Protocollo d’Intesa
Protocollo d’Intesa
per la diffusione nel sistema pubblico del Paese delle migliori soluzioni amministrative sviluppate e coordinate dalla Regione Umbria
destinate alla gestione delle attività istituzionali della Pubblica Amministrazione
fra
la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali, DARA, con sede in Roma, via della Stamperia 8 - 00187, Codice Fiscale 80188230587, nella persona del Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx, Capo Dipartimento;
e
la Regione Umbria, con sede in Xxx X. Xxxxxxxx, 00, 00000 Xxxxxxx, Codice Fiscale 8000130544 e Partita IVA 01212820540, nella persona del , dott. ,;
e
l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – INVITALIA, con sede in Xxxx, xxx Xxxxxxxx 00, codice fiscale e partita IVA n. 05678721001, legalmente rappresentata dall’Amministratore Delegato, xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxx;
Umbria Digitale scarl, con sede in Perugia, xxx X.X. Xxxxxxx, 00, Codice Fiscale/Partita IVA03761180961, legalmente rappresentata dall’Amministratore Unico Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx
di seguito congiuntamente definite le “Parti”.
PREMESSO CHE
a) l’Accordo di Partenariato per l’Italia riafferma che “i servizi di e‐Government costituiscono un modo economico per migliorare il servizio ai cittadini e alle imprese, favorire la partecipazione e promuovere un’amministrazione aperta e trasparente” e che, per realizzare progetti di miglioramento dei servizi collettivi serve uno Stato capace, attraverso le proprie organizzazioni centrali, regionali e locali, di “fare emergere e identificare i fabbisogni di servizio di cittadini e imprese, di progettare e far progettare quei servizi, di affidare in modo concorrenziale ai privati la costruzione di infrastrutture materiali e immateriali e la loro gestione, di redigere bandi, scrivere e fare rispettare regole, verificare risultati, proporre rapidamente decisioni e far seguire a queste azioni conseguenti”;
b) il Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale” per il periodo 2014-2020, adottato con Decisione C(2015) 1343 del 23 febbraio 2015, dedica, nell'ambito dell'Obiettivo Tematico 11 (Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente) e della Priorità di Investimento 11 (Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR, affiancando le azioni svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione) l’Asse 3 (Rafforzamento della governance multilivello nei Programmi di Investimento Pubblico) al rafforzamento della governance multilivello nei programmi di investimento pubblico con riferimento alle politiche sostenute dal FESR (Obiettivi Tematici 1-7) attraverso azioni di rafforzamento amministrativo volte al miglioramento dell’efficienza delle politiche di investimento pubblico a partire dai fabbisogni emergenti dai Piani di Rafforzamento Amministrativo e riferite alle policy settoriali FESR, anche attraverso l’applicazione di una strategia di open government ai programmi di investimento pubblico e azioni di accompagnamento del processo di riforma degli Enti Locali, al fine di migliorare le capacità delle PA locali nell'attuazione delle policy sostenute dal FESR. L’Asse 3 ha, pertanto, un rilievo strategico finalizzato a garantire stabilmente l’utilizzo mirato e di qualità nonché ad ottimizzare l’assorbimento degli investimenti sostenuti dal FESR attraverso il concretizzarsi di azioni orizzontali di rafforzamento;
c) il Codice per l'Amministrazione Digitale, Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entrato in vigore il 1 gennaio 2006, nel dettare norme in materia di sviluppo, acquisizione e riuso dei sistemi informatici nelle Pubbliche Amministrazioni, ha previsto, all’art. 69 “Riuso dei Programmi informatici”, che le Pubbliche Amministrazioni che siano titolari di programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico abbiano l’obbligo di darli in formato sorgente, completi della documentazione disponibile, in uso gratuito ad altre pubbliche amministrazioni che li richiedono e che intendano adattarli alle proprie esigenze indicando in tal senso anche le modalità per definire gli accordi con i fornitori, nonché le convenzioni di riuso, ed impone, all’art. 68, nell'acquisizione dei programmi informatici, l’adozione di soluzioni informatiche quanto possibile modulari, basate sui sistemi funzionali che assicurino l'interoperabilità e la cooperazione applicativa e consentano la rappresentazione dei dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto;
d) il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali, nell’ambito delle proprie competenze in materia di coordinamento e sviluppo della collaborazione nei rapporti tra Stato, Regioni e Autonomie Locali, di promozione delle iniziative necessarie all'ordinato svolgimento dei rapporti con il sistema delle autonomie, di coordinamento delle attività del Tavolo del confronto istituzionale tra Governo, Regioni, Province e Comuni finalizzato all’attuazione della Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, ritiene strategica una collaborazione con le realtà territoriali più innovative e più orientate alla condivisione delle proprie strategie e dei propri strumenti operativi anche tecnologici, in una logica di sviluppo dal basso del sistema delle Autonomie locali;
