ACCORDO OPERATIVO PER LA GESTIONE DEL PROGETTO SPRAR METROPOLITANO DI BOLOGNA
ACCORDO OPERATIVO PER LA GESTIONE DEL PROGETTO SPRAR METROPOLITANO DI BOLOGNA
Premesso che:
- la legge n. 189/2002 ha istituzionalizzato il primo Sistema pubblico per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati - SPRAR - diffuso su tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e locali, secondo una condivisione di responsabilità tra Ministero dell'Interno ed enti locali; attraverso la stessa legge il Ministero dell'Interno ha istituito la struttura di coordinamento del sistema – il Servizio centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali – affidandone ad ANCI la gestione;
- il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Obiettivo dello SPRAR è quello di garantire non solo attività di accoglienza e assistenziali, ma anche servizi trasversali di: mediazione linguistico-culturale, orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, orientamento e accesso ai servizi del territorio, formazione e qualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale, orientamento e accompagnamento all'inserimento abitativo, tutela psico-socio-sanitaria, tutela legale;
- l’intensificazione del processo migratorio, che ha caratterizzato gli ultimi anni, ha reso necessaria l’attivazione sul territorio nazionale – ai sensi dell’Accordo assunto in Conferenza Unificata il 10 luglio 2014 - di una rete di strutture di primo soccorso (CAS) destinate all’accoglienza di immigrati appena giunti sul territorio e gestite dalle locali Prefetture;
- il D. Lgs. 142/2015 di attuazione delle direttive 2013/32/UE e 2013/33/UE definisce, tra l’altro, le modalità di accoglienza dei cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea e degli apolidi richiedenti protezione internazionale nel territorio nazionale, e stabilisce che il sistema di accoglienza si articoli in una fase di prima accoglienza assicurata dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture e in una fase di seconda accoglienza disposta nelle strutture SPRAR;
- il Decreto del Ministero dell’Interno del 10 agosto 2016 ha semplificato le procedure amministrative di adesione allo SPRAR introducendo una modalità di accesso permanente al Sistema da parte degli enti locali interessati ed ha introdotto alcune novità riguardo alle modalità di funzionamento e gestione dei progetti di accoglienza integrata. Al contempo è stato condiviso con ANCI un Piano Operativo1 che consenta,
1 Il Piano Operativo Nazionale agisce secondo una logica di ripartizione di quote di posti di accoglienza su base comunale. Esse tengono conto della dimensione demografica dei Comuni secondo un principio di proporzionalità per ripartire le quote complessive regionali, assegnante secondo una logica di accesso ai fondi del Fondo Nazionale Politiche Sociali - Quote di accesso regionali. (Cfr. Intesa ANCI, UPI e Conferenze
anche all’interno delle singole Regioni, una distribuzione dei migranti più equilibrata e sostenibile tra le diverse realtà locali, tramite la definizione di un numero di presenze rapportato alla popolazione residente nel Comune;
- la Direttiva del Ministro dell’Interno dell’11 ottobre 2016 recante Regole per l’avvio di un sistema di ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e rifugiati sul territorio nazionale attraverso lo SPRAR, introduce una “clausola di salvaguardia” che rende esenti dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza quei Comuni che appartengono alla rete SPRAR o che hanno manifestato la volontà di aderirvi. La “clausola di salvaguardia” si applica nella misura in cui il numero di posti SPRAR soddisfi la quota di posti assegnata a ciascun Comune dal Piano Nazionale di riparto dei richiedenti asilo e rifugiati;
- tali riforme sono orientate ad un progressivo superamento dell’accoglienza emergenziale nei CAS per strutturare un’accoglienza programmata, equilibrata e diffusa da attuarsi per il tramite dello SPRAR. In tal senso, la già citata direttiva di ottobre 2016, prevede che i CAS presenti sui territori vengano gradualmente ridotti, ovvero ricondotti ove possibile a strutture della rete SPRAR.
