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<.. image(Document Cover Page. Document Number: 7808/22 ADD 4. Subject Codes: CONSOM 78 MI 246 COMPET 203 ENER 118 ENV 313 XXXXXXX 00 DIGIT 73 CODEC 421 IA 36. Heading: NOTA DI TRASMISSIONE. Originator: Segretaria generale della Commissione europea, firmato da Xxxxxxx XXXXXX, direttrice. Recipient: Xxxxx XXXXXXXX-XXXXXXXXX, segretario generale del Consiglio dell'Unione europea. Subject: DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell'informazione. Commission Document Number: SWD(2022) 86 final. Preceeding Document Number: Not Set. Location: Bruxelles. Date: 1º aprile 2022. Interinstitutional Files: 2022/0092(COD). Institutional Framework: Consiglio dell'Unione europea. Language: IT. Distribution Code: PUBLIC. GUID: 4856792540226813518_0) removed ..>
Consiglio dell'Unione europea
Fascicolo interistituzionale: 2022/0092(COD)
Bruxelles, 1º aprile 2022 (OR. en)
7808/22
ADD 4
CONSOM 78
MI 246
COMPET 203
ENER 118
ENV 313
XXXXXXX 00
DIGIT 73
CODEC 421
IA 36
NOTA DI TRASMISSIONE
Origine: Segretaria generale della Commissione europea, firmato da Xxxxxxx XXXXXX, direttrice
Data: 31 marzo 2022
Destinatario: Xxxxx XXXXXXXX-XXXXXXXXX, segretario generale del Consiglio dell'Unione europea
Oggetto: DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che
accompagna il documento Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell'informazione
Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento SWD(2022) 86 final.
All.: SWD(2022) 86 final
7808/22 ADD 4 lk
COMPET.1 IT
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 30.3.2022
SWD(2022) 86 final
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE D'IMPATTO
che accompagna il documento
Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell'informazione
{COM(2022) 143 final} - {SEC(2022) 166 final} - {SWD(2022) 85 final}
IT IT
SCHEDA DI SINTESI |
Valutazione d'impatto sull'iniziativa destinata alla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde |
A. Necessità di intervenire |
Qual è il problema e perché è un problema a livello dell'UE? |
Dalla presente valutazione d'impatto emerge che i consumatori: • non dispongono di informazioni attendibili sulla sostenibilità dei prodotti (caratteristiche ambientali, durata di vita, riparabilità); • si trovano confrontati a pratiche commerciali ingannevoli (obsolescenza precoce dei prodotti, greenwashing da parte di organizzazioni, mancanza di trasparenza e credibilità dei marchi di sostenibilità e degli strumenti digitali di informazione). Queste risultanze contrastano con l'obiettivo del Green Deal europeo, che consiste nel progettare il passaggio a un'economia e a una società più ecosostenibili, ossia una "transizione verde". I problemi che si pongono penalizzano: • i consumatori, inducendoli a compiere scelte non ottimali, minandone la fiducia nelle informazioni ambientali attualmente disponibili e impedendo loro di contribuire attivamente alla transizione verde; • le imprese che offrono prodotti effettivamente sostenibili rispetto a quelle che non lo fanno. Talune imprese rischiano persino d'incorrere in costi di conformità inutilmente elevati dato che gli Stati membri dell'UE iniziano a introdurre soluzioni nazionali diverse ai problemi menzionati. Infine il problema degli impatti sull'ambiente di scelte di consumo non sostenibili non è attualmente affrontato in modo adeguato. La valutazione individua due fattori trainanti principali: 1. un fallimento del mercato, risultante dall'insufficienza degli incentivi economici alle imprese affinché forniscano informazioni sulla sostenibilità dei prodotti o pongano fine alle pratiche individuate; 2. norme dell'UE non sufficientemente adattate al contesto, il che rende difficile per le autorità nazionali affrontare efficacemente i problemi che individuano. |
Quali sono gli obiettivi da conseguire? |
L'iniziativa mira a: 1. garantire il buon funzionamento del mercato unico dell'UE a vantaggio tanto dei consumatori quanto dei professionisti; 2. promuovere il ruolo dei consumi nel conseguire gli obiettivi climatici dell'UE e nel proteggere l'ambiente. Dal lato della domanda l'iniziativa dovrebbe ridurre gli svantaggi per i consumatori, aumentare la fiducia dei consumatori e consentire loro di svolgere un ruolo attivo nella transizione verde. Dal lato dell'offerta l'iniziativa mira a garantire parità di condizioni e certezza del diritto per le imprese. Gli obiettivi specifici sono: 1. consentire ai consumatori di prendere decisioni di acquisto consapevoli (promozione dei consumi sostenibili); 2. eliminare le pratiche che distolgono i consumatori da scelte di consumo sostenibili; 3. migliorare la qualità e la coerenza dell'applicazione delle norme dell'UE. |
Qual è il valore aggiunto dell'intervento a livello dell'UE (sussidiarietà)? |
