Contract
C O M U N G E N E R A L D E F A S C I A
P R O V I N C I A A U T O N O M A D I T R E N T O
R E T E D I R I S E R V E D E L L A V A L D I F A S S A
CORDANZA PER L PATRIMONIE NATURÈL DE FASCIA
RRF.01 | schema de l’accordo di programma
ALLEGATO A
SCHEMA DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA
per la costituzione della
RETE DI RISERVE DELLA VAL DI FASSA CORDANZA PER L PATRIMONIE NATURÈL DE FASCIA
(L.P. 23 maggio 2007, n. 11 e xx.xx.)
Premesso che
1. La Rete di Riserve della Val di Fassa viene di seguito designata col nome ladino "Cordanza per l patrimonie naturèl de Fascia" per esprimere il concetto di Rete estesa all'intera vallata come ambito territoriale omogeneo (A.T.O.) sia dal punto di vista ambientale che culturale.
2. La Valle di Fassa, una delle principali valli dolomitiche, coincide con il corso superiore dell’Avisio, dalle sorgenti presso il lago di Fedaia alla confluenza del Rio San Pellegrino, presso Moena, sino poi a scendere all’abitato di Forno, ove confluisce il rio di Val Sorda;
3. Gli insediamenti sono per lo più collocati su conoidi di fondovalle o di primo versante e disposti per la maggioranza in sponda destra Avisio. Su brevi terrazzamenti glaciali, più in alto rispetto al fondovalle alluvionale occupato dall’Avisio, si trovano una serie di insediamenti minori (viles);
4. Dal punto di vista geolitologico la valle si caratterizza per i complessi calcarei o calcareo- dolomitici, generalmente disposti sulla sinistra orografica (Latemar, Catinaccio; Sassolungo; Sella e Marmolada), a cui sottostanno potenti banchi di Arenarie della Val Gardena e marne; in destra orografica, assieme ad altri gruppi dolomitico-calcarei (Costabella), si trovano anche alcuni massicci caratterizzati dai tipi vulcanici effusivi e cristallini (Buffaure, Monzoni, Lusia);
5. Dal punto di vista geomorfologico nell'aspetto della valle sono riconoscibili gli originali fenomeni preglaciali, glaciali e post glaciali che hanno determinato la struttura del territorio. I successivi fenomeni di frana ed incisione fluviale hanno contribuito a modellare il paesaggio, che rimane comunque fortemente caratterizzato da imponenti fenomeni erosivi alla base dei massicci calcareo – dolomitici.
6. Il Consei di Ombolc, con delib. n. 66 dd. 04.08.2012 e con delib. n. 93 dd. 30.11.2012, ha approvato il progetto denominato “Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia", per la costituzione della “Rete di Riserve della val di Fassa”, secondo i criteri della L.P. 23 maggio 2007, n. 11. Allo scopo il Comun General de Xxxxxx ha sottoscritto in data 05.11.2012 un Accordo di Programma, il cui schema è stato approvato con D.G.P. n. 1983/2012, con la Provincia Autonoma di Trento, ai sensi dell’art. 12 bis della L.P. 29.08.1988, n. 28 e xx.xx. e previsto dalla delib. GP n. 1418 dd. 06.07.2012 Allegato B.
7. Il Consei di Ombolc, con delib. n. 77 dd. 02.09.2014, ha approvato lo schema del protocollo di intesa fra gli enti territoriali coinvolti nell’iniziativa (Comun General de Fascia, Comuni di Campitello, Canazei, Mazzin, Moena, Pozza di Fassa, Soraga, Vigo di Fassa, Asuc di Pozza, Pera, Alba, Canazei, Xxxxx e Penia, Magnifica Comunità di Fiemme, Rete di Riserve Fiemme- Destra Avisio) per la costituzione della “Rete di Riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”.
8. Lo schema di protocollo di intesa proposto dal Consei di Ombolc è stato approvato da tutti i Comuni e le A.S.U.C. Il protocollo è stato quindi approvato dal Consei General, con delib. n. 2 dd. 29.01.2015, e sottoscritto da tutti gli enti interessati il 10 marzo 2015.
9. Il Consei di Ombolc, vista la delib. n. 2 dd. 29.01.2015 con cui il Consei General approvava il protocollo di intesa, ha approvato il progetto per la costituzione della – “Rete di Riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” con delib. n. 28 dd. 10.03.2015
10. Il progetto per la costituzione della Rete di Riserve è stato accompagnato da un percorso di partecipazione esteso dai soggetti istituzionali a tutti i portatori d’interesse locali, la cui descrizione dettagliata è riportata nel suo documento tecnico (Allegato B, Relazione Illustrativa, cap. 6).
