CCNL c’è l’accordo per la PROROGA
CCNL c’è l’accordo per la PROROGA
Breaking news! Fatto accordo in ABI con proroga al 31 dicembre:
Decorrenza nuovo contratto dalla scadenza del vecchio 1/7/2014.
EDR tabellizzata in modo certo dal 1/1/2015 con erogazione una tantum a compensazione da luglio a dicembre. Fissati incontri trattativa CCNL 20, 27 e 29 ottobre..
Ecco il comunicato precedente che definiva le posizioni di ABI sino a ieri..
Nella giornata di oggi si è svolta in ABI la seconda delle due riunioni previste nel mese di settembre per la ripresa del confronto sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.
In apertura, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la validità e le decorrenze delle intese già vigenti nel rinnovo
contrattuale scorso a partire dalla tabellizzazione dell’EDR, come pure la necessità di avviare tempestivamente la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale secondo la piattaforma approvata dalle assemblee.
L’ABI, in base alle preoccupazioni di scenario già espresse, ha riconfermato a sua volta di voler applicare la decorrenza della tabellizzazione dell’EDR dal 1 marzo 2015, e quindi la sua contabilizzazione ai fini del calcolo del TFR e degli istituti contrattuali aziendali.
La controparte ha dichiarato che la delega che viene dal proprio Comitato Esecutivo, non le consente di accogliere le richieste del sindacato e che in caso di indisponibilità delle XX.XX. a considerare la definizione della tabellizzazione con decorrenza marzo 2015, ABI disdetterà il CCNL dal 1 ottobre di quest’anno.
A questo punto, visto il permanere delle distanze e la necessità di ulteriori approfondimenti, le parti si sono date un nuovo appuntamento per il pomeriggio di lunedì 6 ottobre alle ore 16, con un aggiornamento per mercoledì 8 ottobre per l’intera giornata.
La scadenza del CCNL – già prevista per il 30 settembre – si considera quindi convenzionalmente prorogata fino alla conclusione degli incontri di cui sopra.
Roma, 24 settembre 2014
Provvedimento del Garante della Privacy
Nei prossimi giorni verrà pubblicata l’apposita circolare di gruppo relativa all’entrata in vigore in data 30 settembre delle disposizioni previste dal provvedimento del Garante della Privacy
n. 192 del 12/02/2011 finalizzato a “garantire il rispetto dei principi in materia di protezione dei dati personali ai sensi del Codice (…) in ambito bancario”.
In sostanza, a decorrere da tale data, le banche avranno l’obbligo di registrare le operazioni di inquiry effettuate dai propri dipendenti sui rapporti bancari dei clienti e di intervenire qualora la frequenza e la ripetitività delle interrogazioni effettuate potessero far supporre comportamenti anomali, anche in relazione alle mansioni svolte.
Di fatto il Garante per la privacy vuole evitare intrusioni o accessi non giustificati ai dati dei clienti.
A tutela di xxxxxxxx e colleghi, analogamente a quanto avvenuto in tutti i gruppi e le banche del Paese, la settimana scorsa abbiamo sottoscritto un accordo sindacale con la delegazione BPER che, nel definire le modalità e l’ambito di applicazione del sistema gestionale scelto dal gruppo per rispondere alle disposizioni del provvedimento, limita l’utilizzo dei dati tracciati ai soli fini definiti dal Garante vietando qualsiasi uso che possa configurarsi quale controllo a distanza della prestazione lavorativa.
Le verifiche sull’operatività quotidiana verranno effettuate da un sistema informatico che produrrà specifici “alert” in caso di presunte anomalie e svolgerà periodici controlli a campione. Le analisi degli “alert” saranno affidate a Strutture aziendali incaricate del presidio continuativo delle informazioni, che, qualora dovessero rilevare profili anomali, potranno segnalare alle funzioni aziendali di controllo ed alla Direzione Risorse Umane di Gruppo le situazioni di potenziale violazione della privacy.
Il dipendente verrà informato, senza ritardo, della verifica in corso e potrà essere sentito, anche su sua richiesta, con l’eventuale assistenza di un rappresentante sindacale dell’Organizzazione cui aderisce o conferisce mandato.
Cosa cambierà nell’attività di tutti i giorni?
