Ministero dell’Istruzione
Ministero dell’Istruzione
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
I S T I T U T O D I I S T R U Z I O N E S U P E R I O R E
“ XXXXX XXXXX”
Sede Centrale Xxx X. Xxxxx, 00/00 - 00000 XXXXXXXXX (XX) 🕾 06/00000000 -06/000000000 fax 06/00000000
Corsi: A.F.M - S.I.A - R.I.M – Enogastronomia – servizi commerciali- Corso Serale A.F.M.
🖂 xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx – xxxx00000x@xxx.xxxxxxxxxx.xx - xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx
C.F. 96205320581 - C.M. RMIS03100Q Codice Univoco I.P.A. : UFEC22
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI ADOTTATI
PREMESSA
In Italia, soltanto nel periodo 2010-2013, sono stati adottati circa 14.000 bambini con l’adozione internazionale e oltre 4000 con quella nazionale.
Conseguentemente, anche la presenza dei minori adottati nelle scuole italiane è divenuta un fenomeno quantitativamente rilevante. In molti casi, inoltre, soprattutto per i bambini adottati internazionalmente, il tema del confronto con il mondo della scuola si pone in maniera urgente perché molti di loro vengono adottati in età scolare o comunque prossima ai 6 anni.
Occorre considerare che alla condizione adottiva non corrisponde un’uniformità di situazioni, e quindi di bisogni, e che i bambini adottati possono essere portatori di condizioni molto differenti che, se poste lungo un continuum, possono andare da un estremo di alta problematicità ad un altro di pieno e positivo adattamento.
E’ innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni sin dalle prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire. In questo senso è necessario che la scuola sia preparata all’accoglienza dei minori adottati in Italia e all’estero e costruisca strumenti utili, non solo per
quanto riguarda l’aspetto organizzativo, ma anche didattico e relazionale, a beneficio dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie.
Naturalmente prassi e strumenti adeguati dovranno essere garantiti anche nelle fasi successive all’inserimento, con particolare attenzione ai passaggi da un ordine di scuola all’altro.
Sede Succ.le Fregene Viale di Porto 205- 00050 🕾 3501204112
Sede Succ.le Xxx X.Xxxxxxx,000, 00000 XXXXXXXXX (XX)
🕾 06/000000000 fax 06/00000000
Corsi: Servizi Commerciali - Alberghiero
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BUONE PRASSI
ISCRIZIONI
• Possono avvenire in qualunque momento dell’anno.
• Iscrizione on line per adozioni internazionali anche in assenza di tutta la documentazione.
• Iscrizione in segreteria e non su piattaforma telematica per
adozioni nazionali o per situazioni di affido ( previsto dal tribunale dei minori per tutela della riservatezza dei dati del bambino).
INSERIMENTO SCOLASTICO
• Acquisire dati utili con un colloquio preliminare e con schede informative predefinite (vedi allegati)
Adozioni internazionali:
• Acquisire la documentazione amministrativa in possesso della famiglia.
• Acquisire informazioni scolastiche pregresse e schede sanitarie (in caso di mancanza di vaccinazioni si deve comunque accogliere il minore).
Adozioni nazionali:
• Prendere visione della documentazione rilasciata dal Tribunale senza trattenerla:nel fascicolo dell'alunno verrà inserita una dichiarazione del Dirigente scolastico che ne attesti la presa visione.
In seguito la segreteria dovrà:
• Trascrivere nei registri di classe i nomi dei bambini con il cognome degli adottanti (fare attenzione a che non compaia mai il cognome d'origine)
SCELTA DELLA CLASSE DI INGRESSO
Soggetti coinvolti: Dirigente scolastico, docente referente, docenti (sottocommissione GLI) per somministrazione test di ingresso, segreteria, genitori -alunno/i, servizi competenti (se necessario) il Dirigente tenuto conto
• del parere dei docenti somministratori e dei risultati delle prove di ingresso
• delle informazioni raccolte nel colloquio preliminare con la famiglia
• delle relazioni e valutazioni dei servizi che seguono l'alunno, decide, in accordo con la famiglia, l'assegnazione dell'alunno alla classe (possibilità di inserimento anche in una classe inferiore di un anno rispetto l'età anagrafica -nota 547 MIUR febbraio 2014-).
Comunicare ai genitori la classe di inserimento del bambino.
Comunicare ai docenti di classe l' inserimento.
COLLOQUIO GENITORI –INSEGNANTI DI CLASSE
Avviene subito dopo l’inserimento in classe dell’alunno e coinvolge: docenti di classe, Dirigentee/o Docente referente, genitori, servizi competenti (se necessario).
Serve a:
• Acquisire informazioni reciproche nell'ottica della collaborazione insegnanti-famiglia.
• Acquisire informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno.
RIUNIONE TRA I DOCENTI DI CLASSE, IL DIRIGENTE E/O IL DOCENTE REFERENTE
Dopo un primo periodo di osservazione il docente referente, i docenti di classe , i genitori e i servizi competenti (se necessario) dovranno riunirsi al fine di:
• Predisporre, se necessario, sulla base delle osservazioni svolte, un PDP (circolare applicativa BES n 8 marzo 2013) possibile comunque in ogni momento dell'anno.