Preso atto che
1. La Legge Provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” ed in particolare l’art. 47 contempla la possibilità di attivare, su base volontaria previa stipula di un apposito Accordo di programma con la Provincia Autonoma di Trento, una Rete di riserve in virtù della quale i Comuni amministrativi territorialmente interessati divengono soggetti responsabili per la conservazione delle aree protette presenti sul proprio territorio e per la predisposizione del relativo Piano di gestione;
2. Sui territori dei Comuni di Moena, Soraga, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa e Canazei sono presenti le seguenti aree protette ed aree facenti parte del Patrimonio Dolomiti UNESCO, che incontrano i criteri per l'inserimento nella Rete di riserve :
− ZSC IT3120106 Nodo del Latemar (comuni di Moena e di Vigo di Fassa; in comunione con il Comune di Predazzo)
− ZSC XX0000000 Roncon (comune di Vigo di Fassa)
− ZSC XX0000000 Xxx Xxx Xxxxxx (xxxxxx xx Xxxxx xx Xxxxx)
− ZSC IT3120119 Xxx Xxxxx (comune di Campitello di Fassa)
− ZSC IT3120129 Ghiacciaio Marmolada (comune di Canazei)
− Riserva Locale Alochet (comune di Moena)
− Riserva Locale Palu' Lonc (comune di Soraga)
− Riserva Locale Gran Buja de Vael (comune di Vigo di Fassa)
− Riserva Locale Roncon (comune di Vigo di Fassa)
− Riserva Locale Resconei (comune di Mazzin)
− Patrimonio Dolomiti UNESCO c.s.7 Latemar-Catinaccio-Sciliar (comuni di Xxxxx, Xxxx xx Xxxxx, Xxxxx xx Xxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxxxxx xx Xxxxx; in comunione con il Comune di Predazzo e con la Provincia di Bolzano)
− Patrimonio Dolomiti UNESCO c.s.2 Marmolada (comuni di Canazei e Pozza di Fassa; in comunione con la Provincia di Belluno)
Tutto ciò premesso si conviene e si stipula il presente Accordo di programma tra:
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUN GENERAL DE FASCIA COMUNE DI CAMPITELLO DI FASSA COMUNE DI CANAZEI
COMUNE DI MAZZIN COMUNE DI MOENA
COMUNE DI POZZA DI FASSA COMUNE DI SORAGA COMUNE DI VIGO DI FASSA COMUNE DI PREDAZZO ASUC DI POZZA DI FASSA ASUC DI PERA DI FASSA ASUC DI CANAZEI,
ASUC DI XXXXX, ASUC DI ALBA ASUC DI PENIA
CONSORZIO DEI COMUNI BIM ADIGE - TRENTO MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME REGOLA FEUDALE DI PREDAZZO
§ § §
CAPITOLO I – OBIETTIVI E PIANIFICAZIONE
Art. 1
Finalità e obiettivi dell'Accordo di programma
1. Il presente Accordo di programma concerne l'istituzione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” per la realizzazione di una gestione unitaria e coordinata di aree protette. Tali aree afferiscono al territorio dei Comuni di Moena, Soraga, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Mazzin, Xxxxxxxxxx xx Xxxxx x Xxxxxxx.
0. In particolare l'istituzione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” è finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
a. potenziare le risorse ambientali e paesaggistiche esistenti mettendole a sistema e promuovendone la conservazione attiva, anche mediante interventi di sviluppo delle attività antropiche compatibili con il contesto naturale;
b. sviluppare un sistema di gestione coordinato delle risorse ambientali (habitat, idrografia, ecc.) basato su una partecipazione diffusa degli attori locali ed in sinergia con le reti di riserve finitime (Rete di Riserve Fiemme - Destra Avisio);
c. promuovere una gestione sostenibile del paesaggio, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura di montagna, l'allevamento, la silvicoltura e il turismo, quale opportunità occupazionale che valorizzi le risorse umane locali;
d. garantire lo sviluppo conservativo e durevole del patrimonio mondiale Dolomiti UNESCO e trasmetterne alle generazioni future i caratteri estetici, paesaggistici, geologici e geomorfologici specifici;
e. promuovere la mobilità integrata per l’accesso alle aree della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” favorendo la complementarietà dei vari mezzi di trasporto collettivo e rafforzando l’utilizzo di sistemi di mobilità sostenibile;
f. valorizzare la rete sentieristica esistente di mezza costa e la pista ciclabile di fondovalle quali strumenti di fruizione dell’ambito fluviale dell’Avisio e dei vari corridoi di connessione ecologica, evidenziandone le potenzialità per l’outdoor recreation;
g. contribuire al riequilibrio della pressione turistica, che agisce massivamente sulle mete in quota, revisionando la rete escursionistica, verificandone la fruibilità ed adottando l’approccio strategico della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS1);
h. sostenere l’integrazione dei vari strumenti di pianificazione territoriale e di gestione forestale;
i. promuovere la consapevolezza locale sull’identificazione culturale con l’ambiente naturale e sull’originalità della matrice identitaria ladina.