Assolutamente nulla per coloro che effettuano interrogazioni attinenti all’operatività richiesta dall’espletamento delle proprie mansioni.
Come sempre, particolare attenzione andrà usata anche per la consegna materiale di aggiornamenti o documenti analoghi alla clientela (vanno tassativamente evitate prassi non corrette).
Restiamo a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento in merito e Vi invitiamo a contattarci in caso di dubbi interpretativi.
Modena, 29 settembre 2014
Segreterie di Coordinamento Sindacale di GRUPPO BPER DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UILCA
Non solo Art. 18: il #TFR in busta paga
TFR in busta paga? Non è un aumento salariale, né è una diminuzione delle tasse.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), chiamato anche liquidazione, non è altro che “salario differito”, cioè una parte della retribuzione da lavoro dipendente che ogni anno viene messa da parte come risparmio per il futuro, circa una mensilità.
I lavoratori possono scegliere – grazie al Sindacato – se lasciare il TFR in azienda o destinarlo alla previdenza complementare (fondi pensione), al termine del rapporto di lavoro.
Mettere in busta paga il 50% del TFR maturato in un anno (mezzo stipendio) significa anticipare il salario, non aumentarlo!
Xxxx, si perderebbero i rendimenti e aumenterebbe la tassazione di quel reddito da lavoro!! NESSUNA RESTITUZIONE FISCALE
Inoltre, non riguarda i lavoratori pubblici (con i contratti bloccati dal 2010), i pensionati, i disoccupati, le partite IVA, molti precari e molti giovani; rischio d'inclusione nel reddito ai fini ISEE: la legge prevede che dal 2015 siano considerati per il calcolo del reddito ISEE anche gli emolumenti a tassazione separata oggi esclusi. L'inserimento del TFR in busta paga rischia di far superare le soglie ISEE per le agevolazioni nelle rette degli asili, delle mense scolastice ecc... a molti lavoratori che sono al limite delle soglie base.
E resta il dubbio sull’utilizzo del TFR destinato ai fondi pensione.
NESSUNA EQUITÀ E NESSUNA GIUSTIZIA
Per non colpire gli evasori, per non chiedere di più agli ultra-ricchi, per non liberare le risorse imprigionate e parassitarie, per non attaccare gli interessi finanziari, per non chiedere all’Europa di “cambiare verso”, per non cambiare il modello di sviluppo…si vuole mettere mano ai redditi dei lavoratori dipendenti, ancora una volta.
NESSUNA CRESCITA, NESSUNA RIPRESA
Alcuni dati
• Il flusso annuo complessivo di TFR è pari a circa 22-23 miliardi di euro. Di questi, circa la metà resta nelle disponibilità delle piccole e medie imprese (sotto i 50 dipendenti); circa 6 miliardi vengono gestiti dal Fondo Tesoreria presso l’INPS; circa 5,5 miliardi sono destinati alla previdenza complementare.
• La retribuzione media annua lorda di un lavoratore dipendente (mediamente in 13 mensilità) viene tassata con aliquote progressive secondo gli scaglioni IRPEF, a cui si aggiungono le detrazioni per lavoro dipendente (fino a 55mila euro). Per il TFR, attualmente, è prevista una tassazione separata applicando l’aliquota media effettiva degli ultimi 5 anni di lavoro e vengono applicate detrazioni ulteriori a quelle già previste per i redditi fino a 30mila euro. Al TFR non si applicano le addizionali locali IRPEF. Portando il 50% del TFR annuo in tassazione ordinaria si perderebbe il beneficio fiscale da tassazione agevolata e aumenterebbe l’imposizione IRPEF per effetto del possibile aumento dell’aliquota marginale, della diminuzione della detrazione da lavoro dipendente e delle addizionali locali.
• Il TFR lasciato in azienda o al Fondo Tesoreria INPS matura rendimenti fissi (1,5% + 75% dell’inflazione; tassati dal 2001 all’11%). Se il 50% del TFR annuo viene spostato in busta paga, non matura rendimenti e, in fasi recessive, di bassa inflazione o deflazione, quindi, perde ancora di più.
