SCHEMA DI ACCORDO
SCHEMA DI ACCORDO
PER LA SALVAGUARDIA IDRAULICA E LA RIQUALIFICAZIONE DEI
CORSI D’ACQUA DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE
TRA I RAPPRESENTANTI DI
Regione Lombardia, con sede legale in Xxxxxx Xxxxx xx Xxxxxxxxx, 0 - Xxxxxx,
C.F. 80050050154 nella persona dell’Assessore Territorio e Protezione civile, Xxxxxx Xxxxxx, domiciliato per la carica presso la sede della Giunta di Regione Lombardia,
Città metropolitana di Milano, con sede legale in Xxx Xxxxxx, 0 - Xxxxxx,
C.F. 08911820960 nella persona della Consigliera delegata all’Ambiente, Xxxxxxx Xxxxxxxx, domiciliata per la carica presso la sede della Città metropolitana di Milano,
Comune di Milano, con sede legale in Xxxxxx xxxxx Xxxxx, 0 - Xxxxxx,
C.F. 01199250158 nella persona dell’Assessore Ambiente e Verde, Xxxxx Xxxxxx, domiciliato per la carica presso la sede del Comune di Milano,
Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (AdBPo), con sede legale in Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 00 - Xxxxx, C.F. 92038990344, nella persona del Segretario Generale, Xxxxxxx Xxxxxxxx, o suo delegato, domiciliato per la carica presso la sede di AdBPo,
Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo) con sede legale in Xxxxxx Xxxxxxxxx 00 - Xxxxx, C.F. 92116650349 nella persona del Direttore, Xxxxx Xxxxx, o suo delegato, domiciliato per la carica presso la sede di AIPO,
Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (ETVilloresi), con sede legale in Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxx, 00 - Xxxxxx, C.F. 97057290153 nella persona del Presidente, Xxxxxxxxxx Xxxxx, o suo delegato, domiciliato per la carica presso la sede del Consorzio di Bonifica,
Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana (Consorzio Muzza), con sede legale in Xxx Xxxx Xxxx'Xxx, 0 - XXXX, C.F. 90502340152 nella persona del Presidente, Xxxxxx Xxxxxxx, o suo delegato, domiciliato per la carica presso la sede del Consorzio di Bonifica,
nel seguito definite “le Parti”; VISTI:
− il regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 “Testo unico sulle opere idrauliche”;
− il regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”;
− la legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i. e in particolare l’art. 15 (Accordi fra pubbliche amministrazioni) che consente alle amministrazioni pubbliche di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;
− il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” e s.m.i. e in particolare l’art. 86 che pone in capo alla regione e agli enti locali competenti per territorio la gestione dei beni del demanio idrico e che consente a regione di introitare i proventi ricavati dalla utilizzazione del demanio idrico;
− la legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1998” e s.m.i. che definisce le competenze di regione e degli enti locali sui reticoli di competenza (principale e minore);
− la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio” e s.m.i. ed in particolare gli articoli 20 (Effetti del piano territoriale regionale. Piano territoriale regionale d’area) e 55 (Attività regionali per il governo delle acque, la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici);
− il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e in particolare il comma 1 dell’art. 62 che recita “I comuni, le province, i loro consorzi o associazioni, le comunità montane, i consorzi di bonifica e di irrigazione, i consorzi di bacino imbrifero montano e gli altri enti pubblici e di diritto pubblico con sede nel distretto idrografico partecipano all'esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del suolo nei modi e nelle forme stabilite dalle regioni singolarmente o d'intesa tra loro, nell'ambito delle competenze del sistema delle autonomie locali.”;
− la legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” e in particolare il Titolo VII - Disposizioni in materia di bonifica e irrigazione;
− la legge regionale 15 marzo 2016, n. 4 “Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua”;
− la d.g.r. 14 dicembre 2020, n. 4037 “Riordino dei reticoli idrici di Regione
Lombardia e revisione dei canoni di polizia idraulica. Aggiornamento della
d.g.r. 18 dicembre 2017 n. X/7581, della d.g.r. 24 ottobre 2018 n. XI/698 e dei relativi allegati tecnici” e suoi successivi aggiornamenti, che, in particolare:
▪ quantifica i canoni regionali per la realizzazione di opere e l’occupazione delle aree del demanio idrico fluviale soggette al rilascio di concessione e/o nulla osta (Allegato F alla d.g.r. 4037/2020);
▪ approva, tra gli altri, lo schema di Disciplinare di concessione di polizia idraulica, nel quale si legge in particolare che “Il Concessionario deve mantenere costantemente in buono stato l’area /e le opere di cui trattasi; deve eseguire, a sua cura e spese, tutte le riparazioni e/o modifiche che il Concedente ritiene di ordinare ai fini del buon regime delle acque.”.
SI CONVIENE E SI STABILISCE QUANTO SEGUE
ART. 1 OGGETTO E FINALITA’
Il presente Accordo attiva una collaborazione istituzionale tra le Parti, finalizzata alla realizzazione coordinata delle attività descritte nell’allegato tecnico al presente Accordo, sulla base delle rispettive competenze in materia, con la finalità generale di conseguire con maggiori tempestività, efficacia ed efficienza gli obiettivi di riduzione del rischio idrogeologico nel territorio dell’APSFR (Area a Rischio Potenziale Significativo) “Città di Milano”, così come definita nel Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA)- Valutazione Preliminare approvato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po nel 2018.
Le iniziative perseguiranno l’obiettivo di riduzione del rischio idrogeologico coniugandolo e integrandolo agli obiettivi di riqualificazione degli ambiti fluviali dal punto di vista ambientale e di miglioramento della qualità delle acque, in ottemperanza alle disposizioni di cui al d.lgs. 152/2006 e s.m.i., alla direttiva 2000/60/CE e alla direttiva 2007/60/CE.
Le attività che saranno svolte perseguono la finalità di coordinare i diversi obiettivi tecnico-istituzionali delle Parti affinché vi sia un efficace ed efficiente raccordo per la predisposizione di studi, programmi, progetti e la realizzazione di interventi strutturali e non strutturali.
ART. 2 RESPONSABILITÀ DELL’ACCORDO E COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
Sono individuati quali responsabili dell’attuazione del presente Accordo:
− per Regione Lombardia: l’Assessore al Territorio e Protezione civile
− per Città metropolitana di Milano: il Consigliere delegato all’Ambiente
− per Comune di Milano: l’Assessore Ambiente e Verde
− per AdBPo: il Segretario Generale
− per AIPo: il Direttore
− per ETVilloresi: il Presidente
− per Xxxxxxxxx Xxxxx: il Presidente
I responsabili dell’Accordo possono, qualora necessario, individuare un proprio delegato. I responsabili dell’Accordo promuovono, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e del proprio ruolo istituzionale e di concerto con tutte le Parti, tutte le azioni e iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi sottoscritti, ed in particolare, coordinano le attività di competenza e verificano i risultati delle congiunte attività esplicitate all’art. 4.
Le Parti condividono di costituirsi in un Tavolo Istituzionale, del quale fanno parte i rispettivi responsabili dell’attuazione dell’Accordo, per il coordinamento strategico delle attività e riconoscono a Regione Lombardia la presidenza, quale ente capofila del presente Accordo.
Il Tavolo Istituzionale ha il ruolo di:
− vigilare sulla piena, tempestiva e corretta attuazione delle attività di cui
all’Accordo nel rispetto degli indirizzi enunciati;
− individuare gli ostacoli di fatto e di diritto che si frapponessero all'attuazione dell'Accordo e facilitare soluzioni idonee al loro superamento;
− prendere atto periodicamente dello stato di avanzamento complessivo delle attività e del raggiungimento degli obiettivi di riduzione del rischio, presentati dal Tavolo Tecnico di cui al successivo art. 3;
− validare le proposte operative di eventuali varianti al presente Accordo nonché quelle di interventi, presentati e proposti dal Tavolo Tecnico di cui al successivo art. 3, ulteriori a quelle contenute nell’Allegato Tecnico;
− convocare appositi tavoli tematici per affrontare temi specifici a seconda delle esigenze che dovessero emergere nel corso dell'attuazione dell'Accordo.
Il Tavolo Istituzionale è convocato dall’ente che lo presiede e alla prima riunione, da effettuarsi entro 60 giorni dalla firma dell’Accordo, approva le modalità del suo funzionamento. Si riunisce ogni qual volta si renda necessario, nell'espletamento della funzione di verifica delle attività, sollecitare o agevolare decisioni, azioni, adempimenti da parte di soggetti sottoscrittori e non sottoscrittori del presente Accordo adottando le iniziative che valuterà opportune, avvalendosi anche del supporto del Tavolo Tecnico di cui all’art. 3.
Gli attori del territorio istituzionalmente competenti in relazione agli obiettivi dell’Accordo, quali Comuni, ATO, gestori del Servizio Idrico Integrato, Province, Parchi regionali, PLIS, Arpa Lombardia, ERSAF e altri, potranno essere coinvolti nel Tavolo Istituzionale, ogni qualvolta ritenuto opportuno.
ART. 3 REFERENTI OPERATIVI E COORDINAMENTO TECNICO
Le Parti concordano di costituire un Tavolo Tecnico, per il coordinamento delle azioni e riconoscono a Regione Lombardia la responsabilità del suo coordinamento, quale ente capofila del presente Accordo. Al Tavolo Tecnico partecipano, per ciascuna delle Parti, i rispettivi referenti tecnici ed operativi per l’attuazione dell’Accordo.
Sono individuati quali referenti operativi del presente Accordo:
− per Regione Lombardia: i Dirigenti delle UU.OO.
▪ Difesa del Suolo e gestione attività commissariali
▪ Urbanistica e assetto del territorio
▪ Protezione Civile
▪ Attuazione Piani Post Emergenza e Risorse Idriche
▪ Uffici Territoriali Regionali (UTR) territorialmente competenti
− per Città metropolitana di Milano: Direzione Settore Risorse idriche ed attività estrattive, Servizio Risorse idriche
− per Comune di Milano: Area Risorse Idriche e Igiene Ambientale
− per AdBPo: il Dirigente del Settore Tecnico 1
− per AIPo: il Dirigente della DTI Lombardia Occidentale
− per ETVilloresi: il Direttore Generale
− per Xxxxxxxxx Xxxxx: il Direttore Generale
I referenti operativi dell’Accordo presidiano la realizzazione delle attività descritte nell’Allegato Tecnico al presente Accordo, ciascuno in base alle proprie competenze e di concerto con tutte le Parti.