3. Nel perseguire tali obiettivi, l'istituzione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” non modifica i vincoli già stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale e per le specifiche tipologie di aree presenti nella Rete di riserve, in materia di gestione del territorio. Gli obiettivi generali elencati saranno perseguiti sulla base delle strategie definite nel Progetto d'attuazione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”, allegato sostanziale del presente Accordo.
Art. 2
Progetto d'attuazione della
“Rete di riserve della Val di Fassa – Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”
1. Al presente Accordo di programma viene allegato il Progetto di Attuazione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”, che ne costituisce parte integrante e sostanziale.
2. Il Progetto di Attuazione (Allegato B) intende sviluppare l’approccio sistemico della connectivity conservation, adottando misure per mitigare gli effetti della frammentazione ambientale su specie, comunità, ecosistemi o processi ecologici. Il progetto prevede di rafforzare le connettività interne all’ambito fassano (fra le aree protette e i c.s. 2 e 7 delle Dolomiti UNESCO) e le connettività esterne (verso le aree protette esterne ai confini provinciali e verso le altre aree del Patrimonio UNESCO).
3. Le connettività esterne e l'adozione di protocolli di protezione, conservazione e gestione sono funzionali a tracciare uno scenario di sviluppo di lungo periodo, costituendo i requisiti necessari per una eventuale proposta di ampliamento del Patrimonio Dolomiti UNESCO nella val di Fassa.
4. Gli assi tematici su cui converge il progetto comprendono: la conservazione e il monitoraggio, la fruizione e la gestione, la valorizzazione e la promozione. I contenuti fondamentali del Progetto sono i seguenti:
CONCEZIONE E VISIONE PROCESSO EVOLUTIVO
• precedenti
• le azioni intraprese
SINTESI DELLE ANALISI TERRITORIALI
• descrizione dell’ A.T.O. della Val di Fassa (schedatura Aree Natura 2000, Riserve Locali, Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, Ambito fluviale dell’Avisio, Alberi monumentali)
• ricognizione delle norme e delle misure di conservazione delle aa.pp.(all. A e B) PROPOSTE PROGRAMMATICHE
• finalità ed obiettivi della Rete di Riserve di Fassa
• definizione dell’ambito di progetto e connettività
1 Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle aree protette (EUROPARC, 1994): “qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette”
• progettualità e fasi evolutive della RR
• individuazione degli interventi prioritari PROPOSTE ORGANIZZATIVE
• individuazione degli organi della governance
• individuazione del fabbisogno di personale PARTECIPAZIONE / INFORMAZIONE
• fase preliminare di ascolto
• percorso partecipativo di condivisione, prodromico alla stipula dell’Accordo di programma
Art. 3
Linee di indirizzo per il Piano di Gestione
1. Il Piano di Gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” assume come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute nel Progetto di Attuazione, per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione e gestione di tutte le aree naturali che fanno parte della Rete di riserve ai sensi della L.P. 23 maggio 2007, n. 11 art. 47, c.1.
2. Con riferimento ai c.s.2 Marmolada e c.s.7 Latemar-Catinaccio-Sciliar appartenenti al Patrimonio Dolomiti UNESCO, il Piano di Gestione promuove l’applicazione di misure di gestione e conservazione, coerenti a quelle dei siti della Rete Natura 2000 ricapitolate dal Progetto di Attuazione, e finalizzate ad assicurare una gestione coordinata e coerente con gli obiettivi fissati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO per l'intero Bene e dalla L.P. 23 maggio 2007, n. 11 art. 47, c.1.
