REGOLE TECNICHE VERTICALI
REGOLE TECNICHE VERTICALI
Capitolo V.6 Autorimesse
Scopo e campo di applicazione 2
Valutazione del rischio di incendio 4
V.6.1 Scopo e campo di applicazione
1. La presente regola tecnica verticale si applica ad autorimesse di superficie lorda utile superiore a 300 m2.
V.6.2 Definizioni
1. Autorimessa: area coperta, con servizi annessi e pertinenze, destinata al ricove- ro, alla sosta ed alla manovra di veicoli. Non sono considerate autorimesse le aree coperte destinate al ricovero, alla sosta ed alla manovra di veicoli in cui:
a. ciascun posto auto sia accessibile direttamente da spazio scoperto con un percorso massimo inferiore a due volte l’altezza del piano di parcamento (es. box a schiera, piccole tettoie, …);
b. il ricovero sia destinato all’esposizione, alla vendita o al deposito di veicoli provvisti di quantitativi limitati di carburante per la movimentazione nell’area (es. autosaloni, …).
Nota Per le autorimesse costituite da più compartimenti la classificazione può essere riferita anche a un singolo compartimento.
2. Superficie lorda utile dell'autorimessa: superficie lorda dell'autorimessa al netto delle pertinenze.
Nota La superficie lorda utile dell’autorimessa è data dalla somma delle superfici delle aree TA, TB e delle aree TM1 non compartimentate.
3. Autorimessa isolata: autorimessa situata in opera da costruzione esclusivamente destinata a tale uso ed eventualmente adiacente ad opere da costruzione destina- te ad altri usi, strutturalmente e funzionalmente separata da queste.
4. In relazione alla organizzazione delle superfici di smaltimento (Capitolo S.8) le autorimesse possono essere classificate in:
b. chiuse: non aperte.
5. Veicolo: macchina munita di motore con qualsiasi tipologia di alimentazione destinata al trasporto di persone o cose.
6. Posto auto: spazio destinato al parcamento del singolo veicolo.
7. Autosilo: compartimento destinato al ricovero, alla sosta ed alla manovra di vei- coli, esclusivamente a mezzo di sistemi automatizzati.
8. Montauto: apparecchio elevatore destinato alla movimentazione dei veicoli da e verso l’autorimessa.
V.6.3 Classificazioni
1. Ai fini della presente regola tecnica, le autorimesse sono classificate come se- gue:
a. in relazione alle caratteristiche prevalenti degli occupanti: SA: δocc = A;
SB: δocc = B; SC: autosilo.
b. in relazione alla superficie lorda A: AA: 300 < A ≤ 1000 m2;
AB: 1000 m2 < A ≤ 5000 m2 ; AC: 5000 m2 < A ≤ 10000 m2 ; AD: A > 10000 m2 .
c. in relazione alla quota di tutti i piani h: HA: -1 m ≤ h ≤ 6 m;
HB: -6 m ≤ h ≤ 12 m; HC: -10 m ≤ h ≤ 24 m;
HD: tutti i casi non rientranti nelle classificazioni precedenti.
2. Le aree dell'autorimessa sono classificate come segue:
TA: aree destinate al ricovero, alla sosta ed alla manovra di veicoli; TB: aree destinate ai servizi annessi all’autorimessa.
Nota Ad esempio: stazioni di lavaggio, stazioni di lubrificazione, stazioni di minuta manutenzione dei veicoli, guardiania ed uffici, …
Le aree destinate a stazioni di minuta manutenzione dei veicoli devono avere una superficie lorda non superiore al 30% del compartimento in cui sono inseri- te e devono essere collocate a quota superiore a -6 m.
Le pertinenze delle autorimesse sono classificate come segue:
TM1: depositi di materiale combustibile, con esclusione di sostanze o miscele pericolose, con carico di incendio specifico qf > 300 MJ/m2 e superficie lorda
≤ 25 m2;
Nota Ad esempio: aree o locali destinati a cantine di civili abitazioni, deposito cicli …
TM2: depositi di materiale combustibile con carico di incendio specifico qf
≤ 1200 MJ/m2 e superficie lorda ≤ 300 m2;
Nota Ad esempio: aree o locali destinati a deposito di attività di vendita …
TT: locali tecnici rilevanti ai fini della sicurezza antincendio;
Nota Ad esempio: cabine elettriche, centrali termiche, gruppi elettrogeni.
