La presente analisi si inserisce nei lavori della Scuola di alta formazione di ADAPT per la elaborazione del
La presente analisi si inserisce nei lavori della Scuola di alta formazione di ADAPT per la elaborazione del
Rapporto sulla contrattazione collettiva in Italia.
Per informazioni sul rapporto – e anche per l’invio di casistiche e accordi da commentare – potete contattare il coordinatore scientifico del rapporto al seguente indirizzo: xxxxxxxxxx@xxxxxxx.xx
Bollettino ADAPT 3 ottobre 2022, n. 33
Contesto del rinnovo
Il giorno 13 luglio 2022, è stata sottoscritta tra Assorisorse, Filctem – Cgil, Femca – Cisl e Uiltec – Uil, l’ipotesi di rinnovo del CCNL 11 aprile 2019 volto a regolare il settore delle attività minerarie.
Il precedente contratto era scaduto il 31 marzo 2021 e il rinnovo è stato raggiunto, quindi, dopo pochi mesi di vacanza contrattuale.
Il contesto economico-industriale nel quale si colloca questa ipotesi di accordo è decisamente segnato da una complessiva ripresa del settore, a seguito anche dei forti stimoli provenienti dalle disposizioni comunitarie in tema di strategicità delle materie prime, in particolare di quelle fossili e minerali. Segnali di ripresa vengono, di fatto, confermati anche dal Report Annuale ISTAT del 2021, che ha evidenziato un aumento dei ricavi per 15 settori produttivi su 23, con variazioni tendenziali molto eterogenee. In particolare, ha messo in luce che solo in 9 settori – che incidono per oltre il 40% sull’indice totale – si è tornati ai livelli pre-crisi: legno-carta-stampa, chimica, gomma e plastica, prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi, metallurgia, prodotti in metallo, apparecchiature elettriche, autoveicoli.
Al tempo stesso però si tratta di un settore il cui andamento è osservabile nel medio-lungo periodo,
infatti, se pur si tratta di un contratto formatosi in un contesto di netta ripresa, viene ricordato che le scelte e le strategie che verranno intraprese in futuro, dalle diverse realtà produttive nell’ambito dell’attività mineraria, dovranno sempre tenere di conto che i processi di transizione, per loro natura, sono lunghi e che il sistema industriale del Paese avrà ancora per molto tempo bisogno delle fonti fossili estratte.
Con questo accordo, i firmatari non solo hanno deciso di estendere l’applicazione di detto CCNL alle fonti di energia rinnovabili e allo stoccaggio energetico connesso ai siti minerari, ma hanno definito una vera e propria proposta che il Governo del Paese dovrà utilizzare per gestire una fase di cambiamento che inesorabilmente porterà alla transizione, ma che non potrà vedere sacrificato il nostro sistema industriale con perdite sociali ed occupazionali.
Quello che si avverte dalla lettura di detta ipotesi di rinnovo è, infine, la necessità di indirizzare la capacità negoziale delle parti verso una produzione che sia sostenibile anche sul lungo periodo e che diminuisca l’impatto sull’ambiente, preservandolo, in considerazione anche della delicata situazione dovuta al cambiamento climatico.
Parte economica
Ai lavoratori in forza alla data di stipula del rinnovo verrà corrisposto, secondo quanto previsto dall’art. 17 dell’ipotesi di accordo, un aumento dei minimi retributivi, tale per cui al primo aprile 2019 per l’ottavo livello il minimo retributivo era fissato a 1.601, 68 euro, mentre è previsto che per il 1° gennaio 2025 possa raggiungere la soglia di 1.749,83 euro.
Per il livello 1S, invece, si passerà dal 2.814,99 euro, quale minimo fissato il primo aprile 2019, a 3.133,51euro al primo gennaio 2025.
L’aumento della retribuzione seguirà due tranche scandite in due periodi:
-dal 1/1/2023
-al 1/12/2023
Un ulteriore incremento seguirà a partire dal 1/1/2025.
