AMBIENTE
Numero 608 Reg. Determinazioni Registrato in data 23/04/2020
AMBIENTE
AIA
Dirigente: IMMACOLATA GRAVALLESE
OGGETTO
MODIFICA NON SOSTANZIALE DEL DECRETO DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 5592 DEL 03/07/2015 "AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (A.I.A.) ALLA DITTA XXXXXXXX SERVIZI ECOLOGICI S.R.L. CON SEDE LEGALE IN XXX XXXXX 0/00 - XXXXXX XX XXXXX XXX XXXXXXXX (XX) PER L'ATTIVITÀ ESISTENTE E NON GIÀ SOGGETTA AD AIA DI CUI AL PUNTO 5.3.B, II) DELL'ALLEGATO VIII AL MEDESIMO DECRETO, EFFETTUATA PRESSO L'INSTALLAZIONE SITA IN XXX XXXXXX, 0 XXX XXXXXX XX XXXXX (XX)" MODIFICATO DALLA PROVINCIA DI BERGAMO CON DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI N. 2179 DEL 17/11/2016 E N.1306 DEL 28/06/2018.
PROVINCIA DI BERGAMO Via T. Tasso, 8 – 24121 Bergamo
IL DIRIGENTE DR.SSA IMMACOLATA GRAVALLESE
IN ESECUZIONE del Decreto del Presidente n. 40 del 4 marzo 2020 con il quale è stato attribuito ad interim alla sottoscritta l'incarico di dirigente del Settore Ambiente;
VISTI:
✔ il D.Lgs. 18 Febbraio 2005 n. 59 “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”;
✔ il D.Lgs.128 del 29/06/2010, entrato in vigore il 26/08/2010, con il quale la disciplina
dell'autorizzazione integrata ambientale (IPPC) è stata introdotta all'interno del D.Lgs.152/2006 (Parte seconda) e di conseguenza è stato abrogato il D. Lgs 18 febbraio 2005, n. 59;
✔ il D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46 “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento);
✔ la Legge Regionale n 24/2006 - “Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in
atmosfera a tutela della salute e dell'ambiente”- come modificata dalla Legge Regionale n 12/2007 la quale stabilisce tra l'altro che:
• art 8 comma 2:“la provincia è l'autorità competente al rilascio, al rinnovo e al riesame della autorizzazione alle emissioni in atmosfera e della autorizzazione integrata ambientale, con esclusione delle autorizzazioni relative agli impianti di incenerimento di rifiuti di competenza regionale ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della L.R. n. 26/2003…(omissis)
…”;
• art. 30 comma 6: “le province esercitano le funzioni amministrative relative al rilascio, al rinnovo e al riesame delle autorizzazioni ambientali, di cui all'articolo 8, comma 2, con le seguenti decorrenze:… (omissis)… b) dal 1° gennaio 2008, relativamente all'autorizzazione integrata ambientale; b-bis) dal 1° gennaio 2009 relativamente all'autorizzazione integrata ambientale di cui all'allegato 1, punto 5.4, del D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59”;
RICHIAMATI
• il Xxxxxxx xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx x. 0000 xxx 00/00/0000 avente per oggetto “Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A) alla ditta Xxxxxxxx Servizi Ecologici Srl con sede legale in via Falck 4/16 –Comune di Sesto San Xxxxxxxx (MI) per l'attività esistente e “non già soggetta ad AIA” di cui al punto 5.3b, ii) dell'allegati VIII al medesimo decreto, effettuata presso l'installazione sita in xxx Xxxxxx, 0 xxx xxxxxx xx Xxxxx (XX)”, come modificato dalla Provincia di Bergamo con Determinazioni Dirigenziali n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018;
• l'allegato G alla dgr 2 febbraio 2012 - n. IX/2970: “criteri per l'individuazione delle modifiche sostanziali AIA ai sensi del D. Lgs. 152/2006 s.m.i.;
RICHIAMATE:
✔ la nota pervenuta in atti provinciali al prot. n. 23878 del 11/04/2019 integrata e modificata con le note in atti provinciali ai prott. n. 46531 del 29/07/2019, n. 63272 del 15/10/2019, n. 71195 del 13/11/2019, n. 72801 del 18/11/2019, nn. 14300 e 14522 del 04/03/2020 e mail del 09/03/2020 con cui la ditta XXXXXXXX SERVIZI ECOLOGICI S.r.l. ha comunicato ai sensi dell'art. 29 nonies, comma 1 del D.Lgs 152/06, l'intenzione di apportare modifiche non sostanziali all'impianto di Gorle;
✔ la nota prot. n. 117264 del 18/03/2020 con cui la Provincia: di Bergamo, concordando con la Ditta circa la non sostanzialità delle modifiche progettate ed il fatto che dalla loro attuazione non sono da attendersi notevoli impatti negativi sull'ambiente, ha comunicato l'avvio del procedimento per l'aggiornamento dell'autorizzazione integrata ambientale di cui la Ditta è in possesso (si tratta di modifiche non sostanziali che comportano aggiornamento dell'autorizzazione) ed ha richiesto alla Ditta alcuni chiarimenti;
✔ le note pervenute in atti provinciali al prot. n. 18656 del 30/03/2020 e al prot.n 21739 del
21/04/2020 con le quali la Ditta ha fornito i chiarimenti richiesti;
VISTA la scheda tecnica redatta dagli Uffici provinciali ad integrazione dell'A.I.A. già rilasciata alla Ditta con Decreto della Regione Lombardia n. 5592 del 03/07/2015 modificato dalla Provincia di Bergamo con Determinazioni Dirigenziali n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018;
RITENUTO opportuno aggiornare ai sensi del comma 1 dell'art 29 nonies del Titolo III-bis della parte seconda del D.Lgs.152/2006 il Decreto della Regione Lombardia n. 5592 del 03/07/2015 come modificato dalla Provincia di Bergamo con Determinazioni Dirigenziali n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018, integrando il relativo Allegato Tecnico con prescrizioni coerenti con le modifiche richieste dalla Ditta;
RITENUTA propria la competenza, ai sensi dell'art. 51 dello Statuto Provinciale approvato con deliberazione n.1 del 5 marzo 2015 della Assemblea dei Sindaci, nonché dell'art. 107 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 all'emanazione del presente provvedimento;
FATTI SALVI ed impregiudicati i diritti di terzi e le autorizzazioni e/o nulla osta di competenza di altri Enti;
D E T E R M I N A
1. di integrare, per le ragioni illustrate in premessa, il Decreto della Regione Lombardia n. 5592 del 03/07/2015 avente per oggetto “Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A) alla ditta Xxxxxxxx Servizi Ecologici Srl con sede legale in via Falck 4/16 –Comune di Sesto San Xxxxxxxx (MI) per l'attività esistente e “non già soggetta ad AIA” di cui al punto 5.3b, ii) dell'allegati VIII al medesimo decreto, effettuata presso l'installazione sita in xxx Xxxxxx, 0 xxx xxxxxx xx Xxxxx (XX)”, come modificato dalla Provincia di Bergamo con Determinazioni Dirigenziali n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018;
2. di confermare integralmente, per quanto non modificato e non in contrasto con il presente atto, le disposizioni del Decreto della Regione Lombardia n.5592 del 03/07/2015, come modificato alla Provincia di Bergamo con Determinazioni Dirigenziali n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018;
3. di disporre che:
✔ la ditta XXXXXXXX SERVIZI ECOLOGICI S.R.L. xxxxx presentare un'appendice di variazione della fidejussione già versata, per il suo adeguamento al presente provvedimento;
✔ la mancata presentazione della fidejussione di cui al punto precedente entro 30 giorni dalla data di ricezione del presente provvedimento comporterà l'avvio della procedura di revoca del provvedimento medesimo;
4. di trasmettere il presente atto alla Ditta, al Comune di GORLE, ad ARPA – Dipartimento di Bergamo, ad ATS Bergamo, all' Ufficio d'Ambito e ad UNIACQUE SPA;
5. di disporre che l'efficacia del presente provvedimento decorra dalla data di ricevimento dello stesso da parte della Ditta;
6. di dare atto che, ai sensi dell'art. 3 della Legge 241/90, contro il presente provvedimento, potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di notifica dello stesso, o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 (centoventi) giorni dalla suddetta data di notifica.
