SCHEMA
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PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ATTUAZIONE DEGLI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI SUL TERRITORIO DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO
PREMESSO CHE
"Assicurare modi di consumo e di produzione sostenibili" è il 12esimo dei 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile definiti e promossi dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Inoltre:
- A livello europeo:
• la Comunicazione COM (2003) 302 “Politica integrata di prodotto” ha individuato il ruolo fondamentale del Green Public Procurement (GPP) per migliorare le performance ambientali dei beni e dei servizi;
• la Comunicazione COM (2008) 400 “Acquisti pubblici per un ambiente migliore” ha accompagnato il Piano di Azione Europeo per un consumo più sostenibile con la definizione di approcci e criteri comuni, incoraggiando nel contempo l’eco-innovazione e la competitività;
• la Comunicazione COM (2010) 2020 “Strategia Europea 2020” ha individuato negli appalti pubblici uno strumento cruciale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
• la Comunicazione COM (2011) 571 “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” intende incoraggiare i cittadini a scegliere prodotti e servizi più efficienti in termini di risparmio delle risorse e di impatto ambientale e stimolare le imprese a rivedere i modelli di produzione dei prodotti secondo una logica di sostenibilità ambientale;
• la Comunicazione COM (2014) 398 “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti” ha indicato il Green Public Procurement come uno degli strumenti di attuazione delle politiche ambientali, indicando nella valorizzazione della fase di progettazione un’azione fondamentale per progressiva riduzione dei rifiuti e la diminuzione dell’utilizzo delle risorse naturali;
• le Direttive Europee 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE, nel rivedere l’intero sistema procedurale delle gare di affidamento, hanno introdotto il concetto di requisito ambientale ed etichetta ecologica, incoraggiando l’inserimento di criteri premianti (ambientali e sociali) e il ricorso alla procedura secondo l’Offerta Economicamente più Vantaggiosa;
• la Comunicazione COM (2015) 614 “L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare” ha ribadito il ruolo cruciale delle politiche di GPP e il riferimento ai requisiti di riparabilità e durabilità dei prodotti;
• la Comunicazione COM (2017) 33 “Relazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni sull’attuazione del piano d’azione per l'economia circolare” riporta i risultati raggiunti nella transizione a questo tipo di economia in Europa individuandone gli obiettivi successivi;
• la Comunicazione COM (2017) 572 “Appalti Pubblici efficaci in Europa e per l’Europa” in materia di creazione di occupazione e di crescita sostenibile, favorisce gli investimenti nell’economia reale e stimola la domanda per aumentare la competitività basata sull’innovazione;
• la Comunicazione COM (2020) 21 “Piani di investimenti del Green Deal europeo” per la trasformazione
dell’economia dell’UE nell’ottica di un futuro sostenibile, prevede una definizione comune degli acquisti verdi e l’incoraggiamento delle autorità pubbliche di tutta Europa ad integrare i criteri verdi e a utilizzare i marchi in sede di appalto;
• la Comunicazione COM (2020) 98 “Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare, per un'Europa più pulita e più competitiva” prevede che la Commissione proponga criteri e obiettivi minimi obbligatori in materia di appalti pubblici verdi (GPP) nella legislazione settoriale e introduca gradualmente un obbligo di comunicazione per monitorare il ricorso agli appalti pubblici verdi.
