Contratto fantasma
Contratto fantasma
per i 26.000 dipendenti comunali
Nella notte del 28 Luglio 2005 l’ammi- nistrazione comunale di Roma e le or- ganizzazioni sindacali hanno sottoscrit- to una pre-intesa trabocchetto sbandie- rata alla stampa e ai lavoratori come il nuovo contratto decentrato.
Va chiarito che non si tratta ancora di un contratto e va sottolineato che es- so è suscettibile ancora di modifiche. Inoltre questo accordo non è imme- diatamente applicabile perché dovrà essere recepito:
- dall’amministrazione con una deli- bera di Giunta che ne autorizzi la sottoscrizione;
- da parte sindacale attraverso una preventiva consultazione con i lavo- ratori (per ora soltanto annunciata) e un’approvazione della RSU (che non c’è stata).
RdB ha lottato per portare al tavolo di trattativa un diverso punto di vista che avesse come obiettivo quello di una ge- neralizzata redistribuzione dei 121 Mi- lioni di Euro tra tutti i 26.000 dipen- denti capitolini (un compenso di circa 5000 Euro a testa).
Più volte siamo stati allontanati dal- l’amministrazione che si è avvalsa del- l’intervento dei vigili urbani (tanta com- plicità giustifica il trattamento prefe- renziale riservato ai vigili urbani in trat-
xxxxxx) al fine di rimuovere qualunque contrasto al tavolo di trattativa.
Noi crediamo che nonostante il Comu- ne di Roma continui ad operare nel senso di “rimuovere” il problema della democrazia sindacale seppellendolo nel proprio inconscio, la volontà, i de- xxxxxx e la passione dei lavoratori e del-
le lavoratrici, già manifestate in occa- sione della consegna del libro bianco in Consiglio Comunale, avranno la me- glio. Non tollereremo ancora le “nevro- si” di un’amministrazione che mostra una facciata democratica, aperta e di- sponibile e che invece rivela un’anima oscura, omertosa e arrogante.
Lettura critica della pre-intesa per il rinnovo del contratto decentrato
Aspetti generali
La normativa
(ar tt. da 54 a 136 - da pag. 43 a pag. 97)
Il primo aspetto che colpisce di questo accordo è la sua di- mensione: 160 pagine, 200 articoli per cristallizzare una gestione inefficiente, antieconomica e inefficace.
Noi crediamo che raccogliere in un contratto decentrato tutte le norme derivanti da leggi o contratti nazionali sia il modo per sottrarre l’amministrazione al carico di responsabilità in oc- casione delle tante “cantonate” che ha preso nell’applicare la legge. Come ad esempio si è verificato nel caso di assemblee (per le quali veniva ridotta l’incentivazione e il buono pasto) o nel caso della trattenuta operata sui ratei di 13a mensilità per chi fruisce dei permessi previsti dalla legge 104/92 (desti- nata ai portatori di handicap e ai loro familiari).
In sostanza se c’è un accordo con la parte sindacale questo significa che sarà più difficile ai lavoratori intervenire anche at- traverso ricorsi legali che si rivelerebbero come armi spuntate.
Noi proponiamo di togliere tutta la parte normativa dal contratto decentrato e raccogliere in un unico testo di ri- ferimento le norme che regolano i vari istituti.
Alla contrattazione possono essere rimessi soltanto alcu- ni aspetti di dettaglio non previsti dalle norme.
Cosa significa pre-intesa? Ciò che è stato firmato a Xxxxxx rappresenta il primo pez- zo del percorso che porterà alla firma del contratto de- centrato, ma non è il contratto decentrato come invece si è fatto credere ai lavoratori e alla stampa.
Questa mancanza di chiarezza serve a nascondere le pres- sioni interne alle singole organizzazioni sindacali, che pu- re ci sono state, e ad assicurare un consolidamento del controllo, nei confronti dei lavoratori, attraverso la ripeti- zione ossessiva della loro frase preferita: “Abbiamo firma- to!”
