Allegato parte integrante
Allegato parte integrante
Allegato A)ACCORDO DI PROGRAMMA
ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALL’ATTIVAZIONE DELLA “RETE DELLE RISERVE DEL FIUME SARCA – BASSO CORSO ” (L.P. 23 maggio 2007 n. 11) SUL TERRITORIO DEI COMUNI DI ARCO, CALAVINO, CAVEDINE, DRO, LASINO, NAGO-TORBOLE, PADERGNONE, RIVA DEL GARDA E VEZZANO
PREMESSO CHE:
1. Il territorio attraversato dal fiume Sarca è un ampia valle di formazione glaciale con tipica sezione ad U, che a valle del centro storico di Arco si apre in una ampia conca con un fondovalle alluvionale pianeggiante (la Busa) che si estende fino alla sponda settentrionale del Garda. Gli elementi morfologici fortemente caratterizzanti questo territorio nel suo assetto fisico, ecologico e paesaggistico sono la forra del Limarò, le Marocche di Dro, il Monte Brione, i molteplici laghi (Santa Xxxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxx). Il fiume Sarca rappresenta l'elemento di connessione tra tutte queste valenze ambientali.
2. Il fiume Sarca, principale tributario del Lago di Garda, è caratterizzato da un bacino idrografico esteso per quasi 1.000 kmq ed un'asta fluviale che si estende per quasi 80 km. Il basso corso della Sarca si estende dalla forra del Limarò (a valle della confluenza del Rio Bondai) alla foce nel Lago di Garda, per uno sviluppo complessivo di 27 km.
3. Nel territorio sono presenti sei laghi: Santa Massenza, Toblino, Cavedine, Bagatoli, Laghisol e Garda, tutti legati da una comune evoluzione geomorfologica che hanno assunto la loro conformazione attuale a seguito dell'azione della grande frana post-glaciale delle Marocche e dell'apporto di sedimenti ed erosione da parte della Sarca
4. Il bacino idrografico del fiume Sarca, verso la metà del secolo scorso è stato oggetto di un imponente opera di infrastrutturazione finalizzata alla produzione di energia idroelettrica, venendosi così a realizzare un sistema idrico integrato con i laghi di Santa Massenza, Toblino e Cavedine, nei quali scorre una quota parte rilevante delle portate del fiume Sarca.
5. L'uso idroelettrico del fiume Sarca e la centrale di X. Xxxxxxxx hanno caratterizzato la storia, l'identità, il paesaggio e l'ambiente della valle del Sarca e della Valle dei Laghi. Tale uso ha generato e genera a tutt'oggi un impatto ambientale nel bacino idrografico ma negli ultimi anni, sono state intraprese misure di mitigazione, prima fra tutte la definizione ed imposizione del rilascio di un Deflusso Minimo Vitale da parte del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque.
6. In funzione di quelle che sono le peculiarità ambientali del territorio, la fruizione turistica è molto sviluppata in particolare per le aree più in prossimità del Lago di Garda. Essa rappresenta un'importante ramo dell'economia locale che nel tempo ha orientato anche la crescita della dotazione di servizi ed attrezzature turistiche. La scommessa di questo territorio è oggi quella di saper combinare le diverse attività entro un contesto ambientale e paesaggistico di qualità, contenendo il consumo di suolo, salvaguardando l'identità dei centri e valorizzando i beni ambientali e culturali.
7. A marzo 2010 i Comuni di Arco, Dro, Nago Torbole e Riva del Garda hanno approvato il progetto di Parco Fluviale della Sarca, promosso dalle medesime amministrazioni con il co-finanziamento del Fondo dello Sviluppo Sostenibile della Provincia Autonoma di Trento e realizzato attraverso un percorso partecipativo inclusivo.
8. La Provincia Autonoma di Trento, nella figura del Vice Presidente ed Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Trasporti xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx, ad agosto 2011 ha proposto ai presidenti delle Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, delle Giudicarie e della Valle dei Laghi, al presidente del Parco Naturale Xxxxxxxx Xxxxxx e al presidente del Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca Mincio Garda la realizzazione del “Parco Fluviale della Sarca” valutando l'opportunità di estendere a tutta l'asta del fiume l'iniziativa promossa dai quattro Comuni del Basso Sarca.
9. Ferme restando le responsabilità ed il ruolo dei Comuni partecipano all’accordo di Programma anche la Comunità Alto Garda e Ledro, la Comunità della Valle dei Laghi e il Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca Mincio Garda
PRESO ATTO CHE:
□ La Legge Provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” ed in particolare l’art. 35 contempla la possibilità di attivare, su base volontaria previa stipula di un apposito accordo di programma con la Provincia Autonoma di Trento, una rete delle riserve in virtù della quale i Comuni amministrativi territorialmente interessati divengono soggetti responsabili per la conservazione delle aree protette presenti sul proprio territorio e per la predisposizione del relativo piano di gestione.
□ Il primo “Atto di indirizzo sullo sviluppo sostenibile” è stato adottato dalla Giunta Provinciale il 28 giugno 2000 per definire i caratteri specifici dello sviluppo sostenibile del territorio trentino nel decennio 2000 – 2010, a questo fa seguito il documento programmatico PASSO – Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Trentino “2020 e oltre” promosso dell'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Trento, che nella sua versione del 25/01/2012 fornisce indicazioni e impegni su strategie sostenibili di lungo periodo individuando:
• OBIETTIVO B1 - Accelerare l’attuazione del PUP per quanto riguarda la pianificazione del paesaggio e il consolidamento delle rete ecologica nonchè attuare quanto previsto delle Linee guida forestali
• azione B1.7 Mantenimento e miglioramento delle condizioni di naturalità del reticolo idrografico e delle aree di espansione, anche a vantaggio della fauna legata all’acqua, garantendo spazio ai corsi d’acqua e assecondandone, ove possibile, la dinamica evolutiva
• OBIETTIVO B2 - Sviluppare la rete delle riserve
• azione B2.2 Concretizzazione delle misure di conservazione attiva, dando impulso alla redazione di piani di gestione delle reti di riserve ed alle azioni di monitoraggio degli habitat e delle specie natura 2000.