IL DIRIGENTE
Dr.ssa Immacolata Gravallese Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del DPR 445/2000 e del D.Lvo 82/2005 e norme collegate
Scheda tecnica
Ragione sociale | XXXXXXXX SERVIZI ECOLOGICI SRL |
Sede Legale | P.zza della Repubblica, 2 – Casatenovo (LC) |
Sede Operativa | Xxx Xxxxxx x. 0, Xxxxx (XX) |
Tipo di installazione | Esistente “non già soggetta ad A.I.A.” ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. i-quinquies, del D.Lgs 152/2006 |
A.I.A. | Decreto Regionale n. 5592 del 03/07/2015 modificato con determinazione della dirigenziali della provincia n. 2179 del 17/11/2016 e n.1306 del 28/06/2018 |
Codice e attività IPPC* | 5.3 lettera b) Recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1 dell’Allegato 5 alla Parte Terza: pretrattamento dei rifiuti destinati all’incenerimento o al coincenerimento. |
Attività non IPPC | - operazioni di selezione, cernita, miscelazione e adeguamento volumetrico di rifiuti non pericolosi - operazioni di trattamento chimico-fisico e recupero di terre da spazzamento stradale e di altri rifiuti non pericolosi di tipologia simile |
Aggiornamento/revisione | Modifiche non sostanziali soggette ad aggiornamento dell’autorizzazione: 1. creazione di una area di conferimento in area esterna; 2. accorpamento delle attuali aree A1, A2, A5, A6 e A8 (aree interne al capannone) per la creazione di due aree A e A1; 3. eliminazione dell’area A7; 4. aumento dell’estensione dell’area B1; 5. formazione di una area, esterna al capannone, denominata Area A4; 6. creazione area di stoccaggio in deposito temporaneo di rifiuti ritirati non conformi; 7. effettuazione di nuove lavorazioni (operazioni identificate con sigla R12) sui rifiuti da avviare a termovalorizzazione contraddistinti con codice EER 191212; 8. rettifica con riduzione (conseguente alla riorganizzazione delle aree di stoccaggio rifiuti) della quantità di rifiuti non pericolosi in deposito preliminare (D15) e messa in riserva (R13). Modifica non sostanziale non soggetta ad aggiornamento dell’atto precedentemente assentita: sostituzione temporanea del trituratore. Modifica della sede legale della società. |
QUADRO AMMINISTRATIVO – TERRITORIALE
A.0.2 Modifica non sostanziale al Decreto della Regione Lombardia n. 5592 del 03/07/2015, modificato con Determinazioni Dirigenziali della Provincia di Bergamo n. 2179 del 17/11/2016 e n. 1306 del 28/06/2018.
La Ditta XXXXXXXX SERVIZI ECOLOGICI S.r.l. con nota in atti provinciali al prot. n. 23878 del 11/04/2019 integrata e modificata con le note in atti provinciali ai prott. n. 46531 del 29/07/2019, n. 63272 del 15/10/2019. n. 71195 del 13/11/2019, n. 72801 del 18/11/2019, nn. 14300 e 14522
del 04/03/2020 e mail del 09/03/2020 ha comunicato ai sensi del comma 1 dell’art. 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. l’intenzione di apportare modifiche non sostanziali all’impianto di Gorle.
Le modifiche interessano l’attività IPPC n. 2 (attività di selezione, cernita e adeguamento volumetrico) e consistono in:
1. utilizzo, quale area di conferimento, di un’area esterna, pavimentata in cls, di 165 mq, all’interno del perimetro aziendale ed attualmente adibita al solo transito dei mezzi;
2. accorpamento delle attuali aree A1, A2, A5, A6 e A8 (aree interne al capannone) per la creazione di due aree A e A1 aventi complessivamente una superficie di 380 mq da destinare alle operazioni di stoccaggio e trattamento dei rifiuti con diminuzione dei quantitativi di rifiuti stoccati rispetto alla situazione attualmente autorizzata (stoccaggio autorizzato ante modifica complessivamente nelle aree A1, A2, A5, A6 e A8 = 750 mc ; stoccaggio nelle aree A e A1 post modifica = 400 mc);
3. eliminazione dell’area A7;
4. aumento dell’estensione dell’area B1;
5. formazione di una area, esterna al capannone, denominata Area A4 utilizzata per il deposito temporaneo delle balle di rifiuti in uscita dalla pressa da destinare a smaltimento o recupero;
6. creazione area di stoccaggio in deposito temporaneo di rifiuti ritirati non conformi;
7. effettuazione di nuove lavorazioni (operazioni identificate con sigla R12) sui rifiuti da avviare a termovalorizzazione contraddistinti con codice EER 191212. In particolare per i rifiuti con codice:
a) EER 191212 in ingresso: cernita e successivo trattamento nella linea di trito- vagliatura o pressatura al fine di ottenere un rifiuto in uscita conforme alle specifiche definite dagli impianti di recupero (coinceneritori-inceneritori);
b) EER 000000 xxxxxxxxxx (xxxxx frazioni di scarto derivanti dalle cernite e dalle lavorazioni preliminari effettuate all’interno dell’impianto di Xxxxxxxx): trattamento nella linea di trito-vagliatura o pressatura al fine di ottenere un rifiuto in uscita conforme alle specifiche definite dagli impianti di recupero (coinceneritori- inceneritori).
Per gli stessi rifiuti la Ditta è già autorizzata ad effettuare le stesse operazioni con codice D13 in quanto finalizzate ad ottenere rifiuto conforme alle specifiche definite dagli impianti di smaltimento (discariche);
8. rettifica con riduzione (conseguente alla riorganizzazione delle aree di stoccaggio rifiuti) della quantità di rifiuti non pericolosi in deposito preliminare (D15) e messa in riserva (R13) passando dagli attuali 1571 mc ai futuri 1178 mc e 885,8 t.
La Ditta ha inoltre analizzato i vari impatti sulle matrici ambientali emissioni in atmosfera, acqua, suolo, rumore, impatto paesaggistico, traffico argomentando che le modifiche non comporteranno notevoli ripercussioni negative sull’ambiente ai sensi del punto 8 lettera t dell’allegato IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e smi e non sono tali da richiedere di
essere assoggettate a verifica di assoggettabilità di valutazione di impatto ambientale in quanto non rientrano nella casistica di cui al punto 8 lettera t dell’allegato IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
Ha affermato che le modifiche consistono in una mera riorganizzazione delle aree già autorizzate al fine di migliorare la gestione dell’impianto stesso e che secondo i criteri stabiliti dall’allegato G della DGR n 2970 del 02/02/2012 non sono sostanziali e rientrano tra quelle che non comportano l’aggiornamento dell’autorizzazione.
Il Servizio AIA della Provincia di Bergamo ha condiviso le affermazioni della Ditta e con nota prot.n. 17264 del 18/03/2020 ha avviato il procedimento, richiesto alcuni chiarimenti alla ditta e richiesto pareri ed osservazioni agli Enti.
Con note pervenute in atti provinciali al prot.n. 18656 del 30/03/2020 e al prot.n 21739 del 21/04/2020 la Ditta ha fornito le informazioni integrative richieste ed ha trasmesso una dichiarazione di un professionista abilitato datata 21/04/2020, con la quale è asseverato che, in relazione al progetto approvato dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Bergamo in data 10/04/2006, le modifiche richieste con la comunicazione di modifica non sostanziale AIA presentata in data 11/04/2019 (prot. provinciale 23878) rappresentate con tavola 3.2 rev. 12 del febbraio 2020 al citato progetto (per cui è stato rilasciato CPI in data 28/08/2006 in corso di validità con prossima scadenza il 18/09/2022) non sono sostanziali ai fini delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio ai sensi del comma 8 art 4 DM 07/08/2012. (modifiche non sostanziali dell’attività).
