REGOLAMENTO FONDAZIONE PISTOIA MUSEI
REGOLAMENTO FONDAZIONE PISTOIA MUSEI
Articolo 1 – Sedi e denominazione
Il presente regolamento disciplina l’organizzazione e il funzionamento delle unità museali collettivamente denominate “Fondazione Pistoia Musei” (di seguito per brevità “Musei”), gestite come propria divisione da Pistoia Eventi Culturali scrl (di seguito, per brevità, “PEC”), con sede legale in Pistoia, via de’ Rossi, 26, società strumentale di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
I Musei, la sintetica descrizione delle cui caratteristiche è contenuta nell’allegato A, che fa parte integrante del presente regolamento, sono costituiti dalle seguenti unità:
- Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, con sede in Xxxxxx Xxxxx 0, Xxxxxxx
- Palazzo e Collezione de’ Rossi, con sede in xxx xx’ Xxxxx 00, Xxxxxxx
- Xxxxxx xx Xxx Xxxxxxxxx, con sede in via Tomba di Catilina snc, Pistoia
- Palazzo Buontalenti, con sede in xxx xx’ Xxxxx 0, Xxxxxxx
I beni immobili e mobili afferenti ai Musei risultano nella titolarità di PEC, che ne detiene la proprietà, o ne dispone in comodato d’uso o ne ha assunto il deposito, e li ha registrati in appositi inventari.
Articolo 2 – Finalità
I Musei sono istituzioni permanenti e aperte al pubblico, e operano, senza finalità di lucro, al servizio della comunità.
I Musei conservano e valorizzano il patrimonio di cui dispongono e di cui promuovono lo studio e la conoscenza.
Articolo 3 – Funzioni
3.1 I Musei, nello svolgimento dei propri compiti, assicurano la conservazione, l’ordinamento e l’esposizione, anche a rotazione, del patrimonio di cui dispongono, assicurandone in particolare:
a) l’integrità di tutti i beni in consegna, e comunque posti sotto la loro responsabilità, garantendone la manutenzione e il restauro;
b) l’inalienabilità, salvo motivati casi eccezionali che motivino l’alienazione
e/o la cessione o lo scambio dei beni, nel pieno rispetto delle norme di tutela vigenti;
c) l’incremento, attraverso acquisizioni, depositi, lasciti, donazioni, scambi di beni coerenti alle proprie finalità;
d) l’inventariazione e la catalogazione dei beni, nonché la loro documentazione fotografica, secondo i criteri individuati dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo e adottati dalla Regione;
e) la consultazione della documentazione disponibile (archivio, fototeca, mediateca);
f) lo sviluppo dello studio e delle ricerche sui temi connessi con il proprio patrimonio e con la storia della città e del territorio;
g) le attività educative e didattiche di pertinenza del patrimonio di cui dispongono e comunque volte alla conoscenza delle vicende storico artistiche e culturali della città di Pistoia e del territorio;
h) la cura e la produzione di prodotti multimediali scientifici e divulgativi, direttamente o indirettamente promossi, aventi a oggetto il patrimonio museale e la storia della città e del territorio;
i) la realizzazione di idonei servizi per il pubblico;
j) l’informazione sulle attività.
3.2 I Musei, nello svolgimento dei propri compiti, assicurano altresì:
a) l’organizzazione di mostre temporanee, di incontri, di seminari, di convegni, di corsi di formazione e di aggiornamento inerenti alle discipline afferenti al patrimonio di cui dispongono;
b) la partecipazione a iniziative culturali promosse da altri soggetti pubblici e privati con il prestito delle opere;
c) la collaborazione con musei, enti, istituti, istituzioni e associazioni culturali e di ricerca, pubblici e privati, italiani e stranieri, finalizzata all’ideazione e realizzazione di progetti di studio, ricerca e valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio;
d) la promozione di proficue collaborazioni con altri musei attraverso lo scambio di opere e di competenze;
e) l’instaurazione di collaborazioni continuative con le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio, per lo sviluppo di progetti congiunti finalizzati alla diffusione della cultura locale;
f) la stipula di accordi con le associazioni di volontariato che svolgono attività di salvaguardia e diffusione dei beni culturali, ai fini dell’ampliamento della
promozione e fruizione del patrimonio culturale.
