiore da 75 anni in su, che rappresentano il 9,9% della popolazione, per un totale di più di 26.000 persone rientranti nella categoria degli anziani. Per questa fascia di popolazione: • nelle strutture socio-assistenziali residenziali pubbliche, private convenzionate e private sono in media disponibili 3 posti ogni 100 anziani con età dai 65 anni in su; • 13 centri diurni pubblici, semi-residenziali, ospitano le persone anziane che non sono in grado di risiedere presso il proprio domicilio. c) Disabili | ||||
SERVIZIO | NUMERO IN VDA | NOTE | ||
Servizi residenziali di inseriment o continuativ o | 3 • Casa famiglia, 6 • Comunità protetta, 14 • Gruppo appartamento 6 | In totale 26 posti disponibil i. | ||
Servizi diurni | 6 • Centro agricolo 14 • 4 Centri Educativi Assistenziali (CEA) 58 • Centro Diurno 12 | In totale circa 84 posti disponibil i. | ||
Servizi integra tivi | 7 • Accoglienza e assistenza pomeridiana sperimentale 40 • Attività musicale sperimentale 35 • Accompagnamento, integrazione ed assistenza 45 • Attività acquatiche 140 (28 utenti per 5 cicli) • Easy contact 40 • Ippoterapia 50 • Soggiorni climatici 45 • Laboratorio occupazionale di cucina 3 | In totale circa 410 posti disponibil i. |
• Comunità alloggio domotizzata 5 • Luna Park 7 | ||||
Sono previsti, inoltre, contributi economici erogati alle persone disabili al fine di assicurare loro assistenza per una vita indipendente. Secondo il Registro regionale sulla disabilità, costituito nel 2005 presso il Servizio Disabili della Direzione politiche sociali dell’Assessorato regionale competente, nel 2008, in Valle d’Aosta, quasi 5 persone su 100 risultavano portatrici di una qualche forma di disabilità riconosciuta: • Disabilità fisica – 1.886 persone; • Disabilità cognitiva e fisica – 736 persone; • Disabilità fisica e sensoriale – 660 persone La presenza di disabilità nella popolazione risulta correlata all’età. • 26 persone con età tra 0 ed 4 anni; • 199 persone con età tra 5 ed 19 anni; • 1.542 persone con età tra 20 ed 64 anni; • 887 persone con età tra 65 ed 74 anni; • 3.157 persone con età oltre 75 anni , dove prevale la disabilità fisica e fisico cognitiva. Per evidenziare le problematiche riscontrate sul territorio sono stati presi in considerazione diversi documenti regionali e nazionali, i più importanti dei quali sono: ➢ “Osservatorio per le politiche sociali – IV Rapporto”, Assessorato Sanità, salute e politiche sociali, Aosta, dicembre 2008; ➢ “Programma Operativo Regionale 2007 – 2013”. Parte I – analisi del contesto, 2007; ➢ “Work & Family” conciliazione fra vita professionale e vita personale. Una ricerca rivolta al personale dipendente della Regione Valle d’Aosta. 30 giugno 2009; ➢ “Profilo sintetico della società e del territorio regionale”. Relazione socioeconomica 2009. Presidenza della Regione. Segretariato Generale. Osservatorio Economico e Sociale. Valle d’Aosta 2009; ➢ “Piano triennale di politica del lavoro per il triennio 2009 – 2011”, approvato dal Consiglio Regionale, 15 luglio 2009; ➢ “Maternità e partecipazione delle donne al mercato del lavoro: tra vincoli e strategie di conciliazione” – analisi effettuata nel 2003 dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). |
Dall’analisi effettuata emergono le seguenti problematiche rispetto alla situazione socio – economica in Valle d’Aosta:
• rilevante aumento dei contratti di lavoro atipici, con scarsa tutela sociale per le madri lavoratrici. La legge attuale n. 276/2003 prevede un congedo obbligatorio di cinque mesi (2 mesi prima e 3 mesi dopo il parto), con un assegno pari all’80% della retribuzione relativa all’ultimo anno;
• scarsa disponibilità di strutture cui affidare i neonati di età compresa tra 3 mesi (fine del congedo obbligatorio) e i 9/10 mesi, che indirizza la scelta delle madri lavoratrici dipendenti verso il congedo facoltativo, aumentando il loro distacco dal sistema produttivo, e la scelta delle lavoratrici atipiche di rivolgersi a servizi quali il baby-sitting;
• scarsa flessibilità per l’accesso ai servizi esistenti, che indirizzano le lavoratrici madri verso la posticipazione o la rinuncia al rientro nel sistema produttivo oppure verso onerosi servizi di baby sitting;
• difficoltà di conciliazione tra gli orari lavorativi e le esigenze di cura della famiglia;
• scarsa presenza di servizi indirizzati alle famiglie che hanno al loro interno una persona anziana oppure disabile, disponibili negli orari serali e durante il weekend;
• scarsa presenza di servizi indirizzati a minori durante il weekend e negli orari serali.
