DALLA DARSENA DI SAN PAOLO DI FERRARA A TRESIGALLO
NAVIGANDO SUL PO DI VOLANO
DALLA DARSENA DI SAN PAOLO DI FERRARA A TRESIGALLO
A
cquisire consapevolezza del patrimonio paesaggistico racchiuso lungo quel tratto dell’asse fluviale del Po di Volano compreso tra la darsena di San Paolo di Ferrara e Final di Rero, per
poi approdare nella “città metafisica” di Tresigallo; scoprire gli elementi architettonici che hanno disegnato e continuano a tratteggiare lo spazio circostante; comprendere gli stili di vita di una generazione vissuta nella prima metà del Novecento, alla ricerca di quei valori declinabili anche al presente: queste le linee guida del progetto NAVIGANDO SUL PO DI VOLANO DALLA DARSENA DI SAN PAOLO DI FERRARA A TRESIGALLO, proposto da Xxxxx Xxx Xxxxx di Assonautica, in collaborazione con Xxxxx Xxxxxxxxx dell’Istituto Comprensivo “Xxxx Xxxxx”.
Convinti che la conoscenza sia lo strumento indispensabile per tutelare e valorizzare il territorio, i due promotori dell’iniziativa – sostenuti da un lungo elenco di partner1 – hanno organizzato percorsi di formazione rivolti non solo agli studenti delle due classi IE e IIIE della scuola seconda- ria di I grado Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxx e alle loro insegnanti, Xxxxxxx Xxxxxxx e Xxxx Xxxxxxxxx, ma anche agli adulti per i quali sono previsti incontri aperti al pubblico.
E così, il 16 dicembre 2017, nella sala polivalente della Boiardo, è partito il primo round di questa nuova avventura che si concluderà «con una navigazione sul Po di Volano, salpando dalla darsena di San Paolo per approdare a Final di Rero, da dove, con altri mezzi, si raggiungerà Tresigallo per vi- sitare questo centro dalle geometrie proprie dell’arte razionalista», ha preannunciato Xxxxx Xxxxx-
1 Centro Idea Comune di Ferrara; Museo di Storia Naturale di Ferrara; Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara; Camera di Commercio di Ferrara; Comune di Tresigallo; Assemblea Legislativa Cittadinanza Xxxxxx Xxxxxxx; Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara; Italia Nostra Sezione Ferrara; Consorzio Wunderkammer; Basso Profilo; Fiumana; Nena; Istituto G.B. Aleotti Ferrara; Centro Idea del Comune di Ferrara;; Xxxxxxx Xxxxxx; Xxxxx Xxxxxx.
boli. «Per comprendere il modo con cui si è arrivati all’ideazione e alla programmazione del proget- to attuale, bisogna risalire all’iniziativa promossa nel 2016-2017 dall’APS Basso Profilo Smart Dock: tattiche di riuso intelligente della Darsena di San Paolo di Ferrara”, mirata alla rigenerazione ur- xxxx dal basso del lungofiume cittadino», ha spiegato la referente dell’Xxxx Xxxxx, che ha poi ri- cordato come tra le diverse azioni vi fosse anche quella rivolta alle scuole.
FIUME IN CLASSE era titolo di questo importante percorso, al quale aveva aderito la classe III E della Boiardo la cui documentazione aveva permesso ai ragazzi non solo di partecipare al Concorso Nazionale “LE PIETRE E I CITTADINI 2016-2017”, indetto da Italia Nostra, sezione Agire Bene per Xxx- Xxxxxx, ma anche di vincerlo con un filmato2, LA DARSENA CHE VORREI. ESPERIENZE DI CITTADINANZA ATTIVA SUL PO DI VOLANO A FERRARA, premiato a Roma il 26 maggio 2017.
A questo importante riconoscimento ne seguì un secondo ad opera della sezione locale di Italia Nostra che organizzò il 6 giugno 2017 un incontro pubblico presso la sala dell’Arengo in occasio- ne del quale gli studenti presentarono il loro dossier3 dall’omonimo titolo del video.