Il Tavolo Tecnico, sulla scorta del quadro di riferimento descritto nell’Allegato Tecnico e dei successivi approfondimenti tecnico-economici, definisce le modalità di raggiungimento degli obiettivi e il relativo quadro delle azioni monitorando l’avanzamento delle attività e relazionando periodicamente al Tavolo Istituzionale.
Inoltre, il Tavolo Tecnico ha il compito di:
− coordinare l’attuazione dell’Accordo con il coinvolgimento e la partecipazione degli Enti Locali;
− monitorare lo stato di attuazione delle attività di cui all’Allegato Tecnico del presente Accordo, rilevando eventuali criticità e/o problematicità, informando regolarmente il Tavolo Istituzionale;
− proporre al Tavolo Istituzionale eventuali azioni/interventi, per la loro approvazione, ulteriori rispetto a quelle descritte in Allegato Tecnico e finalizzati al raggiungimento degli obiettivi del presente Accordo.
Il Tavolo Tecnico è convocato dall’ente che lo presiede e alla prima riunione, da effettuarsi entro 30 giorni dalla firma del presente Accordo, definisce le sue modalità di funzionamento. Il tavolo si riunisce ogni qual volta richiesto dal Tavolo Istituzionale e qualora necessario.
Gli attori del territorio istituzionalmente competenti in relazione agli obiettivi dell’Accordo, quali Comuni, ATO, gestori del Servizio Idrico Integrato, Province, Parchi regionali, PLIS, Arpa Lombardia, ERSAF e altri, potranno essere coinvolti nel Tavolo tecnico, ogni qualvolta ritenuto opportuno.
ART. 4 IMPEGNI DELLE PARTI
Le Parti si impegnano, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, in modo coordinato, integrato e complementare, a realizzare le seguenti attività, come dettagliate e descritte nell’Allegato Tecnico del presente Accordo.
Regione Lombardia si impegna a realizzare le seguenti attività:
▪ coordina le attività del Tavolo Tecnico dell’Accordo;
▪ coordina le iniziative finalizzate all'attuazione degli impegni assunti dagli enti sottoscrittori del presente Accordo;
▪ favorisce il finanziamento di eventuali ulteriori azioni e interventi per la riduzione del rischio idrogeologico, anche mediante la programmazione degli interventi di difesa del suolo;
▪ favorisce il finanziamento di eventuali ulteriori azioni e interventi per la riqualificazione degli ambiti fluviali e il miglioramento della qualità delle acque;
▪ presidia la realizzazione degli interventi programmati e finanziati, illustrati nell’Allegato Tecnico del presente Accordo, nonché di quelli che saranno finanziati in futuro nell’ambito di riferimento dell’Accordo;
▪ sostiene in via prevalente, in qualità di Ente competente alla gestione del demanio idrico, le spese per la manutenzione e la gestione delle opere idrauliche di cui alla Convenzione allegata al presente Accordo;
▪ gestisce il sistema di monitoraggio, telecontrollo e allertamento a livello regionale;
▪ fornisce gli studi idrologici-idraulici di cui dispone;
Città Metropolitana di Milano si impegna a realizzare le seguenti attività:
▪ compartecipa, in virtù dell’art. 62 del decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152, alle spese per la manutenzione e la gestione delle opere idrauliche di cui alla Convenzione allegata al presente Accordo;
▪ mette a disposizione i dati idrologici per la loro condivisione attraverso il sistema di monitoraggio, telecontrollo e allertamento gestito dalla Protezione Civile regionale.
Comune di Milano si impegna a realizzare le seguenti attività:
▪ svolge il ruolo di Ente Attuatore per specifici interventi indicati nell’Allegato Tecnico dell’Accordo, avvalendosi della sua Società in House MM S.p.A.;
▪ finanzia o cofinanzia interventi di interesse comunale o studi e progetti propedeutici alla definizione degli stessi;
▪ partecipa alle attività di monitoraggio idrometereologico e gestisce la
rete di monitoraggio di competenza e mette a disposizione i dati pluviometrici, meteorologici e idrologici per la loro condivisione attraverso il sistema di monitoraggio, telecontrollo e allertamento gestito dalla Protezione Civile regionale;
▪ progetta ed esegue gli interventi relativi ai manufatti e al reticolo idrico di competenza;
▪ supporta la progettazione e l’esecuzione di eventuali interventi di interesse trasversale, tramite MM S.p.A.;
▪ compartecipa, in virtù dell’art. 62 del decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152 e in qualità di concessionario dell’area demaniale occupata dai tratti tombinati del reticolo idrico, secondo le normative richiamate in premessa, alle spese per la manutenzione e la gestione delle opere idrauliche di cui alla Convenzione allegata al presente Accordo.
Autorità distrettuale di Bacino per il fiume Po si impegna a realizzare le seguenti attività:
▪ verifica e indirizza la coerenza delle azioni dell’Accordo rispetto alla
pianificazione di bacino;
▪ approfondisce le conoscenze sulle condizioni di pericolosità e di rischio di alluvione nell’APSFR “Città di Milano” ed aggiorna, laddove necessario, la pianificazione di bacino (PAI, PGRA);
▪ supporta il Tavolo Tecnico ai sensi dell’art. 44 delle Norme di attuazione del PAI, al fine di approfondire e dare continuità nel tempo al processo di pianificazione.
AIPo – Agenzia Interregionale per il fiume Po si impegna a realizzare le seguenti attività:
▪ svolge le attività connesse al ruolo di autorità idraulica sui corsi
d’acqua di competenza;
▪ svolge il ruolo di Ente Attuatore per gli interventi indicati nell’Allegato Tecnico dell’Accordo e per quelli ricadenti nei tratti fluviali di competenza;
▪ svolge il ruolo di supporto delle diverse autorità idrauliche competenti ai fini di una valutazione congiunta e coordinata degli interventi nelle aree dell’hinterland metropolitano di Milano;
▪ mette a disposizione le misure pluviometriche ed idrometriche registrate dagli strumenti di proprietà per la loro condivisione attraverso il sistema di monitoraggio, telecontrollo e allertamento gestito dalla Protezione Civile regionale;
▪ compartecipa, in virtù dell’art. 62 del decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152 e in qualità di gestore di parte dei reticoli oggetto dell’Accordo, alle spese per la manutenzione e la gestione delle opere idrauliche di cui alla Convenzione allegata al presente Accordo.
Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi e Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana si impegnano a realizzare le seguenti attività:
▪ supportano Regione Lombardia nello svolgimento delle attività di
competenza, in particolare assumendo il ruolo di Ente Attuatore per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria ed interventi strutturali e svolgendo la funzione di gestori di manufatti ed opere realizzate;
▪ gestiscono il reticolo di competenza, che è in stretta correlazione con il reticolo principale. In particolare:
o Consorzio ETV:
− reticolo di competenza: Navigli Grande, Bereguardo, Pavese, Martesana e Canale Villoresi e suoi canali derivati connessi al reticolo principale regionale o di competenza di AIPO costituito dai Torrenti Trobbie, Molgora e Lura, dai fiumi Olona, Lambro e Lambro Meridionale, da CSNO e Deviatore Olona;
− si occupa, inoltre, della distribuzione di dispense irrigue di soccorso per conto dei sottoscrittori dell’AdP a seguito del depauperamento dei fontanili generato dalla costruzione ed esercizio del CSNO, nelle more degli approfondimenti in corso;
− mette a disposizione dati pluviometrici, meteorologici e idrologici per la loro condivisione attraverso il sistema di monitoraggio, telecontrollo e allertamento gestito dalla Protezione Civile regionale
o Consorzio Muzza: sistema Muzza-Addetta in connessione con Molgora, Trobbie e Lambro, sistema fontanili e colatori dell’area est-milanese (comuni di Settala, Liscate, Pantigliate, Paullo, Mediglia, Rodano, Melzo);
▪ gestiscono parte del reticolo principale, sulla base di specifiche convenzioni con Regione Lombardia.
Per il perseguimento degli obiettivi generali del presente Accordo e nel rispetto del principio di leale collaborazione, i firmatari si impegnano, nello svolgimento delle attività di propria competenza, alla realizzazione degli interventi programmati e alla promozione di adeguate iniziative nei confronti di enti e soggetti terzi, finalizzate alla tempestiva risoluzione di problematiche connesse alla realizzazione degli interventi stessi, in coerenza con gli obblighi, anche procedurali, delle norme e dei regolamenti vigenti.
Il presente Accordo non modifica l'iter procedimentale né gli obblighi ed i diritti dei singoli soggetti, come fissati dalla vigente normativa in materia.
Art. 5 ATTUAZIONE DI ULTERIORI INTERVENTI
Il Tavolo Istituzionale o, su suo mandato, il Tavolo Tecnico, coinvolge gli Enti ed i soggetti territorialmente interessati dagli interventi programmati e non ancora finanziati, ovvero dagli ulteriori interventi non programmati, secondo un percorso trasparente, condiviso e partecipato, finalizzato ad un’attuazione coordinata, rapida ed efficace.
A tal fine potranno essere sottoscritte ulteriori convenzioni o atti attuativi, anche onerosi.
Art. 6 DURATA DELL’ACCORDO
Il presente Accordo, approvato dalle Parti con propri provvedimenti, ha validità tra le parti per 10 anni dalla data di sottoscrizione.
Qualora durante il periodo di validità dell’Accordo si renda necessario aggiornare o integrare l’Accordo stesso, dovrà essere predisposto apposito Atto integrativo che dovrà essere approvato con le medesime modalità con cui viene approvato il presente Accordo.
Qualora, alla scadenza del presente Accordo, le parti debbano proseguire la collaborazione per le stesse finalità di cui all’art. 1, potranno prorogare il presente Accordo oppure, previo accordo tra le parti e sulla base di adeguate motivazioni, sottoscrivere un nuovo Accordo.