3. Con riferimento al ZSC IT3120106 Nodo di Latemar, ricadente nella competenza amministrativa dei comuni di Moena, Vigo di Fassa e Predazzo, nel Piano di Gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” verrà redatto uno specifico capitolo coordinato e condiviso con la Rete di riserve Fiemme-Destra Avisio, con le seguenti condizioni:
a. il capitolo coordinato relativo al ZSC IT3120106 Nodo di Latemar deve essere approvato separatamente e con il consenso unanime del Comune di Predazzo, della Magnifica Comunità Fiemme e della Regola Feudale di Predazzo. Il piano dovrà essere condiviso con la Rete di riserve Fiemme-Destra Avisio;
b. qualora non si verifichino le condizioni di cui alla precedente lett. a), il Piano di Gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” è comunque valido;
c. qualora il Piano di Gestione della Rete di riserve Fiemme-Destra Xxxxxx non fosse ancora approvato al momento dell'entrata in vigore del Piano di Gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”, quest'ultimo prevarrà temporaneamente e fino all'approvazione del primo.
d. la Rete di Riserve della Val di Fassa si impegna a collaborare allo studio delle forme più efficaci di coordinamento gestionale con il Piano di gestione della Rete di Riserve Fiemme-Destra Avisio.
4. Il Piano di Gestione verrà adottato entro un anno dalla data di sottoscrizione del presente Accordo, in una logica di gestione unitaria dei territori considerati e delle iniziative di sviluppo locale sostenibile connesse alla risorsa territoriale.
5. In fase di elaborazione del Piano di Gestione potrà essere valutata, con l'Accordo unanime di tutte le parti, l'inclusione nella Rete di riserve di ulteriori aree, a partire da quelle indicate nel
Progetto di Attuazione di cui all'art. 2 senza che questo modifichi la validità del presente Accordo di Programma.
6. L'elaborazione del Piano di Gestione prevederà la partecipazione da parte dei diversi attori locali, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del piano.
7. Il Piano di Gestione verrà elaborato ai sensi del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)” approvato con D.P.P. 3 novembre 2008, n. 50-157/Leg.
Art. 4
Strumenti di comunicazione
1. Si conviene che agli effetti comunicativi verranno utilizzati i loghi, gli stemmi e le tipologie di cartellonistica contenuti nel “Manuale di riferimento per l’immagine coordinata delle Reti di Riserve del Trentino” approvato dalla cabina di regia per le aree protette.
Art. 5
Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette (CETS)
1. La “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” dichiara sin da ora la propria intenzione di avviare il processo di adesione alla Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette, promuovendo l’adeguamento della propria offerta turistica agli standard previsti da tale strumento. Tale processo dovrà in ogni caso svilupparsi in coerenza con la strategia provinciale di sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette.
Art. 6
Azioni prioritarie per il primo triennio
1. Sono state individuate le seguenti azioni prioritarie da attuare nel primo triennio di validità del presente Accordo di programma:
a. coordinamento ed elaborazione del Piano di gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”;
b. interventi per la conservazione degli habitat e delle specie;
c. interventi per la valorizzazione e la fruizione diretta;
d. interventi per la comunicazione e la sensibilizzazione.
Art. 7
Modalità attuative delle azioni
1. La Rete attua le azioni previste dal programma d'azione direttamente ovvero delegando i soggetti firmatari del presente Accordo di Programma, secondo le forme e le modalità previste dal successivo art. 15 c.3 lett. b).
2. La Rete promuove l'attuazione delle azioni previste dal programma d'azione anche attraverso i partecipanti al Forum territoriale (Xxxxx) e/o altri soggetti pubblici e/o privati non firmatari del presente Accordo, mediante la stipula di specifici protocolli d'intesa con l'Ente capofila, secondo le forme e le modalità previste dal successivo art. 15 c.3 lett. c), che garantiscano la coerenza con le finalità e gli obiettivi della Rete.
3. Nei territori di proprietà della Magnifica Comunità Fiemme e della Regola Feudale di Predazzo, le azioni previste dall’accordo di programma e dal successivo piano di gestione saranno gestite in via prioritaria dagli stessi, ovvero da soggetti diversi in caso di rinuncia. Per “gestione” sono da intendersi le fasi della progettazione, realizzazione delle opere e quant’altro necessario per dare loro attuazione.
Art. 8
Risorse Finanziarie per il primo triennio
1. Per la realizzazione delle azioni prioritarie di cui all'art. 6 e per il funzionamento ordinario della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” è prevista, con il Programma finanziario allegato al presente Accordo, l'attivazione di diversi canali di finanziamento, con le modalità di cui all'art. 15 c. 4. Le relative risorse sono gestite con gli strumenti di programmazione e di bilancio finanziario propri dell'Ente capofila.
