LAVORI DI VALORIZZAZIONE DEGLI ASPETTI ECOLOGICI, PAESAGGISTICI E FRUITIVI DEL CANALE DIVERSIVO DI MINCIO
LAVORI DI VALORIZZAZIONE DEGLI ASPETTI ECOLOGICI, PAESAGGISTICI E FRUITIVI DEL CANALE DIVERSIVO DI MINCIO
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PROGETTO ESECUTIVO
DICEMBRE 2010
REV. 01 LUGLIO 2011
- INDICE -
CAPO I – Natura e oggetto dell’appalto. Definizione tecnica ed economica | 4 | |
Art. 1 Oggetto dell’appalto | 4 | |
Art. 2 Ammontare dell’Appalto e categorie delle opere | 4 | |
Art. 3 Conoscenza delle condizioni di appalto e delle condizioni locali | 5 | |
Art. 4 Descrizione sommaria delle opere | 5 | |
Art. 4.1 Tipologie di intervento | 5 | |
4.2. Preparazione del terreno | 10 | |
4.3 Scelta del materiale vivaistico | 11 | |
4.4 Operazioni d’impianto | 12 | |
4.5 Cure colturali | 12 | |
4.6 Posa in opera di bacheche | 15 | |
4.7 Posa in opera di sbarre veicolari e staccionate | 15 | |
Art. 5 Modalità di aggiudicazione dell’Appalto | 15 | |
Art. 6 Modalità di stipula del contratto | 16 | |
Art. 7 Documenti facenti parte del contratto | 16 | |
Art. 8 Osservanza del Capitolato generale e di altre norme | 16 | |
Art. 9 Sub-appalto e cottimo | 17 | |
Art. 10 Varianti delle opere progettate | 18 | |
Art. 11 Revisione prezzi | 18 | |
Art. 12 Pagamento dei lavori | 18 | |
Art. 13 Indicazione delle persone che possono riscuotere | 19 | |
Art. 14 Cauzione provvisoria | 19 | |
Art. 15 Cauzione definitiva e garanzie | 19 | |
Art. 16 Norme generali per l’esecuzione dei lavori | 20 | |
Art. 17 Programma esecutivo dei lavori | 21 | |
Art. 18 Oneri a carico dell’Impresa | 21 | |
Art. 19 Xxxxx dipendenti da forza maggiore | 24 | |
Art. 20 Responsabilità dell’Impresa | 25 | |
Art. 21 Anticipazioni fatte dall’Impresa | 25 | |
Art. 22 Domicilio legale dell’Impresa - Controversie | 25 | |
Art. 23 Osservanza delle condizioni normative e retributive risultanti | dai | contratti |
collettivi di lavoro | 25 | |
Art. 24 Consegna dei lavori - Sospensioni e Riprese dei lavori | 26 | |
Art. 25 Tempo utile per ultimare i lavori | 26 | |
Art. 26 Penali per ritardi – Premio di accelerazione | 26 | |
Art. 27 Accertamento e misurazione dei lavori | 26 | |
Art. 28 Conto finale, collaudo definitivo e provvisorio dei lavori | 27 |
Art. 29 Direzione tecnica del cantiere, Ufficio di Direzione Lavori e Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere 27
Art. 30 Disciplina nel cantiere 28
Art. 31 Obbligo dell’Impresa di costituire sul posto un ufficio tecnico 28
Art. 32 Orario di lavoro e lavoro straordinario 28
Art. 33 Ordini della Direzione Lavori e del Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere 29
Art. 34 Difetti di costruzione 29
Art. 35 Inadempienze dell’assuntore 30
Art. 36 Materiali ed apparecchiature a piè d’opera ed esecuzione dei lavori: condizioni generali di accettazione e prove di controllo 30
Art. 37 Spese per la riduzione dei rischi insiti negli ambienti di lavoro 31
CAPO II – Norme per la misurazione e la valutazione dei lavori 32
Art. 38 Pulizia delle aree da vegetazione infestante 32
Art. 39 Nuovi impianti vegetali 32
Art. 39.1 Preparazione del terreno 32
Art. 39.2 Fornitura di terra vegetale e concime 33
Art. 39.3 Operazioni di impianto 33
Art. 39.4 Cure manutentive 33
Art. 39.5 Interventi accessori 34
CAPO III – Norme tecniche 34
Art. 40 Recinzione temporanea di cantiere 34
Art. 41 Pulizia delle aree di intervento 35
Art. 42 Abbattimento di alberi e arbusti 35
Art. 43 Qualità e provenienza dei materiali impiegati 36
Art. 43.1 Materiali in genere 36
Art. 43.2 Terra vegetale di riporto 38
Art. 43.3 Concimi 39
Art. 43.4 Protezioni individuali 39
Art. 43.5 Materiali vegetali 39
Art. 43.6 Trasporto del materiale vegetale 41
Art. 43.7 Irrigazioni 42
Art. 43.8 Attrezzature in legno 43
Art. 44 Modalità di esecuzione dei lavori 43
Art. 44.1 Preparazione del suolo 44
Art. 44.2 Tracciamenti e picchettamento per le opere a verde 45
Art. 44.3 Operazioni di messa a dimora delle piante 46
Art. 44.4 Difesa dei nuovi impianti 47
Art. 44.5 Pacciamtura 47
Art. 45 Cure manutentive 48
Art. 45.1 Potature 48
Art. 45.2 Sfalci e contenimento vegetazione infestante 48
Art. 45.3 Irrigazioni 49
Capo IV – Elenco prezzi unitari 50
CAPO I – Natura e oggetto dell’appalto. Definizione tecnica ed economica
Art. 1 Oggetto dell’appalto
L’appalto riguarda lavori di pulizia della vegetazione infestante finalizzata alle nuove piantumazioni, preparazione del terreno, opere di piantumazione lineari e areali, posa di bacheche, staccionate e sbarre nelle aree di pertinenza fluviale del canale Diversivo di Mincio indicate negli elaborati grafici. L’appalto include le manutenzione programmate, per i primi cinque anni, delle opere a verde realizzate. Sono da intendersi comprese la manodopera,e la fornitura di materiali e mezzi, assistenza e prestazioni complementari finalizzate alla completa esecuzione delle opere contrattualmente definite.
Sono parte integrante dell’appalto tutte le attività di organizzazione e coordinamento delle varie fasi esecutive, delle modalità di fornitura e della disponibilità di attrezzature , che dovranno essere eseguite nella piena conformità di tutta la normativa vigente in materia di lavori pubblici, inclusa quella relativa alla prevenzione degli infortuni e alla tutela della salute dei lavoratori.
Le indicazioni del presente capitolato, gli elaborati grafici e le specifiche tecniche allegate forniscono la consistenza quantitativa e qualitativa e le caratteristiche di progettazione esecutiva e di esecuzione delle opere oggetto del contratto.
L’esecuzione dei lavori avverrà secondo le condizioni stabilite nel presente Capitolato speciale d’appalto e le particolarità tecniche del progetto del quale l’Appaltatore riconosce di avere piena ed esatta conoscenza.
Art. 2 Ammontare dell’Appalto e categorie delle opere
L’importo complessivo dei lavori a base di Appalto ammonta a euro 303.094,76 (diconsi euro Trecentotremilanovantaquattro/76) così ripartiti:
a) Importo per l’esecuzione dei lavori:
- a misura | 265.277,63 | € |
- a corpo | 30.766,39 | € |
Totale importo per l’esecuzione dei lavori (soggetti a ribasso): | 296.044,02 | € |
b) Importo per l’attuazione del Piano della sicurezza: - a corpo | 7.050,74 | € |
Totale importo per l’attuazione del Piano della sicurezza: | 7.050,74 | € |
IVA su importo lavori e attuazione del Piano della sicurezza: | 60.618,95 | € |
Ai fini del rispetto delle vigenti disposizioni in materia di | qualificazione | dei soggetti |
esecutori dei lavori pubblici (D.P.R. 34/2000 e s.m.) la categoria prevalente è la seguente:
- Categoria OG 13 “Opere di ingegneria naturalistica”, classifica II, per importo a base d’appalto pari a € 303.094,76 + IVA 20%
Art. 3 Conoscenza delle condizioni di appalto e delle condizioni locali
L’assunzione dell’Appalto oggetto del presente Capitolato implica da parte dell’Impresa la conoscenza perfetta non solo di tutte le norme generali e particolari che lo regolano, ma anche di tutte le condizioni locali che si riferiscono alle opere, quali la natura del suolo e del sottosuolo, la viabilità e gli accessi, la possibilità di utilizzare materiali locali in rapporto ai requisiti richiesti, la distanza da cave di adatto materiale, la presenza o meno di acqua (sia che essa occorra per l’esecuzione dei lavori, sia che debba essere allontanata), l’esistenza di adatti scarichi a rifiuto ed in generale di tutte le circostanze generali e speciali che possono aver influito sul giudizio dell’Impresa circa la convenienza di assumere l’opera alle condizioni di offerta.
Al momento della presentazione dell’offerta l’Impresa, nell’accettare i lavori designati in Capitolato, deve dichiarare:
a) di aver preso conoscenza del progetto in tutte le sue parti, di condividerlo e di far proprie le condizioni tecnico-economiche in esso contenute,
b)di aver preso conoscenza autonomamente delle opere da eseguire, di aver visitato la località interessata dai lavori e di averne accertato le condizioni di viabilità e di accesso, nonché ogni interferenza che la riguardano,
c) di aver valutato, nell’offerta, tutte le circostanze ed elementi che influiscono tanto sul costo dei materiali, quanto sul costo della mano d’opera, dei noli e dei trasporti.
L’Impresa non potrà quindi eccepire durante l’esecuzione dei lavori la mancata conoscenza di condizioni o la sopravvenienza di elementi non valutati o non considerati, tranne che tali nuovi elementi si configurino come cause di forza maggiore contemplate dal X.Xxx. 163/2006 e s.m.i. e dal Codice Civile e, comunque, impreviste in quanto imprevedibili (e non escluse da altre norme del presente Capitolato).
Art. 4 Descrizione sommaria delle opere
Art. 4.1 Tipologie di intervento
Le Tipologie di intervento richieste sono:
•Pulizia dalla vegetazione infestante e preparazione del terreno all’impianto,
•Realizzazione di filari arborei con interasse sulla fila di 6 m,
•filari arborei con interasse sulla fila di 8 m,
•siepe mista a 1 filare monostratificata (essenze arbustive),
•siepe mista a 1 filare pluristratificata (essenze arbustive e arboree),
•siepe mista a 2 filari monostratificata (essenze arbustive),
•siepe mista a 2 filari pluristratificata (essenze arbustive e arboree),
•Rimboschimento,
•Fornitura e posa di bacheche, staccionate e sbarre,
•Cure manutentive alle opere a verde realizzate per i primi cinque anni post-impianto.
L’area di progetto è suddivisa in tratti di intervento riportati negli elaborati grafici facenti parte del Bando di gara e qui di seguito riassunti:
Di seguito sono riportate le specie da impiegare nei diversi tratti di intervento:
TRATTI 1 e 2 (interventi lineari)
ESSENZE ARBUSTIVE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Crespino | Berberisvulgaris |
Rosa selvatica | Rosa canina |
Prugnolo | Prunus spinosa |
Biancospino | Crategusmonogyna |
Spino cervino | Rhamuscatharticus |
Marruca | Paliarusspina-christi |
Scotano | Cotinuscoggygria |
ESSENZE ARBOREE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Pero selvatico | Pyruspyraster |
Olmo campestre | Ulmus minor |
Bagolaro | Celtisaustralis |
Melo selvatico | Malus sylvestris |
Acero campestre | Acer campestre |
Orniello | Fraxinusornus |
TRATTI 3, 4, 5, 6 (interventi lineari)
ESSENZE ARBUSTIVE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Nocciolo | Corilus avellana |
Biancospino | Crataegusmonogyna |
Corniolo | Cornus mas |
Mirabolano | Prunuscerasifera |
Ligustro | Ligustrumvulgaris |
Pallon di maggio | Viburnumopulus |
Fusaggine | Euonymuseuropaeus |
Frangola | Frangulaalnus |
Sanguinello | Cornus sanguinea |
Sambuco nero | Sambucusnigra |
ESSENZE ARBOREE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Pioppo nero | Populusnigra |
Pioppo bianco | Populus xxxx |
Xxxx campestre | Ulmus minor |
Acero campestre | Acer campestre |
Frassino ossifillo | Fraxinusoxycarpa |
TRATTI 5 (rimboschimento)
ESSENZE ARBUSTIVE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Nocciolo | Corilus avellana |
Biancospino | Crataegusmonogyna |
Prugnolo | Prunus spinosa |
Ligustro | Ligustrumvulgaris |
Pallon di maggio | Viburnumopulus |
Fusaggine | Euonymuseuropaeus |
Frangola | Frangulaalnus |
Mirabolano | Prunuscerasifera |
Sanguinello | Cornus sanguinea |
Sambuco nero | Sambucusnigra |
ESSENZE ARBOREE
NOME COMUNE | NOME LATINO |
Farnia | Quercurobur |
Pioppo nero | Populusnigra |
Pioppo bianco | Populus alba |
Ciliegio selvatico | Prunusavium |
Pero selvatico | Pyruspyraster |
Olmo campestre | Ulmus minor |
Acero campestre | Acer campestre |
Frassino ossifillo | Fraxinusoxycarpa |
Nel rimboschimento il margine dell’impianto verso la strada alzaia che affianca il canale Diversivo sarà costituito da un filare arbustivo ottenuto dalla ripetizione del modulo di impianto “siepe mista a filare singolo monostratificata” dei tratti da 3 a 6 (Modulo C). Le percentuali di impiego delle essenze sono riportati nell’elaborato grafico “Tavola 6”.
Gli impianti lineari sono ottenuti dalla ripetizione ordinata dei moduli di impianto oltre elencati.
I moduli di impianto variano in funzione delle condizioni della stazione di impianto. Si avranno pertanto alcuni tipi di moduli per i tratti di impianto 1 e 2 (ambiente xerofilo) e altri tipi di moduli per i tratti da 3 a 6 (ambiente tendenzialmente mesofilo).
Di seguito si riporta la composizione dei moduli divisa per le due tipologie di ambiente. Sugli elaborati grafici ogni tratto rosso indica un singolo modulo di quelli di seguito riportati.
TRATTI DI INTERVENTO 1 e 2
MODULO A: FILARE ARBOREO MONOSPECIFICO CON INTERASSE SULLA FILA PARI A 6 M
Essenze impiegate: Acero campestre, Olmo campestre, Orniello. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 24 m. Il postime sarà fornito in contenitore circ. 18-20 di età minima S1T2 e la pacciamatura sarà realizzata con la posa di biodisco in fibra di cocco.
MODULO B: FILARE ARBOREO MONOSPECIFICO CON INTERASSE SULLA FILA PARI A 8 M
Essenza impiegata: Bagolaro. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 32 m. Il postime sarà fornito in contenitore circ. 18-20 di età minima S1T2 e la pacciamatura sarà realizzata con la posa di biodisco in fibra di cocco.
MODULO C: SIEPE MISTA A FILARE SINGOLO MONOSTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di sole essenze arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 17 m.
La siepe avrà uno sviluppo verticale monostratificato caratterizzato da un unico livello arbustivo. Sulla fila gli arbusti saranno collocati in gruppi di 5. Il postime sarà fornito in contenitore multiforo con volume della zolla compreso tra 0,26 e 0,40 lt, così come per i successivi moduli di impianto.
MODULO D: SIEPE MISTA A FILARE SINGOLO PLURISTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di essenze arboree e arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 26 m.
MODULO E: SIEPE MISTA DOPPIO FILARE MONOSTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di sole essenze arbustive. Interasse sulla fila pari a 0,5 m. Distanza tra le file pari a 1 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 17 m.
MODULO F: SIEPE MISTA DOPPIO FILARE PLURISTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di essenze arboree e arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Distanza tra le file pari a 1 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 26 m.
TRATTI DI INTERVENTO DA 3 a 6
MODULO A: SIEPE MISTA A FILARE SINGOLO MONOSTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di sole essenze arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 25 m.
MODULO B: SIEPE MISTA A FILARE SINGOLO PLURISTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di essenze arboree e arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 40 m.
MODULO C: SIEPE MISTA DOPPIO FILARE MONOSTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di sole essenze arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Distanza tra le file 1 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 25 m.
MODULO D: SIEPE MISTA DOPPIOFILARE PLURISTRATIFICATA
Siepe mista ottenuta mediante l’impiego di essenze arboree e arbustive. Interasse sulla fila 0,5 m. Distanza tra le file 1 m. Lunghezza complessiva del singolo modulo pari a 40 m.
RIMBOSCHIMENTO:
Rimboschimento in area pianeggiante a sesto curvilineo con densità di impianto pari a 2000 piante/ha.
Il sesto d’impianto teorico sarà di 2 x 2,5 m, sufficiente a garantire il transito dei mezzi nelle interfile senza il danneggiamento alle piantine. La distanza tra le file, disposte ad andamento sinusoidale, è fissata in ml
2.50. Sulla fila le piante avranno tra loro una distanza di ml 2.00.
Il postime utilizzato sarà fornito in vaso diam. 18-20 cm con età non inferiore a S1T2.
Gli elaborati grafici riportano lo schema di impianto, le modalità di tracciamento e la distinta delle essenze da impiegare.
4.2. Preparazione del terreno
La preparazione del terreno all’impianto sarà precedute da operazioni di pulizia delle aree di interevento dalla vegetazione infestante o non in linea con le scelte progettuali eseguita con trincia forestale o decespugliatore. Potranno essere necessari abbattimenti mirati di esemplari arborei di dimensioni al colletto con circonferenza inferiore ai 10 cm. Gli interventi di abbattimento saranno seguiti da de pezzatura e accatastamento in loco del materiale vegetale prodotto. Quanto sopra espresso secondo le indicazioni della DL.
La preparazione del terreno riguarda tutti gli interventi di nuovo impianto ad eccezione dei filari arborei che saranno collocati nel tratto di intervento 1, sul lato esterno dell’argine sud del Canale Diversivo. In questo caso, infatti, per evitare dissesti all’argine, non si effettueranno lavorazioni diffuse del terreno ma gli esemplari arborei saranno messi a dimora preparando singolarmente le buche di impianto, con mezzi manuali o meccanici (trivella montata su trattore).
Le lavorazioni del terreno per gli impianti lineari dovranno essere eseguite per una larghezza di almeno 1 m nel caso di impianti a filare singolo e di larghezza pari ad almeno2 m in caso di impianti a filare doppio.