• azione B2.3 Valorizzazione ecologica delle aste fluviali attraverso la definizione di obiettivi e strumenti gestionali connessi agli ambiti fluviali
• OBIETTIVO B5 - Promuovere un modello aggiornato di sviluppo turistico sostenibile e competitivo del territorio provinciale
• azione B5.3 Diffusione del modello CETS (Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette) come strumento integrato di partecipazione degli attori territoriali e di misurazione delle performance della sostenibilità e competitività del turismo
• OBIETTIVO B6 - Attuare la gestione responsabile delle risorse idriche, bene comune, attraverso l’ottimizzazione dei diversi usi (potabili, irrigui, idroelettrici, industriali) e la riduzione degli apporti di nutrienti e di inquinanti, nel quadro di riferimento evolutivo del DMV e della gestione sostenibile degli ecosistemi acquatici
• azione B6.3 Individuazione di strumenti amministrativi ed istituzionali adeguati per il miglioramento della qualità ecologica dei laghi
• azione B6.5 Rafforzamento del monitoraggio della qualità delle acque e della definizione dello stato ecologico al fine di poter disporre di una rete in grado di descrivere in maniera esaustiva il territorio e di cogliere anche i segnali del mutamento climatico sull’ambiente acquatico
• azione B6.7 Mantenimento e miglioramento delle condizioni di naturalità del reticolo idrografico e delle aree di espansione, anche a vantaggio della fauna legata all’acqua, garantendo spazio ai corsi d’acqua e assecondandone, ove possibile, la dinamica evolutiva
• OBIETTIVO D2 - Consolidare la partecipazione della società civile all’elaborazione delle decisioni pubbliche anche attraverso l’inclusione digitale e il miglioramento delle competenze nell’uso delle nuove tecnologie
• azione D2.1 Definizione ed utilizzo di procedure di consultazione e partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione e alle scelte relative alla sostenibilità del Trentino
□ Le amministrazioni comunali di Arco, Calavino, Cavedine, Dro, Lasino, Nago- Torbole, Padergnone, Riva del Garda, Vezzano, le Comunità Alto Garda e Ledro e della Valle dei Laghi, il Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca Mincio Garda e la Provincia Autonoma di Trento hanno manifestato la volontà congiunta di attivare una rete di riserve sul territorio dei Comuni e delle Comunità richiamati denominata “Rete delle riserve della Sarca – basso corso” attraverso l'allargamento della Conferenza dei Sindaci del basso sarca agli amministratori della Valle dei Laghi e attraverso un programma strutturato di attività per la definizione dei contenuti del progetto di attuazione della rete di riserve che ha visto la partecipazione attiva dei referenti tecnici degli enti coinvolti nonché del Laboratorio Partecipativo.
□ Sul territorio dei Comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Dro, Lasino, Nago- Torbole, Padergnone, Riva del Garda e Vezzano sono presenti le seguenti aree protette interamente ricadenti nella valle della Sarca e aventi una relazione ecologica diretta con il fiume:
• Aree di Protezione Fluviale del Fiume Sarca dei Comuni interessati a valle dello storico ponte di Balandino
• SIC IT3120055 “Xxxx xx Xxxxxxx” - Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx “Xxxx xx Xxxxxxx”
• SIC IT3120115 “Monte Brento”
• SIC IT3120074 “Marocche di Dro” - Riserva Provinciale “Marocche di Dro”
• SIC IT3120075 “Monte Brione” - Riserva Provinciale “Monte Brione”
• SIC IT3120074 “Bus del Diaol”
• Riserva locale “Ischia di Sopra”
• Riserva Locale “Le Xxxx”
• Riserva Locale “Val di Gola”
□ Le amministrazioni comunali di Carisolo, Pinzolo, Xxxxxxxx, Massimeno, Caderzone Terme, Strembo, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Darè, Villa Rendena, Tione di Trento, Montagne, Preore, Ragoli, Zuclo, Bolbeno, Bleggio Superiore, Comano Terme, Dorsino, Fiavè, Stenico, San Xxxxxxx in Banale, Bondo, Breguzzo, Roncone, la Comunità delle Giudicarie e il Consorzio dei Comuni del B.I.M. “Sarca-Mincio-Garda” hanno sottoscritto un Protocollo d'intesa per la realizzazione del “Parco Fluviale della Sarca” in data 26 giugno 2012 impegnandosi ad intraprendere un percorso unitario verso la realizzazione della rete di riserve/Parco Fluviale della Sarca e a condividere la proposta di realizzare un unico piano di gestione per le due reti di riserve/Parco Fluviale – del basso Sarca e dell'alto Sarca – nel caso in cui le amministrazioni dell'alto Sarca giungano alla definizione dell'accordo di programma entro il mese di dicembre 2012.