ART. 7 RISORSE
Le parti collaboreranno per la realizzazione delle finalità del presente Accordo, impegnandosi congiuntamente a realizzare le attività declinate nell’art. 4, mettendo a disposizione le banche dati, la strumentazione informatica e metodologica che, di comune accordo, sarà reputata necessaria, le risorse umane interne al proprio ente, senza ulteriori oneri a carico dei rispettivi bilanci.
La collaborazione si attua anche attraverso azioni svolte congiuntamente tra le parti, che, sin da ora, individuano negli uffici di Palazzo Lombardia a Milano la sede per lo svolgimento delle attività che necessitano della presenza congiunta delle medesime parti, quali ad esempio le riunioni del Tavolo Istituzionale e del Tavolo Tecnico, ferma restando la possibilità di svolgimento preferenziale di riunioni telematiche.
ART. 8 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Le Parti concordano che ciascuna è titolare autonomo dei dati personali che dovessero essere scambiati o acquisiti in occasione della stipula ed esecuzione del presente Accordo e saranno trattati dalle stesse per l’esecuzione di quanto stabilito nel presente documento, per la durata dello stesso e nel completo rispetto dei principi e delle norme statali e comunitarie vigenti.
ART. 9 CONTROVERSIE
Ogni controversia derivante dall’interpretazione e dall’esecuzione del presente Accordo che non venga definita bonariamente dal Tavolo Istituzionale spetterà all’Autorità Giudiziaria competente. Foro competente sarà quello di Milano.
ART. 10 DOCUMENTI ALLEGATI
Al presente Accordo sono allegati i seguenti documenti che costituiscono parte integrante dello stesso:
1. Allegato tecnico
2. Convenzione per lo svolgimento delle attività di manutenzione e gestione
delle opere idrauliche a salvaguardia dell’area metropolitana milanese
Letto, confermato e sottoscritto
Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge da:
REGIONE LOMBARDIA
Assessore al Territorio e Protezione civile, Xxxxxx Xxxxxx
CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO
Consigliera delegata all’Ambiente, Xxxxxxx Xxxxxxxx
COMUNE DI MILANO
Assessore Ambiente e Verde, Xxxxx Xxxxxx
AUTORITÀ DISTRETTUALE DEL BACINO DEL FIUME PO
Segretario Generale, Xxxxxxx Xxxxxxxx
AIPO
Direttore, Xxxxx Xxxxx
CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI
Presidente, Xxxxxxxxxx Xxxxx
CONSORZIO DI BONIFICA MUZZA BASSA LODIGIANA
Presidente, Xxxxxx Xxxxxxx
Firmato da:
XXXXXX XXXXXX
Codice fiscale: XXXXXX00X00X000X
Valid from: 17-02-2021 10:55:26 to: 17-02-2024 01:00:00
Certificato emesso da: InfoCert Qualified Electronic Signature CA 3, InfoCert S.p.A., IT Time referense set by user: 08-11-2021 17:03:42
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SCHEMA DI ACCORDO
PER LA SALVAGUARDIA IDRAULICA E LA RIQUALIFICAZIONE DEI
CORSI D’ACQUA DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE
CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE E GESTIONE DELLE OPERE IDRAULICHE A
SALVAGUARDIA DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE
TRA I RAPPRESENTANTI DI
Regione Lombardia, con sede legale in Xxxxxx Xxxxx xx Xxxxxxxxx, 0 - Xxxxxx, C.F. 80050050154 nella persona dell’Assessore Territorio e Protezione civile, Xxxxxx Xxxxxx, domiciliato per la carica presso la sede della Giunta di Regione Lombardia,
Città metropolitana di Milano, con sede legale in Xxx Xxxxxx, 0 - Xxxxxx,
C.F. 08911820960 nella persona della Consigliera delegata all’Ambiente, Xxxxxxx Xxxxxxxx, domiciliata per la carica presso la sede della Città metropolitana di Milano,
Comune di Milano, con sede legale in Xxxxxx xxxxx Xxxxx, 0 - Xxxxxx,
C.F. 01199250158 nella persona dell’Assessore Ambiente e Verde, Xxxxx Xxxxxx, domiciliato per la carica presso la sede del Comune di Milano,
Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo) con sede legale in Xxxxxx Xxxxxxxxx 00
- Xxxxx, C.F. 92116650349 nella persona del Direttore, Xxxxx Xxxxx, o suo delegato, domiciliato per la carica presso la sede di AIPO,
VISTI:
− il regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 “Testo unico sulle opere idrauliche”;
− il regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”;
− la legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i. e in particolare l’art. 15 (Accordi fra pubbliche amministrazioni) che consente alle amministrazioni pubbliche di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;
− il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” e s.m.i. e in particolare l’art. 86 che pone in
capo alla regione e agli enti locali competenti per territorio la gestione dei beni del demanio idrico e che consente a regione di introitare i proventi ricavati dalla utilizzazione del demanio idrico;
− la legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1998” e s.m.i. che definisce le competenze di regione e degli enti locali sui reticoli di competenza (principale e minore);
− la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio” e
s.m.i. ed in particolare gli articoli 20 (Effetti del piano territoriale regionale. Piano territoriale regionale d’area) e 55 (Attività regionali per il governo delle acque, la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici);
− il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e in particolare il comma 1 dell’art. 62 che recita “I comuni, le province, i loro consorzi o associazioni, le comunità montane, i consorzi di bonifica e di irrigazione, i consorzi di bacino imbrifero montano e gli altri enti pubblici e di diritto pubblico con sede nel distretto idrografico partecipano all'esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del suolo nei modi e nelle forme stabilite dalle regioni singolarmente o d'intesa tra loro, nell'ambito delle competenze del sistema delle autonomie locali.”;
− la legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” e in particolare il Titolo VII - Disposizioni in materia di bonifica e irrigazione;
− la legge regionale 15 marzo 2016, n. 4 “Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua”;
− la d.g.r. 14 dicembre 2020, n. 4037 “Riordino dei reticoli idrici di Regione Lombardia e revisione dei canoni di polizia idraulica. Aggiornamento della d.g.r. 18 dicembre 2017 n. X/7581, della d.g.r. 24 ottobre 2018 n. XI/698 e dei relativi allegati tecnici”, che, in particolare:
▪ quantifica i canoni regionali per la realizzazione di opere e l’occupazione delle aree del demanio idrico fluviale soggette al rilascio di concessione e/o nulla osta (Allegato F alla d.g.r. 4037/2020);
▪ approva, tra gli altri, lo schema di Disciplinare di concessione di polizia idraulica, nel quale si legge in particolare che “Il Concessionario deve mantenere costantemente in buono stato l’area /e le opere di cui trattasi; deve eseguire, a sua cura e spese, tutte le riparazioni e/o modifiche che il Concedente ritiene di ordinare ai fini del buon regime delle acque.”.
SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
(Oggetto della Convenzione)
Oggetto della presente Convenzione sono le modalità di programmazione e di finanziamento delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché della gestione delle opere idrauliche a difesa dell’area metropolitana milanese, di cui all’Art. 2.
Art. 2
(Opere oggetto della Convenzione)
Le opere oggetto della presente Convenzione sono:
a) Opere già presenti nella Convenzione allegata all’Accordo di Programma del
2009:
− nodo idraulico di cascina Lambro;
− CSNO, compresi rami Seveso e Olona;
− Deviatore Olona e tratto del Lambro Meridionale dalla confluenza del Deviatore Olona fino al sottopasso di Conca fallata compresa;
− Canale Deviatore del Cavo Redefossi e manufatto di regolazione dei deflussi;
− Canale Scolmatore del Lura e manufatto di regolazione dei deflussi;
b) Opere attive o in procinto di essere attivate alla data di sottoscrizione della presente Convenzione:
− Cavo Diotti - Lago di Pusiano
− Area di esondazione del Lambro a Inverigo
− Area di laminazione del Lura a Bregnano e Lomazzo
− Area di laminazione dell'Olona a Varese, loc. Molinazzo
− Area di laminazione del Guisa a Cesate
− Area di laminazione del Guisa a Garbagnate e Bollate
− Area di laminazione a Carugo, loc. Sant'Ambrogio
− Area di laminazione delle Trobbie a Inzago
− Sgrigliatore sul Seveso nel Parco Nord
c) Una volta realizzate e attivate diventeranno oggetto della presente Convenzione anche le seguenti opere che, al momento della sottoscrizione della presente Convenzione, sono in fase di progettazione o di realizzazione:
− Area di laminazione della Bevera di Molteno a Costa Masnaga nella miniera di Xxxxxx
− Area di laminazione del Gandaloglio e del Fosso del Pascoli a Oggiono
− Area di laminazione del Seveso a Senago
− Area di laminazione del Seveso a Lentate sul Seveso
− Area di laminazione del Seveso a Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate
− Aree golenali del Seveso a Vertemate con Xxxxxxxx, Cantù e Carimate
− Area di laminazione del Seveso a Milano
− Area di laminazione del Fontanile di Tradate a Gorla Minore, località Sciaccona
− Area di laminazione delle Trobbie a Gessate
− Area di laminazione del Molgora a Carnate
− Area di laminazione del Bozzente a Nerviano
− Area di laminazione dell'Olona a San Xxxxxxx Xxxxx
d) L’elenco è suscettibile di integrazioni in relazione a future programmazioni regionali o di bacino che riguardano l’ambito di interesse, con le procedure di aggiornamento di cui all’Art. 3 secondo periodo.
Art. 3
(Spese per la manutenzione ordinaria e la gestione delle opere)
Fino alla definizione dei nuovi criteri di riparto delle spese per la manutenzione ordinaria e la gestione delle opere, che coinvolgeranno non solo i sottoscrittori dell’Accordo ma anche tutti gli Enti Locali e i soggetti che beneficiano a vario titolo della migliore gestione delle opere, così come previsto tra gli obiettivi dell’Accordo di cui all’Allegato tecnico, tali spese sono ripartite fra gli Enti sottoscrittori della presente Convenzione come di seguito esplicitato.