E fu proprio in questa circostanza che il Presidente dell’Assonautica di Ferrara, Xxxxx Xxx Xxxxx propose a studenti, insegnanti e autorità un viaggio lungo il fiume per scoprire la bellezza del Po di Volano.
«Durante l’estate quell’idea è stata perfezionata e ha preso la forma di un progetto ricco ed artico- lato che darà la possibilità ai giovani protagonisti di conoscere, amare, tutelare e valorizzare le ac- que del fiume che ha scritto la storia di Ferrara e della sua provincia », ha concluso Xxxxx Xxxxxxxxx.
2 xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxx/xxxxx?xxxxX0XXxxxXx (filmato)
3 xxxx://xxxxxx.xxxxxx.xx.xx/xxxxxx/xxxxxxxxx/xxxx/xxxxxxx_xxxxxxxx_xxxxxxxx_xxxxxx_xxxxxx.xxx
È stata poi la volta di Xxxxx Xxx Xxxxx che nel suo breve ma incisivo intervento ha posto l’accento sul valore della scoperta delle «bellezze che il fiume propone tra Ferrara e Tresigallo, in- scritte in un territorio ricco di cultura, di emergenze architettoniche come ad esempio la villa e- stense della Mensa o le chiese dei tanti paeselli che si affacciano sulle acque del Po di Volano […]. Xxxxxx xxxxxxxxx, garzette, xxxxxx saranno i compagni» di un viaggio che, passando da Viconovo, Albarea, Denore, Valpagliaro e Final di Xxxx, troverà la sua meta conclusiva a Tresigallo, la città metafisica, costruita da Rossoni negli anni Trenta.
Ed è stato proprio quest’ultimo centro urbano del Basso Ferrarese con le sue drastiche trasformazioni, avvenute in epoca fascista, l’oggetto del coin- volgente incontro degli studenti con Xxxxxxx Xxxxxx0, autore del libro TRE- SIGALLO, CITTÀ DI FONDAZIONE - XXXXXXX XXXXXXX E LA STORIA DI UN SOGNO, nel
quale, oltre ad un’attenta ricostruzione storica, basata su una ricca docu- mentazione, lo scrittore lascia largo spazio anche alle testimonianze di “vecchi tresigallesi che, attraverso un interessante viaggio della memoria, rac- contano in maniera autentica la conquista della modernità da parte di una comunità. Una comunità ‘armonica’, fondata sul lavoro, sulla produzione, ma anche sull’uomo e sulla sua centralità nel processo economico”5
Questo primo momento di formazione previsto dal progetto di Assonautica è stato seguito con molto interesse e partecipazione dai ragazzi, con i quali il giovane scrittore e attore ferrarese è entrato in sintonia sin dalle prime battute, mirate a verificare lo spirito con cui il suo uditorio si predisponeva all’ascolto di una storia da lui stesso definita “meravigliosa”.
Ed eccolo in azione con le parole, la mimica, la gestualità per esternare i ricordi dei suoi stati d’animo di dodicenne che, confrontando il suo paese con gli altri, ne percepiva la diversità, do- vuta alle forme architettoniche, a partire dai portici «estremamente razionali, ma che a me sem- bravano infiniti. E poi le piazze enormi rispetto al numero limitato degli abitanti, i viali, le circonval- lazioni, gli alberi selezionati, fontane, acque, giardini interni, orti: un vero e proprio capolavoro».
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5 Dalla quarta di copertina del libro di Xxxxxxx Xxxxxx, “Tresigallo città di fondazione - Xxxxxxx Xxxxxxx e la storia di un sogno, Pendragon, 2015
In questa narrazione del passato, che rivive ancora nel presente con la stessa immutata intensi- tà, Xxxxxxx affianca alle incalzanti immagini visive le voci dei vecchi, intenti a giocare a carte nei bar. Sembra quasi di sentirle mentre rimbalzano da un punto all’altro dell’esercizio pubblico:
“Là dove adesso c’è la piazza, prima c’era un campo di grano. La piazza l’ha fatta Rossoni”. “Qui non c’erano le industrie, c’erano i campi di canapa. È stato Rossoni a farle”.