In tutti gli altri casi il terreno dovrà essere preparato all’impianto con tre modalità differenti:
- preparazione all’impianto di siepi e filari in caso di terreno compatto e con presenza di scheletro grossolano;
- preparazione all’impianto di siepi e filari in presenza di terreni di media consistenza, nudi o con presenza di cotico erboso;
- preparazione all’impianto di rimboschimento in terreni di media consistenza
Nel primo caso si tratta di terreni fortemente compattati dal transito veicolare individuati nel tratto di intervento 1. In questo caso la lavorazione del terreno dovrà seguire le seguenti fasi:
- estirpatura profonda fino a 40 cm di profondità con trattrice di adeguata potenza. Si prevede la necessità di tre passaggi successivi della macchina per raggiungere la profondità indicata;
- concimazione organica andante con letame maturo distribuito sul terreno in ragione di 500 qli/ha
- fresatura superficiale eseguita con fresa interrassassi;
- distribuzione sull’area di impianto di terra vegetale selezionata per uno spessore di almeno 10 cm;
- ulteriore fresatura superficiale per favorire l’integrazione nel suolo del concime e della terra vegetale riportata.
Nel secondo caso, in presenza di suoli di media consistenza presenti negli altri tratti di intervento (da 2 a 6), la preparazione del terreno agli impianti lineari dovrà seguire le seguenti fasi:
- estirpatura profonda, fino a 40 cm di profondità;
- concimazione organica andante con letame maturo distribuito sul terreno in ragione di 500 qli/ha;
- fresatura superficiale per favorire l’integrazione nel suolo del concime e della terra vegetale riportata.
Nel terzo caso la preparazione del terreno finalizzata alla realizzazione del rimboschimento sarà ottenuta seguendo le seguenti fasi:
- interventi preparatori all’impianto consistenti in operazione di pulizia della vegetazione infestante compreso il taglio selettivo di polloni eccedenti su ceppaie con salvaguardia di eventuale rinnovazione presente in linea con le scelte progettuali, secondo la indicazioni della DL;
- una letamazione di fondo in misura di 500 x.xx/xx al fine di migliorare la struttura del suolo che come messo in evidenza nel paragrafo relativo agli aspetti pedologici, presenta limitazioni per il forte contenuto calcareo;aratura superficiale del terreno fino a 40 cm di profondità;
- frangizollatura a dischi con contestuale rullatura allo scopo di interrare il letame e preparare il terreno all’impianto.
4.3 Scelta del materiale vivaistico
Il materiale di propagazione dovrà essere dotato di certificazione di origine ai sensi della Legge nazionale 269/73 “Disciplina della produzione e del commercio di sementi e piante da rimboschimento” e del D.lgs. 386/2003.
Il postime impiegato deve essere di sicura provenienza locale al fine di garantire un migliore adattamento alle condizioni specifiche di impianto e, inoltre, attraverso l’uso di ecotipi locali,
ridurre il rischio di inquinamento genetico dei popolamenti naturali ridotti a pochi lembi di elevato valore ecologico, genetico e storico.
Le piante impiegate dovranno essere prive di patologie che ne possano ridurre la vitalità. A tale scopo dovrà essere verificata l’assenza di segni di malattie sia all’apparato radicale sia al fusto, che dovrà presentarsi privo di ingrossamenti o ferite.
4.4 Operazioni d’impianto
La realizzazione dei filari arborei avverrà per mezzo di apertura individuale di buca, eseguita con mezzi meccanici o manuali, di dimensioni non inferiori a 40x40x40 cm. Il rincalzo della piantina sarà fatto con terra vegetale selezionata mescolata integrata con concime organico maturo. All’operazione di messa a dimora seguirà la posa di biodisco pacciamante fissata al suolo con picchetti metallici e la posa della protezione individuale (shelter) fissata con cannetta di bambù.
La realizzazione delle siepi miste avverrà previa stesura di telo pacciamante nero, fissata al suolo con picchetti metallici, di larghezza pari a 1 m per gli impianti monofilare e di larghezza pari a 2 m (2 teli affiancati e sovrapposti) per gli impianti doppio filare. La stesura del film pacciamante potrà avvenire a mano o per mezzo di macchina pacciamatrice. La messa a dimora delle piantine, in terreno precedentemente lavorato, avverrà previa apertura manuale a fessura del telo e la posa della pianta, compreso il rincalzo e la posa di protezioni individuali (shelter) fissate con cannetta in bambù. La messa a dimora delle piantine potrà avvenire manualmente (forando il film plastico lungo la linea di mezzeria effettuando tagli a croce della lunghezza di 25 cm e sotterrando la piantina forestale mantenendo completamente fuori terra il fusto) o per mezzo di macchine trapiantatrici. Una volta messa a dimora la piantina il terreno attorno al foro andrà compattato in modo da non lasciare punti di discontinuità tra il suolo e il pane di terra.
La realizzazione del rimboschimento avverrà previo tracciamento meccanico del sesto di impianto ad andamento sinusoidale. Le operazioni di messa a dimora avverranno con apertura meccanica delle buche di adeguate dimensioni, la posa delle piantine e il successivo rincalzo. Saranno infine collocate le protezioni individuali (shelter) fissate con cannetta segnalatrice in bambù.
Visto il forte soleggiamento delle aree di intervento saranno preferiti shelter della tipologia a rete fitta e scura.
4.5 Cure colturali
Il programma di cure colturali è differenziato in funzione delle due tipologie di ambiente individuate.
Gli interventi lineari posti nei tratti 1 e 2 (ambiente xerofilo) saranno oggetto della seguente manutenzione programmata per i primi 5 anni post impianto:
- irrigazioni di soccorso con adacquamento con circa 20 lt per pianta cos’ suddiviso:
o num. 16 interventi minimi nel 1° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 10 interventi minimi nel 2° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 6 interventi minimi nel 3° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 4 interventi minimi nel 4° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 2 interventi minimi nel 5° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL.
- risarcimentofallanze su precedente impianto, comprensivo della riapertura delle buche, messa a dimora delle piantine della stessa tipologia di partenza e risistemazione delle protezioni individuali, nella misura del 20 % sul totale delle essenze, da eseguirsi durante il riposo vegetativo tra il secondo e il terzo anno di impianto;
- sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sui margini dell’intervento e completamento dell’operazione con decespugliatore sulle file, secondo la seguente programmazione:
o num. 3 interventi il 1° anno;
o num. 3 interventi il 2° anno;
o num. 3 interventi il 3° anno;
o num. 2 interventi il 4° anno;
o num. 2 interventi il 5° anno.
Gli interventi lineari posti nei tratti da 3 a 6 (ambiente mesofilo) saranno oggetto della seguente manutenzione programmata per i primi 5 anni post impianto:
- irrigazioni di soccorso con adacquamento con circa 20 lt per pianta cos’ suddiviso:
o num. 8 interventi minimi nel 1° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 8 interventi minimi nel 2° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 4 interventi minimi nel 3° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 2 interventi minimi nel 4° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 2 interventi minimi nel 5° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL.
- risarcimentofallanze su precedente impianto, comprensivo della riapertura delle buche, messa a dimora delle piantine della stessa tipologia di partenza e risistemazione delle protezioni individuali, nella misura del 15 % sul totale delle essenze, da eseguirsi durante il riposo vegetativo tra il secondo e il terzo anno di impianto;
- sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sui margini dell’intervento e completamento dell’operazione con decespugliatore sulle file, secondo la seguente programmazione:
o num. 3 interventi il 1° anno;
o num. 3 interventi il 2° anno;
o num. 3 interventi il 3° anno;
o num. 2 interventi il 4° anno;
o num. 2 interventi il 5° anno.
L’intervento di rimboschimento collocato nel tratto 5 sarà oggetto della seguente manutenzione programmata:
- irrigazioni di soccorso con adacquamento con circa 20 lt per pianta così suddiviso:
o num. 4 interventi minimi nel 1° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 4 interventi minimi nel 2° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 3 interventi minimi nel 3° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
o num. 1 interventi minimi nel 4° anno di impianto, in funzione dell’andamento stagionale e delle indicazioni della DL;
- risarcimentofallanze su precedente impianto, comprensivo della riapertura delle buche, messa a dimora delle piantine della stessa tipologia di partenza e risistemazione delle protezioni individuali, nella misura del 20 % sul totale delle essenze, da eseguirsi durante il riposo vegetativo tra il secondo e il terzo anno di impianto;
- sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia tra le file dell’intervento e completamento dell’operazione con decespugliatore sulle file, secondo la seguente programmazione:
o num. 3 interventi il 1° anno;
o num. 3 interventi il 2° anno;
o num. 3 interventi il 3° anno;
o num. 2 interventi il 4° anno;
o num. 2 interventi il 5° anno.
- Sfolli previsti tra il 4° e il 5° anno in misura finalizzati alla selezione massale del numero di individui, a carico degli esemplari più vigorosi nella fase giovanile, al fine di garantire la crescita equilibrata del rimboschimento. Materiale vegetale di risulta da accatastare in loco per la vendita secondo le indicazioni della DL e della Stazione appaltante.
4.6 Posa in opera di bacheche
Il progetto prevede la posa in opera di 7 bacheche bifacciali delle seguenti dimensioni: altezza 220 cm fuori terra, larghezza struttura compresa 100 cm. Dimensione utile del pannello espositore 80 x 160 cm. La bacheca dovrà essere realizzate in legno di provenienza locale opportunamente trattato per esterno e dotata di copertura superiore a protezione del futuro pannello da esporre.
L’ancoraggio al suolo avverrà per mezzo di realizzazione in opera di plinti in clsdi adeguate dimensioni e resistenza.
L’intervento potrà rendere necessaria la pulizia dell’area dalla vegetazione infestante.
4.7 Posa in opera di sbarre veicolari e staccionate
Il progetto prevede la posa in opera di num. 18 sbarre in legno di provenienza locali opportunamente trattato per esterno, dotate di apertura parallela al terreno e sistema di chiusura a lucchetto e lucchetto di adeguate dimensioni con chiavi in num. 2 copie. La sbarra dovrà essere composta da sezioni di adeguate dimensioni e munita di tutte le giunzioni metalliche necessarie per consentirne l’agevole apertura a compasso orizzontale.
A distanza di 100 cm dalle sbarre saranno posti in opera tratti di staccionata in legno di abete tornito trattato in autoclave con funzione di parapetto e di creazione del varco per il passaggio dei pedoni e di altre modalità di mobilità lenta. Per ogni sbarra sarà realizzato un tratto di staccionata lungo complessivamente 4 m costituito da montanti infissi nel terreno diam 12 cm con interasse 1metro, un corrimano superiore diam. 12 cm e un traverso orizzontale inferiore diam. 8 cm.
Il lavoro, oltre a quanto sopra richiamato, comprende tutti gli oneri contenuti nel presente Capitolato Speciale d’Appalto, in tutte le sue parti, anche se non esplicitamente richiamati.
Si intendono inoltre compresi nel prezzo dei lavori e perciò a carico dell’ Appaltatore gli oneri contenuti nel Capitolato Generale anche se non esplicitamente richiamati nel presente Capitolato Speciale d’Appalto.
Art. 5 Modalità di aggiudicazione dell’Appalto
Il criterio di aggiudicazione, conforme al vigente Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (art. 82 del D.lgs. 163/2006 e s.m.i.) e al relativo Regolamento (Titolo V, Capo II del DPR 554/1999) e comunque specificato sul bando di gara, prevede l’aggiudicazione al prezzo più basso, così determinato:
- Per i contratti da stipulare parte a corpo e parte a misura, il prezzo più basso è determinato mediante offerta a prezzi unitari
Art. 6 Modalità di stipula del contratto
1. Il contratto è stipulato in parte “a misura” e in parte “a corpo”, ai sensi dell’art. 53, comma 4 del D.lgs. 163/2006.
2. L’importo del contratto può variare in aumento o in diminuzione, in base alle quantità effettivamente eseguite o definite in sede di contabilità, fermi restando i limiti di cui all’art. 132 del D. lgs. 163/2006 e le condizioni previste dal presente capitolato speciale.
3. Il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si intende offerto e applicato a tutti i prezzi unitari in elenco, i quali, ribassati, costituiscono i prezzi contrattuali da applicare alle singole quantità eseguite.
4. I prezzi contrattuali sono vincolati anche per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili e ordinate o autorizzate ai sensi dell’art. 132 del D.lgs. 163/2006.
5. I rapporti e i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base di gara di cui all’art. 2, mentre gli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui all’art. 2 costituiscono vincolo negoziale.
Art. 7 Documenti facenti parte del contratto
Ai sensi dell’art. 5, comma 8, del D.Lgs. 163/2006 e s. m. e dell’art. 137, comma 1 del DPR 207/2010 sono parte integrante del presente contratto, anche se non allegati:
- il Capitolato generale delle opere dei lavori pubblici,
- gli elaborati grafici progettuali e le relazioni,
- l’elenco dei prezzi unitari,
- il Piano della sicurezza,
- il cronoprogramma,
- le polizze di garanzia,
- l’offerta presentata dalla Ditta in sede di gara;
Fanno pure parte del contratto, per quanto non vengano ad esso allegati, i documenti e le norme citate nel presente Capitolato Speciale d’Appalto.
L’ordine di elenco dei documenti contrattuali costituisce priorità in caso di discordanza fra gli stessi.
Art. 8 Osservanza del Capitolato generale e di altre norme
In tutto ciò che non sia in opposizione con le condizioni espresse nel presente Capitolato, l’Appalto è soggetto all’esatta osservanza delle seguenti statuizioni:
− Legge 20 marzo 1865, n. 2248: Legge sulle Opere Pubbliche, per quanto ancora in vigore.
− D. Lgs 12/04/2006 n. 163 e s.m.i.: Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture;
− D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554: “Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e s.m.i.” , giusta, per la vigenza, quanto disposto dal comma 3 dell’art. 253 del D.Lgs 163/06;
− D.M. 19 aprile 2000, n. 145: “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell’ art. 253) comma 3 del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture D. Lgs 163/06 e s.m.i.”;
− Tutta la legislazione vigente in materia di lotta alla delinquenza mafiosa;
− Norme emanate dal C.N.R., norme U.N.I., norme C.E.I. e testi citati nel presente Capitolato.
Dal punto di vista delle normative tecniche l’Impresa è in particolare obbligata all’ osservanza:
a) di tutte le norme per la sicurezza e l’igiene del lavoro sotterraneo emanate ed emendate; in particolare alle norme di cui al D.P.R. n. 128, del 09/04/1959; di tutte le norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui alla legge n. 55 del 19/03/1990 e al D.lgs. 81/2008 che qui si intendono integralmente trascritti;
b) delle disposizioni di leggi e regolamenti intorno alle opere idrauliche;
c) delle vigenti leggi statali e regionali in materia di cave;
d) di tutte le norme di qualsiasi genere applicabili all’ appalto in oggetto, siano esse governative, regionali, provinciali, comunali, ovvero emesse dalle Amministrazioni delle Ferrovie dello Stato, delle Strade Statali, delle Poste e Telegrafi che hanno giurisdizione sui luoghi in cui devono eseguirsi le opere, restando contrattualmente convenuto che anche se tali norme o disposizioni dovessero arrecare oneri e limitazioni nello sviluppo dei lavori, senza accampare alcun diritto o ragione contro l’Amministrazione Appaltante, essendosi di ciò tenuto conto nello stabilire i patti ed il prezzo a corpo del presente Capitolato;
e) delle seguenti Leggi: R.D. n. 2232 del 16/11/1939 “Norme per l’accettazione delle pietre naturali da costruzione”; Legge n. 595, del 26/05/1965 “Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici”; D.M. 03/06/1968 “Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi” modificato dal DM 20/11/84; D.M. 31/08/1972 “Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche”; D.M. 12/12/1985 “Norme tecniche relative alle tubazioni”;
f) del D.C.P.S. n. 1516, del 20/12/1947, nonché del D.M. 27/07/1985 e successive modifiche ed integrazioni riguardanti: “Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche”, nonché della circolare n. 6487, emanata il 26/02/1970 dal Ministero dei LL. PP. (Consiglio Superiore);
g) del D.M. 09/01/1996 modificato dal DM 05/08/99;
h) del D.M. 16/01/1996 e relativa circolare LL.PP. n. 156, del 04/07/1996;
i) delle norme generali concernenti l’impiego e l’esecuzione della saldatura autogena emanate dal Ministero della Comunicazioni con D.M. del 26/02/1936, integrato con la circolare in data 20/11/1939;
j) delle “Norme” della Associazione Elettrotecnica Italiana (A.E.I.) e del Comitato Elettronico Italiano (C.E.I.) per quanto riguarda linee ed apparecchiature elettriche, nonché impianti telefonici e telecomunicazioni senza filo.
Per quanto riguarda l’impiego di materiali da costruzione per i quali non si abbiano norme ufficiali, l’Impresa - su richiesta dell’Ufficio di Direzione Lavori - è tenuta all’osservanza delle più recenti norme che pur non avendo carattere ufficiale, fossero raccomandate dai competenti organi tecnici.
L’osservanza di tutte le norme sopra indicate in maniera sia esplicita che generica si intende estesa a tutte quelle già emanate e non richiamate o che potranno essere emanate durante l’esecuzione dei lavori e riguardino l’accettazione e l’impiego di materiali da costruzione e quanto altro attiene ai lavori.
Art. 9 Sub-appalto e cottimo
Il sub-appalto, regolato dal D. Lgs. 163/2006 e s.m.i., - art. 118) - verrà concesso nei modi e nelle forme previste dalla normativa legislativa vigente all’atto dell’appalto, anche in materia
di lotta alla delinquenza mafiosa, restando in ogni caso sempre integra la responsabilità dell’Impresa che deve continuare a rispondere, pienamente e direttamente, nei confronti della stessa Amministrazione Appaltante, della regolare esecuzione e del preciso adempimento di tutti gli impegni.
Secondo la normativa sopraindicata è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletata che richiedano l’impiego di mano d’opera, quali le forniture con posa in opera ed i noli a caldo se singolarmente di importo superiore al 2% dell’importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000 euro e qualora l’incidenza del costo della mano d’opera del personale sia superiore al 50% dell’importo del contratto da affidare.
Ove l’Impresa faccia ricorso ad altre Ditte per la fornitura (ed eventualmente per la messa in opera) di materiali di ogni genere è tenuta a prescegliere Ditte che si impegnino formalmente ad osservare, per i lavori di cui al presente Xxxxxxxxx, nei confronti delle proprie maestranze, i contratti collettivi di lavoro.
L’Impresa è tenuta altresì a segnalare all’Ufficio di Direzione dei Lavori i nominativi dei fornitori.
Art. 10 Varianti delle opere progettate
Le varianti alle opere in progetto saranno ammesse solo per le motivazioni e nelle forme previste dal D. Lgs. 163/2006 e s.m.i.
