COMUNE DI MERATE (LC)
COMUNE DI MERATE (LC)
AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE, CONSISTENTE NELLA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA, CON REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI RIQUALIFICAZIONE
PROGETTO ESECUTIVO | |
2 | CAPITOLATO TECNICO |
Stato / Codice progetto: PROGETTO ESECUTIVO PE 5000655_0 | Codice di classif. elaborato CT 5000655_0 | Pag. 1 di 55 |
Progettista responsabile:
xxx. Xxxx Xxxxxxxxxx
UNITÀ RESPONSABILE: UNITA’ GESTIONE LAVORI IPT NO | ||||
0 Prima Emissione | 10/02/2014 | |||
X. Xxxxx | X. Xxxxxx | X.Xxxxxxxxxx | ||
Revisione | Incaricato | Verifica Responsabile GL IPT NO | Approvazione Responsabile ING. | Data |
1. OGGETTO DELL’APPALTO 4
DISPOSIZIONI TECNICHE GENERALI 5
2. INTRODUZIONE 6
2.1. Disposizioni tecniche generali 6
2.2. Canalizzazioni e ripristini 7
2.3. Calcestruzzi 10
2.4. Sostegni e opere accessorie 14
2.5. Posa cavi sotterranei 15
2.6. Realizzazione di linee aeree 16
2.7. Giunti e Terminali 18
2.8. Posa di apparecchi di illuminazione 20
2.9. Ricablaggio degli Apparecchi e sostituzione accessori 21
2.10. Fornitura di carpenteria metallica 21
2.11. Fornitura e istallazione di tubazioni a vista 21
2.12. Istallazione quadri di comando 22
2.13. Smontaggi, recuperi e demolizioni 22
2.14. Verniciature 23
2.15. Verifiche e collaudi 24
2.16. Distanze di Rispetto 26
2.17. Distanziamenti dei sostegni degli apparecchi di illuminazione e delle fondazioni da altre opere. 27
2.18. Posizionamento dei cavi interrati o dei cavidotti 32
2.19. Coesistenza tra cavi elettrici e altre condutture interrate 32
SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI 37
2.20. Sostegni a palo in ferro zincato –tipo rastremato 38
2.21. Sostegni a palo in ferro zincato –tipo troncoconico 40
2.22. Sostegni a braccio in ferro zincato 44
2.23. Cavo precordato per linea aerea ARE4E4X 0,6/1 kV 49
2.24. Cavo per linea interrata tipo FG7(O)R 0,6/1 kV 50
2.25. Cassette di derivazione per palo 53
2.26. Cassette di derivazione a muro 54
2.27. Guina termorestringente e giunti 55
1. Oggetto dell’Appalto
Il presente capitolato tecnico costituisce parte integrante del progetto esecutivo relativo all’appalto per il servizio di illuminazione pubblica del comune di Merate (LC), aggiudicato in via definitiva in data 25/07/2013 al RTI Enel Sole-Livio Impianti Srl.
Si rimanda al capitolato speciale di gara e al relativo contratto sia per le tipologie di attività previste, sia per tutti gli adempimenti previsti.
DISPOSIZIONI TECNICHE GENERALI
2. Introduzione
Si riportano di seguito le principali prescrizioni relative sia alla realizzazioni delle opere di riqualificazione e ammodernamento degli impianti di illuminazione pubblica descritte anche nella relazione tecnica, sia alla fornitura dei materiali necessari. Si indicano inoltre le procedure previste per il servizio di gestione e manutenzione degli impianti e la relativa organizzazione.
2.1. Disposizioni tecniche generali
L’Appaltatore deve adempiere tutte le prescrizioni di tipo organizzativo ed operativo contenute nella legislazione e normativa vigenti. In particolare devono essere rispettate le disposizioni contenute nel decreto le-gislativo 09/04/2008 n.81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e DLgs n. 106 del 3 agosto 2009, e nella Norma tecnica:
□ CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici”
□ CEI EN 50110-1 “Esercizio degli impianti elettrici”.
L’Appaltatore deve, inoltre, adempiere le prescrizioni del Committente contenute nel contratto d’appalto, con riferimento sia ai documenti dell’offerta tecnica relativa, sia al capitolato speciale di gara.
Gli impianti dovranno essere realizzati nel rispetto delle documentazione tecnica costituente il progetto esecutivo e secondo la regola d’arte, secondo quanto prescritto dalle Leggi n.186 del 1 Marzi 1968, n.46 del 5 Marzo 1990, D.P.R. n.447 del 6 Dicembre 1991.
Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti devono essere conformi alla normativa generale (disposizioni legislative italiane) e tecnica di settore vigente alla data di presentazione del presente capitolato, oltre che alle disposizioni impartite da enti e autorità locali (V.V.F; ENEL o in generale l’azienda distributrice dell’energia elettrica; TELECOM o altro ente che gestisce il servizio telefonico/dati).
Tutti i materiali forniti e istallati dovranno essere rispondenti alle normative UNI, CEI vigenti; tale rispondenza dovrà essere attestata attraverso il marchio CE, il marchio di qualità (IMQ o equivalente), i gradi di protezione sugli involucri, altri simboli di rispondenza alla normativa elettrica (es. simboli di doppio isolamento per i componenti in classe II) e/o da dichiarazione del Fornitore, quando previsto, o da marchio impresso nel rispetto delle Leggi Regionali.
Quanto sopra non esime l’Appaltatore dalla verifica della qualità del materiale fornito di cui rimane pienamente responsabile.
2.2. Canalizzazioni e ripristini
Nell’ambito degli interventi di riqualificazione e adeguamento tecnologico degli impianti di illuminazione pubblica e di quelli obbligatori previsti da CSA, sono previste opere di canalizzazione, consistenti in scavi a sezione obbligata per la predisposizione di tubazioni interrate e successiva posa di cavi elettrici . Le opere in oggetto saranno realizzate sia su strade asfaltate, sia in banchina, sia in misura minore su strade con pavimentazione in porfido, e consentiranno la realizzazione di nuove linee elettriche di illuminazione, il completamento e l’adeguamento di parte di quelle esistenti, inoltre l’interramento di alcuni tratti di linee di illuminazione aeree, e la separazione delle reti di illuminazione da quelle del distributore di energia elettrica. Le opere di canalizzazione dovranno essere effettuate rispettando le seguenti prescrizioni:
a) Prima dell’inizio dei lavori, verifica dei sottoservizi e di eventuali opere o manufatti già esistenti, e relativo tracciamento;
b) Allestimento di tutta la segnaletica per le aree di cantiere prescritta dal codice della strada, dai Piani di Sicurezza (D.Lgs. 81/08) e/o da Comando di Polizia Locale;
c) Nel caso di scavi in galleria, negli attraversamenti di muri, passi pedonali o carrai, o quando gli scavi corrano paralleli ed a breve distanza da muri o fondazioni, si devono prendere tutti i provvedimenti atti a garantire la stabilità delle opere preesistenti;
d) La rottura e il disfacimento della pavimentazione stradale esistente deve essere effettuato per la sola sezione di canalizzazione con disco diamantato o fresa.
e) Il materiale scavato da riutilizzare per il rinterro deve essere allontanato solo provvisoriamente o, se possibile e previa autorizzazione, collocato lungo la trincea, lasciando una banchina praticabile almeno in parte, in modo tale da evitarne la caduta nello scavo durante le operazioni di posa di cavi e/o tubazioni. Per scavi in forte pendenza si devono lasciare diaframmi di terra che impediscano all'acqua di scorrere lungo tutta la trincea; i diaframmi devono essere demoliti soltanto al momento della posa di cavi o tubazioni.
f) L'Appaltatore deve effettuare lo spostamento provvisorio o la rimozione di manufatti o ostacoli che non richiedano l'intervento diretto dei proprietari, previa autorizzazione degli stessi.
g) L'Appaltatore deve segnalare immediatamente agli Enti o terzi proprietari interessati ogni eventuale guasto riscontrato o provocato a cavi e condutture sotterranei, ecc., per gli interventi del caso;
h) Durante le operazioni necessarie per la preparazione del piano di posa, lo scavo deve essere mantenuto asciutto. A lavoro ultimato, lo scavo deve presentare un fondo piatto, privo di asperità e compresso per la posa diretta del tubo in polivinile di cloruro (PVC) o in polietilene ad alta densità (PEAD) corrugato rispondente alla prescrizioni della Norma CEI EN 50086, diametro esterno 110 mm, profondità minima di interramento 50 cm.