Con nota datata 10/04/2020 (trasmessa da ATO Bergamo con nota in atti provinciali al prot. 21081 del 15/04/2020) Uniacque S.p.A ha evidenziato che in seguito alla realizzazione delle modifiche in progetto che coinvolgono aree esterne scoperte1 è previsto un ampliamento della superficie esterna, dilavata dalle acque meteoriche, su cui vengono scaricati/stoccati/depositati rifiuti. Anche nella valutazione della configurazione impiantistica ante modifica Uniacque S.p.A. aveva evidenziato come, vista la destinazione d'uso di alcune porzioni di piazzali (stoccaggio di rifiuti, materie prime secondarie e materiali/prodotti derivanti dalle operazioni di recupero), potesse sussistere lo stesso rischio di contaminazione di tutte le acque meteoriche, di prima come di seconda pioggia, per il percolamento tra materie prime, rifiuto o quant'altro accatastato sulle superfici stesse (D.d.r. n. 8/2772 del 21 giugno 2006). Per questo motivo, nonostante l'esigenza di allontanare le acque meteoriche dalla fognatura per evitare il sovraccarico idraulico, data priorità alla salvaguardia dei recettori delle seconde piogge, è di norma ammesso, con specifiche prescrizioni, lo scarico in fognatura di tutte le meteoriche delle aree a rischio, equiparate ad acque reflue industriali. La Ditta, a cui era stato chiesto di rivalutare il rischio di contaminazione delle acque di seconda La ditta, a pioggia deviata in acque superficiali, oltre l'aliquota di prima pioggia scaricata in fognatura, aveva ritenuto sufficientemente cautelativo separare e immettere nella rete fognaria i primi 8 mm di pioggia. Anche per le modifiche in progetto la Ditta ha confermato questa soluzione, prevedendo di mantenere il sistema esistente per separazione, raccolta, trattamento e scarico in fognatura delle acque di “prima pioggia” (8 mm), con immissione in corso d'acqua superficiale della “seconda pioggia”. Assunto che la ditta abbia attentamente valutato la suscettibilità di contaminazione di queste aree ai fini della gestione delle acque meteoriche di dilavamento, non varieranno in seguito alla realizzazione delle modifiche in progetto né la
1
utilizzo, quale area di conferimento, di un'area esterna di 165 ma, pavimentata in cls, attualmente adibita al solo transito dei mezzi; aumento dell'estensione dell'area B1 con la creazione di una
seconda zona di 85 ma posizionata a fianco dell'area di conferimento, per lo stoccaggio dei rifiuti sia in container che in cumuli; formazione di un'area A4 di 100 ma, esterna al capannone, per il deposito temporaneo delle balle di rifiuti in uscita dalla pressa, da destinare a smaltimento o recupero; creazione di un'area di rifiuti ritirati non conformi stoccati in deposito temporaneo, di superficie pari a 20 mq, di cui 5 ma all'esterno e 15 mq all'interno del capannone.
superficie impermeabile servita né il sistema di scarico e continueranno ad affluire in fognatura i primi 8 mm di pioggia per evento meteorico. Le conseguenze delle modifiche sulla qualità delle acque di “prima pioggia” saranno oggetto di monitoraggio da parte della ditta per il primo anno, con analisi semestrali. In ogni caso, per la gestione del rischio già evidenziato e quindi per verificare che non sussista contaminazione della seconda pioggia, Uniacque S.p.A. ritiene opportuno prescrivere su campione istantaneo, prelevato secondo le modalità di cui alla DGR Lombardia 21 giugno 2006 n. 8/2772, almeno due analisi/anno rappresentative delle caratteristiche delle acque di seconda pioggia. Qualora gli accertamenti ne evidenziassero la contaminazione, con riferimento ai valori limite di emissione per lo scarico in corso d'acqua superficiale (tabella 3 dell'allegato 5 alla parte terza del D. Igs. n. 152/06 e s.m.i.), si dovranno porre in atto le ulteriori misure di prevenzione e/o separazione e/o trattamento di cui alla stessa DGR Lombardia sopra richiamata.
Si procede quindi all’aggiornamento dell’autorizzazione, tenendo conto dei suggerimenti di Uniacque S.p.A..
Si coglie l’occasione per riportare in autorizzazione anche la descrizione della modifica non sostanziale non comportante aggiornamento dell’autorizzazione precedentemente comunicata dalla Ditta con nota datata 29/04/2019 (in atti provinciali al prot. n. 27024 del 30/04/2019) e successivamente integrata, ed assentita dalla Provincia di Bergamo relativa alla sostituzione temporanea del trituratore Doppstadt modello Buffel DW 3060 con il trituratore Doppstadt modello Buffel DW 2560.
Con la stessa nota la ditta aveva comunicato che:
✓ l’utilizzo di tale trituratore non avrebbe comportato aumento delle emissioni in atmosfera, modifica dei consumi idrici, modifiche sostanziali ai fini delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio (come da dichiarazione asseverata del tecnico datata 24/07/2019 trasmessa in allegato alla comunicazione) ed impatto sul paesaggio. L’impatto acustico sarebbe diminuito in quanto il nuovo macchinario è più silenzioso rispetto al modello autorizzato nell'AT AIA n. 5592 del 03/07/2015 e s.m.i.
✓ il nuovo trituratore Doppstadt modello Buffel DW 2560 è di proprietà della società IMG2 SRL (società proprietaria di Xxxxxxxx Servizi Ecologici srl) ed è stato dato in affitto alla Xxxxxxxx Servizi Ecologici Srl. Tale trituratore, acquistato con la finalità di destinarlo ad altro impianto del gruppo che al momento non poteva utilizzarlo in quanto in attesa di autorizzazione, sarebbe stato usato temporaneamente fino all'ottenimento della stessa. Con nota in atti provinciali al prot. 21739 del 21/04/2020 la Ditta ha confermato che la situazione è ancora come in precedenza descritta.
E’ aggiornato anche il indirizzo della sede legale della società indicato in Casatenovo (LC) P.zza della Repubblica.
QUADRO PRODUTTIVO - IMPIANTISTICO
Al paragrafo “B.1.2 “Produzioni e capacità di trattamento del complesso IPPC” sono aggiornate le seguenti informazioni
La Tabella B2 – Aree e modalità di stoccaggio è sostituita con la seguente:
N. Attività | N° sezione o area | Tipologia rifiuti in ingresso | Operazioni svolte autorizzate | Area destinata allo stoccaggio [m2] | Quantitativi di stoccaggio autorizzati [m3] |
1 | A1 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R13, R12, R3, R5 | 42 | 130 |
N. Attività | N° sezione o area | Tipologia rifiuti in ingresso | Operazioni svolte autorizzate | Area destinata allo stoccaggio [m2] | Quantitativi di stoccaggio autorizzati [m3] |
1 | A2 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R13, R12, R3, R5 | 42 | 130 |
1 | A3 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R13, R12, R3, R5 | 45 | 140 |
1 | B* | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento e in alternativa stoccaggio di MPS | R13, R12, R3, R5 | 43 | 100 |
2 | A/A1 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R4, X00, X00, X00, X00, X00 | 380 | 400 |
2 | A3 | Rifiuti non pericolosi in uscita | DEPOSITO TEMPORANEO | 82** | 60** |
2 | A4 | Rifiuti non pericolosi in uscita | DEPOSITO TEMPORANEO | 72** | 140** |
2 | B1 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento e, in alternativa, stoccaggio di MPS | X00, X00, X0, X00 | 275 | 176 |
2 | B2 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R13 | 5 | 2 |
2 | B3 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | R13 | 50 | 120 |
2 | B4 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | R13, R12 | 50 | 120 |
2 | B4 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | R13, R12 | 50 | 120 |
2 | B5 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | X00, X00, X0, X00, X00 | 18 | 40 |
2 | C1 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | X00, X00, X00, X00, X00 | 44 | 90 |
2 | C2 | Rifiuti non pericolosi in entrata | X00, X00, X00, X00, X00 | 33 | 65 |
2 | C3 | Rifiuti non pericolosi in entrata | X00, X00, X00, X00, X00 | 24 | 45 |
N. Attività | N° sezione o area | Tipologia rifiuti in ingresso | Operazioni svolte autorizzate | Area destinata allo stoccaggio [m2] | Quantitativi di stoccaggio autorizzati [m3] |
2 | C4 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | R13, R12, R4 | 28 | 40 |
2 | C5 | Rifiuti non pericolosi in entrata e/o provenienti dalle operazioni di trattamento | X00, X00, X00, X00, X00 | 26 | 40 |
2 | C6 | Rifiuti non pericolosi in entrata | R13, R12 | 31 | 40 |
TOTALE | 1350 | 1678 | |||
* Area utilizzabile in alternativa per la messa in riserva dei rifiuti solidi sgocciolanti oppure per il deposito della frazione organica decadente dalle operazioni di lavaggio per la successiva preparazione di “Ammendante Vegetale Semplice Non Compostato”. **valori non considerati nel calcolo totale in quanto relativi a deposito temporaneo ai sensi dell’art.184let. bb) del D.Lgs. 152/2006 e smi. |
Tabella B2 – Aree e modalità di stoccaggio
La Tabella B3bis - Descrizione operazioni per CER [Attività n. 2 – Selezione e adeguamento volumetrico] è aggiornata come segue:
Nella tabella seguente sono indicate le tipologie di rifiuti trattate nell’impianto di “selezione e cernita, miscelazione e riduzione volumetrica”:
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
010412 | Sterili e altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 010407 e 010411 | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | X | X | X | ||
010413 | Rifiuti prodotti dal taglio e dalla segagione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 010407 | X | X | X | X | X | |||
020103 | Scarti di tessuti vegetali | X | X | ||||||
020104 | Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) | X | X | ||||||
020110 | Rifiuti metallici | X | X | X | |||||
020203 | Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | Limitatamente a scarti alimentari o della preparazione alimentare | X | X | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
020304 | Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | |||
020501 | Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | Limitatamente a scarti alimentari o della preparazione alimentare | X | X | X | X | X | ||
020601 | Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | Limitatamente a scarti alimentari o della preparazione alimentare | X | X | X | X | X | ||
020704 | Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | Limitatamente a scarti alimentari o della preparazione alimentare | X | X | X | X | X | ||
030101 | Scarti di corteccia e sughero | X | X | ||||||
030105 | Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104 | Limitatamente a trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci | X | X | |||||
030105 | Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104 | Limitatamente a segatura | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | |||||
030199 | rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti solidi provenienti dalla lavorazione del legno e dalla produzione di mobili | X | X | X | X | X | ||
030301 | Scarti di corteccia e legno | X | X | ||||||
030307 | Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone | X | X | X | X | X | |||