2. Contesto legislativo e programmatico di riferimento per l’attuazione degli interventi proposti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (art. 3 c. 1
Livello comunitario Nel 2000, in occasione del Consiglio europeo di Lisbona, i Capi degli Stati membri hanno avviato la strategia detta “di Lisbona” che, con azioni congiunte, mira a far diventare l'economia europea basata sulla conoscenza la “più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale."11 Già allora si era rilevato che l’istruzione e la formazione sono gli elementi essenziali per promuovere la crescita e lo sviluppo economico. La strategia copre gli aspetti relativi alle politiche di conciliazione e metteva in evidenza |
11 Consiglio europeo di Lisbona – marzo 2000.
che, laddove esistono delle misure di conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare, un numero maggiore di persone è attratto verso il mercato del lavoro12. La Commissione Europea sottolinea anche la disparità tra donne e uomini in fatto di imprenditorialità, indicando come fonte di tale disparità l’insufficienza, se non la mancanza, della protezione sociale a favore delle lavoratrici autonome, in particolare riguardo alla tutela della maternità. Il Consiglio europeo di Barcellona del 2002 ha fissato come obiettivo il raggiungimento, entro il 2010, di un’assistenza all’infanzia per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni. Questo obiettivo è diventato parte integrante della Strategia europea per l’occupazione e dell’Agenda di Lisbona. Il target fissato ad oggi è stato raggiunto da soli cinque Paesi: Danimarca, Olanda, Svezia, Belgio e Spagna. A breve dovrebbe essere raggiunto da altri cinque: Portogallo, Gran Bretagna, Francia, Lussemburgo e Slovenia. La Valle d’Aosta, secondo i dati contenuti nel posseduti dagli Uffici competente dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali, raggiunge il 25%, ovvero la presenza di 25 posti disponibili nelle strutture per l’infanzia ogni 100 bambini con età tra 0 e 3 anni. A livello europeo, si rileva che dove sono presenti sufficienti strutture per i bambini piccoli l’occupabilità delle donne è maggiore: il collegamento tra la presenza di servizi all’infanzia, accessibili e sostenibili, e la realizzazione dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro è forte. La programmazione regionale FSE 2007 – 2013 si è orientata verso il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona soprattutto per quanto riguarda13: La Commissione europea ha adottato il 2 luglio 2008 l’Agenda Sociale Rinnovata, che mira a far sì che le politiche dell'Unione europea diano una risposta efficace alle sfide |
VALORE IN % | UE 25 | ITALIA | AREA OBIETTIVO14 | VALLE D’AOSTA | OBIETTIVO LISBONA |
Partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente | n.d. | 6,3 | 6,6 | 5,0 | 12,5 |
Tasso di occupazione femminile 15-64 anni | 59,4 | 47,2 | 56,1 | 59,9 | 60 |
12 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. “Un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata: sostenere maggiormente gli sforzi tesi a conciliare la vita professionale, privata e familiare“. Bruxelles, 3 ottobre 2008.
13 Dati 2008.
14 Nella Programmazione 2007/2013 si fa riferimento all’area obiettivo competitività regionale e occupazione.
15 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Agenda sociale rinnovata: Opportunità, accesso e solidarietà nell'Europa del XXI secolo. SEC (2008) 2156.
16 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. SEC (2006) 275. xxxx://xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxx_xxxxxxxxx/xxxxxxxxxx_xxx_xxxxxx_xxxxxx/xxxxxxxx_xxxxxxx_xxx_xxx_xxxxx/x00000_x t.htm
sociali ed economiche della nostra epoca. L’Agenda fa parte integrante della strategia di Lisbona e della strategia per lo sviluppo sostenibile dell'UE. Il punto 4.2 “Investire nelle persone, in più e migliori posti di lavoro, in nuove competenze”15 sottolinea l’importanza dell’adattamento dei lavoratori al mercato del lavoro, attraverso l’investimento nella formazione del capitale umano, per garantire la partecipazione e l'inclusione sociale dei lavoratori e migliorare la competitività. Questo implica un impegno per la formazione permanente e l'aggiornamento continuo delle competenze, al fine di adeguarle alle esigenze presenti e future del mercato del lavoro. Il documento denominato “Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini”16, adottato dalla Commissione Europea nel 2006 per il periodo 2006 – 2010, derivato dall’esperienza comunitaria degli anni 2001 – 2005, delinea sei ambiti prioritari dell’azione dell’UE in tema di parità tra i generi, tra i quali si evidenziano: • L’ambito 1.3. “Le donne imprenditrici”, che mette in risalto il peso in percentuale della presenza delle donne tra gli imprenditori europei. Le donne rappresentano il 30% degli imprenditori dell’UE, ma spesso esse devono affrontare maggiori difficoltà rispetto agli uomini nell’avviare un’impresa e nell’accedere ai finanziamenti. • L’ambito 2. “Favorire l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare”, che evidenzia il bisogno di aumentare i servizi di custodia e di migliorare le politiche di conciliazione tra lavoro e vita familiare per donne e uomini al fine di accrescere e stabilizzare la presenza femminile nel mercato del lavoro. Normativa comunitaria Tra i principali documenti in materia di pari opportunità si richiamano: • Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000) – art 23; • Trattato di Amsterdam (1997) – artt. 2, 3, 13, 118, 119, 136, 137, 141 e 251: • Trattato di Maastricht (1992) – art 119; • Agenda Sociale Rinnovata del 2008; • Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006 – 2010; • Direttiva 5 luglio 2006, n. 2006/54/CE. Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione). Art 1 (Scopo), attuare il principio della parità di trattamento per quanto riguarda: a) l'accesso al lavoro, alla promozione e alla formazione professionale; • Racc. 24 novembre 1987, n. 87/567/CEE. Raccomandazione della Commissione sulla formazione professionale delle donne; |
• Patto europeo per la parità di genere – adottato dal Consiglio dell’UE nel 2006, che indica agli Stati membri di impegnarsi decisamente a livello europeo per attuare politiche che promuovano l’occupazione delle donne e per assicurare un migliore equilibrio tra vita professionale e familiare; • Racc. 31/03/92, n. 92/241/CEE. Raccomandazione del Consiglio “sulla custodia dei bambini”. Livello nazionale Nell’ultimo trentennio le politiche di conciliazione italiane si sono arricchite, sviluppandosi nella direzione della garanzia di una maggiore parità tra uomini e donne e della promozione della presenza femminile nel mercato del lavoro, sebbene la mancata focalizzazione da parte del legislatore sull’asse della conciliazione ne abbia limitato talvolta l’efficacia. Normativa nazionale Fonti costituzionali • Costituzione della Repubblica Italiana – Artt. 2, 3, 37; Normativa in materia di pari opportunità • D.P.R n. 198 dell’11 aprile 2006 "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246"; • Legge 10 aprile 1991, n. 125 “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo- donna nel lavoro”. • E’ da segnalare il recente “Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro –Italia 2020”, presentato dai Ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e per le Pari opportunità, che costituisce un piano strategico di azione per la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi dedicati alla cura della famiglia e per la promozione delle pari opportunità nell'accesso al lavoro e che prevede, tra l’altro, di incentivare l'acquisto di servizi di cura in strutture come ludoteche e centri estivi tramite voucher e la frequenza a percorsi formativi di aggiornamento destinati a lavoratrici che vogliono reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di allontanamento. Livello regionale A livello regionale, il principale documento oggi esistente che tratta della tematica è il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo in Valle d’Aosta 2007 – 2013 (POR FSE), strumento di attuazione delle politiche comunitarie e nazionali, che mira ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori, per migliorare l’anticipazione dei cambiamenti |
economici, ma anche l’accesso all’occupazione e l’inserimento sostenibile nel mercato del lavoro. Il Piano di politiche del lavoro 2009 - 2011, approvato dal Consiglio Regionale con la Deliberazione n. 668 in data 15 luglio 2009, vuole fornire un insieme degli strumenti in materia di politiche del lavoro, prevedendo anche delle misure specifiche rivolte alle donne, tra cui: D.6 Consolidamento delle politiche di genere. D.6.1. Dare attuazione al principio dell’eguaglianza di opportunità e assicurare la valorizzazione delle specificità di genere, età e diverse abilità. “[…] f) Azioni volte a favorire l'accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, prevedendo forme di sostegno alla fruizione di servizi di conciliazione, anche stabilendo modalità e termini per il riconoscimento del diritto ad ottenere voucher per l'acquisizione dei servizi alla persona, finalizzati alle attività di assistenza e cura in ambito familiare; g) Creazione di servizi di supporto alle famiglie al fine di stabilizzare le condizioni di lavoro e accrescere la conciliabilità tra vita lavorativa ed extra-professionale”; Si ricorda, inoltre, la legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53 “Disposizioni in materia di Consulta regionale per le pari opportunità e di consigliere/a regionale di parità”, con la quale, “la Regione, in armonia con i principi di pari opportunità, attua politiche volte al rispetto delle identità e alla valorizzazione delle differenze di genere, all'equità nella distribuzione dei poteri e delle responsabilità tra i generi, al superamento di ogni discriminazione diretta o indiretta ancora esistente nei confronti delle donne e all'incremento della loro partecipazione in ogni ambito”. |
3. Finalità generali che si intendono perseguire (art. 2 c. 1)
Le finalità che si intendono perseguire puntano a rafforzare la disponibilità dei servizi e/o degli interventi di cura alla persona per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro mediante l’erogazione di un voucher di conciliazione che non si pone in concorrenza con gli attuali servizi presenti, ma, al contrario, è uno strumento supplementare e contingente, per la limitazione temporale intrinseca allo strumento, legata alla durata massima di 11 mesi, e per il ruolo di supporto, in questo particolare momento di crisi, alle |