Le sezioni di scavo tipo adottate per le canalizzazioni variano a seconda del numero delle condutture da posare, come di seguito riportato:
Una maggiore profondità di scavo potrà essere necessaria per l’esecuzione di giunti, per sottopassi di manufatti, per interferenza con altri servizi o dove richiesto da regolamenti specifici. Qualora ciò non fosse possibile, si provvederà alla predisposizione di protezioni meccaniche aggiuntive del cavidotto, tramite piastre, platea di calcestruzzo o altro.
La prima parte del rinterro deve essere eseguita con terreno omogeneo e privo di pietre,con sabbia o pozzolana, per uno spessore minimo di 20 cm, comunque fino a 10 cm oltre l'estradosso del cavo o del tubo più alto. La successiva parte del rinterro deve essere di norma effettuata in più strati dello spessore massimo di 30 cm ciascuno,composti da inerti idonei (misto stabilizzato con o senza legante, pozzolana, sabbia), inoltre quando necessario, riempimento con calcestruzzo con dosatura di 70 kg di cemento classe 325 per metro cubo di impasto. I materiali utilizzati per il riempimento devono essere fortemente compressi ed eventualmente irrorati in modo da evitare cedimenti. E’ fatto obbligo provvedere alla forniture e posa in opere di nastro monitore di colore e con scritte indicate dalla direzione lavori per la segnalazione di cavi elettrici di larghezza non inferiori a 15 cm, da collocare a circa 40 cm di profondità dal piano stradale.
i) In prossimità di ogni punto luce, nei cambiamenti di direzione, nei punti di snodo, e nel caso di tratte superiori ai 40 m, saranno predisposti idonei pozzetti con chiusino in ghisa carrabile. In particolare saranno utilizzati chiusini almeno del tipo B125 sui marciapiedi, C250 nelle zone di sosta, D400 sulla carreggiata stradale.
j) I ripristini della banchina e/o della pavimentazione stradale dovranno essere realizzati a perfetta regola d’arte e secondo prescrizioni fornite da ente proprietario della strada. In particolare, nel caso di pavimentazioni in asfalto si prevede la fornitura e posa di strato di collegamento (bynder chiuso) dello spessore di cm 6 minimo compressi in conglomerato bituminoso ottenuto con graniglie e pietrischetti della IV categoria prevista dalle norme C.N.R, sabbia e additivo confezionato a caldo con idonei impianti, con bitume delle prescritta penetrazione, posto in opere a mano o con vibro finitrice meccanica, compattato con idoneo rullo.
k) Al termine delle opere di canalizzazioni dovranno essere ripristinate a perfetta regola d’arte sia la segnaletica orizzontale che quella verticale, nonché eventuali elementi precedentemente rimossi;
l) La realizzazione delle canalizzazioni dovrà essere conforme alla normativa CEI 11-17 V1 ”Linee in cavo ” del marzo 2003 e secondo i tracciati individuati dagli elaborati planimetrici di progetto.
2.3. Calcestruzzi
Il calcestruzzo da impiegare deve essere conforme a quanto disposto dalle norme vigenti e deve avere resistenza caratteristica (Rck) non inferiore a 150 kg/cm2.
I materiali inerti (sabbia di dimensioni fino a 3 mm, ghiaietto o pietrischetto di dimensioni da 3 a 7 mm, ghiaia o pietrisco di dimensioni fino a 50 mm) devono essere lavati con acqua dolce, devono essere privi di sostanze organiche, limose ed argillose, gessose, ecc.; la sabbia deve essere naturale; la ghiaia ed il pietrisco devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili. L'acqua di impasto deve essere limpida, priva di sali (in particolare solfati o cloruri) in percentuali dannose; deve essere inoltre priva di sostanze che influiscono negativamente sull'indurimento del calcestruzzo quali: zuccheri, oli, grassi, ecc..
Di regola deve essere impiegato calcestruzzo “preconfezionato” a prestazione garantita (UNI EN 206–1, ed. 03/2006), cioè calcestruzzo fornito a pié d’opera allo stato “fresco” da centrale di produzione, mediante trasporto con autobetoniere; la classe di consistenza del calcestruzzo da ordinare, secondo la “denominazione corrente” indicata in (UNI EN 206–1, ed. 03/2006), dovrà essere non inferiore a:
- “S3” – “Semifluido” per pavimentazioni in calcestruzzo, reinterro di scavi stradali, fondazioni di pali monostelo e tralicci;
- “S4” – “Fluido” per murature in calcestruzzo e solette di cemento armato.
n casi particolari può essere impiegato calcestruzzo confezionato in cantiere; l'impasto dei materiali si effettua di norma con betoniere. Nel caso di lavorazione a mano l'impasto va effettuato in vicinanza del posto di impiego su lamiere di ferro o su assito di legno, ed in quantità corrispondente al fabbisogno immediato; prima si devono mescolare a secco ripetutamente cemento e la sabbia finché la miscela assume colore uniforme, poi vanno aggiunte la ghiaia ed in seguito l'acqua con ripetute aspersioni, continuando a mescolare l'impasto fino ad ottenere la consistenza necessaria
In questo caso le dosature minime di cemento in Kg/m3 d'impasto debbono essere le seguenti:
Dosatura minima di cemento per m3 di calcestruzzo | ||
Rck | Cemento classe 32,5 | Cemento classe 42,5 |
15 N/mm2 | 230 kg/m3 | 180 kg/m3 |
20 N/mm2 | 260 kg/m3 | 230 kg/m3 |
25 N/mm2 | 350 kg/m3 | 300 kg/m3 |
30 N/mm2 | 400 kg/m3 | 350 kg/m3 |
Gli inerti per calcestruzzi confezionati dall'Appaltatore sul luogo di impiego, dosati a volume, devono essere presenti nella miscela nelle seguenti proporzioni di massima:
- 0,4 m3 di sabbia;
- 0,8 m3 di ghiaietto e ghiaia, o pietrischetto e pietrisco.
La quantità di acqua di impasto deve essere commisurata alla umidità propria degli inerti in modo da ottenere un rapporto acqua cemento ottimale.
Il calcestruzzo deve essere posto in opera appena confezionato; se del tipo preconfezionato, trasportato con autobetoniera o automezzo dotato di agitatore, deve essere posto in opera non più tardi di 1 ora e mezzo dopo l'aggiunta di acqua di impasto e comunque prima dell'inizio del fenomeno di presa; va steso a strati orizzontali di spessore non superiore a 30 cm, simultaneamente su tutta l'estensione del getto; deve essere ben battuto e costipato. Il getto deve essere condotto a termine nel più breve tempo possibile e senza soluzione di continuità; qualora una ripresa del getto sia inevitabile, essa deve essere eseguita con la massima cura al fine di ottenere il perfetto collegamento fra le due parti, adoperando se necessario adatti ferri da ripresa od altri mezzi idonei.
Per il contenimento del getto di regola devono essere impiegati idonei casseri in legno o in lamiera di ferro e comunque tali da resistere senza apprezzabili deformazioni al peso del calcestruzzo e da potersi rimuovere a getto ultimato senza danneggiare l'opera. Si dovranno ricavare nella fondazione i vani per il passaggio dei conduttori di energia mediante la formazione di cunicoli e scanalature per la posa di tubi,evitando che questi possano essere occlusi da materiali estranei, prima della loro utilizzazione. Le superfici in vista dei calcestruzzi e quelle sottostanti il piano di campagna per una profondità di 10 cm devono essere accuratamente lisciate, a getto ancora fresco, con strato di malta di cemento dello spessore di circa 0,5–1 cm. la superficie superiore delle fondazioni, ove non è prevista la ripavimentazione, deve essere conformata con una con una pendenza sufficiente ad impedire il ristagno dell'acqua.
L'impostazione delle fondazioni per i sostegni può effettuarsi soltanto dopo adeguato controllo del livello del piano di fondazione, delle caratteristiche del terreno, dell'orientamento e dell'esatto tracciamento dello scavo.
Per i pali tubolari metallici o in lamiera:
nelle fondazioni deve essere ricavata, mediante apposita forma o tubo, una cavità delle dimensioni prescritte destinata ad accogliere il sostegno.
L'Appaltatore deve usare mezzi idonei a mantenere drenato lo scavo per tutta la durata delle operazioni di getto; lo scavo deve essere inoltre mantenuto asciutto per almeno 8 ore dalla fine dell'esecuzione del getto.
I getti da eseguirsi con temperature medie molto basse (prossime o inferiori a 0°C) devono essere caso per caso autorizzati dalla direzione lavori.