030308 | Scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati | X | X | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
030309 | Fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio | X | X | X | |||||
030310 | Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica | X | X | X | X | ||||
030311 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 030310 | X | X | X | |||||
030399 | rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti solidi da produzione e lavorazione della carta e del cartone | X | X | X | X | X | ||
040108 | Cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo | X | X | X | |||||
040109 | Rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura | X | X | ||||||
040209 | Rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) | X | X | ||||||
040220 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 040219 | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | X | ||||
040221 | Rifiuti da fibre tessili grezze | X | X | ||||||
040222 | Rifiuti da fibre tessili lavorate | X | X | ||||||
060503 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 060502 | X | X | X | |||||
070212 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 070211 | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
070213 | Rifiuti plastici | X | X | ||||||
070299 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti solidi di plastica, gomme e fibre artificiali | X | X | X | X | X | ||
070514 | Rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce 070513 | Limitatamente a farmaci ed integratori | X | X | X | X | X | ||
070599 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente a cosmetici scaduti | X | X | X | X | X | ||
070612 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 070611 | X | X | X | |||||
070699 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente a cosmetici scaduti | X | X | X | X | X | ||
080112 (a) | Pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 080111 | X | X | ||||||
090107 | Pellicole e carta per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento | X | X | X | |||||
090108 | Pellicole e carta per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento | X | X | X | |||||
100102 | Ceneri leggere di carbone | X | X | ||||||
100103 | Ceneri leggere di torba e di legno non trattato | X | X | ||||||
100117 | Ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce 100116 | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | |||||
100121 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 100120 | X | X | X | |||||
100322 | Altri particolati e polveri (compresi quelli prodotte da mulini a palle), diversi da quelli di cui alla voce 100321 | X | X | ||||||
101103 (a) | Scarti di materiali in fibra a base di vetro | X | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
101112 | Rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 101111 | X | X | ||||||
101120 (a) | Rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 101119 | X | X | ||||||
101213 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | |||||
120105 | Limatura e trucioli di materiali plastici | X | X | ||||||
120113 | Rifiuti di saldatura | X | X | X | |||||
120115 | Fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 120114 | X | X | X | |||||
120117 | Residui di materiale di sabbiatura, diversi da quelli di cui alla voce 120116 | Limitatamente a scarti post sabbiatura o prodotti per sabbiatura | X | X | X | ||||
120121 | Corpi d’utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 120120 | X | X | X | |||||
120199 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai cascami di lavorazione di metalli e plastica | X | X | X | ||||
150101 | Imballaggi in carta e cartone | X | X | ||||||
150102 | Imballaggi in plastica | X | X | ||||||
150103 | Imballaggi in legno | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | |||||
150104 | Imballaggi metallici | X | X | X | |||||
150105 | Imballaggi in materiali compositi | X | X | X | |||||
150106 | Imballaggi in materiali misti | X | X | X | |||||
150107 | Imballaggi in vetro | X | X | ||||||
150109 | Imballaggi in materia tessile | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
150203 | Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 150202 | X | X | X | X | ||||
160103 | Pneumatici fuori uso | X | X | ||||||
160112 | Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 160111 | X | X | X | |||||
160116 | Serbatoi per gas liquefatto | X | X | X | |||||
160117 | Metalli ferrosi | X | X | X | |||||
160118 | Metalli non ferrosi | X | X | X | |||||
160119 | Plastica | X | X | ||||||
160120 | Vetro | X | X | ||||||
160122 | Componenti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti allo stato solido | X | X | X | X | X | ||
160214 | Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213 | Limitatamente a rifiuti non ricadenti nell’ambito di applicazione del D.Lgs 151/05 | X | X | X | ||||
160216 | Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 160215 | X | X | X | X | X | X | ||
160304 | Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 160303 | Limitatamente a rifiuti allo stato solido | X | X | X | ||||
160306 | Rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 160305 | Limitatamente a prodotti fuori specifica allo stato solido non polverulento | X | X | X | ||||
161102 | Rivestimenti e materiali refrattari a base di carbonio provenienti da processi metallurgici, diversi da quelli di cui alla voce 161101 | Materiali refrattari | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
161104 | Altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti da processi metallurgici, diversi da quelli di cui alla voce 161103 | Materiali refrattari | X | X | X | X | |||
161106 | Rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 161105 | X | X | X | X | ||||
170101 | Cemento | X | X | X | X | X | |||
170102 | Mattoni | X | X | X | X | X | |||
170103 | Mattonelle e ceramiche | X | X | X | X | X | |||
170107 | Miscugli o frazioni separate di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 170106 | X | X | X | X | X | |||
170201 | Legno | X | X | ||||||
170202 | Vetro | X | X | ||||||
170203 | Plastica | X | X | ||||||
170405 | Ferro e acciaio | X | X | X | |||||
170407 | Metalli misti | X | X | X | |||||
170411 | Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 170410 | X | X | X | |||||
170504 | Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503 | X | X | X | X | ||||
170604 | Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 170601 e 170603 | X | X | X | X | ||||
170802 | Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 170801 | X | X | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
170904 | Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | X | X | X | X | |
180104 | Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) | X | X | X | |||||
180109 | Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 180108 | X | X | X | X | ||||
180208 | Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 180207 | X | X | X | X | ||||
190102 | Materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti | X | X | X | |||||
190203 | Rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi | Limitatamente a rifiuti misti quali ad esempio carta, cartone, plastica, gomma, poli- accoppiati, inerti, frazioni metalliche, ecc | X | X | X | X | |||
190801 | Residui di vagliatura | X | X | X | X | X | |||
190802 | Rifiuti da dissabbiamento | X | X | X | X | ||||
190805 | Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane | X | X | X | |||||
190812 | Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 190811 | X | X | X | |||||
190814 | Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli cui alla voce 190813 | X | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
190899 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti solidi da impianti di trattamento acque reflue | X | X | X | X | X | ||
190901 | Rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | X | X | X | X | ||
190999 | Rifiuti non specificati altrimenti | Limitatamente ai rifiuti solidi della preparazione di acqua potabile od acqua per uso commerciale | X | X | X | X | X | ||
191001 | Rifiuti di ferro e acciaio | X | X | X | |||||
191002 | Rifiuti di metalli non ferrosi | X | X | X | |||||
191106 | Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 191105 | X | X | X | |||||
191201 | Carta e cartone | X | X | X | X | X | |||
191202 | Metalli ferrosi | X | X | X | |||||
191203 | Metalli non ferrosi | X | X | X | |||||
191204 | Plastica e gomma | X | X | X | X | X | |||
191205 | Vetro | X | X | X | X | X | |||
191207 | Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 | X | X | X | X | X | |||
191208 | Prodotti tessili | X | X | X | |||||
191209 | Minerali (ad esempio sabbia, rocce) | X | X | X | X | ||||
191212 | Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211 | X | X | X | X | X | |||
200101 | Carta e cartone | X | X | ||||||
200102 | Vetro | X | X | ||||||
200110 | Abbigliamento | X | X |
E.E.R. | Denominazione | Limitazioni | Sezioni | R4 | R1 3 | R1 2 (b) | D1 3 | D1 4 | D1 5 |
200111 | Prodotti tessili | X | X | ||||||
200125 | Oli e grassi commestibili | Sezioni come da planimetria Tavola 3.2 del Febbraio 2020 allegata | X | ||||||
200132 | Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 200131 | X | X | X | X | ||||
200136 | Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 200121, 200123 e 200135 | Limitatamente a rifiuti non ricadenti nell’ambito di applicazione del D.Lgs 151/05 | X | X | X | ||||
200138 | Legno, diverso da quello di cui alla voce 200137 | X | X | ||||||
200139 | Plastica | X | X | ||||||
200140 | Metallo | X | X | X | |||||
200201 | Rifiuti biodegradabili | X | X | X | X | ||||
200202 | Terra e roccia | Escluse le terre provenienti da bonifiche | X | X | X | ||||
200203 | Altri rifiuti non biodegradabili | X | X | X | |||||
200303 | Residui della pulizia stradale | X | X | ||||||
200307 | Rifiuti ingombranti | X | X | X | X | ||||
I rifiuti sottoposti alle operazioni di vagliatura sono i seguenti rifiuti: 010412, 010413, 030101, 030105, 030199, 030301, 070213, 120105, 160119, 160304, 161106, 170101, 170102, 170103, 170107, 170201, 170504, 170802, 170904, 190203, 190802, 191204, 191207, 191212, 200138, 200139, 200202, 200303; i rifiuti di cui ai codici CER 080112, 150203, 200201, 200203 potranno essere sottoposti all’operazione di riconfezionamento finalizzato a migliorare lo stoccaggio ed il successivo trasporto ad impianti terzi; i rifiuti qualora sfusi in entrata all’impianto vengono stoccati in big bags o in idonei contenitori. L’operazione R12 per i rifiuti contraddistinti con EEER 191212 è autorizzata per i rifiuti in ingresso e per le frazioni di scarto derivanti dalle cernite e dalle lavorazioni preliminari effettuate all’interno |
dell’impianto Xxxxxxxx, che potranno essere sottoposti alle seguenti operazioni:
a) EER 191212 in ingresso: operazioni di cernita e successivo trattamento nella linea di trito-vagliatura o pressatura;
b) EER 191212 intermedio: trattamento nella linea di trito-vagliatura o pressatura.