politiche e agli strumenti di conciliazione esistenti in Valle d’Aosta. Esso non si colloca in alternativa agli strumenti già presenti, ma ne rappresenta una sorta di continuum, andando a colmare i vuoti esistenti, che costituiscono uno tra i principali ostacoli allo sviluppo sociale ed economico della popolazione valdostana, limitandone le scelte di vita e professionali. Il voucher di conciliazione è uno strumento che, in analogia al concetto di “capacitazione”, elaborato dall’economista premio nobel Xxxxxxx Xxx, fornisce alle persone che vi accedono una chance, un’opportunità in più, in grado di far loro colmare quel divario strutturale che rende difficoltosi e, spesso, blocca i passaggi a condizioni superiori del benessere personale, impedendo la “fioritura” della persona. Secondo Xxx, la “capacitazione” di una persona non è che l’insieme delle combinazioni alternative di funzionamenti che essa è in grado di realizzare; detto in modo meno formale, è una sorta di libertà: la libertà di scegliere un modo di agire piuttosto che l’altro. E’ uno strumento che, tramite l’iniezione di liquidità nel contesto e la creazione di collegamenti sinergici, vuole contribuire alla ripresa del funzionamento del sistema, andando a potenziare le politiche esistenti. Quando una persona investe le proprie forze in un progetto di vita nuovo, le fasi di avvio sono notoriamente difficoltose, anche dal punto di vista strettamente finanziario. È necessario sostenere spese di natura varia a fronte di guadagni inferiori o nulli: ad esempio, durante i corsi di formazione destinati a disoccupati, vengono erogate indennità di frequenza non sufficienti a compensare le mancate entrate del periodo; chi ha famigliari da curare ed ha un’opportunità di occupazione non riesce ad accedere a servizi funzionali ai bisogni di cura in tempi brevi, dovendo spesso optare per soluzioni più onerose, come il ricorso ad una baby-sitter. Il voucher di conciliazione è, quindi, uno strumento rivolto ad un’utenza potenzialmente vasta che, tramite un sostegno all’inserimento nel mondo del lavoro, sia direttamente, attraverso l’accesso ai servizi di cura, sia indirettamente, tramite la formazione, vuole rafforzare le politiche di stabilizzazione e crescita dell’occupazione. |
4. Finalità specifiche (art. 2 c. 2) – selezionare almeno tre delle finalità specifiche per le Regioni con attribuzione di risorse superiori ad Euro 1.500.00 e almeno due per le altre Regioni e le Province autonome (art. 3 c. 8 lett. a)
a) creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi similari ("mamme di giorno". educatrici familiari e domiciliari, ecc.) definiti nelle diverse realtà territoriali;
b)
facilitazione per il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale o per motivi comunque legati ad
esigenze di conciliazione anche tramite percorsi formativi e di aggiornamento, acquisto di attrezzature hardware e pacchetti software, attivazione di collegamenti ADSL, ecc.;
c) erogazione di incentivi all'acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per i servizi offerti da strutture specializzate (nidi, centri diurni/estivi per minori, ludoteche, strutture sociali diurne per anziani e disabili, ecc.) o in forma di “buono lavoro" per prestatori di servizio (assistenza domiciliare, pulizia, pasti a domicilio, ecc.);
e) altri eventuali interventi innovativi e sperimentali proposti dalle Regioni e dalle Province autonome purché compatibili con le finalità dell'lntesa.
d) sostegno a modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti (o family friendly) come banca delle ore, telelavoro, part-time, programmi locali dei tempi e degli orari, ecc.;
5. Descrizione degli interventi proposti in relazione alle singole finalità prescelte, specificando contenuti, articolazione operativa, attori pubblici e privati coinvolti, aree territoriali interessate, risultati attesi, trasferibilità e sostenibilità (compitare solo le sezioni relative alte finalità indicate nel precedente punto 4.)
Finalità a) Creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi similari
Intervento a.1) VOUCHER DI CONCILIAZIONE (titolo/denominazione) |
Contenuti Erogazione voucher per acquisto di servizi di conciliazione vita-familiare/lavoro |
Articolazione operativa Pubblicizzazione del progetto / Raccolta delle domande di fruizione del vouche/ Esame dei requisiti dei richiedenti e valutazione domande / Ammissione al voucher / Erogazione del voucher / Controlli in itinere per verificare il corretto utilizzo dello strumento e verifica quali/quantitativa / Elaborazione di un report finale |
Attori pubblici e privati coinvolti Amministrazione regionale – Assessorato sanità, salute e politiche sociali Centri per l’impiego – Sede regionale INPS – Organizzazioni sindacali Beneficiari (coloro che acquistano le ore di conciliazione tramite il voucher erogato dall’Amministrazione regionale) e prestatori d’opera che vengono pagati tramite il voucher |
Aree territoriali interessate Uno dei quattro Sub-ambiti17 territoriali in cui è suddiviso l’unico Piano di Zona della Valle d’Aosta, scelto sulla base dell’analisi dei bisogni già effettuata tra il 2008 e il 2009, dalla quale si evidenziano particolari bisogni di conciliazione vita familiare-lavoro. |