In tal caso devono essere eseguiti con particolari accorgimenti, quali:
- impasto con acqua calda (40 – 60°C);
- impiego di additivi chimici anticongelanti approvati da Enel Sole;
- impiego di cemento di tipo B (D.M. 9.1.1996);
- protezione dei getti con coperture di materiali coibenti, ecc.
Questi provvedimenti non escludono altri provvedimenti che la buona tecnica o le circostanze possono, di volta in volta, suggerire. Anche nel caso di esecuzione di getti a temperatura superiori a 30°C, si rende necessaria preventiva au torizzazione da parte della direzione lavori e dovranno essere prese precauzioni per evitare conseguenze negative al fenomeno di presa. I plinti di fondazione per i sostegni in ferro/acciaio di illuminazione pubblica saranno realizzati in opera con blocco unico in calcestruzzo (Rck ≥ 150 kg/cm2), con forma a parallelepipedo, e dimensioni dipendenti dalla tipologia del sostegno. Data la tipologia di nuovi pali che verranno messi in opera, il plinto di fondazione avrà in generale dimensioni pari a 90 cm x 90 cm in pianta, e 100 cm in altezza; inoltre al centro del plinto sarà collocato il vano cilindrico per l’infissione del sostegno e relativo tubo corrugato diametro esterno 63 mm di collegamento con pozzetto di derivazione. Si riportano gli schemi tipo delle fondazioni per i sostegni di IP previsti.
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2.4. Sostegni e opere accessorie
Le opere in progetto prevedono sia la posa di nuovi sostegni di illuminazione a palo ,a braccio e a mensola a muro, sia la sostituzione di parte di quelli esistenti per adeguamento tecnologico. Si riportano di seguito le prescrizioni da adottare durante le lavorazioni:
a) Durante la movimentazione devono essere evitati urti e sollecitazioni tali da compromettere l'efficienza dei pali o tali da danneggiarne la zincatura. A tal fine è vietato l'uso di funi o catene metalliche prive di idoneo rivestimento;
b) Il rizzamento dei sostegni deve essere eseguito curando che in ciascun tronco di linea essi risultino allineati ed orientati;
c) I sostegni devono risultare a piombo;
d) La collocazione della fascia termo restringente di protezione del sostegno da corrosione deve risultare correttamente posizionata rispetto al piano stradale;
e) Si deve evitare di sottoporre il materiale a sforzi anormali; i punti di attacco delle funi, per la movimentazione dello stesso devono essere pertanto scelti con oculatezza;
f) L'introduzione dei sostegni nei blocchi di fondazione deve avvenire dopo che il calcestruzzo ha raggiunto un sufficiente indurimento.;
g) L'interstizio fra sostegno e blocco va riempito di norma con sabbia molto fine ed umida, il più possibile costipata; superiormente, per un'altezza di 10 cm circa, deve essere effettuata la sigillatura con malta di cemento, previa rimozione dei cunei di legno impiegati per ottenere la verticalità del sostegno;
h) L’istallazione dei sostegni a braccio su palo deve avvenire tramite collari metallici
/bandit opportunamente fissati in funzione della tipologia di sostegno;
i) L’istallazione dei bracci e delle mensole artistiche o ornamentali su muro deve avvenire tramite infissione di zanche e/o tasselli chimici/ barre filettate e resina tipo HILT-HUD o similare, con il ripristino dello stato delle muratura e degli intonici;
j) Nel caso di istallazione di sostegni a muro con linea interrata, dovrà essere protetto il cavo di alimentazione in risalita per almeno 3 m dal filo stradale con doppio tubo/canaletta in vetroresina o tubo ferro zincato.
2.5. Posa cavi sotterranei
Le opere in oggetto prevedono la realizzazione di nuove linee in cavo interrato tipo FG7OR 0,6/1KV da posare in canalizzazioni precedentemente predisposte. La posa in opera dei cavi dovrà essere eseguita nel rispetto delle seguenti prescrizioni:
a) le bobine devono essere maneggiate con cura per essere restituite in buono stato;
b) prima di svolgere i cavi devono essere verificate le loro estremità che devono risultare chiuse con cappucci di materiale termorestringente o di piombo;
c) durante lo svolgimento dei cavi deve essere effettuato un controllo a vista del buono stato dei cavi stessi, ogni anomalia deve essere tempestivamente segnalata;
d) le estremità dei cavi tagliati devono essere protette, subito dopo il taglio, con cappucci di materiale termorestringente o di piombo;
e) gli spezzoni dei cavi devono essere utilizzati nel modo migliore per ridurre al minimo gli sfridi;
f) i cavi non devono subire brusche piegature, ammaccature, scalfitture e stiramenti della guaina;
g) per effettuare le operazioni di posa, la temperatura dei cavi per tutta la loro lunghezza e per tutto il tempo in cui essi possono venire piegati o raddrizzati non deve essere inferiore a quella indicata dalle norme CEI in vigore;
h) durante la posa, i cavi non devono essere sottoposti a curvature che abbiano raggio inferiore a quanto indicato dalle Norme CEI in vigore;
i) è vietato incorporare i cavi, anche per brevi tratti, direttamente nelle murature; gli attraversamenti di strutture murarie devono essere effettuati esclusivamente previa posa di idonee tubazioni protettive;
j) i cavi di derivazione dalla dorsale interrata che entrano all’interno di sostegni metallici per l’alimentazione dei centri luminosi devono essere protetti mediante un tubo
flessibile o una guaina in PVC con diametro di 40 mm. Il tubo o la guaina deve essere posto in corrispondenza dell’asola passa cavi del sostegno; In generale tutte le operazioni di posa e di svolgimento devono essere eseguite rispettando le disposizioni relative all'installazione prescritte dalle norme CEI in vigore;
k) il tipo di cavo posto in opera deve sempre corrispondere a quanto indicato negli elaborati planimetrici e nella relazione di progetto.
2.6. Realizzazione di linee aeree
Le opere in oggetto prevedono la realizzazione di nuove linee aeree in cavo precordato 0,6/1 KV, su palificazioni esistenti e/o a muro. La posa in opera dei cavi dovrà essere eseguita nel rispetto della normativa CEI 11-04 e delle seguenti prescrizioni:
a) L'installazione dei cavi cordati deve essere eseguita con attrezzature appropriate;
b) L'installazione dei cavi cordati sulle murature è prevista con modalità di "Posa" oppure di "Tesatura"; comunque, prima di procedere a qualsiasi lavoro su murature o su palificazioni l'Appaltatore deve assicurarsi che queste offrano le necessarie garanzie di stabilità;
c) Nel caso di sostegni esistenti con linee di bassa tensione del distributore di energia o linee di IP promiscue, la realizzazione delle nuove linee potrà essere attuata previa verifica di stabilità delle condizioni generali dei sostegni e tenendo conto dei carichi di rottura degli stessi; inoltre in tal caso si dovranno attuare metodologie di lavoro opportune per la protezione dai contatti diretti e folgorazioni;
d) I cavi posati vanno semplicemente appoggiati su appositi collari posti ad intervalli di circa 0,6 m per tratti orizzontali e di circa 1 m per tratti verticali;
e) I cavi tesati devono essere amarrati alle pareti e sostenuti da ganci o selle; le campate di norma non devono superare i 5 m;
f) Il percorso delle linee lungo i fabbricati deve, di regola, avere andamento orizzontale o verticale e seguire, per quanto possibile, i divisori dei fabbricati o le modanature e gli aggetti architettonici;
g) Nella scelta del tracciato, si deve curare che gli attraversamenti vengano realizzati con tesate orizzontali, seguendo il percorso più breve;
h) Le linee devono risultare, inaccessibili da finestre, balconi, terrazze; ove ciò non fosse possibile devono essere adeguatamente protette;
i) Devono essere evitati parallelismi ravvicinati con altre condutture o con parti metalliche di edifici (ringhiere, grondaie, pluviali, ecc.); in ogni caso i cavi e le funi di sospensione devono essere adeguatamente distanziati da tali elementi al fine di evitare ogni contatto diretto;
j) Nel caso di posa su fune portante, i cavi devono essere adeguatamente distanziati dagli appoggi delle funi di sospensione in modo da evitare deterioramenti alle guaine in conseguenza di sfregamenti dovuti ad oscillazioni, vibrazioni;
k) Nel caso di fissaggio diretto dei cavi alle murature per mezzo di graffette, devono essere adottate di norma interdistanze non superiori a 25 cm; nel caso di posa su altre strutture (mensole, pali o paline, ecc.) gli accessori di fissaggio e le relative interdistanze sono stabiliti di volta in volta;
l) Xxxxx diverse disposizioni progettuali, le derivazioni e le giunzioni dei cavi BT aerei devono essere realizzate con morsetti a perforazione; per la loro messa in opera l’Appaltatore deve seguire scrupolosamente le istruzioni del costruttore;
m) Nel caso di più derivazioni monofasi, le stesse devono essere opportunamente ripartite fra le fasi; è necessario a tale scopo contrassegnare con nastri adesivi di colori diversi il neutro e ciascuna delle fasi;
n) Eventuali cassette di derivazione devono essere poste in posizione non accessibile da finestre, balconi, terrazze e piani di calpestio, posizione tale da consentire i necessari interventi;
o) L'ingresso dei cavi nelle cassette deve essere conformato in modo tale da impedire infiltrazioni di acqua; in particolare la foratura dei tappi di gomma all'uopo forniti deve essere eseguita per mezzo delle apposite attrezzature;
p) Le cassette ad incasso devono essere posate in modo che il coperchio sia agevolmente manovrabile;
q) Le funi di acciaio tesate alle pareti devono avere campate massime tra i vari ganci di 5 m.; gli amarri ed i vertici devono essere eseguiti avvolgendo le funi su redance; lungo le funi non sono ammessi giunti;
r) I cavi devono essere attaccati alla corda portante con molla elicoidale o devono essere fascettati con interdistanza di norma non superiore a 40 cm, che, in funzione della tipologia del cavo, consenta di evitare un’apprezzabile distacco del profilo del cavo da quello della corda;
s) il tipo di cavo posto in opera deve sempre corrispondere a quanto indicato negli elaborati planimetrici e nella relazione di progetto;
2.7. Giunti e Terminali
Per quanto riguarda le linee di alimentazione di IP interrate, nel caso di realizzazione di nuovi impianti si provvederà alla realizzazione delle derivazioni tramite cassette di sezionamento in classe II da collocare nella portella dei sostegni e/o tramite giunti termo restringenti. In ogni caso i cavi saranno opportunamente predisposti e intestati per garantire la condizione di doppio isolamento. Contestualmente alla sostituzione dei corpi illuminanti si dovrà provvedere alla verifica della giunzione di derivazione e all’eventuale rifacimento con cassetta o termo restringenti nel caso di riscontrata o probabile perdita dell’isolamento.