Per gli anni 2021e 2022 l’importo massimo di tali spese ammonta a 1.860.000 euro, di cui 650.000 euro per la manutenzione e la gestione delle opere di cui all’Art. 2, lettera a) (opere gestite da AIPo e già rientranti nella Convenzione allegata all’Accordo di Programma 2009); la differenza di 1.210.000 è la somma delle spese effettive o stimate per la manutenzione e la gestione delle opere di cui all’Art. 2, lettera b) (per il dettaglio degli importi e delle fonti si veda la tabella dell’Allegato A).
La suddivisione delle spese è riportata nella tabella seguente:
XXXXXXX | 000.000 |
XXXXX XXXXXXXXXXXXX | 162.500 |
COMUNE | 383.750 |
AIPO | 383.750 |
L’importo di 1.860.000 sarà rimodulato negli anni a seguito della realizzazione e dell’attivazione di ulteriori opere di cui alle lettere c) e d) dell’Art. 2, con le modalità di cui all’Art. 5.
Una volta definiti i nuovi criteri di riparto, la presente convenzione sarà aggiornata con le modalità di cui all’Art. 5.
Per la determinazione degli oneri spettanti, AIPo, relativamente agli interventi di cui all’Art. 2, lettera a), all’inizio di ogni anno trasmetterà apposito preventivo a Regione che lo sottoporrà al Tavolo Tecnico dell’Accordo per l’espressione di un parere, a seguito del quale il preventivo sarà recepito da ciascun Ente. Per gli altri interventi di cui all’Art. 2, il preventivo corrisponde alla somma indicata come massima nella tabella dell’Allegato A.
Le somme verranno anticipate dai singoli soggetti gestori e rimborsate dagli altri Enti sulla base dei consuntivi inviati dai singoli soggetti gestori a Regione e approvati dal Tavolo Istituzionale, previa verifica da parte del Tavolo Tecnico.
Art. 4
(Manutenzione straordinaria delle opere)
Per gli interventi di manutenzione straordinaria delle opere oggetto della presente Convenzione, i soggetti gestori trasmetteranno a Regione, che li sottoporrà al Tavolo Tecnico, i progetti di fattibilità tecnica ed economica delle proposte di intervento.
Previo parere favorevole del Tavolo Tecnico, il Tavolo Istituzionale approverà le proposte e si impegnerà a reperire i finanziamenti necessari, in relazione alle disponibilità di bilancio dei singoli Enti o al reperimento di risorse statali.
Art. 5
(Durata della Convenzione e suoi aggiornamenti)
La presente Convenzione ha validità tra le parti per 10 anni dalla data della sua sottoscrizione, così come l’Accordo cui è allagata.
Qualora, durante il periodo di validità della Convenzione, si renda necessario aggiornare o integrare la Convenzione stessa, anche per quanto riguarda l’elenco delle opere riportato nell’Art. 2, nonché l’importo massimo dei costi di manutenzione ordinaria e gestione delle opere di cui all’Art. 3, sarà predisposto apposito Atto integrativo, che dovrà essere approvato con le medesime modalità con cui viene approvata la presente Convenzione.
Qualora l’Accordo venisse prorogato, la presente Convenzione si intende automaticamente prorogata fino al termine di validità dell’Accordo stesso.
Art. 6
(Manuali operativi e obblighi degli Enti Gestori delle opere Idrauliche)
Ogni Ente responsabile di ciascuna delle opere idrauliche facenti parte del nodo idraulico di Milano redige un Manuale Operativo dell’opera in cui vengono descritte nel dettaglio le modalità e le regole con cui ne svolge la gestione; ciascun Manuale operativo concorre alla predisposizione del “Manuale operativo” complessivo del nodo idraulico di Milano, indicato tra gli obiettivi dell’Accordo nell’Allegato Tecnico.
I Manuali operativi debbono essere presentati per assenso al Tavolo Tecnico entro
6 mesi dalla sottoscrizione della presente Convenzione, confermati ad ogni annualità, ovvero ripresentati in caso di intervenute modifiche o variazioni, per un nuovo assenso.
Ogni Ente procede alla manutenzione delle opere di propria competenza e alle manovre previste nel corrispondente Manuale Operativo attraverso le proprie strutture.
Il Tavolo Tecnico potrà compiere sopralluoghi alle strutture murarie ed impianti. Per garantire il buon regime di regolazione ciascun Ente provvede a:
− fare riferimento ai dati idrologici e meteorologici disponibili e a quelli che saranno
prodotti dall’implementazione del sistema informativo di monitoraggio;
− gestire la rete di sensori di competenza, condividendone dati e misure in tempo reale con il sistema per la difesa della Città di Milano;
− informare delle manovre compiute nel corso degli eventi di piena, da raccogliere in rapporti trimestrali, che successivamente potranno essere divulgati agli enti interessati.
Letto, confermato e sottoscritto
Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge da:
REGIONE LOMBARDIA
Assessore al Territorio e Protezione civile, Xxxxxx Xxxxxx
CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO
Consigliera delegata all’Ambiente, Xxxxxxx Xxxxxxxx
COMUNE DI MILANO
Assessore Ambiente e Verde, Xxxxx Xxxxxx
AIPO
Direttore, Xxxxx Xxxxx
Allegato A
Stima dei costi massimi di manutenzione ordinaria annuale per le opere di cui
all’articolo 2, lettera b) della Convenzione
Opera | Costi massimi di manutenzione ordinaria annuale | Ente gestore | Fonte costi manutenzione |
Cavo Diotti - Lago di Pusiano | 150.000 | Parco valle Lambro | Disciplinare di gestione |
Area di esondazione del Lambro a Inverigo | 145.000 | Parco valle Lambro | Bozza disciplinare di gestione |
Area di laminazione del Lura a Bregnano e Lomazzo | 275.000 | Parco del Lura | Bozza disciplinare di gestione |
Vasca di laminazione dell'Olona a Varese, loc. Molinazzo | 100.000 | AIPo/Comune | |
Vasca di laminazione del Guisa a Cesate | 50.000 | Consorzio Est Ticino Villoresi | |
Vasca di laminazione del Guisa a Garbagnate e Bollate | 40.000 | Consorzio Est Ticino Villoresi | |
Vasca di laminazione a Carugo, loc. Sant'Ambrogio | 40.000 | Comune di Carugo | Rendicontazioni ultimi anni (valore massimo) |
Area di laminazione delle Trobbie a Xxxxxx | 00.000 | Xxxxxxxxx Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx | |
Xxxxxxxxxxxx xxx Xxxxxx nel Parco Nord | 360.000 | Comune/MM | |
TOTALE | 1.210.000 |
Allegato B
Stima dei costi massimi di manutenzione ordinaria annuale per le opere di cui
all’articolo 2, lettera c) della Convenzione
Opera | Costi massimi di manutenzione ordinaria annuale | Ente gestore | Fonte costi manutenzione |
Area di laminazione della Bevera di Molteno a Costa Masnaga nella miniera di Xxxxxx | 300.000 | Parco Valle Lambro | |
Area di laminazione del Gandaloglio e del Fosso del Pascoli a Oggiono | 150.000 | Parco Valle Lambro | |
Area di laminazione del Seveso a Senago | 650.000 | AIPo | Progetto esecutivo - piano di manutenzione |
Area di laminazione del Seveso a Lentate sul Seveso | 300.000 | AIPo | Progetto esecutivo - piano di manutenzione |
Area di laminazione del Seveso a Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate | 650.000 | AIPo | |
Aree golenali del Seveso a Vertemate con Minoprio, Cantù e Carimate | 50.000 | AIPo | |
Area di laminazione del Seveso a Milano | 400.000 | Comune di Milano (tramite MM) | Progetto esecutivo - piano di manutenzione |
Area di laminazione del Fontanile di Tradate a Gorla Minore, località Sciaccona | 300.000 | ||
Area di laminazione delle Trobbie a Gessate | 100.000 | Consorzio ETV | |
Area di laminazione del Molgora a Carnate | 200.000 | Consorzio ETV | |
Area di laminazione del Bozzente a Nerviano | 200.000 | AIPo | |
Area di laminazione dell'Olona a San Xxxxxxx Xxxxx | 300.000 | AIPo | |
TOTALE | 3.600.000 |
Firmato da:
XXXXXX XXXXXX
Codice fiscale: XXXXXX00X00X000X
Valid from: 17-02-2021 10:55:26 to: 17-02-2024 01:00:00
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SCHEMA DI ACCORDO
PER LA SALVAGUARDIA IDRAULICA E LA RIQUALIFICAZIONE DEI CORSI
D’ACQUA DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE
ALLEGATO TECNICO
1. Premessa
Le ripetute esondazioni dei corsi d’acqua nei territori dell’area metropolitana milanese hanno portato a sviluppare, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, una serie di azioni per la messa in sicurezza del territorio a difesa della popolazione e delle infrastrutture. Il sistema di difesa idraulica messo in atto, risultato di molteplici interventi promossi e finanziati nel tempo sia dallo Stato che dalla Regione e dagli enti locali, a seguito dell’estesa urbanizzazione che ha interessato negli decenni successivi il territorio della città e quello a monte della stessa si è mostrato ancora insufficiente, con pesanti ricadute sia economiche che sociali (interruzione di servizi essenziali con blocco di strade e linee metropolitane, disagi alla popolazione, gravi danni ad immobili e attività produttive).
La necessità di sviluppare soluzioni efficaci attraverso un approccio unitario di intervento ha portato alla sottoscrizione, nel 1999, dell’Accordo di Programma per la salvaguardia idraulica della città di Milano tra Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Autorità di Bacino per il fiume Po e Ministero LL.PP. - Magistrato per il Po (ora AIPo). Tale Accordo ha consentito una proficua sinergia degli enti coinvolti, sia nella realizzazione di importanti interventi (lavori sul CSNO, Deviatore Olona e Lambro meridionale, opere per la laminazione delle piene del fiume Olona), sia nella gestione e manutenzione delle opere idrauliche principali a difesa di Milano e del suo hinterland.
Per affrontare con rinnovata consapevolezza le numerose criticità ancora in atto, i medesimi soggetti, anche a seguito delle trasformazioni territoriali nel frattempo intervenute e del quadro delle conoscenze aggiornato, nel 2009 hanno optato per la chiusura dell’Accordo del 1999 e per la proposizione del nuovo “Accordo di Programma per la salvaguardia idraulica e la riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese”, volto ad affrontare le complesse problematiche non solo della sicurezza idraulica, ma anche della riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese in un’ottica di bacino idrografico.
