m_pi.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE.U.0024667.03-12-2019
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RINNOVO DEL PROTOCOLLO DI INTESA FRA ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DELLA REGIONE XXXXXX-ROMAGNA E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L’XXXXXX-ROMAGNA PER LE ATTIVITÀ DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA (DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO) di
cui all’art. 7, c.1, della Legge 8 ottobre 2010, n. 170
Visti:
− la Legge 8 ottobre 2010, n. 170 – “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”;
− il Decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011 recante “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento”;
− l’Accordo n. 140 del 25 luglio 2012 sancito in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, recante “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione di DSA”;
− l’Accordo sancito in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in data 24 gennaio 2013 avente ad oggetto lo “Schema di decreto interministeriale concernente le Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA in ambito scolastico”;
− il Decreto Ministeriale del 17 aprile 2013 recante “Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA”;
− il DPR n. 275 dell’8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi del’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59” che regolamenta l’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche nell’ambito della autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo loro riconosciuta;
− la Legge Regionale n. 14 del 28 luglio 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni” con particolare riguardo ai contenuti: degli artt. 6, 9, 10, 11, 17, 19 per quanto attiene il necessario coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nella programmazione di attività di promozione del benessere globale dei minori; dell’art. 26 per gli interventi di integrazione scolastica dei bambini con disabilità; dell’art.11 comma b per quanto attiene il sostegno e la formazione per i disturbi di apprendimento in cui è necessario l’utilizzo di strumenti compensativi ed approcci di tecnologia informatica;
− la Legge Regionale n. 4 del 19 febbraio 2008 “Disciplina degli accertamenti della disabilità – Ulteriori misure di semplificazione ed altre disposizioni in materia sanitaria e sociale” con particolare riferimento agli artt. 1, 2, 3 riguardanti le nuove disposizioni per la certificazione di integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap;
Richiamati:
− la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna prot. 13925 del 4 settembre 2007 “Disturbi specifici di apprendimento in allievi non certificati in base alla Legge 104/92. Suggerimenti operativi”;
− la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna prot. 1425 del 3 febbraio 2009 “Disturbi specifici di apprendimento: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi”;
− la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna n. 12792 del 25 ottobre 2010 “Legge 8 ottobre 2010 n.
170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. Sostegno e promozione del successo scolastico degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) in Xxxxxx-Romagna. Il rapporto genitori e scuola per il successo scolastico.”;
− la nota del Dipartimento per l’Istruzione prot.1552 del 27 giugno 2013 “Stipula di protocolli di intesa per le attività di individuazione precoce degli alunni con DSA a scuola”;
− la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna 6 giugno 2018, prot. 11526 di trasmissione della la nota MIUR 17 maggio 2018, prot.1143“L'autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo di ognuno”;
− la Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”;
− la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 prot. 561
“Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative”;
− la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna 12 febbraio 2018, prot.2396 “Alunni segnalati per Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Indicazioni permanenti”;
− la circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali n. 8 del 31 maggio 2012 “Disturbi specifici di apprendimento (DSA): trasmissione del documento tecnico di istituzione dei gruppi di conformità DSA per le segnalazioni di DSA di professionisti privati”;
− la circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali n. 6 del 28 maggio 2013 “Disturbi specifici di apprendimento (DSA): trasmissione del documento tecnico di
istituzione del gruppo di conformità DSA per le segnalazioni
di DSA di professionisti privati nel giovane adulto”;
− la circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali n. 9 del 14 giugno 2013 di trasmissione del documento regionale “Indirizzi clinico-organizzativi per la diagnosi e il trattamento del Disturbo da Deficit dell'Attività e dell'Attenzione (DDAI/ADHD) in età evolutiva in Xxxxxx- Romagna. Revisione anno 2013 della circolare n. 11 del 5 dicembre 2007”;
− la delibera della Giunta Regionale n. 312 del 23 marzo 2009 “Protocollo di intenti fra Assessorato Politiche per la Salute e Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna per favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di disturbo specifico di apprendimento e l’integrazione scolastica degli allievi certificati ex Legge 104/92”;
− il protocollo di intenti firmato in data 23 aprile 2009 dal Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Xxxxxx-Romagna e il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna, di durata triennale;
− la delibera di Giunta Regionale n. 2049 del 23 dicembre 2013 “Rinnovo del Protocollo di intenti fra Assessorato Politiche per la Salute e Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx- Romagna per favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di disturbo specifico di apprendimento e l’integrazione scolastica degli allievi certificati ex Legge 104/92”;
− il protocollo di intenti firmato in data 27 febbraio 2014, dal Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Xxxxxx-Romagna e il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna
− la circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali n. 4/2015 “Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA: Revisione del documento tecnico sui Disturbi Specifici di Apprendimento; Aggiornamento della Circolare 10/2013; Aggiornamento della Circolare 6/2013;
− la Delibera di Giunta Regionale n. 1766 del 12 novembre 2015 “Protocollo di intesa fra Assessorato Politiche per la Salute della regione Xxxxxx-Romagna e ufficio scolastico regionale per l'Xxxxxx-Romagna per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA (disturbo specifico dell'apprendimento) di cui all'art. 7, c.1, della legge 8 ottobre 2010, n. 170”;