Nel caso di linee dorsali esistenti o di rifacimento o modifica delle stesse, le derivazioni sulle linee di IP nei pozzetti di ispezione saranno realizzate con giunti termo restringenti o Gel.
Si rimanda alla guida Enel Doc. n° IN 00 MP 0001 2 e all’unificazione dei materiali IN 00 TU 0001 6 per tutte le specifiche relative alle modalità di realizzazione delle giunzioni e dei materiali. Lo schema tipo delle derivazioni su linee interrate è di seguito riportato:
Per quanto riguarda le linee di alimentazione aeree, le derivazioni devono essere realizzati tramite giunti in classe seconda a perforazione di isolamento, come da specifica Enel n°IN 00 MP 0001 2 e all’unificazione dei materiali IN 00 TU 0001 6 per tutte le specifiche relative alle modalità di realizzazione delle giunzioni e dei materiali. Lo schema tipo delle derivazioni su linee interrate è di seguito riportato:
2.8. Posa di apparecchi di illuminazione
Le opere in oggetto prevedono sia la sostituzione degli apparecchi di illuminazione esistenti, sia l’istallazione di nuovi. Le operazioni dovranno essere effettuate secondo le seguenti prescrizioni:
a) Recuperare il corpo illuminante esistente da sostituire e separare la carcassa dalla sorgente, provvedendone alla conservazione come rifiuto specifico e speciale da smaltire;
b) Provvedere alla sostituzione del cavo di alimentazione con nuovo in classe II tipo FG7OR 2x2,5 mm2;
c) Istallare secondo specifiche del costruttore il nuovo apparecchio di illuminazione sul sostegno e verificarne il corretto allineamento rispetto alla sede stradale;
d) Collegare il corpo illuminante ed effettuare il puntamento;
e) Nel caso di apparecchi a LED effettuare la verificare della programmazione del sistema di regolazione del flusso luminoso.
2.9. Ricablaggio degli Apparecchi e sostituzione accessori
Sono previsti interventi di sostituzione degli attuali cablaggi ferromagnetici con nuovi di tipo elettronico ad alta efficienza e con sistema di regolazione. In tali casi si procederà con:
a) Smontaggio del cablaggio esistente (alimentatore, accenditore, portalampada,…ecc) e della lampada;
b) Pulizia dell’apparecchio e delle ottiche;
c) Montaggio del nuovo alimentatore e cablaggio con cavi in classe II;
d) Sostituzione della lampada e relativo attacco;
e) Verifica regolare accensione dell’apparecchio e/o eventuale regolazione.
2.10. Fornitura di carpenteria metallica
Tutte le opere in ferro devono essere eseguite a perfetta regola d'arte, avere regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo disegni contenuti nelle specifiche di unificazione Enel IN 00 TU 0001 6.Le saldature devono essere protette contro l'ossidazione.
I fori devono essere eseguiti con trapano; le chiodature, le ribattiture ecc., devono essere perfette, senza sbavature, i tagli rifiniti a regola d'arte.
A lavorazioni ultimate le opere in profilati o in lamiera devono essere zincate a caldo a norme CEI, a meno che, in alternativa, non richieda espressamente la verniciatura.
2.11. Fornitura e istallazione di tubazioni a vista
Sono previsti piccoli interventi di rifacimento delle linee a muro con relativa tubazione di protezione. Tali tubazioni saranno realizzate in tubo rigido in PVC tipo Halogen Free, completo di accessori e raccordi IP 65 e scatole di derivazione. Il materiale dovrà essere certificato IMQ e conforme alla normativa norme EN 50086-1(CEI 23-39) e EN 50086-2-1(CEI 23-54), alle norme IEC EN 61386-1 e IEC EN 61386-21.
Nel caso di risalite e discese da pali o muro, la protezione sarà realizzata mediante canaletta di vetroresina serie pesante e/o tubi ferro zincati diam.32 mm, opportunamente fissati al sostegno tramite bandit x xxxxxxx.
2.12. Istallazione quadri di comando
I nuovi quadri elettrici di illuminazione pubblica previsti saranno realizzati e istallati in conformità alla normativa CEI EN 60439 (CEI 17-13). In particolare il quadro di comando e il gruppo di misura di energia dell’Ente fornitore verranno istallati all’interno di un armadio in VTR con sportello munito di serratura, montato su zoccolo in calcestruzzo per consentire un facile ingresso dei cavi e l’elevazione del quadro dal terreno, e grado di protezione interna IP
43. L’appaltatore dovrà predisporre e istallare il quadro di comando come da indicazione del costruttore.
2.13. Smontaggi, recuperi e demolizioni
I materiali provenienti da smontaggi o recuperi di impianti IP devo essere trasportati in un’area, appositamente individuata e gestita dall’Appaltatore, dove viene effettuata una valutazione tecnica, finalizzata all’individuazione dei rifiuti e del materiale effettivamente, direttamente ed oggettivamente riutilizzabile (senza essere sottoposto ad alcun trattamento) [art. 230 D.Lgs. 152/06]. Tale area rappresenta il luogo di produzione dei rifiuti.
I materiali provenienti da demolizioni di opere edili (pavimentazioni e manufatti) sono rifiuti il cui luogo di produzione è il cantiere stesso.
Lo smontaggio o recupero da impianti dei materiali da inviare a valutazione deve avvenire con cura e con le seguenti avvertenze:
• i cavi devono essere recuperati in spezzoni della maggiore lunghezza possibile, eseguendo, per quanto possibile, tagli soltanto in corrispondenza dei giunti e dei terminali che sono, comunque, da gestire come rifiuto;
• i sostegni devono essere rimossi integri; la rimozione con taglio alla base deve essere autorizzata dalla DL in casi particolari;
• gli apparecchi di illuminazione devono essere rimossi con cura dai sostegni in opera evitando urti o possibili oscillazioni;
• le lampade a scarica, contenenti vapori di mercurio, vanno smontate dagli apparecchi di illuminazione e trasportate con cura per evitarne la rottura.