3.3 I Musei aderiscono, nelle modalità previste dalla vigente normativa nazionale e regionale, a formule di gestione associata con altri musei, in aggregazione territoriale o tematica.
Articolo 4 – Criteri gestionali e norme di riferimento
I Musei, che operano in autonomia scientifica e di progettazione culturale, uniformano la loro attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, rivolgendo particolare attenzione alla qualità dei servizi per il pubblico.
I Musei sono organizzati e operano secondo le norme del presente regolamento, redatto in conformità ai criteri tecnico-scientifici e agli standard di funzionamento disciplinati dalla vigente normativa nazionale e regionale, di seguito elencata in via non esaustiva:
a) Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ai sensi dell’articolo 10 Legge 6 luglio 2002, n. 137 e successive modifiche e integrazioni;
b) Decreto Ministeriale del 21 febbraio 2018 n. 113, “Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema museale nazionale”; Allegato I “Livelli uniformi di qualità per i musei”;
c) Legge Regionale n. 21/2010 “Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali” e successive modifiche e integrazioni;
d) Decreto del Presidente della Giunta regionale 6 giugno 2011, n. 22/R “Regolamento di attuazione della legge regionale 25 febbraio 2010, n. 21” (Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali) e successive modifiche e integrazioni;
Il presente regolamento è stato redatto in osservanza del Codice etico dei musei dell’International Council of Museums (ICOM), della UNESCO Recommendation on the Protection and Promotion of Museums and Collections del 17 novembre 2015 e della Carta nazionale delle professioni museali, ICOM Italia 2005-2006.
Articolo 5 – Sistema gestionale
PEC assicura ai Musei le risorse finanziarie, umane e strumentali adeguate al perseguimento delle finalità, allo svolgimento delle funzioni e alla erogazione dei
servizi previsti dal presente regolamento.
Al sostegno delle attività dei Musei possono concorrere enti pubblici e privati, tramite contributi, donazioni, lasciti, legati e sponsorizzazioni. Le attività culturali, scientifiche e amministrative dei Musei si svolgono nel rispetto delle decisioni degli organi di PEC, attraverso programmi annuali e pluriennali che indicano gli obiettivi da raggiungere e le risorse necessarie.
Gli organi di PEC provvedono a riportare nel bilancio preventivo e nel bilancio di esercizio della società, in regime di contabilità separata, i dati relativi all’attività dei Musei.
Articolo 6 – Personale
PEC dota i Musei di personale qualificato in misura adeguata allo svolgimento delle attività previste dal presente regolamento.
PEC provvede a tale dotazione con proprio personale, integrandolo, tramite specifici accordi, con personale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, ovvero acquisendo servizi affidati a soggetti esterni, nel rispetto delle norme vigenti in materia, e sottoponendoli a idonei controlli in merito agli standard di qualità prescritti dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.
In particolare, PEC assicura il presidio continuativo delle seguenti funzioni fondamentali:
- direzione scientifica;
- direttore amministrativo;
- conservazione e cura delle collezioni e del patrimonio museale;
- servizi educativi e didattici;
- servizi al pubblico
- comunicazione;
- sorveglianza, custodia;
- funzioni organizzative e amministrative;
- funzioni tecniche.
Per il miglior svolgimento dei propri compiti e per garantire un adeguato funzionamento dei Musei, tutto il personale impiegato è tenuto a un costante aggiornamento della sua preparazione; PEC provvede a tali esigenze, favorendo la partecipazione alle iniziative di qualificazione e specializzazione.