- A livello nazionale:
• il Decreto Interministeriale dell’11 aprile 2008 ha approvato il Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP), poi revisionato con decreto ministeriale 10 aprile 2013;
• la Legge n. 221/ 2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, prevede, in particolare al capo IV, disposizioni relative al Green Public Procurement;
• il Decreto Legislativo n. 50/2016 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, in particolare l’art. 34 (così come emendato ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo n. 56/2017) prevede l'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire, nella documentazione progettuale e di gara, le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste nei Criteri Ambientali Minimi adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente;
• il suddetto Decreto Legislativo all’art. 213 c.9 individua nell’ANAC, attraverso l’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, il soggetto deputato a monitorare l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi e il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Piano d’azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della pubblica amministrazione;
• la Delibera CIPE n. 108/2017 ha approvato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile che individua il Green Public Procurement come priorità per perseguire l’obiettivo trasversale “V.3 - Assicurare l’efficienza e la sostenibilità nell’uso delle risorse finanziarie pubbliche”;
• il Protocollo MATTM-Conferenza delle Regioni del 2 ottobre 2017 disciplina la collaborazione istituzionale tra enti locali e altri soggetti coinvolti nella promozione degli acquisti sostenibili e incoraggia lo sviluppo di iniziative utili alla condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche maturate in questo settore. Il tavolo di lavoro istituito fra MATTM e Regioni è stato ampliato alla partecipazione delle Città metropolitane, a seguito dell’iniziativa promossa e coordinata dalla Città metropolitana di Torino “Protocollo d’intesa per l’attuazione del GPP nelle Città metropolitane”.
- A livello regionale:
• la D.G.R. 8 Novembre 2019 n. 00-000, xxxxxxx xx Xxxxxxx Xxxxxxxx alla diffusione della Carbon Footprint, allo sviluppo dei temi riferibili all’LCA (Life Cicle Assessment), LCC (Life Cicle Cost) e delle certificazioni ambientali, per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle pubbliche amministrazioni.
• La D.G.R. 27 Novembre 2020, n. 66-2411 “Verso la strategia regionale sul cambiamento climatico” tra gli Strumenti utili per indirizzare le azioni cita espressamente “la politica degli approvvigionamenti pubblici (GPP)”.
• Il “Catalogo prodotti edilizi dotati di certificazioni ambientali conformi al CAM Edilizia” della Regione Piemonte intende essere da stimolo al mercato dei prodotti da costruzione in grado di dimostrare il rispetto di requisiti di sostenibilità ambientale.
- A livello provinciale:
• la Città metropolitana di Torino (CmTo) riveste un ruolo strategico in relazione all’attuazione del GPP anche in considerazione delle proprie funzioni di promozione dello sviluppo economico sostenibile e del proprio ruolo di Soggetto Aggregatore e Centrale Unica Appalti. Fin dal 2003 ha svolto un importante ruolo a sostegno degli attori del proprio territorio attraverso il Progetto A.P.E. - Acquisti Pubblici Ecologici, supportato da Arpa Piemonte (componente del Comitato di Gestione del PAN - GPP) attraverso Convenzioni specifiche con CmTo e progetti europei. Un numero di attori (istituzioni e organizzazioni) del territorio in costante aumento ha lavorato, in Rete, nell’ambito del progetto grazie alla sottoscrizione del “Protocollo per la promozione degli acquisti pubblici ecologici” e ha, inoltre, potuto beneficiare di supporti erogati nell’ambito della partecipazione di CmTo ai tavoli nazionali suddetti.
• Il Piano Strategico Metropolitano, approvato nella seduta del 10 febbraio 2021 dal Consiglio metropolitano, prevede espressamente l’azione “Green public procurement”.
CONSIDERATO CHE
- il Green Public Procurement (GPP) è uno strumento che consente di rivedere il sistema di gestione degli acquisti adottando criteri ambientali chiari, verificabili e giustificabili, nelle procedure d’acquisto della Pubblica Amministrazione;
- il potere di acquisto del settore pubblico costituisce una larga parte del PIL (a livello europeo il 14%) e questo strumento può contribuire in modo significativo ad accrescere la disponibilità sul mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale (riferito all’intero ciclo di vita) e ad orientare le scelte e i comportamenti anche di soggetti privati (cittadini e imprese);
- adottando le politiche per il GPP si può razionalizzare in modo efficiente l’utilizzo delle risorse naturali, ridurre la produzione di rifiuti e delle sostanze pericolose e diminuire le emissioni di gas climalteranti;
- con riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile si va ad incidere, con queste politiche, nell’ambito del Goal 12 (Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo) in particolare del target “Promuovere pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici” (12.7), ma anche, date le interconnessioni tra i diversi Goals, su altre strategie e politiche, così da renderle più efficaci e coerenti;
- ulteriori politiche ambientali volontarie che le PA possono sottoscrivere, come ad esempio il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia (azioni di adattamento e di mitigazione) e i Sistemi di Gestione certificati, presentano importanti aspetti sinergici con il GPP.
