DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 6 aprile 2021, n. 556
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 6 aprile 2021, n. 556
Programmazione degli interventi nell’ambito del sistema dell’istruzione. Approvazione dello schema di Documento Preliminare alla Programmazione Scolastica comunale e intercomunale e prime indicazioni per le programmazioni provinciali. Approvazione dello schema di Accordo per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali.
L’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Xxxxxxxxxx Xxx, sulla base dell’istruttoria espletata dalla Posizione Organizzativa “Governo del sistema dell’istruzione: rete scolastica e offerta formativa” e confermata dalle Dirigenti del Servizio Sistema dell’Istruzione e del Diritto allo Studio e della Sezione Istruzione e Università, nonché dal Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro, riferisce quanto segue.
Premesso che, per quanto attiene al dimensionamento scolastico e alla programmazione dell’offerta formativa, l’art. 21 della Legge n. 59 del 15/03/1997 prevede la riorganizzazione del sistema scolastico in funzione dell’autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche.
L’art. 138 del D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998 delega alle Regioni le funzioni in materia di istruzione scolastica e programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale, nei limiti delle disponibilità di risorse umane e finanziarie, sulla base dei piani provinciali e assicurando il coordinamento con la programmazione ministeriale. Inoltre, l’art. 139 del citato D.Lgs. n. 112/1998 trasferisce alle Province ed ai Comuni, a seguito di linee guida definite dalle Regioni, rispettivamente per l’istruzione secondaria superiore e per gli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti: “a) l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione; b) la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche”.
Con il DPR n. 233 del 18/06/1998 è stato, quindi, approvato il “Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell’art. 21 della legge n. 59 del 16 luglio 1997”.
Con la LR n. 24 dell’11/12/2000, Regione Puglia ha recepito le funzioni conferite alle regioni e fornite ulteriori indicazioni in ordine alle procedure da seguire per l’esercizio della funzione (art. 25, lett. e), nonché in ordine ai compiti attribuiti alle Province (art. 27).
Con l’adozione del primo Piano regionale di dimensionamento, approvato con deliberazione del Commissario ad acta n. 181 del 01/08/2000, è stato effettuato il riordino in prima fase di tutte le Istituzioni Scolastiche statali pugliesi.
La Legge Costituzionale n. 3/2001 e ss.mm.ii “Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione” ha riconosciuto alle Regioni una potestà esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale e potestà legislativa concorrente in materia di istruzione, tracciando un sistema educativo unitario in cui sono attribuite competenze legislative alle Regioni e funzioni amministrative agli Enti locali, nel quadro di una legislazione statale di principio.
L’art. 64 della Legge n. 133 del 06/08/2008, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” e, in particolare, il comma 4-quinquies introdotto dall’art. 3 del DL n. 154 del 07/10/2008 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 189 del 04/12/2008, stabilisce che il MIUR e il MEF, sentito il Ministro per i rapporti con le Regioni, promuovono la stipula di un’intesa in sede di Conferenza Unificata per “disciplinare l’attività di dimensionamento della rete scolastica […]. Detta intesa prevede la definizione dei criteri finalizzati alla riqualificazione del sistema scolastico, al contenimento della spesa pubblica nonché ai tempi e alle modalità di realizzazione, mediante la previsione di appositi protocolli d’intesa tra le regioni e gli uffici scolastici regionali”.
L’art. 19, commi 4 e 5, della Legge n. 111 del 15/07/2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 6 luglio 2011, n. 98 recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, come modificato
da ultimo dal decreto-legge n. 104/2013 (L. 128/2013), ha individuato un numero minimo di alunni per autonomia scolastica (pari a 600 o 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche), al fine di veder riconosciuto il Dirigente Scolastico e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Dichiarato incostituzionale il comma 4 del suddetto art. 19 della Legge n. 111/2011 con Sentenza della Corte Costituzionale n. 147 del 07/06/2012, in data 10/07/2012 la 7^ Commissione del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo “a rispettare le specificità regionali, stabilendo […] un parametro che consenta di determinare il contingente di dirigenti scolastici da assegnare a ciascuna Regione nell’ambito del quale ciascuna possa compiere le scelte più adatte al proprio territorio […] basato, da un lato, sul numero di alunni di ciascuna Regione e, dall’al tro, sull’esigenza di contenimento della spesa pubblica”.
Nel corso del 2013 la Conferenza delle Regioni, per il tramite della IX Commissione, ha avviato i lavori per la definizione dei suddetti parametri ed elaborato la bozza di Intesa da sancire in Conferenza Unificata, la quale avrebbe dovuto entrare in vigore dopo l’abrogazione dei commi 5 e 5-bis dell’art. 19 del DL 98/2011 e xx.xx. ii.. Successivamente, nella seduta dell’11/04/2013 la Conferenza delle Regioni ha espresso avviso contrario all’Intesa ritenendo i contenuti in contrasto con i commi 5 e 5-bis dell’art. 19 della L. n. 111/2011, che il MEF riteneva di non poter abrogare per mancanza di risorse.
Il DL n. 104/2013 (art. 12 della Legge n. 128 dell’08/11/2013 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”) inserisce il comma 5-ter all’art. 19 della L. n. 111/2011, il quale dispone che, al fine di consentire l’ottimale dimensionamento delle istituzioni scolastiche e la programmazione degli organici, i criteri per l’individuazione delle istituzioni scolastiche alle quali può essere assegnato il DS e il DSGA devono essere definiti con decreto del MIUR, di concerto con il MEF, previo accordo da raggiungere in sede di Conferenza Unificata al fine di consentire alle Regioni di provvedere autonomamente al dimensionamento scolastico sulla base dell’accordo.
Tuttavia, non essendo stato raggiunto l’Accordo in sede di Conferenza Unificata previsto dall’art. 19, comma 5-ter, del D.L. n. 98/2011, permangono, ad oggi, le disposizioni di cui all’art. 19, commi 5 e 5-bis della Legge 111/2011 come modificati dalla Legge 183/2011, art. 4 commi 69 e 70.
Alla luce di quanto rappresentato, la competenza in materia di programmazione dell’assetto scolastico e dell’offerta formativa è esercitata dalla Regione in primis mediante l’emanazione periodica di Linee di indirizzo e la conseguente approvazione del Piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, il cui procedimento vede il coinvolgimento fondamentale degli Enti Locali: Province e Città Metropolitana, chiamati a redigere i Piani provinciali di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, e Comuni, chiamati ad avanzare proposte programmatorie per l’assetto delle Istituzioni Scolastiche di primo ciclo del proprio territorio.
Premesso che, per quanto attiene all’edilizia scolastica, nel corso degli anni numerose disposizioni normative hanno disciplinato e riformato aspetti differenti inerenti agli interventi sull’edilizia scolastica, definendo in tal modo uno status normativo multidisciplinare: ciò con particolare riguardo ai temi dell’assetto funzionale e dimensionale delle scuole (DM del 18/12/1975 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”), delle aree colpite dagli eventi sismici (DL n. 8 del 09/02/2017 convertito, con modificazioni, dalla L. 45 del 07/04/2017, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017), degli standard urbanistici (Decreto interministeriale n. 1444 del 02/04/1968 n. 1444 ”Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 della legge n. 765 del 1967”), delle norme tecniche per le costruzioni (DM 14/01/2008, DM 17/01/2018), della sostenibilità (LR n. 13 del 10/6/2008 “Norme per l’abitare sostenibile”), della qualità architettonica (LR n. 14 del 10/6/2008 “Misure a sostegno della
qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”), dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture - D.Lgs. n. 50 del 18/04/2016 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, modificato con il D.Lgs.56/2017 e ulteriormente aggiornato con L. n. 55 del 14/06/2019 di conversione in legge del Decreto “Sblocca cantieri”), del finanziamento xxxxx xxxxxxxxxx (X. 000 xxx 00/00/0000 xxxxxxx disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato e, in particolare, il rifinanziamento della programmazione unica in materia di edilizia scolastica; L. 232 dell’11/12/2016 recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 ecc.).
Inoltre, il DL n. 179 del 18/18/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 221 del 17/12/2012, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, e in particolare l’art. 11, commi 4-bis e seguenti, prevede l’adozione di un decreto del Ministro dell’Istruzione d’intesa con la Conferenza Unificata per la definizione delle priorità strategiche, modalità e termini per la predisposizione e l’approvazione di appositi piani triennali, articolati in annualità, di interventi di edilizia scolastica nonché i relativi finanziamenti. La L. 107 del 13/07/2015 ha, quindi, avviato la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delegato il riordino delle disposizioni legislative vigenti in materia di edilizia scolastica.
In tema di attuazione dei piani di edilizia scolastica, formulati ai sensi dell’art. 11, commi 4-bis e seguenti, del citato DL n. 179/2012, è stata sancita Intesa in sede di Conferenza Unificata il 01/08/2013, la quale prevede all’art. 5 che nel procedimento programmatorio le Regioni valutino i fabbisogni edilizi in ragione di una dettagliata indicazione da parte di Comuni e Province, dell’utilizzo degli edifici vincolati alla destinazione scolastica, della celerità di esecuzione degli interventi, la cui immediata cantierabilità – con particolare riguardo alla sussistenza di progettazioni esecutive, alla disponibilità delle aree e all’assenza di vincoli di carattere normativo – è elemento di priorità nell’accesso al finanziamento.
in ossequio alla programmazione nazionale in materia di edilizia scolastica la quale ha dettato i criteri per la definizione dei piani regionali e per l’individuazione degli interventi da ammettere a finanziamento. sono sati approvati in Regione Puglia diversi Piani regionali triennali di edilizia scolastica fini all’ultimo per il triennio 2018-2020 approvato con con AD n. 70 del 02/08/2018 (pubblicato sul BURP n. 105 del 09 agosto 2018) e ss.mm.ii.
Al fine della gestione e del monitoraggio del patrimonio edilizio scolastico è stata istituita l’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica, e in sede di Conferenza – Rep. Atti n. 11/CU del 6 febbraio 2014, è stato sancito l’Accordo chiarendo che “il Sistema Nazionale dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica prevede due componenti: una centrale “SNAES” che garantisce al Ministero dell’Istruzione […] le conoscenze necessarie all’adempimento della sua missione istituzionale di indirizzo, pianificazione e controllo e un’altra, distribuita in “nodi regionali” denominata ARES, che assicura la programmazione, a livello regionale, del patrimonio edilizio e la gestione del medesimo su base provinciale, comunale e di singola unità scolastica, in un quadro di integrazione e condivisione delle informazioni con i sistemi informativi degli Enti locali stessi”. In attuazione della succitata norma e degli Accordi siglati in sede Conferenza Unificata, il Ministero dell’Istruzione ha reingegnerizzato il Sistema Nazionale dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica (SNAES), che ha comportato lo sviluppo del nuovo programma applicativo denominato “ARES 2.0”, e lo ha ceduto in riuso gratuito alle Regioni italiane, come previsto dall’art. 2, comma 1, lett. b. del DPCM 31/05/2005 recante “Razionalizzazione in merito all’uso delle applicazioni informatiche e servizi ex articolo 1, commi 192, 193 e 194, della legge n. 311 del 2004 (legge
finanziaria 2005)”.
Con DGR n. 887 del 15 maggio 2019, è stato istituito, per la Regione Puglia, il “Repertorio del Fabbisogno Regionale di Edilizia Scolastica” nell’ambito dell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica 2.0, ove gli enti locali possono inserire nuove proposte progettuali anche non presenti nelle graduatorie dei Piani triennali dell’edilizia scolastica corredate almeno dal documento di fattibilità delle alternative progettuali.
Alla luce di quanto rappresentato, la competenza in materia di programmazione degli interventi sull’edilizia scolastica è esercitata dalla Regione in primis mediante l’individuazione di criteri e la conseguente approvazione di Piani triennali di Edilizia Scolastica e l’individuazione delle priorità di intervento e la programmazione degli interventi sul patrimonio edilizio scolastico nel suo compl mediante l’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica e il collegato Repertorio del Fabbisogno, i quali vedono il coinvolgimento fondamentale degli Enti Locali: Province e Città Metropolitana, chiamati a presentare proposte progettuali e richieste di finanziamento per gli edifici scolastici di proprietà, destinati al secondo ciclo d’istruzione, e Xxxxxx, chiamati a presentare proposte progettuali e richieste di finanziamento per gli edifici scolastici di proprietà, destinati al primo ciclo d’istruzione, nonché entrambi chiamati all’implementazione dei dati indispensabili al mantenimento costante ed aggiornato di un livello informativo completo e puntuale degli edifici scolastici di propria competenza.