Articolo 7 – Direttore scientifico
L’incarico di Direttore scientifico è assegnato dagli organi di PEC a persona in possesso dei requisiti di specifica professionalità richiesti dalle norme di legge che disciplinano la materia, comprovati da idoneo curriculum culturale e scientifico.
Il Direttore, nel rispetto delle funzioni di indirizzo e controllo di PEC, è responsabile della conduzione complessiva dei Musei, del cui patrimonio cura la conservazione e la gestione, del buon andamento dei servizi e dell’osservanza del presente regolamento.
Il Direttore, che è garante dell’attività dei Musei nei confronti di PEC e degli organi deputati alla tutela del patrimonio culturale, svolge in particolare i seguenti compiti:
a) elaborazione, sviluppo, attuazione e monitoraggio degli esiti dei progetti culturali e scientifici;
a) organizza, regola e controlla i servizi al pubblico;
b) provvede, in accordo con il Direttore amministrativo, alla selezione e alla formazione delle risorse umane al fine di una adeguata copertura di tutti i ruoli fondamentali in conformità agli standard museali;
c) cura le esposizioni permanenti dei musei, provvedendo al loro ordinamento;
d) coordina le attività di informazione, di promozione e di comunicazione al pubblico;
e) sovrintende alla conservazione, all’ordinamento, all’esposizione, allo studio delle collezioni, alle attività didattiche e educative, coordinando l’operato degli addetti a tali funzioni;
f) è responsabile della movimentazione delle opere;
g) assicura la tenuta e l’aggiornamento degli inventari e della catalogazione;
h) sovrintende alla gestione scientifica di tutte le attività museali ed espositive e alla formazione di piani di ricerca e studio;
i) dà il parere per il prestito e il deposito delle opere e sovrintende alle relative procedure;
j) cura i rapporti con i xxxxx;
k) regola la consultazione dei materiali artistici e autorizza l’accesso ai depositi;
l) esprime parere obbligatorio, ma non vincolante, sull’opportunità e le modalità di esposizione dei beni che la Fondazione o PEC intendano acquisire con finalità di incremento del patrimonio dei musei.
Spetta al Direttore scientifico l’espletamento di quant’altro risulti stabilito da specifiche disposizioni o sia ritenuto necessario, opportuno, conveniente al fine di assicurare il miglior funzionamento dei Musei.
Il Direttore scientifico può, con motivate ragioni, proporre agli organi di PEC la delega di una parte di tali compiti ad altri soggetti dotati della necessaria professionalità.
Articolo 8 – Direttore amministrativo
La funzione di Direttore amministrativo dei Musei viene svolta dall’Amministratore unico pro-tempore di PEC, il quale, nel rispetto delle funzioni di indirizzo e di controllo svolte dagli organi di governo della società, è responsabile della gestione economica dei Musei.
Spetta al Direttore amministrativo di ricevere in consegna, dagli enti e dai soggetti proprietari, i beni immobili e mobili, gli arredi, le attrezzature e gli inventari dei musei.
Al Direttore amministrativo spetta altresì di:
a) reperire le risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie allo svolgimento delle attività dei Musei;
a) provvedere alla gestione delle risorse finanziarie, umane e strumentali assicurate ai Musei;
b) coordinare gli interventi necessari per garantire l’adeguatezza degli ambienti, delle strutture e degli impianti dei Musei;
c) redigere la Carta dei Servizi.
Articolo 9 – Sicurezza
PEC assicura la piena conformità degli ambienti in cui sono collocati i Musei rispetto alle disposizioni di legge in materia di salvaguardia dei beni immobili e mobili di cui dispongono i Musei, certificandola sotto il profilo statico, impiantistico, igienico-sanitario e del superamento delle barriere architettoniche.