• Predisporre un programma educativo che consenta di attivare tutte le strategie didattiche opportune per il benessere dell’alunno: -cooperative learning, -tutoring, life skill education; facilitatore linguistico se necessario ( docente di italiano anche di altra sezione con esperienza e formazione nell'insegnamento dell'italiano come L2 che diventi “figura referente” e curi la prima alfabetizzazione comunicativa e l'avvio allo studio della lingua).
Inoltre il supporto linguistico deve essere riconosciuto durante tutto il percorso scolastico attraverso le attività progettuali di potenziamento linguistico programmate nel PTOF.
DOCENTI
Coinvolgono tutte le componenti scolastiche utili nel processo di inclusione di alunni adottati al fine di attivare prassi mirate a valorizzarne le specificità, a sostenerne l'inclusione e a favorirne il benessere scolastico. Nello specifico, quindi:
• partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive;
• propongono attività per sensibilizzare le classi all'accoglienza e alla valorizzazione di ogni
individualità;
• mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli studenti adottati sia di dimenticarne le specificità;
• nell’ambito della libertà d’insegnamento attribuita alla funzione docente e della conseguente libertà di scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono particolare attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati;
• creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali;
• nel trattare tematiche “sensibili” (quali la costruzione dei concetti temporali, la storia personale, l’albero genealogico, ecc.) informano preventivamente i genitori e adattano i contenuti alle specificità degli alunni presenti in classe;
• se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di apprendimento dei singoli;
• tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente con i servizi pubblici e/o privati che accompagnano il percorso post-adottivo.
FAMIGLIE
Collaborano con la scuola al fine di favorire il benessere e il successo scolastico dei propri figli. Pertanto:
• forniscono alla scuola tutte le informazioni necessarie a una conoscenza del minore al fine di garantirne un positivo inserimento scolastico;
• nel caso di minori già scolarizzati, raccolgono e comunicano, ove possibile, tutte le informazioni disponibili sul percorso scolastico pregresso;
• sollecitano la motivazione e l'impegno nello studio del figlio con giusta misura, nel rispetto quindi dei suoi tempi e delle sue possibilità di apprendimento;
• mantengono contatti xxxxxxxx con i docenti, rendendosi disponibili a momenti di confronto sui risultati raggiunti in itinere dall’alunno
DIRIGENTE SCOLASTICO
Promuove e sostiene azioni finalizzate a favorire il pieno inserimento nel contesto scolastico dell’alunno adottato. A tal fine:
• si avvale della collaborazione di un insegnante referente per l'adozione con compiti di informazione, consulenza e coordinamento;
• garantisce che nel Piano dell'Offerta Formativa della scuola siano indicate le modalità di accoglienza e le attenzioni specifiche per gli alunni adottati;
• decide la classe di inserimento dei neo-arrivati, sentiti i genitori e il referente, e presa visione
della documentazione fornita dalla famiglia e dai servizi pubblici e/o privati che la accompagnano;
• acquisisce le delibere dei Collegi dei Docenti della scuola dell’infanzia e della scuola
primaria, nel caso in cui risulti opportuno - data la documentazione acquisita – prevedere la permanenza dell’alunno nella scuola dell’infanzia oltre i 6 anni;
garantisce percorsi didattici personalizzati finalizzati al raggiungimento di una adeguata competenza linguistica per consentire l’uso della lingua italiana nello studio delle varie discipline;
• promuove e valorizza i progetti finalizzati al benessere scolastico e all'inclusione;
• attiva il monitoraggio delle azioni messe in atto per favorire la diffusione di buone pratiche;
• garantisce il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso post-adottivo (scuola, famiglia, servizi pubblici e/o privati del territorio);
• promuove attività di formazione e aggiornamento, anche in rete.
INSEGNANTE REFERENTE D’ISTITUTO
La funzione del referente d'istituto si esplica principalmente nel supporto dei colleghi che hanno alunni adottati nelle loro classi, nella sensibilizzazione del Collegio dei docenti sulle tematiche dell'adozione, nell'accoglienza dei genitori. Nello specifico, svolge le seguenti funzioni:
• informa gli insegnanti (compresi i supplenti) della eventuale presenza di alunni adottati nelle classi;
• accoglie i genitori, raccoglie da loro le informazioni essenziali all'inserimento e alla scelta della classe e li informa sulle azioni che la scuola può mettere in atto;
• collabora a monitorare l'andamento dell'inserimento e del percorso formativo dell'alunno;
• collabora a curare il passaggio di informazioni tra i diversi gradi di scuola;
• nei casi più complessi, collabora a mantenere attivi i contatti con gli operatori che seguono il minore nel post-adozione;
• mette a disposizione degli insegnanti la normativa esistente e materiali di approfondimento;
• promuove e pubblicizza iniziative di formazione;
• supporta i docenti nella realizzazione di eventuali percorsi didattici personalizzati;
• attiva momenti di riflessione e progettazione su modalità di accoglienza, approccio alla storia personale, su come parlare di adozione in classe e come affrontare le situazioni di difficoltà.