Premesso che, per quanto attiene al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni, l’art. 33 della Costituzione prevede che “la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Alla luce delle disposizioni normative in materia (L.n. 444 del 18/03/1968 “Ordinamento della scuola materna statale”, L.n. 328 dell’08/11/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, L. n. 62 del 10/03/2000 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”, D. Lgs. n. 53 del 19/02/2004 “Definizione delle norme generali relative alla Scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma dell’art 1 della Legge 28 marzo 2003, n. 53”, DPR n. 89 del 20/03/2009 “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della Scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”), con la Legge n. 107 del 13/07/2015 è stata avviata la riforma del sistema nazionale dell’istruzione, promuovendo la progressiva istituzione del Sistema integrato di istruzione da zero a sei anni al fine di concorrere concretamente all’eliminazione di “disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali attraverso il superamento della dicotomia tra servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia” e rendere pienamente operativa la continuità tra il percorso educativo e quello scolastico riferita al primo ciclo di istruzione.
Con il D. Lgs. n. 65 del 13/04/2017 è stato, quindi, istituito il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni prevedendo all’art. 6, “Funzioni e compiti delle Regioni”, che le Regioni “definiscono le linee di intervento regionali per il supporto professionale al personale del Sistema integrato di educazione e di istruzione, per quanto di competenza e in raccordo con il Piano nazionale di formazione di cui alla Legge n. 107 del 2015” e “promuovono i coordinamenti pedagogici territoriali del Sistema integrato di educazione e di istruzione, d’intesa con gli Uffici Scolastici regionali e le rappresentanze degli Enti locali” e, all’art. 7, “Funzioni e compiti degli Enti locali” stabilisce che gli stessi “attivano, valorizzando le risorse professionali presenti nel Sistema integrato di educazione e di istruzione, il coordinamento pedagogico dei servizi sul proprio territorio, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e i gestori privati” e “coordinano la programmazione dell’offerta formativa nel proprio territorio per assicurare l’integrazione e l’unitarietà della rete dei servizi e delle strutture educative”.
Con Delibera del Consiglio dei Ministri 11/12/2017 è stato approvato il “Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione”, il quale fissa l’iter amministrativo per l’erogazione delle risorse prevedendo che le Regioni trasmettano al MIUR apposita relazione illustrativa con un elenco di interventi sulla base dei bisogni riferiti a livello comunale all’attuazione del Sistema integrato e che il medesimo Ministero, tenuto conto del riparto elaborato, eroga le risorse disponibili direttamente in favore dei Comuni.
Cogliendo l’occasione di attuare gli obiettivi formativi enunciati dalla norma nazionale, Regione Puglia ha inteso prospettare il ruolo dei servizi educativi per l’infanzia come attrezzatura urbana di elevata valenza sociale, aggregativa e funzionale, costituendo delle polarità per l’educazione e l’istruzione da zero a sei anni: i Poli per l’Infanzia ai sensi dell’art. 3, D. Lgs. n. 65/2017.
Alla luce di quanto rappresentato, la competenza in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni è esercitata dalla Regione in primis mediante l’assegnazione delle risorse
rivenienti dal Fondo per il Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni (art. 12, D. Lgs.
n. 65/2017) sulla base dei bisogni dichiarati dai Comuni all’interno della propria programmazione educativa e scolastica riferita al target.
Visto, inoltre, per quanto attiene al diritto allo studio, l’art. 34 della Costituzione, il quale sancisce che “la scuola è aperta a tutti. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più elevati degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”, nell’ottica dello studio uno strumento per formare i cittadini e sensibilizzarli all’importanza che questo ricopre nel migliorare una società. A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, è attribuita alla competenza esclusiva statale la definizione delle “norme generali sull’istruzione” e la determinazione dei “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”, alle Regioni la determinazione dei servizi scolastici, della promozione del diritto allo studio, dell’organizzazione in ambito regionale della formazione professionale.
Con la LR n. 31 del 04/12/2009 “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”, la Regione Puglia ha riconosciuto il sistema scolastico e formativo quale strumento fondamentale per lo sviluppo complessivo dell’intero territorio, ritenendo necessari interventi per incentivarne e migliorarne l’organizzazione e l’efficienza, per ottimizzare l’utilizzazione delle risorse e per renderne più agevole l’accesso a coloro che ne sono impediti da ostacoli di ordine economico, sociale e culturale. A tal fine, dal 2010 annualmente i Comuni approvano e trasmettono alla Regione i Programmi comunali per il Diritto allo studio ai fini della formazione e approvazione del Piano regionale per il diritto allo studio.
Il D.Lgs. 63/2017 “Effettività del diritto allo studio”, attuativo della L. 13 luglio 2015, n. 107, all’art. 3 (Individuazione dei beneficiari) stabilisce che nella programmazione degli interventi per il sostegno al diritto allo studio degli alunni e degli studenti del sistema nazionale di istruzione e formazione, gli enti locali individuano i criteri di accesso ai benefici in considerazione della situazione economica dei contesti familiari degli studenti.
Considerato che negli ultimi anni le attività di competenza regionale in materia di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa ed educativa, edilizia scolastica e diritto allo studio hanno imposto in più occasioni la necessità di sincronizzare e coordinare gli strumenti di pianificazione (Piano di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, Piano Triennale di Edilizia Scolastica, Piano comunale del diritto allo studio e degli interventi per la promozione del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, ecc.). L’importanza di programmare a livello regionale gli interventi finanziari sulla base di una visione complessiva richiede il co-protagonismo degli Enti Locali, chiamati a rendere coerenti tutti gli strumenti di programmazione strategica con gli interventi in tema di edilizia pubblica sull’assetto scolastico nell’ambito di un determinato quartiere, di una città o di un territorio. Posti in essere all’interno di una visione complessiva degli strumenti finanziari disponibili, gli interventi sull’edilizia scolastica possono far conseguire un più elevato livello di efficienza del sistema scuola.
A livello locale, la programmazione dell’offerta scolastica si intreccia, attraverso attività di analisi e valutazione, con l’obiettivo di rendere coerenti le politiche per la scuola con i piani per il governo del territorio e consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo anche economico delle comunità di riferimento. Tale programmazione è assunta come presupposto di politiche per la coesione sociale, la parità di opportunità, l’incremento dell’occupabilità, ecc.
La strategia regionale complessiva intende quindi perseguire il potenziamento della qualità dell’offerta scolastica, sia dal punto di vista fisico sia da quello didattico, come strada per il benessere sociale delle comunità locali, l’innalzamento del livello di conciliazione vita-lavoro e l’interazione con partner sociali operanti nei settori culturali e sportivi per l’ampliamento dell’offerta didattica extra-curriculare.
Considerata, inoltre, la necessità di approvare in un’ottica strategica e condivisa con gli Enti locali gli atti inerenti al Piano Triennale di Edilizia Scolastica 2021/23, alle Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico e la programmazione dell’offerta formativa per l’a.s. 2022/23 e al Piano comunale del diritto allo studio coordinato con la presentazione di interventi per la promozione del Sistema integrato Zerosei.
Ritenuto prioritario che i Comuni e le Province/Città Metropolitana della Regione Puglia contemperino, mediante la redazione di un documento sintetico di programmazione, tutti gli aspetti inerenti all’organizzazione locale dei servizi educativi e delle scuole, ai loro rapporti con le dinamiche urbane e territoriali e alle modalità di gestione ed eventuale razionalizzazione d’uso degli edifici scolastici, in particolare alla luce delle proiezioni demografiche, sociali ed educative in atto nello specifico contesto. Oltre al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza statica e sismica degli involucri edilizi scolastici e contenimento delle spese di gestione, è necessario, infatti, definire l’assetto strutturale, funzionale e di benessere delle scuole ritenuto ideale dagli Enti locali, nell’ottica di creare condizioni favorevoli alle politiche regionali che mirano, attraverso la scuola, a contribuire ad uno sviluppo locale sostenibile di ciascun territorio. Tutto ciò è particolarmente rilevante nell’attuale fase in cui si assiste ad una rapida e costante contrazione della popolazione scolastica.
L’adozione di siffatto strumento di programmazione consente: agli Enti Locali, di focalizzare l’attenzione sugli obiettivi del triennio di programmazione e sulle scelte da effettuare; all’Amministrazione regionale, di avere un supporto per la valutazione delle azioni previste con riferimento alle specificità locali, affrontate alla giusta scala, e per la raccolta di dati utili allo studio di fenomeni e bisogni; all’utenza scolastica, di beneficiare di un assetto efficiente del sistema scolastico di interesse in base alla programmazione precedentemente concertata.
Con l’obiettivo di validare un primo modello di documento preliminare alla programmazione scolastica del primo ciclo d’istruzione, si è svolta una sperimentazione con alcuni Comuni, durante la quale è stata tentata una redazione condivisa dello stesso. E’ stato possibile, in tal modo, valutarne l’efficacia ai fini del coordinamento dei diversi ambiti e settori disciplinari che interessano al livello locale il sistema dell’istruzione, dell’educazione da zero a sei anni e del diritto allo studio, anche sotto il profilo organizzativo e amministrativo. È, inoltre, in corso di svolgimento, su richiesta della Città Metropolitana di Bari, un tavolo di coordinamento finalizzato ad affrontare i temi della programmazione della rete scolastica e degli interventi di edilizia scolastica del secondo ciclo, durante il quale è emersa l’opportunità che la medesima Città Metropolitana, di concerto con la Regione, addivenisse parimenti alla predisposizione di un documento preliminare alla programmazione scolastica, con i medesimi obiettivi e sui medesimi argomenti del primo ciclo, integrati con i temi dell’offerta formativa.
Considerato, infine, che nel corso delle attività di competenza della Sezione Istruzione e Università, tra le quali quelle che hanno portato all’approvazione del database regionale delle Istituzioni Scolastiche regionali con AD
n. 8 del 09/02/2021, attualmente pubblicato sul portale xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx, alcuni Comuni e Istituzioni Scolastiche hanno trasmesso comunicazioni e segnalazioni in merito alla sussistenza o meno di punti di erogazione del servizio scolastico, dovute all’andamento delle iscrizioni e/o delle frequenze presso i vari plessi scolastici o per necessità programmatorie che avevano interessato tanto l’organizzazione della rete scolastica quanto gli interventi sull’edilizia scolastica. Tale circostanza ha reso necessario non soltanto coordinare le attività dei diversi Enti coinvolti, quali la Regione, le Province/Città Metropolitana, i Comuni, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia con gli Ambiti Territoriali, le Istituzioni Scolastiche, ecc., che incidono su diversi settori della programmazione scolastica (sistemi informativi regionali e ministeriali, dimensionamento scolastico, edilizia scolastica, ecc.), ma anche semplificare tali modifiche non sostanziali dell’assetto scolastico. Si tratta di procedure dovute ad esigenze temporanee e permanenti manifestate dalle Istituzioni Scolastiche e/o dagli Enti locali in tema di sicurezza degli edifici scolastici, di disponibilità edilizia, di allocazione degli studenti. Tali situazioni tradizionalmente sottoposte, nell’ambito del procedimento autorizzativo del Piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, evidenziavano tempi procedimentali non sostenibili in relazione alle suddette esigenze e alla necessità di tenere costantemente aggiornati i
dati informativi ufficiali delle scuole. Si rende, inoltre, necessario condividere e tenere costantemente aggiornato il citato il dataset disponibile nei sistemi informativi ufficiali del sistema dell’istruzione (Sistema Informativo Dell’Istruzione – SIDI, Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES, ecc.) attraverso il portale xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx.
Con l’obiettivo di disciplinare la semplificazione delle suddette procedure, si è svolto, pertanto, un tavolo di coordinamento tra la Regione, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e Uffici Scolastici Provinciali, che ha portato alla redazione condivisa di una proposta di Accordo per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali, sul quale sono stati sentiti anche l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e l’Unione delle Province Italiane.
Tutto ciò premesso e considerato, si ritiene, pertanto, di approvare e mettere a disposizione degli Enti locali il modello per la redazione del Documento preliminare alla programmazione scolastica – DPPS, da integrare agli strumenti programmatori in materia di scuola ed opere pubbliche per il sistema scuola locale, elaborato con l’apporto e la collaborazione sinergica delle diverse competenze del sistema scuola e diritto allo studio presenti nella Sezione Istruzione e Università di Regione Puglia. Il modello è composto dalla bozza di Documento preliminare alla programmazione scolastica comunale – DPPS/C, di cui all’Allegato A), dalla bozza di Documento preliminare alla programmazione scolastica intercomunale – DPPS/I, di cui all’Allegato
B) e dalla bozza di “Allegato al DPPS: Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, di cui all’Allegato C). Si specifica, infatti, che il DPPS può essere redatto come DPPS/C (comunale), nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate e rientranti interamente nel territorio comunale, o come DPPS/I (intercomunale), prioritariamente nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate, parzialmente o totalmente, su più di un Comune.
I modelli di DPPS/C e DPPS/I prevedono la suddivisione in quattro sezioni (Procedimento di elaborazione; Criticità del sistema scolastico ed educativo; Visione programmatica; Programmazione delle azioni) al fine di supportare l’analisi di criticità e fabbisogni del sistema scuola e gli obiettivi dell’Amministrazione locale per la governance del sistema dell’istruzione e dell’educazione nella specifica realtà della comunità, della città e del territorio di afferenza.