Tutto ciò premesso si conviene e si stipula il presente accordo di programma tra
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSORZIO DEI COMUNI DEL B.I.M. SARCA - MINCIO - GARDA COMUNITA' ALTO GARDA E LEDRO
COMUNITA' DELLA VALLE DEI LAGHI COMUNE DI ARCO
COMUNE DI CALAVINO COMUNE DI CAVEDINE COMUNE DI DRO COMUNE DI LASINO
COMUNE DI NAGO-TORBOLE COMUNE DI PADERGNONE COMUNE DI RIVA DEL GARDA COMUNE DI VEZZANO
CAPO I – Obiettivi e Pianificazione
Art. 1Finalità e obiettivi dell'accordo di programma
1. Il presente accordo di programma concerne l'istituzione della “Rete di riserve della Sarca - basso corso” per la realizzazione di una gestione unitaria e coordinata delle aree protette aventi una relazione ecologica diretta con il fiume Sarca. Tali aree protette, interamente ricadenti nella valle della Sarca, afferiscono al territorio dei Comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Dro, Lasino, Nago-Torbole, Padergnone, Riva del Garda, Vezzano
2. In particolare l'istituzione della “Rete di riserve della Sarca – basso corso” è finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
a. Promuovere e diffondere un approccio al fiume, ai laghi e alle aree protette che consideri le complessità delle interrelazioni territoriali, volto a ricercare il più alto livello di integrazione tra le esigenze di conservazione,
valorizzazione, e riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali con lo sviluppo delle attività umane ed economiche e con la gestione del rischio da alluvioni.
b. Recuperare e sviluppare i legami della comunità locale con il fiume, le aree protette e i laghi per rinsaldare la dimensione identitaria anche migliorandone la fruibilità e l'accessibilità.
c. Promuovere la partecipazione di cittadini e portatori di interesse e la diffusione di tutte le informazioni e i dati relativi al fiume e alle aree ricomprese nella rete di riserve in forma fruibile anche ai non tecnici.
d. Mantenere uno stato di conservazione soddisfaciente le specie e gli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli (79/409/CEE) e Habitat (92/43/CEE), diffonderne la conoscenza e promuoverne il rispetto tra cittadini e ospiti, attraverso campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione e valorizzazione di percorsi didattico-fruitivi, ove ciò non incida negativamente sull'esigenza primaria di conservazione.
e. Sviluppare la capacità del fiume Sarca di agire come corridoio ecologico in grado di connettere il Lago di Garda al Parco naturale provinciale Adamello- Brenta.
f. Contribuire attivamente all'implementazione degli indirizzi in tema di riqualificazione fluviale contenuti nel PGUAP, nel PUP e nella LP 11/2007, al fine di definire un assetto del territorio perifluviale che permetta di coniugare l'incremento dello stato ecologico del fiume con l'efficace gestione del rischio da alluvioni, nello spirito dettato dalle direttive europee Acque (2000/60/EC) e Alluvioni (2007/60/EC).
g. Promuovere la mitigazione e la compensazione degli impatti idro-morfologici a carico di corsi d'acqua e laghi derivanti dal sistema di produzione di energia idroelettrica e dagli altri usi della risorsa idrica.
h. Perseguire il miglioramento della qualità chimico-fisica dell'acqua nel fiume e nei laghi, anche al fine dell'ampliamento delle possibilità di balneazione in specifici e delimitati ambiti.
i. Perseguire un uso sostenibile della risorsa acqua e promuovere il risparmio idrico.
j. Promuovere la rete di riserve in un'ottica di valorizzazione del turismo sostenibile inteso come “qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette”1.
k. Qualificare e diversificare l'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva.
3. Nel perseguire tali obiettivi, l'istituzione della “Rete di riserve della Sarca – basso corso” non modifica i vincoli già stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale e per le specifiche tipologie di aree presenti nella rete di riserve, in materia di gestione del territorio. Gli obiettivi generali elencati saranno perseguiti sulla base delle strategie definite nel progetto d'attuazione della rete di
1 Definizione data dalla Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette (EUROPARC, 1994).
riserve allegato sostanziale del presente accordo.
4. L'istituzione della “Rete di riserve della Sarca – basso corso” nasce con la prospettiva di condurre all'istituzione di un parco fluviale della Sarca che si estenda dalle sorgenti fino al lago di Garda e veda quindi il fiume quale elemento cardine attorno al quale ridefinire equilibri e relazioni alla scala territoriale, in una logica di implementazione graduale e di lungo periodo.
5. Con l'istituzione della “Rete di riserve della Sarca – basso corso”, gli enti firmatari si impegnano ad aderire alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, condividendone i contenuti e gli impegni previsti.
6. Quanto sopra dettagliato sarà realizzato in accordo con quanto prescritto sia dalla legislazione provinciale e nazionale che dalle Direttive comunitarie.
Art. 2Progetto d'attuazione della rete delle riserve
1. Al presente accordo di programma viene allegato il progetto di attuazione della “Rete di riserve della Sarca - basso corso” che ne costituisce parte integrante e sostanziale. Tale documento redatto secondo quanto previsto dall’art. 47 comma 5 della L.P. 11/07 include:
• Inquadramento territoriale
• Ricognizione delle aree protette esistenti
• La rete ecologica del territorio
• Estensione territoriale della rete di riserve
• Obiettivi e strategie attuative
• Organi di gestione della rete di riserve
• Linee di indirizzo alla redazione del piano di gestione
• Azioni prioritarie
• Piano finanziario
• Tavola 1 - Inquadramento territoriale e normativo
• Tavola 2 - Aree incluse nella rete di riserve
Art. 3Linee di indirizzo per il piano di gestione
1. Il piano di gestione della rete di riserve assume come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute del progetto d'attuazione di cui all'art. 2 per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione dei siti Natura 2000 inclusi nella rete.