e) il Dipartimento medesimo, grazie all’esperienza realizzata nell’ambito del Programma “Elisa - Innovazione di Sistema negli Enti Locali”, destinato a progetti di innovazione e sviluppo degli Enti Locali in molteplici ambiti (gestione integrata della logistica e della infomobilità nel trasporto pubblico e privato, gestione digitale integrata dei servizi degli enti locali in materia fiscale e catastale, integrazione e al potenziamento dei sistemi informativi del lavoro e degli strumenti di misurazione della qualità dei servizi erogati dalle amministrazioni locali) ritiene fondamentale collaborare allo sviluppo di modelli di diffusione delle conoscenze fra Amministrazioni fondati sul raccordo dei diversi livelli di governo locale;
f) il Programma ELISA ha favorito e supportato la nascita e lo sviluppo, a livello nazionale e sovra regionale, di modelli di implementazione e di gestione collaborativa dell’e-government attraverso i quali le Amministrazioni coinvolte hanno migliorato il livello di servizio erogato;
g) al fine di mantenere e valorizzare il patrimonio dei risultati dei progetti “ELISA”, il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie ha costituito un gruppo di lavoro con il Politecnico di Milano e Invitalia, “Laboratorio e-Government”, attraverso il quale ha favorito la creazione e il rafforzamento di un modello a Rete tra Enti e istituzioni di diversa natura, per gestire, far evolvere e migliorare alcune delle “buone pratiche”, anche attraverso l’avvio di Community di innovazione quale strumento di diffusione e trasferimento di conoscenza tra le Pubbliche Amministrazioni;
h) la Community rappresenta il punto di incontro fra l’offerta e la domanda di innovazione della Pubblica Amministrazione locale, mettendo a disposizione gli modelli organizzativi e tecnologici che facilitano il riuso delle buone pratiche, offrendo continuità alle soluzioni realizzate e garantendone la sostenibilità e il miglioramento nel tempo;
i) Invitalia, istituita con decreto legislativo del 9 gennaio 1999, n. 1, come integrato dall’art. 1 del decreto legislativo 14 gennaio 2000, n. 3, con particolare riferimento alle aree sottoutilizzate del Paese, ha lo scopo di promuovere attività produttive, attrarre investimenti, promuovere iniziative occupazionali e nuova imprenditorialità, sviluppare la domanda di innovazione e i sistemi locali d'impresa, dare supporto alle amministrazioni pubbliche centrali e locali per la programmazione finanziaria, la progettualità dello sviluppo, la consulenza in materia di gestione degli incentivi nazionali e comunitari;
j) Invitalia ha avviato un’intensa attività di coinvolgimento, interazione e collaborazione con le community di innovazione create nell’ambito del Programma ELISA, acquisendo un cospicuo patrimonio informativo ed approfondendo competenze, relazioni istituzionali e conoscenze tali da rappresentare un valore qualificante e fondante per l’attivazione di ulteriori interventi;
k) la Regione Umbria, tramite il Consorzio per il Sistema Informativo Regionale (SIR Umbria), ha partecipato al citato programma ELISA con il Progetto GIT, coordinato dal Comune di Milano, realizzato per i Comuni dell’Umbria, in collaborazione con altri 161 Enti dislocati sul territorio nazionale, collaudato e rilasciato agli Enti Beneficiari il 31 dicembre 2012;
l) il progetto GIT, con la relativa piattaforma digitale, è stato preso in carico dalle Amministrazioni partecipanti secondo un modello di Community di innovazione che in Lombardia, e non solo, è gestita nell’ambito dell’iniziativa “Rete Comuni” di ANCI Lombardia; successivamente al rilascio è stata manutenuta ed evoluta, nello spirito del riuso e della disponibilità verso nuove Amministrazioni locali;
m) le Amministrazioni utenti del progetto GIT hanno assicurato l’evoluzione dei servizi iniziali, la realizzazione di nuovi e la partecipazione ad ulteriori bandi e progetti della Pubblica Amministrazione. Questo ha consentito di consolidare piattaforme ed esperienze di gestione del territorio e dell’interazione con il cittadino verso nuove formule di semplificazione di servizi amministrativi ed operativi intersettoriali, in modalità associata, secondo due direttrici: quella a favore delle gestioni associate di funzioni e servizi e quella di filiera tra Amministrazioni locali di livello diverso. In particolare sono stati sviluppati, attraverso progetti e programmi specifici, modelli di gestione, basati sulla piattaforma, per la raccolta differenziata e il controllo della relativa tassazione nella loro evoluzione normativa, per i servizi socio- sanitari integrati a livello regionale e l’interazione con l’anagrafe Sociale dell’INPS, per la gestione della lottizzazione delle Aree industriali, per la costituzione della Banca della Terra, per la gestione del fascicolo del fabbricato e del bene demaniale, per il trattamento e la consultazione semplificata del flussi Siatel e Sister nelle loro successive modifiche, per l’integrazione con gli strumenti urbanistici comunali;