Tabella B3bis - Descrizione operazioni per CER [Attività n. 2 – Selezione e adeguamento
volumetrico]
La Tabella B4bis– Attività n. 2 – Qualità e quantità dei rifiuti in ingresso” è sostituita con la seguente tabella.
Tipologia di rifiuti in ingresso | Operazioni autorizzate | Modalità di stoccaggio e caratteristiche stoccaggio | Quantità totale massima di stoccaggio di rifiuti in ingresso autorizzata |
Rifiuti non pericolosi | X0, X00, X00, X00, X00, X00 | Xxx con pareti in calcestruzzo; container scarrabili, fusti, cisternette in plastica | 1.178 m3 |
Tabella B4bis – Attività n. 2 – Qualità e quantità dei rifiuti in ingresso
Il paragrafo B2 “Descrizione delle operazioni svolte e dell’installazione” sotto paragrafo B.2.2 “Attività IPPC n. 2 – Impianto di selezione e adeguamento volumetrico” è aggiornato come segue:
B.2.2.1 Premessa
L’attività consiste nella selezione (manuale o tramite caricatori telescopici o a polipo) del rifiuto in ingresso, nella miscelazione non in deroga autorizzata, nell’adeguamento volumetrico tramite pressa imballatrice o trituratore (con deferrizzazione ed eventuale vagliatura) delle frazioni così ottenute e nel recupero dei rifiuti metallici costituiti da rottami di ferro, acciaio ed alluminio.
La ditta è autorizzata ad effettuare operazioni di miscelazione; le miscelazioni previste nelle aree esterne non varieranno, le miscelazioni che attualmente sono eseguite sotto il capannone, in seguito alla realizzazione delle modifiche autorizzate con il presente atto, saranno effettuate nell’area A1 alternativamente alla cernita.
B.2.2.2 Descrizione delle attività svolte dall’impianto
Il rifiuto in ingresso può essere consegnato a cura del cliente o tramite l’incarico di terzi, o ritirato
direttamente da Xxxxxxxx Servizi Ecologici.
Al momento dell’accettazione del rifiuto in ingresso all’impianto, viene verificata la tipologia di
EER assegnata.
I mezzi di trasporto dei rifiuti in ingresso sono sottoposti:
• operazioni di pesatura;
• controllo della conformità della documentazione di accompagnamento del carico;
• controllo della qualità del rifiuto consegnato in corrispondenza al codice EER dichiarato nel relativo formulario;
• controllo della radioattività da effettuare su tutti i carichi di rifiuti contenenti rottami metallici secondo quanto previsto da specifiche procedure P022ESE.
La ditta individua tre macro categorie di rifiuti in ingresso:
Rifiuti di tipologia 1
Rientrano in questa tipologia tutti i rifiuti che vengono conferiti e che non necessitano di selezione per essere poi avviati alla successiva fase di recupero o smaltimento, in quanto sono già omogenei e/o privi di impurità e/o non altrimenti cernibili. Eseguita la fase di accettazione, pesatura, controllo visivo, etc… vengono stoccati nelle rispettive aree autorizzate in base al Codice EER. Tali rifiuti, possono eventualmente essere sottoposti ad una fase di triturazione (con deferrizzazione) e/o vagliatura con impianti mobili o adeguamento volumetrico con escavatore idraulico/ragno con benna a polipo o adeguamento volumetrico con pressa.
triturazione o riduzione volumetrica con escavatore idraulico con benna a polipo. I rifiuti vengono
poi avviati a recupero o smaltimento finale presso impianti all’uopo individuati.
I rifiuti pronti per l’uscita dall’impianto vengono stoccati in cumuli a terra, sfusi in container, in
contenitori quali cisterne, big bags, o altro, all’interno delle stesse aree.
Rifiuti di tipologia 2
Rientrano in questa tipologia tutti i rifiuti che vengono conferiti presso l’impianto IPPC 2, che necessitano di selezione per essere poi avviati alla successiva fase di recupero o smaltimento, in quanto non sono già omogenei o presentano impurità o possono contenere percentuali sensibili di materiale cernibile e recuperabile.
Eseguita la fase di accettazione, pesatura, controllo visivo, etc, vengono sottoposti alle operazioni di recupero che può prevedere le seguenti fasi:
• cernita manuale;
• triturazione (con deferrizzazione) e/o vagliatura con impianti mobili o adeguamento volumetrico con escavatore idraulico/ragno con benna a polipo o imballaggio con pressa;
• stoccaggio in attesa di avvio a recupero o smaltimento finale presso impianti all’uopo
autorizzati.
Rifiuti di tipologia 3
Rientrano in questa tipologia tutti i rifiuti metallici costituiti da rottami di ferro acciaio e alluminio che vengono conferiti presso l’impianto IPPC 2, per ciascun conferimento l’addetto o gli addetti effettueranno una delle operazioni di trattamento e recupero dei rifiuti di rottami ferrosi e di alluminio previsti al punto 3 degli allegati I e II del Regolamento UE 333/2011. In particolare l’addetto all’impianto provvederà a suddividere i rifiuti di rottami ferrosi e di alluminio in diverse tipologie in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma.
L’addetto predisporrà idonea documentazione indicando la tipologia di operazione svolta su ciascun conferimento, specificando inoltre la classificazione del materiale ottenuto indicandone la percentuale.
Al momento del carico del materiale in uscita l’addetto provvederà ad effettuare un controllo visivo di ogni partita di rottami in ferro e acciaio e rottami di alluminio al fine di verificare il rispetto dei criteri di qualità dei rottami ottenuti dalle operazioni di recupero di cui al puto 1 dell’allegato 1 (per rottami di ferro e acciaio) e al punto 1 dell’allegato 2 (per rottami di alluminio) al Reg. UE n. 333/2011.
In entrambi i casi, se dalla procedura di controllo dovesse sorgere il dubbio di un’eventuale presenza di caratteristiche di pericolo, si adotteranno ulteriori opportune misure di monitoraggio, secondo una procedura di rilevamento dei materiali pericolosi documentata nell’ambito del sistema di gestione qualità e ambiente.
L’addetto compilerà idonea documentazione indicando quanto riscontrato durante la verifica visiva della partita.