Noi crediamo che andrebbe spiegato bene ai lavoratori che prima di sottoscrivere il contratto occorre fare altri passaggi che sanciscano anche la presa di posizione del- la RSU; crediamo che i lavoratori debbano esprimersi su questo contratto attraverso una consultazione capillare e di massa che riguardi anche tutti i precari che lavora- no per il Comune di Roma.
A quando gli arretrati? Già da Maggio è stato annunciato a più riprese il raggiunto accordo per la progressione orizzontale per tutti, ma in realtà solo il 28 Luglio l’amministrazione comunale ha dato dispo- sizioni per dar corso all’adeguamento retributivo. Tuttavia nessun accordo, né tantomeno la nota del I Dipartimento precisano il momento in cui saranno corrisposti gli arretrati. Le voci diffuse ad ar te lasciano presagire che a Xxxxxxx avremo questo incremento (anche qui con qualche dubbio), ma nulla dicono circa la corresponsione degli arretrati.
È un modo per impedire – come già avvenuto – che i lavo- ratori si organizzino e decidano di chiedere la correspon- sione anche degli interessi legali (come già avvenuto per il contratto nazionale).
È altrettanto ovvio che “le due comari” si prodigheranno a rispettare i tempi fosse anche solo per dimostrare la lo- ro buona fede e stigmatizzare l’atteggiamento ostruzio- nista di RdB. Noi continueremo a insidiare amministra- zione e confederali affinché sottoscrivano accordi imme- diatamente esigibili.
Chi rappresenta i lavoratori? Con questo accordo viene sancito lo strapotere confederale. Gli autonomi si accontentano di vivacchiare sotto la loro om- bra. Viene previsto infatti che nelle delegazioni centrali rad- doppi il numero di componenti delle organizzazioni rappre- sentative (cgil, cisl, uil, diccap, csa), mentre rimane inaltera- ta la composizione della RSU.
Questa blindatura della delegazione trattante di parte sinda- cale ha il chiaro proposito di impedire qualunque opposizione interna e qualunque autonomia ai singoli RSU e in questo mo- do, ancora una volta, ci si fa beffe del voto attribuito ai dele- gati eletti dai lavoratori.
Da parte nostra continueremo la nostra battaglia per la de- mocrazia sindacale in ogni tavolo di negoziazione, in ogni po- sto di lavoro, all’interno della stessa RSU affinché sia rivalu- tato il ruolo e la funzione degli eletti e delle elette.
Ha ancora senso parlare di produttività? Sin dal 1983 i nostri contratti hanno introdotto il concetto di produttività. Nel corso del tempo abbiamo assistito a inven- zioni – in nome della produttività – che in realtà hanno solo fornito l’alibi alla raggiunta disparità di trattamento tra lavo- ratori (posizione organizzativa su tutte).
RdB ritiene che sia ora di cambiare registro ed evitare la di- spersione in mille rivoli del salario accessorio. Vorremmo in- vece utilizzare le risorse economiche disponibili per attri- buire la 14a mensilità a tutti i dipendenti.
Gli aspeTTi specifici: DIVIDE ET IMPERA
Intorno alla categoria D si sviluppa una buona parte del con- tratto. Amministrazione e sindacati hanno compreso la va- lenza esplosiva che poteva assumere la protesta di questa area lavorativa che nell’ultimo anno ha manifestato una forte opposizione alle politiche contrattuali: prima in occasione del- la revisione dei profili professionali, poi con la conferma del sistema di attribuzione delle posizioni organizzative.
Il tappo poteva saltare. Si è quindi preferito “narcotizzare” la protesta introducendo un regime indennizzatorio che stempe- ra le proteste e divide ancora di più i lavoratori. Si ha infatti una doppia divisione tra i lavoratori: la prima interna alla ca- tegoria D, l’altra tra la categoria D e il resto dei dipendenti ca- pitolini.