Parte normativa
Nell’ambito della parte normativa si segnala una specificazione per il periodo di prova introdotta dall’art. 10 bis che prevede la possibilità di subordinare l’assunzione al superamento di un periodo di prova di durata non superiore a 3 mesi; tuttavia, tale periodo potrà essere prorogato fino a 6 mesi per gli impiegati di 1°S, 1° e 2° livello.
In una circostanza, poi, di ripresa industriale, in atto a seguito della crisi pandemica, le parti premono affinché venga data priorità all’occupazione e in particolare a quella giovanile. Per perseguire tale obiettivo nell’accordo viene prospettata l’introduzione di vincoli stretti nell’utilizzo degli strumenti flessibili al fine di scoraggiarne l’impiego. Al tempo stesso risultano incentivate le misure a favore della stabilizzazione del posto di lavoro.
In materia di Smart working l’articolo 25 viene integrato con il rinvio al Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile del 7 dicembre 2021, in attuazione della l. 22 maggio 2017, n. 81, riferimento mirato certamente a favorire una omogeneità nella regolamentazione del lavoro agile all’interno del settore.
L’articolo 45 è altresì intervenuto in materia di ambiente di lavoro, coordinando le disposizioni contrattuali con la normativa di riferimento (D.P.R. 128/1959, d.lgs. n. 626/1994, d.lgs. n. 624/1996) e con l’Accordo interconfederale sulla rappresentanza e sulla pariteticità in materia di salute e sicurezza del 12 dicembre 2018, aggiornando quanto già previsto nella precedente formulazione del CCNL.
In materia di tutela dell’ambiente, non solo lavorativo, viene inserita dalle parti firmatarie una nuova sezione rubricata “Prevenzione – Salute – Sicurezza – Ambiente”, finalizzata a diffondere la cultura della prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro e della compatibilità ambientale. Viene definito come nuovo obiettivo quello di implementare le attività formative e di addestramento, facilitare la corretta individuazione della figura del preposto, e predisporre delle
linee guida funzionali a garantire l’effettiva attuazione di quanto previsto all’interno del d.lgs. n. 81/2008; sollecitare l’utilizzo da parte delle aziende dei Sistemi Integrati di Gestione Salute e Sicurezza approvati dall’INAIL.
Infine, come emerge dalla lettura di detta sezione, uno degli obiettivi primari è sicuramente quello di incoraggiare sempre di più la formazione, al fine di favorire e intensificare i rapporti intercorrenti nel rapporto tra azienda e territorio e per evitare strumentalizzazioni e contrapposizioni su temi di sicurezza ambientale che possano eventualmente compromettere la continuità aziendale.
Viene poi ipotizzata la realizzazione di un quadro sinottico che contenga gli strumenti principali per i RLSA: numeri RLS, ore di permesso, ore di formazione, sito internet di supporto, tabelle ACGIH. Il rappresentante dei Lavoratori di Sito Produttivo diventerà così il soggetto chiamato a sovraintendere per parte sindacale, all’applicazione delle diverse modalità operative e di sicurezza.
All’interno dell’ipotesi di rinnovo vi è poi una parte dedicata alla formazione, la quale, ai sensi dello stesso accordo, “si conferma il principale metodo di accompagnamento e strumento che permette l’evoluzione delle competenze delle skills professionali a sostegno di una maggiore produttività e competitività del canale e allo stesso tempo permette di valorizzare e ampliare l’occupabilità dei lavoratori nel settore”.
Per realizzare tale obiettivo viene prospettata la predisposizione di nuove linee guida e moduli formativi soprattutto riguardanti i sistemi di gestione integrata salute-sicurezza- ambiente. Vengono inoltre implementate le attività formative e di addestramento, oltre all’aggiornamento stesso del modello formativo per i RLSA.