Risultati attesi I risultati attesi del progetto si possono così declinare: |
17 I Sub-ambiti coincidono, a livello territoriale, con i distretti sanitari.
− un incremento dell’accesso delle persone, ed in particolare delle donne, favorendo l’inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro; − una maggiore partecipazione delle persone, ed in particolare delle donne, alle attività formative, al fine di garantirne l’adattabilità, sostenendo le funzioni di cura verso i minori; − una maggiore adattabilità dei servizi di cura per i minori alle esigenze delle famiglie. È previsto un utilizzo temporaneo dello strumento: è stata ipotizzata una durata massima di erogazione dell’assegno pari a 11 mesi nella fase di sperimentazione del voucher. La durata massima di fruizione viene stabilita per ogni categoria richiedente: | ||||||
SOGGETTO RICHIEDENTE | SITUAZIONE INIZIALE | DURATA | OBIETTIVO | |||
1 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni, nei casi di mancata disponibilità dei servizi per la prima infanzia oppure di non compatibilità degli orari di questi con quelli lavorativi | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro | ||
2 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini tra 3 e 9 mesi | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro | ||
3 | passaggio da un contratto part time ad uno a tempo pieno | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
4 | lavoratori a tempo determinato, indeterminato, con un contratto atipico, liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS, disoccupati, inoccupati e inattivi che frequentino corsi di formazione di qualificazione/riqualificazione e/o di aggiornamento che non prevedano misure di conciliazione (inclusi i corsi di master, corsi universitari, formazione post laurea e corsi a distanza (FAD); | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili, durante i periodi di chiusura delle strutture scolastiche ed educative – assistenziali | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori |
5 | nucleo familiare con entrambi i genitori occupati oppure nucleo monoparentale | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
6 | persone che avviano la propria attività produttiva, qualora il coniuge / convivente sia occupato; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Inserimento lavorativo | ||
7 | persone disoccupate, inoccupate o inattive in cerca di occupazione; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Reinserimento lavorativo | ||
8 | persone disoccupate, inoccupate o inattive che si inseriscono nel mercato del lavoro; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Inserimento lavorativo | ||
Trasferibilità e sostenibilità E’ un progetto sperimentale che si ipotizza di reiterare in futuro, estendendone i benefici su tutto il territorio regionale. Date le caratteristiche dello strumento sono prevedibili: • una promozione dell’emersione della domanda di servizi. I risultati che si evidenzieranno possono essere utilizzati per la rielaborazione delle politiche di settore; • un’emersione del lavoro nero, con conseguente introito di nuove risorse fiscali e oneri sociali; • una ricaduta occupazionale diretta ed indiretta in quanto si prevede che i soggetti erogatori dei servizi saranno le persone disoccupate, inoccupate e inattive. E plausibile che l’incremento occupazionale sia maggiore nella fase di attuazione del progetto, poiché potrebbe riguardare sia gli erogatori di servizio che i fruitori. A seguito della chiusura del progetto è ipotizzabile, invece, un incremento occupazionale di misura minore, poiché determinato dall’ingresso nel mercato del lavoro dei fruitori del voucher. E’ verosimile, tuttavia, al termine dell’esperienza lavorativa come erogatore dei servizi di cura, una riduzione dei tempi per la ricerca del lavoro, determinata dalla maggiore familiarità con il mercato del lavoro nel suo complesso. Tali fenomeni contribuirebbero a creare un effetto-volano nella realtà socio-economica valdostana. Il progetto prevede di destinare una percentuale pari a circa il 99% dell’importo finanziario |
complessivo all’erogazione del servizio, prevedendo di incaricare della gestione e del monitoraggio del progetto le strutture dell’Amministrazione regionale |
IN CASO DI PIÙ INTERVENTI RIFERITI ALLA MEDESIMA FINALITÀ SI PREGA DI DUPLICARE LA SCHEDA DI RIFERIMENTO
Finalità b) Facilitazione per il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito dì congedo parentale o per motivi comunque legati ad esigenze di conciliazione
Intervento b.1) VOUCHER DI CONCILIAZIONE (titolo/denominazione) |
Contenuti Erogazione voucher per acquisto di servizi di conciliazione vita-familiare/lavoro |
Articolazione operativa Pubblicizzazione del progetto / Raccolta domande / Esame requisiti e valutazione domande / Ammissione al voucher / Erogazione del voucher / Controlli in itinere per verificare il corretto utilizzo dello strumento e verifica quali/quantitativa |
Attori pubblici e privati coinvolti Amministrazione regionale – Assessorato sanità, salute e politiche sociali Centri per l’impiego – Sede regionale INPS – Organizzazioni sindacali Erogatori/Prestatori del voucher |
Aree territoriali interessate Uno dei quattro Sub-ambiti17 territoriali in cui è suddiviso l’unico Piano di Zona della Valle d’Aosta, scelto sulla base dell’analisi dei bisogni già effettuata tra il 2008 e il 2009, dalla quale si evidenziano particolari bisogni di conciliazione vita familiare-lavoro. |
Risultati attesi I risultati attesi del progetto si possono così declinare: − un incremento dell’accesso delle persone, ed in particolare delle donne, favorendo l’inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro; − una maggiore partecipazione delle persone, ed in particolare delle donne, alle attività formative, al fine di garantirne l’adattabilità, sostenendo le funzioni di cura verso i minori; − una maggiore adattabilità dei servizi di cura per i minori alle esigenze delle famiglie. |