n) la Regione Umbria, con DGR n.1572 del 22/12/2015, ha attribuito alla propria società in house Umbria Digitale scarl il ruolo di “maintainer” delle soluzioni e delle buone pratiche disponibili a riuso e di “community manager" di riferimento delle comunità degli utenti (anche non-ICT) di ognuna delle suddette soluzioni o buone pratiche, sul modello delle community open source. Successivamente con DGR 903/2016 ha approvato, nell’ambito del Piano Digitale Regionale Triennale 2016-2018 un intervento per la realizzazione del repository regionale del codice sorgente e delle buone pratiche che è stato tecnicamente completato e caricato con le soluzioni software di cui alla citata dgr 1572/2015 tra le quali GIT;
o) la Regione Umbria, nell’ambito dell’Asse 4 del POR FSE 2014-2020 Capacità istituzionale e amministrativa, è impegnata nelle attività di supporto e miglioramento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione (PA) e dell'efficace livello di servizi offerti ai cittadini. In particolare ha attivato interventi specifici volti a favorire ed incentivare nuovi modelli organizzativi e di erogazione di servizi basati sulle gestioni associate e sul riuso di buone pratiche di funzioni e servizi anche in attuazione della Legge 7 aprile 2014 n. 56;
p) le Parti, congiuntamente concordano nel ritenere strategico per il Paese sostenere l’attivazione e la gestione di strumenti di cooperazione tra le amministrazioni dello Stato, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici, gli organismi di diritto pubblico, le associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, costituiti da detti soggetti o comunque qualsiasi altro ente operante a supporto dell’azione pubblica. A tal fine ritengono necessario collaborare per la realizzazione di iniziative capaci di favorire l’incontro, il confronto, lo scambio, la collaborazione tra Amministrazioni, accompagnandole sia nella attività di condivisione delle conoscenze (diffusione delle conoscenze), sia nella attività di costruzione, gestione e implementazione di forme organizzate di collaborazione volte alla cogestione di fabbisogni coordinati o condivisi (costituzione di forme di partenariato pubblico-pubblico – reti di amministrazioni), sia nell’attività di definizione della domanda, indirizzandola verso l’acquisizione di processi e/o strumenti innovativi (qualificazione della domanda);
q) le Parti ritengono altresì fondamentale collaborare al fine di accrescere la competitività del Paese, sostenere i settori strategici per lo sviluppo, favorire l'attrazione di investimenti esteri, sostenere l'innovazione e la crescita del sistema produttivo, valorizzare le potenzialità dei territori, contribuire a realizzare azioni che possano incrementare la capacità della pubblica amministrazione di qualificare la domanda di innovazione pubblica rivolta al sistema produttivo del Paese, specialmente nell’ambito del rafforzamento istituzionale e delle soluzioni tecnologiche, e pertanto concorrere allo sviluppo in Italia di una sviluppata Knowledge Economy;
r) l’art. 16 comma 3 del D.Lgs 175/2016 recante “testo unico in materia di Sociatà a partecipazione pubblica” prevede che “Gli statuti delle società di cui al presente articolo ( le Società in house) devono prevedere che oltre l'ottanta per cento del loro fatturato sia effettuato nello svolgimento dei compiti a esse affidati dall'ente pubblico o dagli enti pubblici soci e che la produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato sia consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell'attività principale della società”
s) l’art. 15 della Legge 241/1990 prevede che le amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune. In questi casi l’art 5 comma 6 del d.lgs. n. 50/2016 prevede che un accordo concluso esclusivamente tra due o più amministrazioni aggiudicatrici non rientra nell'ambito di applicazione del d.lgs 50/2016, quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni;
a) l’accordo stabilisce o realizza una cooperazione tra le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti, finalizzata a garantire che i servizi pubblici che essi sono tenuti a svolgere siano prestati nell'ottica di conseguire gli obiettivi che essi hanno in comune;
b) l'attuazione di tale cooperazione è retta esclusivamente da considerazioni inerenti all'interesse pubblico;
c) le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti svolgono sul mercato aperto meno del 20 per cento delle attività interessate dalla cooperazione.