I modelli di DPPS/C e DPPS/I sono completati dall’Allegato al DPPS: Descrizione del sistema scolastico ed educativo, redatto dalla competente area tecnica di ciascun Comune.
Il DPPS/C è approvato dai competenti organi politici del Comune, mentre il DPPS/I è approvato dai competenti organi politici di tutti i Comuni redigenti, sulla base degli Allegati al DPPS: Descrizione del sistema scolastico ed educativo, redatti e approvati dalle relative strutture tecniche.
La redazione e approvazione di tale strumento di programmazione è triennale, ferma restando la possibilità di aggiornamento.
Il DPPS/C e il DPPS/I costituiscono atto propedeutico, non obbligatorio, alla presentazione delle istanze di candidatura dei progetti al Piano Triennale di Edilizia Scolastica e alla presentazione delle istanze nell’ambito del procedimento di formazione del Piano di dimensionamento della rete scolastica, nonché dei Piano per il Diritto allo studio, con particolare riferimento agli interventi per la promozione del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, costituendo per la Regione elemento per la valutazione del grado di coerenza delle suddette istanze.
Si ritiene, inoltre, che per le finalità descritte in narrativa, le Province e la Città Metropolitana di Bari possano redigere, nell’ambito di tavoli di coordinamento con la Regione e tutti gli altri enti interessati, analoghi documenti preliminari alla programmazione scolastica integrati dalle tematiche specifiche del secondo ciclo d’istruzione e inerenti all’offerta formativa.
Si ritiene, infine, per le motivazioni enunciate in narrativa, di approvare la bozza di Accordo per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali.
GARANZIE ALLA RISERVATEZZA
La pubblicazione sul BURP, nonché la pubblicazione all’Albo o sul sito istituzionale, salve le garanzie previste dalla legge 241/1990 in tema di accesso ai documenti amministrativi, avviene nel rispetto della tutela della riservatezza dei cittadini secondo quanto disposto dal Regolamento UE n. 679/2016 in materia di protezione dei dati personali, nonché dal D.Lgs. 196/2003 ss.mm.ii., ed ai sensi del vigente Regolamento regionale 5/2006 per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, in quanto applicabile. Ai fini della pubblicità legale, il presente provvedimento è stato redatto in modo da evitare la diffusione di dati personali identificativi non necessari ovvero il riferimento alle particolari categorie di dati previste dagli articoli 9 e 10 del succitato Regolamento UE.
COPERTURA FINANZIARIA AI SENSI DEL D.LGS. N. 118/2011 E SS.MM.II.
La presente deliberazione non comporta implicazioni, dirette e/o indirette, di natura economico-finanziaria e/o patrimoniale e dalla stessa non deriva alcun onere a carico del Bilancio regionale.
Il presente provvedimento è di competenza della Giunta regionale ai sensi dell’art. 4, co. 4, lett. d), Legge regionale n. 7 del 4 febbraio 1997. L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie innanzi illustrate, ai sensi dell’art. 4, comma 4, della L.R. n. 7/1997 propone alla Giunta:
1. di prendere atto di quanto espresso in narrativa, che qui si intende integralmente riportato, a costituirne parte integrante ed essenziale;
2. di approvare lo schema di Documento preliminare alla programmazione scolastica comunale – DPPS/C, di cui all’Allegato A alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, alla base della programmazione scolastica dei Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate e rientranti interamente nel territorio comunale;
3. di approvare lo schema di Documento preliminare alla programmazione scolastica intercomunale – DPPS/I, di cui all’Allegato B alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, alla base della programmazione scolastica dei Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate, parzialmente o totalmente, su più di un Comune, come riportati a titolo indicativo nell’Allegato D alla presente deliberazione, o degli altri Comuni che ritengano di voler procedere con la programmazione intercomunale;
4. di approvare lo schema di Allegato Tecnico “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, di cui all’Allegato C alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, che dovrà essere redatto da ciascun Comune a costituire allegato sostanziale del DPPS/C o del DPPS/I;
5. di stabilire che il Documento Preliminare alla Programmazione Scolastica, redatto unitamente all’Allegato Tecnico secondo gli schemi approvati con il presente provvedimento, è approvato dai competenti dai competenti organi politici del Comune, nelle forme descritte in narrativa qui richiamate, con cadenza triennale, ferma restando la possibilità di aggiornamento, e costituisce atto propedeutico alla presentazione delle istanze di candidatura ai piani e ai programmazioni regionali del sistema dell’istruzione e del diritto allo studio, precisando che, in fase di redazione, il suddetto schema potrà subire variazioni non sostanziali, per adeguarlo alle esigenze dell’Ente locale, previo coordinamento con la Sezione Istruzione e Università della Regione Puglia;
6. di indicare, quale metodo di lavoro raccomandato ai fini della programmazione scolastica provinciale del secondo ciclo d’istruzione, l’avvio da parte delle Province e della Città Metropolitana di Bari di tavoli di coordinamento con la Regione e tutti gli altri enti interessati, finalizzati alla redazione di appositi documenti preliminari alla programmazione scolastica;
7. di approvare la bozza di Accordo per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali, di cui all’Allegato E alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale;
8. di autorizzare l’Assessore alle Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione
Professionale, a sottoscrivere l’Accordo di cui all’allegato E alla presente deliberazione e ad apportare allo stesso le eventuali opportune modifiche e/o integrazioni non sostanziali;
9. di notificare, a cura della Sezione Istruzione e Università, il presente atto all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, con particolare riferimento all’Accordo di cui all’Allegato E;
10. di notificare il presente atto agli Enti Locali della Regione, attraverso la pubblicazione sul portale xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx della stessa nonché dei modelli di cui agli allegati A, B, C e D alla presente deliberazione;
11. di pubblicare il presente provvedimento sul BURP ai sensi dell’art. 6 della L.R. 13/1994 e di darne la più ampia diffusione anche attraverso il proprio sito istituzionale.
I sottoscritti attestano che il procedimento istruttorio loro affidato è stato espletato nel rispetto della vigente normativa regionale, nazionale e comunitaria e che il presente schema di provvedimento, dagli stessi predisposto ai fini dell’adozione dell’atto finale da parte della Giunta Regionale, è conforme alle risultanze istruttorie.
Il Responsabile della PO “Governo del sistema dell’istruzione: rete scolastica e offerta formativa”
(arch. Xxxxx Xxxxxxx)
Il Dirigente del Servizio Sistema dell’Istruzione e del Diritto allo Studio
(xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx)
La Dirigente della Sezione Istruzione e Università
(arch. Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx)
Il sottoscritto Direttore di Dipartimento non ravvisa la necessità di esprimere sulla proposta di delibera osservazioni, ai sensi del DPGR n. 443/2015:
Il Direttore del Dipartimento Sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro
(xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx)
L’Assessore proponente
(xxxx. Xxxxxxxxxx XXX)
LA GIUNTA
Udita la relazione e la conseguente proposta dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro; viste le sottoscrizioni poste in calce alla proposta di deliberazione;
A voti unanimi espressi nei modi di legge
DELIBERA
per le motivazioni espresse in narrativa e che qui si intendono integralmente riportate:
1. di prendere atto di quanto espresso in narrativa, che qui si intende integralmente riportato, a costituirne parte integrante ed essenziale;
2. di approvare lo schema di Documento preliminare alla programmazione scolastica comunale – DPPS/C, di cui all’Allegato A alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, alla base della programmazione scolastica dei Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate e rientranti interamente nel territorio comunale;
3. di approvare lo schema di Documento preliminare alla programmazione scolastica intercomunale – DPPS/I, di cui all’Allegato B alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, alla base della programmazione scolastica dei Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate, parzialmente o totalmente, su più di un Comune, come riportati a titolo indicativo nell’Allegato D alla presente deliberazione, o degli altri Comuni che ritengano di voler procedere con la programmazione intercomunale;
4. di approvare lo schema di Allegato Tecnico “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, di cui all’Allegato C alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale, che dovrà essere redatto da ciascun Comune a costituire allegato sostanziale del DPPS/C o del DPPS/I;
5. di stabilire che il Documento Preliminare alla Programmazione Scolastica, redatto unitamente all’Allegato Tecnico secondo gli schemi approvati con il presente provvedimento, è approvato dai competenti dai competenti organi politici del Comune, nelle forme descritte in narrativa qui richiamate, con cadenza triennale, ferma restando la possibilità di aggiornamento, e costituisce atto propedeutico alla presentazione delle istanze di candidatura ai piani e ai programmazioni regionali del sistema dell’istruzione e del diritto allo studio, precisando che, in fase di redazione, il suddetto schema potrà subire variazioni non sostanziali, per adeguarlo alle esigenze dell’Ente locale, previo coordinamento con la Sezione Istruzione e Università della Regione Puglia;
6. di indicare, quale metodo di lavoro raccomandato ai fini della programmazione scolastica provinciale del secondo ciclo d’istruzione, l’avvio da parte delle Province e della Città Metropolitana di Bari di tavoli di coordinamento con la Regione e tutti gli altri enti interessati, finalizzati alla redazione di appositi documenti preliminari alla programmazione scolastica;
7. di approvare la bozza di Accordo per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali, di cui all’Allegato E alla presente deliberazione a costituirne parte integrante e sostanziale;
8. di autorizzare l’Assessore alle Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale, a sottoscrivere l’Accordo di cui all’allegato E alla presente deliberazione e ad apportare allo stesso le eventuali opportune modifiche e/o integrazioni non sostanziali;
9. di notificare, a cura della Sezione Istruzione e Università, il presente atto all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, con particolare riferimento all’Accordo di cui all’Allegato E;
10. di notificare il presente atto agli Enti Locali della Regione, attraverso la pubblicazione sul portale xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx della stessa nonché dei modelli di cui agli allegati A, B, C e D alla presente deliberazione;
11. di pubblicare il presente provvedimento sul BURP ai sensi dell’art. 6 della L.R. 13/1994 e di darne la più ampia diffusione anche attraverso il proprio sito istituzionale.
Il Segretario generale della Giunta | Il Presidente della Xxxxxx |
XXXXXXXX XXXXXXXXXX | XXXXXXX XXXXXXXX |
Allegato A
DPPS/C
Documento Preliminare alla Programmazione Scolastica del Comune di ….
Introduzione
Negli ultimi anni le attività di competenza regionale in materia di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa ed educativa, edilizia scolastica e diritto allo studio hanno imposto in più occasioni la necessità di sincronizzare e coordinare gli strumenti di pianificazione (Piano di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, Piano Triennale di Edilizia Scolastica, Piano comunale del diritto allo studio, ecc.). L’importanza del coordinamento si riversa sulle attività degli Enti Locali, chiamati a rendere coerenti tutti gli strumenti di programmazione strategica, economica, finanziaria, patrimoniale dell’ente e, in particolare, gli interventi in tema di edilizia pubblica con la programmazione dell’assetto scolastico nell’ambito di un quartiere, una città o un territorio, con particolare riferimento al primo ciclo d’istruzione. Posti in essere all’interno di una visione complessiva degli strumenti finanziari disponibili, gli interventi sull’edilizia scolastica possono far conseguire un più elevato livello di efficienza del sistema scuola.
A livello locale, la programmazione dell’offerta scolastica si intreccia, attraverso attività di analisi e valutazione, con l’obiettivo di rendere coerenti le politiche per la scuola con i piani per il governo del territorio e consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo anche economico delle comunità di riferimento. Tale programmazione è assunta, nella logica del presente DPPS, come presupposto di politiche per la coesione sociale, la parità di opportunità, l’incremento dell’occupabilità, soprattutto femminile. La strategia regionale complessiva intende quindi perseguire il potenziamento della qualità dell’offerta scolastica, sia dal punto di vista fisico sia da quello didattico, come strada per il benessere sociale delle comunità locali, l’innalzamento del livello di conciliazione vita-lavoro e l’interazione con partner sociali operanti nei settori culturali e sportivi per l’ampliamento dell’offerta didattica extra-curriculare.
Per il sistema scuola locale viene, pertanto, messo a disposizione il presente modello per la redazione del Documento preliminare alla programmazione scolastica – DPPS, da integrare agli strumenti programmatori in materia di scuola ed opere pubbliche.
Con la redazione del DPSS si chiede agli Enti locali di rappresentare, in un ragionamento formale e al contempo concreto, tutti gli aspetti inerenti all’organizzazione locale delle scuole, ai loro rapporti con le dinamiche urbane e territoriali e alle modalità di gestione ed eventuale razionalizzazione d'uso degli edifici scolastici, in particolare alla luce delle proiezioni demografiche, sociali ed educative in atto nello specifico contesto. Oltre al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza statica e sismica degli involucri edilizi scolastici e contenimento delle spese di gestione, è necessario definire l’assetto strutturale, funzionale e di benessere delle scuole ritenuto ideale dagli Enti locali, nell’ottica di creare condizioni favorevoli alle politiche regionali che mirano, attraverso la scuola, a contribuire ad uno sviluppo locale sostenibile di ciascun territorio. Tutto ciò è particolarmente rilevante nell’attuale fase in cui si assiste ad una rapida e costante contrazione della popolazione scolastica.