È previsto un utilizzo temporaneo dello strumento: è stata ipotizzata una durata massima di erogazione dell’assegno pari a 11 mesi nella fase di sperimentazione del voucher. La durata massima di fruizione viene stabilita per ogni categoria richiedente: | ||||||
SOGGETTO RICHIEDENTE | SITUAZIONE INIZIALE | DURATA | OBIETTIVO | |||
1 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni, nei casi di mancata disponibilità dei servizi per la prima infanzia oppure di non compatibilità degli orari di questi con quelli lavorativi | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro | ||
2 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini tra 3 e 9 mesi | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro | ||
3 | passaggio da un contratto part time ad uno a tempo pieno | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
4 | lavoratori a tempo determinato, indeterminato, con un contratto atipico, liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS, disoccupati, inoccupati e inattivi che frequentino corsi di formazione di qualificazione/riqualificazione e/o di aggiornamento che non prevedano misure di conciliazione (inclusi i corsi di master, corsi universitari, formazione post laurea e corsi a distanza (FAD); | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili, durante i periodi di chiusura delle strutture scolastiche ed educative – assistenziali | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
5 | nucleo familiare con entrambi i genitori occupati oppure nucleo monoparentale | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
6 | persone che avviano la propria attività produttiva, qualora il coniuge / convivente sia occupato; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Inserimento lavorativo |
7 | persone disoccupate, inoccupate o inattive in cerca di occupazione; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Reinserimento lavorativo | ||
8 | persone disoccupate, inoccupate o inattive che si inseriscono nel mercato del lavoro; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Inserimento lavorativo | ||
Trasferibilità e sostenibilità E’ un progetto sperimentale che si ipotizza di reiterare in futuro, estendendone i benefici su tutto il territorio regionale. Date le caratteristiche dello strumento sono prevedibili: • una promozione dell’emersione della domanda di servizi. I risultati che si evidenzieranno possono essere utilizzati per la rielaborazione delle politiche di settore; • un’emersione del lavoro nero, con conseguente introito di nuove risorse fiscali e oneri sociali; • una ricaduta occupazionale diretta ed indiretta in quanto si prevede che i soggetti erogatori dei servizi saranno le persone disoccupate, inoccupate e inattive. E plausibile che l’incremento occupazionale sia maggiore nella fase di attuazione del progetto, poiché potrebbe riguardare sia gli erogatori di servizio che i fruitori. A seguito della chiusura del progetto è ipotizzabile, invece, un incremento occupazionale di misura minore, poiché determinato dall’ingresso nel mercato del lavoro dei fruitori del voucher. E’ verosimile, tuttavia, al termine dell’esperienza lavorativa come erogatore dei servizi di cura, una riduzione dei tempi per la ricerca del lavoro, determinata dalla maggiore familiarità con il mercato del lavoro nel suo complesso. Tali fenomeni contribuirebbero a creare un effetto-volano nella realtà socio-economica valdostana. Il progetto prevede di destinare una percentuale pari a circa il 99% dell’importo finanziario complessivo all’erogazione del servizio, prevedendo di incaricare della gestione e del monitoraggio del progetto le strutture dell’Amministrazione regionale | ||||||
IN CASO DI PIÙ INTERVENTI RIFERITI ALLA MEDESIMA FINALITÀ SI PREGA DI DUPLICARE LA SCHEDA DI RIFERIMENTO
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità
Finalità c) Erogazione di incentivi all'acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per i servizi offerti da strutture specializzate a in forma di "buoni lavoro" per prestatori di Servizio
Intervento c.1) VOUCHER DI CONCILIAZIONE (titolo/denominazione) | ||||||
Contenuti Erogazione voucher per acquisto di servizi di conciliazione vita-familiare/lavoro | ||||||
Articolazione operativa Pubblicizzazione del progetto / Raccolta domande / Esame requisiti e valutazione domande / Ammissione al voucher / Erogazione del voucher / Controlli in itinere per verificare il corretto utilizzo dello strumento e verifica quali/quantitativa | ||||||
Attori pubblici e privati coinvolti Amministrazione regionale – Assessorato sanità, salute e politiche sociali Centri per l’impiego – Sede regionale INPS – Organizzazioni sindacali Erogatori/Prestatori del voucher | ||||||
Aree territoriali interessate Uno dei quattro Sub-ambiti17 territoriali in cui è suddiviso l’unico Piano di Zona della Valle d’Aosta, scelto sulla base dell’analisi dei bisogni già effettuata tra il 2008 e il 2009, dalla quale si evidenziano particolari bisogni di conciliazione vita familiare-lavoro. | ||||||
Risultati attesi I risultati attesi del progetto si possono così declinare: − un incremento dell’accesso delle persone, ed in particolare delle donne, favorendo l’inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro; − una maggiore partecipazione delle persone, ed in particolare delle donne, alle attività formative, al fine di garantirne l’adattabilità, sostenendo le funzioni di cura verso i minori; − una maggiore adattabilità dei servizi di cura per i minori alle esigenze delle famiglie. È previsto un utilizzo temporaneo dello strumento: è stata ipotizzata una durata massima di erogazione dell’assegno pari a 11 mesi nella fase di sperimentazione del voucher. La durata massima di fruizione viene stabilita per ogni categoria richiedente: | ||||||
SOGGETTO RICHIEDENTE | SITUAZIONE INIZIALE | DURATA | OBIETTIVO | |||
1 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni, nei casi di mancata disponibilità dei servizi per la prima | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro |
infanzia oppure di non compatibilità degli orari di questi con quelli lavorativi | ||||||
2 | lavoratori autonomi atipici, lavoratori dipendenti | responsabilità di cura nei confronti di bambini tra 3 e 9 mesi | Fino a 6 mesi | Non uscita dal mercato del lavoro | ||
3 | passaggio da un contratto part time ad uno a tempo pieno | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
4 | lavoratori a tempo determinato, indeterminato, con un contratto atipico, liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS, disoccupati, inoccupati e inattivi che frequentino corsi di formazione di qualificazione/riqualificazione e/o di aggiornamento che non prevedano misure di conciliazione (inclusi i corsi di master, corsi universitari, formazione post laurea e corsi a distanza (FAD); | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili, durante i periodi di chiusura delle strutture scolastiche ed educative – assistenziali | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
5 | nucleo familiare con entrambi i genitori occupati oppure nucleo monoparentale | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Adattabilità dei lavoratori | ||
6 | persone che avviano la propria attività produttiva, qualora il coniuge / convivente sia occupato; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 11 mesi | Inserimento lavorativo | ||
7 | persone disoccupate, inoccupate o inattive in cerca di occupazione; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Reinserimento lavorativo | ||
8 | persone disoccupate, inoccupate o inattive che si inseriscono nel mercato del lavoro; | responsabilità di cura nei confronti di bambini fino a 13 anni, anziani o disabili | Fino a 6 mesi | Inserimento lavorativo | ||
Trasferibilità e sostenibilità E’ un progetto sperimentale che si ipotizza di reiterare in futuro, estendendone i benefici su tutto il territorio regionale. Date le caratteristiche dello strumento sono prevedibili: • una promozione dell’emersione della domanda di servizi. I risultati che si evidenzieranno possono essere utilizzati per la rielaborazione delle politiche di settore; • un’emersione del lavoro nero, con conseguente introito di nuove risorse fiscali e oneri sociali; • una ricaduta occupazionale diretta ed indiretta in quanto si prevede che i soggetti erogatori dei servizi saranno le persone disoccupate, inoccupate e inattive. E plausibile che l’incremento occupazionale sia maggiore nella fase di attuazione del progetto, poiché potrebbe riguardare sia gli erogatori di servizio che i fruitori. A seguito della chiusura del progetto è ipotizzabile, invece, un incremento occupazionale di misura minore, poiché determinato dall’ingresso nel mercato del lavoro dei fruitori del voucher. E’ verosimile, tuttavia, al termine dell’esperienza lavorativa come erogatore dei servizi di cura, una riduzione dei tempi per la ricerca del lavoro, determinata dalla maggiore familiarità con il mercato del lavoro nel suo complesso. Tali fenomeni contribuirebbero a creare un effetto-volano nella realtà socio-economica valdostana. Il progetto prevede di destinare una percentuale pari a circa il 99% dell’importo finanziario complessivo all’erogazione del servizio, prevedendo di incaricare della gestione e del monitoraggio del progetto le strutture dell’Amministrazione regionale |
IN CASO DI PIÙ INTERVENTI RIFERITI ALLA MEDESIMA FINALITÀ SI PREGA DI DUPLICARE LA SCHEDA DI RIFERIMENTO
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità
Finalità d) Sostegno a modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti
Intervento d.1) (titolo/denominazione) |
Contenuti |
Articolazione operativa |
Attori pubblici e privati coinvolti |
Aree territoriali interessate |
Risultati attesi |
Trasferibilità e sostenibilità |
IN CASO DI PIÙ INTERVENTI RIFERITI ALLA MEDESIMA FINALITÀ SI PREGA DI DUPLICARE LA SCHEDA DI RIFERIMENTO
Finalità e) Altri eventuali interventi innovativi e sperimentali proposti dalle Regioni e dalle Province autonome purché compatibili con le finalità dell'Intesa
Intervento e.1) (titolo/denominazione) |
Contenuti |
Articolazione operativa |
Attori pubblici e privati coinvolti |
Aree territoriali interessate |
Risultati attesi |
Trasferibilità e sostenibilità |
IN CASO DI PIÙ INTERVENTI RIFERITI ALLA MEDESIMA FINALITÀ SI PREGA DI DUPLICARE LA SCHEDA DI RIFERIMENTO
6. Eventuali interventi già programmati o in corso di attuazione a livello regionale e/o locale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e loro connessione con gli interventi proposti (art. 3 c. 2)
7. Modalìtà di divulgazione degli interventi proposti attraverso la comunicazione istituzionale (art. 3 c. 8 lett. A)
Obiettivi • Informare il pubblico sulle finalità del progetto; • Informare sulle varie fasi del progetto; • Divulgare i risultati del progetto. Destinatari della comunicazione I destinatari delle attività di comunicazione sono definiti come destinatari diretti e destinatari indiretti. • I destinatari diretti sono le persone che hanno responsabilità di cura nei confronti di minori (0-13 anni), anziani e disabili. • I destinatari indiretti sono la popolazione, i servizi, pubblici o privati, già attivi sul territorio, i mass media, gli enti locali, i patronati e le organizzazioni sindacali, le associazioni senza scopo di lucro, le biblioteche, le scuole, le parrocchie, cioè tutti coloro che potrebbero usufruire delle informazioni riguardanti il progetto e pubblicizzarne l’attivazione. Attività e tempi Si declinano di seguito le attività e i prodotti della comunicazione, individuati come strumenti necessari per diffondere l’iniziativa su tutto il territorio regionale e raggiungere il maggior numero di persone. | |||||
Azione | Target | Obiettivo | Tempistica | ||
Definire il logo del progetto | Opinione pubblica, mass media | Identificazione del progetto e maggiore visibilità | Inizio | ||
Definire lo slogan del | Opinione | Identificazione del | Inizio |
progetto | pubblica | progetto | |||