Le principali tipologie dei rifiuti provenienti dalle operazioni di riqualificazione degli impianti e manutenzione possono essere suddivisi nelle seguenti categorie con i codici CER (codici europei del rifiuto) di cui all’allegato A del D.Lgs 22/1997 – “Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti pericolosi e 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi ed i rifiuti di imballaggio” (Decreto Ronchi):
Tipo rifiuto | Codice CER | Provenienza |
Rifiuti costituiti da laterizi, calcestruzzo, spezzoni di palo in c.a.c., terre inerti, sottofondi stradali. | 101303 / 170101 / 170102 / 170103 170104 / 170701 200301 | Demolizione di pavimentazioni stradali o di manufatti edili. Lievo di pali in c.a.c.. |
Rifiuti di ferro, acciaio, ghisa | 120102 / 120101 160208 / 150104 170405 / 190108 190102 / 200105 200106 | Lievo di pali, bracci metallici, sospensioni, parti metalliche delle apparecchiature. |
Spezzoni di cavo di rame ricoperto. | 170401 / 170408 160199 / 160208 | Lievo e sfridi di cavi o sperdenti di terra. |
Apparecchi elettrici, elettrotecnici ed elettronici, rottami elettrici ed elettronici contenenti e non metalli preziosi | 160202 / 200124 110104 / 110401 110201 | Lievo di componenti dei quadri e degli apparecchi di illuminazione (escluse le lampade), giunti. |
Lampade al Sodio ad alta pressione | 160205 | Lievo di lampade |
Lampade ai vapori di mercurio – tubi fluorescenti | 200121 | Lievo di sorgenti luminose contenenti mercurio |
I rifiuti dovranno essere raccolti dalle squadre operative durante le operazioni previste e operando una prima differenziazione a monte del rifiuto e ponendo una particolare cura nella manipolazione delle lampade contenenti mercurio, collocandole in appositi contenitori posti a bordo di ciascun mezzo. I materiali di risulta da scavi o lavorazioni dovranno essere conferiti in discarica e dovranno essere compilati appositi formulari.
2.14. Verniciature
La verniciatura è un’attività da eseguirsi, salvo quanto diversamente stabilito in contratto, a seguito di un’ispezione sugli impianti.
Prima di procedere alla verniciatura, le superfici metalliche devono essere ripulite accuratamente dalla ruggine mediante raschiatura e/o spazzolatura con spazzola d’acciaio, o con trattamenti chimici (per esempio applicazione di convertitori, passivanti, primer o prodotti di lavaggio nel caso di superfici zincate nuove), od altri mezzi idonei.
Le vernici devono essere applicate con idonei pennelli su superfici perfettamente asciutte e prive di umidità dovuta a condensa o nebbia.
Salvo diverse prescrizioni relative ai prodotti impiegati, le verniciature possono essere eseguite solo a temperature superiori a 5° C ed in atmosfera con saturazione di umidità non superiore all'85%.
Se non diversamente previsto dai diagrammi di sovraverniciabilità dei prodotti impiegati presentati dall'Appaltatore, ogni mano di vernice deve essere perfettamente essiccata prima di procedere all'applicazione della successiva.
Il colore della mano di fondo deve essere tale da differenziarsi notevolmente da quello degli strati successivi onde permettere un effettivo e facile controllo di ogni strato.
Ogni strato di vernice deve essere steso uniformemente su tutta la superficie in modo che lo spessore risulti regolare, senza accumuli o formazioni di gocce.
Gli elementi identificativi dei sostegni (targhette e/o etichette), cancellati o rimossi in relazione ai lavori effettuati, devono essere ripristinati dall'Appaltatore a valle della verniciatura.
L'Appaltatore deve adottare tutte le precauzioni e i mezzi necessari per evitare spruzzi di vernice su materiali e/o mezzi circostanti, ogni traccia di vernice deve essere rimossa.
Le vernici devono essere di norma fornite ed impiegate nei loro recipienti originali, muniti dei marchi o dei sigilli di garanzia, senza aggiunte incontrollate di diluenti.
La verniciatura dei sostegni e della carpenteria metallica in ferro deve essere effettuata secondo le seguenti prescrizioni:
- lavaggio con solventi non grassi nel caso di zincatura nuova; pulizia delle superfici come nel caso di zincatura alterata;
- applicazione di una mano di pittura di fondo a base di resine epossidiche e/o poliammidiche con spessore minimo del film secco pari a 30 micron;
- applicazione di una mano a finire di pittura alchidica-clorocaucciù con spessore minimo del film secco pari a 30 micron.
Lo spessore totale del ciclo a film secco deve essere da 60 micron.
2.15. Verifiche e collaudi
I collaudi delle opere saranno realizzati a cura e spese dell’Appaltatore su un campione individuato dall’Amministrazione. Inoltre durante l’esecuzione dei lavori il direttore dei lavori verificherà sia la correttezza delle lavorazioni, sia i materiali impiegati e i procedimenti.
Verifica dei valori della resistenza d’isolamento
Tale misura deve essere effettuata tra il complesso di conduttori metallicamente connessi e la terra, con l’impianto predisposto per il funzionamento ordinario (apparecchi di illuminazione inseriti), tramite un ohmmetro in grado di fornire una tensione continua di almeno 500 V nominali.
Eventuali messe a terra di funzionamento devono essere disinserite durante la prova.
La resistenza di isolamento verso terra dell’impianto Ri, misurata in MOhmdeve soddisfare la seguente relazione:
Ri ≥ 2Uo/(L+N)
Dove:
Uo è la tensione nominale verso terra espressa in kV dell’impianto ed è posta pari ad 1 per tensioni inferiori a 1 000 V (1 kV);
L è la lunghezza complessiva dei conduttori della linea di alimentazione espressa in km e si assume pari ad 1 per lunghezze inferiori a 1.000 m (1 km);
N è il numero delle lampade del sistema.
Verifica dei valori delle cadute di tensione
La misura deve essere eseguita in condizioni regolari di esercizio, rilevando contemporaneamente la tensione ai morsetti di uscita dell’apparecchiatura di comando e i morsetti di alimentazione dei centri luminosi elettricamente più lontani.
La caduta di tensione della linea di alimentazione, non tenendo conto del transitorio di avviamento, in condizioni regolari di esercizio (a pieno carico) non deve superare il 4%.
Verifica del valore del fattore di potenza
Il fattore di potenza, misurato in corrispondenza dell’inizio della linea di alimentazione e non tenendo conto del transitorio di accensione, non deve essere inferiore a 0,9.
Verifica della corretta ripartizione dei carichi per le linee trifasi
Il controllo si effettua alimentando successivamente i centri luminosi collegati tra ogni singola fase ed il neutro e verificandone la distribuzione dell’accensione lungo la linea.
Misura della resistenza di terra
La misura della resistenza di terra deve essere effettuata con le modalità previste nella Norma CEI 11-8.
Verifica dei ripristini della sede stradale
Si deve verificare che la sede stradale canalizzata non presenti cedimenti e il ripristino effettuato sia uniforme, inoltre che non vi siano punti di avallamento.
2.16. Distanze di Rispetto
2.16.1. Distanze degli impianti dai limiti della carreggiata e dalle sede
La distanza minima dei sostegni e di ogni altra parte dell'impianto dai limiti della carreggiata deve essere, fino ad un’altezza di 5 m sulla pavimentazione stradale:
a) per le strade urbane dotate di marciapiedi con cordonatura di 0,5 m netti.
In ogni caso occorre che la posizione del palo sia scelta in modo da assicurare un passaggio della larghezza minima di 1 m verso il limite della sede stradale; per i marciapiedi di larghezza insufficiente il sostegno va installato, per quanto possibile, ai limiti della sede
stradale (Fig. 15e 16).
b) per le strade extraurbane e per quelle urbane prive di marciapiedi con cordonatura di1,4 m netti.
Distanze inferiori possono essere adottate nel caso che la configurazione della banchina non consenta il distanziamento sopra indicato; distanze maggiori devono essere adottate nel caso di banchine adibite anche alla sosta dei veicoli. Al riguardo vedere fig. 17.
La quota minima dei corpi illuminanti e dei sostegni con sporgenza sulla carreggiata deve essere di 6 m .
Fig 15 Fig 16
Figura 17
2.17. Distanziamenti dei sostegni degli apparecchi di illuminazione e delle fondazioni da altre opere.
2.17.1. Lavori in prossimità di linee elettriche
Nella fase di realizzazione dell'impianto di illuminazione pubblica occorre rispettare le prescrizioni contenute nella norma CEI EN 50110-1 “Esercizio degli impianti elettrici”.