L’uso del presente strumento di programmazione consente: agli Enti Locali di focalizzare l’attenzione sugli obiettivi del triennio di programmazione e sulle scelte da effettuare; all’Amministrazione regionale di avere un supporto per la valutazione delle azioni previste con riferimento alle specificità locali, affrontate alla giusta scala, e la raccolta di dati utili allo studio di fenomeni e bisogni; all'utenza scolastica di beneficiare di un assetto efficiente del sistema scolastico di interesse in base alla programmazione precedentemente concertata.
Le quattro sezioni del DPSS (Procedimento di elaborazione; Criticità del sistema scolastico ed educativo; Visione programmatica; Programmazione delle azioni) supportano l’analisi di criticità e fabbisogni del sistema scuola e gli obiettivi dell’Amministrazione locale per la governance del sistema dell’istruzione e dell’educazione nella specifica realtà della comunità, della città e del territorio di afferenza.
Il DPPS può essere redatto come DPPS/C (comunale), nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate e rientranti interamente nel territorio comunale, o come DPPS/I (intercomunale), nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate, parzialmente o totalmente, su più di un Comune. Il DPPS è completato dall’Allegato “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, redatto dalla competente area tecnica di ciascun Comune in rete nell’organizzazione dell’autonomia scolastica.
Il DPPS/C è approvato dall’organo politico del Comune, mentre il DPPS/I è approvato congiuntamente dai Comuni in rete nell’organizzazione delle autonomie scolastiche, unitamente al/agli dall’Allegato/i “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, e costituisce atto propedeutico alla candidatura dei progetti nel Piano Triennale di Edilizia Scolastica e della presentazione di istanze di modifica o mantenimento dell’assetto delle Istituzioni scolastiche nell’ambito del Piano di dimensionamento scolastico.
Parte prima. Procedimento di elaborazione del DPPS
Il processo di programmazione richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse, nelle forme e secondo le modalità definite da ogni Ente Locale. Nell’ambito di tale attività sono condivise le strategie poste in essere per l’attuazione e la gestione della programmazione dell’Ente locale.
Illustrare, sulla scorta delle risultanze dell’Allegato tecnico al DPPS:
- le esigenze dell’ente con riferimento alla programmazione del sistema scolastico ed educativo e al loro rapporto dialettico con quelle della comunità, della città e del territorio;
- le strategie di partecipazione, consultazione e concertazione territoriale messe in atto (Istituzioni Scolastiche, organi di governo ed amministrazione, parti sociali, sistema scuola, sistema educativo, ecc.);
- il processo con il quale si è addivenuti alla formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili al sistema scuola locale.
Parte seconda. Criticità e punti di forza del sistema scolastico e educativo
Le criticità del sistema scolastico e educativo sono individuate attraverso l’analisi SWOT, uno strumento di pianificazione strategica che permette di valutare i punti di forza (Strenghts), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats). L’analisi consente di approfondire gli aspetti inerenti la rete scolastica e l’offerta educativa, l’edilizia scolastica e il rapporto con la città e i territorio, distinguendo tra i fattori endogeni dei punti di forza e di debolezza e quelli esogeni delle opportunità e dei rischi. Tra i primi si considerano tutte le variabili che fanno parte integralmente del sistema stesso e tra i secondi si trovano le variabili esterne al sistema che possono condizionarlo, sia positivamente che negativamente (l’ambiente esterno, il luogo sociale, il territorio fisico ecc.).
L’analisi parte dalla seguente descrizione.
1. Rete scolastica e offerta educativa
Assetto scolastico
Sulla scorta delle risultanze dell’Allegato tecnico al DPPS, illustrare le criticità dell’assetto della rete scolastica comunale in relazione alla necessità di riorganizzazione del sistema scolastico comunale del primo ciclo d’istruzione con riferimento ai seguenti aspetti:
- sottodimensionamento delle Istituzioni Scolastiche (con un numero di iscritti inferiore a 600 o 500 o per le Istituzioni Scolastiche con almeno un plesso ricadente in un comune montano, con un numero di iscritti inferiore a 400 o 300; tali Istituzioni Scolastiche risultano prive della personalità giuridica);
- sovradimensionamento delle Istituzioni Scolastiche (con un numero di iscritti superiore a 1200), in ragione di eventuali problematiche di gestione e della necessità di un riequilibrio territoriale;
- esigenze di razionalizzazione di punti di erogazione e/o plessi (differente distribuzione nei plessi scolastici, compattazione di scuole, duplicazione delle stesse, ecc.), in ragione della popolazione scolastica, della compresenza di punti di erogazione di gradi o ordini diversi nel medesimo edificio, ecc.;
- esigenze di spostamenti temporanei di punti di erogazione presso altri edifici, in ragione di previsti interventi sugli edifici, o di “ritorno” dei punti di erogazione “spostati” in altri edifici a conclusione degli interventi di ristrutturazione della propria sede;
Introdurre considerazioni in merito a criticità legate a fenomeni rilevanti di dispersione scolastica (l’insieme di interruzioni di frequenza, ripetenze e abbandoni), ovvero alla discontinuità dei percorsi rispetto alla regolarità prevista dagli ordinamenti e dai curricoli, sulla base di quanto esposto nell’Allegato tecnico.
Infine, sulla scorta della conoscenza del modello socio-economico locale, evidenziare eventuali necessità a riguardo del tempo-scuola, in particolare l’eventuale necessità di incrementare il modello a tempo pieno con un sostegno per la realizzazione delle mense negli edifici scolastici, l’incremento del personale docente, il contributo alle spese di mensa, ecc.
Offerta educativa
Definire le criticità del sistema di offerta educativa, con particolare riferimento a:
- posti autorizzati inferiore al numero di minori richiedenti (liste di attesa per tipologia di UdO in base alla natura giuridica del soggetto titolare e gestore);
- posti autorizzati superiore al numero di minori iscritti;
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- posti autorizzati inferiore al numero di minori residenti nel comune nella fascia di età 0-3;
- posti autorizzati superiore al numero di minori residenti nel comune nella fascia di età 0-3;
- problematiche specifiche connesse al servizio mensa.
2. Edilizia scolastica
Illustrare le criticità degli edifici scolastici ed educativi in relazione:
- allo spazio disponibile per studente (mq/alunno, ex DM 18/12/75, ai fini dello svolgimento ottimale dell’attività didattica e parascolastica) ovvero se sussistono edifici scolastici con un numero di iscritti e frequentanti ritenuto criticamente elevato in base alle dimensioni effettive dell’edificio, nonché al potenziale utilizzo degli spazi esterni come esplicitati nell’Allegato tecnico al DPPS;
- all’adeguatezza degli edifici scolastici e dei relativi ambienti in relazione alla connettività per la DAD/DDI;
- all’accessibilità architettonica e urbana (scuola ubicata all’interno di edifici storici vincolati realizzati su più piani; mancanza o insufficienza di ascensori; altre barriere architettoniche, mancanza/insufficienza di spazi aperti o verdi esterni accessibili a minori e famiglie in condizioni di sicurezza; ecc.).
Individuare ed illustrare i fabbisogni degli edifici scolastici ritenuti critici, sulla base dei dati che emergono nell’analisi riportata nell’Allegato tecnico.
3. Scuola, città e territorio
Criticità all’ingresso e all’uscita da scuola
Descrivere le eventuali criticità all’ingresso e all’uscita in relazione alla natura degli spazi di accesso alla scuola (es. ingresso diretto su strada, da strada trafficata, da strada pedonale, da piazza, mediata da cortile, mediata da area esterna, ecc.). Evidenziare le necessità.
Servizi di interesse generale e di quartiere in relazione diretta con le scuole
Descrivere i “bacini di utenza urbana” dei servizi scolastici, ovvero se ci sono aree o quartieri serviti da servizi scolastici entro determinati raggi di distanza (1 km, 3 km, ecc.) ed aree non servite da edifici scolastici di ogni grado entro i suddetti raggi, le relative criticità, le modalità di fruizione del servizio scolastico (es. se le scuole si configurano come attrattori di quartiere, se alcune scuole sono fruite indifferentemente da utenti provenienti da ogni parte della città, ecc.).
Per le aree servite da scuole, elencare e descrivere gli edifici pubblici o ad uso pubblico, gli spazi aperti esterni e i servizi di quartiere nelle immediate vicinanze della scuola (biblioteche, musei, auditorium, servizio per la salute, attrezzature per il culto, per la vita associativa, spazi di comunicazione sociale, spazi per attività ricreative, spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, spazi per il gioco dei bambini e lo sport, parchi di quartiere, parcheggi, ecc.) e le attuali relazioni spaziali e funzionali (es. collegamento mediante trasporto pubblico o rete di mobilità pedonale o ciclabile, uso degli stessi da parte della scuola in particolari situazioni o uso degli spazi scolastici da parte di essi in particolari situazioni, ecc.). (Nella descrizione, fare riferimento per i plessi ai codici edificio e per i punti di erogazione ai codici meccanografici, come riportati nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica).
Analisi swot
Al fine di supportare l’analisi delle criticità e dei punti di forza, pervenendo a conclusioni sintetiche, è possibile far riferimento alle seguenti domande, raggruppate in quattro aree:
PUNTI DI FORZA
Quali vantaggi?
Quali sono le risorse a disposizione?
Quali punti di forza ci sono riconosciuti dall’esterno?
PUNTI DI DEBOLEZZA
Quali miglioramenti si possono apportare? Quali sono gli aspetti maggiormente negativi? Cosa dovrebbe essere evitato?
OPPORTUNITA’
Quali buone occasioni sussistono?
Quali tendenze interessanti si delineano?
Quali sono le richieste a cui è necessario trovare risposta?
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MINACCE
Quali ostacoli?
Quali cambiamenti dell’ambiente esterno sono una minaccia? Quali sono le richieste a cui non si è ancora trovata risposta?
È possibile, quindi, incrociare le risposte alle domande per sviluppare percorsi di progettualità rispetto all’analisi sviluppata, secondo il seguente schema.
Forze | Debolezze | |
Opportunità | Metodologie in grado di sfruttare i punti di forza dell’area/del progetto/della struttura | Eliminare le debolezze per nuove opportunità |
Minacce | Sfruttare i punti di forza per difendersi dalle minacce dell’area | Individuare piani di difesa per evitare che le minacce esterne acuiscano i punti di debolezza |
Parte terza. Visione programmatica
Descrivere la visione programmatica dell’Amministrazione in relazione ai tre temi dell’organizzazione della rete scolastica ed educativa, dell’edilizia scolastica e del diritto allo studio, dalla quale discendono le azioni descritte nella sezione successiva. Ciò con particolare riferimento agli Obiettivi degli strumenti di programmazione comunali e/o intercomunali esistenti e delle programmazioni settoriali e alla reciproca coerenza (Documento Unico di Programmazione – DUP, il Piano delle Alienazioni e delle Valorizzazioni, la Programmazione Biennale degli Acquisti di Beni e Servizi, il Programma Triennale dei Lavori Pubblici, il Programma Triennale di Razionalizzazione e Qualificazione della Spesa, ecc.).
Descrivere lo scenario desiderabile dell’organizzazione della rete scolastica comunale nel prossimo futuro, dell’uso degli immobili, del rapporto delle scuole con la città ed il territorio come servizio urbano e di quartiere. Ciò con particolare riferimento all’attività di programmazione con la quale l’Amministrazione concorre al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel DUP e alla descrizione ivi riportata inerente l’analisi del territorio e delle strutture, l’occupazione, l’economia insediata ed i servizi erogati.
Parte quarta. Programmazione delle azioni
1. Rete scolastica e offerta educativa
Azioni auspicate per un assetto scolastico ed un’offerta educativa desiderabile
Illustrare le possibili azioni di riorganizzazione che si prevede di attuare al fine di risolvere le criticità evidenziate ed attuare la visione descritta (es. la fusione di Istituzioni Scolastiche, la trasformazione delle stesse mediante una riorganizzazione dei vari punti di erogazione, la creazione di Istituti Comprensivi a partire da Circoli Didattici e Scuole Secondarie di Secondo Grado, la realizzazione di Poli per l’infanzia con riguardo a immobili, anche xxxxxxxxx, che già accolgono minori da 0 a 6 nei diversi moduli strutturali e organizzativi previsti dalla vigente normativa, ecc.).
Descrivere le ulteriori azioni di dettaglio da porre in atto (recupero, riutilizzo, riorganizzazione di spazi, già presenti sul territorio, inutilizzati o sottoutilizzati di edifici da destinare all’accoglienza di minori; riqualificazione degli spazi aperti esterni degli edifici in chiave di apertura alla comunità delle famiglie e degli adulti accompagnatori; riqualificazione degli arredi scolastici; acquisizione di strumenti o arredi per l’integrazione1 scolastica di minori con bisogni educativi speciali; acquisizione di arredi per l’inclusione2 scolastica di minori con bisogni educativi speciali; potenziamento dell’approccio ecologico nell’utilizzo di materiali, giochi e strumentazione didattica; ecc.).