RITENUTO CHE
- sia opportuno introdurre nuovi e più appropriati traguardi per incidere ulteriormente sulle urgenti problematiche ambientali e il GPP rappresenti un’importante politica e strumento in tal senso;
- la strategia indicata dal PAN GPP e le indicazioni tecniche del Ministero della Transizione Ecologica (MITE da marzo 2021 - ex MATTM) contenute nei Criteri Ambientali Minimi - CAM costituiscano un quadro di riferimento in continua evoluzione ed impongano il progressivo aggiornamento delle pratiche nel campo del GPP;
- la sensibilizzazione, informazione e formazione (sia interne alla PA che esterne ad essa) costituiscano una
parte rilevante per ottenere risultati maggiormente efficaci; in tal senso è indispensabile la collaborazione anche con le organizzazioni rappresentative di produttori e fornitori di beni e servizi;
- l’attuazione e la promozione del GPP riguardino diversi comparti della struttura degli Enti e delle organizzazioni territoriali, in una logica di integrazione trasversale;
- il monitoraggio del GPP sia fondamentale per capire lo stato di avanzamento del processo di adozione degli acquisti verdi e, nello specifico, il livello di applicazione dei CAM. Tale valutazione è funzionale anche all’individuazione di eventuali supporti per migliorarne l’applicazione ed è comunque ormai sempre più richiesta anche da rilevazioni nazionali;
- nel rilascio dei pareri nell’ambito delle procedure di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sia necessario la PA richiami l’applicazione dell’Art. 34 del D.Lgs. 50/2016 s.m.i., anche nelle opere di urbanizzazione a scomputo oneri ovvero assoggettate ad uso pubblico.
Tutto ciò premesso e in base alla positiva esperienza derivante dal percorso pluriennale attuato dai componenti della Rete A.P.E. - Acquisti Pubblici Ecologici a seguito della sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la promozione degli acquisti pubblici ecologici” nelle sue successive versioni aggiornate fino al 2011; esperienza che ha evidenziato le potenzialità del lavorare in rete per la PA e le ulteriori organizzazioni coinvolte, attraverso strumenti e possibilità di condivisione nell’ambito dei diversi gruppi di lavoro;
In base inoltre alle previsioni normative e alle innovazioni tecniche e procedurali intervenute, che suggeriscono la necessità di ampliare i fronti di lavoro della Rete, includendo il “lato dell’offerta” chiamato a produrre e offrire beni e servizi più performanti dal punto di vista dell’impatto ambientale;
GLI ENTI E LE ORGANIZZAZIONI ADERENTI CONVENGONO ART. 1 OGGETTO DEL PROTOCOLLO D’INTESA
Oggetto del presente Protocollo è la messa in opera di azioni e strumenti per una più efficace attuazione del GPP all’interno degli Enti e delle organizzazioni e la promozione degli acquisti pubblici ecologici sul territorio, anche attraverso la collaborazione, il raccordo e il confronto tra gli aderenti, nell’ambito della Rete A.P.E. - Acquisti Pubblici Ecologici e all’interno del contesto nazionale tracciato dal PAN GPP e dal Codice degli Appalti vigente.
ART. 2 OBIETTIVI DELLA RETE A.P.E.
- consolidare le politiche sugli acquisti verdi nell’ottica di una corretta applicazione della normativa vigente, anche con riferimento alle connessioni con gli aspetti sociali, negli ambiti già descritti dai CAM;
- sperimentare appalti verdi innovativi, anche in un'ottica di economia circolare, sharing economy, eco- progettazione e di coinvolgimento del mercato;
- stimolare il mercato a produrre e offrire beni e servizi più performanti dal punto di vista dell’impatto ambientale, tenendo conto anche delle connessioni con gli aspetti sociali e di rispetto dei diritti umani, soprattutto nelle catene di fornitura;
- aumentare la visibilità delle azioni intraprese con strumenti di comunicazione, informazione rivolti alle diverse tipologie di utenti;
- favorire il dialogo fra le parti e con ulteriori soggetti della società civile, nell’ambito dell’oggetto del Protocollo d’intesa.