Esempio 1: un lavoratore con retribuzione media annua di 20mila euro, con un anticipo del 50% TFR maturato in un anno, avrebbe a disposizione 38 euro netti mensili in più, non un euro in più di aumento del reddito da lavoro, ma circa 30 euro annui in meno tra minori rendimenti e maggiori tasse.
Esempio 2: un lavoratore con retribuzione media annua di 30mila euro, con un anticipo del 50% TFR maturato in un anno, avrebbe a disposizione 50 euro netti mensili in più, non un euro in più di aumento del reddito da lavoro, ma circa 28 euro annui in meno tra minori rendimenti e maggiori tasse.
N.B.: nell’Esempio 2 si conterebbe una perdita inferiore a causa dell’azzeramento delle ulteriori detrazioni
previste per il TFR fino a 30mila euro.
Va poi sottolineato che con molti anni di lavoro davanti, per entrambi gli esempi, l’operazione
comporterebbe una significativa riduzione del montante e una rilevante perdita di rendimenti.
BOLLETTINO GIURIDICO
a cura del Dipartimento Giuridico della Segreteria Fisac-Cgil di Bologna
Anno 2014 – nr. 4
Testo della Delegaal Governoin materiadiriformadelDirittodelLavoro (“ Job Acts”)
La Commissione Lavoro del Senato della Repubblica ha licenziato il testo dell’ ipotesi di delega al Governo in materia di legiferazione sulla riforma del Diritto del Lavoro (altresì noto come “Job Acts”).
Il testo della delega, oltre quelle del mancato reintegro in caso di ingiusto licenziamento, fa ip o te s i anche relative alla:
- possibilità per le imprese di procedere, in occasioni di riorganizzazioni e/o ristrutturazioni al demansionamento del personale oggetto di eccedenza (con conseguenti interventi connessi sull’impianto retributivo);
- la previsione di un allargamento dei confini delle norme del controllo a distanza sullaprestazioneindividualedel Lavoratore.
Tali previsioni, già tutelate e contemplate dal Codice Civile e dalla L. 300/1970 (“Statuto dei Lavoratori”) allorchè divenissero norme di legge, oltre a modificare in pejus lo Statuto dei Lavoratori aprirebbero gravi ripercussioni sull’intero mondo del lavoro a partire dalla nostra Categoria.
Saluti
Bologna, 1 ottobre 2014
Segreteria Fisac/CGIL - Bologna
Dipartimento Giuridico
X. Xxxxxxxx
il 25 ottobre in piazza a Roma per il lavoro, dignità e uguaglianza
Una giornata di mobilitazione nazionale il 25 ottobre a Roma in Piazza San Xxxxxxxx è stata decisa a Bologna dal Comitato direttivo della CGIL con 151 voti a fovore e solo 4 contrari.
Al centro della manifestazione, aperta anche a CISL e UIL, le proposte del sindacato sul lavoro ed in particolare sull’estensione dei diritti a tutte le lavoratrici ed i
lavoratori affinché non ci siano più dipendenti di serie A e di serie B. La manifestazione, inoltre, cadrà nei giorni in cui il Parlamento discuterà la legge di stabilità, dunque in piazza San Xxxxxxxx non mancheranno precise rivendicazione su nuove politiche economiche che contrastino la recessione, favorendo una vera ripresa del Paese.
Sarà una “grande manifestazione della CGIL all’insegna del cambiamento del nostro Paese, a partire dalla libertà e dall’uguaglianza del lavoro”. Ha dichiarato Xxxxxxx Xxxxxxx, Segretario Generale della CGIL, al termine della riunione del direttivo. Con l’appuntamento del 25 ottobre “inizia una stagione, per noi, di conquista di un cambiamento della politica economica del Paese”, ha aggiunto Xxxxxxx. Un’importante manifestazione alla quale la CGIL spera di incontrare la partecipazione delle altre due Confederazioni: “siamo convinti che su un’idea di cambiamento della politica economica e di allargamento della qualità della condizione di lavoro reincontreremo rapidamente CISL e UIL in un percorso unitario. E’ l’augurio che ci facciamo”.