− il protocollo di intesa fra Assessorato Politiche per la Salute della regione Xxxxxx-Romagna e Ufficio Scolastico Regionale per l'Xxxxxx-Romagna per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA (disturbo specifico dell'apprendimento) di cui all'art. 7, c.1, della legge 8 ottobre 2010, n. 170 firmato in data 11 febbraio 2016, dal Direttore Generale Cura alla persona Salute e
Welfare della Regione Xxxxxx-Romagna e il Direttore Generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna;
− la delibera di Giunta Regionale n.1720 del 6 novembre 2017 “Rinnovo del protocollo di intenti fra regione Xxxxxx- Romagna, Direzione Generale Cura alla Persona, Salute e Welfare e Ufficio Scolastico Regionale per l'Xxxxxx-Romagna per favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di disturbo specifico di apprendimento, con bisogni educativi speciali e l'integrazione scolastica degli allievi certificati ex legge 104/92”;
− la Circolare della Direzione Generale Cura alla Persona, Salute e Welfare n. 5 dell’8 marzo 2019, Disturbi specifici di apprendimento (DSA)-Revisione della Circolare n.4/2015;
Considerato
- l’articolo 3, comma 3, della legge 8 ottobre 2010, n. 170 che recita: “E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA”;
- l’art. 1 del Decreto Ministeriale del 17 aprile 2013 recante “Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA” stabilisce che “Entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, le Regioni stipulano i protocolli regionali con gli Uffici Scolastici Regionali per lo svolgimento delle attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA, sulla base delle Linee Guida allegate allo stesso Decreto Ministeriale, le quali al punto 3 prevedono che nel Protocollo d’Intesa siano definiti:
- ruolo e competenze delle diverse istituzioni e professionalità coinvolte nelle attività di formazione e nella realizzazione del progetto (individuazione precoce e interventi di potenziamento);
- le modalità ed i tempi dell’attività di rilevazione, con l’eventuale indicazione di procedure e/o strumenti riconosciuti efficaci;
‐ le modalità di collaborazione tra le scuole e i servizi sanitari, comprese le modalità di comunicazione (in caso di avvio di un percorso diagnostico) dei dati rilevati nel corso delle attività di individuazione precoce”
Convengono quanto segue
Art. 1 – le premesse fanno parte integrante del presente Protocollo
Art. 2 – per le finalità in premessa, le Parti concordano di approvare le allegate Linee di indirizzo, parte integrante del presente protocollo, che definiscono tempi, modalità e compiti
delle Istituzioni coinvolte nel percorso per l’individuazione
precoce dei casi sospetti di DSA nella regione Xxxxxx-Romagna. Tale percorso si articola in:
1) individuazione degli alunni che nelle classi prime e seconde della scuola primaria presentano difficoltà significative nell’apprendimento della lettura e della scrittura
2) attivazione dei percorsi di potenziamento didattico con
l’obiettivo di recupero di tali difficoltà
3) segnalazione dei soggetti che a fronte del potenziamento didattico presentano una persistenza delle difficoltà nell’acquisizione della letto-scrittura
Art. 3 - DURATA e MONITORAGGIO
Il presente Protocollo d’Intesa ha validità di tre anni; con cadenza annuale sarà convocato un incontro di monitoraggio e verifica del presente Protocollo tra l’Assessorato Politiche per la Salute e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna; l’Assessorato Politiche per la Salute e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna si avvalgono, per le azioni di monitoraggio e di valutazione, del Comitato Paritetico Sanità- Scuola di cui alla DGR 1720/2017.
Allegati
- Linee di indirizzo per le attività di individuazione precoce
Bologna lì ……………………………….
Per l’Assessorato Politiche
per la Salute
della Regione Xxxxxx-Romagna
Il Direttore Generale Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxx
Per l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna
Il Direttore Generale Xxxxxxx Xxxxxxx
Allegato parte integrante - 2
Linee di indirizzo per le attività di individuazione precoce
Premessa
In relazione all’Accordo sancito in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in data 24 gennaio 2013, avente ad oggetto lo “Schema di decreto interministeriale concernente le Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA in ambito scolastico”, il Gruppo Regionale DSA del Servizio Assistenza Territoriale, Area Salute Mentale Dipendenze Patologiche e l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) dell’Xxxxxx-Romagna definiscono le seguenti linee di indirizzo per le attività di individuazione precoce.
Considerato che:
- la diagnosi precoce aumenta la probabilità di recupero delle competenze compromesse ed è, quindi, da considerarsi buona prassi per la prevenzione della maggior parte dei disagi che potrebbero avere conseguenze negative sul percorso di apprendimento e la condotta di vita del soggetto
- l'individuazione precoce permette l'adozione tempestiva di misure di aiuto e di supporto; la tempestività è infatti considerata una delle variabili più rilevanti per l’efficacia degli interventi di recupero
- l’attuazione di progetti di individuazione precoce fin dal primo anno della scuola primaria può offrire sia la possibilità di evidenziare l’esistenza di fattori di rischio per difficoltà specifiche sia di intervenire, laddove ne emerga l’esigenza, in modo appropriato1
La necessità di individuare il più precocemente possibile eventuali indicatori di difficoltà di apprendimento scolastico richiede l’elaborazione di strumenti di valutazione, validi e attendibili, che possano rilevare eventuali ostacoli allo sviluppo delle abilità scolastiche: prove di lettura e scrittura che dovranno, di norma, essere di facile e rapida utilizzazione nel contesto scolastico. Tale necessità emerge in modo marcato anche nelle linee guida stilate dalla Consensus Conference (2007) che sottolineano l’importanza che “i progetti di individuazione precoce siano condotti dagli insegnanti con la consulenza di professionisti della salute”. Si evidenzia la necessità di utilizzare prove di individuazione precoce o criteri di selezione che siano predittivi della manifestazione di un disturbo specifico, in modo da limitare il numero di falsi positivi (FP) e falsi negativi (FN) e di porre particolare attenzione alla valutazione di prove che coinvolgono bambini bilingue, per i quali occorre tener conto del livello di acquisizione della lingua italiana.