TZ: altri ambiti non ricompresi nei precedenti.
V.6.4 Valutazione del rischio di incendio
1. La progettazione della sicurezza antincendio deve essere effettuata attuando la metodologia di cui al capitolo G.2.
2. Tutti i riferimenti della RTO alla quota -5 m devono intendersi sostituiti dal rife- rimento alla quota - 6m.
3. I profili di rischio sono determinati secondo la metodologia di cui al capito- lo G.3.
4. Le aree TZ sono trattate in base a specifica valutazione del rischio.
V.6.5 Strategia antincendio
1. Devono essere applicate tutte le misure antincendio della regola tecnica orizzon- tale (RTO) attribuendo i livelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti, fermo restando quanto indicato al successivo punto 4.
2. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo V.1 in merito alle aree a ri- schio specifico e, ove pertinenti, le prescrizioni del capitolo V.3 in merito ai vani degli ascensori.
3. Nelle autorimesse progettate e gestite secondo la presente RTV è ammesso omettere le valutazioni relative alle aree a rischio per atmosfere esplosive (Capi- tolo V.2).
Nota Le eventuali perdite non prevedibili di combustibile da veicoli parcati in un'autorimessa possono comportare la formazione di zone in cui si ritiene trascurabile che un'atmosfera esplosiva si pre- senti (zone NP). Le zone NP, in accordo al Capitolo V.2, sono considerate non pericolose.
4. Nei paragrafi che seguono sono riportate le indicazioni complementari o sostitu- tive delle soluzioni conformi previste dai corrispondenti livelli di prestazione della RTO. Sono inoltre riportati gli scenari di progetto da impiegare per le solu- zioni alternative di resistenza al fuoco nei casi specifici indicati.
V.6.5.1 Reazione al fuoco
1. Nelle aree TA non è ammesso il livello di prestazione I (Capitolo S.1) ad ecce- zione delle pavimentazioni.
Nota I rivestimenti a pavimento non sono da intendersi pavimentazioni. Sono esempi di rivestimenti a pavimento: parquet, laminati, mattonelle, moquette, …
V.6.5.2 Resistenza al fuoco
Quota autorimessa | Autorimessa SA; SB | |
Aperta | Chiusa | |
HA | 30 [1] | 60 [2] |
HB | 60 | 60 [2] |
HC | 60 | 90 |
HD | 60 | 90 |
[1] Classe 60 in caso di altezza antincendi dell’opera da costruzione di cui fa parte l’autorimessa > 24 m [2] Classe 90 in caso di altezza antincendi dell’opera da costruzione di cui fa parte l’autorimessa > 24 m |
Tabella V.6-1: Classi minime di resistenza al fuoco per autorimesse non isolate
2. Per autorimesse isolate possono non essere rispettati i valori minimi previsti in tabella V.6-1.
V.6.5.3 Compartimentazione
1. I locali TM1, TM2, TT e SC costituiscono compartimento distinto ad eccezione delle aree TM1 inserite in compartimenti SA, AB, HB.
2. Le comunicazioni con l’autorimessa sono disciplinate come indicato nella tabel- la V.6-2.
Tipologia autorimessa | Verso le pertinenze dell'autorimessa | Verso compartimenti di altre attività | Vie d’esodo comuni con altre attività | ||
TM1 [1]; TM2; TT; TZ | In prevalenza non aperti al pubblico | In prevalenza aperti al pubblico | In prevalenza aperte al pubblico | In prevalenza non aperte al pubblico | |
SA, AB, HB [2] | Protetta come da paragrafo V.6.5.2 | Filtro [3] | Filtro | [4] | Filtro [5] |
Altre | Come da paragrafo V.6.5.2 | Filtro [3] | Filtro | [4] | |
SC | Protetta come da Capitolo S.2 | Filtro [3] | Non ammessa alcuna comunicazione | ||
[1] Solo se l’area TM1 è inserita in compartimento distinto; [2] In caso di altezza antincendi dell’opera da costruzione di cui fa parte l’autorimessa ≤ 24 m [3] Il requisito Sa per le porte non è richiesto. [4] Via d’esodo a prova di fumo proveniente dall’autorimessa [5] Per autorimesse AA la comunicazione può avvenire mediante porta E30 |
Tabella V.6-2: Caratteristiche minime delle comunicazioni tra compartimenti
V.6.5.4 Esodo
1. Nei compartimenti SC non è ammessa presenza di occupanti, ad esclusione di quella occasionale e di breve durata di personale addetto.