Nel primo caso abbiamo:
due fasce diverse di P.O.: una da quasi 13000 Euro annui e una da oltre 10300 Euro annui;
tre fasce diverse per le categorie D senza P.O.:
- la prima per chi ha solo l’indennità di responsabilità (2000 Euro annui)
- la seconda per chi ha l’indennità di responsabilità + ulte- riore compenso di 1550 Euro annui (a discrezione del diri- gente);
- la terza per chi ha le prime due indennità + 400 Euro annui (sempre a discrezione del dirigente rivolta solo a 1/3 dei di- pendenti);
- la quarta per chi ha le prime due indennità + 800 Euro an- nui (sempre a discrezione del dirigente rivolta solo a 1/3 dei dipendenti);
- la quinta per chi non ha neanche l’indennità di responsabi- lità.
Nel secondo caso è solo con la massima flessibilità e dispo- nibilità oraria che i lavoratori di categoria A, B, e C possono sperare di raggiungere una retribuzione decente.
Le posizioni organizzative
(all. A dopo art. 48, pag. 34)
Con l’accordo viene confermato il sistema precedente e lo si consolida. Il sistema di attribuzione dell’incarico contiene un punteggio aggiuntivo di 15 punti per chi ha già avuto la P.O. Questo servirà ad impedire fastidiose concorrenze da parte di chi dovesse incrementare il punteggio dei titoli di studio o di servizio.
Le posizioni organizzative si confermano quindi come istituti premianti finalizzati a garantire una vera e propria rendita di posizione e non destinati a valorizzare le competenze, il me- rito o la professionalità come vorrebbero farci credere.
Rdb continua pervicacemente a ritenere fondamentale l’eli- minazione completa delle posizioni organizzative e la redi- stribuzione dei risparmi tra tutti i lavoratori.
Le alte professionalità (art. 44, pag. 32) Nonostante il proposito dell’amministrazione di individuare tali figure remunerandole con 6000 Euro annui oltre la normale re- tribuzione (proposta dell’amministrazione consegnata ai sinda- cati il 14/6/2005), nella preintesa si fa tabula rasa di quella previsione lasciando così mano libera all’amministrazione circa l’attribuzione del profilo ai collaboratori presenti nelle segreterie politiche che vedranno trasformato il loro rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.
Anche in questo caso siamo dell’avviso che vadano restituiti alla dotazione organica i 100 posti di alta professionalità sot- tratti alla categoria D (in particolare agli idonei del concorso interno per Istruttori Direttivi Amministrativi).
Le responsabilità della categoria D
(art. 52, pag. 40)
Xxxxxxx già detto che per questa categoria sono stati aperti i cordoni della borsa con il chiaro proposito di addomestica- re la protesta nascente. Non credano i lavoratori di categoria D di avere quei soldi già in tasca. I meccanismi contrattuali subordinano a specifiche prestazioni e a valutazioni discre- zionali della dirigenza l’attribuzione o meno dei compensi pre- visti. È facile profetizzare che i lavoratori saranno costretti a flessibilizzare al massimo la loro prestazione lavorativa (sia qualitativa che quantitativa) pur di vedersi attribuire le inden- nità nella misura massima. Si produrrà un asservimento e una divisione tra lavoratori senza precedenti.
RdB è dell’avviso che sia preferibile assicurare un’indennità alla categoria D uguale per tutti.
Il personale dell’area scolastico-educativa
(artt. 158 – 159, pagg. 107 -108)
Anche nel loro caso l’accordo di Xxxxxx ha scambiato per un piatto di lenticchie (indennità giornaliera che passa da 5,16 a 6,19 Euro + indennità settimanale di 20 Euro per chi lavo- ra l’intera settimana), la massima flessibilità della prestazio- ne, la revisione del modello organizzativo (nella scuola ma- terna) e l’articolazione degli orari.
Quello che si prospetta non è un miglioramento qualitativo, ma un incremento dello stress per gli operatori e la comple- ta deriva di un servizio che cessa di produrre effetti pedago- gici ed educativi per diventare un semplice parcheggio dei piccoli utenti.
L’indennità settimanale – introdotta con il preciso obiettivo di contenere la spesa per le supplenze scoraggiando i fenome- ni di assenteismo – si rivela improduttiva ed inefficace e sem- bra piuttosto il prezzo pagato ai sindacati concertativi per avere mano libera nell’azione di destrutturazione ed annien- tamento sociale dell’esercito di precari.