Scopo dell'intervento di individuazione precoce è l’adattamento del contesto di insegnamento/apprendimento mediante interventi didattici mirati agli alunni che sono in difficoltà rispetto all'acquisizione della letto-scrittura.
Infine è utile specificare che le prove di individuazione precoce non hanno finalità diagnostiche, ma monitorano l'andamento della acquisizione della letto- scrittura.
Indicazioni per la definizione del percorso informativo/formativo per il personale della scuola
Con l’obiettivo di garantire qualificati percorsi di insegnamento/apprendimento ad ogni alunno, nell’ambito del presente documento appare strategica l’azione di informazione e formazione teorico-pratica di tutto il personale della scuola, in linea con le indicazioni della Consensus Conference.
1 Xxxxxxxx & Xxxxxx, 2008; Xxxxxx & Xxxxxxx, 2004
In ragione di quanto premesso, ad inizio anno scolastico 2015/2016, si valuta utile accompagnare le istituzioni scolastiche con le seguenti azioni:
1. Informazione e sensibilizzazione dei Dirigenti scolastici e dei Coordinatori didattici delle scuole primarie statali e paritarie dell’Xxxxxx-Romagna, quali soggetti che hanno la responsabilità di creare le condizioni più eque per realizzare il diritto all’apprendimento degli alunni e quello alla libertà di scelta educativa delle famiglie, nel rispetto della libertà di insegnamento dei docenti.
Detta azione si propone avvenga nell’ambito di conferenze di servizio dedicate, di valenza provinciale o interprovinciale, allargate alla concordata partecipazione dei referenti DSA delle Aziende sanitarie locali e ai referenti DSA delle singole istituzioni scolastiche
2. Formazione dei docenti referenti DSA di istituto, quali figure esperte, “a ponte” con il collegio docenti e l’intera comunità educante.
Nel rispetto dell’autonomia organizzativa di ciascuna istituzione scolastica e in linea con le disposizioni nazionali e regionali in materia, la proposta formativa andrà ad approfondire, in particolare, i seguenti nuclei, facendo anche riferimento ai presupposti teorici che sottendono agli stessi:
a. strumenti e modalità di effettuazione delle prove
b. correzione delle prove e analisi dei dati
c. attività didattiche di potenziamento e recupero
d. differenza tra difficoltà generiche, xxxxxx e DSA
e. modalità di comunicazione scuola-famiglia-servizi sanitari relativamente a:
- informazione preventiva in ordine alle diverse fasi in cui si articola il percorso di individuazione precoce
- indicazioni (prodotte per iscritto) in ordine agli esiti del percorso di
potenziamento/recupero condotto nel corso della frequenza della prima e della seconda classe e in ordine all’utilità di approfondimento clinico presso la struttura sanitaria dedicata
Relativamente ai punti a) c) ed e) verranno, in allegato, descritti in modo più esaustivo le premesse, i contenuti e le modalità del lavoro proposto.
Su tali segmenti strutturanti il percorso di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento, gli Uffici di ambito territoriale, di norma in collaborazione con i referenti DSA delle AUSL, organizzano uno o due incontri nel mese di settembre, possibilmente prima dell’avvio delle attività didattiche e uno o due incontri preferibilmente entro dicembre e comunque in tempo utile per lo svolgimento delle attività nelle classi.
La metodologia proposta per la formazione privilegia la didattica laboratoriale, tenuto conto dell’importanza rivestita dal contributo della comunità di pratiche didattiche e delle collaborazioni in rete nei territori.
I referenti DSA partecipanti alla fase di formazione provinciale o sub-provinciale cureranno la diffusione dei materiali e delle risultanze del percorso fra la comunità degli insegnanti di scuola primaria dei rispettivi istituti.
Gli Uffici di ambito territoriale, nello svolgimento delle attività di informazione e formazione come sopra proposte, valuteranno l’opportunità di coinvolgere le professionalità operanti nei Centri Territoriali di Supporto - Nuove Tecnologie e Disabilità - funzionanti nei vari ambiti provinciali dell’Xxxxxx-Romagna, nonché i docenti in servizio con competenze specifiche.
Indicazioni per la definizione del percorso di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento
In riferimento alle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento risulta fondamentale, per la corretta attuazione delle prove, la correzione delle stesse e l'analisi dei risultati ottenuti, l’attenzione alla tempistica, alle modalità di somministrazione e alla progettazione delle attività di potenziamento basate sulla specifica fase di acquisizione della letto-scrittura del bambino (vedi allegato1).