La tutela dei consumatori rientra nella competenza concorrente di governi dell'UE e Unione, di conseguenza quest'ultima dispone del potere di agire se necessario. L'iniziativa mira ad affrontare problemi che sono diffusi e hanno le medesime cause in tutta l'UE. Poiché i paesi dell'UE stanno definendo unilateralmente una normativa specifica per affrontare i problemi in questione, un'azione a livello UE attraverso la presente iniziativa ridurrebbe la frammentazione giuridica nel mercato unico e le conseguenze in termini di ostacoli al commercio transfrontaliero di livelli diseguali di tutela dei consumatori. Infine i cambiamenti climatici e il degrado ambientale non si fermano ai confini nazionali: consumi non sostenibili in un paese possono produrre conseguenze in altri paesi. Di conseguenza un'azione combinata a livello UE potrebbe affrontare la questione in modo più efficace per l'Unione nel suo complesso. |
B. Soluzioni |
Quali sono le varie opzioni per conseguire gli obiettivi? Ne è stata prescelta una? In caso contrario, perché? |
La valutazione individua una serie di opzioni strategiche prescelte che assicurerebbero la coerenza della presente iniziativa con altre iniziative attualmente in preparazione (l'iniziativa "dichiarazioni verdi" e l'iniziativa "prodotti sostenibili"). Le opzioni prescelte che seguono sono autonome; in diversi casi prevedono norme generali che le altre due iniziative integreranno utilmente: 1. fornire informazioni sull'esistenza (o sull'assenza) di una garanzia commerciale di durabilità del produttore e sul periodo di tempo per il quale sono forniti aggiornamenti gratuiti del software; 2. fornire un indice di riparabilità o altre informazioni rilevanti sulla riparazione, ove applicabili/disponibili; 3. vietare talune pratiche associate all'obsolescenza precoce; 4. prevedere norme destinate a garantire l'equità delle dichiarazioni ambientali, anche vietando talune pratiche di greenwashing; 5. prevedere norme destinate a garantire la trasparenza e la credibilità dei marchi di sostenibilità e degli strumenti di informazione sulla sostenibilità. In che modo? – Le opzioni 1 e 2 saranno realizzate tramite modifiche mirate della direttiva sui diritti dei consumatori (direttiva 2011/83/UE); – le opzioni 3, 4 e 5 saranno realizzate tramite modifiche mirate della direttiva sulle pratiche commerciali sleali (direttiva 2005/29/CE). Quali prodotti? – Per l'opzione 1, per tutti i beni, fatta eccezione per gli aggiornamenti del software che sono rilevanti soltanto per determinati beni. È stato deciso che i professionisti debbano fornire informazioni sull'assenza di una garanzia di durabilità del produttore soltanto per i beni che consumano energia; – per l'opzione 2 non è stata fissata alcuna gamma di prodotti (la misura si applicherà laddove le informazioni in questione debbano essere messe a disposizione ai sensi del diritto applicabile); – neanche per le opzioni 3, 4 e 5 è stata fissata alcuna gamma di prodotti, dato che tali misure si applicheranno a determinate pratiche commerciali indipendentemente dal prodotto. |
Quali sono le opinioni dei diversi portatori di interessi? Chi sono i sostenitori delle varie opzioni? |
Le associazioni di consumatori sono in genere a favore delle opzioni strategiche prescelte. Nel caso delle opzioni 1, 3 e 4, preferirebbero misure più ambiziose rispetto a quelle proposte. |
Le associazioni di categoria considerano efficaci le opzioni selezionate 1 e 4, ma sottolineano altresì i costi moderati che genererebbero. Mostrano una certa resistenza in relazione all'opzione 3, in ragione dei costi elevati percepiti. Tuttavia costituiscono il gruppo di portatori di interessi che più probabilmente considererà efficace l'opzione 5. Le autorità nazionali in genere sostengono le varie opzioni selezionate, ma in particolare le opzioni 3, 4 e 5, poiché le faciliterebbero nel controllo del rispetto delle norme. |
C. Impatto dell'opzione prescelta |
Quali sono i vantaggi delle opzioni prescelte? |
Consumatori – nel complesso ne trarrebbero notevoli benefici. Potrebbero prendere decisioni migliori grazie a: – una disponibilità e un'attendibilità migliori delle informazioni presso il punto vendita che descrivono l'esistenza e la durata della garanzia commerciale di durabilità del produttore e il periodo di tempo per il quale sono forniti aggiornamenti gratuiti del software; – la disponibilità di un indice di riparabilità o di altre informazioni concernenti la riparazione; – le azioni per contrastare il greenwashing, l'obsolescenza precoce e l'uso di marchi di sostenibilità e strumenti digitali di informazione non trasparenti o non credibili. I loro diritti sarebbero inoltre tutelati meglio: – potrebbero individuare più facilmente i prodotti che presentano una garanzia commerciale di durabilità del produttore più lunga e sceglierli se rispondono alle loro esigenze; – sarebbero meno fuorviati da dichiarazioni ambientali spurie e marchi di sostenibilità e strumenti digitali di informazione inattendibili/non trasparenti; – i prodotti che acquisterebbero non si guasterebbero prima di quanto i consumatori si aspettino. Ambiente I consumatori sarebbero più propensi a scegliere prodotti sostenibili (prodotti che producono minore impatto ambientale, che dovrebbero durare più a lungo e che possono essere riparati più spesso di quanto non lo siano ora). Imprese Gli scambi transfrontalieri non si scontrerebbero ai potenziali ostacoli causati dalle misure unilaterali messe in atto dai singoli Stati membri dell'UE. Le opzioni 3, 4 e 5, in particolare, porterebbero a condizioni di parità in quanto mirano a eliminare le pratiche sleali seguite da alcuni operatori di mercato. |