E Xxxxxx, essendo un ragazzino dalla fervida fantasia, immaginava che Xxxxxxx fosse «un uomo grandissimo, alto cinque metri, tutto rosso, che dall’alto della sua grandezza tagliasse il grano, ta- gliasse la canapa e al loro posto costruisse le industrie». Ma poi «col passare degli anni sentivo che i vecchi dicevano “Eh, stiamo tutti morendo. Questa storia scomparirà per sempre”. Io intuivo che la loro era una storia speciale, molto bella e ho iniziato ad avvicinarmi e a chiedere “Ma voi che segre- to conoscete, che storia conoscete? ” e allora quei testimoni mi hanno rivelato la meravigliosa sto- ria di Tresigallo, che ora racconterò a voi».
Questo è stato il punto di partenza di Xxxxxx per aiutare i ragazzi ad immergersi, insieme a lui, nella vicenda storica legata alla realizzazione del sogno, coltivato dal futuro Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste fin da bambino, di «diventare un grande politico per portare il la- voro a Tresigallo», il paese in cui era nato6 e che, all’epoca, si presentava come «un villaggio di semplici capanne, di casupole costruite con mattoni di scarto, un piccolo borgo di 700 anime, con una prevalenza di braccianti indebitati, o di persone disoccupate7».
Nella sala polivalente della Boiardo la concentrazione è al massimo. Ogni informazione diventa un tassello importante da rielaborare poi nelle rispettive classi. C’è chi annota il nome del parro- co del paese, xxx Xxxxx Xxxx che, in virtù delle capacità dimostrate dal piccolo Xxxxxxx, «riesce a farlo studiare presso i Salesiani di Torino». Altri invece appuntano gli anni compresi dal 1901 al 1920 che vedono Xxxxxxx coinvolto nelle lotte di classe e negli scioperi contadini.
C’è chi traccia la mappa dei suoi continui «spostamenti: da Torino a Ferrara e di lì a Ravenna, a Pia- cenza, di nuovo a Torino, poi a Roma quindi a Ferrara da dove parte alla volta della Francia, della Spagna a Barcellona e infine a New York, spinto dal desiderio di capire come fosse possibile risanare le condizioni sociali ed igieniche dei lavoratori». Molti prendono nota degli anni compresi tra il 1921 e il 1940, ed in particolare di quelli che vanno dal 1935 al 1939, periodo in cui Xxxxxxx, investito di importati incarichi all’interno del governo fascista, «convoglia tutte le sue forze nella costruzione di Tresigallo, riuscendo incredibilmente a dare concretezza al suo sogno di adolescente, teso alla re- alizzazione di una comunità dove ci potesse essere sviluppo e benessere attraverso il lavoro».
Nel descrivere alcuni momenti in cui il gerarca si trovava a contatto con i suoi concittadini, Xx- xxxx ha fatto spesso ricorso alle proprie competenze professionali di attore e di scrittore8. Un
6 Xxxxxxx Xxxxxxx, figlio di Xxxxxxx, spondino e di Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx, casalinga, era nato nel 1884 a Tresigallo, nel misero quartiere Peschiera, composto «da 3 cascine per un totale di 20 abitanti» .
7 Di recente si era conclusa la Grande Bonificazione del Basso Ferrarese, resa possibile, come si legge a pag. 26 del libro di X. Xxxxxx Xxxxxxxxxx città di fondazione grazie alla “compagnia inglese ‘Ferrarese Land Reclamation Company Limi- ted’, il cui il solo sottoscrittore italiano era il banchiere xxxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx. Questa società fu presto sostituita dalla ‘Società Anonima per la Bonifica dei Terreni Ferraresi’ (SBTF). Notificata con decreto reale del 22 dicembre 1872 con l’accordo fra la Ferrarese Land Reclamation Company Limited di Londra, la Banca di Torino, la Società Italiana dei Lavori Pubblici e la ditta Xxxxxx Xxxxxxx & C di Torino, e concentrò nelle proprie mani 21.460 ettari di terreno”.
esempio è stato offerto dalla descrizione della sera del gennaio 1935 quando Xxxxxxx viene elet- to Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste:
«È sera, fa freddo. Tutti i suoi amici, una quarantina circa, come voi adesso, sono nel piccolo teatro di Tresigallo, vicino alla radio per ascoltare la notizia». Il neoministro in quel momento si trovava a Roma, ma il giorno successivo era di nuovo tra la sua gente a Tresigallo.