V.6.5.5 Gestione della sicurezza antincendio
1. Nelle autorimesse è vietato:
a. fumare;
b. l’uso di fiamme libere o l’esecuzione di lavorazioni a caldo (es. saldatura, ta- glio smerigliatura, …) e l’effettuazione di lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio;
c. eseguire manutenzione, riparazioni dei veicoli o prove di motori, al di fuori delle aree TB;
d. il deposito o il travaso di fluidi infiammabili o carburante;
e. la presenza di sostanze o miscele pericolose in quantità significative;
f. il riempimento o lo svuotamento di serbatoi di carburante;
g. l’accesso o il parcamento di veicoli con perdite di carburante;
Nota Il parcamento di veicoli con emissioni strutturali di carburante prevedibili può essere ammesso a seguito di specifica valutazione del rischio (es. veicoli alimentati a GNL, …).
h. il parcamento di veicoli trasportanti sostanze o miscele pericolose se non in presenza di specifica valutazione del rischio;
Nota Ad esempio i veicoli che trasportano sostanze o miscele pericolose potrebbero essere parcati in compartimenti distinti costituenti area a rischio specifico (Capitolo V.1).
i. il parcamento di un numero di veicoli superiore a quello previsto
j. il parcamento di veicoli alimentati a GPL privi del sistema di sicurezza con- forme al regolamento ECE/ONU 67-01 ai piani interrati;
k. il parcamento di veicoli alimentati a GPL muniti del sistema di sicurezza conforme al regolamento ECE/ONU 67-01 ai piani a quota inferiore a -6 m;
l. il parcamento di veicoli con motori endotermici non in regola con gli obbli- ghi di revisione periodica a meno che non siano provvisti di quantitativi li- mitati di carburante.
2. Nelle autorimesse è obbligatorio:
a. individuare i posti auto distinti per tipologia (es. auto, moto, …) indicando l’eventuale presenza di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici o im- pianti similari;
b. in presenza di montauto, esporre all’esterno dell’autorimessa, in prossimità del vano di caricamento, il regolamento per l’utilizzazione dell’impianto con le limitazioni e le prescrizioni di esercizio.
3. Nelle autorimesse deve essere predisposta idonea cartellonistica o segnaletica riferita agli specifici divieti ed obblighi da osservare.
V.6.5.6 Controllo dell'incendio
1. L’attività deve essere dotata di misure di controllo dell’incendio (Capitolo S.6) secondo i livelli di prestazione previsti in tabella V.6-3 per ciascun comparti- mento.
Quota autorimessa | Tipologia autorimessa | ||||||||
SA | SB | SC | |||||||
AA | AB | AC | AD | AA | AB | AC | AD | ||
HA | II | II [1] | III [1] | IV | II | III | III [1] | IV | IV |
HB | II | III | III [1] | IV | II | III | III | IV | |
HC; HD | IV | IV | |||||||
[1] Incremento di un livello di prestazione per autorimesse chiuse. |
Tabella V.6-3: Livelli di prestazione per il controllo dell’incendio
Classificazione attività | Livello di pericolosità | Protezione esterna | Caratteristiche alimentazione idrica (UNI EN 12845) | |
Superficie lorda | Quota dei piani | |||
AA | HA, HB | --- | --- | --- |
HC, HD | 1 | Non richiesta | Singola [1] | |
AB | HA, HB, HC | 1 | Non richiesta | Singola [1] |
HD | 2 | Non richiesta | Singola superiore | |
AC | HA, HB, HC | 2 | SI [3] | Singola [3] |
HD | 2 | SI [3] | Singola superiore | |
AD | Qualsiasi | 3 | SI | Singola superiore |
[1] per le autorimesse SA è ammessa l'alimentazione promiscua [2] per le autorimesse SA è ammessa l'alimentazione singola [3] protezione esterna non richiesta se si adotta livello di pericolosità 3 |
Tabella V.6-4: Parametri progettuali della rete idranti secondo UNI 10779
3. Ai fini della eventuale progettazione di un sistema automatico di controllo dell’incendio mediante norma UNI EN 12845, l’alimentazione idrica deve esse- re almeno di tipo singolo superiore.