Considerato che:
- i comuni del territorio metropolitano si occupano strutturalmente delle problematiche relative all’accoglienza ed inclusione di stranieri adulti e minori non accompagnati (MSNA), anche richiedenti e titolari di protezione internazionale;
- in particolare il Comune di Bologna ha aderito fin dal 2004 alla rete SPRAR ed i progetti attivati dal Comune medesimo hanno visto, nel corso degli anni, l’adesione degli altri Comuni dell’area metropolitana, che hanno acconsentito all’attivazione di strutture di accoglienza SPRAR sui propri territori ed hanno collaborato alla definizione e realizzazione dei percorsi di inclusione rivolti ai rifugiati e richiedenti protezione internazionale accolti;
- il Comune di Bologna, nella sua qualità di “Ente Proponente” a valere sul sistema SPRAR, ha presentato al Servizio Centrale alla data del 31.03.2017 un Progetto SPRAR Metropolitano che è stato approvato e che prevede: l’ampliamento di 1350 posti per l’accoglienza di richiedenti/titolari di protezione internazionale o di permesso umanitario (“accoglienza ordinaria”) e di 350 posti per l’accoglienza di MSNA. Analogamente il Comune di Bologna ha presentato al Servizio Centrale ed alla data del 30.09.2017, una domanda di ampliamento del Progetto, per rendere disponibili ulteriori 60 posti per l’accoglienza di richiedenti/titolari di protezione internazionale o di permesso umanitario con necessità di assistenza sanitaria, sociale e domiciliare, specialistica e/o prolungata e ai richiedenti/titolari di protezione internazionale o di permesso umanitario con disagio mentale e/o psicologico. Nel triennio 2017-2019 si prevede la possibilità di
delle Regioni 15 maggio 2014 e Intesa Criteri di Ripartizione regionale tra Governo, Regioni e Enti locali 10 luglio 2014)
incrementare i posti per l’accoglienza, fino ad arrivare all’intera quota di riparto, ad oggi fissata in 2246 posti per l’accoglienza ordinaria, e ad un massimo di 400 posti per MSNA e 60 posti per l’accoglienza di persone con vulnerabilità;
- al Progetto SPRAR metropolitano hanno aderito 43 Comuni dell’area metropolitana2, 23 dei quali attraverso le loro Unioni, che hanno condiviso l'obiettivo di affrontare in termini programmatori le accoglienze dei richiedenti protezione internazionale sul proprio territorio e di superare la fase dell’accoglienza emergenziale, sostenendo lo sviluppo di un sistema diffuso di azioni di integrazione, strettamente legato alle comunità territoriali; al Progetto complessivo partecipa anche il Nuovo Circondario imolese che, in quanto titolare di un proprio Progetto SPRAR, non ha aderito al Progetto metropolitano, ma con esso dialoga e collabora anche per condividere finalità e modalità operative;
- allo scopo di contribuire al conseguimento degli obiettivi di Progetto, con particolare riferimento all’incremento dei posti in accoglienza, il Comune di Bologna, d’intesa con la Prefettura di Bologna ed in accordo con i Comuni aderenti al Progetto SPRAR metropolitano, ha promosso un percorso per favorire la progressiva conversione in strutture SPRAR di quei CAS attivi sul territorio metropolitano che hanno le caratteristiche strutturali ed organizzative compatibili con il sistema SPRAR;
- con Deliberazione della Giunta comunale di Bologna Prog. n. 352/2016 si è stabilito che alcuni servizi erogati dal Comune di Bologna, sia direttamente sia attraverso affidamenti esterni, potevano trovare adeguata collocazione presso ASP Città di Bologna ad integrazione delle filiere dei servizi già gestiti dalla stessa in forza delle recenti riforme istituzionali (LR 2/2003 e 12/2013); nello specifico, si demandava ad ASP Città di Bologna il Servizio Sociale protezioni Internazionali e la gestione dei servizi del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati per un'utenza adulta e, a partire dal 01/01/2017, anche la gestione del complesso sistema di accoglienza di MSNA;
- con Deliberazione di Giunta comunale Prog. n. 65/2017 si sono inoltre definiti gli indirizzi nei confronti di ASP Città di Bologna per l’individuazione degli operatori economici chiamati a realizzare, in co-progettazione, le attività previste dal Progetto SPRAR metropolitano.