“Da Bologna, compatta la Cgil annuncia che il 25 ottobre è la data della #Manifestazione per il lavoro, a Roma, piazza San Xxxxxxxx”. E’ quanto si legge sull’account twitter della Cgil Nazionale. Il sindacato quindi aggiunge, sempre su twitter: “Manifestazione per il cambiamento del nostro Paese a partire dalla liberta’ e dall’uguaglianza del lavoro. La scelta di convocare la manifestazione del 25 ottobre non è una scelta di separazione da CISL e UIL. Obiettivo #riunirci”.
Di fronte alla decisone del governo di di cambiare, per l'ennesima volta, le regole del mercato del lavoro, come unica risposta alla grave crisi che attanaglia il paese
La CGIL ha deciso di indire una grande manifestazione nazionale affinchè non si pensi di togliere diritti ai lavoratori, ma finalmente li si estenda anche a quelli che ora non li hanno, lo slogan infatti recita :
#TU TOGLI IO INCLUDO
E non si tratta solo dell' art. 18 ( già riformato nel 2011, riforma che , come facilmente prevedibile, non ha prodotto un solo posto di lavoro in più ), ma di tutto l'impianto della legge 300 del 1970, il cd. "statuto dei lavoratori ",
La delega al lavoro che il Governo chiede, non contiene solo le previsioni di rimozione dell’articolo 18, ma si parla chiaramente di rivedere in peggio il tema del “controllo a distanza” della prestazione individuale e dell'l’introduzione stabile del “demansionamento”, ossia di poter abbassare il livello retributivo e l’inquadramento con relativo abbassamento della retribuzione.
Per questo la CGIL ha indetto una manifestazione straordinaria convocata a Roma il 25 ottobre.
La CGIL e la FISAC in particolare stanno organizzando pullman per consentire a tutti di partecipare.
I Pullman partiranno entro l' una di notte per poter essere a Roma alle 9.00 del mattino, ora di inizio della manifestazione. E' anche aperta una sottoscrizione per poter partecipare al finanziamento dell' iniziativa.
E' arrivata l'ora di mettersi in gioco personalmente, i diritti si estendono non si cancellano, ma soprattutto si difendono.
La Segreteria
Xxxxxx Xxxxxxxxx, Sede di Bologna 340-116.62.19 – Xxxxxx_Xxxxxxxxx@XX.XXXX.xx Xxxx Xxxxxxx, Filiale di Pescara – 320-163.0191 xxxx.xxxxxxx0000@xxxxxx.xx Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Sede di Aprilia 349-586.38.30 xxx@xxxxxxxxxx.xx
Xxxxx Xxxxxxx, Area l’Aquila – 347-817.5452 – Xxxxx.Xxxxxxx@xxxx.xx
Xxxxxxx Xxxxxx, BPER Services (MO)– 347-791.46.89 xxxxxx.xxxxxxx@xxxxx.xx
Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, BPER Services (MO)– 333-856.85.50 xxxxxxx.xxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xx
RSA sul territorio
Per la Lombardia
Xxxxxxxx Xxxxxx; Milano -338-202.45.64 – Xxxxxxxx.Xxxxxx@XXXX.xx
Per la Provincia di Modena
Xxxxxx Xxxxx, BPER Services (MD) x.x.xxxxx@xxxxxxxx.xx
Xxxxxxxx Xxxxxxxx, RSA Modena 320-188.5213 xxxxxxxxxxxx@xxxxx.xxx
Per la Provincia di Bologna
Xxxxxxxxxx Xxxxxx, Castelmaggiore (BO) – 328-371.21.81 xxxxxx.xxxxxxxxxx@xxxxx.xx
Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx, Borgonuovo (BO) – 347-752.52.58 xxxxx0000@xxxxx.xxx
Per l'Abruzzo
Xxxxxx Xxxxxxxxx, cell. 380-411.6922 – x.xxxxxxxxx@xxxxx.xx
Xxxx Xxxxx, RSA Avezzano 333-274.60.95 – Xxxx.xxxxx@XXXX.xx
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx, RSA Lanciano XxxxxxxxxxXxXxxxxx@xxxxx.xx
Per il Lazio
Xxxxx Xxxxx, Latina –– Xxxxx.Xxxxx@XXXX.xx
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx, Roma – 06/00.00.00.00 – Xxxxxxxxxx.Xxxxxxxx@XXXX.xx