V.6.5.7 Controllo di fumi e calore
1. Ciascuna apertura di smaltimento deve avere superficie utile minima commisu- rata alla superficie lorda del compartimento e, comunque, non inferiore a 0,2 m2.
2. Almeno il 10% di SE deve essere di tipo SEa, SEb o SEc. L’uniforme distribu- zione di tali aperture di smaltimento può essere verificata con Roffset = 30 m.
3. Nel caso di autorimesse con aperture esclusivamente di tipo Sea ed aventi al- tezza media hm dei locali non inferiore a 3.5 m, Roffset può essere calcolato con la formula Roffset = 30 + 10*(hm – 3.5) [m]
4. Se previsto, si considera soluzione conforme uno SVOF progettato ed installato in conformità al Technical Specification prCEN/TS 12101-11 o equivalente.
5. In presenza di box auto privi di aperture di smaltimento, provvedere le eventuali basculanti di aperture in alto e in basso di superficie utile non inferiore a 1/100 della superficie lorda in pianta del box.
V.6.5.8 Sicurezza impianti tecnologici e di servizio
1. Se l'accesso avviene tramite montauto, l'autorimessa deve essere sorvegliata da IRAI con livello di prestazione III. La funzione secondaria G dell'IRAI deve es- sere tale da comandare il riallineamento in sicurezza del montauto al piano.
Nota I possibili piani di riallineamento in emergenza devono essere previsti in fase di progettazione in funzione degli scenari di incendio ipotizzabili
2. Il montauto deve essere dotato di alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (≤ 0,5 s) ed autonomia ≥ 30'.
3. Se la movimentazione di veicoli con montauto avviene con occupanti a bordo, dovranno essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
i. Dimensione della cabina che consenta l’apertura delle porte per l’abban- dono del veicolo in caso necessità ed il movimento degli occupanti anche in relazione alle specifiche necessità degli stessi.
ii. Presenza di sistemi di apertura automatica, in caso di emergenza, delle porte di cabina e di piano.
iii. Rispondenza ai requisiti di sicurezza previsti per gli ascensori per il tra- sporto di persone (norme della serie EN 81 o equivalenti).
iv. Sistema di comunicazione bidirezionale per permettere agli occupanti di segnalare la loro presenza e richiedere assistenza.
v. Il montauto costituisca compartimento distinto ovvero sia inserito in aree TA provviste di controllo dell'incendio con livello di prestazione IV
4. La progettazione del sistema d'esodo in presenza di montauto con occupanti a bordo deve deve essere effettuata impiegando i metodi quantitativi di cui al ca- pitolo M.3 della RTO.
Nota Ad esempio il progettista tiene conto dei tempi aggiuntivi di allarme, pre-movimento e movimen - to degli occupanti in relazione almeno agli scenari di incendio interno o esterno al montauto.
V.6.6 Metodi
V.6.6.1 Scenari per la verifica della capacità portante in caso di incendio
1. Ai fini dell’applicazione dei metodi dell’ingegneria della sicurezza antincendio, possono essere adottate le indicazioni di seguito riportate.
2. Possono essere impiegati gli scenari d'incendio di progetto (Capitolo M.2) de- scritti nel presente paragrafo per le autorimesse aventi le seguenti caratteristi- che:
a. autorimesse aperte le cui aperture di smaltimento costituiscano almeno il 50% della superficie complessiva della facciata su cui sono attestate;
b. autorimesse con compartimenti fuori terra organizzate senza box auto.
3. Per la definizione degli incendi naturali di progetto, si considerano le curve RHR(t) di cui alle tabelle X.0-0, X.0-0, V.6-7 in cui il tempo è riferito all'istante d'innesco del veicolo.
Tempo dopo l'innesco [s] | 0 | 240 | 960 | 0000 | 0000 | 0000 | 2280 | 4200 |
RHR(t) [kW] | 0 | 1400 | 1400 | 5500 | 8300 | 4500 | 1000 | 0 |
4. Tabella V.6-5: Curva RHR(t) per autoveicolo (primo innesco; carico di incendio pari a 6789 MJ)
Tempo dopo l'innesco [s] | 0 | 60 | 600 | 960 | 1020 | 1140 | 1800 | 3720 |
RHR(t) [kW] | 0 | 2400 | 2400 | 5500 | 8300 | 4500 | 1000 | 0 |
Tempo dopo l'innesco [s] | 0 | 300 | 900 | 1500 |
RHR(t) [kW] | 0 | 18000 | 18000 | 0 |
7. Con riferimento alla disposizione tipica di parcheggio all’interno di un'autori- messa, il tempo di propagazione dell’incendio da un veicolo al veicolo adiacen- te può essere assunto pari a 12 minuti.