PEC, in particolare, garantisce l’integrità delle opere in esposizione, in deposito, nella eventuale movimentazione per prestiti o riallestimenti, assicurando tutti i controlli e i monitoraggi attinenti alle condizioni ambientali e i microclimi previsti dalla normativa vigente.
PEC garantisce l’adozione di tutte le misure previste dalla normativa vigente in
materia di sicurezza degli utenti e degli addetti dei Musei.
Fra il personale tecnico messo a disposizione dei Musei, PEC individua il Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione di cui al D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Articolo 10 – Manutenzioni e restauri
PEC si impegna a effettuare tutti gli interventi di manutenzione (preventiva, ordinaria, straordinaria) e di restauro dei beni immobili e mobili di pertinenza dei Musei nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale di riferimento.
Articolo 11 – Servizi per il pubblico
I servizi essenziali per il pubblico dei Musei sono individuati, in via non esaustiva:
a) nell’accesso in sicurezza a tutte le categorie di visitatori, senza limitazioni di sorta, con particolare attenzione ai vari soggetti diversamente abili, dedicando agli stessi anche apposite iniziative culturali;
b) nell’apertura al pubblico in orari adeguati;
c) nella predisposizione di un adeguato sistema di accoglienza, comprensivo di biglietteria, bookshop, guardaroba;
d) nel rigoroso controllo del flusso dei visitatori;
e) nell’informazione e nella comunicazione sui percorsi di visita in sicurezza;
f) nella dotazione di apparati e sussidi informativi;
g) nell’organizzazione di attività educative e didattiche, rivolte alle diverse fasce di utenza, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla conoscenza del patrimonio culturale della città e del territorio;
h) nella accessibilità agli archivi, alla fototeca, alla mediateca.
Articolo 12 – Carta dei servizi
L’azione dei Musei si svolge secondo criteri di qualità, semplificazione delle procedure, informazione agli utenti.
L’insieme delle specifiche relative alle modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi per il pubblico dei Musei è contenuto nella Carta dei servizi, che indica anche le modalità di tutela dei diritti e dei doveri degli utenti e di coloro che vi operano.
Nella Carta dei servizi è indicata la procedura di reclamo formalizzata a
disposizione degli utenti, con indicazione dei tempi di risposta e del referente museale preposto.
La Carta dei servizi è resa pubblica attraverso sistemi di accesso remoto e mediante distribuzione a chiunque ne chieda copia.
Articolo 13 – Gradimento del pubblico
Fondazione adotta una metodologia di lavoro che prevede l’impiego di strumenti di valutazione dell’affluenza del pubblico, allo scopo di effettuare, con cadenza periodica, studi e ricerche finalizzati alla conoscenza del gradimento degli utenti per i servizi offerti dai Musei.
Gli studi e le ricerche devono contenere analisi qualitative e quantitative dell’utenza registrata e di quella potenziale.
Gli esiti degli studi e delle ricerche confluiscono in un rapporto annuale, contenente tutti i dati raccolti, a cui viene data adeguata trasparenza e pubblicità, secondo la normativa vigente, e la loro interpretazione.
Articolo 14 – Esposizioni permanenti
Le esposizioni permanenti nei Musei sono realizzate nel rispetto degli standard nazionali e internazionali, rispondono ai principi museologici e ai criteri museografici di cui alla vigente normativa, assicurano che l’ordinamento delle opere ne consenta la piena leggibilità, sia consona rispetto agli spazi e offra le migliori condizioni di visibilità delle opere, compatibilmente con le esigenze di sicurezza e conservazione.
Articolo 15 – Depositi
I depositi dei Musei custodiscono le opere e gli oggetti di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia non esposti al pubblico e costituiscono la riserva necessaria dei Musei stessi.
I depositi sono organizzati in modo funzionale, nel rispetto delle esigenze di conservazione, controllo e manutenzione da parte del personale addetto.