Una volta ricevuta tutta la documentazione di accompagnamento relativa alla lavorazione del rifiuto l’addetto all’ufficio accettazione potrà procedere alla predisposizione della dichiarazione di conformità del materiale recuperato.
La dichiarazione di conformità verrà firmata dal legale rappresentante dell’azienda o suo delegato
ed una copia verrà allegata al DDT del carico di materiale in uscita.
B.2.2. 3 Descrizione dei trattamenti Area di conferimento
Nell’area di conferimento avverranno lo scarico dei rifiuti dagli automezzi ed il controllo visivo dei rifiuti ai fini dell’accettazione del carico. Di norma la ditta prevede di scaricare un carico di rifiuti per volta.
In tale area:
1. i carichi di rifiuti privi di impurezze (rifiuti di tipologia 1 paragrafo B.2.2.2), dall’area di conferimento saranno solo visionati ai fini dell’accettazione e successivamente destinati direttamente nelle aree di deposito Aree B1, B3, B4, B5, C1, C2, C3, C4, C5, C6 in attesa essere avviati ad altri impianti di recupero;
2. i rifiuti aventi caratteristiche merceologiche omogenee (rifiuti di tipologia 2 e 3 paragrafo B.2.2.2) saranno sottoposti ad operazione di cernita per la rimozione delle impurezze. Le singole frazioni merceologiche di rifiuti recuperabili saranno stoccate nelle specifiche aree di deposito (Aree B1, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0) xxxxxx le impurezze saranno trasferite nell’area A nel cumulo di rifiuti da sottoporre a triturazione (con deferrizzazione)/vagliatura o adeguamento volumetrico con pressa, prima dell’avvio a smaltimento o recupero energetico.
3. i rifiuti aventi caratteristiche merceologiche eterogenee (rifiuti di tipologia 2 paragrafo B.2.2.2) saranno solo visionati ai fini dell’accettazione e successivamente trasferiti nell’area A1 (di seguito descritta) per essere sottoposti ad operazioni di cernita.
Le singole frazioni merceologiche di rifiuti recuperati saranno stoccate nelle Aree X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0, X0 , xx cui rimarranno in attesa di essere avviate ad altri impianti di recupero e in cui potranno essere sottoposte ad eventuale operazione di triturazione (con deferrizzazione) e/o vagliatura con impianti mobili o adeguamento volumetrico con escavatore idraulico/ragno con benna a polipo (come già autorizzato). I rifiuti costituiti da carta e plastica, ove richiesto dall’impianto di destinazione, dopo l’iniziale stoccaggio, potranno essere sottoposti ad adeguamento volumetrico con pressa nell’area A e nuovamente trasferiti, dopo pressatura, nelle Aree B1, B3, B4, B5, C1, C2, C3, C4, C5, C6 in attesa di essere avviati ad altri impianti di recupero. I rifiuti metallici trasferiti nella sola Area B1 verranno selezionati suddividendo i rifiuti di rottami ferrosi e di alluminio in diverse tipologie in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma e sottoposti al controllo visivo ai fini della verifica del rispetto al Reg. 333/2011(R4).
La ditta prevede che nella situazione abituale Figura 1 nell’area di conferimento sia presente un solo carico di rifiuti di circa 30 mc che scaricato a terra occuperà uno spazio pari a circa 50-60 mq, le impurezze e le frazioni recuperabili derivanti dalla cernita del carico principale saranno raccolte in cumuli che occuperanno uno spazio massimo di 5 mq, e saranno spostati dal ragno e/o dalla pala meccanica nell’ area A, di seguito descritta , in caso di rifiuto da mandare a recupero energetico/smaltimento o nell’area B1 in caso di frazioni recuperabili. Tale attività richiede pochi minuti per carico.
Figura 1 - Esempio modalità operative area di conferimento
In casi eccezionali nell’area di conferimento potranno essere presenti contemporaneamente due carichi di rifiuti, che rimarranno separati l’uno dall’altro da uno spazio vuoto di circa 1 m senza che vi possano essere problemi di commistione di rifiuti (vedasi Figura 2). I cumuli delle frazioni decadenti da questa cernita potranno invece essere unici per due carichi contemporanei (e comunque differenziati per tipologie). La Ditta ritiene che tale configurazione si presenti raramente in quando i carichi sono programmati
Figura 2 - Esempio modalità operative area di conferimento
L’attività di cernita sarà svolta con le modalità già autorizzate, imponendo ai lavoratori l’utilizzo di giubbotti ad alta visibilità e facendo coordinare le operazioni dei mezzi meccanici agli operatori più prossimi agli stessi, così che siano direttamente loro a vigilare sul movimento del ragno e/o della pala meccanica.
Area A1/A
L’area A1 sarà utilizzata quale fronte di cernita dei rifiuti provenienti dall’area di conferimento. Vi avverrà la separazione delle frazioni di rifiuti valorizzabili. Tutta la frazione non valorizzabile verrà invece spinta oltre il fronte di cernita nell’area A. Nell’area A sarà formato un cumulo di rifiuti eterogenei da sottoporre a pressatura o triturazione e/o vagliatura all’interno del capannone prima del loro avvio a recupero energetico.
La ditta ha delineato diversi scenari di stoccaggio e lavorazione.
Lo scenario quotidiano è rappresentato nella configurazione descritta nella Figura 3 e nella Figura 4 dove il cumulo della frazione non valorizzabile sarà unico e occuperà una superficie di 200 mq ovvero un volume di circa 400 mc (considerando una piramide con altezza di 3-3,5 m).
I rifiuti costituenti il cumulo saranno sottoposti a pressatura -Figura 4 - o triturazione Figura 3.
Figura 3 – Area A – primo caso
Figura 4 – Area A – – primo caso
Nella Figura 5 è rappresentato lo scenario in cui il rifiuto sarà sottoposto ad operazione di triturazione e adeguamento volumetrico. In tale configurazione la quantità in deposito sarà di 380 mc.
Figura 5 – Area A – primo caso
Nel caso sia necessario vagliare i rifiuti dopo averli triturati i due macchinari (trituratore e vaglio) saranno messi in serie come raffigurato in Figura 6 (il nastro in uscita del trituratore caricherà direttamente sulla tramoggia di carico del vaglio) e il quantitativo dei rifiuti stoccabili sarà ridotto a 350 mc. Il sottovaglio sarà accumulato e successivamente pressato in balle o inviato con un carico apposito preferibilmente a recupero o, se non fosse possibile, a smaltimento.
Figura 6 – Area A – secondo caso
Lo scenario dell’area A nel quale è presente (Figura 7 -Area A – terzo caso: un cumulo di rifiuti di 191212 destinato a recupero energetico, un cumulo di rifiuti di 191212 destinati a smaltimento e due container di rifiuti per cui è previsto il solo stoccaggio. In questa rappresentazione il cumulo di 191212 destinato a recupero energetico occupa una superficie di 100 mq corrispondenti pertanto a circa 200 mc, il cumulo di 191212 destinato a smaltimento presenta un’area di 40 mq ovvero 80 mc e i due container invece possono contenere 30 mc cadauno.
Figura 7 Area A - Terzo caso - contemporaneità di più stoccaggi nettamente divisi
I rifiuti da destinare a smaltimento (discarica) saranno depositati in un cumulo separato dai restanti rifiuti presenti nel capannone come rappresentati nella Figura 7, il cumulo avrà mediamente una dimensione pari a 80 mc e sarà confinato in un angolo del capannone.
Nella Figura 7 sono illustrate anche le modalità di stoccaggio di:
✓ rifiuti per i quali è prevista la sola operazione R13, stoccati in container così da garantire la netta separazione dagli altri rifiuti;
✓ rifiuti che potenzialmente potrebbero generare molestie olfattive e rifiuti che per tipologia merceologica devono essere gestiti separatamente (codici EER 020203, 020304, 020601, 020501, 020704, 030307, 080112, 101103, 160304, 160306), tali rifiuti saranno stoccati in cumuli.
Per tali rifiuti, considerato che la ditta gestisce l’impianto programmando gli ingressi, sarà
possibile gestire il deposito e riservare spazi dedicati.