2. In accoglimento di quanto contenuto nel protocollo d'intesa sottoscritto dalle amministrazioni comunali di Carisolo, Pinzolo, Xxxxxxxx, Massimeno, Caderzone Terme, Strembo, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Darè, Villa Rendena, Tione di Trento, Montagne, Preore, Ragoli, Zuclo, Bolbeno, Bleggio Superiore, Comano Terme, Dorsino, Fiavè, Stenico, San Xxxxxxx in Banale, Bondo, Breguzzo, Roncone, dalla Comunità delle Giudicarie e dal Consorzio dei Comuni del B.I.M. “Sarca-Mincio-Garda” in data 26 giugno 2012 il piano di gestione verrà redatto congiuntamente alla istituenda Rete di riserve della Sarca – alto corso ricadente nel territorio delle giudicarie, qualora essa venga istituita entro il 31/03/2013. In ogni caso il Piano di gestione verrà approntato entro il 30/06/2014.
3. In fase di elaborazione del piano di gestione potrà essere valutata, con l'accordo unanime di tutte le parti, l'inclusione nella rete di riserve di ulteriori aree, a partire
da quelle indicate nel progetto d'attuazione di cui all'art. 2 senza che questo modifichi la validità del presente accordo di programma.
4. L'elaborazione del piano di gestione della rete di riserve prevederà forme di partecipazione da parte dei diversi attori locali dando concreta attuazione agli organi di gestione previsti al Capo II del presente accordo, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del piano.
5. Il piano di gestione della rete di riserve verrà elaborato ai sensi del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)” del 23 dicembre 2008.
Art. 4Cartellonistica
1. Si conviene che agli effetti comunicativi verranno utilizzati i loghi e le tipologie di cartellonistica contenuti nel “Manuale di riferimento per l’immagine coordinata delle reti di riserve del Trentino” approvato dalla cabina di regia per le aree protette nella seduta del 4 luglio 2011.
Art. 5Staff e coordinatore della rete di riserve
1. La gestione della rete delle riserve oggetto del presente accordo di programma è assicurata dallo Staff della rete, composto dal Coordinatore e da altre figure utili a completare il quadro delle competenze ritenute necessarie per un efficace funzionamento della rete di riserve.
2. Allo Staff sono assegnate complessivamente le seguenti funzioni e compiti:
a) collabora alla gestione amministrativa e contabile a sostegno delle competenze interne all’ente capofila;
b) coordinamento dei diversi organismi garantendo il flusso delle informazioni;
c) coordinamento e svolgimento dell’attività di informazione, comunicazione e sensibilizzazione su tutto il territorio della rete, anche con l’ausilio di competenze sia interne che esterne all’ente capofila;
d) coordinamento e conduzione delle attività di facilitazione e negoziazione;
e) coordinamento delle attività tecnico-progettuali della rete e promozione del coinvolgimento adeguato delle diverse competenze tecniche.
3. Il Coordinatore è il responsabile del funzionamento della rete di riserve di fronte alla Conferenza della rete di cui all'art. 9 e a lui sono assegnati direttamente i seguenti compiti:
a) cura l'esecuzione delle disposizioni a lui impartite dal Presidente di cui al successivo art. 10 e le decisioni della Conferenza;
b) svolge le funzioni di networker e animatore della rete;
c) svolge le funzioni di segreteria della Conferenza e del Gruppo di Lavoro di cui all' art. 11;
d) sovrintende all'attività della rete, ivi compresa quella demandata a terzi e ne riferisce al Presidente, alla Conferenza e al Gruppo di Lavoro verso i quali ne è responsabile;
e) promuove un efficace funzionamento dello Staff coordinandone le attività;
f) presenta alla Conferenza della rete la relazione annuale sullo stato di attuazione delle rete elaborata dal Gruppo di Lavoro;
g) esercita ogni altro compito inerente alla gestione della rete che gli sia attribuito dalla Conferenza e che non sia riservato a un altro organo;
h) attiva le competenze di supporto specialistico necessarie, con particolare riguardo a quanto previsto dalla normativa vigente e sulla base delle opportunità/criticità che si dovessero manifestare in fase attuativa e gestionale della rete;
i) partecipa ai lavori del Coordinamento provinciale delle aree protette del Trentino.
4. Le competenze dello Staff, ritenute necessarie per un efficace funzionamento della rete e della sua governance, sono:
a) Competenze di area organizzativo-manageriale:
• competenze organizzative con orientamento al compito;
• competenze al problem solving e al decision-making;
• competenze di lettura e analisi dei bisogni.
b) Competenze socio-comunicative:
• competenza di alto livello sulla comunicazione/interazione e sul processo comunicativo;
• competenza in merito ai sistemi di inclusione e partecipazione;
• competenza a interagire in un’ottica di networking;
• competenze nella gestione dei conflitti, nella facilitazione e negoziazione.
c) Competenze di area tecnica:
• competenza nel saper trattare temi tecnico – progettuali;
• competenza nel linguaggio tecnico, trasversale ai diversi saperi tecnico- specialistici.
d) Competenze di area amministrativa:
• competenze nella gestione delle risorse economiche e rendicontazione;
• competenze nella programmazione economica.
5. I componenti dello Staff, incluso il Coordinatore, sono designati dalla Conferenza. Essi possono essere individuati sia all’interno delle pubbliche amministrazioni aderenti all’accordo che come professionisti esterni.