Inserire le informazioni sul sito della regione xxx.xxxxxxx.xxx.xx | Opinione pubblica, mass media | Informazione continua rispetto al progetto. | Inserimento iniziale e aggiornamento continuo | ||
Definire la brochure sul voucher di conciliazione | Opinione pubblica, nello specifico i destinatari diretti | Informazione rispetto al progetto per i possibili utenti | Per tutta la durata del progetto | ||
Collaborare con i mass media: organizzazione conferenza stampa, interviste televisive, raccolta testimonianze | Opinione pubblica e mass media | Presentazione e pubblicizzazione del progetto | Inizio e in momenti definiti lungo il corso del progetto | ||
Pubblicare articoli nei giornali locali | Opinione pubblica | Informazione rispetto al progetto | Per tutta la durata del progetto | ||
Definire la locandina del progetto | Opinione pubblica | Pubblicizzazione dell’iniziativa | Inizio | ||
Definire il contenuto della cartella stampa | Mass media | Fornire ai mass media le informazioni sul progetto | Distribuzione durante la conferenza stampa e a richiesta | ||
Descrizione degli strumenti Gli strumenti sono stati quantificati per un anno. |
Strumento | Contenuto | Numero | Costo |
Pubblicazione: brochure | Brochure informativa sulle misure di conciliazione. | 300 | 100,00€ |
Pubblicazione: articoli nei mass media locali | Informazioni sul progetto. Il contenuto dipende dalla fase di attuazione del progetto. | 4 (un articolo a trimestre | gratuito |
Pubblicazione delle informazioni nel settimanale Obiettivo lavoro News | Informazioni sul progetto. Il contenuto dipende dalla fase di attuazione del progetto. | 4 (un articolo a trimestre) | gratuito |
Conferenza stampa | Obiettivi del progetto | 2 (una all’inizio del progetto e un’altra durante il progetto) | 420,00 € |
Informazioni relative al progetto (obiettivi, destinatari, modulistica da scaricare, ...) | gratuito | ||
Stampa locandina | Formato A5 | 200 | 200,00 € |
Cartella stampa | Formato A4 | 60 | gratuito – stamperia regionale |
Su tutte le comunicazioni saranno indicati seguenti loghi: • logo della Regione Valle d’Aosta / Assessorato Sanità, salute e politiche sociali • logo del progetto • logo del Ministero delle Pari Opportunità Budget per le attività di comunicazione Si prevede che la spesa per il piano della comunicazione sarà di circa 700,00 € (comprendente, come sopra indicato: volantini, poster, conferenze stampa). Partenariato Distribuzione dei volantini attraverso i servizi, gli enti locali, ambulatori, biblioteche, scuole. Monitoraggio Si prevede di monitorare le attività e gli strumenti del piano della comunicazione per valutare l’efficacia degli strumenti, prevedendo la possibilità di modificare il canale di distribuzione delle informazioni qualora necessario. |
8. Descrizione delle modalità attuative degli interventi proposti (ad es. ampliamento di linee di intervento già programmate, individuazione di nuove linee di intervento, modalità di selezione dei progetti , modalità di gestione degli interventi, ecc.)
Il voucher di conciliazione è destinato alle famiglie, e prevalentemente alle donne, che hanno bisogno di usufruire, per un periodo limitato di tempo, di un supporto esterno, per conciliare in modo più efficace la vita lavorativa e familiare, e che hanno responsabilità di cura nei confronti di soggetti: • Xxxxxx, con età tra 0 e 13 anni; • Xxxxxxx, con età dai 65 anni in poi, che usufruiscono già di servizi di cura; • Disabili, con certificazione di handicap conforme alla legge n. 104/92; • Soggetti adulti, che necessitano di assistenza. La famiglia sceglie liberamente una persona che eroga i servizi. I soggetti che erogano |
le prestazioni sono retribuiti direttamente dal destinatario che può usufruire del voucher di conciliazione. Il voucher è una somma di denaro che l’Amministrazione regionale eroga alle persone che lo richiedono e risultano in possesso dei requisiti richiesti. Le risorse economiche trasferite alle persone devono essere utilizzate esclusivamente per l’acquisto di servizi sopraelencati. |
9. Contenuti, data e modalità di attestazione dell'accordo con ANCI e UPI regionali/provinciali (art.3 c. 8 lett. A)
Esiste un accordo verbale, a cui ne seguirà uno formale |
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità
10. Azioni di monitoraggio del programma (art. 3 c. 8 lett. C)
E’ prevista l’elaborazione di un report finale sul progetto. Per la raccolta dei dati è stato previsto l’utilizzo di appositi registri su cui saranno riportate le ore di conciliazione fruite da ogni acquirente delle ore di conciliazione (fruitore del voucher ), per ogni prestatore d’opera. La finalità di tale strumento è quella di verificare l’effettiva e corretta utilizzazione del voucher, ma anche di permettere una raccolta di dati capillare (la liquidazione effettiva del voucher avverrà, infatti, solo a seguito della verifica degli avvenuti prestazione ed utilizzo delle ore di conciliazione). Verranno utilizzate inoltre le domande di ammissione al voucher, nelle quali, per la medesima finalità di monitoraggio, sono state previste varie domande relative alla |
definizione delle specifichi bisogni di conciliazione ( condizione lavorativa, ammontare di ore di conciliazione richiesto, ecc.) Per misurare il raggiungimento delle finalità del progetto, sono stati individuati alcuni indicatori relativi alle persone che usufruiscono del voucher. Indicatori di realizzazione • numero di famiglie che hanno presentato richiesta per ottenere il voucher di conciliazione; • numero di domande accolte; • numero di famiglie che hanno usufruito del voucher; • numero di ore al mese rimborsate per famiglia (medio). Indicatori di risultato • numero di persone che si (re)inseriscono sul mercato del lavoro; • numero di persone che partecipano al percorso di formazione/specializzazione/qualifica • numero di persone che, attraverso le misure di conciliazione, riescono a riorganizzare la vita lavorativa e familiare; • numero di persone che avviano un’attività produttiva; • numero di persone che passano dal contratto part -time a quello a tempo pieno. |