Quali sono i costi dell'opzione prescelta? |
Costi aggiuntivi per le imprese deriveranno dalla fornitura di informazioni sulle garanzie commerciali di durabilità, sui periodi di aggiornamento gratuito del software e sulle riparazioni. Tali costi dovrebbero tuttavia essere contenuti e, sebbene possano essere trasferiti sui consumatori, non dovrebbero avere un impatto negativo sulla domanda, in particolare perché i consumatori saranno molto più propensi a pagare per prodotti che durano più a lungo o sono più facili da riparare. Anche affrontare i problemi del greenwashing e dell'obsolescenza precoce comporterà costi ulteriori, ma principalmente per le imprese che attualmente seguono tali pratiche. Coloro che non le attuano beneficeranno invece della parità di condizioni, perché gli abusi dovranno sparire. |
Prevedere norme destinate a garantire la trasparenza e la credibilità dei marchi di sostenibilità e degli strumenti di informazione sulla sostenibilità determinerà un aumento dei costi per le organizzazioni che li gestiscono. È probabile che tali costi siano trasferiti alle imprese che presentano domanda per ottenere detti marchi, le quali tuttavia potrebbero anche decidere di chiedere meno marchi in futuro. Le autorità nazionali sosterranno i costi legati al controllo dell'applicazione dei nuovi obblighi. Tuttavia alcune hanno sottolineato che norme più chiare in materia di greenwashing e obsolescenza precoce potrebbero effettivamente portare a un risparmio per loro, date le difficoltà e le risorse necessarie per far rispettare le norme attuali. Si noti che la combinazione delle varie opzioni dovrebbe generare economie di scala per quanto riguarda i costi di applicazione e i costi per le imprese (ad esempio costi per la familiarizzazione con le nuove misure e le ispezioni interne). |
Quale sarà l'incidenza sulle PMI e sulla competitività? |
In linea con la normativa dell'UE in vigore in materia di tutela dei consumatori, non sono previste deroghe per le piccole, medie e micro imprese, in quanto ciò sarebbe contrario alla finalità generale delle norme sulla tutela dei consumatori. Sarebbe altresì contrario agli interessi delle PMI, in quanto i consumatori beneficerebbero di un livello di tutela inferiore e nutrirebbero quindi minore fiducia quando acquistano da tali imprese. Le PMI dovrebbero quindi sostenere i costi indicati sopra. Tuttavia trarrebbero vantaggio da pratiche più eque sul mercato, circostanza che porterebbe a condizioni di parità, e dai minori ostacoli agli scambi transfrontalieri, visto che sarebbe evitato il potenziale mosaico di normative eterogenee nell'UE risultante dal fatto che i paesi applichino soluzioni diverse. |
L'impatto sui bilanci nazionali e sulle amministrazioni sarà significativo? |
Le amministrazioni nazionali sosterranno costi aggiuntivi legati all'applicazione delle nuove norme, sebbene le opzioni 4 e 5 possano effettivamente portare a risparmi e sebbene siano possibili economie di scala combinando le opzioni selezionate. Le opzioni selezionate si basano sui miglioramenti indotti dalle recenti modifiche legislative in materia di applicazione. |
Sono previsti altri impatti significativi? |
Non sono stati individuati altri impatti significativi, neanche su paesi terzi. Le opzioni sono state valutate anche in termini di loro coerenza con le altre normative e iniziative collegate in preparazione; questo aspetto è stato tenuto in attenta considerazione nella scelta delle opzioni prescelte. Tutte le opzioni selezionate sono state concepite per integrare la normativa vigente e facilitare l'applicazione. |
Proporzionalità? |
Come indicato sopra, sono state individuate diverse opzioni strategiche prescelte per garantire che la presente iniziativa sia coerente con l'iniziativa concernente le dichiarazioni verdi e con quella sui prodotti sostenibili attualmente in fase di preparazione. Le opzioni selezionate sono ritenute proporzionate alla luce del pregiudizio attuale per i consumatori, dei guadagni attesi in termini di arricchimento dei consumatori, dei costi che dovranno essere sostenuti dalle imprese e dalle amministrazioni e degli impatti positivi previsti sulla società grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 e di altri |
impatti ambientali. Le opzioni che generano costi molto elevati per le imprese non sono state selezionate o sono state scartate in una fase iniziale. |
D. Tappe successive |
Quando saranno riesaminate le misure proposte? |
Oltre al monitoraggio periodico si propone di riferire sul funzionamento dell'iniziativa tre anni dopo la sua attuazione. |