2. Le risorse finanziarie sono così ripartite:
a. risorse ex art. 96 L.P. 23.05.2007 n. 11 pari ad Euro 300.000,00 nel rispetto dei criteri stabiliti dalla D.G.P. 1603 del 15.09.2014;
b. cofinanziamento da parte del Consorzio BIM Adige pari ad Euro 50.000,00;
c. cofinanziamento da parte del Comun General de Fascia pari ad Euro 300.000,00;
d. ricorso alle misure del Piano di Sviluppo Rurale per la realizzazione delle azioni n. 2 e 8 per un importo pari a Euro 330.500,00;
e. fondi dei Comuni dell' A.T.O. di Fassa, stanziati nei rispettivi bilanci per un importo totale di Euro 25.000,00 come di seguito ripartiti:
− Campitello di Fassa Euro 2.271,00;
− Canazei Euro 4.004,00
− Mazzin Euro 2.850,00
− Moena Euro 5.540,00
− Pozza di Fassa Euro 5.202,00
− Soraga Euro 1.828,00
− Vigo di Fassa Euro 3.305,00
f. attuazione diretta da parte del Servizio Xxxxxx Xxxxxxx delle azioni relative al Torrente Avisio per un importo di 50.000,00 euro;
3. Per quanto riguarda le risorse ex art. 96 L.P. 23 maggio 2007 n. 11 in sede di elaborazione del programma d'azione le spese discrezionali verranno contenute nel limite massimo del 10% della spesa complessiva a carico del bilancio provinciale in coerenza con quanto stabilito dalla D.G.P. 1603 dd. 15.09.2014.
CAPITOLO II – GOVERNANCE DELLA RETE
Art. 9
Strutture organizzative della Rete
1. La “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” è organizzata nelle seguenti strutture:
a. Conferenza della Rete
b. Presidente della Rete
c. Forum territoriale (Xxxxx dla Cordanza)
d. Comitato Tecnico-scientifico
2. Le strutture organizzative della Rete sono affiancate e supportate dal Coordinamento della Rete di riserve, secondo le modalità previste dal successivo art. 14.
Art. 10 Conferenza della Rete
1. La Conferenza della Rete si riunisce almeno due volte l'anno ed è composta da:
a. il Sindaco di ciascun comune aderente alla Rete di Riserve o suo delegato, (compreso il comune di Predazzo);
b. l’Assessore all’Ambiente della Provincia Autonoma di Trento o suo delegato;
c. la Procuradora del Comun general de Xxxxxx o suo delegato;
d. il Presidente dell’Asuc di Pozza o suo delegato;
e. il Presidente dell’Asuc di Pèra o suo delegato;
f. il Presidente dell’Asuc di Canazei o suo delegato;
g. il Presidente dell’Asuc di Xxxxx o suo delegato;
h. il Presidente dell’Asuc di Alba o suo delegato;
i. il Presidente dell’Asuc di Penìa o suo delegato;
j. il Presidente del Consorzio dei Comuni B.I.M. Adige – Trento o suo delegato;
k. il Regolano del Feudo di Predazzo o suo delegato;
l. lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme o suo delegato.
2. La Conferenza elegge al proprio interno un Vicepresidente, il quale svolge i compiti che gli vengono delegati dal Presidente e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
3. Le funzioni di Segretario della Conferenza sono svolte dal Coordinatore della Rete.
4. La Conferenza è costituita per l’intera durata dell’Accordo di Programma e svolge le seguenti funzioni:
a. decide i criteri e gli indirizzi strategici per la formazione del Piano di Gestione;
b. adotta il Piano di gestione, ai sensi dell'art. 11 del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)”;
c. verifica lo stato di attuazione dei programmi di azione ed in particolare del Piano di gestione della Rete;
d. coordina in materia di organizzazione, di personale, di gestione finanziaria;
e. individua il personale dell’Ente capofila che compone il Coordinamento della Rete, determinandone compiti e funzioni;
f. individua i 4 esperti componenti del Comitato Tecnico-scientifico;
g. stabilisce, su proposta del Presidente, la composizione, la durata e l’attività del Forum Territoriale (Xxxxx dla Xxxxxxxx), che viene assunto come riferimento privilegiato ed a cui è tenuta a riferire in merito alle decisioni prese;
x. approva la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete;
i. può proporre, all’unanimità dei componenti, i criteri di riparto, di cui al successivo art. 15
c.2 lett.c), e le modifiche al Programma Finanziario durante il periodo di durata
dell’Accordo di programma o l’aggiornamento per il successivo periodo di validità. A tal fine l’assenso può essere espresso anche in forma scritta dal componente della Conferenza impossibilitato a partecipare alla seduta stessa.
j. decide e stabilisce ogni altro aspetto riferibile alla governance della Rete, non disciplinato dal presente Accordo.
x. approva il programma d’azione, quale strumento per stabilire gli interventi (tra quelli inseriti nel Piano di Gestione o in coerenza con lo stesso) da realizzarsi annualmente e per definire le attività di partecipazione e comunicazione ad esso collegate.
l. decide in merito al coordinamento delle progettualità ricadenti sul territorio della Rete, sulla base del parere non vincolante istruito dal Comitato tecnico-scientifico della Rete;
5. La Conferenza decide a maggioranza dei presenti, fatto salvo quanto riguarda la lettera i) del comma 5; in caso di parità prevale il voto del Presidente.