I depositi, nel rispetto degli standard raccomandati dall’Adozione dei Livelli minimi Uniformi di Qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema Museale Nazionale (D.M. n. 113 del 21/02/2018), sono
consultabili, per motivi di studio e ricerca e con le dovute garanzie, previa richiesta scritta indirizzata alla Direzione scientifica.
I musei della Fondazione possono ospitare nei propri depositi beni di terzi, qualora ciò avvenga in presenza di appositi atti vincolanti.
Articolo 16 – Prestiti
Per i prestiti di beni ad altri enti o istituti in occasione di mostre temporanee, i Musei si attengono alle disposizioni stabilite dalla normativa vigente in materia e applicano le procedure previste dalle direttive ministeriali, in accordo con le Soprintendenze territorialmente competenti.
La richiesta di prestito, indirizzata alla Direzione scientifica, in forma scritta e firmata da un responsabile dell’organizzazione richiedente, deve essere adeguatamente motivata e accompagnata dal progetto scientifico dell’iniziativa, dal facility report relativo alla sede espositiva e dalla scheda di prestito per ogni opera richiesta.
La valutazione delle condizioni minime per attivare la procedura di prestito è affidata alla Direzione scientifica, alla quale compete anche la predisposizione dei documenti amministrativi interni ed esterni, comprese le richieste di autorizzazione ministeriale.
Le politiche di prestito in uscita delle opere e degli oggetti di cui i Musei dispongono si adeguano ai seguenti indispensabili requisiti:
a) riconosciuto e proporzionato interesse culturale della manifestazione;
b) valutazione degli effetti dell’assenza temporanea di opere o oggetti dal percorso museale;
c) idoneità delle condizioni di conservazione e sicurezza durante la movimentazione, il trasporto e l’esposizione;
d) affidabilità dell’organizzazione proponente;
e) criterio di reciprocità fra musei e istituzioni culturali.
Si intendono a carico dell’organizzazione del richiedente, in entrambe le fasi di andata e ritorno, tutte le spese relative a:
• copertura assicurativa alle condizioni e per il valore dichiarati dall’Ente proprietario;
• imballaggio e trasporto corrispondente agli standard richiesti;
• accompagnamento dell’opera da parte di un incaricato dei Musei o della
Soprintendenza territorialmente competente;
• eventuali specifiche campagne fotografiche (o riproduzioni fotografiche);
• eventuali interventi di restauro conservativo o manutenzione, ritenuti necessari per la concessione del prestito.
Articolo 17 – Comunicazione
I Musei adottano le strategie, le metodologie e le misure necessarie a fornire un’informazione corretta ed efficace sul patrimonio di cui dispongono e sulle attività che svolgono.
I loghi di Fondazione Pistoia Musei e delle singole unità museali caratterizzano la loro immagine istituzionale, rendendola riconoscibile come entità unitaria e valorizzando al contempo le peculiarità di ciascuna unità.
I loghi adottati si applicano a tutti gli strumenti di comunicazione.
Articolo 18 – Rapporti con il territorio
I Musei, riconoscendosi nelle finalità indicate nella Legge Regionale n. 21/2010 “Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali” e successive modifiche e integrazioni, in accordo con gli enti statali preposti alla tutela e con altri enti pubblici territoriali, collaborano a progetti di ricerca e a programmi di individuazione, censimento e catalogazione dei beni culturali, finalizzati alla loro salvaguardia e tutela nel contesto paesaggistico e territoriale di pertinenza.
Articolo 19 – Norme finali
Per quanto non previsto esplicitamente dal presente regolamento si rimanda alle norme di legge che disciplinano la materia in ambito nazionale e regionale.
Pistoia, 5 agosto 2020 (L’AMMINISTRATORE UNICO)
dr. Xxxx Xxxxxxxx
Preambolo
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia (di seguito, per brevità, “Fondazione Caript”) è un soggetto filantropico impegnato nel sostegno del welfare comunitario e della crescita culturale e sociale del territorio.