Xxx ritiene che debba essere avviato un percorso di stabi- lizzazione del personale precario il cui rapporto di lavoro è ormai storicizzato e rappresenta una spesa fissa per l’am- ministrazione. All’interno di questa stabilizzazione occorrerà reperire alcune figure professionali – collocate in posizione di studio e di miglioramento qualitativo del servizio – che, al tempo stesso, siano in grado di fronteggiare le situazioni di emergenza e assicurare il rispetto degli standard previsti.
I vigili urbani (artt. 152 – 157, pagg. 104 – 105) Ancora una volta la corporazione dei vigili conferma, con la pre-intesa, gli accordi già sottoscritti a suo tempo. Rdb ri- tiene che tutti gli istituti normativi ed economici che so- no destinati a questo personale siano estesi anche ad al- tre categorie (ad esempio l’indennità per la manutenzio- ne dell’uniforme o quella per il servizio esterno)
Le altre categorie e le indennità previste
(artt. 186 – 190, pagg. 141 e 142)
Una delle poche note positive della pre-intesa vede la ri- valutazione del 20% dell’indennità per l’articolazione del- l’orario. Un altro 5% decorrerà dal 2006 ma non riguarderà tutti i dipendenti.
Viene introdotta la possibilità di entrare tra le 11 e le 13 per un giorno alla settimana con un incentivo di 5 Euro. Si prevede un’indennità oraria di 1 Euro l’ora per chi fa at- tività di sportello (URP e Uffici Anagrafici). Ci si dimentica però degli operatori dei punti d’ascolto che, comunque, svolgono lo stesso genere di attività (anche se per via te- lefonica e/o telematica).
Il buono pasto (artt. 138 – 139, pag. 99) La pre-intesa introduce il buono pasto anche per chi fa la- voro serale. Quella che sembra una conquista presta però il fianco al sospetto che si tratti di una norma che finirà per procurare due buoni pasto al giorno a talune specifi- che categorie di personale (posizioni organizzative, colla- boratori degli amministratori, dirigenti).
RdB è dell’avviso che vada introdotto un correttivo che consenta di fruire al massimo di un buono pasto al gior- no proprio per impedire speculazioni e far sì che ai lavo- ratori non siano richieste prestazioni eccessivamente prolungate dell’orario di lavoro.
Siamo dell’avviso che sia opportuno adeguare l’importo del buono pasto al valore di 12 Euro.
Infine:
• nell’art. 130 si prevede di costituire i comitati antimob- bing senza prevedere la presenza degli RSU;
• nell’art. 137 si prevede, entro 90 gg., di raggiungere un’intesa circa i Rappresentanti dei Lavoratori per la Si- curezza (che invece dovrebbe riguardare organizzazioni sindacali e RSU);
• nell’art. 160 si individua una normativa in caso di tra- sferimento d’azienda. RdB lo intende come un campa- nello d’allarme. Riteniamo che costituisca la preparazio- ne del terreno per dar corso a esternalizzazioni di ser vi- zi e di personale con il miraggio di incrementi di retribu- zione.
• all’art. 194 si lascia libertà all’amministrazione di utiliz- zare almeno il 30% del fondo accessorio per propri pro- getti obiettivo.
• all’art. 195 verifichiamo che l’abuso dei fondi di cui alla legge 109/94 (compensi per progettazioni) costringe a trovare un sistema di bilanciamento: purtroppo è solo un enunciato.
Quello che è stato rimandato
Ben 16 dichiarazioni congiunte rinviano alcune questioni di rilevante interesse per i lavoratori quali: il sistema di progressioni ver ticali e il sistema di valutazione perma- nente. Questo rinviare, questo non decidere è un malco- stume tipico di chi vuole nascondere il proprio operato. I sindacati concer tativi preferiscono tener fuori dal contrat- to le par ti che potrebbero procurargli cadute di consenso per andarsele a decidere quando l’ubriacatura del decen- trato (e l’attenzione su di esso) verrà meno.