Si segnalano quindi i seguenti elementi da ritenersi particolarmente utili:
▪ l’effettuazione delle prove dovrà svolgersi secondo una precisa tempistica, sia nelle classi prime che nelle classi seconde, che tenga conto dei tempi necessari per organizzare i processi di apprendimento che si vanno a valutare (di norma nel mese di gennaio e nel mese di maggio per le classi prime e nei mesi di marzo/aprile per le classi seconde)
▪ le prove potranno essere sia collettive che individuali e dovranno valutare i seguenti parametri:
- per la lettura, la correttezza/accuratezza e la rapidità (con prove di lettura di parole, non parole e brano)
- per la scrittura, la correttezza (di parole e non parole)
▪ sempre, per le classi prime, tra febbraio e maggio devono essere attivati interventi di potenziamento e, in caso di necessità, tali interventi andranno ripresi all'inizio della classe seconda. Relativamente agli interventi di potenziamento si ritiene fondamentale sottolineare la natura didattica degli stessi ed il fatto che vanno programmati ed effettuati in ambito scolastico
▪ si riporta nell’allegato 1) l'elenco delle prove attualmente utilizzate nelle attività di individuazione precoce e/o che risultano idonee per gli obiettivi proposti. Tutte risultano pubblicate e quindi facilmente reperibili
Il percorso di individuazione precoce può esitare nella necessità di approfondimenti clinici presso le strutture sanitarie di competenza seguendo procedure di accesso previste dalla carta dei servizi.
Indicazioni per la definizione del percorso di recupero e potenziamento didattico-educativo
Le attività di potenziamento didattico sono organizzate dai team docenti delle classi in modo da rispondere in maniera personalizzata ed individualizzata ai bisogni degli alunni che hanno evidenziato criticità nell'apprendimento della letto-scrittura, al fine di raggiungere il massimo sviluppo delle potenzialità di ciascuno. Nel contesto di flessibilità ed autonomia delle istituzioni scolastiche, avviato dall’art. 21 della legge n. 59/1997, volto a porre al centro delle attività didattiche ed educative la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge n. 53/2003 e delle finalità del d.lgs n. 59/2004, l'art. 5 dispone: “La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilità, promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base (…)”.
In ragione del valore della tempestività sopra evidenziato, risulta essenziale la prevenzione delle difficoltà di apprendimento, da perseguire nei primi anni della scuola primaria, mediante la continuità educativa con la scuola dell’infanzia, lo scambio con le famiglie e l’osservazione sistematica da parte degli insegnanti (oltre all’utilizzo di strumenti dedicati). Ciò al fine di rilevare situazioni di rischio ed atipie nelle prestazioni degli alunni e di proporre attività didattiche e pedagogiche di recupero e potenziamento, volte ad incidere sulla dimensione individuale e di contesto.
Essenziale risulta altresì l’attenzione alla dimensione psicologica e relazionale del bambino e al rilievo dell’errore. L’errore non può essere né stigmatizzato, né ignorato; al contrario è compito degli insegnanti comprenderne la genesi, insieme all’alunno, per progettare il lavoro di potenziamento mirato ed evitare l’insorgere di sentimenti di incapacità ed inadeguatezza.
Collaborazione scuola-famiglia-servizi sanitari
Nella convinzione del ruolo strategico giocato dall’alleanza educativa tra scuola e famiglia sia per quanto riguarda l’identificazione precoce degli alunni con sospetta evoluzione in DSA sia per il supporto continuo agli studenti nel corso degli studi, risulta necessaria una comunicazione chiara ed esauriente, in grado di evitare fraintendimenti ed equivoci che potrebbero generare situazioni di allarme nelle famiglie.
A tal fine le Istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie:
- una informativa preliminare allo svolgimento delle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento, sottoscritta da entrambi i genitori (o dagli esercenti la responsabilità genitoriale) - allegato 3 A
- una comunicazione dei risultati delle prove di verifica con l’individuazione del profilo emerso e l’indicazione di far partecipare l’alunno a percorsi didattici mirati in caso di difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura - allegato 3 B
- una comunicazione, ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 170/2010 per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato presentano persistenti difficoltà, con il consiglio di contattare il SSN, secondo i percorsi di accesso, come da carta dei servizi, o un professionista privato, per un approfondimento diagnostico relativo alla valutazione degli apprendimenti - allegato 3 C
La Scuola avrà altresì cura di informare che al termine dell’attività di valutazione effettuata dai Servizi sanitari o dal professionista privato potrà essere redatta e consegnata alla famiglia una relazione clinica che sintetizza l’esito degli approfondimenti valutativi e diagnostici svolti, i tempi e i modi di eventuali rivalutazioni.
La diagnosi di DSA, che può essere formulata solo al termine della classe seconda della scuola primaria, può essere consegnata dalla famiglia alla scuola per l’attivazione di quanto previsto dalla Legge n. 170/2010 e dal D.M. n. 5669/2011.
Utile evidenziare che la segnalazione di DSA rappresenta solo il punto di partenza per il lavoro che sarà predisposto dalla scuola, in collaborazione con gli specialisti e con la famiglia, allo scopo di garantire il successo formativo degli alunni.
Bibliografia
Bibliografia linee di indirizzo per le attività di individuazione precoce
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Bibliografia prove per l'individuazione delle difficoltà di letto-scrittura (allegato 1)
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X., XXXXXXXX, R., XXXXXXXX C., XXXXXX, G. (2006). Utilità di uno screening su larga scala sulle difficoltà di letto-scrittura resistenti all’intervento intrascolastico mirato, Dislessia Giornale Italiano di ricerca clinica e applicativa, n.2, vol.3, 127-134.