«È stata una giornata memorabile – commenta Xxxxxx – è arrivata la banda della filarmonica di Ferrara, è arrivata la banda di Rero – un paese vicino – a festeggiare perché il loro concittadino era diventato ministro. Passano 24 ore. Xxxxxxx, la sera è di nuovo nel teatro di Tresigallo.Tutti i tresi- gallesi arrivano lì per vederlo ed elogiarlo. Lui sale sul palco e dice “Io giuro solennemente di tra- sformare Tresigallo in una città industriale per dare lavoro a questa gente che fino ad oggi è vissuta soffrendo”», rinnovando in questo modo la promessa fatta quando era un ragazzino9.
Alla rappresentazione scenica di una promessa mantenuta da parte di Xxxxxx, segue la doman- da «Che cosa costruisce secondo voi Xxxxxxx per portare il lavoro alla sua gente?» La platea degli studenti si anima; molti di loro chiedono la parola per elencare i principali segni della ricostruzio- ne, individuabili nello sviluppo di una nuova rete viaria, nella realizzazione di fabbriche e di case.
«Tutte osservazioni molto giuste», conferma lo scrittore che poi evidenzia come il Ministro «in quattro anni portò a Tresigallo 16 fabbriche, tra cui quelle per la lavorazione della canapa, la SAIMM (Società Anonima Industriale Meccaniche e Metallurgiche), industrie tessili, zuccherifici». L’aumento del lavoro comportò un notevole incremento demografico per cui «si passò da 700 a
9.000 abitanti con le conseguenti ed inevitabili trasformazioni sociali per cui in breve tempo si co- struirono, ad esempio, quattro panifici mentre prima ce n’era solo uno, si dovettero edificare nuove abitazioni, ma anche un albergo di lusso nel quale andavano a dormire i primi operai arrivati da Ge- nova, Torino, Roma, Bologna e Modena, quegli stessi che di giorno lavoravano per creare la nuova città». Appassionato di lirica, Xxxxxxx fece costruire il Teatro Nuovo dove si esibirono «compa- gnie internazionali, provenienti da Milano, da Roma, dall’America e celebri cantanti, tra i quali la soprano Xxxx Xxxxxxxxx, per fama l’equivalente di Pavarotti oggi». Anche i bambini venivano scrit-
9 Xxxxxxx Xxxxxx, “Tresigallo, città di fondazione. Xxxxxxx Xxxxxxx e la storia di un sogno”, capitolo III, La nuova Tresi- gallo, paragrafo 1, la promessa di Xxxxxxx, pag. 79
turati come comparse. Inoltre, per sensibilizzare i Xxxxxxxxxxxx al gusto del bello e al canto lirico, in alcune occasioni, tutte le fabbriche toglievano una lira dallo stipendio degli operai per dare la possibilità ai loro dipendenti di assistere all’esecuzione delle opere.
Tra le conseguenze di questa trasformazione sociale e culturale, Xxxxxx ha poi ricordato come molti dei 25 testimoni da lui intervistati usassero bene l’italiano, fatto da attribuire alla necessità di doversi rapportare quotidianamente con persone provenienti da diverse parti d’Italia. Avere uno stipendio sicuro «significava anche avere la possibilità di comprare scarpe o vestiti nuovi, permettere ai figli di frequentare le scuole superiori e di diventare geometri, architetti, insegnanti, avvocati».