TUTTO CIÒ PREMESSO
LE PARTI CONVENGONO QUANTO SEGUE
Art. 1 (Premesse)
1. Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente Protocollo d’Intesa.
Art. 2 (Finalità)
Con il presente Protocollo d’Intesa, le Parti, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e con le modalità indicate al successivo art. 3, intendono, per l’adempimento del comune obiettivo di interesse pubblico, cooperare al fine di diffondere nel Paese il patrimonio di competenze, esperienze, e modelli di intervento istituzionale, organizzativo e gestionale sviluppate in collaborazione tra le Parti sul territorio della Regione Umbria anche in attuazione della Legge 7/4/2014 n° 56. Tale collaborazione si inserisce nel quadro delle attività di costituzione ovvero consolidamento di community volte al rafforzamento istituzionale degli enti locali, condotte dal DARA anche in continuità con il citato Programma Xxxxx.
Art. 3 (Oggetto)
1. Oggetto del presente Protocollo d’Intesa è l’avvio e l’attuazione di una cooperazione tra le Parti volta alla diffusione nel Paese del patrimonio relazionale, esperienziale e progettuale sviluppato dalla Regione Umbria, sostenuto e valorizzato grazie alle attività di coinvolgimento delle migliori esperienze di innovazione nel settore pubblico avviata dal Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, attraverso l’assistenza tecnica di Invitalia ed il supporto tecnologico di Umbria Digitale scarl.
2. Ai fini del presente Protocollo, il patrimonio esperienziale e di know how sviluppato in collaborazione tra le Parti sul territorio della Regione Umbria che si intende diffondere riguarda esperienze e modelli di intervento sviluppati nei seguenti ambiti:
– Community dedicate allo scambio di buone pratiche e alla condivisione di modelli amministrativi volti a uniformare i processi di lavoro e di percezione da parte del cittadino riguardo le istanze. Le Community avranno il compito essenziale di favorire l’incontro e l’analisi dei fabbisogni tra Enti locali beneficiari e cedenti;
– Rafforzamento istituzionale ed amministrativo per la Gestione associata di funzioni e servizi ed il riuso di buone pratiche, in attuazione della Legge 7/4/2014 n° 56;
– rafforzamento istituzionale del rapporto operativo e di collaborazione tra Amministrazioni locali extraregione, al fine di condividere modelli di valenza nazionale, favorire l’interscambio e l’omogeneizzazione dei comportamenti, e condividere le soluzioni come investimenti effettuati negli anni a favore dell’intera Comunità della Pubblica Amministrazione;
– Agenda Digitale relativamente all’utilizzo della piattaforma GIT come supporto alla Gestione informatica dei documenti, Digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, Open Data;
– Territorio e Fiscalità prevista dal Progetto GIT è intesa come messa a disposizione di strumenti agli Enti locali e strumentali per lo svolgimento di competenze circa la gestione del patrimonio comunale, i SIT sovracomunali, le verifiche catastali, le emergenze calamitose, l’accertamento tributario, la razionalizzazione delle entrate;
– servizi alla persona – Welfare con particolare riferimento per il GIT alla piattaforma da esso derivata “SISO” che vede una gestione integrata unica Socio-Sanitaria regionale, che offre ai comuni la gestione del segretariato e della cartella sociale informatizzata predisposta per l’interscambio informativo con altri enti quali ad esempio Regione e INPS, emergenza abitativa;
– Scuola digitale e Sportelli polifunzionali attraverso la messa regime di una specifica Community per lo sviluppo di soluzioni di servizio e progetti della Scuola per la Pubblica Amministrazione e per il territorio secondo il modello di gestione dello stesso previsto nel progetto GIT;
– Soluzioni Tecnologiche in riuso più in generale basate sulla piattaforma GIT e sulle successive evoluzioni pensate a supporto del Sistema informativo comunale.