1 per integrazione si intende l’inserimento delle risorse per consentire il raggiungimento di risultati nell’ambito dell’autonomia, socializzazione, comunicazione. Il modello più diffuso di integrazione è quello che tende a riferirsi a un soggetto specifico, che si coordina con il percorso normale e con gli insegnanti di classe.
2 per inclusione si intende l’obiettivo del superamento reale ed efficace delle barriere alla partecipazione e all’apprendimento, è un processo continuo, quotidiano, in cui tutti gli insegnanti e i percorsi di apprendimento devono poter rispondere alle differenze dei vari soggetti, in un’ottica di sostegno distribuito.
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Illustrare le possibili azioni per il miglioramento del benessere di minori e famiglie nella fascia 0-6 anni, al fine di risolvere le criticità evidenziate ed attuare la visione descritta (es. convenzioni con soggetti privati per garantire a tutti i nuclei familiari richiedenti la frequenza di strutture educative per i minori a carico; la collaborazione degli uffici competenti al proficuo svolgimento del coordinamento pedagogico da 0 a 6 anni sul territorio comunale).
Illustrare, infine, le azioni previste al fine di risolvere o contenere la criticità della dispersione scolastica della popolazione interessata a livello comunale/intercomunale e l’introduzione o l’incremento del tempo pieno a scuola (e in quali scuole).
2. Edilizia scolastica
Descrivere le azioni di organizzazione, riorganizzazione e razionalizzazione delle scuole comunali, al fine di ridistribuire gli studenti e superare le criticità precedentemente evidenziate, con riferimento agli edifici scolastici da rifunzionalizzare e non scolastici da rifunzionalizzare ad uso scolastico, di edifici scolastici da dismettere e/o riconvertire, nonché dalla necessità di spazi per l’apprendimento di nuova costruzione (dimensioni, possibile allocazione, strategie di realizzazione, ecc.).
3. Scuola, città e territorio
Relazioni delle scuole con la città ed il territorio
Descrivere le azioni programmate al fine di:
- rendere le scuole elemento di riqualificazione e valorizzazione urbana, anche al di fuori dell’orario scolastico, risolvendo al contempo le criticità rilevate all’ingresso e all’uscita; in particolare, illustrare le azioni finalizzate a qualificare l'integrazione spaziale e visuale degli edifici scolastici con gli spazi aperti e con i diversi contesti urbani di riferimento;
- riqualificare gli spazi aperti, appartenenti alla scuola e/o gli spazi per attrezzature urbane e di quartiere adiacenti, anche al fine di garantirne la connessione (es. eliminando barriere e recinzioni, introducendo elementi di arredo, illuminazione, vegetazione, ecc.);
- garantire la transizione ecologica degli edifici e degli spazi aperti scolastici, nell'ottica della valorizzazione delle connessioni ecologiche con il contesto territoriale, introducendo componenti ambientali e/o valorizzando quelle esistenti.
La scuola come nucleo sociale nel contesto urbano e territoriale e i servizi urbani e territoriali ad uso della scuola.
Descrivere le azioni programmate al fine di
- rendere le scuole e i relativi spazi aperti come servizio per la città;
- rendere i servizi urbani e territoriali esistenti e/o in progetto come servizi a disposizione delle attività scolastiche.
- riqualificare le scuole in termini di articolazione e leggibilità delle funzioni con riferimento al tema dell'apertura al territorio, anche prevedendo spazi e ambienti con possibilità di accesso autonomo dall'esterno (auditorium, palestra, sportello counselling, ecc.)
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Allegato B
DPPS/I
Documento Preliminare alla Programmazione Scolastica dei Comuni di ….
Introduzione
Negli ultimi anni le attività di competenza regionale in materia di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa ed educativa, edilizia scolastica e diritto allo studio hanno imposto in più occasioni la necessità di sincronizzare e coordinare gli strumenti di pianificazione (Piano di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, Piano Triennale di Edilizia Scolastica, Piano comunale del diritto allo studio, ecc.). L’importanza del coordinamento si riversa sulle attività degli Enti Locali, chiamati a rendere coerenti tutti gli strumenti di programmazione strategica, economica, finanziaria, patrimoniale dell’ente e, in particolare, gli interventi in tema di edilizia pubblica con la programmazione dell’assetto scolastico nell’ambito di un quartiere, una città o un territorio, con particolare riferimento al primo ciclo d’istruzione. Posti in essere all’interno di una visione complessiva degli strumenti finanziari disponibili, gli interventi sull’edilizia scolastica possono far conseguire un più elevato livello di efficienza del sistema scuola.
A livello locale, la programmazione dell’offerta scolastica si intreccia, attraverso attività di analisi e valutazione, con l’obiettivo di rendere coerenti le politiche per la scuola con i piani per il governo del territorio e consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo anche economico delle comunità di riferimento. Tale programmazione è assunta, nella logica del presente DPPS, come presupposto di politiche per la coesione sociale, la parità di opportunità, l’incremento dell’occupabilità, soprattutto femminile. La strategia regionale complessiva intende quindi perseguire il potenziamento della qualità dell’offerta scolastica, sia dal punto di vista fisico sia da quello didattico, come strada per il benessere sociale delle comunità locali, l’innalzamento del livello di conciliazione vita-lavoro e l’interazione con partner sociali operanti nei settori culturali e sportivi per l’ampliamento dell’offerta didattica extra-curriculare.
Per il sistema scuola locale viene, pertanto, messo a disposizione il presente modello per la redazione del Documento preliminare alla programmazione scolastica – DPPS, da integrare agli strumenti programmatori in materia di scuola ed opere pubbliche.
Con la redazione del DPSS si chiede agli Enti locali di rappresentare, in un ragionamento formale e al contempo concreto, tutti gli aspetti inerenti all’organizzazione locale delle scuole, ai loro rapporti con le dinamiche urbane e territoriali e alle modalità di gestione ed eventuale razionalizzazione d'uso degli edifici scolastici, in particolare alla luce delle proiezioni demografiche, sociali ed educative in atto nello specifico contesto. Oltre al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza statica e sismica degli involucri edilizi scolastici e contenimento delle spese di gestione, è necessario definire l’assetto strutturale, funzionale e di benessere delle scuole ritenuto ideale dagli Enti locali, nell’ottica di creare condizioni favorevoli alle politiche regionali che mirano, attraverso la scuola, a contribuire ad uno sviluppo locale sostenibile di ciascun territorio. Tutto ciò è particolarmente rilevante nell’attuale fase in cui si assiste ad una rapida e costante contrazione della popolazione scolastica.
L’uso del presente strumento di programmazione consente: agli Enti Locali di focalizzare l’attenzione sugli obiettivi del triennio di programmazione e sulle scelte da effettuare; all’Amministrazione regionale di avere un supporto per la valutazione delle azioni previste con riferimento alle specificità locali, affrontate alla giusta scala, e la raccolta di dati utili allo studio di fenomeni e bisogni; all'utenza scolastica di beneficiare di un assetto efficiente del sistema scolastico di interesse in base alla programmazione precedentemente concertata.
Le quattro sezioni del DPSS (Procedimento di elaborazione; Criticità del sistema scolastico ed educativo; Visione programmatica; Programmazione delle azioni) supportano l’analisi di criticità e fabbisogni del sistema scuola e gli obiettivi dell’Amministrazione locale per la governance del sistema dell’istruzione e dell’educazione nella specifica realtà della comunità, della città e del territorio di afferenza.
Il DPPS può essere redatto come DPPS/C (comunale), nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate e rientranti interamente nel territorio comunale, o come DPPS/I (intercomunale), nel caso di Comuni con Istituzioni Scolastiche organizzate, parzialmente o totalmente, su più di un Comune. Il DPPS è completato dall’Allegato “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, redatto dalla competente area tecnica di ciascun Comune in rete nell’organizzazione dell’autonomia scolastica.
Il DPPS/C è approvato dall’organo politico del Comune, mentre il DPPS/I è approvato congiuntamente dai Comuni in rete nell’organizzazione delle autonomie scolastiche, unitamente al/agli dall’Allegato/i “Descrizione del sistema scolastico ed educativo”, e costituisce atto propedeutico alla candidatura dei progetti nel Piano Triennale di Edilizia Scolastica e della presentazione di istanze di modifica o mantenimento dell’assetto delle Istituzioni scolastiche nell’ambito del Piano di dimensionamento scolastico.
Parte prima. Procedimento di elaborazione del DPPS
Il processo di programmazione richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse, nelle forme e secondo le modalità definite da ogni Ente Locale. Nell’ambito di tale attività sono condivise le strategie poste in essere per l’attuazione e la gestione della programmazione dell’Ente locale.
Illustrare, sulla scorta delle risultanze dell’Allegato tecnico al DPPS:
- le esigenze dell’ente con riferimento alla programmazione del sistema scolastico ed educativo e al loro rapporto dialettico con quelle della comunità, della città e del territorio;
- le strategie di partecipazione, consultazione e concertazione territoriale messe in atto (Istituzioni Scolastiche, organi di governo ed amministrazione, parti sociali, sistema scuola, sistema educativo, ecc.);
- il processo con il quale si è addivenuti alla formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili al sistema scuola locale.
Parte seconda. Criticità e punti di forza del sistema scolastico e educativo3
4. Rete scolastica e offerta educativa
Assetto scolastico
Sulla scorta delle risultanze dell’Allegato tecnico al DPPS, illustrare le criticità dell’assetto della rete scolastica comunale in relazione alla necessità di riorganizzazione del sistema scolastico comunale del primo ciclo d’istruzione con riferimento ai seguenti aspetti:
- sottodimensionamento delle Istituzioni Scolastiche (con un numero di iscritti inferiore a 600 o 500 o per le Istituzioni Scolastiche con almeno un plesso ricadente in un comune montano, con un numero di iscritti inferiore a 400 o 300; tali Istituzioni Scolastiche risultano prive della personalità giuridica);
- sovradimensionamento delle Istituzioni Scolastiche (con un numero di iscritti superiore a 1200), in ragione di eventuali problematiche di gestione e della necessità di un riequilibrio territoriale;
- esigenze di razionalizzazione di punti di erogazione e/o plessi (differente distribuzione nei plessi scolastici, compattazione di scuole, duplicazione delle stesse, ecc.), in ragione della popolazione scolastica, della compresenza di punti di erogazione di gradi o ordini diversi nel medesimo edificio, ecc.;
- esigenze di spostamenti temporanei di punti di erogazione presso altri edifici, in ragione di previsti interventi sugli edifici, o di “ritorno” dei punti di erogazione “spostati” in altri edifici a conclusione degli interventi di ristrutturazione della propria sede;
Introdurre considerazioni in merito a criticità legate a fenomeni rilevanti di dispersione scolastica (l’insieme di interruzioni di frequenza, ripetenze e abbandoni), ovvero alla discontinuità dei percorsi rispetto alla regolarità prevista dagli ordinamenti e dai curricoli, sulla base di quanto esposto nell’Allegato tecnico.
Infine, sulla scorta della conoscenza del modello socio-economico locale, evidenziare eventuali necessità a riguardo del tempo-scuola, in particolare l’eventuale necessità di incrementare il modello a tempo pieno con un sostegno per la
3 Le criticità del sistema scolastico e educativo potrebbero essere individuate attraverso l’analisi SWOT, uno strumento di pianificazione strategica che permette di valutare i punti di forza (Strenghts), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats). L’analisi consente di approfondire gli aspetti inerenti la rete scolastica e l’offerta educativa, l’edilizia scolastica e il rapporto con la città e i territorio, distinguendo tra i fattori endogeni dei punti di forza e di debolezza e quelli esogeni delle opportunità e dei rischi. Tra i primi si considerano tutte le variabili che fanno parte integralmente del sistema stesso e tra i secondi si trovano le variabili esterne al sistema che possono condizionarlo, sia positivamente che negativamente (l’ambiente esterno, il luogo sociale, il territorio fisico ecc.).
A partire dai dati analizzati, le conclusioni sintetiche su criticità e punti di forza potrebbero essere tratte attraverso le seguenti domande: PUNTI DI FORZA: Quali vantaggi? Quali sono le risorse a disposizione? Quali punti di forza ci sono riconosciuti dall’esterno? PUNTI DI DEBOLEZZA: Quali miglioramenti si possono apportare? Quali sono gli aspetti maggiormente negativi? Cosa dovrebbe essere evitato? OPPORTUNITA’: Quali buone occasioni sussistono? Quali tendenze interessanti si delineano? Quali sono le richieste a cui è necessario trovare risposta? MINACCE: Quali ostacoli? Quali cambiamenti dell’ambiente esterno sono una minaccia? Quali sono le richieste a cui non si è ancora trovata risposta?
È possibile, quindi, incrociare le risposte alle domande per sviluppare percorsi di progettualità rispetto all’analisi sviluppata, secondo il seguente schema.