Questa prima parte dell’incontro si è conclusa con le risposte date dagli studenti e dallo stesso Xxxxxx alla domanda «Che cosa è rimasto oggi del sogno di questo bambino?». La prima risposta va cercata nei segni della cosiddetta città di fondazione voluta da Rossoni, riconoscibili ancor oggi nell’impianto urbanistico e nelle emergenze architettoniche, proprie dell’arte razionalista. La seconda va individuata negli effetti sociali ed economici derivati «dalla collaborazione tra le classi sociali, dal dialogo del ministro con i suoi concittadini, dalla consapevolezza che il bene comu- ne si ottiene mettendo insieme le esigenze e i pareri di tutti». Attualizzando quest’ultimo punto, Xxxxxx si è rivolto direttamente ai ragazzi proponendo loro una riflessione sulla dignità dell’essere umano perché «come diceva un grande filosofo10, noi siamo dei pezzi di universo e quindi dentro di noi c’è la forza e l’energia dell’universo. Sappiate dunque che qualsiasi persona ha qualcosa di buono, di universale, di eccezionale dentro di sé. Di qui la necessità di collaborare tra di voi e con chi incontrate nel vostro cammino».
La terza risposta trova la propria spiegazione nell’amore per il proprio territorio: Xxxxxxx, una volta diventato ministro, non si dimenticò del su0 paese d’origine e si prodigò per crearvi condizioni di vita tali da favorire il benessere tra gli abitanti di Tresigallo, mantenendo così la sua promessa per cui, una volta diventato un uomo politico di rilievo, avrebbe dato il lavoro a tutti i tresigal- lesi.
Anche in questo caso Xxxxxx ha cercato di aiutare i ra- gazzi a capire l’importanza delle proprie radici «perché sì, forse dovrete muovervi per motivi di studio o per trovare lavoro, ma vi garantisco che anche se siete lontani pense- rete alla vostra casa, a quella dei nonni, alle belle passeg- giate, alla scuola che avete frequentato, ai vostri insegnan-
ti …». Da questo consiglio è poi scaturito il pressante invito a realizzare i propri sogni «collabo- rando insieme. Fate gruppo mettendo sul tavolo tutte le vostre idee, le vostre abilità, le vostre competenze; cercate di realizzare qualcosa insieme».
10 Pico della Mirandola
È ora la volta di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, fondatrice insieme a Xxxxx Xxxxx dell’associazione Fiu- mana. Collegandosi a quanto detto dallo scrittore, ha raccontato come l’imbarcazione, sulla qua- le saliranno i ragazzi delle due classi, sia la somma «di tanti piccoli sogni che si sono realizzati gra- dualmente, uno dopo l’altro». Nata a Copparo, per lei bambina era facile raggiungere in bicicletta il Po «che diventava il luogo dell’immaginario e dell’avventura». Anche Xxxxx è cresciuto in una regione della Germania ricca di acque e «quindi – ha continuato Xxxxxxxxx – mettendo insieme l’esperienza personale, la voglia di natura, il comune interesse per le storie raccontate dai nonni,
abbiamo dato consistenza al nostro progetto di bar- ca, la Nena, chiamata così in onore di Nazzarena Ca- sini11, l’ultima traghettatrice del Po».
L’imbarcazione, un vecchio vaporetto veneziano ancorato a Pontelagoscuro, una volta restaurato, era stato attrezzato in previsione di animazioni flu- viali dedicate ai bambini. «Avevamo creato un pro- getto intitolato i Dragonauti con il quale i ragazzi ve- nivano invitati a cercare il drago del fiume», ha rac- contato Xxxxxxxxx, che ha poi spiegato come lei e Xxxxx siano diventati rispettivamente marinaio e
capitano, grazie all’esperienza di navigazione sul Po maturata nel corso del tempo.
Su richiesta della coordinatrice dell’incontro, Xxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxx è ritornato a parla- re con i ragazzi per illustrare il percorso seguito per diventare attore.