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ZANZURINO X., XXXXXX G., MORLINI I., XXXXXX M., XXXXXXXXXXX . (2012). Il TRPS: nuovi
indici psicometrici e predittività dello strumento per lo screening precoce di lettura. Dislessia, anno 9, n.2
Bibliografia per le attività didattiche di potenziamento e recupero – Note dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna (allegato 2)
(per approfondimenti: xxxx://xx0.xxxxxxxxxxxx.xx/xxx/)
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 13925 del 4/9/2007, “Disturbi specifici di apprendimento in allievi non certificati in base alla Legge 104/92. Suggerimenti operativi”
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 1425 del 3/2/2009, “Disturbi specifici di apprendimento: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi”
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 12792 del 25/10/2010, “Legge 8 ottobre 2010, n. 170 – Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico – Sostegno e promozione del successo scolastico degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) in Xxxxxx-Romagna. Il rapporto genitori e scuola per il successo scolastico”
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 6721 del 29/5/2013, “BES, Alunni con bisogni educativi speciali – Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 e Circolare Ministeriale 6 marzo 2013, n. 8. Piano per l’inclusione scolastica. Materiali e proposte per la formazione dei docenti a.s. 2013/2014”
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 14910 del 6/9/2013, “Alunni segnalati per Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Indicazioni per l’avvio dell’a.s. 2013-2014”
Nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Xxxxxx-Romagna prot. n. 8952 del 17/7/2014, “Alunni segnalati per Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Indicazioni per l’avvio dell’a.s. 2014-2015”
Sitografia xxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxx/xxxxxxxx-xxxxxxxxx/ xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx/ xxxx://xxx.xxxxxx.xx/ xxxx://xxxxxxxxxx.xxxxx.xx/
ALLEGATO 1
Le prove di individuazione precoce
Le prove presentate sono introdotte da una premessa volta a rendere esplicito il contesto teorico a cui si fa riferimento e favorirne l'approfondimento.
Premessa
Lo studio delle diverse fasi attraverso cui viene acquisita, in un processo di interazione graduale e continuo, la capacità di leggere e scrivere, in un contesto di Lingue Alfabetiche, è stata oggetto di numerose ricerche (Marsh-81; Xxxxx-85; Seymour87; Colthreart-85; Xxxxxxx-84;Temple-84; Stella- 03) le quali sostanzialmente convergono nell’indicare tre stadi di sviluppo (logografico- alfabetico- ortografico) e due diverse modalità (fonologica e visivo-ortografica o lessicale).
Stadio Logografico (non uso della fonologia per riconoscere e operare con le parole) solo alcune parole sono controllate: “vocabolario visivo”
Stadio Alfabetico (apprendimento graduale delle regole di conversione grafema-fonema)
Stadio ortografico (acquisita la capacità di fusione e segmentazione uditiva e visiva). Il bambino impara che tra la forma verbale e la forma scritta (parole e frasi) esiste una relazione indipendente dal significato e che questa relazione è mediata dall’alfabeto.
Le modalità di acquisizione della letto-scrittura:
Fonologica (identificazione delle singole lettere, gruppi sillabici che compongono le parole) e Visivo-Ortografica (lessicale- accesso diretto al riconoscimento)
permettono la progressiva automatizzazione dei processi di letto-scrittura, rendendo sempre più veloce e corretto il processo di transcodifica.
Queste due modalità possono essere deficitarie indipendentemente.
Naturalmente alle caratteristiche del bambino che impara (tra queste non occorre sottovalutare l’incidenza dei fattori emozionali, del senso di competenza e di autostima, nonché della dimensione “meta” e riflessiva degli apprendimenti) si associano le caratteristiche del compito (ortografia più o meno trasparente, quantità fonemica, numerosità e complessità sillabica, allografi scelti e tempi di esposizione) che possono amplificare o facilitare la difficoltà del processo di acquisizione.
Questi i presupposti sintetici alla base della scelta delle prove e dei parametri scelti per l’identificazione dei bambini ad elevato rischio di difficoltà nell’acquisizione del codice alfabetico italiano. Tali presupposti possono essere al tempo stesso utili per l’attività di potenziamento delle prime fasi di apprendimento della letto-scrittura.
Prove di individuazione precoce
1. 16 PAROLE (Stella & Xxxxxxx, 2004) Prove collettive
Febbraio Classe I primaria:
- dettato di parole. Si valuta:
- correttezza di scrittura,
- rapidità.
Maggio Classe I primaria:
- dettato di parole. Si valuta:
- correttezza di scrittura,
- rapidità.
2. TRPS (Xxxxxxxx et al. 1967, modifcato da Xxxxxx, ) Prove collettive
Febbraio Classe I primaria:
- prova di riconoscimento di parole senza significato. Si valuta:
- correttezza di lettura,
- rapidità di lettura.
Maggio Classe I primaria:
- prova di riconoscimento di parole senza significato. Si valuta:
- correttezza di lettura,
- rapidità di lettura.
3. LISTE COST (Tressoldi, Progetto Europeo) Prove collettive (scrittura) e individuali (lettura) Maggio Classe I primaria:
- dettato di non parole.
Si valuta:
- correttezza e rapidità di scrittura.
Febbraio -marzo Classe II primaria:
- lettura di parole,
- lettura di non parole,
- dettato di parole,
- dettato di non parole.
Si valuta:
- rapidità e correttezza di lettura,
- correttezza di scrittura
4. PROVE ZERO. GIUNTI OS (Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxxxx, Xxxx, 2015) Prove collettive
Gennaio, Classe I primaria:
- dettato di parole,
- riconoscimento di parole,
- divisione di parole. Si valuta:
- rapidità e correttezza in lettura,
- correttezza di scrittura.