Forze | Debolezze | |
Opportunità | Metodologie in grado di sfruttare i punti di forza dell’area/del progetto/della struttura | Eliminare le debolezze per nuove opportunità |
Minacce | Sfruttare i punti di forza per difendersi dalle minacce dell’area | Individuare piani di difesa per evitare che le minacce esterne acuiscano i punti di debolezza |
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realizzazione delle mense negli edifici scolastici, l’incremento del personale docente, il contributo alle spese di mensa, ecc.
Offerta educativa
Definire le criticità del sistema di offerta educativa, con particolare riferimento a:
- posti autorizzati inferiore al numero di minori richiedenti (liste di attesa per tipologia di UdO in base alla natura giuridica del soggetto titolare e gestore);
- posti autorizzati superiore al numero di minori iscritti;
- posti autorizzati inferiore al numero di minori residenti nel comune nella fascia di età 0-3;
- posti autorizzati superiore al numero di minori residenti nel comune nella fascia di età 0-3;
- problematiche specifiche connesse al servizio mensa.
5. Edilizia scolastica
Illustrare le criticità degli edifici scolastici ed educativi in relazione:
- allo spazio disponibile per studente (mq/alunno, ex DM 18/12/75, ai fini dello svolgimento ottimale dell’attività didattica e parascolastica) ovvero se sussistono edifici scolastici con un numero di iscritti e frequentanti ritenuto criticamente elevato in base alle dimensioni effettive dell’edificio, nonché al potenziale utilizzo degli spazi esterni come esplicitati nell’Allegato tecnico al DPPS;
- all’adeguatezza degli edifici scolastici e dei relativi ambienti in relazione alla connettività per la DAD/DDI;
- all’accessibilità architettonica e urbana (scuola ubicata all’interno di edifici storici vincolati realizzati su più piani; mancanza o insufficienza di ascensori; altre barriere architettoniche, mancanza/insufficienza di spazi aperti o verdi esterni accessibili a minori e famiglie in condizioni di sicurezza; ecc.).
Individuare ed illustrare i fabbisogni degli edifici scolastici ritenuti critici, sulla base dei dati che emergono nell’analisi riportata nell’Allegato tecnico.
6. Scuola, città e territorio
Criticità all’ingresso e all’uscita da scuola
Descrivere le eventuali criticità all’ingresso e all’uscita in relazione alla natura degli spazi di accesso alla scuola (es. ingresso diretto su strada, da strada trafficata, da strada pedonale, da piazza, mediata da cortile, mediata da area esterna, ecc.). Evidenziare le necessità.
Servizi di interesse generale e di quartiere in relazione diretta con le scuole
Descrivere i “bacini di utenza urbana” dei servizi scolastici, ovvero se ci sono aree o quartieri serviti da servizi scolastici entro determinati raggi di distanza (1 km, 3 km, ecc.) ed aree non servite da edifici scolastici di ogni grado entro i suddetti raggi, le relative criticità, le modalità di fruizione del servizio scolastico (es. se le scuole si configurano come attrattori di quartiere, se alcune scuole sono fruite indifferentemente da utenti provenienti da ogni parte della città, ecc.).
Per le aree servite da scuole, elencare e descrivere gli edifici pubblici o ad uso pubblico, gli spazi aperti esterni e i servizi di quartiere nelle immediate vicinanze della scuola (biblioteche, musei, auditorium, servizio per la salute, attrezzature per il culto, per la vita associativa, spazi di comunicazione sociale, spazi per attività ricreative, spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, spazi per il gioco dei bambini e lo sport, parchi di quartiere, parcheggi, ecc.) e le attuali relazioni spaziali e funzionali (es. collegamento mediante trasporto pubblico o rete di mobilità pedonale o ciclabile, uso degli stessi da parte della scuola in particolari situazioni o uso degli spazi scolastici da parte di essi in particolari situazioni, ecc.). (Nella descrizione, fare riferimento per i plessi ai codici edificio e per i punti di erogazione ai codici meccanografici, come riportati nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica).
Parte terza. Visione programmatica
Descrivere la visione programmatica delle Amministrazioni Comunali, coerenti in relazione ai tre temi dell’organizzazione della rete scolastica ed educativa, dell’edilizia scolastica e del diritto allo studio, dalla quale discendono le azioni descritte nella sezione successiva. Ciò con particolare riferimento agli Obiettivi degli strumenti di programmazione comunali e/o intercomunali esistenti e delle programmazioni settoriali di ciascun Comune (il Documento Unico di Programmazione – DUP, il Piano delle Alienazioni e delle Valorizzazioni, la Programmazione Biennale degli Acquisti di Beni e Servizi, il Programma Triennale dei Lavori Pubblici, il Programma Triennale di Razionalizzazione e Qualificazione della Spesa, ecc.).
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Descrivere lo scenario desiderabile dell’organizzazione della rete scolastica comunale nel prossimo futuro, dell’uso degli immobili, del rapporto delle scuole con la città ed il territorio come servizio urbano e di quartiere. Ciò con particolare riferimento all’attività di programmazione con la quale l’Amministrazione concorre al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel DUP e alla descrizione ivi riportata inerente l’analisi del territorio e delle strutture, l’occupazione, l’economia insediata ed i servizi erogati.
Parte quarta. Programmazione delle azioni
a. Rete scolastica e offerta educativa
Azioni auspicate per un assetto scolastico ed un’offerta educativa desiderabile
Illustrare le possibili azioni di riorganizzazione che si prevede di attuare al fine di risolvere le criticità evidenziate ed attuare la visione descritta (es. la fusione di Istituzioni Scolastiche, la trasformazione delle stesse mediante una riorganizzazione dei vari punti di erogazione, la creazione di Istituti Comprensivi a partire da Circoli Didattici e Scuole Secondarie di Secondo Grado, la realizzazione di Poli per l’infanzia con riguardo a immobili, anche xxxxxxxxx, che già accolgono minori da 0 a 6 nei diversi moduli strutturali e organizzativi previsti dalla vigente normativa, ecc.).
Descrivere le ulteriori azioni di dettaglio da porre in atto (recupero, riutilizzo, riorganizzazione di spazi, già presenti sul territorio, inutilizzati o sottoutilizzati di edifici da destinare all’accoglienza di minori; riqualificazione degli spazi aperti esterni degli edifici in chiave di apertura alla comunità delle famiglie e degli adulti accompagnatori; riqualificazione degli arredi scolastici; acquisizione di strumenti o arredi per l’integrazione4 scolastica di minori con bisogni educativi speciali; acquisizione di arredi per l’inclusione5 scolastica di minori con bisogni educativi speciali; potenziamento dell’approccio ecologico nell’utilizzo di materiali, giochi e strumentazione didattica; ecc.).
Illustrare le possibili azioni per il miglioramento del benessere di minori e famiglie nella fascia 0-6 anni, al fine di risolvere le criticità evidenziate ed attuare la visione descritta (es. convenzioni con soggetti privati per garantire a tutti i nuclei familiari richiedenti la frequenza di strutture educative per i minori a carico; la collaborazione degli uffici competenti al proficuo svolgimento del coordinamento pedagogico da 0 a 6 anni sul territorio comunale).
Illustrare, infine, le azioni previste al fine di risolvere o contenere la criticità della dispersione scolastica della popolazione interessata a livello comunale/intercomunale e l’introduzione o l’incremento del tempo pieno a scuola (e in quali scuole).
b. Edilizia scolastica
Descrivere le azioni di organizzazione, riorganizzazione e razionalizzazione delle scuole comunali, al fine di ridistribuire gli studenti e superare le criticità precedentemente evidenziate, con riferimento agli edifici scolastici da rifunzionalizzare e non scolastici da rifunzionalizzare ad uso scolastico, di edifici scolastici da dismettere e/o riconvertire, nonché dalla necessità di spazi per l’apprendimento di nuova costruzione (dimensioni, possibile allocazione, strategie di realizzazione, ecc.).
c. Scuola, città e territorio
Relazioni delle scuole con la città ed il territorio
Descrivere le azioni programmate al fine di:
- rendere le scuole elemento di riqualificazione e valorizzazione urbana, anche al di fuori dell’orario scolastico, risolvendo al contempo le criticità rilevate all’ingresso e all’uscita; in particolare, illustrare le azioni finalizzate a qualificare l'integrazione spaziale e visuale degli edifici scolastici con gli spazi aperti e con i diversi contesti urbani di riferimento;
- riqualificare gli spazi aperti, appartenenti alla scuola e/o gli spazi per attrezzature urbane e di quartiere adiacenti, anche al fine di garantirne la connessione (es. eliminando barriere e recinzioni, introducendo elementi di arredo, illuminazione, vegetazione, ecc.);
4 per integrazione si intende l’inserimento delle risorse per consentire il raggiungimento di risultati nell’ambito dell’autonomia, socializzazione, comunicazione. Il modello più diffuso di integrazione è quello che tende a riferirsi a un soggetto specifico, che si coordina con il percorso normale e con gli insegnanti di classe.
5 per inclusione si intende l’obiettivo del superamento reale ed efficace delle barriere alla partecipazione e all’apprendimento, è un processo continuo, quotidiano, in cui tutti gli insegnanti e i percorsi di apprendimento devono poter rispondere alle differenze dei vari soggetti, in un’ottica di sostegno distribuito.
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- garantire la transizione ecologica degli edifici e degli spazi aperti scolastici, nell'ottica della valorizzazione delle connessioni ecologiche con il contesto territoriale, introducendo componenti ambientali e/o valorizzando quelle esistenti.
La scuola come nucleo sociale nel contesto urbano e territoriale e i servizi urbani e territoriali ad uso della scuola.
Descrivere le azioni programmate al fine di
- rendere le scuole e i relativi spazi aperti come servizio per la città;
- rendere i servizi urbani e territoriali esistenti e/o in progetto come servizi a disposizione delle attività scolastiche.
- riqualificare le scuole in termini di articolazione e leggibilità delle funzioni con riferimento al tema dell'apertura al territorio, anche prevedendo spazi e ambienti con possibilità di accesso autonomo dall'esterno (auditorium, palestra, sportello counselling, ecc.)
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Allegato C
Allegato al DPPS/C (o DPPS/I) Comune di ….: Descrizione del sistema scolastico ed educativo
Assetto della rete scolastica
La presente sezione è dedicata all’acquisizione di dati in merito alla rete scolastica ed educativa comunale, all’organizzazione delle strutture educative e delle Istituzioni Scolastiche e dei relativi plessi, alla localizzazione nel territorio comunale e negli edifici.
I dati sulla rete scolastica sono rappresentati, in base a quanto censito nel Sistema Informativo Dell’Istruzione – SIDI e nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES 2.0, ed aggiornati, come da AD della Sezione Istruzione e Università di Regione Puglia n. 8 del 09/02/2021, nel portale accessibile al seguente link: xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxXxxxxxxxxxxXxxxxxxxxxx
I dati sull’offerta educativa del sistema da 0 a 6 anni sono rappresentati nel link “Registri” all’interno del portale xxxx://xxxxx.xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx.
1. Mappa delle Istituzioni Scolastiche del primo ciclo.
Inserire la mappa o le mappe tratte dal portale xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxXxxxxxxxxxxXxxxxxxxxxx.
La mappa illustra su base cartografica l’assetto delle Istituzioni Scolastiche comunali. Ogni punto rappresenta un plesso scolastico, nel quale può essere attiva una scuola dell’infanzia - AA (in colore celeste) e/o una scuola primaria – EE (in colore blu) e/o una scuola secondaria di primo grado – MM. Nel caso in cui nello stesso plesso scolastico siano attivi più gradi di istruzione (con diversi codici punto di erogazione del servizio, come da SIDI), i relativi punti sono rappresentati in maniera distinta (collegati mediante una linea tratteggiata). Le Istituzioni Scolastiche sono rappresentate mediante linee di collegamento dei suddetti punti/plesso, convergenti nel punto/plesso sede di direzione amministrativa.
Elencare le Istituzioni Scolastiche comunali, i plessi che utilizzano (codice edificio di cui all’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica) con i relativi punti di erogazione del servizio (codice punto di erogazione come risultante dal Sistema Informativo Dell’Istruzione – SIDI).
Difformità nella rappresentazione della rete scolastica
Segnalare eventuali differenze della situazione in punto di fatto delle scuole del primo ciclo rispetto a quanto rappresentato in mappa, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:
- errata localizzazione dei plessi scolastici;
- errata attribuzione di un punto di erogazione ad un plesso scolastico;
- presenza di sedi “succursali” delle scuole secondarie di primo grado e/o “plessi distaccati” di scuole dell’infanzia o primaria e/o “distacchi” di classi di ogni ordine e grado presso altri edifici, scolastici e non;
- presenza di succursali, distacchi o diverse allocazioni di plessi a carattere temporaneo (ad es. per l’esecuzione di lavori sui plessi principali, ecc.).
2. Offerta educativa
Elenco delle componenti del sistema di offerta educativa da 0 a 3 anni, pubblici e privati, con sede operativa nel territorio comunale.
Denominazione | Localizzazione | Ricettività massima | Numero di iscritti | Tipologia* |
Fonti dei dati:
- xxxx://xxxxx.xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx
- dati in possesso dell’Amministrazione comunale.