Le varianti in diminuzione migliorative delle opere in progetto proposte dall’Appaltatore dovranno essere conformi ai contenuti di cui all’articolo 11 del Capitolato Generale.
Si ribadisce la circostanza che, indipendentemente dalle ipotesi previste dall’articolo 132 del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i., la stazione appaltante può sempre ordinare l’esecuzione di lavori in misura inferiore rispetto a quanto previsto nel presente Capitolato Speciale d’Appalto, nei limiti di un quinto dell’importo di contratto, come determinato ai sensi dell’articolo 10 comma 4 del Capitolato Generale e senza che nulla spetti all’Appaltatore a titolo di indennizzo.
Art. 11 Revisione prezzi
In base alla vigente normativa non è prevista l’applicazione della revisione ai prezzi contrattuali.
Art. 12 Pagamento dei lavori
I lavori a misura saranno valutati e contabilizzati con le modalità riportate nel Capo II del presente Capitolato Speciale d’Appalto.
I pagamenti in acconto in corso d’opera, di cui all’art. 29 del Capitolato Generale, saranno effettuati ogniqualvolta l’avanzamento lavori, convenzionalmente valutati nel modo sopra indicato, raggiunga un importo pari al 25% dell’importo a base di contratto, ottenuti applicando i prezzi offerti dall’Appaltatore ovvero quelli di elenco al netto del ribasso d’asta, ed applicando le ritenute di garanzia nella misura dello 0,5% di cui all’art. 7 del Capitolato Generale.
Dell’emissione di ogni certificato di pagamento il Responsabile del procedimento provvede ad informare per via telematica gli enti previdenziali ed assicurativi, compresa la cassa edile, ove richiesto, tramite il rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
L’Amministrazione dispone il pagamento a valere sulle ritenute suddette in quanto dovuto per le inadempienze accertate dagli Enti competenti che ne richiedano il pagamento nei modi e nelle forme di legge.
Le ritenute di cui sopra possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione del conto finale, dopo l’approvazione del Certificato di regolare esecuzione provvisorio, ove gli Enti
suddetti non abbiano comunicato all’Amministrazione committente eventuali inadempienze entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della richiesta del Responsabile del Procedimento.
In caso di sospensioni dei lavori con durata superiore a 90 giorni (novanta) potrà essere corrisposto all’Appaltatore un acconto, al netto delle ritenute di cui sopra, qualunque ne sia l’ammontare.
La rata di saldo verrà pagata all’emissione dello stato finale, previa costituzione di fideiussione, alle condizioni di cui all’art. 102 del Regolamento.
Art. 13 Indicazione delle persone che possono riscuotere
Nel contratto di appalto ovvero nell’atto di cottimo saranno indicati:
a) il luogo e l’ufficio dove saranno effettuati i pagamenti, e le relative modalità, secondo le norme che regolano la contabilità del presente lavoro meglio specificati nell’art. 12 del presente Capitolato Speciale;
b) la persona o le persone autorizzate dall’Appaltatore a riscuotere, ricevere e quietanzare le somme dovute in conto o a saldo anche per effetto di eventuali cessioni di credito preventivamente riconosciute dalla stazione appaltante; gli atti da cui risulti tale designazione dovranno essere allegati al contratto;
La cessazione o la decadenza dall’incarico delle persone autorizzate a riscuotere e quietanzare deve essere tempestivamente notificata alla stazione appaltante.
In caso di cessione del corrispettivo di appalto successiva alla stipula del contratto, il relativo atto deve indicare con precisione le generalità del concessionario ed il luogo del pagamento delle somme cedute.
In difetto delle indicazioni sopra riportate nessuna responsabilità può attribuirsi alla stazione appaltante per pagamenti a persone non autorizzate dall’Appaltatore a riscuotere.
Art. 14 Cauzione provvisoria
La cauzione provvisoria, prevista dall’articolo 75 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i., come indicata nel bando di gara, e’ dovuta nei modi e nei termini di cui all’art. 100 del Regolamento approvato con D.P.R. 554/1999.
Art. 15 Cauzione definitiva e garanzie
Al momento della stipulazione del contratto l’Impresa deve depositare la cauzione definitiva nella misura e nei modi previsti dal D. Lgs 163/2006 e s.m.i. e dall’art. 101 del Regolamento.
La cauzione può essere prestata a mezzo di fideiussione di istituto bancario o di Compagnia Assicurativa a ciò abilitati.
Nessun interesse decorrerà, a favore dell’Impresa, sulle somme depositate; ove la cauzione sia depositata in titoli fruttiferi non vincolati, l’Impresa avrà diritto a ritirare le cedole o i tagliandi maturati.
La cauzione definitiva deve permanere fino al termine di ultimazione previsto delle cure manutentive, previste per i primi cinque anni post-impianto così come da Cronoprogramma dei lavori e comunque non prima di 30 giorni dall’emissione del Certificato di regolare esecuzione delle opere e delle relative cure manutentive quinquennali.
La cauzione viene decurtata in forma percentuale per Imprese “certificate” ai sensi dell’art.
113 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i.
L’esecutore dei lavori e’ obbligato, ai sensi dell’articolo 129 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i., a stipulare una polizza di assicurazione per la copertura di danni di esecuzione e responsabilità civile verso terzi nelle forme e nei modi di cui all’articolo 103 del Regolamento.
L’esecutore dei lavori e’ obbligato, nei casi di cui all’articolo 129 comma 2 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i., a stipulare una polizza di assicurazione indennità decennale nelle forme e nei modi di cui all’articolo 104 del Regolamento.
Art. 16 Norme generali per l’esecuzione dei lavori
a) L’Impresa, nell’esecuzione dei lavori, è tenuta alla scrupolosa osservanza delle norme contenute nel Capitolato Speciale d’Appalto - Capo III - .
Nell’esecuzione dei lavori l’Impresa è altresì obbligata ad osservare ed a far osservare dal proprio personale tutte le norme antinfortunistiche e sulla sicurezza del lavoro vigenti all’epoca dei lavori, applicando i documenti all’uopo redatti ai sensi dell’art. 131 del D. Lgs. 163/06 e s.m.i., nonché le eventuali disposizioni impartite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori.
L’Impresa è diretta ed unica responsabile di ogni conseguenza negativa, sia civile che penale, derivante dalla inosservanza o dalla imperfetta osservanza delle norme di cui ai precedenti articoli.
b) Ordine da tenersi nell’avanzamento lavori.
L’Impresa ha la facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più opportuno per darli perfettamente compiuti nel termine stabilito dal programma di avanzamento lavori e nel termine contrattuale purché esso, a giudizio della Direzione Lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell’Amministrazione.
Tuttavia l’Amministrazione ha diritto di prescrivere l’esecuzione ed il compimento di determinati lavori entro un ragionevole termine, anche in difformità delle indicazioni del citato programma, specialmente in relazione ad esigenze di ordine o interesse pubblico o in relazione agli andamenti stagionali del clima, senza che l’Impresa possa rifiutarsi ed avanzare pretese di particolari compensi.
c) Lavori eseguiti ad iniziativa dell’Impresa.
Qualora l’Impresa, di propria iniziativa, anche dopo aver informato l’Ufficio di Direzione Lavori e senza opposizione del medesimo, eseguisse maggiori lavori od impiegasse materiali di dimensioni eccedenti, o di lavorazione più accurata, o di maggior pregio rispetto a quelli previsti od autorizzati, e sempre che l’Amministrazione accetti le opere così come eseguite, L’Impresa non avrà diritto ad alcun aumento dei prezzi e comunque ad alcun compenso, quali che siano i vantaggi che possano derivare all’Amministrazione stessa, ed i materiali e le lavorazioni suddette si considereranno delle dimensioni e qualità previste in progetto.
d) Garanzia di transito sui tratti ciclabili.
Alcuni tratti di intervento sono coincidenti con i percorsi ciclabili individuati dalla Provincia di Mantova. In questi tratti i lavori non dovranno impedire il transito e interrompere la percorribilità delle ciclabili stesse. L’Impresa dovrà prevedere tutti gli accorgimenti necessari per garantire la sicurezza del transito sulla ciclabile, anche in concomitanza con l’esecuzione dei lavori. L’assicurazione per danni a terzi stipulata dall’Impresa è auspicabile tenga particolare conto dell’aspetto summenzionato.
Art. 17 Programma esecutivo dei lavori
Ai fini del compimento delle opere nei tempi contrattuali l’Appaltatore dovrà predisporre, prima dell’inizio dei lavori, il programma esecutivo dei lavori, anche indipendente dal cronoprogramma di cui all’art. 42 del Regolamento, nel quale sono riportate per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento.
Detto programma, che dovrà garantire l’ultimazione dei lavori nel tempo utile contrattuale ed al quale l’Appaltatore dovrà attenersi durante l’esecuzione delle opere, sarà sottoposto all’esame dell’Ufficio di Direzione Lavori il quale, nei successivi 15 giorni, comunicherà all’Impresa le proprie determinazioni.
Scaduto inutilmente detto termine il programma si intenderà definitivamente approvato.
Art. 18 Oneri a carico dell’Impresa
Oltre agli oneri prescritti dal presente Capitolato, dalle vigenti disposizioni di legge, dal Regolamento approvato con D.P.R. 21/12/1999 n. 554 e dal Capitolato Generale approvato con D.M. 19/04/2000 n. 145, qualora non espressamente previsti tra gli oneri contrattuali e quindi compensati o con la specifica voce di elenco prezzi od in altro modo indicato negli elaborati, sono a carico dell’Impresa:
1 La formazione del cantiere e l’esecuzione di tutte le opere a tal uopo occorrenti, comprese quelle di recinzione, di protezione e quelle necessarie per mantenere la continuità degli accessi e delle comunicazioni, nonché degli scoli delle acque e di ogni altra canalizzazione esistente.
2 L’installazione delle attrezzature ed impianti necessari ed atti, in rapporto all’entità delle opere, ad assicurare la migliore esecuzione, il normale ed ininterrotto svolgimento dei lavori.
3 I tracciamenti, i rilievi, le misurazioni, etc., necessari alle operazioni di consegna, alle misurazioni, alle verifiche, alla contabilità dei lavori comprese le spese per il personale e gli strumenti necessari.
4 L’approntamento delle opere provvisionali quali accessi, passi carrai, coronelle, canali fugatori, ponteggi, impalcature, assiti, steccati, armature, centinature, casserature, etc. compresi spostamenti, sfridi, mantenimenti, smontaggi e ripristini a fine lavori. Le incastellature, le impalcature e le costruzioni provvisionali in genere, se prospettanti all’esterno del cantiere o aggettanti su spazi pubblici o privati, dovranno essere idoneamente schermate. Fra le opere in argomento è compresa altresì un’adeguata illuminazione del cantiere in prossimità della viabilità automobilistica e ciclo-pedonale.
5 La sistemazione delle strade e dei collegamenti esterni ed interni; la collocazione, ove necessaria di ponticelli, camminamenti anche a mensola, scalette di adeguata portata e sicurezza.
6 La conservazione ed il ripristino delle vie, dei passaggi e dei servizi, pubblici o privati, che venissero interrotti per l’esecuzione dei lavori, provvedendovi a proprie spese con opportune opere provvisionali.
7 La sorveglianza del cantiere, sia diurna che notturna e la custodia di tutti i materiali, impianti e mezzi d’opera esistenti nello stesso (siano essi di pertinenza dell’Impresa che avute in consegna dall’Amministrazione appaltante), nonché delle opere eseguite od in corso di esecuzione. Tale vigilanza si intende estesa anche ai periodi di sospensione dei lavori e dal periodo intercorrente tra l’ultimazione ed il collaudo, salvo l’anticipata consegna delle opere all’Amministrazione appaltante limitatamente alle opere consegnate.
8 Le segnalazioni diurne e notturne di spazi occupati, transiti interrotti, pericoli incombenti;
9 L’adozione di tutti i provvedimenti e le cautele, le prestazioni e le opere necessarie per garantire la vita, l’incolumità e l’igiene delle persone addette ai lavori e di terzi, per evitare danni ai beni pubblici e privati. Tutte le predisposizioni dovranno essere conformi alle norme di prevenzione degli infortuni, con particolare riguardo a quelle contenute nel
D.P.R. 07/01/1956 n. 164 e sue modificazioni, le quali saranno anche applicabili per eventuali lavori in economia, restando sollevati da ogni responsabilità la Stazione Appaltante ed il personale da essa preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori; i segnali dovranno uniformarsi in ogni particolare alle disposizioni della Legge 13/06/91 n. 190 e del regolamento di attuazione approvato con D.P.R. n. 610 del 16/06/1996, nonché delle norme a loro modifica od integrazione vigenti all’epoca dell’esecuzione dei lavori.
10 La fornitura di locali uso ufficio (in muratura o prefabbricati), idoneamente rifiniti, forniti dei servizi, e di tutte le attrezzature necessarie alla permanenza e al lavoro di ufficio della Direzione Lavori. Ove da essa richiesta i locali saranno realizzati nel cantiere od in luogo prossimo, stabilito od accettato dalla Direzione Lavori, la quale disporrà anche il numero degli stessi e le attrezzature di dotazione.
11 La fornitura alla Direzione Lavori di personale tecnico, di canneggiatori, degli strumenti topografici e di quelli informatici, completi di software, per l’effettuazione dei rilievi, delle misure di controllo delle opere eseguite, per la contabilizzazione di queste ultime e per quant’altro.
12 La riproduzione di grafici, disegni, relazioni ed altri allegati alfanumerici vari relativi alla contabilità ed alla rappresentazione delle opere in esecuzione.
13 L’autorizzazione al libero accesso alla Direzione Lavori ed al personale di assistenza e sorveglianza, in qualsiasi momento, nei cantieri di lavoro o di produzione dei materiali per le prove, i controlli, le misure e le verifiche previste dal presente capitolato.
14 La fornitura di locali e strutture di servizio per gli operai, quali tettoie, ricoveri, spogliatoi prefabbricati o meno, e la fornitura di servizi igienico-sanitari in numero adeguato.
15 Le spese per gli allacciamenti provvisori e relativi contributi e diritti, dei servizi di acqua, elettricità, gas, telefono e fognature necessari per il funzionamento del cantiere e l’esecuzione dei lavori nonché le spese di utenza e consumo relative ai predetti servizi.
16 Le pratiche presso Amministrazioni, Enti e privati per permessi, licenze, concessioni, autorizzazioni, per opere di presidio, occupazioni temporanee e definitive di suoli pubblici o privati, interruzioni provvisorie di pubblici servizi, attraversamenti, trasporti speciali nonché le spese ad essi relative per tasse, diritti, indennità, canoni, cauzioni etc. In difetto rimane ad esclusivo carico dell’Impresa ogni eventuale multa o contravvenzione nonché il risarcimento degli eventuali danni.
17 L’esecuzione degli scavi di assaggio e di sondaggi del terreno, nonché la prestazione di ogni occorrenza per le verifiche e le prove finalizzate ai collaudi provvisori e definitivi dei manufatti.
18 La conservazione dei campioni fino al collaudo, muniti di sigilli controfirmati dalla Direzione Lavori e dall’Impresa, in idonei locali o negli uffici direttivi.
19 Ogni prova che l’Ufficio di Direzione Lavori ritenesse necessaria per gli accertamenti intesi alla verifica del funzionamento dei manufatti e degli impianti, compreso ogni incombenza e spesa per denunce, autorizzazioni, approvazioni, licenze, etc. che a riguardo fossero prescritte.
20 Il rispetto dei termini di confine verso le proprietà di terzi.
21 Il carico, trasporto e scarico dei materiali, delle forniture e dei mezzi d’opera ed il collocamento a deposito od in opera con le opportune cautele atte ad evitare danni o infortuni.
22 Il taglio di alberi, la estirpazione di ceppaie, di arbusti, di siepi e di cespugli nelle zone interessate dalle opere, le demolizioni e la consegna dei materiali di risulta, di valore
commerciale, all’Amministrazione appaltante nei siti indicati dall’Ufficio di Direzione Lavori
23 Tutto quanto occorra in genere per dare completamente ultimati a perfetta regola d’arte i lavori.
24 La riparazione di danni che, per ogni causa o per negligenza dell’Impresa, fossero apportati ai materiali forniti od ai lavori scorporati da altri compiuti.
25 La riparazione dei danni, dipendenti anche da forza maggiore, che si verificassero alle attrezzature ed a tutte le opere provvisionali.
26 Tutti gli oneri relativi alle prescrizioni dettate dagli Organi preposti in sede di emissione del parere sul progetto, se non valutati a parte.
27 La fornitura di fotografie delle opere nel formato, numero e frequenza prescritti dalla Direzione Lavori. La fornitura di notizie statistiche sull’andamento dei lavori, per periodi quindicinali, da far pervenire alla Direzione Lavori non oltre il mercoledì immediatamente successivo al termine della quindicina, stabilendosi una penale, per ogni giorno di ritardo, di € 25,00. Le notizie da fornire sono le seguenti:
• numero degli operai impiegati distinti nelle varie categorie, per ciascun giorno della quindicina, con le relative ore lavorative;
• genere di lavori eseguito nella quindicina, giorni in cui non si è lavorato e cause relative.
28 La fornitura di cartelli indicatori e la relativa installazione, nel sito indicato dalla Direzione Lavori, entro quindici giorni dalla consegna dei lavori.
I cartelli dovranno essere predisposti come segue: num. due cartelli 100x200 cm posti all’inizio e alla fine delle aree di intervento, num. 10 cartelli delle dimensioni 70x100 cm da porre all’inizio e alla fine di ogni tratto di intervento, secondo le indicazioni della Direzione Lavori.
I cartelli recheranno a colori indelebili la denominazione dell’Ente finanziatore, quella dell’Ente Appaltante, la località di esecuzione dei lavori, l’oggetto e l’importo degli stessi nonché la denominazione dell’Ente preposto alla Direzione Lavori, inoltre in applicazione ai contenuti del D. lgs. 81/2008 su detto cartello dovrà essere indicato ove necessario il nominativo del Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere. Tanto i cartelli che le armature di sostegno dovranno essere eseguiti con materiali di adeguata resistenza e di decoroso aspetto e mantenuti in ottimo stato fino al collaudo o all’emissione del certificato di regolare esecuzione. Per la mancanza o il cattivo stato del prescritto numero di cartelli indicatori sarà applicata all’Impresa una penale di € 300,00. Sarà inoltre applicata una penale giornaliera di € 300,00 dal giorno della constatata inadempienza fino a quello della posizione o riparazione del cartello mancante o deteriorato. L’importo delle penali sarà addebitato sul certificato di pagamento in acconto successivo all’inadempienza.