ART.3 IMPEGNI DEGLI ADERENTI
Al fine di perseguire gli obiettivi sopra esposti e compatibilmente con le proprie specificità, funzioni e competenze, le esigenze particolari e la normativa di settore (sia di regime di diritto pubblico che privato), gli aderenti, componenti la Rete A.P.E., si impegnano a:
1) partecipare attivamente alle attività della Rete A.P.E. negli ambiti di propria competenza;
2) individuare e/o sperimentare nuovi o consolidati strumenti (procedure, progettualità, iniziative di diversa natura, ...) di supporto nel raggiungimento degli obiettivi della Rete A.P.E.;
3) promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sul GPP, di formazione e assistenza tecnica per gli operatori responsabili degli acquisti e per produttori e fornitori di beni e servizi, utili ad una approfondita conoscenza dei CAM e dei sistemi di certificazione ambientale richiamati nei metodi di verifica;
4) nelle fasi organizzative e attuative di eventi e seminari, fare riferimento a principi/linee guida/strumenti per l’organizzazione di eventi a basso impatto ambientale;
5) condividere e diffondere iniziative innovative e buone pratiche;
6) valutare la possibilità di promuovere progetti, anche con la ricerca di finanziamenti specifici, per perseguire gli obiettivi condivisi.
Gli impegni, comuni e specifici, potranno essere assunti gradualmente e in un'ottica di miglioramento continuo.
Inoltre:
Con riferimento agli aderent i che rappresentano “la domanda”, compatibilmente con la propria struttura organizzativa, essi si impegnano a:
a) mettere in atto gradualmente un sistema di gestione degli appalti ecosostenibili:
• individuando all'interno dell'organizzazione il gruppo di lavoro intersettoriale (in considerazione della trasversalità e multidisciplinarità delle tematiche affrontate e delle funzioni coinvolte) competente per l’attuazione del GPP. Nella definizione delle finalità del gruppo di lavoro è strategica l'analisi periodica dei risultati ottenuti al fine di analizzare le eventuali criticità e individuare azioni correttive e di miglioramento futuro;
• integrando il monitoraggio degli appalti verdi nel rispetto di quanto richiesto dagli art. 34 e 213, comma 9, del Codice degli Appalti, all’interno delle proprie procedure informatizzate (per esempio in occasione di revisioni o nuove concezioni);
• integrando la verifica del rispetto dei criteri ambientali richiesti, in occasione della scrittura dei bandi, quindi dei controlli quali/quantitativi normalmente svolti nella fase di gestione dei servizi e realizzazione delle opere, mettendo a sistema azioni di audit, da svolgersi anche con il supporto della Rete.
b) introdurre, ove possibile, la valutazione economica e ambientale dei benefici ottenuti dalla politica di appalti verdi;
c) favorire, ove possibile, forme di aggregazione della domanda, che permettano economie di scala, dando un chiaro messaggio al mercato;
d) utilizzare i criteri premianti previsti dai CAM nell’ambito delle Offerte Economicamente più Vantaggiose utilizzate;
e) collaborare con la Regione Piemonte nell’ambito delle attività in atto con riferimento al GPP, anche orientandone, ove possibile, la progettualità;
f) dare corso ad azioni di sensibilizzazione e responsabilizzazione del personale coerentemente con l’oggetto del Protocollo;
g) informare e sensibilizzare, in coerenza con la politica sottoscritta, privati e associazioni con cui si collabori, circa principi e obiettivi del Protocollo, affinché siano di supporto nel conseguimento degli obiettivi stessi.