6. Le decisioni assunte dalla Conferenza verranno attuate dall'Ente capofila, attraverso delibere e/o determinazioni adottate dall’Ufficio di Coordinamento della Rete sulla base del verbale redatto dal Segretario della Conferenza.
7. La Conferenza, su proposta del Presidente, definisce le regole per il proprio funzionamento (x.xx. modalità di convocazione, verbalizzazione, ecc.).
8. Ai componenti della Conferenza non spetta alcun compenso o rimborso per l’attività svolta.
Art. 11 Presidente della Rete
1. L’incarico di Presidente della Rete di Riserve è ricoperto dal legale rappresentante dell'Ente capofila, cioè dalla Procuradora del Comun General de Xxxxxx o suo delegato, scelto fra i membri del Consei de Procura.
2. Il Presidente rimane in carica per la durata dell’Accordo di Programma e può essere riconfermato alla scadenza del mandato in caso di rinnovo dell’Accordo.
3. Il Presidente svolge le seguenti funzioni:
a. sovraintende all'andamento generale della Rete;
b. rappresenta la “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”, per la quale è promotore e portavoce in tutte le sedi istituzionali e pubbliche, compreso il Coordinamento provinciale della Rete delle aree protette;
c. convoca e presiede la Conferenza, predisponendo gli ordini del giorno;
d. convoca e presiede il Forum territoriale (Xxxxx dla Cordanza);
e. presenta alla Conferenza le proposte di indirizzo elaborate dal Comitato tecnico-scientifico e/o dal Forum territoriale (Xxxxx dla Xxxxxxxx), comprese quelle eventualmente non previste dal programma d’azione.
f. presenta alla Conferenza la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete e riferisce sull’attività svolta;
4. Al Presidente della Rete non spetta alcun compenso o rimborso per l’attività svolta.
Art. 12
Forum territoriale (Xxxxx dla Cordanza)
1. Il Forum territoriale, di seguito denominato Xxxxx, è nominato dalla Conferenza, su proposta del Presidente. Al Xxxxx partecipa una rappresentanza delle forze sociali ed economiche (ad es. delle associazioni ambientaliste e culturali, delle categorie turistiche, delle attività rurali, ecc.) attive e radicate sul territorio che si impegnano a sostenere la Rete. La Conferenza si impegna a favorire una partecipazione attiva e diffusa del territorio. Eventuali soggetti pubblici
e/o privati che rappresentano interessi collettivi rilevanti, ma non partecipanti al Xxxxx, possono richiedere di farne parte, motivando la propria candidatura.
2. Il Xxxxx è convocato almeno due volte l’anno ed ha il compito di proporre orientamenti ed attività da inserire nel programma d’azione da realizzarsi annualmente; si esprime sugli interventi previsti del Piano di Gestione, evidenziandone le criticità potenziali e valutandone le opportune sinergie;
3. Il Xxxxx, su proposta del Presidente, può definire le regole per il proprio funzionamento (p.es.modalità di convocazione, verbalizzazione, ecc.).
4. La partecipazione al Xxxxx è volontaria ed a titolo gratuito.
Art. 13
Comitato tecnico-scientifico della Rete di riserve
1. Il Comitato tecnico-scientifico della Rete ha durata triennale ed è composto da:
a. Coordinatore della Rete, che svolge funzioni di segreteria tecnica;
b. 3 funzionari della Provincia autonoma di Trento in rappresentanza dei Servizi competenti in materia di Conservazione della Natura, Bacini Montani e Agricoltura;
c. 4 esperti scelti dalla Conferenza della Rete, di cui uno indicato dal Consorzio dei Comuni
B.I.M. Adige – Trento.