Art. 6Azioni prioritarie per il primo triennio
ELABORAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE
1 Studi propedeutici al Piano di gestione con particolare riguardo all'integrazione delle misure di conservazione dei 5 SIC ricompresi nella rete di riserve
2 Elaborazione del piano di gestione
CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE NELLE AREE PROTETTE
3 A.1.1 Attivazione del percorso di adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle aree protette
INTERVENTI GENERALI
4 A.4.1 Apertura e gestione della sede provvisoria presso il Comune di Arco in collaborazione con l’Associazione Amici della Sarca
5 D.1.4 Progettazione e realizzare cartellonistica coordinata in tutta la rete di riserve per la valorizzazione e promozione fruitiva
6 D.3.2 Progettazione e realizzazione del percorso tematico “Forme d'acqua e di ghiaccio”(conoscenza e comprensione del paesaggio)
D.3.3 Progettazione e realizzazione del percorso tematico “Gli usi dell’acqua” (conoscenza degli usi storici e attuali)
D.3.6 Progettazione e realizzazione del percorso tematico “La memoria dell'acqua”(conoscenza e valorizzazione degli elementi storico-culturali e degli eventi alluvionali storici)
7 D.3.7 Progettazione e promozione del percorso tematico “Sport sull'acqua” (conoscenza delle possibilità di fruizione “sportiva” del Parco)
8 D.4.1 Progettare e realizzare le Porte Parco (7 porte parco)
9 D.7.2 Realizzare il secondo Maniflù (Manifesto coordinato delle iniziative della rete di riserve)
10 D.7.4 Attivare un sito internet interattivo con accesso ai dati inerenti le aree della rete
11 D.7.6 Redazione di un report ambientale annuale che aggiorni sullo stato ecologico del fiume e dei laghi tramite indicatori selezionati
12 E.1.1 Elaborazione di strumenti di comunicazione diversificati rivolti al turista (depliant)
13 E.2.1 Promozione di programmi educativi e formativi su tematiche legate all'ecologia del fiume, al ciclo delle acque nonché alla formazione dei paesaggi e alla produzione idroelettrica destinati sia al mondo scolastico che ad altre categorie (famiglie, turisti, ecc.)
14 E.4.1 Interventi formativi rivolti alle aziende agricole locali basati sul Piano di gestione sostenibile della vegetazione
INTERVENTI ALTO GARDA
15 B.2.2 Interventi di riqualificazione della vegetazione riparia esistente (Dal ponte di Arco a monte della località Moletta - Dalla pescicoltura Mandelli alla Centrale di Torbole - Dalla centrale di Torbole fino alla foce)
16 B.7.2 Pulizia dai rifiuti abbandonati della xxxxxx xxxxxxxxxxx 00 xxxxx xx Xxxxxxxx e primo intervento di chiusura delle piazzole esistenti per mitigare il fenomeno di abbandono dei rifiuti
17 B.7.3 Interventi volti al recupero e alla conservazione degli habitat prioritari legati ai prati magri nei SIC Xxxxx Xxxxxx x Xxxx xx Xxxxxxx
00 B.7.4 Attuazione delle misure di conservazione delle ZSC definite ai sensi dell'art. 38, comma 3, lettera b), e comma 5 della LP 11/2007 (Controllo vegetazione alloctona nel SIC Monte Brione - Controllo vegetazione alloctona nel SIC Marocche di Dro)
19 B.4.5 Interventi di riqualificazione in sponda sinistra a valle della località Moleta (ampliamento alveo su area demaniale libera inclusa tra la ciclabile e il fiume)
20 B.1.2 Interventi di riqualificazione delle sponde del Rimone Vecchio (Studio di fattibilità - Intervento di riqualificazione della confluenza)
21 D.2.2 Riqualificazione dell'area a parco giochi lungo la Xxxxx (xxx Xxxxxx xx Xxxxxxxxx)
00 D.1.9 Intervento di realizzazione di un'area destinata ai cani in prossimità della Sarca (via Pomerio)
23 D.1.10 Intervento di realizzazione di servizi igienici in località Moleta presso l'area di sosta lungo la ciclabile
INTERVENTI VALLE DEI LAGHI
24 B.1.3 Interventi per ridurre l'artificialità delle sponde del Rimone nuovo, senza interferire con il deflusso delle portate turbinate dalla centrale di X. Xxxxxxxx.
25 B.3.1 Interventi di riqualificazione ecologica delle sponde lacustri del Lago di Cavedine
26 B.3.4 Interventi di riqualificazione ecologica delle sponde lacustri del Lago di Santa Massenza
D.1.6 Interventi di completamento sentieristica Lago Santa Massenza, compreso il passaggio sul ponte dei due laghi
27 B.4.1 Interventi di riqualificazione del tratto di Sarca che va da Ponte Maso del Gobbo alle Sarche (creazione di rami secondari del fiume attraverso movimenti terra in loco)
28 B.7.1 Pulizia dai rifiuti abbandonati delle sponde del Lago di Toblino
17 B.7.3 Interventi volti al recupero e alla conservazione degli habitat prioritari legati ai prati magri nei SIC Xxxxx Xxxxxx x Xxxx xx Xxxxxxx
00 D.1.7 …realizzazione di un pontile sul Lago di Cavedine
30 B.3.2 Interventi di riqualificazione ecologica delle sponde del Lago di Toblino
Art. 7Risorse Finanziarie per il primo triennio
1. Per la realizzazione delle azioni prioritarie di cui all'art. 6 e per il funzionamento ordinario della rete di riserve è prevista l'attivazione di diversi canali di finanziamento così ripartiti:
− risorse ex art. 96 L.P. 23 maggio 2007 n. 11 pari a 300.000,00 euro nel rispetto dei criteri stabiliti dalla D.G.P. 1043/2012 del 25.05.2012;
− cofinanziamento da parte della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro pari a 150.000,00 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R., e FESR;
− cofinanziamento da parte della Comunità della Valle dei Laghi pari a 106.578,00 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R., e FESR;
− cofinanziamento da parte del Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca - Mincio – Garda pari a 245.822,00 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R. e FESR;
− ricorso alle misure del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 per la realizzazione delle azioni n. 1, n. 14, n. 15 nel tratto dalla pescicoltura Mandelli alla Centrale di Torbole e n. 18 per quanto riguarda il primo intervento di taglio selettivo per il controllo vegetazione alloctona nel SIC Monte Brione e nel SIC Marocche di Dro;
− attuazione diretta da parte del Servizio Bacini Montani delle azioni n. 19 e n. 27 per quanto riguarda la sola realizzazione nell'ambito dei propri programmi d'intervento nonché dell'azione 20 per quanto riguarda la realizzazione dell'intervento di riqualificazione della confluenza tramite fondi trasferiti
dall’Ente capofila al Servizio Bacini montani ex art. 90 LP 11/2007;
− attuazione diretta da parte del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale tramite il cosiddetto “Progettone” delle azioni n. 5-6-8-21-22-25-26 per quanto riguarda la sola realizzazione, n. 15-18-27 per quanto riguarda il solo controllo della ricrescita delle infestanti post intervento, n. 16, n.17 e n. 28 nell'ambito dei propri programmi d'intervento;
− attuazione diretta da parte dell'Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente delle azioni n. 11 e dell'azione n. 13 per quanto riguarda la sola attuazione dei programmi educativi e formativi;
− candidatura al cofinanziamento FESR per un totale di 200.000,00 euro nell'ambito del bando 2012 per l'azione n. 3, le azioni n. 5-6 per quanto riguarda le sole forniture, l'azione n. 8 per quanto riguarda le forniture e le attività di comunicazione, e l'azione n. 14 nei tratti dal ponte di Arco a monte della località Moletta e dalla centrale di Torbole fino alla foce per quanto riguarda la progettazione esecutiva, coordinamento sicurezza e DL, la realizzazione e le attività di comunicazione.