Tutto ciò premesso e considerato
2 Hanno aderito: L’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese (PG 6220/2017), l’Unione Reno Galliera (PG 6272/2017), l’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia (PG 6589/2017) e i Comuni di: Anzola dell’Xxxxxx (PG 7047/2017), Argelato (PG 6477/2017), Baricella (PG 6571/2017), Budrio (PG 6742/2017), Xxxxxxxxx xx Xxxx (XX 0000/0000), Xxxxxxxxx (XX 6276/2017), Crevalcore (PG 6734/2017), Granarolo dell’Xxxxxx (PG 6586/2017), Loiano (PG 6745/2017), Malalbergo (PG 6328/2017), Minerbio (PG 6471/2017), Molinella (PG 7735/2017), Monghidoro (PG 7051/2017), Monterenzio (PG 6273/2017), Ozzano dell’Xxxxxx (PG 6737/2017), Pianoro (6274/2017), Sala Bolognese (PG 6890/2017), San Giorgio di Piano (PG 7049/2017), San Xxxxxxx di Savena (PG 6883/2017). Non hanno aderito i Comuni di San Xxxxxxxx in Persiceto e Sant’Agata Bolognese, mentre i dieci comuni del Nuovo Circondario imolese aderiscono al Progetto SPRAR di cui il Nuovo Circondario è titolare.
TRA
Il Comune di Bologna ASP Città di Bologna e
i Comuni e le Unioni di comuni del territorio metropolitano di Bologna che hanno aderito al Progetto SPRAR metropolitano
si conviene e si stipula quanto segue:
Art. 1 Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Accordo
Art. 2 Oggetto e finalità
2.1) Il presente Accordo riguarda le modalità di gestione del Progetto SPRAR metropolitano, per l’accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale adulti e minori non accompagnati, anche in condizioni di vulnerabilità.
Obiettivo condiviso è l'implementazione di un sistema di accoglienza organico, connesso e strutturato nello SPRAR che consenta il superamento dell’accoglienza nei CAS e la realizzazione della migliore inclusione sociale possibile dei beneficiari finali del Progetto.
2.2) Il Comune di Bologna, d’intesa con ASP Città di Bologna, si impegna a realizzare il Progetto SPRAR metropolitano in collaborazione con i Comuni e le Unioni di Comuni aderenti ed avvalendosi di soggetti gestori appositamente selezionati, tramite procedura di co-progettazione affidata ad ASP, nei termini indicati dal Progetto medesimo e secondo le Linee Guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati SPRAR, approvate dal Ministero dell’Interno con Decreto del 10 agosto 2016.
Art. 3 Governance del Progetto
3.1) Il Comune di Bologna – Area Welfare e Promozione del Benessere della Comunità , è l’Ente Locale Titolare del Progetto, che presenta le domande di finanziamento a valere sul Fondo nazionale per le politiche ed i servizi per l’asilo. Il Comune di Bologna manterrà in fase di realizzazione del Progetto il ruolo di Ente Titolare e, come tale, responsabile finale nei confronti del Servizio centrale – Ministero dell’Interno, per quanto riguarda le
funzioni di programmazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione; eserciterà inoltre, in virtù della dimensione metropolitana del Progetto, una funzione di collegamento istituzionale con la Prefettura di Bologna e con gli altri Enti locali aderenti, per consentire un monitoraggio condiviso dell’andamento dell’intero Progetto.