2.17.2. Distanziamenti dei sostegni e degli apparecchi di illuminazione dai conduttori di linee elettriche aeree esterne (CEI 64-8)
Le distanze dei sostegni e dei relativi apparecchi di illuminazione dai conduttori di linee elettriche aeree (conduttori supposti sia con catenaria verticale sia con catenaria inclinata di 30° sulla verticale, nelle condizioni indicate nel D.M. 21 marzo 1988) non devono essere inferiori a:
❑ 1 m dai conduttori di linee di classe 0 e I; il distanziamento minimo sopra indicato può essere ridotto a 0,5 m quando si tratti di linee con conduttori in cavo aereo ed in ogni caso nell'abitato;
❑ (3 + 0,015 U) m dai conduttori di linee di classe Il e III, dove U è la tensione nominale della linea aerea espresso in kV.
Il distanziamento può essere ridotto a (1 + 0,015 U) m per le linee in cavo aereo e, quando ci sia l'accordo fra i proprietari interessati, anche per le linee con conduttori nudi. Si noti che quest’articolo non si applica alla linea di alimentazione, anche se di tipo promiscuo.
2.17.3. Distanziamenti da altre opere
Le distanze da rispettare da altre opere circostanti o componenti di altri servizi tecnologici sono riepilogati nella tabella seguente.
2.17.4. Istallazione dei sostegni sui fabbricati
Per quanto riguarda l’istallazione di complessi illuminanti su fabbricato, fermo restando quanto detto in precedenza, si riportano alcune indicazioni e schemi tipo di riferimento.
2.17.5. Distanze di rispetto dei centri luminosi (apparecchi di illuminazione, sostegni) da altre opere
Si riportano schemi tipologici per quanto concerne il rispetto delle distanze dei centri luminosi dai conduttori di linee di prima classe e di telecomunicazione.
Per linee in conduttori nudi, la distanza d deve essere verificata alla temperatura ambiente di 40°C, sia con catenaria verticale sia con catenaria supposta inclinata di 30°sulla verticale.
Per linee in cavo aereo,la distanza d deve essere verificata alla temperatura ambiente di 40°C, sia con catenaria verticale sia con catenaria supposta inclinata di 30°sulla verticale.
La distanza d deve essere verificata alla temperatura ambiente di 40°C, sia con catenaria verticale sia con catenaria supposta inclinata di 30°sulla verticale.
Nel caso di linee AT/MT di caratteristiche usuali, la distanza di rispetto sopra descritta può ritenersi osservata, senza necessità di rilievi approfonditi, se è rispettato uno dei due valori (distanza dv oppure distanza do) indicati nella tabella VI e nella fig. 24.
2.18. Posizionamento dei cavi interrati o dei cavidotti
Nell'ipotesi che non sussistano particolari condizioni (esempio: coesistenza con altre utenze del sottosuolo), nella scelta del tracciato dovranno essere rispettate, per quanto possibile, le seguenti raccomandazioni:
• posa in prossimità d’alberi: la linea in cavo interrato deve essere posata ad una distanza dalle piante compatibile con lo sviluppo delle radici (~ 2 m);
• posa lungo le strade: le linee in cavo per illuminazione pubblica in bassa tensione devono essere posate di norma ad una distanza di 0,5 m dal filo della costruzione e ad una distanza dal cordolo del marciapiede tale da non comprometterne la stabilità.
Quando il marciapiede è troppo stretto per soddisfare le due condizioni, la linea in cavo interrato o del cavidotto vanno posati sulla carreggiata. Si raccomanda di rispettare le indicazioni fornite negli elaborati planimetrici di progetto.
2.19. Coesistenza tra cavi elettrici e altre condutture interrate
2.19.1. Parallelismi e incroci tra cavi elettrici appartenenti ad enti diversi
Nei parallelismi i vari cavi possono essere posati alla stessa profondità utilizzando canalizzazioni o tubazioni distinte. Se i cavi sono interrati direttamente, la distanza tra due sistemi non deve essere inferiore a 30 cm. Tale prescrizione è valida anche per gli incroci di cavi avente uguale o diversa tensione;
2.19.2. Incroci tra cavi elettrici e cavi di telecomunicazione-art 4.1.01-norma CEI 11-17
Il cavo d’energia deve, di regola, essere situato inferiormente al cavo di telecomunicazioni.
La distanza minima fra due cavi non deve essere inferiore a 0,30 m. Il cavo posto superiormente deve essere protetto per una lunghezza non inferiore a 1 m con la canaletta di protezione metallica per cavi sotterranei disposta simmetricamente rispetto dall'altro cavo. Ove, per giustificate esigenze tecniche, non possa essere rispettato il distanziamento minimo di cui sopra, anche sul cavo sottostante deve essere applicata la canaletta di cui sopra, oppure un tubo d’acciaio zincato di almeno 1 m di lunghezza: quando almeno uno dei cavi è posto dentro appositi manufatti (tubazioni, cunicolo, ecc.) che proteggono il cavo stesso e ne rendono possibile la posa e la successiva manutenzione senza la necessità di effettuare scavi, non è necessario osservare le prescrizioni su elencate.
2.19.3. Parallelismi tra cavi d’energia e cavi di telecomunicazioni – art. 4.7.02 - Norma CEI
Nei parallelismi con cavi di telecomunicazione, i cavi d’energia devono essere posati alla maggiore distanza possibile e, se lungo la stessa strada, possibilmente ai lati opposti. Ove, per giustificate esigenze tecniche, il criterio di cui sopra non possa essere seguito, è ammessa una distanza minima, in proiezione orizzontale, fra i punti più vicini delle guaine dei cavi non inferiore a 0,30 m.
2.19.4. Incroci tra cavi d’energia e tubazioni metalliche (1)–art. 4.3.01 - norma CEI 11-1 7
L'incrocio tra cavi d’energia e tubazioni metalliche interrate (gasdotti, oleodotti, acquedotti,ecc.) non deve effettuarsi sulla proiezione di giunti non saldati delle tubazioni metalliche stesse. Non si devono normalmente avere giunti sul cavo d’energia a distanza inferiore a 1 m dal punto d’incrocio. La minima distanza fra le generatrici dei cavi d’energia e quelle delle tubazioni metalliche non deve essere inferiore a 0,50 m.
2.19.5. Parallelismi tra cavi d’energia e tubazioni metalliche (vedi nota precedente) – art. 4.3.02 - Norma CEI 11/17
Nei parallelismi, i cavi d’energia e le tubazioni metalliche devono essere posati alla maggior distanza possibile tra di loro. In nessun tratto la distanza misurata in proiezione orizzontale fra le loro superfici estreme o di eventuali loro manufatti di protezione deve risultare inferiore a 0,30 m (fig.8). Si può tuttavia derogare dalla prescrizione suddetta, previo accordo tra gli esercenti:
• quando la differenza di quota fra le superfici esterne delle strutture interessate è superiore a 0,5 m;
• quando tale differenza è compresa fra 0,30 e 0,50 m, ma s’interpongano fra le due strutture elementi separatori non metallici, ad esempio applicando al cavo la canaletta di protezione in vetroresina per cavi sotterranei.
Non devono mai essere disposti nello stesso manufatto di protezione cavi d’energia e tubazioni convoglianti fluidi infiammabili; per le tubazioni per altro uso è consentito, previo accordo fra gli Enti interessati, purché il cavo d’energia e le tubazioni non siano posti a diretto contatto fra di loro. In tal caso ovviamente non valgono le prescrizioni del precedente capoverso.
2.19.6. Serbatoi di liquidi o gas infiammabili – art. 4.3.03 - 11-17
E’ vietato posare cavi d’energia a meno di 1 m di distanza dalle superfici esterne di serbatoi contenenti liquidi o gas infiammabili (fig.9).
2.19.7. Parallelismi ed incroci tra cavi d’energia e metanodotti
Parallelismi ed incroci con metanodotti con pressione massima d’esercizio superiore a 5 bar (1a, 2a e 3a specie) :nei casi di percorsi paralleli di tubazioni per gas non drenate e linee in cavo interrato, la distanza minima fra le due superfici affacciate non deve essere inferiore alla profondità di posa adottata per la condotta di gas, salvo l’impiego di diaframmi continui di separazione (fig.10).
Percorsi paralleli ed incroci aventi i cavi elettrici aventi pressione massima d’esercizio inferiore od uguale a 5 bar ma superiore a 0,5 (4a e 5a specie).
Qualora non sia possibile osservare tale distanza minima, la condotta del gas deve essere collocata entro un manufatto od altra tubazione di protezione (fig.12), che in caso d’incrocio deve essere prolungata da una parte e dall’altra dell’incrocio stesso per almeno 1 m nei sovrappassi e 3 m nei sottopassi.