2. Il Comitato tecnico-scientifico è convocato dal Coordinatore non meno 2 due volte l’anno. Il Comitato tecnico-scientifico può invitare alle proprie riunioni i rappresentanti dei soggetti attuatori delle azioni inserite nel Piano di Gestione. Alle riunioni del Comitato riguardanti questioni che interessano il Nodo di Xxxxxxx partecipa il coordinatore della Rete Fiemme- Destra Avisio
3. Il Comitato tecnico-scientifico svolge le seguenti funzioni e compiti:
a. supervisiona all’elaborazione del Piano di Gestione, assicurando coerenza con gli indirizzi del Progetto di Attuazione;
b. monitora lo stato di attuazione del Piano di Gestione, in coerenza con le finalità di conservazione dei siti Natura 2000;
c. istruisce parere non vincolante sul coordinamento delle progettualità ricadenti nel territorio della Rete di riserve;
d. elabora la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete; tale relazione farà esplicito riferimento agli aspetti connessi alla tutela dei Siti di Natura 2000, a cura dei funzionari della PAT;
e. istruisce i contributi del Xxxxx, sotto forma di fattibilità tecnica amministrativa ed economica, ed elabora eventuali proposte al fine di presentarle alla Conferenza.
4. Gli Enti firmatari s'impegnano a dare il supporto e la collaborazione eventualmente richiesti dal comitato tecnico-scientifico o dal Coordinamento della Rete attraverso le proprie strutture tecniche e/o operative.
5. Ai componenti del Comitato tecnico-scientifico non spetta alcun compenso per l’attività svolta.
Art. 14 Coordinamento della Rete
1. Il Coordinamento della Rete è la struttura tecnica, incardinata nelle struttura amministrativa dell’Ente capofila, che svolge attività di progettazione e gestione, coordinamento e supporto agli organi della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”.
2. L’ufficio del Coordinamento si può avvalere di altre figure utili a completare il quadro delle competenze ritenute necessarie per un efficace funzionamento della Rete, anche facendo riferimento alla mobilità inter-enti.
3. Il Coordinamento promuove la collaborazione reciproca con altri enti/soggetti gestori delle aree protette e/o delle reti sia all’interno della provincia che all’esterno.
4. L'Ente capofila, cioè il Comun General de Fascia, nomina il responsabile dell'ufficio di Coordinamento (Coordinatore).
5. Il Coordinamento ha il compito di consultare e coinvolgere, in base alle tipologie di attività di gestione o progettazione, il comitato tecnico-scientifico, comprese le strutture tecniche competenti della PAT o degli altri enti amministrativi interessati.
6. Il Coordinamento è il responsabile del funzionamento della Rete di fronte alla Conferenza ed ha i seguenti compiti:
a. svolge le funzioni di segreteria della Conferenza e del Xxxxx;
b. organizza e coordina l'attività della Rete, ivi compresa quella demandata a terzi, e ne riferisce sia alla Conferenza che al Comitato tecnico-scientifico;
c. attiva le competenze di supporto specialistico necessarie;
d. partecipa al Coordinamento provinciale delle aree protette.
Art. 15 Ente capofila
1. L'Ente capofila, soggetto responsabile della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” ai sensi dell’articolo 47, comma 5 della L.P. 11/07, è individuato nel Comun General de Fascia.
2. Esso è il referente della Provincia autonoma di Trento per gli aspetti finanziari e per tutti gli adempimenti necessari al funzionamento della Rete, da assumere da parte degli organi competenti secondo il proprio ordinamento, ed in particolare cura:
a. l’esecuzione delle disposizioni e delle decisioni impartite dalla Conferenza della Rete e dal suo Presidente in collaborazione con il Coordinamento;
b. la gestione amministrativa con la predisposizione e l’assunzione di tutti i provvedimenti formali ed adempimenti necessari al funzionamento della Rete,
c. gli aspetti finanziari e la gestione contabile ed in particolare colloca nel proprio bilancio gli stanziamenti necessari sulla base del Programma finanziario approvato dalla Conferenza della Rete e provvede ad imputare le spese ed a introitare le entrate, ad effettuare le variazioni di bilancio necessarie, a predisporre i rendiconti necessari per l’introito dei vari finanziamenti ed i riparti con gli Enti firmatari dell’Accordo sulla base dei criteri stabiliti dalla Conferenza della Rete.
3. Per la gestione della Rete, l’Ente capofila potrà:
a. avvalersi delle attrezzature, del personale e dei servizi messi a disposizione anche dagli altri Enti sottoscrittori dell’Accordo, previa decisione della Conferenza della Rete;
b. affidare a uno o più Enti firmatari integralmente o parzialmente, anche mediante delega, l’esercizio della propria competenza in particolare in materia di interventi ricadenti nell’ambito dei rispettivi territori di cui sarà responsabile attuatore. L’atto di affidamento delle competenze, che deve essere accettato dall’Ente destinatario, ne determina le modalità di esercizio e i rapporti tra le amministrazioni. L’Ente capofila assicura all’Ente destinatario, la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle competenze trasferite;
c. procedere alla sottoscrizione di appositi protocolli di intesa o convenzioni con altri soggetti pubblici o privati, anche non firmatari del presente Accordo di programma, al fine di attuare le azioni previste dal Piano di Gestione e/o avvalersi del supporto delle loro strutture tecniche.