Anche in questo caso il giovane artista ha iniziato il racconto della sua vita professionale cercan- do di coinvolgere i ragazzi con queste parole: «Io avevo un sogno alla vostra età: fare l’attore» Xxxxxxx dava credito a questa sua aspirazione, ma Xxxxxxx non si è mai scoraggiato. La perse- veranza, unita alle sue doti artistiche, gli hanno permesso di diplomarsi in recitazione al Centro
11 Tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 il Centro Etnografico ha condotto diverse ricerche sui luoghi e sulle persone che sono vissute sul Po, tra queste anche Xxxxxxxxx Xxxxxx, la Nena, che durante la guerra seppellì da sola 13 soldati tede- schi annegati, contrassegnando gli alberi in modo che le salme potessero essere ritrovate, come in effetti avvenne.
Sperimentale di Cinematografia di Roma, dopo aver frequentato per tre anni la Scuola Naziona- le del Cinema nella capitale italiana. Per potervi accedere c’era una selezione severissima, come lui stesso ha ricordato: «Ne prendevano 8 su 1200».
Tra i sui sogni ve ne era anche un altro: partecipare al Giffoni, il più importante festival del cine- ma per ragazzi, che si svolge a Salerno. «Dopo dieci anni mi prendono come giurato – su 25.000 ne passavano 3.000 – e dopo quattro anni il direttore mi ha proposto di diventare il presentatore del festival e da sei anni lo sono» ha concluso con un certo orgoglio Xxxxxx.
Molto partecipato è stato anche il momento in cui il giovane attore ha fatto riferimento al Cen- tro Preformazione Attoriale, la prima scuola di recitazione in Italia per adolescenti, di cui lui è i- deatore e direttore artistico. «Siamo partiti tre anni fa con 9 partecipanti, ora siamo in 60. Abbia- mo due dipendenti e otto docenti collaboratori. Di recente abbiamo attivato anche un corso per ragazzi tra i 10 e i 14 anni, che si svolge una volta alla settimana, qui a Ferrara. Questa straordinaria esperienza si collega a tutta Europa perché, grazie alle 14 borse di studio che diamo agli studenti più meritevoli, due di loro partecipano a un corso di recitazione in Francia, altri due in Inghilterra, a Londra, e due ragazzi vanno in Spagna. Ogni anno poi, quattro ragazzi partecipano al Giffoni festi- val, direttamente, senza dover più seguire la mia trafila durata 10 anni».
Dal 2015 dirige la Tenda Summer School, il Campus di Commedia dell’Arte per giovani attori più importante d’Europa. I partecipanti vengono ospitati per otto giorni presso la Villa Mensa, a Sabbioncello di San Vittore e dormono nelle tende.
Nella voce di Xxxxxx si avverte una grande emozione quando precisa che «siamo partiti con 20 ragazzi italiani, ma quest’anno siamo in 52 provenienti oltre che dall’Italia anche da Francia, Spa- gna, Inghilterra, Austria, Germania, Grecia, Stati Uniti. Uno degli obiettivi dei prossimi anni è am-
pliare il numero dei partecipanti fino a 150 perché è nostra intenzione invitare giovani provenienti dalla Russia, Cina, Egitto e Portogallo». Ed è a questo punto che il direttore artistico, rivolgen- dosi ad Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, formula una nuova idea, nata durante l’incontro e quindi da concor- dare perché «sarebbe bello che questi ragazzi po- tessero arrivare a villa Mensa con la Nena». Con questa nuova apertura, si è concluso l’intervento dello scrittore-attore Xxxxxxx Xxxxxx, al quale ha
fatto seguito quello di Xxxxxxx Xxxxxx, docente dell’Aleotti, l’unico istituto italiano a cui il Ministero «ha dato l’opportunità di attivare l’anno prossimo un nuovo corso di studi quinquennale, intitolato “Gestione delle acque, risanamento ambientale”».
Con la distribuzione ad ogni studente di un depliant sul- la città metafisica di Tresigallo, si è chiusa questa prima attività di formazione dell’articolato progetto di Asso- nautica, che sicuramente permetterà agli studenti di sperimentare un interessante percorso di cittadinanza
attiva alla ricerca della bellezza di un fiume da conoscere e amare.
Reportage a cura di Xxxxx Xxxxxx