A 10 anni dalla sottoscrizione di tale Accordo di Programma, nonostante molto sia stato fatto, la situazione dell’area metropolitana milanese, che nel frattempo è confluita nell’Area a Rischio Potenziale Significativo - APSFR Milano nel PGRA, richiede complessi interventi di mitigazione del rischio con effetti alla scala di bacino idrografico o di ampi settori del reticolo idrografico principale, per attuare i quali è ancora necessario il coordinamento delle politiche di più soggetti istituzionali.
Gli ingenti investimenti disponibili e da reperire, la necessità di coordinamento tra più soggetti, l’esistenza di più misure di diversa tipologia da applicare su più corpi idrici tra loro interconnessi e la gestione coordinata di quanto sin qui realizzato, hanno portato alla definizione di un nuovo Accordo tra Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Autorità di Bacino distrettuale per il fiume Po, Agenzia interregionale per il fiume Po, ai quali si sono aggiunti il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi e il Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana.
L’Accordo è finalizzato a favorire la collaborazione e il coordinamento degli enti coinvolti, sia nella programmazione e realizzazione di importanti interventi, sia nella gestione e manutenzione delle opere idrauliche principali a difesa dell’area metropolitana milanese, integrando gli obiettivi di difesa idraulica con quelli di riqualificazione ambientale.
2. Quadro territoriale di riferimento
L’ambito territoriale di riferimento del presente Accordo è costituito dal territorio attraversato dal reticolo idrografico Lambro – Seveso – Olona e dal reticolo delle Trobbie e del Molgora, che drena verso Sud-Est le acque del territorio posto ad Est del bacino del Lambro Settentrionale, con forti interconnessioni ed interferenze con il reticolo dei canali irrigui derivati dal fiume Adda rappresentati dal Naviglio Martesana e dal Canale Muzza.
Il reticolo idrografico Lambro – Seveso – Olona è costituito da un sistema interconnesso di corsi d'acqua naturali e artificiali che drena buona parte dell’ampia porzione di territorio racchiusa tra le Prealpi a Nord, il fiume Ticino a Ovest, il fiume Adda ad Est ed il Po. Esso si sviluppa lungo due direttrici tra loro ortogonali:
− la direttrice Nord-Sud, lungo la quale defluiscono seguendo la linea di massima pendenza i corsi d’acqua naturali;
− la direttrice Est-Ovest, lungo la quale si sviluppano i canali irrigui, i navigli ed i canali di sgrondo delle acque in esubero.
Tutte le aste risultano tra di loro fortemente interconnesse dal punto di vista funzionale.
Lungo la prima direttrice i numerosi corsi d’acqua naturali presenti a nord di Milano convergono sulla zona urbana del capoluogo e del suo hinterland per poi confluire, ad eccezione del Lambro, in alvei completamente canalizzati e tombinati che, per diversi chilometri, attraversano il centro cittadino in sotterraneo. Il reticolo sotterraneo rappresenta una sorta di bocca tarata, che limita fortemente le portate in transito al suo interno.
Lungo la seconda direttrice convergono sulla città di Milano anche i grandi canali artificiali adduttori di acque per l’agricoltura ed i navigli, storiche vie navigabili per il trasporto delle merci, che collegano la città al Ticino e all’Adda. Lungo la stessa direttrice si sviluppano poi le opere per allontanare da Milano le acque in esubero, che provocano ancora ricorrenti e disastrose inondazioni. Primo fra tutti il Canale Scolmatore di Nord - Ovest (CSNO), progettato come un vero e proprio canale di gronda posto a nord della città per raccogliere gli esuberi di portata dei corsi d’acqua naturali.
L’intero reticolo idrografico descritto, dal punto di vista funzionale, può ricondursi sostanzialmente ad un unico sistema fluviale che confluisce a Sud - Est di Milano nel fiume Lambro.
Il reticolo delle Trobbie e del Molgora, pur recapitando il primo in parte, attraverso lo scolmatore, nel Naviglio Martesana ed entrambi nel Canale della Muzza e quindi nel bacino dell'Adda, è connesso al reticolo idrografico Lambro – Seveso – Olona tramite il Canale colatore Addetta, che può raccoglierne una parte delle acque e recapitarle al Lambro presso Melegnano.
Tutto il sistema presenta notevoli specificità di assetto che ne fanno un caso unico nel bacino del Po.
Esso è il risultato, infatti, di una plurisecolare attività umana funzionale ad approvvigionare d’acqua la città che, dall’epoca romana fino al periodo della prima industrializzazione, è diventata sempre più idro-esigente a causa del progressivo sviluppo insediativo.
Lo sviluppo degli insediamenti civili ed industriali ha prodotto nuove reti di fognatura ed insieme alle mutate condizioni di uso del suolo, un aumento del volume delle acque riversate nei fiumi e nei torrenti ed una riduzione dei tempi di corrivazione, dando luogo così a sensibili incrementi dei volumi e dei colmi di piena.
Questa situazione ulteriormente aggravata dallo sviluppo nel tempo di opere interferenti inadeguate al deflusso ha determinato vaste e frequenti esondazioni dei principali corsi d’acqua e conseguenti allagamenti di aree fortemente urbanizzate, che hanno spesso comportato gravi danni e forti disagi alla popolazione residente, accompagnati da lunghe interruzioni del traffico e dei servizi di trasporto pubblico.
4
3. Quadro programmatico
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Po (PAI - DPCM 24 maggio 2001), classifica il nodo idraulico di Milano tra i sei “Nodi idraulici critici” appartenenti alla porzione lombarda del bacino del fiume Po e corrispondenti ad “aree del bacino idrografico dove si localizzano condizioni di rischio idrogeologico particolarmente elevate, generalmente determinate dalla rilevante importanza sociale ed economica degli insediamenti e delle attività antropiche presenti, dall’elevata vulnerabilità degli stessi e dalla pericolosità e gravosità potenziale dei fenomeni di piena connessi”. I nodi critici rappresentano quindi ambiti di intervento prioritari all’interno dei quali il raggiungimento di un sufficiente grado di contenimento delle piene deve essere conseguito attraverso la limitazione dei deflussi verso valle compatibili con la capacità di smaltimento dei ricettori finali, in particolare, tramite interventi di laminazione delle portate di piena e, laddove possibile, di recupero dello spazio delle pianure alluvionali.
Al fine di contenere i rischi di esondazione, sono stati realizzati, nel passato, interventi finalizzati a ridurre le portate scolanti non compatibili con le sezioni degli alvei quali ad esempio canali scolmatori (Deviatore Olona e Canale Scolmatore di Nord Ovest), con lo scopo di allontanare le acque dalle zone critiche convogliandole verso valle o verso altri ricettori.
Tuttavia, il sistema di difesa idraulica a suo tempo messo in atto si è mostrato ancora insufficiente, con potenziali pesanti ricadute sia economiche che sociali (interruzione di infrastrutture viarie e del trasporto pubblico locale, disagi alla popolazione, gravi danni ad immobili e ad attività produttive).
Il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA - DPCM 27 ottobre 2016) e la Valutazione Preliminare (dicembre 2018) hanno, infatti, confermato l’area metropolitana di Milano tra le Aree a Rischio Potenziale Significativo (APSFR) di importanza distrettuale. Tali aree corrispondono, in continuità con il PAI, a nodi critici di rilevanza strategica per le condizioni presenti di rischio elevato o molto elevato che coinvolgono un elevato numero di persone, un denso tessuto residenziale e produttivo, numerose infrastrutture di servizio e vie di comunicazione; in tali aree, inoltre, vi può essere la compresenza di esondazioni causate da più corpi idrici e dalla interconnessione con i sistemi di drenaggio urbano.
L’APSFR “Città di Milano” è descritta nella scheda monografica n. 10 allegata al PGRA e negli allegati alla Valutazione Preliminare, ai quali si rimanda per il dettaglio delle criticità idrauliche, nonché per le misure specifiche messe a punto nel Piano per la riduzione del rischio. Tali misure sono in xxxxx xx xxxxxxxxx xxxx’xxxxxxxxxxxxx xxx XXXX.
All’interno dell’ambito territoriale di riferimento del presente Accordo, il PGRA individua ulteriori APSFR di importanza regionale adiacenti e contigue all’APSFR “Città di Milano” descritte in schede monografiche che includono misure specifiche, tra loro necessariamente coordinate, quali:
RL11 Oggiono, Molteno, Sirone – Torrente Gandaloglio RL12 Da Caponago a Truccazzano - Torrente Molgora RL13 Gessate, Bellinzago Lombardo – Sistema Trobbie
Inoltre, le aree allagabili individuate dal PGRA includono aree a suo tempo già individuate dal PAI come Aree a rischio idrogeologico molto elevato (ex Piano Stralcio L. 267/98). In particolare:
063-LO-LC Oggiono, Molteno, Sirone, Bosisio Parini – torrente Gandaloglio (zona I)
070-LO-MI Rho, Lainate - Torrente Xxxxxxxx (xxxx X) 000-XX-XX Xxx Xxxxxxx Xxxxx - xxxxx Xxxxx (xxxx X-XX)
072-LO-MI Sulbiate, Aicurzio, Mezzago, Bellinzago Lombardo - torrente Cava, Trobbia, Rio Vallone (zona I)
073-LO-MI Villasanta, Carate Brianza - fiume Lambro (zona B-PR)
Il PGRA individua misure per ridurre il rischio di alluvioni nelle ARS, che includono misure di prevenzione (codice M2), di protezione (codice M3), di preparazione (codice M4) e di ripristino (codice M5) la cui attuazione afferisce ad una pluralità di soggetti istituzionali.