La separazione dei cumuli delle diverse tipologie di rifiuti:
✓ rifiuti in attesa di trattamento da avviare a recupero energetico
✓ rifiuti in attesa di trattamento da avviare a recupero energetico
✓ rifiuti che potenzialmente potrebbero generare molestie olfattive;
✓ rifiuti che per tipologia merceologica devono essere gestiti separatamente;
✓ altri rifiuti recuperabili da sottoporre a trattamento;
sarà garantita mantenendo fra i diversi cumuli e cassoni una distanza di circa un metro. Lo spazio destinato al deposito di ciascuna tipologia di rifiuti sarà identificato con apposita cartellonistica a muro o a terra.
Figura 7 – Area A – terzo caso
La Ditta ha specificato che nell’impianto potranno esserci anche scenari diversi da quelli sopra illustrati, in ogni caso sarà prevista la diminuzione dei quantitativi di rifiuti in stoccaggio quando vi sarà la necessità di maggiore spazio di lavoro all’interno del capannone.
E’stato inoltre specificato che:
✓ le frazioni recuperabili derivanti dalla cernita saranno depositati temporaneamente in piccoli cumuli e spostate nell’area B1;
✓ i rifiuti che possono dare origine a molestie olfattive saranno sottoposti a trattamento e avviati
agli impianti di destinazione finale entro le 72 ore successive al ricevimento all’impianto;
✓ i rifiuti triturati dall’area A sono stoccati nell’area A3 (fossa di carico) e nel relativo scivolo (area totale 82 mq), in attesa di essere caricati sui camion in uscita dall’impianto. I rifiuti sono gestiti in deposito temporaneo con i seguenti quantitativi (invariati rispetto allo stato di fatto): 65 mc, 75 ton;
✓ il peso specifico del rifiuto eterogeneo da avviare a termovalorizzazione/in discarica può variare all’incirca da 0,6 ton/mc a 1,1 ton/mc, pertanto per semplificare si è mantenuto un peso specifico peggiorativo pari a 1 ton/mc;
✓ nel capannone abitualmente non c’è presenza di personale se non l’operatore sul ragno (che è fisso e muove solamente il braccio idraulico) e gli operatori che lavorano sul fronte di cernita posto a ridosso dell’apertura del capannone;
✓ saranno programmati i conferimenti agli impianti di recupero e/o smaltimento finale in base ai carichi in ingresso (anch’essi programmati) è pertanto possibile che ogni sera l’area A risulti quasi sempre vuota.
AREA B1
L’area B1 (ampliata con il presente atto di ulteriori 85 mq) sarà utilizzata, in base alle condizioni di mercato, per lo stoccaggio dei rifiuti di tipologia 1 paragrafo B.2.2.2, dei rifiuti recuperabili ottenuti dalle operazioni di trattamento, dei rifiuti in attesa di certificazione e delle EoW. In tale area i rifiuti sono stoccati sia in containers che in cumuli assicurando la distinzione delle diverse tipologie di rifiuti identificati in base ai codici EER. Tale area sarà utilizzata anche per gestire il flusso dei rifiuti assoggettati al Reg. 333/2011 tipologia 3 paragrafo B.2.2.2 pertanto, all’ottenimento della certificazione al reg. UE 333/2011 per il recupero dei metalli, nell’area B1 saranno presenti anche dei containers da utilizzarsi per lo stoccaggio dei metalli anche derivanti dalla cernita/selezione ed in attesa di certificazione. Lo stesso metallo, una volta certificato, sarà da considerarsi XxX.
I singoli container saranno dotati di cartellonistica riportante la classificazione del materiale contenuto (rifiuti/rifiuti in attesa di certificazione/EoW certificata). Ogni cassone /cumulo sarà identificato con etichettatura atta ad indicare il codice EER dei rifiuti stoccati e se si tratta di rifiuto solo stoccato o di rifiuto derivante dal trattamento di rifiuti.
Xxxxxxxx indica che l’area B1 avrà una superficie complessiva di 275 mq circa, per lo stoccaggio di 176 mc pari a 69 ton, in tale area saranno stoccati sia rifiuti con peso specifico basso (carta, plastica etc..) ma anche rifiuti metallici con peso specifico elevato.
Le due aree (B1 ante ampliamento e ampliamento di B1) complessivamente avranno uno spazio di 34 m lineari (profondo circa 8 m) dove potrebbero ipoteticamente essere stoccati all’incirca 13 container da 30 mc ( a fronte dei 6 cassoni da 30 mc che sarebbero necessari per contenere 176 mc). La ditta prevede che lo spazio occupato da un cumulo di rifiuti di circa 20-30 mc sia similare allo spazio occupato da un cassone pertanto, anche nel caso di alternanza di stoccaggio in cumuli e cassoni la superficie dell’area sarà sufficiente a garantire la separazione ottimale dei rifiuti, consentirne la movimentazione ed il rispetto dei quantitativi imposti dai VVF.
La Figura 8 - Esempio modalità di stoccaggio Area B1 rappresenta una possibile configurazione di stoccaggio della sola porzione di area B1 posta a nord-ovest dell’insediamento. In 24 m lineari circa potrebbero essere stoccati (in combinazione varia di cumuli/container) circa 210 mc di rifiuti, valore maggiore del l quantitativo richiesto.
Figura 8 - Esempio modalità di stoccaggio Area B1
AREA A4
L’Area A4 sarà utilizzata per il deposito temporaneo delle balle di rifiuti in uscita dalla pressa da destinare a smaltimento o recupero. L’area, di 100 mq, costituita da un piano rialzato (in parte esterno e in parte interno al capannone), permetterà la movimentazione dei rifiuti con i muletti direttamente al pianale del camion che li trasporterà poi al sito di destino finale.
Nell’area A4 potranno essere stoccati in deposito temporaneo 110 ton, ovvero 140 mc di rifiuti da destinare a smaltimento o recupero.
Ogni balla di rifiuti occupa all’incirca 1 mc (dimensioni 1m x 1m x 1m) la ditta prevede la possibilità di stoccare le balle fino a due piani in altezza (pienamente in accordo con le linee guida VVF sullo stoccaggio rifiuti) come raffigurato nella Figura 9.
Per lo stoccaggio dei rifiuti in area esterna la Ditta ha acquisito specifica autorizzazione paesaggistica (D.D. n. 2541 del 25/11/2019).
Nella porzione di area A4 interna al capannone le balle saranno spinte direttamente dalla pressa imballatrice e pertanto non sarà necessaria la presenza di personale.
Figura 9 - Esempio Modalità di stoccaggio Area A4
E’ stata creata un area di stoccaggio in deposito temporaneo di rifiuti ritirati non conformi (“impurezze” di piccole dimensioni ritrovate durante la cernita accurata di un carico), avente superficie pari a 20 mq di cui 5 mq all’esterno e per altri 15 mq all’interno del capannone.
La triturazione viene effettuata con trituratore semovente a rulli frantumatori (attualmente utilizzato un trituratore modello BUFFEL DW 3060, potenza 315 kw, velocità rotazione rullo 25 giri/min), con impianto fisso idraulico di abbattimento polveri, con magnete permanente per la separazione di materiali metallici ferromagnetici.
Temporaneamente tale trituratore è sostituito con un trituratore modello Doppstadt modello Buffel DW 2560 anch'esso dotato di impianto idraulico di abbattimento polveri con una capacità di trattamento minore rispetto a quella autorizzata dall'AIA ma che tuttavia trattandosi di un modello più recente permette una maggiore facilità d'uso e minori soste per manutenzione.
Il trituratore precedentemente in uso resterà sempre a disposizione e verrà utilizzato esclusivamente in caso di guasti al nuovo trituratore;
La vagliatura è effettuata con vaglio stellare semovente.
Avviamenti e Transitori
Si riporta di seguito la descrizione delle operazioni di gestione legate a tali fasi, con riferimenti alla D.G.R. n.8/8831 del 30/12/2008, Allegato B: Indicazioni su fasi di avvio, arresto e malfunzionamento per attività industriali e di gestione rifiuti:
Fase di avvio | |
Durata della fase di avvio in caso di guasto e fermo impianti | Avviamento istantaneo |
Tempo necessario durante l’avvio dell’impianto, per il raggiungimento del Normale esercizio e Minimo tecnico e relativo parametro di controllo | 5 minuti Nessun Minimo Tecnico |
Eventuali condizioni di difformità rispetto alla condizioni di normale esercizio in termini di impatti/emissioni | Nessuna |
Fermo impianto | |
Tempo necessario per fermare l’impianto e relativo parametro di controllo | Spegnimento istantaneo |
Eventuali condizioni di difformità rispetto alla condizioni di normale esercizio in termini di impatti/emissioni | Nessuna |
Tabella B7 - Descrizione delle condizioni di avvio e fermata
C. QUADRO AMBIENTALE
Al paragrafo “C.1 Emissioni in atmosfera e sistemi di contenimento/abbattimento sono apportate le seguenti modifiche/integrazioni:
Modifiche precedentemente comunicate ed assentite
Il nuovo trituratore Doppstadt modello Buffel DW 2560 è dotato di impianto idraulico di abbattimento polveri. L'utilizzo di tale trituratore non comporta nuove emissioni in atmosfera, anzi queste sono previste in diminuzione avendo una potenzialità minore del modello precedente e avendo dei nebulizzatori più performanti.