2. Per quanto riguarda le risorse ex art. 96 L.P. 23 maggio 2007 n. 11 in sede di elaborazione del programma d'azione le spese discrezionali verranno contenute nel limite massimo del 10% della spesa complessiva a carico del bilancio provinciale ai sensi della D.G.P. 1043/2012 del 25.05.2012.
CAPO II – Organi di gestione della rete di riserve
Art. 8Organi della rete
1. Sono organi della rete di riserve:
a) la Conferenza della rete;
b) il Presidente della rete;
c) il Gruppo di Lavoro della rete;
d) il Laboratorio Partecipativo Territoriale.
2. Essi sono affiancati dallo Staff della rete, di cui all'art. 5. I tecnici dei Comuni e delle Comunità di valle forniscono supporto tecnico specialistico a chiamata anche in relazione all'attuazione del principio della delega descritto nel successivo art. 13.
3. Per la partecipazione agli organi della rete non è previsto nessun compenso.
Art. 9Conferenza della rete di riserve
1. La Conferenza della rete è composta da:
a) il Presidente della rete;
b) il sindaco di ciascun Comune aderente alla rete delle riserve o un suo delegato nella figura di assessore;
c) il presidente di ciascuna Comunità di valle aderente alla rete delle riserve o un suo delegato nella figura di assessore;
d) l’assessore all’ambiente della Provincia Autonoma di Trento o suo delegato.
2. La Conferenza elegge al proprio interno il Vicepresidente. Questi, oltre a svolgere i compiti che gli vengono delegati dal Presidente, lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
3. Le funzioni di segreteria della Conferenza sono svolte dal Coordinatore della rete (o suo sostituto individuato all’interno dello Staff della rete, in caso di assenza o impedimento).
4. La Conferenza è costituita per l’intera durata dell’accordo di programma e svolge le seguenti funzioni:
a) decide in materia di organizzazione, di personale e di gestione finanziaria e patrimoniale;
b) decide gli indirizzi al programma di azione;
c) approva la composizione del Gruppo di Lavoro della rete;
d) adotta una prima bozza del piano di gestione da sottoporre a tutti i soggetti firmatari dell'accordo di programma per giungere a una seconda adozione del piano da trasmettere, a cura dell’Ente capofila, alla Provincia per l'approvazione definitiva ai sensi dell'art. 11 del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)”;
e) approva una relazione annuale sullo stato di attuazione della rete;
f) approva il programma d’azione quale strumento per stabilire gli interventi da realizzarsi annualmente e definire le attività di partecipazione e comunicazione ad essi collegate;
g) decide in merito al coordinamento delle progettualità ricadenti sul territorio della rete, sulla base del parere non vincolante istruito dal Gruppo di Lavoro della rete;
h) nomina o revoca il Coordinatore ed i membri dello Staff della rete;
i) avanza proposte non incluse nel programma d’azione al Gruppo di Lavoro della rete e/o Laboratorio di cui al successivo art. 12;
j) decide nel merito delle proposte elaborate dal Gruppo di Lavoro della rete e/o Laboratorio, qualora queste si discostino dagli indirizzi approvati;
k) decide e stabilisce ogni altro aspetto della governance della rete.
5. La Conferenza assume come riferimento privilegiato per le decisioni le proposte emerse dal Laboratorio Partecipativo e si impegna, laddove le decisioni assunte si discostino, a presentare al Laboratorio le relative argomentazioni.
6. La Conferenza decide a maggioranza dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente; per la validità delle sedute della Conferenza è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti.
7. Alle sedute della Conferenza potrà partecipare a discrezione del Presidente, con voto consultivo uno o più rappresentanti del Gruppo di Lavoro della rete e/o del Laboratorio.
8. La Conferenza è convocata almeno tre volte l’anno dal Presidente e ogni qualvolta questi lo ritenga opportuno o su richiesta di almeno tre membri della Conferenza.
9. Le decisioni assunte dalla Conferenza verranno attuate attraverso determinazioni adottate dai funzionari dell'ente capofila sulla base del verbale redatto dal Coordinatore.