4. L'Ente capofila provvederà a richiedere il finanziamento agli Enti firmatari come segue:
a. alla Provincia autonoma di Trento secondo quanto previsto dalla D.G.P. 1603 dd. 15.09.2014;
b. al Consorzio BIM dell’Adige, sulla base di quanto dettagliato all'art. 8 come segue:
− l’ 80% dell’impegno annuale stanziato ad avvenuta sottoscrizione del presente Accordo ed entro il mese di febbraio per gli anni successivi;
− il saldo all’invio della documentazione di rendicontazione annuale;
c. ai Comuni di Canazei, Xxxxxxxxxx, Mazzin, Pozza, Vigo, Soraga, Moena sulla base di quanto dettagliato all’art. 8 come segue:
− per la spesa corrente l’80% dell’impegno annuale stanziato ad avvenuta sottoscrizione del presente Accordo ed entro il mese di febbraio per gli anni successivi, mentre il saldo del rimanente 20% all’invio della documentazione di rendicontazione annuale;
− per la spesa in conto capitale il 50% dell’impegno complessivo ad avvenuta sottoscrizione del presente Accordo ed entro il mese di febbraio per gli anni successivi; mentre il saldo del rimanente 50% all’invio della documentazione di rendicontazione annuale.
CAPITOLO III – NORME FINALI
Art. 16
Durata e modalità di rinnovo dell’Accordo di Programma ed aggiornamento del Programma finanziario
1. Il presente Accordo di Programma ha durata triennale dalla data della sottoscrizione e può essere rinnovato alla scadenza per periodi di tempo di tre anni, previo formale consenso delle parti contraenti, mediante scambio di corrispondenza almeno sei mesi prima della data di scadenza, e a condizione che i soggetti finanziatori approvino un nuovo Programma finanziario con i relativi stanziamenti, in relazione alle previsioni del Piano di Gestione della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”.
2. La modifica del Programma finanziario in caso di risorse aggiuntive viene approvata, su proposta unanime vincolante della Conferenza, dai soggetti finanziatori che concorrono all’aggiornamento e dalla Giunta Provinciale.
3. La sottoscrizione dell'Accordo di Programma impegna gli enti firmatari a contribuire ed a fare parte della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia” per tutta durata dell’Accordo.
Art. 17
Modalità di modifica dell’Accordo di Programma
1. Fatto salvo quanto previsto dall’art. 16 c. 2, il presente Accordo di Programma può essere modificato solo a seguito della unanime ed esplicita volontà di tutti gli Enti firmatari dello stesso.
Art. 18 Regime fiscale
1. Il presente atto è soggetto a registrazione solo in caso d’uso e sconta l’imposta di bollo in misura ordinaria. Le relative spese sono assunte in capo al Comun General de Xxxxxx, quale Ente capofila della “Rete di riserve della Val di Fassa - Cordanza per l Patrimonie Naturèl de Fascia”.
Art. 19 Composizione delle controversie
1. In caso di controversie sull’interpretazione del presente Accordo di Programma che non siano risolvibili in via bonaria, gli enti firmatari nominano di comune accordo un collegio arbitrale; in mancanza di accordo, il collegio arbitrale è nominato dal Presidente del Tribunale di Trento su istanza della parte più diligente. L’arbitrato è disciplinato dagli artt. 806 e seguenti del Codice di Procedura Civile.
Xxxxx, approvato e sottoscritto. Pozza di Xxxxx, lì ……………
Provincia Autonoma di Trento
Il Presidente della Provincia
Comune di Campitello di Fassa
Il Sindaco
Comune di Mazzin
Il Sindaco
Comun General de Fascia
La Procuradora
Comune di Canazei
Il Sindaco
Comune di Moena
Il Sindaco
Comune di Pozza di Fassa
Il Sindaco
Comune di Soraga
Il Sindaco
Comune di Vigo di Fassa
Il Sindaco
A.S.U.C. di Pozza di Fassa
Il Presidente
A.S.U.C. di Canazei
Il Presidente
A.S.U.C. di Alba
Il Presidente
Comune di Predazzo
Il Sindaco
A.S.U.C. di Pera di Fassa
Il Presidente
A.S.U.C. di Xxxxx
Il Presidente
A.S.U.C. di Penia
Il Presidente
Consorzio dei Comuni B.I.M Adige - Trento
Il Presidente
Regola Feudale di Predazzo
Il Regolano
Magnifica Comunità di Fiemme
Lo Scario