29 La completa responsabilità per danni a persona ed a cose, di carattere amministrativo, civile e penale.
30 La manutenzione delle opere eseguite fino a collaudo o certificato di regolare esecuzione. 31 La pulizia del cantiere e lo sgombero, a lavori ultimati, delle attrezzature, dei materiali
residui e di quant’altro non utilizzato nelle opere.
32 Tutte le spese e tutti i carichi fiscali - nessuno escluso - inerenti e conseguenti alla stipulazione del contratto, nonché degli eventuali atti complementari dello stesso, compresi i diritti di segreteria che non siano per legge ad esclusivo carico della Stazione Appaltante e comprese, infine, le relative eventuali variazioni nel corso dell’esecuzione del contratto.
33 La Stazione Appaltante si riserva di provvedere ai pagamenti sopra indicati, richiedendo all’Impresa il preventivo deposito delle somme all’uopo occorrenti.
34 L’Impresa è tenuta all’osservanza ed all’adempimento delle norme previste dal D.lgs. 81/2008 mediante l’approvvigionamento dei materiali ed attrezzature per la prevenzione antinfortunistica e la protezione dei lavoratori nei seguenti specifici temi:
- la sicurezza, l’igiene e la salute sul luogo di lavoro;
- la prevenzione antinfortunistica e la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione durante il lavoro ad agenti nocivi di natura chimica, fisica o biologica;
- l’informazione dei lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e delle norme essenziali di prevenzione;
- l’inquinamento industriale, acustico ed atmosferico;
- la responsabilità nei confronti di xxxxx.
35 Tutti gli oneri conseguenti l’integrale applicazione della vigente normativa sulla “sicurezza dei cantieri” ai sensi del D. lgs. 81/2008. L’Impresa, in qualità di “datore di lavoro” deve pertanto osservare le “misure generali di tutela” di cui al D. lgs. 81/2008.
L’Impresa è tenuta ad attuare quanto contenuto nei piani di sicurezza previsti dall’ art. 131 del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. e può presentare, al coordinatore per l’esecuzione dei lavori, proposta di integrazione al piano di sicurezza ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza del cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
Qualora l’Impresa non adempia a tutti questi obblighi, l’Amministrazione sarà in diritto, previo avviso scritto e, nel caso che questo resti senza effetto, entro il termine fissato dalla notifica, di provvedere direttamente a quanto necessario, qualunque sia la spesa, disponendo il dovuto pagamento con speciali ordinativi a carico dell’Impresa. In caso di rifiuto o di ritardo di tali pagamenti da parte dell’Impresa, questi saranno fatti d’Ufficio e l’Amministrazione tratterrà pari importo sul successivo acconto.
Tutti gli oneri e gli obblighi sopra specificati sono considerati come inclusi e distribuiti proporzionalmente nei prezzi di contratto, per cui nessun compenso spetta all’Impresa neppure nel caso di proroghe del termine contrattuale di ultimazione dei lavori.
Art. 19 Xxxxx dipendenti da forza maggiore
I danni provocati da eventi eccezionali saranno compensati all’Impresa ai sensi e nei limiti stabiliti dall’art. 20 del Capitolato Generale.
I danni causati da forza maggiore devono essere denunciati alla Direzione Lavori, a pena di decadenza, entro il termine di cinque giorni da quello del verificarsi il danno.
L’indennizzo per i danni e’ limitato all’importo dei lavori necessari per l’occorrente riparazione, valutati ai prezzi ed alle condizioni di contratto, con esclusione dei danni e delle perdite di materiali non ancora posti in opera, di utensili, di attrezzature di cantiere e di mezzi d’opera.
Nessun indennizzo e’ dovuto quando a determinare il danno abbia concorso la colpa dell’Appaltatore o delle persone delle quali esso e’ tenuto a rispondere.
L’Appaltatore non può sospendere o rallentare l’esecuzione dei lavori, tranne quelle parti per le quali lo stato delle cose debba rimanere inalterato sino a che non sia eseguito l’accertamento dei fatti.
Mancando la misurazione, l’Appaltatore può dare dimostrazione dei lavori eseguiti con idonei mezzi di prova, ad eccezione di quella testimoniale.
Art. 20 Responsabilità dell’Impresa
Sarà obbligo dell’Impresa adottare nell’esecuzione dei lavori tutti i provvedimenti e le cautele necessarie per garantire l’incolumità degli operai; rimane comunque stabilito che l’Impresa assumerà ogni più ampia responsabilità sia civile che penale nel caso di infortuni, della quale responsabilità si intende quindi sollevato il personale preposto alla direzione e sorveglianza.
L’Appaltatore deve osservare le norme e prescrizioni contrattuali dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, sicurezza, salute, assicurazione ed assistenza lavori.
A garanzia di tale osservanza, sull’importo netto progressivo dei lavori e’ operata una ritenuta nella misura dello 0,50%.
Art. 21 Anticipazioni fatte dall’Impresa
Qualora l’Impresa effettuasse delle anticipazioni in nome e per conto della Stazione Appaltante ed a seguito di specifico ordine, l’interesse annuo che gli verrà accordato per tali somme anticipate è pari al tasso di sconto ufficiale in vigore decorrenti dalla data di presentazione delle relative fatture.
Art. 22 Domicilio legale dell’Impresa - Controversie
Agli effetti dell’art. 2 del Capitolato Generale l’Impresa deve avere domicilio nel luogo quale ha sede l’Ufficio di Direzione Lavori, ove non abbia in tale luogo uffici propri deve eleggere domicilio presso gli Uffici Comunali, o lo studio di un professionista, o gli uffici di società legalmente riconosciuta.
Le comunicazioni di qualsiasi genere dipendenti dal contratto devono essere effettuate dal Direttore dei Lavori o dal Responsabile del procedimento presso il domicilio dell’Appaltatore eletto ai sensi del comma 1 dell’art. 2 del Capitolato Generale.
Quando sorgessero contestazioni o controversie tra la Stazione Appaltante e L’Impresa, è escluso il ricorso all’arbitrato e la competenza spetta al giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato.
Art. 23 Osservanza delle condizioni normative e retributive risultanti dai contratti collettivi di lavoro
Nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, ed in relazione alle categorie dei lavori, l’Impresa si obbliga ad applicare integralmente le norme contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro per gli operai dipendenti, e negli accordi provinciali integrativi degli stessi, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.
L’Impresa si obbliga, altresì, ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci.
I suddetti obblighi vincolano l’Impresa anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale e artigiana, dalla struttura e dimensione dell’Impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica e sindacale.
In caso di inottemperanza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dalla Stazione Appaltante o ad essa segnalata dall’Ispettorato del Lavoro, la Stazione Appaltante comunicherà all’Impresa e, se del caso, anche all’Ispettorato suddetto, l’inadempienza accertata e potrà procedere nei modi previsti dall’art. 13 del Capitolato Generale.
Per le detrazioni e sospensioni dei pagamenti di cui sopra, L’Impresa non può opporre eccezioni alla Stazione Appaltante né ha titolo a risarcimento danni.
Art. 24 Consegna dei lavori - Sospensioni e Riprese dei lavori
La consegna dei lavori costituenti l’appalto avverrà secondo le modalità previste dell’art.
129 del Regolamento approvato con D.P.R. 554/1999.
Detta consegna risulterà da apposito verbale redatto secondo le prescrizioni dell’art. 130 del Regolamento.
Dalla data di detto verbale verrà computato il tempo utile per dare il lavoro finito.
Qualora ai sensi dell’art. 24 del Capitolato Generale si procedesse alla sospensione dei lavori si redigeranno appositi verbali a norma dell’art. 133 del Regolamento.
La sospensione comporterà pari slittamento del tempo di esecuzione.
Detti verbali di sospensione ed i conseguenti verbali di ripresa, di cui al già citato art. 133 del Regolamento, dovranno essere trasmessi dalla Direzione Lavori al Responsabile del Procedimento entro e non oltre cinque giorni dalla data della loro redazione, così come espressamente sancito dall’art. 133 comma 3 del Regolamento.
In caso di sospensione di durata maggiore di 90 giorni si procederà al pagamento in acconto qualunque sia l’importo del credito maturato ai sensi dell’art. 114 del D.P.R. 554/99.
Art. 25 Tempo utile per ultimare i lavori
Tutti i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per la costruzione delle opere oggetto dell’appalto saranno effettuati nel rispetto del “programma dettagliato dei lavori” già richiamato all’art. 16.
Tutte le opere appaltate dovranno comunque essere completamente ultimate nel termine di giorni centocinquanta (150) naturali e consecutivi a partire dalla data del verbale di consegna dei lavori.
In detto tempo è compreso quello occorrente per l’impianto del cantiere, quello dovuto a sospensioni normalmente prevedibili per inclemenza stagionale del tempo e per il verificarsi di quote idrometriche tali da non consentire l’esecuzione dei lavori previsti, per ottenere dalle competenti autorità le eventuali concessioni, licenze e permessi di qualsiasi natura e per ogni altro lavoro preparatorio da eseguire prima dell’effettivo inizio dei lavori.
Art. 26 Penali per ritardi – Premio di accelerazione
In applicazione dell’art. 117 del Regolamento approvato con D.P.R. 554/1999, l’Impresa sarà assoggettata alla penale dell’1 per mille dell’importo netto contrattuale per ogni giorno naturale di ritardo tra la data indicata nel Certificato di Ultimazione e quella contrattualmente stabilita tenuto conto delle eventuali sospensioni disposte e proroghe concesse, salvo le procedure previste all’art. 22 nel Capitolato Generale e la rivalsa dei danni maggiori.
L’ammontare complessivo della penale di cui sopra non potrà superare complessivamente il 10% dell’ammontare netto contrattuale, da determinarsi in relazione all’entità delle conseguenze legate all’eventuale ritardo.
Per le eventuali sospensioni dei lavori che, si ripete, modificheranno il tempo stabilito per l’ultimazione dei lavori, si applicheranno le disposizioni contenute nell’art. 21 del Capitolato Generale; per le eventuali proroghe si applicheranno quelle contenute nell’art. 26 del già richiamato Capitolato Generale.
Non e’ previsto il riconoscimento di alcun premio di accelerazione di cui all’art. 23 del Capitolato Generale.
Art. 27 Accertamento e misurazione dei lavori
Per l’accertamento e la misurazione dei lavori in corso d’opera valgono le disposizioni di cui all’art. 28 del Capitolato Generale e dell’art. 160 del Regolamento.
La Direzione Lavori potrà procedere in qualunque momento all’accertamento ed alla misurazione delle opere compiute; ove l’Impresa non si prestasse ad eseguire in
contraddittorio tali operazioni le sarà assegnato un termine perentorio, scaduto il quale i maggiori oneri che si dovranno per conseguenza sostenere le verranno senz’altro addebitati.
In tale caso, inoltre, l’Impresa non potrà avanzare alcuna richiesta per eventuali ritardi nella contabilizzazione o nell’emissione dei certificati di pagamento.
Art. 28 Conto finale, collaudo definitivo e provvisorio dei lavori
Il termine entro il quale, ai sensi dell’art. 173 del Regolamento, verrà compilato lo stato finale dei lavori, e’ fissato in tre mesi decorrenti dalla data di ultimazione, questa debitamente accertata mediante apposito certificato dalla Direzione Lavori in contraddittorio con l’Impresa.
L’Impresa è tenuta ad emettere due Certificati di Regolare esecuzione, uno sulle opere e uno sulle cure manutentive programmate, al termine dei cinque anni previsti per stesse.
La nomina di un Collaudatore sarà effettuata dalla Stazione Appaltante conformemente ai contenuti dell’art. 188 del Regolamento.
Il collaudo dei lavori dovrà avvenire secondo le modalità e le disposizioni contenute nel Titolo XII “Collaudo dei Lavori” del Regolamento unitamente a quelle di cui all’art. 37 del Capitolato Generale.
Tanto nel corso dei lavori, quanto dopo l’ultimazione e prima del collaudo definitivo, resta in facoltà dell’Amministrazione appaltante di procedere all’utilizzo parziale o totale delle opere di ogni genere, eseguito senza che l’assuntore possa opporsi o affacciare diritti e pretese di sorta.
In tale caso l’Amministrazione appaltante disporrà un collaudo tecnico provvisorio, allo scopo di riconoscere se le opere siano state eseguite a regola d’arte e secondo le prescrizioni tecniche e di contratto, e se sia possibile e quando farne uso.
Tale collaudo provvisorio sarà fatto constatare da un processo verbale da compilarsi in contraddittorio con l’Appaltante con le modalità prescritte dall’art. 200 del Regolamento.
Sino a che non sia intervenuto, con esito favorevole, il collaudo definitivo delle opere, la manutenzione delle stesse, ordinaria e straordinaria, dovrà essere fatta a cura e spese dell’Impresa. Per tutto il periodo intercorrente tra l’ultimazione dei lavori ed il collaudo definitivo, e salvo le maggiori responsabilità sancite dall’art. 1669 C. C., l’Impresa è quindi garante delle opere e delle forniture eseguite, obbligandosi a sostituire i materiali che non rispondessero alle prescrizioni ed a riparare tutti i guasti e le degradazioni che dovessero verificarsi anche in conseguenza dell’uso, purché corretto, delle opere.
In tale periodo la manutenzione dovrà essere eseguita nel modo più tempestivo ed in ogni caso, sotto la pena d’intervento d’ufficio, nei termini prescritti dalla Direzione dei Lavori.
l’Impresa dovrà, a propria cura e spese, mettere a disposizione del Collaudatore gli operai ed i mezzi d’opera occorrenti per le operazioni di collaudo e per i lavori di ripristini resisi necessari per i saggi eventualmente eseguiti. Dovrà fornire altresì l’energia necessaria (anche generata in posto) all’esecuzione di prove e verifiche varie, nonché l’acqua occorrente, anche con approvvigionamenti eccezionali.
Qualora durante il collaudo venissero accertati difetti di cui all’art. 197 del citato Regolamento, l’Impresa sarà tenuta ad eseguire tutti i lavori che il collaudatore riterrà necessari, nel tempo dallo stesso assegnato.
Art. 29 Direzione tecnica del cantiere, Ufficio di Direzione Lavori e Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere
L’Appaltatore che non conduce i lavori personalmente deve conferire mandato con rappresentanza a persona fornita dei requisiti d’idoneità tecnici e morali, per l’esercizio delle
attività necessarie per l’esecuzione dei lavori a norma del contratto. L’Appaltatore rimane responsabile dell’operato del suo rappresentante.
Il mandato di cui sopra deve essere conferito per atto pubblico ed essere depositato presso l’Amministrazione committente, che provvede a dare comunicazione all’Ufficio di Direzione dei Lavori.
L’Appaltatore o il suo rappresentante deve, per tutta la durata dell’appalto, garantire la presenza sul luogo dei lavori.
Quando ricorrono gravi e giustificati motivi l’Amministrazione committente, previa motivata comunicazione all’Appaltatore, ha diritto di esigere il cambiamento immediato del suo rappresentante, senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore od al suo rappresentante.
L’Ufficio di Direzione Lavori, nominato dal Responsabile del Procedimento, e’ preposto alla direzione ed al controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione dell’intervento secondo le disposizioni di cui al Titolo IX del Regolamento e nel rispetto degli impegni contrattuali.
Il Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere, ove necessario, sarà nominato a cura del Responsabile del procedimento. Detta figura, in possesso dei requisiti previsti dal D. lgs. 81/2008 collaborerà con l’Ufficio di Direzione Lavori, nominato dalla Stazione Appaltante, secondo quanto disposto dalle norme già richiamate.
Art. 30 Disciplina nel cantiere
L’Appaltatore e’ responsabile della disciplina e del buon ordine nel cantiere e ha l’obbligo di osservare e far osservare al proprio personale le norme di legge e di regolamento.
L’Appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere.
La direzione del cantiere e’ assunta dal direttore tecnico dell’Impresa o da altro tecnico formalmente incaricato dall’Appaltatore ed eventualmente coincidente con il rappresentante delegato ai sensi dell’art. 4 del Capitolato Generale.
In caso di appalto affidato ad associazione temporanea di imprese od a consorzio, l’incarico della direzione di cantiere e’ attribuito mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere; la delega deve indicare specificatamente le attribuzioni da esercitare dal direttore anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
Il Direttore dei Lavori ha il diritto, previa motivata comunicazione all’appaltatore, di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale per indisciplina, incapacità o grave negligenza.
L’Appaltatore è comunque in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza dei suoi agenti ed operai, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.
Art. 31 Obbligo dell’Impresa di costituire sul posto un ufficio tecnico
L’Impresa, oltre agli obblighi di cui all’art. 6 del Capitolato Generale, è tenuta a costituire sul posto di lavoro un ufficio, in ambiente idoneo, condotto dal Direttore Tecnico di cui all’art. 30, il quale assumerà ogni responsabilità civile e penale relativa a tale carica e curerà la fedele esecuzione dei lavori secondo le clausole contrattuali e le disposizioni della Ufficio di Direzione Lavori e del Coordinatore per l’esecuzione delle opere.
Art. 32 Orario di lavoro e lavoro straordinario
L’orario giornaliero dei lavori sarà quello stabilito dal contratto collettivo valevole nella zona o da quello risultante dagli accordi locali.
L’Appaltatore può ordinare ai propri dipendenti di lavorare oltre il normale orario giornaliero, o di notte, ove consentito dagli accordi sindacali di lavoro, dandone preventiva comunicazione al Direttore dei Lavori.
Questi può vietare l’esercizio di tale facoltà qualora ricorrano motivati impedimenti di ordine tecnico o organizzativo. In ogni caso L’Appaltatore non ha diritto ad alcun compenso oltre i prezzi contrattuali.
Salva l’osservanza delle norme relative alla disciplina del lavoro, se il Direttore dei Lavori ravvisa la necessità che i lavori siano continuati ininterrottamente o siano eseguiti in condizioni eccezionali, su autorizzazione del Responsabile del Procedimento ne dà ordine scritto all’Appaltatore, il quale e’ obbligato ad uniformarvisi, salvo il diritto al ristoro del maggior onere.
All’infuori dell’orario normale e nei giorni festivi l’Impresa non potrà eseguire lavori che richiedano la presenza del personale dell’Ufficio di Direzione Lavori.
Art. 33 Ordini della Direzione Lavori e del Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere
Gli ordini di servizio, le istruzioni e prescrizioni della Direzione Lavori così come le disposizioni impartite dal Coordinatore, dovranno essere eseguiti con la massima cura e prontezza, nel rispetto delle norme di contratto e Capitolato.
L’Impresa non potrà mai rifiutarsi di dare loro immediata esecuzione sotto pena dell’esecuzione di ufficio, con addebito delle maggiori spese che la Stazione Appaltante avesse a sostenere rispetto alle condizioni di contratto.