Art. 4 (Modalità attuative)
1. Le Parti concordano che le attività verranno stabilite a seconda delle priorità individuate all’interno delle azioni che il DARA condurrà, anche a valere sul Programma Operativo Nazionale - Governance e Capacità istituzionale 2014 -2020. Tali attività sono volte alla modellizzazione e standardizzazione dei modelli organizzativi e delle soluzioni proposte, all’analisi dei fabbisogni dei sistemi territoriali nazionali destinatari e alla conseguente personalizzazione delle predette soluzioni, al fine di rafforzare la capacità di diffondere con successo, nei molteplici sistemi pubblici territoriali del Paese, l’insieme delle soluzioni sviluppate nell’ambito della community della Regione Umbria.
2. Le Parti concordano altresì che saranno realizzate specifiche attività di informazione e comunicazione, fra cui la realizzazione di seminari e convegni e la pubblicazione di documenti/strumenti di carattere operativo relativi agli ambiti di cui all’Art. 3 comma 2, per garantire la più ampia diffusione e la più completa conoscenza, da parte dei possibili destinatari, delle soluzioni e dei modelli organizzativi disponibili.
3. Le Parti concordano che gli oneri derivanti dalle attività che ciascuna delle parti porrà in essere in attuazione del presente Protocollo d’Intesa, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 5, restano a carico ad ognuna delle Parti a cui le stesse competono.
4. Fermo restando quanto previsto al comma 3, per ulteriori attività coerenti con la strategia di utilizzo dei Fondi strutturali che saranno nella disponibilità del DARA potranno essere destinate risorse a valere sul Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. Tale risorse, nel quadro delle disponibilità del PON GOVERNANCE 2014- 2020, saranno destinate al rimborso delle spese sostenute per servizi, forniture e assistenza eventualmente resi da terzi ed individuati ai sensi della normativa nazionale e comunitaria in materia.
5. Le Parti concordano che, potranno essere definite specifiche azioni da finanziare con le risorse del Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 eventualmente destinate al DARA, per l’evoluzione della piattaforma GIT, soluzione già finanziata dal DARA nel corso del programma ELISA e che lo stesso XXXX è interessato a mantenerne l’efficienza e l’efficacia nell’ambito del presente Protocollo d’Intesa.
6. Le Parti concordano che, potranno essere definite specifiche azioni da finanziare con le risorse del Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 eventualmente destinate al DARA, per la definizione ed applicazione sperimentale sul territorio della Regione Umbria di modelli organizzativi e prassi operative per favorire la gestione associata di funzioni e servizi in attuazione della Legge 7/4/2014 n° 56.
7. Le attività realizzate nell’ambito del presente Protocollo d’Intesa, in quanto riconducibili alla missione istituzionale di ciascuna delle Parti, sono realizzate con modalità tali da garantire il libero accesso a tutte le informazioni acquisite, attraverso la rappresentazione dei dati in formato aperto e la disponibilità dei codici di programma in formato sorgente, completi della relativa documentazione.
8. Le parti danno atto che l’eventuale impegno di Umbria Digitale scarl in attività di progetto o iniziative di cui al precedente articolo 3, non potrà eccedere i limiti di fatturato previsti per le Società in House all’art. 16 del Dlgs 175/2016 e comunque nel rispetto delle norme di cui al D.Lgs 50/2016, in quanto applicabile.
Art. 5 (Gruppo di Lavoro)
1) Al fine di garantire le attività preliminari all’attuazione dell’Intesa di cui all’art. 4, comma 1, e in ogni caso a presidio dell’attuazione di quanto previsto nel presente Protocollo, sono individuati i seguenti Referenti:
– per il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie il Coordinatore dell’Ufficio I “per le politiche urbane e della montagna, la modernizzazione istituzionale e l’attività internazionale delle autonomie regionali e locali” Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx;
– per la Regione Umbria, il , dott. ;
– per l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA - Invitalia, il Responsabile dell’Area Innovazione e Competitività xxxx. Xxxxx Xxxxx;
– per Umbria Digitale scarl, il _ , dott. ;
Art. 6 (Durata)
1. Il presente Protocollo entra in vigore dalla data di sottoscrizione e termina il 31 dicembre 2020. Tale Protocollo può essere rinnovato, prorogato o modificato, prima della scadenza, su esplicito accordo fra le Parti; può essere revocato prima della scadenza per mutuo consenso delle Parti o su richiesta motivata di una di esse espressa con apposito atto, comunicata all’altra parte, fermo restando gli impegni assunti per le iniziative avviate.