Tra le misure di prevenzione (Misure M2), finalizzate alla riduzione del danno atteso in caso di evento alluvionale, rientrano: il divieto di localizzazione di nuove costruzioni in aree ad alta pericolosità (delimitazione aree allagabili e fasce fluviali), le valutazioni di dettaglio del rischio, la riduzione della vulnerabilità degli elementi esposti (centri edificati, attività produttive, impianti), le verifiche di compatibilità idraulica dei ponti interferenti e la conseguente definizione di esercizio transitorio e progettazione degli interventi di adeguamento nonché il miglioramento delle conoscenze attraverso l’analisi degli studi esistenti, la promozione di nuovi studi, modellazioni e progettazioni.
Le misure di protezione (Misure M3) sono finalizzate alla riduzione delle condizioni di pericolosità, attraverso interventi per la regolazione delle portate (arginature, aree di laminazione), la manutenzione delle opere idrauliche e degli alvei, la realizzazione di sistemi urbani di drenaggio sostenibile.
Le misure di preparazione (M4) coinvolgono il sistema di protezione civile attraverso: il potenziamento delle capacità di previsione e monitoraggio delle alluvioni, una maggiore collaborazione tra i soggetti responsabili del soccorso alle popolazioni e del governo delle piene, il miglioramento dell’efficacia della pianificazione di emergenza a tutte le scale territoriali, l’aumento della resilienza delle comunità, adottando una strategia di comunicazione del rischio alla cittadinanza, da sviluppare sia attraverso il coinvolgimento e la formazione del volontariato, sia attraverso la promozione delle norme di autoprotezione.
Le misure di ritorno alla normalità individuale e sociale e di analisi post- evento (M5), includono le azioni di ripristino a seguito degli eventi alluvionali e le analisi post-evento al fine di rivalutare la validità e l’efficacia delle misure messe in atto per la gestione del rischio stesso.
L’approvazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, con le relative misure da attuare nel sessennio 2015-2021, e l’adozione in Xxxxxxx Xxxxxxxxx xxxxx x.x. x. 0/0000 hanno dato il via ad importanti investimenti.
Con le azioni di coordinamento e raccordo con gli enti locali avviate nel 2016 dalla Struttura di Missione “Italia Sicura”, il Governo, sulla base del PAI e del PGRA, ha censito e standardizzato le principali esigenze finanziarie delle Regioni approvando il primo “Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale” (D.P.C.M. 29 febbraio 2019) e il conseguente “Piano stralcio 2019 di interventi di difesa del suolo” (Delibera CIPE n.35/2019) finanziando interventi proposti dalle Regioni per 315 milioni di Euro, di cui circa 29 milioni di Euro in Lombardia. Anche la Giunta Regionale negli ultimi anni ha finanziato in modo sempre più significativo la progettazione e la realizzazione di interventi di difesa del suolo e di manutenzione fluviale, anche attraverso la
l.r. n 9/2020, affidandone l’attuazione a diversi soggetti, in accordo con le disposizioni della
l.r. n 4/2016 sulla difesa del suolo.
Inoltre Regione Lombardia ha recepito, come previsto dal d.lgs. 152/2006, art 65, comma 5, nel Piano Territoriale Regionale (PTR), ove non già inserite nei precedenti aggiornamenti del Piano stesso, tutte le infrastrutture prioritarie per la difesa del suolo afferenti al nodo idraulico di Milano; l’elenco di tali opere e dei relativi progetti di riferimento viene aggiornato con cadenza annuale; nell’Allegato A al presente documento è riportato l’elenco di tali opere aggiornato alla data di sottoscrizione dell’Accordo.
In attuazione della pianificazione di bacino sono state integrate le linee guida regionali relative ai contenuti dei Piani Comprensoriali di Bonifica. I Consorzi di Bonifica Est Ticino Villoresi e Muzza Bassa Lodigiana, di conseguenza, hanno definito i propri piani comprensoriali individuando i nodi critici per le insufficienze della rete a contenere le portate di piena, ed il conseguente rischio di allagamenti di aree agricole e/o urbane, anche tenendo conto delle aree definite dal PGRA. Hanno inoltre individuato proposte di intervento per la risoluzione delle problematiche e programmato attività per approfondire le conoscenze sulle dinamiche esondative.
Nel bacino Lambro – Seveso – Olona, che rappresenta l’area di massima pressione antropica della Lombardia, caratterizzata da un carico molto elevato sia civile (oltre 5 milioni di abitanti, superiore al 50% della popolazione lombarda), sia industriale, Regione Lombardia, con l.r. 26/2003 e con il Programma di Tutela e Uso delle Acque - PTUA (PTUA 2016 approvato con d.g.r. 31 luglio 2017, n. 6990: costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. 29 marzo 2006, n. 2244), ha individuato i Contratti di fiume quali strumenti di governance dei processi di riqualificazione, finalizzati alla promozione di politiche integrate mirate al recupero paesistico-ambientale di corsi d’acqua particolarmente compromessi.
Ad oggi sono stati sottoscritti il Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura-Lambro Meridionale (2004), il Contratto di fiume Seveso (2006) e il Contratto di fiume Lambro Settentrionale (2012).
Tali strumenti prevedono l’attivazione di processi di natura partecipativa volti alla elaborazione di azioni programmate all’interno di uno scenario strategico condiviso con il territorio, che sia in grado di fornire una visione del sistema fluviale in termini di riqualificazione paesistico/ambientale multiscalare.
4. Quadro delle conoscenze
A seguito dell’approvazione del PAI, l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, allo scopo di approfondirne gli elementi conoscitivi e definire compiutamente il quadro progettuale, ha sviluppato, negli anni 2004-2005 “Studi di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d’acqua naturali e artificiali all’interno dell’ambito idrografico di pianura” che interessano anche tutta l’area metropolitana milanese.
In particolare, nell’ambito in esame sono stati sviluppati gli studi di fattibilità della sistemazione idraulica dei seguenti corsi d’acqua:
− Olona
− Bozzente
− Lura
− Guisa
− Nirone
− Garbogera
− Pudiga
− Seveso
− Lambro
− Lambro Meridionale
− Molgora
− Trobbie
Tali studi hanno definito l’assetto di progetto delle aste fluviali a scala di insieme, caratterizzandone le condizioni di criticità rispetto alla sicurezza idraulica e all’assetto idrologico del sistema fluviale, con riferimento a portate di progetto con tempi di ritorno T=100-200 anni, individuato gli schemi di funzionamento idraulico, sviluppato, a livello di fattibilità, gli interventi strutturali di sistemazione idraulica aventi valenza strategica (i cui effetti interessano tutta l’asta fluviale o buona parte di essa) o aventi ruolo locale (agenti quindi su una porzione limitata del corso d’acqua). Con Deliberazione di Comitato Istituzionale n° 12/2008 sono stati definiti indirizzi e modalità per l’utilizzo delle nuove conoscenze degli Studi di Fattibilità.
In particolare per il Lambro, le risultanze dello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica hanno condotto nel 2004 all’approvazione di una Variante al PAI che ha modificato le fasce fluviali allora vigenti sul fiume Lambro dal lago di Pusiano alla confluenza con il Deviatore Redefossi e ha aggiornato l’assetto di progetto del corso d’acqua.
Gli studi di fattibilità (sdf) sono stati poi oggetto di aggiornamento nell’ambito del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni e di ulteriori approfondimenti sia nell’ambito dello sviluppo di progetti previsti nei medesimi, che attraverso ulteriori studi condotti a scala comunale o di sottobacino, da parte di diversi soggetti (2013 – aggiornamento sdf Olona nell’ambito del Contratto di fiume. 2016: aggiornamento sdf Molgora. 2017: aggiornamento sdf Guisa. In corso aggiornamento sdf Trobbie e Lambro Meridionale). Tramite i tavoli dell’Accordo di Programma 2009 sono stati anche aggiornati alcuni Studi di Fattibilità e gli assetti di progetto di alcuni bacini, tra i quali il Seveso.
Gli approfondimenti condotti per il bacino del Seveso hanno portato nel 2019 all’approvazione del Progetto di Variante al PAI che introduce la delimitazione delle fasce fluviali per tale corso d’acqua nel tratto da Montano Lucino (CO) a Milano e ne definisce l'assetto di progetto.
La Variante è stata approvata dal Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale
del fiume Po con decreto n. 484 del 30 dicembre 2020.
5. Obiettivi, interventi ed azioni
Di seguito vengono descritti gli obiettivi dell’Accordo, nonché gli interventi e le azioni per attuarli, distinti sulla base della suddivisione delle misure del PGRA: prevenzione (M2), protezione (M3) e preparazione (M4).
5.1. Obiettivi da raggiungere in ambito di prevenzione (M2)
Gli obiettivi da raggiungere in ambito di prevenzione sono:
− l’approfondimento delle conoscenze della pericolosità e del rischio nell’APSFR “Città di Milano”;
− l’aggiornamento e l’integrazione delle aree allagabili e/o delle fasce fluviali, nonché la scelta dei corsi d’acqua su cui effettuare prioritariamente tali attività. In particolare, si
dovranno delimitare le fasce fluviali per i corsi d'acqua sprovvisti ed aggiornarle per quelli già dotati di una delimitazione;
− l’aggiornamento dell’assetto di progetto dei corsi d’acqua per i quali saranno svolte le attività di cui all’alinea precedente e lo sviluppo delle relative progettazioni;
− aggiornamento del quadro conoscitivo relativo all’ambito territoriale dell’Accordo attraverso la messa a disposizione di studi, dati, progetti da parte di tutti gli enti sottoscrittori, rendendoli condivisibili attraverso i siti di ciascun ente;
− redazione di un “Manuale operativo”, unico per l’intero nodo idraulico, contenga e coordini tutte le procedure, i protocolli, le manovre su organi idraulici definiti e attuati da ciascun Ente;
− aggiornamento delle analisi idrologico-idrauliche per i corsi d’acqua aventi studi non
recenti, anche sulla base delle progettazioni di interventi già effettuate;
− la promozione dell’attività di Polizia Idraulica sia per le Concessioni che per la verifica
della correttezza delle azioni riguardanti il reticolo idraulico;
− la verifica degli scarichi, l’acquisizione delle relative banche date informative da parte
degli enti gestori dei SSI;
− la diffusione della cultura della responsabilità quali-quantitativa degli scarichi negli enti locali e di gestione del SSI;
− la diffusione della cultura del rispetto dei corsi d’acqua, delle fasce fluviali, e dell’invarianza idraulica;
− la promozione dei Contratti di fiume
− raccolta/rassegna della tipologia e dei costi di interventi fissi o temporanei per la riduzione della vulnerabilità degli elementi esposti (edifici e infrastrutture) realizzati sul territorio milanese (attività funzionale alla misura di PGRA LO-101, ai fini della predisposizione del manuale);
− elaborazione progetti strategici di sottobacino di Olona, Bozzente, Lura, Lambro Meridionale, ai sensi dell’art. 55-bis della l.r. 12/2005 e s.m.i.;
− definizione di linee guida per la costruzione di una normativa edilizia per gli edificati esistenti ricadenti nelle aree allagabili (Regione, Comune, Città Metropolitana).