Resta comunque fermo il suo diritto di avanzare per iscritto le osservazioni che ritenesse opportune in merito all’ordine impartitogli.
L’Appaltatore o un suo incaricato dovranno recarsi nell’ufficio della Direzione Lavori, nei giorni e nelle ore che saranno indicati, per collaborare alla compilazione della contabilità degli stessi e per sottoscrivere quei documenti contabili che L’Impresa è tenuta a firmare.
Il Coordinatore per la sicurezza per l’esecuzione delle opere, nell’esercizio delle proprie funzioni può chiedere elementi inerenti la sicurezza, propone al Committente la sospensione di lavorazioni e l’allontanamento dell’Impresa nel caso di gravi inosservanze alle norme di sicurezza, può altresì sospendere autonomamente singole lavorazioni o tutte le attività in caso di pericolo grave od imminente direttamente riscontrato.
Art. 34 Difetti di costruzione
L’Appaltatore deve demolire e rifare a sue spese le lavorazioni che il Direttore dei Lavori accerta eseguite senza la necessaria diligenza o con materiali diversi da quelli prescritti contrattualmente o che, dopo la loro accettazione e messa in opera, abbiano rivelato difetti o inadeguatezze.
Se l’Appaltatore contesta l’ordine del Direttore dei Lavori la decisione e’ rimessa al Responsabile del procedimento; qualora l’Appaltatore non ottemperi all’ordine ricevuto, si procede d’ufficio a quanto necessario per il rispetto del contratto.
Qualora il Direttore dei Lavori presuma che esistano difetti di costruzione, può ordinare che le necessarie verifiche siano disposte in contraddittorio con l’Appaltatore. Quando i vizi di costruzione siano accertati, le spese delle verifiche sono a carico dell’Appaltatore, in caso contrario l’Appaltatore ha diritto al rimborso di tali spese e di quelle sostenute per il ripristino della situazione originaria, con l'esclusione di qualsiasi altro indennizzo o compenso.
I controlli e le verifiche eseguite dalla stazione appaltante nel corso dell’appalto non escludono la responsabilità dell’Appaltatore per vizi, difetti e difformità dell’opera, di parte di
essa, o dei materiali impiegati, né la garanzia dell’Appaltatore stesso per le parti di lavoro e materiali già controllati. Tali controlli e verifiche non determinano l’insorgere di alcun diritto in capo all’Appaltatore, né alcuna preclusione in capo alla stazione appaltante.
Ai sensi dell’art. 37 comma 2 del DM n. 145/00, oltre a quanto disposto dall’art. 193 del Regolamento, sono ad esclusivo carico dell'Appaltatore le spese di visita del personale della Stazione Appaltante per accertare la intervenuta eliminazione delle mancanze riscontrate dall'organo di collaudo ovvero per le ulteriori operazioni di collaudo resa necessaria dai difetti o dalle stesse mancanze. Tali spese sono prelevate dalla rata di saldo da pagare all'impresa.
Art. 35 Inadempienze dell’assuntore
In caso di inadempienze da parte dell’assuntore degli obblighi derivanti dal presente Capitolato, l’Amministrazione si riserva la facoltà di rescindere il contratto mediante semplice denuncia scritta. Tale facoltà e’ inoltre valida in caso di reiterate segnalazioni di gravi inadempienze in merito al rispetto delle norme di sicurezza che il Coordinatore per l’esecuzione delle opere farà pervenire al Committente. A tal proposito si demandano ulteriori specificazioni ai contenuti del Contratto.
Art. 36 Materiali ed apparecchiature a piè d’opera ed esecuzione dei lavori: condizioni generali di accettazione e prove di controllo
I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni contenute nel presente Capitolato Speciale ed essere della migliore qualità.
I materiali ed i componenti possono essere messi in opera solamente dopo l’accettazione del Direttore dei Lavori; in caso di controversia, si procede ai sensi dell’articolo 138 del Regolamento.
L’accettazione dei materiali e dei componenti è definitiva solo dopo la loro posa in opera. Il Direttore dei Lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo l’introduzione in cantiere, o che per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche, tecniche risultanti dai documenti allegati al contratto; in questo ultimo caso l’Appaltatore deve rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese.
Ove l’Appaltatore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal Direttore dei Lavori, la Stazione Appaltante può provvedervi direttamente a spese dell’Appaltatore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d’ufficio.
Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte dell’Appaltatore, restano fermi i diritti e i poteri della stazione appaltante in sede di collaudo.
L’Appaltatore che, nel proprio interesse o di sua iniziativa, abbia impiegato materiali o componenti di caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali, o eseguito una lavorazione più accurata, non ha diritto ad aumento dei prezzi e la contabilità è redatta come se i materiali avessero le caratteristiche stabilite.
Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte del Direttore dei Lavori l’impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o nella qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene
applicata una adeguata riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione, sempre che l’opera sia accettabile senza pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell’organo di collaudo.
Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche sono disposti dalla Direzione dei Lavori o dall’organo di collaudo, imputando la spesa a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nel quadro economico. Per le stesse prove la Direzione dei Lavori provvede al prelievo del relativo campione ed alla redazione di apposito verbale di prelievo; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporta espresso riferimento a tale verbale.
La Direzione dei Lavori e l’organo di collaudo possono disporre ulteriori prove ed analisi ancorché non prescritte dal presente Capitolato Speciale ma ritenute necessarie per stabilire l’idoneità dei materiali o dei componenti, le relative spese sono poste a carico dell’Appaltatore.
Se gli atti contrattuali non contengono specifica indicazione, l’Appaltatore è libero di scegliere il luogo ove prelevare i materiali necessari alla realizzazione del lavoro, purché essi abbiano le caratteristiche prescritte dai documenti tecnici allegati al contratto. Le eventuali modifiche di tale scelta non comportano diritto al riconoscimento di maggiori oneri, né all’incremento dei prezzi pattuiti.
Nel prezzo dei materiali sono compresi tutti gli oneri derivanti all’appaltatore dalla loro fornitura a piè d’opera, compresa ogni spesa per eventuali aperture di cave, estrazioni, trasporto da qualsiasi distanza e con qualsiasi mezzo, occupazioni temporanee e ripristino dei luoghi.
A richiesta della stazione appaltante l’Appaltatore deve dimostrare di avere adempiuto alle prescrizioni della Legge sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità, ove contrattualmente siano state poste a suo carico, e di aver pagato le indennità per le occupazioni temporanee o per i danni arrecati.
Qualora gli atti contrattuali prevedano il luogo di provenienza dei materiali, il direttore dei lavori può prescriverne uno diverso, ove ricorrano ragioni di necessità o convenienza.
Se il cambiamento di cui sopra importa una differenza in più o in meno del quinto del prezzo contrattuale del materiale, si fa luogo alla determinazione del nuovo prezzo ai sensi degli artt. 136 e 137 del Regolamento.
Qualora i luoghi di provenienza dei materiali siano indicati negli atti contrattuali, l’Appaltatore non può cambiarli senza l’autorizzazione scritta del direttore dei lavori, che riporti l’espressa approvazione del Responsabile unico del procedimento. In tal caso si applica l’articolo 16, comma 2 del Capitolato Generale.
Art. 37 Spese per la riduzione dei rischi insiti negli ambienti di lavoro
Per Appalti ricadenti nel campo di applicazione del D. lgs. 81/2008 il Committente ovvero il Responsabile dei Lavori nominerà il Coordinatore per la progettazione al quale e’ assegnato il compito della valutazione delle spese necessarie per la riduzione dei rischi insiti negli ambienti di lavoro.
Detta somma in ossequio ai contenuti dell’art. 131 del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. dovrà essere esclusa da eventuali forme di ribassi od offerte in quanto scaturisce da valutazioni per le quali non sono ammesse deroghe od economie.
CAPO II – Norme per la misurazione e la valutazione dei lavori
Art. 38 Pulizia delle aree da vegetazione infestante
L’operazione è finalizzata alla preparazione del sito idonea per eseguire i lavori o le nuove piantumazioni. Le operazioni di pulizia possono comprendere decespugliamenti di tratti in piano o in scarpata, lavorazioni con trincia forestale, abbattimenti mirati di alberi di diam. Al colletto non superiore a 10 cm.
La pulizia delle aree da vegetazione infestante riguarderà vegetazione erbacea, arbustiva (compresi rovi e sterpaglie) o arborea.
Il prezzo comprende tutte le operazioni necessarie per eseguire il lavoro come descritto negli elaborati esecutivi, sia esso effettuato a mano o a macchina. Sono comprese altresì le operazioni di accatastamento in loco del materiale di risulta, senza pregiudicare il transito sulle strade alzaie poste in sommità arginale e nel rispetto dei confini di proprietà e della sicurezza di persone e cose. Qualora non fosse possibile accatastare il loco il materiale di risulta saranno a carico dell’Impresa gli oneri per il suo smaltimento in discarica o in altro luogo idoneo, secondo le indicazioni della Stazione Appaltante.
Se durante i lavori l’Impresa dovesse rinvenire nel terreno dei materiali estranei, dovrà, a sue spese, provvedere al loro allontanamento e al trasporto a rifiuto. Sono a carico dell’Impresa anche gli oneri per il recupero e le indennità di eventuali aree di stoccaggio dei materiali, nonché per la pulizia ed il ripristino di tutte le aree interessate dai lavori, dal passaggio e dalle manovre di mezzi, o dal deposito di materiali. Resta a carico dell’Impresa anche il corrispettivo per le discariche.
Nel caso il materiale derivato avesse valore commerciale, l’Appaltatore è tenuto alla sua acquisizione previo il pagamento del canone erariale stabilito dagli Uffici competenti.
I lavori di pulizia dalla vegetazione infestante saranno compensati a metro quadrato o a ettaro di superficie ripulita.
Art. 39 Nuovi impianti vegetali
Art. 39.1 Preparazione del terreno
La preparazione del terreno comprende lavori di preparazione eseguiti con macchine operatrici di adeguata potenza, il livellamento, l’apporto di concime organico e di terra vegetale. La lavorazione del terreno e l’apporto di terra vegetale e concime dovrà restituire l’argine alla medesima quota iniziale o comunque mai inferiore all’attuale.
Gli interventi saranno eseguiti su aree già tracciate dalla Stazione Appaltante con lavori condotti in amministrazione diretta. Eventuali oneri per misurazioni e i rilievi supplementari
sono a carico dell’Impresa.
Nel prezzo dei lavori di preparazione del terreno si intendono compensati anche:
− l'esecuzione dello scavo anche in presenza d'acqua, compreso l'onere per gli eventuali aggottamenti con l'impiego di pompe;
− l’allontanamento di terra e altri materiali in eccedenza, conseguenti alle opere di livellamento, secondo le indicazioni della Direzione Lavori. L’operazione comprende il carico sui mezzi di trasporto, trasporto del materiale di qualsiasi entità proveniente dallo scavo, scarico e sistemazione a discarica pubblica od invece entro le aree poste a disposizione dal Committente o scelte dall’Appaltatore;
− le indennità di deposito temporaneo o definitivo, ovvero il canone demaniale nel caso il materiale avesse valore commerciale e l’Appaltatore intendesse acquisirlo;
− i permessi, i diritti o canoni di discarica se necessari;
− i maggiori oneri derivanti dagli allargamenti e dalle scarpate che si dovranno dare agli scavi stessi in relazione alle condizioni naturali ed alle caratteristiche delle opere;
− l'accurata pulizia delle superfici lavorate e la loro regolarizzazione;
− la demolizione delle eventuali tombinature o fognature di qualsiasi tipo e dimensioni nonché il loro rifacimento;
− l'incidenza degli interventi, ove necessario, per ricerca, assistenza e superamento di cavi,
tubazioni e condutture sotterranee (SIP - ENEL - GAS - METANO - ACQUA - etc.).
I rilevamenti e la misurazione degli scavi agli effetti del pagamento saranno eseguiti in contraddittorio con l’Impresa prima dell'inizio dei lavori ed al momento della contabilizzazione.
I movimenti terra saranno valutati generalmente a metro cubo, come anche la fornitura di concime organico e terra vegetale. Le operazioni di preparazione del terreno saranno valutate a metro quadrato o a ettaro nel caso del rimboschimento.
Art. 39.2 Fornitura di terra vegetale e concime
Il prezzo compensa la fornitura a piè d'opera di terra vegetale delle caratteristiche riportate nello specifico articolo sulla qualità dei materiali da impiegare.
La valutazione, negli appalti a misura, avverrà a metro cubo a opera eseguita.
La misurazione di detto volume avverrà dopo la stesa del terreno sulle superfici da piantumare, misurando, con il metodo della sezioni ragguagliate, la superficie occupata e moltiplicandola per lo spessore teorico previsto in progetto (verificata la corrispondenza dello stesso).
La quantità di concime andante consistente in letame maturo sarà misurata a chilogrammi effettivamente sparsi sul terreno.
Art. 39.3 Operazioni di impianto
Il prezzo compensa la fornitura e posa di essenze vegetali in contenitore o in vaso comprese le opere di pacciamatura e la fornitura e posa delle protezioni individuali. Il prezzo compensa la sostituzione delle fallanze nella misura descritta dagli elaborati esecutivi.
Le operazioni di impianto saranno valutate a metro lineare nel caso di interventi lineari (siepi e filari) e a ettaro per il rimboschimento.
Art. 39.4 Cure manutentive
La manutenzione delle opere è prevista per i primi cinque anni a partire dalla prima stagione vegetativa conseguente le operazioni di impianto. Esse consistono in sfalci periodici atti a ridurre la competizione della vegetazione erbacea con le essenze di nuovo impianto e al contenimento della vegetazione esistente che invade il sedime d’impianto. La valutazione della vegetazione esistente arborea o arbustiva che invade il sedime d’impianto e quindi dovrà essere eliminata sarà individuata periodicamente e comunque all’inizio di ogni ripresa vegetativa in contraddittorio con la Direzione Lavori o la Stazione Appaltante. La pulizia della vegetazione infestante riguarderà anche le aree di pertinenza delle bacheche e delle staccionate al fine di consentirne la fruizione.
Il prezzo delle manutenzioni sarà valutato a metro lineare per gli interventi lineari e a ettaro per il rimboschimento.
Art. 39.5 Interventi accessori
Il prezzo comprende la fornitura e posa di bacheche, sbarre e staccionate. La collocazione delle stesse sarà concordata con la Direzione Lavori. Gli interventi di posa in opera saranno preceduti da adeguata pulizia dell’area dalla vegetazione infestante e sistemazione generale del terreno. Le sbarre dovranno essere apribili in sicurezza e dotate di sistema di chiusura a lucchetto. Il prezzo comprende la consegna alla Stazione Appaltante di un lucchetto di adeguate dimensioni per ogni sbarra posata e dotato di chiavi che saranno consegnate numerate e in numero di tre copie per ogni lucchetto fornito.
La valutazione delle opere sarà eseguito a numero per le bacheche e le sbarre e a metro lineare per le staccionate.
CAPO III – Norme tecniche
Art. 40 Recinzione temporanea di cantiere
L’area di intervento di sviluppa in modo lineare per una lunghezza complessiva di ca. 10 km. Non sarà possibile quindi recintare l’area in tutta la sua estensione. Per le norme attuative si a riferimento al Piano della Sicurezza. La recinzione tuttavia sarà necessaria nelle aree di maggior transito delle persone (come ad esempio i tratti di ciclabile). In questi tratti, indicati dalla Direzione Lavori, l’area dovrà essere completamente separata e cintata a mezzo di paletti conficcati nel terreno e collegati da rete.
I pali dovranno essere in legno o in ferro con un diametro rispettivamente di 6-8 cm e 8-10 mm, ed una lunghezza di 250-260 cm (quelli in legno appuntiti ad una estremità) dovranno essere piantati nel terreno per 50-60 cm, ad un interasse di 6-8 m, dovranno avere due traversi per controventatura ogni 5 pali e in tutti gli angoli.
La rete dovrà essere metallica plastificata, cesata metallica o plastificata.
In corrispondenza degli accessi carrabili dovranno essere posti dei cancelli in tubolare o profilato di ferro verniciato, montato su pilastri in scatolare con lato almeno di 12 cm, annegato in una fondazione di calcestruzzo di 100x100x60 cm.
La recinzione temporanea può avvenire per lotti seguendo le aree di cantiere. Possono essere allestiti anche cantieri mobili dove la Direzione Lavori lo ritenga necessario.
Si dovrà provvedere a mantenere in efficienza la recinzione temporanea di cantiere durante tutta la durata dei lavori, ripristinandola immediatamente dopo ogni eventuale danneggiamento, anche se questo è causato da terzi.
E’ a carico dell’Appaltatore la predisposizione dei cantieri di lavoro, la fornitura e la posa come anche la manutenzione in perfetta efficienza di tutta la segnaletica, delle recinzioni e delle strutture prescritte dal “Piano di sicurezza e coordinamento”, se previsto, e/o dalle vigenti norme in materia di sicurezza.
Al termine dei lavori, previa autorizzazione della Direzione Lavori, dovrà essere rimossa la recinzione temporanea di cantiere, ciò non costituisce di per sé la consegna dei lavori.
Dovrà essere permesso l’accesso al cantiere, in qualsiasi momento alla Direzione Lavori e ai tecnici del Servizio Verde Pubblico del Comune, per effettuare controlli.
Art. 41 Pulizia delle aree di intervento
Prima di eseguire gli interventi di preparazione del terreno e di piantumazione tutte le superfici interessate dal cantiere dovranno essere ripulite da materiali estranei (macerie, plastica, vetro, materiale metallico, liquidi inquinanti, ecc...), dalle infestanti (tramite taglio basso e raccolta dei residui) e dagli arbusti non esplicitamente conservati nei disegni progettuali, avendo cura di rimuovere completamente le radici, facendo attenzione di non danneggiare le piante vicine da conservare.
A mano a mano che si procede con i lavori, l’impresa è tenuta a mantenere pulita l’area, evitando in modo assoluto di disperdere nel terreno oli, benzine, vernici o altro materiale inquinante, facendo particolare attenzione alle acque di lavaggio che dovranno essere convogliate in modo da non depositarsi sull’area. L’Appaltatore è tenuto a rimuovere tempestivamente tutti i residui di lavorazione (sacchi di concime vuoti, frammenti di filo metallico, pietre, ecc...), gli utensili utilizzati e nel caso emergano materiali estranei, anche questi dovranno essere rimossi.
Alla fine dei lavori tutte le aree ed i manufatti che siano stati in qualche modo imbrattati, anche da terzi dovranno essere accuratamente puliti.
I materiali di risulta dovranno essere allontanati e portati alle Pubbliche Discariche o in altre aree attrezzate.