Art. 10 Presidente della rete di riserve
1. Le funzioni di Presidente della rete sono esercitate dal sindaco/presidente dell'ente capofila.
2. Il Presidente rimane in carica per la durata dell’accordo di programma e può essere riconfermato alla scadenza del mandato.
3. Il Presidente svolge le seguenti funzioni:
a) convoca e presiede la Conferenza, predisponendo l’ordine del giorno;
b) convoca il Laboratorio, sentito il Coordinatore, il Gruppo di Lavoro della rete e/o la Conferenza;
c) sovrintende all’andamento generale della rete;
d) garantisce la trasparenza delle decisioni e delle informazioni tra gli organi di gestione della rete;
e) presenta alla Conferenza la relazione annuale sullo stato di attuazione della rete e sull’attività svolta;
f) presenta alla Conferenza le proposte elaborate dal Gruppo di Lavoro della rete e/o Laboratorio, qualora queste si discostino dagli indirizzi approvati;
g) convoca e presiede il Gruppo di Lavoro della rete, predisponendone l’ordine del giorno;
h) presenta al Gruppo di Lavoro della rete e/o Laboratorio le proposte della Conferenza non incluse nel programma di azione;
i) è portavoce della rete di riserve nelle sedi istituzionali e pubbliche e la promuove a tutti i livelli;
j) affida al Coordinatore la direzione ed il coordinamento della rete, con l’ausilio dello Staff;
k) fa parte del Coordinamento provinciale delle aree protette del Trentino.
Art. 11 Gruppo di Lavoro della rete di riserve
1. Il Gruppo di Lavoro della rete di riserve è composto da:
a) il Presidente o suo delegato;
b) 2 rappresentanti della Conferenza della rete;
c) 1 rappresentante del Laboratorio Partecipativo Territoriale;
d) 2 rappresentanti delle APT locali;
e) 3 funzionari della Provincia Autonoma di Trento in rappresentanza di ciascuno dei servizi provinciali competenti in materia di Bacini Montani, Conservazione della Natura e dell'Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente.
2. La composizione del Gruppo di Lavoro ha durata triennale.
3. Il Gruppo di Lavoro convoca di volta in volta alle proprie riunioni i rappresentanti dei soggetti attuatori delle azioni inserite nel programma di azione.
4. Il Gruppo di Lavoro svolge le seguenti funzioni e compiti:
a) struttura il programma di azione sulla base degli indirizzi della Conferenza;
b) istruisce parere non vincolante sul coordinamento delle progettualità ricadenti nel territorio della rete di riserve;
c) attiva il Laboratorio nelle forme e modalità ritenute necessarie, senza incremento degli impegni finanziari stabiliti dalla Conferenza;
d) approfondisce e decide in merito agli aspetti attuativi delle azioni inserite nel programma di azione;
e) monitora in itinere lo stato di attuazione del piano di gestione e del programma di azione con particolare attenzione alle aree protette;
f) elabora la relazione annuale sullo stato di attuazione della rete da presentare alla Conferenza della rete che contiene uno specifico capitolo sullo stato di conservazione dei SIC redatto dalle componenti provinciali del Gruppo di lavoro;
g) monitora l’andamento del processo ed elabora proposte operative in coerenza con gli indirizzi della Conferenza;
h) istruisce i contributi del Laboratorio sotto forma di fattibilità tecnica amministrativa ed economica, al fine di presentarli alla Conferenza;
i) elabora eventuali proposte non incluse nel programma di azione da presentare alla Conferenza.
5. Il Gruppo di Lavoro è convocato dal Presidente ogni qualvolta lo si renda necessario. E' presieduto dal Presidente e vi partecipano il Coordinatore ed eventuali altri componenti dello Staff della rete.
6. Il supporto tecnico specialistico al Gruppo di Lavoro è garantito dalle competenze presenti all’interno delle strutture locali (Comuni e Comunità di valle) e messe a disposizione della rete dagli enti di appartenenza. I tecnici degli enti sono invitati a partecipare al Gruppo di Lavoro sulla base dell'ordine del giorno. Qualora si dovessero manifestare particolari esigenze tecniche non coperte dai funzionari degli enti, è facoltà della Conferenza individuarle all’esterno secondo le procedure di legge. Le attività tecniche di supporto alla rete di riserve sono svolte dai funzionari nell'ambito delle loro mansioni ordinarie previste dall’ente di appartenenza pertanto non spetta ulteriore compenso. In caso di necessità l’Ente capofila può avvalersi di consulenze specialistiche esterne.
Art. 12 Laboratorio Partecipativo Territoriale
1. Il Laboratorio Partecipativo Territoriale è lo strumento per la partecipazione degli abitanti, delle associazioni, delle attività economiche e di tutti gli attori locali alla gestione della rete delle riserve.
2. Il Laboratorio non prevede una selezione dei partecipanti sulla base di criteri di rappresentatività, bensì promuove una partecipazione inclusiva volta alla valorizzazione delle idee e alla ricerca di soluzioni condivise anche tra i diversi interessi: la sintesi e validazione finale delle proposte elaborate resta in capo alla Conferenza mentre sono demandate al Gruppo di Lavoro le necessarie verifiche di fattibilità tecnica, amministrativa ed economica. La Conferenza si impegna a presentare al Laboratorio le proprie decisioni, argomentandone le ragioni laddove queste si discostino dalle proposte strutturate tramite il lavoro del Laboratorio.
3. Il Laboratorio lavora con i tempi e le modalità più opportune nelle diverse fasi di approfondimento, di attuazione e gestione della rete . E' convocato dal Presidente della rete ogni qualvolta lo si renda necessario, almeno tre volte l'anno. Il Coordinatore della rete è presente agli incontri. Le attività del Laboratorio sono coordinate dallo Staff della rete.