Sia nel caso 1 sia nel caso 2, l'onere del rispetto delle disposizioni riportate è a carico dell'esercente. Le linee elettriche se la condotta del gas è preesistente.; in entrambi i casi è comunque consigliabile che siano soddisfatte anche le prescrizioni della Norma CEI 11-17 relativamente alle interferenze fra cavi interrati e tubazioni metalliche: andrà quindi disposto sul cavo elettrico l'elemento separatore non metallico nei casi indicati nel parag. d(3) e andranno rispettate anche le distanze fra giunti e condotte nei casi d’incrocio e le altre indicazioni.
Per eventuali approfondimenti si faccia riferimento al manuale di progettazione degli impianti di Illuminazione Pubblica di Enel, codice IN 00 MP 0001 2
SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI
2.20. Sostegni a palo in ferro zincato –tipo rastremato
Caratteristiche del materiale impiegato
L’acciaio impiegato per la costruzione dei pali deve essere saldabile (semicalmato o calmato) laminato a caldo. Le caratteristiche minime sono quelle del tipo S275JR(ex Fe 430) per i rastremati con spessore minimo di 3 mm.
Il materiale di provenienza deve essere prodotto da azienda qualificata dall’IGQ, o equivalente, ossia da Ente od istituto accreditato SINCERT.
Caratteristiche costruttive generali
I pali devono essere progettati e costruiti perfettamente rispondenti a tutte le prove di collaudo previste devono avere resistenza uniforme in tutte le direzioni.
I pali devono essere zincati a caldo (Norme UNI EN 40 – 5) internamente ed esternamente previo decapaggio con l’eliminazione totale delle scorie dei processi
di saldatura e dei residui di lavorazione. La zincatura deve essere eseguita dopo le lavorazioni meccaniche dei pali.
I pali devono portare a 3 m. circa dalla base una marcatura identificativa (in rilievo o per punzonatura), con caratteri d’altezza non inferiori a 20 mm., effettuata
prima della zincatura, ma in modo che quest’ultima non ne impedisca la leggibilità. La marcatura deve comprendere i seguenti dati:
- Sigla del Costruttore
- Dimensioni (altezza in metri, diametro alla base in mm.)
- Anno di fabbricazione
In luogo della marcatura può essere impiegata una targa o piastrina in materiale metallico non ossidabile, nella stessa posizione di 3 m. circa dalla base del palo, atta a contenere le indicazioni di cui sopra. La stessa deve essere rivettata al palo con ribattini in alluminio o acciaio inossidabile. I fori sul palo per il fissaggio della piastrina devono essere eseguiti prima delle operazioni di zincatura, è ammesso ripassarli successivamente purché sia mantenuta la zincatura nei fori.
In corrispondenza della cima e della base del sostegno è consentito eseguire un foro (di diametro non superiore a 12 mm.), per l’aggancio del palo in fase di zincatura.
I pali rastremati possono essere ricavati da tubi in acciaio saldati E.R.W. (UNI 10217
– 1:2002), l’unione tra i vari tronchi deve essere realizzata esclusivamente mediante saldatura testa a testa o d’angolo purché corrispondente ai valori di calcolo strutturale, non sono
ammessi accoppiamenti tra i vari tronchi con sistemi diversi ed in particolare quelle del tipo ad “incastro” o “a telescopio”.
La saldatura longitudinale dei singoli tronchi deve essere di I^ classe, mentre le saldature circonferenziali di giunzione dei tronchi devono essere di 2^ classe; i saldatori devono essere di Classe TT (UNI 4633). S’intende che per i pali ottenuti mediante giunzione di tronchi le prescrizioni di costruzione e di collaudo si applicano al palo completo.
Ai fini dimensionali si riportano i seguenti disegni e tabelle:
Il foro passacavi deve avere dimensioni 220 x 70 ed essere posizionato (relativamente all’estremo inferiore) a 400 mm dalla base per i pali fino a 13 m ed a 1000 mm dalla base per quelli da 16,5 m.
Le finestrelle devono avere dimensioni 186 (+0, -2) x 45 (+0, -2) mm ed essere posizionate a 1.170 dall’estremo superiore del foro passacavi.
I pali rastremati con lunghezza ≤ 9 m. devono essere forniti completi di 3 viti senza testa M 12x20 UNI 5929 di acciaio inox 18-8 alloggiate nelle bussole filettate. In alternativa le viti possono essere fornite a parte in sacchetti di plastica sigillati.
A lavorazione ultimata i pali rastremati sigla 7/133 e 9/133 devono permettere l’accoppiabilità con i rispettivi bracci ove previsti.
Nessuna lavorazione a cima palo è richiesta per i pali 11/152 e 13/152. Il diametro di cima palo da 80 mm per i pali da 11 e 13 m. deve essere ridotto, con opportune lavorazioni (rullatura, trafilatura, stampaggio, etc.), a 74 mm con le tolleranze indicate, per una lunghezza di 130 mm per consentire il fissaggio delle armature.
I sostegni a palo devono essere forniti con una protezione anticorrosiva esterna formata da guaina termorestringente in poliolefina reticolata con adesivo interno termo fusibile che garantisca la perfetta sigillatura ed eviti l’ingresso di umidità. La protezione deve avere uno spessore minimo di 2 mm, un’altezza di 400 mm a prodotto installato e deve risultare ad una distanza dalla base di 620 mm per lunghezze fino a 13 metri.
2.21. Sostegni a palo in ferro zincato –tipo troncoconico
Caratteristiche del materiale impiegato
L’acciaio impiegato per la costruzione dei pali e dei bracci deve essere saldabile laminato a caldo. Le caratteristiche devono essere le seguenti:
• i pali di lunghezza fino a 5.500 mm devono essere realizzati con acciaio del tipo S235JR “Fe360B” (semicalmato G2 o calmato G3) con riferimento alla EN10025-1/2.
Lo spessore dell’acciaio deve essere di 3 mm
• i pali da 6.800 mm a 12.800 mm di lunghezza, devono essere realizzati con acciaio del tipo S235JR “Fe360B” (semicalmato G2 o calmato G3) con riferimento alla EN10025-1/2. Lo spessore dell’acciaio deve essere di 4 mm.
Il materiale di provenienza deve essere prodotto da azienda qualificata dall’IGQ, o equivalente, ossia da Ente od istituto accreditato ACCREDIA
Caratteristiche costruttive generali
I pali devono essere ricavati da lamiera di acciaio mediante formatura a freddo e il procedimento di saldatura longitudinale impiegato potrà essere con materiale di apporto (saldatura automatica ad arco sommerso o sotto gas protettore) o con saldatura ad induzione ERW (Electric Resistance Welding).
Le procedure di saldatura devono essere conformi alle Norme UNI EN ISO 15607 e UNI EN ISO 15609-1 e devono essere eseguite secondo le raccomandazioni di cui alle Norme UNI EN 1011-1 e UNI EN 1011-2.
Sui procedimenti di saldatura si devono eseguire le prove di verifica, secondo la Norma UNI EN ISO 15614-1, specificate al punto 3.4 J della presente specifica. I pali possono essere sottoposti ad operazioni di finitura.
Il sovraspessore della saldatura longitudinale, se presente, dovrà essere ben avviato sui lati e non superare sulla parte esterna 1 mm più un decimo dello spessore nominale del nastro o della lamiera di partenza. E’ ammessa l’eliminazione di limitati difetti superficiali con l’impiego di mezzi idonei (molatura) purché dopo l’eliminazione lo spessore rientri nelle tolleranze ammesse. I pali devono essere zincati a caldo secondo la Norma UNI EN 40 – 5 internamente ed esternamente previo decapaggio con l’eliminazione totale delle scorie dei processi di saldatura e dei residui di lavorazione. Lo spessore del rivestimento, nelle zone A e B del palo, di cui al punto 11.1 della norma UNI EN 40-5, deve essere misurato in conformità della EN ISO 1461. La zincatura deve essere eseguita dopo le lavorazioni meccaniche dei pali e dei bracci.
I pali devono portare la Marcatura CE (Direttiva “Prodotti da Costruzione” 89/106/CEE”, recepita in Italia con il D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 e s.m.i. e norma UNI EN 40-5 relativa ai pali in acciaio).Inoltre i pali devono portare una marcatura identificativa (in rilievo o per punzonatura),con caratteri d’altezza di circa 10 mm, effettuata prima della zincatura, ma in modo che quest’ultima non ne impedisca la leggibilità.
La marcatura deve comprendere i seguenti dati:
- Sigla del Fornitore
- Dimensioni (lunghezza in metri, diametro alla base in mm.)