Modifiche autorizzate con il presente atto
Non saranno generate nuove emissioni in atmosfera, non essendo stati previsti nuovi macchinari e/o nuovi cicli produttivi.
Al paragrafo “C.2 Emissioni sonore e sistemi di contenimento” sono apportate le seguenti modifiche:
Modifiche precedentemente comunicate ed assentite
La rumorosità subirà una riduzione in quanto il nuovo macchinario è più silenzioso del modello autorizzato nell'AT AIA n. 5592 del 03/07/2015 e s.m.i.
Modifiche autorizzate con il presente atto
Non si prevedono nuove sorgenti di rumore rispetto a quelle presenti allo stato di fatto.
Al paragrafo “C.3 Emissioni idriche e sistemi di contenimento” sono apportate le seguenti modifiche:
Modifiche autorizzate con il presente atto
La modifica prevede la riorganizzazione di alcune aree di stoccaggio collocate sul piazzale, in seguito alla quale è previsto un ampliamento della superficie esterna, dilavata dalle acque meteoriche, su cui vengono scaricati/stoccati/depositati rifiuti. Non varieranno ad ogni modo né la superficie impermeabile né il sistema di scarico delle acque meteoriche attuali. La Ditta ha confermato anche in seguito alle modifiche le valutazioni circa la quota di “prima pioggia” da separare ed immettere in fognatura. Le conseguenze delle modifiche apportate dalle modalità di gestione dei rifiuti sulla qualità delle acque di “prima pioggia” saranno oggetto di monitoraggio da parte della ditta per il primo anno, con analisi semestrali.
Nel paragrafo “C.5 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento” sono inserite le seguenti informazioni
Modifiche autorizzate con il presente atto
La protezione del suolo sarà comunque assicurata dalla pavimentazione in CLS già presente allo stato di fatto.
E QUADRO PRESCRITTIVO
Al paragrafo “E.2 Acqua” sottoparagrafo “E.2.1Valori limite di emissione” sono aggiunte le seguenti prescrizioni
IX) La ditta almeno per il primo anno a partire dalla data di avvio dell’esercizio dell’impianto
con le modifiche approvate con il presente atto (data che dovrà essere comunicata come prescritto al successivo paragrafo E.6) dovrà eseguire analisi semestrali dello scarico delle acque di prima pioggia. Gli esiti delle analisi effettuate dovranno essere trasmessi a Provincia di Bergamo, Comune di Gorle, Uniacque, ATO e ARPA Bergamo non appena disponibili. Ci si riservano ulteriori determinazioni.
X) La ditta almeno per il primo anno a partire dalla data di avvio dell’esercizio dell’impianto con le modifiche approvate con il presente atto (data che dovrà essere comunicata come prescritto al successivo paragrafo E.6) dovrà eseguire almeno due analisi/anno rappresentative delle caratteristiche delle acque di seconda pioggia su campione istantaneo, prelevato secondo le modalità di cui alla DGR Lombardia 21 giugno 2006 n. 8/2772. Gli esiti delle analisi effettuate dovranno essere trasmessi a Provincia di Bergamo, Comune di Gorle, Uniacque, ATO e ARPA Bergamo non appena disponibili. Qualora gli accertamenti effettuati su campione istantaneo delle acque di seconda pioggia ne evidenziassero la contaminazione, con riferimento ai valori limite di emissione per lo scarico in corso d'acqua superficiale (tabella 3 dell'allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. n. 152/06 e s.m.i.), la Ditta dovrà porre in atto le ulteriori misure di prevenzione e/o separazione e/o trattamento di cui alla stessa DGR Lombardia sopra richiamata, rendicontando in ordine a quanto progettato /attuato contestualmente alla trasmissione degli esiti analitici.
E.5 Rifiuti
Al paragrafo “E.5.2. Attività di gestione rifiuti autorizzata” sono inserite le seguenti prescrizioni
VII bis) La Ditta dovrà porre in essere modalità di stoccaggio idonee a contenere i rifiuti nelle
aree autorizzate. In caso di stoccaggio in cumuli dovrà sempre essere garantita la distanza di un metro tra i cumuli o tra altri sistemi di stoccaggio (contenitori, newjersey). Le operazioni di vagliatura dovranno essere effettuate in modo da garantire la distanza di almeno un metro tra il cumulo di rifiuto definito sottovaglio e il cumulo di rifiuti da trattare.
Le operazioni di miscelazione attualmente autorizzate all’interno dell’edificio A (capannone) in seguito alla realizzazione delle modifiche gestionali autorizzate con il presente atto all’interno di tale edificio potranno essere svolte nell’ Area A1 in alternativa alle operazioni di cernita autorizzate con il presente atto e solo nel caso in cui durante l’effettuazione delle operazioni di miscelazione nell’area A1 non siano presenti rifiuti diversi da quelli che la Ditta è autorizzata a miscelare.
XXVII) bis La Ditta dovrà adeguare il protocollo di gestione rifiuti, di cui alla prescrizione
XXVIII), comprendendovi le nuove modalità di gestione autorizzate con il presente atto entro 3 mesi dal ricevimento della presente autorizzazione.
XXXVIII) Viene determinato in € 329.931,44 (ridotto a € 164.965,72 per certificazione EMAS) l'ammontare totale della fideiussione che la ditta deve prestare a favore dell’Autorità competente, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fideiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con quanto stabilito dalla D.G.R. n. 19461/04. La mancata presentazione della suddetta fideiussione entro il termine di 30 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero la difformità della stessa dall’allegato A alla D.G.R. n. 19461/04, comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto dalla D.G.R. sopra citata.
Operazione | Rifiuti | Quantità | Costi |
Stoccaggio (R13) | NP | 500 | € 8.831 |
Stoccaggio (R13, D15) | NP | 1.178 | € 208.058,36 |
Trattamento chimico-fisico e recupero (R3, R4, R5, R12) | NP | 60.000 t/a | € 56.521,04 |
Selezione e cernita (R12/D13), miscelazione (D13) e adeguamento volumetrico (D14) | NP | 55.000 t/a | € 56.521,04 |
Importo totale senza riduzione certificazione | € 329.931,44 | ||
Riduzione del 50% in quanto azienda certificata EMAS | |||
AMMONTARE TOTALE | € 164.965,72 | ||
*comprensivo dell'applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti in accettazione all'impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come disposto dalla D.G.R. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell'avviare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Bergamo e prestare la garanzia senza riduzione. L’importo complessivo delle garanzie finanziarie da versare, a fronte dell’avvenuta certificazione ambientale EMAS e in applicazione dell’art. 3, comma 2-bis della L. 1 del 2011, è pari a €; dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Bergamo e prestare la garanzia senza riduzione; |
Tabella E2 – Calcolo fidejussione
Al paragrafo E.6 Ulteriori prescrizioni sono aggiunte le seguenti prescrizioni
VII) la Ditta dovrà comunicare la cessazione del contratto d’affitto del trituratore Doppstadt
modello Buffel DW 2560.
VIII) la Ditta dovrà comunicare l’avvio dell’esercizio dell’impianto con le modifiche approvate
con il presente atto.
ALLEGATI
Riferimenti Planimetrici
Planimetria generale layout installazione Destinazione uso aree interne –Viabilità ed aree gestione rifiuti Rete Fognaria Attività IPPC n. 2 Planimetria AIA – Modifica non sostanziale AIA -Allegata- | Tavola 3.2 del Febbraio 2020 | Prot. n. 14522 del 04/03/2020 |
Redattore della Scheda: Specialista agro-ambientale x.xx. Xxxxxx Xxxxxxxx
Il Responsabile del Servizio xxxx. Xxxxx Xxxx | Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del DPR 445/2000 e del D.Lvo 82/2005 e norme collegate |
Il Dirigente - dott. ssa Immacolata Gravallese - |