5.2. Obiettivi da raggiungere in ambito di protezione (M3)
Gli obiettivi da raggiungere in ambito di protezione sono:
− il completamento della progettazione e/o della realizzazione delle opere di difesa del suolo già in essere (elenco in Allegato B);
− la programmazione, progettazione e la realizzazione di nuove opere di difesa del suolo finalizzate in particolare alla riduzione delle aree a rischio di allagamento presenti nell’assetto di progetto vigente e/o aggiornato;
− l’istituzione nelle aree di espansione naturale dei corsi d’acqua di criteri gestionali degli allagamenti a protezione delle aree a rischio, anche mediante la pianificazione dell’emergenza e le azioni di protezione civile;
− la definizione di criteri di riparto, non solo tra alcuni sottoscrittori dell’Accordo ma anche tra gli Enti Locali e i soggetti che beneficiano a vario titolo della migliore gestione delle opere, degli oneri connessi alla gestione del nodo idraulico e di tutte le opere afferenti il nodo stesso;
− la definizione di disciplinari e protocolli di gestione delle opere idrauliche già realizzate ma non ancora operative e di quelle di prossima realizzazione, in particolare delle vasche di laminazione, con l’indicazione delle modalità di gestione e della responsabilità delle opere;
− la definizione e/o l’aggiornamento dei criteri gestionali dei diversi nodi idraulici facenti parte del più complesso sistema idraulico dell’area metropolitana di Milano (es. Via Idro
– Xxxxxx, Xxxxxxxxx).
− la progettazione e la realizzazione di sistemi di rinaturazione dei corsi d’acqua e dei territori limitrofi nell’ambito delle realizzande opere di regimazione fluviale;
− la progettazione e la realizzazione di interventi di riqualificazione/rinaturazione dei corsi
d’acqua, sia naturali che artificiali, anche mediante la creazione di sistemi verdi;
− la progettazione e la realizzazione di progetti pilota di sistemi finalizzati a diminuire il carico idraulico e inquinante sui corsi d’acqua generato dalle acque meteoriche scolanti dalle aree fortemente antropizzate, mediante sistemi di depurazione naturale delle acque di sfioro da reti fognarie;
− la progettazione e la realizzazione di interventi per la riduzione e il controllo delle portate
recapitate nei corsi d’acqua tramite le reti di drenaggio urbano;
− l’attuazione a livello comunale del regolamento regionale n. 7/2017 e s.m.i. “Regolamento recante criteri e metodi per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica ai sensi dell’articolo 58 bis della legge regionale 11 marzo 2005,
n. 12 (legge per il governo del territorio)”, relativamente agli interventi edilizi e agli studi (documento semplificato e studio di gestione del rischio idraulico);
− progettazione e realizzazione di interventi di deimpermeabilizzazione di ambiti pubblici in applicazione del r.r. 7/2017e s.m.i.;
− la manutenzione delle opere idrauliche per il mantenimento della funzionalità delle stesse, degli alvei per il mantenimento delle sezioni di deflusso, delle vasche di laminazione per il ripristino e il mantenimento della loro funzionalità e della vegetazione, in maniera coordinata e integrata ai sensi della d.g.r. 238/2018;
− attuazione progetti strategici di sottobacino.
5.3. Obiettivi da raggiungere in ambito di preparazione (M4)
Gli obiettivi da raggiungere in ambito di preparazione sono il potenziamento delle capacità di previsione e monitoraggio delle alluvioni, una maggiore collaborazione tra i soggetti responsabili del soccorso alle popolazioni e del governo delle piene, il miglioramento dell’efficacia della pianificazione di emergenza a tutte le scale territoriali, l’aumento della resilienza delle comunità, adottando una strategia di comunicazione del rischio alla cittadinanza, da sviluppare sia attraverso il coinvolgimento e la formazione del volontariato, sia attraverso la promozione delle norme di autoprotezione.
Saranno da implementare le seguenti attività:
− attività di sviluppo, potenziamento e manutenzione dei sistemi di monitoraggio strumentale e dei sistemi di trasmissione dati a supporto delle attività di previsione, gestione in tempo reale degli eventi e allerta;
− revisione degli avvisi di criticità localizzati a seguito dell’aggiornamento delle
procedure regionali di allertamento;
− sviluppo di modelli di previsione meteo-idrologico-idraulica per l'affinamento delle procedure di allertamento;
− manutenzione e potenziamento di sistemi informativi di supporto alla valutazione del rischio nel tempo reale e di condivisione delle informazioni tra operatori di protezione civile;
− presidio idraulico: integrazione degli ambiti di presidio individuati con decreto
d.d.u.o. 12 gennaio 2016, n. 64 con gli ambiti del reticolo di competenza di AIPo, revisione e aggiornamento sul reticolo regionale (ove necessario), definizione delle procedure di attivazione e funzionamento dei presidi territoriali idraulici del reticolo AIPo;
− verifica dei piani di emergenza comunali relativamente al rischio idraulico; sensibilizzazione e supporto ai fini dell’aggiornamento, anche attraverso l’applicativo PPC online;
− organizzazione di campagne di formazione e informazione per gli operatori del volontariato, per i responsabili di edifici pubblici e per i cittadini.
Dovrà inoltre essere implementata l’attività di comunicazione alla popolazione per illustrare la situazione idraulico-ambientale del territorio di interesse, evidenziarne le problematiche, coinvolgendo i soggetti sul territorio, prospettando le soluzioni in forma partecipata, dando conto dell’avanzamento degli interventi e delle azioni per la mitigazione del rischio e la riqualificazione ambientale, evidenziando il conseguimento degli obiettivi (Misure XX000, XX000, XX000, LO055), accrescendo la cultura generale relativa alle problematica di difesa idraulica, con particolare riferimento alle letture delle carte, alla consapevolezza del rischio idraulico nella zona di residenza, alla messa in campo di procedure resilienti e alla conoscenza e applicazione dei Piani di Emergenza.
Allegato A
Elenco opere di difesa del suolo nel nodo idraulico milanese, individuate quali obiettivi prioritari dal Piano Territoriale Regionale – PTR
(aggiornamento 2019, approvato con d.c.r. 766/2019)
Regione Lombardia, ai sensi dell’art. 20 della l.r. 12/2005, ha individuato le seguenti opere, rientranti nell’ambito territoriale di riferimento dell’Accordo, come infrastrutture prioritarie per la difesa del suolo nel Piano Territoriale Regionale (PTR).
Il Piano indica inoltre a quali tra queste opere è associata l’apposizione del vincolo conformativo delle proprietà: tali opere sono indicate con un asterisco nell’elenco che segue:
− Realizzazione di vasca di laminazione lungo il torrente Bozzente a Nerviano (*)
− Realizzazione di vasca di laminazione sul fiume Olona a Legnano, Canegrate, San Xxxxxxx Xxxxx, Parabiago (*)
− Realizzazione di vasca di laminazione sul torrente Bevera di Molteno, a Costa Masnaga (*)
− Realizzazione di vasca di laminazione lungo il torrente Molgora a Bussero, Gorgonzola, Pessano con Bornago (*)
− Realizzazione di aree di esondazione controllata e sistemazione arginature lungo il torrente Bozzente a Uboldo (*)
− Realizzazione di vasca di laminazione lungo il Canale Scolmatore di Nord-Ovest a Senago (*)
− Creazione area di esondazione controllata e riqualificazione ambientale lungo il fiume Lura a Bregnano e Lomazzo (*)
− Laminazioni del fiume Seveso in aree esondabili a Vertemate con Minoprio, Cantù, Carimate (*)
− Invasi di laminazione del fiume Seveso a Limbiate, Varedo, Paderno Dugnano (*)
− Invasi di laminazione del fiume Seveso a Lentate sul Seveso (*)
− Invaso di laminazione del fiume Guisa a Garbagnate Milanese
− Invasi di laminazione del fiume Pudiga a Baranzate, Bollate, Novate Milanese, Milano
− Invaso di laminazione del fiume Garbogera a Limbiate
− Invaso di laminazione torrente Trobbia a Gessate (*)
− Invaso di laminazione torrente Trobbia a Bellinzago Lombardo (*)
− Invaso di laminazione torrente Molgora a Carnate (*)
− Area di esondazione controllata del T. Bozzente in corrispondenza della Frazione Biringhello di Rho (*)
− Area di laminazione del Fiume Lambro nelle aree golenali della Cascinazza a Monza (*)
− Aree di esondazione controllata per la laminazione di parte dei volumi di piena del Rio Brovada per alleggerire il tratto di confluenza in Lambro presso l'abitato di Ponte di Triuggio soggetto a frequenti esondazioni a Besana in Brianza e Triuggio
− Area di laminazione del torrente Seveso nel Parco Nord a Milano (*)
− Area di esondazione controllata della Bevera di Xxxxxx a Briosco (*)
− Realizzazione vasca di laminazione e ricalibratura della sezione di deflusso del fiume Olona a Gorla Maggiore (*)