Art. 42 Abbattimento di alberi e arbusti
Nel caso di abbattimento di alberi, l’Appaltatore sulla base del progetto e delle indicazioni della Direzione Lavori, dovrà localizzare le piante da eliminare, contrassegnandole con apposito marchio (segno di vernice visibile) sul tronco. In seguito, con la Direzione Lavori, verranno controllate le piante individuate e solo dopo approvazione, si potrà procedere agli abbattimenti.
La Direzione Lavori si riserva la facoltà di cambiare le piante da abbattere o di aumentarne o diminuirne il numero.
L’epoca di abbattimento delle piante sarà in qualunque periodo dell’anno, tranne i mesi compresi tra marzo e luglio, per salvaguardare l’avifauna. Le piante giudicate pericolose dal progetto o dalla Direzione Lavori andranno abbattute nel più breve tempo possibile. L’Appaltatore stesso dovrà far notare alla Direzioni Lavori le piante sospette di instabilità o portatrici di patologie gravi e contagiose.
Gli abbattimenti dovranno essere eseguiti in modo che la caduta della pianta non provochi danni a persone, cose, manufatti o vegetazione sottostante. Nel caso si debbano abbattere piante di notevoli dimensioni queste dovranno essere preventivamente sbroccate (eliminate le branche primarie e secondarie) e poi abbattute facendo in modo che i rami più grossi ed il tronco vengano guidati al suolo delicatamente con l’ausilio di opportune attrezzature (funi, carrucole, piattaforme aeree o gru), onde evitare schianti e il costipamento del suolo.
Nel caso di abbattimento di arbusti, l’Appaltatore, sulla base del progetto e degli elaborati a sua disposizione, dovrà localizzare le piante da eliminare, contrassegnandole con apposito marchio (nastro segnaletico ben ancorato) sul fusto. In seguito con la Direzione Lavori verranno controllate le piante individuate e solo dopo approvazione, si potrà procedere agli abbattimenti.
In seguito all’abbattimento di alberi o arbusti si dovrà sradicare il ceppo oppure si dovrà trivellare con idonea macchina operatrice (fresaceppi) a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori, che a sua discrezione potrà richiedere che le ceppaie restino nel suolo, in questo caso il fusto dovrà essere tagliato a livello del terreno.
Prima di intraprendere i lavori di asportazione del ceppo, l’Appaltatore è tenuto ad assicurarsi presso la Direzione Lavori, presso gli Uffici Tecnici Pubblici e presso le aziende proprietarie di reti di urbanizzazione, sulla presenza nell’area di intervento di manufatti, reti, tubazioni, cavidotti, pozzetti, o qualsiasi altro elemento interrato, quindi individuarne la posizione tramite rilievi, apparecchiatura elettromagnetica, o sondaggi manuali onde evitare di danneggiarli durante i lavori.
Al termine delle operazioni, se necessario, dovrà essere ripristinata la morfologia del terreno anche con riporti di suolo, inoltre dovranno essere allontanati tutti i residui della vegetazione, compreso gli inerti affiorati durante gli scavi e portati alla Pubblica Discarica o altro luogo indicato dalla Direzione Lavori.
Nel caso la pianta da abbattere sia colpita da patologie di facile propagazione occorre seguire alcune precauzioni igienico sanitarie: il periodo di intervento è in relazione al momento in cui il patogeno è meno portato alla propagazione, andranno eliminate anche tutte le radici principali, fino a dove la Direzione Lavori riterrà opportuno, tutto il materiale ottenuto dalle operazioni di abbattimento dovrà essere immediatamente eliminato con il fuoco o portato alla Pubblica discarica con mezzi coperti e immediata interrato. La Direzione Lavori potrà richiedere anche lo spargimento di prodotti disinfettanti all’interno dello scavo.
Nel caso si debbano abbattere piante colpite dal cancro colorato del platano, occorre rispettare le disposizioni del DM 17 aprile 1998 “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata) ”.
Nel caso si debbano abbattere piante colpite dal colpo di fuoco batterico occorre rispettare le disposizioni del DM 27 marzo 1996 “Lotta obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Xxxxxxx xxxxxxxxx) nel territorio della Repubblica”.
Nel caso si debbano abbattere piante colpite dal virus della violatura delle drupacee occorre rispettare le disposizioni del DM 29 novembre 1996 “Lotta obbligatoria contro il virus della violatura delle drupacee (Sharka) ”.
Gli abbattimenti di alberi e di arbusti saranno misurati in base al numero di piante realmente abbattute.
Art. 43 Qualità e provenienza dei materiali impiegati
Art. 43.1 Materiali in genere
L’Appaltatore è tenuto a fornire tutto il materiale indicato negli elaborati progettuali, nella quantità necessaria a realizzare l’opera.
Tutti i materiali occorrenti per i lavori dovranno essere della migliore qualità esistente in commercio, omogenei, privi di difetti e in ogni caso di qualità uguale o superiore a quella prescritta dal presente Capitolato, dal progetto o dalle normative vigenti e devono essere accettati, dalla Direzione Lavori.
L’Appaltatore è libero di scegliere la provenienza del materiale purché, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, i materiali siano di qualità accettabile. L’Appaltatore è
obbligato a notificare la provenienza dei materiali alla Direzione Lavori, in tempo utile, quest’ultima, se lo riterrà necessario, potrà fare un sopralluogo con l’Appaltatore sul luogo di provenienza del materiale da impiegare, prelevando anche dei campioni da far analizzare a spese dell’Appaltatore. L’Appaltatore è tenuto, in qualunque caso, a presentare i certificati delle analisi eseguite sul materiale prima della spedizione del materiale stesso, se richiesto dalla Direzione Lavori; saranno accettati senza analisi i prodotti industriali standard (concimi minerali, fitofarmaci, ecc.) imballati e sigillati nell’involucro originale del produttore.
L’Appaltatore deve rispettare le disposizioni del DM 19 aprile 2000, n. 145 “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici” agli articoli 15, 16, 17.
L’Appaltatore deve prestarsi in qualunque momento, su richiesta della Direzione Lavori, per fare analizzare dei campioni di materiale da impiegare o impiegato e sui manufatti prefabbricati o formati in opera, per verificarne la qualità e la corrispondenza con le caratteristiche tecniche indicate nel presente Capitolato, dal progetto, dalle normative vigenti o dalla Direzione Lavori. Il prelievo dei campioni verrà eseguito in contraddittorio e di ciò verrà steso apposito verbale.
I campioni delle forniture consegnati dall’Appaltatore, che devono essere inviati a prova in tempo successivo a quello del prelievo, potranno essere conservati negli uffici della Stazione Appaltante, muniti di sigilli a firma della Direzione Lavori e dell’Appaltatore, nei modi più adatti a garantire l’autenticità e l’inalterabilità.
In mancanza di una specifica normativa di legge o di Capitolato, le prove dovranno essere eseguite presso un Istituto autorizzato, la fabbrica di origine o il cantiere, a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori.
L’Appaltatore dovrà sostituire, a sua cura e spese, il materiale non ritenuto conforme dalla Direzione Lavori, con altro corrispondente ai requisiti richiesti.
In ogni caso, tutte le spese per il prelievo, la conservazione e l’invio dei campioni, per l’esecuzione delle prove, per il ripristino dei manufatti eventualmente manomessi, nonché tutte le altre spese simili e connesse, sono a totale, esclusivo carico dell’Appaltatore .
L’approvazione dei materiali presso i fornitori o in cantiere, non sarà considerata come definitiva. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di scartare quei materiali che si siano alterati, per qualunque ragione durante il trasporto, o dopo l’introduzione in cantiere. La Direzione Lavori si riserva il diritto di farli analizzare in qualsiasi momento per verificarne le caratteristiche tecniche.
L’Appaltatore resta comunque totalmente responsabile della riuscita delle opere, anche per quanto dipende dai materiali stessi, la cui accettazione non pregiudica in nessun caso i diritti della Stazione Appaltante in sede di collaudo.
Nel caso in cui fosse accertata la non corrispondenza alle prescrizioni contrattuali dei materiali e delle forniture accettate e già poste in opera, si procede come disposto dal DM 19 aprile 2000, n. 145 “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici” agli articoli 18, 19.
Lo smaltimento degli imballaggi in cui è stato trasportato tutto il materiale è a completo carico dell’Appaltatore.
Art. 43.2 Terra vegetale di riporto
L’Appaltatore, dopo essersi accertato della qualità del terreno da riportare dovrà comunicare preventivamente alla Direzione Lavori il luogo esatto in cui intende prelevare il terreno agrario per il cantiere, per poterne permettere un controllo da parte della Direzione Lavori, che si riserva la facoltà di prelevare dei campioni da sottoporre ad analisi. Tale approvazione non impedirà successive verifiche da parte della Direzione Lavori sul materiale effettivamente portato in cantiere. Le analisi del terreno dovranno essere eseguite secondo i metodi ed i parametri normalizzati di prelievo e di analisi pubblicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S..
Il terreno, se non diversamente specificato in progetto o dalla Direzione Lavori, dovrà essere per composizione e granulometria classificato come “terra fine”, con rapporto argilla/limo/sabbia definito di “medio impasto” ed avente le seguenti caratteristiche:
contenuto di scheletro (particelle con diametro superiore a 2 mm) assente o comunque inferiore al 10 % (in volume)
pH compreso tra 6 e 7,8
Sostanza organica non inferiore al 2% (in peso secco) Calcare totale inferiore al 5%
Azoto totale non inferiore al 0,1%
Capacità di Scambio Cationico (CSC) > 10 meq/ 100 g Fosforo assimilabile > 30 ppm
Potassio assimilabile > 2% dalla CSC o comunque > 100 ppm Conducibilità idraulica > 0,5 cm x ora
Conducibilità Ece < 2 mS x cm-1 Rapporto C/N compreso fra 8 e 15
Contenuto di metalli pesati inferiore ai valori limite ammessi dalla CEE Ridotta presenza di sementi, rizomi di erbe infestanti
Il terreno dovrà contenere gli elementi minerali (macro e micro elementi), essenziali per la vita delle piante, in giusta proporzione.
Nel caso di terreni con valori che si discostano da quelli indicati, spetterà alla Direzione Lavori accettarli imponendo, se necessario, interventi con concimi o con correttivi per bilanciarne i valori, tali interventi non saranno in alcun modo ricompensati all’Appaltatore. Questi ultimi dovranno rispettare le caratteristiche prescritte dalla L. del 19 ottobre 1984, n. 748 “Nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti”.
La terra di coltivo da utilizzare nel riporto dovrà provenire da aree a destinazione agraria il più possibile vicino al cantiere e prelevata entro i primi 35 cm dalla superficie, l’Appaltatore è tenuto a rimuovere l’eventuale vegetazione presente (manto erboso, foglie, ecc...) per i primi 3-5 cm.
In linea generale il terreno di riporto non deve essere disforme dal terreno agricolo dell’area di intervento, tranne dove venga specificatamente indicato dal progetto, deve rispettare i parametri sopraindicati ed avere una giusta quantità di microrganismi, comunque dovrà essere completamente esente da materiale inquinante (oli, benzine, ecc...), da sostanze nocive (sali minerali o altro), da inerti (pietre, plastica, ferro, vetro, radici, residui vegetali, ecc...) e da agenti patogeni.
Il terreno di riporto sarà misurato in volume di terreno smosso, effettivamente posato in cantiere, espresso in metri cubi.
Art. 43.3 Concimi
Il concime impiegato sarà di natura organica, fornito maturo previa comunicazione della provenienza alla Direzione Lavori.
I materiali impiegati dovranno rispettare le caratteristiche prescritte dalla legge del 19 ottobre 1984, n.748 “Nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti” e smi.
La Direzione Lavori si riserva la facoltà di modificare le dosi di concime e/o la loro qualità, sia durante le fasi di impianto che durante il periodo di manutenzione, se previsto.
Art. 42.4 Pacciamatura
Col termine pacciamatura si intende una copertura del terreno con diversi scopi (controllo infestanti, riduzione evapotraspirazione, regolazione termica, ecc...). La pacciamatura può essere costituita da materiali naturali o di sintesi.
Nel caso si tratti di prodotti confezionati devono riportare in etichetta tutte le informazioni richieste dalle leggi vigenti. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di controllare i prodotti e decidere sulla loro idoneità.
In progetto possono venire richiesti teli pacciamanti sintetici (teli in poliestere, teli anti-alga o film plastici) o teli di origine organica (tessuto non tessuto, tessuto non tessuto ricoperto di fibre vegetali, tessuti protettivi biodegradabili). In entrambi i casi i tessuti devono restare integri per almeno 3-4 anni, nel caso di tessuti organici, questi si devono decomporre e non se ne devono trovare traccia dopo 5-6 anni. Tutti i teli dovranno essere di colore nero o marrone, atossici, ignifughi e non rilasciare elementi dannosi nel terreno.
In tutti i casi la copertura del suolo ai raggi solari deve essere almeno del 90% per impedire il germogliamento delle infestanti. I teli dovranno essere integri e privi di strappi, fori o altro che ne possa alterare la funzione e dovranno essere interrati ai lati per fasce di ca. 10 cm e ancorati al suolo con picchetti in ferro.
Art. 43.4 Protezioni individuali
Per protezioni individuali si intendono shelter e cannette di bambù di fissaggio. Gli shelter dovranno essere scelti nella tipologia a rete nera, per contrastare il soleggiamento. Nel caso si tratti di prodotti confezionati devono riportare in etichetta tutte le informazioni richieste dalle leggi vigenti. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di controllare i prodotti e decidere sulla loro idoneità.
I materiali devono avere una garanzia di durata di almeno cinque anni.
Art. 43.5 Materiali vegetali
Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, erbacee, sementi, ecc...) necessario all’esecuzione dei lavori.
Il produttore del materiale vegetale e lo stesso materiale devono rispettare le seguenti normative:
- D. lgs. 214/05 in Attuazione alla Direttiva 91/683/CEE concernente le misure di protezione contro l’introduzione negli Stati membri di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali;
- D. lgs. 435/98 e D. lgs. 30/2005;
Il materiale di propagazione dovrà essere dotato di certificazione di origine ai sensi della Legge nazionale 269/73 “Disciplina della produzione e del commercio di sementi e piante da rimboschimento” e del D.lgs. 386/2003.
Il postime impiegato deve essere di sicura provenienza locale al fine di garantire un migliore adattamento alle condizioni specifiche di impianto e, inoltre, attraverso l’uso di ecotipi locali, ridurre il rischio di inquinamento genetico dei popolamenti naturali ridotti a pochi lembi di elevato valore ecologico, genetico e storico.
Le piante impiegate dovranno essere prive di patologie che ne possano ridurre la vitalità. A tale scopo dovrà essere verificata l’assenza di segni di malattie sia all’apparato radicale sia al fusto, che dovrà presentarsi privo di ingrossamenti o ferite.
L’Appaltatore deve comunicare anticipatamente alla Direzione Lavori la provenienza del materiale vegetale, quest’ultima si riserva la facoltà di effettuare, insieme all’Appaltatore, visite ai vivai di provenienza per scegliere le singole piante, riservandosi la facoltà di scartare, a proprio insindacabile giudizio, quelle non rispondenti alle caratteristiche indicate nel presente Capitolato, negli elaborati progettuali in quanto non conformi ai requisiti fisiologici, fitosanitari ed estetici che garantiscano la buona riuscita dell’impianto, o che non ritenga comunque adatte alla sistemazione da realizzare.
L’Appaltatore dovrà fornire le piante, preparate per il trapianto, conformi alle caratteristiche indicate negli elaborati progettuali:
• garantire la corrispondenza al: genere, specie, varietà, cultivar, portamento, colore del fiore e/o delle foglie richieste, nel caso sia indicato solo il genere e la specie si intende la varietà o cultivar tipica.
Le piante dovranno essere etichettate singolarmente o per gruppi omogenei, con cartellini indicanti in maniera chiara, leggibile ed indelebile, la denominazione botanica (Genere, specie, varietà o cultivar) in base al “Codice internazionale di nomenclatura botanica per piante coltivate” (Codice orticolo 1969), inoltre il cartellino dovrà essere resistente alle intemperie. Nel caso in cui il cartellino identifichi un gruppo di piante omogenee su di esso andrà indicato il numero di piante che rappresenta.
All’interno di un gruppo di piante, richieste con le medesime caratteristiche, le stesse dovranno essere uniformi ed omogenee fra loro. L’Appaltatore si impegna a sostituire a proprie spese quelle piante che manifestassero differenze genetiche (diversa specie o varietà, disomogeneità nei gruppo, ecc..) o morfologiche (colore del fiore, delle foglie, portamento, ecc), da quanto richiesto, anche dopo il collaudo definitivo; corrispondenti alla forma di allevamento richiesta: le piante dovranno avere subito le adeguate potature di formazione in vivaio in base alla forma di allevamento richiesta. Dove non diversamente specificato si intendono piante allevate con forma tipica della specie, varietà o cultivar cioè coltivate in forma libera o naturale con una buona conformazione del fusto e delle branche, un’alta densità di ramificazione di rami e branche e una buona simmetria ed equilibrio della chioma.
• corrispondenti alle tecniche di trapianto richieste: contenitore, xxxxx, radice nuda.
Le zolle e i contenitori (vasi, mastelli, SpringRing System®, Root Control Bag®, Plant Plast®, ecc...) dovranno essere proporzionati alle dimensioni e allo sviluppo della pianta.
Previa autorizzazione della Direzione Lavori, potranno essere messe a dimora piante all’interno di contenitori biodegradabili a perdere.
Le piante fornite in contenitore vi devono avere trascorso almeno una stagione vegetativa.
Le piante fornite in zolla dovranno essere ben imballate con un involucro totalmente biodegradabile, come juta, canapa, paglia di cereale, torba, pasta di cellulosa compressa ecc..., rivestiti con reti di ferro non zincate a maglia larga, rinforzate se le piante superano i 4 m di altezza, o i 15 cm di diametro, con rete metallica.
Le piante a radice nuda, vanno sradicate esclusivamente nel periodo di riposo vegetativo (periodo compreso tra la totale perdita di foglie e la formazione delle prime gemme terminali), non vanno mai lasciate senza copertura a contatto con l’aria per evitare il disseccamento. Possono essere conservate in ambiente controllato a basse temperature.
Tutte le piante dovranno presentare apparato radicale ben accestito, ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari fresche e sane, pienamente compenetrate nel terreno. Il terreno che circonderà le radici dovrà essere ben aderente, di buona qualità, senza crepe. Non saranno accettate piante con apparato radicale a “spirale” attorno al contenitore o che fuoriesce da esso, ma neppure con apparato radicale eccessivamente o scarsamente sviluppato;
• corrispondenti alle dimensioni richieste: litri e/o diametro del contenitore, classe di circonferenza del fusto, classe di altezza della pianta, diametro della chioma, ecc… Col termine di piante in “vasetto” si intende quel materiale vegetale nella prima fase di sviluppo con 1 o 2 anni di età.