Nell’intento di perseguire al meglio le attività legate alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio artistico culturale, la Fondazione ha deciso di conferire alla propria società strumentale Pistoia Eventi Culturali s.c.r.l. (di seguito, per brevità, “PEC”), il compito di curare e gestire, per valorizzarlo, il proprio sistema museale, che ha assunto la denominazione Fondazione Pistoia Musei.
1. MUSEO DELL’ANTICO PALAZZO DEI VESCOVI
1.1 PEC ha la proprietà dell’immobile denominato Antico Palazzo dei Vescovi, sito in piazza Duomo n. 3 in Pistoia, al cui interno è costituito e funzionante l’omonimo museo.
Nel Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi sono custoditi, conservati ed esposti al pubblico le Collezioni d’arte e i beni culturali di proprietà del Gruppo Intesa Sanpaolo, che le ha acquisite incorporando la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, tramite una specifica convenzione sottoscritta il 12 dicembre 2018, aveva affidato in comodato d’uso alla Fondazione la gestione e la cura delle Collezioni d’arte e dei beni culturali custoditi, conservati ed esposti al pubblico presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi.
La Fondazione, che aveva assunto l’impegno di proseguire l’attività del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, ne ha successivamente, tramite accordi specifici, affidato la cura e la gestione a PEC.
In base agli accordi sottoscritti, PEC si è impegnata ad assolvere a tutte le incombenze e a sostenere tutti gli oneri (inclusi, fra gli altri, quelli inerenti alla manutenzione e al restauro delle Collezioni d’arte e dei beni culturali, le coperture assicurative, gli eventuali riallestimenti e le movimentazioni di opere) prima previsti a carico della Fondazione.
Fanno parte integrante del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi anche il percorso archeologico e differenti collezioni di beni culturali di proprietà di Enti pubblici e religiosi: anche con questi Enti PEC ha sottoscritto specifici accordi, in virtù dei quali si impegna ad assumere la cura e la gestione del patrimonio
conferito in comodato d’uso.
Il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi dispone al proprio interno di un’area attrezzata, dotata dei necessari requisiti, che funge da deposito dei beni culturali di proprietà del Gruppo Intesa Sanpaolo non esposti al pubblico.
All’interno dell’Antico Palazzo dei Vescovi si trova la Sala Sinodale, uno spazio attrezzato a uso convegnistico, di cui dispone PEC, che ne ha disciplinato l’uso con apposito regolamento, nel rispetto delle norme vigenti.
1.2 L’Antico Palazzo dei Vescovi, situato in piazza del Duomo a Pistoia, è un antico edificio storico che, nel corso dei secoli, ha avuto profondi legami con le vicende storiche della città.
Attestato fin dal 1091, inizialmente quale dimora fortificata, già nel XII secolo acquisì l’aspetto di dimora signorile.
Il Palazzo contiene la sacrestia di San Jacopo, costruita fra il 1163 e il 1170, alla quale si riferiscono i fatti di cui fu protagonista Xxxxx Xxxxx, narrati da Xxxxx nel XXIV canto dell’Inferno.
Nel XVI secolo il Palazzo raggiunse una notevole eleganza, ma nel tempo successivo rivelò carenze di tale portata da indurre il xxxxxxx Xxxxxxxx xx’ Xxxxx a richiedere e ottenere dal Granduca Xxxxxx Xxxxxxxx il permesso di edificare un nuovo palazzo vescovile.
Ceduto ai privati, e oggetto di numerosi rimaneggiamenti, fu acquisito nel secolo scorso dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che ha provveduto a un complesso lavoro restauro, terminato nel 1980.
