SOMMARIO: 1. Genealogia della solidarietà. – 2. Solidarietà e contratto sociale. – 3. Solidarietà e giustizia sociale.
Persona e Mercato - Saggi
SOLIDARIETA’, CONTRATTO E GIUSTIZIA
Di Xxxxx Xxxxxxxxx
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SOMMARIO: 1. Genealogia della solidarietà. – 2. Solidarietà e contratto sociale. – 3. Solidarietà e giustizia sociale.
1. Genealogia della solidarietà.
Xxxxxxxxx ha scritto che soltanto ciò che non ha storia è definibile. Un’affermazione che trova con- ferma nelle riflessioni di diversi filosofi contempo- ranei, da H.L.A. Xxxx a Xxxxxx Xxxxxx, che hanno sot- tolineato quanto sia fuorviante, per la chiarificazio- ne di un concetto, assumere che se ne possa cattura- re e poi trasmetterne il “significato” attraverso una breve formula che indichi le condizioni necessarie e congiuntamente sufficienti per l’uso corretto della parola corrispondente. L’ammonimento di Nie- tzsche è particolarmente rilevante per chi studia la solidarietà. Anche se spesso legati da rapporti di comune origine o di analogia, gli usi del termine ‘solidarietà’ mutano nel corso del tempo, subendo talvolta vere e proprie distorsioni, che suggeriscono di volta in volta ai parlanti sfumature di significato molto distanti. Risulta arduo ricondurre all’unità della definizione tanta varietà1. In casi del genere, la chiarificazione richiede un lavoro preliminare che – per riprendere un’espressione in voga – chiameremo “genealogico”. Dopo averne ricostruito la genealo- gia concettuale, faremo alcune brevi considerazioni su solidarietà e giustizia sociale.
Non c’è bisogno di soffermarsi sull’origine della nozione di solidarietà nel diritto romano delle ob-
bligazioni. Mi limito a ricordare che, in entrambe le sue dimensioni – sia quella di solidarietà passiva (tra debitori) sia quella di solidarietà attiva (tra cre- ditori) – l’espressione suggerisce l’esistenza di un legame che tiene insieme esseri umani. Per quel che riguarda il fondamento di tale legame, esso può di- pendere da un impegno esplicito delle persone che si legano, ma anche essere disposto dal diritto vi- gente (come avveniva, ad esempio, nel caso di un gruppo di persone che avevano compiuto congiun- tamente un atto illecito).
S o l i d a r i e t à , c o n t r a t t o e g i u s t i z i a ( M a r i o R i c c i a r d i )
Attraverso l’elaborazione dei giuristi medievali e del giusnaturalismo, l’idea romana di solidarietà en- tra a far parte del patrimonio intellettuale cui attin- gono gli estensori del Codice Civile francese del 1804, che la caratterizzano, nell’art. 1202, come
«un engagement par lequel les personnes s’obligent les unes pour les autres et chacune pour tous». L’esempio e la sua origine geografica non sono scelti a caso. Nella cultura di lingua francese dell’ottocento l’espressione ‘solidarité’ acquisisce un ruolo sempre più significativo nel discorso pub- blico. Fino a dare, negli ultimi anni del secolo, il nome a un movimento politico, il Solidarismo, che avrà un ruolo centrale nella realizzazione delle ri-
1 XXXXX-XXXXXX XXXXX, La solidarité. Histoire d’une idée, Gallimard, Paris 2007, pp. 9-10.
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forme legislative che istituiranno il Welfare State francese2.
In una prima fase che -riprendendo l’espressione di X.X.X. Xxxxxxx- chiameremo della “mistica della solidarietà”, ciò avviene attraverso la valorizzazione
Siamo nel 1846, due anni prima che Xxxx e En- gels pubblichino il loro manifesto. Calandosi nel popolo, il professore del Collège de France va alla ricerca di una risorsa morale cui attingere per con- trastare gli effetti devastanti del progresso. Crede di
di legami spontanei, e quindi in larga misura invo- averlo trovato nelle passioni dell’amor patrio e co-
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xxxxxxx, di cui si afferma l’importanza per rispondere alla sfida intellettuale e morale posta ai francesi dal- la dissoluzione della società di “antico regime” in seguito alla rivoluzione del 1789. Conservatori e progressisti sono sollecitati a interrogarsi sulle ori- gini e sul fondamento del legame sociale anche dal- le esperienze inedite, e per molti versi sconcertanti, della rivoluzione industriale e dell’emersione di un’economia di mercato moderna. Un esempio di questa prima fase di sviluppo della solidarietà come concetto politico si trova nel suggestivo affresco del “popolo” delineato da Xxxxx Xxxxxxxx. Lo storico francese descrive una società che sembra aver perso il senso del legame sociale, in cui i diversi ceti sono oppressi da varie forme di servitù morale e materia- le, che spingono le persone a ritrarsi in sé stesse. La capacità di interagire con il prossimo si inaridisce progressivamente. Emblematica è l’esperienza della fabbrica: “[l]a testa gira e il cuore si stringe quando per la prima volta ci si aggira in queste dimore stre- gate dove il ferro e il rame incandescenti e splen- denti sembrano vivere di vita propria mentre l’uomo debole e pallido fa da servitore a questi giganti d’acciaio. […] Ammiravo, ma tristemente; non riu- scivo a non guardare, nello stesso tempo, i pietosi visi d’uomini, le ragazze precocemente sfiorite, i bambini rachitici e deformi”3.