Il materiale vegetale dovrà essere esente da attacchi (in corso o passati) di insetti, malattie crittogamiche, virus, o altre patologie, prive di deformazioni o alterazioni di qualsiasi natura inclusa la “filatura” (pianta eccessivamente sviluppata verso l’alto) che possono compromettere il regolare sviluppo vegetativo e il portamento tipico della specie, prive anche di residui di fitofarmaci, come anche di piante infestanti. Le foglie dovranno essere turgide, prive di difetti o macchie, di colore uniforme e tipico della specie.
L’Appaltatore è tenuto a far pervenire alla Direzione Lavori, con almeno 48 ore di anticipo, comunicazione della data e dell’ora in cui le piante giungeranno in cantiere.
Art. 43.6 Trasporto del materiale vegetale
Come trasporto si intende lo spostamento delle piante dal luogo di produzione al cantiere e al posizionamento nella dimora definitiva. In considerazione del fatto che si movimenta del materiale vivo, andranno adottate tutte le precauzioni necessarie durante il carico, il trasporto e lo scarico per evitare stress o danni alle piante. L’Appaltatore dovrà vigilare che lo spostamento avvenga nel miglior modo possibile, assicurandosi che il carico e scarico come il trasferimento sia eseguito con mezzi, protezioni e modalità idonee al fine di non danneggiare le piante, facendo particolare attenzione che i rami, la corteccia non subiscano danni o che le zolle non si frantumino, crepino o si secchino.
L’estrazione delle piante dal vivaio dovrà essere fatta con tutte le precauzioni necessarie per non danneggiare le radici principali e secondarie con le tecniche appropriate per conservare l’apparato radicale, evitando di ferire le piante.
Le piante che subiscono il trasporto dovranno mantenere un adeguato tenore di umidità, onde evitare disidratazione o eccessiva umidità che favorisce lo sviluppo di patogeni.
Si dovrà prestare attenzione nel caricamento su mezzi di trasporto, mettendo vicino le piante della stessa specie e dimensione, in basso quelle più resistenti ed in alto quelle più delicate. Le piante non dovranno essere sollevate per la chioma ma per il loro contenitore o zolla. Prima della rimozione dal vivaio e durante tutte le fasi di trasporto e messa a dimora, i rami delle piante dovranno essere legati per proteggerli durante le manipolazioni. Le legature andranno fatte con nastro di colore ben visibile. Per gli arbusti o piccoli alberi, si auspica l’uso di reti tubolari in plastica che dovranno avvolgere interamente tutta la pianta. L’Appaltatore potrà raccogliere le piante all’interno di cassette, cassoni o altro contenitore idoneo per il migliore e più agevole carico, scarico e trasporto del materiale. Nel caso si vogliano sovrapporre le cassette, quelle inferiori devono avere un’altezza superiore alle piante che contengono per evitare lo schiacciamento.
Per evitare il disseccamento o la rottura di rami o radici da parte del vento e delle radiazioni solari, o la bagnatura delle piante tutti i mezzi di trasporto dovranno essere coperti da teli o essere camion chiusi coibentati o con cella frigorifera, si dovrà evitare che la temperatura all’interno del mezzo oltrepassi i 28°C o scenda sotto i 2°C (temperature minime superiori sono richieste nel caso di trasporto di piante sensibili al freddo). Si auspica l’uso di veicoli muniti di pianali per evitare l’eccessiva sovrapposizione delle piante che si potrebbero danneggiare.
Si dovrà fare in modo che il tempo intercorrente dal prelievo in vivaio alla messa a dimora definitiva sia il minore possibile e che le piante giungano in cantiere alla mattina, per avere il tempo di metterle a dimora o di sistemarle in un vivaio provvisorio, preparato precedentemente in cantiere.
L’accatastamento in cantiere non può durare più di 48 ore, poi è necessario vengano posizionate in un vivaio provvisorio posto in un luogo ombroso, riparato dal vento, dal ristagno d’acqua, con i pani di terra l’uno contro l’altro, bagnati e coperti con sabbia, segatura, pula di riso o paglia, avendo estrema cura che il materiale vegetale non venga danneggiato.
L’Appaltatore si dovrà assicurare che le zolle o le radici delle piante non subiscano ustioni e che mantengano un adeguato e costante tenore di umidità. Per le conifere e tutte le piante in vegetazione andranno sciolte le legature dei rami, per evitare danni alla chioma, per poi essere nuovamente legate, come indicato precedentemente, quando l’Appaltatore è pronto per la messa a dimora definitiva.
Art. 43.7 Irrigazioni
L’acqua sul luogo dei lavori non è disponibile. L’impresa si approvvigionerà l’acqua con mezzi propri. L’acqua da impiegare per l’irrigazione non dovrà contenere sostanze inquinanti o nocive per le piante o sali nocivi oltre i limiti di tolleranza di fitotossicità relativa.
Se richiesto dalla Direzione Lavori l’Appaltatore dovrà effettuare un controllo periodico dell’acqua e dovrà fornire analisi effettuate secondo le procedure normalizzate dalla Società Italiana di Scienza del Suolo S.I.S.S..
Potranno essere scartate quelle acque che in base al tipo di suolo (presenza di elementi critici), al tipo di piante da irrigare e al quantitativo annuo, possano creare danni alla vegetazione od accumuli di elementi tossici nel terreno.
Sono da evitare le acque provenienti da rogge x xxxxxxx per l’irrigazione dei prati a causa del forte contenuto in semi di infestanti.
L’acqua deve essere somministrata ad una temperatura non inferiore ai ¾ °C di quella dell’aria, comunque con temperatura > 15 °C, altrimenti tali liquidi potrebbero determinare turbe nell’assorbimento radicale o ritardi vegetativi.
Le acque che presentino un elevato quantitativo di sostanze in sospensione dovranno essere filtrate opportunamente, per evitare l’usura, l’intasamento degli impianti irrigui.
Il pH dell’acqua deve essere compreso tra 6 e 7,8, valori superiori o inferiori potrebbero creare squilibri e rendere immobilizzati elementi nutritivi.
Art. 43.8 Attrezzature in legno
Si intendono quei prodotti derivanti dalla lavorazione e/o trasformazione del legno.
Il legname non deve presentare nessun difetto che ne possa compromettere il valore d’uso. In qualunque caso non è ammessa la presenza nel legno di insetti, larve, uova, muffe o fenomeni di marcescenza, non sono ammissibili le cipollature del legno, i nodi risultanti dall’inserzione di rami stroncati o ammalati, la fibratura elicoidale, i cretti formatisi in conseguenza al gelo o a fulmini, le perforazioni dovute al vischio.
Se non specificato in progetto o richiesto dalla Direzione Lavori, si dovranno utilizzare specie che diano legni con ottime caratteristiche di stabilità in riferimento al rigonfiamento e al ritiro conseguente alle variazioni di umidità.
La fornitura di legname dovrà corrispondere alle dimensioni e caratteristiche specificate in progetto, con una tolleranza del diametro o dello spessore di ± 2 mm e di ± 5 mm per la lunghezza o larghezza.
Il legname non dovrà avere umidità superiore al 15% misurata secondo la norma UNI 9021/2.
Tutto il legname dovrà essere protetto dall’attacco di funghi, insetti e marcescènza, mediante trattamenti impregnanti in autoclave sotto vuoto a pressione, con sostanze chimiche adeguate, che siano di lunga durata e che non rilascino nell’ambiente sostanze nocive per l’uomo o per la vegetazione. Su richiesta della Direzione Lavori, l’Appaltatore dovrà presentare il certificato del prodotto da impiegare che riporti il nome e l’indirizzo dell’esecutore del trattamento, la data del trattamento, le sostanze utilizzate con i relativi certificati di controllo da parte di Istituti qualificati e le quantità impiegate.
Nel caso in cui la Direzione Lavori lo autorizzi, i trattamenti potranno essere eseguiti in cantiere, le sostanze usate dovranno essere munite di un certificato di controllo da parte di un Istituto qualificato, che ne attesti l’efficacia e le modalità di utilizzo.
Art. 44 Modalità di esecuzione dei lavori
Tutti gli interventi di sistemazione a verde dovranno essere eseguiti da personale qualificato, in numero sufficiente e con attrezzature adeguate per il regolare e continuativo svolgimento delle opere.
L’Appaltante o la Direzione Lavori possono esigere la sostituzione del rappresentante dell’Appaltatore , del direttore di cantiere, e del personale per incapacità, indisciplina o gravi negligenze. Nel caso ricorrano gravi e giustificati motivi, dovranno essere comunicati per
iscritto all’Appaltatore , senza che per ciò gli spetti alcuna indennità, ne a lui ne ai suoi subalterni interessati.
Prima di procedere a qualsiasi operazione, l’Appaltatore deve verificare che il contenuto di umidità del terreno, in relazione al tipo di copertura dello stesso, consenta il transito dei mezzi da impiegare o degli operatori, senza compattare o alterare in alcun modo il substrato pedogenetico.
Art. 44.1 Preparazione del suolo
Prima di eseguire il riporto di terreno, l’Appaltatore dovrà procedere con una lavorazione profonda che non rivolti il suolo, (previa pulizia da macerie e rifiuti), tramite ripuntatore a denti oscillanti o altri attrezzi analoghi fino ad una profondità di 40 cm da eseguire in maniera incrociata, onde evitare la formazione di ristagni idrici e strati asfittici.
Dopo aver scaricato il terreno in cumuli sparsi, sull’area interessata, si procederà allo spargimento con mezzi meccanici leggeri, pala gommata, trattrici agricole o livellatrice a seconda del grado di livellamento da dare al terreno, riducendo al minimo le manovre ed il compattamento.
Le quote definitive del terreno, si considerano ad assestamento e rullatura (nel caso di prati) avvenuti, dovranno essere quelle indicate in progetto e comunque dovranno essere approvate dalla Direzione Lavori.
Nel caso di rilevati che superino l’altezza di 40 cm, dovranno essere realizzati in strati di 30
- 40 cm e poi costipati meccanicamente, prima di procedere al secondo strato.
Particolare cura si dovrà adottare nel riempimento e costipamento a ridosso dei cordoli, dei muri e delle opere d’arte in genere. Nel caso dei rinterri da addossare alle murature dei manufatti o di altre opere d’arte si dovranno impiegare materiali sciolti, silicei o ghiaiosi, escludendo l’impiego di terreni ricchi di argille o di materiali che variano il loro volume al variare del tenore di umidità. Il materiale non potrà essere scaricato direttamente contro le murature od opere d’arte, ma dovrà essere depositato nelle vicinanze per poi essere trasportato ed addossato con idonei mezzi.
Le lavorazioni dovranno essere fatte in periodi idonei, quando il suolo si trova in “tempera”, evitando di danneggiare la struttura o di creare una suola di lavorazione.
L’Appaltatore si dovrà munire di mezzi meccanici ed attrezzature specifiche e delle dimensioni adeguate al tipo di intervento da eseguire, riducendo al minimo il peso della trattrice, in relazione allo sforzo da compiere, per evitare costipamenti del suolo.
Prima di procedere alle lavorazioni si dovrà eseguire una concimazione di fondo ed un eventuale correzione del suolo. La quantità e la qualità di concimi da impiegare, se non indicate in progetto, saranno stabilite dalla Direzione Lavori di volta in volta, in relazione all’analisi del suolo, al tipo di impianto, alla stagione vegetativa, ecc...
Dopo la concimazione si dovrà procedere con una fresatura alla pari (se non diversamente richiesto dalla Direzione Lavori, per facilitare il drenaggio) ad una profondità di 30 – 35 cm (25 – 30 cm per il solo prato).
Nel caso si debba intervenire in giaciture fortemente declive e soggette ad erosione con manto erboso esistente, si potranno utilizzare pseudo-aratri, dall’inglese, paraplow, che incidono superficialmente il terreno sollevandolo senza spostarlo, oppure si individueranno, in base alle indicazioni della Direzione Lavori, tecniche di lavorazione idonee al caso.
Dove le macchine non possano lavorare a causa della conformazione dell’area di intervento (ridotte dimensioni, eccessiva pendenza, presenza di vegetazione esistente o di manufatti, ecc...) si dovrà procedere con lavorazioni manuali. La lavorazione manuale consisterà in una vangatura, alla profondità di almeno 20-25 cm, con successivo affinamento del terreno, per predisporlo alla piantagione o alla semina.
Si dovrà procedere a rimuovere i materiali, eventualmente emersi durante le varie fasi delle lavorazioni.
In tutte le lavorazioni si dovrà prestare particolare attenzione a non provocare danni alla vegetazione, sia alla parte epigea che ipogea, come anche a tutte le infrastrutture.
La Direzione Lavori provvederà ad approvare le lavorazioni effettuate prima di procedere con le successive operazioni.
Nel caso dovesse trascorrere del tempo tra la fine delle lavorazioni e gli interventi di piantagione, l’Appaltatore dovrà intervenire periodicamente (ogni 4 settimane circa) con mezzi meccanici o manuali per rimuovere le malerbe nate nel frattempo.
L’Impresa non potrà modificare i piani inclinati degli scavi e dei rilevati che, anche dopo il rivestimento del manto vegetale, dovranno risultare perfettamente regolari e privi di buche, pedate od altro, compiendo a sua cura e spese, durante l'esecuzione dei lavori, e fino al collaudo, le riprese occorrenti per ottenere, nelle scarpate, una perfetta sistemazione.
In particolare si prescrive che, nell'esecuzione dei lavori di impianto, l’Impresa debba procedere in modo da non danneggiare i cigli del rilevato, mantenendo le scarpate con l'inclinazione posseduta ed evitando qualsiasi alterazione, anche prodotta dal pedonamento degli operai.
Art. 44.2 Tracciamenti e picchettamento per le opere a verde
Al termine delle lavorazioni del terreno, l’Appaltatore dovrà picchettare le aree di impianto, sulla base del progetto e delle indicazioni della Direzione Lavori, segnando accuratamente la posizione dove andranno messe a dimora i singoli alberi e arbusti isolati e il perimetro delle piantagioni omogenee, macchie di arbusti, erbacee, prati, l’allineamento e lo sviluppo delle siepi.
Ogni picchetto dovrà essere numerato, con associazione degli esemplari ai picchetti, ed essere riferito a punti inamovibili per poterne ricostruire la posizione in caso di danneggiamento o manomissione. I capisaldi, i picchetti o le livellette danneggiate o rimosse dovranno essere immediatamente ripristinati a cura e a spesa dell’Appaltatore .
La tolleranza consentita per la messa a dimora di alberi o arbusti isolati o a piccoli gruppi è di 20 - 30 cm, rispetto alla posizione riportata in progetto e di 10 – 15 cm per le piante messe in filare o in piantumazioni con sesto regolare.
La tolleranza ammessa nella picchettatura di aree arbustive, boscate o superfici a prato, rispetto alle indicazioni progettuali è del 5% fino ad aree di 100 m2 e del 2% su superfici maggiori.
Al termine della fase di picchettamento, l’Appaltatore deve ricevere l’approvazione della Direzione Lavori, ove richiesto apportare le modifiche volute, prima di procedere con le operazioni successive.
Si devono rispettare le disposizioni del codice civile agli art. 892 “Distanze per gli alberi”, art. 893 “Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi”, art. 895 “Divieto di ripiantare alberi a distanze non legali” e le disposizioni del DL n. 285 del 30/04/1992 “Nuovo Codice della Strada” agli articoli 16, 17, 18 e 19 “Fasce di rispetto nelle strade ed aree di visibilità”, occorre inoltre tenere presente gli usi e le consuetudini locali.
Rispettare le disposizioni dell’art. 26 DPR n. 495 del 16/12/1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada”, rispetto ai tracciati ferroviari, art. 52 del DPR n. 753 del 17/07/1980.
Il rispetto del Regolamento del Consorzio di Bonifica, la Normativa di Polizia Idraulica.
Al termine dei lavori l’Appaltatore dovrà aver rimosso tutti i picchetti o gli elementi serviti per i tracciamenti.
Art. 44.3 Operazioni di messa a dimora delle piante
L’epoca per la messa a dimora delle piante, viene stabilita nel cronoprogramma facente parte del progetto o dalla Direzione Lavori. In generale, deve corrispondere al periodo di riposo vegetativo, dalla fine dall’autunno all’inizio della primavera, comunque deve essere stabilita in base alle specie vegetali impiegate, ai fattori climatici locali alle condizioni di umidità del terreno; sono da evitare i periodi di gelo.
Le piante fornite in contenitore si possono posare in qualsiasi periodo dell’anno, escludendo i mesi più caldi, in questo caso occorre prevedere le necessarie irrigazioni ed ombreggiamenti. Le piante fornite in zolla o radice nuda andranno messe a dimora esclusivamente nel periodo di riposo vegetativo. Alcune specie sempreverdi si possono piantare anche nella fase di riposo vegetativo estivo.
Qualche giorno prima della messa a dimora degli alberi, l’Appaltatore dovrà preparare le buche che dovranno essere almeno 1,5 volte le dimensioni del pane di terra da contenere.
Nel caso di esemplari isolati l’Appaltatore dovrà preparare delle buche di 40x40x40 cm smuovendo il fondo della buca per altri 5 cm.
Nello scavo della buca si dovrà fare attenzione a non costipare il terreno circostante le pareti o il fondo della stessa buca, in particolare dopo l’uso di trivelle occorrerà smuovere il terreno sulle pareti e sul fondo della buca per evitare l’effetto vaso.
Alcuni giorni prima della piantagione, l’Appaltatore dovrà procedere al riempimento parziale della buca con terra vegetale mescolata a concime organico maturo, predisponendo in modo che le piante poggino la zolla su uno strato idoneo di miscuglio terra-torba ben assestato.
Durante lo scavo della buca il terreno agrario deve essere separato e posto successivamente in prossimità delle radici, il terreno in esubero e l’eventuale materiale estratto non idoneo, a giudizio della Direzione Lavori, dovrà essere allontanato dal cantiere a cura e a spese dell’Appaltatore e sostituito con terreno adatto. Durante lo scavo, l’Appaltatore , si dovrà assicurare che le radici non si vengano a trovare in una zona di ristagno idrico, nel qual caso, si dovrà predisporre un adeguato drenaggio posando uno strato di materiale drenante sul fondo della buca, se la Direzione Lavori lo riterrà opportuno, l’Appaltatore dovrà predisporre ulteriori soluzioni tecniche al problema.