Maggio, Classe I primaria:
- dettato di parole,
- divisione di parole. Si valuta:
- rapidità e correttezza in lettura,
- correttezza di scrittura.
Marzo/aprile Classe II primaria:
- dettato di brano,
- divisione di parole di un brano. Si valuta:
- rapidità e correttezza in lettura,
- correttezza di scrittura.
5. PROVE MT (Gruppo MT, Università di Padova) Prove individuali
Somministrazione:
fine classe prima intermedia classe seconda fine classe seconda
- dettato di brano Si valuta :
rapidità e correttezza di lettura
6. "DISLESSIA:PROVIAMO CON LE SILLABE. IL METODO S.L.B. (SEMPLIFICHIAMO LA LETTURA AI BAMBINI)" X.Xxxxxxxx X.Xxxxxxxxx Editore Libri liberi Firenze 2008
Autodettato collettivo
- composto da 10 parole e due frasi da scrivere e leggere Si valuta: la correttezza
Prova individuale di lettura Si valuta la correttezza
ALLEGATO 2
Le attività di potenziamento didattico
Le attività presentate sono introdotte da una premessa volta ad esplicitare il contesto teorico a cui si fa riferimento e favorirne l'approfondimento.
Per favorire l’azione di potenziamento didattico nelle classi prima e seconda della scuola primaria si allegano alcuni materiali, a titolo puramente esemplificativo. Le schede che seguono non hanno alcuna pretesa di completezza o di esaustività, ma sono uno strumento dinamico e interattivo, anche in ragione della continua evoluzione della ricerca scientifica nel campo dell’insegnamento/apprendimento.
Costituiscono una sorta di “cassetta degli attrezzi”, soprattutto per i docenti che si trovano per la prima volta ad affrontare il tema del potenziamento didattico, non solo per gli alunni con DSA. Il fine è quello di fornire alle scuole, nel rispetto della loro autonomia, suggerimenti operativi e didattici come supporto alle azioni da mettere in campo per rispondere ai bisogni individuali degli allievi.
E’ compito degli insegnanti individuare e costruire gli strumenti più idonei, condividendo con i colleghi quelli che si sono dimostrati efficaci per l’apprendimento degli alunni.
Premessa
Nell’apprendimento della letto-scrittura, risulta essenziale la consapevolezza fonologica, ossia la comprensione, da parte del bambino, che a ciascun segno grafico corrisponde un suono e che dall’insieme dei grafemi e dei suoni origina la parola. Necessaria inoltre la comprensione che le lettere e le sillabe uguali sono pronunciate in modo uguale in parole diverse.
Il lavoro svolto nella scuola dell’infanzia assume una importanza fondamentale nella rilevazione di difficoltà motorie - prassiche, senso-percettive, dei linguaggi che possono rivelarsi predittive di difficoltà/disturbi nell’apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. Ciò detto, ferma la precisazione che non c’è corrispondenza certa fra detti indicatori di rischio e una successiva diagnosi di disturbo specifico.
- I prerequisiti del processo di apprendimento della letto-scrittura sono di tipo esecutivo (manualità, direzionalità, coordinamento oculo-manuale, ecc. ) e di tipo costruttivo (scomposizione delle parole, individuazione delle sillabe, ecc.). Questi sintetizzano le operazioni cognitive necessarie per la traduzione delle forme linguistiche orali nel sistema simbolico della lingua scritta.
Nei processi di insegnamento-apprendimento della letto-scrittura, al metodo globale risulta preferibile il metodo fonemico-sillabico, il quale suggerisce la seguente sequenza:
-parole del livello alfabetico, ossia con corrispondenza fra suono e segno
-parole bisillabe piane: CVCV
-parole trisillabe piane: CVCVCV
-parole bisillabe con nesso biconsonantico divisibile: CVC-CV (CAN -TO)
-parole bisillabe con nesso biconsonantico non divisibile: CCV-CV (SCA - VO) o CV-CCV (MO
-SCA)
-parole trisillabe con le stesse caratteristiche
Nonostante le presenti linee di indirizzo non facciano esplicito riferimento alle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà nell’area del calcolo, si ritiene comunque utile fornire proposte di potenziamento e recupero anche in tale ambito. Ciò anche in accordo con le Linee guida ministeriali sui DSA che nella sezione abilità matematiche, sottolineano la necessità di
avviare i bambini già dalla scuola primaria al conteggio e al calcolo a mente, ritenendoli fondamentali per l'evoluzione dell'intelligenza numerica.
Nel dettaglio, sottolineano i seguenti ambiti d'intervento rispetto alle strategie di potenziamento:
- processi di conteggio (ordine stabile, corrispondenza biunivoca, cardinalità, astrazione)
- processi lessicali (corretta attribuzione del nome)
- processi semantici (collegare il numero al suo corrispondente semantico)
- processi sintattici (valore e posizione)
- calcolo a mente (composizione, scomposizione, raggruppamento, arrotondamento a decina, proprietà delle operazioni, recupero dei fatti numerici)
- calcolo scritto
Particolare attenzione sarà posta ai percorsi di insegnamento/apprendimento dei bambini non italofoni, tenendo conto delle variabili di contesto e della storia scolastica e personale di ciascuno.
La proposta operativa declinata nelle schede che seguono, rinvia a modalità di lavoro che comunque privilegiano:
- utilizzo della forma orale (riconoscere e produrre rime, riconoscere la forma sonora delle parole, parole lunghe e parole corte, segmentazione e fusione dei suoni, ecc.)