*Tipologia:
x. Xxxxx nido a titolarità e gestione pubblica;
b. Asili nido a titolarità pubblica e gestione privata;
c. Centri ludici prima infanzia a titolarità e gestione pubblica;
d. Centri ludici prima infanzia a titolarità pubblica e gestione privata;
e. Nido in famiglia; Sezioni primavera a titolarità pubblica (statali);
f. Sezioni primavera a titolarità pubblica (comunale);
g. Sezioni primavera a titolarità pubblica (statale) e gestione privata;
h. Sezioni primavera a titolarità pubblica (comunale) e gestione privata;
i. Sezioni primavera a titolarità e gestione privata presso Scuole dell’infanzia paritarie;
j. Sezioni primavera a titolarità e gestione privata;
k. Ludoteche che accolgono minori da 3 a 5 anni (pubbliche);
l. Ludoteche che accolgono minori da 3 a 5 anni (private)
3. Trend della demografia comunale e della popolazione scolastica
Relazione sull’andamento demografico comunale o intercomunale dell’ultimo quinquennio e su quello delle fasce d’età 0-2, 3-5, 6-10, 11-13 anni (età scolare da primo ciclo di istruzione).
Fonti dei dati:
- ISTAT
- xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxxx/xxxxxxxxxxXxxxxxxx
- Documento Unico di Programmazione – DUP.
4. Dispersione scolastica
Relazione sui fenomeni di dispersione scolastica della popolazione comunale in età scolare (abbandono in corso d’anno, tra un anno e il successivo, nel passaggio tra primo e secondo ciclo, ecc.).
Fonti dei dati:
- xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxXxXxxx/xxxxxxxxxxxxXxXxxxxxxxx, solo per le interruzioni di frequenza
- xxxxx://xxx.xxxx.xxx.xx/xxx/xxxxx/-/xxxx-xxxxxxxxxx-x-xxxx-xxxxx-xxxxxxxxxxx-xxxxxxxxxx-xx-xxxx-x-xxxxxxxxxxxxxxx-xxxxxxxxxx
- dati in possesso dell’Amministrazione comunale
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Edilizia scolastica
La presente sezione è dedicata all’acquisizione di dati in merito al patrimonio edilizio scolastico comunale, agli indici di funzionalità didattica ed edilizia nonché all’utilizzabilità delle aree esterne
Per visionare gli edifici scolastici sul territorio comunale ed interrogare i dati nonché per ulteriori approfondimenti ed analisi, è possibile visitare il portale dell’ARES 2.0 al seguente link: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx
1. Indici di funzionalità.
Compilare la tabella per ciascun edificio scolastico censito nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES 2.0, secondo le seguenti indicazioni:
- Superficie lorda disponibile per alunno [mq/alunno]: inserire le superfici lorde per sezione/classe a disposizione di ciascun alunno6;
Fonti dei dati:
- per la superficie: ARES 2.0, xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx sez. C5.1, voce “superficie lorda totale”
- per il numero di alunni: xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxxx/xxxxxxxxXx , scheda “Organico - 2020/2021”
- dati in proprio possesso
- Potenziale utilizzo aree esterne edificio scolastico [mq]: inserire il valore della superficie esterna ottenuta dalla differenza tra l’area del lotto e l’area di sedime dell’edificio scolastico, al fine di un eventuale utilizzo in caso di insufficienza della superficie disponibile per alunno;
Fonti dei dati:
- ARES 2.0, xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx, sez. C5.2, x.xx 4 “superficie totale dell’area libera”
- dati in proprio possesso
- Eventuali soluzioni progettuali: inserire eventuali soluzioni progettuali finalizzate al superamento di criticità relative all’insufficienza degli spazi scolastici.
Fonti dei dati:
- dati in possesso dell’Amministrazione (Piano triennale opere pubbliche, ecc.)
Codice ARES edificio scolastico | Indirizzo postale | Codice e denominazione Ist. Scolastica utilizzatrice (a.s. 2020/21 - SIDI) | Codice e denominazione punto/i di erogazione attivo/i (a.s. 2020/21 - SIDI) | Superficie lorda disponibile per alunno (mq/alunno) | Potenziale utilizzo aree esterne edificio scolastico (mq) | Eventuali soluzioni progettuali |
07200000 | XXX | XXXX00000X - X.X. | XXXX00000X – | - | - | |
00 | ROSSI | "XXXXX XXXXX" | INFANZIA COLLODI | |||
07200100 | XXX | XXXX00000X - X.X. | XXXX00000X – | |||
42 | VERDI | "XXXXX XXXXX" | PRIMARIA RODARI | |||
NB: Se rilevati valori non conformi, aggiornare nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES 2.0.
Sulla scorta dell’analisi, elencare gli edifici idonei all’allocazione degli studenti, confermando quelli in uso o eventuali necessità di ampliamenti, nuove realizzazioni o, ancora, dismissione, indicando per ciascuno il numero di studenti ritenuto preferibile.
6 In caso di scuole materne (sezione fino a 30 alunni), elementari e medie (classe fino a 25 alunni), le superfici lorde sono comprensive di tutti i locali dell'edificio e delle murature, incluse le palestre di tipo A1 e A2 a seconda dei casi, ed esclusi l'alloggio del custode e per l'insegnante (ove presenti), gli uffici per le direzioni didattiche e le palestre del tipo B.
[Tabella di sintesi TAB 3/A e 3/B del DM 18/12/1975 per Istituzione Scolastica] (NB denominazioni ante-Riforma)
Scuola Materna | Scuola Elementare | Scuola Media |
- N. min sezioni = 3; 210 mq/sez; 7 mq/alunno - N. max sezioni = 9; 198 mq/sez; 6,6 mq/alunno | - N. min classi = 5; 153 mq/classe; 6,1 mq/alunno - N. max classi = 25; 167 mq/classe; 6,68 mq/alunno | - N. min classi = 6; 275,5 mq/classe; 11,02 mq/alunno - N. max classi = 24; 205,1 mq/classe; 8,06 mq/alunno |
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2. Programmazione interventi di edilizia scolastica
Compilare la tabella per ciascun edificio scolastico censito nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica - ARES, secondo le seguenti indicazioni:
- Candidatura PTES 2018/2020 o Raccolta Fabbisogni: indicare “PTES 18/20” o “Fabbisogno 18/20” se il comune ha candidato l’edificio per degli interventi nel Piano Triennale di Edilizia Scolastica 2021/2023 oppure se ha inserito degli interventi nel Fabbisogno di Edilizia Scolastica disponibile su ARES 2.0 nella sezione “Raccolta Fabbisogni”.
- Livello di progettazione intervento: indicare il livello di progettazione [Documento Fattibilità Alternative Progettuali/Progetto Fattibilità Tecnico Economica/Progetto Definitivo/Progetto Esecutivo] relativo agli interventi candidati nel Piano Triennale di Edilizia Scolastica 2021/2023 oppure agli interventi inseriti nel Fabbisogno di Edilizia Scolastica.
- Livello di conoscenza struttura: indicare il livello di conoscenza della struttura [LC1/LC2/LC3] attualmente posseduto ai fini della valutazione della sicurezza sismica dell’edificio.
- Finanziamenti pregressi: indicare, se l’edificio è stato oggetto di manutenzioni straordinarie o ampliamenti negli ultimi 10 anni, la tipologia di finanziamento/i che li ha resi possibili ed il relativo importo. In tal caso, aggiornare il dato su ARES 2.0 (Scheda Edificio – Sezione H)
- Candidatura altre linee finanziamento: indicare l’eventuale candidatura di interventi sull’edificio ad altre linee di finanziamento e a quali. In tal caso, aggiornare il dato su ARES 2.0 (Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx – STEP 4).
- Inserimento di progetti d’intervento sull’edificio scolastico nel Piano Triennale OO.PP. - PTOOPP: indicare
*SI/NO+ se sull’edificio scolastico sono / non sono previsti interventi nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. In caso affermativo, elencare in calce che tipo di intervento prevede lo specifico progetto.
- Inserimento intervento nel Documento Unico di Programmazione - DUP: indicare *SI/NO+ se l’intervento è/non è inserito nel Documento Unico di Programmazione.
- Inserimento edificio nel Piano alienazioni e valorizzazioni immobiliari - PAVI: indicare *SI/NO+ se l’edificio è/non è inserito nel Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari.
Fonti dei dati:
- dati in possesso dell’Amministrazione
Xxxxxx XXXX edificio scolastico | Candidatura PTES 21/23 o Raccolta Fabbisogni | Livello di progettazione intervento | Livello di conoscenza struttura | Finanziament i pregressi | Candidatura altre linee finanziament o | Inseriment o intervento nel PTOOPP | Inserimento nel DUP | Inseriment o nel PAVI |
0720000000 | [PTES 21-23 / | [DFAP/PFTE/ | [LC1/LC2/LC3 | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | ||
“FES+ | PD/PE] | ] | ||||||
0720010042 | ||||||||
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Rapporto tra scuola, mobilità e servizi di interesse generale e di quartiere.
La presente sezione è dedicata all’acquisizione di dati inerenti al rapporto tra la scuola e i servizi di interesse generale presenti nel Comune.
Gli ambiti di indagine sono tre: l’organizzazione della mobilità, concentrata negli orari di ingresso e uscita da scuola e a servizio dei diversi quartieri; la situazione dell’immediato intorno della scuola, in particolar modo in prossimità dei luoghi e nei momenti di ingresso e uscita, e del quartiere all’intorno della scuola, in termini di relazioni con gli spazi urbani, gli edifici pubblici o destinati a pubblico servizio, i servizi di quartiere e di interesse generale.
1. Connessione alla città
Compilare la tabella per ciascun edificio scolastico censito nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica - ARES, secondo le seguenti indicazioni:
Codice ARES edificio scolastico | L’edificio è raggiungibile tramite (ARES 2.0, xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx, sez. B3) | |||||||
scuolabus | trasporti pubblici urbani (entro 250m) | trasporti pubblici urbani (entro 500m) | mezzi ferroviari (meno 500m) | mezzi privati | servizio trasporto alunni disabili | pista ciclabile | altro | |
0720000000 | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | [SI/NO] | indicare |
0720010042 | ||||||||
Fonti dei dati:
- ARES 2.0, xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx sez. B3
NB: Se rilevati valori non conformi, aggiornare nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES 2.0.
Descrivere sinteticamente:
- il tipo e le linee dell’eventuale servizio comunale o privato convenzionato di trasporto pubblico locale, anche mediante mappe, e le principali direttrici interessate;
- le principali strade urbane interessate da traffico automobilistico per la fruizione del servizio scolastico e la consistenza dello stesso negli orari d’ingresso ed uscita dalle scuole;
- le eventuali infrastrutture di mobilità sostenibile che consentono agli studenti di raggiungere le scuole, con riferimento ai percorsi pedonali, ciclabili, separati o promiscui, o di altro tipo;
- l’accessibilità degli edifici scolastici e sull’eventuale presenza di barriere architettoniche
le condizioni di viabilità generale per l’accesso agli edifici (ubicazione in centri storici con limitazioni al traffico, aree di parcheggio, coincidenze orarie di traffico automobilistico o traffico di automezzi pesanti sulle medesime direttrici, altro), fornendo informazioni sulla possibilità di parcheggio per le auto e sulle condizioni per il transito a piedi in sicurezza (larghezza dei marciapiedi, ecc.).