Nel caso le buche debbano essere realizzate sopra un preesistente tappeto erboso, si dovranno adottare tutte le tecniche più idonee per non danneggiarlo. In questo caso il terreno di scavo andrà appoggiato sopra a teli per facilitarne la completa raccolta.
Le radici delle piante dovranno essere inserite nella loro posizione naturale, non curvate o piegate, eliminando quelle rotte o danneggiate, e rifilando quelle di dimensioni maggiori. Nel caso di piante in contenitore, dopo l’estrazione, le radici compatte dovranno essere tagliate e il feltro attorno alle radici dovrà essere rimosso.
Le piante dovranno essere collocate ed orientate in maniera tale da ottenere il migliore risultato tecnico ed estetico ai fini del progetto. Gli esemplari andranno orientati con la medesima esposizione che avevano in vivaio.
L’Appaltatore dovrà poi procedere al riempimento definitivo delle buche con terra fine vegetale. Il materiale di riempimento dovrà essere costipato manualmente con cura in maniera che non restino vuoti attorno alle radici o alla zolla. Con piante prive di pane, si deve introdurre nella buca, solo terra vegetale sciolta.
Al termine della messa a dimora delle piante, andranno rimosse tutte le legature, asportando i legacci o le reti che andranno portate in pubblica discarica.
Dopo di ché, se necessario, si dovrà procedere con la potatura di trapianto. Si dovranno asportare i rami che si presentino eventualmente danneggiati o secchi.
Le piante igrofile non dovranno mai essere lasciate all’asciutto se non per il tempo strettamente necessario per la messa a dimora, che dovrà avvenire nelle ore più fresche della giornata.
Art. 44.4 Difesa dei nuovi impianti
Nel caso in cui il trapianto si compia in autunno o inverno, le piante più sensibili al freddo dovranno essere protette con materiale idoneo (paglia, coibentanti, ecc...).
Le piante giovani, minacciate dagli animali domestici, dalla selvaggina o dal bestiame al pascolo, devono essere protette con reti idonee (shelter).
Se previsto dal progetto o su indicazione della Direzione Lavori, si dovrà costruire una recinzione, per la protezione di arbusti, aiole o piante isolate, dal calpestamento dell’uomo. La recinzione sarà da realizzare, su tutti i lati (tranne quelli già naturalmente protetti), con pali di legno lunghi 1,5 m ed infissi al suolo per almeno 50 cm, con un diametro di 8 cm, con un interasse di 1,5 m, i quali andranno collegati con filo di ferro plastificato, di colore verde, che dovrà essere posto in tre ordini di altezza 00-00-000 cm. Negli angoli e ogni 10 m i pali dovranno essere sorretti da contrafforti.
Art. 44.5 Pacciamtura
Dove richiesto dal progetto si dovranno utilizzare dei teli da posare sul terreno, interrando i bordi esterni per una profondità di almeno 10-12 cm, sovrapponendoli nelle giunture per almeno 15-20 cm, e fissandoli con ferri ad U nelle sovrapposizioni a distanza di 50-60 cm. I teli dovranno essere di dimensioni idonea alla superficie da coprire per ridurre al minimo le giunture e dovranno essere ben tesi.
Le essenze singole o isolate andranno pacciamate con biodischi in fibbra di cocco o similari.
La stesura del materiale dovrà essere uniforme su tutta la superficie, evitando assolutamente di cospargere materiale sulla parte aerea delle piante.
Art. 45 Cure manutentive
Tutti gli interventi di manutenzione dovranno essere eseguiti da personale qualificato in numero sufficiente e con attrezzature adeguate per il regolare e continuativo svolgimento delle opere.
E’ a carico dell’Appaltatore la predisposizione dei cantieri di lavoro, la fornitura e la posa come anche la manutenzione in perfetta efficienza di tutta la segnaletica, delle recinzioni e delle strutture prescritte dal “Piano di sicurezza e coordinamento”, se previsto, e/o dalle vigenti norme in materia di sicurezza.
L’Appaltatore è tenuto a richiedere al Comune e/o alla Stazione Appaltante le necessarie autorizzazioni per il governo della circolazione e della sosta, predisporre in anticipo la segnaletica per gli eventuali divieti di sosta, regolare il traffico ciclo-pedonale.
L’Appaltatore deve compilare ed aggiornare un apposito registro fornito dall’Amministrazione, se questa non lo fornisce sarà l’Appaltatore stesso che ne dovrà predisporre uno, sul quale annoterà, in maniera chiara e precisa, l’area di intervento, la vegetazione mantenuta, il tipo di intervento eseguito, e la data.
Art. 45.1 Potature
Nel caso di siepi allevate in forma semilibera, la potatura andrà eseguita manualmente con forbici, eliminando solamente i rami eccessivamente sviluppati, riequilibrando la vegetazione, con l’obiettivo di creare una quinta folta ed omogenea.
Passando da una pianta all’altra, le lame degli arnesi dovranno essere disinfettate con sali quaternari d’ammonio all’1%, o soluzioni di ipoclorito di sodio al 2%, o alcol etilico al 60%, tranne diverse disposizioni della Direzione Lavori.
In tutti i casi l’Appaltatore dovrà aver cura di rimuovere tutti i residui di potatura dalle piante.
L’Appaltatore potrà scegliere se trinciare oppure no i residui della potatura per facilitarne la rimozione (non dovranno essere trinciati i residui di potatura del genere Platanus).
Al termine della giornata, tutti i residui della potatura dovranno essere allontanati dal cantiere a cura dell’Appaltante che li porterà in pubblica discarica a spese dello stesso o in altro luogo indicato dalla Direzione Lavori.
Dovrà essere asportata l’edera che si sviluppa lungo il fusto delle piante, tranne in casi particolari, concordati con la Direzione Lavori.
Art. 45.2 Sfalci e contenimento vegetazione infestante
Gli sfalci andranno compiuti quando il prato è asciutto, utilizzando macchine di dimensioni adatte all’estensione del prato, alla sua giacitura, alla portanza del terreno per evitare di danneggiare il suolo o il prato stesso.
Lo sfalcio, le foglie secche e il materiale organico sarà portato in luogo stabilito dalla Direzione Lavori o in discarica pubblica entro la giornata di raccolta, mentre tutti i residui non organici raccolti, andranno portati in discarica pubblica, entro la giornata.
Lo sfalcio e la pulizia dei prati saranno misurati in base alla superficie, calcolata in proiezione verticale, realmente sfalciata e/o pulita in cantiere, espressa in metri quadrati.
I nuovi impianti dovranno essere preservati dall’esuberanza della vegetazione esistente attraverso sramature, potature di contenimento ed eventuale rimozione di esemplari arobrei o arbustivi (escluso Robinia).
Art. 45.3 Irrigazioni
L’Appaltatore è tenuto ad irrigare tutte le piante messe a dimora per tutto il periodo di manutenzione. Le irrigazioni dovranno essere ripetute, tempestive con quantità e frequenza, in relazione al clima, all’andamento stagionale, al tipo di terreno e di piante.
Le distribuzioni di acqua andranno programmate nei mesi più caldi nelle ore serali o il mattino presto, per evitare stress termici alle piante, riducendo l’evapotraspirazione, inoltre il prelievo dall’acquedotto non comporterà competizioni, per quanto riguarda le portate e le pressioni, con le utenze domestiche in caso di uso di acqua potabile o delle industrie se si utilizza l’acqua industriale (sempre consigliata quest’ultima soluzione).
Nell’ipotesi di utilizzo di acqua potabile per l’irrigazione, l’Appaltatore deve rispettare le eventuali ordinanze di restrizioni idriche, per l’uso non potabile dell’acqua, emanate dal comune in cui si viene a trovare l’area di intervento.
L’Appaltatore dovrà redigere un piano di irrigazione approvato dalla Direzione Lavori.
Capo IV – Elenco prezzi unitari
X. | Xxx. Prezz. oo.ff. regionale | Descrizione | U. di m. | Prezzo unitario | Prezzo offerto in cifre | Prezzo offerto in lettere | |||||
1 | A.3 | Operaio specializzato | ora | € | 16,50 | ||||||
2 | D.1.1.5 | Interventi preparatori del terreno finalizzati alla messa a dimora sotto copertura, comprendenti operazioni di pulizia da vegetazione infestante, taglio selettivo di polloni eccedenti su ceppaie, con salvaguardia di eventuale rinnovazione arborea/arbustiva di specie in sintonia con la scelta progettuale, allontanamento manuale e meccanico del materiale prodotto, indicazione di massima del tracciamento dell'impianto. Densità di copertura di riferimento: 50% | ha | € | 2.872,00 | ||||||
3 | D.1.4.1 | Concimazione organica preparatoria agli impianti, andante con letame maturo . Parametri di riferimento:distribuito sul terreno, quantità 500 x.xx/xx, trasporto cascina-cantiere fino a 10 km | ha | € | 1.290,00 | ||||||
4 | D.1.3.1 | Aratura superficiale del terreno (fino a 40 cm di profondità) eseguito con trattrice fino a 75 kW. | ha | € | 380,00 | ||||||
5 | D.1.3.8 | Erpicatura incrociata trattice fino a 52 kW | o | fresatura | eseguita | con | ha | € | 330,00 | ||
6 | Interventi preparatori all'impianto finalizzati all'eliminazione di vegetazione infestante erabcea e arbustiva (rovi e sterpaglie) realizzati con trattrice di media potenza (60-90 kw) e trinciastocchi o xxxxxx forestale per fasce linearii di larghezza pari a 2-3 compreso l'abbattimento selettivo di esemplari arborei isolati di circ. massima pari a 8-10 cm e relativa depezzatura e accatastamento in loco in misura di num. 2-5 abbatimenti ogni 100 ml di intervento | ml | € | 3,50 | |||||||
7 | Interventi preparatori all'impianto finalizzati all'eliminazione di vegetazione infestante erabcea e arbustiva (rovi e sterpaglie) eseguiti con depespugliatore su fasce di larghezza pari a 2-3 m | ora | € | 18,00 | |||||||
8 | Estirpatura profonda fino a una profondità di 40 cm eseguita con trattrice di adeguata potenza per terreni compatti, anche in presenza di scheletro grossolano (previsti tre passaggi consecutivi fino a raggiungere i 40 cm di profondità). Lavorazione lineare per fasce di 2 m di larghezza. | ml | € | 2,10 | |||||||
9 | Fresatura superficiale eseguita con trattrice di media potenza e interratrice interrasassi. Lavorazione lineare per fasce di 2 m di larghezza. | ml | € | 0,40 | |||||||
10 | C.2.3 | Fornitura in cantiere di terra vegetale selezionata | mc | € | 14,84 | ||||||
11 | Fresatura superficiale eseguita con trattrice di media potenza per favorire il mescolamento della terra vegetale e del concime. Lavorazione lineare per fasce di 2 m di larghezza. | ml | € | 0,80 | |||||||
12 | Tracciamento meccanico del terreno (curvilineo e/o rettilineo) finalizzato alla posa di 2.000 piante/ha | ha | € | 250,00 |
13 | D.2.2 | Xxxxxxxxx e stesura di telo pacciamante in materiale plastico. (parametri di riferimento spessore minimo 0,06 mm e largo almeno 1 m, compreso l'ancoraggio al suolo con picchetti metallici, escluso ogni onere per la messa a dimora delle piante). Esclusa la lavorazione del terreno | m | € | 1,51 | ||
14 | C.3.12 | Fornitura di disco pacciamante in fibra naturale diametro 55 cm compresa la posa e l'ancoraggio al suolo con picchetti di ferro | cad. | € | 1,90 | ||
15 | C.9.2 | Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di latifolgie. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003, specie riportate nell'elenco allegato (All.C.9.3), contenitori multiforo, volume zolla compreso tra 0,26 lt e 0,40 lt. | cad. | € | 2,00 | ||
16 | C.9.6 | Fornitura, escluso il trasporto sul luogo della messa a dimora, di arbusti e piantine forestali di latifoglie. Parametri di riferimento: materiale certificato secondo il D.Lgs. n. 386/2003, specie riportate nell'eleco allegato (All.C.9.4-9.5-9.6), piante in vaso di diametro 18-20 cm di età minima S1T2. | cad. | € | 5,00 | ||
17 | C.1.1 | Protezioni individuali a rete in materiale plastico di altezza fino a cm 60 cm e di diametro 13-14 cm | cad. | € | 0,35 | ||
18 | C.1.2 | Protezioni individuali a rete in materiale plastico di altezza fino a cm 100 e di diametro 13-14 cm | cad. | € | 0,70 | ||
19 | C.1.6 | Cannucce in bambù per sostegno piantine e/o protezioni individuali (lunghezza 1-1,5 m) | cad. | € | 0,20 | ||
20 | D.2.1 | Apertura manuale di buca a fessura in terreno lavorato e messa a dimora di piantine di latifoglie in contenitore multiforo (fino a 100 cm di altezza, di cui al codice C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari) comprensivo di rincalzamento e posa dello shelter e della canna di bambù. Esclusa la fornitura del materiale vegetale. | cad | € | 0,85 | ||
21 | Apertura manuale di buca misure 40x40x40 in terreno non lavorato e messa a dimora di piantine di latifoglie in vaso di cui al cod. 9.6 dei prezzi unitari) comprensivo di rincalzo con terra vegetale, aggiunta di ammendante organico e posa di biodisco, protezione individuale (shelter) e cannetta di bambù di fissaggio. Esclusa la fornitura del materiale vegetale. | cad. | € | 4,50 | |||
22 | D.2.3.6 | Realizzazione di un rimboschimento in zona pianeggiante. Consistente in: apertura meccanica delle buche di adeguate dimensioni, posa delle piantine, rincalzamento. Parametri di riferimento: densità 2.000 piante ad ettaro. Sesto di impianto 2X 2.5 m, materiale vivaistico di partenza in contenitore di cui al cod. C.9.6 dei prezzi unitari, protezione individuale al rimboschimento, bacchetta segnalatrice in bambù. Esclusi: la preparazione del terreno e l'operazione di tracciamento. | ha | € | 13.988,00 | ||
23 | D.3.4 | Risarcimento piante su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura manuale delle buche, messa a dimora delle piantine, reinterro ed eventuale ristemazione della protezione individuale. Parametri di riferimento: piantine forestali di cui al cod. C.9.2 e/o C.9.3 dei prezzi unitari. | cad | € | 3,64 |
24 | D.3.4.2 | Risarcimento piante su precedente rimboschimento, comprensivo della riapertura manuale delle buche, messa a dimora delle piantine in contenitore, reinterro ed eventuale ristemazione della protezione individuale. Parametri di riferimento: piantine forestali in contenitore di cui al cod. C.9.6 dei prezzi unitari. | cad | € | 6,64 | ||
25 | D.3.2 | Irrigazione di soccorso eseguita con autobotte o similari. Parametri di riferimento: larghezza tra file 2,5 m, adacquamento con circa 20 l/pianta. | ha | € | 490,00 | ||
26 | D.3.3 | Sfalcio della vegetazione infestante eseguito con trattore e trincia sull'interfila e completamento dell' operazione sulle file con decespugliatore. | ha | € | 490,00 | ||
27 | E.1.1.4 | Cure colturali. Riduzione della componente erbacea ed arbustiva mediante sfalci, decespugliamenti ed eventuale eliminazione delle rampicanti. Intervento da eseguire solo ove strettamente necessario al fine di ridurre la competizione di erbe e cespugli nei confronti delle giovani piante o per migliorare le condizioni per la germinazione e lo sviluppo dei semenzali. Per questo tipo di operazione l'unità di misura espesso l'ettaro ragguagliato. | ha | € | 1.066,00 | ||
28 | E.1.1.1 | Cure colturali. Sfolli - selezione massale del numero di individui presenti in popolamenti ceduo nelle fasi giovanili: eliminazione degli individui malati, malformati, soprannumerari e di specie indesiderate ed accastamento in loco del materiale di risulta. Parametri di riferimento: ceduo semplice matricinato ipotesi di densità 500 ceppaie/ha e prelievo di 1500 polloni/ha. | ha | € | 1.100,00 | ||
29 | C.8.3 | Fornitura di bacheca dotata di tettoia e con espositore bifacciale. Materiale: legno stagionato di origine locale o europea. Parametri di riferimento: 100 x 220 cm h fuori terra; dimensione espositore 80 x 160 cm | cad. | € | 380,00 | ||
30 | H.4 | Posa in opera di xxxxxxx (cod. C.8.3) comprensiva di getto in calcestruzzo per formazione plinti di ancoraggio con resistenza caratteristica R'ck 200 kg/cm2 con inerti di idonea granulometria, in opera per sottofondazioni (magrone), compresa l'evetuale regolarizzazione manuale degli scavi, formazione di casseri e loro disarmo, costipamento delle superfici, ed ogni altro onere ed accessorio per dare l'opera compiuta a regola d'arte secondo le indicazioni della D.L. | cad | € | 321,92 | ||
31 | Fornitura e posa di sbarra di lunghezza 3 o 4 m e altezza 1m, in legno locale opportunamente trattato. Apertura a compasso orizzontale. Dotata di sistema di chisura a lucchetto. Compreso l'ancoraggio al suolo con plinti di ancoraggio in cls di adeguata resistenza (caratteristiche di resistenza cls Rck 200 per opere di sottofondazione) compresa l'apertura manuale o meccanica della buca in suoli di ogni tipo e consistenza, costipamento delle superfici ed ogni altro onere accessorio per dare l'opera compiuta a regola d'arte secondo le indicazioni della DL | cad. | € | 895,00 |
32 | Fornitura e posa di staccionata formata da pali montanti di pino torniti trattati in autoclave e impregnati tondi diam. 12 cm posti a interassa di 1 m e due traversi uno superiore diam. 12 cm e uno intermedio diam. 8 cm. Altezza fuori terra m. 1. Compresa l'infissione dei pali in terreno di qualsiasi natura e consistenza e giunzioni metalliche il tutto per dare l'opera finita a regola d'arte secondo le indicazioni della DL. | ml | € 65,00 | |||
33 | E.1.4.1 | Abbattimento di pianta (latifoglia o conifera), tramite recisione a livello del suolo e caduta guidata, compresi la sramatura, la depezzatura, l'allestimento sul letto di caduta e l'allontanamento, esclusa la rimozione dell'apparato radicale e l'onere di smaltimento del materiale. Parametri di riferimento:diametro medio fusto a 1,30 < 15 cm., condizioni di lavoro nella norma | cad | € 41,50 | ||
Sconto percentuale (in numero) e importo complessivo offerto (in lettere) |
Mantova, Dicembre 2010
X.xx per il Parco del Mincio X.xx Il Progettista
Dott. For. Xxxxxxxxxxxxx Xxxxxxx Arch. Xxxxxxx Xxxxxxxx