Xxxxxxxx non è certo cieco ai vantaggi che deri- vano dalla rivoluzione tecnologica. Ciò nonostante, ne ritiene insopportabili i costi umani: “[m]a questo progresso di tutti, l’evidente vantaggio che ne viene alle masse non può farci accettare la dura condizio- ne che ci viene imposta per conquistarlo, quella di avere, in mezzo a un popolo di uomini, un piccolo popolo miserabile di uomini-macchina che vivono a metà, che producono cose meravigliose e non si ri- producono essi stessi, che generano solo per la mor- te e si perpetuano solo assumendo incessantemente altre popolazioni che vi si perdono per sempre. A- vere, nelle macchine, dei potenti operai che conti- nuano invariabilmente a ripetere il lavoro che fu lo- ro imposto una volta per tutte è certo una grande tentazione di orgoglio. Ma insieme, che umiliazio- ne, vedere, rispetto alla macchina, l’uomo caduto così in basso!”4.
niugale, nelle antiche forme di associazione dove: “[u]n fondo immutabile, inalterabile di socievolezza giace nelle profondità e costituisce un’intera riserva; lo sento dovunque nelle masse quando vi discendo, ascolto e osservo”.5
Se il tono di questa prima fase del discorso sulla solidarieté è indiscutibilmente quello della “mistica della solidarietà” di cui parla Xxxxxxx – che in au- tori come Xxxxxx Xxxxxx rimanda a una sensibilità religiosa – le esperienze che lo ispirano sono invece mondane. L’affievolirsi dei legami sociali e la per- dita del senso di comunità hanno cause diverse nelle profonde trasformazioni subite dalla società france- se dopo la rivoluzione. Tuttavia non si può fare a meno di notare che alcune manifestazioni macro- scopiche di ingiustizia sociale e di sfruttamento so- no in primo piano. Un vantaggio collettivo non è sufficiente a giustificare un mutamento istituziona- le, bisogna prendere in considerazione anche la di- mensione distributiva del cambiamento sociale. So- lo curando le ferite che il capitalismo ha inferto alla fratellanza si può recuperare la speranza6.
Nella seconda metà del diciannovesimo secolo l’inquietudine espressa da Xxxxxxxx non si placa af- fatto. Nelle generazioni seguenti il richiamo alla so- lidarietà come modo per restituire vigore al legame sociale trova però nuova ispirazione nei lavori di autori come che si sforzano di dare a questa idea un contenuto più preciso. Una fonte di ispirazione mol- to importante sono gli studi di biologia e medicina, che conoscono uno straordinario sviluppo in questi anni, che sembra avvalorare la convinzione che le società umane sono caratterizzate da un’interdipendenza che, non a caso, viene descritta da diversi autori come “organica”. Le parti sono di- stinte, ma da sole non sono in grado di funzionare. Dietro e oltre la competizione si scopre la coopera- zione.
Due figure hanno un ruolo centrale in questa nuova fase della genealogia della solidarietà. Si trat- ta di Xxxxxx Xxxxxxxx e Xxxx Xxxxxxxxx.
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2 X.X.X. XXXXXXX, ‘Solidarity’ and the Reformist Sociology of Xxxxxx Xxxxxxxx, American Journal of Economics and Sociolo- gy, vol. XXII (1963), p. 205.
0 Xxxxx XXXXXXXX, Xx xxxxxx, Xxxxxxxxxx, Xxxxx 0000, p. 98.
4 Xxxxx XXXXXXXX, Le peuple, cit., pp. 97-98.
5 Xxxxx XXXXXXXX, Le peuple, cit., p. 214.
6 Xxxxx-Xxxxxx XXXXX, La solidarité. Histoire d’une idée, cit., pp. 71-73.
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2. Solidarietà e contratto sociale.
Al primo si deve l’elaborazione dei fondamenti filosofici su cui il secondo costruirà il movimento Solidarista. All’influenza di queste due figure, oggi quasi completamente dimenticate fuori dalla Fran- cia, si deve l’introduzione di riforme significative nel campo dell’educazione pubblica, della previ- denza sociale e della tassazione.