Art. 7 (Sicurezza)
1. Ciascuna Parte provvederà alle coperture assicurative di legge del proprio personale che, in virtù del presente Protocollo, verrà chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività.
2. Il personale di tutte le Parti contraenti è tenuto ad uniformarsi ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore nelle sedi di esecuzione delle attività attinenti al presente Protocollo, nel rispetto reciproco della normativa per la sicurezza dei lavoratori di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e/o integrazioni, osservando in particolare gli obblighi di cui all'art. 20 del Decreto citato, nonché le disposizioni del responsabile di struttura ai fini della sicurezza. Gli obblighi di sorveglianza sanitaria ricadono sul datore di lavoro dell’ente di provenienza che si attiverà eventualmente integrando i protocolli in base a nuovi rischi specifici ai quali i lavoratori risulteranno esposti. Il responsabile della sicurezza della sede ospitante è tenuto, prima dell’accesso degli ospiti nei luoghi di pertinenza, sede di espletamento delle attività, a fornire le informazioni riguardanti le misure di sicurezza prevenzione e protezione in vigore presso la sede. In seguito sarà rilasciata apposita dichiarazione controfirmata.
3. Gli obblighi previsti dall’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e/o integrazioni e la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (DPI), in relazione ai rischi specifici presenti nella struttura ospitante, sono attribuiti al soggetto di vertice della struttura ospitante; tutti gli altri obblighi ricadono sul responsabile della struttura/ente di provenienza.
4. Il personale di tutti i contraenti, compresi eventuali collaboratori esterni degli stessi comunque designati, prima dello accesso nei luoghi di pertinenza delle parti sedi di espletamento delle attività, dovrà essere stato informato in merito alla gestione degli aspetti ambientali ivi presenti nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Art. 8 (Oneri Finanziari)
1. Dal presente Protocollo non conseguirà alle Parti alcun onere finanziario. Ogni Parte si impegna a sostenere esclusivamente gli oneri gravanti sulla medesima, come specificato all’art.4, in conseguenza delle attività per la realizzazione del Protocollo.
Art. 9
(Divieto di citare le Parti a scopi pubblicitari)
1. Le Parti non potranno essere citate in sedi diverse da quelle tecniche e comunque non potranno mai essere citate a scopi pubblicitari, senza reciproca espressa autorizzazione.
Art. 10 (Firma digitale)
1. Il presente atto, letto e approvati dalle Parti, viene sottoscritto con firma digitale ai sensi degli artt. 21 comma 2) e 23-ter comma 1, del D.L. 7 marzo 2005, n. 82 Codice dell’Amministrazione Digitale.
Art. 11
(Informativa trattamento dei dati)
1. Le Parti dichiarano reciprocamente di essere informate (e, per quanto di ragione, espressamente acconsentire) che i “dati personali” forniti, anche verbalmente per l’attività precontrattuale o comunque raccolti in conseguenza e nel corso dell’esecuzione del presente protocollo, vengano trattati esclusivamente per le finalità del protocollo, mediante consultazione, elaborazione, interconnessione, raffronto con altri dati e/o ogni ulteriore elaborazione manuale e/o automatizzata e inoltre, per fini statistici, con esclusivo trattamento dei dati in forma anonima, mediante comunicazione a soggetti pubblici, quando ne facciano richiesta per il perseguimento dei propri fini istituzionali, nonché a soggetti privati, quando lo scopo della richiesta sia compatibile con i fini istituzionali delle Parti, consapevoli che il mancato conferimento può comportare la mancata o la parziale esecuzione del protocollo.
2. Titolari per quanto concerne il presente articolo sono le Parti come sopra individuate, denominate e domiciliate.
3. Le Parti dichiarano infine di essere informate sui diritti sanciti dall’art. 7 del D.Lgs. 30/6/2003 n.196.
Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri Il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali Il Capo Dipartimento (Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx) | Per la Regione Umbria |
Per l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA - INVITALIA L’Amministratore Delegato (Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxx) | Per Umbria Digitale scarl L’Amministratore Unico (Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx) |