- Anno di fabbricazione
In luogo della marcatura può essere impiegata una targa o piastrina in materiale metallico non ossidabile contenente le indicazioni di cui sopra. La stessa deve essere rivettata al palo con ribattini in alluminio o acciaio inossidabile. I fori sul palo per il fissaggio della piastrina devono essere eseguiti prima delle operazioni di zincatura: è ammesso ripassarli successivamente purché sia mantenuta la zincatura nei fori.
La marcatura, comunque sia realizzata, deve essere posizionata come di seguito indicato:
• a 2 m dalla base per i pali di altezza (L) compresa tra 3.500 mm e 4.500 mm
• a 3 m dalla base per i pali di altezza (L) compresa tra 5.500 mm e 12.800 mm
La marcatura deve in ogni caso essere allineata con la finestrella di ispezione e l’asola passacavi. In corrispondenza della cima e della base del sostegno è consentito eseguire un foro(di diametro non superiore a 12 mm) per l’aggancio del palo in fase di zincatura ed agevolare l’immersione nelle vasche.
I sostegni a palo devono essere forniti con una protezione anticorrosiva esterna formata da guaina termorestringente in poliolefina reticolata con adesivo interno termo fusibile che garantisca la perfetta sigillatura ed eviti l’ingresso di umidità. La protezione deve avere uno spessore minimo di 2 mm, un’altezza di 400 mm a prodotto installato e deve risultare ad una distanza dalla base di 620 mm per lunghezze fino a 12 metri.
I pali in cui è presente la finestrella d’ispezione devono essere forniti comprensivi del relativo portello le cui caratteristiche tecniche sono di seguito riportate:
Principali caratteristiche delle portelle dei pali:
- Corpo del portello in lega di alluminio presso fuso (UNI EN 1706 del 2010) spessore minimo 2,5 mm;
- Elementi di fissaggio del portello in lega di alluminio pressofuso o in acciaio inox, con testa semisferica a lati semiarrotondati;
- Viteria in acciaio inox. In particolare le viti per il fissaggio del portello devono risultare serrabili mediante impiego della chiave destinata;
- Trattamento antiossidante nella zona viti di serraggio staffe mediante bussola in materiale termoplastico; staffa di serraggio antisfilamento;
- Guarnizione di tenuta in gomma antinvecchiante;
- Grado di protezione IP54
- Altri elementi (molle, copiglie, ecc.) in acciaio inox o.
Le caratteristiche costruttive dovranno essere comunque in accordo con le norme vigenti.
2.22. Sostegni a braccio in ferro zincato
Caratteristiche del materiale impiegato
I bracci devono essere realizzati con acciaio del tipo S235JRH “Fe360B” (semicalmato G2 o calmato G3) con riferimento alla EN10219-1/2. Lo spessore dell’acciaio deve essere di 3 mm. Il materiale di provenienza deve essere prodotto da azienda qualificata dall’IGQ, o equivalente, ossia da Ente od istituto accreditato ACCREDIA.
Caratteristiche costruttive generali
I bracci e le prolunghe devono essere costruiti utilizzando tubi saldati longitudinalmente ad induzione conformi alla Norma EN 10219-1/2 e con le dimensioni indicate nella tabella III e nel disegno III, per quanto riguarda i bracci tubolari curvi e le prolunghe e nella tabella IV e nel disegno IV per quanto riguarda i bracci a squadro. Il Fornitore, a lavorazione ultimata, deve assicurare l’accoppiabilità dei bracci e delle prolunghe, mediante la lavorazione illustrata nel disegno V, con i pali conici da 6.800 mm a 12.800 mm le cui caratteristiche sono riportate nella tabella I e nel disegno I.
Dovranno inoltre essere perfettamente rispondenti a tutte le prove di collaudo previste al punto 3 della presente specifica tecnica.
Le procedure di saldatura devono essere conformi alle Norme UNI EN ISO 15607 e
UNI EN ISO 15609-1 e devono essere eseguite secondo le raccomandazioni di cui alle Norme UNI EN 1011-1 e UNI EN 1011-2.
I componenti non devono presentare parti taglienti o spigoli vivi, inoltre non devono esserci malformazioni del tipo disassamento di fori, strozzature ecc. tali da pregiudicarne il montaggio. I bracci e le prolunghe devono essere zincati a caldo secondo la Norma UNI EN ISO 1461 internamente ed esternamente previo decapaggio con l’eliminazione totale delle scorie dei processi di saldatura e dei residui di lavorazione. La zincatura deve essere eseguita dopo le lavorazioni meccaniche dei bracci.
Ogni esemplare di braccio e prolunga deve portare un’etichetta ove, in carattere leggibile e di dimensioni non inferiori a 10 mm, sia riportata la sigla dell’elemento e la sigla del Fornitore.
Tutti i sostegni a braccio devono essere forniti secondo le specifiche definite dall’UNIFICAZIONE ENEL a cui si rimanda per tutti i dettagli.
Seguono alcuni schemi tipologici dei sostegni a braccio da istallare secondo progetto
Specifica bracci tubolari per palo
Specifica attacco corto su palo
Specifica attacchi per braccio tubolare su palo
Specifica attacco corto diritto a muro
Specifica attacco doppio o triplo su palo
Specifica braccio a sporgenza variabile per palo in prestazione
2.23. Cavo precordato per linea aerea ARE4E4X 0,6/1 kV
Descrizione del cavo
Cavi di bassa tensione bipolari e quadripolari autoportanti ad elica visibile; idonei per l’alimentazione tramite linee aeree o in aria
Nomativa di riferimento: XXX 00-00XXX 00-00 (XX 60332-1) Carattersiriche elettriche
TENSIONE NOMINALE Uo/U : 0,6/1kV TEMPERATURA MASSIMA DI ESERCIZIO: +85°C
TEMPERATURA MASSIMA DI CORTO CIRCUITO: +250°C
Condizioni di impiego
Per alimentazione tramite linee aeree o in aria.
Condizioni di posa:
Temperatura minima di installazione e maneggio: 0°C
Raggio minimo di curvatura in mm: 2 anime 318 a 4 anime 372
Colori anime:
Unipolare: grigio; Colore guaina: Grigio.
Marcatura ad inchiostro speciale: RE4E4X - anno
Dati caratteristici
2.24. Cavo per linea interrata tipo FG7(O)R 0,6/1 kV
Descrizione del cavo
Cavi per energia e segnalazioni flessibili per posa fissa, isolati in HEPR di qualità G7, non propaganti l’incendio a ridotta emissione di gas corrosivi.
Normative di riferimento
CEI 20-13 / 20-22II / 20-35 (EN60332-1) 20-37 pt.2 (EN50267) / 20-52 TABELLE
UNEL 35375 - 35376 - 35377
Caratteristiche elettriche
Tensione Nominale Uo/U : 0,6/1kV
TENSIONE MASSIMA Um : 1200V TEMPERATURA MASSIMA DI ESERCIZIO: +90°C
TEMPERATURA MASSIMA DI CORTO CIRCUITO: +250°C
Condizioni di impiego:
Per trasporto di energia e trasmissione segnali in ambienti interni o esterni anche bagnati. Per posa fissa in aria libera,in tubo o canaletta, su muratura e strutture metalliche o sospesa. Nei luoghi nei quali, in caso d'incendio, le persone presenti siano esposte a gravi rischi per le emissioni di fumi, gas tossici e corrosivi e nelle quali si vogliono evitare danni alle strutture, alle apparecchiature e ai beni presenti o esposti; adatti anche per posa interrata diretta o indiretta.
Temperatura minima di installazione e maneggio: 0°C Colori anime:
Unipolare: nero; Bipolare: blu-marrone;
Tripolare: marrone-nero-grigio o G/V-blu-marrone; Quadripolare: blu-marrone-nero-grigio (o G/V al posto del blu);
Colore guaina:Grigio
Marcatura ad inchiostro speciale: IEMMEQU - CEI 20 22II - CAT. C - anno - FG7(O)R-0,61/kV
- form x sez. - ordine lavoro interno - metratura progressiva
Dati caratteristici
2.25. Cassette di derivazione per palo
2.26. Cassette di derivazione a muro
2.27. Guina termorestringente e giunti
Le specifiche tecniche delle principali apparecchiature e componenti che saranno impiegati nella realizzazione delle opere di riqualificazione degli impianti di IP di Merate, quali: corpi illuminanti, alimentatori,sorgenti, quadri di comando, dispositivi di telegestione sono raccolte negli allegati al progetto n.3 e 5.