Dichiarazione n. 1 – Si conferma l’assunzione a tempo in- determinato come mezzo ordinario di acquisizione di per- sonale. Dopo appena 20 gg. l’amministrazione ha invece assunto 200 istruttori amministrativi con il contratto a tempo determinato attingendo, oltretutto, da una gradua- toria scaduta.
Dichiarazione n. 2 – Viene rinviato al 30/9/2005 la defi- nizione delle modalità per le progressioni verticali.
Dichiarazione n. 3 – Viene rinviato al 10/9/2005 la valu- tazione delle prestazioni.
Dichiarazione n. 5 – Si prepara il terreno per privilegiare qualcuno che possa fruire del buono pasto senza effet- tuare la pausa. RdB è dell’avviso che si debba invece sancire la variabilità della pausa, da mezz’ora a due ore, a scelta dal dipendente e non del dirigente.
Dichiarazione n. 6 – Si prevede l’avvio di un monitoraggio delle patologie dei soli vigili urbani con l’evidente obiettivo di sancirne la qualificazione di attività usurante (che com- por ta effetti scivolo verso la pensione, o effetti risarcitori per cause di ser vizio).
Riteniamo che tale monitoraggio vada esteso a tutte le categorie operaie, agli autisti e a quelle dell’area educa- tiva e sociale.
Dichiarazione n. 7 e 12 – una palese violazione della leg- ge! Si prevede di destinare par te delle risorse derivanti dalle sanzioni amministrative pagate dai cittadini per non meglio definite attività assistenziali e previdenziali in favo- re della polizia locale. Il secondo comma chiarisce meglio di che cosa si tratta: previdenza integrativa per i vigili ur- bani con i soldi delle multe pagate da tutti i cittadini. La legge prevede invece di utilizzare quelle risorse per piani del traffico, piste ciclabili e campagne di educazione stra- dale. Se ne parla nella successiva dichiarazione 12, ma non di educazione stradale, piuttosto di altri indennizzi per il turno di viabilità. Complimenti!
Dichiarazione n. 8 – In questa norma l’amministrazione ri- conosce il diritto dei lavoratori a veder restituiti i ratei di 13a trattenuti per chi ha fruito della legge 104/92. Una
sor ta di riparazione all’errore fatto anche se non viene re- cuperato tutto l’importo trattenuto in passato.
Dichiarazione n. 10 – Ecco uno specchietto per le allodo- le! Si dice di trovare al di fuori del fondo le risorse per il salario accessorio dei collaboratori delle segreterie politi- che, ma si prevede che i risparmi ser viranno solo per le posizioni organizzative. Noi proponiamo invece di destina- re tali risparmi all’incremento economico a tutte le ca- tegorie A B e C.
Dichiarazione n. 11 – Ancora un rinvio. In questo caso ri- guarda la definizione dei progetti obiettivo proposti dal- l’amministrazione.
Dichiarazione n. 15 – Rinviato al 30/9/2005 l’impatto or- ganizzativo dell’attività di sportello. Ovvero bisogna vede- re se l’indennità di 1 Euro l’ora sia compatibile o se inve- ce costa troppo.
Concludendo
XxX ritiene che sia stata persa un’ulteriore occasione di migliorare le condizioni dei nostri stipendi.
Invita tutti i lavoratori a sostenere le lotte per modificare i contenuti della pre-intesa nel senso di veder garantito il diritto a:
• un’unica indennità di disagio legata alla funzione di Roma capitale uguale per tutti utilizzando i risparmi derivanti dalla riduzione delle posizioni organizzative e le indennità dei collaboratori degli amministratori (che percepiscono compensi aggiuntivi sottratti al nostro fondo per il salario accessorio);
• un incremento del valore del buono pasto fino a 12 Euro;
• una progressiva eliminazione delle posizioni organizzative;
• una partecipazione garantita a tutti gli RSU alla trattativa centrale.
PIÙ DIRITTI PIÙ SALARIO
Federazione delle Rappresentanze Sindacali di Base del Pubblico Impiego Xxx xxxx’Xxxxxxxxx, 000 - 00000 Xxxx
tel. 00 000000 r.a. - fax 00 0000000 - xxx.xxxxxx.xx