- utilizzo di materiale figurato a supporto
- utilizzo di un solo carattere grafico alla volta (preferendo lo stampato maiuscolo)
- utilizzo preferenziale di suoni lunghi (M L R S F)
- utilizzo progressivo dei fonemi, partendo da quelli “continui” (m, n) e “liquidi” (l, r), per passare progressivamente a quelli “labiali” ed “esplosivi “(b - p) e “dentali” (d, t)
- utilizzo iniziale di sillabe ad alta frequenza d’uso
- cura del gesto grafico (direzionalità, altezze, ecc.)
- lenta progressione nell’inserimento dei grafemi
- utilizzo di strategie ludiche, per sostenere la motivazione e facilitare la ripetizione
La campionatura di schede in allegato, è organizzata con riferimento a:
- competenza fonetico-fonologica
- competenza semantico-lessicale
- consapevolezza meta-fonologica
- competenza morfo-sintattica
- calcolo
Le attività potranno essere svolte individualmente e/o in piccolo gruppo; i riconoscimenti potranno essere proposti con varie modalità: crocettare, colorare, cerchiare.
In ciascuna scheda si suggerisce di proporre la scelta fra un massimo di sei immagini/parole. LETTO-SCRITTURA
Proposte di attività fonologiche per il rinforzo delle abilità di lettura:
1. Riconoscimento, attraverso la lettura dell'insegnante, di una consonante/sillaba e individuazione di immagini/parole che iniziano con la medesima - Scheda nn. 1 e 2
2. Lettura di una consonante/sillaba e suo riconoscimento attraverso le immagini delle parole con la stessa iniziale - Schede nn. 3 e 4
3. Riconoscimento, attraverso la lettura dell'insegnante, di una o più parole bisillabe/trisillabe, con o senza la facilitazione dell'immagine - Schede nn. 5 e 6
4. Lettura di una o più parole bisillabe/trisillabe, e riconoscimento, con o senza la facilitazione dell'immagine - Schede nn. 7 e 8
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di scrittura:
5. Riconoscimento, attraverso l'immagine e scrittura della consonante/sillaba iniziale. - Schede nn. 9 e 10
6. Riconoscimento delle sillabe, composizione e scrittura di nuove parole con o senza facilitazione delle immagini - Schede nn.11 e 12
7. Riconoscimento selezione e scrittura di parole con la facilitazione delle immagini - Scheda n. 13
8. Riconoscimento della parola attraverso l'immagine e scrittura attraverso completamento della stessa - Scheda n. 14
9. Riconoscimento delle doppie attraverso la scrittura di parole con la facilitazione dell'immagine
- Scheda n. 15
10. Riconoscimento con la facilitazione delle immagini e scrittura delle parole con le doppie corrispondenti - Scheda n. 16
11. Riconoscimento attraverso immagini di azioni in sequenza e scrittura delle parole corrispondenti alle principali azioni - Scheda n. 17
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di letto-scrittura
12. Completamento delle frasi con l’uso della rima - Scheda n.18
13. Unione di sillabe per formare parole di senso compiuto - Scheda n. 19
14. Completamento di parole (uso dei GNA - GNO - GNU) - Scheda n. 20
15. Completamento di parole (uso di GI - GE e GHI -GHE) - Scheda n. 21
16. Riconoscimento di MP e MB - Scheda n. 22
17. Utilizzo corretto della congiunzione E - Scheda n. 23
18. Utilizzo corretto di HA - Scheda n. 24 CALCOLO
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di calcolo
19. Riconoscimento della quantità (es. cerchia il gruppo più numeroso, …) - Scheda n. 25
20. Riconoscimento dell’elemento estraneo al gruppo - Scheda n. 26
21. Scrittura e lettura dei numeri (es. dalla figura-al segno-alla parola) - Scheda n. 27
22. Riconoscimento delle quantità - Schede nn. 28 e 29
23. Conteggio fino a ... (es. aggiungi 1, conta all'indietro, scrivi il numero che viene dopo,...) - Schede nn. 30 e 31
24. Ordinamento dei numeri - Scheda n. 32
25. Valore posizionale delle cifre - Scheda n. 33
Recupero e potenziamento didattico Proposte di attività
Le schede che seguono non hanno alcuna pretesa di completezza o esaustività e sono da intendersi quale strumento dinamico ed interattivo offerto alle scuole, nel rispetto della loro autonomia.
I suggerimenti operativi e didattici in esse contenuti sono proposti a supporto della personalizzazione, fermo che è compito degli insegnanti individuare e costruire i materiali più idonei, condividendo con i colleghi quelli che si sono dimostrati maggiormente efficaci.
Le schede sono state create, usando immagini libere da copyright, dal Gruppo di lavoro componente scuola:
- Xxxxxxxx Xxxxxxxx, Dirigente tecnico USR Xxxxxx Xxxxxxx
- Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo 7 Bologna
- Xxxx Xxxxx, Docente comandata presso USR Xxxxxx Xxxxxxx
- Xxxxxx Xxxxxxxxx, Docente referente CTS Marconi USR Xxxxxx Xxxxxxx
Proposte di attività fonologiche per il rinforzo delle abilità di lettura
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di scrittura
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di letto-scrittura
Proposte di attività per il rinforzo delle abilità di calcolo
Allegato 3
A) FAC-SIMILE COMUNICAZIONE PREVENTIVA
INTESTAZIONE SCUOLA
Comunicato n. del
OGGETTO: Informativa alla famiglia in ordine allo svolgimento delle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento - Classe a.s. 201 /201
Si informano tutti i genitori che dal mese di la classe svolgerà attività didattiche mirate alla prevenzione delle possibili difficoltà di apprendimento, volte a favorire gli alunni nell’acquisizione delle abilità di letto-scrittura e calcolo.