Il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi risulta così composto:
a) Percorso archeologico
Allestito nel sottosuolo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, nella sua articolazione il Percorso, frutto di una lunga ricerca intrapresa contemporaneamente al restauro novecentesco dell’edificio, propone l’unica testimonianza visibile delle stratificazioni archeologiche della città, dall’epoca romana fino all’età moderna e contemporanea. I reperti rinvenuti formano, infatti, un vero e proprio archivio di informazioni e rappresentano la maggior banca-dati esistente sulla storia antica e alto-medievale della città.
b) Museo della Cattedrale di San Zeno
Le sale del Museo della Cattedrale di San Zeno accolgono importanti arredi liturgici appartenuti alla cattedrale di Pistoia nel corso dei secoli. L’allestimento e l’ambientazione di queste importanti opere risultano ancora più suggestivi grazie alla possibilità di ammirarle in ambienti a loro contemporanei e connessi al culto. Un luogo particolarmente ricco di fascino evocativo è costituito dalla “sagrestia
d’i belli arredi” di dantesca memoria. Xxxxx contesto di rilevante interesse è costituito dalla Cappella di San Niccolò, cappella privata del vescovo, realizzata sul modello del culto di San Xxxxxxx di Compostela, affrescata nel corso del XIV secolo e che, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo fu sconsacrata per diventare una prigione. Sulle pareti sono ancora parzialmente leggibili le scritte graffite dai prigionieri rinchiusi.
c) Tempere murali di Xxxxxxxx Xxxxxxx
Nell’Antico Palazzo dei Vescovi hanno trovato collocazione le tempere murali di Xxxxxxxx Xxxxxxx (1842-1931). Il ciclo di pittura a tempera stesa “a secco” dell’artista ferrarese era stato originariamente eseguito sulle pareti di una stanza della villa La Falconiera nei pressi di Collegigliato (Pistoia), dove il pittore dimorò tra il 1866 e il 1870. Oggi le tempere si possono ammirare, accuratamente restaurate, in una sala appositamente ricostruita posta al primo piano del palazzo.
d) La Pomona di Xxxxxx Xxxxxx
Tra le opere moderne ospitate nel Museo ci sono testimonianze rilevantissime, quali la Pomona del 1945 di Xxxxxx Xxxxxx (1901-1980), pistoiese, uno dei massimi scultori del Novecento.
e) Collezione Bigongiari
Allestita all’interno dell’antico episcopio del palazzo nel 2003, frutto dell’autentica passione di una vita del grande poeta Xxxxx Xxxxxxxxxx, la magnifica collezione è costituita di oltre quaranta dipinti del Seicento. Tra le più significative fra quelle costituite nell’Italia del dopoguerra, è la più importante raccolta privata nel mondo per la conoscenza del Seicento fiorentino, rappresentato dai suoi principali protagonisti.
f) L’Arazzo ‘Millefiori’
Capolavoro assoluto, l’arazzo è un parato tessile realizzato in Fiandra, a Enghien, intorno al 1530, e si caratterizza per la complessa organizzazione compositiva. Su fondo blu notte si dipana un policromo mondo fiorito – allusivo al Paradiso o al Giardino Celeste – dove si muovono indisturbati coniglietti che entrano ed escono dalle loro tane, il mitico unicorno, due animali fantastici araldicamente affrontati, nonché una serie di volatili resi con un fresco tono naturalistico.
L’insolita creatività compositiva, la scelta della gamma cromatica, la sapiente realizzazione tecnica, la straordinaria complessità simbolica degli elementi creati dai suoi intrecci sono le caratteristiche di questo meraviglioso arazzo.
g) Museo Tattile: la città da toccare
Il percorso del Museo Tattile: La città da toccare, appositamente progettato per ipovedenti e non vedenti, comprende quattro modellini tattili smontabili, che riproducono in scala i principali monumenti della città di Pistoia – Palazzo Comunale, Cattedrale di San Zeno, Battistero di San Xxxxxxxx, Basilica della Madonna dell’Umiltà – di due modelli di dettaglio e di sei formelle che propongono l’indagine tattile dei diversi materiali utilizzati nei più importanti edifici cittadini.