− Vasca di laminazione delle piene del fiume Olona a Lozza (*)
− Recupero ex cava Terrazzano e riorganizzazione del nodo idraulico della Storta del Torrente Lura a Rho (*)
− Area di laminazione delle piene del T. Gandaloglio e altri nei comuni di Oggiono, Sirone e Annone Brianza, Molteno (*)
− Area di laminazione dell’alto Seveso a Montano Lucino, Grandate, Luisago,
Villaguardia, Casnate con Xxxxxxx (*)
− Area di laminazione del Lambro all’interno del Parco della Villa reale di Monza
− Creazione di un'area perifluviale multiscopo alla confluenza Bozzente – Olona a Rho (*)
Allegato B
Elenco opere di difesa del suolo in corso di realizzazione alla data
di sottoscrizione dell’Accordo
CORSO D'ACQUA | COMUNE | PROV. | INTERVENTO | ENTE ATTUATORE | FINANZIAMENTO |
Seveso | Cantù, Carimate, Vertemate con Minoprio | CO | Miglioramento efficienza idraulica aree golenali torrente Seveso | AIPo | 12.000.000 |
Seveso | Lentate sul Seveso | MB | Vasca di laminazione delle piene del torrente Seveso | AIPo | 16.000.000 |
Seveso | Paderno Dugnano, Varedo, Limbiate | MI e MB | Vasca di laminazione delle piene del torrente Seveso | AIPo | 44.000.000 |
Seveso | Milano | MI | Area di laminazione all’interno del Parco Nord | Comune di Milano | 30.000.000 |
CSNO- Seveso | Senago | MI | Realizzazione vasca di laminazione | AIPo | 30.000.000 |
Cavo Redefossi | Milano | MI | Consolidamento Cavo Redefossi – lotto 2 | Comune di Milano | 7.200.000 |
Cavo Redefossi | Milano | MI | Consolidamento Cavo Redefossi – lotto 1 | Comune di Milano | 7.650.000 |
Olona | San Xxxxxxx Xxxxx, Canegrate | MI | Realizzazione di area di laminazione | AIPo | 18.000.000 |
Olona, Xxxxxxx | Varese | VA | Realizzazione vasche di laminazione del fiume Olona e del torrente Xxxxxxx, suo affluente | Comune di Varese | 5.400.000 |
Trobbia | Gessate | MI | Creazione area di esondazione controllata | Consorzio ETV | 4.800.000 |
Molgora | Carnate | MI | Creazione area di esondazione controllata | Consorzio ETV | 12.000.000 |
Bozzente | Nerviano | MI | Realizzazione vasca di laminazione | AIPo | 10.980.256 |
Lambro | Milano, Peschiera Borromeo | MI | Sistemazione del fiume Lambro nelle aree limitrofe | SEA Spa | 6.460.000 |
all’Aeroporto di Linate | |||||
Lambro | Oggiono | LC | Creazione area di esondazione controllata sul torrente Gandaloglio – Lotto 1 | Comune di Oggiono | 3.103.692 |
Lambro | Oggiono | LC | Creazione area di esondazione controllata sul torrente Gandaloglio – Lotto 2 | Parco Valle Lambro | 7.000.000 |
Lambro | Costa Masnaga | LC | Realizzazione vasca di laminazione sul torrente Bevera di Molteno | Parco Valle Lambro | 6.714.900 |
TOTALE | 221.308.848 |
Allegato C
Elenco delle opere di difesa del suolo finanziate dalla l.r. 9/2020
CORSO D'ACQUA | COMUNE | PROV. | INTERVENTO | ENTE ATTUATORE | FINANZIAMENTO |
Lura | Vari | CO | Sistemazione idraulica dell'asta del torrente Lura | Parco del Lura | 1.000.000 |
Lambro | Vari | LC | Sistemazione delle Bevere affluenti del Lambro | Parco Valle Lambro | 400.000 |
Trobbia | Masate, Gessate | MI | Ripristino dei cedimenti e consolidamenti spondali alveo del torrente Trobbia ramo di Masate | Consorzio ETV | 350.000 |
Trobbia | Gessate | MI | Ristrutturazione e adeguamento delle sponde del torrente Trobbia ramo di Gessate nella tratta compresa tra l'attraversamento del Canale Principale Villoresi e l'attraversamento del Naviglio Martesana | Consorzio ETV | 250.000 |
Molgora | Pessano con Bornago | MI | Ripristino e messa in sicurezza della soglia del t. Molgora a monte del ponte di via Monte Grappa. | Consorzio ETV | 200.000 |
Trobbia | Gessate, Bellinzago Lombardo | MI | Ripristino della capacità idraulica del Canale- Scolmatore del torrente Trobbia - da ramo di Gessate a ramo di Masate con ripresa di cedimenti di sponda - 2° lotto | Consorzio ETV | 300.000 |
Bozzente | Lainate, Rho | MI | Ripristino delle sponde del torrente Bozzente in attraversamento ai tratti urbani di Lainate e Rho con formazione di scogliere radenti di difesa della sponda | Consorzio ETV | 200.000 |
Trobbia | Bellinzago Lombardo | MI | Risagomatura delle sponde e dell'alveo del torrente Trobbia ramo di Masate | Consorzio ETV | 200.000 |
Lambro | Milano, Sesto San Xxxxxxxx | MI | Riqualificazione fluviale integrata del x. Xxxxxx - da via Idro a via Forlanini | ERSAF | 1.200.000 |
Lura | Lainate | MI | Ripristino delle sponde del torrente Lura con formazione di scogliere radenti a monte del tratto urbano di via Meravigli | Consorzio ETV | 200.000 |
Muzza | Settala | MI | Riduzione del rischio idraulico nel settalese | Consorzio Muzza | 3.260.000 |
CSNO | Cisliano | MI | Realizzazione manufatto sgrigliatore del Canale Scolmatore di Nord Ovest | AIPo | 4.500.000 |
Olona | Canegrate, Legnano, Parabiago, San Xxxxxxx Xxxxx | MI | Opere di laminazione delle piene del x. Xxxxx - integrazione finanziamento | AIPo | 6.300.000 |
Lambro Meridionale | Vari | MI | Manutenzione diffusa e riordino dei fossi di guardia e del sistema idraulico afferente il Lambro Meridionale | Consorzio ETV | 1.500.000 |
Molgora | Usmate Velate e altri | MB | Ripristino funzionalità idraulica mediante rimozione depositi e vegetazione spondale e messa in sicurezza del bacino dei torrenti Molgora e Molgoretta | Consorzio ETV | 300.000 |
Garbogera | Limbiate, Senago | MB | Ripristino e messa in sicurezza delle sponde e dell'alveo del torrente Garbogera | Consorzio ETV | 250.000 |
Seveso | Vari | MB | Manutenzione diffusa bacini del fiume Seveso e dei torrenti Terrò e Certesa | AIPo | 1.000.000 |
Molgora | Casatenovo, Usmate Velate, Arcore | MB | Manutenzione aree di laminazione varie | ATO MB | 100.000 |
Trobbie | Ornago, Roncello, Bellusco, Cambiago, Basiano | MB | Ripristino della funzionalità idraulica mediante rimozione depositi e vegetazione spondale, nonché di eventuali rifiuti in alveo e messa in sicurezza delle sponde degli affluenti delle Trobbie (Vareggio, | Consorzio ETV | 300.000 |
Vallone, Pissanegra e Cava) | |||||
- | Varedo | MB | Deimpermeabilizzazione aree | Comune | 000.000 |
- | Xxxxxxx Xxxxxxxx | XX | Deimpermeabilizzazione aree | Comune | 1.140.000 |
Vellone | Varese | VA | Rifacimento arginatura e sistemazione delle briglie esistenti del torrente Xxxxxxx nei pressi della via Folgaria | Comune | 200.000 |
TOTALE | 23.940.000 |
Allegato D
Elenco delle opere di riqualificazione fluviale in corso e finanziate
CORSO D'ACQUA | COMUNE | PROV. | INTERVENTO | ENTE ATTUATORE | FINANZIAMENTO |
T. Seveso | Paderno Dugnano | MB | Intervento "Seveso River Park" | CAP Holding | 2.700.000 |
T. Seveso | Carugo | CO | Intervento di conservazione e valorizzazione ecologica della Roggia Borromeo in comune di Carugo | comune di Carugo | 151.000 |
T. Seveso | Varedo | MB | Intervento disconnessione dalla rete fognaria delle acque meteoriche parcheggio via Europa in comune di Varedo | comune di Varedo | 120.000 |
T. Seveso | Lentate sul Seveso | MB | Intervento disconnessione dalla rete fognaria delle acque meteoriche parcheggio cimitero in comune di Lentate sul Seveso | ato MB | 1.679.000 |
T. Seveso | Villaguardia | CO | Progettazione intervento di fitodepurazione acque di sfioro in comune di Villaguardia | ato CO | 50.000 |
X. Xxxx | vari | CO | Interventi di manutenzione straordinaria e sistemazione idraulico forestale sponde del Lura | PLIS Consorzio Parco del Lura | 170.000 |
X. Xxxx | Lurate Caccivio | CO | Interventi di riqualificazione del Torrente Lura in comune di Lurate Caccivio | Comune di Lurate Caccivio, in qualità di capoconv enzione del PLIS Sorgenti del Lura | 195.000 |
Lambro Settentriona le | Arcore | MB | Intervento di regimazione delle acque meteoriche e loro distoglimento dalla fognatura in Xxx Xxxxx Xxxxxx xx xxxxxx xx Xxxxxx | Xxxxxxx x'Xxxxxx xx Xxxxx Xxxxxxx/Xxx anzaAcqu e | 359.000 |
Roggia Borromeo (Seveso) | Carugo | CO | Interventi di manutenzione straordinaria di 14 fontanili e risorgive nella ZSC IT2020008 “Fontana del Guercio in comune di Carugo | Parco Groane | 104.345 |
T. Cisnara (Seveso) | Limbiate | MB | Interventi per la riqualificazione di un tratto del Torrente Cisnara nel Parco delle Groane in comune di Limbiate | Parco Groane | 100.000 |
T. Bozzente | Origgio | CO | Interventi di riqualificazione del Torrente Bozzente in comune di Origgio | Comune di Origgio, in qualità di capoconv enzione del PLIS Mughetti | 120.000 |
TOTALE | 5.748.345 |
Firmato da:
XXXXXX XXXXXX
Codice fiscale: XXXXXX00X00X000X
Valid from: 17-02-2021 10:55:26 to: 17-02-2024 01:00:00
Certificato emesso da: InfoCert Qualified Electronic Signature CA 3, InfoCert S.p.A., IT Time referense set by user: 08-11-2021 17:06:36
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