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Allegato D
Elenco dei Comuni tenuti alla redazione del Documento preliminare alla programmazione scolastica in forma intercomunale – DPPS/I
1. Manfredonia, Zapponeta (FG)
2. Gravina in Puglia, Poggiorsini (BA)
3. San Xxxx dei Normanni, San Xxxxxxx Xxxxxxxxx (BR)
4. Galatone, Seclì (LE)
5. San Marco in Lamis, Xxxxxxx Xxxxxxxxx (XX)
0. Xxxxxxxxx xx Xxxxx, Xxxxxxxx (XX)
7. Grumo Appula, Binetto (BA)
8. Aradeo, Neviano (LE)
9. Xxxxxxx, Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxx (XX)
11. Xxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxxx, Xxx Xxxxxx xx Xxxx (XX)
13. San Xxxxxxx di Lecce, San Donato di Lecce (LE)
14. Troia, Faeto, Castelluccio Valmaggiore, Orsara di Puglia (FG)
15. Melissano, Alliste (LE)
16. Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx xx Xxxxx, Xxxxxxxxxx (XX)
00. Xxxx, Xxxxxxxxxx (XX)
18. Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxxx, Xxxxxx xx Xxxxx (XX)
20. San Donaci, Cellino San Marco (BR)
21. Collepasso, Tuglie (LE)
22. Ascoli Satriano, Candela, Rocchetta Sant’Xxxxxxx (FG)
23. Lesina, Xxxxxx Xxxxxxxxx (XX)
00. Poggiardo Surano Ortelle
25. San Paolo di Civitate, Chieuti, Serracapriola (FG)
26. Xxxxxxxxx, Xxxxxx (LE)
27. Xxxxxxxxxx d'Otranto, Castrignano de’ Greci, Meplignano (LE)
28. Otranto, Uggiano La Chiesa, Giurdignano (LE)
29. Xxxxxxx, Xxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxxxx (XX)
31. Monteiasi, Montemesola (TA)
32. Xxxxxxxx, Xxxxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxxxx xxx Xxxx, Xxxxxxxxxxx xxx Xxxx (XX)
34. Stornarella, Ordona (FG)
35. Muro Leccese, Palmariggi, Giuggianello, Sanarica (LE)
36. Andrano, Diso, Spongano (LE)
37. Salve, Morciano di Leuca, Patù (LE)
00. Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxx (XX)
39. Ischitella, Rodi Garganico (LE)
40. Cursi, Bagnolo del Salento, Cannole (LE)
41. Deliceto, Bovino, Panni, Castelluccio dei Sauri (LE)
42. Xxxxxxxxx xx Xxxxx, Xxxxx Xxxxxxx Xxxxx, Xxxxxx (XX)
43. Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx (XX)
00. Xxxxxxxx, Xxxxxxxxxxx, Xxxxxxxxxxxx (XX)
45. Biccari, Alberona, Roseto Valfortore (FG)
46. Volturino, Motta Montecorvino, Carlantino, Celenza Valfortore, San Marco La Catola (FG)
47. Xxxxxxxxxxxxxxxxxx, Xxxxxxxxxxxx xx Xxxxxx, Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Xxxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxx (XX)
00. Accadia Sant’Agata di Puglia Xxxxxxxxxx di Puglia Anzano di Puglia (FG)
Ai Comuni di Lecce e Cavallino e di Bari e Modugno, nei quali alcune Istituzioni Scolastiche hanno organizzazione intercomunale, è data la facoltà di scegliere se procedere alla redazione del DPPS/C o del DPPS/I, fermo restando il coordinamento in merito alle Istituzioni Scolastiche intercomunali. Resta comunque possibile per comuni limitrofi che ritengano la scala intercomunale più adeguata alla situazione del proprio contesto redigere DPPS/I.
SUR/DEL/2021/000xx, Allegato E
Accordo per l’aggiornamento continuo dell’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali
Accordo
tra
Regione Puglia
Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro
e
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale
per l’aggiornamento continuo dei dati sull’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali
Art. 1 – Finalità e obiettivi
1. Il presente Accordo ha la finalità di semplificare alcune modifiche non sostanziali dell’assetto scolastico. Si tratta di procedure dovute ad esigenze temporanee e permanenti manifestate dalle Istituzioni Scolastiche e/o dagli Enti locali in tema di sicurezza degli edifici scolastici, di disponibilità edilizia, di allocazione degli studenti. Tali situazioni tradizionalmente erano sottoposte, nell’ambito del procedimento autorizzativo del Piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa, a tempi procedimentali non sostenibili in relazione alle suddette esigenze e alla necessità di tenere costantemente aggiornati i dati informativi ufficiali delle scuole. . Il presente Accordo ha l’obiettivo, inoltre, di condividere tra le parti il dataset disponibile nei sistemi informativi ufficiali del sistema dell’istruzione (Sistema Informativo Dell’Istruzione – SIDI, Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica – ARES, ecc.) attraverso il portale xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx, al fine di supportare, agevolare e semplificare i procedimenti di competenza di ciascun Ente negli interventi disciplinati dal presente Accordo, in materia di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa e negli altri procedimenti di competenza e consentirne l’aggiornamento alla situazione presente in punto di fatto sul territorio.
2. Per l’obiettivo di cui al comma precedente, si condividono i dati in possesso e si promuove l’utilizzo dei suddetti sistemi informativi ufficiali, presso i Comuni, le Province/Città Metropolitana, anche avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e dell’Unione delle Province Italiane. Parimenti, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia si impegna a condividere i dati in proprio possesso e promuovere l’utilizzo dei suddetti sistemi informativi ufficiali presso le Istituzioni Scolastiche.
Art. 2 – Campo di applicazione
1. Il presente accordo disciplina le seguenti azioni:
a. chiusura di un punto di erogazione del servizio; disattivazione del codice meccanografico di un punto di erogazione del servizio non più presente, in punto di fatto, in un edificio scolastico (art. 3);
b. spostamento temporaneo o permanente di un intero punto di erogazione da un edificio scolastico ad un altro, nell’ambito del medesimo Comune (art. 4);
c.spostamento per mere esigenze temporanee di una parte di un punto di erogazione, ovvero di un certo numero di classi di un punto di erogazione, dall’edificio scolastico di afferenza del punto di erogazione ad un altro (art. 4);
d. riallineamento tra la situazione censita nei sistemi informativi ufficiali e quella presente in punto di fatto (art. 5);
e. rilevazione di sedi “distaccate” di scuole dell’infanzia e primarie; di sedi succursali di scuola secondaria di primo grado, qualora previste ad una distanza dalle sedi principali inferiore rispetto alla distanza che le stesse avrebbero da altre scuole secondarie di primo grado del Comune; di sedi succursali di scuola secondaria di secondo grado, qualora previste, nello stesso Comune, ad una distanza dalle sedi principali inferiore rispetto alla distanza che le stesse avrebbero da altre scuole secondarie di secondo grado con i medesimi indirizzi di studio (art. 5);
Allegato E
Accordo per l’aggiornamento continuo dell’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali
f. cancellazione dei codici meccanografici inerenti indirizzi di studio disattivi presso le Istituzioni Scolastiche del secondo ciclo, senza iscrizioni da oltre due anni (art. 6).
Per le azioni elencate le Istituzioni Scolastiche e gli Enti Locali sono tenute a presentare istanza secondo le modalità di agli artt. 3, 4, 5 e 6.
2. La disciplina definita nel presente Accordo non si applica, restando di competenza del Piano regionale di dimensionamento scolastico, alle azioni di:
a. attivazione di un nuovo punto di erogazione;
b. attivazione di nuovi codici meccanografici;
c.spostamento di un intero punto di erogazione da un edificio scolastico ad un altro situato in un Comune differente (sede associata);
d. spostamento permanente di una parte di un punto di erogazione, ovvero di un certo numero di classi del medesimo punto di erogazione, dall’edificio scolastico di afferenza del punto di erogazione ad un altro;
e. attivazione di sedi succursali di scuola secondaria di primo grado, qualora previste ad una distanza dalle sedi principali superiore rispetto alla distanza che le stesse avrebbero da altre scuole secondarie di primo grado del Comune; di sedi succursali di scuola secondaria di secondo grado, qualora previste, nello stesso Comune, ad una distanza dalle sedi principali superiore rispetto alla distanza che le stesse avrebbero da altre scuole secondarie di secondo grado con i medesimi indirizzi di studio;
f. attivazione di indirizzi di studio;
g. attribuzione di punti di erogazione ad un’Istituzione Scolastica differente.
Art. 3 – Chiusura di un punto di erogazione del servizio; disattivazione del codice meccanografico di un punto di erogazione del servizio non più presente, in punto di fatto, in un edificio scolastico
1. Le istanze sono indirizzate ad Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e a Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università e, per il primo ciclo, per conoscenza anche alla Provincia/Città Metropolitana territorialmente competente.
2. Per i punti di erogazione del primo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere del Comune, o dal Comune, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dal Comune.
Analogamente, per i punti di erogazione del secondo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere della Provincia/Città Metropolitana, o dalla Provincia/Città Metropolitana, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dalla Provincia/Città Metropolitana.
3. Previo parere di Ufficio Scolastico Regionale, Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università rilascia il proprio nulla osta alla chiusura del punto di erogazione del servizio e/o alla disattivazione del codice meccanografico.
4. Le valutazioni di Ufficio Scolastico Regionale e Regione Puglia di cui ai commi precedenti sono effettuate in tre tranche, ossia sulle istanze presentate entro il 20 gennaio, entro il 31 marzo ed entro il 30 novembre di ogni anno.
5. Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università provvede ad aggiornare il database regionale delle Istituzioni Scolastiche del portale regionale delle Istituzioni Scolastiche, accessibile al link xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx.
Art. 4 – Spostamento temporaneo o permanente di un intero punto di erogazione da un edificio scolastico ad un altro, nell’ambito del medesimo Comune; spostamento per mere esigenze temporanee di una parte di un punto di erogazione, ovvero di un certo numero di classi di un punto di erogazione, dall’edificio scolastico di afferenza del punto di erogazione ad un altro.
1. Le istanze sono indirizzate ad Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e a Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università e, per il primo ciclo, per conoscenza anche alla Provincia/Città Metropolitana territorialmente competente.
2. Per i punti di erogazione del primo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere del Comune, o dal Comune, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dal Comune.
Analogamente, per i punti di erogazione del secondo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere della Provincia/Città Metropolitana, o dalla Provincia/Città Metropolitana, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dalla Provincia/Città Metropolitana.
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Allegato E
Accordo per l’aggiornamento continuo dell’assetto delle Istituzioni Scolastiche regionali
3. Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università prende atto degli spostamenti comunicati e provvede ad aggiornare il database regionale delle Istituzioni Scolastiche del portale regionale delle Istituzioni Scolastiche, accessibile al link xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx.
4. L’Istituzione Scolastica e/o il Comune sono tenuti a comunicare la cessazione della situazione di temporaneità.
5. L’aggiornamento di cui ai commi precedenti è effettuato in tre tranche, ossia sulle istanze presentate entro il 20 gennaio, entro il 31 marzo ed entro il 30 novembre di ogni anno.
6. Qualora per gli spostamenti di punti di erogazione di cui al presente articolo si dovesse ravvisare la necessità, da parte degli Enti, di renderli permanenti, l’attribuzione dei relativi codici meccanografici può essere autorizzata nell’ambito del procedimento di dimensionamento scolastico, al fine di verificare la sostenibilità e l’efficacia.
Art. 5 – Riallineamento tra la situazione censita nei sistemi informativi ufficiali e quella presente in punto di fatto; rilevazione di sedi succursali o distaccate di punti di erogazione del servizio.
1. Le istanze sono indirizzate ad Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e a Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università e, per il primo ciclo, per conoscenza anche alla Provincia/Città Metropolitana territorialmente competente.
2. Per il primo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere del Comune, o dal Comune, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dal Comune.
Analogamente, per il secondo ciclo di istruzione, le istanze, debitamente motivate, sono presentate dall’Istituzione Scolastica, previo parere della Provincia/Città Metropolitana, o dalla Provincia/Città Metropolitana, previo parere dell’Istituzione Scolastica, o, congiuntamente, dall’Istituzione Scolastica e dalla Provincia/Città Metropolitana.
3. Le istanze, inerenti il riallineamento tra la situazione censita nei sistemi informativi ufficiali (SIDI e ARES) e rappresentata nel portale regionale delle Istituzioni Scolastiche, accessibile al link xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx e quella presente in punto di fatto, devono indicare con chiarezza il codice con il quale gli edifici segnalati sono censiti in Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica.
4. In aggiunta, il riallineamento di cui al presente articolo comprende anche le situazioni rilevate d’ufficio da Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università, nell’ambito delle attività di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica e del dataset di cui all’art. 1, comma 2 (database regionale delle Istituzioni Scolastiche), la cui prima costruzione è stata approvata con AD n. 8 del 09/02/2021 (es. chiusura o spostamento temporaneo di un punto di erogazione, rilevazione di sedi succursali o distaccate, rilevazione di più punti di erogazione di scuola dell’infanzia o di più punti di erogazione di scuola primaria nel medesimo edificio scolastico, ecc.).
5. Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università provvede a verificare le segnalazioni e le situazioni di riallineamento rilevate d’ufficio congiuntamente ad Ufficio Scolastico Regionale e ad aggiornare l’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica e il database regionale delle Istituzioni Scolastiche e la relativa rappresentazione sul portale xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxx. Ove necessario, anche Ufficio Scolastico Regionale provvede ad aggiornare il Sistema Informativo Dell’Istruzione.
6. L’aggiornamento di cui ai commi precedenti è effettuato in tre tranche, ossia sulle istanze presentate entro il 20 gennaio, entro il 31 marzo ed entro il 30 novembre di ogni anno.
Art. 6 – Cancellazione dei codici meccanografici inerenti indirizzi di studio disattivi presso le Istituzioni Scolastiche del secondo ciclo, senza iscrizioni da oltre due anni.
1. Entro il 30 novembre di ogni anno Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia provvede a comunicare a Regione Puglia - Sezione Istruzione e Università l’elenco degli indirizzi di studio delle Istituzioni Scolastiche del secondo ciclo che non hanno ricevuto iscrizioni per due anni consecutivi, i quali sono da intendersi disattivati ai sensi delle Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico e la programmazione dell’offerta formativa approvate periodicamente da Regione Puglia.
2. Regione Puglia, previa istruttoria congiunta con Ufficio Scolastico Regionale, approva annualmente il suddetto elenco al fine di consentire al medesimo Ufficio Scolastico Regionale l’aggiornamento del Sistema Informativo Dell’Istruzione.
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