Art. 13 Ente capofila
1. L'Ente capofila, soggetto responsabile della rete delle riserve ai sensi dell’articolo 47, comma 1 della L.P.11/07, è individuato nel Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca - Mincio – Garda.
2. Esso è il referente della Provincia Autonoma di Trento per gli aspetti finanziari e
per tutti gli adempimenti necessari al funzionamento della rete. In particolare l'ente capofila si occupa di curare:
a) l’esecuzioni delle disposizioni e delle decisioni impartite dalla Conferenza della rete e dal suo Presidente in collaborazione con il Coordinatore;
b) la gestione amministrativa con la predisposizione e l’assunzione di tutti i provvedimenti formali ed adempimenti necessari al funzionamento della rete;
c) gli aspetti finanziari e la gestione contabile ed in particolare colloca nel proprio bilancio gli stanziamenti necessari sulla base del piano finanziario approvato dalla Conferenza della rete e provvede ad imputare le spese ed ad introitare le entrate, ad effettuare le variazioni di bilancio necessarie, a predisporre i rendiconti necessari per l’introito dei vari finanziamenti ed i riparti con gli enti firmatari sulla base dei criteri stabiliti dalla Conferenza della rete;
3. Per la gestione della rete, l’Ente capofila potrà:
a) avvalersi delle attrezzature, del personale e dei servizi messi a disposizione anche degli altri enti sottoscrittori dell’accordo, previa decisione della Conferenza della rete;
b) delegare a uno o più enti firmatari, integralmente o parzialmente, l’esercizio della propria competenza in particolare in materia di interventi ricadenti sul territorio di competenza, di cui sarà responsabile attuatore. Il provvedimento di conferimento della delega determina le modalità di esercizio delle competenze delegate e i rapporti tra le amministrazioni. L’Ente capofila assicura all’ente delegato, che deve adottare un provvedimento di accettazione della delega, la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle competenze delegate.
4. L'ente capofila provvederà a richiedere il finanziamento agli enti firmatari come segue:
- alla Provincia secondo quanto previsto dalla D.G.P. 1043/2012 del 25.05.2012 e dalla delibera del bando FESR 2012;
- alle Comunità Alto Garda e Ledro e della Valle dei Laghi sulla base di quanto dettagliato all'art. 7, entro novembre di ogni anno con il pagamento da effettuarsi entro la fine di ogni anno.
CAPO III – Norme finali
Art. 14 Durata dell’accordo di programma
1. La validità del presente accordo di programma decorre dal giorno successivo alla stipula sino al 31/12/2015. A tale scadenza è previsto il rinnovo automatico per periodi di tempo di tre anni nel caso nessuno dei soggetti firmatari si opponga esplicitamente, per iscritto e in maniera motivata, al suo rinnovo, non oltre il termine di sei mesi dalla data di scadenza dell’accordo di programma. Tutto ciò fatta salva la necessità di ridefinire per il successivo triennio i contenuti dell’ art 2, art. 3, art. 6, art. 7, secondo le modalità stabilite dal successivo art. 15 del presente accordo.
Art. 15 Modalità di modifica dell’accordo di programma
1. Il presente accordo i programma potrà essere oggetto di modifica solo ed esclusivamente se ciò sarà conseguente alla comune ed esplicita volontà dei
soggetti firmatari dello stesso.
Art. 16 Composizione delle controversie
1. In caso di controversie sull’interpretazione del presente accordo di programma che non siano risolvibili in via bonaria, gli enti firmatari nomineranno di comune accordo un collegio arbitrale o in mancanza di accordo il collegio arbitrale sarà nominato dal Presidente del Tribunale di Trento su istanza della parte più diligente. L’arbitrato è disciplinato dagli artt. 806 e seguenti del Codice di Procedura Civile.
Art. 17 Norma transitoria
1. Dal momento dell'entrata in vigore dell'accordo di programma della Rete delle Riserve, il Comune di Arco, capofila della convenzione tra i Comuni di Arco Dro Nago Torbole e Riva del Garda per l'istituzione del "Parco Fluviale del Sarca" stipulata in data 25/05/2009, continuerà a gestire i rapporti giuridici già in essere con i Comuni convenzionati, ai fini della rendicontazione delle attività, con conclusione al 31/12/2012. Per quanto riguarda la gestione del presente accordo di programma tutte le competenze sono assunte dall'ente capofila di cui all'art. 13 dal momento della sottoscrizione dello stesso.
Xxxxx, approvato e sottoscritto. Luogo, data
Provincia Autonoma di Trento
Il Presidente della Giunta Provinciale
(Xxxxxxx Xxxxxx) Comune di Calavino Il Sindaco
(Xxxxxx Xxxxxx) Comune di Dro Il Sindaco (Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
Comune di Nago Torbole
Il Sindaco
(Xxxx Xxxxxxxxx)
Comune di Riva del Garda
Il Sindaco
(Xxxxxxxxx Xxxxxxx) Comunità Alto Garda e Ledro Il Presidente
(Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca - Mincio - Garda
Il Presidente
(Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx)
Comune di Arco
Il Sindaco
(Xxxxx Xxxxxx) Comune di Cavedine Il Sindaco
(Xxxxx Xxxxxxxxx) Comune di Lasino Il Sindaco
(Xxxxxxx Xxxxxxxxx) Comune di Padergnone Il Sindaco
(Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx)
Comune di Vezzano
Il Sindaco
(Xxxx Xxxxx)
Comunità della Valle dei Laghi
Il Presidente
(Xxxx Xxxxxxxxxx)