2. PALAZZO E COLLEZIONE DE’ XXXXX
Edificio settecentesco sito nel centro storico della città, nell’omonima via, recentemente restaurato a opera di Xxxxxx Xxxxxxxx, il Palazzo de’ Xxxxx è sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che ne è l’unica proprietaria.
Prestigioso esempio di architettura toscana, è caratterizzato da interni decorati con stucchi e affreschi, una scalinata monumentale che collega i tre piani del palazzo e una sala di rappresentanza collocata al piano nobile.
La parte centrale del palazzo fu iniziata nel 1749 su disegno di Xxxxxxxx Xxxxx e fu completato alla fine del secolo XVIII con l’aggiunta dell’ala sud, disegnata da Xxxxxxxxx Xxxxxxxx. L’interno fu completato nella prima metà dell’Ottocento con una sostanziale uniformità decorativa.
I soffitti a volta furono decorati con motivi tipici del gusto del primo Ottocento dai pittori pistoiesi Xxxxxxx, Xxxx e Bezzuoli.
Il Palazzo, grazie al riallestimento delle sale espositive al piano terra, diventa ora centro dedicato all’arte del Novecento pistoiese, punto di riferimento per la conoscenza delle varie generazioni artistiche che si sono succedute lungo il secolo scorso, le cui opere costituiscono una delle più importanti Collezioni pistoiesi, interamente di proprietà della Fondazione.
La Fondazione, tramite accordi specifici, ha affidato a PEC il compito di curare e gestire la Collezione, anche tramite esposizioni temporanee, attività didattiche e di laboratorio, aprendola al pubblico con orari e servizi adeguati.
3. PALAZZO BUONTALENTI
Il Palazzo Buontalenti, noto anche come Palazzo Sozzifanti, è un bell’esempio di architettura monumentale fiorentina di fine Cinquecento, collocato nel centro storico di Pistoia, proprio a fronte del Palazzo de’ Rossi, a brevissima distanza dalla Chiesa di Sant’Xxxxxx, che ospita il pulpito, capolavoro di Xxxxxxxx Xxxxxx.
Deve la sua denominazione al celebre architetto xxxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx (c. 1531-1608), architetto di fiducia del Granduca di Toscana, del quale pare si possa ipotizzare la presenza nella fase progettuale.
Il Palazzo, che presenta un’armoniosa e severa corte interna caratterizzata da due sistemi di loggia-portico a doppio ordine di colonne, dispone di un’ampia sequenza di sale espositive perfettamente attrezzate, pienamente a norma per ospitare esposizioni di opere d’arte, ed è dotata di tutti i servizi per il pubblico, recentemente realizzati.
Dal 2013 la Fondazione Caript vi ha realizzato numerose, importanti mostre d’arte, specialmente moderna e contemporanea, e ne ha affidato la cura e la gestione a PEC.
4. CHIESA DI SAN SALVATORE
La Chiesa di San Salvatore propone un viaggio nella storia del nucleo più antico della città.
La chiesa, attestata fin dal 979, dopo essere stata sconsacrata nel 1784, subisce un declino che viene arrestato solo con il suo recupero da parte della Fondazione Caript.
Gli scavi hanno portato alla luce resti delle fasi più antiche della chiesa e interessanti preesistenze romane e altomedievali.
La scoperta più straordinaria è quella di un affresco incompleto, un Compianto sul Cristo morto, databile alla fine del Duecento e attribuito alla cerchia di Lippo di Benivieni.
Con il nuovo allestimento museale vengono inoltre esposti un frammento del pavimento a mosaico della domus romana rinvenuta in piazza del Duomo nel 1905 e un’anfora romana ritrovata nel 1772.
Il museo, la cui inaugurazione è prevista nel 2020, ricorre a linguaggi diversi – dal visivo al sonoro al tattile – per ampliare le possibilità di fruizione, con testi in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese e arabo.