3.2) ASP Città di Bologna, quale Azienda pubblica del Comune di Bologna, è il soggetto delegato dal Comune di Bologna per la realizzazione di alcune funzioni dei progetti SPRAR, fra cui:
- informazione, ascolto, orientamento e servizio di presa in carico sociale di persone e nuclei in particolare fragilità sociale;
- predisposizione di atti e procedure per l'individuazione di uno o più enti attuatori, come definiti dal D.M. 10/08/2016, da selezionare attraverso procedure ad evidenza pubblica espletate nel rispetto della normativa di riferimento;
- redazione e stipula degli accordi, convenzioni, contratti necessari alla definizione delle regole di ingaggio tecniche, amministrative ed economiche degli Enti attuatori individuati;
- coordinamento complessivo della gestione degli interventi degli Enti attuatori per la realizzazione del Progetto;
- istruttoria amministrativa ed economico-finanziaria per consentire al Comune di Bologna la predisposizione dei bilanci preventivi e di monitoraggio e della rendicontazione complessiva dei progetti SPRAR.
3.3) I Comuni e le Unioni di Comuni dell'Area Metropolitana di Bologna aderenti alla rete SPRAR ed al Progetto metropolitano, collaborano alla realizzazione del Progetto, assumendo un ruolo attivo nell’individuazione e attivazione delle strutture per l’accoglienza e nella messa a disposizione dei servizi territoriali utili ad accompagnare i percorsi di inclusione rivolti ai cittadini beneficiari dello SPRAR che usufruiscono dell'accoglienza nei rispettivi territori.
3.4) La Conferenza Territoriale Socio Sanitaria metropolitana di Bologna (CTSS) è il soggetto deputato alla governance complessiva del sistema e periodicamente aggiorna la Conferenza Metropolitana dei Sindaci circa l’evoluzione del Progetto.
3.5) Il Comitato di Distretto è il soggetto deputato alla governance del Progetto a livello distrettuale ed è il luogo in cui si effettua la verifica ed il monitoraggio dell’attuazione del Progetto nel territorio.
3.6) Gli Uffici di Piano (UdP) rappresentano lo snodo tra i Comuni, le Unioni di Comuni ed ASP Città di Bologna e supportano l’attività del Comitato di Distretto sulla materia in oggetto.
3.7) E’ istituito un Gruppo di lavoro costituito dagli Uffici di Piano e da ASP Città di Bologna, e coordinato dal Comune di Bologna, cui è affidato il compito di assicurare il raccordo tecnico-operativo utile alla gestione del Progetto, nonché alla programmazione, monitoraggio e verifica delle attività.
Art. 4
Procedura per l’attivazione di nuove strutture di accoglienza
4.1) L’accoglienza nell’ambito dello SPRAR metropolitano può realizzarsi sia tramite l’attivazione di nuove strutture individuate ad hoc dai comuni, da ASP Città di Bologna o dai soggetti gestori, sia tramite la conversione, definita in accordo con la Prefettura di Bologna, dei CAS già attivi sul territorio che hanno i requisiti di idoneità richiesti dal Manuale SPRAR. Il presente articolo disciplina le procedure utili a facilitare l’attivazione di nuove strutture di accoglienza e la conversione dei CAS in SPRAR.
4.2) Al fine di orientare la ricerca di immobili e di segnalare i territori sotto-soglia (rispetto al numero di persone da accogliere sulla base del Piano di riparto nazionale) dove dunque è opportuno attivare nuove strutture o convertire i CAS esistenti, ASP provvede ad inviare, a cadenza mensile, agli UdP/referenti dei distretti ed alla rete dei gestori, il prospetto aggiornato circa la presenza di CAS/SPRAR sul territorio e le relative quote di riparto.
4.3) Per immobili reperiti ex novo sul mercato privato , ASP Città di Bologna riceve da parte del gestore e/o della proprietà la proposta di locazione e provvede ad acquisire da parte del personale tecnico deputato il parere di congruità tecnica.
ASP invia la proposta, corredata del parere di congruità tecnica, all’UdP che la condivide con l’Amministrazione comunale interessata.
Di norma entro una settimana il Comune comunica ad ASP il parere di congruità utile a contrarre locazione.