8. Gli scenari di incendio di progetto da impiegare (Illustrazione V.6-2) sono i se- guenti:
a. scenario S1: caratterizzato dall’incendio di un xxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxxxx xxxxx xxxxx x xxx xxxxxx;
b. scenario S2: caratterizzato dalla propagazione simmetrica dell’incendio a partire dall'autoveicolo centrale con un tempo di ritardo dell’innesco pari a 12 minuti, coinvolgendo complessivamente 7 veicoli. Tra questi deve essere prevista la presenza di un autoveicolo commerciale posto al centro, quindi incendiato per primo, o di fianco al primo autoveicolo innescato;
c. scenario S3: caratterizzato dall’incendio di 4 veicoli posti intorno ad una co- lonna. L'incendio si avvia da uno di essi, dopo 12 minuti si propaga a 2 vei- coli, dopo ulteriori 12 minuti si propaga all'ultimo veicolo; uno dei veicoli deve essere un autoveicolo commerciale.
9. Gli scenari descritti sono adattati caso per caso in relazione ad eventuali confor- mazioni particolari del piano di parcamento.
10. Nell'illustrazione V.6-1 si riportano a titolo esemplificativo le curve RHR(t) nel caso dello scenario di incendio di progetto S3, supponendo che il secondo vei- colo ad incendiarsi sia un autoveicolo commerciale.
Scenario S2
Scenario S1
Scenario S3
Illustrazione V.6-2: Schematizzazione degli scenari di incendio di progetto
20000
18000
16000
14000
12000
RHR [kW]
10000
8000
6000
4000
2000
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
10000
0
V1 V2
V3 com. V4
tempo [s]
Illustrazione V.6-1: Curve RHR(t) per lo scenario S3
11. Nel caso di adozione di modelli di incendio numerici semplificati dell’Euroco- dice UNI EN 1991-1-2 rappresentativi di incendi localizzati, gli stessi vanno ap- plicati con le seguenti prescrizioni, in assenza di indicazioni più precise:
Nota Ad esempio, un utile riferimento di dettaglio è costituito dal metodo LOCAFI.
a. per la determinazione della temperatura di una colonna ci si riferisce cautela- tivamente al riscaldamento della trave posta sulla sua sommità;
a. per gli scenari S2 ed S3, nel caso di modello di incendio localizzato con fiamma non impattante il soffitto, la definizione del flusso termico necessa- ria per il modello di riscaldamento degli elementi strutturali è condotta cau- telativamente con riferimento all’incendio con fiamma impattante il soffitto.
V.6.7 Riferimenti
1. Si indicano i seguenti riferimenti bibliografici in merito al controllo di fumi e calore nelle autorimesse:
a. prCEN/TR 12101-11 “Smoke and heat control systems. Part 11: Indoor ve- hicle parks”;
b. BS 7346-7:2013 “Components for smoke and heat control systems. Code of practice on functional recommendations and calculation methods for smoke and heat control systems for covered car parks”;
c. CEN TC 191 SCI WG9 prEN TS 12101-11 nineteenth draft SHVC car parks 10-6-2015;
d. UNI 9494-2 “Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 2: Progettazio- ne e installazione dei Sistemi di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC)” Appendice H (informativa) “Requisiti dei sistemi meccanici per lo smaltimento del fumo e del calore di emergenza”.
e. Arrêté du 9 mai 2006 “Approbation de dispositions complétant et modifiant le règlement de sécurité contre les risques d'incendie et de panique dans les établissements xxxxxxxx xx xxxxxx (xxxxx xx xxxxxxxxxxxxx xxxxxxxx) (XXX)”, Xxxxxxx;
f. prCEN/TS 12101-11 “Smoke and heat control systems Part 11: Horizontal flow powered ventilation systems for enclosed car parks”;
g. Directorate-General for Research and Innovation (European Commission) “Temperature assessment of a vertical steel member subjected to localised fire (LOCAFI)” - 2018.
h. Technical Specification prCEN/TS 12101-11 ““Smoke and heat control sy- stems. Part 11: Indoor vehicle parks”