In particolari, riprendendo quanto già sperimentato in precedenza dalla Commissione paritetica sulla formazione viene prospettata la necessità di un più ampio coinvolgimento della rappresentanza dei lavoratori per la definizione dei programmi di formazione continua, che siano anche funzionali ad una ricollocazione dei lavoratori nei nuovi mestieri.
Viene prevista l’istituzione di un libretto individuale che possa certificare tutte le tappe formative e che possa divenire parte integrante del bagaglio formativo di ogni lavoratore. Si prevede anche l’istituzione di una commissione paritetica tra azienda e rappresentanza dei lavoratori, funzionale a definire i progetti formativi.
Parte della formazione sarà altresì dedicata alla conoscenza per i lavoratori delle forme di
assistenza e previdenza complementari, affinché possano approfondire i vantaggi e i benefici di tali strumenti, e vi possa essere un incremento del tasso di adesione. Per farlo verranno predisposti calendari specifici che consentiranno la partecipazione dei lavoratori in tutta Italia.
Parte obbligatoria
Accanto all’introduzione della nuova sezione dedicata alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione, ne viene altresì istituita una nuova, rubricata “Modello contrattuale” volta ad implementare al meglio la contrattazione di secondo livello al fine di favorire una partecipazione bilaterale sulla strategia delle imprese, così da poter condurre questo settore verso un’ effettiva transizione, che favorisca una produzione più sostenibile, nell’ottica anche di una maggiore efficienza organizzativa e di una netta ripresa occupazionale. Per questo viene sollecitato a livello aziendale un nuovo modello di partecipazione e bilateralità più avanzata.
Un elemento importante sarà sicuramente rivestito dalla necessità di un continuo confronto tra le parti, che troverà spazio anche nell’ambito degli Osservatori contrattuali, operativi anche durante il periodo di vigenza contrattuale al fine di poter rispondere alle nuove esigenze organizzative e digitali che insorgeranno nel prossimo futuro.
Un ulteriore novità che emerge dall’ipotesi di rinnovo presa in esame è l’introduzione di una Commissione paritetica composta da dodici membri totali che definirà il rinnovamento del sistema classificatorio di settore, e individuerà le nuove professionalità determinatesi nel processo produttivo.
La commissione inizierà i lavori entro sei mesi dalla stipula del contratto.
Nelle more dei risultati dei lavori della Commissione, il rinnovo inserisce i seguenti profili professionali all’interno del sistema di inquadramento.
-livello 8: addetto cernita e addetto alla conduzione di pala;
-livello 7: cernitore con almeno un anno di esperienza e palista con almeno un anno di esperienza.
Valutazione d’insieme
Il rinnovo avviene in un contesto complesso che da una parte rileva la ripresa del settore minerario dalla inevitabile crisi affrontata con l’avvento della pandemia, e dall’altra però prende atto della critica situazione climatica e ambientale che interessa ormai tutto il territorio nazionale, e non solo.
A fronte di questo, l’ipotesi di accordo presenta una sezione rubricata “Prevenzione – Salute – Sicurezza – Ambiente” che promuove un impegno concreto e continuativo nei luoghi di lavoro nell’ottica di favorire la struttura e la creazione di quel “diritto ad un ambiente salubre di lavoro”, statuito anche nella risoluzione approvata in data 28 luglio 2022 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in quanto valore che attiene all’individuo, ma anche alla collettività̀ e che non può̀ dunque essere considerato solo come bene individuale da proteggere ma come bene collettivo di rilevanza sociale.
Per rendere possibile la concretizzazione di questo diritto e accertarne l’operatività, il punto di partenza non può non essere quello della formazione, quale strumento funzionale a rendere edotti i lavoratori dei rischi concreti presenti sul luogo di lavoro, non solo per la propria salute ma anche per le ripercussioni che l’espletamento di detta attività lavorativa produce a livello ambientale. Da qui nasce e si prospetta effettivamente la volontà delle parti di intervenire al fine di erogare una formazione completa nei processi di transizione ambientale e digitale.
Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro ADAPT, Università degli Studi di Siena