XXX comunica al gestore l’autorizzazione a contrarre locazione ricevuta dal Comune ed organizza insieme all’UdP un incontro tecnico preliminare all’apertura, coinvolgendo l’Assistente Sociale di ASP referente per il territorio interessato, il coordinatore dell’accoglienza del soggetto gestore, il referente del Comune.
ASP comunica formalmente la data di apertura della struttura a UdP e Comune.
4.4) Per immobili individuati dai Comuni ASP Città di Bologna riceve, per il tramite di UdP, la proposta di locazione, e provvede ad acquisire, di norma entro una settimana, da parte del proprio personale tecnico deputato il parere di congruità tecnica che trasmetterà al Comune.
Acquisito il parere, XXX individua il gestore, lo autorizza a contrarre locale ed organizza insieme all’UdP un incontro tecnico preliminare all’apertura, coinvolgendo l’Assistente Sociale di ASP referente per il territorio interessato, il coordinatore dell’accoglienza del soggetto gestore, il referente del Comune.
ASP comunica formalmente la data di apertura della struttura a UdP e Comune.
4.5) Per strutture CAS candidate alla conversione, ASP Città di Bologna riceve la proposta da parte del gestore e, di concerto con la Prefettura, la comunica per il tramite di UdP all’Amministrazione comunale interessata.
Contestualmente alla conversione, ASP e UdP organizzano un incontro tecnico coinvolgendo l’Assistente Sociale di ASP referente per il territorio interessato, il
coordinatore dell’accoglienza del soggetto gestore, il referente del Comune. ASP comunica all’Amministrazione comunale, per il tramite di UdP, la data di conversione.
Art. 5
Integrazione con il Sistema dei servizi territoriali
5.1) ASP Città di Bologna e Uffici di Piano assicurano il raccordo di livello distrettuale utile ad agevolare l’accesso dei beneficiari SPRAR al sistema dei servizi territoriali e curano altresì il monitoraggio del Progetto a livello distrettuale. A tale scopo ASP e UdP organizzano, con cadenza almeno semestrale, una riunione di coordinamento a livello distrettuale coinvolgendo soggetti diversi individuati sulla base delle specifiche esigenze emergenti dal Progetto SPRAR e dall’organizzazione distrettuale, nonché avendo a riferimento i servizi anagrafici, sociali, sanitari, socio-sanitari, educativi, scolastici, per la formazione professionale ed il lavoro che sono attivi nel distretto.
5.2) Al fine di assicurare integrazione e raccordo fra l’accoglienza SPRAR ed il sistema dei servizi territoriali ASP Città di Bologna in accordo con UdP organizza, a cadenza almeno trimestrale, un incontro tecnico-operativo che coinvolga i gestori dell’accoglienza, l’Assistente sociale di ASP competente per territorio, i referenti del Servizio Sociale Territoriale. Il livello territoriale interessato viene definito in accordo con UdP e considerando il numero di persone in accoglienza in ciascun Comune/Unione del suo territorio di riferimento.
In quella sede l’Assistente Sociale di ASP presenta, insieme al gestore SPRAR, le persone e/o i nuclei famigliari che sono entrate in accoglienza, ovvero fornisce aggiornamenti sulle situazioni già conosciute.
5.3) In caso di MSNA, singoli e/o nuclei famigliari in accoglienza che presentano particolari fragilità socio-sanitarie e necessitano di presa in carico sociale, Assistente Sociale di ASP, gestore SPRAR e referente del Comune predispongono, per quanto di competenza, e condividono un Piano di intervento personalizzato. La competenza sociale ed economica dell’intervento resterà comunque in capo ad ASP protezioni, salvo gli istituti di competenza dei Comuni. Vengono valutati congiuntamente eventuali interventi che coinvolgano la tutela dei minori presenti nei nuclei familiari, in relazione alla valutazione della genitorialità, preso atto della normativa vigente.