Di particolare interesse, dal nostro punto di vista, è il ruolo che Xxxxxxxx attribuisce al contratto come istituzione che favorisce la cooperazione e, attraver- so la divisione del lavoro, facilita lo sviluppo e la produzione della ricchezza. C’è in questo una somi- glianza con l’anarchismo di Xxxxxxxx. Tuttavia, Xxxxxxxx non si accontenta dell’eguaglianza formale tra le parti. La giustizia sociale richiede un interven- to positivo per impedire che i forti approfittino dei deboli. Da questo punto di vista, come hanno osser- vato diversi studiosi, la posizione di Xxxxxxxx è mol- to più vicina a quella del liberalismo sociale degli idealisti britannici7. Argomenti analoghi sulla ne- cessità di correggere le storture provocate dall’interpretazione dominante della libertà di con- tratto si trovano infatti nel famoso saggio di T.H. Green su ‘Liberal Legislation and Freedom of Con- tract’ o negli scritti di L.T. Xxxxxxxx sul liberali- smo. Una parentela che probabilmente lo stesso Xxxxxxxx non avrebbe trovato fuori luogo in conside- razione della vicinanza che egli sentiva al sociali- smo liberale di Renouvier8. Vale la pena di sottoli- neare che per Xxxxxxxx, e per i solidaristi che nei suoi lavori troveranno ispirazione, gli avversari non sono soltanto coloro che si oppongono alle riforme necessarie per realizzare la giustizia, ma anche quei socialisti che escludono la praticabilità di tali politi- che e sostengono invece la necessità di forme di lot- ta più energica, fino a giungere alla rivoluzione in- vocata da Xxxx.
Xxxxxxxx insiste sulla necessità di trasformare at- traverso il contratto la socievolezza spontanea degli esseri umani per realizzare una forma di associazio- ne volontaria che esprima in pieno la loro natura ra- zionale. Da questo punto di vista egli ammette per- sino un ruolo per l’idea di contratto sociale, sottoli- neando che le costituzioni democratiche potrebbero essere rilette, alla luce di questa idea, come la mani- festazione di un impegno collettivo. C’è in questo una traccia dell’interpretazione kantiana del contrat- to sociale. Una suggestione che Xxxx Xxxxxxxxx ri-
prenderà nei suoi scritti sulla solidarietà attraverso le nozioni di quasi-contratto e di debito sociale9.
3. Solidarietà e giustizia sociale.
Secondo Xxxxx-Xxxxxx Xxxxx, l’uso della nozione di quasi-contratto da parte di Xxxxxxxxx è un’anticipazione di un’idea che, nei lavori di Xxxx Xxxxx, avrà un ruolo centrale nella formulazione di una teoria della giustizia: “Le point important, et étrangement précurseur, est le fait que ce quasi- contract, qui n’a jamais été formulé, consiste à pla- cer les associés dans une espèce de «position origi- nelle» d’équivalence. C’est, dit Xxxxxxxxx, une sorte de «contrat idéal» qui respecterait la juste volonté des associés, s’ils étaient capables de se mettre cha- cun à la place de l’autre. Quelles que soient les iné- galités de condition, le quasi-contract social postule une «égalité de valeur» entre tous les individus. Il suppose des êtres conscients et libres, qui auraient été capables de «discuter» et de donner leur consen- tement”10.
In effetti, l’interpretazione della Xxxxx trova ri- scontro in Xxxxx stesso, quando egli afferma che uno dei pregi del principio di differenza che costi- tuisce parte del secondo principio di giustizia è di fornire un’interpretazione del principio di fraternità legandolo all’eguaglianza di stima sociale, all’amicizia civile e alla solidarietà. In una società giusta i cittadini non dovrebbero desiderare vantag- gi, a meno che ciò non vada a beneficio di quelli che stanno peggio11.
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7 Xxxxx X. XXXXXXXXXXX, Uncertain Victory: Social Democra- cy and Progressivism in European and American Thought 1870-1920, Xxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxx, Xxx Xxxx 0000.
8 X.X.X. XXXXXXX, ‘Solidarity’ and the Reformist Sociology of Xxxxxx Xxxxxxxx, cit., p. 215.
9 Xxxxx-Xxxxxx XXXXX, La solidarité. Histoire d’une idée, cit., pp. 19-45.
S o l i d a r i e t à , c o n t r a t t o e g i u s t i z i a ( M a r i o R i c c i a r d i )
10 Xxxxx-Xxxxxx XXXXX, La solidarité. Histoire d’une idée, cit., p. 39.
11 Xxxx XXXXX, A Theory of Justice, Revised edition, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 1999, pp. 90-91