Con riferimento agli aderenti che sono sogget t i aggregatori della domanda, stazioni uniche appaltanti o centrali uniche di committenza, compatibilmente con le proprie competenze, essi si impegnano a:
- far emergere e accogliere le necessità di acquisto espresse dagli aderenti al Protocollo che rappresentano “la domanda”;
- in quanto Stazioni Uniche Appaltanti, supportare le Amministrazioni locali nella valutazione del corretto inserimento dei CAM nei documenti di gara;
- inserire nei bandi di gara relativi ad acquisti aggregati, promossi come Centrale di committenza o Soggetto Aggregatore, criteri ambientali anche per categorie di prodotto e servizio attualmente non oggetto di CAM ministeriali;
- comunicare, con riferimento alle Convenzioni disponibili per il territorio, i vantaggi ambientali perseguiti.
Con riferimento agli aderenti che rappresentano “l’offerta”:
a) coinvolgere le diverse competenze (rappresentanze specifiche organizzate per tematica – associazioni di settore, gruppi tematici, ecc.) al fine di perseguire gli impegni che accomunano tutti gli aderenti;
b) porre in essere “azioni di ascolto” nei confronti del mercato, finalizzate ad indirizzare i futuri aggiornamenti dei CAM e ad evidenziare i bisogni formativi;
c) portare a conoscenza degli aderenti al Protocollo e dei propri associati e iscritti innovazioni relative a prodotti, servizi e tecnologie a basso impatto ambientale, anche con riferimento all’economia circolare;
d) valorizzare buone pratiche conformi ai CAM.
ART. 4 COMITATO DI GESTIONE
Ciascuna delle Parti nomina uno o due referenti (se di settori con competenze e funzioni diverse) che partecipano al Comitato di gestione paritetico e garantiscono il coinvolgimento di tutti i settori competenti della propria organizzazione.
Il Comitato individua le iniziative da porre in essere e ne promuove la realizzazione redigendo periodicamente un programma d’azione, monitora l’avanzamento delle attività, valuta gli strumenti posti in essere per il raggiungimento degli obiettivi, e propone opportuni adeguamenti in considerazione dell’evoluzione degli orientamenti nazionali e internazionali in materia di GPP. Stimola e favorisce le forme di coinvolgimento più ampie di tutti gli attori interessati allo sviluppo delle iniziative condivise.
Il Comitato, coordinato dalla Città metropolitana di Torino con il supporto tecnico di Arpa Piemonte, si riunirà
almeno 1 volta all’anno. La partecipazione ai lavori del Comitato è a titolo gratuito e senza nessun onere per le organizzazioni coinvolte. Il Comitato definisce le proprie modalità di funzionamento in occasione della prima riunione utile.
Il Comitato redige un rapporto periodico in cui sono evidenziate le attività svolte e i risultati raggiunti dai sottoscrittori.
ART. 5 ADESIONE E RECESSO
Al presente Protocollo possono aderire soggetti pubblici e privati in grado di contribuire o agevolare il raggiungimento degli obiettivi, previa valutazione del Coordinatore del Comitato di gestione, sentito il supporto tecnico.
I sottoscrittori sono liberi di uscire dalla Rete A.P.E. dandone preventiva comunicazione al Coordinatore del Comitato di gestione.
ART. 6 PUBBLICITÀ
I sottoscrittori si impegnano a dare massima diffusione ai contenuti del presente Protocollo, al fine di perseguire gli obiettivi condivisi.
Le Parti si impegnano inoltre a diffondere i risultati, anche parziali, nell'ambito dei propri strumenti di comunicazione e con modalità coerenti con le proprie competenze.
ART. 7 DURATA E MODIFICHE
Il presente Protocollo ha durata illimitata.
Il Comitato di Gestione ha anche il compito di proporre alle Parti le modifiche e le integrazioni che si rendessero necessarie a seguito dell’individuazione di nuovi obiettivi da perseguire e strumenti da sperimentare.
ART. 8 STRUMENTI DI SUPPORTO NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA RETE A.P.E.
I nuovi o consolidati strumenti (procedure, progettualità, iniziative di diversa natura, ...) di supporto nel raggiungimento degli obiettivi della Rete A.P.E. possono variare nel tempo e trovano collocazione in un apposito spazio organizzato per gli aderenti al Protocollo A.P.E. all’interno del Procurement Forum xxxxx://xxxxxxxxxxx- xxxxx.xx/.