5.4) Qualora tale Piano di intervento personalizzato preveda l’attivazione di servizi comunali di supporto (es. servizi scolastici integrativi, trasporto disabili, ecc.), la tariffa applicata ai beneficiari SPRAR sarà definita sulla base di quanto previsto dai singoli Regolamenti comunali. Assistente Sociale di ASP e coordinamento SPRAR, considerando la condizione economica della persona in accoglienza desumibile dall’ISEE, definiranno di concerto se detta tariffa dovrà essere a carico del beneficiario o del gestore SPRAR e ne daranno comunicazione al referente del Comune.
5.5) Ai Distretti che, a far data dal 1 gennaio 20183, abbiano attivato una nuova struttura SPRAR per l’accoglienza di almeno 10-12 MSNA, il Comune di Bologna e ASP Città di Bologna assicureranno l’immediata presa in carico dei MSNA eventualmente rinvenuti sul loro territorio dalle Forze dell’Ordine.
5.6) Particolare attenzione dovrà essere posta da ASP (Coordinamento di Xxxxxxxx e Assistente Sociale) e gestore SPRAR nell’assicurare la condivisione con il referente del Servizio Sociale territoriale e con UdP dei progetti individualizzati di uscita dall’accoglienza, specialmente quando trattasi di neo-maggiorenni. Tale condivisione dovrà essere assicurata in tempo utile per facilitare l’eventuale coinvolgimento dei servizi necessari a supportare il percorso di insediamento territoriale e/o nuova migrazione in autonomia.
5.7) Il referente del Comune su segnalazione del Gestore garantisce le comunicazioni di pubblica sicurezza che si rendono necessarie nell’attivazione e gestione dell’accoglienza SPRAR sul territorio.
Gli Uffici anagrafe garantiscono l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo ed i responsabili della convivenza si impegnano a comunicare agli Uffici anagrafe le variazioni della convivenza anagrafica nei tempi e nei modi previsti a norma di legge.
Art. 6
Integrazione con la comunità territoriale
L’UdP ed i Comuni/Unioni collaborano con il gestore SPRAR e con ASP per facilitare la conoscenza ed il raccordo con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale attive a livello locale, al fine di programmare congiuntamente iniziative di sensibilizzazione/comunicazione sulla cultura dell’accoglienza, che coinvolgano sia i beneficiari SPRAR sia la cittadinanza, nonché progetti che coinvolgano le persone accolte in occasioni di socializzazione e condivisione della vita della comunità locale.
Art. 7 Monitoraggio
7.1) Il monitoraggio e la verifica dell’attuazione del presente Accordo sono svolte dal Gruppo di lavoro di cui all’art.3.7) il quale, semestralmente, riferisce in sede di CTSS sullo stato di avanzamento delle attività del Progetto.
7.2) La CTSS potrà in ogni caso assumere ogni iniziativa finalizzata al monitoraggio e corretta applicazione dell’Accordo e periodicamente riferisce alla Conferenza metropolitana dei Sindaci sull’andamento del Progetto.
3 Come convenuto in sede di Conferenza metropolitana dei Sindaci del 20 dicembre 2017 e di Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria del 24 gennaio 2018.
Art. 8 Durata
Il presente Accordo ha validità fino alla conclusione del Progetto SPRAR metropolitano e si intende tacitamente rinnovato in caso di rifinanziamento del Progetto medesimo.
Art. 9 Modifiche e integrazioni
Eventuali modifiche ed integrazioni al presente Accordo dovranno essere concordate fra le parti, attraverso l’approvazione e sottoscrizione di un successivo atto integrativo
Bologna, lì……………………………
Comune di Bologna ASP Città di Bologna
Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia Unione Reno Galliera
Comune di Anzola dell’Xxxxxx Comune di Argelato
Comune di Baricella Comune di Budrio
Comune di Calderara di Reno Comune di Castenaso Comune di Crevalcore
Comune di Granarolo dell’Xxxxxx Comune di Loiano
Comune di Malalbergo
Comune di Minerbio Comune di Molinella Comune di Monghidoro Comune di Monterenzio
Comune di Ozzano dell’Xxxxxx Comune di Pianoro
Comune di Sala Bolognese Comune di San Giorgio di Piano Comune di San Xxxxxxx di Savena