Dette attività si concretizzeranno in prove, esercitazioni ed attività laboratoriali in orario scolastico, condotte dalle insegnanti di classe e dal personale docente esperto della Scuola (Docente referente Ins. ).
L'attività che verrà svolta, prevista nel POF, è di tipo didattico-educativo.
Data
Il Dirigente scolastico
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- - - - - --
Noi sottoscritti genitori dell’Alunno dichiariamo di aver preso visione del comunicato n. del relativo alla “Informativa alla famiglia in ordine allo svolgimento delle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento – Classe a.s. 201 /201 ”.
Preso atto che verrà adottata dalla Istituzione scolastica ogni cautela a salvaguardia della riservatezza delle informazioni raccolte, esprimiamo il consenso al trattamento ed alla comunicazione dei dati personali, nel rispetto e nei limiti previsti dal D.Lgs. 196/03.
Firma di entrambi i genitori (o degli esercenti la responsabilità genitoriale)
B) FAC-SIMILE SCHEDA DI RESTITUZIONE RISULTATI
INTESTAZIONE SCUOLA
Comunicazione alla famiglia dei risultati relativi alle attività di individuazione precoce di possibili difficoltà di apprendimento - Classe .a.s. 201 /201
Comunicato n. del
Ai Genitori
Alunno:
Comunicazione dei risultati
Prova di maggio 201 : Risultato della prova:
Profilo emerso
Con riguardo agli esiti di cui sopra si comunica che:
A) non sono state evidenziate, al momento, aree che necessitano di specifica attenzione.
B) sono state evidenziate alcune difficoltà di apprendimento nelle seguenti aree:
Indicazioni per gli alunni con profilo B)
Si consiglia pertanto, per l’alunno la partecipazione al percorso di potenziamento/recupero promosso da questa Istituzione scolastica, secondo le modalità di seguito specificate:
N.B. L'esito non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. Data
Il team di classe Il Dirigente scolastico
Entrambi i genitori (o gli esercenti la responsabilità genitoriale) dell’Alunno della classe dichiarano di avere preso visione del Comunicato n. del contenente i risultati relativi alle attività di individuazione precoce e per gli alunni con profilo B) del consiglio di partecipare al percorso di potenziamento/recupero promosso dalla scuola.
Preso atto che verrà adottata dalla istituzione scolastica ogni cautela a salvaguardia della riservatezza delle informazioni raccolte, esprimono il consenso al trattamento ed alla comunicazione dei dati personali, nel rispetto e nei limiti previsti dal D.Lgs. 196/03.
Data,
Firma di entrambi i genitori (o degli esercenti la responsabilità genitoriale)
C) FAC-SIMILE SCHEDA DI RESTITUZIONE DEI RISULTATI
INTESTAZIONE SCUOLA
Comunicazione alla famiglia dei risultati relativi alle attività di individuazione precoce di difficoltà di apprendimento - Classe seconda a.s. 201 -201 .*
(*Art. 3, comma 2 della Legge 170 dell’8.10.2010: “Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia” )
Comunicato n. del
Ai Genitori
Alunno:
Comunicazione dei risultati
Prova di maggio 201 : Risultato della prova:
Profilo emerso
Con riguardo agli esiti di cui sopra, si comunica che sono state evidenziate persistenti difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura, nonostante la partecipazione da parte dell’alunno al percorso di potenziamento/recupero promosso da questa Istituzione scolastica, come da comunicato n. del
.
Indicazioni
Si consiglia la famiglia dell’Alunno di contattare il SSN -
(secondo i percorsi di accesso reperibili nella carta dei servizi delle Aziende) o un professionista privato per un approfondimento diagnostico relativo alla valutazione degli apprendimenti, presentando questa comunicazione, la quale non costituisce una diagnosi di DSA (disturbo specifico di apprendimento).
Esiti del percorso di potenziamento/recupero
La partecipazione al percorso di potenziamento/recupero promosso da questa Istituzione scolastica, secondo le modalità di seguito specificate:
ha prodotto i seguenti esiti:
-
-
Data
Il team di classe Il Dirigente scolastico
Entrambi i genitori (o gli esercenti la responsabilità genitoriale) dell’Alunno classe dichiarano di avere preso visione del Comunicato n. del contenente:
-la comunicazione di persistenti difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura, nonostante l’intervento di potenziamento/recupero didattico
- il consiglio di contattare il SSN - (secondo i percorsi di accesso reperibili nella carta dei servizi delle Aziende) o un professionista privato per un approfondimento diagnostico relativo alla valutazione degli apprendimenti, presentando questa comunicazione, la quale non costituisce una diagnosi di DSA (disturbo specifico di apprendimento).
Preso atto che verrà adottata dalla istituzione scolastica ogni cautela a salvaguardia della riservatezza delle informazioni raccolte, esprimono il consenso al trattamento ed alla comunicazione dei dati personali, nel rispetto e nei limiti previsti dal D.Lgs. 196/03.
Data,
Firma di entrambi i genitori (o degli esercenti la responsabilità genitoriale)